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CORSO DI BORSA e TRADING ONLINE www.tsinvesting.com pagina 1 di 27 NOZIONI DI ANALISI TECNICA Introduzione : Operare con l'analisi tecnica significa applicare le proprie strategie senza tenere conto delle notizie a carattere macroeconomico e fondamentale che giungono dai vari paesi e dai vari mercati. Fondamento primo dell'analisi tecnica è osservare il movimento dei prezzi con l'ausilio di grafici e assumere a livello statistico che se un dato evento è accaduto nel passato, a parità di condizioni generali, esso continuerà a capitare. La ragione per cui un analista tecnico non tiene conto dei dati di carattere fondamentale deriva dal fatto che, una volta che essi vengono conosciuti, i mercati già li scontano in buona parte. Solo gli insider, coloro che possiedono notizie non ancora rese note possiedono un vantaggio competitivo rispetto agli altri trader. Per quanto riguarda l'analisi grafica, il fatto di individuare particolari movimenti di prezzo o formazioni grafiche, permette di ipotizzare a livello statistico cosa potrebbe avvenire nelle sessioni successive. La giustificazione della sua valenza si basa sul fatto che uno studio grafico sull'evoluzione dei prezzi rende conto del comportamento psicologico dei partecipanti al mercato e come tale può essere in qualche modo catalogato. La ragione di ciò sta nel fatto che i mercati sono dominati dalla psicologia, in essi si trovano tutti i più forti stati d'animo che appartengono alla natura umana: euforia, gioia, avidità, speranza, panico, paura e altri ancora. Tali atteggiamenti portano i mercati ad auto replicarsi nel corso del tempo e i grafici ne rendono conto puntualmente. Riuscire a leggere i grafici, interpretando le pulsioni umane consente di ipotizzare il futuro comportamento della massa e, per contro, delle mani forti, i veri attori dei mercati in quanto enormemente capitalizzati. L'analisi tecnica di per sé non è una scienza, ma piuttosto un'arte che cerca di identificare nei comportamenti ripetitivi del mercato le possibili evoluzioni con maggiore probabilità statistica. I trend, la teoria di DOW : Le idee di Charles Dow, il primo editore del “Wall Street Journal”, sono alla base delle moderne tecniche di analisi. Esse si basano su tre presupposti: I sei principi di base della teoria di Dow Teoria si possono riassumere come segue: 1. Il mercato è formato da tre tendenze (trend): trend primario (nel lungo periodo), secondario (nel medio periodo) e minori (nel breve periodo); 2. Le tendenze si suddividono in tre fasi: accumulo (solo le "mani forti" investono), partecipazione del pubblico (ritorno della fiducia nel mercato) e distribuzione (tutti investono, momento di euforia del mercato); 3. Il mercato azionario sconta tutte le notizie: i prezzi delle azioni incorporano e riflettono velocemente tutte le informazioni che le riguardano.

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NOZIONI DI ANALISI TECNICA Introduzione : Operare con l'analisi tecnica significa applicare le proprie strategie senza tenere conto delle notizie a carattere macroeconomico e fondamentale che giungono dai vari paesi e dai vari mercati. Fondamento primo dell'analisi tecnica è osservare il movimento dei prezzi con l'ausilio di grafici e assumere a livello statistico che se un dato evento è accaduto nel passato, a parità di condizioni generali, esso continuerà a capitare. La ragione per cui un analista tecnico non tiene conto dei dati di carattere fondamentale deriva dal fatto che, una volta che essi vengono conosciuti, i mercati già li scontano in buona parte. Solo gli insider, coloro che possiedono notizie non ancora rese note possiedono un vantaggio competitivo rispetto agli altri trader. Per quanto riguarda l'analisi grafica, il fatto di individuare particolari movimenti di prezzo o formazioni grafiche, permette di ipotizzare a livello statistico cosa potrebbe avvenire nelle sessioni successive. La giustificazione della sua valenza si basa sul fatto che uno studio grafico sull'evoluzione dei prezzi rende conto del comportamento psicologico dei partecipanti al mercato e come tale può essere in qualche modo catalogato. La ragione di ciò sta nel fatto che i mercati sono dominati dalla psicologia, in essi si trovano tutti i più forti stati d'animo che appartengono alla natura umana: euforia, gioia, avidità, speranza, panico, paura e altri ancora. Tali atteggiamenti portano i mercati ad auto replicarsi nel corso del tempo e i grafici ne rendono conto puntualmente. Riuscire a leggere i grafici, interpretando le pulsioni umane consente di ipotizzare il futuro comportamento della massa e, per contro, delle mani forti, i veri attori dei mercati in quanto enormemente capitalizzati.

