TRATTOURING - BOOK 1

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Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società Corso di Laurea Magistrale Architettura degli Interni e Allestimento. A.A. 2010-2011 TRATTOURING. Walk in Progress. Relatore Gennaro Postiglione Laureandi Mara Brozzi 735914 Francesca Pozzi 735273 Alice Truant 735681 s t o r i a e a n a l i s i

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Relatore Gennaro Postiglione Laureandi Mara Brozzi 735914 Francesca Pozzi 735273 Alice Truant 735681 A.A. 2010-2011 storia e analisi TRATTOURING. Walk in Progress. 2 6 INDICE : Progetto funzionale Progetto concettuale Bibliografia e Conclusioni Il tratturo Magno Casi studio Abstract e obbiettivi Analisi 3 4

Transcript of TRATTOURING - BOOK 1

  • Politecnico di MilanoScuola di Architettura e SocietCorso di Laurea Magistrale Architettura degli Interni e Allestimento.

    A.A. 2010-2011

    TRATTOURING. Walk in Progress.

    Relatore Gennaro Postiglione

    Laureandi Mara Brozzi 735914Francesca Pozzi 735273Alice Truant 735681

    s t o r i a e a n a l i s i

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  • 3INDICE :

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    3

    4

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    6

    Abstract e obbiettivi

    Il tratturo Magno

    Casi studio

    Analisi

    Progetto funzionale

    Progetto concettuale

    Bibliografia e Conclusioni

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  • 5ABSTRACT E OBBIETTIVI { Il Regio Tratturo, un segno fisico, tracciato nei secoli []un vero e proprio distillato di storie e memorie, parte del patrimonio intangibile locale che la nostra tesi si ripropone di indagare e raccontare.

  • 6ABSTRACT E OBBIETTIVI

    PERCHE TRATTOURING ?

  • 7Il lavoro di tesi, da noi sviluppato, nasce a partire da una ricerca precedentemente svolta durante il corso di Laboratorio di Progettazione degli Interni 2 che ha avuto come tema lindagine del fenomeno dellabbandono dei borghi abbandonati dellAbruzzo.In particolare, allinterno di questo corso, ci siamo occupate del Territorio Narrato, ossia della raccolta di fonti letterarie, di cronaca e video che raccontassero il territorio abruzzese e i suoi borghi.In sede di tesi abbiamo scelto di proseguire questa ricerca, focalizzando la nostra attenzione non pi sul fenomeno dellabbandono dei borghi, ma studiando invece il Tratturo Magno, percorso pastorale che attraversaquesti luoghi.

    ll Tratturo Magno una lunga via erbosa, di 230 km circa, che si estende da LAquila a Foggia.Questo percorso ha origine antichissime; sin dallepoca romana (III sec. a. C) veniva utilizzato dai pastori per compiere la transumanza, la migrazione stagionale delle greggi dallAbruzzo verso il Tavoliere delle Puglie. Il continuo passaggio delle greggi ha inciso una traccia ben precisa sul suolo, ancora oggi visibile. Il Regio Tratturo, segno fisico, tracciato nei secoli, rappresenta dunque un ricco repertorio dei caratteri regionali, un vero e proprio distillato di storie e memorie, parte del patrimonio intangibile locale che la nostratesi si ripropone di indagare e

    raccontare. Questa via pastorale, immersa nel paesaggio attraversa tre regioni: Abruzzo, Molise e Puglia. La stessa parola transumanza trans humus suggerisce il carattere di questo percorso come un filo narrativo che lega diverse terre .

    ABSTRACT E OBBIETTIVI

  • 8ABSTRACT E OBBIETTIVI

    La nostra tesi prosegue la raccolta bibliografica, sopracitata, di documenti letterari, di cronaca video, qui rappresentati sottoforma di icone. La raccolta delle fonti, tuttavia, non ha pi come oggetto il fenomeno dellabbandono dei borghi abruzzesi, ma focalizza la sua attenzione sui percorsi abbandonati che attraversano questi luoghi ed in particolare le regioni dellAbruzzo, del Molise e della Puglia. Si tratta dei percorsi tratturali, in passato utilizzati dai pastori per il trasferimento stagionale delle greggi.Lanalisi di questi percorsi diviene loccasione di raccontare storie e memorie locali minori, spesso dimenticate, parte del patrimonio intangibile di questo territorio.

  • 9ABSTRACT E OBBIETTIVI

    IL TERRITORIO NARRATO

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

    dai borghi abbandonati

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

    al percorso abbandonato

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    In Italia lintrecciarsi di queste vie armentizie, stimato in 3.100 km, si rileva nei territori delle regioni centro-meridionali. Le vie erbose si trovano diffuse principalmente in Abruzzo, Molise e Puglia. Le loro piste erano percorse nelle stagioni fredde in direzione sud, verso la Puglia, dove esisteva, presso la citt di Foggia, la Dogana delle pecore, mentre nei mesi caldi le greggi tornavano ai pascoli montani dellAppennino centrale. Lintero apparato stradale si origina nelle zone montane e pi interne dellarea abruzzese e si conclude nel Tavoliere delle Puglie. I principali tratturi che partono dallAbruzzo sono cinque: LAquila-Foggia, Celano-Foggia, Centurelle-Montesecco, Pescasseroli-Candela, Lucera-Castel di Sangro.

    ABSTRACT E OBBIETTIVI

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

    Se si osserva una cartina dellAbruzzo, senza andare troppo indietro nel tempo, per esempio nel 1959, si scopre una sorta di sistema vascolare di una regione che attraverso ogni erbal fiume silente (cos Gabriele dAnnunzio, nella poesia I pastori 1899 definiva il tratturo antico che scendeva al piano) alimentava la propria economia, quella della transumanza. I tratturi sono il luogo fisico sul quale una completa stratigrafia socio-storico-economica si manifesta nella misura pi evidente, testimoniando le varie identit culturali e gli elementi architettonici ed archeologici che coinvolgono il paesaggio e costituiscono un monumento naturale che si snoda per 230 chilometri, su percorsi larghi in media circa 110 metri.

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

    transumanza = TRANS + HUMUS

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    ABSTRACT E OBBIETTIVI

    In sede di tesi abbiamo scelto di analizzare un solo percorso tratturale che dallAquila conduce sino a Foggia.Si tratta del Tratturo Magno, detto altrimenti Regio Tratturo o tratturo del Re, con i suoi 230 km il pi lungo tra i tratturi italiani. Dal 1/06/2006 attiva la candidatura di La transumanza: i Regi Tratturi a Patrimonio dellumanit dellUNESCO, presentata dal Ministero per LAmbiente.La tesi analizza questo percorso perch considerato il pi emblematico tra i tratturi da un punto di vista storico-sociale.Il Tratturo Magno attraversa ben tre regioni italiane e diviene loccasione per raccontare lidentit di questi territori.

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    230 Km

    L Aquila

    Foggia

    ABSTRACT E OBBIETTIVI

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    1 IL TRATTURO MAGNO

    La storia del tratturo magno

    La pratica della transumanza

    La rete tratturale

    Il pastore

    Beni, simboli del tratturoglossario e tavole sinottico-sinestetiche

    I tratturi oggi{1.1

    1.2

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    1.4

    1.5

    1.6

  • 2020

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO1.1

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

    La transumanza un fenomeno di origine antichissima che si pu far risalire allet del bronzo, quando avvenne in Abruzzo lincontro fra le popolazioni neolitiche locali, stanziali e dedite allagricoltura, con i pastori e cercatori di metalli provenienti dallAnatolia. Ma solo con la completa conquista romana (intorno al 290 a.C.) e linstaurarsi di una struttura economico-amministrativa evoluta, si ebbe unespansione del fenomeno rimasto invariato fino al sopraggiungere delle ferrovie e dei mezzi di trasporto.I pastori restavano sui monti abruzzesi per circa cinque mesi, da giugno a ottobre, per poi tornare, in 3 settimane e percorrendo almeno 250 km, verso i pascoli delle pianure pugliesi per i restanti sette

    mesi. Il trasferimento invernale degli animali verso le pianure dellItalia meridionale era gi praticato in epoca sannitica, ma fu nel periodo dellImpero Romano che conobbe uno sviluppo notevole, per essere poi abbandonato nel medioevo a seguito dellinsicurezza delle vie di comunicazione.Le sviluppo in periodo romano della Transumanza e lasservimento delle terre del Tavoliere alla pastorizia sono remotissimi: gi nel primo secolo a.C. Varrone Reatino, nel De re rustica, registra lobbligo per i pastori del Sannio di denunciare il numero degli armenti introdotti nella pianura di Puglia e di corrispondere un tributo. Nel 1115 i Normanni emanano

    una Costituzione che istituisce un regime particolare per i pascoli, dettando agevolazioni e privilegi a favore dei pastori.Federico II, pur predisponendo misure per lagricoltura e incoraggiando la coltura della vite e dellolivo, non manca di tutelare e valorizzare i pascoli, riordinando lamministrazione della mena delle pecore.Egli sottopose il settore della pastorizia allamministrazione della Mena delle Pecore di Puglia, ma con la conquista di Napoli nel 1442 da parte di Alfonso dAragona, il Tavoliere delle Puglie divenne territorio feudale. Pari cura e attenzione hanno Carlo I dAngi e i suoi successori per la conservazione dei pascoli pugliesi, fonte di notevoli entrate fiscali.

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

    Giovanna II, salita sul trono di Napoli nel 1414, ripristina la Costituzione normanna, sottoponendo laffitto dei terreni a pascolo dei privati a rigidi vincoli e autorizzazioni e dispone che i pastori siano affidati ad una giurisdizione particolare, con un foro privilegiato e due giudici speciali. Re Alfonso dAragona riforma listituto e riordina tutte le precedenti disposizioni; col diploma del 1 agosto 1477, da campo di Tivoli, emana la prammatica della Dogana Menae Pecudum Apulie, confermando le consuetudini affermatesi nelle province di Penne, Capitanata e Terra di Bari e nominando il suo collaboratore Francesco Montluber Doganiere a vita e Procuratore speciale del Re.

