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Tu sei mio figlio Avvento-Natale 2007 VITA PARROCCHIALE T ante volte i nostri genitori, guardandoci, hanno pronuncia- to con intensa tenerezza: “Tu sei mio figlio”! Parole sempli- ci, ma capaci di riportarci all’origine della nostra esistenza, di dare consi- stenza alla nostra identità e di raffor- zare in noi la coscienza di appartene- re a qualcuno che ci ama. Di aiutarci a comprendere che all’inizio della vi- ta non ci siamo noi, ma un atto di amore del quale la nostra vita ne è semplicemente il frutto visibile. In al- tre parole, siamo e rimaniamo davan- ti alla vita debitori di tutto; della no- stra vita, appunto. E ricordarci che siamo “figli”, dovrebbe essere il mi- gliore antidoto al mito dell’uomo “che si è fatto con le proprie mani” che, da sempre, rischia di impadro- nirsi del cuore di molti e forse anche del nostro. E perché non avessimo più dubbi che per assaporare il gusto della vera vita occorre “diventare pic- coli”, Dio stesso si è fatto piccolo. E’ il mistero del Natale: Dio che si presenta all’uomo ad altezza di Bam- bino. Lo ricorda molto bene il nostro Papa, Benedetto XVI: Egli è venuto come un bambino… Forse ci sarem- mo arresi più facilmente di fronte al- la potenza … Ma egli non vuole la nostra resa,vuole il nostro amore. Per questo non abbiamo paura da- vanti a Lui, lo possiamo avvicinare, toccare e, addirittura, può sorgere un’amicizia tra noi e Lui. Egli si è ab- bassato fino alla terra, fino a questo nostro piccolo pianeta, fin dentro la miseria della nostra umanità. Si è ab- bassato a tal punto che può sollevare la pecorella smarrita dal cespuglio dov’era rimasta impigliata, può cari- carsela sulle spalle e portarla con sé. Dio si è abbassato: anche noi siamo invitati a deporre la nostra presunzio- ne, la nostra supponenza e i nostri pregiudizi e diventare di nuovo sem- plici. Solo così possiamo tornare a vedere ed incontrare Dio che ha volu- to diventare un bambino, un Dio che si può toccare, che si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio che sorride e respira. Un Dio … bam- bino come i bambini che rallegrano la vita della nostra parrocchia! Dio si fa bambino, si chiama Gesù. E’ uno di noi. E’ vero uomo, per sem- pre imparentato con noi, con le nostre gioie e sofferenze, fatiche e speranze. Ma è un bambino specialissimo, uni- co, singolare. E’ il Figlio che Dio, il Padre di tutti noi, ci ha mandato per- ché possiamo capire quanto ci vuole bene. E’ Dio lui stesso. E’ il nostro Salvatore, il Salvatore del mondo. Su, andiamo anche noi a Betlemme, an- diamo e adoriamo. Questo bambino chiede a noi “grandi” che ci facciamo bambini. Tornare fanciulli è l’impre- sa più dura e più lunga cui ci si possa accingere. Farsi piccoli innanzi a Dio, come Egli, il Figlio di Dio si è fatto piccolo in mezzo a noi. Allora sarà un bel Natale per tutti! Don Giuseppe Nelle foto, la “Natività” di Serafino de’ Serafini, che ha accompagnato l’Avvento diocesano. Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenza supplemento a “il Nuovo Giornale” settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio - n. 44 di venerdì 14 dicembre 2007 Sped. a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Piacenza - c.c.p. 14263297 - Aut. Tribunale di Piacenza n. 4 - giugno 1948 Direttore: Don Davide Maloberti - Via Vescovado, 5 - Piacenza Stampa: Tipografia MV, Via Bentelli - Piacenza Numero tre Dicembre 2007 Distribuzione gratuita

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Tu sei mio figlio

Avvento-Natale 2007

VITA PARROCCHIALE

T ante volte i nostri genitori,guardandoci, hanno pronuncia-to con intensa tenerezza: “Tusei mio figlio”! Parole sempli-

ci, ma capaci di riportarci all’originedella nostra esistenza, di dare consi-stenza alla nostra identità e di raffor-zare in noi la coscienza di appartene-re a qualcuno che ci ama. Di aiutarcia comprendere che all’inizio della vi-ta non ci siamo noi, ma un atto diamore del quale la nostra vita ne èsemplicemente il frutto visibile. In al-tre parole, siamo e rimaniamo davan-ti alla vita debitori di tutto; della no-stra vita, appunto. E ricordarci chesiamo “figli”, dovrebbe essere il mi-gliore antidoto al mito dell’uomo“che si è fatto con le proprie mani”che, da sempre, rischia di impadro-nirsi del cuore di molti e forse anchedel nostro. E perché non avessimopiù dubbi che per assaporare il gustodella vera vita occorre “diventare pic-coli”, Dio stesso si è fatto piccolo.