L'analisi tecnica di per sé non è una scienza, ma piuttosto un'arte che cerca di identificare nei comportamenti ripetitivi del mercato le possibili

evoluzioni con maggiore probabilità statistica. I trend, la teoria di DOW : Le idee di Charles Dow, il primo editore del “Wall Street Journal”, sono alla base delle moderne tecniche di analisi. Esse si basano su tre presupposti: I sei principi di base della teoria di Dow Teoria si possono riassumere come segue:

1. Il mercato è formato da tre tendenze (trend): trend primario (nel lungo periodo), secondario (nel medio periodo) e minori (nel breve periodo);

2. Le tendenze si suddividono in tre fasi: accumulo (solo le "mani forti" investono), partecipazione del pubblico (ritorno della fiducia nel mercato) e distribuzione (tutti investono, momento di euforia del mercato);

3. Il mercato azionario sconta tutte le notizie: i prezzi delle azioni incorporano e riflettono velocemente tutte le informazioni che le riguardano.

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Le fasi del mercato:

ACCUMULAZIONE

RIALZO:

DISTRIBUZIONE:

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Rappresentazione grafica Il time frame:

Il concetto di « time frame » è un concetto molto importante nell’analisi grafica che spesso un neofita fatica a capire, motivo per cui inseriamo questo concetto per primo, prima di parlare di grafici. Il time frame altro non è che l’arco temporale che utilizziamo per rappresentare un grafico di borsa. Quindi se abbiamo un grafico con time frame giornaliero, avremo un grafico dove saranno rappresentate tante diverse giornate e per ogni giornata saranno disponibili tutti i dati della stessa (apertura del giorno, massimo e minimo del giorno, chiusura del giorno). Se invece abbiamo un grafico con time frame a 15 minuti, avremo un grafico dove saranno rappresentati tutti i dati disponibili riguardanti piu intervalli a 15 minuti della stessa giornata (apertura di un determinato periodo da 15 minuti, massimo e minimo di un determinato periodo da 15 minuti, chiusura di un determinato periodo da 15 minuti). ESEMPIO : A sinistra il grafico dell’EURUSD con candele giornaliere (evidenziata all’ interno dell’ ellisse l’ultima giornata di contrattazioni), a destra il grafico, rappresentante l’ ultimo giornata di contrattazioni (quella nell’ ellisse), con time frame a 15 minuti:

In altre parole il time frame è una sorta di zoom, che serve per andare a vedere nel grafico cosa è successo nel dettaglio. Il concetto è lo stesso della matrioska, la nota bambola russa. Piu’ basso è il time frame, piu’ frequenti saranno le operazioni di trading. Time frame da usare : TRADING DI POSIZIONE: Giornaliero, 4 ore ; TRADING INTRADAY: 1 ora, 15 minuti, 5 minuti. Il time frame si sceglie direttamente dal grafico, come nell’ esempio qui sotto.

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I vari tipi di grafico: I tipi di grafico che possiamo utilizzare al fine di rappresentare il mercato sono diversi, ecco qui di seguito i piu’ utilizzati: GRAFICO A LINEA: è il piu semplice di tutti i grafici, rappresenta solamente il dato di chiusura del time frame prescelto (nell’ esempio sotto abbiamo i punti di chiusura ogni 15 minuti).

GRAFICO A CANDELE GIAPPONESI : e’ la rappresentazione piu’ usata, motivo per cui a questo tipo di grafico è dedicata un intera sezione.

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Ecco come interpretare una candela: (a sinistra una candela positiva, a destra una candela negativa).

GRAFICO A BARRE: Rappresentazione simile alle candele giapponesi, raggruppa tutti i prezzi (apertura, massimo, minimo e chiusura).

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Ecco come interpretare una barra:

GRAFICO HEIKIN ASHI: E’ un grafico molto particolare, che grazie ad uno speciale calcolo riesce ad individuare in maniera molto semplice i trend.

