Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico

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“TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO GEOLOGICO E SPELEOLOGICO” – LA NUOVA LEGGE REGIONALE PUGLIESE E LE STRATEGIE DI UTILIZZO DEL TERRITORIO M. Chieco°, P.B. Giandonato^, V. Iurilli*, F. Pace°, O. Simone^ ° Regione Puglia, Assessorato all’Ecologia ^ Sigea – Puglia * Federazione Speleologica Pugliese Convegno Nazionale “Il Patrimonio Geologico: una risorsa da proteggere e valorizzare” 29 e 30 aprile 2010 - Sasso di Castalda (PZ)

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Presentazione tenuta al Convegno Nazionale “Il Patrimonio Geologico: una risorsa da proteggere e valorizzare” 29 e 30 aprile 2010 - Sasso di Castalda (PZ)

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“TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO GEOLOGICO E SPELEOLOGICO” – LA NUOVA LEGGE REGIONALE PUGLIESE E LE STRATEGIE DI UTILIZZO DEL TERRITORIO

M. Chieco°, P.B. Giandonato^, V. Iurilli*, F. Pace°, O. Simone^

° Regione Puglia, Assessorato all’Ecologia

^ Sigea – Puglia

* Federazione Speleologica Pugliese

Convegno Nazionale

“Il Patrimonio Geologico: una risorsa da proteggere e valorizzare”

29 e 30 aprile 2010 - Sasso di Castalda (PZ)

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Di cosa parleremo

Il contesto nel quale nasce la L.R. 33/2009 Gli obiettivi della Legge Regionale L’articolato della Legge Regionale I due catasti grotte e geositi Il concetto di “paesaggio geologico” Le strategie di utilizzo del territorio

Pianificazione territoriale Turismo sostenibile

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Una “nuova” legge per antichi obiettivi L’attenzione della Regione Puglia verso la

propria identità geologica parte da lontano, con la promulgazione della L.R. 32/1986 “Tutela e valorizzazione del patrimonio speleologico – Norme per lo sviluppo della speleologia”.

L.R. 32/1986

Catasto grotteProgetti

valorizzazione

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Una “nuova” legge per antichi obiettivi La recente L.R. 33/2009 “Tutela e

valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico” va dunque ad inserirsi in un contesto normativo regionale già ben consolidato

Ma si pone obiettivi più alti, ampliandoli, anche secondo quanto previsto dalla normativa Comunitaria e dallo stesso statuto della Regione Puglia.

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Il contesto e gli obiettivi

L.R. 33/2009Aggiornamento Catasto Grotte

Programmi, azioni,

interventi e progetti

Statuto della Regione PugliaArt. 2. comma 2 “Il territorio della regione

Puglia è un bene da proteggere e da valorizzare in ciascuna delle sue

componenti ambientale, paesaggistica, architettonica, storico culturale e rurale”.

Raccomandazione Rec(2004)3, adottata dal Comitato dei ministri

del Consiglio d’Europa il 5 maggio 2004, sulla conservazione del

patrimonio geologico e delle aree di speciale interesse geologico.

Direttiva “Habitat” n. 43 del 1992 dell’Unione Europea, che istituisce le

Zone di Conservazione Speciali facenti parte della Rete Natura 2000

Manifesto Europeo sull’eredità della Terra e la Geodiversità, adottatto dall’Unione Europea

Gestione, tutela, pianificazione

Istituzione Catasto Geositi

Il Monumenti Naturali di cui alla L.R. 19/1997 sulle Aree

Protette Regionali

D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del

Paesaggio”

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L’articolato della L.R. 33/2009

L’art. 1 riconosce il pubblico interesse del Patrimonio geologico e del Patrimonio ipogeo come valori scientifici, ambientali, culturali e turistico-ricreativi.

L’art. 2 definisce i concetti e i termini alla base del Patrimonio geologico e del Patrimonio ipogeo, allo scopo di rendere chiari gli obiettivi di tutela.

L’art. 3 istituisce il Catasto regionale dei geositi e ne definisce i contenuti e le modalità di realizzazione, aggiornamento e approvazione.

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L’articolato della L.R. 33/2009

L’art. 4 istituisce il Catasto regionale del patrimonio ipogeo e ne definisce i contenuti e le modalità di realizzazione, aggiornamento e approvazione.

