Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e...

7
Anno XIII Numero 1 Gennaio 2018 Periodico di informazione di Humanitas Centro Catanese di Oncologia Innovazioni tecnologiche per risultati migliori HER2, il recettore per monitorare il tumore al seno Un Centro di riferimento per la cura della tiroide Tumori epato-bilio-pancreatici: diagnosi e cure sempre più innovative Tre bollini rosa per la salute della donna Il “PARC” al servizio dei nostri pazienti Tumore del polmone, Tumore del polmone, la chirurgia avanza Tecnologia e innovazione per una chirurgia sempre più mini-invasiva la chirurgia avanza

Transcript of Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e...

Page 1: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

Anno XIII Numero 1

Gennaio 2018

Periodico di informazione di HumanitasCentro Catanesedi Oncologia

Innovazioni tecnologiche perrisultati migliori

HER2, il recettore per monitorare il tumore al seno

Un Centro di riferimento per la curadella tiroide

Tumori epato-bilio-pancreatici:diagnosi e cure sempre piùinnovative

Tre bollini rosa per la salute della donna

Il “PARC” al servizio dei nostri pazienti

Tumore del polmone,Tumore del polmone,la chirurgia avanza

Tecnologia e innovazione per una chirurgiasempre più mini-invasiva

la chirurgia avanza

Page 2: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

3HUMANITASCCO - GENNAIO 20182

Innovazioni tecnologicheper risultati migliori

Si chiama Single Port Vats Lobectomyed è la tecnica di chirurgia toracicamini-invasiva video assistita più in-

novativa, che sfrutta il continuo progressotecnologico nel campo della scienza medicae permette di intervenire attraverso un uni-co piccolo accesso. Si adopera per asportareun lobo polmonare in presenza di tumore enel nostro Ospedale è ormai divenuta la tec-nica più consueta di approccio chirurgicoper le neoplasie polmonari. La Chirurgia To-racica di Humanitas Centro Catanese di On-cologia, nonostante la sua giovane età, oggiesegue infatti circa 60 lobectomie per tumo-re ogni anno di cui mediamente il 70% con

questo approccio. È coordinata dal dott.Paolo Macrì e composta dai dottori MarcoSantangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre partedel “Vats Group”, composto da 54 ospedaliitaliani specializzati in questa pratica chirur-gica, che fa dello scambio di informazioni edesperienze un elemento fondamentale permigliorare ogni giorno di più.Questa tecnica è stata codificata e sviluppa-ta dal medico spagnolo Diego Gonzalez Ri-vas che ultimamente la propone in giro per ilmondo a giovani e meno giovani colleghiche vogliono apprendere la novità.Proprio per tale motivo la nostra Unità Ope-rativa di Chirurgia Toracica ha invitato lo

stesso dott. Gonzalez Rivas a tenere una ve-ra e propria masterclass sulla single port vatslobectomy nel prossimo mese di dicembre.

CARATTERISTICHE DELLA TECNICA...Per tale tipo di intervento il paziente vienepreparato con gli stessi esami e le stesse ac-cortezze che si usano per gli interventi openin modo che, in caso di necessità di conver-sione dell’intervento, si possa procederesenza dover differire dalle procedure pro-

grammate.“Abbattendo il nume-ro di complicanze pe-rioperatorie, l’obietti-vo principale di que-sto tipo di interventicondotti su pazientiaffetti da carcinoma

polmonare – spiega il dott. Paolo Macrì, Re-sponsabile dell’Unità di Chirurgia Toracicadi Humanitas Centro Catanese di Oncologia- è la radicalità oncologica, per cui in questicasi l’intervento viene eseguito asportandola regione polmonare malata isolando e su-turando direttamente nel polmone le strut-ture nobili quali i vasi arteriosi e venosi oltreche i bronchi specifici con associata esecu-zione della asportazione completa e radica-le di tutti i linfonodi che drenano la regionedel torace in cui si trova il polmone affetto(linfonodi ilari e mediastinici). Con questotipo di tecnica videotoracoscopica – conti-nua - si possono ormai eseguire tutti gli in-terventi che si eseguirebbero con tecnicaopen, anche se in fase di approccio inizialealla tecnica gli esperti consigliano di noneseguire dapprima interventi molto com-plessi o oncologicamente al limite della ra-dicalità al fine di preservare la sicurezza delpaziente sottoposto a tale tecnica”.