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Le figure dell’analisi tecnica : Nell'analisi tecnica classica sono catalogate una serie di formazioni grafiche che, nel corso degli anni, hanno fornito esiti ripetitivi. Queste formazioni possono generalmente essere comprese in due categorie: • inversione; • continuazione. Le figure di inversione sono: • testa e spalle; • doppi massimi e doppi minimi; • minimi e massimi arrotondati; • V reversal e spike. Le figure di continuazione sono: • triangoli; • flag e pennant; • cunei; • rettangoli. TESTA E SPALLE RIBASSISTA : Il testa e spalle (head and shoulders) è una delle figure più conosciute tanto da generare una vera e propria psicosi che induce i trader principianti a scorgerla ad ogni piè sospinto. Ricordiamo a tal proposito che si tratta di una figura di inversione ad esito ribassista, pertanto deve avere un trend rialzista che la precede. Non ha quindi alcun senso parlare di questa formazione durante i periodi di ribasso.

La spalla sinistra si forma all'insegna del trend precedente, si tratta di un movimento in perfetta sintonia con il trend in atto.

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Il ritracciamento successivo tocca la trendline, posta al di sotto dei minimi, rimbalzandovi e dirigendosi verso la cosiddetta testa, che riesce in genere a segnare prezzi maggiori. Questo è il primo segnale di un deterioramento del trend. Il successivo ritracciamento viola la trendline. Il rialzo successivo va a formare la spalla destra, senza raggiungere i massimi precedenti è il terzo segnale di precarietà del trend, gli operatori prendono coscienza della formazione. Segue una forte correzione, che rompe la neckline, questa occorrenza costituisce la conferma della formazione. La neckline, o linea del collo, è la nuova trendline di supporto tracciata tra i minimi formatisi dopo la spalla sinistra e la testa. Dopo lo sfondamento della neckline, c'è un tentativo di recupero (pullback), ma la neckline funge ora da resistenza, il suo avvicinamento costituisce l'ultima occasione per liquidare le posizioni. La figura ormai completata volge al termine, segue una forte accelerazione del ribasso. Questa figura ci consente di calcolare un obiettivo del movimento del prezzo; a tal proposito si traccia una retta che congiunge il massimo raggiunto dalla testa con la neckline e si proietta questa retta al ribasso nel punto di sfondamento della neckline, il punto di arrivo indica l'obiettivo di prezzo.

I livelli operativi: Ingresso: vendere allo sfondamento della neckline. Stop loss: qualche tick al di sopra della neckline. Target: proiezione al ribasso dalla neckline dell'altezza della formazione.

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TESTA E SPALLE RIALZISTA : Il testa e spalle (head and shoulders) rialzista è esattamente come il testa e spalle ribassista, solamente che è rovesciato.

Anche l’obbiettivo di prezzo si calcola nella medesima maniera.

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DOPPIO MASSIMO : Il doppio massimo (M Top) assieme al testa e spalle rappresenta una delle più frequenti figure di inversione del movimento rialzista. Il primo massimo si forma all'insegna del trend precedente, mentre il ritracciamento successivo tocca un'area di supporto, rimbalzandovi. Nasce un nuovo rialzo che va a formare il secondo massimo. A tal proposito si tenga presente che il secondo massimo può trovarsi a un livello leggermente superiore o inferiore al precedente. A questo punto si sviluppa una forte correzione, che rompe il minimo precedente. Dopo lo sfondamento del supporto costituito da questo minimo, c'è un tentativo di recupero (pullback), il supporto (linea di conferma) funge ora da resistenza e il suo avvicinamento costituisce l'ultima occasione per liquidare le posizioni. L'evoluzione della figura prosegue con una forte accelerazione del ribasso.

Come per il testa e spalle, anche in questa figura è possibile calcolare il target del movimento, proiettando come in figura, la distanza tra il supporto e la resistenza verso il basso:

Operativamente: Ingresso: vendere alla violazione della linea di conferma. Stop loss: qualche tick al di sopra della linea di conferma. Target: proiezione al ribasso dalla linea di conferma dell'altezza della formazione.

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DOPPIO MINIMO : Il doppio minimo (M Top) Il doppio minimo (W Bottom) è la formazione speculare al doppio massimo. Il primo minimo si forma all'insegna del trend precedente; il recupero successivo tocca un'area di resistenza, rimbalzandovi. Le quotazioni tornano a scendere andando a formare il secondo minimo. Il secondo minimo può trovarsi a un livello leggermente superiore o inferiore al precedente: un livello superiore indica una minore convinzione da parte degli operatori sul proseguimento del ribasso, mentre un livello inferiore costituisce una bear trap in un clima particolarmente pessimista. Da questo punto nasce un forte rimbalzo, che rompe il massimo precedente, la figura è quindi confermata. Dopo lo sfondamento della resistenza può svilupparsi un ritracciamento (pullback), ma la resistenza (linea di conferma) funge ora da supporto, il suo avvicinamento costituisce l'ultima ancora di salvezza per chi è short. Lo sviluppo successivo della formazione porta a una forte accelerazione del rialzo.

