TRASMISSIONI FLESSIBILI CAPIT OL 14 V 2OLUME · CAPIT OL 14 TRASMISSIONI FLESSIBILI L E Z I O NI S...

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2 VOLUME 1 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia con Pidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012 CAPITOLO 14 TRASMISSIONI FLESSIBILI LEZIONI Sintesi dei capitoli Capitolo 14 Se l’interasse tra due alberi è troppo elevato, si pos- sono utilizzare organi di trasmissione flessibili come cinghie e funi (la cui flessibilità è dovuto all’elasticità del materiale) o cingoli e catene (la cui flessibilità è dovuta alla forma costruttiva). Nelle cinghie piane, adatte alle basse potenze, la tra- smissione è assicurata dall’aderenza della cinghia sul- le pulegge, che hanno entrambe lo stesso senso di ro- tazione. Le tensioni di montaggio (figura A) valgono t = F · e T = F · Se la trasmissione è inattiva, entrambi i rami hanno una tensione S = Indicato con s lo spessore della cinghia, se questa non slitta, si ha: Lo slittamento elastico (e non della cinghia sulle pu- legge) influisce sulla regolarità del moto per circa lo 0,5 ÷ 2%. Incrociando la cinghia si possono far ruotare le pu- legge in senso discorde. Le cinghie piane si possono usare anche per la trasmissione del moto tra assi sghembi. Se più ruote di diametro diverso sono calettate sugli alberi conduttore e condotto, si può spostare la cin- ghia da una coppia di ruote a un’altra, potendo rea- lizzare così dei cambi di velocità. La forza centrifuga vale: F c = 2 · q · v 2 dove q = ρ · b · s è il peso per unità di lunghezza della cinghia, in kg · m –1 , e b è la larghezza della cinghia. Si può quindi porre: T = T + e t = t + La sollecitazione di avvolgimento è dovuta al fatto che la cinghia ogni volta deve adattarsi alla curvatura della puleggia, accorciandosi e allungandosi negli strati più esterni. La sollecitazione di flessione che ne deriva causa una tensione Per dimensionare una cinghia si impone una velocità periferica massima di circa 15 ÷ 40 m/s e si calcola quindi il diametro maggiore, mentre l’altro è dato dalla conoscenza di i. Per evitare perdite di aderenza sulla ruota più piccola è bene che sia d 2 5 · d 1 , con d 2 > d 1 . A volte è necessario ricorrere a un rullo tenditore. Generalmente si fa in modo che sia I = = (1,5 ÷ 2,5) d 2 . Definite σ 1 = e σ 2 = E si può dimensionare la cinghia mediante la relazione σ 1 + σ 2 σ am . Per il calcolo di progetto è comodo porre F = b · C (F è noto se è noto M 1 o N), dove C è un coefficiente che dipende dal diametro, dal materiale e dalla velo- cità, riportato in tabelle per condizioni particolari di funzionamento. Dall’espressione precedente si ottie- ne b = F\C; il valore della larghezza effettivo sarà, tra quelli unificati, quello subito maggiore a quello cal- colato. Se le condizioni nelle quali C è stato valutato non sono quelle di funzionamento, si sceglie un valore maggiore per b. Mediante calcoli approssimati, utili nel caso non si abbiano a disposizione manuali, si ottiene per la lun- ghezza della cinghia il valore L π · (r 1 + r 2 ) + 2 · a + Per trasmettere potenze superiori a quelle delle cin- ghie piatte, si utilizzano cinghie trapezoidali, che non presentano due degli inconvenienti delle cinghie piat- te: non richiedono una tensione di montaggio sensi- bilmente maggiore della forza periferica da trasmet- tere e non servono rialzi laterali, che usurano veloce- mente le facce della cinghia, per evitare la caduta del- la stessa anche per lievi disassamenti. La puleggia presenta dei solchi trapezoidali entro i quali si inseriscono le cinghie. Il coefficiente di attrito, (r 2 r 1 ) 2 a s d T b · s σ = E s d F c 2 F c 2 n n d s d s 1 2 2 1 = + + T + t 2 e f · α e f · α – 1 1 e f · α – 1 ramo condotto ramo conduttore senso di rotazione t T F M 1 r 1 O 1 Figura A

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2VOLUME

1La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia conPidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012

CAPITOLO 14TRASMISSIONI FLESSIBILI

LEZI

ON

I

Sint

esi d

ei c

apito

li

Capitolo 14

Se l’interasse tra due alberi è troppo elevato, si pos-sono utilizzare organi di trasmissione flessibili comecinghie e funi (la cui flessibilità è dovuto all’elasticitàdel materiale) o cingoli e catene (la cui flessibilità èdovuta alla forma costruttiva).

