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INTRODUZIONE Questo opuscoletto nasce dall’esigenza individuale di trovare risposte ad alcune domande che mi ponevo, e mi pongo, durante il mio personale percorso di ricerca relativo alla realizzazione di un orto non tanto per giungere ad ottenere l’auto-sostentamento, non perché non ci creda ma per il semplice fatto che trovo piuttosto difficile riuscire a coltivarmi tutto ciò di cui necessito (cereali inclusi) in soli 200 mq di terreno, quanto per effettuare l’autoproduzione e ritornare a quel legame con le terra, non solo come concetto di pianeta a cui appartengo e grazie al quale vivo ma anche come materia prima che mi concede la nutrizione, che tramite la tecnologia e l’industrializzazione ho cancellato dalla mia coscienza. Ecco quindi che mi accingo a condividere con te che stai leggendo il mio percorso di lotta, se così lo si può chiamare, individuale per la riappropriazione del cibo e per cercare, se pur in minima parte di non prendere parte all’ennesima speculazione industriale sulle nostre vite e sulla natura attraverso le monoculture e il depauperamento della biosfera. Se ti va di condividere la tua esperienza o i tuoi pensieri relativi a questo argomento scrivi a:

Tree of Freedom c/o strada Provinciale 20 km 4, nr.17 50034 Marradi (Firenze)

Oppure invia una mail a: [email protected]

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Perché coltivare il proprio cibo? […]Coltivare personalmente il proprio cibo sarebbe un cambiamento nello stile di vita veramente radicale. Per poterlo attuare si dovrebbe reimpostare tutto da capo, naturalmente sarebbe una scelta personale, volontaria e consapevole e ognuno dovrebbe arrivarci da solo, con i suoi tempi. Consapevole soprattutto del fatto che per il proprio equilibrio, sia fisico che spirituale, è un fattore della massima importanza. La consapevolezza è qualcosa che ognuno matura individualmente con tempi e modi personali. Chi ha già maturato questo tipo di consapevolezza la cosa migliore che può fare per contagiare altri è metterlo in pratica. Parlarne è utile, ma i discorsi vanno supportati dai fatti. In termini pratici coltivare il proprio cibo vuol dire: essere indipendenti per quanto riguarda l’alimentazione, avere cibo veramente coltivato con amore e cura, niente monoculture, niente uso di prodotti chimici, paesaggi completamente diversi con una grande varietà di colture e conseguente salute delle piante che beneficiano della diversità… Le conseguenze di tutto questo sarebbero una virtuosa spirale positiva che si ripercuoterebbe in mille modi…il limite è la tua fantasia. Noi siamo essenzialmente esseri naturali, selvatici (anche se in molti non se lo ricordano più) e come tutti gli esseri selvatici dovremmo procurarci il cibo direttamente dalla natura. Il soddisfare i nostri bisogni naturali ci dà un senso di appagamento e benessere: mangiare, bere, fare l’amore, camminare, comunicare, …Invece di cercare in tutti i modi di essere in sintonia con tutto questo immenso e meraviglioso mondo naturale, cosa che ha per conseguenza salute e gioia totale, si guarda al mondo selvatico come qualcosa da sottomettere, dominare, migliorare e sfruttare. Cominciare in prima persona quel cambiamento di cui tanto si parla; capisco che da un momento all’altro questo non sia facile da realizzare ma almeno si può cominciare a muovere i primi passi un quella direzione. Tratto da “Il seminasogni” n. 34, autunno 2008

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L'ORTO: COME REALIZZARLO

Per la realizzazione un orto, su qualsiasi tipo di terreno, occorre procedere, in primo luogo, alla preparazione dello stesso. La prima operazione è certamente la più faticosa, si tratta di vangare tutto il terreno, affondando la vanga per 15/20 cm. di profondità e rivoltando le zolle di terra. Poi, con un rastrello a denti metallici, bisogna procedere con un'accurata rastrellatura in modo da sminuzzare le zolle più grosse (è un'operazione importante per il successo della semina) e, nel contempo, estirpare le erbacce e rimuovere i sassi. E' importante che tutte queste operazioni vengano eseguite con il terreno perfettamente asciutto. Il terreno così dissodato deve essere lasciato riposare per una settimana, passata la quale, dopo il solito controllo ed eventuale rimozione di erbacce e sassi, si procede con la concimazione. Il concime (v. compost) deve essere sparso su tutta la superficie e poi rastrellato per consentire un'agevole penetrazione nel terreno. Dopo circa dieci giorni, indispensabili per un completo assorbimento del concime, si può finalmente procedere alla semina. E' sempre consigliabile operare la semina in un giorno senza vento e con il terreno leggermente umido. Prima di procedere alla semina è bene rastrellare nuovamente il terreno sminuzzando le zolle e rimuovendo eventuali sassi ed erbacce. Occorre dividere la superficie in rettangoli (aiuole), ciascuno dei quali sarà dedicato ad una coltura. La grandezza di queste aiuole dipenderà ovviamente da quanto spazio si intende dedicare ad un ortaggio rispetto ad un altro. Per ben eseguire questo lavoro è consigliabile tendere delle cordicelle e seguirle con la pala facendo piccoli scavi divisori. Per la semina è sempre consigliabile usare semi nuovi e non riutilizzare quelli dell'anno precedente, a meno che non siano ancora confezionati e sulla confezione sia riportata la data di scadenza. Se la semina avviene in tarda primavera o addirittura in estate è bene bagnare il terreno 24 ore prima. A questo punto si può procedere con una piccola zappetta, facendo uno scavo lungo quanto l'aiuola prescelta e largo poco più della larghezza dei semi che si intendono piantare. In questo piccolo filare devono essere

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posizionati i semi che, nel caso siano grossi (fagioli, fave, ecc.), devono essere posati uno a uno, se invece le loro dimensioni sono ridotte (insalata, basilico, ecc.) devono essere presi nel palmo della mano stretta a pugno e fatti scivolare tra pollice e indice ripiegato. Per ricoprire i semi si può utilizzare la stessa zappetta, o anche semplicemente il palmo della mano, avendo cura di agire con la massima delicatezza. Infine, al tramonto del sole si deve procedere con una buona bagnatura a pioggia, operazione che andrà ripetuta tutti i giorni. Dopo la semina si deve bagnare con cura il terreno, tenendo conto che qualsiasi tipo di terreno, di pianta o di ortaggio deve essere bagnato sempre dopo il calar del sole. L'orto deve essere bagnato tutti i giorni, senza esagerare con la quantità d'acqua. Alla prima crescita bisogna sfoltire la coltura per evitare che le piantine si soffochino l'un l'altra; bisogna procedere con l'estirpazione di quelle malate o imperfette, facendo però attenzione perché le radici potrebbero essersi intrecciate con quelle delle piantine adiacenti. Quando si procede con la decisione di quali aiuole destinare alle diverse colture, bisogna tenere conto dei problemi legati alla "consociazione" dei vari tipi di ortaggi e di erbe. E' stato verificato che la vicinanza di alcuni ortaggi aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei frutti. I più scettici possono verificare l'antica tecnica della consociazione seminando due file di ravanelli, alternate rispettivamente da una fila di crescione e da una di cerfoglio. La differenza del sapore dei ravanelli che cresceranno sarà impressionante: mentre quelli cresciuti vicino al cerfoglio risulteranno molto piccanti, quelli vicino al crescione saranno saporiti, ma delicati. Questa stessa tecnica consente di arginare anche il problema di alcuni parassiti, per esempio: la combinazione tra carote e cipolle è eccellente sia per la qualità finale dei frutti, che perché la cipolla tiene lontana la mosca della carota e la carota fa lo stesso con i parassiti della cipolla. Sulla base di questo principio ci sono anche alcune erbe con un odore assolutamente repellente per gli insetti e che, se piantate intorno alle aiuole da proteggere o all'intero orto, danno un importante contributo alla lotta contro i parassiti. Il basilico, per esempio, respinge mosche e zanzare; la menta tiene lontana la cavolaia; il lino allontana le dorifere dalle patate.

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COLTIVARE CON LA LUNA L’abitudine di seguire le fasi lunari per la cura del giardino e dell’orto famigliare attinge all’antica tradizione contadina di eseguire i lavori nella campagna, dalla semina al raccolto, basandosi sui ritmi della luna, e può riservare piacevoli sorprese anche nel nostro piccolo. Un buon motivo per ritornare ai ritmi lunari è quello di evitare l'uso di fertilizzanti, concimi e pesticidi chimici per ritrovare un equilibrio naturale e dinamico nella natura, ponendo fine a quel depredare che caratterizza purtroppo l'attitudine comune attualmente nei confronti della madre terra. Una mela coltivata in armonia con i ritmi della natura non vincerà un premio di bellezza, ma contiene molta più vita, forza e gusto. Anche la scienza ha potuto constatare che gli influssi della luce lunare sono importantissimi per lo sviluppo delle piante. E' stato provato, ad esempio, che la luce lunare ha un potere di penetrazione nel terreno molto superiore a quella dei raggi solari e raggiunge diversi centimetri di profondità, influendo in modo determinante sul processo di germinazione dei semi. In generale si può dire che: la luna crescente favorisce lo sviluppo vegetale delle piante e i succhi risalgono verso la superficie la luna calante ha l’effetto opposto: i succhi si ritirano verso la radice e la terra è ricettiva. Importante per la coltivazione è anche la regola per cui il tempo della luna ascendente è detto il tempo del raccolto e della crescita, mentre il tempo della luna discendente è detto tempo della semina e delle radici.

L'INFLUSSO DELLA LUCE LUNARE SUI VEGETALI Sembra che la luce lunare abbia un importante ruolo nella vita dei vegetali: favorisce la germinazione dei semi perchè penetra nel terreno a molti centimetri di profondità. Se non ci fosse, i vegetali non riuscirebbero a crescere e a maturare completamente in modo adeguato. Se si sottrae la luce lunare alle piante, esse rinsecchiscono più facilmente, diventano più fragili e indifese all'attacco dei parassiti.