Per calcolare l'obiettivo di prezzo si traccia una retta che congiunge il minimo raggiunto dalla formazione con la linea di conferma e si proietta questa retta al rialzo nel punto di superamento della linea di conferma, il punto di arrivo indica l'obiettivo di prezzo.

Operativamente: Entry: acquistare al superamento della linea di conferma della formazione. Stop loss: qualche tick al di sotto della linea di conferma. Target: proiezione al rialzo dalla linea di conferma dell'altezza della formazione.

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TRIANGOLI Triangoli, le basi I triangoli si formano dalla congiunzione in un apice di due trendline, una ascendente e l'altra discendente. La linea ideale che congiunge le due trendline nella parte estrema opposta all'apice si chiama base del triangolo. Un triangolo deve toccare per almeno quattro volte le trendline e rimbalzarvi, in genere la fuoriuscita dal triangolo si verifica tra i due terzi e i tre quarti della sua estensione misurata dalla base del triangolo e l'apice individuato dal punto d'incontro delle due trendline. Per calcolare l'obiettivo di prezzo si traccia una retta di lunghezza pari alla base del triangolo, la si proietta nel punto di uscita dalla formazione e nella stessa direzione, il punto di arrivo indica l'obiettivo di prezzo. Vi sono diversi tipi di triangoli:

� Simmetrico; � Rialzista e ribassista; � Ascendente; � Discendente.

Triangolo Simmetrico:

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Triangolo Rialzista:

Triangolo Ribassista:

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Triangoli, obbiettivo di prezzo:

Entry: acquistare alla rottura della formazione. Stop loss: qualche tick al di sotto del minimo relativo precedente all'interno del triangolo. Target: proiezione al rialzo dal punto d'uscita dell'altezza della formazione.

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FLAG E PENNANT: Sono formazioni di dimensione contenuta che appaiono in una zona mediana del movimento completo del trend; sono spesso precedute da un movimento quasi verticale detto flagpole. Esse costituiscono una pausa del movimento in tendenza, la loro durata è di breve termine. Il pennant (pennone) assomiglia a un piccolo triangolo simmetrico in posizione quasi orizzontale mentre il flag (bandiera) assomiglia a un piccolo parallelogramma, con inclinazione opposta al trend prevalente. L'obiettivo di prezzo viene calcolato misurando il movimento di trend che le ha precedute; si proietta questa misura nel punto di uscita dalla formazione e nella stessa direzione, il punto di arrivo indica l'obiettivo di prezzo. FLAG:

PENNANT:

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RETTANGOLI: Molte formazioni possono essere identificate come dei rettangoli, essi rappresentano una situazione di trading range (andamento laterale) che può avere varie dimensioni e durate differenti. Si possono trovare sui massimi o sui minimi delle quotazioni, ma in tal caso in virtù della probabile evoluzione potranno essere ricompresi nei massimi e minimi multipli o arrotondati. In tal caso daranno luogo a un'inversione di trend. Molto più spesso essi costituiscono una pausa del trend prevalente e possono essere rialzisti o ribassisti in funzione della direzione del movimento. Per calcolare l'obiettivo di prezzo si traccia una retta pari all'ampiezza del rettangolo, si proietta questa retta nel punto di uscita dalla formazione e nella stessa direzione, il punto di arrivo indica l'obiettivo di prezzo. Nel caso l'ampiezza del rettangolo fosse minimale rispetto all'entità del movimento che l'ha preceduta, l'obiettivo andrà calcolato come per i flag e i pennant, misurando la porzione del trend precedente e proiettandola nel punto di breakout. Di seguito vengono presentati gli aspetti operativi.

Operativamente: Rettangolo rialzista: Entry: acquistare alla rottura della formazione (attendere breakout). Stop loss: qualche tick al di sotto della linea di breakout. Target: proiezione al rialzo dal punto d'uscita dell'altezza della formazione. Rettangolo ribassista: Entry: vendere alla rottura della formazione (attendere breakout). Stop loss: qualche tick al di sopra della linea di breakout. Target: proiezione al ribasso dal punto d'uscita dell'altezza della formazione.

