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Tutorato di Analisi 2 - AA 2014/15
Emanuele Fabbiani
22 marzo 2015
1 Campi vettoriali.
1.1 Caccia ai capi conservativi.
Stabilire se i seguenti campi F sono conservativi nell'insieme I indicato. In caso positivo, calcolare un potenziale.Procedimento:
1. Si veri�ca che l'insieme sia semplicemente connesso (non è la de�nizione rigorosa, ma il modo più sempliceper capire se un insieme è semplicemente connesso è veri�care che esista almeno un punto che può esserecollegato a tutti gli altri senza uscire dall'insieme).
2. Si controlla se ∇ × F = 0, il che equivale a veri�care l'uguaglianza di tutte le derivate incrociate. Informule:
∇× F = 0 ⇐⇒ ∂fi∂xj
=∂fj∂xi
(1.1)
dove x è una variabile e f una componente del campo.
3. Se le condizioni 1 e 2 sono veri�cate, il campo è conservativo. Se non è veri�cata la 2, il campo non èconservativo. Se non è veri�cata la 1, non si può concludere nulla.
4. Si calcola il potenziale ϕ risolvendo il sistema di equazioni di�erenziali che discende dalla seguenteconsiderazione:
∇ϕ = F ⇐⇒ ∂ϕ
∂xi= fi (1.2)
Ovviamente si procede con il punto 4 solo quando il controllo eseguito al punto 3 fornisce esito positivo.
1.F =
((x+ y)
2; −
(x2 + y2
)), I =
{(x, y) ∈ R2 : x, y ≥ 0
}L'insieme è semplicemente connesso. Le derivate parziali incrociate sono:
∂fx∂y
=∂
∂y
((x+ y)
2)
= 2x+ 2y (1.3)
∂fy∂x
=∂
∂x
(−(x2 + y2
))= −2x (1.4)
Sono diverse, quindi il campo non è conservativo.
2.F =
(x− y3; x3 + y3
), I =
{(x, y) ∈ R2 : x, y ≥ 0 ∧ x2 + y2 ≤ 1
}L'insieme è semplicemente connesso. Le derivate parziali incrociate sono:
∂fx∂y
=∂
∂y
(x− y3
)= −3y2 (1.5)
∂fy∂x
=∂
∂x
(x3 + y3
)= 3x2 (1.6)
Sono diverse, quindi il campo non è conservativo.
1
3.F =
(y√
1 + 2xy; x√
1 + 2xy), I =
{(x, y) ∈ R2
}L'insieme fornito dall'esercizio è l'intero piano cartesiano, che sicuramente è semplicemente connesso.Tuttavia, l'insieme in cui un campo può essere considerato è innanzitutto limitato dal suo dominio. Quindil'insieme da valutare è:
I ∪ dom (F ) = R2 ∩ {1 + 2xy ≥ 0} = {1 + 2xy ≥ 0} =
{xy ≥ −1
2
}(1.7)
L'ultima condizione rappresenta la regione compresa tra i due rami di un'iperbole riferita agli asintoti.Assegnando alcuni valori ad x e ricavando le corrispondenti y si ottiene il seguente gra�co:
−3 −2 −1 1 2 3
−3
−2
−1
1
2
3
x
y
Figura 1.1: Dominio di integrazione
L'insieme è semplicemente connesso perché stellato rispetto all'origine (ie l'origine può essere connessa aqualunque altro punto senza uscire dall'insieme). Si passa quindi alla veri�ca delle derivate parziali:
∂fx∂y
=∂
∂y
(y√
1 + 2xy)
=√
1 + 2xy +2xy√
1 + 2xy(1.8)
∂fy∂x
=∂
∂x
(x√
1 + 2xy)
=√
1 + 2xy +2xy√
1 + 2xy(1.9)
Le due derivate incrociate sono identiche: il campo è irrotazionale su un insieme semplicemente connesso,quindi conservativo. Si procede quindi con il calcolo del potenziale:
∂ϕ
∂xi= fi −→
{∂ϕ∂x = fx∂ϕ∂y = fy
−→
{∂ϕ∂x = y
√1 + 2xy
∂ϕ∂y = x
√1 + 2xy
(1.10)
Si iniziano le integrazioni successive dall'equazione che appare più facile. In questo caso, la scelta èarbitraria:
∂ϕ
∂x= y√
1 + 2xy −→ ∂ϕ = y√
1 + 2xy∂x −→ ϕ =
ˆy√
1 + 2xy dx (1.11)
Si risolve l'integrale inde�nito rispetto alla sola variabile x:
ˆy√
1 + 2xy dx =1
2
ˆ2y (1 + 2xy)
12 dx =
1
2· 2
3(1 + 2xy)
32 + c (y) =
1
3(1 + 2xy)
32 + c (y) (1.12)
Avendo integrato nella sola variabile x la quantità aggiunta dall'integrale inde�nito può essere un numeroreale o una funzione di y, che, per x, in nulla di�erisce da una costante. Al �ne di determinare c (y) siinserisce in risultato del precedente integrale nella seconda relazione del sistema:
∂ϕ
∂y= x
√1 + 2xy −→ ∂
∂y
(1
3(1 + 2xy)
32 + c (y)
)= x
√1 + 2xy (1.13)
1
3· 3
2· 2x (1 + 2xy)
12 +
∂c (y)
∂y= x (1 + 2xy)
12 −→������
x (1 + 2xy)12 +
∂c (y)
∂y=������x (1 + 2xy)
12
2
∂c (y)
∂y= 0
L'unico modo per rispettare la precedente relazione è c (y) = c, c ∈ R. Si ricava quindi il potenziale:
ϕ =1
3(1 + 2xy)
32 + c (y) =
1
3(1 + 2xy)
32 + c (1.14)
Uno dei potenziali possibili è:
ϕ =1
3(1 + 2xy)
32 (1.15)
1.2 Lavoro di un campo
Calcolare il lavoro del campo F sulla curva regolare γ, percorsa una sola volta in senso antiorario.NOTA: se l'esercizio non speci�casse che la curva è regolare, occorrerebbe controllare tale proprietà prima diprocedere con i calcoli.
