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www.trantran.net | n. 26 mensile | 31 gennaio 2012 | DISTRIBUZIONE GRATUITA LITFIBA Cervelli in Fuga da una Grande Nazione IN QUESTO NUMERO TEATRO ANTONIO CATANIA intervista esclusiva MUSICA MICOL MARTINEZ INFRANTI MURI MIRÒ RIFLESSIONI Quanto siamo made in Cina? SPECIALE Il Giorno della Memoria con il patrocinio di:

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Il numero 26 sfogliabile onlie

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LITFIBA Cervelli in Fuga da una Grande Nazione

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teatro

Antonio CAtAniAintervista esclusiva

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anno iV- numero 26 - 31 gennaio 2012editore: trantran editore s.r.l.sede : via Cesare battisti 121 - Vedano al LambroC.F./P.i./riMb 06774520966rea Mb 1864900reg. trib. Di Monza n. 1995del 29/06/2010

Fondatori Marta Migliardi, elena gorla, adriana Colombo, guido bertoniDirettore alfredo rossiCapo RedazioneMarta MigliardiVice Capo Redazioneelena gorlaInviata Speciale adriana ColomboGrafico e fotografo stefano PontiRedazione Juri Casati, guido Caimmi, gabry, gaber (utgaber), niccolò rossi, alberto zanardo e Francesca Fawn Masperi, il misterioso redo alfossi, Luca Vanni

Si ringraziano per questo numeroandrea Pelù per l’incoraggiamento, l’assessore andrea arbizzoni, la signora branca, Juliet berry, giorgio riva, anna Cerantola e tutta l’enpa sez. Monza e brianza, Parole e Dintorni per la loro cortesia e professionalità, Maurizio e andrea per la loro amicizia, l’amicoandy e l’amicoeffe per le precise postille contrattuali, alice per la sua incre-dibile bellezza e bontà. ringraziamo infinitamen-te per l’appoggio professionale ed umano il rag. umberto grasso. Ps nipote ci mancherai!

Foto di CopertinaPiero Pelù e ghigo renzulli, foto di Francesca Fawn Masperi

Per [email protected]@[email protected]@trantran.net

Progetto grafico e impaginazione stefano Ponti

Direttore commercialePaola scappatura

[email protected] trantran editore s.r.l sede Via Cesare battisti 121 Vedano al Lambro (Mb)

Stampareggiani s.p.a.21026 gavirate (Va)

Tiratura 26.000 copie

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EditorialELa forza della diversità

Spunti di viStabrianza made in Cina

CloCHartLitfiba: Cervelli in fuga da una grande nazione

antonio Catania:se devi dire una bugia, dilla ancora più grossa

Mirò: la band monzese in cerca di luce

altrovECina: la terra del dragone

vErdiSSimoi giardini cinesi

BriGantiail giorno della Memoria

i SEGrEti dEllo CHEFL'insalata di mare

BiSinfranti Muri: tira fuori chi sei

Micol Martinez: presenta il nuovo album

in CuCCiatutti matti per i gatti non Solo monzaarcore: un comune che vive

pSiColoGia oGGiLa psicologa risponde

SportivamEntEPro Victoria Volley

pEndolarEC’è bonus e bonus

raCContiamoCiil teppista: trent’anni maledetti a Milano

dal ComunE

dalla provinCia

CoSa SuCCEdE in Città

rEality

lE SCiurE E il BEvErino

dovE trovarE la riviSta

Sommario

in QuESto numEro

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p.S: un po’ di pubblicità personale. sabato 4 febbraio, nell’ambito dell’ormai storica rasse-gna delle compagnie teatrali monzesi, alle 21, al teatro san Carlo di Monza, la compagnia “amici del teatro” va in scena con “Fools”, una commedia brillante scritta da neil simon. amo il teatro: mi piace vederlo e anche farlo, per questo al san Carlo ci sarò anch’io. non tanto per merito mio, ho una piccola parte, ma per la bravura degli altri interpreti e per il brillante testo di neil simon, le risate sono assicurate. se verrete, noi “amici del teatro” saremo contenti. e lo sarete anche voi. buon divertimento.

Ho passato i 60 (esattamente non so quanti, visto che dopo quella data, illumi-nata da una festa molto allegra e divertente, ho deciso che non festeggio più il compleanno), ma ancora oggi sono convinto che ci sono migliaia di persone che possono insegnarmi qualcosa. Ma sono rimasto sbalordito, quando, pochi gior-ni fa, è stato mio nipote sebastiano, anni sette, interista sfegatato (per qualcuno una qualità, per altri uno stramaledetto difetto), frequentante con buon profitto la seconda elementare, a darmi un grande insegnamento. tutto è nato perché mi ha chiesto un euro perché voleva prendere un giochino in uno di quei distribu-tori automatici che si trovano fuori dalle edicole e dalle cartolerie. Con in mano la moneta mi ha chiesto: “nonno, quanto vale lo zero?». «niente, sebastiano. Lo zero non vale niente». «Lo dice anche la mia maestra che è il più cicciotto dei numeri e vale per questo poco. Ma allora perché non mi dai 10 euro per i giochini? tanto lo zero non vale niente, no?». non gli ho dato la banconota, ma ho imparato la lezione. anche il diverso da noi, quello che ha un’altra forma (lo 0 così cicciotto come dice sebastiano, rispetto all’atletico 1 o al funambolico 7) può essere un valore aggiunto, che fa aumentare di molto le nostre qualità. e se vale per i numeri, può valere anche per noi, considerando altre diversità: quelle culturali, di costume e di educazione. se c’è rispetto da entrambe le parti, le diversità hanno la capacità di esaltare e di rafforzare le nostre qualità, più che deprimerle. Del resto, il mondo va avanti fondandosi su una diversità davvero macroscopica: quella tra uomo e donna. Diversità morfologiche, anatomiche, caratteriali. eppure se queste due diversità così profonde si incontrano danno vita anche a una nuova... vita (scusate il bisticcio di parole). e allora? Viva la diversità (ovviamente se non si vuole imporre con la forza o peggio ancora con la violenza).

la forza della diversità

editorialeil direttore alfredo rossi

foto di Gabriele Benini

SpECialE mEdiCina

amiloidosi:nuove prospettiveun tributo al Dott. Vincenzo branca

il Convegno vuole essere un momento di confronto fra le differenti discipline coinvolte nello studio e nella cura delle amiloidosi si-stemiche, con l’obiettivo ultimo di divulgare il più possibile la conoscenza della malattia. Esso è rivolto a Cardiologi, Ematologi, pneumologi, anatomopatologi, neurolo-gi, medici specialisti in medicina interna, medici di base.Per la rilevanza dei relatori, il Convegno sarà l’occasione per fissare lo stato dell’arte di quanto svolto sino ad oggi in campo nazio-nale, consentendo al tempo stesso di affron-tare anche il tema delle prospettive future di cura e di ricerca nel non facile ambito delle malattie rare. esso sarà anche l’occasione per porgere un tributo alla memoria del dottor vincenzo Branca, direttore della u.o.C. di neuro-radiologia diagnostica ed interventistica del policlinico di milano, prematuramen-te scomparso nel dicembre 2010 proprio a causa dell’amiloidosi.

raggiungiamo telefonicamente la Signo-ra Branca, che ci spiega il perché di questa giornata e, con parole semplici ma efficaci, ci spiega, attraverso la sua dolorosa esperienza la difficoltà nel diagnosticare questa malattia al marito, il dott. vincenzo Branca. «…ci sono circa 800 casi all’anno in italia conclamati di questa malattia, ma dobbiamo renderci conto che ce ne sono altri che non vengono diagnosticati. Per esempio mio ma-rito aveva una amiloidosi ereditaria, ma mia suocera era considerata una cardiopatica. nel

caso di mio marito l’amiloide, che è una pro-teina, è partita dal fegato e si è espansa per tutto l’organismo. L’amiloide intacca nervi, cuore, muscoli, ossa… colpisce gli occhi la lingua… lui ha cominciato con un piccolo do-lore alla caviglia ed è stato curato come neu-ropatia per quasi tre anni e poi la diagnosi è stata fatta solo nel 2009, con un semplice esame…»

La nostra non è una rivista specialistica e pertanto non ci tratterremo su dettagli tec-nici che risulterebbero ai più incomprensibi-li. invitiamo però tutti voi ad una riflessione sulle malattie rare e all’importanza di que-sti convegni per cercare nuove prospettive e nuove cure. Vi lasciamo alle toccanti parole della sig Branca che certamente sono per noi un inno alla vita e all’amore:

«La scomparsa di una persona cara è certa-mente una delle prove più dure a cui la vita ci sottopone.Veniamo improvvisamente privati della loro presenza, consapevoli che sono partiti per un viaggio senza ritorno. non potremo più vederli, sentirli, abbracciarli. Ma la cosa più importante è ricordare tutti i momenti passati assieme. La vita in famiglia Vincenzo la vive-va con costante impegno e determinazione ed io non sono da meno. avevo 22 anni quando ho conosciuto Vincenzo. Ci siamo guardati, innamorati, ci siamo presi per mano e abbia-mo deciso di condividere la vita, nel bene e nel male. abbiamo riso, ci siamo stupiti delle belle occasioni lavorative e abbiamo cresciuto

i nostri due gioielli, giovanna e giulia.Quando lui parlava delle sue figlie gli si riem-pivano gli occhi di luce.Ci siamo sorretti nei momenti di sconforto, poiché la grande voglia di vivere non ci ha mai abbandonato.era un uomo attento, allegro, galante e gelo-so da buon siciliano!ricco di sana ambizione e tanto umile da po-ter capire i suoi limiti.Voglio concludere con una frase di s. agosti-no che mi ha detto Vincenzo.asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami, il tuo sorriso sarà la mia pace!».

si terrà a Milano, il 30 marzo 2012, presso l’aula magna dell’università di milano un convegno sull’ amiloidosi. L’amiloidosi è una malattia rara e poco conosciuta. in quanto tale, la sua diagnosi è spesso difficile, a partire dalla medicina di base.

per info: SEGrEtEria orGanizzativa

Viale romagna 3920900 Monza (Mb)tel: (+39) 039.2140320Fax 039.9416521 - [email protected]. giustina D’addario

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«il nucleo dirigente della nostra causa è il Partito comunista cinese. il fondamento teorico in base al quale si orienta il nostro pensiero

è il marxismo-leninismo. Per fare la rivoluzione, occorre un partito rivo-luzionario».sono frasi un po’ legnose e molto datate. eppure furono proprio queste frasi ad essere il primo approccio che un’intera generazione di italiani – quella che aveva vent’anni negli anni ’60 – ebbe con la Cina e con la cul-tura cinese. sì, toccò proprio al Libretto rosso di Mao – da cui è tratta la citazione che avete letto – il compito di fare da apripista alla «questione cinese» in italia. intendiamoci: tra italia e Cina c’erano stati contatti significativi anche prima del 1967, anno della pubblicazione in italia del Libretto rosso. anzi, i primi contatti documentati di un certo rilievo fra occidente e Cina ebbero come protagonista proprio un italiano: Marco Polo. inoltre an-che il primo viaggio ufficiale di un cinese in europa, rabban sauma nel 1287, ebbe come prima tappa proprio una città italiana: napoli. Da allo-ra in poi i rapporti tra Cina ed italia non si interruppero mai più del tutto, rimanendo tuttavia sempre superficiali. Fu solo nel XX secolo che le cose cambiarono. non solo per l’interesse che suscitò in italia il maoismo, ma anche per due altri motivi. in primo luogo, anche se è poco noto, dal 1901 al 1943 l’italia ebbe un piccolo dominio coloniale in Cina. in realtà come dominio coloniale era ben poca cosa, dato che si trattava solo di alcuni quartieri della città di tientsin dove, durante i quarant’anni del dominio coloniale italiano, vi risiedettero al massimo poche centinaia di nostri connazionali.

di Commercio di Monza e brianza di qualche anno fa – i due distretti economici più forti del-la brianza, e cioè il mobile e l’elettronica, si sono dimostrati sostanzialmente impenetrabi-li per i piccoli imprenditori cinesi presenti sul territorio lombardo.effettivamente i dati parlano chiaro. in brianza le aziende con titolare cinese non rappresen-tano neanche il 2% del settore del mobile: si tratta di una presenza irrisoria se paragonata a quella che si registra nei distretti caratteristici di altre province lombarde, come per esempio quello delle calzature nella provincia di bre-scia, dove la presenza di aziende con titolare cinese supera il 30%. È solo questione di tempo – sostengono mol-ti – prima che anche in questi settori avvenga la colonizzazione cinese, e se non saranno le aziende cinesi presenti in italia a colonizzarci, saremo comunque sconfitti dalle aziende cine-si vere e proprie. Forse questa è una previsio-ne allarmistica. tuttavia essa segnala l’ormai comune insofferenza dell’opinione pubblica italiana nei confronti della concorrenza del-

in secondo luogo, intorno agli anni ’20, cominciarono le prime migra-zioni di un certo rilievo dalla Cina verso l’italia.i migranti, si sa, tendono a seguire nella nazione da raggiungere non tan-to i propri connazionali, quanto piuttosto i propri compaesani. Questo comportamento, che si riscontra in tutti i flussi migratori, produce quel singolare fenomeno per cui gli abitanti di un certo villaggio o di una certa regione emigrano in massa, poco alla volta, famiglia dopo famiglia, in una stessa città o in una stessa regione di un’altra nazione. non hanno fatto eccezione a questa regola nemmeno i cinesi che sono emigrati a Milano, dato che la metà di loro è arrivata dalla stessa zona, lo zhejiang, e sembra anzi che una buona parte di loro sia arrivata dai villaggi intorno alla sconosciuta città di Yuhu.oggi i cinesi in italia sono 188.000 e compongono una comunità ope-rosissima, tanto che ogni immigrato cinese presente in italia manda in Cina mediamente 9.000 euro all’anno, una performance che non rie-sce a nessuna altra comunità straniera presente in italia. Ciò è frutto di un’indubbia attitudine imprenditoriale. in Lombardia gli imprenditori di origine cinese sono 10.000, ed essi non sono più attivi solo nei settori, per loro tradizionali, della ristora-zione e delle lavorazioni conto terzi, ma ormai hanno allargato le loro attività anche ai campi dell’estetica e del benessere. La provincia di Monza e brianza però va in controtendenza perché la presenza imprenditoriale della comunità cinese non raggiunge il livello delle altre province lombarde. Ciò è stato spiegato con il fatto che – e cito un’interessante osservazione contenuta in uno studio della Camera

le aziende cinesi che, se vogliamo, è il «fatto nuovo» nei rapporti italo-cinesi del XXi secolo. a questo proposito vorrei citare però un caso interessante che può far riflettere. Qualche mese fa una lunga inchiesta giornalistica di una televisione cinese ha accusato un’azienda brianzola di produrre i mobili in Cina, poi di spedirli in italia, ed infine di rispedirli (e di ri-venderli a caro prezzo) in Cina come prodotti di alta qualità costruiti in italia. al di là dell’accusa specifica (tutta da verifica-re), questa vicenda ci ricorda che la Cina non è solo un produttore e quindi un concorrente delle aziende italiane, ma è anche un consu-matore, e anche di prodotti di alta gamma. in effetti ormai in Cina i benestanti si contano a decine di milioni e il loro numero è in ascesa, così come i loro consumi. La cosa più interessante che ci mostra questa vicenda è tuttavia un’altra. L’azienda brianzola è stata criticata non per aver falsificato i mar-chi – le licenze erano in regola e il design era effettivamente italiano – ma per aver venduto in Cina prodotti «italiani» che invece non era-

no stati costruiti in italia. Ciò però suggerisce l’esistenza di consumatori cinesi che siano di-sposti a pagare il prodotto italiano a «prezzo italiano» solo quando nel prodotto percepisca-no anche il valore aggiunto dato dall’effettiva costruzione in italia, e non solo dall’apposizio-ne del marchio «Made in italy». Dunque forse fino ad oggi il comprensibile at-teggiamento difensivo della nostra economia e della nostra cultura ha impedito di riflettere sul fatto che esista anche un segmento di consu-matori cinesi (ricco, numeroso ed in continua crescita) interessato al prodotto disegnato in italia e di gusto italiano, sempre che questo prodotto sia stato effettivamente fatto in italia, il vero «Made in italy» appunto. Certo: il problema della concorrenza cine-se non può essere risolto solo così, ma non dobbiamo mai dimenticarci quello che diceva Mao: «in questo mondo, le cose sono com-plesse e numerosi fattori contribuiscono a de-terminarle. Dobbiamo esaminare un problema da diversi punti di vista, non da uno solo».

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Da questo incipit ripercorrono brevemente la storia del loro distacco e riavvicinamento che li ha infine portati a concepire il nuovo album, il primo assieme dal lontanissimo 1999. «…abbiamo incominciato a rivederci sei anni fa, poi ci siamo chiariti per altri tre anni, e poi abbiamo deciso di rimetterci insieme e di fare il reunion tour, Stato Libero, che vuol essere il primo episodio di una trilogia, la trilogia degli Stati. Grande Nazione è il secondo atto, il terzo si vedrà quel che sarà…un progetto a lungo respiro, e quindi, mi pare ovvio, i Litfiba sono tornati per rimanere… abbiamo già fatto la cazzata di litigare una vol-ta nel ‘98…ed è un errore che non ripeteremo: ne faremo altri, sicuramente! siamo pronti ad affrontare altri errori! Di sicuro uno dei moti-vi principali per cui ci siamo sciolti è che non avevamo più un alto livello di comunicazione tra di noi. oggi ci stiamo calibrando in maniera molto più matura, abbiamo 10 anni di vita e di esperienza in più, anche musicalmente, ognuno nel proprio ambito, quindi il risultato è anche in questo album…Grande Nazione è la somma del passato remoto dei Litfiba ma anche del pas-sato prossimo delle nostre esperienze…».

aggiunge renzulli: «… la nostra separazione e incomprensione è stata anche un po’ dovuta al fatto che ci siamo trovati coinvolti dal cambia-mento e dall’ evoluzione del business musica-le… le case discografiche, oggi, sono in grossa crisi, non ci sono i soldi. il disco d’oro negli anni 60 si otteneva con un milione di copie oggi con 20 o 25 mila…».

L’album è stato fatto ascoltare in sala in ante-prima ai giornalisti ed è sicuramente un prodot-to libero e sincero, come riporta il comunicato stampa “classicamente Litfiba è un toccasana per l’apatia e il bolso conformismo che domina-no il panorama rock/pop italiano”.

a tal proposito spiega pelù: «…quella del toccasana è senz’altro una pro-vocazione. Diciamo che ci è piaciuto fare un al-bum molto spontaneo in cui non abbiamo avuto problemi a raccontare il nostro punto di vista

rispetto a quello che accade in questa Grande Nazione, che è l’italia. anche se le scritture di questi brani risalgono a un anno fa, quando la situazione era differente e non ci si aspettava che berlusconi potesse andarsene in maniera così veloce. Per quanto il berlusconismo aleggi sempre in parlamento (si veda annullamento del referendum) le ombre lunghe continuano a rimanere nel nostro paese. La nostra era chia-ramente una provocazione dal momento che le rockstar nazionali si sgolano a cercare di stabilire chi è la più bella del reame. io, invece, credo che il rock abbia ancora oggi una funzione di critica importante, mentre sembra di essere tutti par-te di un grande coro dove si deve parlare solo d’amore. Questo è un album che nasce anche dall’amore, ci sono delle bellissime ballate, ma da un amore inteso in senso più ampio, amore per la vita in generale e per qualcosa che in italia sembra latitare, cioè la democrazia…»

ma per rockstar nazionali intende la polemi-ca via facebook che si è creata tra vasco ros-si e luciano ligabue? incalza il mitico gior-nalista del Corriere della sera mario luzzatto Fegiz dalla prima fila.«..non vorrei che fosse un’altra finta storia tipo rolling Stone e Beatles che in realtà poi si fre-quentavano privatamente, e comunque, come diciamo noi a Firenze: cazzi loro!»