...E VANTAGGI PER IL PAZIENTEI vantaggi per i pazienti sono molti: innanzi-tutto, secondo alcuni studi, il sistema immu-nitario aiuterebbe questa tecnica ad esserequella associata alle migliori curve di so-pravvivenza: grazie agli accessi molto picco-

li vi è infatti un minore rilascio di sostanzetossiche che di fatto provocherebbero unamaggiore disattivazione del sistema immu-nitario verso la patologia oncologica e quin-di una peggiore risposta complessiva versola malattia.Di fatto anche il dolore percepito dal pazien-te è minore, sia per le piccole dimensionidegli accessi, ma soprattutto per il fatto chela piccola unica apertura del torace permet-te, mediante gli strumenti adeguati, di ope-rare i pazienti direttamente attraverso il na-turale spazio intercostale senza dover di fat-to divaricare le costole. I vantaggi di questa metodica chirurgica so-no massimizzati nei pazienti con “singolonodulo polmonare” riscontrato occasional-mente durante lo screening o nel corso diesami strumentali come TC e PET, soprat-tutto se supportata dalla metodica MedicoNucleare di localizzazione radioguidata.

Quest’ultima metodica è stata introdotta direcente nel nostro Ospedale, di concertocon il Servizio di Medicina Nucleare per farfronte alla necessità di localizzare diretta-mente in sala operatoria lesioni polmonarimolto piccole -definite in gergo non palpa-bili- garantendo al contempo la completaradicalità chirurgica e la velocizzazione deitempi operatori. L’intervento di Single Port Vats Lobectomy ègeneralmente eseguito in anestesia genera-le, ma a volte nei pazienti più anziani anchein anestesia loco-regionale, decisa di voltain volta in collaborazione con l’Unità Opera-tiva di Anestesia, Rianimazione e Terapia delDolore, nello spirito che contraddistingueda sempre tutte le nostre attività cliniche: lamultidisciplinarietà al servizio del paziente,affinché si possa trovare la cura personaliz-zata più appropriata per ciascuno.

Modalità sempre piùall’avanguardia offronosoluzioni migliori per i nostripazienti: scopriamo insieme lanuova tecnica per una chirurgiatoracica meno invasiva e chegarantisce risultati ottimali.

Paolo Macrì

FOCUSChe cos’è il tumore al polmone?Il tumore al polmonerappresenta la prima causa dimorte nei paesi industrializzati.E’ una patologia che origina neipolmoni, (organi che hanno lafunzione di trasferire l’ossigenorespirato al circolo sanguigno edepurarlo dall’anidridecarbonica prodottadall’organismo)compromettendone lafunzione, a causa di unacrescita incontrollata di cellulemaligne; esse, infatti, formandouna massa possono ostruire ilflusso dell’aria o provocareemorragie.Quali sono i fattori di rischio?Il fumo (soprattutto quelloattivo ma anche quello passivo)è la principale causa di cancro alpolmone. Il rischio di ammalarsiaumenta proporzionalmente alnumero di anni di fumo e dellesigarette fumate. Smettere difumare, anche dopo molti annidi vizio, riduce il rischio in modosignificativo.Il fumo, infatti, danneggia lecellule che rivestono gli alveolipolmonari, dal momento checontiene sostanze cancerogeneche deterioranoimmediatamente il tessutopolmonare.