1.F =
((x+ y)
2; −
(x2 + y2
)), γ = frontiera del triangolo A (1; 0) B (0; 1) O (0; 0)
La frontiera è una linea spezzata: invece di eseguire l'integrale di linea, conviene utilizzare il teorema diGreen: ˛
∂D+
F · τ =
¨D
∇× F dxdy (1.16)
Si calcola quindi il rotore di F :
∇× F =∂fy∂x− ∂fx
∂y= −2x− 2x− 2y = −4x− 2y (1.17)
Poi si esegue l'integrale per �li verticali.
−1.0 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
−1.0
−0.8
−0.6
−0.4
−0.2
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
x
y
Figura 1.2: Dominio di integrazione
Il lato obliquo del triangolo è posto sulla retta di equazione y = 1 − x, quindi la y è compresa tra talefunzione di x e 0: ¨
D
∇× F dxdy =
¨D
−4x− 2y dxdy = −2
¨D
2x+ y dxdy = (1.18)
= −2
ˆ 1
0
(ˆ 1−x
0
2x+ y dy
)dx = −2
ˆ 1
0
2x (1− x) +(1− x)
2
2dx =
= −ˆ 1
0
4x− 4x2 + 1 + x2 − 2x dx = −ˆ
3x2 − 2x− 1 dx =[x3 − x2 − x
]10
= −1
2.F =
(x− y3; x3 + y3
), γ = frontiera di I =
{(x, y) ∈ R2 : x, y ≥ 0 ∧ x2 + y2 ≤ 1
}
3
La linea su cui si dovrebbe eseguire l'integrale è composta dal quarto di circonferenza posto nel primoquadrante e dai due raggi che corrono sugli assi. Sarebbe quindi necessario parametrizzare tre curvedi�erenti: molto più comodo risulta utilizzare il teorema di Green. Si calcola il rotore:
∇× F =∂fy∂x− ∂fx
∂y= 3x2 + 3y2 (1.19)
Poi si imposta l'integrale:˛∂D+
F · τ =
¨D
∇× F dxdy =
¨D
3x2 + 3y2 dxdy = 3
¨D
x2 + y2 dxdy (1.20)
Dato che D rappresenta un quarto di circonferenza risulta opportuno il passaggio in coordinate polari.
−1.0 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
−1.0
−0.8
−0.6
−0.4
−0.2
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
x
y
Figura 1.3: Dominio di integrazione
Il raggio fornito dalle disequazioni di I è 1, mentre θ varia da 0 a π2 per limitarsi al primo quadrante:
3
¨D
x2 + y2 dxdy −→ 3
¨D′ρ2 ρdρdθ = 3
ˆ 1
0
(ˆ π2
0
ρ3 dθ
)dρ = (1.21)
=3π
2
ˆ 1
0
ρ3 dρ =3π
2
[ρ4
4
]1
0
=3π
8
3.F =
(y√
1 + 2xy; x√
1 + 2xy), γ = frontiera di I =
{(x, y) ∈ R2 : x, y ≥ 0 ∧ x2 + y2 ≤ 1
}Secondo quanto dimostrato nella sezione precedente, il campo è conservativo; la linea su cui calcolareil lavoro è chiusa. L'insieme è interamente contenuto nel primo quadrante, quindi è sicuramente unsottoinsieme del dominio del campo. Alla luce delle precedenti considerazioni, si conclude che il lavoro ènullo.
4.F =
(y√
1 + 2xy; x√
1 + 2xy), γ = frontiera di I =
{(x, y) ∈ R2 : x2 + y2 ≤ 4
}Si sarebbe portati a condurre un ragionamento simile a quello dell'esercizio precedente. Tuttavia, in questocaso γ non è interamente contenuta nel dominio di F . Ergo, il lavoro del campo non può essere calcolato.
−3 −2 −1 1 2 3
−3
−2
−1
1
2
3
x
y
Figura 1.4: Dominio di integrazione e dominio di F .
4
5.
F =
(−y
x2 + y2;
x
x2 + y2
), γ = semicirconferenza centrata nell′origine di raggio 3
La curva non è chiusa, quindi non è possibile applicare il teorema di Green. Non rimane che parametrizzarela curva e eseguire l'integrale di linea di seconda specie. Una parametrizzazione di una circonferenza è:
γ (t) = (r cos t; r sin t) (1.22)
dove a e b sono le coordinate dei vertici. Nel caso in esame:
γ (t) = (3 cos t; 3 sin t) , t ∈ [0;π] (1.23)
Gli estremi sono giusti�cati dal fatto che è necessario individuare solo metà dell'ellisse. La derivata dellacurva è:
γ′ (t) = (−3 sin t; 3 cos t) (1.24)
Il vettore velocità è non nullo per ogni valore di t appartenente al dominio. La curva è regolare: si puòpertanto impostare l'integrale di linea.
ˆγ
F · τ =
ˆ π
0
F (γ1 (t) , γ2 (t)) · γ′ (t) dt =
ˆ π
0
F (3 cos t, 3 sin t) · (−3 sin t; 3 cos t) dt = (1.25)
=
ˆ π
0
(−3 sin t
9 cos2 t+ 9 sin2 t;
3 cos t
9 cos2 t+ 9 sin2 t
)· (−3 sin t; 3 cos t) dt =
=
ˆ π
0
9 sin2 t
9 cos2 t+ 9 sin2 t+
9 cos2 t
9 cos2 t+ 9 sin2 tdt =
ˆ π
0
9 cos2 t+ 9 sin2 t
9 cos2 t+ 9 sin2 tdt =
=
ˆ π
0
1 dt = π
Si ricordi che l'operazione tra il campo e la derivata della curva è un prodotto scalare: occorre quindieseguire la somma dei prodotti tra le componenti dei due vettori con lo stesso indice.
