Tre passi nel quartiere di oggi per difendere il territorio di domani

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Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani – Prato Tre passi nel quartiere di oggi per difendere il territorio di domani

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Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani – Prato

Tre passi nel quartiere di oggi per difendere il territorio di

domani

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Descrizione del progetto

L’Istituto Comprensivo Don Milani di Prato ha affrontato il tema dei cambiamenti climatici proponendo tre diverse UdC che sono state attuate in cinque classi quarte della scuola primaria e in un classe seconda della scuola secondaria di I grado. Ognuna delle UdC ha affrontato il tema da tre diversi punti di vista (acqua, meteorologia, cibo) accomunati dall’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il territorio circostante, facendo riflettere gli alunni sui comportamenti virtuosi da attuare per tutelare il territorio e limitare le conseguenze negative dei cambiamenti climatici.Le attività del progetto sono state elaborate per promuovere lo sviluppo delle competenze chiave in modo partecipativo ed esperienziale. Attraverso la riflessione, la creatività e l’interazione è stato affrontato il problema dei cambiamenti climatici e dei loro effetti in modo multidisciplinare.Punti di forza di questo percorso sono stati:- la condivisione, fra docenti di plessi e di ordini scolastici diversi, degli obiettivi

formativi e delle metodologie didattiche finalizzate all’acquisizione di competenze culturali e sociali dei futuri cittadini;

- la cooperazione tra gli alunni;- la metodologia inclusiva;- la collaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’associazionismo;- le uscite sul territorio.

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Documentazione dell'Unità di competenza:

Alla ricerca dell'acqua: quattro passi nel nostro territorio

Istituto scolastico:I.C. Don Milani (Prato)

Scuola primaria “A. Ammannati”

Destinatari:Classi 4a A, 4a B, 4a C

Ore dedicate al percorso:20 per ogni classe

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GENESI DEL PERCORSO DIDATTICO

- Le classi quarte della scuola primaria “A. Ammannati” seguono i percorsi proposti dal CIDI di scienze e partecipano ai Laboratori del Sapere Scientifico con le insegnanti Monia Gori e Cinzia Palladino.

- Quest'anno l'argomento della parte chimico-fisica riguardava l'acqua. Sono stati sviluppati concetti quali: ebollizione, evaporazione, distillazione, vapore acqueo, cristallizzazione; sono state osservate le caratteristiche dell'acqua, il suo presentarsi sotto varie forme e il suo ruolo nell’ambiente, infine è stato descritto il ciclo dell'acqua.

- A questo punto, con l’operatrice di Legambiente Serena Maccelli, è stata sviluppata questa UdC che, con un'uscita didattica, ha affrontato il viaggio dell'acqua nel nostro territorio.

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I percorsi del CIDI vengono realizzati attraverso una metodologia costruttivista che segue cinque fasi: Esperimento e osservazione di ciò che accade: la costruzione del significato nella scuola primaria non può fare a meno del contatto diretto con le cose.

Verbalizzazione individuale scritta di quello che è stato osservato: la dimensione linguistica ha un ruolo centrale, è lo strumento fondamentale per il bambino per dare significato al mondo che sta osservando.

Lettura collettiva delle verbalizzazioni realizzate dai bambini, discussione collettiva e confronto tra pari.

Ogni bambino corregge o aggiunge alcune parti alla propria descrizione (affinamento), fino ad arrivare a definire il concetto scientifico osservato (concettualizzazione).

Dopo aver letto le definizioni ed individuate collettivamente le caratteristiche principali del concetto scientifico osservato si realizza una produzione scritta condivisa del concetto.

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L'EBOLLIZIONE

I bambini hanno osservato l'esperimento e discusso di quello che stava succedendo.

Dopo ciascuno di loro ha descritto individualmente sul proprio quaderno l'esperimento e lo ha rappresentato graficamente.

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Dai quaderni dei bambini...

Nel becher si appanna la parte senza acqua. (Alessio)

Nell'acqua si formano delle onde. (Gioele)

Dopo un po' si sono formate delle bollicine nella parte bassa del becher. (Marco)

Quando faceva le bolle ha fatto un rumore come se scoppiassero le bolle della gomma da masticare. Poi sono iniziate le bolle un po' più grandi e faceva un rumore un po' più forte. (Matilde)

Le bolle erano sempre più grosse e sempre di più. (Gabriele C.)