    Una volta nominato doganiere reale nel 1447 Francesco Montluber organizz vasti estensioni di terre come riserva per ospitare gli animali durante la transumanza.A Lucera fu istituita la Regia Dogana della mena delle pecore, poi trasferita a Foggia da Ferrante dAragona: questa regolava non solo la gestione dei pascoli, ma anche il trasferimento degli animali.Montluber, avvalendosi degli ampi poteri del suo mandato, aggiunge al regio demanio altri pascoli, presi in fitto a tempo indeterminato da baroni, Universit (Comuni) e Luoghi Pii ed estende laffrancamento non solo agli animali, ma alle pecore, alle suppellettili e alle mercanzie.

    Il Tavoliere viene diviso in 23 locazioni, a cui se ne aggiungono altre 20, dette dei poveri, per i bisogni dei piccoli allevatori, spesso vessati dai locati pi ricchi con la subconcessione dei pascoli a prezzi proibitivi.Ciascuna locazione divisa in poste, mentre ai margini del comprensorio si reperiscono tre vasti territori, i riposi, destinati alla sosta delle greggi in attesa della ripartizione ed assegnazione degli erbaggi.Le zone da pascolo erano vincolate e nel contratto con i proprietari la dogana acquisiva il diritto al pascolo invernale, mentre i proprietari potevano esercitare il pascolo estivo. Lapertura della transumanza era fissata il 29 settembre, la chiusura l8 maggio.

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

    La transumanza era obbligatoria per gli allevamenti con pi di venti capi. Il trasferimento iniziava in Abruzzo alla fine di settembre quando si procedeva alla conta del bestiame ed allattribuzione dei pascoli. Il costo di un pascolo era di 8 ducati per ogni 100 pecore, ma i pastori erano esentati dal pagamento di tasse di passaggio durante la transumanza: il termine tratturi, infatti, deriva dal latino tractoria, che indicava il privilegio di libero passaggio sulle vie pubbliche per i greggi durante la transumanza gi nei codici teodosiano e giustinianeo. I pastori avevano dazi ridotti sul sale e nessun dazio per i viveri che trasportavano per il proprio sostentamento. In caso di problemi con la giustizia, venivano giudicati da magistrati della Dogana di

    Foggia. I pastori avevano anche lobbligo di vendere a Foggia i loro prodotti (lana, agnelli, formaggio) e la citt divenne un importante centro commerciale: alla Fiera di Foggia, che iniziava l8 Maggio, partecipavano mercanti provenienti anche dal Nord Europa.Laccesso al Tavoliere delle Puglie avveniva solo attraverso sei passi (Guglionesi e Civitate, Ponterotto, la Motta, Biccari e San Vito, Ascoli e Candela, Melfi e Spinazzola) a guardia dei quali cerano i cavallari, che controllavano il possesso del Nulla Osta della Dogana da parte dei pastori che lasciavano il Tavoliere.Per agevolare la transumanza, anche il percorso dei tratturi era di propriet della dogana.

    Le vie erbose che attraversano fittamente questa regione prendono il nome di tratturi, bracci di tratturi, tratturelli.La larghezza dei Tratturi, arterie principali di questo complesso sistema viario, era fissata a 60 passi napoletani (111,6m), per consentire il movimento quasi contemporaneo di migliaia di animali. Ad essi si aggiungevaano i Tratturelli, direttrici secondarie per spostamenti locali o come accesso ai tratturi con larghezze di 20, 15 o 10 passi napoletani (37, 27.75 o 18.5 m), ed i Bracci, direttrici di raccordo tra pi tratturi o tratturelli. Per le autorit lungo il loro itinerario, cera lobbligo di mantenerne sgombro il percorso della via erbosa.

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

    Complessivamente la Dogana asserve una superficie enorme di territorio, valutata nel 1548 in 15641 carra (312.820 versure; una versura = 1,2345 ettari) e 18.000 carra verso la met del 1700. Con listituzione della locazione dOtranto e con la Doganella dAbruzzo, che per dal 1650 avr amministrazione autonoma, il territorio della Dogana arriva a comprendere una regione vastissima, che abbraccia le pianure e le pendici che vanno dal Leccese su fino al Teramano.Il massiccio sostegno dato alla pastorizia, le agevolazioni e i privilegi di natura giuridica ed economica, lalienazione di larga parte del patrimonio agricolo, finiscono ben presto per provocare lo spopolamento delle campagne.

    Sono abbandonati molti casali e molte masserie, le strade deperiscono; le acque, non pi regolate dalluomo, diventano stagnanti e portatrici di malattie. Una situazione disastrosa che provoca molti squilibri e arretratezze, i cui pesanti effetti si faranno e si fanno sentire fino ai giorni nostri.Con la legge del 2 agosto 1806 di Eversione della feudalit Giuseppe Bonaparte abol il regime della dogana, costituendo lAmministrazione del tavoliere e dando inizio ad un progressivo passaggio dalla pastorizia allagricoltura, che aggred anche le aree destinate ai tratturi.La legge 746 del 20 dicembre 1908 istitu il Commissariato per la Reintegra dei Tratturi, con lo

    scopo di mappare come terreno demaniale i quattro tratturi pi importanti, alienando gli altri. Per questo venne realizzata la Carta dei tratturi, tratturelli, bracci e riposi, aggiornata nel 1959, con il percorso di tutti i tratturi esistenti: larea complessiva di 12000 ettari risult utilizzabile per 5300, mentre 6000 erano occupati da strade, ferrovie e corsi dacqua ed i restanti 3900 risultarono inutilizzabili.I decreti legge del 15 giugno 1976, 20 marzo 1980 e 22 dicembre 1983 inseriscono i tratturi tra i beni sotto Tutela delle cose dinteresse Artistico o Storico. In questo ambito la Regione Molise, con la legge n.9 del 1997, istituisce il Parco dei Tratturi.

    Dal primo giugno 2006 inoltre attiva la candidatura di La transumanza: i Regi Tratturi a Patrimonio dellumanit dellUNESCO, presentata dal Ministero per LAmbiente con le regioni Abruzzo, Molise, Campania e Puglia.Infine il 26 giugno 2009 a Campobasso, in occasione della conclusione del progetto europeo La Maratona della Transumanza, stata decisa la candidatura di un nuovo progetto transnazionale su Tratturi e Civilt della Transumanza, il cui iter si prevede possa concludersi nel 2013.

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    LA STORIA DEL TRATTURO MAGNO

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    LA PRATICA DELLA TRANSUMANZA1.2

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    LA TRANSUMANZA

    Con il termine transumanza si intende un modello di pastoriziabasato sullo spostamento alternato e periodico delle greggi tra regioni a diverso regime climatico.Essa non va intesa n come Pastorizia nomade n come stanziale ma come pastorizia organizzata allo sfruttamentodiretto delle greggi ed orientata verso economie di mercato.Questo fenomeno millenario, rintracciabile anche in altripaesi europei, in Italia trova la sua pi evoluta affermazionenelle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania eBasilicata.In queste regioni, quando la pianura diveniva inospitale edarida a causa del caldo, greggi e

    loro addetti si trasferivano in montagna, per fare ritorno con il primo freddo autunnale in pianura.La transumanza, rintracciabile gi nel periodo preromano, si sviluppa per mezzo della razionalizzazione e completamento dei tratturi voluto dai Romani e realizzato attraverso il collegamento degli stessi con la rete delle consolari; questo momento segna il passaggio da fenomeno spontaneo a industria della transumanza come attiviteconomica organizzata e tutelata dallAmministrazione centrale.Il prelievo fiscale e la conseguente protezione pubblica da parte dello stato viene pi volte ribadita lungogli spazi adibiti a tale attivit, cos come alla porta Bojano della citt

    di Saepimun dove una lapide ricorda ai Magistrati di far rispettare i transumanti per ordine dei Prefetti di Roma.

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    LA TRANSUMANZA

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    LA TRANSUMANZA : DATI NUMERICI

    1500 1600 1700 18001400 1900FENOMENO IN DESCRESCITA

    n CAPILintera consistenza tratturale oggi risulterebbe costituita da una rete di oltre 3.100 chilometri di strade, estese, nel complesso, circa 21.000 ettari, alla fine dell800 la rete dei tratturi nella sola provincia di Foggia era di 370 chilometri.Da notizie saltuarie ed un po approssimative si ricava, invece, lentit della transumanza in numero di capi transitati:I dati del 1602 e 1604 paiono eccessivi, effetto certo di esagerate professazioni di numero di capi per ottenere maggiori superfici in assegnazione, mentre la repentina riduzione del 1610 venne causata da una epidemia del bestiame, e quella del 1612 da un inverno particolarmente rigido al quale molti animali non sopravvissero. Dal 1840 il numero dei capi andato sempre decrescendo.

    Anno 1440 capi 2.500.000Anno 1461 capi 900.000Anno 1474 capi 1.700.000Anno 1494 capi 1.700.000Anno 1540 capi 1.050.000Anno 1556 capi 1.057.780Anno 1574 capi 3.000.000Anno 1592 capi 3.747.000Anno 1602 capi 4.700.000Anno 1604 capi 5.500.000Anno 1610 capi 2.000.000Anno 1612 capi 580.000Anno 1649 capi 1.200.000Anno 1733 capi 850.000Anno 1793 capi 750.000Anno 1808 capi 700.000Anno 1815 capi 950.000Anno 1840 capi 1.200.000Anno 1860 capi 760.000Anno 1877 capi 730.000Anno 1951 capi 400.000Anno 1958 capi 205.000

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    LA TRANSUMANZA : DATI NUMERICI

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    RETI TRATTURALI1.3

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    LA RETE TRATTURALE IN ABRUZZO, MOLISE E PUGLIA

    Oggi dellantica rete rimangono 16530 ettari, di cui 6000 occupati da strade, ferrovie o corsi dacqua e 3000 che risultano impraticabili per la forte pendenza.I pi grandi, situati in pianura per facilitare lentrata delle numerose greggi nel Tavoliere, erano larghi fino a 111 metri, quelli piccoli 55. Vi erano punti di sosta, i cosiddetti riposi, strategicamente posti in zone ampie (fino a 56 ettari) ombreggiate e ricche dacqua, adibite al ristoro di greggi e pastori. Nel 1870 la pianta ufficiale dellAbruzzo ne contava 24, pi una dozzina di interni ma le ricognizioni sul terreno hanno identificato almeno una decina di grandi tratturi e una sessantina di tratturelli.