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Le medie mobili: Tra gli indicatori più popolari ed efficaci si annoverano senza dubbio le Medie Mobili. Scopo fondamentale delle medie mobili è quello di ridurre al minimo le fluttuazioni dei prezzi dei titoli al fine di depurare le quotazioni dalle distorsioni derivanti dal nervosismo dei mercati (il cosiddetto "rumore" del grafico), rendendo la tendenza più regolare e, quindi, di più chiara interpretazione.

Esistono varie tipologie di medie mobili: la media mobile semplice; la media mobile ponderata; la media mobile esponenziale.

La media mobile semplice è quella meno complicata da calcolare. Si sommano i prezzi di chiusura di un numero "n" di giorni e si divide il risultato per il numero dei giorni stessi. Questo è uno strumento molto semplice da calcolare e utilizzare che presenta però il lieve inconveniente di tenere in uguale considerazione le quotazioni più remote e quelle più recenti. Viene quindi data la stessa importanza a ciò che è successo ieri ed a ciò che è accaduto tempo addietro.

La media mobile ponderata si differenzia dalla semplice in quanto presenta la caratteristica di tenere in maggior rilievo i valori recenti rispetto ai remoti. Essa si calcola attribuendo una peso via via maggiore ai prezzi più recenti.

Terzo tipo di media è quella esponenziale. Essa assume lo stesso significato della media ponderata in quanto la sua funzione è essenzialmente quella di dare un maggior peso ai prezzi più recenti. Questo tipo di media è la più complessa da calcolare.

Nel grafico qui sotto si può notare come, oltre ad aver generato degli ottimi segnali di intervento, la media abbia anche costituito un forte supporto per i prezzi tra fine novembre ed i primi di dicembre.

In sintesi, se il titolo si trova ad essere "sostenuto" dall’andamento della media ci troviamo in una fase rialzista con la media che funge da supporto dinamico. Se, viceversa, il titolo si trova ad essere "respinto" dall’andamento della media, ci troviamo in una fase ribassista con la media che funge da resistenza dinamica. Se si utilizzano le medie ponderata ed esponenziale si può ottenere una conferma o una anticipazione del segnale nel momento in cui cambiano direzione.

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Vista la semplicità di interpretazione delle medie, la bravura dell’analista sta nel decidere, in base alla sua esperienza ed alle sue conoscenze qual è la media più adatta da utilizzare in quel determinato momento di mercato. Ci sono certamente delle regole generali, ma l’esperienza e la sperimentazione sono molto importanti.

La cosa più importante da decidere è la "velocità" della media (il "dominio", ovvero il periodo di tempo su cui è calcolata). Se ne prendiamo una veloce genererà molti segnali di intervento che aumentano le probabilità di errore. Il vantaggio di queste medie brevi è che sono molto repentine nell’interpretare ogni minima variazione di tendenza. Se vogliamo lavorare con maggiore tranquillità, dovremo rivolgerci all’utilizzo di medie più lunghe che, però, hanno lo svantaggio di ritardare gli interventi. A parità di altri fattori il dominio della media mobile dovrebbe essere tanto più lungo quanto più è alta la volatilità dell’attività finanziaria analizzata, al fine di ridurre il numero di falsi segnali. Il tutto, quindi, dipende dalla velocità con cui vogliamo operare e dal rapporto profitto/rischio.

Un buon compromesso consiste nell’utilizzare due medie semplici, una più "veloce" ed una più "lenta": in tal modo, quando la media più veloce taglia dal basso verso l’alto quella più lenta si ha un segnale di acquisto; quando, invece, la media più veloce taglia dall’alto verso il basso quella più lenta si ha un segnale di vendita.

Per quanto riguarda la scelta del dominio, in linea di massima si può seguire lo schema seguente:

per interventi di brevissimo, tra 5 e 13 periodi; per interventi di breve, tra 14 e 25 periodi; per interventi di medio, tra 26 e 49 periodi; per interventi di medio-lungo, tra 50 e 120 periodi; per interventi di lungo, tra 121 e 300 periodi.

Particolarmente importanti nel mercato borsistico sono la media mobile a 200 giorni (per individuare il trend di lungo periodo dell’indice e dei singoli titoli) e quella a 50 giorni.

