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EZIO GREGGIO la politica è una comica in questo numero MUSICA Marlene Kuntz Lorenzo Monguzzi Nanni Svampa RIFLESSIONI Ma che cos’è questa crisi? ANIMALI Bilancio di un’estate in canile a Monza ALTROVE Lampedusa una perla tra Africa e Europa SPORT Il golf sul Lamber www.trantran.net | n. 22 mensile | 27 settembre 2011 | DISTRIBUZIONE GRATUITA con il patrocinio di:

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...dalla Brianza una finestra sul mondo!

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Ezio GrEGGiola politica è una comica

in questo numero

Musica Marlene KuntzLorenzo MonguzziNanni Svampa

riflessioniMa che cos’è questa crisi?

aniMaliBilancio di un’estate in canilea Monza

altroveLampedusauna perla tra Africa e Europa

sportIl golf sul Lamber

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Anno iii- numero 22- 27 settembre 2011Editore: trantran Editore s.r.l.sede : via Cesare battisti 121 Vedano al LambroC.F./P.i./riMb 06774520966rEA Mb 1864900reg. trib. Di Monza n. 1995del 29/06/2010

Fondatori Marta Migliardi, Elena gorla, Adriana Colombo, guido bertoniDirettore Alfredo rossiCapo RedazioneMarta MigliardiVice Capo RedazioneElena gorlaInviata Speciale Adriana ColomboGrafico e fotografo stefano PontiRedazione Juri Casati, guido Caimmi, gabry, gaber (utgaber), niccolò rossi, Alberto zanardo e Francesca Fawn Masperi

Si ringraziano per questo numeroAnna Pompa, gaetano Petronio e tutta Parole & Dintorni srl, Valentina Antonini, gianni Cat-taneo, Alessandro navalesi, gabriele per aver-mi portata a Lampedusa, i cani di Lampedusa, Claudia. ringrazio con tutto il cuore giovanni tranchida. E inoltre: spisi, totò, Asia e Domin-ga, Lolita, Annibale, Angelina, sibilla e la new entry Mela, la bella e brava Alice che sta soppor-tando la dieta prima dell’inverno.

Foto di CopertinaEzio greggio, foto gentilmente concessa dall’uf-ficio stampa

Per [email protected]@[email protected]@trantran.net

Progetto grafico e impaginazione stefano Ponti

Raccolta pubblicitaria

[email protected] trantran Editore s.r.l sede Via Cesare battisti 121 Vedano al Lambro (Mb)[email protected]

StamparEggiAni s.p.A.21026 gavirate (VA)

Tiratura 26.000 copie

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EditorialEnon è mica facile trovare da grattare

Spunti di viStaMa che cosa è questa crisi qua

CloCHartEzio greggio: la politica è una comica

osnago: tripudio di musica e parole

Lorenzo Monguzzi: l’insostenibuile leggerezza della musica d’autore

Marlene Kuntz: una casa sull’isola del vento

nanni svampa: perché l’ironia serve come l’aspirina!

altrovELampedusa: terra, cielo, pensieri

rEalitY

BriGantiaParco naturale del Monte barro

BiSridatemi le nuvole: gli spazi sconfinati di simona barbieri McKenzie

ottobre, si torna in scena. panoramica sugli appuntamenti a teatro a Monza e dintorni

Coredo salerno: l’artista che ama le donne

in CuCCiaun’estate in canile

SportivamEntEA Monza il golf è diventato acquatico

gus gus ha fatto il record

il pEndolarE(in)sicurezza

CHEFDa Joe barretto gli antichi sapori d’italia si vestono di contemporaneità!

raCContiamoCiintervista allo scrittore milanese roberto betz

vErdiSSimotempo di vendemmia: dalla natura il nettare degli dei

dal ComunEDa settembre avvio del cablaggio della rete a fibre ottiche

dalla provinCia

di tutto un po’texas Hold’em: benvenuto al cash game

CoSa SuCCEdE in Città

nonSolomonZabriosco: nella natura sulle tracce di antichi mestieri

lE SCiurE

Ci vEdiamo prESto

Sommario

in QuESto numEro

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tando la mia auto. A un tratto rivedo il tizio che mi aveva consigliato Cairoli e, quasi scusandosi, mi dice che all’inizio di piazza Dante c’è un’edi-cola gestita da cinesi che li vende. io obietto che le edicole sono tutte chiuse, ma lui mi risponde che i cinesi non dormono mai e che quella è aperta fino all’alba. E così è. Finalmente con il “gratta e sosta” in mano corriamo all’auto con il tagliando in mano, proprio mentre un ausiliario del traffico stava per compilare la multa. io gli spiego il tutto e lui decide di soprassedere, non prima di avermi ammonito: “Ma se deve venire a Milano, prima si attrezzi al meglio!”. il resto della serata è andato meglio, per fortuna.ripensandoci, però, mi è venuto in mente a come può “attrezzarsi al meglio” uno che viene da Costa Volpino o, mettiamo caso, da Parigi... tutto sommato forse è più semplice qui da noi, a Monza, dove basta infilare dei soldi in una mac-chinetta e ti esce un foglietto da mettere in evi-denza sul cruscotto dell’auto. Caro, ma semplice.

Avvertenza per chi volesse perdere un po’ del suo tempo a leggere questa breve nota: alle scuole di giornalismo insegnano che non bisogna mai parlare dei fatti propri, ma di quello che succede attorno a chi deve scrivere o dei personaggi che gli stanno di fronte. Questa è dunque un’eccezione a una regola aurea, ma credo ne valga la pena visto che il fatto riguarda Milano, la metropoli tentacolare che sta a un passo da Monza e che ogni tanto ci richiama. nel mio caso, è un sabato sera, esattamente le 20 e cinque quando arrivo in piazza Castello e parcheggio l’auto tra le linee blu: sto aspettando che il Malpensa Express riporti dall’aeroporto mio figlio e mio nipote che sono andati a Londra per qualche giorno, così poi andiamo a mangiare una pizza tutti insieme. C’è un cartello che indica che bisogna mettere in evidenza il “gratta e sosta” pena la multa. Dico a mia moglie di aspettare accan-to all’auto, tenendo al guinzaglio bimba, il nostro cocker, e vado a cercare questo benedetto pezzo di carta. scendo alla fermata della metropolitana Cadorna, ma il giornalaio è chiuso e il controllore che sta in guardiola ai tornelli mi dice di provare al bar della stazione ferroviaria. Ma al bar non ne hanno e il tabaccaio è chiuso. Provo in biglietteria e lì mi dicono che loro vendono solo biglietti per il treno. risal-go in superficie e cerco un tabaccaio aperto: tutti chiusi. Provo in qualche bar, ma nessuno di loro tiene i “gratta e sosta”. guardo l’orologio: sono le 20 e 26: meglio che torni da mia moglie prima che mandi qualcuno a cercarmi... non è di buon umore -data l’attesa- e non avendo ancora messo le mani su quel dannato biglietto da grattare, decide di venire con me: ormai è buio e la zona non è di quelle troppo raccomandabili. Chiediamo informazioni a un taxista parcheggiato a qualche cen-tinaio di metri e ci dice che non ne sa niente: per fortuna lui non ha bisogno dei “gratta e sosta”. nel frattempo sono le 20 e 34 (come passa veloce il tempo!). un signore che si è fermato ad ascoltare la nostra conversazione, ci dice che sotto, alla metropolitana Cairoli, c’è una macchinetta che li distribuisce: felici come Pasque ci riimmergiamo nella metropolitana, ma la delusione è somma: le macchinette vendono solo biglietti per la metropolitana. intanto sono le 20 e 54: sono stanco come se avessi corso la Monza-resegone, preoccupato perché il Malpensa Express dovrebbe aver già scaricato figlio e nipote e magari perché c’è un vigile che sta mul-

non è Mica faciletrovare Da Grattare

EditorialEil direttore alfredo rossi

foto di Gabriele Benini

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recita la sua carta d’identità: Ezio Greggio, nato a Cossato (oggi in provincia di biella, allora in provincia di Vercelli) 57 anni fa, residente a Monte - Carlo, Principato di Monaco, professio-ne attore. E’ dal 1983, una vita fa, che ci fa ride-re: in tv allora spopolava con “Drive in”, una tra-smissione che faceva sganasciare tutta l’italia e che gli permise di inventare e imporre tutta una

serie di personaggi che erano la parodia, feroce, dell’italia di allora: dal banditore dell’Asta tosta (presa in giro delle aste di tutti i generi che allora si facevano in tv), al presentatore di testa di Quiz (i quiz erano, e sono, uno dei motori di successo di tutte le reti del piccolo schermo), all’inviato di spetteguless (in cui veniva tritato quel mon-do del gossip, che ieri, ma ancora di più oggi,

mette in mostra il peggio come se invece fosse il meglio…). Comunque a quel suo primo grande successo, molte trasmissioni che attualmente la fanno da padrone sul piccolo schermo devono rivolgersi come un figlio al papà. Dopo di allora, Ezio di strada ne ha fatta tanta: programmi tv fortunatissimi (come odiens o la prima Pape-rissima tanto per citarne due), ma soprattutto

di alfredo rossi

Ezio GrEGGio la politica è una comica!