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Sembra che stimoli la cicatrizzare delle amputazioni che i vegetali hanno subito e penetrando in profondità stimola la rigenerazione dei tessuti. La Luna, però, può anche avere effetti negativi, infatti i legumi, i pomodori, i cocomeri, le insalate, se esposte a una luce lunare troppo intensa, crescono rapidamente e sviluppano troppo le foglie rispetto ai frutti.

QUANDO SEMINARE In genere i giorni più adatti alle semine sono i 4 o 5 giorni che precedono o seguono il plenilunio. Si preferisce seminare nella fase di Luna calante gli ortaggi che non devono andare prematuramente in semenza, come insalate, lattughe, finocchi, spinaci, aglio, cipolle, molte colture da sovescio oppure ortaggi che mettono fronde dal basso, come cavoli, sedano, patate e coste. Si preferisce seminare in Luna crescente ortaggi come i cetrioli, le melanzane, i peperoni, le zucchine. E' comunque meglio anticipare di poco le semine piuttosto che ritardarle.

TRAPIANTI Vengono effettuati preferibilmente con la Luna calante: in tale fase l'afflusso della linfa nelle parti più alte della pianta sembra ridotta, mentre aumenta nelle parti basse facilitando l'attecchimento delle piante. Le talee emettono rapidamente le radici. In linea di massima si semina: - Verdure epigee: Luna Crescente - Verdure con cespo: Luna Calante - Verdure ipogee: Luna Calante Ancora più in breve: Quello che va a fiore : Luna crescente. Quello che non deve andare a fiore : Luna calante. Quindi il consiglio è di seminare in luna calante ciò che monta a seme, tipo basilico, prezzemolo, insalata mentre in luna crescente tutto il resto che non va a seme come peperoni, melanzane, pomodori, fagioli

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In genere i semi messi a dimora in luna crescente germinano più velocemente. E’ sconsigliato però per i tuberi (carote, patate, ravanelli ecc.) perché in luna crescente sviluppano velocemente l’anima, la parte interna diventa molto dura. Un sistema di facile applicazione per sapere se uno spicchio di luna è in fase crescente o calante è racchiuso nel detto popolare: “Gobba a ponente crescente luna crescente, gobba a levante luna calante” Nella fase di luna crescente si effettuano la maggior parte delle semine. L’influsso che la luna ha sui succhi vegetali viene in genere sfruttato per ottenere una rapida crescita delle primizie, dei rampicanti (fagioli, piselli ecc) e delle piante a crescita lenta (prezzemolo). Anche la carota come gran parte delle ombrellifere è un ortaggio a crescita lenta, quindi se si desidera agevolare la crescita dei fittoni va seminata in luna crescente. Lo stesso dicasi per la barbabietola e rapa che così facendo vedono anche aumentare la loro resistenza agli attacchi parassitari. Piselli, fave e lenticchie accrescono la produzione se seminati 4-5 giorni prima del plenilunio. In luna calante si consiglia di seminare la lattuga: se l’operazione viene infatti fatta in fase crescente, il cespo tende ad andare rapidamente a seme a scapito della tenerezza delle foglie. Anche le cipolle vanno seminate in questa fase: la luna influisce sulla circolazione della linfa vegetale verso il basso a tutto vantaggio del sapore dei bulbi e del prolungamento della vita delle piante. Per strappare le erbacce, scegliere il momento della luna calante.

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L'ORTO: SEMINA E RACCOLTO Per ottenere i migliori risultati è bene conoscere, per ogni singolo ortaggio, i caratteri generali dello stesso le cure specifiche che richiede e i giusti tempi e modalità per la semina e il raccolto. Ecco le informazioni necessarie per gli ortaggi più comuni. AGLIO Durata media della coltivazione: 20 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Necessità di calore e di poca acqua; ama un terreno profondo, ma non troppo ricco di sostanze nutritive. Se il terreno si presenta compatto o crostoso deve essere lavorato. Semina e raccolto: Per un'aiuola larga cm. 120 piantate sei file. Gli spicchi d'aglio vanno collocati ad una profondità di circa cm. 15. I periodi di semina ideali sono in aprile o in settembre/ottobre, se si vuole fare la raccolta l'anno successivo. Verso fine estate effettuate la raccolta in una giornata assolata. Intrecciate le piantine raccolte e conservatele in un luogo asciutto. ASPARAGO Durata media della coltivazione: 3 anni Caratteri generali e cure specifiche: Pianta perenne; preferisce i terreni sabbiosi e freschi, ma non umidi ne calcarei. Non teme il freddo. Semina e raccolto: Dai semi si ottengono le cosiddette "zampe", da cui si sviluppano i polloni dopo circa 20 mesi; il suggerimento è di acquistare direttamente le zampe da un vivaista. Scavate delle trincee larghe circa cm. 90 e profonde cm. 40. Arricchite la terra della trincea con del concime. Deponete le zampe ad una distanza di circa cm. 40 l'una dall'altra e copritele con un leggero strato di terra. Queste operazioni vanno effettuate a fine inverno. A partire dal terzo anno potete raccogliere i polloni nel periodo maggio/giugno. In inverno tagliate tutti i fusti secchi.

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BIETOLA DA COSTE Durata media della coltivazione: 12 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Viene coltivata per la consumazione delle foglie e, particolarmente delle coste lunghe e carnose. Semina e raccolto: Il terreno non deve essere concimato con letame fresco. Abbondare con il composto maturo e mantenere umido il terreno. Si associa favorevolmente con qualsiasi altro tipo di ortaggio. In un'aiuola larga cm. 120 sistemate tre file. Distanza tra le piantine cm. 30. Periodo di semina: aprile. BIETOLA DA RADICI Durata media della coltivazione: 15 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Questo tipo di bietola viene coltivato per il fittone che è di forma tondeggiante e di colore rossastro. Talvolta si sviluppa anche sopra il terreno. Semina e raccolto: Cinque file in cm. 120. Distanza fra le piantine cm. 15. Si semina in marzo e si raccoglie in luglio/settembre, quando le foglie cominciano ad appassire. CAROTA Durata media della coltivazione: 17 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Esistono vari tipi di carota: primaticce, lente, semilente, di lunghezza media, corta e lunga. Usare terra sabbiosa o leggermente argillosa, umidificata ma non eccessivamente ricca di sostanze nutritive. Predilige il composto fresco che deve essere aggiunto alla terra già in autunno. Semina e raccolto: Da 4 (tardive) a 6 (primaticce) file per cm. 120 di aiuola. Distanziare le piantine di cm. 4 l'una dall'altra. Per la semina procedere in marzo (primaticce), ai rimi di aprile (medie) e giugno/luglio (tardive).

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CAVOLFIORE Durata media della coltivazione: 16 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Esistono varietà precoci e tardive. Necessita di molta acqua e di un terreno friabile e ricco di sostanze nutritive. Non resiste al freddo, quindi in inverno occorre un'adeguata protezione. Semina e raccolto: Due file su cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 50. Le semine della varietà precoce devono essere effettuate in cassone già in febbraio, mentre quella tardiva deve essere messa a dimora in aprile/luglio. CAVOLINI DI BRUXELLES Durata media della coltivazione: 18 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Non necessita di grandi dosi di sostanze nutritive. Resiste al freddo che, anzi, ne migliora il sapore e la digeribilità. Semina e raccolto: Tre file su cm.120 di aiuola. Distanza delle piante: cm. 50. Seminare a partire dai primi di maggio nell'apposita aiuola da semina e trasferire nell'orto dopo cinque settimane. Non mettere a dimora prima di giugno. Il raccolto si protrarrà per tutto l'inverno. CAVOLO ROSSO, VERZA Durata media della coltivazione: Specie rapide 10 settimane. Specie lente 20 settimane. Caratteri generali e cure specifiche: Necessita di grandi quantità di sostanze nutritive e di molta acqua. Soffre il gelo. Semina e raccolto: 2/3 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 40/60. Semina delle varietà precoci in febbraio e messa a dimora ad aprile. E' possibile anche il cosiddetto "sverno", cioè semina ad agosto e messa a dimora in ottobre o all'inizio della primavera. Raccolti a seconda del procedimento adottato, per tutta l'estate o per tutto l'autunno.

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CETRIOLO Durata media della coltivazione: 12 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Piuttosto delicato, richiede una temperatura mite (quella del terreno non dovrebbe essere inferiore ai 10 gradi). Necessita di molte sostanze nutritive e di molta acqua, ma non sopporta un'alta concentrazione di sali minerali. Semina e raccolto: Distanza tra le piante cm. 40/45. Semina a metà maggio. CIPOLLA Durata media della coltivazione: 16 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno leggero, non sabbioso, caldo, asciutto e soffice. Semina e raccolto: Sei file in cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 5/15. Si possono praticare due tipi di colture: quella primaverile (metà marzo) per raccogliere i bulbi alla fine dell'estate e quella autunnale per raccogliere i bulbi la primavera seguente. FAGIOLO NANO Durata media della coltivazione: 10 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Non sopporta il freddo e ha bisogno di un terreno soffice e di molta acqua. Semina e raccolto: 2/3 file per cm.120. Distanza tra le piante: cm. 8. La semina si svolge da metà maggio fino alla fine di luglio. Raccogliete presto i primi fagioli per favorire nuove crescite. FAGIOLO RAMPICANTE Durata media della coltivazione: 18 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Necessità di molto sole e di terreno ricco di elementi nutritivi. Semina e raccolto: Due file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 80. Seminate a tempi distanziati per avere raccolti a diverse scadenze.