Se all’inizio l’organismo ècapace di riparare il danno, conil tempo l’esposizione al fumodanneggia le cellule in modoirreparabile e ciò può dar luogoallo sviluppo del tumore. Altrofattore di rischio è l’esposizione,spesso per motivi professionali,a sostanze quali il radon,l’amianto, l’arsenico, il nickel, ilcatrame, il cromo.

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018

Page 3: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

54

HER2, il recettore permonitorare il tumore al seno

Valutare l’accuratezza e la riproduci-bilità del test del recettore HER2 nelcarcinoma mammario. Questo lo

scopo di un’importante verifica di qualitàche ha coinvolto oltre cinquanta diversestrutture ospedaliere del centro-sud Italia,tra cui il nostro Ospedale. Il laboratorio diAnatomia Patologica diretto dal Prof. Giu-seppe Nuciforo è stato selezionato qualeCentro Coordinatore Regionale per la Siciliain occasione della 3° Survey interregionale,finalizzata alla valutazione della concordan-

za dei risultati tra i vari centri coinvolti. Lasupervisione del progetto è stata curata dalPoliclinico Gemelli di Roma, che ha elabora-to i risultati pervenuti dalle varie strutture.L’evento finale della survey per il sud Italia siè svolto a Catania ed i nostri medici (Carmi-ne Fazzari per l’anatomia Patologica, Gaeta-no Castiglione per la chirurgia senologica eMichele Caruso per l’oncologia) hanno par-tecipato con le loro relazioni. Ottimi i risul-tati del nostro laboratorio, che ha raggiuntouna concordanza globale prossima al 100%,dimostrando quindi l’attendibilità dei meto-di nel testare i campioni tissutali di tumoremammario.

L’IMPORTANZA DEL RECETTOREHER2 PER STABILIRE LA MIGLIORETERAPIAE’ ormai ampiamente riconosciuto che lascoperta del recettore HER2, insieme allosviluppo di test diagnostici e dei farmaci abersaglio molecolare diretti contro le celluleche esprimono questo recettore, ha cambia-to drasticamente la storia naturale del carci-noma mammario HER2-positivo. Tale recet-tore è presente nel 15-20% dei tumori mam-

mari e si associa aduna malattia aggres-siva ed a prognosi in-fausta, se non trattatacon una terapia spe-cifica. La disponibili-tà di molecole anti-HER2 ha imposto la

corretta selezione delle pazienti che potran-no beneficiare di questi nuovi trattamenti.Diventa pertanto indispensabile che i testper HER2, effettuati nei laboratori di Anato-mia Patologica siano eseguiti con la massi-ma accuratezza, applicando rigidi sistemi econtrolli di qualità. Ad oggi, il tasso di errorenella determinazione di HER2 rimane anco-ra alto.“La corretta determinazione di HER2, cosìcome degli altri fattori prognostico-predit-tivi – spiega il dott. Carmine Fazzari, pa-tologo di Humanitas Centro Catanese diOncologia e referente del progetto insiemealla dott.ssa Carmelina Trovato -, è di fon-damentale importanza per garantire allapaziente il trattamento personalizzato piùefficace. Le Survey, i controlli di qualitànazionali ed internazionali nonché l’ade-sione a certificazioni quali Eusoma e JCI,cui il nostro laboratorio aderisce da nume-rosi anni, sono delle occasioni uniche perconfrontarsi con specialisti della propria edi altre discipline, affrontare e risolvere

eventuali criticità e naturalmente miglio-rarsi, avendo come fine ultimo la correttadiagnosi e di conseguenza, il trattamentomigliore.”

L’ANATOMIA PATOLOGICA DI HUMANITASIl laboratorio di Anatomia Patologica del no-stro Ospedale si articola nelle sezioni di isto-patologia, citopatologia, immunoistochimi-ca, ed è supportato della sezione di biologiamolecolare. L’attività assistenziale di surgi-cal pathology è prevalentemente di tipo on-cologico (neoplasie mammarie, polmonari,endocrine, cutanee, ginecologiche ed urolo-giche) con particolare impegno nella dia-gnostica rapida intraoperatoria (tipizzazio-ne delle lesioni, linfonodo sentinella, valuta-zione dei margini di resezione).