L’art. 5 istituisce e definisce le Sezioni speciali dei due catasti, nelle quali sono iscritte le cavità artificiali ed i geositi che posseggono specificità per la rilevanza e la rarità del valore espresso, dalle quali possono poi essere istituiti i Monumenti naturali a norma dell’art. 2 comma 1 lett. d) della L.R. 19/1997.

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L’articolato della L.R. 33/2009

L’art. 6 definisce le modalità di gestione, tutela e monitoraggio dei siti iscritti nei due Catasti.

L’art. 7 individua le modalità di intervento e programmazione allo scopo di perseguire gli obiettivi fissati dalla Legge Regionale.

L’art. 8 stabilisce le sanzioni da comminare per le violazioni ai divieti individuati dall’Art. 6.

L’art. 9 individua le funzioni di controllo e sorveglianza.

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Il catasto delle grotte

E’ stato realizzato dalla Federazione Speleologica Pugliese con il cofinanziamento dell’Unione Europea; raccolto i dati relativi a 654 sulle 2100 grotte naturali pugliesi.

La prospettiva della nuova legge è di estendere la catalogazione alle oltre 100 cavità artificiali, riconosciute come parte integrante del patrimonio speleologico.

Il prossimo obiettivo è proseguire la validazione e l’informatizzazione dei dati già acquisiti, ampliando il catasto stesso e rendendolo aggiornabile.

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Il catasto delle grotte

La quasi totalità delle grotte ricade in aree naturali protette, tra Parchi Nazionali, Regionali, SIC e ZPS

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Il catasto delle grotte

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Il catasto delle grotte

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Il catasto delle grotte

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Il catasto delle grotte

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Il catasto dei geositi

Da costruire ex-novo, a differenza di quello delle grotte, è senza dubbio un importante strumento che porterà alla completa definizione dell’intero patrimonio geologico della Regione Puglia.

Il lavoro dovrà necessariamente partire dalla base di conoscenze che risiede in Associazioni, Università e Istituti di Ricerca che operano da decenni nel settore.

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Il catasto dei geositi

Sarà utile e necessario fare tesoro di progetti ed iniziative già avviate, tra questi: Il “Censimento nazionale dei geositi” avviato da ISPRA

(ex APAT) con la collaborazione proprio di SIGEA e Centro Documentazione Geositi del Dipartimento POLIS dell’Universita degli Studi di Genova.

Progetto “Conservazione del patrimonio geologico italiano”.

I progetti MIUR-COFIN “Geositi nel paesaggio italiano: ricerca, valutazione, valorizzazione”, “Il Patrimonio geomorfologico come risorsa per un turismo sostenibile”.

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L’esperienza di altre Regioni

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Gestione, tutela e pianificazione

L’accesso ai geositi, alle grotte naturali e alle cavità artificiali è da intendersi libero fatti salvi i diritti dei proprietari dei luoghi.

Nei luoghi, e nelle relative aree di rispetto, individuati dai due catasti è vietato alterarne lo stato, abbandonare rifiuti, asportare o danneggiare affioramenti rocciosi, concrezioni, elementi della biodiversità ipogea o resti di essa, fossili, reperti paleontologici e paletnologici.

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Gestione, tutela e pianificazione

Per grotte e geositi che ricadono entro aree protette nazionali e regionali, SIC e ZPS, vige la speciale normativa di riferimento, ove più restrittiva.

La Regione provvede al monitoraggio sullo stato di conservazione del patrimonio geologico anche attraverso la stipula di apposite convenzioni con università, istituti di ricerca e associazioni attive nella promozione e valorizzazione del patrimonio geologico ambientale riconosciute a livello regionale e nazionale.

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Gestione, tutela e pianificazione

La Regione provvede al monitoraggio sullo stato di conservazione del patrimonio speleologico anche attraverso la stipula di apposite convenzioni con la FSP o con associazioni speleologiche riconosciute nell’ambito speleologico nazionale (Società Speleologica Italiana e Club Alpino Italiano).

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Programmi, azioni e progetti volti a…

Migliorare la conoscenza e la conservazione del patrimonio geologico e speleologico regionale e della biodiversità ipogea.

L’accertamento dello stato dei geositi e dell’ambiente carsico.

La conservazione e l’aggiornamento del catasto regionale delle grotte e delle cavità artificiali e l’istituzione del catasto regionale dei geositi.

La fruizione pubblica compatibile con la conservazione del bene e l’utilizzo didattico del patrimonio geologico e speleologico.

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

La L.R. 33/2009 tiene distinti i termini di “patrimonio geologico” e “patrimonio speleologico”, ma non v’è dubbio sia necessario essi vengano intesi come fortemente interconnessi.