E’ il mistero del Natale: Dio che sipresenta all’uomo ad altezza di Bam-bino. Lo ricorda molto bene il nostroPapa, Benedetto XVI: Egli è venutocome un bambino… Forse ci sarem-

mo arresi più facilmente di fronte al-la potenza … Ma egli non vuole lanostra resa,vuole il nostro amore.

Per questo non abbiamo paura da-vanti a Lui, lo possiamo avvicinare,toccare e, addirittura, può sorgereun’amicizia tra noi e Lui. Egli si è ab-bassato fino alla terra, fino a questonostro piccolo pianeta, fin dentro lamiseria della nostra umanità. Si è ab-bassato a tal punto che può sollevarela pecorella smarrita dal cespugliodov’era rimasta impigliata, può cari-carsela sulle spalle e portarla con sé.Dio si è abbassato: anche noi siamoinvitati a deporre la nostra presunzio-ne, la nostra supponenza e i nostripregiudizi e diventare di nuovo sem-

plici. Solo così possiamo tornare avedere ed incontrare Dio che ha volu-to diventare un bambino, un Dio chesi può toccare, che si può prendere trale braccia e coprire di baci, un Dioche sorride e respira. Un Dio … bam-bino come i bambini che rallegrano lavita della nostra parrocchia!

Dio si fa bambino, si chiama Gesù.E’ uno di noi. E’ vero uomo, per sem-pre imparentato con noi, con le nostregioie e sofferenze, fatiche e speranze.Ma è un bambino specialissimo, uni-co, singolare. E’ il Figlio che Dio, ilPadre di tutti noi, ci ha mandato per-ché possiamo capire quanto ci vuolebene. E’ Dio lui stesso. E’ il nostroSalvatore, il Salvatore del mondo. Su,andiamo anche noi a Betlemme, an-diamo e adoriamo. Questo bambinochiede a noi “grandi” che ci facciamobambini. Tornare fanciulli è l’impre-sa più dura e più lunga cui ci si possaaccingere. Farsi piccoli innanzi aDio, come Egli, il Figlio di Dio si èfatto piccolo in mezzo a noi. Allorasarà un bel Natale per tutti!

Don GiuseppeNelle foto, la “Natività” di Serafino de’ Serafini,che ha accompagnato l’Avvento diocesano.

Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenzasupplemento a “il Nuovo Giornale”settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio - n. 44 di venerdì 14 dicembre 2007Sped. a.p. - 45% - art. 2 comma 20/blegge 662/96 - Filiale di Piacenza -c.c.p. 14263297 - Aut. Tribunale di Piacenza n. 4 - giugno 1948Direttore: Don Davide Maloberti -Via Vescovado, 5 - PiacenzaStampa: Tipografia MV, Via Bentelli - Piacenza

Numero treDicembre 2007Distribuzione gratuita

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Dicembre 2007Vita Parrocchiale2

Venerdì 14 dicembreVeglia Diocesana Preghiera per i giovani (ore 21.00)

Lunedì 17 Inizio della Novena di Natale

(ogni giorno, esclusi sabato e domenica, alle ore 17.30)

Mercoledì 1915.00 celebrazione penitenziale per ragazzi e genitori17.00 celebrazione penitenziale per ragazzi e genitori

Sabato 2215.00 celebrazione penitenziale per ragazzi e genitori

Lunedì 24 9.00 - 12.00; 16.00 - 20.00 Confessioni per gli adulti

24.00 Eucaristia della notte di Natale

Martedì 25 - Solennità Santo NataleMesse alle ore 11.00 - 20.30

Mercoledì 26 - Santo Stefano, protomartireMesse alle ore 10.00 - 18.00

Domenica 30 - Festa della Sacra FamigliaMesse alle ore 11.00 - 20.30

Lunedì 31Messe alle ore 10.00 - 18.00 (Te deum di ringraziamento)