1.3 Esercizi vari su potenziale e lavoro
1. Dato il campo F =(ax sin (πy) ; x2 cos (πy) + bye−z; y2e−z
)stabilire per quali valori di a, b ∈ R il campo
è conservativo il tutto il suo dominio. Per i valori di a e b trovati, determinare un potenziale ϕ di F ecalcolare il lavoro di F lungo la linea γ de�nita da γ (t) =
(cos t; sin 2t; sin2 t
)con t ∈ [0; 2π].
Il dominio del campo è tutto R3, quindi un insieme semplicemente connesso. La condizione di conserva-tività è:
∇× F = 0 −→
∂fy∂x = ∂fx
∂y∂fz∂y =
∂fy∂z
∂fz∂x = ∂fx
∂z
(1.26)
Applicando la precedente formula al campo F si ottiene il sistema di tre equazioni:2x cos (πy) = axπ cos (πy)
2ye−z = −bye−z
0 = 0
(1.27)
Si hanno due equazioni nelle due incognite a e b, su�cienti per determinare il valore di tali parametri:2 = aπ
2 = −b0 = 0
−→
{a = 2
π
b = −2(1.28)
Per determinare i potenziale si procede per integrazioni successive:
∂ϕ
∂xi= fi −→
∂ϕ∂x = fx∂ϕ∂y = fy∂ϕ∂z = fz
−→
∂ϕ∂x = 2
πx sin (πy)∂ϕ∂y = x2 cos (πy)− 2ye−z
∂ϕ∂z = y2e−z
(1.29)
5
Si inizia dalla relazione che promette l'integrale più semplice:
∂ϕ
∂x=
2
πx sin (πy) −→ ∂ϕ =
2
πx sin (πy) ∂x −→ ϕ =
ˆ2
πx sin (πy) dx (1.30)
Risolvendo rispetto alla sola variabile di integrazione si trova:
ϕ =
ˆ2
πx sin (πy) dx =
2
πsin (πy)
ˆx dx =
x2
πsin (πy) + c (y, z) (1.31)
L'integrale inde�nito aggiunge infatti un termine costante rispetto alla variabile di integrazione, che quindipuò essere funzione delle altre incognite del campo. Inserendo il risultato della prima integrazione nellaseconda relazione si ottiene:
∂ϕ
∂y= x2 cos (πy)− 2ye−z −→ ∂
∂y
(x2
πsin (πy) + c (y, z)
)= x2 cos (πy)− 2ye−z (1.32)
�����x2 cos (πy) +
∂c (y, z)
∂y=�����x2 cos (πy)− 2ye−z (1.33)
Procedendo con l'integrazione, si ricava l'espressione della funzione c (y, z):
∂c (y, z)
∂y= −2ye−z −→ ∂c (y, z) = −2ye−z∂y (1.34)
c (y, z) =
ˆ−2ye−z dy = −2e−z
ˆy dy = −y2e−z + c (z)
Grazie a tale informazione si aggiorna l'espressione del potenziale ϕ:
ϕ =x2
πsin (πy) + c (y, z) =
x2
πsin (πy)− y2e−z + c (z) (1.35)
Si sfrutta ora la terza relazione del sistema iniziale:
∂ϕ
∂z= y2e−z −→ ∂
∂z
(x2
πsin (πy)− y2e−z + c (z)
)= y2e−z −→���y2e−z +
∂c (z)
∂z=���y2e−z (1.36)
∂c (z)
∂z= 0
L'unico modo di rispettare la precedente relazione è imporre c (z) = c, con c ∈ R costante. Quindi,l'espressione �nale del potenziale è:
ϕ =x2
πsin (πy)− y2e−z + c (z) =
x2
πsin (πy)− y2e−z + c (1.37)
Uno dei possibili potenziali è quello che si ottiene sostituendo c = 0.
ϕ =x2
πsin (πy)− y2e−z (1.38)
Dal momento che il campo è conservativo, il lavoro lungo una qualsiasi linea può essere calcolato come ladi�erenza del valore della funzione potenziale ϕ valutata nel punto �nale B e nel punto iniziale A. Questisono ottenuti sostituendo gli estremi nella curva.
A = γ (0) =(cos t; sin 2t; sin2 t
)t=0
= (1; 0; 0) (1.39)
B = γ (2π) =(cos t; sin 2t; sin2 t
)t=2π
= (1; 0; 0) (1.40)
Punto iniziale e �nale coincidono: la linea è chiusa. Di conseguenza, il lavoro del campo conservativo F ènullo.
