Trends in Microgrid control

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Trends in Microgrid Controls Corso di Sistemi Non Lineari Prof. Stefano Di Gennaro Ing. Mauro Cappelli Federica Trozzi 1 1 matricola: 235055 − e-mail: [email protected]

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Trattazione sullo stato dell'arte dei metodi di controllo delle microreti.

Transcript of Trends in Microgrid control

  • Trends in Microgrid Controls Corso di Sistemi Non Lineari

    Prof. Stefano Di Gennaro Ing. Mauro Cappelli

    Federica Trozzi1

    1 matricola: 235055 e-mail: [email protected]

  • Abstract

    In questo articolo verr prima analizzata la struttura di una Microgrid (microrete)

    con conseguente descrizione delle sue componenti principali divise tra DG

    (Distributed Generation) ovvero le unit di generazione distribuita e ESS (Energy

    Storage Systems) ovvero i dispositivi di immagazzinamento dellenergia.

    Successivamente nella seconda parte verr trattato il tema centrale della tesina: il

    controllo delle Micro Grids analizzando prima gli obbiettivi e le caratteristiche di un

    sistema di controllo, poi le variabili controllate e i due approcci principali. Nella terza

    parte sono infine descritti il controllo gerarchico e le sue applicazioni, quindi si

    parler dei vari livelli di controllo di una Microgrid. Il controllo primario che si occupa

    del controllo delle variabili locali ed diviso in metodi di controllo delloutput

    dellinverter (Input-side Control) e metodi di controllo della potenza condivisa (Grid-

    side control). Questi ultimi sono a loro volta suddivisi in metodi che utilizzano

    modelli di caduta di potenza attiva e reattiva e metodi che non si basano su questi

    modelli. In seguito saranno descritti metodi di controllo secondario del quale

    esistono due architetture: quella centralizzata e quella decentralizzata, infine si

    parler del controllo terziario del quale si occupa la griglia principale di

    alimentazione e che quindi non verr approfondito in questa tesina. Larticolo sul

    quale ho basato le mie discussioni larticolo Trends in microgrid control [1].

    2

  • Indice

    1. Microgrids.......4

    1.1 Definizione e modalit di funzionamento .....................................................................................4

    1.2 Le unit DER...................................................................................................................................6

    i Le unit DG.....................................................................................................................7

    ii Le unit ESS................................................................................................................ ..10

    2 Il controllo delle Microgrids..............................................................................................................11

    2.1 Caratteristiche di un sistema di controllo......................................................................................11

    2.2 Obbiettivi nel controllo e nella protezione delle Microgrids..........................................................12

    2.3 Variabili controllate........................................................................................................................13

    2.4 I due approcci principali................................................................................................................14

    3 Il controllo gerarchico.......................................................................................................................16

    3.1 Il controllo primario.......................................................................................................................16

    i Il controllo delloutput dellinverter..............................................................................18

    ii Il controllo della potenza condivisa...............................................................................19

    1 Metodi Droop-Based........................................................................................19

    2 Metodi non Droop-Based................................................................................ 24

    3.2 Il controllo secondario...................................................................................................................27

    i Approccio centralizzato.................................................................................................30

    ii Approccio decentralizzato.............................................................................................42

    3.3 Il controllo terziario........................................................................................................................53

    4 Conclusioni........................................................................................................................................53

    5 Bibliografia........................................................................................................................................54

    3

  • 1 Microgrids

    1.1 Definizione e modalit di funzionamento

    Una Micro-rete (Micro-grid) pu essere descritta come un gruppo di carichi, di

    generatori distribuiti (DG) e di Energy Storage Systems (sistemi di immagazzinamento di

    energia) in collegamento con il distema di distribuzione di energia elettrica principale

    (Main grid) tramite un singolo punto di connessione PCC (Point of Common Coupling).

    In generale una microgriglia ha una configurazione arbitraria (Fig. 1):

    Fig.1 Schema di una generica microgriglia a risorse di energia distribuite (DER)

    Le Micro-reti quindi sono piccoli sistemi di distribuzione locali contenenti generatori e

    carichi, il cui funzionamento potrebbe essere totalmente separato (autonomo o in isola)

    dal sistema di distribuzione principale o ad esso collegato (non autonomo). Una micro-

    rete gestita da un centro di controllo, che monitorizza la domanda / offerta di energia

    e ottimizza l'utilizzo dei diversi generatori distribuiti e dei carichi. Nella modalit di

    4

  • funzionamento grid-connected (connessa alla Main Grid) la richiesta di potenza dai vari

    carichi o leccessiva produzione di energia delle unit DER gestita dalla rete principale,

    mentre nella modalit di funzionamento a isola ha bisogno di un sistema di controllo

    molto pi elaborato in quanto occorre mantenere lequilibrio tra richiesta/fornitura di

    potenza senza i supplementi da parte della rete principale. Infatti soprattutto in questa

    modalit di funzionamento, come vedremo in seguito, il concetto di controllo della

    micro-rete si concentra sullintegrazione di pi sorgenti di energia di diverso tipo, con

    diversi aspetti relativi all'interfaccia tra sorgenti e rete (compresa l'applicazione

    dellelettronica di potenza e sistemi di controllo) e all'affidabilit. Inoltre in questo caso

    necessario uno schema di controllo che riconosca in tempi brevi il passaggio di

    funzionamento da una modalit ad unaltra, passaggio che pu essere pianificato o non

    pianificato (come nel caso di cause di forza maggiore o malfunzionamenti alla rete

    principale).

    5

  • 1.2 Le unit DER

    I tipi di unit DER presenti in una microgriglia dipendono da una variet di fattori, come ad

    esempio il design della microgriglia stessa (se predisposta per lavorare in modalit stand-alone

    o grid-connected) oppure la topologia del sistema, e sono problem-specific. In generale le

    componenti che possono essere presenti in una microgriglia puramente elettrica sono

    illustrate in Fig.2:

    Fig.2 Componenti di una microgriglia

    Le microgriglie sono caratterizzate da un singolo punto di connessione PCC con la griglia

    principale. E presente in questo punto uninterfaccia di connessione (CI-Connection Interface)

    che pu essere realizzata utilizzando interruttori circuitali elettromeccanici oppure switch. La

    connessione di risorse di energia DC (Direct Current) come per esempio i pannelli fotovoltaici

    o tecnologie di immagazzinamento dellenergia (come batterie o ultracapacitori) richiedono

    lutilizzo di uninterfaccia di conversione DC/AC. Mentre alcuni generatori convenzionali

    lavorano a 50/60Hz, i generatori a velocit variabile come per esempio le turbine eoliche (che

    usano macchine sincrone) e come le microturbine ad alta velocit richiedono luso di

    convertitori AC/AC per rendere equivalenti la frequenza costante e la tensione della

    microgriglia. I carichi allinterno della microgriglia possono essere controllati usando sia un

    interruttore circuitale oppure uninterfaccia AC/AC per avere un controllo pi flessibile. Le

    unit DER possono essere suddivise anche in base alla loro abilit di essere accese/spente in

    6

  • un lasso di tempo relativamente piccolo e quindi in base alla loro capacit di fornire energia

    appena viene richiesta. Questa propriet di chiama dispacciabilit. Le unit dispacciabili (come

    ad esempio i generatori diesel) possono essere totalmente controllate, per le unit non

    dispacciabili non cos e sono gestite in modo da ricavarne la maggior potenza possibile ma il

    loro output non controllabile.

    i. Le unit DG

    La UE, con la direttiva 2003/54/CE, definisce come generazione distribuita linsieme degli

    impianti di generazione connessi alla rete di distribuzione. In Italia, si fa riferimento alla GD in

    termini generici di produzione non centralizzata, di taglia non elevata, generalmente connessa

    alle reti di distribuzione.

    Fotovoltaico e celle di carburante

    Larchitettura tipica di un sistema fotovoltaico riportata in Fig. 3 e comprende quindi

    complessivamente:

    1. Modulo fotovoltaico

    2. Sistema di immagazzinamento dellenergia

    3. Convertitore dc/dc

    4. Inverter

    5. Sistema di isolamento dalla rete

    6. Filtro (solitamente LCL)

    7

  • Le caratteristiche tensione/corrente e tensione/potenza a temperatura costante sono

    riportate nella figura seguente:

    Come si pu vedere dallimmagine le caratteristiche sono influenzate dalla radianza e vi un

    determinato punto di funzionamento definito MPP (Maximum Power Point) in cui possibile

    estrarre la massima potenza disponibile in funzione della radianza; nelle applicazioni

    fotovoltaiche dunque si rende necessaria la presenza di un dispositivo definito MPPT

    (Maximum Power Point Tracking) per linseguimento istantaneo del punto di funzionamento

    alla massima potenza in funzione della radianza e della temperatura. Lalgoritmo legato

    allMTTP viene implementato generalmente nelle logiche di controllo del convertitore DC-DC

    Boost necessario a sua volta per adattare la tensione di uscita del pannello entro un range di

    valori ottimali per il funzionamento dello stadio successivo che linverter.

    Si suppone inoltre che le unit di GD siano dotate di sistemi di accumulo interfacciati mediante

    uno stadio bidirezionale a convertitori statici ovvero come mostrato in figura Fig.4:

    Fig. 4 Schema di DG per evitare variazioni di disponibilit

    8

  • In questo modo il sistema di accumulo pu far fronte alle variazioni nella disponibilit della

    sorgente energetica aleatoria.

    Eolico

    Gli impianti eolici si basano sulla conversione dellenergia posseduta dal vento in energia

    meccanica grazie allutilizzo delle turbine eoliche. Queste macchine possono essere dotate o

    no di elettronica di potenza, nel primo caso sono generalmente connesse a generatori sincroni

    a magneti permanenti (MPSG) che ruotano a velocit dellordine degli 80000 RPM, per cui si

    rende necessaria linterconnessione alla rete elettrica mediante due stadi a convertitori statici,

    uno di raddrizzamento da alta frequenza a DC e laltro di generazione a frequenza di rete

    mediante uno stadio inverter, possiamo vedere lo schema nella figura Fig.5.