«…Grande Nazione, continua Pelù, è un pezzo figlio del documentario Cervelli in fuga-parte prima, dove abbiamo raccolto un set di testimo-nianze e commedie di ragazzi italiani che sono costretti ad andare all’estero e anche di amici e fan stranieri. naturalmente tutti i commen-ti ruotavano intorno a questo teatrino italiano della politica, della corruzione, della mafia e del bunga bunga. Di questa italia che, da spaghetti e mandolino che è stata per anni, è diventata il bordello d’europa. naturalmente Grande Na-zione comprende in sé anche un pizzico d’orgo-glio perché noi consideriamo l’italia una grande nazione, con una grande storia nonostante que-sta crisi mondiale non risparmi nessuno. Ci ri-volgiamo anche a monti: se vogliamo che na-sca davvero una terza repubblica bisognerà

che ci si levi dai piedi i corruttori, i corrotti, i mafiosi e tutti quei politici che hanno fatto sì che fino a oggi si sia arrivati a questo sta-to preoccupante, sia economico sia sociale. mi auguro che quelli che sono i propositi di monti possano andare in porto, questo è il mio augurio, che ci porti fuori dalla crisi e che ci levi dalla palle tutti i politici corrot-ti e quindi spero che quando andremo alle prossime elezioni nessuno voglia più votare per quei soliti politici. Che la gente dica: “ci piace Monti perché è fuori da quei giochi della politica”, però Monti ce lo deve dimostrare…».

sono tante le domande in sala che i giornalisti hanno in serbo per Piero e ghigo, che sembrano davvero aver ritrovato una complicità autentica e non dettata dal mero business. sembrano uguali a tredici anni fa. «Merito della truccatrice e di tre dita di fondo tinta…», dirà ghigo sorridendo.

Com’è nato, musicalmente, questo disco?«noi ci consideriamo degli artigiani della musi-ca, ci piace anche dire che spesso i nostri dischi li concepiamo nei nostri studi personali…. a casa di ghigo, a casa mia… questo disco è nato an-che durante il tour invernale ed europeo di stato libero, ha quindi subito molto l’influenza delle energie del live, abbastanza particolare…figlio del tour precedente».

la vostra storia ci insegna che siete sempre stati contaminati da input esterni: Terremo-to ispirato al metal, Mondi Sommersi dall’e-lettronica che si ascoltava in quel periodo e addirittura infinito da una sorta di hip hop. mi sembra che in Grande Nazione non vi siate lasciati attrarre da quello che senti-vate attorno a voi ma abbiate fatto proprio i litfiba classici e storici…questo dipende dal fatto che c’è poca buona musica in giro al momento?Ghigo: «no, dipende dal fatto che quando ci sia-mo trovati per fare questo disco ci siamo guarda-ti negli occhi e ci siamo chiesti: cosa facciamo? e abbiamo deciso di fare quello che ci pareva e piaceva! senza nessuna costrizione e sen-za nessun discografico che ci mettesse bocca».

CloChaRtinterviste a volti noti in giro per la brianza

lItfIBaCervelli in fuga

da una grande nazione.di Marta Migliardi

foto di francesca fawn Masperi

io, invece, credo che il rock abbia ancora oggi una funzione di critica importante, mentre sembra di essere tutti parte di un

grande coro dove si deve parlare solo d’amore

«Chi ha fatto il primo passo? » domanda un giornalista in sala.

«Ho mandato io un messaggino per gli auguri di compleanno» risponde Ghigo renzulli.«..però io ho risposto subito.. »

ribatte pelù sornione. «..ed infine ci siamo rivisti un giorno a pranzo…»

È iniziata così, a Milano, la conferenza stampa per la presentazione in anteprima del nuovo al-bum dei litfiba, il primo di soli inediti dopo la reunion del 2010, Grande Nazione, uscito il 17

gennaio e anticipato il 16 dal litfiba day: in tut-te le principali sale cinematografiche italiane è stato proiettato “Cervelli in fuga- europa live 2011”, il documentario del fortunato tour eu-

ropeo che vede la regia di piero pelù in collabo-razione con mario piredda e a cui seguirà una parte seconda al termine del nuovo tour.

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proseguire con la parte due di Cervelli in fuga. oltre che per incontrare i vecchi fan, il tour in europa ci è servito anche per leggere tutte le liste dei nomi delle famiglie mafiose che controllano il racket della droga e del riciclaggio nelle grandi città come berlino, barcellona, Londra, Parigi. Quando leggevo questa lista io vedevo lo stupore dei ragazzi allucinati che non credevano che così tante famiglie mafiose potessero essere presenti nelle loro città».

Come sarà strutturato il live?«non penso che ci discosteremo molto dall’ul-tima formula, cioè di fare uno spettacolo rock e non ci discosteremo molto neanche dalla formula di maxi club, che abbiamo utilizzato per il tour di stato libero, ovvero non avremo maxi schermi, non avremo proiezioni ma ci av-varremo della pura e semplice azione scenica. ultimamente quando si va ai concerti sembra sempre di essere davanti alla televisione. L’arti-sta piccolo piccolo e poi il maxi schermo col fac-cione. anche questa è una scelta di campo ben precisa. ed è una formula che ha funzionato, da assago a berlino. a livello di scaletta suonere-mo il disco nuovo, quasi tutto, e i pezzi classici e storici dei Litfiba, al di là che ci fa piacere, se no ci sparano…abbiamo selezionato anche pez-

zi vecchissimi tipo La Preda… ci sarà anche un chitarrista ritmico…».

Grande Nazione non potrebbe essere il se-guito naturale di Terremoto?«non è stato certo terremoto a far crollare la prima repubblica, è nata poi la seconda repub-blica che è forse peggio della prima. tangento-poli ha di certo creato gli anticorpi affinché la corruzione potesse espandersi ancora di più… quindi Grande Nazione fa parte di una trilo-gia diversa, che è quella degli stati, dopo stato libero e Grande Nazione vedremo quello che accadrà nei prossimi anni…abbiamo però tentato di uscire dal vittimismo post punk di terremoto per tentare di assimilare, digerire e “ricagare” quello che stiamo vivendo oggi con un pizzico di ironia se no sarebbe dav-vero difficile capire quello che sarà il nostro fu-turo sia come grande nazione che come singoli individui».

Piero Pelù posa per i fotografi alla presentazione del disco

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piero: «…diciamo che già in fase di reunion ave-vamo deciso questa cosa, dal momento che la nostra separazione aveva anche segnato un mo-mento di allontanamento da quelle che erano le nostre radici new wave ma anche blues e metal hard rock, quando ci siamo riuniti abbiamo de-ciso di ripartire da quello che per noi era il pe-riodo storico più divertente, felice, libero e brado (diablo, terremoto, spitito).non sono poi d’accordo sul fatto che in giro non ci sia buona musica. si dice che il rock è morto perché non va in classifica, ma il rock esiste a prescindere dalle classifiche: nelle cantine, nei piccoli club, nelle classifiche indipendenti. È anche difficile trovare un genere completamen-te nuovo, anche se le combinazioni musicali rimangono infinite. bisogna recuperare un po’ tutti il fiuto da talent scout, devi essere tu ad andare a cercare le realtà forti in mezzo a tanta merda. e poi nei momenti di crisi spesso vengo-no fuori le cose migliori».

è un disco molto forte nei testi che si sfor-zano di graffiare, ma a volte la voce sembra un po’ coperta dall’insieme della “tempesta elettrica”. «Ci assumiamo totalmente la responsabilità de-gli arrangiamenti e della produzione dell’album (ndr ride).Come abbiamo detto prima abbiamo creato un album che deriva molto dall’aspetto live».Ghigo: «…ho la mano pesante!» (ndr ride).

è senz’altro un disco politico: ora che i ladri sono in galera chi ci salverà dai galantuomi-ni? «La canzone lo squalo vuole un po’ spiegare quello che, a volte è il sistema che ci circonda, dove il potere magari può cambiare vestito e può cambiare la faccia, ma alla fine non lascerà mai quello che è riuscito a conquistare. Quindi pre-

ferisco essere un ottimo pessimista invece che un pessimo ottimista».

Siete un misto tra rock etnico dal punto di vista filosofico, avete una base culturale che pochi gruppi possono vantare. la vostra sin-tesi è secondo me, fuori dagli stili. Se devo pensare non tanto alla musica ma alla filo-sofia che sta dietro la musica mi ricordate tanto i red Hot Chili pepper, musica, testo, libertà musicale e potenza della musica… (domanda di mangiarotti)piero: «Hai citato uno dei miei gruppi preferi-ti… con un grande chitarrista, di origini sicilia-ne. anche noi abbiamo questa anima terrona, apuana e terrona…io ho sangue apuano lui ir-pino».Ghigo: «io ascolto anche la musica tradizionale italiana (Modugno, per esempio) perché fa parte del nostro background».piero: «ghigo sintetizza bene queste anime che vanno dalla tradizione italiana fino al rock più classico e più vero, una varietà notevole che non è facile, fatta anche di istinto». Ghigo: «una cosa che mi dispiace della musica oggi è che siamo troppo figli del pro tools…sia-mo musicisti e si suona… e anche se c’è un po’ di imperfezione chi se ne frega! e’ anche questo che da un po’ più di magia alla musica, le im-percettibili differenze danno anche il gusto di ri-ascoltare più volte la stessa canzone. La musica non è matematica».piero: «…o meglio dovrebbe essere la giusta combinazione tra matematica e sensazioni».

Sentite la responsabilità di uscire con un nuovo album dopo più di 10 anni? perché Lo Squalo come primo singolo?«io non ho sentito alcuna responsabilità perché abbiamo fatto, come detto prima, quello che ci veniva istintivo. Lo squalo è stato scelto come

primo singolo per far capire l’impronta del disco, che è un disco tosto. Forse la responsabilità che io ho sentito è stata quella di fare un album dove aggiungere a quella rabbia post punk del periodo 89/95 quell’ironia in più assolutamente neces-saria quando si ha la nostra età. La risata, anche se amara, credo che alla fine sia sempre un otti-mo toccasana».

la discografia dei litfiba comprende anche album senza piero: adesso escono dalla pro-duzione, rimangono disconosciuti… cosa accade?«Fanno parte della storia comunque, anche Piero ha fatto un album da solista. sono usciti, punto e basta!».

vi considerate giovanili, giovani, o giovani-listi, nel senso che il tempo passa per tutti…«si dice che il rock mantenga giovani… sicura-mente bisogna apparire, comunque ci conside-riamo maturi ma con molta energia».

la copertina del disco è ricca di simboli: com’è nata questa idea?«La copertina del disco è stata un’idea di Piero. L’idea è quella di riallacciarci al periodo più lati-no dei litfiba ( el diablo e Cangaceiro), riope-rando l’impostazione grafica di Josè Guadalupe posada, che in Messico è considerato come una sorta di Michelangelo. Questa tradizione di raf-figurare i morti affonda le radici nella tradizione, guarda a caso, dei Maya: siamo nell’anno dei Maya e ho cercato di chiudere un cerchio. Ci sono vari simboli dei rimandi che riportano ai testi dei vari singoli di Grande Nazione».

il tour?«Partirà in italia ( 2 marzo a Firenze, 6 a mi-lano, 10 a roma) e proseguirà subito dopo in europa. Questo ci darà anche la possibilità di

il nuovo Sito dEi litFiBa

valentino alberini (www.sedicinoni.it), che si è occupato di tutta la parte “virtuale” e del sito internet dei Litfiba, www.litfiba.net, rimesso a nuovo e arricchito. Come nasce questa collaborazione tra te e i litfiba?nasce da una conoscenza personale tra me e Piero e dalla volontà di poter fare qualcosa di nuovo e diverso per il web, cercare di usare la parte più spontanea e divertente del social e, quindi, degli aggregatori online. ad esempio abbiamo creato un gioco basato sull’idea di dare delle piccole anteprime del nuovo album e creare una sorta di ambiguità sui contenu-ti prima che uscisse…il gioco consisteva nel dare un piccolo pezzo di canzoni mai ascol-tate prima corredato da anagrammi sui testi e sui nomi delle tracce…

Ghigo in conferenza ha detto che lui è un po’ contrario all’uso smodato del pc per quanto riguarda l’aspetto musicale, per-ché è più legato al live e anche a qualche piccola imperfezione. Come coniughi la loro filosofia con quella un po’ più comu-ne che è portata, spesso, all’abuso di que-

sti mezzi informatici e di social network?Ho cercato di essere molto diretto e mai inva-sivo, di cercare un vero dialogo e uno scambio con i fan in attesa dell’uscita dell’album…ho lasciato molta interazione, anche con l’utiliz-zo degli anagrammi di cui ti dicevo, un dialo-go più intimo di quanto potesse essere vedere la sola rassegna stampa o una foto…

il sito è davvero ben concepito, aggiornato e veloce: forum, rassegne stampa, date concerti e quant’altro riguardi i Litfiba!www.litfiba.net

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antonio Catania noi di trantran lo co-noscevamo già perché è stato uno dei

tanti e illustri testimonial che, l’anno scor-so, hanno aderito alla nostra campagna so-ciale di sensibilizzazione sulle dipendenze (la lucidità è rivoluzionaria) e, pertanto, non potevamo non andare a trovarlo in oc-casione della sua venuta al teatro manzoni, a Monza, con se devi dire una bugia dilla ancora più grossa. trattasi della prima ver-sione italiana di Luca barcellona, della nuo-va esilarante commedia degli equivoci di ray Cooney che ha anche ottenuto il prestigioso premio laurence olivier come miglior com-media dell’anno a Londra: sul palco Catania veste i panni dell’ on. de mitri, personaggio che interpreta con grande ironia.La visione di questa commedia è molto pia-cevole, è un susseguirsi di colpi di scena e

il suo è un personaggio molto attuale come lo interpreta?«era più attuale qualche mese fa, poi berlu-sconi fa così, invece di rispettare tutti i con-tratti dei comici, dei teatri, si dimette e lascia tutti nella merda, poteva aspettare un pochi-no…finivamo la stagione.Però diciamo che il testo originale è inglese e che quindi questo atteggiamento del politico di “sfruttare il suo potere” per fini personali anche di basso istinto, non è una cosa tipi-camente italiana ma evidentemente è inter-nazionale. Davanti al pericolo dello scandalo, della re-putazione della politica tutto passa in secon-do piano, non c’è più l’istinto animale ma il tutto diventa dire una serie di bugie per co-prire la verità, bugie che diventano tanto più grosse man mano che si evolve la trama.Diciamo che la politica nostra in questo mo-mento ha problemi più gravi che tutta la fac-cenda del sesso, degli scandali, in altri paesi più puritani per storie del genere si dimet-tono i governi …da noi non è mai successo nulla, pur essendo, il nostro, un Paese legato alle tradizioni cattoliche».

parlaci di questa commedia che ha un cast davvero importante e la regia di Gianluca Guidi…«gianluca guidi ha fatto tante volte, sia come regista sia come interprete, questo tipo di testo, quindi conosce bene questo gene-re di teatro, che è un po’ di pancia, di risata

imprevisti che portano i protagonisti a dovere coprire con bugie sempre più grandi la bugia precedente: il tutto per evitare lo scandalo che nascerebbe se si venisse a sapere dell’in-contro “romantico” tra l’onorevole De Mitri, ministro del governo, e la segretaria del lea-der dell’opposizione, in un prestigioso Hotel della capitale, proprio mentre alla Camera dei deputati si discute di una legge presenta-ta dal Ministro stesso.un cast di primordine (composto, oltre che da antonio Catania, da ninì Salerno, raf-faele pisu, Gianluca ramazzotti, miriam mesturino, licinia lentini) che interpre-ta magistralmente questo testo, regalando al pubblico una serata di sano divertimento, fatto da una comicità di classe molto attuale.incontro Catania poco prima che salga sul palco la sera del debutto monzese.

CloChaRtinterviste a volti noti in giro per la brianza

antonIo CatanIa, aRt.1: l’ItalIa è una REpuBBlICa fondata sul lavoRol’attore in scena a Monza al Manzoni in Se devi dire una bugia, dilla ancora più grossadi adriana Colombofoto di Milena tridico

grassa, che ti viene fuori dallo stomaco, non di testa, ti prende in contropiede, non te l’a-spetti: fa molto ridere. È quasi un automati-smo nel modo di interpretare: devi rispettare dei tempi, devi aprire e chiudere le porte al momento giusto, è tutto un lavoro di preci-sione e di ritmo».

Sul palco vi divertite anche voi?«noi ci divertiamo,sì… guai se il teatro non fosse divertimento: quando non ti diverti più non riesci a divertire nemmeno gli altri. adesso dopo la pausa ci siamo riposati; c’è sempre un momento di stanchezza, dovuto al fatto che lo fai tante volte, sempre tutte le sere e in cui inizi a essere meno in forma, diciamo così: ora siamo riposati!». una delle prime rappresentazioni a cui ha partecipato è una vera chicca, Comme-dians, che poi diventerà il film Kamika-zen: ultima notte a Milano del 1987, per la regia di Gabriele Salvatores. Con lei al-tri grandissimi attori del panorama comi-co italiano: Claudio Bisio, Silvio orlando, paolo rossi, renato Sarti, Bebo Storti, Gi-gio alberti, david riondino, nanni Svam-pa, diego abatantuono, mara venier, aldo e Giovanni). Che esperienza è stata, ci racconti? «Commedians era un testo di Griffith fatta al teatro per un po’ di anni e quella è stata una commedia molto fortunata. Diciamo che da lì è nato un po’ tutto. in realtà prima ave-vamo fatto una commedia, nemico di classe, dove ci siamo conosciuti con paolo rossi e Claudio Bisio, poi abbiamo fatto con sal-vatores questa commedia dove sono arrivati anche gli altri e da lì è nato il film Kamika-zen, poi è nata zanzibar la serie televisiva, tutto il rapporto tra di noi nasce da lì, io poi ho continuato a lavorare con salvatores. Per fare quello spettacolo Claudio ed io (Ndr. Claudio Bisio) abbiamo scritto dei pezzi e siamo andati al derby a farli, che poi ha chiuso e siamo passati a zelig, siamo stati in giro per locali. il cabaret, ad esempio, per Claudio è stato determinante perché poi lui ha continuato a fare cabaret da solo, per me

invece il cabaret era uno strumento non un fine, Claudio invece ha scommesso sul caba-ret e ci ha imbroccato. all’epoca scommettere sul cabaret era “osare”; lo spettacolo che fa-cevamo noi raccontava proprio di questa im-magine che aveva il cabaret allora: di questo facile innamoramento per il guadagno facile: sali su un palco racconti due barzellette e sei famoso e guadagni, in realtà non è così die-tro ci deve essere studio, professionalità cose che alla lunga sono venute fuori. Chi aveva il mestiere è andato avanti, gli altri dopo un po’ sono spariti».

Con la sua carriera alle spalle che consi-glio darebbe ai giovani che voglio intra-prendere la medesima strada?«La chiave è il lavoro: devi esercitarti, devi allenarti, devi lavorare, lavorare, lavorare. specialmente quando sei all’inizio e ti man-cano delle basi, per cui devi cercare di crearti

antonio Catania, foto di Milena tridico

un bagaglio tale che ti permetta di affrontare questo lavoro con gli strumenti adeguati. il rischio è che dopo non si faccia più, perché quando incominci a lavorare e guadagni, non lo fai più e se ti mancano le basi, alla lunga viene fuori.Poi certamente i contatti, le conoscenze, gli in-contri aiutano ma, senza una formazione pro-fessionale adeguata, non si va molto lontano.Poi questo è un lavoro dove un giorno incon-tri un vecchio signore giudizioso che ti fa una proposta indecente, tu l’accetti…come una barzelletta che mi hanno raccontato: “mam-ma un signore mi ha detto che se gli facevo un servizietto mi regalava queste scarpe”…».

televisione, cinema, teatro… un pregio e un difetto di ognuno dei tre.«il teatro è, sicuramente, un’esperienza che ti riempie, perché ti dà contatto diretto con il pubblico, tutte le sere sei gratificato, puoi ve-rificare il livello di gradimento del tuo lavoro minuto per minuto, sera dopo sera però, il difetto del teatro è che è ripetitivo, è un’espe-rienza che stanca perché dopo un po’ quan-do fai 100 e più rappresentazioni sei stanco, però è un’esperienza gratificante.il cinema è l’esperienza più bella a patto di trovare una scenografia bella, un regista bra-vo, un gruppo di lavoro affiatato… in teoria sarebbe la migliore perché un film dopo che l’hai fatto deve anche uscire, c’è la distribu-zione, il pubblico deve andarlo a vedere; ci sono tanti fattori legati però, se tutto andas-se come deve andare, quella è l’esperienza più bella. Perché? Perché il film ha maggiore cura, hai più possibilità di fare il tuo lavoro in maniera attenta, cercando il meglio che tu puoi dare. Cosa che invece la televisione che pure ha il grosso vantaggio di entrare nel-la casa di tutti e di darti una popolarità di trattare dei temi vari e può avere anche uno scopo formativo per un certo tipo di pubbli-co ma, la televisione ha tempi molto stretti e quindi non sempre il tuo lavoro è così accu-rato come dovrebbe essere».

un pregio e un difetto di antonio Catania?«il pregio e il difetto sono la stessa cosa: a me

l’importante è trovare una forma di sviluppo tale che permetta a tutti di lavorare,

possibilmente al meglio delle nostre possibilità...