6
2. Dimostrare che il campo F = (x+ y; x− z; z − y) è conservativo nel suo dominio. Calcolare poi il lavorocompiuto dal campo lungo qualsiasi curva regolare che abbia inizio in A (1; 0;−1) e termine in B (0;−2; 3)in almeno due modi di�erenti.Il dominio del campo è tutto R3, quindi un insieme semplicemente connesso. La condizione di conserva-tività è:
∇× F = 0 −→
∂fy∂x = ∂fx
∂y∂fz∂y =
∂fy∂z
∂fz∂x = ∂fx
∂z
(1.41)
Applicando la precedente formula al campo F si ottiene il sistema di tre equazioni:1 = 1
√
−1 = −1√
0 = 0√
(1.42)
Tutte le equazioni sono identità. Il campo è quindi conservativo. Il lavoro compiuto su una qualsiasi curvaregolare si può quindi calcolare sia con l'integrale curvilineo sia mediante di�erenza di potenziale.Si procede con l'integrale curvilineo: per il teorema di caratterizzazione dei campi conservativi, il lavorocompiuto da F lungo una curva AB è indipendente dalla scelta della curva. La soluzione più semplice èoptare per un segmento: si ricorda che la formula per parametrizzare un segmento AB è:
SA→B : A+ t (B −A) , t ∈ [0; 1] (1.43)
dove A e B rappresentano i vettori delle coordinate dei punti omonimi. Quindi:
SA→B : γ (t) = A+ t (B −A) −→
10−1
+ t
0− 1−2− 03 + 1
=
1− t−2t−1 + 4t
, t ∈ [0; 1] (1.44)
La derivata della curva è:γ′ (t) = (−1; −2; 4) (1.45)
La curva è regolare. L'integrale di linea da risolvere è quindi:
ˆγ
F · τ =
ˆ 1
0
F (γ1 (t) , γ2 (t) , γ3 (t)) · γ′ (t) dt =
ˆ 1
0
F (1− t, −2t, 4t− 1) · (−1; −2; 4) dt = (1.46)
=
ˆ 1
0
(1− t− 2t; 1− t− 4t+ 1; 4t− 1 + 2t) · (−1; −2; 4) dt =
=
ˆ 1
0
(1− 3t; 2− 5t; 6t− 1) · (−1; −2; 4) dt =
ˆ 1
0
−1 + 3t− 4 + 10t+ 24t− 4 dt =
=
ˆ 1
0
37t− 9 dt = 37
[t2
2
]1
0
− 9 =37
2− 9 =
19
2
Volendo utilizzare la di�erenza di potenziale, il primo passo è ricavare l'espressione di un potenziale di F .Si utilizza il consueto procedimento: detto ϕ il potenziale, per de�nizione deve essere veri�cata la seguenteuguaglianza.
∂ϕ
∂xi= fi −→
∂ϕ∂x = fx∂ϕ∂y = fy∂ϕ∂z = fz
−→
∂ϕ∂x = x+ y∂ϕ∂y = x− z∂ϕ∂z = z − y
(1.47)
Si procede per integrazioni successive:
∂ϕ
∂x= x+ y −→ ∂ϕ = (x+ y) ∂x −→ ϕ =
ˆx+ y dx (1.48)
Risolvendo rispetto alla sola variabile di integrazione si trova:
ϕ =
ˆx+ y dx =
x2
2+ xy + c (y, z) (1.49)
7
L'integrale inde�nito aggiunge infatti un termine costante rispetto alla variabile di integrazione, che quindipuò essere funzione delle altre incognite del campo. Inserendo il risultato della prima integrazione nellaseconda relazione si ottiene:
∂ϕ
∂y= x− z −→ ∂
∂y
(x2
2+ xy + c (y, z)
)= x− z (1.50)
x+∂c (y, z)
∂y= x− z −→ ∂c (y, z)
∂y= −z (1.51)
Procedendo con l'integrazione, si ricava l'espressione della funzione c (y, z):
∂c (y, z)
∂y= −z −→ ∂c (y, z) = −z∂y (1.52)
c (y, z) =
ˆ−z dy = −yz + c (z)
Grazie a tale informazione si aggiorna l'espressione del potenziale ϕ:
ϕ =x2
2+ xy + c (y, z) =
x2
2+ xy − yz + c (z) (1.53)
Si sfrutta ora la terza relazione del sistema iniziale:
∂ϕ
∂z= z − y −→ ∂
∂z
(x2
2+ xy − yz + c (z)
)= z − y −→ −y +
∂c (z)
∂z= z − y (1.54)
∂c (z)
∂z= z
Occorre quindi eseguire un'ultima integrazione.
∂c (z)
∂z= z −→ c (z) =
ˆz dz =
z2
2+ c (1.55)
Dove c è una costante reale. Quindi, l'espressione �nale del potenziale è:
ϕ =x2
2+ xy − yz + c (z) =
x2
2+ xy − yz +
z2
2+ c (1.56)
Uno dei possibili potenziali è quello che si ottiene sostituendo c = 0.
ϕ =x2
2+z2
2+ xy − yz (1.57)
Il lavoro si ottiene come di�erenza tra il potenziale �nale e quello iniziale:
L = ∆ϕ = ϕ (B)− ϕ (A) =
(0 +
9
2+ 0 + 6
)−(
1
2+
1
2+ 0− 0
)=
19
2(1.58)
Il risultato ovviamente coincide con quello trovato seguendo il primo metodo.
3. Determinare una funzione f : R3 7→ R con f ∈ C1 tale che il campo F = (f (x, y, z) ; z; y) sia conservativoin R3.Il dominio del campo è tutto R3, quindi un insieme semplicemente connesso. La condizione di conserva-tività è:
∇× F = 0 −→
∂fy∂x = ∂fx
∂y∂fz∂y =
∂fy∂z
∂fz∂x = ∂fx
∂z
(1.59)
Applicando la precedente formula al campo F si ottiene il sistema di tre equazioni:0 = ∂f(x,y,z)
∂y
1 = 1
0 = ∂f(x,y,z)∂z
−→
{∂f(x,y,z)
∂y = 0∂f(x,y,z)
∂z = 0(1.60)
Per rispettare le precedenti condizioni occorre che la funzione f contenga la sola incognita x. Quindi ognifunzione f (x)di x tale che f ∈ C1 risolve il quesito.
8
1.4 Green, Stokes, Gauss.
NOTA: i tre teoremi possono essere sintetizzati dalle seguenti formule. Siano F un campo vettoriale, ∇× F ilsuo rotore, ∇ · F la sua divergenza, D un insieme limitato, ∂D la sua frontiera, ∂D+ la sua frontiera percorsain senso antiorario, dΣ l'elemento di super�cie, dl l'elemento di linea, Σ una super�cie aperta, ∂Σ+ il suo bordopercorso in senso antiorario e ne il versore normale orientato verso l'esterno; siano inoltre soddisfatte tutte laipotesi richieste dai teoremi.