clochartinterviste a volti noti in giro per la brianza

Per analizzare in modo credibile le cause di un qualsiasi fatto storico è indispensabile che il fatto storico in questione sia guardato da una certa distanza, cioè è indispensabile che passi-no un po’ di anni. La crisi che stiamo vivendo, la seconda grande crisi in pochi anni, è però tuttora pienamente attiva e non se ne vede la fine. Ed è proprio questo il motivo per cui non se ne vedono ancora con chiarezza le cause.Questo è per sommi capi il discorso che mi è stato fatto di recente dal mio consulente finan-ziario. sulla sua scrivania c’era il mio estratto conto e io gli avevo chiesto un incontro proprio per parlare di tutti quei “meno” che vi compa-rivano. sì, il mio consulente finanziario aveva preso il discorso alla lontana. nel futuro, mi diceva, si potranno tirare le somme di ciò che è successo. non oggi. Criticare oggi è prematuro. Allarmar-si anche. bene. io però ricordavo un passato, un recente passato, in cui il futuro – quello che poi sarebbe diventato l’odierno presente – veniva presenta-to in un altro modo, molto più roseo. insomma: un futuro fatto di certezze. Forse ero io che non capivo. Anzi, di sicuro ero io che non capivo. io mi trovavo davanti al mio estratto conto pro-fondamente in rosso alla ricerca di una spiega-zione razionale che non c’era. soprattutto non riuscivo nemmeno a togliermi dalla testa certe immagini rassicuranti, brevi flashback cinema-tografici, che provenivano da quel recente pas-sato che precedeva un roseo futuro.Primo flashback: giappone. sì, il mio consu-lente quella volta disse solo “giappone”. non disse “fondi azionari giapponesi” ma solo “giappone, il Paese delle opportunità”. io ten-tai sommessamente di far notare che il Paese delle opportunità erano gli stati uniti, ma ne ricavai solamente uno sguardo di commisera-

zione. Dovevo amaramente riconoscere che la mia conoscenza del giappone si fermava ad Hiroshima, banana Yoshimoto, l’uomo tigre e poco altro. Ma cosa ne sapevo io del nikkei? osservava lui. La verità era – secondo lui - che io non avevo fiducia né nello Yen né nell’im-peratore e, sempre secondo lui, di questo mi sarei dovuto semplicemente vergognare. E fu per evitare questa vergogna che in quell’occa-sione comprai un po’ di giappone (e lo com-prai anche, si intende, per rispetto nei confronti dell’imperatore). Altro giro altro regalo. secondo flashback: “briC”. Anche allora il mio consulente finan-ziario non disse né “azioni”, né “fondi”, ma solo “briC” che poi non erano altro che bra-sile, russia, india, Cina, cioè i cosiddetti Paesi emergenti. stupore. i Paesi emergenti erano da comprare perché occupavano la maggior parte del suolo terrestre ed in essi viveva la maggior parte della popolazione terrestre. Ma a me non bastava. Allora lui mi fece notare che i briC erano proprietari anche della maggior parte delle materie prime al mondo. Da quel momento in poi cominciai ad acqui-stare rame, platino, caffè e generi coloniali (for-se ero stato influenzato dal film una poltrona per due). Ma comprai anche zinco, nichel e ghi-sa. Mi venne però un dubbio. Ma la ghisa non era una lega? osai dire. Come faceva ad essere inserita nella lista delle materie prime? ignora-te che sei, mi rispose. ignorante nel senso che ignoravo – mi spiegò poi – che le definizioni fi-nanziarie non sono le stesse del senso comune. buono a sapersi. E così comprai anche un po’ di ghisa.Molte erano le cose che ignoravo. Altro fla-shback: Pronti Contro termine. si trattava di prodotti rigorosamente a rendimento zero da cui andavano solamente detratte le commissio-

ni dell’emittente e l’onorario del mio consulen-te. Quando sollevai qualche modesto dubbio circa la questione del rendimento zero lui mi fece un favore personale – piacere bene inteso slegato dal fatto che io lo pagassi – dato che mi spiegò che il rendimento zero non era altro che il prezzo del fatto che Pronti Contro termi-ne fossero un investimento sicuro, sicurissimo, simile per esempio… ai titoli di stato tedeschi. Questo sì che è parlare! sbottai. Finalmente una buona dritta. La germania – lo avevo letto anch’io da qual-che parte – era considerata il creditore più af-fidabile del mondo. uno stato solido, serio, che mantiene le promesse, che arriva sempre in fondo ai Mondiali e che non delude mai se non in guerra. sbagliato, mi spiegò lui anche se l’esempio della germania lo aveva tirato fuori proprio lui, perché anche gli stati sovrani possono fallire. Eh già. Fino a poco tempo fa il diritto di fallire ce l’aveva solo il Messico che falliva mediamente ogni dodici anni e che ogni volta veniva salvato dagli stati uniti in cambio della possibilità per la Casa bianca di scegliere sei ministri del governo messicano. giappone, briC, Pronti Contro termine. Pen-savo a questi brevi flashback del mio recente passato ed invidiavo il mitico Messico che ri-usciva sistematicamente a fallire ogni dodici anni sbattendosene dei debiti, delle riforme, dei sacrifici e della banca Mondiale. Anche il mio consulente finanziario aveva sicuramente in mente il Messico. il suo cellulare continuava a vibrare e a ricevere messaggi che non erano certamente auguri di Pasqua. riflessi sulle lenti dei suoi occhiali vedevo i messaggi che gli ar-rivavano. si leggevano distintamente le parole giappone, briC, Pronti Contro termine. Ero sicuro che lui pensasse al Messico. Destinazio-ne Puerto Escondido.

spunti di vistal’innocenza del principio relativo

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Ma chE cosa È questa crisi quadi Juri casati

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striscia la notizia (ne è il conduttore principe dal 1988, anno della prima edizione, e dal ‘94 fa coppia con Enzo iacchetti) e il cinema (attore, ma anche sceneggiatore-regista). L’ultima pelli-cola da lui firmata, uscita nelle sale da poche settimane, si intitola box office 3D. il film dei film, che è la parodia di tante pellicole america-ne di successo, da Avatar a il gladiatore, da Fast and furious a Henry Potter, eccetera. i suoi idoli cinematografici sono totò e Mel brooks, ma an-che la coppia Franco Franchi e Ciccio ingrassia e poi gassman, sordi, tognazzi e Verdone come attori e Monicelli e Veronesi come registi. Ma è anche, e ci tiene molto, creatore e direttore del Monte - Carlo film festival de la Comédie, ap-punto un festival dei film-commedia, genere da lui tanto amato. Dalla sua greggio ha un’altra qualità (abbastanza rara): pur essendo uno degli uomini-tv più conosciuti, evita come la peste il ruolo di ospite o di opinionista. Proprio perché non ama la banalità di tali ruoli e vuole sempre dire la sua, anche, se non soprattutto, “contro” la politica, intesa come affare personale. E basta leggere le sue interviste per rendersene conto. Provate per credere.

Ezio, dura far ridere, oggi, nel nostro paese?«Per forza, la concorrenza è sleale e spietata. il guaio è che la realtà dell’italia ha superato la fantasia più sfrenata. Ed è una realtà molto far-sesca, purtroppo. Parlo della classe politica, na-turalmente. sì, è dura far ridere quando la com-media nel nostro Paese la vivi tutti i giorni. E a questi livelli! A memoria non ricordo governo che abbia veramente aiutato l’italia. ne ho visti in passato, sia di destra sia di sinistra, che han-no fatto anche ridere, l’ultimo compreso, visto i personaggi che lo compongono. Per questo dico sempre che box office 3D fa più ridere del mi-nistro brunetta. E questo vuol dire che è proprio comico-comico. il film, naturalmente».

ma questa classe politica è così… scassata?«E’ una casta che vive nell’irrealtà di una po-litica che di per sé dovrebbe essere invece im-mersa nella realtà. Penso, per esempio, ai de-putati pronti, con il trolley in mano, per andare in vacanza, mentre il mondo, non solo econo-mico, va a picco in borsa: per la serie “da noi ogni tragedia finisce in farsa”. Per non parlare di quell’altro bel mondo che è la finanza italia-na, da Cirio a Parmalat, al Madoff dei Parioli: un’italia di truffati e truffatori dove tutti parlano di indici di borsa senza avere un titolo aziona-rio, di “spread” senza neanche avere un bpt».

E allora chi ci salverà?«Mi vado convincendo ogni giorno di più che ci sia un’italia migliore della classe dirigente che dovrebbe rappresentarla. oggi chi ha voglia di fare qualcosa di buono non si butta in politica

dove il 95 per cento è lì per farsi gli affari propri, per seguire meglio i propri interessi. non dico che in mezzo alle acque nere della politica non ci siano persone di buona volontà, di destra, di sinistra, di centro e anche di lato, però è roba rara. Perché a prendere il sopravvento è quasi sempre la convenienza personale».

mai subìto alcuna censura per Striscia la notizia?«non abbiamo vincoli esterni, solo quelli del buon senso e del pudore. striscia va in onda esattamente come la vogliamo. se non avessimo avuto questi ascolti, negli anni, probabilmente

non avremmo continuato. La realtà è che con questi risultati di pubblico, volenti o nolenti, ci tollerano e ci lasciano fare. Facendo satira non possiamo metterci a guardare in faccia l’editore, i suoi amici e nemmeno i suoi avversari».

Se sua figlia glielo chiedesse, la manderebbe a fare le selezioni per diventare una nuova velina?«sicuramente. La selezione per la scelta delle nostre assistenti richiede personalità, ironia, capacità di ballare cantare e muoversi con sciol-tezza. non la manderei invece a Miss italia che continua a essere solo una sfilata di bellezza».

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non dico che in mezzo alle acque nere della politica non ci siano persone di buona volontà, di destra, di sinistra, di centro e anche di lato, però è roba rara.

