TTTTRTRTRTRTTRT...TTTTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT...

1
Bella ciao, il canto universale della libertà Dalla Resistenza a simbolo dei diritti umani: la storia della canzone nel nuovo libro di Cesare Bermani di Antonella De Palma "Bella ciao" sia oggi una delle canzoni globalmente più conosciute è fuor dì dubbio. Essa è inno di lotta contro ogni sopruso politico e ambientale: fu cantata a Cuba già nel 1959; la sentimmo intonare da un coro di curdi e italiani nel 1998, quando Dino Frisullo fu liberato dal carcere di Diyarbakir, dove era stato rinchiuso dal regime turco per aver difeso i diritti dei curdi; nel 2001 al G8 di Ge nova (e Bella ciao si intitolò anche il documentario girato in quei giorni da Carlo Freccerò, Marco Giusti e Roberto Torelli, giornalisti Rai che dalla stessa Rai si videro censurare il loro lavoro); nella Francia dei gilets jaunes; nelle proteste degli in segnanti in Cile, solo per fare alcuni esempi. È stata cantata, con il testo dovutamente modificato, da centinaia di migliaia di persone nelle manifestazioni per il clima che si svolsero ir tutto il mondo alla vigilia della conferenza mondiale di Pari gi nel 2012 e che si svolgono tutt'oggi, colonna sonora della protesta globale contro gli sconvolgimenti climatici e contro la distruzione della natura operata dal modo di produzione capitalistico, vero responsabile delle pandemie, dall'eboia al coronavirus, che senza una svolta radicale saranno destinate a susseguirsi. Che sia "Bella ciao", "Macron ciao" o "Do it now" poco importa. Accanto a "Bella ciao" di lotta cè "Bella ciao" dei momenti solenni e celebrativi: da quando è diven tata, con un'operazione "pianificata", l'inno ufficiale della Re sistenza italiana, soppiantando la, all'epoca, più cantata ma più politicamente connotata "Fischia il vento", è suonata alle commemorazioni e alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile, ai funerali degli antifascisti (ricordiamo fra tutti Enzo Biagi ed Enrico Berlinguer). C'è poi, in epoca recentissima, anche "Bella ciao" dei remix e delle discoteche, eredità del marchio televisivo Casa di carta. La storia di "Bella ciao" canto parti giano, così come la storia di tutti i canti che nascono di tra dizione orale, è molto complessa e attraversa l'Italia prima da Nord a Sud, probabilmente al seguito di mondine abruzzesi che avevano imparato un canto con un'aria e un testo molto simili, diffuso nelle risaie del Vercellese nei primi decenni del Novecento, e poi di nuovo da Sud a Nord, diventata reperto rio della brigata Maiella, ma anche dei partigiani che opera vano nelle Alpi apuane e nel bolognese, testimoniata durante tutto il mondo alla vigilia della conferenza mondiale di Pari gi nel 2012 e che si svolgono tutt'oggi, colonna sonora della protesta globale contro gli sconvolgimenti climatici e contro la distruzione della natura operata dal modo di produzione capitalistico, vero responsabile delle pandemie, dall'eboia al coronavirus, che senza una svolta radicale saranno destinate a susseguirsi. Che sia "Bella ciao", "Macron ciao" o "Do it now" poco importa. Accanto a "Bella ciao" di lotta cè "Bella ciao" dei momenti solenni e celebrativi: da quando è diven tata, con un'operazione "pianificata", l'inno ufficiale della Re sistenza italiana, soppiantando la, all'epoca, più cantata ma più politicamente connotata "Fischia il vento", è suonata alle commemorazioni e alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile, ai funerali degli antifascisti (ricordiamo fra tutti Enzo Biagi ed Enrico Berlinguer). C'è poi, in epoca recentissima, anche "Bella ciao" dei remix e delle discoteche, eredità del marchio televisivo Casa di carta. La storia di "Bella ciao" canto parti giano, così come la storia di tutti i canti che nascono di tra dizione orale, è molto complessa e attraversa l'Italia prima da Nord a Sud, probabilmente al seguito di mondine abruzzesi che avevano imparato un canto con un'aria e un testo molto simili, diffuso nelle risaie del Vercellese nei primi decenni del Novecento, e poi di nuovo da Sud a Nord, diventata reperto rio della brigata Maiella, ma anche dei partigiani che opera vano nelle Alpi apuane e nel bolognese, testimoniata durante L'dlltNCG Antonella De Palma, ricercatrice, è presidente della Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino di Venezia Data: 30.04.2020 Pag.: 54,55 Size: 222 cm2 AVE: € 1776.00 Tiratura: 78653 Diffusione: 57256 Lettori: INTERLINEA 1

Transcript of TTTTRTRTRTRTTRT...TTTTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT...