Nelle cinghie piane, adatte alle basse potenze, la tra-smissione è assicurata dall’aderenza della cinghia sul-le pulegge, che hanno entrambe lo stesso senso di ro-tazione.

Le tensioni di montaggio (figura A) valgono

t = F · e T = F ·

Se la trasmissione è inattiva, entrambi i rami hannouna tensione

S =

Indicato con s lo spessore della cinghia, se questa nonslitta, si ha:

Lo slittamento elastico (e non della cinghia sulle pu-legge) influisce sulla regolarità del moto per circa lo0,5 ÷ 2%.

Incrociando la cinghia si possono far ruotare le pu-legge in senso discorde. Le cinghie piane si possonousare anche per la trasmissione del moto tra assisghembi.

Se più ruote di diametro diverso sono calettate suglialberi conduttore e condotto, si può spostare la cin-ghia da una coppia di ruote a un’altra, potendo rea-lizzare così dei cambi di velocità.

La forza centrifuga vale:

Fc = 2 · q · v2

dove q = ρ · b · s è il peso per unità di lunghezza dellacinghia, in kg · m–1, e b è la larghezza della cinghia. Sipuò quindi porre:

T� = T + e t� = t +

La sollecitazione di avvolgimento è dovuta al fattoche la cinghia ogni volta deve adattarsi alla curvaturadella puleggia, accorciandosi e allungandosi neglistrati più esterni. La sollecitazione di flessione chene deriva causa una tensione

Per dimensionare una cinghia si impone una velocitàperiferica massima di circa 15 ÷ 40 m/s e si calcolaquindi il diametro maggiore, mentre l’altro è datodalla conoscenza di i. Per evitare perdite di aderenzasulla ruota più piccola è bene che sia d2 ≤ 5 · d1, cond2 > d1. A volte è necessario ricorrere a un rullotenditore. Generalmente si fa in modo che sia I == (1,5 ÷ 2,5) d2.

Definite

σ1 = e σ2 = E

si può dimensionare la cinghia mediante la relazioneσ1 + σ2 ≤ σam.

Per il calcolo di progetto è comodo porre F = b · C (Fè noto se è noto M1 o N), dove C è un coefficienteche dipende dal diametro, dal materiale e dalla velo-cità, riportato in tabelle per condizioni particolari difunzionamento. Dall’espressione precedente si ottie-ne b = F\C; il valore della larghezza effettivo sarà, traquelli unificati, quello subito maggiore a quello cal-colato.

Se le condizioni nelle quali C è stato valutato nonsono quelle di funzionamento, si sceglie un valoremaggiore per b.

Mediante calcoli approssimati, utili nel caso non siabbiano a disposizione manuali, si ottiene per la lun-ghezza della cinghia il valore

L � π · (r1 + r2) + 2 · a +

Per trasmettere potenze superiori a quelle delle cin-ghie piatte, si utilizzano cinghie trapezoidali, che nonpresentano due degli inconvenienti delle cinghie piat-te: non richiedono una tensione di montaggio sensi-bilmente maggiore della forza periferica da trasmet-tere e non servono rialzi laterali, che usurano veloce-mente le facce della cinghia, per evitare la caduta del-la stessa anche per lievi disassamenti.

La puleggia presenta dei solchi trapezoidali entro iquali si inseriscono le cinghie. Il coefficiente di attrito,

(r2 – r1)2�

a

s�d

T��b · s

σ = ⋅Es

d

Fc�2

Fc�2

n

n

d s

d s1

2

2

1

=+

+

T + t�2

e f · α

�e f · α – 1

1�e f · α – 1

ramo condotto

ramo conduttore

senso dirotazione

t

T

FM1

r1

O1

Figura A

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2 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia conPidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012

CAPITOLO 14TRASMISSIONI FLESSIBILI2

VOLUME

LEZION

I

Sintesi dei capitoli

se il contatto avviene sulle facce laterali inclinate diun angolo β, è pari a:

f0 =

se per esempio f ≈ 0,32, β = 19° e α ≈ 2,5 rad (angolodi avvolgimento), si ottiene T ≈ 1,09 · F e t ≈ 0,09 · F,mentre in caso di quiete S ≈ 0,6 · F. Le cinghie trape-zoidali, in quanto costruite ad anello chiuso secondoprecise norme, sono sicure e silenziose. Sono suddi-vise in sei categorie, in base all’impiego.