    Lestensione in km dei principali tratturi italiani :

    Tratturo LAquila - Foggia 230 km

    Pescasseroli - Candela 211km

    Celano - Foggia con 207 km

    Castel di Sangro - Lucera 127 km

    Centurelle - Montesecco 120 km

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    LA RETE TRATTURALE IN ABRUZZO, MOLISE E PUGLIA

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    LA RETE TRATTURALE IN ABRUZZO, MOLISE E PUGLIA

    Sin dalle origini la pastorizia ha avuto caratteristica nomade e migrante, alla ricerca di acque e pascoli naturali. Pratica costante della pastorizia migrante lalpeggio, praticato nelle zone del Nord Italia, dalla pianura verso i pascoli montani durante la buona stagione, altra la transumanza, tipica delle regioni centro-meridionali del nostro Paese, che consiste nella migrazione periodica, quasi esclusivamente di ovini, dal monte al piano (ottobre-giugno) attraverso millenarie vie erbose dette Trazzere in Sicilia, Tratturi nel resto delle altre regioni meridionali.La transumanza non fu un fenomeno solo del Mezzogiorno italiano; essa comprendeva lintera area mediterranea e aveva il suo centro in Spagna dove lallevamento

    transumante, gi praticato nel VI e VII sec. d.C., percorreva i tratturi dai Pirenei alle pianure meridionali della Mancia, dellEstremadura e del Guadalquivir, fino ad essere poi sistematicamente favorita con la costituzione di una grande organizzazione chiamata mesta o meseta, che dur dal 1272 al 1836.Lallevamento transumante fu tuttavia comune allItalia meridionale, gi prima dellepoca romana, ai Carpazi, ai Balcani, allAlgeria, alla Corsica, alla Provenza, alla Svizzera, alla Germania meridionale, alla Scozia e al lontano Cile.

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    LA RETE TRATTURALE IN ABRUZZO, MOLISE E PUGLIA

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    IL PASTORE1.4

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    IL PASTORE

    Una grande azienda pastorale poteva possedere fino a 5-10.000 ovini, oltre a numerosi cani, muli, asini e cavalli per il trasporto di cose e persone. Il tutto era gestito dal massaro, coadiuvato dal sottomassaro o caciario, addetto cio alla mungitura e alla lavorazione del formaggio e della ricotta. Vi erano poi i butteri che procuravano acqua, legna, paglia, curavano le recinzioni e gli equini. Infine vi erano i semplici pastori, sempre affiancati dai possenti cani-pastore, provvisti di cappello, gambali di pelle dagnello, bisaccia, bastone col manico ad uncino e coltellino. Ad ottobre il pastore aveva un giorno di riposo prima della partenza. Preparava la bisaccia e andava a farsi saldare il salario, in parte anticipato dal

    padrone durante lanno. Il giorno dopo si disfaceva il campo (addiaccio) e si procedeva al rito del guado, in cui tutti gli uomini disposti a imbuto permettevano il passaggio delle pecore in modo da poterle contare e inventariare. La marcia durava circa tre settimane e le soste avvenivano in numerose strutture costruite lungo i tratturi: chiese tratturali, casali e condole.Il ritorno avveniva dopo la fiera di Foggia (a maggio) e la marcia era ovviamente pi lunga. I ricoveri in montagna erano le pagliare, derivati dei trulli pugliesi, ma i pastori si rifugiavano anche in grotte o ripari tra le rocce della Majella.

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    IL PASTORE

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    LA GIORNATA TIPO DEL PASTORE

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    - Ore 4.30 si alzava dal SACCONE (tela cucita contenete paglia) - fino alle 8.30 MUNGITURA mattutina - Ore 8.30 COLAZIONE (pancotto, pane e formaggio, pane e lardo di maiale) - Ore 9.00 via col gregge lontano dal CASONE, con la SPARA (fazzoletto contenente pane e companatico) della merenda, con in mano la lunga PIROCCA di ornello (legno tipo frassino) per incitare gli animali. Nel CASONE intanto si provvedeva a seguire le MASCIOTTE (forme di cacio) fresche da salare ed arieggiare per lessiccamento, a mettere ordine nel CACIARO (stanzone adatto alla conservazione), a ricambiare sullARCICLOCCO (palo di legno)

    le MESCISCHE (pezzi di carne ovina o caprina essiccata al sole)e i PRESAMI (il caglio rappreso), a controllare il GIACCIO (recinto per le mandrie). - Al tramonto ritorno delle pecore e seconda mungitura, bollitura del latte nel CACCAVO per fare i formaggi, mentre nel CUTTURO bolliva la minestra, unico piatto caldo della giornata.

    Linverno di Puglia era fatto cos, ripetitivo e assillante, isolante e deprimente, in una campagna piatta e insidiata da paludi malariche.

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    LA GIORNATA TIPO DEL PASTORE

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    I TRATTURI OGGI1.5

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    I TRATTURI OGGI

    1 1.5

    I tratturi, da sempre soggetti a leggi di tutela in quanto destinati ad uso pubblico, sono sempre stati amministrati in qualit di beni demaniali. Eventuali usi diversi e temporanei, mai modificativi dello stato dei fatti, vengono assentiti solo con atto di concessione amministrativa.In epoca pi recente, sotto il nuovo Regno dItalia, lamministrazione dei tratturi, anche delle parti ricadenti nelle regioni cointeressate, Abruzzo e Molise, rimangono sempre a Foggia in capo alla Direzione di Reintegra dei Regi Tratturi del Regno dItalia, I tratturi, in quanto monumento delle storia economica e sociale del territorio pugliese, interessato dalle migrazioni stagionali degli armenti e in quanto testimonianza archeologica di insediamenti di

    varia epoca, vengono conservati al demanio armentizio regionale e costituiscono il Parco Tratturi della Puglia. Cos recita larticolo 1 della Legge regionale 23 dicembre 2003, n.28 in materia di Disposizioni delle funzioni amministrative in materia di tratturi. Oggi, la consistenza originaria dei tratturi risulta di molto ridimensionata, al loro posto ci sono anche grosse strade di comunicazione, pezzi consistenti sono rimasti inglobati nei centri urbani (tronchi urbani).I tracciati dei tratti pi impervi, delle nostre zone collinari, sono individuabili solo con carte alla mano, poi strette e lunghe strisce residuali ai bordi degli originali tracciati concesse per passaggi o in coltivazione ai privati, rispettivi proprietari frontisti.

    LUfficio Parco Tratturi in Foggia, che ha sostituito il precedente Ufficio Demanio e Patrimonio della Regione Puglia, ne cura lamministrazione su tutto il territorio regionale. Fra le altre cose, questo ufficio, sta curando un progetto che riporti alla luce, ridando vita, il tracciato di un vecchio tratturo che porta da Foggia verso zona Incoronata.

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    I TRATTURI OGGI

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    I TRATTURI OGGI

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    Dopo il progressivo declino della pastorizia si verifica uninesorabile abbandono della rete tratturale fino a che, con listituzione del Commissariato per la reintegra, non si tutelano i quattro tratturi principali e si alienano i percorsi minori.I piani di vendita legali e le utilizzazioni abusive, che cercano di ampliare i fondi coltivati, non risparmiano neppure questi percorsi principali fino a quando non vengono tutelati ai sensi della legge 1089/39 in ragione di quattro decreti del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, stilati negli anni 70 e 80.Sia la volont di tutela esercitata dalle locali Soprintendenze che quella di recupero della memoria storica rintracciabile allinterno delsociale, si scontrano con il problema del come preservare e recuperare una rete tanto vasta essendo impensabile che le Amministrazioni

    Pubbliche possano destinare enormi e crescenti capitali perlacquisizione, il restauro e il mantenimento di questi verdi tracciati e delle loro pertinenze architettoniche.Quindi, non possibile redigere un progetto che si limiti allapplicazione del solo vincolo, anche perch questo, se non accompagnato da concrete iniziative di valorizzazione, potrebbe produrre solo pratiche illegali di acquisizione ed utilizzo di questi beni, ma necessario che la limitazione duso sia parte attiva di un pi generale progetto di sviluppo.E dunque indispensabile che lesplorazione progettuale muova dal riconoscimento del limite duso di questa rete, oltre il quale insorge il decadimento, coniugando la conservazione con luso compatibile,

    rendendo questi beni, economicamente produttivi cio, in grado di generare ricchezzadiretta ed indiretta.Ci porta alla percezione degli elementi di forza presenti nelle regioni e al loro inserimento allinterno di un progetto globale in grado di suscitare linteresse non solo degli operatori pubblici ma anche degli investitori privati e che si sviluppa attraverso la rilettura della rete tratturale come sistema di collegamento tra lAbruzzo regione verde e il promontorio garganico.Un progetto dunque, in grado di far interagire e collegare due regioni fisicamente distanti, attraverso il riuso della rete tratturale e delle sue emergenze, capace di integrare risorse naturali, archeologiche, storiche e culturali.

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    Si genera cos, un percorso di sviluppo che muove su tre direttrici fondamentali: Il progetto globale trova applicazione nei tratturi maggiori che si sviluppano trasversalmente lungo le regioni. I percorsi stabiliscono un itinerario ideale dicollegamento territoriale tra i parchi dellItalia centrale e quello del Gargano e intercettando la via sacra dei Longobardi, attorno ai quali, si propongono iniziative diversificate che fanno presa sullintegrazione tra risorse naturali, archeologiche, storiche e culturali producendo un complesso di strutture turistiche integrate di livello superiore, attraverso la conservazione della diversit biologica, la rivalutazione e riqualificazione delle emergenze storiche e culturali e ladeguamento delle strutture di accoglienza. Il progetto globale si pone anche quale animatore

    dello sviluppo e vuole, attraverso il coinvolgimento di Enti pubblici e operatori privati attivare azioni perstimolare la crescita dellimprenditoria, soprattuttogiovanile, identificando idee e progetti locali cantierabili. Questi tratturi, cos come quelli delle connessioni locali che da essi dipartono, costituiscono learticolazioni preferenziali dello sviluppo, valorizzandone in maniera mirata le risorse ambientali, economiche e turistiche, in una idea di percorso di sviluppo basata sulluso compatibile, di innovazione e di sviluppo dal basso (bottom up).Dal sistema del globale, che dal punto di vista progettuale viene identificato come sistema linearedi collegamento, diparte una sottosistema locale di tipo reticolare, che si sviluppa attraverso i tratturi minori.