Dopo un po' dal becher esce il fumo. (Mattia)

Il livello dell'acqua era diminuito quando abbiamo spento il fornellino. (Filippo G.)

Infine, a ciascun bambino è stata data la definizione di ebollizione

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Ma cos'è il “fumo” che esce dal becher durante l'ebollizione?

Per farlo comprendere ai bambini abbiamo proposto l'esperimento con il distillatore

Dopo l'esperimento abbiamo chiesto a ciascuno di rispondere individualmente sul proprio quaderno alle seguenti domande:“Cosa è possibile osservare con questo esperimento se lo confrontiamo con il primo esperimento dell’ebollizione? Cosa è successo all'acqua nella beuta?”

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Nell'esperimento con il distillatore nella

beuta c'era il tappo e quindi il fumo non

usciva e si era trasformato in acqua

perchè quando passava nel tubo di

vetro c'era l'acqua fredda che lo

raffreddava. (Filippo R.)

Dal becher usciva il fumo,

dalla beuta no. (Marco)

Il fumo della beuta si raffreddava perchè la maestra buttava l'acqua fredda nel distillatore e quindi l'acqua evaporava e si ritrasformava in acqua, invece nel becher no. (Margherita)

L'acqua nella beuta alla fine non c'era più perchè passava dai tubi di gomma, dal tubo di vetro nascosto e andava nel becher. (Tommaso)

Nell'esperimento con il distillatore il fumo non usciva. La beuta era collegata al tubo nascosto e anche il becher era collegato al tubo nascosto quindi l'acqua dalla beuta doveva andare nel becher. (Filippo G.)

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Ma allora...il fumo cos'è? Perchè si forma?

Con questo esperimento i bambini hanno visto che durante l’ebollizione l’acqua si trasforma in “acqua che

non si vede” che, a sua volta, quando viene raffreddata, si ritrasforma in acqua liquida.

Solo a questo punto è stato inserito il termine vapore acqueo per indicare “l’acqua che non si vede”.

Anche qui i bambini hanno risposto individualmente, poi dopo la successiva discussione collettiva hanno compreso che il fumo è una mescolanza di vapore acqueo e goccioline piccolissime di acqua. Il suo nome è nebbia e si forma perchè l'aria che si trova sopra il becher è fredda ed è in grado di condensare in parte il vapore acqueo che esce dall'acqua.

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Una grossa difficoltà per i bambini è stata capire che cosa sono le bolle che si formano nell'acqua durante

l'ebollizione

Molti di loro hanno risposto che le bolle sono fatte di aria. È stato necessario ricordare l'esperimento fatto con il distillatore durante il quale è stato compreso che tutta l’acqua si trasforma in vapore acqueo, cioè acqua che ha assunto uno stato diverso, e che tutto il vapore acqueo si ritrasforma in acqua; è quindi impossibile che l’acqua si trasformi in aria. Tranne all’inizio, le bolle che si formano sono vapore acqueo che sta uscendo dall’acqua liquida.

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Abbiamo misurato la temperatura dell'acqua ogni 30 secondi e abbiamo sospeso l'esperimento dopo 3 minuti. È stato chiesto ai bambini che cosa succederebbe se lasciassimo l'acqua sul fornellino per 10 minuti.

L'ACQUA BOLLE A 100°

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Quasi tutti hanno risposto che la temperatura avrebbe continuato a salire...

Abbiamo ripetuto l'esperimento misurando la temperatura per 10 minuti.

Tanta è stata la sopresa dei bambini nel verificare che arrivata a 100° la temperatura dell'acqua non sale più.

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Altri argomenti trattati durante il percorso...

Infine...

L'evaporazione Le acque minerali

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A questo punto del percorso c'è stato

l'intervento degli esperti di Legambiente che

hanno fatto un incontro di due ore in ognuna

delle tre classi e successivamente hanno

condotto l'uscita didattica.

Il nostro lavoro si proponeva di

contestualizzare il cambiamento climatico a

livello locale attraverso un'uscita sul territorio

allo scopo di far conoscere ai bambini

l'ecosistema in cui vivono rendendoli

consapevoli di quanto sia importante

salvaguardare tutti gli elementi che lo

compongono.

