Trento 12 ottobre 2010 Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Protezione Civile e Infrastrutture...
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Provincia Autonoma di TrentoDipartimento Protezione Civile e
InfrastruttureServizio Geologico
Provincia Autonoma di TrentoDipartimento Protezione Civile e
InfrastruttureServizio Geologico
Trento 12 ottobre 2010
Il ruolo della geologia nella pianificazione e nel paesaggio
Le cartografie e le normative collegate alla pericolosità
idrogeologica: Carta di Sintesi Geologica, P.G.U.AP. e Carta di Sintesi della Pericolosità
Provincia Autonoma di TrentoDipartimento Protezione Civile e Infrastrutture - Servizio Geologico
Le cartografie e le normative collegate alla pericolosità idrogeologica
- Premessa
- Carta di Sintesi Geologica
- Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
- Piano Urbanistico Provinciale 2008
- Conclusioni
Provincia Autonoma di TrentoDipartimento Protezione Civile e Infrastrutture - Servizio Geologico
geologia e territorio
la geologia imprime un particolare carattere ad un territorio (morfologia, paesaggi, varietà di rocce, ecc.)
condiziona in maniera determinante l’attività della biosfera (vie di comunicazione, aree urbanizzate, ambienti naturali, ecc.)
è fonte di opportunità di sviluppo delle attività umane (risorse per l’edilizia, per l’industria, per il turismo, ecc.), ma è anche fonte di preoccupazioni (dissesti idrogeologici) che possono creare danni soprattutto quando la geologia non viene presa in considerazione nella dovuta maniera
la geologia non è statica, è una caratteristica dinamica del territorio che influisce sensibilmente sulle scelte strategiche per l’utilizzo del suolo da parte dell’uomo
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nasce l’esigenza di dotarsi di particolari strumenti capaci di far conoscere le fonti di preoccupazione presenti in un territorio, al fine di poterlo utilizzare in condizioni di sicurezza (persone e beni)
strumenti che permettono l’uso del suolo nel rispetto del concetto di prevenzione
strumenti che individuano, classificano e localizzano (definiscono i perimetri) i fenomeni e le aree suscettibili di danni
Carte della pericolositàclassificano il territorio secondo diversi livelli di pericolosità,
funzione di intensità e probabilità.
Carte della pericolositàclassificano il territorio secondo diversi livelli di pericolosità,
funzione di intensità e probabilità.
geologia ed attività umana
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definizioni
Pericolosità (Hazard): esprime la probabilità che in una zona si verifichi un determinato evento (fenomeno) con una certa intensità (magnitudo) entro un dato periodo di tempo (tempo di ritorno)
Pericolosità ELEVATA
Pericolosità MEDIA
Pericolosità BASSA
Bianco
Giallo
Blu
Rosso
Pericolosità TRASCURABILE
Intensità (I)
Probabilità (P)
Elevata
Media
Bassa
Elevata Media Bassa
Matrice di interazione per la determinazione della pericolosità
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definizioni
Pericolosità (Hazard): esprime la probabilità che in una zona si verifichi un determinato evento (fenomeno) con una certa intensità (magnitudo) entro un dato periodo di tempo (tempo di ritorno)
è spesso confusa con il rischio
Rischio = Pericolosità x Valore x vulnerabilità
presenze umane, valore economico/sociale dei beni e delle attività esposte al pericolo
attitudine di un elemento a sopportare gli effetti in funzione dell’intensità dell’evento (perdita funzionale di infrastrutture, opere, ecc.)
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definizioni
Pericolosità (Hazard): esprime la probabilità che in una zona si verifichi un determinato evento (fenomeno) con una certa intensità (magnitudo) entro un dato periodo di tempo (tempo di ritorno)
è spesso confusa con il rischio
Rischio = Pericolosità x Valore x vulnerabilità
uso del suolorischio = 0pianificazione
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pericolosità idrogeologica
I principali fenomeni che prendiamo in considerazione sono:
crolli rocciosi
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pericolosità idrogeologica
I principali fenomeni che prendiamo in considerazione sono:
crolli rocciosi frane superficiali e profonde
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pericolosità idrogeologica
I principali fenomeni che prendiamo in considerazione sono:
crolli rocciosi frane superficiali e profonde colate detritiche alluvioni
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pericolosità idrogeologica
I principali fenomeni che si prendono in considerazione sono:
crolli rocciosi frane superficiali e profonde colate detritiche alluvioni valanghe
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pericolosità idrogeologica
per determinare la pericolosità idrogeologica è necessario disporre di una serie di conoscenze di base che permettono di definire dei modelli ed eseguire le opportune analisi (previsioni)
conoscenze di base:
carta geologica, carta geomorfologica, carta idrogeologica, carta dell’energia del rilievo, carta delle pendenze, carta dei dissesti, carta strutturale e tettonica, carta delle caratteristiche geotecniche, ecc.