    I tracciati del sitema globale, uniti a quelli del sistemalocale generano una rete che intercetta i valori naturali ed antropici, tipici della diversit ambientale regionale e li traspone in chiave progettuale comeoccasione di sviluppo locale.Ci esclude ogni considerazione di trattamento generico e semplificato di questo patrimonio, in quanto alla diversit degli ambienti locali corrispondono diverse soluzioni progettuali in quanto differenti sono le suscettivit che, in questa prima fase, sono state individuate in: Le aree protette; I tratturi dei parchi; I sapori; I mestieri; I parchi archeologici; Le tradizioni; La civilt contadina; I centri storici.

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    Il progetto locale cerca di perseguire i seguenti obiettivi: Conservazione della biodiversit per mezzo delluso compatibile delle risorse. Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, inteso non solo come risorse naturali ma anche come tradizioni culturali, storiche e religiose trasmesse nel corso dei secoli proprio per mezzo dei tratturi. Bisogner quindi, favorire la conoscenza e la valorizzazione delle aree e delletradizioni popolari per garantire un idoneo afflusso di visitatori, nel rispetto dellambiente. Recupero e fruibilit del patrimonio culturale con rafforzamento ed integrazione fra iniziative culturali e tradizioni locali, con valorizzazione della civilt agro-pastorale. Miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali

    in modo tale da garantire ai residenti parit di condizioni con lavita cittadina. Supporto agli operatori economici per lo sviluppo di economie di nicchia esterni al comprensorio, a mezzo di azioni dipromozione e valorizzazione della qualit delle produzioni ecocompatibili locali. Riqualificazione del patrimonio culturale-architettonico comestrumento strategico di sviluppo, facente presa su servizi per il turismo eco-compatibile e sullintegrazione tra imprese artigiane.La riqualificazione va letta non solo come recupero o consolidamento delle emergenze individuate ma come rivalutazione dei beni stessi attraverso la progettazione e lintegrazionedel loro riuso.

    Attraverso il processo di bottom up, ovvero attraverso il coinvolgimento diretto della popolazione locale, si consoliderla mentalit imprenditoriale in modo tale che questo costituiscail fondamento della crescita locale e regionale per il futuro.Particolare attenzione verr dunque data alla formazione dipromotori di sviluppo compatibile.

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    Alcune tra le tendenze pi significative del turismo contemporaneo fanno riferimento al concetto di turismo culturale.Questa nuova forma di turismo imposta il proprio marketing sul rapporto tra identit e consapevolezza che ne ha la comunit locale. Lo sviluppo turistico maturo va di pari passo con la crescita culturale della comunit locale.Per qualsiasi operazione di recupero e valorizzazione dellidentit di un territorio, occorre tenere conto della matrice storica.La civilt della transumanza ed il sistema dei tratturi, che la supportano territorialmente, sono stati al centro dei tentativi di rilancio del turismo abruzzese e molisano lungo direttrici non convenzionali gi a partire dai primi anni 90. E necessario che i valori storico-culturali siano posti al centro della

    strategia, ed importante rimettere al centro lidentit storico-geografica, attraverso la definizione degli elementi capaci di creare un identikit unico ed esclusivo di questo territorio e della sua comunit. Un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione dellidentit storica ed ambientale dei luoghi, dovr innanzitutto affrontare il rapporto tra turista e territorio o anche tra stanzialit e mobilit dellutenza turistica. Se vogliamo essere coerenti con lapproccio indicato, questo rapporto dovr essere strettamente legato alla rete tratturale. Non basta infatti tutelare e valorizzare i tratturi ancora esistenti, ma occorre impostare tutta la filosofia degli interventi in funzione di territorio. Si possono citare alcuni aspetti del problema a titolo esemplificativo.1) Il Parco Regionale dei Tratturi,

    istituito dalla LR 9/1997, del tutto inoperante, mentre sia nelle altre regioni italiane interessate al fenomeno storico della transumanza (Abruzzo, Puglia, Basilicata, Campania), sia a livelloeuropeo, si stanno attivando interessanti iniziative di coordinamento e rilancio.2) Il Piano strategico per la promozione del sistema turistico dellAbruzzo e del Molise hadedicato molta attenzione al sistema tratturale, affiancando alle modalit (equiturismo e trekking) gi sviluppate e promosse in maniera assolutamente volontaristica da strutture associative private, il cicloturismo. Ma al di l delle forme di percorrenza dei tratturi, occorrerebbe anche favorirne laccessibilit rispetto ai mezzi di trasporto tradizionali.

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    Inoltre i mezzi di spostamento alternativi (bici e cavallo) dovrebbero essere incentivati, in modo tale da ridurne i costi.3) Per quanto riguarda la ricettivit turistica stata riservata molta attenzione alla formula dellalbergo diffuso o della microricettivit. Essa andrebbe tuttavia resa pi coerente con il modello complessivo, proponendo un turismo sostanzialmente nomade, ma con basefissa (la masseria o il borgo, presso cui risiedevano locati, massari e pastori prima e dopo la transumanza). Il legame geografico con la rete tratturale dovrebbe perci essere privilegiato nella concessione di contributi pubblici al recupero e allutilizzo turistico del patrimonio rurale.

    4) La concessione di contributi riveste unimportanza fondamentale in operazioni di questo tipo; perch consente di imporre il consorziamento dei proprietari e le stesse modalit di recupero ed allestimento degli alloggi; condizioni senza le quali il modello destinato al fallimento.5) La rete dei servizi dovr essere necessariamente distribuita sul territorio, in corrispondenza della rete tratturale, fungendo da circuito di distribuzione dellofferta culturale nonch dei prodotti tipici del territorio, sia artigianali che agro-alimentari ed eno-gastronomici. Il sistema dei servizi potr appoggiarsi a quelle che erano le principali componenti tipologiche della rete tratturale: le masserie; i centri urbani;

    le taverne e le poste; le chiese e gli altri edifici di culto. Il modello ora abbozzato dovr interagire con gli altri progetti del Piano Strategico Territoriale, tra cui potremmo annoverare la creazione di un polo culturale di eccellenza, in grado di svolgere il ruolo di grande attrattore e, al tempo stesso, di centro di animazione della rete dei servizi turistico-culturali territorialmente diffusi.Si tratterebbe cio di utilizzare le tecnologie multimediali ed in particolare la realt virtuale per ristabilire un rapporto vivo ed interattivo con i luoghi, le memorie, le tematichedel territorio.

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    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO1.6

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    Con il diffondersi del cristianesimofurono costruiti lungo i tratturi enei territori ad essi relazionatimolte chiese segnate da unartestrettamente legata al mondopastorale.Questi luoghi erano moltoimportanti sia dal punto di vistaspirituale che commerciale.Infatti in prossimit di questechiese che si svolgevano le fierenei periodi della transumanza.

    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO

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    CHIESE TRATTURALI

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    La caciara una capanna in pietra a secco costruita e fruita dai pastori degli Appennini dellItalia centrale. Comunemente conosciuta come ca-panna a Tholos, in Abruzzo e nelle Marche prende il nome, appunto, di caciara. Le caciare erano utilizzate dai pastori per il proprio ricovero e per eseguire la lavorazione e il deposito temporaneo dei formaggi.

    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO

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    CACIARE PASTORALI

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    Lungo tutta la rete tratturale non vierano soltanto servizi per lepersone ma anche per gli animalicome le fontane e gli abbeveratoi.Questi sono disseminati lungo tutti ipercorsi ma, per la necessit diacqua sorgiva, sono concentratinelle zone medie e alte deitracciati.Molte di queste architetture sonoarrivate fino a noi e vengonoancora oggi utilizzate dai pastoristanziali.Questo patrimonio archeologico,seppur quasi del tutto sconosciuto,presenta caratteri di qualit edoriginalit.

    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO

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    FONTI TRATTURALI

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    I tratturi erano strade particolari adibite alla transumanza, ricche di pascoli per le greggi in transito e delimitate, in seguito alle numerose reintegre, da cippi con la sigla R.T. (Regio Tratturo) che ribadivano non solo i confini ma anche la presenza dello Stato. Facevano parte di file interminabili che sui lati delimitavano le antiche vie in modo da segnalarne inequivocabilmente i confini rispetto alla propriet privata. I cippi hanno forme diverse perch legati a tempi diversi e i primi risalgono alla fine del XVI sec.

    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO

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    CIPPI TRATTURALI

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    Le principali configurazioni che icentri localizzati lungo i tracciatitratturali assumono sono adavvolgimento, a fuso ed a ventaglio.1. Raiano - Celano Foggia;2. Arielli - LAquila Foggia;3. Castelfrentano-Centurelle Montesecco.

    BENI, SIMBOLI DEL TRATTURO

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    BORGHI LUNGO IL TRATTURO

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    GLOSSARIO DEL TRATTURO1.6

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    Fonte attrezzata per labbeveraggio degli animali, costituita da una grande vasca in pietra.

    ABBEVERATOIO

    AGRIMENSORE

    ALLISTAMENTO

    BRACCIO

    CACCHIO

    CALDAIO O COTTURO

    CAPPELLACAROSATORE

    CACIARA

    CASCIARO

    CIPPO LAPIDEO

    CROCE VIARIA

    CAPOMASSA

    COMPASSATORI

    COMPASSO

    CIAVARRARO

    BRACCIO TRATTURALE

    BUTTERACCHIO

    BUTTERO

    Antica tassaimposta sugli animali grossi in proporzi-one diretta alla distanza dei luoghi dorigine dalla Puglia.

    Ufficiale incaricato dalla Regia Dogana a provvedere alle misurazioni (reintegre) del suolo tratturale.

    (unit di misura) Unit di misura per tessuti e corde (0,65 metri).

    Arteria di collegamento della viabilit minore. I bracci sono considerati ulteriori vie second-arie del sistema.