Dall’1 all’11 settembre, anche quest’anno presso il polo fieristico di osnago, si è svolta la Festa Democratica della provincia di lecco, monza e Brianza, festa che, di anno in anno cresce per importanza, per la qualità degli artisti che vi partecipano e dell’organizzazione. Come di consueto moltissimi gli appuntamenti culturali in programma, in primis molti e prestigiosi concerti, legati dal filo conduttore che ha caratterizzato quest’ultima edizione: i festeggiamen-ti per i 150 anni dell’unità di italia. gli spettacoli in cartellone hanno ripercorso, attraverso repertori musicali differenti, l’intero panorama della musica italiana e dialettale dell’ultimo secolo: lorenzo monguzzi, marlene Kuntz, modena City ramblers, nanni Svampa sono solo alcuni fra gli artisti che si sono esibiti sul palco di osnago nel corso delle serate… Ecco le esclusive interviste di trantran, che segue sempre con vivace interesse la musica

d’autore, specialmente quando approda in brianza…

servizio a cura di Marta Migliardi e elena Gorlafoto alberto Zanardo e francesca fawn Masperi

Passionata ChantelleSimone Pérèle GemmaFreyaFauveFila

coppe: b-c-d-e-f-g

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Lorenzo Monguzzi, classe 1967. brianzolo doc. Co-nosciuto ai più per aver fondato, a metà degli anni novanta, insieme a Piero Mucilli e simone spreafico i mercanti di liquore, con i quali ha inciso sei album (l’ultimo, Miserabili, nel 2008) e ha partecipato a moltissime illustri manifestazioni musicali tra cui, una delle più importanti, faber amico fragile tenu-tasi a genova nel 2000, dove sono intervenuti alcuni tra i maggiori artisti italiani. Lorenzo nel 2012 uscirà con il suo primo lavoro da solista e, senza tante ipo-crisie, ci spiega il perché di questa scelta. tra i coloriti

ricordi della Monza dei primi anni ‘90 ed i progetti per il futuro si delinea la sua personalità ironica, allegra (quell’amara allegria tipica delle personalità comples-se) e tagliente che rispecchia la scelta compositiva e autorale delle sue canzoni: non basta mica azzeccare i congiuntivi per essere un bravo cantautore….

per te quanto è stato influente nascere e vivere in Brianza? Che rapporto hai con la tua terra?Questo ho cercato di spiegarlo in una delle mie can-zoni, lombardia. Questa canzone viene spesso inter-

pretata come un’incazzatura verso la mia terra, in re-altà c’è dentro sia l’amore che l’odio, come è normale che sia. Quando una cosa ti riguarda hai tutto il diritto di amarla e cantarne le bellezze e le doti, però hai an-che il diritto di incazzarti nel vederla cambiare in modi che non ti piacciono: essere lombardi, a differenza di quanto accade a coloro che provengono da altre regio-ni, è una condizione che ha dentro sé molto contrasto. Anche storicamente la nostra regione è stata venduta e ricomprata mille volte quindi è difficile mantenere una completa naturalezza verso questa terra che ti

lorEnzo monGuzzil’insostEnibilE lEGGErEzza dElla musica d’autorEnel 2012 il primo lavoro da solista

clochartspEcialE osnago tripudio di musica e parole

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cambia continuamente davanti agli occhi. un grande segno di appartenenza e di progresso, da parte della cittadinanza, sarebbe quello di difendere questa terra ed impedire che la si “stupri” nei più svariati modi, a partire da certi mostri urbanistici.

nei primi anni ‘90 monza era molto attiva a livel-lo musicale, oltre ai mercanti di liquore c’erano i Bluvertigo,i Soerba, Garbo…. Come hai vissuto quegli anni di fermento? E oggi com’è musical-mente la Brianza?non so dirti oggi come sia la situazione perché io ora vivo a bernareggio…a Monza le case costano l’ira di Dio! …e poi sono sempre in giro. sono convinto, comun-que, che di gente che suona ce ne sia molta, ma man-cano i locali per fare musica dal vivo, è molto difficile farsi sentire oggi. in quegli anni, invece, era piacevole vedere che c’era quel gran fermento ma riguardava la scena musicale più elettronica e modaiola…noi erava-mo abbastanza altrove. ti dirò, per tanti anni ho vissu-to quella scena musicale con uno spirito di contrasto: noi eravamo di san Donato, quindi un quartiere di periferia mentre, per dire, i bluvertigo erano del centro di Monza. Comunque ero e sono in ottimi rapporti con Andy, con cui avevo messo in piedi una sorta di Factory ad Arcore, nella zona più estrema e industriale che si chiama Cascina bruno. Avevamo preso in affitto una palazzina con annesso un capannone. Le stanze della palazzina le avevamo affittate a personaggi in-quietanti, nel capannone, invece, avevamo fatto uno studio di registrazione. Quando ho conosciuto Andy ho cambiato idea e ho smesso di pensare che erano quelli del centro con le conoscenze e i soldi…

Stasera, nello spettacolo Canzoni che balzano attraverso i secoli, non ti esibisci con i mercanti di liquore ma con Stefano vergani (Felice Co-smo, diego potron e luca Butturini): com’è nata questa collaborazione che ha, ancora una volta, come filo conduttore l’amore per il cantautorato italiano?Questo spettacolo è nato con l’intento di divertire noi che suoniamo. non avremmo mai immaginato che potesse diventare così di successo e di rifarlo per più di due volte! il titolo è preso da una poesia di bukowski in cui lui paragonava tutti i grandi artisti della storia dell’umanità a delle belve che hanno la capacità di balzare attraverso i secoli. nessuno di loro, bukowski per primo, si è preoccupato di “rimanere”, di lasciare delle testimonianze, anzi…spesso hanno fatto anche delle fini orribili e misere. Allora io ho pensato che ci sono anche delle canzoni che hanno fatto la stes-sa cosa e, loro malgrado, ci ritroviamo oggi a viverle come un qualcosa di popolare: ce le ricordiamo tutti ed uniscono generazioni anche molto distanti. Questo è il filo conduttore di questo spettacolo che per il resto è un minestrone pazzesco! Per esempio questa sera apriamo il concerto con una canzone di shel shapiro, e’la pioggia che va, una canzone che conoscono tutti

ma probabilmente non sanno neanche più chi l’ha scritta. nonostante questo rimane ed è come se fosse diventata una canzone popolare. noi non sappiamo chi ha scritto la bella la va al fosso ma la conoscia-mo… Mi piace pensare, idealmente, che tra 100 o 200 anni una canzone che ho scritto possa fare que-sto percorso e diventi un patrimonio della gente: ma un patrimonio leggero. in questo spettacolo ci diver-tiamo e proponiamo delle cose da cantare insieme…

Cosa intendi per leggero?io mi muovo in quest’ambito che viene definito della “musica d’autore”. se fai una canzone di dodici minuti con i congiuntivi giusti ti dicono che sei bravo! tante volte mi capita di vedere tanti colleghi che usano un italiano colto fanno durare i brani tantissimo di modo che non li si possa ascoltare interamente in radio: così facendo già pensano di aver fatto una cosa di un certo valore! secondo me non è così. non dico che non si possa scrivere una canzone bella e lunga, che abbia anche un congiuntivo dentro… però è vero anche il contrario: ci sono canzoni talmente leggere, semplici e immediate che riescono ad evocarti qualcosa di più profondo di altre che magari hanno la pretesa di evo-carti chissà che e non ce la fanno perché sono troppo pesanti. E non ti arrivano…

dori Ghezzi, ultimamente, scherzando a pro-posito di de andrè ha detto: “Era sicuramente più cazzaro che santo”. Qual è il limite tra buon artista e buon uomo? per intenderci, parados-salmente, se Hitler avesse scritto belle canzoni lo avresti potuto stimare?Per onestà intellettuale ti dovrei dire di sì ma è ine-vitabile che, essendo esseri umani, è impossibile. ti faccio un esempio altrettanto assurdo e altrettanto forte. io ho lavorato in un carcere, a san Vittore, dove ho tenuto per alcuni mesi un corso di musica. i miei allievi erano detenuti ed io, inizialmente, non sapevo chi fossero né quali reati avessero commesso. Avendo una cultura libertaria io ero molto più affascinato dal detenuto che dall’agente di custodia. Per me erano persone che di certo avevano sbagliato ma che per questo stavano pagando... li trovavo persone interes-santi. Con alcuni di loro, dopo qualche settimana, si cominciava ad instaurare un rapporto quasi personale e di simpatia, poiché loro apprezzavano molto che io andassi lì dentro ad insegnare musica. Ad un certo punto una delle psicologhe che lavoravano al carcere, secondo me sbagliando, mi ha detto i crimini di cui erano incolpati alcuni di quelli con cui lavoravo: uno dei miei allievi era un pedofilo, io non sono stato più capace di provare simpatia. sono riuscito a far lezione con lui e a trattarlo con educazione ma non riuscivo più ad avere tutto quel trasporto sul piano umano. Quindi, tornando a noi, se io amo le canzoni di un artista e dovessi scoprire qualcosa del genere sul suo conto la mia percezione cambierebbe inevitabilmente. Ed è, in fondo, un peccato. C’è, però, un modo per ovviare questo pericolo: basta non sapere nulla. Lo

stesso vale per De Andrè. nel suo caso, poi, le cose si complicano ulteriormente perché nel corso degli anni hanno preso il cadavere e l’hanno sezionato in tutti i modi possibili! Essendo stato invitato a vari eventi a lui dedicati ed avendo conosciuto tante persone che lo frequentavano veramente c’è stata la curiosità di chiedere com’era. Per racconti diretti, quindi presumi-bilmente veri, ne ha combinate davvero di tutti i colo-ri: alcune divertenti, e allora ti aumenta il mito, altre davvero sgradevoli. Alla fine, quindi, meglio non sapere. se uno non sa niente ascolta solo la musica e l’apprezza per quello che è… e può immaginare tante cose. Al contrario, per esempio, sapere che De Andrè era pieno di soldi, e poi ascoltare la città vecchia ti fa strano e pensi: “eh bra-vo tu! Eri rampollo di una delle famiglie più ricche di genova ma, dato che eri un po’storto, invece di stare negli ambienti della genova bene andavi nei carrugi in mezzo alle bagasce e i bulicci (…come dicono a ge-nova)”. io, per anni, ho immaginato l’anarchico senza un sol-do, con la frangia e i capelli unti…Quando sai queste cose cominci inevitabilmente a smitizzare… per certi versi, però, bisogna anche smetterla di continuare a crearne “il santino” con pro-grammi in cui il televisore gronda miele e vedendo i quali chi lo conosce si fa un sacco di risate! Lo fanno sembrare una Madre teresa di Calcutta con la chitarra in mano. secondo me bisognerebbe mantenere una certa equidistanza da tutte due le cose: non santificare ma neanche andare a scavare nei vizi privati che tutti abbiamo, chi più chi meno…

nel 2012 uscirà il tuo primo lavoro da solista: cosa dobbiamo aspettarci da questo lavoro? puoi darci qualche anticipazione? Qual è la differenza tra il concepimento di un lavoro solista rispetto a quello di un gruppo?ti dico subito una cosa polemica: ho deciso di fare un disco da solista perché non sentivo più, da anni, alcuna differenza tra il fare un disco da solista o con il gruppo. Ad un certo punto ho detto: io vi voglio bene (perché non ci sono stati screzi), ma me ne vado per la mia strada. il progetto andava benissimo però quando fai questo mestiere non puoi accontentarti che funzio-ni. Questo lavoro deve essere qualcosa che riguarda la tua vita: se ci si mette tutti quanti qualcosa della propria vita allora si è un gruppo, altrimenti, se solo uno ci mette tutto e gli altri danno una mano, a volte volentieri altre meno, allora tanto vale procedere come solista. Mi rendo conto che è un’affermazione dura, però è quello che io ho vissuto. Per questo motivo, da-vanti all’ipotesi di fare un disco nuovo, perché oramai erano anni che dovevamo farlo come Mercanti, io non me la sono sentita. E’ come nel rapporto di coppia: quando qualcosa si rompe è meglio lasciare andare. Ci siamo lasciati aperti delle porte e siamo in pausa di riflessione…perché l’unico modo per cui magari, un domani, si possa di nuovo fare qualcosa insieme, era agire così adesso.