    Fig. 5 Turbina eolica fornita di MPSG

    Nel secondo caso la maggior parte di queste topologie usano un generatore a gabbia di

    scoiattolo (Squirrel-Cage Induction Generator) che direttamente connesso con la griglia,

    9

  • tuttavia necessario inserire nello schema anche un soft starter per evitare correnti

    inattese durante lavvio. Inoltre necessario anche un capacitore per compensare la

    potenza reattiva necessaria allimpianto. Lo schema della struttura della macchina senza

    elettronica di potenza mostrato in figura Fig. 6.

    Fig.6 Turbina eolica con meccanismo SCIG

    Generatore Diesel

    I motori a combustione interna convertono lenergia chimica contenuta nei combustibili

    in energia meccanica attraverso la combustione; essi possono essere del tipo a

    compressione o del tipo ad accensione mediante scintilla. Lenergia meccanica viene poi

    convertita in energia elettrica mediante macchine elettriche rotanti, tipicamente

    macchine sincrone o asincrone collegate direttamente alla rete elettrica.

    ii. ESS:

    I sistemi di immagazzinamento dellenergia (Energy Storage Systems) rendono possibile

    lintegrazione su larga scala delle risorse di energie rinnovabili. Ununit di

    immagazzinamento pu fornire funzionalit pari a quelle di un generatore sincrono

    assorbendo temporaneamente i dislivelli tra domanda e potenza generata, specialmente

    in una microgriglia elettronica a bassa inerzia di potenza. La stabilizzazione del sistema pu

    essere effettuata fornendo un controllo di tensione/frequenza in uno schema a caduta.

    10

  • 2 Il controllo delle Microgrids

    2.1 Caratteristiche di un sistema di controllo

    Controllo degli output: I valori in uscita di tensione e corrente dei vari DER devono seguire i loro valori di

    riferimento e devono essere controllate le oscillazioni.

    Bilancio della potenza: Le unit DER nella microgriglia devono essere in grado di colmare improvvisi squilibri

    de potenza attiva mantenendo la frequenza e la tensione in range accettabili.

    DSM(Demand Site Management): Dove applicabili, devono essere progettati meccanismi DSM in modo da includere nella

    capacit di controllo anche una porzione di carico. In aggiunta, per lelettrificazione

    delle comunit remote con risorse di energia rinnovabili, la partecipazione attiva della

    comunit pu essere utile al fine di progettare strategie DSM per migliorare il controllo

    del carico/frequenza [24][25].

    Dispaccio economico: Un dispaccio appropriato delle unit DER pu ridurre costi operazionali oppure

    aumentare i profitti. Devono essere anche essere fatte considerazioni sullaffidabilit

    del dispaccio delle unit, specialmente in modalit stand-alone.

    Passaggio tra i modi di operazione: Una caratteristica richiesta nelle microgriglie labilit di funzionare in entrambe le

    modalit stand-alone o grid-connected e di avere una transizione smooth tra di esse.

    Per ogni modalit possiamo definire diverse strategie di controllo, come anche un

    algoritmo di identificazione della modalit stand-alone in modo da regolare di

    conseguenza le strategie di controllo [26].

    11

  • Nellambiente delle microgriglie caratterizzato da frequenti cambiamenti nella topologia, le

    caratteristiche desiderate nei controllori sono robustezza ed adattabilit. Anche la

    disponibilit delle misurazioni e la comunicazione lo sono. Lutilizzo di una struttura gerarchica

    di controllo risulta interessante date le diverse costanti temporali coinvolte, incluse le

    dinamiche molto veloci nel controllo delle uscite e le dinamiche pi lente del dispaccio

    economico.

    2.2 Obbiettivi nel controllo e nella protezione di una microgriglia

    Gli obbiettivi pi importanti nella protezione e nel controllo di una microgriglia sono:

    Flussi di potenza bidirezionali: Mentre gli alimentatori di distribuzione erano inizialmente progettati per un flusso di

    potenza unidirezionale, lintroduzione delle unit di generazione distribuite a basso

    voltaggio pu causare uninversione del flusso di potenza e portare complicazioni nella

    coordinazione della protezione, pu portare errori nella distribuzione della corrente e

    pu creare modelli indesiderati di flussi di potenza.

    Problemi di stabilit: Potrebbero emergere oscillazioni locali dallinterazione dei sistemi di controllo delle

    unit DG e ci richiede unanalisi della stabilit dei piccoli disturbi. Inoltre richiesta

    lanalisi della stabilit del transitorio al fine di assicurare una transizione senza

    discontinuit tra la modalit di funzionamento connessa alla griglia e quella a isola.

    Modellistica: Quando si genera il modello di un sistema di potenza a livello di trasmissione si

    considerano carichi a potenza costante, linee di trasmissione prevalentemente

    induttive e condizioni bilanciate trifasiche. Tuttavia queste non sono necessariamente

    12

  • valide anche per le microgriglie, di conseguenza il modello necessita di una

    rivisitazione.

    Bassa inerzia: Al contrario dei sistemi di alimentazione di massa nei quali lelevato numero di

    generatori sincroni assicura unelevata inerzia, le microgriglie potrebbero essere

    caratterizzate da bassa inerzia specialmente se c unelevata condivisione di potenza

    interfacciata elettronicamente con le unit DG. Tuttavia quest interfaccia potrebbe

    accrescere le performance del sistema dinamico, la bassa inerzia nel sistema pu

    portare a deviazioni di frequenza nelle operazioni stand-alone se non stato

    implementato un buon meccanismo di controllo.

    Incertezza: Le microgriglie richiedono un certo livello di coordinazione tra i diversi DER. Questa

    coordinazione diventa pi difficile da realizzare nelle microgriglie isolate, dove il

    bilancio richiesta-fornitura e la percentuale di fallimento solitamente elevata

    richiedono la loro risoluzione tenendo conto dellincertezza dei parametri come il

    profilo di caricamento e le condizioni climatiche. Questa incertezza pi alta che nei

    sistemi di alimentazione di massa a causa del numero ridotto di carichi e delle

    variazioni di risorse di energia disponibili.

    2.3 Variabili controllate

    Le variabili principali usate per controllare le operazioni di una microgriglia sono: voltaggio,

    frequenza, potenza attiva e potenza reattiva.

    Nella modalit di funzionamento grid-connected la frequenza nelle microgriglie e il voltaggio

    nel PCC (point of common coupling) sono determinate principalmente dalla host grid. Il ruolo

    principale nel controllo della microgriglia in questo caso di adattare sia la potenza attiva e

    reattiva generate dalle unit DER sia la richiesta di carico (di rifornimento). Limmissione di

    13

  • potenza reattiva delle unit DER pu essere usata per la correzione del fattore di potenza, per

    il supplemento di potenza reattiva o per il controllo della tensione nel corrispondente PC. In

    questa modalit la host utility potrebbe non permettere la regolazione o il controllo della

    tensione attraverso le unit DER in prossimit del PCC al fine di evitare linterazione con le

    stesse funzionalit fornite dalla griglia [21].

    Nella modalit di funzionamento isolata la microgriglia opera come unentit indipendente.

    Questa modalit di funzionamento molto pi significativa di quella a griglia connessa perch

    lequilibrio critico richiesta-fornitura richiede limplementazione di meccanismi di condivisione

    del carico molto accurati per bilanciare improvvisi cali di potenza attiva. Tensioni e frequenze

    della microgriglia non sono pi sostenute dalla griglia principale (host) e devono essere

    controllate dalle diverse unit DER. Il bilanciamento di potenza assicurato sia da controllori

    locali che utilizzano misure locali, sia da un controllore centrale che comunica valori

    appropriati ai controllori locali (controllori primari) di unit DER differenti e ai carichi

    controllabili. Lobbiettivo principale di questo meccanismo di assicurare che tutte le unit

    contribuiscano a fornire il carico in una maniera specificata precedentemente. Una

    discrepanza (mismatch) di un minuto nellampiezza, nellangolo della fase o nella frequenza

    nella tensione in uscita di qualsiasi unit del gruppo pu portare ad una corrente ad alta

    tensione. Questo problema stato ampiamente discusso nella letteratura e alcuni schemi di

    controllo proposti per risolvere il problema sono discussi in [27]-[31]. Un possibile approccio

    per risolvere questo problema inserire un inverter che opera come unit master e che regola

    la tensione nella microgriglia [32]. Questa unit DER pu essere gestita come un generatore

    sincrono con le classiche caratteristiche di caduta di tensione/potenza reattiva, mentre le altre

    unit DER rimanenti immettono potenza attiva e reattiva a seconda dei valori imposti dal

    controllore secondario [33].

    2.4 I due approcci principali

    Si possono identificare due approcci differenti nel controllo di una microgriglia:

    14

  • Un approccio totalmente centralizzato e uno decentralizzato. Quello centralizzato si basa sui

    dati raccolti in un controllore centrale dedicato che determina le azioni di controllo per tutte

    le unit ma questo richiede unottima comunicazione tra questultimo e le unit controllate.

    In quello decentralizzato ogni unit gestita da un controllore locale che riceve solo

    informazioni locali e che quindi non a conoscenza delle altre azioni di controllo degli altri

    controllori e delle variabili globali del sistema. I sistemi di potenza interconnessi generalmente

    coprono una vasta area geografica, rendendo non realizzabile limplementazione di un

    controllo totalmente centralizzato a causa dellintensa comunicazione e della complessit di

    calcolo necessarie. Allo stesso tempo anche un approccio di controllo totalmente

    decentralizzato non possibile a causa della forte dipendenza delle operazioni delle varie

    unit nel sistema, che richiedono un minimo livello di coordinazione e quindi non possono

    essere realizzate da singoli controllori locali.