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FAVA Durata media della coltivazione: 15 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Piuttosto resistente al freddo. Sopporta i terreni calcarei e ama i luoghi ventosi. Semina e raccolto: Tre file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 20. Seminare a partire dai primi di marzo. FINOCCHIO Durata media della coltivazione: 14 settimane Caratteri generali e cure specifiche: E' una piante esigente e necessita di calore, di un terreno soffice e ricco di elementi nutritivi. Deve essere sempre innaffiato e mantenuto libero da erbe nocive. Semina e raccolto: 3-4 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 25. La semina va da fine giugno ai primi di luglio. La raccolta in ottobre. Un autunno freddo può impedire la crescita. INDIVIA ESTIVA E INVERNALE Durata media della coltivazione: 10 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno ben concimato e necessita di molta acqua. Semina e raccolto: 4 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 20. Seminare l'indivia estiva tra maggio e giugno. Quella invernale ai primi di luglio. LATTUGA Durata media della coltivazione: 6 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno profondo e ricco di humus, mantenuto costantemente umido. Semina e raccolto: 4 (tardive) o 6 (primaticce) in cm. 120. Distanza: cm. 20 (primaticce), cm. 70 (tardive). Semina da febbraio fino agli inizi di luglio. Seminando ogni 14 giorni si può raccogliere l'insalata in modo continuativo sino al tardo autunno. L'insalata invernale può essere messa a dimora anche in settembre, coprendola con terra compostata e sterpaglie.

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MELANZANA Durata media della coltivazione: 20 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Preferisce terreni di media impasto, profondi e tendenti allo sciolto, piuttosto fertili e ben areati. Sensibilissima al freddo. Per i primi periodi di germinazione è indispensabile una temperatura superiore ai 15°C. Semina e raccolto: Due file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 50/60. La semina si effettua a marzo in un cassone; si metterà a dimora in seguito, quando le piantine saranno germogliate e sarà terminata la stagione fredda (maggio/giugno). La raccolta comincia in estate e si protrae fino a ottobre. PATATA Durata media della coltivazione: 16 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Esistono numerose specie: precoci, semiprecoci, tardive. E' adatto un terreno medio-pesante. Generalmente si coltiva quella precoce. Semina e raccolto: 2 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 40 (precoci), cm. 60 (tardive). Piantare ai primi giorni di aprile le precoci e ai primi di maggio le tardive. Si raccolgono dopo che la parte verde è appassita. PEPERONE Durata media della coltivazione: 8 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Predilige le zone calde. Il terreno deve essere fertile, ben esposto, tendente allo sciolto e umido. Semina e raccolto: 2 file per aiuole da cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 60. Si seminano in vasetti otto settimane prima dell'ultima prevedibile brinata e si trapiantano nell'orto quando la temperatura esterna ha raggiunto una media minima di 13°C.

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PISELLO Durata media della coltivazione: 10 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Il terreno più adatto è quello tiepido, leggero e calcareo. Semina e raccolto: Due file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. ¾. Seminare da metà marzo fino a luglio. POMODORO Durata media della coltivazione: 16 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Pianta assai esigente, necessità di molto calore. Sistematela in un punto rivolto a sud. Non è necessario comprenderla nella rotazione perché può ricrescere tranquillamente nello stesso luogo senza impoverire il terreno. Poiché le sue radici scendono molto a fondo, necessita di un terreno ricco di sostanze nutritive. In autunno aggiungete al terreno del concime. La pianta ha bisogno di un sufficiente tasso di umidità ma, quando innaffiate, prestate attenzione a non bagnare le foglie. Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 60/80. Seminatele in cassetta nella seconda metà di marzo e trapiantate a dimora verso metà maggio. Aiutate le piantine legandole a paletti di sostegno alti cm. 180 circa. Settimanalmente assicurate le ramificazioni con corda o raffia. PORRO Durata media della coltivazione: 20 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno argilloso e ricco di humus. Sia la varietà estiva che quella invernale sono resistenti al gelo. Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120 di aiuola. Seminare in cassetta a metà marzo e mettere a dimora in maggio, in buche profonde cm. 15. I porri invernali possono essere seminati all'aperto in giugno e messi a dimora verso i primi giorni di agosto.

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RADICCHIO (CICORIA) Durata media della coltivazione: 16 settimane Caratteri generali e cure specifiche: E' un tipo di insalata forte, alta e con la radice a fittone. Le qualità più diffuse sono il radicchio rosso, la catalogna e la cicoria di Bruxelles. E' una verdura invernale. Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 30. Si semina da metà giugno a metà luglio. Sopporta il freddo invernale, se ben protetta può stare anche all'aperto. RAVANELLO Durata media della coltivazione: Da 5 a 8 settimane Caratteri generali e cure specifiche: E' molto adatto per essere piantato ai bordi delle aiuole. Semina e raccolto: Sei file per cm. 120 di aiuola. Si semina a partire da febbraio, in cassette e messa a dimora dai primi giorni di aprile in poi. SEDANO DA COSTE Durata media della coltivazione: 21 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Coltivato per le bianche coste, aromatiche, saporite e croccanti. Si coltiva in trincea e in superficie. La coltura in trincea utilizza la rincalzatura per l'imbiancamento delle coste. Produce da novembre a marzo. Quella in superficie teme il gelo e richiede una semina precoce e la raccolta entro ottobre. Ha bisogno di terriccio ricco di sostanze calcaree e di humus. Consuma molto potassio, quindi aggiungete della cenere di legna al concime; allo stesso modo, per soddisfare la sua esigenza di cloro, spargete sul terreno piccole dosi di sale da cucina. Nella rotazione piantare non più di una volta ogni 4 anni. Innaffiare abbondantemente ma solo con il bel tempo. Semina e raccolto: Per la coltivazione in trincea scavare un solco largo cm. 40 e profondo cm. 35. Riempite il fondo con terriccio ben degradato e concime per cm. 20. Ricoprite con uno strato di alcuni centimetri della terra asportata dalla trincea. Tra maggio e giugno le piantine (che avrete seminato in cassone, al caldo, all'inizio di

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marzo) vanno messe a dimora nella trincea a cm. 30 di distanza l'una dall'altra. Tenere sempre l'impianto ben umido. Dopo 3 mesi rincalzare con la terra della trincea fino alla base delle foglie e a distanza di 3 settimane rincalzare ancora due volte, senza mai superare la base delle foglie, che progressivamente si allungheranno. L'imbiancamento dura da 3 a 8 settimane dal primo rincalzo.Per la coltivazione in superficie le piantine vanno messe a dimora entro maggio a cm. 25 di distanza l'una dall'altra. Non vanno rincalzate. SEDANO DI VERONA (O SEDANO RAPA) Durata media della coltivazione: 21 settimane Caratteri generali e cure specifiche: E' una varietà di sedano coltivato per la sua radice voluminosa. Le indicazioni sono analoghe a quelle per il sedano a coste: terra fertile, ben drenata, ricca di composto maturo e di terriccio ben degradato. Semina e raccolto: Tra febbraio e marzo si semina in cassoni a freddo. I semi non vanno interrati. Si mette a dimora a fine maggio. Il colletto deve rimanere fuori dalla terra. Il tubero continua a crescere fino a novembre, ma va raccolto comunque prima del gelo. SPINACIO Durata media della coltivazione: 12 e più settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno unificato e ricco di calcio. Richiede molto composto maturo. Nella rotazione delle colture bisogna evitare di seminare gli spinaci in prossimità della rapa rossa o della bietola da coste. Semina e raccolto: Sei file in cm. 120 di aiuola. Se la semina viene fatta in agosto si otterranno spinaci autunnali; se fatta in settembre, si avranno spinaci invernali con raccolto in primavera.

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ZUCCA Durata media della coltivazione: 22 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ama il calore e l'acqua e ha un alto fabbisogno di sostanze nutritive. Semina e raccolto: Ogni pianta necessita di uno spazio di circa 3 metri quadrati. Si semina ai primi di maggio e, con un autunno soleggiato, il frutto cresce fino ad ottobre. Il raccolto deve essere effettuato comunque prima delle gelate invernali. ZUCCHINA Durata media della coltivazione: 16 settimane Caratteri generali e cure specifiche: Ha esigenze analoghe a quelle della zucca. A differenza di questa però è meno esigente per il calore della temperatura, quindi è più facile da coltivare. Preparate il terreno con concime e composto fresco. Si proteggono i frutti maturi dalle lumache adagiandoli su uno strato di paglia. Semina e raccolto: Una fila per cm. 120 di aiuola. Da aprile seminare in semenzaio; i trapianti si effettuano in maggio. Durante la semina adagiate da 1 a 3 semi per solco; successivamente conserverete solo la piantina più forte eliminando le altre. Il frutto si raccoglie quando ha raggiunto una lunghezza di circa cm. 20, in modo da poter poi effettuare diversi raccolti. In caso contrario la zucchina continuerà nella sua crescita fino a raggiungere dimensioni anche molto importanti.

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LE PIANTE AROMATICHE E MEDICINALI

Nel scegliere l’angolo del vostro giardino che dedicherete alla coltivazione di queste preziose piante, dovrete porre particolare attenzione nell’individuare quello meno esposto a fonti di inquinamento (automobili che transitino vicine o frutteti trattati chimicamente nei paraggi). Dovrete anche considerare fattori quali l’esposizione al sole, poiché alcune piante sono eliofile, altre preferiscono l’ombra o la penombra. Anche l’esposizione al vento va osservata, poiché la maggior parte delle aromatiche predilige i luoghi riparati, anche dal freddo. Per il tipo di terreno si consiglia quasi sempre terreni ben drenati, per evitare i ristagni d’acqua e l’eccesso di umidità, che favorisce lo sviluppo di malattie crittogamiche. Per la loro coltivazione si consiglia di mantenere libero il terreno da erbacce, zappettare frequentemente il suolo per arieggiarlo, eliminare i rami secchi e a fine stagione estirpare quelle morte, potare e pacciamare con paglia le perenni o biennali, per proteggerle dal gelo. A primavera concimate con composto o letame maturo. Per la raccolta, la scelta del momento migliore è molto importante, e innanzitutto bisognerebbe ascoltare le proprie sensazioni e osservare il tempo. Non ha senso ad esempio raccogliere una pianta se c'è cattivo tempo. In generale si possono seguire le seguenti regole: � Le radici vanno raccolte all'inizio della primavera, in luna piena o

calante, meglio di sera o di notte. Meglio anche scegliere giorni delle radici.