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MACRO-COMPETENZA: Comprendere alcuni fenomeni e le loro interconnessioni rispetto ai cambiamenti climaticiCompetenza: Affrontare il cambiamento climatico dal punto di vista della risorsa acqua

OBIETTIVI:- Sviluppare la capacità di formulare ipotesi e di verificarle.

- Imparare a cogliere relazioni e collegamenti tra i fenomeni.

- Acquisire la capacità di raccogliere dati, elaborare misurazioni e metterle in relazione.

- Affrontare gli argomenti dal duplice punto di vista locale e globale.

- Sviluppare la capacità di esporre i ragionamenti elaborati durante le attività.

- Comunicare e diffondere i risultati delle attività nel contesto della scuola, della famiglia e della società civile.

- Collegare la risorsa acqua nel contesto globale di cambiamento climatico.

ATTIVITÀ Attività 1: Incontro partecipato sui cambiamenti climaticiMetodo: BrainstormingDurata (ore): 2

Attività 2: Uscita sul territorio (Fosso di Iolo).I ragazzi saranno suddivisi in piccoli gruppi: scienziati, storici, cartografi e naturalisti.Metodo: Learning by doing. Osservazione e raccolta dati. Ricerca & Azione partecipataDurata (ore): 3

Attività 3: Ogni gruppo produrrà elaborati scritti e iconografici che riassumano il percorso svolto durante tutta l'Udc e lo relazionerà ai compagni.Metodo: Cooperative learningDurata (ore): 4

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1° ATTIVITÀBrainstorming sull'acqua

L'albero dei

problemi dell'acqua

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Ogni bambino ha ricevuto un post-it sul quale scrivere pensieri e parole

sull'acqua...

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...poi l'ha attaccato all'albero nella parte che riteneva più idonea fra soluzioni, idee o cause.

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Discutendo su questa attività è stato chiesto ai bambini: “L'acqua ha problemi o è un problema?”

Per la maggior parte di loro l'acqua ha dei problemi, altri hanno detto che può anche essere un problema, ma questo dipende da noi perchè dobbiamo stare attenti a non sprecarla e non inquinarla.

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La distribuzione dell'acqua globale

Per spiegare ai bambini questo concetto gli “Scienziati

dell'acqua” hanno usato bottigliette, bicchieri e vasetti di

yogurt.

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L'acqua disponibile sul nostro pianeta

Il 97% di quest'acquaè salata

Solo il 3% è acqua dolce

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DI QUESTO 3% DI ACQUA DOLCE

Solo la parte restante è l'acqua dolce che abbiamo a disposizione

Il 68% forma ghiacciai e calotte polari

Il 68% forma ghiacciai e calotte polari

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È stato chiesto ai bambini “Come si inquina l'acqua?”

Rifiuti

Petrolio

SaponiConcimi chimici

Scarichidelle

industrie

Sono biodegradabili

NO

Deiezioni(umane e animali)

Grasso dellapelle

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L'inquinamento dell'acqua spiegato ai bambini

Perchè un foglietto affonda e uno no?

Il sapone permette all'acqua di attaccarsi dove abitualmente scivola via.

Acqua consapone

Acqua senzasapone

Se le sostanze detergenti sono riversate nell'ambiente i danni sono gravissimi. Le piante

acquatiche rischiano l'asfissia perchè l'acqua impedisce loro di respirare. Gran parte degli

uccelli acquatici ha una sostanza grassa sulle piume che in presenza di detersivi perde la sua

capacità impermeabilizzante: non riescono ad asciugarsi e rischiano di soffocare o annegare.

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2° ATTIVITÀ

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Il fosso di Iolo è il proseguimento artificializzato del torrente Bardena.

Un tempo il sistema dei fiumi, dei torrenti e dei canali (gore) della Piana Pratese svolgeva molte importanti funzioni fra le quali fornire acqua per gli usi civili ed agrari e per gli utilizzi manifatturieri e industriali legati alle produzioni tessili.

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Il fosso di Iolo si trova molto vicino alla nostra scuola pertanto l'uscita è stata effettuata a piedi.

I bambini sono stati divisi in quattro gruppi: CARTOGRAFI: sono stati forniti di una mappa e hanno avuto il compito di individuare il

percorso da effettuare e guidare i compagni.

NATURALISTI: hanno osservato la varietà di piante e animali presenti lungo il percorso.