    Un compromesso tra i 2 approcci di controllo discussi precedentemente uno schema di

    controllo gerarchico (Fig.7) che consiste in tre livelli di controllo: primario, secondario e

    terziario. Questi livelli di controllo differiscono in tempi di risposta nei quali operano e richieste

    dellinfrastruttura (es. richieste di comunicazione).

    15

  • Fig.7 Struttura del controllo gerarchico

    3 Il controllo gerarchico

    3.1 Il controllo primario

    Conosciuto anche come controllo locale o controllo interno il primo livello della gerarchia di

    controllo ed ha i tempi di risposta pi veloci. Si basa esclusivamente su misure locali e non

    richiede comunicazioni. Considerati i requisiti di velocit e affidabilit sulle misure locali, sul

    riconoscimento di modalit stand-alone e controllo delloutput e dellequilibrio della potenza

    possiamo includere nella categoria del controllo primario anche [19,20,22]. Nei generatori

    sincroni il controllo delloutput dellinverter e la condivisione della potenza sono gestiti dal

    regolatore di tensione e dallinerzia delle macchine stesse. Il cotrollo primario deve gestire due

    funzionalit: controllo della potenza condivisa e controllo delloutput dellinverter. Il

    controllore della potenza distribuita responsabile delladeguata condivisione della potenza

    attiva e reattiva in caso di mancanze nella microgriglia, il controllore delloutput dellinverter

    regola le tensioni e le correnti in uscita[19,20,32,54,55]. Questultimo solitamente consiste in

    un loop esterno per la regolazione della tensione e in un loop interno per la regolazione della

    16

  • corrente. La distribuzione della potenza effettuata senza bisogno di comunicazione usando

    i controllori sullabbassamento di potenza attiva/frequenza e di potenza reattiva/tensione che

    emulano le caratteristiche dellandamento (abbassamento) di un generatore sincrono[56].

    Modello dellinverter:

    Linverter un convertitore DC/AC. Per quasi tutte le sorgenti da fonte rinnovabile, gli inverter

    a tensione impressa VSI (Voltage Source Inverters) giocano un ruolo importante nel sistema

    che interfaccia le sorgenti al sistema di alimentazione AC. Linverter prevede dei moduli switch

    controllati per convertire la tensione DC in una tensione duscita trifase AC, che pu essere

    regolata in frequenza e ampiezza.

    Interfaccia dellinverter con la rete Diagramma fasoriale delle correnti e delle tensioni in uscita dallinverter

    Fig.8 Modello switching dellinverter

    In Fig.8 possiamo vedere il modello switching dellinverter che quello pi usato nella gestione

    delle fonti di energia rinnovabili. Gli interruttori sono comandati con la tecnica di modulazione

    PWM sinusoidale menzionata in questa tesina. Per avere tensioni duscita trifase equilibrate

    in un inverter PWM, una tensione con forma donda triangolare vtri e valore massimo Vtri,

    17

  • detta anche portante, confrontata con tre tensioni sinusoidali di controllo vCa, vCb , vCc che

    sono tra loro sfasate di 120 e il loro valor massimo VCa, VCb, VCc, come si vede nella Fig. 9

    in basso.

    Fig.9 Tensione portante e tensioni di controllo sinusoidali

    vCa, vCb , vCc sono anche dette forme donda modulanti. In base al confronto tra questi due

    segnali vengono comandati gli switch dellinverter. Ovvero quando vCa > vtri chiuso lo switch

    Ta+ e aperto lo switch Ta-, mentre quando vCa < vtri chiuso lo switch Ta- e aperto lo switch

    Ta+. Lo stesso criterio usato per comandare gli switch degli altri due rami dellinverter relativi

    alla fase b e c. La frequenza dellonda triangolare anche la frequenza di commutazione degli

    switch, ed anche detta frequenza portante.

    La potenza attiva e quella reattiva

    i. Controllo dellOutput dellinverter:

    Un quadro generale dei controllori delloutput dellinverter descritto in [54][64] nei quali i

    controllori sono categorizzati in base al loro reference frame: sincrono (dq), stazionario() e

    naturale(abc). Il reference frame sincrono associato a variabili DC e a controllori PI. Il

    reference frame stazionario associato con variabili sinusoidali e controllori Proportional

    Resonant (PR). Il reference frame naturale utilizza controllori PI, PR e isteresi[54].In Fig.10

    vediamo lo schema di controllo delloutput dellinverter con sistema di riferimento sincrono

    dq.

    18

  • Fig.10 Schema di controllo dellinverter con sistema di riferimento sincrono

    Tipicamente il controllo delloutput dellinverter consiste in un loop esterno per la regolazione

    della tensione e in un loop interno per la regolazione della corrente. Un approccio tradizionale

    consiste nellutilizzare i controllori PI (vedi articoli in bibliografia 54,65,66) con ulteriore

    compensazione del controllo a catena aperta per mettere alla prova le performance dei

    regolatori di corrente. Linverter, nel suo funzionamento connesso in parallelo ad una rete,

    necessita di un sistema di riconoscimento della tensione di rete, che sia correttamente

    funzionante ed affidabile in ogni condizione operativa del sistema. A questo scopo sono stati

    sviluppati sistemi di aggancio in fase con la tensione di rete, dedicati ai sistemi trifase, che

    sono stati denominati TPLL (Three Phase Locked Loop). L'output generato dal TPLL la

    posizione r del sistema di riferimento rotante definito secondo la rappresentazione di Park.

    Lo scopo del loop di regolazione quello di far s che l'angolo r sia il pi vicino possibile

    all'angolo di fase del vettore di spazio corrispondente alla fondamentale di sequenza positiva

    della tensione di rete.

    Metodi di controllo multivariabile sono discussi in [68,69] per testare la risposta dinamica

    della microgriglia e assicurare una robusta stabilit evitando incertezza nei parametri di carico

    dovuta a carichi non lineari. La ricerca sul controllo multivariabile focalizzata sulla

    regolazione della tensione in una microgriglia dove c una singola unit DG con il suo carico

    RLC dedicato, nella quale i parametri di carico sono perturbati attorno ai loro valori nominali

    [68] oppure allinterno di range specifici[69].

    19

  • ii. Controllo della potenza condivisa

    Questo controllo pu essere diverso a seconda se viene utilizzato il modello della caduta di

    potenza o meno e si occupa di gestire la potenza attiva immessa nella griglia e la potenza

    reattiva trasferita tra le unit DG e la griglia.

    1. Metodi basati sul modello della caduta di potenza (Droop-Based Methods)

    La tecnologia droop, a seguito di una perturbazione, consente di pervenire ad un nuovo

    punto di funzionamento vicino a quello iniziale per il quale si ha il ripristino dei livelli di

    tensione e frequenza ma per il quale le iniezioni di potenza attiva e reattiva presso i nodi di

    generazione sono non pi ottimizzati.

    Questi metodi derivano dal principio dellequilibrio della potenza di un generatore sincrono in

    sistemi di potenza interconnessi. Uno squilibrio tra la potenza meccanica immessa dal

    generatore e la potenza attiva in uscita causa una variazione nella velocit del rotore ovvero

    provoca una variazione di frequenza. In modo simile una variazione della potenza reattiva in

    uscita significa una deviazione nella magnitudine della tensione.

    I droop sono caratteristiche di regime permanente e rappresentano il luogo in cui sono

    obbligati a stare i punti di funzionamento a regime permanente dei generatori statici; durante

    le dinamiche per le traiettorie varieranno rispetto a queste caratteristiche. Esistono due

    tipologie di droop, quella di tensione versus potenza reattiva (droop Q-V) e quella di frequenza

    versus potenza attiva (P-):

    0=*-Kp(P0-P*)

    V0=V*-KQ(Q0-Q*)

    dove * e V* corrispondono ai valori nominali di frequenza e tensione rispettivamente, 0 e

    V0 corrispondono alla frequenza e alla tensione misurate in uscita al sistema di generatori di

    20

  • potenza (DG system). Vale lo stesso discorso per P e Q ovvero P* e Q* sono i set point di

    potenza attiva e reattiva di * e V*.

    I coefficienti Kp e Kq indicano i coefficienti di caduta (pendenza delle equazioni) e sono

    Kp = (max- min) / Pmax

    Kq= (Vmax-Vmin) / Qmax

    Gli schemi di caduta convenzionali P- e Q-V sono mostrati in Fig.10

    Fig. 10 Schemi di caduta di potenza attiva e reattiva

    dove min e Vmin corrispondono rispettivamente ai minimi valori accettabili della frequenza e

    della tensione in uscita.

    Lo schema di controllo necessita dunque di regolatori per lannullamento dellerrore tra le

    grandezze misurate e i riferimenti generati dallo schema appena descritto che solitamente

    sono regolatori PID.

    Un approccio differente proposto in [77]-[79], dove la potenza attiva controllata utilizzando

    la tensione in uscita e la potenza reattiva controllata utilizzando la frequenza in uscita, che

    esattamente il contrario di quello che succede nel controllare un generatore sincrono. Il

    controllo proposto basato sul modello dinamico di un VSI che mostra la dipendenza tra

    potenza reattiva e frequenza e tra potenza attiva e tensione in uscita.