� Le foglie si possono raccogliere tutto l'anno, prima della fioritura,

in luna crescente o ascendente o nei giorni della foglia. i giorni ideali per le piante medicinali sono quelli con luna in scorpione. Fa eccezione l'ortica., che va raccolta e consumata in luna calante.

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� I fiori vanno raccolti in luna crescente o piena o ascendente, anche se il plenilunio è il momento migliore, verso mezzogiorno.

� Per la loro raccolta e conservazione, se si intende essiccarle occorre evitare di raccoglierle bagnate da rugiada o pioggia, poiché l’umidità le deteriora. Il momento più giusto è metà mattina oppure il tardo pomeriggio.

� A meno che sia indispensabile, non lavare in acqua, perché se

ne diminuisce la proprietà aromatica. Meglio strofinare con un panno umido.

� Lasciate per poco tempo le piante raccolte al sole per non

alterare i principi attivi e se usate il forno, non superate mai la temperatura di 30-35° per le parti aeree, e 50-60° per le radici.

� Se non usate il forno lasciate le erbe in locali ventilati, asciutti e

ombrosi con temperatura costante di 20-30°. Di solito radici e fusti richiedono 15-20 giorni, le foglie 8-10 giorni e i fiori 3-4 giorni per l’essiccazione.

� In caso di foglie e fiori è bene appenderle a testa in giù, oppure

su graticci appositi, rigirandole frequentemente. I contenitori più idonei per conservare le erbe seccate sono i vasetti in terracotta, o i sacchetti di carta su cui si apporrà il nome della pianta. Tutto andrà riposto al riparo da luce, umidità, aria e polvere.

� La loro conservazione per quanto buona non garantisce la

durata per tempi troppo lunghi quindi si consiglia di non lasciarle invecchiare. Se è necessario conservarle a lungo, effettuare la raccolta in luna calante.

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LA CONSOCIAZIONE E LE PIANTE ORTIVE Con il termine consociazione si intende la coltivazione contemporanea di diversi ortaggi sullo stesso appezzamento. Tale tecnica consente di valorizzare le complesse interazioni esistenti tra le piante. Grazie alle particolari caratteristiche degli essudati radicali, delle resine e degli oli essenziali prodotti, alcune piante sono in grado di stimolare, o in qualche caso di reprimere, lo sviluppo delle specie vegetali che crescono nelle loro immediate vicinanze, di allontanare insetti dannosi o attrarre quelli utili. Le diverse specie colturali vengono scelte sia per le differenti caratteristiche che per la possibilità che hanno di offrire o ricevere un vantaggio con la presenza contemporanea sul campo. Il principio della coltivazione mista è stato introdotto in agricoltura sulla base di quello che avviene in natura. Difatti non esistono esempi di ambienti in cui sia presente una sola specie vegetale. Da ciò si è dedotta l’osservazione che molte specie di piante, anche coltivate, traggono un vantaggio dal crescere in un agro-ecosistema più complesso nel quale cioè siano allevate contemporaneamente due o più specie. Non tutte le colture ortive sono tra loro consociabili; tra molte, infatti, si instaura una competizione negativa mentre altre non traggono alcun vantaggio dall’essere consociate. Si può parlare, pertanto, di veri e propri modelli di consociazione, frutto di prove sperimentali e di alcune esperienze che hanno portato con la pratica a verificarne o meno la validità. Effetti positivi della consociazione La consociazione tra piante compatibili comporta una serie di vantaggi, diretti e indiretti, che si evidenziano soprattutto nei confronti dell’agro-ecosistema e, in particolare, del terreno e della coltura.

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TERRENO Migliore sfruttamento dei vari strati di terreno Si ottiene consociando piante con apparati radicali a diversa profondità. Un esempio è dato dalla consociazione carota + cipolla. Ottimizzazione dello spazio Si ha consociando colture a ciclo breve con altre a ciclo lungo. Il terreno utilizzato al meglio risulta, quindi, sfruttato in maniera più equilibrata, maggiormente coperto di vegetazione e perciò meno soggetto ad un' infestazione massiccia di infestanti o a fenomeni erosivi. Protezione del terreno da fenomeni erosivi In molti casi la consociazione permette di lasciare coperto il terreno per un periodo abbastanza lungo e pertanto la massa verde lo protegge da fenomeni erosivi ad opera soprattutto delle piogge invernali. COLTURA Interazione positiva tra apparati radicali Molte piante hanno la capacità di secernere essudati radicali che possono interagire, direttamente o indirettamente, sulla crescita e lo sviluppo delle altre colture. Della presenza di tali sostanze se ne avvantaggia anche la fertilità del terreno. Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra sedano e pomodoro ma anche da spinacio e altri ortaggi. Possibilità di far utilizzare subito ad altre piante la capacità delle leguminose di fissare l’azoto atmosferico Si ottiene, naturalmente, consociando ortaggi come il fagiolo, il pisello, la fava, il cece ad altri ortaggi. Protezione delle piante dai parassiti Alcune piante emettono sostanze che hanno un’azione repulsiva nei confronti di insetti dannosi per altre specie (Tabella 1). Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra carota e cipolla. La mosca della carota, la cui larva divora le radici, viene respinta dall’odore delle cipolle e non depone più le sue uova sul colletto

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della carota. Allo stesso modo, la mosca della cipolla, le cui larve entrano nella polpa di questo ortaggio e la trasformano rapidamente in una massa marcia e maleodorante, evita le aiuole in cui crescono le carote. Un fenomeno analogo avviene nella consociazione tra porro e carota. Protezione delle piante dai parassiti È un fenomeno particolarmente importante nel meridione dove la forte radiazione solare e il calore intenso possono arrecare danni ad alcune colture. Consociando colture a taglia bassa con altre a taglia alta, è possibile che le prime si avvantaggino dell’ombreggiamento provocato dalle seconde. Per esempio, il cetriolo allevato su sostegno può ombreggiare il pomodoro facendo in modo che i frutti di quest’ultimo non siano scottati dal sole. Tabella 1- Alcuni esempi di consociazione che svolgono azione repellente

Pianta ad azione repellente Pianta protetta Insetto

rosmarino, issopo, timo, menta, assenzio, salvia cavolo cavolaia

santoreggia, pomodoro fagiolo mosca lino, fagioli nani, petunia patata dorifora tagete fava tonchio avena, pomodoro, frumento asparago mosca spinacio, lattuga bietola altica porro, cipolla, aglio carota mosca pomodoro, trifoglio cavolo mosca sedano, carota cipolla mosca canapa patata grillotalpa porro, cipolla, aglio sedano mosca porro, cavolfiore sedano septoriosi

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Modalità di consociazione Per effettuare razionalmente le consociazioni è necessario scegliere accuratamente le piante da coltivare assieme in modo che non si danneggino a vicenda ma ne traggano, invece, un reciproco vantaggio. In sintesi, si possono fornire alcune indicazioni di massima: • non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello

di terreno (per esempio patata e cipolla) ma cercare di consociare piante a diverso accrescimento radicale (Tabella 2)

• non adoperare piante che appartengono alla stessa famiglia • mettere insieme piante che hanno differente ciclo colturale. Per

questo motivo, oltre che per il loro sviluppo contenuto, lattuga, ravanello, spinacio sono largamente impiegati nelle consociazioni

• calcolare i tempi di coltivazione in modo che le colture consociate si possano accrescere completamente prima che una prenda il sopravvento sull’altra. Ad esempio, coltivando lattuga e pomodoro o lattuga e pisello, fare in modo di raccogliere la lattuga prima che venga soffocata dalla coltura consociata

• quando è possibile, dare precedenza alle leguminose dato che hanno la possibilità di fissare l’azoto atmosferico di cui potrebbero beneficiare le piante vicine. Da segnalare, tuttavia, che alcune esperienze hanno messo in rilievo che ortaggi come aglio, cipolla e porro, si adattano male ad essere consociati con le leguminose

• nella consociazione bisogna tener conto della classificazione degli ortaggi in base al consumo (Tabella 3). In base a ciò la consociazione va fatta tra colture ad elevato e medio consumo oppure medio e debole, mai tra colture a basso ed elevato consumo di azoto

• per attuare la consociazione è necessario disporre la piante a righe la cui distanza varia in rapporto alle diverse specie e cultivar adottate e al loro sistema di allevamento

La semina o il trapianto a file è in pratica il sistema più razionale di procedere perché facilita tutti i successivi interventi colturali (sarchiatura, irrigazione, eccetera).