Da un lato “grotte” e “geositi”, chiaramente definiti anch’essi nella L.R., hanno proprie peculiarità di definizione e caratteristiche, rappresentate anche dalla necessità di istituire due distinti catasti.

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

D’altro canto è necessario superare queste distinzioni di tipo meramente descrittivo, arrivando al concetto di “paesaggio geologico” che è alla base della tutela e valorizzazione sia delle grotte che dei geositi, ma che comunque non può certamente essere definito “ex lege”.

Bisogna dunque arrivare a definire il paesaggio - o meglio i paesaggi - della Puglia attraverso un processo che parta da conoscenze acquisite di tipo destrutturato (geologica, idrogeologica, morfologica) e arrivi a definire dei veri e propri “contesti”.

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

Secondo gli esperti esiste una gerarchia nella percezione delle componenti del paesaggio, che può essere così sintetizzata:1. Elementi antropici (edifici, infrastrutture)

2. Vegetazione (sia naturale che coltivata)

3. Idrografia (fiumi, laghi, corpi idrici artificiali)

4. Geologia (essenzialmente morfologia del territorio)

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

Gli aspetti geologici vengono pertanto interpretati come tali in casi sporadici e in maniera elementare.

Tuttavia la geologia fissa sempre le condizioni di partenza, che in rapporto al regime delle acque, agli andamenti climatici, incide sulla morfologia.

La quale a sua volta, insieme a fattori diversi come la litologia, l’altimetria, la pendenza concorre al disporsi dell’assetto della vegetazione come pure dell’attività antropica, questa, in un feedback continuo è condizionata e condiziona poi i fattori naturali di base.

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

Il “paesaggio geologico” è dunque il prodotto di un’evoluzione che avviene nel tempo: non è stato creato in un istante né esiste così da sempre.

Per tale motivo esso costituisce un formidabile archivio del passato della Terra. Attraverso i suoi strati rocciosi, è in grado di raccontarci una storia suggestiva fatta di continenti in movimento, di antichi climi, di fiumi e montagne, di oceani e ghiacciai.

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Verso il concetto di “paesaggio geologico”

Parallelamente al lavoro di definizione e ricostruzione del paesaggio geologico pugliese, necessariamente condotto da soggetti che da sempre lavorano in ambito scientifico, va avviato un lavoro di integrazione di tale concetto nell’ambito del paesaggio come inteso canonicamente, ovvero: “Il paesaggio è la particolare fisionomia di un territorio determinata dalle sue caratteristiche fisiche, antropiche, biologiche ed etniche; ed è imprescindibile dall'osservatore e dal modo in cui viene percepito e vissuto” (da Wikipedia).

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Le strategie di utilizzo del territorio

Occorre essere pragmatici nell’individuare le opportunità attraverso le quali la realtà geologica venga riconosciuta come elemento fondante del concetto di paesaggio.

Così come il patrimonio geologico (geositi) e quello speleologico (grotte) possano diventare elementi portanti di un utilizzo del territorio più sostenibile.

In Puglia queste opportunità sono rappresentate dalla pianificazione territoriale.

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Il PPTR pugliese è indubbiamente il contesto principale entro il quale la realtà geologica ha l’opportunità di essere considerata come parte dell’intero paesaggio.

La realtà geologica nel PPTR è rappresentata unicamente dalla tavola 3.2.1 “Idrogeomorfologia”, nella quale trovano posto anche esempi di geositi.Le NTA del Piano definiscono comunque delle norme di tutela per gli elementi geologici principali.

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

La Carta Idrogeomorfologica della Puglia, realizzata dall’AdB regionale, si è posta come obiettivo principale quello di costruire un quadro di conoscenze, coerente e aggiornato, dei diversi elementi fisici del territorio che concorrono all’attuale configurazione del rilievo terrestre pugliese, con particolare riferimento agli assetti morfologici ed idrografici dello stesso territorio, delineandone i caratteri morfografici e morfometrici ed interpretandone l’origine in funzione dei processi geomorfici, naturali o indotti dall’uomo, che li hanno generati.