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originari di una terra di confine, il cuneese, da quei luoghi hanno forse ereditato il loro carattere trasformista ed irrequieto, che ne rende difficile la classificazione all’interno di un genere e sulla base di logiche prestabilite. Protagonisti, da oltre un ventennio, della scena rock italiana più alter-nativa e ricercata, la loro produzione artistica ha incrociato il cinema ed il teatro, in un lavoro di costante ricerca e mutazione votato al divenire. un moto perpetuo in cui concedersi solo qual-che sosta, per guardarsi allo specchio e riscoprir-

si, per leggersi dentro: come il loro ultimo disco. in questa breve chiacchierata con Luca bergia (ndr. batterista e fondatore del gruppo assieme a riccardo tesio e cristiano Godano) è facile perdersi nelle immagini lunari e surreali evoca-te dal disco, come su fredde e desolate spiagge d’islanda, riflettendo in modo schietto su come il mondo ci ha trasformati.

il vostro ultimo disco, Ricoveri virtuali e sexy solitudini si presenta come un lavoro molto

diretto, decisamente distante dal vostro disco precedente…Quando entriamo in studio noi cerchiamo sem-pre di reinventarci, di aprirci al nuovo, alla speri-mentazione, per questo motivo se il nostro disco precedente, uno, è un lavoro molto intimo, ricco di ballate, che ci ha permesso di approdare anche in teatro, un luogo che come musicisti desidera-vamo vivere, con questo ultimo lavoro abbiamo voluto tornare verso un assetto più elettrico, tor-nando all’irruenza che ci ha sempre caratterizzato.

marlEnE Kuntz una casa sull’isola dEl vEnto

clochartspEcialE osnago tripudio di musica e parole

al disco è collegato anche un progetto di arte visiva che lega quattro pezzi tramite quattro video girati come se fossero un corto (della durata di 20 minuti) realizzati da masbedo… com’è nata l’idea di questo progetto?noi abbiamo sempre fatto molta attenzione an-che all’aspetto della comunicazione visiva e con quest’ultimo lavoro abbiamo voluto sperimentare qualcosa di diverso anche sotto questo frangen-te. Volevamo fare qualcosa di diverso rispetto al solito videoclip, qualcosa di più articolato, per questo abbiamo voluto collaborare con questo duo di video artisti milanesi, i Masbedo (nicolò Masazza e Jacopo bedogni) appunto, due perso-nalità di spicco con i quali abbiamo anche sono-rizzato alcune installazioni che sono state esposte sia alla Biennale che in altri contesti di rilevanza internazionale. Abbiamo, quindi, chiesto a loro di realizzare questo corto, articolato in quattro capi-toli, in cui ogni capitolo fosse, appunto, un brano del disco. sapendo che sono artisti molto capa-ci abbiamo dato loro carta bianca e loro stessi ci hanno suggerito questa location particolarissima, che è L’islanda, a loro molto cara perché vi hanno realizzato diversi lavori. Abbiamo subito trovato che si prestasse benissimo anche al concept del disco, sviluppato tra i temi di virtualità e solitu-dine…L’islanda è una terra davvero diversa dai paesaggi che siamo abituati a conoscere, sospesa nel mare fra due continenti, Europa ed America, vastissima e poco popolata…sicuramente lì sen-tirsi soli è una sorta di stato naturale!

tornado proprio ad uno dei temi portanti del disco, la virtualità, quanto credi che il ruolo di internet nelle nostre vite ci abbia trasfigu-rato a livello individuale oltre che sociale?

è una domanda molto impegnativa, su cui in-tellettuali e sociologi dibattono in modo molto denso…io posso solo dare la mia opinione, da uomo della strada…Credo che internet sia uno strumento per molti versi fantastico, dal gran-dissimo potenziale ma che proprio in virtù del suo grande potenziale debba essere usato anche con estrema cautela e consapevolezza. L’over-dose di informazioni alla quale ci ha esposto ha indubbiamente anche contribuito ad appiatti-re il livello della conoscenza. si può trovare di tutto navigando ma vi è anche il serio rischio di perdersi, senza la possibilità di giungere ad

alcun approfondimento. A questo si aggiunge anche il problema del multi tasking, dell’ave-re sempre contemporaneamente accesso a più programmi, a più applicazioni, che finisce per ridurre sensibilmente il livello di attenzione su qualsiasi cosa, che riduce la nostra capacità di concentrazione. Questi sono rischi che toccano l’intera struttura sociale ma che operano a li-vello individuale tramite un progressivo impo-verimento delle capacità del singolo utente. Poi, da musicista, credo che internet abbia avuto un ruolo particolarmente incisivo, e non positivo, sulla fruizione della musica: non mi riferisco solo al fenomeno del download abusivo, ma anche al fenomeno di de-mitizzazione che ha comportato. tutto è molto meno strabiliante, molto meno carismatico, tutto si usa e si get-ta. i video una volta si vedevano in tv quando passavano e ci lasciavano a bocca aperta. oggi è difficile trovare qualcosa che ci sorprenda, siamo abituati ad avere tutto e subito, ci siamo persi il gusto dell’attesa, la capacità di proiettare nell’immaginario le nostre aspettative.

a partire dall’esplicito richiamo a de andrè in Paolo anima salva, in tutto il disco il tema della solitudine si configura come fulcro del-la riflessione… ma il positivo dell’isolarsi in sé stessi, quando diviene un proclamato or-goglio della solitudine non rischia, scontran-dosi con il mondo reale, di sconfinare nella presunzione?noi in questo disco parlando di solitudine voglia-mo metterne in evidenza la sua valenza positiva ed introspettiva, certo è che, soprattutto corre-landola al tema della virtualità, anche l’altro lato della medaglia, l’aspetto negativo, l’isolamento a

cui la virtualità condanna talvolta, entra in gioco proprio per antitesi. tuttavia la protagonista di questo disco non è la solitudine subita bensì quella ricercata e rico-nosciuta come occasione di approfondimento e scoperta di sé, come occasione di libertà rispet-to ad ogni conformismo. è comunque anche vero che in questo percorso sono insiti dei rischi: l’individualismo portato alle sue estreme conse-guenze rischia necessariamente di ammantarsi di presunzione, se non, addirittura, di approdare al solipsismo! La ricerca della solitudine è carat-terizzata da un equilibrio molto fragile ma è un

percorso al quale non ci si può sottrarre: pena la superficialità.

Quale equilibrio bisogna mantenere nella ri-cerca fra parole e musica?Dovrebbe rispondere Cristiano che è l’autore di tutti i nostri testi…io posso solo dirti che cre-do che la capacità di creare quest’equilibrio sia un’arte, un’arte che Cristiano ha affinato sempre più nel tempo ma che da sempre gli è propria e padroneggia. nel nostro caso i testi vengono qua-si sempre alla fine del percorso creativo, prima ci dedichiamo alle musiche ed usiamo un cantato fittizio, una sorta di finto inglese, che usiamo per commentare metricamente i brani. su questi in-dirizzi ritmico melodici si innesca la sua grande bravura nel comporre testi che riescono ad armo-nizzarsi alla perfezione anche in una lingua che, come la nostra, è davvero ostica per la musica rock. Lui riesce a mantenere la sonorità senza penalizzare il senso del tutto, anzi arricchendo il tutto di senso! E’ un’arte…difficile da decodificare!

dopo tanti anni trascorsi a suonare assieme il feeling tra voi non sembra venire meno…qual è il vostro segreto per non scannarvi?E’ una bella domanda! in vent’anni assieme è ovvio che possano talvolta sorgere delle tensio-ni…fortunatamente in tutto questo tempo non ci siamo mai trovati ad affrontare dei momenti così duri da pensare di mollare tutto. non ci è mai successo, e credo che questo dipenda prima di tutto dal fatto che abbiamo una profonda co-noscenza reciproca e siamo legati da un’amicizia forte. Questo ha fatto si che fra di noi non sia mai venuto meno il rispetto. in secondo luogo siamo legati da una passione così forte per ciò che fac-ciamo che l’obiettivo di salvaguardare il nostro percorso, il nostro progetto viene posto al disopra di qualsiasi disagio, di qualsiasi menata privata!

una domanda personale: perché la batteria? Com’è avvenuto quest’incontro e com’è nato l’amore?Devo dire che per me è stata una cosa innata…quando ho iniziato ad ascoltare musica “attiva-mente”, scegliendomi i dischi e cercando le cose che mi piacevano di più, dunque verso i quattor-dici anni, ho subito notato che tendevo a rivolgere la mia attenzione verso la parte ritmica della mu-sica. All’inizio, erano i primi anni ’80, ero appas-sionatissimo dei primi u2 ed ero arrivato persino a costruirmi una prima batteria molto rudimen-tale…poi c’è stata anche una parte di casualità che mi ha portato su questa via perché davanti a casa mia, a Cuneo, c’era un negozio di strumenti musicali che aveva una vetrina in cui erano sem-pre esposte alcune batterie: ogni giorno, appena aprivo la porta di casa, quella era la prima cosa che vedevo…l’amore nasce anche così!

la ricerca della solitudine è caratterizzata da un equilibrio molto fragile ma è un percorso al quale non ci si può sottrarre: pena la superficialità.