    21

  • Il vantaggio principale di questo tipo di controllo che elimina il bisogno di comunicazione e

    lazione di controllo solamente basata su misure locali. Questa caratteristica di controllo da

    pi flessibilit nel senso che fin quando lequilibrio tra domanda e fornitura pu essere

    mantenuto non c interdipendenza tra controllori locali ovvero ad esempio il controllore

    attua la sua azione di controllo solo basandosi sulle misurazioni locali e sulle caratteristiche di

    caduta. Tuttavia questo metodo ha i suoi svantaggi, vedi [50][78][80][81]:

    -Impossibilit di fornire unaccurata quantit di potenza tra le unit DER a causa dellincertezza sullimpedenza in uscita

    - Impossibilit di imporre una frequenza fissa al sistema indipendente dalle condizioni di carico del sistema

    -Impossibilit di utilizzo da parte di carichi non lineari

    Risultati di particolare interesse sono stati descritti in [65] nel quale unanalisi degli autovalori

    di un modello linearizzato della microgriglia mostra che piccoli moti oscillatori associati con i

    loop dei controllori di caduta presentano importanti variazioni con cambiamenti delle

    condizioni di funzionamento del sistema. Inoltre i fattori di damping dei moti oscillatori si

    spostano a valori pi bassi quando loutput di potenza attiva delle unit DG viene

    aumentata[65][82]. Metodi di controllo a caduta modificati sono stati proposti per evitare

    questi problemi. In [76] stato usato un loop di restore della frequenza per mantenere la

    frequenza del sistema al suo valore nominale. In [83] stata introdotta una resistenza virtuale

    sulloutput per realizzare la condivisione automatica della potenza armonica e ridurre le

    oscillazioni. Per risolvere problemi dellinacuratezza della condivisione della potenza e

    problemi nellaccoppiamento della potenza attiva/reattiva nelle reti di distribuzione, al loop di

    controllo aggiunta unimpedenza induttiva virtuale sulluscita [79][84][85]. Nellarticolo [71]

    le variabili P e Q sono trasformate in variabili virtuale P e Q per disaccoppiare la potenza

    attiva e reattiva nelle microgriglie con un ratio X/R basso. Tuttavia dallutilizzo di questo

    metodo la potenza virtuale stata controllata direttamente, ma la condivisione di potenza tra

    unit DG diverse stata compromessa. In [86] questo problema risolto facendo la

    22

  • trasformazione ortogonale dal frame V-omega a un frame virtuale V-omega. La descrizione

    di queste strategie presente in [67][70].

    Una funzione di caduta adattativa descritta in [65] ed utilizzata al fine di preservare la

    stabilit del sistema in differenti condizioni di carico. Uno schema di controllo gerarchico

    proposto in [50] per mettere alla prova la flessibilit e lespansivit delle microgriglie droop-

    based. Lo schema di controllo include un controllore primario a caduta, un loop di controllo

    secondario per riportare tensione e frequenza ai loro valori originali dopo i cambiamenti del

    sistema e un controllo terziario per regolare il flusso di potenza tra la microgriglia e la griglia

    esterna. Per ottenere robustezza, in [66] i controllori degli inverter sono basati su un

    controllore L1 robusto e i coefficienti di caduta sono ottimizzati utilizzando il Particle Swarm

    Optimization (PSO). In [88] proposto il drooping della tensione dellinverter invece della sua

    frequenza in modo da ottenere risultati migliori nel transitorio, tuttavia per misurare il fasore

    richiesto un segnale sincronizzato. Il problema del controllo delle microgriglie con carichi

    non lineari descritto in [89][92] nei quali la condivisione della potenza avviene grazie al droop

    control e la reiezione delle armoniche avviene per merito del controllore primario. Una

    strategia nella gestione della potenza attiva (caduta P-) e tre strategie nella gestione della

    potenza reattiva (caduta V-Q, regolazione della tensione e correzione dei fattori di potenza)

    sono proposte in [76][95]. Tuttavia questi articoli non presentano il processo decisionale per

    cui sono state scelte queste strategie, che dovrebbe considerare le prestazioni di tutta la

    microgriglia, caratterizzate dalla struttura del mercato e dalla stabilit della microgriglia.

    Altre considerazioni nel design del controllo della distribuzione della potenza possono essere

    fatte quando sono presenti nella rete altri tipi e altre configurazioni di sistemi DER.

    Dipendentemente dallammontare di energia disponibile nei sistemi di immagazzinamento e

    dalle variabili temporali di ogni risorsa di energia, la condivisione della potenza mancante tra

    le unit differenti devessere diversa per ogni scala temporale differente.

    23

  • 2. Metodi non basati sul modello della caduta di potenza (non Droop-Based Methods)

    I seguenti metodi di controllo vedono il controllo primario di una microgriglia multi-DER da

    una prospettiva centralizzata:

    Un controllore centralizzato proposto in [93][96], dove il carico di corrente totale

    misurato e trasmesso da un controllore centrale. Successivamente si determina il

    contributo di ogni unit e vengono inviati a queste ultime i set point della corrente di

    riferimento in uscita. Un loop esterno controlla in contemporanea la tensione del

    sistema. In questo controllore la comunicazione cruciale e una sua interruzione porta

    al collasso del sistema.

    Larticolo [32] propone una strategia di controllo master-slave nella quale ununit DG

    dominante ha il compito di mantenere la tensione del sistema e nella quale altre unit

    soddisfano la domanda. Pi a lungo mantenuto lequilibrio tra il carico i generatori

    pi questo metodo flessibile nelle connessioni e le disconnessioni di unit DER.

    Tuttavia la presenza di ununit DG dominante cruciale.

    Fig.11 Schema di controllo SM proposto in [32]

    Questo in Fig.11 lo schema per un controllo single-master nel quale viene utilizzato un

    singolo VSI (Voltage Source Inverters) con caratteristiche di frequenza/potenza attiva e

    24

  • tensione/potenza reattiva gi impostate dal MGCC. La tensione VDC la risorsa di energia

    primaria che carica i dispositivi di immagazzinamento dellenergia singoli oppure collegati a

    altre unit DG. Comunque sia il MGCC (Microgrid Central Controller descritto pi avanti nella

    tesina) pu modificare i profili di generazione della potenza del VSI oppure pu definire nuovi

    set point degli inverter PQ per le risorse controllabili connesse alla griglia.

    Questo approccio utilizzato soprattutto per controllare micro reti che passano dal

    funzionamento grid connected a quello isolato.

    Nellarticolo [32] inoltre stata fatta una simulazione utilizzando il seguente schema della

    microgrid (Fig.12):

    Fig.12 Schema della microgrid usata nella simulazione

    Descriviamo solo il caso in cui il sistema di controllo sia implementato in modalit Single

    master operation ed il passaggio in servizio isolato sia causato da evento di guasto sulla rete a

    monte, dunque senza la possibilit di scollegare precedentemente i carichi non preferenziali.

    La situazione prevede un carico interno alla micro grid di 80 kW e una generazione di 50 kW.

    Un evento di guasto accade a t=10s con conseguente isolamento 100 ms dopo. La grande

    discrepanza fra alimentazione disponibile e carico provoca una iniziale disconnessione di

    25

  • carichi controllati, che poi vengono riconnessi progressivamente man mano che la regolazione

    riporta la frequenza al valore nominale.

    Vediamo ora landamento delle grandezze del sistema (Fig.13 e Fig.14):

    Fig.13 Andamento della frequenza di rete

    Dalla simulazione vediamo come il sistema riesca a riportare la frequenza al valore nominale

    dopo il passaggio in servizio isolato, anche in presenza del transitorio dovuto alla differenza

    fra generazione e carico.

    Fig. 14 Andamenti di P e Q erogate dallunico VSI

    In questi grafici interessante osservare come la disconnessione e conseguente riconnessione

    dei carichi controllati aiuti la regolazione e influenzi lerogazione di potenza da parte del VSI

    man mano che la frequenza si riavvicina alla nominale. Durante le riconnessioni il carico

    aumenta a gradino e il VSI deve soddisfare la variazione istantanea di richiesta mentre il set

    point del PQ viene variato lentamente dal sistema centralizzato di controllo.

    Un metodo per il controllo della tensione e della condivisione della potenza tra diverse unit

    DER parallele descritto in [60]. Questo metodo usa una comunicazione a poca banda per

    26

  • ottenere una condivisione della potenza e controllo della tensione attraverso un controllore

    centrale.

    Uno schema di controllo della tensione e condivisione della potenza proposto in [97] nel

    quale ununit DG controlla la tensione del PCC usando un loop di controllo innestato e il resto

    controllato in modalit controllo di corrente (current control mode).

    3.2 Controllo secondario

    Anche chiamato EMS (Energy Managment System) responsabile dellaffidabilit, della

    sicurezza e del dispendio economico delle operazioni in una microgriglia, sia che questa

    funzioni in modalit stand-alone che in modalit grid-connected. Questo compito diventa

    particolarmente impegnativo in caso di microgriglie isolate a causa della presenza di risorse di

    energia variabili nelle quali la frequenza di aggiornamento delle unit che forniscono energia

    dovrebbe essere alta abbastanza da bilanciare improvvisi cambiamenti di carico e generatori

    non dispacciabili. Lobbiettivo dellEMS trovare lottima unit committente (UC-unit

    committent) e lottimo dispaccio delle unit DER disponibili. La tensione permanente e la

    deviazione di frequenza prodotte dal controllo primario possono essere rigenerate dal

    controllo secondario.

    Possono essere identificati due architetture del controllore: quella centralizzata e quella

    decentralizzata. Il controllo secondario il livello gerarchico pi alto nelle microgriglie che

    operano in modalit stand-alone e opera in un time frame pi lento rispetto al controllo

    primario in modo da ridurre la banda di comunicazione usando misure campionate delle

    variabili nella microgliglia e in modo da dividere il controllo primario da quello secondario,

    ridurre la banda di comunicazione usando misure campionate delle variabili delle microgriglie

    e fornire pi tempo per i calcoli complessi. Lestensione geograficamente limitata tipica delle

    27

  • microgriglie facilita le comunicazioni attraverso semplici protocolli standard[59], che

    necessitano di una poca banda e solo per parametri che cambiano lentamente come ad

    esempio i set points per la potenza reale e reattiva [60]. In accordo con liniziativa di Galvin

    sullelettricit [61] richiesto un controllore centrale per assicurare che il funzionamento del

    sistema di alimentazione sia senza interruzioni durante i disturbi pi grandi come una

    transizione dalla modalit di funzionamento grid-connected a quella stand-alone.