• GREEN: circuitazione di F =¸∂D+ F · τ =
˜D∇× F dxdy ;
• GAUSS 2D: �usso di F attraverso ∂D =´∂D
F · nedl =˜D∇ · F dxdy solo se ∂D è una super�cie chiusa;
• GAUSS 3D: �usso di F attraverso ∂D =˜∂D
F · nedΣ =˝
D∇ · F dxdydz solo se ∂D è una super�cie
chiusa;
• STOKES: �usso del rotore F attraverso Σ =˜
Σ∇× F · nedΣ =
¸∂Σ+ F · τ
1. Calcolare il �usso dal campo F = (x; y; z) uscente dalla super�cie ∂D, frontiera dell'insieme D ={(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y2 ≤ 9 ∧ 0 ≤ z ≤
√9− x2 − y2
}attraverso la de�nizione di �usso e attraverso il
teorema di Gauss.L'insieme D è un volume in R3, quindi la sua frontiera è sicuramente una super�cie chiusa. Si osservainoltre che la super�cie è formata da due parti: la calotta sferica e il cerchio che ne chiude la base.
3
2
1
X
0
-1
-2
-3-3
-2
-1
0
Y
1
2
3
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
Z
Figura 1.5: Insieme D.
Per eseguire il calcolo mediante la de�nizione di �usso, occorre dividere le due parti, calcolare separata-mente il �usso attraverso di esse e sommare i risultati.
∂D = ∂Dcerchio + ∂Dcalotta (1.61)
La de�nizione di �usso di un campo F attraverso una super�cie Σ è:
ΦF =
¨Σ
F · nedΣ (1.62)
Si calcola il �usso attraverso ∂Dcerchio. Essendo tale super�cie posta sul piano xy e l'interno dell'insiemecontenuto nel semispazio delle z positive, si conclude che il versore normale esterno è il vettore di lunghezzaunitaria parallelo all'asse z che punta verso il basso.
ne = (0; 0;−1) (1.63)
9
Il prodotto scalare tra campo e versore, ovvero la quantità da integrare, è:
F · ne = (x; y; z) · (0; 0;−1) = −z (1.64)
Tale quantità deve essere valutata sulla super�cie, che giace sul piano xy, descritto dall'equazione z = 0.Quindi:
F · ne = [−z]z=0 = 0 (1.65)
Pertanto si conclude:
ΦCerchio =
¨∂Dcerchio
F · nedΣ =
¨∂Dcerchio
0dΣ = 0 (1.66)
Si passa poi ad analizzare la calotta sferica. In questo caso è conveniente scrivere la super�cie che descrivela calotta come z = f (x, y) =
√9− x2 − y2 per poi utilizzare la formula del versore normale ad una
super�cie cartesiana:
ne =
(−∂f∂x ; −∂f∂x ; 1
)√(
∂f∂x
)2
+(∂f∂x
)2
+ 1
=
(x√
9−x2−y2; y√
9−x2−y2; 1
)√
x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1(1.67)
Il prodotto scalare tra campo e versore, ovvero la quantità da integrare, è:
F · ne = (x; y; z) ·
(x√
9−x2−y2; y√
9−x2−y2; 1
)√
x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1=
x2√9−x2−y2
+ y2√9−x2−y2
+ z√x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1(1.68)
Tale quantità deve essere valutata sulla super�cie, ovvero sulla regione di spazio z =√
9− x2 − y2,descritto dall'equazione z = 0. Quindi:
F · ne =
x2√9−x2−y2
+ y2√9−x2−y2
+ z√x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1
z=√
9−x2−y2
=
x2√9−x2−y2
+ y2√9−x2−y2
+√
9− x2 − y2√x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1(1.69)
Prima di procedere con l'integrale, è utile calcolare l'elemento di super�cie dΣ. Per de�nizione:
dΣ = ‖ne‖ dxdy =
√x2
9− x2 − y2+
y2
9− x2 − y2+ 1 dxdy (1.70)
L'integrale da risolvere è quindi:
ΦCerchio =
¨∂Dcerchio
F · nedΣ = (1.71)
=
¨∂Dcerchio
x2√9−x2−y2
+ y2√9−x2−y2
+√
9− x2 − y2√x2
9−x2−y2 + y2
9−x2−y2 + 1
√x2
9− x2 − y2+
y2
9− x2 − y2+ 1 dxdy =
=
¨∂Dcerchio
x2 + y2 + 9− x2 − y2√9− x2 − y2
dxdy =
¨∂Dcerchio
9√9− x2 − y2
dxdy
NOTA: la sempli�cazione tra denominatore di F · ne e termine aggiunto dall'elemento di area prima deidi�erenziali dxdy deve sempre avvenire. Entrambe le quantità, infatti rappresentano la norma del vettorenormale. Passando in coordinate polari, si ha:
¨∂Dcerchio
9√9− x2 − y2
dxdy =
ˆ 2π
0
(ˆ 3
0
9√9− ρ2
ρdρ
)dθ = 2π
ˆ 3
0
9ρ(9− ρ2
)− 12 dρ = (1.72)
= −9π
ˆ 3
0
−2ρ(9− ρ2
)− 12 dρ = −9π · 2
[√9− ρ2
]30
= 54π
10
Utilizzando il teorema di Gauss, invece, il calcolo risulta molto più agevole. Si determina dapprima ladivergenza del campo F :
∇ · F =∂Fx∂x
+∂Fy∂y
+∂Fz∂z
= 1 + 1 + 1 = 3 (1.73)
Il �usso del campo si calcola nel seguente modo:
ΦF =
¨∂D
F · nedΣ =
˚D
∇ · F dxdydz =
˚D
3 dxdydz = 3
˚D
1 dxdydz (1.74)
Il triplo integrale di 1 su un insieme restituisce il suo volume. Si può quindi evitare di eseguire il calcoloe ricorrere alla formula di geometria solida. Il volume di una semisfera è:
V ol (D) =1
2· 4
3πr3 =
2
3π33 = 18π (1.75)
Il �usso risulta quindi essere:
ΦF = 3
˚D
1 dxdydz = 3V ol (D) = 54π (1.76)
2. Calcolare il �usso di F = (x; y; z) entrante nella frontiera ∂D dell'insieme D, descritto dalle seguentirelazioni:
D ={
(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y2 ≤ 4z ∧ 0 ≤ z ≤ 1}
La super�cie attraverso il quale calcolare il �usso racchiude un volume, quindi è sicuramente chiusa. Siapplica il teorema della divergenza:
ΦF =
¨∂D
F · nedΣ =
˚D
∇ · F dxdydz =
˚D
3 dxdydz = 3
˚D
1 dxdydz (1.77)
Il volume di integrazione è composto dai punti al di sopra del paraboloide z = 14
(x2 + y2
)ma al di sotto
del piano z = 1.