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viene molto semplice e naturale fare le cose anche senza leggere tanto le sceneggiature, senza approfondire troppo, istintivamente. il difetto è che sono un po’ pigro, quindi questa natura che mi porta a fare questo delle volte nasconde anche la mia pigrizia».

il suo rapporto con gli animali?«non so perché non riesco ad avere un ani-male fisso, in un modo o nell’altro. avevo un cane con la mia ex compagna quando ci siamo separati, l’ha tenuto lei. avevo un gat-to ed è finito sotto la macchina. ora ho due tartarughine che sono curate da mio figlio. adesso prenderò un altro gatto perché a mia moglie piacciono i gatti e un cane perché io adoro i cani e voglio che mio figlio cresca con un cane vicino, con un animale con cui svi-luppare un rapporto».

Se dovesse augurare per questo 2012 qual-cosa al nostro paese, cosa augurerebbe?«Che si tornasse a quella serenità che è mancata in questi ultimi tempi. Che tutti po-tessero avere un lavoro come dovrebbe essere in tutte le società, nei paesi civili: l’articolo 1 della nostra Costituzione recita che l’italia è una repubblica fondata sul lavoro; senza la-voro che società è? non ci sono prospettive. L’importante è trovare una forma di sviluppo tale che permetta a tutti di lavorare, possi-bilmente al meglio delle nostre possibilità, di produrre; la gente alla fine è questo che vuole fare, non siamo così negativi nei confronti del lavoro: vogliamo lavorare tutti!».

il suo rapporto con la Brianza?

«Ho un aneddoto sulla brianza, quando c’e-rano i mondiali in italia: italia’90. io e Bebo Storti lavoravamo per telelombardia e fa-cevamo una rubrica nell’ambito dei mondiali che si chiamava: la palla al piede, abbiamo vinto anche un premio per questa trasmissio-ne. andavamo nei luoghi dei vari ritiri delle nazionali e facevamo le interviste alle perso-ne. Qui in brianza, a erba, c’era la germania e noi andavamo in giro per la città di erba a chiedere, non ci crederete non ce n’è stato uno che non ci mandò a quel paese, non ci

rispondevano neanche.ah sì, una vita fa, io insegnavo storia dell’ar-te a Meda, nel lontano 1972, in una scuo-la di mobilieri regionali, ho fatto un anno e mezzo, a tentare di spiegare a dei ragazzini la cassapanca del ‘600 mentre loro passava-no il tempo a darsi dei colpi in testa. Poi mi licenziai e mi dedicai al teatro. Me ne sono ricordato perché pensando alla pensione, ho dei contributi sin da allora».

Sei ragazzi accomunati da una grande pas-sione per la musica decidono di unire le

proprie esperienze musicali per dare vita ad un nuovo progetto: nasce così il sound dei Mirò. Sono monzesi, determinati e decisa-mente in gamba… hanno da poco presentato il loro primo disco, A Luci Spente.Accendiamo i riflettori su di loro, andiamo a conoscerli…Li abbiano incontrati in una fredda e tersa mattina d’inverno nel luogo che più di ogni altro è il simbolo e il cuore del loro città, Monza: i giardini della Villa Reale. L’entusiasmo è palpabile e traspare senza veli dalle loro parole: “…è la nostra prima inter-vista”. Il microfono passa rapidamente di mano in mano mentre i ragazzi rispondono alle do-

mande, parlano di musica di sogni… e ridono. Sarebbe superfluo cercare di mettere ordine alle loro risposte divertite, di dare un nome e un volto agli stralci di frase: le voci che si rincorrono e accalcano sono molte ma il con-cetto è sempre uno e ben chiaro. Questi ragaz-zi sono una band, molte voci ma un spirito, quello dei Mirò, ed è questo spirito corale che, comprendo, risponde alle mie domande.

Come nascono i mirò? Come vi siete cono-sciuti e come ha preso forma il progetto?«I fondatori del gruppo sono Fabio (voce) e Gibbo (chitarra) poi, poco a poco, si sono ag-giunti tutti gli altri elementi… prima con l’in-gresso di mirko (basso), poi con l’aggiunta di Cisco (violino). Siamo partiti in quattro ma decisi a trovare anche un altro chitarrista e,

ovviamente, un batterista. Così è entrato nel gruppo anche Colo (chitarra) ed è proprio lui che, subito dopo, ci ha presentato Cero (bat-teria). Ci siamo trovati fin da subito accomu-nati dalla volontà di impegnarci in modo serio per fare crescere il nostro progetto…non vo-gliamo fare come tanti gruppi che si riunisco-no una volta alla settimana più per gioco che per altro. Per noi la musica è una cosa seria, che quindi richiede impegno e dedizione. Su questo ci siamo trovati tutti d’accordo, è nata subito l’intesa e quindi… siamo partiti!».

A Luci Spente è il titolo del vostro primo album… è un titolo simbolico, nella spe-ranza che le luci si accendano su di voi? Cosa è per voi il successo?«Il successo è sicuramente un’idea bellissima, qualcosa a cui ognuno di noi aspira. Natural-mente con successo non dobbiamo pensare solamente al concetto di risalto mediatico, a quel successo che si limita alla fama, alla no-torietà…il successo è qualcosa di più profondo che coinvolge tutti gli ambiti del vivere. E’ un qualcosa che, in ogni caso, richiede impegno, studio e… fortuna! »

CloChaRtinterviste a volti noti in giro per la brianza

di Elena Gorla, foto di alberto Zanardo

spaZIo aI MIRòsEI RaGaZZI alla RICERCa dI luCE!

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i vostri testi sono scritti da Fabio ricci, quindi questa domanda è per lui: dove trovi la tua ispirazione? nella vita privata o attingi ad esperienze esterne?«Quasi tutti i brani parlano attingono a fat-ti realmente accaduti, a emozioni realmente vissute, da me ma anche da altri…insomma, dipende! L’ispirazione spesso arriva dalle vie più disparate da storie raccontate da amici come dalla cronaca…talvolta, invece, è la pura suggestione a fornirmi l’ispirazione per brani che danno sfogo alla fantasia e permettono, a me come a chi le ascolta, svariate letture ed interpretazioni».

Siete di monza, cosa ne pensate di questa città per quanto concerne lo spazio che dedica ai giovani? Se poteste esprimere un desiderio in questo senso, cosa vorreste in città che manca?«Monza è una città molto attiva, anche in am-bito musicale. La nota dolente è però l’ecces-siva presenza di contest… spesso organizzati

col solo fine di racimolare denaro tramite le iscrizioni… queste manifestazioni in realtà, molto spesso, non offrono nulla a chi vi par-tecipa perché spesso si risolvono nell’esecu-zione di un solo brano in mezzo ad un’altra ventina di gruppi… insomma, non offrono visibilità. Quello che servirebbe sono, inve-ce, degli spazi dedicati ai concerti delle band emergenti, che qui nel territorio sono davvero tantissime, luoghi in cui sia possibile esibirsi davvero ed iniziare a farsi le ossa».

Cos’è la musica per voi?«Per noi la musica è un metodo comunicativo, uno strumento di grande energia comunicati-va. Questo perché la musica è immediata, fa leva su meccanismi emotivi insiti nella per-sona. La musica ci permette di essere diretti, di comunicare emozioni che probabilmente, espresse a parole, non avrebbero la stessa ef-ficacia. Nel testo della canzone, invece, con le parole affiancate alla musica, si genera una si-nergia che rende la comunicazione molto più

efficace. Per noi, quindi, la musica è il solo modo possibile per esprimere in modo forte quello che siamo».

Che musica ascoltate? vi ispirate a qual-che artista in particolare?«Di musica ne ascoltiamo tanta, di tutti i ge-neri… e poi oramai i confini fra un genere e l’altro non esistono quasi più…inoltre siamo in tanti e ognuno di noi è più orientato verso un tipo di ascolto rispetto ad un altro. Que-ste differenze, tutte queste diverse influenze confluiscono in uguale misura nella nostra musica andando a creare un sound nuovo, il nostro, il sound dei Mirò! ».

Se poteste scegliere un gruppo già affer-mato con cui suonare chi scegliereste?«Elio e le storie tese! Sono davvero bravissimi, preparatissimi dal punto di vista musicale e capaci di fare riflettere divertendo! ».

una parte dei proventi delle vendite del

Per noi la musica è un metodo comunicativo, uno stru-mento di grande energia comunicativa. Questo perché la musica è immediata, fa leva su meccanismi emotivi insiti

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vostro album vengono devoluti all’asso-ciazione Lele Forever (www.leleforever.it), una onlus schierata nella lotta contro la leucemia. perché avete scelto di appog-giare questa causa?«Noi abbiamo conosciuto l’associazione in oc-casione di un nostro concerto e parlando con il responsabile dell’associazione ci ha spiegato come per loro sia importante l’appoggio forni-to da manifestazioni ed eventi sia sportivi che musicali per raccogliere fondi e promuovere il lavoro svolto. Noi in quel periodo stavamo lavorando al disco e, quindi, è naturalmente nata l’idea di dare il nostro appoggio in questo modo».

Cosa ne pensate dei talent show? voi par-tecipereste?«Per la verità non siamo molto favorevoli a questo tipo di spettacoli… non ci piacciono…li reputiamo solo l’ultimo mezzo in possesso della discografia italiana, e non solo, per fare soldi, certo non una fucina creativa. E’ solo

un modo per sfruttare la risonanza data dallo schermo per produrre denaro sulla base del gradimento e della simpatia delle masse. Non credo siano un aiuto per i giovani che tentano di emergere ma solo un modo per strumenta-lizzarne l’immagine. Da poco è nato un talent sulla musica lirica… il tentativo di strumenta-lizzazione è evidente. Crediamo sia molto più importante farsi della sana gavetta, suonan-do tanto live e facendosi conoscere per gradi. è anche fondamentale avere la possibilità di crescere e migliorarsi, di fare esperienza e im-parare a gestire le situazioni prima di trovarsi di fronte ad un pubblico vasto».

Siete molto giovani, questo vostro percor-so è ancora agli inizi: avete un “piano b” nel cassetto qualora le cose non vadano come sperate? «Ognuno di noi ha il proprio percorso, la mu-sica ci assorbe moltissimo ma nella vita fac-ciamo anche altro: c’è chi studia, chi lavora, chi addirittura non ha ancora finito le supe-

riori! Sappiamo benissimo che sarà molto dura arrivare a vivere di sola musica, farne una professione. e necessariamente non possiamo permetterci di allentare l’impegno nemmeno nelle altre nostre attività».

Per scoprire tutti gli appuntamenti live dei Mirò, rimanere sempre aggiornato sulle atti-vità del gruppo ed acquistare il loro cd: www.rockmiro.com.

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La Cina è la nazione più vasta al mondo, terra di storia e cultura millenaria, paese

dalla natura imponente e suggestiva, ricca di fascino e contraddizioni. abbracciare in poche pagine la vastità del territorio cinese, con le sue ventitré estese provincie e quasi un miliardo e mezzo di abitanti è un’impre-sa impossibile e vergognosamente ridutti-va. Per questo motivo preferiamo limitarci a offrire pochi e semplici scorci di questa terra al viaggiatore deciso ad intraprendere

un viaggio alla sua scoperta, concentrar-ci sulle suggestioni profonde che potranno orientarlo nella scelta del proprio itinerario, piuttosto che su di un vero e propri itine-rario pre confezionato. Disponendo, infatti, di un paio di settimane di tempo è neces-sario pianificare un percorso limitato ad una zona di interesse, sia essa “geografica” o “concettuale”(Cina classica, imperiale, naturalistica, Via della seta, ecc.) e lasciar-si guidare nella decisione dalle immagini e

dalle emozioni evocate dalle sue antiche leg-gende e tradizioni, dai suoi paesaggi sublimi e toccanti e dalle sue manifestazioni folklo-ristiche caratterizzate dalle tinte sgargianti del blu e del rosso. nelle leggende cinesi un ruolo importante è ricoperto degli animali, legati tramite simbologie molto forti alla vita umana di cui incarnano, estremizzandole, molte caratteristiche. animali reali ma, an-cor di più, animali soprannaturali come il drago, figura leggendaria sempre presente

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nella cultura di questo popolo, simbolo re-ale ma anche effige di divinità, dominatore di acque piovane ma anche destriero di eroi.il dragone, non a caso è il protagonista nei festeggiamenti di moltissime ricorrenze e fe-stività cinesi, prima fra tutte il Capodanno Cinese che, nella tradizione di questo popolo è innanzi tutto un momento di rinnovamen-to e pulizia che coincide con l’inizio della primavera, col rinnovarsi della natura. La danza del dragone per il Capodanno avvie-ne tradizionalmente in Cina in associazione con la “festa delle lanterne”, ossia 15 giorni dopo il Capodanno, e ciò collega il drago alla luce ed alla rigenerazione stagionale prima-verile (ndr. quest’anno il capodanno cinese cade il 23 gennaio e la festa delle lanterne, quindi, il 6 febbraio. Quest’anno il capodan-no per il calendario cinese coincide inoltre con l’ingresso nell’anno del Drago).un viaggio in questo paese straordinario non può, dunque, che essere “mirato” e organizzato sulla base dei propri interessi. sicuramente non si può prescindere da una visita alla capitale, Pechino (beijing in ci-nese), città di fondazione antichissima (nei pressi della città furono infatti trovati resti di un insediamento urbano risalente al i mil-lennio a.c.), anche perché, con ogni proba-bilità, sarà già meta di arrivo del vostro volo proveniente dall’europa. La città si svilup-pa su di un disegno a cerchi concentrici e Piazza tienanmen (letteralmente Porta della Pace Celeste), cuore simbolico della nazione,

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è sita esattamente al centro della città. Per il turista italiano la sua vista ha sicuramente un effetto sconvolgente: abituati a ben al-tre dimensioni urbane la piazza, con i suoi 440.000 metri quadri di estensione, mo-notona e monocromatica, induce inevitabil-mente a sentirsi come proiettati in un paese alieno in cui tutto assume proporzioni a noi estranee. attraversando la Porta Celeste (sita a nord) da Piazza tienanmen si entra nella Città Proibita, il palazzo imperiale delle di-nastie Ming e Qing.Costruita all’inizio del XV secolo, è conside-rato il più antico complesso di edifici in le-gno ancora conservato. il suo nome le deriva dal fatto che per secoli l’accesso entro le sue mura è rimasto vietato agli estranei alla cor-te imperiale, e fu aperta al pubblico solo nel 1949, anno in cui l’armata rossa conquistò la città di Pechino. oggi è un museo visitabi-le, disseminato di palazzi, giardini ed edifici religiosi, ed ha le sue maggiori attrattive nel Palazzo imperiale (il Palazzo della Purezza Celeste), ricco di opere d’arte e decorazioni sontuose e nella sala della suprema Me-moria, dove si svolgevano le cerimonie dei membri della famiglia imperiale. Da Pechino suggeriamo di recarsi verso la non lontana badaling per ammirare uno dei tratti meglio conservati e più rappresentati-vi della grande Muraglia, la maggiore opera militare difensiva della Cina antica, estesa in direzione est-ovest, ossia dal mare dell’o-riente ai deserti e praterie dell’occidente che

attraversa monti e valli per una lunghezza di oltre 6000 chilometri. abbandonando Pechino, spostandosi a nord con un volo interno, è possibile dirigersi a Xi’an. Qui, è conservato il Mausoleo dell’im-peratore Qin shihuang, che regnò sul paese dal 246 al 221 a.c., nei pressi del quale è stato effettuato il più grosso ritrovamen-to archeologico dell’ultimo cinquantennio: l’imponente esercito di terracotta. si tratta di 6000 statue alte da 1,75 a 1,95 metri (stranamente troppo alte per raffigurare per-sonaggi cinesi), piene dalla vita in giù, vuote internamente dalla vita in su, probabilmente per dar loro maggiore equilibrio e farle così rimanere in piedi senza problemi, dettaglia-tissime nella raffigurazione dei tratti soma-tici e delle caratteristiche degli originali raf-figurati. un esercito imponente e maestoso, capace di raccontare a distanza di millenni la potenza del grande imperatore. imponenza sovrumana e smisurate latitudini, questa è la Cina imperiale.Ma la Cina è anche terra di una natura ma-estosa e incantata, luoghi in cui il paesaggio è da secoli modello per l’arte e la letteratura come moltissimi scorci della zona di guilin e del fiume Li Jiang incorniciato dalle suggesti-ve montagne che sovrastano le sue sponde.Poche città in Cina, infatti, vantano i su-perbi scorci panoramici di guilin, una città di 670.000 abitanti immersa nella regione autonoma del guangxi il cui nome tradotto letteralmente significa “foresta di cassie”, un albero che fiorisce a novembre inebriando l’intera vallata di un soave profumo. Picchi calcarei maestosi, erosi dagli agenti atmosfe-rici che li hanno modellati in forme ripide e dentate, entrano fin dentro la città, dove scorre anche il tortuoso Li Jiang (il Fiume delle Perle), un tempo placido corso d’acqua lungo il quale sorgevano tranquilli villaggi dediti alla pesca con il cormorano, oggi af-follato di imbarcazioni ma comunque ancora capace di essere all’altezza del suo impor-tante nome.

le sterMinAte distese dellA terrA del drAgonedi eleanor abernathy

la pesca col cormorano sul fiume li

Altroveracconti e consigli di viaggio

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Quando immaginiamo un giardino fiorito im-mediatamente alla nostra mente si offrono

le immagini peonie dalle svariate tonalità di rosa, profumate camelie, imponenti magnolie, ostinati glicini e generose forsizie e delicate azalee che con i loro vivaci colori e le loro dolci fragranze ogni anno inebriano le primavere lombarde di colore e vitalità. La loro familiarità, tuttavia, spesso ci por-ta ad ignorane l’origine antica ed esotica di queste piante provenienti dalla Cina, terra ricchissima di specie floreali grazie alla sua particolare situa-zione geografica che le garantisce connessioni territoriali ininterrotte dalle foreste tropicali sino a quelle boreali. Questa continuità spaziale, nel corso dei millenni, ha infatti generato moltepli-ci associazioni di piante introvabile nel resto del mondo ma tuttavia capaci di naturalizzarsi alla perfezione nelle aree climatiche corrispondenti a quelle della loro zona di provenienza. tra queste si annoverano specie commestibili di grandissi-ma importanza come riso, soia, arance, limoni, cetrioli, albicocche, pesche, solo per citare alcune fra le coltivazioni oramai diffusissime da secoli in italia.in virtù delle sue 31.000 specie botaniche native del suo territorio, ben un ottavo di quelle dell’in-tero pianeta, e della sua antica e sapiente tradi-zione agricola, la Cina è definita “madre del giar-dino”: in Cina, infatti, natura e talento botanico hanno dato vita alla metà delle intere specie or-namentali oggi esistenti e la cultura del giardino si è fatta vera e propria arte. La creazione di giar-dini, infatti, in Cina diventa un atto nel contempo artistico e filosofico fin dalle epoche più antiche e costituiscono una preziosa testimonianza della civiltà che li ha prodotti. essi non solo abbraccia-no e raccontano la storia e la cultura del paese ma sanno farsi specchio della sua anima più profon-

da, la stessa che in altre forme espressive pervade la poesia, la letteratura, l’estetica e l’intera spiri-tualità cinese. nello spazio del giardino tutti que-sti elementi si fondono con le architetture, l’ac-qua, le rocce, le piante e gli animali in una grande armonia cosmica. nello spazio verde, natura ed artificio convivono senza che né l’una né l’altro abbiano mai il sopravvento, ma confrontandosi in una simbiotica e continua dialettica. il giardino si configura, quindi, come opera d’arte complessa ed infinita in quanto la componente naturale del-la sua struttura resta in perenne mutamento. La grandezza del giardino è proprio nella sua capaci-tà di creare un equilibrio ed una quiete apparente dove è il regno del divenire: la natura. Le piante, infatti, crescono e muoiono ed il giardino è un’o-pera che non conosce fine nella sua costante ne-cessità di essere accudito. L’elemento vitale dalla valenza estetica più importante è sicuramente il fiore che nella cultura cinese riveste un’enorme valenza simbolica.Le piante più amate diventano delle vere e pro-prie immagini tradizionali, cariche di riferimenti simbolici. L’esempio più classico è la peonia, la cui celebrità in Cina le vale il titolo di regina dei fiori. essa incarna il concetto di rispettabilità, di nobiltà d’animo e solidi valori ma anche di one-sta agiatezza. È simbolo della stessa primavera e metafora della bellezza femminile. nel corso dei secoli la passione per questo splendido fiore ha dato origine ad un incessante selezione da parte degli ibridatori che sono stati capaci di creare va-rietà nuove dalla bellezza sempre più armoniosa e duratura. La forte valenza simbolica dei fiori nella cultura cinese tocca moltissime piante oramai diffuse in tutto il mondo, conoscerle può offrire una ragione in più per farne un dono speciale perfetto in molte

occasioni.ii rosso è un dono eccellente per le persone an-ziane perché rappresenta una buona vita. simbo-lo della potente energia Yang, viene spesso utiliz-zato come offerta sugli altari dei templi buddisti e attira la buona fortuna nelle case. È quindi un regalo gradito anche da chi si trasferisce in una nuova abitazione.La pianta di ortensia esprime amore, gratitudi-ne e illuminazione. È un ottimo regalo per rin-graziare una persona che ci è stata d’aiuto senza gloriarsene.L’azalea rappresenta l’eleganza, la ricchezza e la temperanza ed è simbolo della femminilità. Mes-saggera di fortuna, è un fiore da regalare prima di affrontare una prova importante.il narciso fa fiorire i nostri talenti nascosti ed è di buon auspicio nel successo lavorativo. il fiore per-fetto dunque per chi ambisce a una promozione e fortuna nel lavoro.L’orchidea è simbolo di fertilità, ma è anche di perfezione, abbondanza e crescita interiore. am-mirandone l’eleganza si introduce bellezza e pro-sperità nella propria vita.i fiori di pesco rappresentano la bellezza femmi-nile, lunga vita e abbondanza. tradizionalmente durante il capodanno cinese chi vuole trovare l’a-more compra un’intera pianta da tenere in casa per propiziare la fortuna nell’anno a venire.Per i matrimoni vengono invece regalati gigli, per-ché significano cent’anni di felicità. simboleggia-no anche unità e sono quindi adatti per gli amici più cari.