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Un altro sistema di disposizione delle piante è quello di collocare una coltura nella parte centrale dell’aiuola (di solito quella a ciclo più lungo) ed una seconda ai bordi. Tabella 2. Profondità dell'apparato radicale di alcune piante orticole Profondità apparato radicale

Superficiale (< 60 cm) Medio (60 – 120 cm)

Profondo (> 120 cm)

cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo

cappuccio, cavolo verza, cipolla, fragola, lattuga,

patata, ravanello, spinacio

bietola da costa, fagiolo, carota,

cetriolo, melanzana, pisello, peperone,

zucchino

asparago, carciofo,

cocomero, melone,

pomodoro, zucca

Tabella 3. Classificazione degli ortaggi in funzione del consumo di azoto Consumo di azoto

elevato medio basso cavolfiore, cipolla invernale, bietola,

melanzana, patata, peperone, pomodoro, porro, sedano, sedano

rapa, zucca,

aglio, cicoria, carota, cipolla estiva,

finocchio, lattuga, melone, zucchina,

rapa, ravanello, spinacio

fagiolo, fagiolino, fava,

erbe aromatiche

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LA CONSOCIAZIONE TRA GLI ORTAGGI Quando si decide quali ortaggi coltivare nel proprio orto bisogna tenere conto dei problemi legati alla "consociazione" dei vari tipi di ortaggi e di erbe. E' stato verificato che la vicinanza di alcuni ortaggi aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei frutti. I più scettici possono verificare l'antica tecnica della consociazione seminando due file di ravanelli, alternate rispettivamente da una fila di crescione e da una di cerfoglio. La differenza del sapore dei ravanelli che cresceranno sarà impressionante: mentre quelli cresciuti vicino al cerfoglio risulteranno molto piccanti, quelli vicino al crescione saranno saporiti, ma delicati. Esempi di consociazione Cipolla e carota Il pregio di questa consociazione è la difesa naturale dagli insetti nocivi. Le due specie si seminano a file alterne, ad una distanza di 20 cm circa, oppure la cipolla va seminata ai bordi del campo e la carota al centro. Porro e carota E' consigliata per le carote tardive e comporta gli stessi effetti descritti nell'esempio precedente. Stesso dicasi per le modalità di impianto. Patata primaticcia e spinacio Si tratta di una consociazione favorevole a causa dell’effetto stimolante che gli essudati radicali dello spinacio esercitano nei confronti della patata. Al centro del campo e sui bordi esterni verranno seminate le piante dello spinacio mentre nella restante parte quelle delle patata. Fagiolo rampicante/pisello e lattuga Al centro del campo si pianta la leguminosa mentre ai bordi la lattuga. Non conviene piantare a file alterne in quanto si rischierebbe di sottrarre eccessiva luce alle piante di lattuga. Il vantaggio di questa consociazione è dato dall’azoto fornito al

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terreno. Questo tipo di consociazione può essere preceduta da quella con spinacio e ravanello. Cavolo cappuccio, lattuga e fagiolo nano Sui lati esterni vengono seminate alcune file di fagiolino nano. Al centro si pianta il cavolo cappuccio a file distanti 60 cm. Nel restante spazio si trapianta la lattuga a file distanti 25 cm. Cipolla e lattuga invernale La cipolla riesce a crescere in maniera ottimale in presenza di lattuga. Per questa consociazione basta impiantare le due colture a file alterne. Ravanello e carota Si ottiene il vantaggio di utilizzare due differenti strati di terreno. Le colture vanno seminate a file distanti circa 30-35 cm. Alcune piante file di ravanello possono essere sostituite con file di lattuga. Varie consociazioni con spinacio Con lo spinacio è possibile effettuare varie consociazioni. Va seminato in primavera, a file distanti 40 cm e lasciando l’interfila libera per impiantare la patata, il pomodoro o il ravanello. Quando la crescita dello spinacio rischia di ombreggiare eccessivamente le altre piante, questo verrà tagliato e lasciato sul terreno come strato pacciamante, utile soprattutto alla riduzione dell’evaporazione dell’acqua e, successivamente, per arricchire il terreno di sostanza organica. Le piante, recise a 2-3 cm di profondità, non potranno più emettere foglie e le radici rimaste, tenere e di facile decomposizione, andranno ad arricchire il terreno di sostanza organica. Tale modello può essere riproposto anche l'anno successivo seminando lo spinacio nelle file in cui l’anno precedente erano stati piantati altri ortaggi.

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Ortaggi Consociabili Non consociabili

Asparagi Pomodori, prezzemolo, basilico =

Barbabietole Cipolle, ravanelli, cavoli, rape Fagioli rampicanti

Carote Cipolle, ravanelli, piselli,

lattuga, cicoria, porri, rosmarino, salvia, pomodori

Aneto

Cavoli

Barbabietole, cetrioli, fagioli rampicanti, fagioli nani, fragole, lattuga, piselli,

pomodori, porri, spinaci, ravanelli, sedani

Aglio, cipolle, patate

Cetrioli Cavoli, fagioli, granturco, piselli, ravanelli, girasoli,

finocchi

Patate, erbe aromatiche

Cicoria Carote, fagioli rampicanti, lattuga, finocchi, pomodori =

Cipolle e aglio

Zucchine, barbabietole, fragole, pomodori, lattuga,

camomilla Piselli, fagioli, cavoli

Erba cipollina Carote Piselli, fagioli

Fagioli Patate, carote, cetrioli, cavoli Cipolla, aglio, gladioli

Fagioli rampicanti

Zucchine, ravanelli, cicoria, cavoli, granturco,

santoreggia

Cipolle, barbabietole, finocchi, girasoli

Fagiolini nani

Cavoli, ravanelli, patate, cetrioli, granturco, fragole,

sedani, santoreggia

Cipolle, barbabietole, finocchi, girasoli

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Finocchi Cetrioli, cicoria, lattuga, piselli

Fagioli rampicanti, fagiolini nani

Fragole Ravanelli, fagiolini nani, spinaci, lattuga, cavoli =

Girasole Cetrioli Patate

Granturco Patate, piselli, fagioli, cetrioli, zucca, zucchine =

Lattuga Cicoria, finocchi, cavoli, carote, ravanelli, fragole,

cetrioli Prezzemolo

Melanzane Fagioli =

Patate Fagioli, granturco, rafani, calendule, melanzane

Zucche, cetrioli, girasoli, cavoli,

pomodori, lamponi

Piselli Finocchi, carote, rape,

ravanelli, cetrioli, granturco, fagioli, cavoli

Cipolle, aglio, gladioli, patate

Pomodori Cavoli, ravanelli, cicoria,

cipolle, prezzemolo, asparagi, calendule, carote

Cavoli, rape, patate, finocchi

Porri Cipolle, cavoli, sedani, carote =

Prezzemolo Ravanelli, pomodori, asparagi Lattuga

Rape Piselli =

Ravanelli

Cavoli, barbabietole, fagioli rampicanti, fagiolini nani, fragole, lattuga, piselli,

pomodori, spinaci, prezzemolo, cetrioli

=

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Sedani Porri, pomodori, fagiolini nani, cavoli =

Spinaci Fragole, cavoli, ravanelli =

Zucca Granturco, nasturzi Patate

Zucchine Cipolle, fagioli rampicanti =

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AGLIO – allium sativum ALBERI DA FRUTTO, CAROTE, CETRIOLI, FRAGOLE, GIGLI, LAMPONI, POMODORI, RAPE ROSSE, ROSE, SCORZONERA, TULIPANI.CAVOLI, FAGIOLI, PISELLI, ASPARAGI ASPARAGI – asparagus officinalis CETRIOLI, LATTUGHE, INSALATE DA TAGLIO, POMODORI, PREZZEMOLO, AGLIO, CIPOLLE BIETOLA – beta vulgaris CAROTE, CAVOLI, FAGIOLINI, RAMOLACCI& RAVANELLI, RAPE ROSSE SEDANO CAROTA – daucus carota AGLIO, ANETO, BIETOLE, CAVOLI, CICORIE, CIPOLLE, ERBA CIPOLLINA, INSALATE DA TAGLIO, PISELLI, POMODORI, PORRO, RAMOLACCI& RAVANELLI, ROSMARINO, SALVIA CAVOLI – brassica oleracea ANETO, BIETOLA, CAMOMILLA, CAROTE, CETRIOLI, CONSOLIDA, CORIANDOLO, FAGIOLI, FRAGOLE, INSALATE DA TAGLIO, LATTUGHE, MENTA PIPERITA, PATATE, PISELLI, POMODORI, PORRO, RAMOLACCI & RAVANELLI, RAPE ROSSE, SCORZONERA, SEDANO, SPINACI AGLIO, CIPOLLE, FRAGOLE, SENAPE CAVOLO RAPA – brassica oleracea var. gongylodes ASPARAGI, CETRIOLI, FAGIOLI, LATTUGHE, PISELLI, POMODORI, PORRO, RAPE ROSSE, RAVANELLI, SEDANO, SPINACI, AGLIO, CIPOLLE, FRAGOLE CETRIOLO – cucumis sativus AGLIO, ANETO, CAVOLI, CIPOLLE, CORIANDOLO, FAGIOLI, FAGIOLINI, FINOCCHIO, LATTUGHE, MAIS, PISELLI, PORRO, PREZZEMOLO, SEDANO RAVANELLI, POMODORI, PATATE CICORIA – cichorium intybus CAROTE, CIPOLLE, FAGIOLI, FINOCCHIO, LATTUGHE, POMODORI CIPOLLA – allium cepa ANETO, CAMOMILLA, CAROTE, CETRIOLI, CICORIA, FRAGOLE, LATTUGHE, POMODORI, PORRO, PREZZEMOLO, RAPE ROSSE, SCORZONERA, ZUCCHINE, CAVOLI FAGIOLI PATATE ,PISELLI ENDIVIA – cichorium endiva CAVOLI, FAGIOLI, FINOCCHIO, PORRO FAGIOLINI – phaseolus vulgaris var. nanus