2
1
X
0
-1
-2-2
-1
0
Y
1
2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
2
Z
Figura 1.6: Insieme D.
Si procede quindi per strati orizzontali, passando alle coordinate polari per risolvere il doppio integralesul singolo strato. Gli estremi di integrazione sono:
0 ≤ z ≤ 1 (1.78)
11
0 ≤ θ ≤ 2π (1.79)
0 ≤ ρ ≤ 2√z (1.80)
L'ultima relazione si ricava dall'equazione del paraboloide ricordando che, per una circonferenza con centrosull'asse z, si ha ρ =
√x2 + y2. Da questo deriva z = 1
4
(x2 + y2
)−→ z = 1
4ρ2 −→ ρmax =
√4z = 2
√z.
Quindi:
3
˚D
1 dxdydz = 3
ˆ 1
0
(¨Cerchio
1 ρdρdθ
)dz = 3
ˆ 1
0
(ˆ 2π
0
(ˆ 2√z
0
ρdρ
)dθ
)dz = (1.81)
= 3
ˆ 1
0
(ˆ 2π
0
[ρ2
2
]2√z
0
dθ
)dz = 3
ˆ 1
0
(ˆ 2π
0
2z dθ
)dz = 6π
ˆ 1
0
2z dz =
= 6π
[2z2
2
]1
0
= 6π
L'esercizio non è ancora concluso: quello trovato con il teorema della divergenza è il �usso uscente dallasuper�cie. Per ricavare quello entrante occorre cambiare il segno del precedente risultato.
Φentrante = −Φuscente = −6π (1.82)
3. Calcolare il �usso di F =(−2x3y; − 1
2x4)uscente dalla frontiera dell'insiemeD =
{(x, y) ∈ R3 : x2 + y2 ≤ 1
}.
L'insieme D è un cerchio di raggio 1 centrato nell'origine. La sua frontiera è una circonferenza, quindiuna linea chiusa. Si applica il teorema di Gauss: la divergenza del campo F è:
∇ · F =∂Fx∂x
+∂Fy∂y
= −6x2y + 0 = −6x2y (1.83)
Il �usso uscente è:
ΦF =
ˆ∂D
F · nedΣ =
¨D
∇ · F dxdydz =
¨D
−6x2y dxdydz = 0 (1.84)
La funzione integranda è infatti dispari rispetto alla variabile y e l'insieme di integrazione è simmetricorispetta all'asse y = 0.
4. Calcolare il �usso del campo F =(x3e−z; 3xz; 3x2e−z
)uscente dall'emisfero superiore della sfera x2 +
y2 + z2 = 16.
4
2
X
0
-2
-4-4
-2
0
Y
2
4
5
4
3
2
1
0
Z
Figura 1.7: Sfera x2 + y2 + z2 = 16.
12
Ricordando quanto avvenuto nell'esercizio 1, si vorrebbe evitare il calcolo diretto. Per applicare il teoremadi Gauss, tuttavia, è necessario che la frontiera ∂D sia una super�cie chiusa, mentre nel caso in esamenon si vuole considerare il cerchio di base:˚
D
∇ · F dxdydz =
¨Cerchio
F · nedΣ +
¨Calotta
F · nedΣ (1.85)
Isolando il termine di interesse:¨Calotta
F · nedΣ =
˚D
∇ · F dxdydz −¨Cerchio
F · nedΣ (1.86)
Occorre quindi calcolare, mediante il teorema della divergenza, il �usso uscente dal volume chiuso e poisottrarre quello uscente dal cerchio di base. Si calcola la divergenza di F :
∇ · F =∂Fx∂x
+∂Fy∂y
+∂Fz∂z
= 3x2e−z − 3x2e−z = 0 (1.87)
Quindi il �usso uscente da tutto il volume è nullo:
˚D
∇ · F dxdydz =
˚D
0 dxdydz = 0 (1.88)
Rimane da calcolare il �usso uscente dal cerchio di base. Essendo tale super�cie posta sul piano xy el'interno dell'insieme contenuto nel semispazio delle z positive, si conclude che il versore normale esternoè il vettore di lunghezza unitaria parallelo all'asse z che punta verso il basso.
