Tu come stai

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TU STAI Una indagine sul benessere biopsicosociale dei giovani maceratesi a cura dell’associazione Alter Eco Questo progetto è finanziato dall’unione europea COME

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Indagine conoscitiva sul benessere e sul disagio dei giovani. Opuscolo realizzato all'interno del progetto TU COME STAI

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tustaiuna indagine sul benesserebiopsicosociale dei giovani maceratesia cura dell’associazione Alter Eco

Questo progetto è finanziato dall’unione europea

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Il progetto “Tu come stai” è stato finanziato nell’ambito del Programma Comunitario “Gioventù in Azione” - IT-12-E754-2013-R3

Si ringraziano le scuole coinvolte nel progetto:Liceo Scientifico Statale G. GalileiIstituto Istruzione Superiore M. RicciIstituto Tecnico Commerciale A. GentiliLiceo Classico Statale G. LeopardiIstituto Istruzione Superiore A. D. BramanteIstituto Professionale Statale I. PannaggiLiceo Artistico G. CantalamessaIstituto Professionale Statale F. CorridoniIstituto Agrario G. Garibaldi

Si ringraziano per la collaborazione:Comune di MacerataProvincia di MacerataOsservatorio di GenereRisorse CooperativaGruca Onlus

Il contenuto della pubblicazione riflette solo il punto di vista dell’autore. La Commissione Europea non è responsabile per qualsivoglia utilizzo della stessa.

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Tu come stail progetto si propone di:• promuovere la conoscenza e la consapevolezza, stimolare il dibattito intorno al disagio giovanile e alle sue cause;• promuovere tra la popolazione giovanile la conoscenza dei meccanismi di uscita dalla situazione di disagio;• favorire l’adozione di modelli di comportamento equi e salutari, di scelte libere e informate, nel pieno rispetto di sé e degli altri;• promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita pubblica e locale;• promuovere la cittadinanza attiva dei giovani;• promuovere la cittadinanza europea con particolare riferimento ai diritti correlati e ai principi (diritto all’integrità della persona, non discriminazione, diversità culturale, religiose e linguistica, parità tra uomini e donne...);• promuovere modelli di comportamento orientati alla tolleranza e al rispetto delle diversità culturali, religiose e linguistiche.

Le fasi progettuali: • Somministrazione del questionario alle scuole, con i seguenti risultati:

- 8 istituti secondari superiori nel Comune di Macerata partecipanti all’indagine- 90 classi in totale coinvolte in tutti gli istituti- 2.700 studenti dai 14 ai 20 anni sondati (su un complessivo di circa 5.000 studenti)- 2.029 questionari completi inseriti nel software statistico IBM SPSS

• Analisi, elaborazione e pubblicazione dei risultati.• Convegno di presentazione dell’opuscolo contenente la relazione sull’indagine.• Internazionalizzazione dei risultati del questionario con pubblicazione in lingua inglese sul sito web associazionealtereco.blogspot.it.• Incontri con le scuole sulle seguenti tematiche: 1. Droghe e alcool: abusi, dipendenze e percorsi d’uscita. 2. Le emozioni: i disturbi alimentari, l’ansia e la depressione, l’intelligenza emotiva. 3. Sessualità, comportamenti sessuali, identità sessuale, diritti LGBT. 4. Xenofobia, razzismo, violenza di genere, bullismo: violenza fisica, psicologica, di genere; verso l’adozione di un protocollo nelle scuole. 5. I giovani di fronte al futuro: scuola & lavoro, opportunità e sfide.• Incontri di diffusione dei risultati di progetto: conferenza di presentazione del progetto realizzato con particolare riferimento ai risultati raggiunti e alle metodologie utilizzate; tavola rotonda ristretta in cui vengono delineate proposte e prospettive di utilizzo dei risultati dell’indagine e degli incontri nella elaborazione delle politiche giovanili e sociali a livello locale.

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Una indagine sul benessere biopsicosocialedei giovani maceratesi

Relazione a cura di: Claudia Santoni (Osservatorio di Genere)

Analisi dati statistici a cura di:Caterina Marchei

Supervisione questionario a cura di:Milena Foglia (Comune di Macerata)

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Le informazioni raccolte attraverso l’indagine “Tu come stai” permettono di tracciare alcune significative riflessioni su come si stia configurando la popolazione giovanile maceratese, in particolare rispetto a tre rilevanti ambiti di analisi: il contesto familiare, le tappe identitarie e la sfera delle abitudini.