Rappresenta le forme del rilievo terrestre ne raffigura i caratteri morfografici e morfometrici (forme), ne interpreta l'origine in funzione dei processi geomorfici, passati e presenti, con una particolare distinzione fra le forme in evoluzione (attività) e quelle relitte.
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pericolosità idrogeologica
pericolosità geologica (movimenti di versante)
pericolosità legata ai fenomeni fluviali e torrentizi
pericolosità valanghiva
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pericolosità idrogeologica
pericolosità geologica (movimenti di versante)
Servizio Geologico
pericolosità legata ai fenomeni fluviali e torrentiziServizio Bacini montani
pericolosità valanghivaUfficio previsioni e pianificazione
del Servizio Prevenzione Rischi
la D.G.P. n. 2759 del 22/12/2006 “disposizioni tecniche per la redazione e l’aggiornamento delle carte della pericolosità”
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le carte normative
date le carte della pericolosità
come attuiamo la prevenzione?
come facciamo a minimizzare il rischio?
trasformando le carte della pericolosità in carte delle penalità (vincoli) ed applicando i loro
contenuti mediante specifiche norme di legge
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le carte normative
in Provincia di Trento le principali carte delle penalità sono:
Carta di Sintesi Geologica (CSG)(Servizio Geologico)
Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche (P.G.U.A.P.)
(Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche)
Carta di Sintesi della Pericolosità (CSP)(Servizio Geologico?)
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.cartografie del P.G.U.A.P.
- Premessa
- Carta di Sintesi Geologica
- Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
- Piano Urbanistico Provinciale 2008
- Conclusioni
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La Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.
carta normativa del P.U.P., in vigore dal 2 dicembre 2003, frutto di un’ampia attività di approfondimento dei temi collegati alla tutela della sicurezza fisica del territorio; attività svolta in occasione delle esperienze di pianificazione urbanistica comprensoriale e comunale, tra il 1987 ed oggi.
obiettivo: garantire concreta fattibilità agli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia senza mettere in pericolo la sicurezza delle persone e dei beni (prevenzione).
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La Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.
è coordinata e allestita dal Servizio Geologico
ed aggiornata e perfezionata con la collaborazione delle principali strutture competenti in materia di pericolosità idrogeologica ed urbanistica:
Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio (pianificazione) Servizio Bacini montani (idraulica, idrologia e colate detritiche) Ufficio previsioni e pianificazione (valanghe) Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche (Carta del Rischio
Idrogeologico) Servizio Prevenzione Rischi
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.: cenni storici
individuazione delle aree a rischio geologico, idrologico e valanghivo e delle aree di controllo geologico, idrologico e valanghivo (artt. 2 e 3 delle NdA) nella cartografia del Sistema Ambientale del PUP 1987 alla scala 1:25.000.
Il Piano Urbanistico Provinciale 1987(L.P. del 9 novembre 1987, n. 26)
il territorio provinciale viene zonizzato alla scala 1:25.000 sulla base di 3 classi:
• aree a rischio geologico, idrologico e valanghivo 2,33 %• aree di controllo geologico, idrologico e valanghivo 87,77 %• aree geologicamente sicure
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.: cenni storici
dà la possibilità ai Piani Urbanistici Comprensoriali ed ai P.R.G., mediante studi più dettagliati e approfonditi, di precisare i perimetri delle aree secondo gli indirizzi e gli standard definiti dalla P.A.T.
il territorio provinciale viene riclassificato alla scala 1:10.000
aree a rischio geologico, idrologico e valanghivo 22,39 %
aree di controllo geologico, idrologico e valanghivo aree critiche recuperabili, aree con penalità gravi o medie, aree con penalità leggere, aree di rispetto idrogeologico delle sorgenti 73,24 %
aree geologicamente sicure
Il Piano Urbanistico Provinciale 1987(L.P. del 9 novembre 1987, n. 26)
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.: cenni storici
la Giunta provinciale ha avviato un processo di sistematizzazione e coordinamento della grande quantità di indagini territoriali eseguite per i P.U.C. e per i P.R.G. con l’obiettivo di rendere ad un tempo omogeneo e facilmente aggiornabile il tema della tutela fisica territoriale in considerazione dell’evoluzione dei fenomeni idrogeologici, valanghivi e sismici del territorio provinciale, nonché della loro conoscenza
la scelta è stata di demandare ad atti amministrativi in capo alla Giunta provinciale l’aggiornamento, la definizione articolata e la regolamentazione
La variante 2000 al Piano Urbanistico Provinciale(L.P. del 7 agosto 2003, n. 7)
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.: cenni storici
il Servizio Geologico con la collaborazione delle strutture competenti in materia di pericolosità idrogeologica, ha predisposto la Carta di Sintesi Geologica provinciale che risponde alle disposizioni contenute negli artt. 2, 3 e 5 delle norme di attuazione della variante 2000 al P.U.P.
la Carta di Sintesi Geologica e le relative norme di attuazione
è stata approvata con la deliberazione della Giunta provinciale n. 2813 del 23 ottobre 2003.