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Le Norme Tecniche di Attuazione del PPTR individuano le componenti geomorfologiche, articolate in contesti paesaggistici costituiti da:1. Versanti

2. Lame e Gravine

3. Doline

4. Grotte

5. Geositi

6. Inghiottitoi

7. Cordoni dunari

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Secondo le NTA gli interventi che interessano le componenti geomorfologiche devono tendere a: valorizzarne le qualità paesaggistiche

assicurando la salvaguardia del territorio sotto il profilo idrogeologico e sismico;

prevenirne pericolosità e rischi nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Carta del Patrimonio territoriale del paesaggio della Puglia

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Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Gli 11 ambiti di paesaggio del PPTR costituiscono sistemi territoriali e paesaggistici individuati alla scala subregionale, caratterizzati da particolari relazioni tra le componenti fisico-ambientali, storico-insediative e culturali che ne connotano l’identità di lunga durata.

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Il Piano Paesaggistico Territoriale RegionaleREGIONI GEOGRAFICHE

STORICHEAMBITI DI PAESAGGIO FIGURE TERRITORIALI E

PAESAGGISTICHE (UNITA’ MINIME DI PAESAGGIO)

Gargano (1° livello) Gargano Sistema ad anfiteatro dei laghi di Lesina e Varano

L’Altopiano carsico

La costa alta del Gargano

La Foresta umbra

L’Altopiano di Manfredonia

Subappennino(1° livello)

SubAppennino Dauno

La bassa valle del Fortore e il sistema dunale

La Media valle del Fortore e la diga di Occhito

Il Subappennino settentrionale

Il Subappennino meridionale

Puglia grande (tavoliere 2° liv) Tavoliere La piana foggiana della riforma

Il mosaico di San Severo

Il mosaico di Cerignola

Le saline di Margherita di SavoiaLucera e le serre del subappenninoLe Marane (Ascoli Satriano)

Puglia grande (ofanto 2° liv/ BaMiCa)

Ofanto La bassa Valle dell’Ofanto

La media Valle dell’Ofanto

La valle del torrente Locone

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Turismo sostenibile geositi e grotte

E’ chiaro dunque come la L.R. 33/2009 costituisca solo un ingranaggio di un meccanismo più ampio, volto alla valorizzazione dei paesaggi pugliesi, alla diffusione del turismo sostenibile.

La promozione del geoturismo, come veicolo culturale di educazione ambientale e come occasione di sviluppo economico a scala locale, prevede la costituzione di una rete di fruizione dei beni geologici, inseriti in percorsi tematici didattico-turistici.

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Turismo sostenibile geositi e grotte

In Puglia vi sono opportunità turistiche che stanno rapidamente crescendo, mentre ve ne sono altre, potenziali, ancora tutte da scoprire.

Tra le prime abbiamo realtà “classiche”, come il turismo balneare lungo gli 800 km di coste, quello gastronomico delle tipicità, quello culturale dei centri storici e delle aree archeologiche.

Sono però realtà che solo raramente riescono a trarre benefici l’una dall’altra, rappresentando un’offerta realmente integrata.

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Turismo sostenibile geositi e grotte

Ha invece ancora bisogno di una grande spinta il turismo legato alla natura.

Circa il 15% del territorio pugliese è di fatto sottoposto a varie forme di tutela due grandi Parchi Nazionali,

Gargano e Alta Murgia, una ventina tra Parchi e

Riserve Naturali regionali, SIC e ZPS, IBA, oasi e

riserve statali.

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Turismo sostenibile geositi e grotte

L’individuazione, classificazione e tutela di geositi e grotte va pertanto ad arricchire questo patrimonio di beni naturalistici, ma questo non può certo bastare per la loro fruizione.

E’ necessario costruire quelle sinergie che riescano a fare sistema tra le forme di tutela naturalistica già presenti.

Ancora una volta il PPTR rappresenta un’opportunità, con il Progetto strategico territoriale sulla Rete Ecologica Regionale.

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Carta dellaRete Ecologica Regionale

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Turismo sostenibile geositi e grotte

In definitiva, i due catasti previsti dalla L.R. 33/2009 costituiranno non solo una base di conoscenze di enorme valore scientifico, ma le fondamenta per costruire un’offerta turistica pugliese autenticamente sostenibile, che unisca le aree naturali protette al patrimonio archeologico e storico, oltre ovviamente a quello geologico, passando per le iniziative di ospitalità diffusa, quelle di valorizzazione delle tipicità agricole e produttive, fino a poter immaginare una rete di percorsi turistici unici, che sappiano valorizzare le molteplici peculiarità della Regione levantina.

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Convegno Nazionale“Il Patrimonio Geologico: una risorsa da proteggere e valorizzare”29 e 30 aprile 2010 - Sasso di Castalda (PZ)