    Nellapproccio proposto il controllore master responsabile di ottimizzare economicamente

    la microgriglia (nelle situazioni in cui possibile, ovvero non in modalit di funzionamento di

    emergenza oppure non quando connessa alla griglia principale) e mantenere affidabile e

    sicuro il funzionamento della griglia.

    Il controller MC migliora linterfacciamento delle unit di micro-generazioni con la Micro Grid.

    Per esempio, esso utilizza le informazioni locali per il controllo della tensione e della frequenza

    della Micro Grid in situazione transitoria (da funzionamento normale a isolato), e ottimizza la

    risposta alla domanda di energia prodotta dalle micro-generazioni. I controller LC vengono

    installati nei carichi controllabili permettendo la gestione dei carichi direttamente dalle

    richieste inviate dal MGCC. Il controller MGCC ha lo scopo di ottimizzare le operazioni della

    Micro Grid. Valutando i prezzi di mercato dellelettricit e dei gas il controller MGCC determina

    la quantit di energia che la Micro Grid deve richiedere al sistema di distribuzione

    ottimizzando cos la produzione locale. Lottimizzazione avviene mandando segnali di

    28

  • controllo ai controller MC e LC. A livello di mercato il MGCC rappresenta un fornitore di servizi

    sullenergia che lavora per gli interessi di una o pi Micro Grids; organizza la fornitura di

    energia valutando i prezzi di mercato, lapporto delle microgenerazione, i carichi esterni.

    Lapproccio di controllo secondario centralizzato si basa sulle operazioni svolte da un

    controllore centrale, mentre quello decentralizzato abilita linterazione delle varie unit

    allinterno della microgriglia in modo da facilitare il processo decisionale a distribuzione.

    Lutilizzo di un approccio centralizzato abilita limplementazione di routine online di

    ottimizzazione, grazie al fatto che tutte le informazioni rilevanti sono concentrate in un unico

    punto e allo stesso momento.

    Dallaltro lato lapproccio decentralizzato facilita lannessione alla rete di nuove unit DER

    senza necessit di cambiare le impostazioni del controllore, ma ha allo stesso tempo difficolt

    nel gestire operazioni di microgriglie che necessitano un alto livello di coordinazione. In

    generale lapproccio centralizzato pi adatto per microgriglie isolate con infrastruttura fissa

    e un equilibrio critico di domanda-fornitura, mentre lapproccio decentralizzato pi adatto

    per microgriglie grid-connected, con un numero variabile di unit DER connesse. Ma vediamo

    nel dettaglio i singoli approcci di controllo.

    29

  • i. Approccio centralizzato

    In una strategia di controllo centralizzato lMGCC ottimizza gli scambi di potenza fra microgrid

    e rete a monte con lobiettivo di massimizzare la produzione locale in rapporto ai prezzi di

    mercato e ai vincoli per la sicurezza della rete. Il controllo raggiunto impostando set point

    alle unit di accumulo e generazione diffusa e ai carichi controllabili interni alla micro grid.

    Il MGCC prende decisioni in tempi prestabiliti (es. ogni 15 minuti prende decisioni per la

    successiva ora). I controllori locali (LC) dei generatori inviano regolarmente al MGCC

    informazioni riguardanti il proprio livello di produzione, mentre i LC dei carichi pongono

    richieste in base alla potenza istantanea necessaria al carico. In base allandamento del

    mercato il MGCC considera:

    Richieste di DER e carichi

    Prezzi di mercato

    Vincoli di sicurezza della rete

    Previsioni di domanda da parte dei carichi e previsioni meteo per la produzione da

    rinnovabili

    E tramite un conseguente processo di ottimizzazione decide:

    Set point per il livello di produzione da parte dei generatori e di erogazione da parte

    degli accumulatori

    30

  • Set point per la richiesta da parte dei carichi controllati ed eventuale esclusione dei

    carichi non preferenziali In base al conseguente segnale di ritorno del MGCC i

    controllori locali regolano il proprio set point e preparano la richiesta per il successivo

    periodo di controllo

    Consiste in un controllore che ha note: le informazioni di ogni unit DER e ogni carico collegati

    alla microgriglia, le informazioni dal sistema metereologico e le informazioni della rete stessa

    (come ad esempio la modalit di funzionamento, le funzioni di costo, i parametri della rete e

    le sue caratteristiche tecniche), in modo da determinare unappropriata unit committente

    (UC- Unit Committment) e distribuire le risorse a seconda degli obbiettivi prefissati. Il

    controllore centrale pu prendere decisioni calcolando online loperazione ottima oppure

    prendendo informazioni da database aggiornati continuamente o anche facendo calcoli

    offline. Unapplicazione pratica di questo approccio dimostrata in [11].

    La struttura generica di un controllo secondario di questo tipo mostrata in figura, nella quale

    le variabili in input possono includere:

    - Output previsto dei generatori non dispacciabili per i consecutivi N periodi. - Carichi locali previsti per i consecutivi N periodi - Stato di carica dellESS - Limiti operazionali dei generatori dispacciabili e dellESS - Vincoli di sicurezza e affidabilit della microgriglia. - Stato delle interconnessioni dellutility grid - Previsione dei prezzi dellenergia nella griglia

    31

  • Le variabili in uscita dal controllore secondario sono i valori di riferimento del controllore

    primario (per esempio la potenza in uscita e/o la tensione del terminale) per ogni unit DER

    dispacciabile, insieme alle variabili decisionali per controllare i carichi per lo spostamento della

    potenza.

    Esempio di architettura CEMS proposta negli articoli A Centralized Optimal Energy

    Management System for Microgrids e A seeded memetic algorithm for large Unit

    Commitment problems.

    La previsione di carico, Load forecasting, legata all'individuazione di un possibile diagramma

    di carico per la giornata o il mese, che sia il pi possibile aderente alla realt. Questo blocco si

    32

  • occupa di prevedere i valori della potenza in uscita dalle risorse di energia e di prevedere il

    carico totale richiesto dalla microgriglia. Fornisce previsioni ad alta frequenza (nellarco di

    pochi minuti su un orizzonte di diverse ore) al blocco Multi-Stage ELD (Economic Load

    Dispatch) e previsioni a frequenza pi bassa (nellordine di 30-60 minuti su un orizzonte di 10

    ore) al blocco Unit Commitment.

    Il dispacciamento ELD, per la suddivisione ottimale del carico complessivo fra il set di generatori individuato. Per l'analisi del dispacciamento si deve disporre:

    Della curva dei costi del combustibile, ovvero della curva ingresso-uscita dei gruppi. Generalmente queste curve non sono n lineari n continue ma sono `bene' approssimate da funzioni quadratiche:

    Se CnProduzione una funzione quadratica, allora la curva dei costi incrementali sar

    lineare:

    Della curva di carico prevista Dei vincoli di massima/minima potenza dei singoli gruppi

    La funzione obbiettivo sar:

    Dove N individua i gruppi tra cui si deve suddividere la potenza.

    Variabili: Ptn

    Vincoli:

    Sul carico: = + 0=1 Sulle capacit dei gruppi: PtnMin PtnPtnMax

    Nel lavoro qui riportato si ipotizzato che la curva dei costi di produzione ad un unico step

    ed lineare:

    33

  • CnProduzione(Ptn)=Costi in assenza di carico + Costi incrementali*Ptn

    Quindi per ricavare i costi incrementali consideriamo:

    () = () = +

    Si impone che il complessivo sia pari a Kn per ogni n e in corrispondenza di questo valore si

    va ad effettuare il dispacciamento per le diverse configurazioni tenendo conto dei limiti di min-

    max potenza erogabile dalla configurazione. In questo modo otteniamo le potenze che ogni

    gruppo deve erogare e di conseguenza anche i costi associati a quel gruppo.

    Lo Unit Commitment (programmazione dellesercizio), che individua il set ottimale di

    generatori atti a soddisfare il carico previsto. Il problema dello Unit Commitment deve quindi

    soddisfare diversi vincoli:

    Vincoli di massima e minima potenza erogabile dal generatore

    Vincoli sulla riserva rotante e sulla sua dislocazione nella rete. Tali vincoli tengono in

    considerazione il fatto che si pu vericare un guasto e conseguentemente a questo,

    una messa fuori servizio di una unit: si deve essere, per, in grado di soddisfare lo

    stesso la domanda. Questo possibile se vi un numero su-ciente di gruppi che

    lavorano al di sotto della loro potenza massima

    Vincoli di minimum updown time, legati al minimo tempo che un gruppo deve

    rimanere acceso dopo essere stato avviato (tUp) e al minimo tempo che un gruppo,

    messo fuori servizio, deve rimanere spento (tD), rispettivamente.

    Vincoli di transizione, legati ai costi di passaggio dalla configurazione di accensione a

    quella di spegnimento e viceversa. Il vincolo di transizione da configurazione off a on

    (vincolo di avviamento) a sua volta dipendente dal tipo di avviamento e dal regime

    termico della caldaia. Per esempio, si pu esprimere il costo legato a tale vincolo

    34

  • tramite una funzione esponenziale decrescente dipendente dal tempo di fuori servizio

    della caldaia (Toff):

    Dove Cn0 esprime il costo di avviamento da una partenza da freddo e Cn1 esprime i costi

    legati al personale.