La variante 2000 al Piano Urbanistico Provinciale(L.P. del 7 agosto 2003, n. 7)
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.: cenni storici
da questo momento
la Carta di Sintesi Geologica provinciale
sostituisce ogni corrispondente disposizione tecnica cartografica e normativa contenuta in tutti gli strumenti urbanistici comunali o comprensoriali
e ad essa va fatto riferimento preliminare per la verifica di tutte le richieste di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio provinciale
La variante 2000 al Piano Urbanistico Provinciale(L.P. del 7 agosto 2003, n. 7)
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La Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.
riferimenti normativi della CSG
Art. 2 del PUP : aree ad elevata pericolosità geologica, idrogeologica e valanghiva
Art. 3 del PUP : aree a controllo geologico, idrologico, valanghivo e sismico
Art. 5 del PUP : protezione pozzi e sorgenti selezionati
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Aree ad elevata pericolosità geologica, idrogeologica e valanghiva (art. 2 NdA PUP)
è vietata ogni attività di trasformazione urbanistica ed edilizia, fatte salve le opere inerenti alla difesa e al consolidamento del suolo o del sottosuolo.
gli edifici esistenti possono essere ampliati fino ad un massimo del 10 per cento del loro volume al fine esclusivo di garantirne la funzionalità ove una specifica relazione geologica attesti l’assenza di pericolo per le persone.
aree caratterizzate da fenomeni gravi e/o di vasta estensione
in tali aree sono inoltre ammesse opere di infrastrutturazione del territorio e bonifiche agrarie (art. 30 NdA PUP). Per questi interventi devono essere redatte specifiche perizie geologiche, idrologiche e nivologiche in relazione allo specifico tipo di pericolo, che ne accertino la fattibilità per quanto riguarda gli aspetti tecnici, migliorino le condizioni di pericolosità del sito e garantiscano l’assenza di pericolo per le persone.
spetta al Servizio Geologico valutare le perizie di cui sopra (art. 32 NdA PUP) con la collaborazione delle strutture competenti nello specifico tipo di pericolo
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Aree di controllo geologico, idrologico e valanghivo (artt. 3 e 5 NdA PUP)
a) aree critiche recuperabili: pur essendo interessate da dissesti, possono essere utilizzate a seguito di adeguati interventi di sistemazione individuati con apposito studio geologico e geotecnico
b) aree con penalità gravi o medie: per ogni tipo di intervento viene richiesta l’esecuzione di studi e indagini geologici e geotecnici approfonditi, estesi al possibile volume di influenza delle opere in progetto;
c) aree con penalità leggere: come per la classe di cui al punto b) con eccezione per gli interventi di modesto rilievo che possono essere corredati dalla sola relazione geotecnica;
Sono aree in cui qualsiasi alterazione dell’assetto attuale può essere fonte di pericolo o di danno a causa delle condizioni geotecniche o geomeccaniche scadenti ovvero dell’elevata pendenza o permeabilità nonché quelle suscettibili di possibili alluvionamenti, valanghe, frane o fenomeni legati alla sismicità.
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Aree di controllo geologico, idrologico e valanghivo (artt. 3 e 5 NdA PUP)
d) aree soggette a fenomeni di esondazione: divieto di costruire locali interrati; in ogni caso per qualsiasi intervento è necessaria l’esecuzione di uno studio specifico che affronti la problematica idraulica oltre a quella geologica e geotecnica
e) aree di protezione idrogeologica: per l’elevata permeabilità dei terreni necessitano di regolamentazione degli scarichi in suolo al fine di salvaguardare i corpi idrici;
f) aree a controllo sismico: per l’intensità attesa allo scuotimento del suolo generato dai terremoti si applicano particolari norme tecniche per le costruzioni.
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aggiornamento della Carta di Sintesi Geologica
Prima fase
Richiesta da parte di:
- Strutture provinciali
- Comuni
- Privati
Seconda faseVerifica tecnica coordinata dal Servizio Geologico e svolta, in
relazione alle diverse tematiche, in collaborazione con:
- Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio
- Ufficio previsioni e pianificazione
- Servizio Bacini montani
- Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche
Terza fase
- osservazioni dei comuni interessati
- esame da parte della Commissione Urbanistica Provinciale
- presentazione al Consiglio delle Autonomie Locali
- approvazione della Giunta Provinciale
(Circolare Assessorato Urbanistica del 27 Novembre 2003)
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rideterminazione del grado di pericolo in seguito ai risultati di nuovi studi ed analisi;
errori di rappresentazione cartografica del territorio (modificazione della base topografica);
censimento di nuovi fenomeni idrogeologici che non erano conosciuti o non erano stati previsti, evoluzioni non previste di fenomeni noti (grado di attività errato);
cambiamenti morfologici naturali e/o antropici che modificano le aree soggette ad un determinato pericolo (spostamento alvei, ecc.);
realizzazione di opere di protezione e sistemazione del territorio tali da produrre una modifica del grado di pericolo che insiste in un determinato areale (la realizzazione di opere di protezione non implica necessariamente la depenalizzazione di un’area).