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canzone cantautorale e proprio a breve, fra l’altro, deve uscire la riedizione di un lavoro che abbiamo fatto nel 1991 io e Mario Mascioli (Brassens: tutte le canzoni tradotte. svampa/Mascioli, ed. Franco Mozzio,1991) in occasione del trentennale della sua scomparsa, ed è un’opera antologica che rac-chiude la traduzione letterale dell’opera omnia di brassens. La sua opera comprende un repertorio vastissimo al quale quasi tutti i cantautori si sono, in un modo o nell’altro, rifatti. Certo rifarsi ad un grande protagonista di un genere può poi esse-re fatto con maggiore o minore onestà e bravura ma che si faccia tesoro del patrimonio ereditato è, a mio avviso, una cosa assolutamente naturale. Avendo dedicato molto lavoro alla traduzione della sua opera ho anche ricevuto moltissime traduzio-ni dei suoi lavori…alcune sono terribili, altre sono incredibili, come ad esempio le sue canzoni rifatte in giapponese, questo perché un grande mae-stro non smette di essere modello con il tempo…

Cito una frase dalla sua celebre canzone del C’è chi c’ha l’hobby, presente nel disco riflusso riflesso: “Come se non bastasse faccio parte di quella generazione che: la guerra non l’ab-biamo fatta perché eravamo appena nati, per la resistenza eravamo troppo piccoli, durante il boom eravamo studenti, nel sessantotto ave-vamo già messo su famiglia, e quando siamo stati sicuri che l’importante è dare contenuti pregnanti al nostro discorso c’è arrivato nelle chiappe il riflusso ed eccoci qua”. anche oggi più che mai esistono le generazioni di mezzo… cosa ne pensa?il vero problema è che fino alla metà degli anni ’70 la tensione ideologica e la satira ricoprivano un ruo-lo sociale. Poi il terrorismo ha distrutto tutto e la gente si è realmente rifugiata nel versante privato della esistenza. tuttavia i problemi del Paese erano ancora inquadrabili in un ambito nazionale, dai ca-ratteri tipici ben delineati. oggi la situazione politica e sociale è ancora più complessa perché quello che sta accadendo, le problematiche economiche e so-

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ciali che viviamo, sono più circoscritte ad un ambito locale e nazionale ma si inseriscono in un ordine di problemi più ampio, entro un orizzonte globale. La globalizzazione sta mostrando la propria portata anche sul versante della destabilizzazione globale dei mercati. Di certo combattere contro il crack delle banche ed il crollo delle borse non è cosa facile! in italia su queste problematiche si innestano poi an-che quelle legate da oltre un ventennio alla gestione politica che non è stata in grado di fornire, non dico soluzioni ma nemmeno alternative. oggi i problemi delle generazioni più giovani sono moltissimi e non è neanche giusto dire che loro non tentino azioni di protesta perché abbiamo visto anche di recente le piazze italiane gremite da ragazzi, da donne che alzano la voce contro un sistema… il problema vero, credo, sta nel fatto che queste voci si perdono perché non sono sostenute da un azione mirata da parte di un gruppo politico. La politica oggi davvero non riesce più ad esprimere e rappresentare il pae-se: oggi è molto difficile organizzare ma anche solo immaginare una forza che prema sulla gestione dello stato. Penso che oggi la sola via perseguibile sia quella della salvaguardia della qualità della vita e dello sviluppo orientato alla stessa… e con quali-tà della vita oggi intendo lavoro, ecologia e salute. Ambiti fondamentali attorno a i quali è necessario articolare un’azione.

da cittadino, da spettatore di questa città…com’è cambiata milano?in realtà non la frequento più molto…sono quindici anni che abito sul lago Maggiore. Devo però ammet-tere che la città era molto cambiata già una quindicina di anni fa ed è anche per questo che poi uno decide di andarsene. io personalmente non mi divertivo più ed anche oggi, quando ci vado per qualche concerto, per ritirare qualche premio o per assistere allo spet-tacolo di qualche amico, la trovo sempre molto ap-piattita, senza stimoli. Certo ora si spera nelle nuove amministrazioni ma resta il problema che in passa-to tutti ci hanno mangiato così tanto che ora non ci sono davvero più soldi…e senza soldi siamo daccapo!

nell’ultimo anno si è parlato molto dei danni arrecati dalla politica di tagli alla cultura pro-mossi da una mentalità che sostiene che la cultura non produca introiti, non promuova business…Questa che la cultura non produca introiti è una cazzata pazzesca! La cultura muove le persone e dunque produce indotto. Credo che il problema dipenda da quell’atteggiamento diffuso e sbagliatis-simo per cui si ritiene che oggi gli artisti debbano esibirsi gratis, gli spettacoli debbano essere sempre gratuiti, soprattutto in estate, e così via…così si ucci-de la cultura e la sua stessa capacità di creare indotti attirando persone realmente interessate alla qualità di ciò che vedono. gli spettacoli vengono sviliti al rango di riempitivi e nessuno vuole impegnarsi a pagare. i comuni lamentano di non avere soldi e poi spendono in fuochi d’artificio che saranno spetta-coli rari ma di culturale hanno di certo ben poco! non è giusto chiedere ad un’artista di esibirsi a per-centuale sugli incassi perché quando ciò avviene il locale, che non ha niente da perdere, non si impe-gna nemmeno nella promozione dello spettacolo…

l’ironia può essere considerata un rimedio per tollerare la vita e le ingiustizie? C’erto, l’ironia serve…proprio come possono servire tante altre cose! Alcuni si appellano alla religione, altri ricorrono alla rabbia, altri, invece, all’ironia che è un modo per sdrammatizzare la vita. il problema dell’ironia è che non è in grado di proporre risolu-zioni anche se di certo consente di sviluppare un senso critico. Vedere le cose con ironia è un atteg-giamento della vita privata, solo in seguito l’umo-rista la trasferisce in scena. nella vita privata, però, anche chi non ne ha fatto una professione la utilizza perché serve…come l’aspirina!

tre motivi per cui vale la pena vivere…uno per conoscere, due per innamorarsi… tre per vedere come va a finire!

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è il più famoso rappresentante del cabaret mi-lanese, cultore della tradizione lombarda e della canzone popolare dialettale, attore teatrale e cine-matografico, autore di testi di cabaret ed il più au-torevole traduttore dell’opera di George Brassens. La Milano che non c’è più, delle osterie, dalla mala, delle nebbie sui canali… una Lombar-dia in cui la pianura ancora vive fra cascine e contadini, fra vino onesto e donne. Questi i racconti immortali che rivivono nella sua bril-lante interpretazione.

Ci parli un po’ dello spettacolo con cui sarà in scena…Quello che propongo questa sera è uno spettacolo collaudato, un cabaret concerto, una sorta di spet-tacolo antologico che ripercorre i vari repertori che io ho frequentato attraverso racconti umoristici le-gati alla memoria di personaggi di paese di quando ero bambino oltre ad aneddoti legati alla memoria di una vecchia Milano legata al cabaret ed alle oste-rie. Questo spettacolo è un gioco articolato come in un viaggio su e giù fra il lago Maggiore e Milano, i

miei due poli storici di riferimento, i luoghi in cui ho vissuto ed attorno a cui si articola la mia produzione artistica.

una parte del suo repertorio è, per così dire, monografica, legata alla traduzione dal tradot-to dal francese al milanese di molte canzoni di George Brassens. perché lui? Com’è avvenuto questo innamoramento?io ho tradotto in milanese ed in italiano buona parte del repertorio di questo grande padre della

nanni svampapErché l’ironia sErvE comE l’aspirina!

clochartspEcialE osnago tripudio di musica e parole

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la sua anima si dissolse lentamente nel sonno, mentre ascoltava la neve cadere lieve su tutto l’universo, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e su tutti i morti.James Joyce, “i morti”, da gente di Dublino

lampEdusa tErra, ciElo, pEnsiEriil ponte tra africa ed europa

altrovEracconti e consigli di viaggio

di Marta Migliardi

« Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. »tancredi, il Gattopardo (giuseppe tomasi di Lampedusa)