    Aiutante del buttero nelle attivit di raccolta e conduzi-one del gregge.

    Addetto alla custodia di cavalli, muli e asini. Durante il viaggio era addetto al trasporto delle masserizie.

    Strumento di legno applicato al collo della pecora per immobilizzarla al momento della mungitura.

    Piccola pentola in rame per preparare il cibo.

    Edificio di culto costruito in prossimit dei tratturi consen-tiva i momenti di preghiera devozionale da parte dei pastori verso i loro santi protettori.

    Addetto alla tosatura delle pecore.

    La caciara una capanna in pietra a secco costruita e fruita dai pastori degli Appennini dellItalia centrale. Comune-mente conosciuta come capanna a Tholos, in Abruzzo e nelle Marche prende il nome, appunto, di caciara. Le caciare erano utilizzate dai pastori per il proprio ricovero e per eseguire la lavorazione e il deposito temporaneo dei formaggi.

    Addetto alla lavorazione del formaggio.

    Pastore addetto a sorveg-liare il bestiame di un anno.

    Elemento in pietra sbozzata con lindicazione RT (Regio Tratturo). Veniva posto durante le operazioni di reintegra come termine di confine tra il suolo coltivato e il tratturo. E possibile tro-vare cippi lapidei di diversa manifattura in base al peri-odo in cui vengono posti.

    Elemento architettonico devozionale posto in luoghi nevralgici dei percorsi trat-turali, costituiva oltre che un richiamo mistico anche un punto di orientamento per il cammino.

    Capo di un gruppo di pastori con terreno a pascolo in comune.

    Agrimensori incaricati della misura di pascolie fondi.

    Misura di pascoli e fondi e relativo strumento.

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    Promessa di pagamento al termine del periodo di sver-namento. Il pastore doveva sottoporre al funzionario delegato il bestiame che veniva contato e segnato nel libro mastro; al pastore veniva consegnata una bolla, la fida, che il locato provvedeva a pagare.

    Bagaglio che i pastori transumanti portavano con loro. Il fardello era fatto di una pelle di pecora ben conciata, allinterno i pastori mettevano due coperte e un cuscinetto che potevano utilizzare per ap-parecchiare un comodo

    giaciglio.

    Coltivazione di una superficie mi-nore o maggiore di quella presa in fitto. Coltivazione abusiva di terre destinate a pascolo o di porzioni di tratturi.

    Pascoli di propriet privata su cui la Dogana aveva diritto di prelazione nellaffitto del pascolo invernale.

    Distibuzione di erbaggi straor-dinari insoliti.

    Pascoli aggiuntivi alle locazioni e sottoposti allo stesso vincolo sin dal 1447.

    Pascolo estivo, dall8 maggio al 29 settembre.

    Pascolo invernale, dall30 settembre al 7 maggio.

    Strettamente legata al mondo della transumanza, la fiera rappresenta il mo-mento della compravendita dei prodotti pastorali. Tra le fiere pi importanti nei secoli si annovera quella di Foggia.

    Pecora di due anni.

    DISORDINE

    DISPENSAZIONE

    FARDELLO

    FIDA

    ERBACCI STRAORDINARI INSOLITI

    ERBACCI STRAORDINARI SOLITI

    ERBA STATONICA

    ERBA VERNOTICA

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    FELLATA

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    Edificio in muratura consen-tiva lo svolgersi di alcune attivit dellindustria lanaria e in particolare la lavatura e la sgrassatura dei filati o dei panni grezzi.

    Grossa sella di legno che si pone sul dorso degli animali da soma per collocarvi il carico.

    Struttura a supporto e presidio della produzione pastorale e cerealicola. Gli jazzi sono costituiti da un ampio recinto suddiviso in scomparti: da stalle realizzate in pietra viva con coperture in muratura o in legno e da alcuni locali, che servono anche da abit-azione per gli operatori. Qui, ac-canto a grandi camini si compie la lavorazione del latte.

    GUALCHIERAJAZZO

    IMBASTO

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    Proprietario degli armenti, colui che in epoca di Regia Dogana usufruiva delle locazioni. I Locati (affittu-ari) potevano essere ricchi imprenditori, feudatari, nobili, monaci, notabili, individui che avevano visto nel mondo transumante una possibile ricchezza.

    Grandi appezzamenti di ter-reno adibiti a pascolo.

    Pascolo per pastori del Regno o stranieri.

    Superficie riservata al bes-tiame di feudatari e grandi proprietari.

    Uomo di fiducia del proprietario di armenti, situato al vertice della gerarchia pastorale.

    Edificio in muratura at-trezzato per le attivit di produzione e trasformazi-one dei prodotti pastorali e cerealicoli.

    Blocchi naturali affioranti pressoch costituiti da rocce carbonatiche. Nelle fessure e voragini presenti hanno trovato riparo nei secoli anche i pastori.

    Struttura nella quale si provvede alla mungitura delle pecore, costituito da una costruzione centrale di forma generalmente quadrangolare, di dimensioni ridotte, fornita di due aperture contrapposte e comunicanti, ognuna con un recinto esterno di forma circolare.

    Appezzamento di terreno adibito a pascolo di buoi destinati alla lavorazione della terra; aveva lestensione di un quinto della superficie coltivata.

    Appezzamento di terreno adibito a pascolo unito alle terre a coltura per il sostenta-mento degli animali da lavoro; corrispondenza a meno di un quinto della superficie coltivata.

    Gregge di ovini di numero non inferiore a 200-250 capi.

    Pascoli riservati alle pecore mosce.

    LOCATO

    LOCAZIONI

    LOCAZIONE GENERALE

    MASSARO

    MASSERIA

    MORGIA

    MUNGITURO

    MEZZANA

    MEZZANELLA

    MORRA

    MUSCIALI

    LOCAZIONE PARTICOLARE

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    Unit base di misura lineare. Equivalente a 12 once e a 0,26 metri, per il palmo an-tico; a 10 once e 10 decimi e a 0,264 metri, per il palmo decimale.

    Unit di misura: un passo=1,852 mt.

    Ragazzo scapolo addetto al guardianato del bestiame.

    Pecora dalla lana sottile. Raz-za tipica della transumanza meridionale dovuta ad un in-crocio di arieti di razza meri-nos provenienti dalla Spagna con la razza locale carfagna.

    Le locazioni sono a loro volta suddivise in poste, terreni pi o meno grandi che vengono ceduti in affitto ai locati.

    Rappresentanti eletti a tutelare gli interessi dei pastori riuniti in una posta.

    Fu il sistema che sostitu laltro della numer-azione dei capi di bestiame, prescritto ad Alfonso I DAragona, e fu introdotto nel 1533 dal Doganiere Ferrante di Sangro. Mentre col sistema della numerazione la fida cor-rispondeva al numero dei capida immettere nei pascoli doganali, con la professazione (dichiarazione) era consentito chiedere pascolo per un numero di animali maggiore di quello reale, e pagando una fida pi alta si ottenevano maggiori erbaggi.

    Autorizzazzione concessa ai pastori per consentire loro di raggiungere con le greggi le locazioni e poste as-segnate e successivamente, scaduto il termine di affitto, di uscirne per ri-tornare alla residenza abituale. Pecore dalla lana ruvida .

    Pecore che non scendevano in Puglia tutti gli anni.

    Pecore dalla lana lunga e grossa per materassi.

    Pecore rilevate al Doganiere con il sistema della professazi-one.

    Pecore che restavano in Abruzzo e trascorrevano linverno nei pagliai.

    Pecore che scendevano in Puglia ogni anno.

    Incaricato dalla Dogana provvede-va a pesare la lana che i pastori depositavano nei fondaci a Foggia.

    Piccolo appezzamento di terreno sia a pascolo che a coltura.

    Terreno coltivato con sistema tradizionale di rotazione quinquen-nale con due anni di coltivazione a cereali e due a riposo; nei due anni di riposo era lasciato a pascolo delle greggi.

    Numero di pecore che potevano essere contenute inuna posta o locazione.

    Diritto del pastore ad avere dopo dodici giorni di lavoro tre giorni di vacanza, complessiva-mente la quindicina. In quei giorni di vacanza il pastore veniva sostituito dallo scapolo.

    PALMO

    PECORE PROFESSATE

    PECORE SOLITE

    PECORE PAGLIAROLE

    PESATORI DI LANA

    PEZZA

    PORTATA o TERRA DI PORTATA

    POSSEDIBILE

    QUINDICINA

    POSTAIOLI

    PROFESSAZIONE

    PASSI NAPOLETANI

    PASTORICCHIO

    PECORA GENTILE DI PUGLIA

    POSTEPASSATA

    PECORE CARPAGNE

    PECORE MOSCE

    PECORE INSOLITE

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    La Dogana della Mena delle Pecore di Puglia rappresenta una grossa azienda statale con autonomia propria capace di rendere ingenti somme di denaro. Istituita da Alfonso I dAragona il 1 agosto 1447 garantisce una gestione rigida della pratica transumante e norme severe sulla circolazione del bastiame tra lAbruzzo e la Puglia.

    Loperazione di reintegra era unattivit di controllo, di verifica e di ripristino delle zone usurpate. Gli agrimen-sori provvedevano a misurare il suolo tratturale e a reintegrarlo, portarlo cio alla misura prevista dalla Dogana.

    Vaste aree dedicate al pascolo e alla sosta degli animali. I riposi sono situati lungo il percorso tratturale e sono pi o meno grandi aree di pascolo attrezzate con fontanili e abbeveratoi, spesso si trovano in pros-simit di corsi dacqua per consentire labbeveraggio alle greggi e il rifornimento dacqua ai pastori.

    Vasta estensione di pascolo ove il bestiame sostava in at-tesa dellassegnazione della locazione o posta. I riposi funzionavano anche da posti di controllo e di blocco delle greggi per la conta dei capi e quindi la riscossione della fida.

    Dichiarazione del numero di pecore che il locato, vigendo il sistema della professazi-one, intendeva immettere nel Tavoliere.

    Terreno incolto adibito soltanto ad uso di pascolo.

    Cessare dellattivit di allevatore di pecore per mortalit di animali o per vendita del gregge.