I motivi degli aggiornamenti
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attualmente è in corso il 6° aggiornamento della CSG
viene eseguito mediamente una volta all’anno
in seguito all’approvazione del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche dell’ 8 giugno 2006 gli aggiornamenti della Carta di Sintesi Geologica, non appena approvati dalla Giunta Provinciale, costituiscono proposta di aggiornamento della Carta della Pericolosità Idrogeologica del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
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per la visualizzazione
http://www.territorio.provincia.tn.it/
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per gli approfondimenti e la normativa:
http://www.protezionecivile.tn.it/frame.asp?Site=6
sezione servizi on line
http://www.urbanistica.provincia.tn.it/
sezione PUP e pianificazione territoriale
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.cartografie del P.G.U.A.P.
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
in vigore dall’ 8 giugno 2006 (D.P.R. 15 febbraio 2006)
il PGUAP è stato approvato ai sensi e per gli effetti dell'art.14 del decreto
del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n.670 (Approvazione del
testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il
Trentino Alto-Adige) e degli artt.5-8 del decreto del Presidente della
Repubblica 22 marzo 1974, n.381 (Norme di attuazione dello statuto
speciale per la Regione Trentino Alto-Adige in materia di urbanistica ed
opere pubbliche) come da ultimo modificato dal decreto legislativo 11
novembre 1999, n.463
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
è uno strumento di governo delle risorse idriche che la PAT ha adottato d’intesa con lo Stato
corrisponde ed equivale ad un piano di bacino di livello nazionale e pertanto le sue previsioni e prescrizioni costituiscono direttive per gli strumenti di pianificazione territoriale (P.U.P., P.R.G.,ecc.)
affronta temi che riguardano
• gestione delle acque
• difesa del suolo (assetto idrogeologico)
• risanamento e all’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
è suddiviso in otto parti:
1. Quadro conoscitivo
2. Acque: quantità e qualità
3. Utilizzazione delle acque pubbliche
4. Pericolosità e rischio idrogeologici
5. Sistemazione dei corsi d’acqua e dei versanti
6. Ambiti fluviali
7. Indirizzi per la pianificazione
8. Norme di attuazione
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
il PGUAP, nella sua parte quarta, in ottemperanza al Decreto-Legge 11 giugno 1998, n. 180 convertito in legge dalla L. 267/98 "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania" (legge Sarno)
ha individuato le aree a rischio idrogeologico su tutto il territorio provinciale
Rischio = Pericolosità x Valore x vulnerabilità di un’area dell’evento
calamitoso che interessa l’area
degli elementi presenti nell’area
degli elementi (funzione dello loro esposizione
all’evento)
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il PGUAP, nella sua parte quarta, in ottemperanza al Decreto-Legge 11 giugno 1998, n. 180 convertito in legge dalla L. 267/98 "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania" (legge Sarno)
ha individuato le aree a rischio idrogeologico su tutto il territorio provinciale
Rischio = Pericolosità x Valore x 1di un’area dell’evento
calamitoso che interessa l’area
degli elementi presenti nell’area
degli elementi (funzione dello loro esposizione
all’evento)
per la vulnerabilità la PAT ha ritenuto di assumere la scelta più cautelativa
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Pericolosità idrogeologica
carta di sintesi geologica
aree a rischio idrogeologico dell’autorità di bacino dell’Adige
piano emergenza inondazioni della P.A.T.
mappatura aree a rischio idrogeologico del Comune di Trento
carta della localizzazione probabile delle valanghe
ecc.
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Pericolosità idrogeologica
vengono distinti tre tipi principali di pericolo idrogeologico
alluvione, frana e valanga
differenziando all’interno di essi le classi di pericolosità
elevata (1)
moderata (0,8)
bassa (0,4)
con l’eccezione che per la valanga viene presa in considerazione solamente la pericolosità elevata.
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Pericolosità idrogeologica
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Valore di uso del suolo
sono state considerate tre tipi di componenti che concorrono a definire il valore dell’uso del suolo
• componente popolazione: dipende dalla presenza o meno di persone e dalla durata di tale presenza rapportata alle 24 h
• componente economica: dipende dal “danno monetario” (ripristino del bene e mancato uso del bene)
• componente ambientale: rilevanza storica, culturale, ecologica, estetico-paesaggistica, ecc.