Il campione dell’indagine è composto da 2029 studenti delle scuole secondarie superiori del Comune di Macerata. Un collettivo ampio di ragazzi e di ragazze tra i 14 e i 20 anni, capace di rappresentare in modo significativo le tendenze e i comportamenti dell’universo giovanile maceratese.

Il presente report propone una sintesi ragionata dei processi di identificazione che si attivano durante la complessa fase adolescenziale, collegando in modo sistematico tutte le interdipendenze tra famiglia, abitudini e comportamenti con la realtà territoriale di riferimento. Nell’analisi dei risultati viene posta attenzione anche alla questione di genere, fondamentale nella costruzione dell’identità adolescenziale.

1. “Come sto in famiglia”

La composizione dei nuclei familiari rivela che ben il 52% dei ragazzi e delle ragazze vive in famiglie con almeno 4 componenti ed è rilevante anche la percentuale di quelle con 5 componenti che, come evidenzia il Grafico 1, raggiunge il 18,8%.

Un modello familiare dunque molto tradizionale che richiama la lunga permanenza nel nostro territorio di famiglie allargate, tipiche delle aree a caratterizzazione mezzadrile.

Di modello tradizionale si può parlare anche rispetto alla strutturazione di genere dei ruoli genitoriali.

Prendendo come dato centrale la condizione professionale le madri risultano casalinghe per il 19,6%, percentuale molto elevata se si considera che la media Istat 2013 indica il 23,5% di casalinghe tra la popolazione femminile tra i 15 ed i 60 anni, residente soprattutto al Sud

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d’Italia. Tra le madri che lavorano il 18,9% sono impiegate, il 14,5% operaie mentre l’8,8% insegnanti.

I padri invece risultano impegnati maggiormente nelle professioni indipendenti: artigiani (12,5%), liberi professionisti (12,6%), imprenditori (5%), commercianti (7,8%). Tutte attività che richiedono un impegno esclusivo nella sfera lavorativa.

Grafico 1 - Numero Componeti

L’indagine indaga l’ambiente familiare di questo gruppo di adolescenti anche rispetto al clima socio-relazionale. Ne esce una conferma di quella che è la tendenza più generale e cioè la rappresentazione da parte dei giovani della loro famiglia come un rifugio, un sostegno, un approdo sicuro. Il 58% dichiara di poter contare “sempre” sulla famiglia e il 24% “spesso” mentre non può contarci “mai” soltanto il 2%.

La famiglia però deve essere anche uno spazio libero, aperto, un ponte verso l’adultità. Per questo motivo alcune domande hanno indagato tanto il benessere dei singoli al suo interno – soddisfacimento

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dei bisogni e delle aspettative – quanto il grado di autonomia concesso, fondamentale nell’accompagnare il processo di crescita.

Le risposte indicano che il grado di benessere all’interno della propria famiglia è molto alto: più del 60% sostiene che in casa c’è “spesso” o “sempre” un’atmosfera serena e che quindi “mai” o “raramente” si sentono sotto pressione. Significativo è anche il dato sul “rispetto degli interessi di ciascun membro della famiglia”: il 42,4% dichiara che questo avviene “sempre”, il 40,2% che avviene “spesso”, solo l’1,6% che non avviene “mai”.

La rappresentazione che viene offerta della famiglia non è però priva di elementi di criticità e di ambivalenze. In particolare, il 60% degli e delle adolescenti pensa che in alcune cose la propria famiglia dovrebbe migliorare. Questa visione è assolutamente lecita se si pensa al fatto che durante la crescita adolescenziale i momenti di divergenza possono essere molti e quasi sempre nascono dallo scontro tra universi valoriali differenti.

Il complesso rapporto tra il riconoscersi nella cultura familiare d’origine e l’avvicinarsi a nuove appartenenze si può comprendere bene indagando il ruolo del gruppo dei pari, il luogo per eccellenza della sperimentazione identitaria.

2. “Come sto con me stesso”

Il cambiamento identitario adolescenziale passa per il corpo e per la mente.

Il rapporto con il proprio corpo indica il livello di riconoscimento che i ragazzi e le ragazze hanno con l’immagine di “sé” che è in continuo mutamento e condizionata dagli input del mondo esterno. Tale influenza è molto forte soprattutto se si prende in esame la differenza di genere.

Alla domanda “Mi sento a mio agio con il mio aspetto fisico” risponde “sempre” il 31% dei ragazzi contro il 13% delle ragazze e il 35% dei maschi indica “spesso” contro il 29% delle femmine.