    Pecore e vacche che non davano latte.

    Fondi di origine privatadei quali fin del secolo XV la Dogana con contratto si assi-cur in perpetuo gli erbaggi.

    Terreni a pascolo o a coltura appartenenti a luoghi pii.

    Terreni che un tempo destinati a pascolo venivano fittati per coltura.

    Terreni che un tempo destinati a pascolo venivano fittati per coltura.

    Le siepi costituivano la linea di confine tra il suolo coltivato e il tratturo, in genere erano di rosa canina, di biancospino o di prugnolo.

    Aiutante del massaro.

    Edificio in muratura in genere localizzato in prossimit del tratturo, consentiva la sosta e il riposo per gli agrimen-sori, i pastori e gli addetti alla transumanza e ai viandanti in genere.

    Cima, sommit.

    Forma di spostamento migra-torio di uomini e animali da un luogo di pianura a uno di montagna per consentire lapprovvigionamento di foraggio agli animali.

    Nel complesso sistema della transumanza costituiscono la viabilit secondaria. Questi in genere consentono di spos-tarsi da un tratturo allaltro in maniera trasversale, sono larghi in base alla morfologia dei luoghi e alla funzione che espletano 10, 15, o 20 passi pari a metri 18,50, metri 27,75, metri 37.

    Via erbosa che serviva per la trasmigrazione delle greggi, in origine calles pubblicae, mentre i privilegi di cui godevano i pastori furono chia-mati Tractoria nei codici di Giustiniano e Teodosio. Cos anche queste vie asunsero la denomina-zione di tractoria, indi tracturi per alterazione fonetica dialiettale. I tratturi ebbero negli anni larghezza variabile: in epoca aragonese erano larghi 60 trapassi (111 metri circa).

    REGIA DOGANA

    REINTEGRA

    RIPOSO LATERALE

    SIEPE

    TRATTURO

    TAVERNA

    TOPPO

    TRANSUMANZA

    TRATTURELLO

    TERRE IN PERPETUUM

    TERRENI AZIONALI

    TERRE SALDE A COLTURA

    TERRE SALDE A COLTURA

    SOTTO-MASSARO

    SALDO

    SPECORARE

    STERPE

    RIPOSO AUTUNNALE

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    Capretto di un anno.

    Caprone.

    ZURRACCHIO

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    1.6 TAVOLE SINOTTICO-SINESTETICHE

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    ERBACEE

    RAMPICANTI

    TAPPEZZANTI

    ARBUSTIVE

    ALTO FUSTO

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

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    BORAGO OFFICINALISBorragine

    DIPSACUS FULLONUMCardo dei lanaioli

    ACER CAMPESTREAcero campestre

    DORYCNIUM PENTHAPHYLLUMTrifoglino legnoso

    CREPIS CAPILLARISRadicchiella capillare

    HEDISARUM CORONARIUMSulla

    LATHYRUS LATIFOLIUSCicerchia a foglie larghe

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

    1 1.6

  • 89

    ALOPECURUS PRATENSISCoda di topo comune

    ARUNDO PHRAGMITESCannuccia di palude

    HORDEUM VULGAREOrzo spontaneo

    AVENA FATUA Avena selvatica

    CICHORIUM INTYBUSCicoria

    ORZUM Orzo selvatica

    CAPSELLA BURSA PASTORISBorsa del pastore

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

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    HEDERA HELIXEdera comune

    CONVOLVUS ARVENSISVilucchio

    ROSMARINUS REPENSRosmarino prostrato

    LONICERA CAPRIFOLIUMCaprifoglio comune

    CONVOLVUS ALTHEOIDESVilucchio rosso

    CLEMATIS VITALBAVitalba

    PISUM SATIVUMPisello selvatico

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

    1 1.6

  • 91

    PRUNUS SPINOSAPruno selvatico

    ROBINIA PSEUDOACACIARobinia

    ROSA CANINA Rosa selvatica comune

    RUSCUS ACULEATUSPungitopo

    SPARTIUM JUNCEUMGinestra comune

    CORNUS SANGUINEACorniolo sanguinella

    LIGUSTRUM VULGARELigustro

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

  • 92

    ACER CAMPESTREAcero campestre

    NESPOLUSNespolo

    POPULUS NIGRA ITALICAPioppo

    QUERCUS Quercia

    SALIX Salice

    ULMUS MINOROlmo

    LAURUS NOBILISAlloro

    ESSENZE SPONTANEE LUNGO IL TRATTURO

    1 1.6

  • 93

  • In questa sezione del capitolo abbiamo elaborato delle tavole sinottico-sinestetiche che descrivono in maniera personale la percezione del percorso analizzato.Le tavole sono dette sinottiche in quanto rappresentano il paesaggio in maniera schematica, il termine sinestetiche indica invece lassociazione del paesaggio a sensazioni diverse, quale parola e colore. In questa tavola, intitolata Le parole del tratturo, sono riportate in chiave creativa suggestioni o frasi estrapolate da fonti letterarie che raccontano di queste tere. La colorata sintassi intende dunque illustrare le parole chiave del Tratturo.

    94

    La p

    erdo

    nanz

    a va

    rca

    la so

    glia

    del

    la b

    asili

    ca d

    i Col

    lem

    aggi

    o

    Epice

    ntro

    terr

    emot

    oCi

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    bric

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    , anti

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    laud

    ia

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    iffus

    oFo

    rca

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    enne

    , batt

    aglia

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    rcaz

    ione

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    ttur

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    Stef

    ano,

    il p

    aese

    del

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    hie

    Cast

    elve

    cchi

    o, b

    orgo

    fant

    asm

    aRo

    cca

    Cals

    cio,

    set

    cin

    emat

    ogra

    fico

    Capo

    dacq

    ua, b

    orgo

    som

    mer

    so n

    el la

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    Nav

    elli,

    zaff

    eran

    o ec

    celle

    nza

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    rnaz

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    del F

    ucin

    o, ri

    sors

    e ag

    ricol

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    Penn

    e, u

    na to

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    ento

    Carp

    inet

    o de

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    ora,

    una

    bba

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    lung

    a st

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    oli,

    schi

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    arro

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    ntica

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    pro

    duce

    il M

    onte

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    iano

    dA

    bruz

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    ello

    zaff

    eran

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    agra

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    ella

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    Cast

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    ini

    Serr

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    ndar

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    cas

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    Fara

    filio

    rum

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    ri, l

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    rum

    pet

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    ane

    Serp

    ento

    ne, s

    erpa

    ri e

    tra

    dizi

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    arriv

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    i

    A R

    apin

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    uard

    iagr

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    Pen

    ne, b

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    lia b

    orbo

    nica

    A R

    apin

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    azio

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    elle

    cer

    amic

    he a

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    i

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    avol

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    ansu

    man

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    attur

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    Qua

    nnu

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    ecur

    aru

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    essa

    Abr

    uzzo

    , Mol

    ise,

    Pug

    llia,

    14

    Tratt

    uri

    71 T

    ratt

    ture

    lli13

    bra

    cci

    9 rip

    osi

    1980

    , Leg

    ge R

    egio

    nale

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    titu

    isce

    Par

    co T

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    ella

    Pug

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    di S

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    del

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    uman

    za, u

    n pa

    trim

    onio

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    i

  • TTTTTTTrrrrrTrTTrTTrT aaaaatttttata uuuuurrrrooooo nnnnnnnaaaaaaaanan rrrrrrrrrrrrrr aaaaararrarrarrarrarrrr arrr tttttooooo,,,, ppppppaaaaapap rrrrrooooolllleeeeeeeelel,,,,, pppaaaarrroooror lllleeeeeeee ,,,,, ppppppaaaaarrrooooolllleeeee..........

    95

    PAROLE DEL TRATTURO

    Fogg

    ia ca

    pita

    le d

    ella

    trans

    uman

    za

    1477

    , Re A

    lfons

    o dAr

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    e

    1800

    , pro

    vincia

    di F

    oggia

    rete

    dei

    trattu

    ri di

    370 k

    m

    Doga

    nae M

    enae

    Pecu

    dum

    Apu

    liae

    Varro

    ne Re

    atino

    , I se

    c a.C,

    De Ru

    stica

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    nto de

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    ei t

    rans

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    ti s

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    iona

    li

    font

    ane

    Il si

    stem

    a de

    lla tr

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    ppre

    sent

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    mod

    ello

    di s

    oste

    nibi

    lit

    Lupo

    e O

    rso

    Brun

    o an

    tago

    nisti

    del

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    regg

    i e d

    ei p

    asto

    ri.

    La

    rete

    ital

    iana

    u

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    fitt

    e al

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    oste

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    pere

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    lung

    he v

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    am

    iglia

    ia d

    i pec

    ore

    e ca

    rova

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    i mul

    i car

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    asse

    rizie

    cam

    min

    are

    per

    ore

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    n se

    ntire

    un

    rum

    ore

    un v

    iagg

    io n

    el p

    assa

    to

    Trad

    izio

    ni n

    ella

    cul

    tura

    e n

    ella

    relig

    iosi

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    elle

    gen

    ti d

    Abr

    uzzo

    itine

    rari

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    ural

    istic

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    izza

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    a p

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    mili

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    del

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    azio

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    elle

    iden

    tit

    ant

    ropo

    logi

    che

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    tura

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    che

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    6530

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    atino

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    indi

    cava

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    ttur

    i nel

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    arti

    rimas

    te in

    tegr

    e

  • 96

    Il Tratturo un segno tracciato nei secoli ricco di storie che si tramandano tradizionalmente per via orale, scritta. Queste memorie possono anche essere impresse nei colori di una tela o di una fotografia. Nellopera darte il paesaggio viene filtrato dallartista che effettua necessariamente unoperazione di sintesi. Spesso le immagini ritratte colgono episodi molto suggestivi del paesaggio che si imprimono nella nostra memoria. Un vecchio francobollo della Regione Abruzzo ritrae, ad esempio, un gregge di pecore lungo la linea del tratturo, sullo sfondo un borgo e le montagne, alcuni degli elementi pi caratteristici di queste terre.