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Valore di uso del suolo
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Valore di uso del suolo
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Rischiopuò assumere valori compresi tra 0 e 1 ed è suddiviso in 4 classi
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Rischio
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Norme di Attuazione
regolamentano le aree R4 (art. 16) e R3 (art. 17)
indicando quali possono essere gli interventi consentiti nelle due tipologie di aree
e di questi interventi quali sono soggetti o meno ad autorizzazione provinciale
demandano ai PRG la disciplina delle aree R1 ed R2 (art. 18)
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Norme di Attuazione
Art. 16 - Interventi consentiti nelle aree R4
a condizione che con apposito studio di compatibilità si analizzino dettagliatamente le condizioni di rischio e si definiscano gli accorgimenti costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli interventi nonché quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l’incolumità delle persone ed a ridurre la vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati, previa autorizzazione della Provincia:
- interventi di difesa e di prevenzione volti alla riduzione o all’eliminazione del rischio - opere di infrastrutturazione di rilevanza pubblica
- attività estrattive, bonifiche agrarie e interventi di rimodellazione dei terreni
- interventi sotterranei o aerei che non risultino esposti ai rischi presenti in superficie - interventi di miglioramento strutturale, igienico-sanitario e energetico di edifici esistenti, senza aumenti di volume
- cambi di destinazione d’uso che non determinano un significativo aumento dell’esposizione al rischio
Lo studio di compatibilità di cui al comma 1 dell’articolo 16 dovrà avere i seguenti contenuti che dovranno essere sviluppati in maniera commisurata all’importanza ed alla natura dell’intervento da effettuare:
• individuazione del tipo di fenomeno atteso distinto in processi fluviali, torrentizi, movimenti di versante e valanghe.
• analisi della pericolosità mediante la definizione dell’intensità/probabilità del fenomeno;
• nel caso vi sia concomitanza di più fenomeni, dovrà essere indicato l’ordine di importanza e relazione tra gli stessi ed in particolare quale sia il fenomeno prevalente;
• descrizione dei massimi effetti prevedibili causati dal fenomeno/i;
• definizione della vulnerabilità di quanto si intende realizzare in relazione agli effetti prevedibili causati dal fenomeno/i. Per quanto concerne la vulnerabilità, si richiama la nota all’articolo 19;
• descrizione delle opere di messa in sicurezza di tipo strutturale (opere paramassi, difese di sponda ecc…) e/o di tipo non strutturale (piani di evacuazione, limitazione utilizzi e accorgimenti d’uso, monitoraggi, ecc…);
• definizione di un cronoprogramma di esecuzione degli interventi previsti;
• conclusioni dello studio in ordine alla compatibilità dell’intervento e dettagliata descrizione di tutti gli elementi ai quali è subordinata tale compatibilità.
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Norme di Attuazione
Art. 16 - Interventi consentiti nelle aree R4
a condizione che con apposito studio di compatibilità si analizzino dettagliatamente le condizioni di rischio e si definiscano gli accorgimenti costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli interventi nonché quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l’incolumità delle persone ed a ridurre la vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati, previa autorizzazione della Provincia:
- interventi di difesa e di prevenzione volti alla riduzione o all’eliminazione del rischio - opere di infrastrutturazione di rilevanza pubblica
- attività estrattive, bonifiche agrarie e interventi di rimodellazione dei terreni
- interventi sotterranei o aerei che non risultino esposti ai rischi presenti in superficie - interventi di miglioramento strutturale, igienico-sanitario e energetico di edifici esistenti, senza aumenti di volume
- cambi di destinazione d’uso che non determinano un significativo aumento dell’esposizione al rischio
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Norme di Attuazione
Art. 17 - Interventi consentiti nelle aree R3
1. a condizione che con apposito studio di compatibilità si analizzino dettagliatamente le condizioni di rischio e si definiscano gli accorgimenti costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli interventi nonché quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l’incolumità delle persone ed a ridurre la vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati:
a - gli interventi ammessi nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato
b - le opere di infrastrutturazione e le bonifiche agrarie, previa autorizzazione della Provincia
c - gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, già previsti dai piani regolatori generali vigenti alla data di entrata in vigore di questo piano (e sue successive modificazioni), previo parere favorevole della Provincia
d - le nuove previsioni urbanistiche, previa autorizzazione della Provincia in merito alla compatibilità degli interventi dal punto di vista idrogeologico
lo studio di compatibilità non riguarda un intervento ma una previsione e quindi avrà le medesime analisi sul pericolo ma sarà diverso nelle conclusioni
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
La Conferenza dei Servizi è convocata al fine della valutazione preventiva del rischio generato da nuove previsioni urbanistiche secondo la metodologia definita dalla delib. G.P. n.1984 del 22 settembre 2006 e precisata nel punto B4) dell’allegato alla delibera.