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Grafico 2 - Penso che il mio aspetto fisico dipende dellamia mancanza di autocontrollo nell’alimentazione

Le ragazze risultano dunque più insoddisfatte del loro aspetto fisico ed è probabile che ciò dipenda dalle aspettative sul corpo femminile provenienti da un contesto socio-culturale che propone modelli estetici di perfezione.

Riguardo al rapporto con il mangiare e con il cibo, il Grafico 2 evidenzia che le ragazze collegano il loro aspetto fisico alla scarsa capacità di controllare l’assunzione di cibo. Allo stesso tempo, emerge per le ragazze una scarsa attitudine alla pratica sportiva che risulta invece, in questa fascia d’età, una abitudine quasi quotidiana per i ragazzi.

Il processo identitario letto attraverso l’evoluzione del pensiero, in particolare del pensiero riflessivo, è stato esplorato chiedendo di rispondere a domande inerenti la sfera della motivazione e delle aspettative verso il futuro, provando così a sollecitare l’espressività degli stati d’animo e delle percezioni di “sé” e degli adulti.

Il grado di benessere relazionale è principalmente legato al poter essere se stessi in un dato contesto e alla capacità di essere all’altezza dei propri compiti, soprattutto a scuola dove il confronto con i coetanei

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è costante. Le performance scolastiche delle ragazze si confermano migliori, soprattutto rispetto ai problemi di rendimento di cui queste non si lamentano. Comunque, nel caso in cui si verifichino delle difficoltà, l’aiuto degli altri non manca, soprattutto amici e familiari.

Quello di come i giovani vedono il loro futuro è risultato uno degli indicatori più significativi che ha evidenziato il senso di disagio che, già a questa età, si prova pensando alla vita post-scolastica. Addirittura il 25,9% delle ragazze dichiara “di non riuscire a prendere sonno” a causa delle preoccupazioni. L’appartenenza di genere diventa estremamente rilevante all’interno di questa tipologia di risposte: le adolescenti che hanno dichiarano di essere “sempre” o “spesso” preoccupate per il loro futuro dopo la scuola sono circa il 60% mentre i ragazzi poco più del 40%.

3. “Come sto con gli altri”

Il gruppo dei pari e la cultura che al suo interno circola svolgono una funzione identitaria molto forte in adolescenza, a volte potenzialmente alternativa al mondo degli adulti. Come altre ricerche, anche questa indagine indaga il benessere relazionale del singolo nel proprio gruppo amicale e la libertà di pensiero e di comportamento che ha al suo interno.

Il grado di soddisfazione nello stare insieme ai coetanei è molto alto sia rispetto al piacere che provano quando fanno cose insieme (il 44% è “sempre” soddisfatto, il 46% “spesso” e nessuno ha indicato l’opzione “mai”) sia rispetto all’aiuto concreto che dagli amici possono ricevere. Può contare “sempre” su di loro il 43% e “spesso” il 38%.

Altro dato da rilevare in questo rapporto con i pari è l’effettivo grado di iniziativa personale che si ha all’interno del gruppo. La metà dei giovani dichiara di prendere l’iniziativa solo “qualche volta”, confermando la difficoltà che può esserci per il singolo a mettere in discussione le regole di appartenenza.

Alla domanda “Sono disposto a cambiare il mio stile o le mie idee per

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poter far parte di un gruppo” il grado di adattabilità al gruppo è risultato molto alto. Qualche differenza e apertura si è rilevata rispetto al genere: le ragazze sembrano mettere in atto, a questa età, dei processi identitari più autonomi, più liberi dalla stretta appartenenza di gruppo, il 50.9% delle ragazze, infatti, non è disposta “mai” a cambiare idea contro il 44% dei ragazzi.

L’analisi delle abitudini e dei comportamenti giovanili conduce all’area della dipendenza e/o devianza. Anche se in forma circoscritta, la ricerca ha cercato di indagare l’eventuale uso di sostanze psicotrope rapportato però alla dimensione del gruppo di amici e non alla sfera della propensione individuale. Si tratta dunque di un’analisi non dell’esperienza diretta rispetto all’uso di droghe ma di indicatori di contatto con il mondo delle sostanze psicotrope.

Grafico 3 - Sono preoccupato dei rischi connessiall’uso di sostanze alcoliche e droghe

Riguardo alle abitudini del gruppo di amici emerge una contiguità maggiore con le sostanze leggere: “il fumare spinelli” si presenta come una pratica più diffusa delle sostanze alcoliche. L’’11% degli amici fuma “sempre” gli spinelli e il 15% “spesso” mentre il 4% consuma “sempre”

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bevande alcoliche e l’8% “spesso”. Valori molto bassi ha il contatto con le droghe cosiddette pesanti, l’item “sempre” è al 4%.