Volo diretto Milano - Lampedusa. un’ora e trenta minuti circa. L’aereo vira, in fase d’atterraggio. guardo giù dal finestrino: non vedo niente, solo le acque azzurre e terse del Mar Mediterraneo. sembra di precipitare fino a che non s’intravede questa terra aspra, il cui colore contrasta con il blu e disegna i contorni dell’isola pian piano negli occhi. lampedusa, la perla del sud, il centro abita-to più meridionale d’italia: è, infatti, situata alla latitudine di 35°30’ n, più a sud di Al-geri. geologicamente parlando fa parte della placca continentale Africana. Dodici chilometri per tre. una terra di con-

fine tra due mondi ma con la peculiarità di essere circondata dalle acque e quindi un universo sé stante. italiana ma più vicina all’Africa, luogo di turismo e di sbarchi clan-destini, di tranquille vite sui pescherecci e di disperate speranze: la contraddizione è par-te della sua bellezza. A onor di vero, nono-stante i telegiornali non smettano mai, ogni estate, di proporci servizi sui clandestini, a Lampedusa, sull’isola, non si vedono nean-che. La storia è però testimoniata, sempre con rispetto e dignità, dal cimitero delle bar-che della speranza, vicino al porto, o dalla polizia e dai carabinieri che con discrezione sono sempre presenti, via mare e via terra. testimoni benevoli anche gli abitanti dell’i-sola che, al contrario di quello che potremmo pensare, sono davvero accoglienti e non vi-vono l’immigrazione come un reato, come un fastidio o un’invasione. sono mille le storie di aiuti dati direttamente dalla popolazione ai rifugiati. Forse per i lampedusiani è tut-to semplicemente normale. Com’è normale essere in mezzo, tra due continenti, com’è normale salutare con un sorriso ed essere cortesi, senza troppi fronzoli, intendiamoci. Del resto, in passato, fu luogo di sosta per Fenici, greci, romani e Arabi, ponte di unio-ne e d’incontro tra diverse culture. A costo di cadere in ovvietà, a costo di perdere un’oc-

casione per parlare di gheddafi, contro ogni pregiudizio, bisogna assolutamente che vi descriva le bellezze turistiche di Lampedusa. Lampedusa merita e ha bisogno del turismo. Perché Lampedusa è bella. A partire dal mare che la circonda. Vi consiglio, infatti, di noleggiare una barca al porto (non è necessario avere la patente nautica per quelle di piccola cilindrata) e di fare il giro di tutta l’isola, fermandovi nelle splendide calette che la caratterizzano. Al-cune, specialmente nella parte sud dell’isola (tra cui Cala tabbaccara, Cala madonna, Cala Croce, Cala Greca e Cala Galea) sono raggiungibili anche via terra, altre, principal-mente quelle a nord, sono visitabili solo via mare, poiché il versante settentrionale dell’i-sola è caratterizzato da coste alte e frastaglia-

te. A punta parise troviamo una grotta par-ticolarmente ampia e dall’angusta entrata, che consente l’accesso soltanto a nuoto, e nel cui interno è presente una piccola spiaggia di sabbia.D’inestimabile valore faunistico è l’isola dei Conigli fronteggiata dall’omonima spiaggia, che è zona di ovo deposizione della tartaruga marina Caretta-Caretta, specie in via d’e-stinzione. Lampedusa è anche una delle mete più sug-gestive del Mar Mediterrano per i sub. Molte, infatti, le splendide immersioni che si pos-sono fare: dall’isola dei Conigli, alla spetta-colare statua della Madonna sommersa, fino a spingersi all’isola di linosa e lampione (le due altre isole che, insieme a Lampedusa formano l’arcipelago delle pelagie). La na-tura del mare regna ancora sovrana in tutte le sue manifestazioni: qui è ancora possibile vedere il passaggio di grossi cetacei e i fonda-li di Lampione sono ancora miracolosamente intatti e selvaggi, con una fauna rigogliosa e varia. Finita la giornata di mare, è imperdibi-le l’aperitivo in via roma, la strada principale della città che collega anche il porto con l’ae-roporto, dove potrete trovare negozi caratteri-stici e ristorantini tipici. non dimentichiamo, infatti, la ricchezza e la bontà della tradizione culinaria siciliana: pesce, bottarga, melanza-

ne e, ovviamente, un cannolo a fine pasto! il centro di Lampedusa, dopo cena, è sem-pre animato da musica dal vivo e spettacoli folkloristici. Parlando con i lampedusiani, mi hanno fatto notare come sia un vero peccato che i turisti arrivino sull’isola principalmente in Luglio e Agosto: il clima, a Lampedusa è sempre mite, già a Maggio la temperatura si aggira verso i 30 gradi, così come a settem-bre e ottobre: ricordiamoci che, geografica-mente parlando, siamo in Africa! Come ogni luogo magico, anche Lampedusa ha i suoi misteri. il più noto e inspiegabile è “u Marobbio”, ovvero una marea anomala che, normalmente in Maggio, investe l’isola: in un giorno come tanti, lentamente e senza preavviso, raggiunge i 3 metri e poi veloce-mente scompare, lasciando pesci sulle stra-de e nei campi e barche nel parcheggio delle auto. gli isolani rispettano, con una sorta di sacro timore, questo mistero e hanno impa-rato a conviverci con saggezza. infine vi segnalo o’Scia (che, in dialetto, si-gnifica respiro), festival ideato e patrocinato da Claudio Baglioni per l’abbattimento delle barriere razziali e culturali e per sensibilizza-re gli italiani sul tema dell’immigrazione. un grande concerto, che si svolge ogni anno sul-la spiaggia di Lampedusa a settembre, con i più grandi autori e protagonisti della musica italiana. E con le parole di Claudio baglioni, lascio ai vostri sogni, vacanzieri, etici ed ide-ali, la via aperta per Lampedusa:“certi incontri sono come gli scambi dei bi-nari. uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena. nulla è più come prima. terra, cielo, pen-sieri, nulla. con lampedusa è andata così. Molti amici, da anni mi parlavano di lam-pedusa, delle pelagie, del mare e di questa peculiarità di isola così aspra. io non so cosa sia cambiato dopo l’incontro vero, reale. non penso che sia cambiato molto perché in fondo quest’incontro è come se ci fosse stato da molto tempo prima. secondo me, comin-cia ad esserci, invece, il bisogno di far com-binare il reale con l’ideale, quasi il bisogno di dire “mi piacerebbe lasciare anch’io una traccia per ritornare a sognare quest’isola ancora prima di averla vista. per me gli odori, i suoni, i colori delle isole d’alto mare sono gli odori, i suoni, i colori, delle isole dei nostri sogni, di quei sogni che non devono appunto restare isole ma devono essere dei sogni da fare in comune”.

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certi incontri sono come gli scambi dei binari. uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena. nulla è più come prima. terra, cielo, pensieri, nulla. con lampedusa è andata così…

nella foto a lato, una veduta di cala ta-baccara.

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rEalityventi domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli

nomestefano

etàboh, non mi ricordo più (ride). Quanti anni ho? 41

Dove sei nato?Monza

Dove vivi?Verdegò

vivi da solo o con la famiglia?Da solo

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nomeVasile

età39

Dove sei nato?Monza

Dove vivi?Vedano

vivi da solo o con la famiglia?Da solo

Destra o sinistra?in mezzo

che lavoro fai?Disoccupato momentaneamente.

cosa ti piace di Monza e della Brianza?niente

associazione di idee. se ti dico verde...Ho fatto il giardiniere

cenaAndiamo!!!

tu vai qualche volta al parco?Certo, spesso…

sai chi è Dario allevi?Lo ho sentito nella lista quando c’erano le elezioni a Vedano…

Dai un voto a Monza e alla Brianza6 e 1/2

trasporti4 e 1/2

commercioC’è un bar che si chiama il Commercio! non saprei non è il mio ramo.

se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?All’estero

esprimi un desideriono.

Metropolitana a Monza: favorevole o contrario?Favorevole.

Dimmi un proverbionon ne trovo uno adeguato per la serata.

Dì qualcosa ai nostri lettoriCiao a tutti

Destra o sinistra?nessuno dei due

che lavoro fai?il barista

cosa ti piace di Monza e della Brianza?tutto

associazione di idee. se ti dico verde...Lega

cenaPesce

tu vai qualche volta al parco?raramente…

chi è Dario allevi?il Presidente della Provincia di Monza e brianza

Dai un voto a Monza e alla Brianza7

trasportinon li uso

commercio7

se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?non lo so..

esprimi un desiderio.non te lo posso dire, se no non si avvera!

Metropolitana a Monza: favorevole o contrario?Favorevole.

Dimmi un proverbioChi la fa l’aspetti

Dì qualcosa ai nostri lettoriVivete la vita che è bella!

ADMIRAL CLUB è Un’evoLUzIone DeLLe SALe BIngo neL SegnoDeLL’eLegAnzA e DeLLe pIù AvAnzAte InnovAzIonI teCnoLogIChe.

Forte dell’esperienza di oltre 8 anni maturata nel mondo del gioco del bingo, Promotrice Giochi srl ha deciso di dotare la nuova struttura di apparecchiature di ultima generazi-one da poco presenti anche sul mercato italiano.A differenza delle apparecchiature che li hanno preceduti, i VIDEO LOTTERY TERMI-NALS (detti anche VLT) non sono computer ma terminali di un server locale (di sala) e sono collegati alla rete nazionale attraverso tale server che consente di premiare il gi-ocatore con premi fino a 5.000 euro alla singola postazione di gioco, fino a 100.000 euro

nella rete di sala e fino a 500.000 euro su rete nazionale, grazie ad un jack-pot che si accumula ad ogni giocata per mezzo di una piccolissima quota di

accantonamento.Forte della partnership stretta con Novamatic, colosso austriaco nel mondo dei giochi, ADMIRAL CLUB ospita 70 Video Lottery Termi-nals (VLT) e 30 Amusement With Prizes (AWP), di cui 75 collocati nella spaziosa sala fumatori. I clienti troveranno un ambiente accogliente e raffinato in cui trascorrere piacevoli ore di relax: un servizio bar e ristorazione, accompagnato da rivendita tabacchi, con possibilità di giocare al lotto o al superenalotto e un servizio bancomat esterno, con turni di apertura che vanno dalle 10 del mattino fino alle 2 di notte o le 3 durante il fine settimana.SPAZIO BIMBI ASSISTITO

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il Monte barro si staglia, isolato com’è rispetto alle montagne circostanti, affacciandosi diretta-mente sulla pianura: si erge, infatti, come un’i-sola rocciosa delimitata dai laghi lariani, lago di Como, lago di Annone e lago di garlate. il rilievo montuoso è alto solo 922 Mt. ma of-fre un panorama mozzafiato sulla città di Lecco, sulle grigne, sul resegone e su tutta la Pianu-

ra Padana oltre che, ovviamente, sui laghi che la circondano. A causa del sua collocazione del tutto particolare gli habitat naturali presenti en-tro i sui confini sono moltissimi ed estremamen-te diversificati fra loro: rupi, praterie, valli, boschi e boscaglie. Dal 1986 l’intera area è tutelata dal consorzio del Parco naturale del Monte barro.

gli ambienti diversificati della zona fanno del Parco del Monte barro l’area protetta lombarda con la maggior diversità floristica regionale, si contano, infatti, oltre 1000 specie di piante in meno di 700 ettari, biodiversità che in talune zone giunge a manifestarsi con la presenza di più di 50 specie diverse in un solo metro qua-drato! Questa elevata varietà vegetale, abbina-

parco naturalE dEl montE barro in equilibrio fra storia e natura.di elena Gorla, con la preziosa collaborazione dell’ente gestore consorzio parco Monte Barro.foto di federico Bonifacio (presidente parco Monte Barro).