    Vincoli sulla velocit massima di variazione di potenza

    Vincoli legati alla gestione del personale

    Vincoli sui combustibili legati ai costi

    Si ipotizza di dover gestire N gruppi termoelettrici in un intervallo di tempo [0, T] suddiviso in

    K parti. Si avranno cos (2N 1) configurazioni possibili e (2N 1)K percorsi possibili che

    portano dall'istante 0 all'istante T. Il problema, quindi, pu essere analizzato ricercando il

    percorso a costo minimo da 0 a T. Le variabili del problema sono:

    Xi(k) sia la configurazione i delle (2N 1) possibili al passo k [0, T] e sia {xn(k)}i

    l'insieme dei gruppi on alla configurazione i;

    Ptn(k) sia la potenza al passo k del gruppo n;

    Pi(k) siano i costi di produzione associati alla configurazione i al passo k (per

    ottenerli si deve risolvere il problema del dispacciamento associato);

    Tji(k 1) siano i costi di transizione dalla configurazione j, al passo k 1, alla

    configurazione i al passo k;

    fij = Pi(k) + Tji(k 1) sia il costo complessivo associato al passo k passando dalla

    configurazione j, del passo k 1, alla configurazione i del passo k;

    35

  • Fi(k) = min{Xj(k1)} {Pi(k) + Tji(k 1) + Fj(k 1)} siano i minimi costi cumulativi, al

    passo k per la configurazione i, dove {Xj(k 1)} l'insieme delle configurazioni

    dalle quali posso provenire dal passo k 1.

    In figura vengono individuati alcuni percorsi possibili che l'algoritmo deve analizzare, partendo

    dalla configurazione di partenza in rosso e proseguendo analizzando tutti i percorsi possibili.

    Lalgoritmo usato per risolvere il problema il seguente:

    36

  • Sia L2 l'insieme delle strategie `buone' che si conservano (cio sono le transizioni a costo

    minimo da uno stato in un determinato passo ad un altro stato al passo successivo).

    Loutput di questalgoritmo quindi il percorso a costo minimo, ovvero le configurazioni

    orarie da seguire per minimizzare i costi presi in considerazione (di transizione e di produzione

    dellenergia associati ad ogni configurazione).

    Analizziamo ora altri concetti delle architetture di controllo centralizzate:

    Dispaccio ottimale

    Nelle microgriglie di piccole dimensioni con un numero ridotto di generatori, il calcolo offline

    delle operazioni ottimali per tutti gli scenari possibili pu essere lalternativa migliore in

    termini di costo e di performance del sistema. Nellapproccio presentato in [2] tutti i possibili

    37

  • stati operazionali sono analizzati offline e il dispaccio di energia ottimale per ogni scenario

    calcolato e salvato in una tabella look-up la quale sar accessibile nelle operazioni in real-time.

    Bench questo approccio produce una risposta istantanea del sistema non appena cambiano

    le condizioni, il numero possibile di scenari pu diventare un problema se teniamo in

    considerazione anche gli errori del sistema, oppure se i carichi termici devono essere

    ottimizzati insieme ai carichi elettrici. Inoltre, la presenza di ESS nella microgriglia introduce la

    dipendenza del tempo nel calcolo del dispaccio ottimale. Quindi il dispaccio ottimale non

    solamente determinato da un particolare scenario di richiesta. Un approccio simile

    presentato in [98] dove un ANN feed-forward con un livello nascosto aggiornato (trained)

    con i risultati dell(OPF- Optimal Power Flow) per diversi scenari possibili nella microgriglia.

    Tuttavia lutilizzo di un ESS in questo caso non considerato e la gestione ottimale richiede

    calcoli multistage del flusso ottimale di potenza e questo incrementa di molto il numero di

    scenari che possono essere considerati nel training dellANN.

    Il problema del controllo della gestione dellenergia ottima nella categoria della

    programmazione non lineare, quindi la funzione obbiettivo pu includere equazioni

    polinomiali di secondo o pi alti ordini con qualche vincolo sullaccensione /spegnimento.

    Inoltre, sono coinvolte anche variabili complesse per modellizzare le limitazioni operazionali

    dei generatori o degli immagazzinatori oppure per rappresentare carichi controllabili e

    decisioni. Per di pi considerare le variabili della rete (flusso di carico) aggiunge un ulteriore

    grado di complessit al problema di gestione dellenergia ottimale. Per gestire e risolvere

    queste problematiche sono state utilizzate tecniche euristiche inclusi algoritmi genetici[99]

    [100], PSO (Particle Swarm Optimization)[101], e Ant Colony Optimization[102].

    La minimizzazione dei costi operazionali totali nella modalit di funzionamento stand-alone e

    la massimizzazione del ricavo (revenue) nella modalit grid-connected sono i due principali

    obbiettivi nel controllo secondario. Tuttavia, alcuni approcci di controllo hanno aggiunto come

    obbiettivo inoltre la riduzione di emissioni di gas Greenhouse(GHG). In questo caso il problema

    di gestione dellenergia formulato come problema di ottimizzazione multi-obbiettivo e

    38

  • risolto con tecniche differenti [103]. Le soluzioni ottimali di Pareto sono discusse in [102] [101]

    attraverso lutilizzo di tecniche ACO e PSO rispettivamente, mentre una funzione obbiettivo

    pesata che combina pi funzioni obbiettivo singole, insieme allutilizzo di tecniche euristiche

    viene usata in [104] [105].

    Offerta

    Nella maggior parte dei casi del controllo secondario centralizzato, le informazioni sulle

    funzioni di costo e sui limiti operazionali delle unit DG sono trasferite al controllore centrale

    della microgriglia in modo da determinare in modo ottimale le operazioni sul sistema. Tuttavia

    si pu avere una partecipazione pi attiva dei generatori e dei consumatori abilitandoli a

    offrire (bid) i loro consumi e la loro produzione di potenza invece di comunicare solamente le

    loro funzioni di costo e la loro disponibilit.

    Approcci non basati su un modello

    I metodi di controllo convenzionali come ad esempio metodi basati sullottimizzazione di

    modelli o simulazioni non sono sempre adeguati per un design modulare che favorisce

    operazioni plug and play e potrebbero creare problemi per leffettiva attenuazione di

    transitori(transient) se avvengono improvvisi cambiamenti nella topologia della microgriglia.

    Per questa ragione i metodi che non richiedono un modello dettagliato del sistema e sono

    robusti rispetto alle variazioni dei parametri sono molto interessanti nelle applicazioni di

    controllo delle microgriglie. Le strategie utilizzate per ottenere tale adattativit includono

    controllori fuzzy e ANN, tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche in questarea al fine di

    ottenere il design e le procedure ottimali per questi tipi di controllori.

    39

  • Considerazioni sullESS

    Lo sviluppo di tecniche di immagazzinamento, come descritto precedentemente, di grande

    impatto sul controllo delle operazioni delle microgriglie. In aggiunta al fatto che un ESS risolve

    il problema dellequilibrio tra domanda/fornitura di potenza quando siamo in presenza di

    surplus o diminuzione dellenergia, c il fatto che lESS pu essere usato per mantenere le

    unit DG dispacciabili alla loro massima efficienza e pu ridurre o prevenire lutilizzo di risorse

    di energia costose durante le ore di picco. Lutilizzo degli ESS a lungo termine stato realizzato

    nella citt di Bella Coola in Canada [11] [106] nella quale si vista una riduzione dei costi del

    64% (in un giorno destate) quando il livello della richiesta era relativamente basso e le energie

    rinnovabili erano in grado di coprire la maggior parte della richiesta.

    In presenza di ESS a lungo termine, le formulazioni multi-stage sul problema del dispaccio sono

    descritte in [107] [110]. In [107] utilizzata una tecnica di ELD (Economic Load Dispatch) per

    un ESS e generatori DG intermittenti. Il dispaccio (la distribuzione) programmata corretta e

    controllata ogni 15 minuti per assicurare che la tensione sia tenuta in certi limiti, provando a

    mantenere la distribuzione di potenza pi vicina possibile a quella imposta.

    Una formulazione pi dettagliata presentata in [108] per una microgriglia con turbine eoliche

    e un ESS a idrogeno, nella quale lELD realizzato in diversi passi dei quali solo i risultati

    ottenuti dallultimo passo vengono implementati nella microgriglia e lELD ricalcolato per le

    fasi successive utilizzando un modello predittivo del controllo (MPC- Model Predictive

    Control).

    Ulteriori esempi della formulazione multi-stage del problema della gestione dellenergia

    applicati alle microgriglie in modalit stand-alone e grid-connected usando tecnologie ESS

    differenti sono descritte in [111] [112].

    In [109] Lottimizzazione multi-stage ha portato la riduzione del 5% dei costi operazionali,

    sebbene questo risultato dipenda fortemente dallefficienza e dalla dimensione dellESS oltre

    che dalle caratteristiche di costo dei generatori nella microgriglia.

    40

  • Limportanza di una modellizzazione adeguata di un ESS per lottimizzazione della gestione

    dellenergia in real-time messa in evidenza in [37]: dimostrato come alcune complessit a

    livello pratico (come ad esempio le condizioni di accensione start up, limpatto di condizioni

    ambientali, ritardi nei comandi, errori nelle misurazioni e perdita di stabilit) potrebbero

    violare i vincoli dellimmagazzinamento e di conseguenza potrebbero rendere infattibile

    lottimizzazione della microgriglia.

    MPC (Model Predictive Control)

    L MPC una strategia di controllo basata sullottimizzazione nella quale il problema di

    ottimizzazione formulato e risolto ad ogni passo discreto ed parte integrante dellapproccio

    di controllo centralizzato, questa strategia adatta per la gestione dellenergia perch

    prevede azioni di controllo che anticipano eventi come la variazione di potenza in uscita per

    le unit DER non dispacciabili, i prezzi dellenergia e la richiesta istantanea.