Martedì 1 gennaio - Solennità S. Maria Madre di DioMesse alle ore 11.00 - 18.00

Domenica 6 - Solennità dell'Epifania Messe alle ore 11.00 - 20.30

Orari celebrazioni Festività Natalizie

Insieme a monsignor Gabriele e aiCanonici del Capitolo, auguro a tutta lacomunità parrocchiale di vivere un SantoNatale del Signore Gesù. Auguro aciascuno di voi il dono dello stupore edella gratitudine. Stupore e gratitudineper il nostro Dio che non ha volutocamminare sopra i tetti della storia, maha voluto camminarvi dentro. Stupore egratitudine per il nostro Dio che ha postonell’uomo il suo “nascondiglio” piùcaro, che nell’uomo si vela e si rivela.

E come Charles Péguy scrisse una voltaa proposito dello scrittore Victor Hugo:“Egli non vedeva il mondo con unosguardo abituato […] E’ lo stupore checonta. Il vecchio Hugo vedeva il mondocome se fosse appena nato”, anch’ioauguro a me e auguro a ciascuno di voidi guardare al Natale, all’Emmanuele,come se fosse appena nato: con occhi ecuore di stupore, liberi da inutili e sterilinostalgie. BUON NATALE!

Don Giuseppe

Buon Natale

GRUPPI DI CATECHESI2007-2008

Cammino d’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi

Primo anno (II elementare)Suor Paola e Rita Scaglia MERCOLEDI’ ore 16,45Suor Paola, Maria Adele Scaravaggi e Daniela DonelliDOMENICA ore 10,00

Secondo anno Giovanna Armellini, M. TeresaScaglia e Edy Barbieri DOMENICA ore 10,00

Terzo annoSuor Giuseppina e Cecilia C.MERCOLEDI’ ore 16,45Sannita Luppi DOMENICA ore 10,00

Quarto anno Marina Parenti e diacono Antonio Fiaschi MERCOLEDI’ ore 16,45Paolo Campioni, Irene Campioni e Stefano BisottiSABATO ore 14,30

Quinto anno Suor Giuseppina e Sannita LuppiMERCOLEDI’ ore 15,00

Sesto anno Bianca Luppi, M.Rosa Olcelli e don Giuseppe MERCOLEDI’ ore 15,00

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Dicembre 2007 3Vita Parrocchiale

Il Natale: fede, storia e tradizioni

L a data del 25 dicembre perla celebrazione del Nataledel Signore si afferma sol-tanto all’inizio del IV seco-

lo, sovrapponendosi alla celebra-zione pagana del “sole invitto”.Proponiamo qui un percorso af-fascinante dalle prime rappresen-tazioni della nascita di Cristo alpopolarissimo presepio, dall’artealle tradizioni.

Le comunità cristiane dei primisecoli non celebravano il Natale eper ricordare l’evento della nati-vità di Cristo si arrivò addiritturaa proporre quattro date diverse,così come provano le discordantiopinioni dei Padri della Chiesa.Tra di essi Clemente Alessandri-no, uno dei più sottili e attenti, al-l’inizio del III secolo, giudicavache quella di voler sapere il gior-no preciso in cui è nato Gesù fosse una“curiosità troppo spinta”.

Bisogna aspettare l’anno 336 perchéa Roma compaia, per la prima volta, il25 dicembre come data del Natale cri-stiano. In pochi decenni la solennitàera ormai diffusa nella Chiesa, comeci conferma sant’Agostino e nel seco-lo V anche le Chiese d’Oriente accet-tarono tale data.

Le ragioni per questa scelta eranodovute a realtà contingenti oltre che aragioni di ordine “mistico”. L’impera-tore Aureliano, preoccupato del-l’espandersi della dottrina cristiana,nel 274 aveva innalzato un tempio alsole “vincitore delle tenebre” e l’ave-va inaugurato proprio il 25 dicembre.Probabilmente la Chiesa volle sosti-tuire questa festa popolare pagana as-sai diffusa, con una cristiana.

L’altra ipotesi sulla scelta della datadel Natale nasce, forse, dalla convin-zione che la creazione del mondo fos-se iniziata durante l’equinozio di pri-mavera, e quindi, interpretando lette-ralmente la Genesi, il sole risultavacreato il quarto giorno, ossia il 25marzo. Poiché Cristo era il nuovo soledel mondo “che sorge dall’alto”, il suoconcepimento doveva essersi verifica-to nello stesso giorno e di conseguen-za la sua nascita 9 mesi dopo, cioè il25 dicembre.