STORICI: hanno rilevato gli elementi che indicano il cambiamento storico del territorio sia attraverso l'osservazione del paesaggio sia intervistando le persone lungo il tragitto.

SCIENZIATI: hanno misurato il ph, la temperatura dell'acqua e rilevato le condizioni meteo.

In ogni gruppo c'era un bambino con il ruolo di fotografo.

Ad ogni gruppo sono state date delle schede di osservazione da compilare durante il percorso.

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Prima di uscire la guida ha consegnato al gruppo una pianta della zona.

I bambini hanno individuato il percorso e lo hanno segnato sulla pianta.

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La guida ha mostrato ai bambini come usare la bussola...

...poi gliel'ha consegnata.

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I punti di riferimento

Il fontanello dell'acqua

PUNTO DI PARTENZA: la nostra scuola

PUNTO DI ARRIVO

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La scheda di

osservazione

dei cartografi

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I naturalisti avevano il compito di osservare attentamente piante e animali trovati lungo il percorso.

Appena ne individuavano uno tutto il gruppo si fermava ad ascoltare la spiegazione della guida.

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Per osservare meglio avevano una lente d'ingrandimento

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Qualcosa è stato raccolto e portato

a scuola

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Qualcos'altro solo fotografato

Assenzio

Robinia pseudoacacia

Nocciolo e noce

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Le schede di osservazione dei naturalisti

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Il gruppo degli storici aveva il compito di rilevare i segni del passato (ponti, lavatoi, fontane,...)

e i segni di epoca recente (canali artificiali in cemento, tombini, fontanelli,...)

Sono stati anche intervistati dei signori incontrati lungo il percorso ai quali i bambini hanno chiesto notizie su com'era il fosso quando erano giovani loro.

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Le schede di osservazione degli storici

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Per prima cosa gli scienziati hanno preso un campione di acqua del fosso con uno strumento molto artigianale

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Hanno misurato la temperatura dell'acqua

e quella atmosferica

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Il manico del retino è stato usato per rilevare la profondità dell'acqua

che poi è stata misurata con il metro

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Il campione di acqua è stato usato per la misurazione del ph con l'apposita cartina

Il ph è risultato essere

acido

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La scheda di

osservazione

degli

scienziati

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La terra del fosso riesce a filtrare e ripulire l'acqua inquinata?

Ogni gruppo ha costruito un filtro usando bottigliette di plastica, garze, sassi e della terra raccolta nel punto in cui è stato prelevato il campione di acqua

Facciamo un esperimento

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I bambini hanno fissato la garza con un elastico al collo di una bottiglia tagliata a metà

Ci hanno messo la terra del fosso

i sassie l'hanno messa sopra l'altra metà della bottiglia

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Quando tutti i filtri erano pronti la guida ha preparato “l'acqua inquinata” diluendo del colorante rosso nell'acqua presa dal fosso

Poi ne ha versata un po' nel filtro di ogni gruppo

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L'acqua filtrata è rimasta rossa, ciò significa che la terra del fosso non è in grado di trattenere gli elementi che contaminano l'acqua

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Nei giorni seguenti l'uscita ogni gruppo ha prodotto dei testi scritti e realizzato dei disegni sull'esperienza fatta.

Ogni gruppo ha poi relazionato ai compagni il proprio lavoro.

Tutti i testi sono stati riscritti al computer e i disegni sono stati scannerizzati.

Alla fine ogni bambino ha avuto una copia di tutti i lavori da mettere nel proprio quadernone.

3° ATTIVITÀ

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Il lavoro dei cartografiSiamo partiti dalla scuola, in via del Chiasso, poi abbiamo svoltato a destra, in via Tobbianese, abbiamo girato di nuovo a destra, in via Ciliegia, passando davanti al cimitero. Poi abbiamo proseguito sul ponte in via Borgo Casale, abbiamo girato a destra, sulla pista ciclabile, abbiamo proseguito lungo il fosso fino ad arrivare ad un ponte.

Per tornare a scuola abbiamo rifatto il percorso al contrario.

(Giada, Matilde, Maria, Mattia, Niccolò', Gabriele C.)

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Il lavoro dei naturalisti

L'artemisia. Ha le foglie allungate verdi scure, strette e appuntite e l'abbiamo trovata vicino agli alberi. Con l'artemisia si può fare un alcool di colore verde scuro chiamato assenzio.