Particolare competenza è stata acquisitanella tipizzazione morfologica, immuno -istochimica e molecolare delle neoplasie;nella valutazione di fattori isto-prognostici epredittivi del carcinoma mammario e pol-monare; nella stadiazione delle neoplasiemaligne; il tutto garantito dall’applicazionedi rigidi protocolli, sistemi di controllo diqualità, attrezzature all’avanguardia e perso-nale medico e tecnico continuamente for-mato ed aggiornato.

Il nostro ospedale è statoprotagonista di una verifica di qualità che ha coinvolto oltre 50 strutture ospedaliere del Centro Sud.

ALTERNANZASCUOLA-LAVORO IN HUMANITASEntrare a contatto con unarealtà diversa da quellascolastica, cominciare a rendersiconto delle dinamichelavorative e aziendali: questi gli scopi principali del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro,introdotta dal MIUR con la legge 107/15.Il nostro Ospedale, da sempresensibile ad iniziative checoinvolgano la comunità delterritorio, ha aderito al progettofirmando un protocollo d’intesacon lo storico liceo classicocatanese Mario Cutelli.

Il progetto, coordinato dallaProf.ssa di Biologia FrancescaMargarone e dalla dott.ssaLucia Paravizzini, nostroResponsabile del Laboratorio di Analisi, rappresenta unimportante opportunità perstudenti dell’ultimo anno perentrare a contatto con il laboratorio di biologiamolecolare. Numerosi gliargomenti trattati sia a livelloteorico che pratico, durante le trenta ore del progetto: la biologia molecolare ecellulare e i diversi campi di applicazione; il mondo dellachimico-clinica, dell’ematologia,dell’immuno- enzimatica; i controlli di qualità e lasicurezza in laboratorio; la diagnostica molecolare. Per i ragazzi è un’occasione percollegare la formazione in aulacon l’esperienza pratica in ambienti operativi; favorirel’orientamento dei giovani,valorizzandone le vocazionipersonali; arricchire laformazione con l’acquisizione di competenze spendibili undomani nel mondo del lavoro. Il progetto è articolato inperiodi di formazione a scuola e periodi di esperienza praticain Humanitas.

Carmine Fazzari

Da sinistra i nostro medici Gaetano Castiglione, Michele Caruso,V. Arena (ospedale gemelli Roma), Carmelina Trovato e Carmine Fazzari durante la survey svoltasi a Catania

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018

Ricostruzione tridimensionale del recettore HER2 nellamembrana cellulare

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018

Page 4: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

Ipotalamo

CalcitoninaCalcitonina

Ipofisi

Ghiandolatiroidea

Feedback negativo

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018 7HUMANITASCCO - GENNAIO 20186

Un Centro di riferimentoper la cura della tiroide

Confrontarsi e promuovere la culturadella scienza è da sempre uno degliobiettivi fondamentali della medici-

na, che grazie ai raffronti continui tra profes-sionisti riesce a migliorarsi sempre più eproporre ai pazienti cure migliori. Propriocon questo spirito il nostro Ospedale è incostante contatto con moltissime realtà na-zionali e internazionali e ultimamente haottenuto l’accreditamento per entrare a farparte della Società Italiana Unitaria di En-docrinochirurgia, come Centro di Riferi-mento della Chirurgia della Tiroide.La Società è nata recentemente con l’in-tento di unificare le espe-rienze di due illustri SocietàScientifiche precedenti: laSocietà Italiana di Endocrino-chirurgia (SIEC) fondata a

Napoli nel 1980 ed il CLUB delle Unità diEndocrinochirurgia (UEC), fondata adIvrea nel 1998.Fanno parte dell’associazione endocrino-chirurghi e chirurghi generali che si occu-pano con particolare impegno di patologiedella tiroide, delle paratiroidi, del surrene,del pancreas, dei tumori neuroendocrini,del timo e della mammella, oltre a endocri-nologi, medici nucleari, anatomopatologi,otorinolaringoiatri e tutti gli altri specialistiche per ragioni di studio o di affinità tratta-no questa materia. Tra gli obiettivi vi èquello di favorire lo scambio di informazio-

ni, di esperienze e la cono-scenza fra gli operatori del set-tore, individuando elementicomuni di crescita e progressoscientifico.

