TRAVATURE RETICOLARI RETICOLA… · strutture reticolari.notebook 1 February 17, 2013 TRAVATURE...

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strutture reticolari.notebook 1 February 17, 2013 TRAVATURE RETICOLARI Si definiscono TRAVATURE RETICOLARI quelle strutture costituite da uninsieme di aste collegate fra loro in alcuni pun ti (detti "nodi") in modo che il complesso risulti indeformabile . I nodi , che costituiscono i punti di collegamento fra le varie aste, sono, nella pratica, giunzioni rigide ottenute per saldatura o per bullonatura . Lo studio teorico della struttura si semplifica notevolmente se si suppone che in ogni nodo sia costituito da una cerniera ideale.

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    TRAVATURE RETICOLARISi definiscono TRAVATURE RETICOLARI quelle strutture costituite da un insieme di aste collegate fra loro in alcuni punti (detti "nodi") in modo che il complesso  risulti indeformabile .

    I nodi , che costituiscono i punti di collegamento fra le varie aste, sono, nella pratica, giunzioni rigide  ottenute per saldatura  o per bullonatura . Lo studio teorico della struttura si semplifica notevolmente se si suppone che in ogni nodo sia costituito da una cerniera ideale.

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    L'intera struttura  risulterà indeformabile  solamente se le aste ed i relativi nodi  saranno in numero  sufficiente  e disposti in modo opportuno  per impedire qualsiasi movimento.

    Generalizzando ne segue che per avere un sistema indeformabile deve risultare che:

    a = 2  n  3 a : numero di asten : numero dei nodi

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    a = 2  n  3a : numero di aste

    n : numero dei nodi

    Questa condizione non è sufficiente ad assicurare l'indeformabilità della struttura se le aste non sono disposte in modo opportuno, tali cioè da non risultare sovrabbondanti in qualche parte della travatura, scarseggiando contemporaneamente in un altra.

    a) posizione corretta b) posizione errata

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    Una seconda semplificazione, introdotta nello studio delle travature reticolari, riguarda la disposizione dei carichi applicati; si suppone che essi agiscano concentrati nei nodi della struttura stessa.

    Le ipotesi semplificative fin qui fatte ( 1) nodi articolati , 2) carichi applicati sui nodi ) semplificano lo studio delle strutture reticolari;

    ogni asta infatti (articolata con due cerniere alle estremità e scarica su tutta la sua lunghezza) sarà  sollecitata solo da una forza avente per retta d'azione il suo asse longitudinale.

    Le aste risulteranno quindi TESE o COMPRESSE e di conseguenza costituiranno un insieme di tiranti o di puntoni.

    tiranti  (le sue estremità tendono ad allontanarsi) puntoni  (le sue estremità tendono ad avvicinarsi)

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    Il problema è così ricondotto alla determinazione degli sforzi  (S) che si sviluppano nelle singole aste in funzione delle forze esterne  (F) e delle reazioni dei vincoli  (R).

    Ovviamente il numero degli sforzi incogniti eguaglia il numero delle aste presenti nella struttura; il problema potrebbe essere risolto con l'impiego delle equazioni generali della statica applicate ad ogni nodo della travatura, ma risulterebbe molto laborioso, in considerazione del numero dei nodi talvolta notevole. Si preferisce usare procedimenti particolarmente adatti al tipo di travatura in esame; esponiamo i metodi  più comuni.

    Vediamo ora qualche metodo utilizzato.

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    EQUILIBRIO DEI NODI

    a = 2  n  3a=5

    n=4

    5 = 2 * 4  3 OK !

    travatura ISOSTATICA

    Ogni nodo è in equilibrio sotto l'azione delle forze esterne (carichi esterni, sforzi nelle aste, etc..) che vi concorrono; per ogni nodo si può quindi effettuare la scomposizione della forza nota (o delle forze note) nelle direzioni individuate dalle aste stesse ( e quindi degli sforzi incogniti ) ivi connesse.

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    "A"

    EQUILIBRIO RELATIVO AL NODO "A"

    Ra

    S2

    S1

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    "A"

    EQUILIBRIO RELATIVO AL NODO "A"

    Ra

    S2

    S1

    S2

    S1 sono le forze che le aste esercitano sui vincoli

    per il principio di azione e reazioni

    le forze che i vincoli esercitano sulle aste sono  S2S1

    S1

    S2

    S2

    S1tiranti

    puntoni

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    "C"

    EQUILIBRIO RELATIVO AL NODO "C"

    S1

    sono le forze sulle aste

    S1

    S1tiranti

    puntoni

    S5S3

    F

    S5 S1

    S3

    S5 S1

    S3

    F

    S5S3

    S1

    S5

    S5

    tiranti

    S3

    S3

    (1)

    (5)

    (3)

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    METODO DI RITTER

    E' un metodo analitico che sfrutta l'equilibrio dei momenti di tutte le forze agenti (comprese le reazioni dei vincoli e gli sforzi incogniti) rispetto ad un punto del piano.