Abbiamo visto le lumache vicino al fiume, i vermi dentro al terreno e le tane delle nutrie. Abbiamo udito il rumore del vento e della pioggia. C'era anche una scia di bava di lumaca. Di piante abbiamo visto:

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La saponaria. L'abbiamo trovata nei prati e negli anni passati le donne la usavano per lavare. Infatti, dopo strofinata, veniva una specie di schiuma che serviva per lavare.

La robinia pseudoacacia. Ha il gambo molto lungo e delle piccole foglie verdi. L'abbiamo trovata vicino all'artemisia.

Il nocciolo. Le sue foglie sono grandi, morbide e verdi. Il nocciolo (il frutto) è piccolo e marrone. L'abbiamo trovato in un campo e anni fa era tradizione piantarne uno quando nasceva un bambino.

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La carota selvatica. È lunga, ha delle foglie arricciolate e in cima ha un fiore tutto bianco. L'abbiamo trovata per strada.

Le canne dei fiumi. Sono lunghe, verdi chiare e appuntite, le sue foglie sono taglienti. Le abbiamo trovate lungo il fiume.

L'orzo selvatico, che può fare male agli animali se gli entra nel naso, l'abbiamo trovato sulle sponde del fiume.

La malva e il papavero erano lungo l'argine del fiume.

(Filippo G., Gabriele P., Rachele, Lorenzo Y., Leila, Margherita)

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Il lavoro degli storiciAbbiamo incontrato un signore che correva su una stradetta lungo il fosso e gli abbiamo fatto alcune domande su come era il fosso in passato, per esempio: c'è stato qualche allagamento? È cambiato il clima? Ci sono nuove specie vegetali?

Ha risposto che ci sono state tracce di allagamenti, la temperatura è cambiata e prima era molto meglio e c'erano meno case e meno industrie.

Un altro signore ci ha detto che il clima è cambiato e bisogna spostare le date di semina. Ora si semina a settembre-ottobre perché se si semina a luglio le piante diventano gialle e muoiono.

Nel 1953-1954 nel fosso c'erano anche dei pesci.

Spesso e volentieri nel fosso si lavavano i panni.

Non c'era l'argine ma un passo comunale e ci passavano i cavalli.

Quando venivano le piene si usavano delle tavole di legno per bloccare l'acqua. (Marco, Tommaso, Matteo G., Francesco, Gioele, Lorenzo S.)

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Il lavoro degli scienziatiIl tempo di mattina era nuvoloso e verso le 9:30 ha iniziato a piovere molto forte, poi verso le 11:00 si è alzato il sole. Il vento era molto debole.

Abbiamo misurato la temperatura dell'aria con il termometro e misurava 16.01.

La temperatura dell'acqua era 23.09. L'acqua era torbida e inquinata. Il ph dell'acqua era acido.

Abbiamo scoperto che la terra del fosso non può filtrare acqua inquinata, lo abbiamo scoperto facendo questo esperimento: abbiamo tagliato una bottiglia in due parti, la parte sopra l'abbiamo capovolta e messa nella parte sotto. Al posto del tappo abbiamo messo una garza chiusa con un elastico, poi abbiamo messo la terra del fosso nella bottiglia sopra la garza, dei sassi sopra la terra e poi ci abbiamo rosvesciato dell'acqua con del colorante rosso. Quando l'acqua è filtrata abbiamo visto che era rimasta rossa. (Filippo R., Matteo N., Alice, Emma, Marco L., Gemma, Alessio)

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Alla fine del percorso ad ogni bambino è stata data una copia di tutti i lavori da mettere nel quadernone personale

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RISULTATI OTTENUTILa realizzazione di questo progetto ha consentito agli alunni di

sviluppare il tema dell'acqua da diversi punti di vista, ha favorito agganci fra le varie discipline e ha fatto prendere loro coscienza che è necessario da parte di tutti fare uno sforzo per preservare e risparmiare l'acqua.

Molto positiva si è rivelata la collaborazione con gli esperti di Legambiente, che partendo dalle conoscenze e percezioni dei bambini sul tema, hanno poi proposto esperienze concrete che li hanno portati a riflettere a livello locale su una problematica globale com'è quella delle risorse idriche.