“Splende il tuo presepe”

Il più antico inno natalizio si deveprobabilmente a sant’Ambrogio. Nel386 il vescovo milanese si era asserra-

gliato con centinaia di fedeli nella ba-silica Portiana perché non fosse cedu-ta agli Ariani. E per rendere meno lun-ga quella che oggi di definirebbe unaoccupazione, insegnò ai suoi fedeli di-versi inni costruiti su facili melodie,senza accompagnamento di strumenti.

Fu, forse, in tale occasione, o al mas-simo pochi anni dopo, che nacque an-che l’inno natalizio che viene cantatoancora oggi nella liturgia ambrosianadei Vespri. Il canto si apre con un’invo-cazione: “Vieni, Redentore delle genti,mostraci il frutto della vergine; ne stu-pisca il tempo: solo a Dio ciò è possi-bile”. Poi, affermata la verginità diMaria (anticipando così il dogma, chesarà proclamato nel 431 dal Conciliodi Efeso) e ribadita la duplice natura diGesù e la redenzione del genere uma-no, il canto riprende la scena della na-tività, ispirandosi all’evangelista Luca:“Splende ormai il tuo presepio (=man-giatoia), la notte effonde una nuova lu-ce; nessuna notte l’offuschi, risplendadi una fede inestinguibile”. Il concettodi fondo dell’inno ambrosiano è evi-dente: la luce di Cristo dissolve le te-nebre della storia umana.

Alla fine del III e all’inizio del IVsecolo risalgono le prime rappresenta-zioni della nascita di Cristo. La scenadella Natività è inizialmente raffigura-ta nei sarcofagi: il bambino è in unamangiatoia, spesso simile ad un cestodi vimini cui è sovrapposto un piccolotetto e, accanto, spuntano un asino eun bue. Normalmente, i pastori e i Ma-gi completano la scena.

Gli artisti hanno fuso, in questerappresentazioni, gli elementitrasmessi dai Vangeli di Luca (lamangiatoia e i pastori) e di Mat-teo (i Magi) con i racconti deivangeli apocrifi in cui compaionoper la prima volta l’asino e il bue.Più tardi, seguendo i vangeli apo-crifi, la scena si arricchisce dielementi nuovi come le levatriciche affiancano il Bambino, men-tre l’ambiente si trasforma in unagrotta, sormontata da una stellaraggiane: la “nuova luce” di cuiparlava Ambrogio si è così mate-rializzata.

Sotto l’influsso di Cluny, di sanBernardo e poi dei mistici medie-vali il Natale diventa prefigura-zione della futura Passione. Cosìil bambin Gesù è ora nudo sulsuolo, illuminato da una luce mi-

stica, che talvolta emana da lui. LaMadonna lo adora e compaiono - tal-volta - anche il Padre e lo Spirito San-to. Il Rinascimento moltiplicherà poiqueste ambientazioni aggiungendosfondi paesaggistici e architetture.

Con il Concilio di Trento si ritorne-rà ad una rappresentazione essenzialeche accentua l’aspetto spirituale.

Storia e tradizioniSecondo una tradizione universal-

mente accettata, il primo presepio furealizzato da san Francesco a Greccionella notte di Natale del 1223. Era unpresepe vivente, con personaggi incarne e ossa, una “sacra rappresenta-zione”. La tradizione si diffuse e chie-se e confraternite ripeterono la scena.Da termine praesepium che significa-va “mangiatoia”, prese nome - perestensione - tutto l’insieme. Ben pre-sto si ebbe il passaggio al gruppo scul-toreo di varie dimensioni: al 1280 ri-sale infatti il presepe di Arnolfo diCambio, nella basilica di Santa MariaMaggiore a Roma.

La festa del Natale è oggi special-mente associata ad un abete palpitantedi luci. Gli storici delle tradizioni po-polari ricordano l’origine pagana del-l’albero di Natale. Ma bisognerà ricor-dare anche che nei Paesi nordici, nellesacre rappresentazioni della Nativitàvi era anche l’Albero della vita diAdamo ed Eva. E per ragioni pratichesi utilizzò l’albero più comune in que-ste zone, ossia l’abete.