IL RUOLO DEL NOSTRO OSPEDALEHumanitas Centro Catanese di Oncologiaha ottenuto l’accreditamento quale Centrodi Riferimento della Chirurgia della Tiroide,grazie al raggiungimento di requisiti relativinon solo alla quantità delle prestazioni ero-gate, che prevede un minimo di 300 inter-venti all’anno, ma anche alla qualità dellecondizioni strutturali, organizzative, di fun-zionamento, di prestazione sanitaria e di ri-sultato. In particolare, la nostra struttura si èdistinta, oltre all’elevato numero di pazientitrattati, anche per l’utilizzo di presidi elet-tromedicali di ultima generazione che costi-tuiscono elementi migliorativi nell’esecu-zione degli interventi chirurgici, riducendola percentuale di complicanze.

“Per noi è un bel traguardo – spiegala dott.ssa Alessandra Tudisco, chi-rurgo otorinolaringoiatra di Huma-nitas Centro Catanese diOncologia e referente delprogetto – raggiunto ri-spettando i numerosistandard richiesti da PVA(Programma Valutativodi Accreditamento), chepremia un percorso dia-gnostico-terapeutico che stiamoportando avanti da anni con unaéquipe multidisciplinare. La nostraUnità Operativa di Chirurgia Onco-logica del Collo si occupa delle pa-tologie neoplastiche benigne e ma-

ligne delle ghiandole: tiroide, paratiroidi esalivari maggiori (parotide, sottomandibo-lare e sottolinguale) e dei relativi distrettilinfatici. Queste patologie – prosegue - ven-gono seguite dalla diagnosi (ecografia, agoa-spirato eco-guidato, esame citologico edeventuali ulteriori accertamenti) al tratta-mento chirurgico. Dedichiamo particolareattenzione al trattamento oncologico radi-cale delle neoplasie maligne di suddetteghiandole e delle eventuali linfadenopatiedel collo ad esse correlate”.

Humanitas Centro Catanese di Oncologia è entrato a farparte della Società ItalianaUnitaria di Endocrinochirurgia.

Alessandra Tudisco

FOCUSChe cos’è la tiroide?La tiroide è una piccolaghiandola a forma di farfallaposta immediatamente sotto ilpomo di Adamo, che gioca unruolo chiave nel controllo delmetabolismo mediante laproduzione degli ormoni tiroidei(T4 e T3), sostanze che, tramiteil sangue, raggiungono ognidistretto del nostro organismo.La funzione di questa ghiandolaè regolata dall’ipofisi (unapiccola ghiandola localizzataalla base del cranio).Cos’è il tumore della tiroide?Il carcinoma della tiroide vieneconsiderata una neoplasia rarain quanto costituisce il 2% ditutti i tumori. Si puòmanifestare a tutte le età, conmassima incidenza tra i 25 e i60 anni e con una maggioreprevalenza nel sesso femminile.Tali neoplasie sono invece moltorare nei bambini. Lasopravvivenza è molto elevata,superando il 90% a 5 anni nelleforme differenziate.Quali sono i fattori di rischioper il carcinoma dellatiroide?Un fattore di rischio accertatoper il carcinoma differenziatodella tiroide è l’esposizione aradiazioni. Il tumore dellatiroide è infatti più comune inpersone sottoposte aradioterapia sul collo per altreneoplasie o esposte a ricadutedi materiale radioattivo comeaccaduto ad esempio dopol’esplosione della centralenucleare di Cernobyl.