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Documentazione dell'Unità di competenza:A spasso nella meteorologia

Istituto scolastico:I.C. Don Milani, Prato

Destinatari:4a A e 4a B scuola primaria Don

Milani

Ore dedicate al percorso:Circa 20 ore a classe

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Descrizione della genesi del percorso didattico

Come è stato costruito il percorso: Il percorso è stato costruito tenendo conto delle indicazioni nazionali sulle competenze e cercando di collegarlo con argomenti trattati nelle singole discipline .

Da chi è stato costruito il percorso: Il percorso è stato costruito dalle insegnanti di scienze, matematica,

sostegno Marzia Chiti, Mariangela Franceschini, Stefania Nieri e Lucia Chirici.

E’ stata consultata per la realizzazione l’operatrice di Legambiente Serena Maccelli.

Le insegnanti Nieri e Chirici hanno curato la traduzione in C.A.A. per favorire gli alunni non italofoni e con disabilità.

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QUANTI CLIMI?Il laboratorio si è svolto

con la presentazione

delle diverse

fasce climatiche

presenti

nel nostro pianeta.

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CLIMA vs METEO

Il clima è l'insieme delle condizioni atmosferiche medie (temperatura, precipitazioni, umidità, pressione, ventosità) che caratterizzano una determinata regione geografica nel corso del tempo (da un minimo di 30 anni a migliaia di anni).

Il meteo è composto dagli elementi temperatura, pioggia e vento che percepiamo quotidianamente e possono cambiare di giorno in giorno o di ora in ora.

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Spiegazione di alcuni proverbi

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… ma i proverbi possono essere seguiti anche oggi?

PURTROPPO NO!!!

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NEL TEMPO L'UOMO CON LE SUE ATTIVITA‘

HA PRODOTTO …....

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• DESERTIFICAZIONE

• RISCHIO DI ALTERAZIONE PER GLI ECOSISTEMI

• AUMENTO DI EVENTI METEROLOGICI ESTREMI

• SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI

1920

2000

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Effetto serra

Page 76: Tre passi nel quartiere di oggi per difendere il territorio di domani

Il cambiamento del clima influenza i nostri comportamenti e stati d’animo. Le nostre emozioni

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PER COSTRUIRE IL CALENDARIO METEO DI CLASSE CI SIAMO ACCORTI CHE AVEVAMO

BISOGNO DI DATI RELATIVI ALLA TEMPERATURA, PRESSIONE ATMOSFERICA, LE DIREZIONE DEL VENTO E LA QUANTITA'

DI PIOGGIA PRECIPITATA.

COME FARE?????

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….PER AVERE UNA STAZIONE

METEOROLOGICA!

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ABBIAMO BISOGNO DI AVERE UNA STAZIONE

METEOROLOGICA TUTTA NOSTRA.METTIAMOCI ALL'OPERA

Dividiamoci in 5 gruppi che si occuperanno di realizzare:

1) pluviometro2) anemometro3) barometro4) banderuola5) tabella di registrazione giornaliera

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Costruzione del Barometro

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AnemometroUtilizzando materiali di riciclo abbiamo costruito il nostro anemometro

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Banderuola

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ECCO LE TABELLE PER LE RILEVAZIONI SETTIMANALI

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Resoconto della temperatura del mese di maggio 2015

Ricerca di altri dati storici sulla temperatura di Prato (i dati trovati riguardavano pochi anni e perciò non è stato possibile effettuare un’indagine statistica).

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Risultati ottenuti

L’attuazione di questo progetto ha permesso agli alunni di raggiungere in buona parte le competenze trasversali previste, lavorando in un clima sereno e positivo, rafforzando lo spirito di collaborazione e condivisione.Attraverso le attività laboratoriali e manuali è stato possibile far comprendere ai bambini concetti più astratti legati alla meteorologia.Questo percorso metodologico, arricchito dalla C.A.A., ha permesso un effettivo coinvolgimento di tutti gli alunni.

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Documentazione dell'Unità di competenza:Dalla fabbrica alla forchetta: a giro

per Prato

Istituto scolastico:I.C.Don Lorenzo Milani - Prato

Destinatari:Classe 2a A, Scuola secondaria di I

grado

Ore dedicate al percorso: circa 18 ore

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Descrizione della genesi del percorso didattico

Come è stato costruito il percorso: Il percorso è stato costruito tenendo conto delle indicazioni nazionali sulle competenze e cercando di collegarlo con argomenti trattati nelle singole discipline .