verdissimocuriosità, proprietà e usi delle piante intorno a noi

Quando la botanica si veste d’ arteil mirabile esempio del giardino cinese

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la Clinica del sale, specialisti in HaloterapiaL’unica Grotta del Sale a Monza che sfrutta la tecnologia Aerosal.la grotta di sale è uno strumento di benes-sere dalle origini molto antiche.sostanzialmente è una stanza prefabbricata, molto simile ad una sauna dal punto di vista strutturale, ricoperta interamente di sale sulle pareti, sul pavimento e sul soffitto. ospita fino a 4 persone che, appena entrate, avvertono una sensazione di assoluto relax grazie al colo-re bianco del sale che riveste tutto l’ambiente. Le proprietà benefiche del sale fanno il resto: si crea infatti un microclima puro, che viene man-tenuto costante per temperatura e umidità; una ventola dà origine ad un’aspirazione forzata, assicurando il ricambio d’aria. Per entrare nella grotta non servono particolari accorgimenti e neppure un abbigliamento specifico: si rimane vestiti, preferibilmente in modo comodo e ci si rilassa, magari ascoltando musica o addirittura guardando un dvd, e in una sola seduta di circa 30 minuti si possono ottenere gli stessi risultati e benefici di 3 giorni al mare.

i vantaggi per il benessere fisico.Le particelle di sale nebulizzate a secco da uno speciale apparecchio, sono di dimensioni ideali per raggiungere tutte le sezioni delle vie respira-torie. il cloruro di sodio inalato è in grado di far funzionare al meglio la “clearance muco ciliare”

e cioè quell’insieme di piccole ciglia di cui sono dotate le cellule che tappezzano le vie respi-ratorie e che, con movimenti molto frequenti, regolari e coordinati, trasportano il sottile stra-to di muco che le ricopre verso il cavo orale: si ottiene così una continua detersione dell’intero albero respiratorio. nel muco, infatti, restano intrappolati virus e inquinanti atmosferici. il sale inalato ha inoltre un effetto battericida: vi è, infatti, una dimostrata diminuzione della ca-rica batterica presente nelle vie aeree. in altre parole il sale inalato, che si deposita nelle prime vie, interferisce con la sopravvivenza dei batte-ri (pneumococchi e stafilococchi) che vengono pertanto a trovarsi in un ambiente a loro poco favorevole. Vi sono anche dimostrazioni di un miglioramento del nostro apparato immunolo-gico difensivo.il sale vanta anche proprietà igroscopiche (è in grado di assorbire l’umidità atmosferica), una seduta nella grotta ha così effetti sgonfianti decongestionanti, e contribuisce ad alleviare la

fatica, aumentare la circolazione e rafforzare il sistema immunitario.

un ambiente ideale per i bambini.i bambini, spesso i più piccoli, sono i primi a soffrire di raffreddore e problemi respiratori che, in buona parte, scompaiono durante le vacanze al mare. La grotta del sale, ricreando un’umi-dità e una temperatura ottimali, offre anche a loro la possibilità di trarne benefici (inconsape-volmente) mentre giocano. anche il pavimento infatti, così come le pareti, è ricoperto di sale che permetterà ai bambini di divertirsi facendo castelli di sale.nella grotta i bambini potranno entrare anche in piccoli gruppi, accompagnati dai genitori, potranno sentirsi liberi, guardare un cartone animato o fare un riposino. La grotta di sale aerosal sarà per i bambini una sorta di “con-centrato di mare” (tutto naturale) di cui potran-no giovarsi giocando, senza fastidio ma solo divertimento.

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piccolo ambiente dai grandi benefici”

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nostra attenzione sui deportati militari ita-liani nei campi nazisti.La loro è una di quelle vicende per le qua-li può essere indicato un momento di inizio preciso. nel loro caso erano le 19.42 dell’8 settembre ’43, ora in cui la radio diffuse un comunicato del maresciallo badoglio che cominciava con queste celebri parole: «il governo italiano, riconosciuta l’impossibili-tà di continuare l’impari lotta…»: era l’an-nuncio dell’armistizio con gli alleati, ed im-plicitamente era anche l’annuncio della fine dell’alleanza con la germania nazista.La rappresaglia nazista non si fece attende-re: in pochi giorni i tedeschi catturarono un milione di soldati italiani e ne deportarono in germania circa 710.000 (avete letto bene: settecentodiecimila), ai quali venne affib-

Questa volta vorremmo utilizzare questa rubrica per parlare di storia. una storia

poco celebrata, una storia di cui colpevol-mente si è persa memoria, ma che ci riguar-da da vicino.Partiamo dall’oggi. tutti gli osservatori pre-vedono concordemente un 2012 fatto di sa-crifici e di rinunce. Molti si chiedono però se gli italiani sapranno sopportare i sacrifici che si preparano, dato che gli italiani nella loro storia non sembrano aver mai dato prova di una particolare attitudine alla sofferenza.in realtà si tratta di un luogo comune, perché ci sono state diverse occasioni in cui singoli cittadini, migliaia di cittadini, e talvolta an-che centinaia di migliaia di cittadini italiani hanno coscientemente scelto di tenere un comportamento opposto all’immagine co-

mune dell’italiano molle, furbo ed opportu-nista, dimostrandosi in grado di saper sof-frire, e talvolta anche di sapersi sacrificare. in questo senso, durante le celebrazioni dei giorni scorsi, si è persa ancora una volta l’oc-casione di sfatare questo luogo comune. Come sapete, la legge 211/2000 ha istitui-to il 27 gennaio come «giorno della Memo-ria». Molti pensano che il Giorno della me-moria sia stato istituito per ricordare solo le persecuzioni a cui furono sottoposti gli ebrei. in realtà la legge 211 intendeva ricordare, accanto alle persecuzioni subite dagli ebrei, anche le persecuzioni subite dai «deportati militari e politici italiani nei campi nazisti». L’anno scorso abbiamo parlato delle persecu-zioni subite dagli ebrei (cfr. trantran numero 15). Quest’anno vorremmo concentrare la

Il giorno della MemoriaInternati militari italiani: una storia da raccontaredi Juri Casatifoto www.robertozamboni.com

brigantiastoria ed escursioni nel nostro territorio

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biata la denominazione di imi, internati militari italiani. i nazisti non ne facevano però una semplice questione terminologica. infatti negare ai soldati italiani lo status di prigionieri di guerra significava sottrarli alle tutele previste dalla Convenzione di ginevra, e ciò concretamente si traduceva nella pos-sibilità di utilizzarli nei lavori forzati, prin-cipalmente nelle miniere e nelle fabbriche di armi tedesche. Dopo aver toccato con mano il rigore dei 70 campi di concentramento nazisti in cui erano stati internati (il più famoso dei quali era Flos-senbürg), agli imi venne data l’opportunità di tornare in italia – per militare ovviamente con la repubblica sociale – sottoscrivendo un «impegno di ubbidienza incondizionata al capo delle forze armate germaniche, adolf Hitler». Firmarono circa il 15% dei militari italiani deportati in germania. Lo fecero per tornare in italia dalla famiglia, ma anche per fame, per paura o per sfinimento. infatti le loro condizioni di prigionia erano talmente dure che uno storico tedesco ha riconosciuto che i nazisti riservarono agli internati militari italiani il trattamento peggiore dopo quello che avevano riservato agli ebrei ed ai russi. in particolare è stato stimato che, durante la deportazione e durante i lavori forzati, siano morti circa 50.000 nostri connazionali. tut-tavia la differenza tra gli imi da una parte, e gli ebrei e i russi dall’altra parte, era che gli imi avrebbero potuto sottrarsi alla prigionia e ai lavori forzati, se lo avessero voluto, sem-plicemente firmando un giuramento. nome e Cognome e sarebbero tornati in italia: 600.000 scelsero di non farlo. Veniamo a noi. gli imi brianzoli furono si-curamente nell’ordine di alcune migliaia, e l’ultimo dato a nostra disposizione, parziale e probabilmente inferiore alla portata reale dei fatti, indica in circa 90 unità il numero dei caduti brianzoli. Per avere un elenco dei caduti diviso per pro-vincia (che per motivi di spazio non posso pubblicare in questa sede), vi rimando al sito www.robertozamboni.com (da cui abbiamo tratto le immagini), che ha una sezione dedi-

cata a monza e Brianza. si tratta di un blog di un provato cittadino che ha messo a dispo-sizione della comunità il frutto di una lunga e meticolosa ricerca nei vari archivi disponibili, con l’intenzione di far conoscere la vicenda degli imi e di provare a stilare un elenco dei caduti. Della ricerca di roberto zamboni, il cui titolo emblematico è dimenticati di sta-to, mi preme sottolineare due aspetti interes-santi. Da un lato alcune famiglie potrebbero eventualmente ottenere informazioni – è già successo – circa la sorte dei loro familiari dispersi in guerra e circa il luogo della loro sepoltura. D’altro lato, chiunque fosse in possesso di informazioni – ricordi di famiglia, diari, documenti ufficiali e non – potrebbe contribuire ad integrare (ed eventualmente a correggere) i dati fino ad oggi elaborati, par-tecipando così ad un tentativo di scrivere la storia «dal basso» di grande valore.un’ultima cosa. sono sicuro che molti tra i nostri lettori non avevano mai sentito nomi-nare gli internati militari italiani fino a questo momento. non è strano: a partire dal dopo-

guerra sulla loro vicenda calò un deplorevole silenzio causato dal fatto che, in gran parte, gli imi dissero «no» per mantenere fede ad giuramento che avevano prestato davanti al re e all’esercito. il re e l’esercito furono però le istituzioni che maggiormente caddero in disgrazia nel dopoguerra, dato che l’italia di-venne una repubblica e dato che l’esercito italiano scontò a lungo il fatto di essere stato un vanto del fascismo. La decadenza di que-ste due istituzioni fu il principale motivo per cui gli internati militari italiani vennero trat-tati con indifferenza al loro rientro in italia. L’indifferenza che circondò gli imi fu però un atteggiamento culturale superficiale e miope che sminuì l’importanza di fatti storicamente avvenuti, e che soprattutto rimosse dalla co-scienza collettiva italiana un esempio civile di grande valore, fatto di rispetto delle istitu-zioni, di rispetto per la parola data, di disin-teresse per il proprio tornaconto immediato e di una non scontata (e mai più riconosciuta) capacità di soffrire.

troppe volte il silenzio non è d’oro, perché tacere è spesso comodo e facile, mentre parlare è difficile e penoso.

tacere può anche essere un segno di prudenza ma parlare è quasi sempre un atto di coraggio

sopra e nella pagina a fianco: Cimitero militare italiano d’onore di francoforte sul Meno

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i segreti dello chefricette e trucchi in cucina

preparazione:Fate bollire un pentolone di acqua con l’aceto e, a bollore, inserite polipetti e seppioline per 8 minuti. aggiungere, quindi, i gamberi prece-dentemente sgusciati e puliti e gli scampi interi (che però avrete pulito mediante incisione del guscio) e lasciate cuocere per cinque minuti. Mettere, infine, le cozze e le vongole (che avre-te precedentemente lasciato spurgare in acqua fredda e sale per almeno 4/5 ore) ed i calamari già affettati a rondelle e lasciate cuocere per ul-teriori 10 minuti. scolare, lasciare raffreddare e condire con olio d’oliva, sale, prezzemolo e qualche goccia di limone. buon appetito!

Per dare ai lettori un’idea di quanto sia sempli-ce avvicinarsi a preparazione di piatti a base di pesce anche da parte dei cuochi meno esperti, spiega rocco, ho scelto di guidarvi nella prepa-razione di un classico della tradizione marina-ra, buonissimo eppure molto facile: l’insalata di mare. Questo è un piatto dietetico e leggero ma molto gustoso e di grande effetto, adatto quindi a tutte le occasioni, dalla cena più raffi-nata al pranzo più informale.

ingredienti per 4 persone:500 gr di polipetti300 gr di seppioline300 gr di calamari300 gr di gamberi300 gr di scampi300 gr di cozze300 gr di vongole 1 cucchiaio di acetoolio extravergine d’oliva q.b.limone, salePrezzemolo

inSalata di marE

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Che il pesce oltre che squisito sia anche mol-to salutare non è una novità, spesso però ci

si scontra con il pregiudizio radicato, soprattutto qui in Lombardia dove i prodotti del mare sono ben distanti dalla tradizione gastronomica loca-le, che sia difficile da cucinare: nulla di più falso!

il pesce è in realtà un alimento che si presta a molteplici e semplici preparazioni, di facile esecu-zione e rapida cottura, in particolar modo quando si può contare su di una materia prima freschis-sima e di ottima qualità. Ma proprio su questo punto, spesso, sorge il problema: come identifi-

care un rivenditore di fiducia? Come essere sicu-ri che si tratti realmente di pesce fresco e non di pesce “decongelato”? La differenza non sempre viene indicata come si dovrebbe… a questo, spes-so, si aggiungono anche problemi di natura orga-nizzativa: molte pescherie, infatti, restano aperte solamente al mattino, restando così precluse a tutti coloro che lavorano. a Monza, invece, chi desidera gustare pesce sem-pre freschissimo ha una certezza: la Pescheria il

Porto del Mare, in via Cavallotti, 91. Qui ogni giorno arriva, scelto personalmente ogni mattina al mercato ittico di Milano dai titolari, rocco e giovanni, il miglior pescato nazionale: molluschi, crostacei, frutti di mare, oltre alle più apprezza-te varietà di pesci da gustare cotti o in carpaccio. a chi, però, non ha tempo o voglia di mettersi ai fornelli la Pescheria il Porto del Mare offre anche un ampia offerta di gastronomia marinara già cot-ta: zuppe di pesce, sughi all’astice, al tonno, insa-late di mare, carpacci misti, sauté di molluschi, branzini al forno, ecc. preparati freschi ogni gior-no, oltre ad un fritto fresco e fragrante, sempre appena fatto, in vendita all’ora di pranzo e cena. a quanto già pronto in negozio, naturalmente, si ag-giunge tutto ciò che possa stuzzicare l’appetito ed il desiderio dei singoli clienti: su ordinazione, in-fatti, la Pescheria il Porto del Mare prepara piatti su prenotazione e…li consegna direttamente a domi-cilio, giusto all’ora di cena, dal martedì al sabato!

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Quattro ragazzi (Claudio, voce, synth e chitarra; lee, basso e Dnb prog; Gia-

como, chitarra; Francesco, batteria e synth prog) dalle origini parecchio distanti che ini-ziano a fare musica insieme mettendo in cam-po ognuno la propria sensibilità. L’approdo inaspettato arriva un anno dopo con la label torinese Bliss Corporation, e il risultato è un mix di combinazioni post-grunge, trance e techno, rock elettronico e drum n’ bass. il concept dell’album è ben descritto dalla canzone apripista Diamanti e nella frase “fuo-ri chi sei, tira fuori chi sei”: mai nascondersi dietro ai propri difetti ma combattere. il primo passo discografico degli infranti muri è l’invito lungo un cammino ancora tut-to da immaginare, condotto grazie a un mel-ting pot d’impatto, passaggi in accelerazione e metriche inaspettate. È Claudio che qui ci parla di loro, della loro musica, dei loro obiet-tivi, dei loro sogni…

a proposito della vostra musica mi sono im-battuta più volte nella definizione di rock elet-tronico…sposate questa definizione?«in linea di massima direi di sì perché la base da cui siamo partiti quando la band si è formata era di stampo post grunge, fatta di tanta energia e chi-tarre distorte, mentre l’inserimento dell’elettronica è iniziato un po’ sulla base della sperimentazione. abbiamo iniziato quasi per gioco aggiungendo ai nostri pezzi, decisamente rock, delle parti elettro-niche. La cosa ci è piaciuta a tal punto che poi que-sto è diventato, per così dire, il nostro stile. Così, mano a mano, i pezzi sono sempre più stati pen-sati già nell’ottica dell’elettronica».

Quali sono i vostri riferimenti musicali?«inizialmente ci siamo rifatti molto a gruppi come i Foo Fighters o i 30 Seconds to Mars e anco-ra, addirittura, ai Nirvana. L’influenza di questi gruppi rimane sempre fondamentale e per questo, ancora adesso, nei live ogni tanto amiamo ripro-

porre qualche loro cover. Questa è la base e come tale non cambierà ma. il resto, come ad esempio l’elettronica, può anche essere un elemento de-stinato a mutare nel tempo, a svilupparsi come a scomparire… ma la nostra anima è rock, e non la rinnegheremo mai».

avete partecipato alle selezioni per Sanremo Giovani… che esperienza è stata?«e’stata una bella esperienza perché ci è servita per crescere… anche il fatto di non essere passati, a ben vedere, ci è servito! ad agosto abbiamo fir-mato con la nostra casa discografica e dopo pochi mesi ci siamo ritrovati catapultati dentro il polvero-ne di sanremo…inizialmente si è portati a pensare che tutto fila, che andrà alla grande…poi ti arriva la mazzata, che però fa bene, perché ti riporta coi piedi per terra, ti fa capire che c’è ancora tanto da lavorare e sudare. La delusione ci ha unito e forti-ficato… però, certo, ci è dispiaciuto non passare, la partecipazione a sanremo sarebbe stato un ottimo

InfRantI MuRItIRa fuoRI ChI sEI!di Elena Gorla

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trampolino di lancio. Quello che non ci è piaciuto, invece, è stata la formula tipo reality…non ha senso, tanto più per gli artisti emergenti, essere messi nella con-dizione di dover chiedere praticamente a tutti voti giornalieri a pagamento per poter accedere ad un festival che dovrebbe essere basato su qualcosa d’altro».

voi avete intrapreso una strada del tutto diversa ma cosa ne pensate dei talent Show?«non abbiamo nulla contro chi sceglie di parteciparvi, anche perché ci ren-diamo conto che oramai è quasi la sola strada percorribile per emergere ma crediamo che siano fenomeni che finiscono con l’influenzare negativamente il giudizio che il pubblico ha sulla musica e sull’arte in generale. Poi riconosco che talvolta possano uscire dai talent anche artisti che sanno il fatto loro... ».

lo studio e la competenza musicale devono coesistere con l’apparenza e l’immagine?«Lo studio, l’acquisizione di competenze tecniche, soprattutto quando si è gio-vani, è una componente molto importante. È come prepararsi una valigia che contenga tutto quello che ti potrà servire in un viaggio. attraverso lo studio è possibile poi arrivare ad avere delle competenze a tal punto abituali e note che si potrà utilizzarle sempre agevolmente e senza sforzi…insomma, una base solida serve sempre! Per quanto riguarda l’immagine, invece, devo riconoscere che è anch’essa una componente importante, pur non essendo la sostanza di ciò che si fa. spesso con la musica accade come accade in natura: prima arriva la luce e solo in seguito il suono, prima si osserva un videoclip e solo dopo si ascolta davvero il pezzo. noi non abbiamo mai pensato di “costruire” la nostra imma-gine ma è inevitabile che talvolta ci sia capitato di darci delle direttive, come il tentare di essere coerenti gli uni con gli altri…»

parlami di diamanti, il vostro ultimo videoclip…«realizzare Diamanti è stato davvero molto divertente, l’idea ci è venuta men-tre eravamo tutti assieme a mangiare al fast food, è molto ironico e per questo ci rappresenta molto».