Tale Conferenza è convocata dal Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio, nell’ambito della procedura di approvazione delle varianti ai PRG, come stabilito dalla delib. G.P. n. 1387 del 30 maggio 2008 ed è costituita da un rappresentante di ogni struttura che ha competenza in materia di pericolosità idrogeologica ed urbanistica (urbanistica, geologico, bacini montani, valanghe e prevenzione rischi).
Valutazione preventiva del rischio generato dalle nuove previsioni urbanistiche
sono oggetto di valutazione della conferenza anche le deroghe urbanistiche che producono R3
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Valutazione preventiva del rischio generato dalle nuove previsioni urbanistiche
La delib. G.P. n.1984 del 22 settembre 2006 e la Circolare dell’Assessore all’Urbanistica (nota prot.n. 1340 di data 30 ottobre 2006) dispongono che ogni PRG dovrà riportare il documento tecnico “Valutazione preventiva del rischio generato dalle nuove previsioni urbanistiche” .
strumento di lavoro indispensabile del pianificatore per prendere coscienza, e dare coscienza, del grado di pericolosità
e quindi di rischio delle previsioni
Obiettivo: evitare l’aggravamento del rischio. (PREVENZIONE)
Le previsioni che generano la classe di rischio R3 dovranno essere accompagnate da uno studio di compatibilità ai sensi delle NdA del PGUAP
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Norme di Attuazione
direttive per l’applicazione delle Norme di Attuazione del PGUAP
delib. G.P. n. 1984 del 22 settembre 2006 “Metodologia di aggiornamento della cartografia del rischio idrogeologico del PGUAP”
delib. G.P. n. 1387 del 30 maggio 2008 “Direttive per l’applicazione degli artt. 16,17,19, 21, 29 e 32 delle NdA del PGUAP”
delib. G.P. n. 627 del 26 marzo 2010 “Misure di semplificazione a modificazione e integrazione delle delib. n. 1387 del 30 maggio 2008 e n. 1984 del 22 settembre 2006”
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
Il piano è coordinato dal Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche
le sue cartografie sono allestite, aggiornate e perfezionate con la collaborazione delle strutture competenti in materia di pericolosità idrogeologica ed urbanistica:
Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio (pianificazione) Servizio Geologico (geologia) Servizio Bacini montani (idraulica, idrologia e colate detritiche) Ufficio previsioni ed pianificazione (valanghe) Servizio Prevenzione Rischi
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
l’ aggiornamento cartografico della Carta del Rischio idrogeologico avviene di norma, una volta all’anno, contestualmente a quello della CSG
le modifiche della Carta della pericolosità idrogeologica derivano dalle modifiche cartografiche della CSG, fornite dal Servizio Geologico
le modifiche della Carta del Valore di uso del suolo derivano dalle modifiche cartografiche della Carta dell’Uso del Suolo Pianificato, fornite dal Servizio Urbanistica
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Piano Generale diUtilizzazione delle Acque Pubbliche
per la visualizzazione:
http://www.territorio.provincia.tn.it/
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.cartografie del P.G.U.A.P.
- Premessa
- Carta di Sintesi Geologica
- Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
- Piano Urbanistico Provinciale 2008
- Conclusioni
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
il nuovo PUP 2008 ha introdotto delle novità che hanno prodotto ulteriori modifiche alla struttura cartografica e normativa della CSG
l’art. 21 delle NdA del nuovo PUP prevede che il tema legato alla tutela delle risorse idriche sia contenuto in uno strumento di pianificazione a se stante che la G.P. ha deciso di chiamare Carta delle Risorse Idriche, con l’eliminazione dello stesso tema dalla CSG (delib. G.P. n. 2248 del 5 settembre 2008)
tale modifica è stata attuata nell’ambito del 4° aggiornamento della CSG entrato in vigore il 17 settembre 2008 (delib. G.P. n. 2249 del 5 settembre 2008)
Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale 2008(L.P. 27 maggio 2008, n. 5)
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
Art. 2 del PUP : aree ad elevata pericolosità geologica, idrogeologica e valanghiva
Art. 3 del PUP : aree di controllo geologico, idrologico, valanghivo e sismico
Art. 5 del PUP : protezione pozzi e sorgenti selezionati
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
ai sensi delle disposizioni contenute nella nuova legge urbanistica L.P. n. 1 del 4 marzo 2008 il Piano Urbanistico Provinciale dovrà contenere la sintesi della disciplina degli aspetti legati alla sicurezza fisica del territorio, nelle componenti idrogeologiche, valanghive, sismiche e di difesa dal pericolo d’incendi boschivi, mediante la Carta di Sintesi della Pericolosità prevista dall’art. 14 della stessa legge.
tale strumento:
- sostituirà integralmente l’attuale CSG;
- farà cessare l’applicazione delle disposizioni del PGUAP in materia
di uso del suolo;
- potrà essere approvato per stralci territoriali (comunali, comunità di
valle).
Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale 2008
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
NORME DI ATTUAZIONECAPO IV
Carta di sintesi della pericolositàArt. 14
Contenuti della carta di sintesi della pericolosità1. La carta di sintesi della pericolosità, disciplinata dalla legge
urbanistica, è approvata dalla Giunta provinciale tenuto conto delle carte della pericolosità previste dalla vigente normativa in materia di protezione civile e di servizi antincendi ed è soggetta ad aggiornamenti periodici. Essa individua in particolare:
a) le aree con penalità elevate;b) le aree con penalità medie;c) le aree con penalità basse;d) le aree con altri tipi di penalità.
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Carta di Sintesi della Pericolosità
carta della pericolosità normativa derivata da un’elaborazione
ragionata delle carte della pericolosità fisica realizzate secondo
le direttive stabilite dalla G.P. nella delib. n. 2759 del 22
dicembre 2006 “Disposizioni tecniche e organizzative per la
redazione e l'aggiornamento delle carte delle pericolosità”
cos’è?
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Carta di Sintesi della Pericolosità
crolli rocciosicrolli rocciosi
Carte della pericolosità idrogeologica
frane superficialifrane superficiali
frane profondefrane profonde
processi morgeneticiprocessi morgenetici
frane storichefrane storiche
colate detritichecolate detritiche
valanghevalanghe
……………………..+ di 40 livelli informativi
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Carta di Sintesi della Pericolosità
carte tecniche
penalitàpericolosità
carta urbanistica
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
NORME DI ATTUAZIONECAPO IV
Carta di sintesi della pericolositàArt. 15
Aree con penalità elevate
1. Sono aree con penalità elevate quelle che, per i particolari caratteri geologici, idrologici, nivologici o forestali, sono esposte ad eventi altamente gravosi per combinazione d'intensità e frequenza.
2. Nelle aree con penalità elevate è vietata ogni attività di trasformazione urbanistica ed edilizia, fatte salve le opere di difesa e prevenzione volte alla riduzione o all'eliminazione del pericolo.
3. In deroga al comma 2 e a condizione che un apposito studio di compatibilità allegato al progetto analizzi dettagliatamente le condizioni di pericolo e definisca gli accorgimenti costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli interventi e quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l'incolumità delle persone e a ridurre la vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati, previa autorizzazione della Provincia:
a) le opere di infrastrutturazione di rilevanza pubblica che non risultano delocalizzabili e non contribuiscono a incrementare il carico insediativo esposto a pericolo;
b) le attività estrattive, le bonifiche agrarie e gli interventi di rimodellazione dei terreni quando queste attività migliorano le condizioni di sicurezza delle persone e dei beni e, più in generale, della stabilità dei suoli;
c) nelle sole aree con penalità elevate per eventi valanghivi, gli interventi conformi alla disciplina concernente la difesa dal pericolo di valanghe prevista dalle norme provinciali in materia di piste da sci e relativi impianti, nonché quelli aventi funzionalità a carattere stagionale;
d) nelle sole aree con penalità elevate per incendi boschivi, gli interventi conformi agli specifici criteri di protezione e prevenzione dal pericolo di incendio boschivo stabiliti con deliberazione della Giunta provinciale;
e) gli interventi sotterranei o aerei che non risultano esposti ai pericoli presenti in superficie e che non possono influire negativamente su di essi.
4. Gli edifici esistenti alla data di entrata in vigore di questo piano urbanistico provinciale che ricadono in aree con penalità elevate possono formare oggetto di interventi di ristrutturazione ai sensi della legge urbanistica, senza aumento di volume, se sono adottati accorgimenti costruttivi o di utilizzazione degli edifici sulla base di una specifica relazione tecnica che dimostri la loro idoneità a ridurre la vulnerabilità delle persone e dei beni, fatto salvo quanto previsto dalle lettere c) e d) del comma 3. Gli stessi edifici possono essere demoliti e ricostruiti, anche su diverso sedime, se la relazione tecnica dimostra che l'intervento consente di ridurne significativamente il grado di esposizione al pericolo o di realizzare opere di difesa e prevenzione, previa autorizzazione della Provincia.
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
NORME DI ATTUAZIONECAPO IV
Carta di sintesi della pericolositàArt. 16
Aree con penalità medie
1. Sono aree con penalità medie quelle che, per i particolari caratteri geologici, idrologici, nivologici o forestali, sono esposte ad eventi mediamente gravosi per combinazione d'intensità e frequenza.
2. Nelle aree con penalità medie è vietata ogni attività di trasformazione urbanistica ed edilizia, fatte salve le opere di difesa e prevenzione volte alla riduzione o all'eliminazione del pericolo.