Page 5: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018 9HUMANITASCCO - GENNAIO 20188

Tumori epato-bilio-pancreatici:diagnosi e cure sempre più innovative

Le neoplasie gastrointestinali rappre-sentano una tra le forme più comu-ni di cancro, soprattutto nei paesi oc-

cidentali. I progressi medici rappresentanoun’arma importantissima per gli sviluppi fu-turi, volti a contrastare la malattia in tutte lesue fasi.  La diagnosi precoce, un precisoquadro di imaging, le nuove terapie farma-cologiche e la chirurgia sono fondamentaliper affrontare le neoplasie nel modo piùcompleto e dunque migliore per ogni pa-ziente.

I TUMORI INTRADUTTALI DELPANCREAS E LE NEOPLASIE BILIARILe neoplasie intraduttali papillari mucino-se interessano prevalentemente pazienti in-torno ai 60-70 anni, senza differenze signifi-cative tra i sessi. Sebbene rare e spesso asin-tomatiche, negli ultimi anni se ne riscontraun’e spansione epidemiologica: “Il loro in-quadramento diagnostico tramite imaging -spiega la dott.ssa Salumeh Goudarzi, radio-loga di Humanitas Centro Catanese di On-cologia -  è fondamentale come anche le va-lutazioni del radiologo e del chirurgo, perdefinire il giusto approccio di follow-up edeventualmente quello terapeutico-chirurgi-co. E’ necessario, quindi, un approccio si-nergico da parte diun team costituito daradiologi, endosco-pisti e chirurghi”.L’identificazione diun carcinoma intra-duttale ed il suo ade-guato trattamentopossono, infatti, evitare lo sviluppo nel pa-ziente di una neoplasia infiltrante metastati-ca con tutte le conseguenze che ne derivano.Anche le neoplasie biliari sono rare e di dif-ficile gestione. La diagnosi precoce, un pre-

ciso quadro di imaging e la chirur-gia sono di grande importanza, inquanto i trattamenti farmacologicisi basano ancora oggi su chemiote-rapie convenzionali con limitataresponsività ai trattamenti. Tra gli strumenti di prevenzione,oltre ad un corretto stile di vita pri-vo di fumo e comprensivo di rego-lare attività fisica, assume un ruolosignificativo l’alimentazione: devebasarsi su pochi grassi, ridotte dosi di carnee, viceversa, molte fibre, vegetali e frutta.

IL CARCINOMA PANCREATICOÈ noto da sempre per la sua prognosi spessoinfausta e per la sua complessità nell’ap-proccio chirurgico; da qui, la necessità di af-fidarsi ad un team di operatori di grandeesperienza in grado di intervenire in modoefficace limitando le complicanze post-ope-ratorie, altrimenti molto diffuse. La chirur-gia, qualora radicale, rappresenta il tratta-mento associato alla migliore sopravvivenzain quanto i trattamenti antiblastici e la ra-dioterapia svolgono un controllo parzialedella malattia  con conseguenti marginidi successo limitati. L’avvento di nuove com-

binazioni tra vecchi farmaci e quelli di ulti-ma immissione nel mercato hanno compor-tato decisivi vantaggi nel trattamento dellamalattia metastatica o localmente avanzatae non resecabile.

METASTASI EPATICHE DACARCINOMA DEL COLONPer quanto riguarda invece le metastasi epa-tiche da carcinoma del colon, significativisono gli sforzi terapeutici di ultima genera-zione, volti a permettere una chirurgia epa-tica radicale che potrà offrire considerevolimargini di guarigione.Le terapie cosiddette ‘intelligenti’, che utiliz-zano cioè farmaci biologici, stanno ricopren-

do un ruolo sempre più importante permet-tendo di consegnare al chirurgo pazienti ini-zialmente non operabili: “L’obiettivo princi-pale – spiega il dott. Mau ri zio Chia ren za, on-cologo di Humanitas Centro Catanese di On-

cologia – è riuscire acolpire la neoplasiain modo più specificosenza aumentare inmodo significativo glieffetti collaterali lega-ti ai trattamenti che-mioterapici di base.