ne = (0; 0;−1) (1.89)
Il prodotto scalare tra campo e versore, ovvero la quantità da integrare, è:
F · ne =(x3e−z; 3xz; 3x2e−z
)· (0; 0;−1) = −3x2e−z (1.90)
Tale quantità deve essere valutata sulla super�cie, che giace sul piano xy, descritto dall'equazione z = 0.Quindi:
F · ne =[−3x2e−z
]z=0
= −3x2 (1.91)
Pertanto si conclude:
ΦCerchio =
¨Cerchio
F · nedΣ =
¨Cerchio
−3x2dΣ (1.92)
Si passa in coordinate polari. Il raggio della circonferenza che delimita il cerchio è lo stesso della sfera:
0 ≤ ρ ≤ 4 (1.93)
0 ≤ ρ ≤ 2π (1.94)
Quindi:
¨Cerchio
−3x2dΣ =
ˆ 2π
0
(ˆ 4
0
−3ρ2 cos2 θ ρdρ
)dθ =
(ˆ 2π
0
cos2 θ dθ
)(ˆ 4
0
−3ρ3dρ
)= (1.95)
π
[−3ρ4
4
]4
0
= −192π
Ritornando alla relazione 1.86, si ottiene:
¨Calotta
F · nedΣ =
˚D
∇ · F dxdydz −¨Cerchio
F · nedΣ = 0− (−192π) = 192π (1.96)
5. Calcolare il �usso del rotore di F = (x; y; xy) uscente dalla super�cie gra�co della funzione f de�nita da
z = x2
9 + y2
4 e limitata al dominio D ={
(x, y) ∈ R2 : x2 + y2 ≤ 4}.
13
3
2
1
X
0
-1
-2
-3-3
-2
-1
0
Y
1
2
2
1.5
1
0.5
0
3
Z
Figura 1.8: funzione z = x2
9 + y2
4 e cilindro x2 + y2 ≤ 4.
Si vorrebbe evitare di usare la de�nizione di �usso e applicare il teorema di Stokes. Tuttavia, osservandola �gura, si nota come il bordo della super�cie da considerare sia una curva tridimensionale di�cilmenteparametrizzabile. Non rimane quindi che a�darsi alla de�nizione di �usso:
Φ =
¨Σ
∇× F · nedΣ (1.97)
Si calcola quindi il rotore del campo. Si può ricostruire tale operatore risolvendo il determinante dellaseguente matrice, dove ∂x indica la derivata parziale rispetto alla variabile x e fx la prima componentedel campo:
∇× F =
∣∣∣∣∣∣i j k∂x ∂y ∂zfx fy fz
∣∣∣∣∣∣ = (∂yfz − ∂zfy) i− (∂xfz − ∂zfx) j + (∂xfy − ∂yfx) k (1.98)
Nel caso in esame:∇× F = (x− 0) i− (y − 0) j + (0− 0) k = (x; −y; 0) (1.99)
Ricordando ancora una volta quanto accaduto nel primo esercizio di questa sezione, prima di calcolare ilversore normale si opera la sempli�cazione:
¨Σ
∇× F · nedΣ =
¨Σ
∇× F · ne‖n‖· ‖n‖ dxdy =
¨Σ
∇× F · n dxdy (1.100)
dove n indica il vettore normale. Si procede quindi al calcolo di n mediante la consueta formula valida
per super�ci cartesiane. Quella proposta dall'esercizio è f (x, y) = x2
9 + y2
4 :
ne =
(−∂f∂x
; −∂f∂x
; 1
)=
(−2
9x; −1
2y; 1
)(1.101)
Si esegue il prodotto scalare:
∇× F · n = (x; −y; 0) ·(−2
9x; −1
2y; 1
)= −2
9x2 +
1
2y2 (1.102)
In�ne si valuta il risultato sulla super�cie Σ:
[∇× F · n]z= x2
9 + y2
4
= −2
9x2 +
1
2y2 (1.103)
14
Dal momento che la variabile z non è presente, nulla cambia. Si esegue poi l'integrale doppio sul dominiodella super�cie, che in questo caso è D =
{(x, y) ∈ R2 : x2 + y2 ≤ 4
}ovvero un cerchio di raggio 2 centrato
nell'origine:
¨Σ
∇× F · n dxdy =
¨D
−2
9x2 +
1
2y2 dxdy
polari−→¨D′−2
9ρ2 cos2 θ +
1
2ρ2 sin2 θ ρdρdθ = (1.104)
=
ˆ 2π
0
(ˆ 2
0
−2
9ρ3 cos2 θ +
1
2ρ3 sin2 θ dρ
)dθ =
(ˆ 2
0
ρ3dρ
)(ˆ 2π
0
−2
9cos2 θ +
1
2sin2 θ dθ
)=
=
[ρ4
4
]2
0
(ˆ 2π
0
−2
9cos2 θ dθ +
ˆ 2π
0
1
2sin2 θ dθ
)= 4
(−2
9
ˆ 2π
0
cos2 θ dθ +1
2
ˆ 2π
0
sin2 θ dθ
)=
= 4
(−2
9π +
1
2π
)=
10
9π
6. Calcolare il �usso del rotore del campo F = (y; 0; x) uscente dalla super�cie Σ descritta dalle seguentirelazioni: {
z = 1− x2 − y2
0 ≤ z ≤ 12
(1.105)
Si disegna la super�cie: l'equazione individua un paraboloide con vertice nel punto (0; 0; 1) e concavitàrivolta verso il basso. La disequazione impone di considerare soltanto la parte di paraboloide compresatra i piani z = 0 e z = 1
2 .
1
0.5
X
0
-0.5
-1-1
-0.5
0
Y
0.5
1
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
-0.2
-0.4
-0.6
-0.8
-1
Z
Figura 1.9: super�cie Σ.