BriGantiastoria ed escursioni nel nostro territorio

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ta alla natura carsica della zona e, quindi, alla presenza di molteplici corsi d’acqua sotterranei, fa sì che anche sotto il profilo faunistico il Parco offra costanti occasioni di scoperta di specie di invertebrati mai segnalati in Lombardia come alcune specie di ragni e farfalle, ma anche mol-luschi e crostacei di fiume oltre a moltissime specie di anfibi. La sua collocazione ai piedi dell’asse prealpino e la grande varietà di insetti presenti sull’area ne fanno da sempre uno snodo cruciale delle rotte migratorie per molte specie di uccelli e per que-sta ragione, dove un tempo sorgeva un grande impianto per la cattura di uccelli da richiamo a scopo venatorio (andato in rovina dopo l’istitu-zione del parco naturale del monte Barro con l’introduzione dell’assoluto divieto di caccia e ri-levato dal parco stesso nel 1990), oggi sorge la Stazione ornitologica Sperimentale di Costa perla (osservatorio riconosciuto nel 1992 dalla regione Lombardia), sede di attività scientifiche e didattiche incentrate sullo studio delle migra-zioni. Qui, ogni autunno, durante il loro viaggio annuale verso sud, gli uccelli appartenenti a moltissime specie (fino ad oggi le specie osser-vate in transito sull’area sono ben 86) vengono catturati (ovviamente senza arrecare loro alcun danno!), inanellati, misurati e rimessi in liber-tà…ed alcuni individui, in seguito, sono stati av-vistati in alcuni stati africani ed europei. natura, in questi luoghi, significa anche studio e divul-gazione scientifica ed ambientale, tramite un impegno costante e fondamentale per la futura

salvaguardia del nostro ecosistema. non a caso qui il CFa (Centro Flora autoctona) ha recen-temente realizzato uno spettacolare sentiero bo-tanico (dedicato al botanico giovanni Fornaciari che su questo monte condusse approfondite in-dagini botaniche), proprio in prossimità del pen-dio su cui, nel 1891 nacque il primo giardino botanico alpino d’italia. il Sentiero Botanico, facilmente percorribile anche dagli escursioni-sti meno esperti, è stato realizzato adattando le esigenze didattiche alle naturali caratteristiche

dell’ambiante attraverso l’individuazione di cin-que zone rappresentative dell’area Prealpina or-ganizzate in modo da evitare pesanti variazioni nella vegetazione dell’area.All’interno del Parco naturale del Monte barro, dove la natura da sempre si manifesta con gene-rosa varietà, anche la storia dell’uomo, come è facile immaginare, affonda le sue antiche origi-ni. Fin dai tempi oscuri del Medio Evo circolano leggende che indicano questo monte come sede di una mitica cittadina. gli scavi archeologi-ci condotti per oltre un decennio, dal 1986 al

1997, hanno permesso alla storia di conferma-re la versione del mito: sono emersi i resti di un castello di epoca gota, la rispettiva area abitata collocata presso i Piani di barra e il sistema di-fensivo in prossimità dell’Eremo. L’area di inse-diamento risultava essere piuttosto estesa e, fino ad oggi, sono già stati rivenuti i resti di ben una dozzina di edifici divisi fra i vari siti che possono essere visitati tramite percorsi guidati e presso il l’Antiquarium del museo archeologico del Barro (maB), situato nelle vicinanze dell’Ere-

mo, sono esposti i numerosi reperti rivenuti nel corso degli scavi.Presso l’antico borgo agricolo in località Campo-reso è, invece, ospitato il museo Etnografico dell’alta Brianza (mEaB), che raccoglie og-getti e testimonianze sulle pratiche, la cultura, le tradizioni e i mestieri della brianza storica. bachicoltura, viticoltura e vinificazione, la stal-la e la fienagione: un percorso articolato in oltre 600 mq espositivi allestiti entro le mura sapien-temente ristrutturare di un antico edificio rurale, attraverso il quale vivere le emozioni di un viag-gio nel passato della nostra terra e delle genti di brianza.

Per saperne di più sulle attività svolte dal par-co, sulla programmazione didattica riservata alle scuole, sui sentieri, sugli itinerari archeologici, sui luoghi di maggiore interesse, sulle associa-zioni operanti nell’area, sulle strutture ricettive, sulle feste e su tanto, tanto altro ancora è pos-sibile consultare il sito www.parcobarro.it e scaricare la versione in pdf delle pubblicazioni inerenti il Parco naturale del Monte barro.

il Museo etnografico dell’alta Brianza (MeaB), il portico dedicato ai trasporti.

all’interno del parco naturale del monte barro, dove la natura da sempre si manifesta con generosa varietà, anche la storia dell’uomo, come è facile immaginare, affonda le sue antiche origini.

proSSimiEvEnti

Campagna di cattura e inanella-mento uccelli a scopo scientifico dal 23 settembre al 1 novembre (pre-notazione visite allo 0341-542266)

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Di origini scozzesi, canta e scrive canzoni da quando era piccolissima. il lavoro del padre ha spesso costretto la famiglia a continui sposta-menti in diversi paesi stranieri, un arricchimento costante che la ha portata a parlare ben quattro lingue (inglese, spagnolo, francese e norvegese) e ad avere una sola, unica costante: le sette note. Per la sua incessante ricerca musicale è appro-

data a oslo, dove ha collaborato con artisti locali, studiato all’università e composto canzoni ispi-rate alla luce del nord. Dalla sua storia singolare, nasce il suo album d’esordio ridatemi le nuvole, (pubblicato su etichetta Fermentivivi/aere-ostella e distribuito da Edel): undici brani pop, con influenze celtiche-folk, un tocco di elettronica e un’atmosfera sognante, intima ed eterea.

nella tua biografia ufficiale sei definita una piccola strega, perché?in realtà è un nomignolo che mi trascino fin da piccola. Mio padre quando era giovane chiama-va mia madre affettuosamente “strega” e, quin-di, io per lui sono subito stata la piccola stre-ga, streghetta, ecc. in seguito anche tutti i miei fidanzati mi hanno chiamato streghetta, non so

Enrico ruGGEri, profEssionE romanziErE: che giorno sarà…una storia che avevo voglia di raccontare e non ci stava in una canzone!

Bisteatro, musica ed eventi a monza e brianza

ridatEmi lE nuvolE Gli spazi sconfinati di simona barbiEri mcKEnziEdi elena Gorla

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perché, forse perché ho un modo tutto personale di guardare le cose…in realtà, però, questa è una caratteristica di tutto l’universo femminile: tutte noi donne siamo un po’streghe, o almeno tali ap-pariamo agli uomini solamente perché abbiamo una sensibilità che va un po’oltre il loro modo di vedere le cose e la vita. tante volte gli uomini ci vedono come magiche perché siamo capaci di vedere cose dove loro non vedono nulla mentre siamo solo un po’ più sensibili ed attente…Ho, inoltre, due amatissimi gatti neri: una strega perfetta!

Già che ne stai parlando restiamo un po’ in tema d’animali…Posso dire senza dubbi che spesso il mio rapporto con gli animali è migliore di quello che ho con le persone perché, sotto molti aspetti, gli anima-li sono migliori di noi in quanto è proprio solo dell’essere umano fare il male in modo volontario e, spesso, gratuito. gli animali, inoltre, non han-no il vizio di giudicare, danno amore e calore in modo schietto, ti danno serenità perché non sono afflitti e non ti affliggono con i problemi legati al futuro. Quando torno a casa dai miei gatti quoti-dianamente ritrovo la mia oasi di serenità. Quando ero alle superiori militavo in associa-zioni anti vivisezioniste, ero sempre in qualche protesta in difesa dei diritti animali…sono cer-ta che se non avessi intrapreso la strada della musica avrei studiato veterinaria ed ora sarei in qualche parte di mondo a cercare di aiutare animali selvatici in difficoltà!

parlaci un po’ del tuo album Ridatemi le Nuvole: come sei arrivata a sviluppare questo progetto?il progetto, in realtà, è nato tantissimi anni fa: col-laboro da quasi quattordici anni con quello che è il mio produttore, marco Zangirolami, che ha anche curato assieme a me la realizzazione dell’al-bum. Ho iniziato a collaborare con lui con dei la-vori per la televisione e per la radio, poi a forza di rompergli le scatole, di fargli sentire i miei pezzi, di dirgli che volevo fare la mia musica ed esprime-re quello che sento, si è convinto che era arrivato il momento di elaborare il progetto di quest’al-bum, scegliendo i brani che ci sembravano più rappresentativi, anche dal punto di vista emoti-vo, della mia attività musicale. Ci siamo sempre trovati molto d’accordo anche perché tutti e due abbiamo lo stesso pensiero, facciamo musica per-ché la amiamo: questo sicuramente non ci rende-rà mai ricchi ma sicuramente ci rende molto felici!io sono felice di non essere mai scesa a compro-messi per fare musica. Ho iniziato a suonare a sedici anni e subito tutti hanno iniziato a volermi indirizzare da una parte o dall’altra: “perché non scrivi in italiano? Perché non cambi genere?” e tante altre cose di questo tipo… ma come potrei

“cambiare genere”? io sono quella che sono e la mia musica rispecchia quello che sento, non sarei capace di farla diversamente, non sarebbe il mio modo! Fortunatamente ho conosciuto Mar-co, che è una persona che vive la musica come la vivo io, e poi anche i miei discografici che mi hanno permesso di uscire con l’album richieden-domi solo delle piccolissime modifiche, dei com-promessi realmente minimi, permettendomi di rimanere quella che sono veramente.E’ stato un percorso che ha richiesto molto più tempo, probabilmente se avessi accettato altri ac-cordi sarei uscita con un album già a vent’anni…ma sono molto felice di come sono andate le cose.