Spesso viene usata la serie di Fibonacci per decidere il numero di giorni da utilizzare per una media mobile.

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Indicatori ed oscillatori: Questi termini identificano gran parte degli strumenti di studio grafico che analizzano il comportamento del prezzo sotto diversi punti di vista. Molto spesso la definizione di indicatore od oscillatore viene utilizzata in modo indifferente, scambiando il loro significato, mentre la terminologia presume una precisa distinzione. Indicatore: non possiede un range di valori predefinito; generalmente si muove a cavallo di una linea di equilibrio, il cui livello solitamente è pari a 0 o a 100. Oscillatore: i valori che può assumere sono all'interno di un range definito; il loro calcolo include una formula di normalizzazione che costringe a definire il valore massimo e minimo che può essere raggiunto. Ciò significa che, mentre un indicatore non ha limiti nei valori raggiungibili, l'oscillatore verrà costretto a mantenersi all'interno di una fascia ben prefissata, evidenziando, una volta che vengano raggiunte zone estreme, condizioni di forza o eccesso nell'andamento dei prezzi. Le zone estreme saranno in genere denominate di ipercomprato o ipervenduto. L'ingresso dell'oscillatore in una zona estrema e la successiva fuoriuscita coincide con un segnale di acquisto o vendita, a seconda che si provenga rispettivamente da una zona di ipervenduto o ipercomprato. Trader principianti tendono spesso ad anticipare tale segnale, comprando ogni volta che l'oscillatore entra in ipervenduto e vendendo ogni volta che risulti in ipercomprato. Tale pratica è errata in quanto condizioni di forte trend possono far permanere l'oscillatore per lungo tempo all'interno di una zona estrema. Si precisa inoltre che nelle fasi di mercato in forte tendenza sarebbe anche consigliabile variare le soglie di limite per le zone estreme a favore del trend; cioè nel caso di tendenza rialzista, aumentare il valore di soglia per ipercomprato e ipervenduto, nel caso di tendenz ribassista, diminuire il valore di soglia per ipercomprato e ipervenduto. Alcuni di questi strumenti danno maggiore affidabilità in presenza di trend mentre altri in condizioni di trading range. Inoltre talvolta l'utilizzo di una media mobile sovrapposta all'indicatore o all'oscillatore consente di individuare tramite l'incrocio l'occorrenza dei segnali operativi. Queste indicazioni non sono esenti da falsi segnali, pertanto si consiglia una volta ottenuta una indicazione operativa di agire solo in funzione del reale andamento del prezzo. RSI:

L’RSI è stato creato da J. Welles Wilder come sistema di emissione di segnali di acquisto e vendita effettivi in un mercato in cambiamento.

Definizione

L’RSI si basa sulla differenza tra la media del prezzo di chiusura nei giorni in aumento e quella dei giorni in diminuzione, per un periodo totale di 14 giorni. Tali informazioni sono quindi convertite in un valore compreso tra 0 e 100.

Quando il guadagno medio è maggiore della perdita media, l’RSI aumenta, mentre quando la perdita media è maggiore del guadagno medio, l’RSI diminuisce.

Interpretazione

L’RSI viene generalmente usato per confermare una tendenza esistente. Una tendenza verso l’alto è confermata quando l’RSI è superiore a 50, mentre una tendenza verso il basso è confermata quando l’RSI è inferiore a 50.

L’RSI indica inoltre situazioni in cui il mercato è ipercomprato o ipervenduto monitorando i livelli specifici (in genere “30” e “70”) che avvisano in merito a inversioni incombenti.

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Una condizione iperacomprato (RSI superiore a 70) indica che non è rimasto quasi più alcun compratore nel mercato, per cui i prezzi avranno più probabilità di diminuire, in quanto coloro che hanno acquistato in precedenza cercheranno di registrare dei profitti vendendo.

Una condizione ipervenduta (RSI inferiore a 30) è l’esatto opposto.

Bande di Bollinger

Le Bande di Bollinger sono state create da John Bollinger all’inizio degli anni ’80. Esse consentono di individuare picchi estremamente alti e bassi nei prezzi. Bollinger ha infatti riconosciuto l’esigenza di bande di trading adattive dinamiche, il cui intervallo varia a seconda della volatilità dei prezzi. Durante un periodo di elevata volatilità, le bande si ampliano per diventare più condonanti. Durante i periodi di bassa volatilità, si restringono per contenere i prezzi.