Quali sono secondo voi i valori portanti della vita, quelli da difendere, quelli da non scordare?«Capire sé stessi, anche se spesso è un impresa! Devo riconoscere che c’è dav-vero tanta confusione, in noi come in tanti altri giovani. Crediamo anche mol-to nel valore dell’unità, dell’ avere qualcuno con cui condividere le sfide della vita. L’amore, che spesso è ridotto ad un concetto frivolo, mentre in realtà è solamente un concetto semplice: così semplice che davvero in pochi riescono a coglierlo e a viverlo».

per la musica internet è un aiuto o un handicap? «Per quello che sto vedendo direi un aiuto, è uno strumento sul quale biso-gna investire anche a livello discografico perché mi sembra uno strumento in costante crescita. Certo sarebbe bello se le cose stessero ancora come alcuni decenni fa…però le cose sono cambiate, adesso internet è una realtà…nel vero senso della parola».

Se aveste una bacchetta magica quale desiderio esaudireste?«…è difficile mettere tutti d’accordo ma, forse, con qualcosa di cattivo...aboli-remmo le Party band!».

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Micol Martinez, milanese ma parigina d’adozione, dipinge, scrive versi, reci-

ta ma soprattutto crea musica che veste con parole importanti.il termine è forse obsoleto, ma come spesso accade rende l’idea: Micol Martinez è una cantautrice. Forse anche “gavetta” è un ter-

mine in disuso, ma crearsi un’ esperienza non passerà mai di moda. Micol di gavetta ne ha fatta parecchia: è al suo secondo al-bum, dopo il successo del primo “Copenha-gen”, uscito nel 2010, album che ha nome La Testa Dentro, dal 3 febbraio in tutti i negozi di dischi. La incontro dopo aver avuto

la fortuna di ascoltare in anteprima la sua ultima fatica, e si fanno due chiacchiere in un bar sui navigli, la zona prediletta da Mi-col. e pure dal sottoscritto.

La Testa Dentro, il tuo ultimo disco mi-col. Come nasce e a quali urgenze rispon-de? nasce com’è nato il primo disco: da una profonda esigenza espressiva. Ho una forte propensione per varie forme artistiche forse perché sono, di base, chiusa e timida. Posso sembrare la persona più socievole del mondo se mi si conosce una sera: quel modo è una reale parte di me. Ma poi, nel tempo, non ho facilità ad aprirmi con le persone. Ho un forte senso di protezione verso me stessa, un pò di sfiducia, a volte, nel prossimo, e un pò

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di insicurezza; così l’apertura all’altro arriva dopo una forte osservazione del rappresen-tante umano di turno e un conoscimento lentissimo. Questo mi porta ad aver bisogno di esprimere me stessa in altro modo; quel-lo più immediato per me è proprio la musica. il primo disco, Copenhagen, è scuro e in-trospettivo, questo è più morbido, a tratti solare e acustico... Più morbido a volte, più divertito, più vario. e’ vero e non è stata una scelta di partenza. Forse l’unica scelta iniziale è stata soltan-to quella di non censurarmi. o censurarmi meno. Ho scritto le canzoni del disco duran-te il 2011. e’ stato un anno più sereno e questo si riflette sul mio lavoro. il risultato è un disco legato al presente, a necessità più immediate, a un futuro immaginato: a volte possibile a volte sognato. Posso dire che a differenza del primo disco, stavolta ho scrit-to in totale apertura. Questo è manifestato non soltanto nella scrittura, ma anche nel modo di interpretare i brani: finalmente ho giocato e ho giocato con tutto: con le parole, con il tempo, con gli accordi e con le sfuma-ture vocali. in particolare uso la voce in altro modo. nel primo era sempre trattenuta e vi-rata sulle basse, giocando a favore dei brani. Questa volta no. e questa volta, per me, è perfetta.

Quanto ha giocato il fatto che tu sia an-che attrice e dj? Queste due caratteristiche si sono rivelate essere fondamentali. Lo studio di recitazione per quello che riguarda la vocalità - non amo i virtuosismi e non amo chi sale su un palco per dimostrare di cantare bene ma amo chi interpreta le proprie canzoni in modo perso-nale e sincero - e i djset per una questione di apertura mentale: se non mi fossi confron-tata con questa “passione” avrei ascoltato sempre e solo un certo tipo di musica (nick Cave, Drake, sparklehorse, Violent Femmes etc...). in questo frangente, ho dovuto inve-ce forzatamente aprirmi ad altro. e aprirsi ad altro apre la testa, anche quando “l’altro”, magari, non piace così tanto.

nel futuro come vedi queste attività?Mi ci avvicino ogni tanto. Mi divertono e mi fanno stare bene. Per i djset, o meglio “sele-zione musicale” visto che fare il dj è un’al-tra cosa, qualche volta mi sento un poco una “dipendente” perché non posso sem-pre mettere quello che voglio (esigenze del locale e/o dei gestori) ma mi aiuta econo-micamente e amo i posti in cui lo faccio. Per

Io non sono Giuseppe Verdi, è questo il titolo dell’album d’esordio di andrea Giops. L’ex concorrente del talent show X Factor è ora al suo debutto discografico con un disco prodotto dall’etichetta nuvole Pro-duction diretta da dori Ghezzi e voluta da fabrizio de andré. Ha presentato il suo album d’esordio, composto da 10 brani inediti, il 16 gennaio alla Fnac di Milano. un disco fatto di brani di ironici ed amari come di pezzi in cui la riflessione si fa più profonda e insieme sommessa. ne parlere-mo in modo più approfondito direttamente con andrea Giops che abbiamo intervi-stato a Milano in occasione della presenta-zione del suo album, sul prossimo numero di trantran in uscita il 6 marzo.

quello che riguarda il teatro... mi manca. Mi manca sempre.

nella grafica del tuo primo cd la tua im-magine è quasi oscurata e all’interno del booklet lo spazio è dedicato ai testi e ai bellissimi disegni di robert Herzig. in questo disco, finalmente, appari. Cos’è accaduto? È una scelta legata all’apertura di cui ti par-lavo prima. il primo era, appunto, il primo disco. Da un lato non volevo dare l’idea di usare la mia immagine, volevo che l’atten-zione fosse solo e unicamente sulla mia musica. inoltre ero più insicura ed emerge-va prepotente quella volontà di protezione. oggi la faccia la metto in copertina. Come dire “questa sono io, che ti vada bene o meno”. Ciò che faccio è, come sempre, puli-to e sincero. Quindi non ho nulla da perdere.

il brano a cui sei più legata?Sarà d’inverno.

perché?Perché è un futuro straordinario.

in questo disco c’è un brano quasi pop: L’alveare. Cos’è successo?Mi sono divertita e non l’ho nascosto? e’ così. Mi piace, quel brano, perché è per me un bellissimo giocattolo.

il primo singolo è 60 secondi ed è affian-cato da un video...un altro divertissement che nasconde un messaggio: che a volte è meglio spegnerla, la testa, e vivere la realtà con intuito e pas-sione.

E perché il disco si chiama La Testa Den-tro?Perché vediamo candidamente le nostre in-teriora e non guardiamo più al di fuori. Ma si cresce solo se ci si rapporta costantemente con l’esterno. altrimenti si finisce col nutrirsi solo di se stessi... e sarebbe pure noioso. no?

aspettative future?riuscire a pagare più facilmente le bollette.

le tue risposte diventano man mano più stringate...e le tue domande anche. Fammi la domanda più breve che puoi ed io ti risponderò con la risposta più breve che posso.

ah sì?sì.

28

Anche il più piccolo dei felini,il gatto, è un capolavoro.

[Leonardo da Vinci]

ENTE NAZIONALEPROTEZIONE ANIMALI

Onlus

Sezione Provinciale di Monza e Brianza

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No alla macellazioneFirma la petizione!

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di grande importanza, raccontando loro i mille volti dell’abbandono e coinvolgendoli in ma-niera attiva nell’adozione a distanza. L’impegno sociale dell’iniziativa si evidenzia ulteriormente con l’attenzione verso i bambi-ni ricoverati in ospedale, attraverso la distri-buzione gratuita di intere collezioni ai reparti

L’ente nazionale Protezione animali pro-muove a livello nazionale una petizione che chiede di abolire la deroga di legge, a uso delle confessioni ebraica e musulmana, che permette di macellare gli animali senza stor-dimento preventivo, come invece espressa-mente previsto dalla normativa del nostro Paese. La macellazione rituale prevede che l’ani-male debba essere ancora cosciente quando, con una lama affilata, vengono recisi esofago, trachea e vasi sanguigni fino al totale dissan-guamento, con una morte lenta e atroce. naturalmente l’unico modo per non far sof-frire un animale sarebbe quello di non uc-

ciderlo, optando per la scelta vegetariana o vegana. Ma ciò non toglie che obbligarlo a es-sere cosciente nelle ultime fasi della sua vita sia una cosa intollerabile.Per questo è possibile firmare la petizione al banco enPa in centro Monza il 18 febbraio in occasione della manifestazione tutti Mat-ti per i gatti, online sul sito www.enpa.it, o ancora presso la sede operativa dell’enPa monzese in via Lecco 164.

pediatrici in cui operano i volontari delle oltre 60 associazioni abio.L’album è già disponibile in edicola e sarà di-stribuito gratuitamente anche al nostro banco sabato 18 febbraio in centro Monza. ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.enpa.it La tribù dei Delfini enpa > Le ma-scotte, dove è possibile anche leggere le storie e vedere le foto e filmati di Filippa e delle altre 12 mascotte.

7.

visite • vaccinazioni • profilassi filariasitest malattie infettive • esami di laboratorio ecografie • elettrocardiogrammi • ecocardiografie terapie continuative • pet shop a domicilio

Tel +39 340.4173933 | [email protected]

Dr. Efrem Nicola-Giordano Medico Veterinarion°albo 2937 ASL Milano

la copertina dell’album “amici Cucciolot-ti 2012”

filippa, mascotte del canile dell’enpa di Monza

Sabato 18 febbraio torna “Tutti Matti per i Gatti”, l’appuntamento annuale dell’Enpa monzese per festeggiare l’animale dallo spirito li-bero per antonomasia, il nostro amato micio. al gazebo della Protezione animali, allestito dalle 9,00 alle 18,30 in via italia (nei pressi della libreria Feltrinelli) troverete diverse espo-sizioni a tema, numerosi volantini e pannelli informativi. saranno disponibili dati sulle atti-vità della nostra sezione a favore dei gatti, come ad esempio la sterilizzazione dei gatti liberi del-le colonie feline, e il progetto asilo dei Cuccioli, istituito per salvare gli eserciti di gattini che, tutti gli anni all’inizio della primavera, cominciano a bussare al portone rosso del canile/gattile di Monza. troverete anche informazioni curiose, utili e interessanti, su come stimolare il vostro micio, i sensi del gatto e indicazioni che sfata-no i pregiudizi sulla pericolosità delle malattie feline nei confronti dei loro compagni umani.

punto raccolta: l’aiuto più concreto e immediato Presso il gazebo in centro Monza verrà allestito un punto raccolta dove sarà possibile lasciare le pappe per i nostri mici ospiti del gattile. occorro-no in particolare alimenti specifici per gatti, quali “intestinal” e “Convalescence support” della

torna anche quest’anno il famoso album di figurine “amici Cucciolotti” della Pizzardi editore, da molti anni grande sostenitore della Protezione animali. il 2012 vede una nuova importante iniziativa: completando l’album, i bambini contribuiranno al mantenimento di oltre 3.500 trovatelli accuditi in 13 oasi e ri-fugi enPa, tra cui il canile di monza, fornen-

royal Canin, “a/D” della Hill’s, e le scatolette di qualità per gattini, tutti reperibili nei negozi di prodotti per animali. Queste risultano altamente appetibili e quindi servono in particolare per i tan-ti mici con varie forme di raffreddamento o che arrivano molto debilitati e che vanno continua-mente stimolati a mangiare in quanto, essendo molto raffreddati, non sono attratti dall’odore del cibo e rischiano di diventare sempre più deboli

do cibo, medicine, attrezzature e giochi. sarà in effetti la più grande adozione a distanza fat-ta dai bambini!a rappresentare ognuno dei 13 rifugi c’è una simpatica mascotte; per il canile di Monza la scelta è caduta sulla giovane Filippa – o pip-pa per gli amici (nella foto) - una bellis-sima capretta che viveva in un allevamento

e di non farcela. tra quelle disponibili anche al supermercato, sono gradite le pappe morbide in formato mousse o paté (es. gourmet o Whiskas).

Gadget e non solonon mancheranno al banco anche una ricca gamma di simpatici gadget ed accattivanti idee regalo tutti a tema felino e gli ultimi calendari dell’enPa monzese! sarà naturalmente possibi-le iscrivervi all’associazione o rinnovare la vostra iscrizione.

abusivo e che è stata salvata dai volontari enPa il giorno di Pasqua 2011, insieme alla sua famiglia. il valore di questo progetto non è soltanto “economico”: trattare un tema così delicato su un album di figurine che entra in casa di milioni di famiglie vuol dire infatti sensibiliz-zare piccoli e grandi su un problema sociale

a cura di Gabriella, in collaborazione con eNPa sez. Monza e Brianza

“tra tutte le creature di dio ce n’è una sola che non può essere resa schiava dalla frusta. Questa creatura è il gatto.” (Mark twain)

30

Tutti matti per i gatti sabato 18 febbraio in centro Monza

Amici Cucciolotti 2012: protagonista anche una capretta dell’enpa monzese!

iN CuCCiAdue chiacchiere a quattro zampe

le due timidissime sorelline emilia e fla-minia, tuttora ospiti del nostro asilo dei Cuccioli (edizione 2011), estratte dopo ore di pazienti tentativi dal motore di un’auto dove cercavano di ripararsi dal freddo, spe-rano tanto di essere adottate insieme!

volontarie eNPa alla manifestazione “tutti Matti per i Gatti”

Page 17: Trantran 26

arCoreUn comune che vive con te

NoNsoloMoNzapaesi, paesini, città di monza e brianza

32

di adriana Colombo

La politica lontana dai cittadini? La casta che dimentica le tappe fondamentali dell’e-

sistenza dell’uomo e della donna “comuni”? spesso è vero, purtroppo. il progetto “Un co-mune che vive con te” pensato dall’assessore alla Cultura del Comune di arcore, raffaele mantegazza, prevede che l’amministrazione Comunale segua passo per passo il cittadino e la cittadina in quelli che sono i momenti topici della loro esistenza, sia individuale che quelli che collettiva, quei momenti che nelle cultu-re cosiddette primitive davano luogo ai riti di passaggio. in concreto il progetto, a costo ri-dottissimo, prevede anzitutto una lettera di benvenuto ogni bambino/a neonato residen-te nel Comune, per poter fare sentire accolti i nuovi nostri cittadini: i ragazzi delle classi ii medie sono guidati direttamente dall’assessore in una visita agli uffici comunali che permetta loro di capire il funzionamento dalla macchina amministrativa (progetto Un amico Comune) mentre i ragazzi che devono sostenere l’esame di iii media si vedranno regalare a giugno un volumetto sul metodo di studio e su “Come si studia nella scuola secondaria di ii grado; non poteva mancare la celebrazione dell’”ingres-so in società” dei/delle 18enni che il giugno incontreranno la giunta Comunale e si ve-dranno consegnare la Costituzione. sempre il 2 giugno i ragazzi di iii media presenteranno uno spettacolo sull’unità d’italia. scegliere di

condividere la propria vita con un’altra persona è un passo importante; l’assessorato alla cul-tura ha perciò predisposto un piccolo opuscolo per le coppie che espongono le pubblicazioni di matrimonio sul significato civile e pubblico del medesimo, con il commento degli articoli del Codice Civile sul matrimonio; un ulteriore evento che si terrà nel mese di febbraio è la na-scita della Consulta under 20 e del Forum per l’immigrazione che coinvolgano direttamente i ragazzi e le ragazze e gli/le immigrati/e per l’organizzazione delle politiche a loro destina-te. nell’anno scolastico 2012/13 si procederà alla creazione del Consiglio Comunale dei ra-gazzi e delle ragazze. sono poi i momenti di festa collettiva, quelli che creano il senso di comunità ad essere seguiti con particolare at-tenzione: la Fiera di s. eustorgio del 2011 ha visto la distribuzione a tutti i bambini e i ragaz-zi dell’opuscolo “Facciamo fiera”, con la spie-gazione dei giochi tradizionali tipici del Palio; il natale è stato celebrato con una iniziativa di grande successo organizzata dall’assessore al Commercio e dalla pro loco; la vigilia del’e-pifania ha visto i nonni del paese narrare il loro natale ai bambini (progetto Per bocca dei non-ni); il prossimo Carnevale prevederà una sfilata organizzata da tutte le associazioni e le scuole. il tutto nell’ottica di una parteci-pazione che vede l’Ente locale andare verso i propri cittadini piuttosto che il contrario;

perché la vita di un Comune è la vita dei suoi cittadini e lo si vede nella presenza di-screta ma forte delle istituzioni nei momen-ti topici delle esistenze delle persone.

Riprendiamo sito di Raffaele Mantegaz-za, ciò che intende per educazione alla natura, tema molto caro alla nostra rivista: l’educazione alla natura, all’eco-logia, allo sviluppo sostenibile, in sinergia con i contadini, i consorzi, coloro che si oc-cupano di prodotti a km zero, per insegnare ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che cosa e come si coltiva, che cosa e come si consuma, per ricordare ai bambi-ni che il latte viene dalla mucca e non dal supermercato e che le noci si mangiano in inverno e le pesche invece in estate. educa-zione alla natura che è riscoperta dei valori veri e fondanti della civiltà brianzola che sono valori di accoglienza, rispetto e aper-tura all’altro.

EduCazionE alla natura

Gentilissima dott.ssa Convertino, sono debo-ra, ho 32 anni e scrivo per chiedere aiu-

to. da qualche mese ho una forte difficoltà ad uscire di casa, ad andare al lavoro, mi sento sempre stanca e mi manca la voglia di fare qualsiasi attività. Nonostante cerchi di ripo-sare ho spesso sonno e perdo la concentrazione facilmente, e questo rende difficile svolgere le mie normali attività quotidiane.al lavoro sono sottoposta ad orari pesanti e rit-mi frenetici, e il clima che si respira all’interno dell’ufficio è competitivo. tutta questa situa-

zione mi crea spesso ansia e mi ritrovo a pian-gere per nulla. ogni giorno sento di peggiorare e aumenta dentro di me il senso di sfiducia e mancanza di autostima. Mi sento costante-mente inadeguata ed inferiore agli altri.Ho perso anche molto peso a causa di uno scar-so appetito e le persone che mi vogliono bene incominciano a mostrare segni di preoccupa-zione. da una parte sento che la speranza mi ha abbandonato, dall’altra ho voglia di tra-sformare la mia vita e di liberarmi da questo grigiore che mi opprime dentro.secondo lei quali sono i motivi che mi hanno portata a sentirmi così male?Come posso uscire da questa sofferenza?la ringrazio per la risposta. d.

gentile Debora, la ringrazio per la sua lettera e per avermi raccontato la sua storia. Credo sia molto importante che Lei abbia deciso di affrontare

Psicologa psicoterapeuta, da 26 anni tratta disturbi d’ansia, depressione e attacchi di panico

questo momento di disagio e fatica scrivendomi.Dalle sue parole emerge una situazione di so-vraccarico emotivo che dà origine a diversi sintomi, i quali necessitano di essere presi in considerazione. Proviamo a chiederci: cosa ci vogliono comunicare questi sintomi? La mancanza di voglia e di energia, la stanchez-za prolungata, l’apatia, il senso di rallentamen-to generale sono dei segnali che dicono alt! fermati, c’è qualcosa che non va. Che cosa ac-cade? ognuno di noi vive in un certo ambiente ed è bombardato da numerosi stimoli e richie-

ste. Può accadere che il nostro io non abbia a disposizione delle strategie idonee per far fronte a queste richieste degli altri, della famiglia, del lavoro. a questo punto il nostro corpo reagisce e sviluppa dei sintomi. una situazione di que-sto genere, prolungata nel tempo, può creare i presupposti per una depressione.La depressione e l’ansia spesso determinano comportamenti automatici negativi, come evi-tare ambienti o persone, o non riuscire più a svolgere attività quotidiane, oppure ridurre i contatti e le relazioni amicali, così da sentirsi sempre più soli e insoddisfatti, entrando in un circolo che crea infelicità e frustrazione.Lei, Debora, è stata molto brava a dare ascolto alle sue sensazioni e a ciò che le sta accadendo e soprattutto nell’accettare di mettersi alla ri-cerca di un aiuto. Molti possono trovarsi nella sua stessa situazione e desiderano uscire dalla sofferenza al più presto.

è possibile gestire meglio le richieste dell’ambiente?Esistono test scientificamente validi che permettono di individuare i sintomi e formulare una diagnosi precisa della sof-ferenza?La risposta è sì, è possibile imparare delle stra-tegie per gestire le richieste dell’ambiente. in alcuni momenti della vita a tutti può capitare di trovarsi in situazioni difficili e di sentire blocchi emotivi, affettivi e comportamentali.i test scientifici aiutano a identificare i motivi della sofferenza e dannoindicazioni per trasformare questi blocchi.Diagnosi significa identificare con precisione i sintomi e i motivi del disagio, attraverso un percorso di conoscenza.