  • 97

    IMMAGINI DEL TRATTURO

    Juan Miro, Ceret II, 1930, Collezione Aim Maeght

  • 9898

    lAquila

  • 99

    OFFSET PAESAGGIO

    99

    La tavola Offset paesaggio associa al variare del profilo altimetrico del tratturo una serie di fotografie che descrivono in maniera sintetica il paesaggio. Sono selezionate fotografie di brani emblematici del paesaggio lungo il tracciato. Dalle montagne abruzzesi, si passa alla costa adriatica dei trabocchi, sino al mosso paesaggio agricolo del Molise.

    Foggia

  • 100

    lAquila

  • 101

    OFFSET PAESAGGIO

    Foggia

  • 102

  • 103

    2 CASI STUDIO { Spostarsi lungo una lineainfrastrutture nella storia e nella memoriaIl tratturo come greenway ed ecomuseoCasi studio progettuali : the High Line Parco lineare studio Navarra linee da percorrere: altri progetti.

    2.1

    2.2

    2.3

  • 104

  • 105

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA2.1

  • 106

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

    2 2.1

    Esistono vie e strade intrise di storia e memoria, infrastrutture antiche, che possono dare accesso alla conoscenza di un territorio e delle sue stratificazioni culturali. Queste vie sono allo stesso tempo veicolo dinterpretazione e parte integrante della struttura morfologica. La presenza di questi percorsi, con la grande quantit di persone provenienti da culture, anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questi passaggi che hanno strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati.

  • 107

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

  • 108

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

    2 2.1

    SANTIAGO DE COMPOSTELA

    Il Cammino di Santiago di Compostela il lungo percorso che i pellegrini, fin dal Medioevo, intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela presso cui sarebbe la tomba di Giacomo il Maggiore.Le strade francesi e spagnole che compongono litinerario sono state dichiarate Patrimonio dellumanit dallUNESCO. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio dEuropa ha riconosciuto limportanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano lEuropa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago itinerario culturale europeo e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per

    segnalare in modo conveniente el camino de Santiago. Questo riconoscimento, che pone laccento sul carattere storico e culturale del Cammino, stato probabilmente una delle principali ragioni della forte ripresa di frequentazione del Cammino stesso, a partire dagli anni novanta, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi e di nazionalit non spagnola. Il numero dei pellegrini tocca punte altissime. Tra gli stranieri prevalgono, nellordine, tedeschi, italiani e francesi. In generale, comunque, i numeri sembrano indicare che Santiago stia diventando, con Lourdes e Fatima, una delle mete preferite dal turismo religioso internazionale.

  • 109

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

  • 110

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

    2 2.1

    LA VIA FRANCIGENA

    La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea, parte di un fascio di vie che conduceva alle tre principali mete religiose cristiane dellepoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. I primi documenti darchivio che citano lesistenza della Via Francigena risalgono al XIII sec. e si riferiscono a un tratto di strada nel territorio di Troia in provincia di Foggia. Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico nel X sec. fece da Canterbury per giungere a Roma rappresenta una delle testimonianze pi significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale.

    Sigerico impieg 79 giorni a percorrere, perlopi a piedi, tutti i 1.600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno. In epoca moderna si tent un recupero del tracciato della Francigena e ci si rese conto che essa giaceva in parte sotto lasfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che gi erano state le strade principali del medioevo e dellet romana. Linteresse, dapprima limitato agli studiosi, poi estesosi a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi e poi a Gerusalemme, ha fatto nascere una rete di amanti della Francigena che, con vernice e

    pennello, hanno cominciato a segnare sentieri e percorsi. Dove possibile si cercato di recuperare il tracciato originario, ma a volte si scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. Constatando il sempre maggiore interesse per il Cammino di Santiago, oggi chiaro che anche la Francigena un tesoro dal punto di vista turistico, e se questo ha portato le amministrazioni pubbliche a prendere coscienza dellimportanza del fenomeno ha anche portato alcuni ad approfittarsi, ad esempio deviando il percorso pur di farlo passare nei pressi di quel bar o di quellaltro ristorante.

  • 111

    SPOSTARSI LUNGO UNA LINEA. INFRASTRUTTURE NELLA STORIA E NELLA MEMORIA.

  • 112

  • 113

    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO ?2.2

  • 114

    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

    2 2.2

    DEFINIZIONE DI GREENWAY

    Gran parte della letteratura concorde nellindividuare in Frederick Law Olmsted, archittetto paesaggista dell800, il padre delle moderne greenways. Olmsted progett, tra il 1878 e il 1890, un sistema del verde per la citt di Boston, l Emerald Necklace Park, formato da parchi collegati da grandi viali alberati che, nellidea originaria di Olmsted, avevano lobiettivo di estendere i benefici del parco alle aree residenziali circostanti. in seguito a questa grande intuizione, il concetto di greenway verr ridefinito ed amplitato da Tom Turner (1998) come un percorso piacevole dal punto di vista ambientale.

    Questa definizione deriva dallanalisi del termine greenway, che racchiude due concetti:

    green (verde) che sta ad indicare tutto ci che apprezzabile dal punto di vista ambientale e quindi naturalistico, paesaggistico, storico-architettonico e culturale;

    way (via, percorso) che oltre ad indicare fisicamente le vie di comunicazione (strade, ferrovie, fiumi, ecc.) rimanda ad unidea di movimento, di comunicazione, di attivit

  • 115

    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

  • 116

    Una greenway pu ora essere definita in vari modi:

    Un sistema di territori lineari tra loro connessi gestiti in modo da ottenere benefici di tipo ecologico, ricreativo e storico-culturale.

    Spazi aperti lineari realizzati lungo un corridoio naturale (fiume, torrente), lungo una linea ferroviaria dismessa riconvertita.

    Qualsiasi percorso naturale o attrezzato per uso pedonale o ciclistico.

    A livello urbano, parchi lineari o cinture verdi.

    Inoltre possibile individuare sei caratteristiche principali che contraddistinguono le greenways:

    Separazione dalla rete stradale ordinaria, le greenways sono dedicate ad utenti non motorizzati (pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, ecc.).

    Promozione di una circolazione dolce, che consente una fruizione sostenibile dei luoghi percorsi e sui paesaggi circostanti in stretta interazione con lambiente naturale.

    Recupero di infrastrutture e strutture preesistenti.

    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

    2 2.2

    Il percorso del Tratturo Magno corrisponde dunque alla definizione attuale di greenway. Questo itinerario infatti inserito in un cntesto dallalto valore non solo paesaggistico, ma anche storico-culturale. Il tratturo si presta alla riconversione ad uso ricreativo per la sua caratteristica di via erbosa, anticamente percorsa dalle greggi, potrebbe essere destinata alla mobilit lenta di turisti a piedi, in bici o a cavallo. Inoltre la sua antica vocazione di strada della transumanza e quindi al movimento si presta ad una nuova forma di turismo nomade.

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    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

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    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

    2 2.2

    I museologi francesi Hugues de Varine e Georges-Henri Rivire sono unanimemente considerati i padri fondatori degli ecomusei e ideatori dello stesso termine. I due studiosi francesi si sono impegnati per trasformare in realt la loro nuova idea di museo: un museo che, oltre a fornire un servizio di conservazione della cultura, rappresentasse anche una risorsa per la comunit allinterno della quale nasceva. In particolare lecomuseo basa la sua forza sullinnovazione di tre concetti chiave: territorio, comunit e patrimonio. Il territorio non pi considerato solo come mero spazio, ma come un denso intreccio di relazioni umane. La comunit diventa il fulcro dellazione ecomuseale. Il patrimonio diventa

    globale, raccogliendo ogni reperto, materiale e immateriale, che una cultura ha disseminato sul territorio. Lecomuseo si occupa anche della promozione di attivit didattiche e di ricerca grazie al coinvolgimento diretto della popolazione e delle istituzioni locali. Pu essere un territorio dai confini incerti ed appartiene alla comunit che ci vive. Un ecomuseo non sottrae beni culturali ai luoghi dove sono stati creati, ma si propone come uno strumento di riappropriazione del propri patrimonio culturale da parte della collettivit. Dal 2005 nata una definizione condivisa da molti studiosi sul concetto di ecomuseo: un patto con il quale la comunit si prende cura di un territorio.

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    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

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    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

    2 2.2

    Pu allora il Tratturo Magno essere definito come Greenway o come Ecomuseo?

    Il tratturo pu essere definito come infrastruttura ecologica, ordinatrice di paesaggi esclusivi.

    Al tratturo e ai tratturi in generale viene riconosciuto un fondamentale valore per la storia socioeconomica e culturale delle regioni da essi attraversate. Accanto alla preminente funzione economica e commerciale infatti, essi ne hanno svolto una di carattere culturale ugualmente importante, in quanto hanno rappresentato,nel tempo, un insostituibile mezzo di comunicazione fra popoli e di trasmissione di usi, tradizioni, forme culturali, modelli espressivi.

    Recuperare i valori della transumanza vuole altres diventare unoccasione per rivitalizzare i localismi in una prospettiva di lungo periodo; e non solo dal punto di vista storico o culturale ma per ricreare oggi, laddove possibile, una rete dei tratturi. Il territorio tratturale, gi candidato a Patrimonio dellumanit dellUnesco, si presta alla creazione di un ecomuseo. In occasione del convegno internazionale Virtual museum of european tranhumans si posta lattenzione sui beni culturali che derivano dalla lunga storia della civilt della transumanza. I territori della transumanza offrono ancora non solo prodotti della terra, ma anche cultura locale, architettura, grandi valori ambientali, enormi

    occasioni di sviluppo locale sostenibile. La valorizzazione del tratturo significa sviluppo del territorio, della sua comunit e del suo patrimonio.

  • 121

    TRATTURO COME GREENWAY ED ECOMUSEO?

  • 122

  • 123

    CASI STUDIO PROGETTUALI2.3

  • 124

  • 125

    installazione artistica

    infopoint

    illuminazione

    pavimentazione

    segnaletica

    punto panoramico

    verde

    seduta

  • 126

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

    2 2.3

    La High Line era una ferrovia sopraelevata in disuso di New York. Si tratta di una sezione di 2,33 km della West Side Line, che correva lungo il confine occidentale di Manhattan tra la Trentaquattresima strada e Gansevoort Street, nel West Village. Fu costruita nei primi anni trenta ed stata abbandonata nel 1980. Fino ad oggi versava in stato dabbandono: le strutture sopraelevate erano ancora integre, ma spesso invase dalla vegetazione.