Calcolo

Le Bande di Bollinger sono costituite da tre curve tracciate in relazione ai prezzi:

La banda centrale riflette una tendenza a termine intermedio. Il Simple Moving Average (SMA) da 20 giorni viene generalmente usato a tal proposito.

La banda superiore è uguale a quella centrale, ma è spostata verso l’alto per mezzo di due deviazioni standard, una formula che misura la volatilità, indicanti come il prezzo può variare rispetto al proprio valore reale.

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La banda inferiore è uguale a quella centrale, ma è spostata verso il basso per mezzo di due deviazioni standard, al fine di adeguarsi alla volatilità del mercato.

Le Bande di Bollinger stabiliscono un’ampiezza di banda, una misura relativa della larghezza delle bande, e una misura del puno in cui l’ultimo prezzo si relaziona alle bande.

> Banda di Bollinger inferiore = SMA - 2 deviazioni standard

> Banda di Bollinger superiore = SMA + 2 deviazioni standard

> Banda di Bollinger centrale = Simple Moving Average (SMA) da 20 giorni

Interpretazione

La probabilità di una netta rottura dei prezzi aumenta con il restringimento dell’ampiezza di banda.

Quando i prezzi tendono a toccare continuamente la Banda di Bollinger superiore, i prezzi sono ritenuti ipercomprati, attivando un segnale di vendita.

Di converso, quando tendono a toccare continuamente la banda inferiore, sono ritenuti ipervenduti, attivando un segnale di acquisto.

Esempio di Bande di Bollinger

Il grafico seguente mostra le Bande di Bollinger sul grafico dei prezzi:

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MACD:

Il Moving Average Convergence-Divergence Indicator (MACD) consente di determinare le tendenze d’impeto.

Calcolo

Viene calcolato sottraendo un Eponential Moving Average (EMA) più lungo da uno più corto. I valori più comuni usati per il calcolo del MACD sono l’EMA da 12 giorni e da 26.

In base a questo differenziale, viene calcolato un moving average di 9 periodi, denominato “linea del segnale”.

MACD = [moving average da 12 giorni – moving average da 26 giorni] > Indicatore Ponderato Esponenziale

Linea Del Segnale = Moving Average (MACD) > Indicatore Ponderato Medio

Interpretazione

Data la perequazione esponenziale, l’Indicatore MACD impiegherà meno tempo nel rilevare le variazioni dei prezzi recenti, rispetto alla linea del segnale. Di conseguenza

Quando il MACD attraversa la LINEA DEL SEGNALE: il moving average più rapido (12 giorni) è maggiore del tasso di variazione del moving rate più lento (26 giorni). Si tratta in genere di un segnale a toro, a indicare che il prezzo sarà probabilmente soggetto a un impeto al rialzo.

Di converso, quando il MACD è inferiore alla LINEA DEL SEGNALE: il segnale sarà a orso, avvisando probabilmente in merito a un’inversione incombente.

Esempio di MACD

Il grafico seguente mostra un esempio di MACD.

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SAR PARABOLICO

Il sistema parabolico SAR è uno strumento di investimento efficace ideato da J. Welles Wilder per compensare i difetti di altri sistemi seguaci delle tendenze.

Descrizione

Il SAR parabolico è un sistema di trading che calcola il trailing “Stop-Loss” in un mercato in tendenza. Il grafico di questi punti mostra i movimenti dei prezzi sotto forma di una linea tratteggiata, che tende a seguire un percorso parabolico.

Interpretazione

Quando la parabola arriva al di sotto del prezzo, emette segnali di acquisto.

Quando invece supera il prezzo, suggerisce la vendita o l’assunzione di posizioni corte.

I punti “Stop-Loss” specificano i livelli del trailing “Stop-Loss” consigliato per la posizione. In una tendenza a toro, è bene assumere una posizione lunga con un Trailing stop che si sposta ogni giorno verso l’alto fino a quando viene attivato dal prezzo che diminuisce fino al livello di interruzione. In una tendenza a orso, è possibile assumere una posizione corta con un Trailing stop che si sposta ogni giorno verso il basso fino a quando viene attivato dal prezzo che aumenta fino al livello di interruzione.