    Supponiamo una sezione ideale (zz) che taglia tre aste non concorrenti in un punto; in tale ipotesi, il trono di sinistra dovrà essere in equilibrio  sotto l'azione dei carichi esterni e degli sforzi incogniti che le aste tagliate trasmettono alla rimanente parte della struttura.

    Scelto quindi ad arbitrio un punto del piano dovrà essere nulla la sommatoria dei momenti delle forze esterne e degli sforzi incogniti S2, S3 ed S4 rispetto a detto punto.

    f

    scelto "B" ad arbitrio come polo risulta:

    +

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    CONSIDERAZIONI SUI CARICHI APPLICATINel caso piu comune di una capriata coperta, si considera applicato in ciascun nodo il peso (P1) della copertura compresa fra le mezzerie A e B delle aste che precedono e seguono il nodo considerato; a questo si può aggiungere il peso (P2) delle aste stesse (comprese nel medesimo intervallo), la spinta del vento (Pv) sulla copertura e l'eventuale peso della neve (Pn).

    [ esempio spinta del vento: Pv =V sen2(α +10°) con V spinta del vento ]

    P = P1 + P2 + Pv + Pn

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    IL DIAGRAMMA DI CREMONA o METODO CREMONIANO

    Il procedimento basato sull'equilibrio dei nodi comporta la costruzione di tanti poligoni, quanti sono i nodi presenti nella struttura; il grafico può tuttavia essere semplificato se si considera che ogni poligono ha uno o più lati equipollenti (ad eccezione del verso) ai lati di altri poligoni.Si possono pertanto conglobare tutti i poligoni facendo coincidere i lati corrispondenti, ottenendo una figura unica che prende il nome di "diagramma di Cremona" o "cremoniano"

    Nel cremoniano si indicano con un tratto marcato i puntoni e con linea sottile i tiranti.

    puntone tirante

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    Note le reazioni vincolari (calcolo semplice dato per già acquisito)  si inizia la costruzione del cremoniano riportando a parte i vettori rappresentanti le forze esterne, nello stesso ordine in cui si incontrano percorrendo il contorno della struttura in un senso prestabilito.

    1) si sceglie il senso di rotazione orario

    2) si inizia con il nodo "A" in cui concorrono le aste "1" e "2"

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    S2

    S1

    Ra

    S2

    S1

    Si traccia il triangolo di equilibrio tracciando dagli estremi del vettore Ra le parallele alle aste sudette , nello stesso ordine in cui si incontrano ruotando intorno sl nodo nel senso di rotazione già prescelto per la travatura .

    Ra

    S2

    S1

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    S2

    S4

    si passa al nodo "E"

    S3

    S2

    S3 S4

    triangolo di equilibrio

    +S2

    S3 S4= S3

    S4

    Ra

    S2

    S1Ra

    S2

    S1

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    S5S4

    si passa al nodo "D"

    S7 S2

    S3 S4

    triangolo di equilibrio

    = S3S4

    Ra

    S2

    S1S4

    S7S7 S3

    S4

    Ra

    S2

    S1+

    S4

    S5S7

    S5 S7

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    STRUTTURA A 3 CERNIERE

    Trovare le reazioni vincolari e gli sforzi sulle aste.

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    1) si individua l'asta scarica, si segna la reazione (S) applicata nella cerniera "B" e diretta secondo l'asta stessa

    2) nella cerniera "C" che collega la trave carica  alla parete, si segnano le due consuete reazioni (Rx ed Ry) rispettivamente orizzontale e verticale

    3) si annulla la sommatoria dei momenti rispetto al punto "C", eliminando così le due incognite Rx e RY che , rispetto a tale punto, hanno momenti nulli; si ottiene;

    procedimento :

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    Data la travatura reticolare piana triangolata semplice , determinare gli sforzi normali 

    nelle aste  utilizzando i seguenti metodi: metodo dell’equilibrio ai nodi e metodo delle sezioni di Ritter

    ESERCIZIO "A"

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    EQUILIBRIO DEI NODI

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    metodo ANALITICO metodo GRAFICO

    EQUILIBRIO AL NODO "A"

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    EQUILIBRIO AL NODO "B"

    metodo ANALITICO metodo GRAFICO

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    EQUILIBRIO AL NODO "C"metodo ANALITICO

    metodo GRAFICO

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    EQUILIBRIO AL NODO "D"metodo ANALITICO

    metodo GRAFICO

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    EQUILIBRIO AL NODO "E"metodo ANALITICO

    metodo GRAFICO

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    In definitiva gli sforzi normali nelle aste della travatura esaminata risultano: 

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    METODO DI RITTER

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    Sezione di Ritter tt atta alla determinazione degli sforzi nelle aste 4, 5 e 6.

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