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BIETOLA, CAVOLI, CETRIOLI, FRAGOLE, INSALATE DA TAGLIO, LATTUGHE, PATATE, POMODORI, RAPE ROSSE, SANTOREGGIA, SEDANO AGLIO, CIPOLLE, FINOCCHIO, PISELLI, PORRO FAGIOLI - phaseolus vulgaris BIETOLA, CAVOLI, CETRIOLI, CICORIE, ENDIVIE, INSALATE DA TAGLIO, LATTUGHE, MAIS, NASTURZIO, PATATE, RAMOLACC & RAVANELLI, RAPE ROSSE, SCORZONERA, SPINACI, ZUCCHINE AGLIO, CIPOLLE, FINOCCHIO,PISELLI, PORRO FINOCCHIO – foeniculum vulgare CETRIOLI, CICORIE, ENDIVIE, INSALATE DA TAGLIO, LATTUGHE, PISELLI, RADICCHIO, SALVIA, VALERIANELLA ANETO, CUMINO, FAGIOLI, POMODORI FRAGOLA – fragaria vesca AGLIO, BORRAGINE, CAROTE, CIPOLLE, ERBA CIPOLLINA, FAGIOLINI, LATTUGHE, PORRO, RAVANELLI, SPINACI CAVOLI GIRASOLE – helianthus annuus CETRIOLI, PATATE INSALATA DA TAGLIO ANETO, ASPARAGI, CAVOLI, FINOCCHIO, POMODORI, RAMOLACCI & RAVANELLI, RAPE ROSSE PREZZEMOLO, SEDANO LATTUGA – lactuca sativa ANETO, ASPARAGI, CAROTE, CAVOLI, CETRIOLI, CICORIE, CIPOLLE,CRESCIONE, FAGIOLI , FRAGOLE, FINOCCHIO, MAIS, MENTA PIPERITA, PISELLI,POMODORI, PORRO, RAMOLACCI & RAVANELLI, RAPE ROSSE, SCORZONERA,PREZZEMOLO, SEDANO MAIS – zea mays CETRIOLI, FAGIOLI, LATTUGA, MELONE, PATATE, PISELLI, POMODORI, ZUCCA, ZUCCHINE SEDANO, RAPE ROSSEPATATA ANETO, CAMOMILLA, CALENDOLA, CAVOLI, FAGIOLI, MAIS, MENTA PIPERITA,NASTURZIO, SPINACI, TAGETE CIPOLLE , CETRIOLI,GIRASOLE,PISELLI,POMODORI,RAPE ROSSE, SEDANO, ZUCCA PEPERONI – capsicum spp. ZUCCA PISELLI – pisum sativum ANETO, CAROTE, CAVOLI, CETRIOLI, FINOCCHIO, LATTUGHE, MAIS,RAMOLACCI& RAVANELLI, SEDANO, ZUCCHINE AGLIO, CIPOLLE,,FAGIOLI,PATATE, POMODORI, PORRO

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POMODORO – lycopersicon lycopersicum AGLIO, BASILICO, CAROTE, CAVOLI, CICORIE, CIPOLLE, FAGIOLINI, LATTUGHE, MAIS, NASTURZIO, PORRO, PREZZEMOLO, RAMOLACCI & RAVANELLI, SEDANO, SPINACI, CETRIOLI,FINOCCHIO,RAPE ROSSE,PATATE,PISELLI PORRO – allium porrum CAMOMILLA, CAROTE (tardive), CAVOLI, CICORIE, CIPOLLE, ENDIVIE, FRAGOLE, LATTUGHE, POMODORI, SCORZONERA, SEDANOFAGIOLI, RAPE ROSSE, PISELLI RABARBARO – rheum rhabarbarum CAVOLI, SPINACI RAMOLACCI & RAVANELLI – raphanus sativas BIETOLE, CAROTE, CAVOLI, CRESCIONE, FAGIOLI, FRAGOLE, LATTUGHE,NASTURZIO, PISELLI, POMODORI, PREZZEMOLO, SPINACI CETRIOLI RAPE ROSSE – rape rosse var. conditiva AGLIO, ANETO, CAVOLI, CETRIOLI, CIPOLLE, CORIANDOLO, INSALATA DA TAGLIO, FAGIOLINI, ZUCCHINE MAIS, PATATE, POMODORI, PORRO, SPINACI SEDANO – apium graveolens CAMOMILLA, CAVOLI (CAVOLFIORE), CETRIOLI, CIPOLLE, PISELLI, POMODORI, PORRO PATATE, LATTUGA, MAIS SPINACI – spinacia oleracea (adatti per la consociazione con quasi tutti gli ortaggi) CAVOLI, FAGIOLI, FRAGOLE,INSALATA DA TAGLIO, PATATE, POMODORI, RAVANELL I& RAMOLACCI, SEDANO,ZUCCHINE RAPE ROSSE ZUCCA – cucurbita pepo MAIS, PEPERONI PATATE ZUCCHINE – cucurbita pepo var. giromontina CIPOLLE, FAGIOLI, MAIS, NASTURZIO, RAPE ROSSE, SPINACI

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LA CONSOCIAZIONE E GLI EFFETTI DELLE ERBE SULLE PIANTE VICINE La tecnica della consociazione è efficace non solo per la migliore crescita e qualità degli ortaggi, ma anche per proteggerli dall'attacco dei parassiti. Ci sono infatti alcune erbe con un odore assolutamente repellente per gli insetti che, se piantate intorno alle aiuole da proteggere o all'intero orto, danno un importante contributo alla lotta contro i parassiti. Il basilico, per esempio, respinge mosche e zanzare; la menta tiene lontana la cavolaia; il lino allontana le dorifere dalle patate. Vediamo insieme le principali. Erbe Effetti

Abrotano Seminare qua e là nell'orto. E' consociabile con il cavolo del quale migliora il gusto e lo sviluppo. Allontana la farfalla cavolaia.

Achillea Come bordura, sui sentieri e vicino alle erbe aromatiche delle quali aumenta la produzione di oli essenziali.

Aglio Contribuisce alla crescita e alla salute di rose e lamponi.

Aneto Si accompagna al cavolo, non ama le carote.

Assenzio Come bordura tiene lontani gli animali dall'orto, ma la sua vicinanza non fa bene a nessuna pianta: da tenere quindi alla giusta distanza.

Basilico Si accompagna ai pomodori migliorandone il gusto e lo sviluppo. Respinge mosche e zanzare. Odia però la ruta e non può starle vicino.

Camomilla Ottima la consociazione con cavoli e cipolle: ne migliora il gusto e lo sviluppo.

Cerfoglio Consociabile ai ravanelli: ne migliora lo sviluppo e il sapore.

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Cumino Seminare qua e là nell'orto: Ammorbidisce il terreno.

Dragoncello Utile in tutto l'orto.

Erba cipollina Consociabile alle carote: ne migliora il gusto e lo sviluppo.

Finocchio selvatico

Tenere lontano dall'orto. La maggior parte delle piante non ne apprezza la compagnia.

Issopo Tiene lontana la farfalla cavolaia. Si associa ai cavoli e alla vite. Non ama i ravanelli.

Lamio bianco Consociabile con le patate, dalle quali tiene lontani gli insetti.

Levistico Seminare qua e là nell'orto. Migliora il gusto e la robustezza delle piante.

Lino Consociato alle carote e alle patate ne migliora il gusto e lo sviluppo. Tiene lontane le dorifere dalle patate.

Maggiorana Migliora il profumo delle piante.

Melissa Migliora il sapore e lo sviluppo dei pomodori.

Menta Migliora il gusto e lo sviluppo di cavoli e pomodori. Tiene lontana la farfalla cavolaia.

Mentuccia Tiene lontana l'altica.

Nasturtium E' molto utile ai ravanelli, ai cavoli e a tutte le cucurbitacee. seminato sotto gli alberi da frutto tiene lontani gli afidi e altri insetti.

Petunia Protegge i fagioli dagli insetti.

Portulaca Può essere usata per tenere il terreno coperto sotto il granturco.

Rafano Seminato negli anfoli delle aiuole delle patate tiene lontani gli insetti.

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Rosmarino Consociabile con cavoli, fagioli, carote e salvia. Tiene lontane la cavolaia. la mosca delle carote e l'epilachna.

Ruta Seminata vicino a rose e lamponi li protegge dagli insetti. Odia il basilico.

Salvia Consoviabile con rosmarino, cavoli e carote ma non con i cetrioli.

Santoreggia Migliora il gusto e la salute di fagioli e cipolle.

Tagete E' una delle piante più attive nella lotta agli insetti.

Tanaceto Seminato con rose, lamponi, sotto gli alberi da frutto, tiene lontano gli insetti volanti.

Timo Il suo odore tiene lontano la cavolaia.

Valeriana Va bene ovunque nell'orto.

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LA PACCIAMATURA: UNA PRATICA ANTICHISSIMA La pacciamatura è una pratica antichissima; può essere considerata una via di mezzo tra il sovescio e il sistema del composto. Consiste nel mantenere coperto il terreno con parti di piante morte, imitando quanto avviene in natura. Non esiste infatti in natura un terreno fertile e nello stesso tempo completamente scoperto: col passare del tempo, le piante stesse, lasciando cadere le foglie e le parti dei rami ormai senza vita, costituiscono una specie di tappeto vegetale ai loro piedi; in quest'ambiente si sviluppa il piccolo mondo che popola il suolo (tutti quei batteri e microrganismi tanto utili alla conservazione della fertilità e alla crescita delle piante) e che ama umidità e temperatura costanti, condizioni ambientali che possono sussistere per l'appunto solo su un terreno coperto, come quello boschivo. In un terreno scoperto, l'azione del vento e del sole, causando sbalzi di temperatura e diminuzione del tasso di umidità, costringerebbero i microrganismi a ritirarsi dalla superficie della terra verso strati più profondi e adatti alle loro esigenze; lo strato superiore del terreno si indurirebbe e perderebbe la sua potenziale fertilità fino a diventare crostoso. La pacciamatura protegge il terreno non soltanto dal vento e dal sole, ma anche dai rovesci di pioggia, che infangano il suolo e provocano il fenomeno del dilavamento. Possiamo paragonare lo strato di pacciamatura a una specie di «pelle» porosa, che si prende cura del terreno: come la nostra pelle ci protegge dalle intemperie e dagli sbalzi di temperatura, così lo strato di materiale organico sparso sul suolo mantiene una giusta temperatura e un idoneo tasso d'umidità. Ma il più grande e immediato vantaggio consiste nella soppressione delle erbe infestanti che, senza luce, non potranno crescere. Eviterete così i lavori di sarchiatura e le coltivazioni potranno intessere liberamente gli intrecci delle loro radici più fini senza il pericolo di essere danneggiate da eventuali zappature. Naturalmente il metodo della pacciamatura, se non eseguito correttamente, può portare a qualche inconveniente: come per esempio la presenza di lumache e un eccesso di umidità sotto lo