    NellMPC ad ogni passo, la soluzione ottimale calcolata considerando un orizzonte di tempo

    predefinito usando lo stato attuale e lo stato iniziale del sistema. Viene calcolata una sequenza

    di controllo per lintero orizzonte temporale in modo che gli obbiettivi selezionati sono

    minimizzati ma implementata solo lazione di controllo per il passo successivo. Il processo

    cos ripetuto per ogni passo successivo. Limplementazione dellMPC per risolvere problemi di

    ottimizzazione non lineare passo passo chiamata Nonlinear MPC. Al fine di ottenere buoni

    risultati dal problema di ottimizzazione c la possibilit di utilizzare orizzonti pi elevati,

    tuttavia in questo modo il problema potrebbe essere troppo complesso per risolverlo in tempi

    ragionevoli. Inoltre laccuratezza della predizione decresce su orizzonti temporali pi ampi.

    Una descrizione dei metodi di controllo NMPC la troviamo negli articoli [113][114].

    41

  • Nelle microgriglie isolate dove c un equilibrio un po instabile tra domanda e fornitura,

    lapproccio di controllo MPC non abbastanza per garantire laffidabilit delle operazioni del

    sistema ed necessaria una modellizzazione pi accurata dellincertezza. Le tecniche come

    lottimizzazione robusta, lottimizzazione stocastica in combinazione con lMPC offrono

    vantaggi riguardanti la diretta incorporazione dellincertezza nei modelli di ottimizzazione e

    questo aiuta nel rendere pi affidabili le operazioni della microgriglia.

    Comunicazioni

    Lapproccio centralizzato si basa fortemente su un sistema di comunicazione veloce e

    affidabile. Inoltre la maggior parte delle applicazioni richiede coordinazione tra la protezione

    e il sistema di controllo [115]. In modo da soddisfare queste richieste, oltre a integrare nella

    microgriglia la griglia host, viene applicato lo standard IEC 618650. Questo standard stato

    realizzato dall International Electrotechnical Commission (IEC) Commissione Tecnica 57,

    uno standard per lautomazione delle sottostazioni elettriche e pu essere implementato su

    reti TCP/IP utilizzando linfrastruttura esistente. Definisce modelli astratti di dati che possono

    essere mappati su alcuni protocolli come il Generic Object Oriented Substation Events

    (GOOSE) e il Manufacturing Message Specification (MMS). LIEC61850-7-420 descrive i sistemi

    di comunicazione tra DER che possono essere utilizzati nelle applicazioni di controllo delle

    microgriglie [116][119].

    ii. Approccio decentralizzato

    Lapproccio decentralizzato intende lasciare la massima libert possibile ai controllori locali

    direttamente collegati ai carichi e ai DER. Questo significa che i singoli controllori locali non

    sono dei semplici vettori di informazioni, ma sono intelligenti e possono prendere decisioni

    collettive riguardanti non solo la propria unit, ma rivolte allottimizzazione massima delle

    performance della rete. Il particolare questa architettura di controllo deve essere in grado, al

    42

  • pari della controparte centralizzata, di svolgere compiti di analisi economica, di valutazioni di

    criteri per la sostenibilit della rete e operazioni di tipo tecnico come ad esempio la gestione

    della micro grid in seguito a evento di corto circuito sulla rete a monte.

    Un controllo secondario decentralizzato intende risolvere i problemi di gestione dellenergia

    in una microgriglia mentre fornisce pi autonomia possibile alle unit DER differenti e ai

    carichi. Sebbene questo approccio utilizza ancora una struttura gerarchica per lo scambio di

    dati, le decisioni sul controllo delle variabili sono prese localmente. Lautonomia garantita

    utilizzando una struttura gerarchica con almeno tre livelli: Distribution Network Operator

    (DNO), Microgrid Central Control (MGCC) and Local Controllers (LC)[95].

    Il DNO responsabile dellinterazione della microgriglia con la rete di distribuzione (host grid)

    e con le microgriglie vicine ed anche una parte del controllo terziario. LMGCC coordina le

    operazioni dei DER e dei carichi, responsabile dellaffidabilit e del costo delle operazioni

    cos come dellinterazione con la griglia principale. Infine lLC controlla le singole unit DER

    oppure una loro aggregazione intervenendo con controllori ad alto livello e provando a

    concludere obbiettivi locali e globali. In unarchitettura decentralizzata un LC pu comunicare

    con lMGCC e altri LC in modo da condividere le informazioni o richiedere/offrire un servizio.

    43

  • Prima di parlare delle architetture di controllo decentralizzate necessario introdurre il

    concetto di MAS (Multi Agent System). Un MAS pu essere brevemente descritto come un

    sistema composto da diversi agenti intelligenti forniti di informazioni locali che interagiscono

    lun laltro per soddisfare richieste locali e globali. Come ci si pu aspettare nel rendimento

    del sistema contano molto la connettivit tra gli agenti, le funzionalit e le responsabilit

    assegnate ad ogni agente e le caratteristiche delle informazioni che loro condividono. Gli

    agenti sono entit che agiscono sullambiente, hanno capacit di comunicazione, hanno

    unautonomia relativa ai loro compiti e hanno una conoscenza limitata dellambiente [120].

    Un agente intelligente un agente che possiede le caratteristiche di reattivit (mostrando una

    reazione ai cambiamenti nellambiente) e abilit sociali (basandosi sulla comunicazione).

    La teoria della stima dello stato dei sistemi di alimentazione [121], [122] pu essere impiegata

    nell'ambito delle microgriglie per correggere la limitata conoscenza degli agenti. Anche se gli

    agenti possono comunicare, una gran parte di controllo si basa sulla loro autonomia e viene

    eseguita localmente.

    44

  • Architettura Multi-Agent usata nellarticolo A Centralized Optimal Energy Management

    System for Microgrids

    In questo schema i consumatori, i generatori, gli ESS inviano proposte di prezzi per la

    vendita/acquisto al CMO (Central Microgrid Operator) basandosi sulle loro singole necessit,

    disponibilit, funzioni di costo, limitazioni tecniche e previsioni. Il CMO responsabile della

    gestione economica della microgriglia accomodando le offerte di vendita/acquisto,

    massimizzando il benessere sociale e assicurando la fattibilit del risultante piano dazione.

    Questo approccio riduce lelaborazione di grandi quantit di dati e quindi riduce i costi

    computazionali. Un altro vantaggio la flessibilit in quanto fornisce la possibilit del plug and

    play ovvero la possibilit di aggiungere unit DER addizionali nella microgriglia, il rovescio della

    medaglia che richiesta una grande cooperazione tra le unit DER in modo da dare

    affidabilit al funzionamento del sistema.

    45

  • Un controllo secondario basato sul MAS applicato alle microgriglie stato proposto per la

    prima volta in [62], come alternativa a coordinare le operazioni delle microgriglie in ambiente

    di mercato competitivo con diversi proprietari dei generatori. In questo modo, i consumatori,

    i generatori, ESS e la griglia principale partecipano al mercato inviando le offerte d'acquisto e

    di vendita al MGCC in base alle esigenze, la disponibilit, funzioni di costo, limitazioni tecniche,

    le aspettative e le previsioni. Il MGCC responsabile della composizione del mercato delle

    microgriglie confrontando le offerte di vendita e acquisto, massimizzando il benesere sociale

    e assicurando la fattibilit del dispaccio. Un problema per il comportamento delle singole

    unit allinterno della microgriglia.

    Ci sono principalmente due modalit di funzionamento dei MAS: competitiva e collaborativa.

    In quella collaborativa tutti gli agenti cooperano per unoperazione commune. Questa

    modalit usata se i singoli agenti hanno lo stesso proprietario.

    In quella competitiva ogni agente ha i propri interessi ma questo non significa che sono

    in competizione tra loro. Se lunit DER ad esempio una batteria e il suo compito

    quello di alimentare dei computer e non ammesso nessuna interruzione nella

    fornitura di energia lattivit nel mercato di questa unit sar molto passiva. Al

    contrario se lunit DER un CHP e il suo obbiettivo principale il riscaldamento nelle

    installazioni locali il suo comportamento nel mercato sar molto aggressivo.

    Nellarticolo [62] inoltre riportato un modello di mercato nel quale la microrete grid-

    connected opera ed basato sul protocollo inglese FIPA (www.fipa.org). LMGCC dovr di

    conseguenza fare le negoziazioni ottimali in modo da ottenere prezzi ottimali e beneficio

    generale della microrete. Successivamente riportato lalgoritmo di distribuzione simmetrica

    dellenergia tra lunit di produzione e la microrete che stato utilizzato nellarticolo [62].

    46

  • Grafico dellandamento delle operazioni di mercato

    Market model:

    Il Central Grid Operator annuncia i prezzi per vendere(SP) o acquistare(BP)

    lenergia alla/della microrete. Normalmente si ha che SP>BP.

    I carichi locali annunciano le loro richieste e un prezzo kWh (DP) nei successivi

    15 minuti. Si ha che DP>BP e DP

  • Flusso delle richieste/vendite di mercato

    Il sistema di controllo decentralizzato dovr perci massimizzare il benefit e minimizzare i costi

    della microgriglia basandosi su questo modello di mercato.

    Algoritmo di assegnazione simmetrica:

    Consideriamo n persone e n oggetti che devono essere accoppiati. Consideriamo aij il benefit

    nellaccoppiare la persona i alloggetto j. In questa applicazione il benefit di ogni persona per

    ottenere loggetto j riferito ad esempio ad un accordo per produrre una certa quantit di

    energia. Quindi lobbiettivo principale massimizzare il benefit totale =1 .