Page 1: TTTTRTRTRTRTTRT...TTTTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTTTT TTTTTTTTT TTTTTTTT / GOOW1&* T T TT TT T TT 9HQH]LD 'DWD˛ 3DJ ˛ ˘ ˘˘ 6L]H˛ T $9(˛ T 7LUDWXUD˛

Bella ciao, il cantouniversale della libertàDalla Resistenza a simbolo dei diritti umani: la storiadella canzone nel nuovo libro di Cesare Bermanidi Antonella De Palma

"Bella ciao" sia oggi una delle canzoni globalmentepiù conosciute è fuor dì dubbio. Essa è inno di lottacontro ogni sopruso politico e ambientale: fu cantataa Cuba già nel 1959; la sentimmo intonare da un coro

di curdi e italiani nel 1998, quando Dino Frisullo fu liberatodal carcere di Diyarbakir, dove era stato rinchiuso dal regimeturco per aver difeso i diritti dei curdi; nel 2001 al G8 di Ge­nova (e Bella ciao si intitolò anche il documentario girato inquei giorni da Carlo Freccerò, Marco Giusti e Roberto Torelli,giornalisti Rai che dalla stessa Rai si videro censurare il lorolavoro); nella Francia dei gilets jaunes; nelle proteste degli in­segnanti in Cile, solo per fare alcuni esempi. È stata cantata,con il testo dovutamente modificato, da centinaia di migliaiadi persone nelle manifestazioni per il clima che si svolsero irtutto il mondo alla vigilia della conferenza mondiale di Pari­gi nel 2012 e che si svolgono tutt'oggi, colonna sonora dellaprotesta globale contro gli sconvolgimenti climatici e controla distruzione della natura operata dal modo di produzionecapitalistico, vero responsabile delle pandemie, dall'eboia alcoronavirus, che senza una svolta radicale saranno destinatea susseguirsi. Che sia "Bella ciao", "Macron ciao" o "Do itnow" poco importa. Accanto a "Bella ciao" di lotta cè "Bellaciao" dei momenti solenni e celebrativi: da quando è diven­tata, con un'operazione "pianificata", l'inno ufficiale della Re­sistenza italiana, soppiantando la, all'epoca, più cantata mapiù politicamente connotata "Fischia il vento", è suonata allecommemorazioni e alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile,ai funerali degli antifascisti (ricordiamo fra tutti Enzo Biagied Enrico Berlinguer). C'è poi, in epoca recentissima, anche"Bella ciao" dei remix e delle discoteche, eredità del marchiotelevisivo Casa di carta. La storia di "Bella ciao" canto parti­giano, così come la storia di tutti i canti che nascono di tra­dizione orale, è molto complessa e attraversa l'Italia prima daNord a Sud, probabilmente al seguito di mondine abruzzesiche avevano imparato un canto con un'aria e un testo moltosimili, diffuso nelle risaie del Vercellese nei primi decenni delNovecento, e poi di nuovo da Sud a Nord, diventata reperto­rio della brigata Maiella, ma anche dei partigiani che opera­vano nelle Alpi apuane e nel bolognese, testimoniata durante

tutto il mondo alla vigilia della conferenza mondiale di Pari­gi nel 2012 e che si svolgono tutt'oggi, colonna sonora dellaprotesta globale contro gli sconvolgimenti climatici e controla distruzione della natura operata dal modo di produzionecapitalistico, vero responsabile delle pandemie, dall'eboia alcoronavirus, che senza una svolta radicale saranno destinatea susseguirsi. Che sia "Bella ciao", "Macron ciao" o "Do itnow" poco importa. Accanto a "Bella ciao" di lotta cè "Bellaciao" dei momenti solenni e celebrativi: da quando è diven­tata, con un'operazione "pianificata", l'inno ufficiale della Re­sistenza italiana, soppiantando la, all'epoca, più cantata mapiù politicamente connotata "Fischia il vento", è suonata allecommemorazioni e alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile,ai funerali degli antifascisti (ricordiamo fra tutti Enzo Biagied Enrico Berlinguer). C'è poi, in epoca recentissima, anche"Bella ciao" dei remix e delle discoteche, eredità del marchiotelevisivo Casa di carta. La storia di "Bella ciao" canto parti­giano, così come la storia di tutti i canti che nascono di tra­dizione orale, è molto complessa e attraversa l'Italia prima daNord a Sud, probabilmente al seguito di mondine abruzzesiche avevano imparato un canto con un'aria e un testo moltosimili, diffuso nelle risaie del Vercellese nei primi decenni delNovecento, e poi di nuovo da Sud a Nord, diventata reperto­rio della brigata Maiella, ma anche dei partigiani che opera­vano nelle Alpi apuane e nel bolognese, testimoniata durante

L'dlltNCG

Antonella DePalma, ricercatrice,è presidente dellaSocietà di mutuosoccorso Ernestode Martino diVenezia

Data: 30.04.2020 Pag.: 54,55Size: 222 cm2 AVE: € 1776.00Tiratura: 78653Diffusione: 57256Lettori:

INTERLINEA 1