Lo scopo fondamentale è, quindi, ottenere ri-sposte sempre maggiori migliorando la qua-lità di vita dei pazienti”. Il percorso più efficace è dato dall’integra-zione tra il trattamento chemioterapico e ifarmaci biologici: “Negli ultimi anni – espo-ne il dott. Chiarenza – sono stati pubblicati irisultati di alcuni studi multicentrici su nuo-vi farmaci che sembrano dare vantaggi mag-giori in termini di risposta e sopravvivenza,con un’incidenza sull’aumento della quotadi operabilità dei pazienti metastatici”. “E’ oggi possibile – spiega il dott. Sebastia-no Mongiovì, chirurgo oncologo di Huma-nitas Centro Catanese di Oncologia - inter-venire chirurgicamentecon resezioni semprepiù limitate, mantenen-do ovviamente tutti i cri-teri  resettivi  necessari,così da poter operare incaso di ricaduta, una se-conda volta, ipotesi chesi verifica nel 30% dei casi circa”. La chirurgiacosiddetta “segmentaria” risulta, pertanto,di grande aiuto perché permette di rispar-miare maggiori porzioni di organo: “Se le le-sioni – spiega il dott. Mongiovì -  riguardanosolo un segmento, possiamo intervenire so-lo sulla parte interessata, escludendo cosìasportazioni maggiori che potrebbero avereeffetti indesiderati sul paziente. La partico-larità tecnica risiede nel clampaggio seletti-vo, attraverso cui si interrompe l’afflussosanguigno limitatamente al segmento inte-ressato dalla resezione, mentre il resto del-l’organo rimane perfuso per tutta la duratadell’intervento”.

Diagnostica avanzata, nuovifarmaci e chirurgia ancorapiù accurata per contrastarela malattia.

Salumeh Goudarzi

Maurizio Chiarenza

Sebastiano Mongiovì

LE LINEE GUIDA DELLAPREVENZIONE

Svolgere regolare attività fisica

Mangiare molta fibra (cereali e legumi)

Mangiare poca carne

Non fumare

Mangiare molta frutta e verdura

Page 6: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

HUMANITASCCO - GENNAIO 2018 11HUMANITASCCO - GENNAIO 201810

P resenza di specialità cliniche dedicatealle principali patologie di interesse

femminile e appropriatezza dei percorsidiagnostico-terapeutici: sono questi i criteridi valutazione che hanno consentito ad Hu-manitas Centro Catanese di Oncologia diottenere anche per il biennio 2018/2019 ilriconoscimento “Bollino Rosa”, attribuitodall’Osservatorio Nazionale sulla salutedella Donna alle strutture particolarmenteattente alla salute femminile. Gli ospedalipremiati in tutta Italia sono 306, di cui 71con il massimo riconoscimento previsto(tre bollini). Tra questi è presente il nostroOspedale, unica struttura sanitaria privatadel territorio etneo ad aver ottenuto il nu-mero più alto di bollini rosa, già conquistatitra l’altro anche nell’edizione precedente, atestimonianza della continuità di un pro-getto che offre alle donne le migliori curepossibili, personalizzate per ogni pazientegrazie alla presenza di un team multidisci-plinare: “Siamo molto soddisfatti di aver