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strato di pacciamatura. Nel caso delle lumache, per evitare che questi indesiderati ospiti trovino rifugio stabilmente nel vostro orto, dovrete pacciamare usando un materiale più sottile o tagliato più finemente; se ciò non dovesse bastare, sarà necessario mettere in opera qualche intervento specifico. Per scongiurare un eccesso di umidità sotto lo strato di pacciamatura, dovrete seguire poche e semplicissime regole: innanzitutto, se la stagione non è ancora calda e ci sono piogge frequenti, ritardate il momento della copertura del terreno, per evitare che si formino sotto la pacciamatura pericolose muffe; in secondo luogo dovete tener conto che determinati materiali possono essere responsabili di questo fenomeno più di altri, poiché possiedono una capacità maggiore di trattenere l'acqua, come per esempio le foglie non sminuzzate, la torba o la segatura. Quindi, per scongiurare questo pericolo, non pacciamate mai un terreno basso o bagnato, o tutt'al più utilizzate materiali molto leggeri, che non hanno tendenza a compattarsi, come l'erba tagliata, la paglia o le foglie tritate. Ci rendiamo perfettamente conto che la pacciamatura può apparire in contrasto con l'immagine tradizionale dell'orto pulito e rastrellato a dovere, ma chiunque segua da vicino gli sviluppi del suo orto e abbia compreso la natura dei processi che si svolgono, non può rimanere insensibile alla vista di un terreno completamente scoperto e indifeso sotto l'azione del sole. Se poi cercate una prova del fatto che i piccoli microrganismi popolino la terra sino ai limiti dello strato più in superficie, vi basterà sollevare un sasso o un mucchietto di erba appena tagliata, per scoprire come in questi ambienti umidi si trovino a loro agio non solo i vermi, ma anche tutti quegli altri piccoli esseri appartenenti alla fauna microbica, che generalmente non notiamo a causa delle loro dimensioni minime.

LA PACCIAMATURA NATURALE La pacciamatura può essere realizzata in qualsiasi periodo dell'anno, sia prima della semina come protezione per le piantine che cresceranno, sia in autunno in vista del gelo invernale; in generale ogni terreno adibito allo sfruttamento agricolo dovrebbe essere coperto.

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I fattori positivi nell'uso della pacciamatura si possono riassumere in questi cinque punti:

� le radici delle piante, grazie alla copertura che le protegge dalle gelate, non soffrono di rapidi sbalzi di temperatura;

� il sole non avrà la possibilità di disseccare il terreno nella stagione calda;

� il problema delle erbe infestanti viene immediatamente eliminato;

� il risparmio di tempo e di lavoro è notevole: si potranno infatti evitare le operazioni di sarchiatura e ridurre i tempi dedicati all'irrigazione;

� con il processo di decomposizione si otterrà un indubbio arricchimento del terreno.

In linea di massima possiamo considerare idoneo alla pacciamatura ogni materiale organico relativamente asciutto, non untuoso e non putrefatto. I più indicati sono gli scarti delle piante, ricchi di carbonio e poveri di azoto, come il fogliame, il fieno, la segatura e la paglia opportunamente sminuzzati; andranno benissimo anche l'erba tagliata o i vari scarti dell'orto. Solo le foglie delle conifere non sono adatte allo scopo, a causa dell'alto contenuto di acido tannico, che rallenta eccessivamente il processo di decomposizione. Tornando ora alla pacciamatura naturale è bene precisare una serie di regole di carattere generale riguardanti i vari elementi. Prima di tutto è bene ricordare la regola generale secondo la quale minori sono le dimensioni dei vari elementi (rami, foglie, ecc.) di sostanza organica utilizzata, maggiore sarà la possibilità di distribuirla in strati più sottili. Questa regola vale soprattutto per tutelare le piante più giovani e piccole, alle quali non deve essere sottratta, con soffocanti strati di pacciamatura, la luce necessaria. Quindi anche per la pacciamatura, come per il composto, sorge il problema dello sminuzzamento. La soluzione più semplice è quella di scegliere come materiale per la copertura una miscela di erba, segatura e composto fresco; altrimenti esistono in commercio dei macchinari, come il trinciaforaggi, che agevolano l'operazione di ridurre le dimensioni delle sostanze utilizzate.

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Per facilitare l'unione della terra con il materiale scelto per la pacciamatura e per aiutare i microrganismi del terreno a scavarsi un passaggio verso la copertura, l'operazione primaria da compiere sarà di smuovere la terra in superficie, soprattutto quando, per effetto degli agenti atmosferici, si siano venute a creare delle crepe o delle croste. Se dovete usare erba o altro materiale fresco, stendetene, nella fase iniziale, uno strato molto sottile; dopo due giorni, quando la copertura sarà appassita o ritirata, stendetene un altro strato nei punti scoperti. Questa operazione va ripetuta ogni qual volta il terreno rimane scoperto in qualche punto. Uno strato di pacciamatura dello spessore di 6-8 centimetri può essere realizzato solo dove non vi siano piante; un tipo di copertura di questo tipo è particolarmente adatto per preservare il suolo dal gelo nel periodo tardo-autunnale e invernale. Se lo strato di pacciamatura è molto spesso, bisognerà avere l'accortezza di non mantenerlo troppo bagnato ne troppo compatto, perché potrebbe marcire (ricordate che le sostanze in putrefazione nuocciono al terreno). Lo strato di copertura non dovrà però essere neppure troppo asciutto, perché correrebbe il pericolo di essere trascinato via dal vento. A tal fine, un periodico controllo suggerirà la frequenza delle innaffiature in rapporto all'umidità dello strato di pacciamatura. Peraltro, grazie alla sua capacità di ridurre l'evaporazione e di mantenere costante il tasso di umidità, la pacciamatura consente la diminuzione del fabbisogno di acqua del terreno, riducendo notevolmente, in tal modo, le operazioni di irrigazione.

L'ANTICA TECNICA DEL COMPOSTAGGIO Il compostaggio è la tecnica che prevede l'accumulo di sostanze organiche di vario genere (rifiuti di cibo, foglie secche, erba tagliata, erbacce, escrementi di animali, ecc.), per ottenere un concime naturale e di eccellente qualità. Il cumulo, che si deve formare in un angolo riparato del giardino, non è altro che la combinazione di materie organiche, anche di scarto, (verdure, bucce, avanzi di cibo, gusci, ecc.) che, tramite un

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ciclo di decomposizione assolutamente naturale, si trasformano in materia fertilizzante, ricca di elementi nutritivi, in grado di concimare egregiamente il terreno. La scelta degli elementi con cui comporlo e l'ubicazione più idonea, sono problemi da risolvere sapientemente con l'aiuto dello studio e dell'esperienza. Solo tenendo conto di tutti questi fattori avremo come risultato un composto ricco e fertile, e scongiureremo il pericolo di ritrovarci con un cumulo di rifiuti inutili. Il primo passo sarà quello della scelta dei materiali con i quali costituire il cumulo; questo dovrà essere abbastanza composito perché la mancanza di alcune sostanze, particolarmente attive e, quindi, ricche di azoto, potrebbe rallentare enormemente il processo di decomposizione o addirittura inibirlo del tutto. In generale si può dire che più ampia è la gamma dei materiali a disposizione, più ricco di sostanze nutritive sarà il composto. Una delle fonti a cui rifornirsi sarà la cucina, tutti gli scarti di origine organica, emendati da cellophan, plastica e carta stagnola, contribuiranno, rifornendo acqua e azoto. Anche gli scarti dell'orto sono molto utili per il composto; vi consigliamo però di non usare i torsoli di cavolo, generalmente infestati dall'ernia tipica di questo ortaggio (si tratta di un fungo estremamente resistente che resta in attività nel suolo per diversi anni). Altri prodotti idonei al compostaggio sono il contenuto dei sacchetti dell'aspirapolvere, stracci di lana e cotone fatti a pezzi, carta e cartone opportunamente tagliati e appallottolati (sconsigliate le riviste a colori), legname e steli ridotti a proporzioni minime, erba tagliata, ortiche e altri materiali. Per facilitare il passaggio dell'aria fra i vari strati di composto potrete aggiungere trucioli e segatura; mentre per aumentare la quantità di azoto basterà aggiungere colaticcio, cornunghia, polvere di sangue oppure, più facilmente reperibile, letame bovino. Si sconsiglia di usare letame di altri animali allo stato puro; quello equino, infatti, è particolarmente caldo, quello suino troppo freddo e quello pollino contiene sostanze corrosive, nonostante sia particolarmente ricco di azoto. Per quanto riguarda il fogliame va sottolineato che, nonostante la relativa quantità di azoto contenuto in esso, tende a rallentare il processo di decomposizione a causa dell'alto contenuto di acido