Dati n1, n2 e P0 (potenza nominale da trasmettere), èpossibile procedere al dimensionamento delle cin-ghie trapezoidalimediante tabelle e grafici.

• In base al tipo di macchina e al servizio, si deter-mina un fattore di servizio fs.• La potenza effettiva da trasmettere è P = fs · P0.• In base a P e n1 da un grafico si determina il tipo dicinghia da utilizzare.• Fissata v (6 ÷ 16) si calcola quindi d1, che deve es-sere scelto tra i valori unificati.• Si determina quindi d2, anch’esso scelto tra valoriunificati.• Si determinano il fattore di avvolgimento fα (fun-zione dell’angolo di avvolgimento) e il fattore dilunghezza fl (funzione della lunghezza della cin-ghia); i valori di questi fattori sono riportati in ta-belle.• Si calcola il valore della potenza Pe = P1 · fα · fl, dove

P1 è la potenza che può trasmettere una sola cin-ghia (valore che si trova nelle tabelle), mentre Pe èla potenza che effettivamente la cinghia può tra-smettere nelle condizioni di impiego.• Si calcola il numero di cinghie necessario z = P/Pe.

Le cinghie trapezoidali permettono di realizzare va-riatori continui di velocità entro piccoli margini.

Esistono anche cinghie dentate, che richiedono unamodesta pretensione, hanno un’elevata capacità ditrasmissione della potenza e sono silenziose e pocoingombranti. Queste cinghie vengono scelte da cata-loghi.

Per la trasmissione di potenze molto elevate con in-terassi superiori a 7 m, si utilizzano le funi vegetali ole funi metalliche.

Le funi vegetali (di canapa o cotone) sono compo-ste da tre o quattro cordoni avvolti, ognuno dei qualiè formato da varie filacce ritorte avvolte in sensocontrario. La trasmissione è affidata all’aderenza del-le funi con le pulegge, incavate con angolo di apertu-ra di circa 45°. Il coefficiente di attrito vale:

f0 =

Se per esempio f0 ≈ 0,5 e α ≈ 2,5 rad (angolo di av-volgimento), si ottiene T ≈ 1,4 · F e t ≈ 0,4 · F, mentre

in caso di quiete S ≈ 0,9 · F. La tensione si ottienegrazie al peso delle funi; se il dislivello degli assi ènotevole, si utilizza un rullo tenditore sul ramo con-dotto.

Se d è il diametro di una fune a tre cordoni, l’areadella sezione è A ≈ 0,6 · d2; il numero di funi necessa-rio sarà quindi:

Si cerca di avere: d1 ≤ 40 · d (d1 è il diametro dellapuleggia minore) per non avere troppa usura, un in-terasse maggiore di 7 m per avere una sufficiente ten-sione e una velocità periferica di circa 20 ÷ 25 m/s.

Le funi metalliche spiroidali si ottengono avvolgendofili metallici attorno a un filo centrale. Più funi spi-roidali avvolte su un’anima di canapa formano unafune a trefoli. Esistono anche funi, dette torticce ogherlini, che si ottengono avvolgendo a elica le funi atrefoli. Se per esempio f ≈ 0,2 e α ≈ 3,14 si ottieneT = 2 · F e t = F, anche se per sicurezza si assumeT = 2,5 · F.

Se sono richiesti un rapporto di trasmissione rigoro-samente costante e la trasmissione di alte potenze, siimpiegano le catene articolate. Queste sono di varitipi (Galle, Zobel) e solitamente sono progettate me-diante manuali. Poiché T = F e t = 0. In una catenaGalle (figura B):

• i rulli sono sollecitati a flessione:

Mf max =

• i perni sono sollecitati aflessione:

Mf = 0,5 · F · 1,5 · s• le piastrine sono sollecitate a trazione da una forzapari a F/2.

Esistono anche catene silenziose, impiegabili anche avelocità superiori a 6 ÷ 7 m/s, che hanno piastrine conuna particolare conformazione.

f · b�4

nF

A=

1 4,σam

f�sen β

f�sen β

1,5 · s

0,5 · F 0,5 · Fb

F s

Figura B