mantenuto i tre bollini, una valutazione chedimostra – dichiara la dott.ssa AnnunziataSciacca, Direttore Sanitario di HumanitasCentro Catanese di Oncologia – l’apprezza-mento verso il costante impegno della no-stra struttura nel volersi migliorare e nelproporre alle nostre pazienti percorsi tera-peutici sempre aggiornati”.Il Bollino Rosa guarda non solo alle presta-zioni di diagnosi e cura in senso stretto, maanche ai servizi aggiuntivi che cambianol’approccio con l’Ospedale: dalla documen-tazione informativa multilingue alla media-zione culturale, dalla dieta personalizzataper particolari esigenze o motivi religiosi alservizio di assistenza sociale e servizi con-venzionati. Elemento fondamentale è anche la presen-za, all’interno della nostra struttura, dellaBreast Unit, un centro senologico multidi-sciplinare certificato da Eusoma che offre al-le donne un valore aggiunto in termini diqualità delle cure, comfort, percorsi dedicatie multidisciplinarietà degli specialisti, aven-do sempre al centro le esigenze di ciascunapaziente in un momento così delicato comequello della malattia. L’importanza del pro-getto del Bollino Rosa è data anche dai para-metri di valutazione: sono infatti ben 300(suddivise in 16 aree specialistiche) le do-mande che compongono il questionario dicandidatura. Ad ognuna di esse corrispondeun punteggio stabilito secondo criteri defi-niti da una commissione di esperti in ognipatologia considerata, in accordo con le li-nee guida del Ministero della Salute.

Humanitas Centro Catanesedi Oncologia conferma ancheper il biennio 2018-2019 i trebollini rosa, che premiano la qualità dell’offertasanitaria dedicata alle patologie femminili.

re al meglio, senza intoppi e rallentamenti.“Il PARC – spiega Floriana Zappalà, Re-sponsabile del Servizio - è il primo punto dicontatto tra la struttura e l’utenza e deve farfronte con professionalità e cortesia a tanterichieste, in quanto abbraccia più ambiti. E’un mix tra punto informazioni, refertazioni,accettazioni e pagamenti. Il volume del no-stro Ospedale cresce sempre più e quindi ciimpegniamo costantemente nel migliorareil nostro lavoro in modo tale da riuscire asoddisfare le esigenze di tutti. Il volto distesoe rassicurato di chi si rivolge a noi per qual-siasi tipo di informazione e servizio è il mi-glior compenso possibile e ci ripaga dei tan-ti piccoli e grandi sforzi quotidiani”.

Tre bollini rosa per la salute della donna

Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 CataniaAnno XIII - numero 1 - Gennaio 2018Autorizzazione delTribunale di Catania N. 3/2005, dell’11 gennaio 2005Direttore responsabile e direttore della comunicazione: Walter BrunoUfficio stampa: Roberto CitelliGrafica: Pierluigi Nava, G&R AssociatiImmagini: archivio CCO, Shutterstock, ICPStampa: Tipolitografia Sarica - Catania

L’avanposto di tutto l’Ospedale, un’areadi fondamentale importanza per tutti

gli utenti che entrano in casa nostra. Il PARCrappresenta il biglietto da visita per chi arri-va in Humanitas, uno snodo nevralgico cheha il compito diorientare e indiriz-zare al meglio chi sirivolge a noi per leesigenze più diverse.Questo il senso piùimportante e la mis-sion del PARC (Pre-notazione, Accetta-zione, Refertazione, Cassa) che come si in-tuisce già dal nome svolge più attività con-temporaneamente: prenotare una visita, oc-cuparsi dell’accettazione, consegnare i re-

ferti o accogliere un paziente sono tutte atti-vità di competenza del nostro ServizioClienti, insieme alla gestione del front officee dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.I dipendenti del PARC sono sempre pronti

ad affrontarequalsiasi richie-sta e indirizzare ipazienti e i lorofamiliari, spie-gando e consi-gliando tutto ciòche c’è da sapereriguardo ad esa-

mi strumentali, pre-ricoveri, day hospital,refertazioni e pagamenti.Una serie di attività che permette di farsì che tutto l’Ospedale possa funziona-

Professionisti dell’accoglienza per far sentire a casa gli ospiti del Centro.

Il “PARC” al servizio dei nostri pazienti

La squadra della Breast Unit

Page 7: Tumore del polmone,...Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Bar-bagallo. Il nostro Ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”, composto

RICERCA SCIENTIFICA

97408620157