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tannico; sarà quindi opportuno usarlo con parsimonia e lavorarlo con una certa quantità di calcare di alghe; oppure può essere utilizzato, mischiato con terra dell'orto e materiale di origine animale e, in seguito, inzuppato in un po' di ortica macerata, per il compostaggio in un deposito a tempi lunghi. Esistono inoltre molti materiali, considerati di scarto in altre attività, che sono ricchi di azoto e quindi preziosi nella costituzione del cumulo; oltretutto, potrete giungere a felici accordi con chi altrimenti avrebbe l'onere di disfarsene. Per farvi un esempio, potrete rivolgervi al bar più vicino, per i fondi di caffè, a una conceria, per la polvere di cuoio, o al comune, per le foglie raccolte dagli spazzini nei viali alberati. Il composto si potrà considerare maturo quando avrà raggiunto un colore scuro e sarà abbastanza friabile e inodore. Per arrivare a ciò non esiste un tempo determinato; di regola dovranno passare dai 3 ai 6 mesi. In linea di massima la scelta migliore è quella di immettere il composto nell'orto un mese prima dei trapianti. E' importante che il composto giunto a maturazione in autunno e che sarà usato solo in primavera, sia protetto durante l'inverno dagli agenti atmosferici, tramite una copertura. E' anche possibile spargere il composto sul terreno in ottobre o in novembre, anche se il processo non è ancora terminato e il materiale appare ancora un po' fibroso, in modo che finisca di maturare direttamente sul terreno rendendosi pronto per le semine e i trapianti primaverili. LA COMPOSIZIONE DEL CUMULO PER IL COMPOSTAGGIO Per quanto riguarda la costruzione vera e propria del cumulo esiste un primo metodo che consiste nel costruire un contenitore con mattoni o legni, alto almeno un metro e mezzo e largo altrettanto, lasciando però il lato frontale facilmente accessibile, tramite una chiusura che possa essere rimossa. L'altro metodo, meno impegnativo, è quello di formare una specie di mucchio di materiali a forma di piramide tronca, alto circa 1 m. e largo circa 2 m. alla base. Questo metodo è quello che più si identifica nel termine «cumulo». Il primo sistema è consigliabile per chi non avesse grandi spazi e quindi necessiti di ordine e pulizia, mentre il secondo, è ideale per chi ha spazio a sufficienza, in quanto è in grado di garantire una maggiore praticità di

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lavorazione. I materiali del cumulo vanno disposti in strati ordinatamente alternati. E' senz'altro da evitare un cumulo formato da un unico materiale. E' fondamentale, poi, un costante controllo del livello di umidità: il cumulo non deve essere troppo bagnato ne troppo asciutto; in quest'ultimo caso gli organismi decompositori rallentano la loro azione fino a bloccarla del tutto; molti di essi hanno anche la capacità di incapsularsi, in attesa di tempi più umidi. Se invece l'umidità è in eccesso, per esempio dopo una grande pioggia, l'acqua si deposita nelle fibre del composto e nelle cavità del materiale, sottraendo spazio all'ossigeno e quindi impedendo il processo di decomposizione. E' opportuno perciò coprire il cumulo con un telo di polietilene per difenderlo dalle piogge, questa copertura non dovrà essere adagiata direttamente sul composto, ma posta sopra una impalcatura di legni o mattoni, in modo da permettere la libera circolazione dell'aria, per far respirare il cumulo. Per quello che riguarda l'ubicazione del cumulo si dovrà tenere conto che il composto ha bisogno di calore, ma non sopporta il sole diretto; anche un luogo ventoso non è consigliabile per via del prosciugamento e della sottrazione di calore. Un luogo a nord rispetto alla casa o in ombra completa rallenta di molto il processo di decomposizione; mentre l'ubicazione verso sud non rappresenta certamente una condizione ideale. Inoltre, se il terreno è particolarmente esteso, tenete conto che il deposito del cumulo dovrà anche essere facilmente raggiungibile con una carriola o con altri mezzi, per il trasporto agevole dei materiali. Per la scelta del luogo si dovranno, quindi, tenere in considerazione tutti questi fattori. Naturalmente il cumulo necessita di cure; in particolare occorre rivoltarlo ogni settimana, massimo due, in modo che, spostando i materiali più caldi dal centro verso l'esterno e facendo l'inverso con i più freddi, il processo di decomposizione si mantenga uniforme e regolare. Come stendere il composto sul terreno Stendere il composto sul terreno che si intende concimare è un'operazione molto semplice ma che deve essere eseguita con la migliore cura. E' bene utilizzare una zappa stando bene attenti a non danneggiare le radici delle piante presenti sul terreno.

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Nel caso dobbiate concimare delle piantine piccole e il vostro composto abbia una natura grezza, è consigliabile setacciarlo. Per quello che riguarda la quantità di composto da utilizzare non esiste alcuna controindicazione, in quanto una distribuzione troppo generosa di composto, a differenza di alcuni fertilizzanti chimici, non brucia ne il terreno ne le piante. In conclusione vogliamo segnalare due errori in cui facilmente si incorre, il primo è quello di sotterrare il composto al momento dell'applicazione supponendo che per le radici sia meglio riceverlo dal basso, non considerando che li processo di sviluppo avviene invece dall'alto verso il basso. Pertanto il composto va steso in superficie, sulla terra appena smossa e, in seguito, lavorato con un rastrello. II secondo errore è quello di abbandonare il composto steso sul suolo, sotto i raggi del sole; lo strato di humus del composto appena steso deve, invece, essere coperto e protetto dai raggi solari, il cui calore potrebbe bloccare l'attività dei microrganismi obbligandoli a trasferirsi in profondità, in cerca dell'umidità necessaria alla loro sopravvivenza. La copertura manterrà la superficie del terreno umida e vitale.

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CALENDARIO LUNARE DELLE SEMINE GENNAIO Semina: “Il contadino è in vacanza” Lavori: preparare il terreno per le colture primaverili; eseguire le

concimazioni di fondo; progettare le aiuole di coltivazione per l’annata e ordinare le sementi FEBBRAIO Semina: LUNA CRESCENTE: bietola da orto, carota, pisello, prezzemolo,

ravanello, senape, agretto e rucola LUNA CALANTE: scalogno, cipolle, spinacio, valerianella, bietola

da coste, lattuga e radicchio da taglio Trapianto: aglio, cipolla (piccoli bulbi) e scalogno Lavori: preparare il terreno per accogliere le prossime semine, i

trapianti e l’asparagiaia; eseguire le concimazioni di fondo; rincalzare i piselli seminati in autunno MARZO Semina: LUNA CRESCENTE: bietola da orto, carota, pisello, prezzemolo

ravanello, piante aromatiche, fragole LUNA CALANTE: cipolle, spinacio, valerianella, bietola da coste,

lattuga e radicchio da taglio Trapianto: asparago bianco e verde, cavolo cappuccio, lattuga a

cappuccio, cipolla, patata e aglio Lavori: preparare le aiuole per le nuove semine; effettuare le

concimazioni di fondo; scalzare il carciofo; concimare e rincalzare l’asparagiaia

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APRILE Semina: LUNA CRESCENTE: aneto, bietola da orto, carota, coriandolo,

crescione, cumino, prezzemolo, ravanello, rucola, fagiolo, fagiolino, anguria, cetriolo, melone, pomodoro, zucca e zucchino; LUNA CALANTE: cipolla colorata, lattuga e radicchio da taglio,

spinacio primaverile – estivo, bietola da coste Trapianto: cavolo e lattuga a cappuccio primaverile – estivo, indivia

riccia, melanzana, peperone, peperoncino, pomodoro, sedano, cipolla Lavori: eseguire i lavori di vangatura; preparare il terreno ed

eseguire le sarchiature; rincalzare la patata; letamare e sarchiare l’asparagiaia e la carciofaia prima che la vegetazione sia troppo sviluppata MAGGIO Semina: LUNA CRESCENTE: cardo, basilico, bietola da orto,carota,

fagiolo, fagiolino, prezzemolo, zucchino, anguria, cetriolo, cetriolino, melone, pomodoro, ravanello, rucola e zucca LUNA CALANTE: cavoli, sedano, indivia riccia, lattuga, porro,

scarola e spinacio estivo Trapianto: anguria, melone, cetriolo, cetriolino, zucca, zucchino,

melanzana, peperone e peperoncino Lavori: rincalzare pomodoro, melanzana, peperone, fagiolo,

pisello, fava e patata GIUGNO Semina: LUNA CRESCENTE: cavolfiore, cardo, fagiolo e fagiolino

rampicanti, basilico, bietola da orto, carota, prezzemolo e zucchino LUNA CALANTE: radicchio, cavoli, indivia riccia, lattuga, porro,

scarola, sedano, bietola da coste e cavolo verza

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Trapianto: pomodoro tardivo, cavolo cappuccio estivo – autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola e sedano Lavori: ombreggiare i semenzai; cimare melone e anguria;

rincalzare fagiolo, patata, peperone, melanzana, pisello LUGLIO Semina: LUNA CRESCENTE: fagiolo e fagiolino nano, zucchino, bietola da

costa e ravanello LUNA CALANTE: cicoria catalogna, indivia riccia, lattuga, porro,

radicchio, scarola, finocchio precoce, bietola da orto e finocchio e raccolta autunnale Trapianto: sedano, porro, cavolo e scarola Lavori: eseguire la pacciamatura delle colture

AGOSTO Semina: LUNA CRESCENTE: prezzemolo e ravanello LUNA CALANTE: cicoria catalogna, cipolla bianca, finocchio a

raccolta autunnale, lattuga e radicchio da taglio, spinacio e valeriana Trapianto: cavolo cappuccio autunno – invernale precoce, cicoria

catalogna, porro, scarola, cavoli e radicchio Lavori: cimare pomodoro, cetriolo, peperone, zucca e melanzana;

rincalzare finocchio e porro SETTEMBRE Semina: LUNA CRESCENTE: prezzemolo e ravanello LUNA CALANTE: cipolla bianca, lattuga e radicchio da taglio,

spinacio e valeriana Trapianto: finocchio, cavoli, bietola da coste, indivia riccia e

lattuga, cicoria catalogna, radicchio

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Lavori: rincalzare finocchio e sedano; rincalzare la carciofaia OTTOBRE

Semina: “Il contadino è in vacanza” LUNA CRESCENTE: ravanello LUNA CALANTE: lattuga da taglio, spinacio e valeriana Trapianto: cipolla da semenzaio e aglio Lavori: concimare con letame o composto le aiole destinate a

ospitare le prossime semine o trapianti NOVEMBRE Semina: “Il contadino è in vacanza” Lavori: lavorare il terreno per le colture primaverili, eseguire le

concimazioni di fondo, scalzare l’asparago, rincalzare il carciofo DICEMBRE Semina: “Il contadino è in vacanza” Lavori: preparare il terreno per la colture primaverili, zappare ed

eseguire le concimazioni di fondo

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F.I.P via Tor Vergata 93/95

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