    Il prezzo p una variabile algoritmica che formata dalle offerte di tutte le persone, il vettore

    dei prezzi corrisponde ai prezzi offerti dalle persone per tutti gli oggetti. La differenza tra il

    benefit e il prezzo il valore attuale di un oggetto per una specifica persona. Allinizio delle

    iterazioni il vettore dei prezzi zero e quindi il valore attuale uguale al benefit. Per chiarire I

    concetti qui espressi possiamo considerare un esempio con 2 oggetti e 2 persone che

    appartengono ad un set pi grande di persone e oggetti. Il vettore di benefit della prima

    persona {a11,a12}={10,9} e della seconda {a21,a22}={7,10}.Quindi la prima persona ha pi

    benefit dal primo oggetto e la seconda dal secondo. Assumiamo ora che il vettore dei prezzi

    per I 2 oggetti sia p={1,8}, quindi gli attuali valori per le due persone sono {9,1} e {6,2}.

    Entrambe le persone desiderano di pi il primo oggetto (visto che per entrambe il valore

    attuale del primo oggetto maggiore del secondo). Possiamo dire che il benefit rappresenta

    48

  • le informazioni locali per ogni persona e il vettore dei prezzi rappresenta le informazioni epr

    lintero sistema. Lincremento del prezzo di un oggetto indica che c almeno unaltra persona

    che lo vuole. Questo algoritmo calcola il vettore dei prezzi p in modo da soddisfare

    determinate condizioni di rilassatezza complementari suggerite (-complementary slackness

    condition). Allinizio di ogni iterazione controllata la condizione per ogni coppia (i,ji) dove ji

    loggetto j che la persona i vuole che gli venga assegnato.

    La formulazione di questa condizione :

    nella quale A(i) il set di oggetti che possono essere accoppiati con la persona i. Questa

    disequazione ha due parti, quella a sinistra il valore attuale pelloggetto j per la persona i,

    quella a destra si rifetisce alloggetto che da il valore massimo alla persona i a cui viene

    sottratta la condizione (un valore scalare positivo aggiunto nellofferta di ogni oggetto, in

    modo da evitare possibili iterazioni infinite in caso 2 o pi oggetti danno massimo benefit alla

    stessa persona). Se tutte le persone sono assegnate a degli oggetti lalgoritmo termina,

    altrimenti formato un subset I di persone i che non sono state assegnate ad oggetti. Allo

    stesso modo verr formato un subset P(j) di oggetti non assegnati disponibili.

    I seguenti 2 step sono riferiti solo alle persone appartenenti a I.

    - Primo passo - La fase delle offerte:

    In questa fase ogni persona trova un oggetto j che produce il valore massimo. Questo

    Successivamente la persona i aumenta lofferta

    con ui che corrisponde al valore migliore delloggetto e wi corrisponde

    al secondo valore migliore delloggetto . Quindi laumento

    dellofferta in funzione dei 2 oggetti migliori per ogni persona. Il prezzo di un oggetto

    aumenta se ci sono due o pi offerte per esso. Lo scalare assicura che il pi piccolo

    incremento delle offerte sia il suo valore e non zero.

    49

  • - Secondo passo Fase delle assegnazioni:

    In questa fase ogni oggetto j scelto dal subset P(j) di persone in I come loggetto migliore e

    questo determina lofferente pi alto Loggetto j assegnato allofferente

    ij e la persona a cui era inizialmente stato assegnato j ora rimarr senza oggetto.

    Lalgoritmo continua finch tutte le persone non hanno un oggetto assegnato. Il massimo

    numero di iterazioni che lalgoritmo pu fare e lalgoritmo termina in un

    num finito di passi se

    Un approccio simile al MAS viene proposto in [123] nel quale i calcoli del flusso della potenza

    sono effettuati al fine di controllare se il dispaccio ottenuto nel mercato conforme con gli

    standard tecnici e altri vincoli operazionali.

    In [124(decentralizzato e a isola)] ad agenti addizionali hanno assegnato compiti differenti

    quali spostamento e riduzione del carico sono condivisi con le unit DG in base alla loro

    capacit disponibile inutilizzata. In modo da mantenere un design flessibile, un database

    relazionale esterno contiene le procedure di scheduling ed presente anche un unit ESS a

    breve termine per bilanciare rapidamente i cambiamenti nella domanda senza partecipare nel

    mercato.

    Un controllore secondario che usa la tecnica chiamata gossip-based pu essere considerato

    un caso speciale di MAS ed descritto in [125]. Secondo il controllo gossip-based unit diverse

    scambiano informazioni riguardanti le loro operazioni, come ad esempio discordanze tra la

    potenza attuale e quella prevista oppure riguardanti i costi marginali. Possiamo immaginare

    che le unit siano individui e che linformazione sia lopinione che lindividuo ha su un certo

    fatto. Il problema consiste nellanalizzare come queste opinioni si modifichino nel tempo per

    effetto dello scambio di informazioni tra gli individui fino alla possibile convergenza ad

    ununica opinione che aggreghi in s tutte le opinioni iniziali. Per riportare I valori della

    50

  • frequenza o della tensione ai loro valori originari dopo un disturbo nel sistema, le unit DG

    scambiano le discordanze tra i valori attesi e quelli ottenuti dalloutput della potenza attiva e

    reattiva e calcolano lerrore medio per lintera microgriglia. Lerrore medio poi aggiunto ai

    controllori di caduta per bilanciare lo spostamento iniziale. Per questo approccio per devono

    essere fatte diverse assunzioni come ad esempio che tutti i controllori a caduta devono avere

    gli stessi valori di caduta e il controllo della tensione allinterno della microgriglia devessere

    completato da postazioni lontane evitando la degradazione della performance. La situazione

    ottima si ottiene facendo la media progressiva di coppie random di unit DG, si converger

    cos ad un unico costo marginale.

    Gestire lo scheduling di operazioni multi-stage pu essere pi impegnativo se siamo in uno

    schema di controllo decentralizzato perch agli agenti non sono disponibili tutte le

    informazioni necessarie riguardanti lo stato del sistema, la previsione dei dati e le funzioni di

    costo. Unarchitettura MAS-based proposta in [126], dove sono inclusi agenti addizionali che

    abilitano uno scheduling multi-stage delle operazioni della microgriglia. Gli agenti di servizio

    provvedono a fornire previsioni e servizi di database agli LC (ai controllori locali) per

    permettere una gestione migliore delle risorse di energia su un orizzonte operazionale pi

    vasto. Tuttavia non sono ancora state studiate procedure e protocolli speciali per permettere

    che ci avvenga.

    Larchitettura di un controllo secondario decentralizzato con agenti di servizio e la struttura

    interna di un LC sono mostrate nelle figure in basso rispettivamente.

    51

  • Unarchitettura simile descritta in [127] dove sono considerate solo le offerte dal lato dei

    generatori e un processo di negoziazione; iniziando con il DG con costo medio del carico mezzo

    pieno (FLAC), il bisogno di potenza attiva per il periodo di funzionamento successivo

    negoziato con ogni DG fin quando non si raggiunge lequilibrio.

    Confronto tra approccio centralizzato e approccio decentralizzato:

    La differenza principale tra i due nella quantit di informazioni che processata in ogni

    approccio. Se lMGCC ha disponibili e pu elaborare tutti i dati provenienti dagli LC allora il suo

    controllo almeno buono quanto quello del controllo decentralizzato. Questo perch ogni LC

    non ha accesso diretto alle informazioni dei suoi controllori vicini, ma la tecnologia MAS li

    abilita a chiederli. In pratica veramente difficile per lMGCC riuscire ad avere tutte le

    informazioni disponibili, per esempio difficile per lMGCC sapere e gestire la temperatura

    della batteria di una specifica unit di immagazzinamento. E impossibile realizzare un sistema

    centralizzato dai costi contenuti che fa offerte nel mercato ogni ora e allo stesso tempo che

    abbia la capacit di spegnere un carico o di cambiare dei set point dei generatori in caso di

    operazioni instabili entro i successivi 300ms. Un altro problema la comunicazione tra le

    infrastrutture.

    52

  • 3.3 Controllo terziario

    E responsabile del coordinamento delle operazioni tra pi microgriglie che interagiscono tra

    di loro nel sistema e che richiedono bisogni (es. regolazione di frequenza, supplementi di

    tensione) alla griglia principale. Per esempio la regolazione totale della potenza reattiva di una

    griglia che contiene pi microgriglie pu essere effettuata coordinando attraverso un controllo

    terziario limmissione della potenza reattiva dei generatori e le singole microgliglie nel punto

    PCC basando il controllo su una minimizzazione centralizzata delle perdite dellintera griglia.

    Questo controllo solitamente avviene nellordine di pochi minuti, inviando segnali ai

    controllori di secondo livello delle singole microgriglie che a loro volta coordinano i controllori

    di primo livello sempre in pochi minuti. Infine il controllo primario stato designato per agire

    indipendentemente e reagire a eventi locali istantaneamente e in modi prestabiliti. Il controllo

    terziario pu essere considerato parte della griglia principale piuttosto che della microgriglia

    stessa.

    4 Conclusioni

    Lo sviluppo delle microgriglie viene come una necessit per lintegrazione delle energie

    rinnovabili nelle comunit remote e come una pietra miliare intermediaria verso la

    realizzazione delle smartgrid. Gli ESS sono stati identificati come tecnologia chiave per

    lintegrazione delle risorse di energia rinnovabili intermittenti. Questo, a sua volta introduce

    nuovi obbiettivi nei sistemi di controllo per una gestione ottimale di questa risorsa. Altri

    obbiettivi nel controllo delle microgriglie includono la bassa inerzia e le unit di potenza

    interfacciate elettronicamente e condizioni di non equilibrio del sistema. Alcuni di questi

    obbiettivi sono stati risolti proponendo una variet di tecniche, tuttavia la robustezza e

    ladattabilit rimangono un problema per la maggior parte di queste. Inoltre laffidabilit di

    queste tecniche deve ancora essere dimostrata nei sistemi di test delle microgriglie.

    53

  • 5 Bibliografia

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