Come si può uscire dai blocchi negativi e guarire?ognuno di noi si può trovare a gestire situazioni complesse e può aver bisogno di intraprendere un percorso di psicoterapia. nella vita è impor-tante darsi l’opportunità di intraprendere un percorso per capire come superare i propri bloc-chi e sperimentare nuove strategie, alloscopo di affrontare, in maniera efficace e con uno spirito emotivo positivo, le relazioni affet-tive e lavorative.Cara Debora, a questo punto è importante che Lei faccia un ulteriore passo e ascolti la sua voce interna che molte volte le avrà detto di fare qual-cosa per uscire da questa situazione problemati-ca, e allora può vedere davanti a sé una nuova via di uscita, confidandosi con una persona prepa-rata ed esperta in queste problematiche.tutti possiedono risorse per migliorare e sciogliere i propri blocchi; riconoscerli è il primo passo.

Sentirsi depressi: esiste un metodo per trasformare i sintomi in opportunità?

“Tutti possiedono le risorse per migliorare e sciogliere i propri blocchi.”

“Tutti possiedono le RISORSE per

migliorare e sciogliere i propri blocchi.”

PSICOLOGIA OGGILa nostra esperta risponde

Sentirsi depressi: esiste un metodo

per trasformare i sintomi in opportunità?

Gentilissima dott.ssa Convertino,

sono Debora, ho 32 anni e scrivo per

chiedere aiuto. Da qualche mese ho

una forte difficoltà ad uscire di casa,

ad andare al lavoro, mi sento sempre

stanca e mi manca la voglia di fare

qualsiasi attività. Nonostante cerchi

di riposare ho spesso sonno e perdo

la concentrazione facilmente, e

questo rende difficile svolgere le mie

normali attività quotidiane.

Al lavoro sono sottoposta ad orari

pesanti e ritmi frenetici, e il clima

che si respira all’interno dell’ufficio

è competitivo. Tutta questa

situazione mi crea spesso ansia e mi

ritrovo a piangere per nulla. Ogni

giorno sento di peggiorare e

aumenta dentro di me il senso di

sfiducia e mancanza di autostima. Mi

sento costantemente inadeguata ed

inferiore agli altri.

Ho perso anche molto peso a causa

di uno scarso appetito e le persone

che mi vogliono bene incominciano a

mostrare segni di preoccupazione.

Da una parte sento che la speranza

mi ha abbandonato, dall’altra ho

voglia di trasformare la mia vita e di

liberarmi da questo grigiore che mi

opprime dentro.

Secondo lei quali sono i motivi che

mi hanno portata a sentirmi così

male?

Come posso uscire da questa

sofferenza?

La ringrazio per la risposta. D.

Gentile Debora, la ringrazio per la

sua lettera e per avermi raccontato la

sua storia. Credo sia molto

importante che Lei abbia deciso di

affrontare questo momento di disagio

e fatica scrivendomi.

Dalle sue parole emerge una

situazione di sovraccarico emotivo

che dà origine a diversi sintomi, i

quali necessitano di essere presi in

considerazione.

Proviamo a chiederci: cosa ci

vogliono comunicare questi sintomi?

La mancanza di voglia e di energia, la

stanchezza prolungata, l’apatia, il

senso di rallentamento generale sono

dei segnali che dicono ALT! Fermati,

c’è qualcosa che non va. Che cosa

accade? Ognuno di noi vive in un

certo ambiente ed è bombardato da

numerosi stimoli e richieste. Può

accadere che il nostro Io non abbia a

disposizione delle strategie idonee

per far fronte a queste richieste degli

altri, della famiglia, del lavoro. A

questo punto il nostro corpo reagisce

e sviluppa dei sintomi. Una

situazione di questo genere,

prolungata nel tempo, può creare i

presupposti per una depressione.

La depressione e l’ansia spesso

determinano comportamenti

automatici negativi, come evitare

ambienti o persone, o non riuscire più

a svolgere attività quotidiane, oppure

ridurre i contatti e le relazioni

amicali, così da sentirsi sempre più

soli e insoddisfatti, entrando in un

circolo che crea infelicità e

frustrazione.

Lei, Debora, è stata molto brava a

dare ascolto alle sue sensazioni e a

ciò che le sta accadendo e soprattutto

nell’accettare di mettersi alla ricerca

di un aiuto. Molti possono trovarsi

nella sua stessa situazione e

desiderano uscire dalla sofferenza al

più presto.

È possibile gestire meglio le richieste dell’ambiente?Esistono test scientificamente validi che permettono di individuare i sintomi e formulare una diagnosi precisa della sofferenza? La risposta è sì, è possibile imparare

delle strategie per gestire le richieste

dell’ambiente. In alcuni momenti

della vita a tutti può capitare di

trovarsi in situazioni difficili e di

sentire blocchi emotivi, affettivi e

comportamentali.

I test scientifici aiutano a identificare

i motivi della sofferenza e danno

indicazioni per trasformare questi

blocchi.

Diagnosi significa identificare con

precisione i sintomi e i motivi del

disagio, attraverso un percorso di

conoscenza.

Come si può uscire dai blocchi negativi e guarire?Ognuno di noi si può trovare a gestire

situazioni complesse e può aver

bisogno di intraprendere un percorso

di psicoterapia. Nella vita è

importante darsi l’opportunità di

intraprendere un percorso per capire

come superare i propri blocchi e

sperimentare nuove strategie, allo

scopo di affrontare, in maniera

efficace e con uno spirito emotivo

positivo, le relazioni affettive e

lavorative.

Cara Debora, a questo punto è

importante che Lei faccia un ulteriore

passo e ascolti la sua voce interna che

molte volte le avrà detto di fare

qualcosa per uscire da questa

situazione problematica, e allora può

vedere davanti a sé una nuova via di

uscita, confidandosi con una persona

preparata ed esperta in queste

problematiche.

Tutti possiedono risorse per

migliorare e sciogliere i propri

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Per chi volesse contattare la dottoressa Ornella Convertino:

SEDE: Monza-Lissone - TEL: 039.2301179 - [email protected] - www.studio-convertino-pellegrini.it

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nel panorama sportivo monzese la Pro vic-toria volley sta balzando alla cronaca per gli ottimi risultati della sua prima squadra fem-minile e della squadra under 18.La saugella Monza (nome della prima squa-dra) occupa le posizioni di vertice del cam-pionato b1 e ha come obiettivo la promozio-ne, mentre la vero volley (squadra under 18) ha vinto il campionato provinciale del 2011 e una serie di importanti tornei.La squadra under 18 è allenata da Michele Marchiaro, mister con un palmarès di tut-to rispetto con all’attivo numerose vittorie: 3 scudetti di categoria, 3 scudetti under 18 di Lega (campionato riservato alle squadre di serie a), oltre a una serie di campionati re-gionali, provinciali e di molti tornei.Per parlare del progetto (molto simile al pro-getto Cantera utilizzato nel mondo del calcio dal barcellona) abbiamo intervistato Claudio bianchi, direttore sportivo del vero volley.

Quale è l’obiettivo della squadra?L’obiettivo è la crescita delle nostre giovani atlete, a volte questo va a discapito dei ri-

avranno dinnanzi un importante futuro nel-la pallavolo. anzi, se devo dirla tutta, non mi meraviglierei se qualcuna delle nostre ragazze riuscisse anche ad arrivare alla ma-glia azzurra. nella saugella Monza abbia-mo inserito in pianta stabile alcune nostre giovani (trevisan e Pozzoni della classe ‘95 e Pastrenger del ‘94) e quando la saugella ha bisogno di giocatrici “pesca” dalla no-stra under 18 senza cercare nuove atlete al-trove. Questo a dimostrazione della qualità delle ragazze.

abbiamo avuto l’opportunità di parlare an-che con dalila Quartarella, palleggiatrice dell’under 18, classe 1995.

da quando è nata la tua passione per que-sto sport?Da quando ero piccolissima ho provato a fare prima nuoto poi danza, però entrambe le di-scipline non facevano per me, poi all’età di 6 anni ho iniziato a praticare minivolley a scuo-la e ho subito capito che quello era lo sport che volevo continuare a fare.

sultati immediati, ma solo in questo modo, vale a dire giocando, loro possono fare espe-rienza e migliorarsi. siamo comunque stati bravi a creare un gruppo forte che ci ha già regalato degli importanti successi. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato provin-ciale, a settembre il torneo “arianna” a Pavia e inoltre abbiamo vinto, poche settimane fa, il “torneo elder villaggio degli elfi” a Cantù. attualmente abbiamo raggiunto la secon-da fase del campionato regionale. La nostra squadra inoltre è iscritta al campionato di serie C dove occupiamo la sesta posizione. Considerando che l’età media della squadra è di 16,5 anni siamo molto contenti di quello che stanno facendo e dei risultati che stanno ottenendo.

lei crede di avere qualche giovane pro-messa?Penso proprio di si, però essendo ragazze molto giovani non voglio mettere troppe pressioni addosso indicando quali ritengo siano le migliori. sono però convinto che con costanza e dedizione alcune di loro

vollEY, sEMpRE vollEYfoRtIssIMaMEntE vollEYdi luca vanni

sPortivAMentemonza e brianza in movimento

Hai sempre giocato in pro victoria?no sono in Pro dalla stagione 2008-2009, prima giocavo a Desio.

pensi che il tuo futuro possa essere la pal-lavolo o vorresti fare altro “da grande” ?il mio obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile nella pallavolo anche se so che non sarà facile e ci vorrà tanto impegno e forza di volontà. Vorrei però anche riuscire a laurear-mi in fisioterapia. attualmente frequenta la terza superiore del liceo scientifico sportivo di Carate brianza.

Quale è il tuo risultato più importante fi-nora ottenuto?Come squadra, sicuramente la vittoria del campionato provinciale del 2011, peccato solo che non siamo riuscite a vincere anche le “Final Four” regionali. individualmente invece sono i due premi che tengo a casa in bella vi-sta. nel 2009 ho vinto il premio come Miglior alzatrice al “torneo delle province”, mentre qualche settimana fa ho ricevuto, al “torneo elder villaggio degli elfi”, quello come Miglior Palleggiatrice. ne vado davvero orgogliosa e ogni volta, quando li vedo, mi ricordo che so voglio andare avanti e migliorarmi sempre di più, devo impegnarmi con costanza.

il consorzio Vero Volley nasce il 9 settembre 2008 da un’idea della dottoressa alessan-dra Marzari.Lo scopo del consorzio è stato quello di cre-are una rete organizzativa volta al supporto e all’affiancamento di società sportive nel campo della pallavolo.attualmente fanno parte del consorzio otto società, che arrivano al rispettabile numero di settanta squadre (nelle diverse categorie):U.S. Pro Victoria Pallavolo Monza, Volley Milano, Pallavolo Avis Cer-nusco, Pallavolo Rondò Muggiò, Po-lisportiva Vedanese, Polisportiva di Nova, U.S.D. Viscontini Volley e Vol-ley Brianza Est.Vero Volley si pone come punto di riferi-mento per le società che ne fanno parte ge-stendo le risorse economiche, il materiale, aiutando dove possibile la crescita di ogni singola realtà.tutto questo è regolamentato da uno statuto che definisce gli obblighi e gli adempimenti degli iscritti nei confronti del consorzio.

non Solo Sport, ma anCHE Cultura Sportiva

Vero Volley fornisce anche corsi di aggior-namento professionale agli allenatori e diri-genti di ogni singola società, gestisce i diritti collettivi d’immagine, dei contratti di spon-sorizzazione e dei diritti audiovisivi.il consorzio inoltre ha iniziato un progetto di cultura sportiva con alcune università.Per esempio all’università degli studi di Mi-lano è in atto un progetto con lo scopo di cercare nuove tecnologie di biomeccanica da applicare alla pallavolo.Lezioni di “Coaching dell’età evolutiva” per quanto riguarda l’università di torino e cor-si per “L’educazione dei giovani in un grup-po” nell’università di bologna.il Vero Volley di anno in anno sta crescen-do e migliorando, attualmente conta 2000 atleti tesserati, 70 allenatori, 180 dirigenti. una realtà davvero importante per lo sport della brianza.

l’obiettivo è la crescita delle nostre giovani atlete, a volte questo va a discapito dei risultati immediati,

ma solo in questo modo, vale a dire giocando, loro possono fare esperienza e migliorarsi…

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Ho affrontato la lettura dei centotrenta arti-coli che compongono le Condizioni Gene-

rali di trasporto di trenord. non li ho letti per un mio sghiribizzo personale, ma li ho letti come si legge la bibbia, cioè alla ricerca di risposte. e devo essere sincero: di risposte ne ho trovate; ne ho trovate a bizzeffe; ne ho trovate per domande che non avevo posto, finché, quasi per caso, non ho trovato la risposta che cercavo. Cosa stavo cercando?io cercavo una risposta in merito ad un miste-ro che interessa i pendolari della linea Monza-

Milano, e cioè il motivo per cui essi non abbiano diritto – come tutti gli altri pendolari lombardi – al bonus, cioè a quel parziale indennizzo della spesa sostenuta per acquistare l’abbonamento. L’indennizzo viene riconosciuto «nei casi in cui non sia rispettato lo standard di qualità del ser-vizio previsto, secondo un indicatore concordato e definito all’interno del Contratto di servizio». Come vi dicevo, ho trovato la risposta, anche se non piacerà a tutti. innanzitutto vi confermo che chi prende il treno a Monza per andare a Mila-no effettivamente non ha diritto, anche in caso di continui ritardi, al parziale rimborso dell’ab-bonamento. Ho scoperto però una curiosità:

i pendolari monzesi non sono gli unici esclusi dal diritto al bonus, ma godono della compa-gnia dei pendolari di rho, saronno e Pioltello. Quali peccati abbiano commesso i pendolari di queste tre città per meritarsi questa penitenza è presto detto. Cito ancora le sacre Condizioni Generali di trasporto di trenord che solenne-mente prescrivono quanto segue: «sono esclusi gli abbonati i cui viaggi hanno origine e desti-nazione entro le seguenti tratte [e qui segue la lista di città maledette tra cui c’è Monza, ndr], sulle quali è presente un elevato livello di servi-

zio lungo tutto l’arco della giornata». in pratica, secondo trenord, ci sarebbe da ringraziare, altro che chiedere il bonus!guardiamo al lato positivo: almeno abbiamo capito una volta per tutte qual è la logica di trenord. Mi permetto di riassumerla: a Monza passano treni diretti a Milano con una frequen-za superiore rispetto alla frequenza di passaggio che si ha nelle stazioni più lontane da Milano dove, se salta una corsa, bisogna aspettare un’o-ra per la corsa successiva. Pertanto l’eventuale ritardo di un treno in arrivo a Monza non pro-voca alcun disagio. infatti ne passerà comunque un altro a breve che, anche se è diretto ad una

stazione finale che era non proprio quella vo-luta dal viaggiatore, nondimeno si avvicinerà in qualche modo alla meta. trenord però a que-sto punto dovrebbe aiutarci a capire il motivo per cui i pendolari monzesi, nonostante l’«alta frequenza garantita» sulla linea tale da rende-re superfluo il riconoscimento dei bonus, non sempre riescano ad arrivare in orario a lavoro. Mistero.attenzione però: anche i pendolari che hanno diritto al bonus, ne hanno diritto secondo una logica contorta. Mi spiego meglio: l’importo del bonus viene calcolato secondo un indicatore concordato e definito nel Contratto di servizio che trenord ha stipulato con la regione Lom-bardia. il calcolo dell’indice di affidabilità – su-perata una certa soglia del quale scatta il bonus – però considera i ritardi e le soppressioni di tutti i treni di una data direttrice, avvenute in tutte le ore della giornata, per tutti i giorni della settima-na e nell’arco di un mese. Capite tutti facilmente dove stia il problema: questo metodo di calcolo appare teoricamente corretto perché prende in considerazione tutti i treni a tutte le ore, ma in realtà diluisce la portata dei ritardi veri e pro-pri perché la gran parte degli abbonamenti (sui quali poi viene applicato il bonus) viene utiliz-zata nelle ore di punta dei giorni lavorativi – quando di solito si registrano i ritardi più gravi e sicuramente i ritardi che coinvolgono il maggior numero degli abbonati – e non, per esempio, di pomeriggio, di notte o alle 11:00 della domeni-ca, quando i ritardi sono meno frequenti. in pra-tica il calcolo dell’indice di affidabilità mette tutti i treni nello stesso calderone senza «pesarli».insomma: c’è chi non ha per niente diritto al bo-nus e chi, tutti gli altri, ne ha un diritto annac-quato. È proprio vero: se atene piange, sparta però non ride.

PendolAreil viaggio quotidiano è per me una vocazione

AlCuni sono Più bonus degli Altri

di Juri Casati

io cercavo una risposta in merito ad un mistero che interessa i pendolari della linea monza-milano, e cioè il motivo per cui essi non abbiano diritto – come tutti gli altri pendolari lombardi – al bonus…

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studio dentistiCo dentitaliaConsulenza specialistica a 360°

SpECialE SalutE

incontriamo la dott.ssa Gambuto France-sca, igienista dentale, e il dott. alessan-

dro nembri, odontostomatologo e direttore sanitario della struttura che ci espongono nel dettaglio alcune attività dell’ambulatorio.

la riabilitazione implanto protesica viene effettuata dal dott. Sala che ha perfezionato i suoi studi a goteborg, in svezia, culla dell’im-

plantologia mondiale. Per questo tipo di inter-vento è possibile usufruire del supporto di un anestesista effettuando in questo modo un in-tervento in sedazione cosciente (cioè un ane-stesia in cui il paziente è monitorato dallo spe-cialista ma risulta sempre vigile) direttamente presso l’ambulatorio. Questo permette al pa-ziente più ansioso e timoroso di affrontare l’in-tervento con uno stato d’animo più tranquillo.

una particolare attenzione è dedicata al pre e post trattamento, e dunque al fondamentale ruolo dell’igienista dentale che prende in con-segna il paziente, lo tiene sotto controllo e cosa ancora più importante lo educa alla pratica di una corretta igiene orale, requisito fondamen-tale per il mantenimento della salute della boc-ca. È essenziale prima del trattamento rende-re consapevole il paziente su ciò che andrà ad affrontare ed istruirlo sulle pratiche di igiene orale quotidiane che dovrà effettuare sia prima che dopo la riabilitazione. È altresì importante non dimenticare che la terapia di mantenimen-to quotidiana deve essere rigorosa e costante negli anni affinchè non insorgano patologie come mucositi (infiammazioni reversibili dei tessuti molli che circondano l’impianto) che trascurate possono portare alla ben più grave perimplantite(infiammazione che può compro-mettere la stabilità e la durata dell’impianto).se quindi per un paziente non chirurgico (senza impianti), i richiami sono effettuati con scaden-za semestrale, per un soggetto che ha subito una riabilitazione implanto protesica verrà in-vece stabilito un piano di incontri necessaria-mente più fitto stabilito secondo le necessità cliniche del singolo paziente.

La pedodonzia (odontoiatria pediatrica) e l’ortodonzia, sono affidate alla professionalità di due dottoresse che si occupano dei problemi relativi all’odontoiatria infantile. i bambini sono pazienti con esigenze diverse rispetto agli adul-ti, infatti richiedono tatto e sensibilità, dall’ac-coglienza in studio sino al momento della visita e dell’eventuale trattamento. a tal proposito, è importante sottolineare come lo studio sia organizzato a ricevere i bambini in determina-ti giorni della settimana: in questo modo non hanno occasione di incontrare pazienti adulti magari affetti da patologie più serie tali da inti-morirli rispetto a ciò che stanno per affrontare.nelle giornate dedicate alla pedodonzia, gli spazi della sala d’attesa vengono riorganizzati per l’accoglienza dei piccoli pazienti affinché possano distrarsi colorando o giocando insieme in modo che l’attesa non si trasformi in un oc-casione di angoscia per loro e per i genitori che li accompagnano.

Lo studio dentistico dentitalia di nova Milanese, in via Don Carlo Mezzera 5/7, vanta all’attivo oltre un decennio di consolidata attività, periodo durante il quale si sono sempre più messe in luce le peculiarità di questa struttura odontoiatrica monospecialistica anche grazie alle differenti figure professionali che prestano la loro attività all’interno della stessa.