Il sistema parabolico è particolarmente efficace durante i periodi di tendenza. Aiuta infatti i trader a individuare nuove tendenze con relativa tempestività. Se la nuova tendenza fallisce, la parabola si sposta rapidamente da un lato del prezzo all’altro, generando un segnale stop and riverse, indicante che un trader deve chiudere la sua posizione o aprire una posizione opposta quando si verifica tale spostamento.

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STOCASTICO:

L’oscillatore Stocastico (Stochastic Oscillator) fu sviluppato da George Lane nel 1950. Iniziamo subito con dire, che questo indicatore è un indicatore di Momentum, un oscillatore che mettere in relazione la chiusura corrente del prezzo, in relazione al range composto dal massimo e dal minimo di un determinato periodo temporale. Questo oscillatore varia da 0 a 100, andando a misurare la posizione relativa dell’ultima chiusura, rispetto alle chiusure di un determinato periodo precedente. Un valore prossimo allo 0 indica che siamo vicini ai minimi del periodo considerato (zona ipervenduto), al contrario quando l’indicatore è prossimo a 100 indica che siamo vicini ai massimi del periodo considerato (zona ipercomprato). Pertanto se siamo in un trend al rialzo lo stocastico dovrebbe posizionarsi ai livelli massimi del range, attorno a 100, vicino allo 0 se siamo in una fase ribassista.

Come ogni altro indicatore, può essere adattato a qualsiasi mercato, modificando i parametri e il periodo temporale di riferimento, ma noi ne analizziamo in questa sede i valori standard.

È costituito da due curve:

La prima curva si chiama % k line, oppure fast stochastic (nel nostro grafico sarà la linea continua blu), si calcola nel

seguente modo

Fast Stochastic= % K = (( chiusura corrente – minimo assoluto, cioè il più piccolo, del periodo considerato) / ( massimo

assoluto del periodo considerato – minimo assoluto del periodo considerato)) * 100

La seconda curva si chiama % D line, oppure slow stochastic, che è una media mobile della % K line, utilizzata appunto

per filtrare i movimenti erratici del fast stochastic:

% D line = media mobile (% K), si possono utlizzare sia ema, sma, wma, come vedete è molto flessibile.

Come si evince da grafico dello stocastico, due linee orizzontali precisamente al livello 20 e 80 del range, delimitano 3 zone che possono essere analizzate:

• La prima range 0-20: se lo stocastico si trova all’interno di questo canale potrebbe indicare continuazione del

trend al ribasso, al contrario quando assistiamo ad un superamento della linea orizzontale posizionata a 20,

possiamo aspettarci un inversione del trend,

• Seconda zona 20-80: è una fascia neutra di oscillazione, generalmente si valuta la prosecuzione del trend fino

all’approssimarsi fino alla soglia 80.

• Terza zona 80-100, trend al rialzo con i prezzi che si avvicinano a nuovi massimi, un inversione potrebbe

essere un taglio della linea orizzontale al livello 80 al ribasso.

L’uso di questo indicatore dai traders consiste principalmente nell’indicare zone di inversione del trend, taglio al ribasso livello 80 e al rialzo livello 20. Inoltre, il segnale di inversione potrebbe essere dettato anche dagli incroci delle due curve come si vede dal grafico la linea blu è più veloce ed anticipa il movimento invece la linea rossa lo segue a distanza, quindi se la linea blu si gira ed intersecare la linea tratteggiata rossa più lenta è un segnale di acquisto, al contrario quando % D line incontra % K line, il segnale è al ribasso.

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Esempio di stocastico sul grafico:

Analisi delle divergenze Più che i segnali scaturati dal proprio andamento gli indicatori e gli oscillatori sono utili per segnalare le divergenze, condizioni che evidenziano un progressivo indebolimento della tendenza in atto e un futuro sviluppo di inversione del trend o di consolidamento. Le divergenze si verificano quando l'andamento dei prezzi e quello dell'indicatore non sono concordi. Divergenza rialzista: il prezzo continua a segnare nuovi minimi, mentre l'indicatore o l'oscillatore forma minimi pari o più alti rispetto ai precedenti. La forza di discesa si sta indebolendo e presto il movimento potrebbe invertire la sua direzione o iniziare una fase di consolidamento.

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Divergenza ribassista: il prezzo prosegue segnando nuovi massimi, mentre l'indicatore o l'oscillatore forma massimi pari o più bassi rispetto ai precedenti. La spinta in salita si sta indebolendo e presto il movimento potrebbe invertire la sua direzione o iniziare una fase di consolidamento.

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