Per evitare un integrale di super�cie sul paraboloide si sceglie di applicare il teorema di Stokes:
¨Σ
∇× F · nedΣ =
˛∂Σ+
F · τ (1.106)
Il bordo della super�cie è in realtà formato dalle due circonferenza che si formano dall'intersezione traparaboloide e piani orizzontali z = 0 e z = 1
2 . Le equazioni delle curve si ricavano dal sistema tra piano eparaboloide: {
z = 1− x2 − y2
z = 0−→ C1 : x2 + y2 = 1 (1.107)
15
{z = 1− x2 − y2
z = 12
−→ C2 : x2 + y2 =1
2(1.108)
Ora occorre decidere l'orientazione delle circonferenze, ovvero il verso di percorrenza che verrà rispettatonel calcolare la circuitazione. Si può ricorrere alla seguente regola: se n è il vettore normale alla super�cieΣ, un osservatore che cammini lungo il bordo ∂Σ con la testa in corrispondenza della freccia di n e i piedisul punto di applicazione deve muoversi in modo da avere i punti di Σ alla sua sinistra. Di conseguenza,la circonferenza C1 deve essere percorsa in senso antiorario, mentre C2 in senso orario. Dal momento chela parametrizzazione standard della circonferenza la percorre in senso antiorario, è necessario porre unsegno negativo dinnanzi all'integrale su C2:˛
∂Σ+
F · τ =
˛C1
F · τ −˛C2
F · τ (1.109)
Si procede a parametrizzare le circonferenze, prestando attenzione al fatto che le curve devono tenere inconto l'altezza alla quale esse sono poste:
C1 (t) = (cos t; sin t; 0) , t ∈ [0; 2π] (1.110)
C2 (t) =
(1√2
cos t;1√2
sin t;1
2
), t ∈ [0; 2π] (1.111)
Si calcolano quindi le derivate:C ′1 (t) = (− sin t; cos t; 0) (1.112)
C ′2 (t) =
(− 1√
2sin t;
1√2
cos t; 0
)(1.113)
E le espressioni dei campi sulle circonferenze:
F (C1 (t)) = (sin t; 0; cos t) (1.114)
F (C2 (t)) =
(1√2
sin t; 0;1√2
cos t
)(1.115)
Si utilizzano quindi le precedenti informazioni per risolvere gli integrali di linea:
˛∂Σ+
F · τ =
˛C1
F · τ −˛C2
F · τ =
ˆ 2π
0
F (C1 (t)) · C ′1 (t) dt−ˆ 2π
0
F (C2 (t)) · C ′2 (t) dt = (1.116)
=
ˆ 2π
0
(sin t; 0; cos t)·(− sin t; cos t; 0) dt−ˆ 2π
0
(1√2
sin t; 0;1√2
cos t
)·(− 1√
2sin t;
1√2
cos t; 0
)dt =
=
ˆ 2π
0
− sin2 t dt−ˆ 2π
0
−1
2sin2 t dt = −1
2
ˆ 2π
0
sin2 t dt = −π2
7. Calcolare il �usso del rotore di F =(y2; xy; xz
)entrante nella super�cie Σ descritta dalle seguenti
relazioni: {x2 + y2 + z2 = 1
z ≥ 0(1.117)
La super�cie è una calotta sferica di raggio unitario posta nel semispazio delle z positive. Si applica ilteorema di Stokes: ¨
Σ
∇× F · nedΣ =
˛∂Σ+
F · τ (1.118)
Il bordo della super�cie è la sua intersezione con il piano z = 0.{x2 + y2 + z2 = 1
z = 0−→ x2 + y2 = 1 (1.119)
Si procede a parametrizzare la circonferenza, prestando attenzione al fatto che la curva devono tenere inconto l'altezza alla quale è posta:
C (t) = (cos t; sin t; 0) , t ∈ [0; 2π] (1.120)
16
Si calcola quindi la derivata:C ′ (t) = (− sin t; cos t; 0) (1.121)
E le espressioni del campo sulla circonferenza:
F (C (t)) =(sin2 t; sin t cos t; 0
)(1.122)
Si utilizzano quindi le precedenti informazioni per risolvere l'integrale di linea:
˛∂Σ+
F · τ =
˛C
F · τ =
ˆ 2π
0
F (C (t)) · C ′ (t) dt = (1.123)
=
ˆ 2π
0
(sin2 t; sin t cos t; 0
)· (− sin t; cos t; 0) dt =
=
ˆ 2π
0
− sin3 t+ sin t cos2 t dt =
ˆ 2π
0
− sin t sin2 t+ sin t cos2 t dt =
=
ˆ 2π
0
− sin t(1− cos2 t
)+ sin t cos2 t dt =
ˆ 2π
0
− sin t+ sin t cos2 t+ sin t cos2 t dt =
ˆ 2π
0
− sin t+ 2 sin t cos2 t dt = 0 + 2
[cos3 t
3
]2π
0
= 0
8. Calcolare il �usso del rotore di F = (y − z; yz; −xz) uscente dalla super�cie Σ formata dalle 5 facce chenon appartengono al piano z = 0 di un cubo di lato unitario posto nel primo ottante.Il bordo della super�cie è la sua intersezione con il piano z = 0, quindi il quadrato di lato unitario postonel primo quadrante. Applicando il teorema di Stokes:
¨Σ
∇× F · nedΣ =
˛∂Σ+
F · τ (1.124)
Se si volesse calcolare la circuitazione, sarebbero necessari 4 integrali di linea, uno per ogni lato delquadrato. L'alternativa è applicare il teorema di Green:
˛∂Σ+
F · τ =
¨quadrato
∇× F2d dxdy (1.125)
Dove F2D indica l'espressione del campo valutato sull'insieme bidimensionale individuato dal quadrato.Per ottenere F2D occorre considerare solo le componenti del campo F relative all'insieme de�nito sul pianocartesiano, ovvero Fx e Fy e valutarle sul piano su cui giace il quadrato, ovvero z = 0.
F2D = [(y − z; yz)]z=0 = (y; 0) (1.126)
Si calcola il rotore di F2D:
∇× F =∂F2Dy
∂x− ∂F2Dx
∂y= 0− 1 = −1 (1.127)
Si può quindi risolvere l'integrale:
¨quadrato
∇× F2d dxdy =
¨quadrato
−1 dxdy = −¨quadrato
1 dxdy = −Area(quadrato) = −1 (1.128)
17