Studio dEntiStiCoDir. san. Dott. alessandro nembri spec. in odontostomatologiaDott. sala Davide odontoriatra Perf. in implantologia e Parodontologia

Si riCEvE Su appuntamEntoVia Don Mezzera 5/7, 20834 nova Milanese (Mb)tel e Fax 0362 [email protected] - www.studiodentitalia.it

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RaccoNtiaMocilibri, racconti, scrittura e poesia

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UN estratto dal liBro di GiorGio sPeCCHiavenduto mai

RaccoNtiaMocilibri, racconti, scrittura e poesia

anche i lutti, troppi. Molti dei ragazzi che sono citati in questa storia non ci sono più, portati via da droga, incidenti stradali, malattie infa-mi. sempre sommersi, anche da morti, dalla merda che ci gettano addosso. Ma nella merda spesso ci sono caduti anche loro, i politici e gran parte della stampa. Comunque non mi sento superiore a loro, come invece si sentono quei tipi lì rispetto a noi. oh, non prendetemi per presuntuoso o montato. La mia è una sto-ria come tante altre. tutti nella vita abbiamo qualcosa da scrivere su noi stessi. tutti. basta saperla raccontare, questa storia. e magari, come ha fatto giorgio, romanzarla. Però alla fine mi ha convinto a dirgli di sì. non ho vo-luto scriverla io, queste faticose righe di pre-fazione mi sembrano sufficienti. e nemmeno ho voluto che giorgio scrivesse per conto mio o, peggio ancora, con me a dirgli cosa mettere o non mettere in queste pagine. Lui è l’autore e io sono il protagonista, i ruoli sono chiari. e’ giusto che la gente capisca chi siamo vera-mente noi ultras, ma di sicuro questo non è uno dei mille libri sugli ultras. anzi, il calcio e ciò che gli gira intorno sono solo una piccola parte di una storia che racconta tre decenni di Milano, di italia e di ragazzi senza troppe prospettive. gli ottanta delle bande giovanili e della Milano da bere sono il decennio più in-teressante, ma anche i novanta e gli zero sono pieni di vicende mai davvero raccontate da chi le ha vissute. Chi è nato nella seconda metà dei sessanta o nella prima dei settanta potrà magari identificarsi in qualche personaggio, in un certo senso questo è un libro generazio-nale. sappiate però che non tutti quelli della mia generazione sono come me. io mi sono solo spinto un po’ più in là. e, per questo, l’ho pagata con le dodici foglie d’edera tatuate sul mio braccio sinistro. una per ogni anno di galera davvero scontato. se non fossi andato in curva forse queste foglie sarebbero state di più... in questo libro ci sono una Milano e un’italia lontane dai luoghi comuni, anche da quelli sulla criminalità. e proprio per questo

non mi sono mai venduto a nessuno, so-prattutto a un giornalista. Però un libro,

anzi un romanzo, sulla mia vita ci voleva. Perché? Prima di tutto perché sugli ultras ho letto sempre e solo cazzate, scritte da chi gli ultras non li conosce. Come se a me facessero commentare un concerto della scala o scri-vere un editoriale sul debito pubblico. sulle curve, invece, sdottorano sempre quelli che non possono sapere niente di noi: sociologi, giornalisti, persino scrittori che scoprono il

calcio solo dopo un episodio di cronaca nera. tutta gente, quella lì, che vive su pianeti di-versi dal mio e pretende di farmi la morale. giorgio invece questa storia l’ha vissuta, ha fondato insieme a me e a tanti altri ragazzi un gruppo allo stadio e per parecchi anni abbia-mo condiviso gioie e lutti. La gioia di sentir-si tra amici, senza invidie, ogni volta che ci incontravamo allo stadio e fuori. e la gioia di vivere a mille all’ora, di collaudare il nostro corpo giovane contro altri corpi giovani. Ma

il tEppiStatrent’anni maledetti a milano

di giorgio specchiaCasa editrice indiscreto

160 pagine12€ (e-book: 5€)

www.ilteppista.com

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poco conosciute, perché la gente non si rende conto di quanto ambienti all‘apparenza lonta-nissimi siano in realtà collegati. La finanza, la politica, lo spettacolo, il calcio, la criminalità più o meno organizzata, la cultura, eccetera: un mondo parallelo che prende per il culo tutti voi, un mondo che per una serie di circostanze ha permesso a un ragazzo di strada come me di dare del tu a personaggi noti in tutto il pia-neta. in carcere il tempo per leggere non mi è mancato e devo dire che mai ho trovato qual-cosa di interessante sulle periferie e su realtà ai confini di tutto, dove sbagliare è più facile che fare la cosa giusta. sempre ammesso che una cosa giusta esista. Di solito il giornalista o il sociologo della situazione alternano il loro moralismo a una sorta di passione per i det-tagli più violenti e squallidi, senza nemmeno provare a capire che dietro a ogni persona c’è una vita. Magari senza speranze, ma pur sem-pre una vita. non sono un critico letterario, come si sarà intuito, quindi non so come clas-sificare questo libro a metà fra storia e roman-zo. Forse non è tutto vero quello che leggerete nelle prossime pagine, trovo giusto lasciare il dubbio. Come non è vero, d’altronde, tut-to quello che leggete sui giornali sulle pagine di cronaca. sì, magari è vero che quel tale ha sparato a quell’altro, per la storiella basta co-piare i comunicati della polizia. Più difficile è capire il perché, visto che la maggior parte del-le disgrazie accade solo perché…accade. tutto è assurdo e senza senso, chi ha vissuto sen-za protezioni se ne può rendere conto meglio degli altri. il problema è che loro pensano di fare cronaca e anche di educare i lettori come se fossero bambini. Questo è bene, questo è male, quel tale è rispettabile, quell’altro no. invece... Cazzate. Cazzate e solo cazzate. Per evitare equivoci concludo dicendo che non sono certo uno da imitare, anche perché a fare le spese di tante prodezze sono quasi sempre stati mia moglie e i miei figli. sono partito da Quarto oggiaro e arrivato non so dove, ri-schiando più volte di morire lungo il percorso. non sono una vittima del sistema, non sono un eroe, non cerco approvazione ideologica. Però posso guardarmi allo specchio senza pro-vare vergogna. non è poco.

nino Ciccarelli

2. a roma Con il lamiEronE

gli occhi dei due ragazzini si spalancano di fronte a san siro, il gigante di cemento armato finora visto solo in tv. in realtà nino e gianni i soldi li hanno già spesi, ma l’idea di entrare per la prima volta nello stadio è diventata una sfida da vincere.

- guarda gianni, c’è un punto dove la cancel-lata è vicina alla rampa che porta ai popolari. se mi fai la scaletta, ci arrivo su facilmente, poi ti tiro io.

nino e gianni nell’arco di trenta secondi com-pletano il piano. e scappano, verso l’alto. i carabinieri, dal basso, osservano la scena e li lasciano correre... Manca mezz’ora all’inizio della partita e lo stadio è già pieno. il settore più colorato e vivace attira i due ragazzini. Ci sono tre striscioni: boys, ultras, savage. Die-tro quei lunghissimi tessuti nerazzurri attac-cati alla balaustra è appesa una decina di tam-buri: sembrano quasi dare il ritmo ai ragazzi che, pagina dopo pagina, distruggono le guide del telefono per farne dei coriandoli.

- Dai, dateci una mano anche voi due.

e si comincia. una, due, tre domeniche. sem-pre allo stesso posto, con le facce che presto diventano quelle degli amici della domenica. e poi anche del mercoledì, con le riunioni al Cium Cium, un bar in zona Città studi. i più attivi del gruppo, tra una birra e l’altra, raccol-gono i nominativi per la prossima trasferta. in genere si riempiono tre o quattro pullman, ma si può arrivare anche a otto, dieci o addirittura dodici per Verona, genova, torino. C’è però un viaggio che, per qualche anno, non viene nemmeno preso in considerazione. a roma non si va. Perché la resa dei conti c’è già stata qualche anno prima a Milano: ven-titre accoltellati, compreso il capo dei CuCs (Commando ultrà Curva sud) giallorossi. nino, gianni e i loro nuovi amici per la prima volta alzano la voce.

- noi ci andiamo.

giorgio gira per il bar con un blocchetto e rac-coglie i nomi. Venti sono già scritti a penna da qualche settimana, se ne aggiungono altri cinque da Monza, altri cinque dei boys e poi un’altra ventina. Fatto: cinquanta! il pullman si può prenotare. 22 febbraio 1987: il la-mierone parte, in piena notte, dalla stazione Centrale. L’ultimo ad aggregarsi è occhiolino, così chiamato a causa dello strabismo: uno che alla stazione ci vive. C’è un posto libero che avanza e il viaggio è offerto dalla nord. occhiolino ovviamente accetta, ma fa ritarda-re la partenza di qualche minuto perché deve prima risolvere una questione con un altro residente del luogo. estrae dalla giacca un col-tellaccio da sub e, nonostante abbia superato i quaranta da un pezzo, insegue a grandi falcate il rivale tra gli eterni cantieri del piazzale. Per

avere un angolo di visuale da persona norma-le è costretto a correre con la testa spostata di quarantacinque gradi verso sinistra. Dopo qualche minuto, occhiolino torna al pullman con il coltello sporco di sangue e lo getta in un tombino. il viaggio verso roma può final-mente iniziare. Le tappe sono scandite dagli autogrill. in uno di questi viene presa anche una bottiglia d’olio d’oliva extravergine, offerta ad occhiolino come whisky.

- bbono ‘sto uischio.

un gesto scellerato, visto che dopo un’ora il pullman puzza come un letamaio. altra fur-bata dei ragazzi: passare una canna all’autista, un simpatico milanesone sulla cinquantina che a un certo punto imbocca la terza corsia e urla.

- uè, me tira l’usèl!

il viaggio scorre via veloce con Fullegan che al microfono imita il tacchino e con la musica dei timex social Club: “How do rumors get started, they’re started by the jealous peo-ple, and they get mad about somethin’ they had...”. al casello di roma c’è la polizia. tutti in caserma. tutti identificati e cinquanta col-telli sequestrati.

- adesso - dice il commissario - vi accompa-gniamo noi allo stadio.

il gruppo arriva all’olimpico proprio all’ini-zio della partita con lo striscione tenuto su a mano, giusto per farsi vedere. Di là, quelli della Curva sud capiscono... La roma vince 1-0 con un gol del danese Klaus berggreen. L’altro straniero dei giallorossi è il polacco zibì boniek. i due assi esteri dell’inter sono l’argentino Daniel Passarella e il tedesco Karl Heinz rummenigge, assente per infortunio a roma e sostituito da oliviero garlini. i neraz-zurri di trapattoni escono dal campo a testa bassa. nella bolgia non sentono nemmeno i cinquanta della nord, la cui sfida con gli ul-tras romanisti inizia adesso. all’uscita il pul-lman viene distrutto, sassi ovunque. tutti giù, per salvare le facce. il gruppo è a mani nude, non ha coltelli ma nemmeno paura. Mentre una sassata fracassa l’ultimo finestrino rima-sto intero, nino e gli altri si guardano in faccia e scoppiano a ridere.

- avete visto? Venire a roma è stata una caz-zata.

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La proposta certamente non deluderà le aspettative di un pubblico sempre più affe-zionato e numeroso, e sarà in grado di ri-spondere sia alle esigenze degli appassionati sia di quanti desiderano accostarsi per la pri-ma volta alla musica classica.

«La rassegna “i concerti a Monza” - afferma l’assessore alla Cultura alfonso Di Lio - am-plia l’articolata offerta musicale dell’asses-sorato per la cittadinanza e propone giovani esecutori affermati in alcuni dei maggiori concorsi internazionali. un doveroso riconoscimento va alla direzio-ne artistica che nella scelta delle proposte conferma ancora una volta competenza e passione nell’ambito della musica classica».

La rassegna di musica da camera “i Concerti a Monza” è ormai giunta alla XViii edizione e si presenta come un appuntamento consueto e ormai tradizionale in città.

proGramma

5 febbraio 2012Paolo oreni (organo)

19 febbraio 2012 Michael Flaksman (violoncello) Konstantin bogino (pianoforte)

4 marzo 2012Claudia grimaz (soprano) andrea rucli (pianoforte)

18 marzo 2012ippazio Ponzetta (pianoforte)

1° aprile 2012 Fiorella andriani (flauto traversiere) giorgio Dellarole (fisarmonica)

15 aprile 2012 trio rospigliosi (flauto, chitarra, pianoforte)

6 maggio 2012 Leonel Morales (pianoforte)

Per tutti i concerti è prevista un’introduzio-ne critica di Marco Moiraghi

Biglietto d’ingresso€ 3,00 / abbonamento per l’intera rassegna (8 concerti): € 20,00

organizzazioneamici della Musica - Monza

info e [email protected]

DaL CoMuneil comune segnala

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AUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

A4 TORINO - VENEZIA

E64

E64

A4 MILANO - BRESCIA

MILANO TANGENZIALE OVEST

VIMERCATE TANGENZIALE ESTAUTOSTRADE 1 - A4

BIASSONO - LESMO

LECCOLESMO

ARCORE

VILLASANTA

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CINISELLO BALSAMO

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TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINSSOLO / ONLY / NUR 12-9

ARENGARIO

TAXI

PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MIRABELLO

MIRABELLO

CAVRIGA RAI

PORTA / GATE VEDANO

PORTA / GATE S. GIORGIO

PORTA / GATE LESMO

PORTA / GATE DOSSO

PORTA / GATE VILLASANTA

GP VILLAGE

SANTA MARIA ALLE SELVESOLO SERVIZI / SERVICE ONLY

AUTODROMO

PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO

INGRESSO MIRABELLO

IL GIGANTE SUPERSTORE

INGRESSO VEDANO

PORTA / GATE BIASSONO

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

A4

A4

STAZIONE FERROVIARIA / RAILWAY STATION / BAHNHOF

PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS AVAILABILITY

CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHAL TESTELLEBUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIOTAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKETNEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

0000

PER CHI ARRIVA IN TRENO

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta. ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P + Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:LINEA BLU : Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride. WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE : Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello

IF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

BUSES AND TRAINS TO AUTODROME

WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Von Milano Centrale und der Porta GaribaldiAm Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMENPaken und laufen. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagen auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:BLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor

PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

9 Settembre / September

10 Settembre / September

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROMEAndata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30

7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53

p.

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Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45

15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57

16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10

p.

a.

Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Auto-dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Auto-drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkingscoordination by / Bus und Parking - Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / MobilitätPlanung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem:Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Uffi cio Mobilità e Trasporti -Uffi cio Protezione Civile - Uffi cio Viabilità e Segnaletica.E-mail: [email protected]

Grafi ca: Gusto IDS - www.studiogusto.com

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con il patrocinio e il contributo di

Assessorato al Turismo e Spettacolo

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NON AL VENERDì

NOT ON FRIDAY

NICHT FREITAG

*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG

I_Gli orari potranno subire lievi modificheEN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MILANO TANGENZIALE NORDAUTOSTRADE A1 - A4

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGEREI PARCHEGGI DELLA ZONA EST

LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE

LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE

LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

A52

MILANO VIALE FULVIO TESTIAUTOSTRADEA1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9

A4

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica.Email: [email protected]

Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

9 Settembre / September > 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

10 Settembre / September > 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

11 Settembre / September > 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

*I_Non al venerdì - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE

I_Gli orari potranno subire lievi modifiche - EN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione”, fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Autodromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie IhrParkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO PER CHI ARRIVA IN TRENO

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta.ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:

LINEA BLU: Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso MirabelloLINEA VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello*Non al venerdì

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUSES AND TRAINS TO AUTODROMEIF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome;only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride.WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:

BLUE LINE: Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE*: Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello

*Not on Friday

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):

Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROMEWENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi:Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free Biassono-Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der LesmoKurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN

Paken und laufen.ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagenauf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:

BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE*: Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor

*Nicht Freitag

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und abMonza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Link.

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Assessoratoal Turismo e spettacolo

Assessorato al Turismo e spettacolo

MEDIA PARTNER

ENTI PATROCINANTI

PARTNER

V IA LE CA MPA N IA

V IA A Q UILE IA

SS 3

6 N

UO

VA

VA

LASS

INA

VIA

LE L

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BA

RD

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RONDÒ DEI PINI

500

1800

500500

500

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800

2000

4000

2500SOLO / ONLY / NUR 12-9

SOLO / ONLY / NUR 12-9

DITTA CARRIER

VIALE SICILIA SP 13

PALASPORT

STADIO

IHCC

UTS ELAI

V

VIAL

E SA

NT’A

NAST

ASIA

SP 4

5

SP 60

SP 2

SS 5 2 7

VIA

DELLA

REP

UB

BL ICA

V IA M ISER ICO R D IA

V IA LE TR ENTO E TR IESTE

V IA P A R CO

V IA V O LTA

V IA LE ELV EZIA

V IA LE B A TT IST I

V IA LE D ELLE IND USTR IE

V IA R A M A ZZO T T I

V IA LE LIB ER TÀ

VIA

LE B

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NZA

SP6 M

ONZA - CA R A TE

STAZIONE FSAUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

AUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

A4 TORINO - VENEZIA

E64

E64

A4 MILANO - BRESCIA

MILANO TANGENZIALE OVEST

VIMERCATE TANGENZIALE ESTAUTOSTRADE 1 - A4

BIASSONO - LESMO

LECCOLESMO

ARCORE

VILLASANTA

BRUGHERIO

CINISELLO BALSAMO

MONZA

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINSSOLO / ONLY / NUR 12-9

ARENGARIO

TAXI

PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MIRABELLO

MIRABELLO

CAVRIGA RAI

PORTA / GATE VEDANO

PORTA / GATE S. GIORGIO

PORTA / GATE LESMO

PORTA / GATE DOSSO

PORTA / GATE VILLASANTA

GP VILLAGE

SANTA MARIA ALLE SELVESOLO SERVIZI / SERVICE ONLY

AUTODROMO

PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO

INGRESSO MIRABELLO

IL GIGANTE SUPERSTORE

INGRESSO VEDANO

PORTA / GATE BIASSONO

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

A4

A4

STAZIONE FERROVIARIA / RAILWAY STATION / BAHNHOF

PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS AVAILABILITY

CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHAL TESTELLEBUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIOTAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKETNEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

0000

PER CHI ARRIVA IN TRENO

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta. ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P + Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:LINEA BLU : Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride. WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE : Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello

IF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

BUSES AND TRAINS TO AUTODROME

WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Von Milano Centrale und der Porta GaribaldiAm Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMENPaken und laufen. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagen auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:BLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor

PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

9 Settembre / September

10 Settembre / September

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROMEAndata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30

7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53

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Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45

15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57

16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10

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Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Auto-dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Auto-drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkingscoordination by / Bus und Parking - Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / MobilitätPlanung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem:Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Uffi cio Mobilità e Trasporti -Uffi cio Protezione Civile - Uffi cio Viabilità e Segnaletica.E-mail: [email protected]

Grafi ca: Gusto IDS - www.studiogusto.com

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con il patrocinio e il contributo di

Assessorato al Turismo e Spettacolo

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NON AL VENERDì

NOT ON FRIDAY

NICHT FREITAG

*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG

I_Gli orari potranno subire lievi modificheEN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MILANO TANGENZIALE NORDAUTOSTRADE A1 - A4

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGEREI PARCHEGGI DELLA ZONA EST

LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE

LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE

LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

A52

MILANO VIALE FULVIO TESTIAUTOSTRADEA1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9

A4

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica.Email: [email protected]

Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

9 Settembre / September > 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

10 Settembre / September > 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

11 Settembre / September > 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

*I_Non al venerdì - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE

I_Gli orari potranno subire lievi modifiche - EN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione”, fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Autodromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie IhrParkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO PER CHI ARRIVA IN TRENO

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta.ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:

LINEA BLU: Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso MirabelloLINEA VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello*Non al venerdì

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUSES AND TRAINS TO AUTODROMEIF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome;only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride.WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:

BLUE LINE: Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE*: Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello

*Not on Friday

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):

Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROMEWENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi:Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free Biassono-Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der LesmoKurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN

Paken und laufen.ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagenauf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:

BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE*: Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor

*Nicht Freitag

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und abMonza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Link.