Da chi è stato costruito il percorso: Il percorso è stato costruito dall’insegnate di scienze e matematica

Laura Fabbri in collaborazione con le insegnati della scuola primaria Marzia Chiti e Monia Gori.

E’ stata consultata per la realizzazione l’operatrice di Legambiente Elena Canna ( per un totale di 8 ore).

Il percorso è stato realizzato in classe dalla prof.ssa Laura Fabbri coadiuvata dalla prof.ssa Antonella di Cristofaro.

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Descrizione della genesi del percorso didatticoCollocazione nel curricolo verticale:

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Descrizione della genesi del percorso didattico

Dai “Traguardi per lo sviluppo delle competenze” e dagli obiettivi del curricolo verticale:

Essere consapevoli che ciascuno con i propri comportamenti può contribuire la cambiamento climatico.

Sottocompetenze:

Comprendere il modo in cui le nostre scelte alimentari influiscono sul clima.

Riflettere sul fatto che i comportamenti alimentari di ogni persona influenzano l’ambiente circostante.

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Descrizione della genesi del percorso didattico

Ricaduta sulle discipline:

Il contenuto della presente UdC si raccorda con il laboratorio di alimentazione tenuto nel corso del I quadrimestre dalle insegnanti di Scienze (nell’ambito dei LSS) e Italiano. Inoltre esso si lega con le singole discipline:

Matematica: raccolta dei dati e loro rappresentazione.

Scienze: Alimentazione e educazione alimentare; i cambiamenti climatici.

Tecnologia: la filiera produttiva.

Geografia: conoscenza del territorio e cambiamenti climatici.

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Dalle cartelle e dal cestino ho raccolto delle confezioni di diversi tipi di alimenti.

Gli alunni, suddivisi in piccoli gruppi, hanno letto le etichette dagli alimenti e dalle bevande e hanno riportato sul proprio quaderno le informazioni principali:

Etichettature degli alimenti

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Nome del prodotto

Ingredienti

Informazioni nutrizionali

Provenienza e/o luogo di produzione

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Dalla lettura sono emerse alcune importanti considerazioni dai vari alunni, in particolare inerenti il luogo di produzione:

Silvia: “L’etichetta non dice da dove arrivano gli ingredienti”.

Michele: “Ma prof. allora il luogo di produzione non è dove coltivano gli ingredienti, ma è dove vengono “messi insieme” gli ingredienti!”

Sandro: “Queste noccioline arrivano dalla Germania!”

Pietro: “Lo stabilimento dove viene prodotto non corrisponde al luogo dove si trova la “fabbrica” di chi vende”

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Alimenti e produzione di CO2

Il primo intervento dell’operatrice di Legambiente E. Canna ha permesso di effettuare:

1)un recupero dei concetti inerenti l’etichettatura dei prodotti alimentari e una riflessione sulla provenienza degli ingredienti;

Controllo della merenda di Desiree e lettura etichette dei prodotti.

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2) un’attività di brainstorming relativa all’effetto serra e alla produzione di CO2 con identificazione di concetti chiave che successivamente hanno portato alla costruzione di una mappa concettuale condivisa dalla classe dal titolo “Produzioni alimentari e cambiamenti climatici”

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Alimenti e produzione di CO2

3) iniziare il test inerente l’impronta ecologica. Il test è stato concluso durante le ore di lezione di scienze.

L’elaborazione dei dati è stata abbastanza semplice: tutti gli alunni si sono collocati nella fascia 150 – 350, proprio come la

maggior parte degli italiani!!!!!

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Alimenti a filiera corta: Il Gran Prato

Uscita presso il panificio Focacci di Prato che produce il Gran Prato.

Il titolare spiega il procedimento produttivo e l’origine degli ingredienti del Gran Prato ...

... Il grano della “piana pratese” viene macinato a Vaiano (PO) …

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... con aggiunta di acqua e lievito madre si prepara l’impasto …

... l’impasto viene fatto lievitare (e noi l’abbiamo potuto toccare!!!) …

... cottura nel forno…

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... ecco pronto il Gran Prato…

Ora la parte migliore: assaggio e giro turistico a Prato!