3. In deroga al comma 2 e a condizione che un apposito studio di compatibilità allegato al progetto analizzi dettagliatamente le condizioni di pericolo e definisca gli accorgimenti costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli interventi e quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l'incolumità delle persone e a ridurre la vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati:
a) gli interventi ammessi ai sensi del comma 3 dell'articolo 15; b) le opere di infrastrutturazione e le bonifiche agrarie, previa autorizzazione della Provincia; c) gli interventi ammessi ai sensi del comma 4 dell'articolo 15, con possibilità di ampliamento, per gli edifici esistenti alla data di
entrata in vigore di questo piano urbanistico provinciale, non superiore al 10 per cento del volume esistente; d) gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, diversi da quelli di cui alle lettere a), b) e c) e già previsti dai vigenti piani
regolatori generali alla data di entrata in vigore di questo piano urbanistico provinciale, purché siano realizzate apposite opere difensive che consentano il declassamento della pericolosità o siano adottate, in relazione ai fenomeni attesi, adeguate misure di sicurezza afferenti l'utilizzazione degli immobili; queste opere o misure devono essere realizzate prima dell'inizio dei lavori; se ciò non risulta tecnicamente possibile è ammessa la loro realizzazione prima della fine dei lavori o del collaudo, sulla base di un programma temporale e finanziario da riportare nello studio di compatibilità.
4. Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia previsti da nuovi strumenti di pianificazione o loro varianti in aree con penalità media sono ammessi solo se questi strumenti di pianificazione prevedono la realizzazione di apposite opere difensive che consentano il declassamento della pericolosità o l'adozione di misure di sicurezza adeguate in relazione ai fenomeni attesi. A tal fine gli strumenti di pianificazione e le loro varianti devono essere supportati dallo studio di compatibilità previsto dal comma 3. Le strutture provinciali competenti, in sede di esame delle previsioni degli strumenti di pianificazione secondo le procedure previste dalla legge urbanistica, si esprimono al riguardo con parere vincolante.
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NORME DI ATTUAZIONECAPO IV
Carta di sintesi della pericolositàArt. 17
Aree con penalità basse
1. Sono aree con penalità basse quelle che, per i particolari caratteri geologici, idrologici, nivologici o forestali, sono esposte ad eventi moderatamente gravosi per combinazione d'intensità e frequenza.
2. Nelle aree con penalità basse sono ammessi, oltre agli interventi consentiti ai sensi degli articoli 15 e 16, le sole attività di trasformazione urbanistica ed edilizia aventi caratteristiche costruttive e di utilizzazione compatibili con le locali condizioni di pericolo, secondo quanto previsto dai piani regolatori generali, tenuto conto dei criteri stabiliti dalla Giunta provinciale ai sensi del comma 3 dell'articolo 14 e delle disposizioni della legge urbanistica. I relativi progetti sono corredati da un'apposita relazione tecnica che attesta la compatibilità e assicura l'adozione degli accorgimenti necessari per garantirne la funzionalità anche al manifestarsi degli eventi attesi.
Art. 18Aree con altri tipi di penalità
1. Nella carta di sintesi della pericolosità prevista dall'articolo 14 sono opportunamente rappresentate anche le aree con altri tipi di penalità, tra cui in particolare quelle associate alla presenza di pericolosità residua, potenziale e trascurabile.
2. La Giunta provinciale, nell'ambito della carta di sintesi della pericolosità, individua le aree con altri tipi di penalità e stabilisce la relativa disciplina d'uso.
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Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale
Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale 2008
l’art. 48 (Disposizioni transitorie e finali) delle NdA del nuovo PUP al comma 1 dispongono che fino all’entrata in vigore della Carta di Sintesi della Pericolosità di cui all’art. 14 continuano ad applicarsi l’art. 2, le lettere a), b), c), d) ed f) del comma 3 dell’art. 3 e gli artt. 30 e 32 delle Norme di Attuazione della variante 2000 al PUP (L.P. 7 agosto 2003, n. 7)
attualmente si applicano ancora le cartografie e la normative della CSG e del PGUAP
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Le cartografie e le normative collegate alla pericolosità idrogeologica.
- Premessa
- Carta di Sintesi Geologica
- Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
- Piano Urbanistico Provinciale 2008
- Conclusioni
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Conclusioni
la pianificazione urbanistica e territoriale --> R=0
in questo momento gli strumenti per la gestione del territorio in termini di sicurezza sono la CSG e il PGUAP
ogni azione di trasformazione urbanistica ed edilizia dovrà essere pesata utilizzando entrambi gli strumenti
sono strumenti di indirizzo che richiedono comunque l’indispensabile apporto tecnico da parte dei professionisti (geologi, forestali, ingegneri, architetti, ecc.)
Nella fase di progettazione o di valutazione di uno strumento di pianificazione urbanistica dovremo tenere presente che:
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Conclusioni
delle due normative si dovrà prendere in considerazione la più restrittiva (art. 21 NdA PGUAP)
tutto ciò fino all’entrata in vigore della Carta di Sintesi della Pericolosità
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Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.cartografie del P.G.U.A.P.
Grazie
per l’attenzione