112113115118

Assessoratoal Turismo e spettacolo

Assessorato al Turismo e spettacolo

MEDIA PARTNER

ENTI PATROCINANTI

PARTNER

i ConCerti a Monza 2012Diciottesima edizione

Riflessioni sull’oggi nell’incontro con grandi filosofi

Un progetto promosso e coordinato dalla Provincia di Monza e della Brianza

da un’idea dei Comuni di

Comune di Villasanta

assessoratoalla Cultura

3 Febbraio 2012

MAssiMo MARAssiLa colpa e il suo fantasmaMonza - Teatro Manzoni Via Manzoni, 23

2 Marzo 2012

ViTToRio PossenTiErrore, colpa e pentimentoGiussano – Sala ConsiliarePiazzale Aldo Moro, 1

23 Marzo 2012

edoARdo boncinelliL’errore generatore di vitaVillasanta – Teatro Astrolabio - Via Mameli, 8

10 Febbraio 2012

eMAnuele seVeRinoL’errore e l’errareCesano Maderno – Teatro ExcelsiorVia S. Carlo, 20

6 Marzo 2012

elio fRAnZiniErrore, arte e immaginazioneBrugherio – Teatro S. GiuseppeVia Italia, 76

30 Marzo 2012

fRAncA d’AgosTiniIl falso tra errore e ingannoVimercate – Centro OmnicomprensivoVia Adda, 6

15 Febbraio 2012

lAuRA boellAAgire, errare, perdonareArcore - Teatro NuovoVia S. Gregorio, 25

9 Marzo 2012sAlVAToRe nAToliPer prova ed errore: campi d’esperienza e pratiche di conoscenzaLissone – Palazzo TerragniPiazza Libertà

23 Febbraio 2012

MAssiMo cAcciARiStoria ed erroreMonza – Teatro ManzoniVia Manzoni, 23

16 marzo 2012

giulio gioRelloLa libertà di errareNova Milanese – Auditorium ComunaleVia Giussani, 3

ingResso libeRo

ore 21fino ad esaurimento posti

Programma dettagliato su: www.provincia.mb.it

in collaborazione coi Comuni diMonza, Arcore, Brugherio, Cesano Maderno, Giussano, Lissone, Nova Milanese, Villasanta, Vimercate

direzione scientificaProf. Michele Di FrancescoPreside Facoltà di Filosofia - Università Vita-Salute San Raffaele di Milano

Assessorato alla Cultura

Page 22: Trantran 26

cosa succede in cittàeventi in giro per la brianza

MoNza

lE immaGini dElla FantaSia 2012dal 18 febbraio al 18 marzo 2012in occasione del 63° anniversario della Dichia-razione dei Diritti umani, la uPF universal Pea-ce Federation e l'associazione per l'amicizia ita-lia birmania, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune di Monza, presenta: L’immagine coordinata scelta per presentare la 29°edizione della mostra “Le immagini della fantasia” è dell’illustratrice simona Mulazzani e raffigura un principe indiano al di sotto di un baldacchino, seduto sulla groppa di un elefante. La mostra, dal 1996, è un appuntamento an-nuale molto atteso ed importante.l’esposizione comprende:una selezione di 36 artisti che presentano le loro piu recenti pubblicazioni; due sezioni spe-ciali: una dedicata ad un ospite d’onore, Linda Wolfsgruber; l’altra dedicata alla sezione fiabe dal mondo “il grande albero delle rinascite, fiabe delle terre d’india”, con opere realizzate da 50 illustratori e 50 allievi della scuola interna-zionale d’illustrazione di sarmede.

tEatro manzoni, monzavia Manzoni, 23 sabato 4, domenica 5 febbraio 2012Pirates il musicalcon Luisa Cornaregia Maurizio Colombi

sabato 25 febbraio 2012un americano a parigiCompagnia nazionale raffaele Paganini e Compagna almatanzcon raffaele Paganini

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tEatro Binario 7via turati 811-12 febbraio Elettra. biografia di una persona comune con sara borsarelli e nicola russo - drammatur-gia e regia nicola russo “elettra” affronta la vita di una donna che non si è lasciata abbattere dalle difficoltà e che ora, a 83 anni, racconta la sua verità. ex ballerina, su-brettina e attrice di avanspettacolo. una vicenda drammatica raccontata con ironia e delicatezza, il riscatto da un’infanzia segnata dalla morte e dalle maledizioni, una vita dedicata alle luci della ribalta, con coraggio e incoscienza, ma so-prattutto col sogno, potente, del teatro. una sce-na vuota, solo due attori a incarnare emozioni, personaggi e a rendere la scissione di una vita, divisa tra dura realtà e magia della ribalta

10 -11 marzo il giardino dei ciliegi di anton Cechov con g.bacchetta, C.boschetti, M.barbato, L.Chieregato, C.orlandini, M.Paioni - regia di Claudio orlandini Comteatro sceglie di affrontare questo

capolavoro,a più di cento anni dalla morte dell’autore, nel tentativo di renderlo possibi-le ancora oggi. Lo spettatore viene immerso all’interno della casa, del giardino, a pochi passi da coloro che raccontano la tragedia. Presto lo spettacolo abbandona il piano della realtà per diventare baluardo dell’infanzia perduta, angolo dei giochi, luogo della memoria e della sospen-sione. i personaggi attraversano la scena con la leggerezza che li contraddistingue e che svela lentamente le inquietudini che ognuno di loro nasconde sotto la pelle

BrUGHerio

luCiGnolo CaFèl’evento inizierà il 18 febbraio 2012 al lucignolo Cafè le serate si arricchiscono di Sapori letterariLuciana Limone presenterà alcune sue originali realizzazioni ed illustrerà il laboratorio di scrit-tura creativa gastronomica in programma dal 18 febbraio al 24 marzo 2012.in tutto sei incontri “golosi” - che si terranno ogni sabato alle ore 15 al Lucignolo Café - per apprendere come coniugare piacevolmente sa-pori e saperi.Poiché la disponibilità di posti limitata, si racco-manda di rivolgersi al più presto per informa-zioni ed iscrizioni ai numeri 0395251261 – 349 3047796.

CesaNo MaderNo

all’oaSi lipu via don orione 43, Cesano Maderno (MB)

mercoledi’ 8 febbraio 2012 – centro a.langer

“Suolo bene comune”Mercoledì 8 Febbraio 2012 alle ore 21.00 pres-so il Centro a.Langer, verrà proiettato il video-documentario del regista Marco tessaro “tra agricoltura e biodiversità nel Parco agricolo sud di Milano” riguardante il forte consumo di suolo che oggi preme attorno alla metropoli milanese. alcune aziende agricole del Parco sud stanno tentando innovative forme di resistenza contro la bulimica fame di suolo delle città e una bat-taglia contro i processi agricoli che non tengo-no conto degli equilibri naturali: un’ agricoltura attenta alla salvaguardia biodiversità e con una forte connessione al contesto locale.La serata, ad ingresso libero, vedrà l’intervento di Paolo Pileri, professore associato di pianifica-zione territoriale ed ambientale al Politecnico di Milano.L’iniziativa rientra nel calendario degli eventi di “Vivere insieme: 6 associazioni per 1 percorso comune” organizzati con il contributo di “Li-bera, associazioni, nomi e numeri contro la mafia”, in collaborazione con oasi Lipu Cesano Maderno, l’associazione Consenso, il Circolo Culturale Don bosco, Magister Ludi, noi per Cesano e la Cooperativa Le stelle.

tEatro ExCElSior via san Carlo 209 febbraio 2012romeo e Giuliettadi W. shakespearesu traduzione di salvatore Quasimodocon Maria Pilar Pèrez, Mattia Fabris, arianna scommegna, sandra zoccolan, Chiara stoppa, stefano orlandi; regia serena sinigaglia;scene Maria spazzi; costumi Maria spazzi, Lui-sa raimondi; una produzione atir

romeo e giulietta: uno shakespeare di travol-gente carica vitale, una danza esplosiva di pian-to e divertimento.il romeo e giulietta di shakespeare possiede un ritmo travolgente, è una tragicommedia che si fonde nel gioco sprigionando una carica vitale irrefrenabile. e proprio questa danza esplosiva di pianto e divertimento ha appassionato la re-gista serena sinigaglia nella costruzione dello spettacolo per atir

Nova MilaNese

SE il tEmpo FoSSE un GamBErovenerdì 3 febbraio 2012 alle ore 21:00 presso l’auditorium Comunale di Piazza Gio.i.a. se il tempo fosse un gambero (i saltafoss) com-media musicale di garinei e giovannini; sceneg-giatura di iaia Fiastri e bernardo zapponi; musi-che di armando trovajoli - ingresso € 8,00 con abbonamento oPen teatro.

Commedia musicale scritta da iaia Fiastri e bernardino zapponi nel 1986 e diretta da Pie-tro garinei.

moStra Colori E Saporidal 21 Gennaio al 6 Maggio Colori e sapori delle etnie presenti sul territo-rio novese promosso dall’associazione Culturale impronte in collaborazione con il Forum Citta-dino dell’ecomuseo del territorio di nova Mi-lanese nel Parco del grugnotorto Villoresi, con il patrocinio delle amministrazioni comunali di nova Milanese e Palagenello ed il sostegno della banca Mediolanum.il progetto prevede tre mostre di artisti contem-poranei in Villa Vertua e l’organizzazione di ban-carelle di sapori in piazzetta Viviani, diverse, a seconda delle etnie richiamate dall’artista che espone:michele Carpignano dal 21 gennaio al 5 feb-braiopaola romano dal 11 febbraio al 26 febbraioantonio pedretti dal 14 aprile al 6 maggio

43

CuLtuRA la mECCaniCa dEGli antiCHi. un (divErtEntE) pErCorSo pEr tutti al CirColo numiSmatiCo

“arti meccaniche e pensiero tecnico nella civiltà occidentale “ è un titolo forse un po’ austero, che si lega a una serie di conferenze promosse dal Circolo numismatico Monzese, e che non lascia certamente intravedere il percorso affascinate e divertente che cela la storia del progresso scien-tifico nel mondo classico e medievale. Di fatto, si tratta di un ciclo di lezioni multimediali, ideato dall’ing. Dante a. Casati, socio del Circolo, che è aperto a tutti ma risulta ideato espressamente per le scuole. Da uno sguardo delle prime conqui-ste tecniche in età pre e protostorica Casati risale abilmente il corso dei secoli soffermandosi sul mondo greco e in particolare sull’ età ellenistica: i filosofi, il loro sapere coniugato all’indagine dei fenomeni naturali, il binomio tra tecnica e arte della guerra sono tra i caposaldi di uno sviluppo che non segue le leggi moderne dell’economia. all’interno di questo panorama si collocano le figure di archimede e di erone, le invenzioni ad essi associate e le portentose creazioni che tra-mandano il loro nome: macchine belliche, ci-clopiche costruzioni navali, congegni meccanici creati per il divertimento. La minuziosa ricostru-zione dell’astrolabio di archimede, la sua possibi-le identificazione con la macchina di antikitera e con un frammento di ingranaggio da poco emer-so da uno scavo archeologico hanno lasciato sor-preso il pubblico. in questa circostanza la perfetta padronanza delle leggi meccaniche è stata asser-vita alla conoscenza della geografia astronomica, tale per cui questo congegno può prevedere alcu-ni movimenti celesti fino oltre il .. 2020!Le prossime tappe in questa avventura del sapere -riservate al mondo romano e medievale- sono però ben più vicine: appuntamento dunque il 24 febbraio e il 16 marzo, alle ore 21 presso la sede del Circolo numismatico di Via annoni. ingresso libero.paolo paleari

Page 23: Trantran 26

realityventi domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli

Nomeenrico

età65

dove sei nato?Venezia

dove vivi?Monza

vivi da solo o con la famiglia?solo

destra o sinistra?sinistra

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NomeLido

età85

dove sei nato?san sepolcro (ar)

Dove vivi?Monza

vivi da solo o con la famiglia?Con la famiglia

destra o sinistra?sinistra

Che lavoro fai?

Pensionato scrittore

Cosa ti piace di Monza e della Brianza?La brianza mi piace tutta! Vado volentieri in brianza è una bella terra tra le sue alture ondulanti e gli avvallamenti. Mi piace il silenzio di alcuni paesini. io spesso prendo la macchina e mi avventuro alla scoperta di angoli che non conoscevo

associazione di idee. se ti dico verde...rosso

Cenaappetito

tu vai qualche volta al parco?sì.

Chi è dario allevi?il Presidente della Provincia

dai un voto a Monza e alla Brianza9

trasporti5 e 1/2

Commercio8

se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?a new York

esprimi un desiderioDi desideri ce ne sono tanti. so che potrei sembrare ripetitivo ma il mio desiderio sareb-be essere a new York

Metropolitana a Monza: favorevole o con-trario?Favorevole

dimmi un proverbioChi la fa l’aspetti

dì qualcosa ai nostri lettoribisogna imparare a saper vedere

Che lavoro fai?Pensionato

Cosa ti piace di Monza e della Brianza?Di Monza le dimensioni è una città a misura d’uomo. La brianza mi piace per il suo tanto verde

associazione di idee. se ti dico verde...albero

Cenaappetito

tu vai qualche volta al parco?no

Chi è dario allevi?il Presidente della Provincia

dai un voto a Monza e alla Brianza8

trasporti6

Commercio9

se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?a Venezia

esprimi un desiderioChe ci sia una maggior sensibilità dell’uomo rispetto agli animali

Metropolitana a Monza: favorevole o con-trario?Favorevole

dimmi un proverbiotanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino

dì qualcosa ai nostri lettoriLeggete questa rivista perché è davvero interessante

le sciurela redazione risponde

la malEduCazionE in trEno

gentile redazione,scrivo a voi perché so che siete distribuiti in tante stazioni della brianza e che avete anche una rubrica spesso satirica, sul mondo dei pendolari. io non sono pendolare, prendo ogni tanto il treno per spostarmi da seregno a Monza, per fare compere o fare un giro in centro. Cerco sempre di evitare gli orari di sovraf-follamento ma a volte, per mie esigenze, mi sono trovata proprio nei momenti della giornata dove uscivano le scolaresche da scuola o di rientro dei lavoratori da Milano. i ragazzi in età scolare urlano, sputano, corrono e schiamazzano in maniera assai maleducata ma posso avere nei loro confronti un po’ più di tolleranza, data la loro giovane età. Quello che proprio non sopporto sono i così detti adulti che rientrano dal lavoro e tengono le suonerie dei loro telefonini a mas-simo volume e parlano a voce altissima. Quello che proprio non sopporto è che nessuno si alzi per far sedere me, che ho superato i sessant’anni da tempo, e magari lasciano anche borse e zaini ad occupare posti che dovrebbero esse-re dedicati alle persone. una volta, un ragazzo, nell’ora di punta mi ha detto: “Certo che almeno Lei, signora, poteva prendere il treno in orario diverso dato che non ha niente da fare tutto il giorno…” e questo solo perché qualcuno gli aveva fatto notare di lasciarmi il posto dato che ero in piedi. Quindi io, pen-sionata, devo decidere quando e come uscire di casa in base agli orari degli altri o dell’affollamento del treno? Quindi noi anziani siamo sempre e solo considerati un peso?Cordialmente. Lina

Gentilissima lina,la ringraziamo molto per la sua lettera che solleva non uno ma più problemi purtroppo di notevole rilievo. il sovraffollamento dei treni negli orari di pun-ta è certo una realtà di non facile risoluzione e un problema che affligge, in-sieme a lei, praticamente tutti coloro che prendono il treno negli “orari caldi”, sia occasionalmente che quotidianamente. Ci ha però particolarmente colpite la seconda parte della sua lettera, da cui emerge un problema dilagante e ben più grave rispetto al disagio dato dal sovraffollamento: la maleducazione. Certo la maleducazione verrebbe percepita con minore intensità su treni non colmi fino all’orlo ma anche in quel caso il problema non sarebbe risolto ma solo celato. Ciò che rattrista è constatare come la maleducazione sia un problema di-lagante nella società moderna, specie quando si spinge a non riconoscere il ruolo delle persone più “mature” entro il contesto sociale. Molti mali discen-dono dal considerare coloro che non sono più giovani come “persone che non hanno niente da fare” solo perché in pensione e, dunque, non più produttrici di reddito. è importante che i ragazzi vengano educati e guidati nel compren-dere la ricchezza ed il valore del tempo vissuto, certo non è una cosa sempre semplice portarli a capire ciò che è da loro tanto distante, certo è più semplice per l’adulto, sulla base di un “già vissuto”, capire il giovane… tuttavia, ogni tanto, un ceffone potrebbe essere una semplice e chiara occasione di riflessione. Un caro saluto, la redazione

le sCiUre le vostre lettere

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La Valtellina è un territorio molto particola-re, da vedere, conoscere e dove andare se si ha voglia di una bella gita eno-gastronomica grazie ai prodotti locali di grande bontà e va-lore storico.tra gli emblemi culinari della zona troviamo il Bitto, formaggio che generalmente si co-nosce, insieme ad altri, come ingrediente dei

pizzoccheri. Quando qualche mese fa provai “quello vero”(!), ad una de-gustazione, capii di non averlo praticamente mai assaggiato fino a quel momento. Ciò che avevo mangiato, era solo un prodotto commerciale che non ne rappresentava le vere caratteristiche.Enorme è il sacrificio che viene fatto da una piccola quantità di pastori che ancora lo producono secondo tradizione.Quello Storico delle valli di Albaredo e Gerola, è un formaggio d’alpe le cui operazioni di produzione si svolgono secondo consuetudini antiche, legate alle caratteristiche di clima ed ambiente, a quote elevate (1400-2000 metri)e in pascoli naturali.Questi chiaramente, per l’Industria che vuole accorciare i tempi e stan-dardizzare le produzioni, sono dei limiti troppo eccessivi. Per tale motivo, a proteggere l’unicità di questo latticino, sono rimasti solo persone che credono nel rispetto delle usanze e non desiderose di scorciatoie a disca-pito di qualità e unicità.Esiste un’ ente a rappresentare queste intenzioni, con sede a Gerola Alta (SO), l’Associazione Produttori Valli Del Bitto (Presidio Slow Food dal 2003).Per quanto riguarda il vino invece, seguendo gli stessi concetti protratti fin

valtEllina GourmEtora, immancabile una visita all’azienda agricola Bruno leusciatti, con sede a Sondrio, in via Valeriana 10.Questa, produce da tre generazioni Sassella, nei 3 ettari di vigneto di pro-prietà.Da queste parti il vitigno principe è il Chiavennasca, com’ è chiamato il Nebbiolo nella zona.Per la produzione del suo “Del Negus”, Bruno, seleziona le uve che vengono raccolte manualmente seguendo criteri di qualità, quella vera, che si impa-ra con l’esperienza, sporcandosi le mani e con la fatica del lavoro in vigna.La vinificazione viene effettuata pigiando e diraspando i grappoli raccolti, per poi lasciar fermentare le uve direttamente in botti di castagno, utiliz-zate anche per la maturazione e l’invecchiamento del vino.A seconda dell’annata vengono prodotte circa 10/12.000 bottiglie. Dico che non tutti gli anni le quantità sono le stesse perché, come ad esempio nel 2008, causa una grandinata e un forte vento laterale che ha spinto i chicchi di ghiaccio a ridosso delle piante, i numeri si sono dimezzati.Il prezzo è assolutamente competitivo, 6 euro in cantina per una botti-glia del suo ottimo Valtellina Superiore. un vino curioso, affascinante, di grande bevibilità nonostante non sia un prodotto ruffiano. Da bere subito ma che si può aspettare anche qualche anno, perché esprima a pieno le sue caratteristiche di tipicità.

un vino da non perdere. un piacere da provare. [email protected] 0342. 212916 [email protected] 0342 690081

di Marco Riva

Page 24: Trantran 26

(davanti ospedale Vecchio)- Monza info point Comune di monza Piazza roma - Monza Speedy Bar via appiani, 22 - Monza tabacchi ambrosini piazza Carducci, 2 - Monza turné trattoria e bistrot via bergamo, 3 - Monza Baby College-oxford Group via Verdi, 83 - seregnoEdicola Enrico via Cavour, 12 - seregno osteria dei vitelloni via garibaldi, 25 - seregno pescheria Satalino c.so del Popolo, 94 - seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 - seregno tambourine via C. tenca, 16 - seregno Bar Boulevard viale C. battisti, 121 - Vedano al Lambro ottica mottadelli via Preda, 13 - Verano brianza panetteria duca via iV novembre, 33 zoccorino (besana)

in tutte le biblioteche Comunali di monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche.

all’interno della Galleria auchan di via la-rio a monza, collocate in appositi esposito-ri, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano.

… e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Ve-dano al Lambro, Lissone, Desio, seregno, bru-gherio

dovE trovarE la riviSta

viene distribuita tramite hostess la matti-na dell’uscita nelle stazioni ferroviarie diMonza, Lissone, arcore, Desio, Meda , sere-gno, seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/brugherio

nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di apa monza e Brianza - Confartigianato impresemonza via gb stucchi, 46Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano maderno via Matteotti, 16desio via garibaldi, 258Giussano Largo europa, 7 lissone via san rocco, 97 meda viale Francia, 15 muggiò via i° Maggio ang. via san rocco nova milanese via berlinguer, 2Seregno via rismondo, 28 Seveso via solferino, 16 triuggio viale rimembranze, 3 vimercate via ronchi, 12

Bar la piazzetta via san bernardo, 5 - Carate brianza Expo Cafè via e. toti, 41- Carate brianza vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana tennis Concorezzo via Libertà, 1 - Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57- Lissone Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via solferino

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Croce rossa italiana | 039 322384-32365

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guasti acqua e gas | 800 388088

guasti illuminazione strade | 800 901050

guasti enel | 800 023421

Polizia di stato | 039 24101

Polizia municipale di Monza | 039 28161

Polizia stradale arcore | 039 617333

Polizia stradale seregno | 0362 239077

Protezione civile | 039 28161

soccorso stradale | 116

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