Il Grafico 3 evidenza il grado di accettabilità dell’uso di sostanze psicotrope rispetto alla paura degli effetti. I giovani maceratesi dichiarano di essere preoccupati dei rischi collegati al loro uso e questo suggerisce la potenziale efficacia di azioni preventive, orientate e informative.

Conclusioni

Condotta su un campione significativo ed esteso di giovani adolescenti maceratesi tra i quattordici e i venti anni, l’indagine “Tu come stai” rappresenta un punto di riferimento per coloro che si occupano di giovani offrendo riflessioni, tendenze e spunti per future analisi.

Cogliere la dinamicità dei comportamenti e degli atteggiamenti delle nuove generazioni non è compito semplice. L’elevata complessità che caratterizza la società odierna obbliga a vivere in uno stato di profonda incertezza e di ambivalenza e così il percorso di transizione all’età adulta diventa sempre più flessibile. Questa lunga moratoria all’adultità comporta un’ampia sperimentazione di scelte reversibili e precarie che ritardano la conquista dell’autonomia.

I compiti di sviluppo della fase adolescenziale implicano cambiamenti biologici, psicologici e sociali. All’interno di questa complessa dinamica esistenziale diventano rilevanti sia gli attori di supporto – per primi la famiglia e il gruppo dei pari – che le esperienze di socializzazione attuate nel contesto socio-culturale di riferimento.

In una società che ha deciso di prolungare la giovinezza e di dilatare le scelte impegnative, vivere in famiglia è divenuto più piacevole, l’ambiente familiare diventa un rifugio, una sicurezza anche economica e insieme il luogo dell’emotività e degli affetti. Da questo punto di vista l’indagine conferma il prevalere di rapporti genitoriali fortemente relazionali, basati su un legame intenso ma aperto, in cui è possibile trovare rispetto e conforto.

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Rimane però il dubbio, anche per i giovani maceratesi, che questo rapporto genitoriale, così intenso e prolungato, possa limitare gli spazi di autonomia e di libertà. A questa famiglia allargata e accogliente si chiede un passo in più, ed in particolare di migliorare nella capacità di attenzione alle esigenze individuali.

Un tema di elevato interesse che l’indagine affronta è quello del rapporto con il futuro e quindi con la vita da adulti.

Il futuro è instabile e questa percezione emerge con forza tanto che il sentimento che prevale verso la vita post-scolastica è di ansia e di preoccupazione. Ciò dimostra come la crisi economica di questi anni recenti sia divenuta una componente centrale del patrimonio comunicativo-relazionale della vita familiare. Il rischio è che le critiche condizioni lavorative di genitori, fratelli, sorelle possano divenire per i più giovani esempi di fallimento e di mancanza di prospettiva. Come è noto, le aspettative e le rappresentazioni giovanili risentono delle condizioni strutturali. Rispetto a questo, le istituzioni possono fare molto, proponendo opportunità e strumenti di cambiamento, per primo nelle scuole.

Mentre vivono l’adolescenza con una evidente paura per il futuro, per ciò che li aspetta, i giovani maceratesi trovano nel gruppo dei pari un prezioso luogo di conforto e di divertimento. Le tendenze alla devianza appaiono davvero contenute, anche se occorre sempre ragionare nei termini di una costante attenzione che va rivolta ad un fenomeno, quello delle dipendenze, dalle molteplici sfaccettature ed in continuo mutamento.

Nonostante dunque una realtà sociale fragile e frammentata, questi giovani sembrano riuscire a vivere con serenità e benessere, grazie alla risorsa famiglia e alla risorsa amicizia.

Dentro l’analisi che si compie dei giovani di oggi, è indispensabile introdurre la prospettiva della differenza di genere, determinante nel comprendere la complessa costruzione dell’identità.

Pur senza il ricorso a tecniche specifiche di analisi, alcuni dati elaborati suggeriscono una diversa attitudine tra i ragazzi e le ragazze.

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In sintesi, queste ultime, più condizionate dei loro coetanei dal fattore estetico, dal corpo, si pongono con più ansie verso il futuro ma anche con più determinazione. I ragazzi appaiono invece ancora legati al benessere proprio della dimensione di gruppo che aiuta e protegge durante la lunga fase adolescenziale.

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Grafica e Impaginazione:Risorse Cooperativa - www.risorsecoop.it

Finito di stampare: ottobre 2014

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