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I ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi, hanno approfondito l’argomento e poi hanno relazionato in classe:Gruppo 1: Il GranPrato con ppt.

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Gruppo 2: Dal prodotto alla filiera. Cartellone per la classe.

Tipi di FILIERA

Filiera del PANE

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World cafè: “dire, fare, …cambiare!”

L’aula è stata trasformata in un bar: i banchi raggruppati, i foglio A4 e A3 usati come tovagliette; i gruppi formati. Gli alunni hanno portato anche bibite e bicchieri per creare un clima da “cafè”.

L’operatrice di Legambiente, Elena Canna, legge le “regole” del wold cafè.

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Le insegnanti Fabbri Laura e di Cristofaro Antonella scelgono i “master” tra i componenti del gruppo e poi si immedesimano nel world cafè!.

Ogni alunno ha scritto le sue riflessioni sul foglio A4; il master del gruppo le ha raccolte nel foglio A3. Ad ogni domanda i ragazzi cambiavano tavolo. Il Master al termine dell’attività ha relazionato.

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1) Perché è così importante ciò che decidiamo di mangiare?

Le risposte uguali dati da diversi Master non sono state inserite per motivi di spazio.

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2) Ipotizziamo per un attimo che nel mondo tutti i problemi legati al cibo e ai cambiamenti climatici siano stati risolti: come è stato possibile?

Questa è stata considerata la domanda più difficile...

… le risposte sono state molto fantasiose!

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3) Cosa possiamo fare concretamente e quotidianamente (come individui, come famiglie, come scuola) per migliorare la situazione?

Questa è stata considerata la domanda più divertente. Effettivamente ci sono state proposte molto diverse e creative.

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Il World cafè ha dato vita a molti argomenti di discussione, che sono stati sviluppati nei giorni seguenti in classe.

I ragazzi, divisi in piccoli gruppi effettuati da loro stessi, hanno approfondito, su suggerimento dell’insegnante , alcune tematiche emerse (come i prodotti a km 0, la produzione dell’olio di palma).

Le risposte alla domanda 3 sono state la base per realizzare:

1) lo spot in ppt inerente la riduzione dei consumi e della produzione di CO2;

2) il volantino inerente le buone pratiche alimentari da distribuire ai coetanei.

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Alimenti a km0Ai ragazzi è stato chiesto di documentare, anche con strumenti informatici, alcune tipologie di etichette di prodotti a km 0.

I ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi e poi hanno relazionati in classe.

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Il caso particolare: l’olio di palmaNel primo incontro con l’operatrice di Legambiente è stato citato l’olio di palma come un ingrediente molto diffuso in tante preparazioni alimentari. Alcune ragazze hanno deciso di approfondire l’argomento e di esporre alla classe il loro lavoro e le loro riflessioni su tale argomento..

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Zone di produzione dell’olio di palma.

L’olio di palma viene usato in tantissimi cibi, il confronto con le etichette di prodotti che consumiamo quotidianamente ce lo ha confermato!!!!

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Spot in ppt

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VolantinoUn gruppo di ragazze ha creato il volantino per pubblicizzare le buone pratiche alimentari necessarie per ridurre l’inquinamento e la produzione di CO2.

Presentazione del volantino agli alunni dell’IC Don Milani.

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•Fronte e retro del volantino delle “@ragazze verdi & co.”.

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Risultati ottenutiPer la verifica finale:E’ stata costruita una verifica con risposte multiple, completamento, di brani ma

anche domande aperte inerenti le attività effettuata.

L’analisi dei risultati complessivi è per me molto positiva, perché la percentuale di alunni che hanno raggiunto risultati oltre la sufficienza è molto migliorata rispetto alle precedenti verifiche.

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Risultati ottenuti

Per quanto riguarda la valutazione del percorso effettuato nell’ambito del gruppo-classe posso affermare che ho riscontrato:

- un maggiore coinvolgimento dei ragazzi nelle varie attività, valutabile con un impegno preciso nel portare i materiali e quanto necessario allo svolgimento del percorso e con una seria e puntuale risposta alle richieste (per esempio puntualità nella consegna degli elaborati, dei cartelloni e delle presentazioni in ppt);

- entusiasmo e precisione nell’effettuare il lavoro di gruppo;

- un maggiore numero di interventi nella fase di “ipotesi” anche da parte di alunni che normalmente sono poco partecipativi.