Vittore Boccardi

Giotto, “Natività”, Cappella degli Scrovegni, Padova.

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Dicembre 2007Vita Parrocchiale4Vuoi un’idea per un bel

regalo di Natale?

I n questi ultimi40 anni sonostati realizzatinumerosi in-

terventi a favoredella nostra Basi-lica, rendendolasempre più bella eaccogliente. Pur-troppo però que-sto ha comportatoanche la venditadi gran parte deibeni, terreni e im-mobili, che rap-presentavano ilcapitale di pro-prietà della Basi-lica. Inoltre, le ne-cessità da affron-tare sono ancoratante, a partire dalle spese “ordinarie” (luce, riscalda-mento, ecc) a quelle “straordinarie” (prova della stabi-lità della torre campanaria, interruzione del degradodel chiostro quattrocentesco, ecc.) che da tempo laparrocchia non riesce più a sostenere.

Al mio arrivo (febbraio 2007) i debiti contratti conbanche (mutui), con la curia (prestiti), con vari forni-tori e enti, ammontavano a circa 173.000,00 euro. Conl’aiuto del Consiglio Economico Parrocchiale e di al-cuni volenterosi parrocchiani, in questo periodo ci sia-mo impegnati a trovare iniziative per ridurre questi de-biti. Attualmente il passivo ammonta a euro110.000,00 (entro la fine dell’anno 2007, pubblichere-mo nella bacheca posta all’ingresso della Basilica, ilprospetto sintetico della situazione economica).

Alla luce di questa situazione particolarmente deli-cata, ci permettiamo di suggerirti di fare, in occasionedel Santo Natale ormai alle porte, un regalo alla tuaBasilica! Qualunque offerta, anche la più piccola, puòaiutarci a risollevare questa splendida parrocchia dalledifficoltà del momento. La misura sceglila liberamen-te tu. Se vorrai, potrai così figurare nell’elenco dei be-nefattori.

Il nostro conto è presso la BANCA DI PIACEN-ZA, sede centrale, intestato a: Basilica di Sant’An-tonino CIN C ABI 05156 CAB 12600 C/C0000033157 (specificando la causale: pro-chiesa)

Grazie!Don Giuseppe

e il Consiglio Economico Parrocchiale

Q uest’anno, grande novità! Anche nella stupen-da cornice della nostra Basilica di Sant’Anto-nino si terrà un Concerto di Natale. Grazie al-

l’interessamento di alcune persone appassionate alcanto e alla musica di “qualità”, giovedì 20 dicem-bre alle ore 21, il Coro Giovanile del Civico Istitu-to Musicale “L. Folcioni” di Crema, diretto dalmaestro Giuseppe Costi e accompagnato da Fran-cesca Perotti all’arpa, proporrà un’ora di ottimocanto e musica, con repertorio relativo ai carols in-

glesi del Novecen-to. Canti ormai en-trati nella tradizio-ne, sia per esserestati scritti da auto-ri importanti, siaper aver ispiratofantasie e rielabo-razioni popolari.

Vi attendiamo nu-merosi. Sarà anchel’occasione per ini-ziare a scambiarcigli auguri natalizi eper fare una simpa-tica sorpresa ai piùpiccoli!

La sera della Vigilia di Natale, in Basilica, dalleore 22.30 (in preparazione alla celebrazione dellasanta messa della mezzanotte), si terrà un concertotenuto dalle giovanissime arpiste dell’Ensemble del-la scuola di Ester Gattoni. Le piccole musiciste pro-porranno un programma tipico della tradizione na-talizia. Uno momento musicale per prepararsi almeglio all’arrivo del Natale. Non mancate!

I n o l t r e ,domenica 6gennaio alleore 16.30, ilCoro Farne-siano ese-guirà unc o n c e r t onella nostraBasilica. Ve-drà la partecipazione dei tre gruppi corali che com-pongono il Coro: Voci Bianche, Voci Giovanili e Vo-ci Miste diretti dal M° Mario Pigazzini. Questo mo-mento di festa e di ringraziamento, durante il qualeverranno eseguiti brani ispirati al periodo natalizio,è destinato a tutti ed in particolare a coloro chepartecipano alla vita del coro da vicino, con la lorocollaborazione e la loro presenza alle manifestazio-ni dal coro organizzate.

CONCERTO DI NATALEe appuntamenti musicali