    Il progetto della High Line, un parco lineare strutturato su un percorso pedonale a 10 metri di altezza nel West End di Manhattan, costruito lungo la struttura sopraelevata di una linea ferroviaria degli anni 30, si sviluppa per 2,4 km, dalla 30 th Street fino a Gansevoort Street nel Meatpacking District, e permette ai visitatori di ammirare la citt da una posizione privilegiata senza traffico e immersi nel verde.

    THE HIGH LINEDiller and Scofidio + Renfro

  • 127New York CityUnited States

    1930 lunghezza percorso : 2,4 km

    2010 percorso riqualificato : 1,6 Km

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

  • 128

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

    2 2.3

    Oggi dalla linea ferroviaria riconvertita si pu contare di una splendida vista sullo skyline, rilassarsi su una panchina circondati da piante e arbusti che crescono spontaneamente nelle vecchie rotaie in disuso. Questo tratto urbano consiste in un vero e proprio polmone verde per la citt, minuscolo, ma essenziale. Vi si trovano infatti almeno 210 specie tra fiori, piante, alberi legati alla flora americana e non. Il verde progettato e le essenze spontanee si combinano in un insieme armonico.

  • 129

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

    Dalla sua apertura nel 2009 High Line diventata unicona di New York City e un must per turisti e newyorkesi, tanto che nel 2011 stata costruita una nuova sezione del parco. LHigh Line Park raddoppia, ed ora si estende 1,6 km. La trasformazione di High Line, con un investimento di 2 miliardi di dollari, ha consentito la riqualificazione dellarea circostante e lapertura di nuovi hotel, ristoranti, negozi e unit residenziali.

  • 130

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

    2 2.3

    Lultimo tratto della passeggiata verde, inaugurata nel 2011, prevede numerose installazioni darte contemporanea e angoli di paesaggio chiamati Il Boschetto, la Gradinata, Il Passaggio aereo, le Panche in curva, il Campo dei Fiori, il Taglio. Tra la 20a Strada Ovest e la 30e Strada Ovest, il percorso reinventato dagli studi Corner Field Operations e Diller Scofidio + Renfro ormai lungo pi di un chilometro e mezzo.

  • 131

    CASI STUDIO PROGETTUALI : the High Line

    La passeggiata nel verde sopraelevata a10 metri di altezza, si prende dalla 14 strada allincrocio con la 9. Con i suoi affacci imprevedibili su strade, grattacieli e interstizi urbani, tra gli spettacolari colori delle piante spontanee e le sinuose sedute in legno e acciaio, la High Line si definitivamente conquistata un posto accanto a Central Park, nel cuore verde dei newyorchesi e dei numerosi turisti.

  • 132

    CASI STUDIO PROGETTUALI : PARCO LINEARE STUDIO NAVARRA

    2 2.3

    Il progetto del parco lineare si inserisce in unipotesi di riuso della ex linea ferroviaria, che collegava Caltagirone a Piazza Armerina e Dittaino, attravesando i territori di San Michele di Ganzaria e Mirabella Imbaccari in Sicilia. Questa ferrovia, costruita tra gli anni Venti e Trenta rimasta attiva fino al 1971. Il tracciato ferroviario dismesso presenta una vera e propria eredit industriale, un vero e proprio repertorio di manufatti edilizi puntuali come stazioni, case cantoniere, fermate, caselli, viadotti, cavalcavia, tombini, manufatti estranei alla cultura

    locale siciliana. Alla ricchezza del paesaggio si sovrappone dunque la ricchezza dei segni e delle tracce della storia. I segni del tempo e i paesaggi cangianti hanno condizionato lo sviluppo del progetto del parco lineare. Il progetto del percorso prova a definire uninfrastruttura leggera e distribuita sul territorio che si adatta alla morfologia e al contesto geografico. Inoltre il progetto considera le tracce della ferrovia, che hanno resistiro fino ad oggi, come una matrice. La ferrovia ha infatti generato un segno trasversale estraneo alle superfici agricole.

    PARCO LINEAREStudio Navarra

  • 133

    1910 lunghezza percorso : 800 m

    2010 percorso riqualificato : 650 m

    Europa

    SicilyItaly

    CASI STUDIO PROGETTUALI : PARCO LINEARE STUDIO NAVARRA

  • 134

    CASI STUDIO PROGETTUALI : PARCO LINEARE STUDIO NAVARRA

    2 2.3

    Il progetto ha previsto unattenta registrazione dellesistente con lobbiettivo di rafforzarne la presenza. Lungo la ferrovia, oltre alle costruzioni industriali, si formata una flora spontanea specifica, una sorta di territorio trasversale indipendente dalle colture circostanti rispettate e catalogate in sede progettuale. Lobbiettivo generale stato quello di rivitalizzare lasse ferroviario recuperando i manufatti e le opere annesse.

    Il paesaggio stato considerato come una sorta di museo a cielo aperto che conserva le tracce della storia. Lintervento ha mirato non solo al semplice recupero ambientale, ma alla pi complessa operazione di ricostruzione degli invisibili legami esistenti tra paesaggio, manufatti e storia. Il recupero del tracciato ferroviario come pista ciclabile o anche di trekking ha costituito solo unoperazione iniziale di un pi complesso processo di recupero.

  • 135

    CASI STUDIO PROGETTUALI : PARCO LINEARE STUDIO NAVARRA

    La prima fase del progetto stata lattenta analisi e registrazione degli elementi naturali e artificiali che strutturano il territorio nella sua complessit. Il parco ha poi previsto la piantumazione di arbusti lungo lasse viario.Sul nastro della pista si susseguono ritmicamente ordianti filari di cipressi. Le superfici colorate della pista sono disposte con un ritmo variabile per segnalare gli incroci con la viabilit locale o la presenza di aree di sosta o ancora punti panoramici.

    Accanto agli edifici ferroviari esistenti sono stati collocati oggetti leggeri che allestiscono il percorso.Questi tagliano o inquadrano il paesaggio dal quale si stagliano per semplicit delle forme o grazie alluso dei materiali. Il movimento lungo questo percorso consente una nuova esperienza e costituisce una sorta di macchina per conoscere il territorio, ribadendo limportanza della contemplazione tra oggetto e soggetto perch ci sia conoscenza.

  • 136

    Joo Gomes da Silva.Global, arquitectura paisagistaP06 Atelier. Lisbon, Portugal

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

    2 2.3

  • 137

    Europa

    LisbonaPortugal

    1910 lunghezza percorso : 900 m

    2010 percorso riqualificato : 700 m

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 138

    Concorso di progettazione. Realizzazione di un percorso della memoria sul Carso Goriziano.

    2 2.3

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 139

    Europe

    GoriziaItaly

    1910 lunghezza percorso : 2 Km

    2010 percorso riqualificato : 500 m

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 140

    2 2.3

    Concorso di progettazione. Realizzazione di un percorso della memoria sul Carso Goriziano.

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 141

    Europe

    GoriziaItaly

    1910 lunghezza percorso : 2 Km

    2010 percorso riqualificato : 500 m

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 142

    Muro di Sormano.If design

    2 2.3

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 143

    Europe

    Sormano (CO)Italy

    1910 lunghezza percorso : 1,5 Km

    2010 percorso riqualificato : 857 m

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 144

    Le Miniere del Cornacchino2tr architettura

    2 2.3

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 145

    Europe

    CastellAzzara (GR)Italy

    1910 lunghezza percorso : 350 m

    2010 percorso riqualificato : 300 m

    CASI STUDIO PROGETTUALI. LINEE DA PERCORRERE : PROGETTI E SUGGESTIONI

  • 146

  • 147

    3 ANALISI

    Definizione dellarea di pertinenza del tratturo

    Definizione dei patrimoni analizzati lungo il tratturo

    Mappatura e diagrammi tematici dei patrimoni

    Schedatura tappe del tratturo ( * BOOK PATRIMONI ){ 3.13.23.33.4

  • 148

  • 149

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO3.1

  • 150

    3 3.1

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO

    Prima di procedere allanalisi e mappatura dei patrimoni presenti lungo il Tratturo, abbiamo determinato unarea di pertinenza adiacente al percorso. Lipotesi progettuale prevdee di rivitalizzare questo sentiero attraverso un turismo consapevole che esplori il territorio a piedi, in bici, a cavallo. Questa tipologia di mobilit dolce e sostenibile non permette di allontanarsi in tempi brevi dal tracciato.Abbiamo ipotizzato pertanto tre criteri che possano persuadere o limitare la deviazione del viandante dal tratturo.Questi tre criteri sovrapposti hanno determinato degli ipotetici margini del percorso analizzato.

    Il primo criterio determinante la presenza di punti di interesse:i punti attrattori considerati sono borghi o localit di grande valore storico-culturale.Questi elementi possono essere considerati come attrattori in grado di indurre il turista a spostarsi dalla linea principale del percorso.

  • L A q u i l a

    C h i e t i

    P e s c a r a

    F o g g i a

    151

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO

    punti attrattori

  • 152

    3 3.1

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO

    Il secondo criterio che abbiamo considerato per la determinazione dei margini sono i limiti visivi o di valicabilit.Come limiti visivi si intende la presenza di boschi o foreste adiacenti al persorso trattutale.Come limiti di valicabilit si intende invece la presenza di dislivelli altimetrici (curve di livello) che impediscano o rendano difficile le deviazioni dal percorso principale.Entrambi i criteri non consistono in vincoli assoluti, tuttavia si presuppone che il turista prediliga proseguire lungo litinerario principale del Tratturo Magno.

  • L A q u i l a

    C h i e t i

    P e s c a r a

    F o g g i a

    153

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO

    barriera fisico/visiva

  • 154

    3 3.1

    DEFINIZIONE DEI MARGINI DEL TRATTURO

    Il terzo ed ultimo criterio che abbiamo considerato per la determinazione dei margini sono i limiti di attraversamento, ma non visivi ossia i fiumi.I fiumi non costituiscono una barriera visiva, ma tuttavia rappresentano