Quanto di ogni paese in cui hai vissuto, al di là dei molti testi in inglese, rientra nella tua musica? nonostante le influenze nordiche presenti nell’album siano decisamente evidenti, quello che mi sono portata appresso da ogni paese in cui ho vissuto e che rientra e traspare in tutto l’album è lo spazio immenso che ho incontra-to in ogni paese. Mi spiego meglio: anche se non ci sono sonorità spagnole o influenze della musica giapponese, altri due paesi nei qua-li ho vissuto per un po’, tuttavia le distese, gli spazi sconfinati che ho respirato anche in quei luoghi restano dentro di me, me li sono “por-tati a casa” e inevitabilmente si manifestano nella musica. La nostra vita di tutti i giorni è spesso vissuta con un senso di claustrofobia e io, attraverso la musica, cerco di allontana-re questa sensazione di soffocamento. uno dei complimenti più belli è per me quando gli altri mi scrivono e mi dicono che ascoltando il mio album, magari in macchina imbottigliati nel traffico, subito hanno un senso di sollievo, di apertura perché si sentono proiettati verso uno spazio aperto, si sentono di viaggiare lontano. Per me questo è davvero importante perché si-gnifica che il mio lavoro è “arrivato”.

tante collaborazioni dal sapore rap: Fabri Fi-bra, (ndr. con cui ha duettato in In Alto), danti dei two Fingerz che partecipa ad un brano del tuo album…quale è il legame con le tue sonorità? Come sono nati questi incontri?Le collaborazioni sono nate per caso, spontane-amente. io parto dal presupposto che la musica è tutta musica: tutta bella e degna, poi ognuno di noi ha la propria cultura, il proprio percorso di vita e fa musica in base alle influenze musicali che ha subito ed alla musica che ha meglio conosciu-to e amato. io rispetto davvero ogni tipo di musica e di produzione musicale, anche se ovviamente ho i miei gusti, e poi non amo precludermi mai niente. tutte le collaborazioni che sono nate nella mia vita sono nate in modo spontaneo. Fabri, ad esempio, collabora da anni con Marco zangiro-

lami che è stato il produttore dei suoi due album precedenti a controcultura, e per questo motivo l’ho incontrato spesso e alla fine siamo diventati amici. Marco gli ha fatto sentire alcuni miei lavo-ri, poi da cosa nasce cosa… lui un giorno ha avu-to bisogno di una voce femminile che non fosse di un’artista troppo in voga al momento ma che fosse comunque una professionista “collaudata”. Così un giorno mi ha chiesto se volevo provare. inizialmente non si era neanche certi che il brano sarebbe poi effettivamente entrato nell’album… ma alla fine c’è entrato, ed è anche stato quello più scaricato da itunes, quindi ai sui fan è piaciuto!Lo stesso discorso vale per Danti: si frequentano per lavoro gli stessi ambienti e ci si conosce. Lui è anche un autore pop ed io avevo bisogno di un autore per i testi in italiano, perché, anche se mi ci applico, con la scrittura in italiano anco-ra non mi sento a mio agio… Comunque gli ho chiesto di aiutarmi con i testi, mi ha aiutata e la collaborazione è iniziata così, per poi prendere vie prima impreviste. sono tutte cose “accadu-te”, senza un’intenzione commerciale… anche se poi hanno “funzionato”.

ti occupi anche di musico terapia...com’è nato il tuo interesse per questa disciplina? Anche in questo ci ha messo lo zampino il caso: stavo leggendo una rivista che mi è arri-vata a casa per sbaglio, non indirizzata a me, e mi sono imbattuta in un articolo sulla musico-terapia in gravidanza. è stata una folgorazione perché mi è sembrata subito una cosa meravi-gliosa. Ci sono evidenze scientifiche sul fatto che l’ascolto prenatale faccia nascere bambini con più sinapsi, quindi più svegli, e aiuti a svi-luppare il rapporto madre-bambino permet-tendo ai bambini di essere così più positivi, più aperti, meno introversi…una sfida incredibile! Mi sono subito informata ed iscritta al cen-tro di cui c’era l’indirizzo nell’articolo…e dopo quattro anni di studio mi sono abilitata all’in-segnamento e specializzata nel prenatale, ossia lavoro con le donne in gravidanza.sul mio sito www.simonabarbieri.com c’è una sezione dedicata alla mia attività di mu-sico terapeuta, con indicazioni delle attività in programma e dei vari corsi. insegno anche canto e canto armonico. Quest’ultimo non serve ad imparare a cantare ma è legato all’e-spressività personale. E’ una disciplina anti-chissima, quasi ancestrale, molto utile in tutte quelle persone che soffrono di ansia, di attac-chi di panico, di insonnia o, più semplicemen-te, per chi non riesce nella vita quotidiana ad esprimersi come vorrebbe.

il tuo sogno nel cassetto?Desidero che tutto rimanga come adesso: sono felice di tutto quello che sto facendo.

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inizia ottobre e, finisce così la stagione de-dicata alle feste di paese, alle sagre e ai con-certi all’aperto: si va verso la stagione, dove il clima meno clemente ci porta a trovare nuovi nutrimenti per l’anima e, tra le cose che ci scaldano più il cuore e stimolano di più la mente ci sono gli spettacoli teatrali, un piacere dal sapore tradizionale che però oggi ha sempre più di nuovo e sperimentale.Andare a teatro è uno dei modi più piace-voli e stimolanti per passare le serate inver-nali, tanto più che ci sono programmazioni sempre più varie e davvero “per tutti i gu-sti” dalle commedie ai drammi, dai musical alle opere, monologhi, rappresentazioni, per così dire, leggere e altre più di difficile let-tura.Così, pensando di fare cosa gradita vi riportia-mo qui di seguito alcuni degli spettacoli che potrete vedere durante questa stagione teatrale in quattro dei teatri che siamo soliti bazzicare.

Come prima cosa vorrei segnalarvi che dal 28 settembre al 9 di ottobre al teatro degli arcimboldi di milano torna in scena il mu-sical notre Dame de paris che consiglio, a chi non lo avesse già fatto, di andare a vedere.Vi sarà poi una serie di date di concerti: tori amos il 7 ottobre, Mario Biondi with Big orchestra il 21 ottobre e raf il 28 e il 29. A novembre sul palco degli Arcimboldi è previsto il ritorno del grande Brachetti col suo ciack, si gira!. Dal 14 al 18 dicembre sarà la volta del Disney live! l’intrepido viaggio di topolino, uno spettacolo per tut-ta la famiglia; il 20 dicembre ci sarà luca carboni. Per avere ulteriori informazioni sulla pro-grammazione e i biglietti consultate il sito: www.teatroarcimboldi.it

Anche il teatro manzoni di monza aprirà la sua stagione di prosa con un musical in questo caso sarà Aladin con testi e liriche di stefano D’orazio e musiche dei pooh. Ci sarà poi francesco Montanari con piccoli equivoci dal’1 al 4 dicembre e dal 15 al 18 sarà la volta di Zuzzurro & Gaspare ne la cena dei cretini. il teatro Manzoni poi vedrà la 29° edizio-ne del teatro Manzoni per la scuola: “ un teatro che racconta e incontra – insieme ai bambini e ai ragazzi dai 3 ai 18 anni – luo-ghi, oggetti, emozioni, storie, volti, affetti.”Per tutte le informazioni sulla programma-zione e i biglietti consultate il sito: www.teatromanzonimonza.it

Al teatro Binario7 di monza si inizierà invece con un fuori abbonamento il 21-22-23 ottobre: singles con alfredo colina, ussi alzati, federico Bonaconza per la regia di rodolphe sand. Che racconta con molto hu-mor e fine ironia le avventure di un gruppo di amici single alla ricerca del grande amore. Poi sarà la volta il 19-20 novembre Due vecchiette vanno al nord con iaia forte e Daniela piperno - regia Marcello cotugno. il 3 e 4 dicembre sarà in scena Jekyll & Hyde – il lato oscuro del comico con paolo nani e regia di frede Gulbransen. Dal 15 al 18 dicembre sarà la volta di frammenti di me. virginia Wolf drammaturgia Ken pon-zo e per la regia di corrado accordino.Per tutte le informazioni sulla stagione del teatro binario7 consultate il sito: www.teatrobinario7.it.

il teatro San Babila di milano invece apre la sua stagione con se tocco il fondo… sfon-do di s. schettino e v. coppola con simone

schettino, Gennaro picciriello, pino Mosca e altri 5 interpreti. Per mettere poi in sce-na dal 27 al 30 ottobre l’opera Madama Butterfly di G. puccini con “nuova com-pagnia” - orchestra sinfolario – coro li-rico di parma Direttore Musicale roberto Gianola. Dall’1 al 20 novembre il palco del san Babila sarà calcato da valeria valeri e paolo ferrari con Gin Day che saranno nuovamente seguiti da un’opera e questa sarà la volta de il nabucco di g. Verdi dal 24 al 27 novembre.Per ulteriori informazioni sulla stagione teatrale del teatro san babila consultate il sito: www.teatrosanbabila.it

Come potete vedere già i primi mesi di que-sta stagione saranno ricchi di appuntamenti e, molto diversificati nei generi, insomma come dicevo prima, ce ne è un po’ per tutti i gusti. non facciamoci prendere dalla pigri-zia e andiamo a teatro. buona platea a tutti.

ottoBrE si torna in scena panoramica sugli appuntamenti a teatro a Monza e dintornidi adriana colombo

Bisteatro, musica ed eventi a monza e brianza

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Tel. 039.2308662Monza (MB) - Via Borgazzi, 17

[email protected]

EQUIPE MEDICADr. Mauro MalviniImplantologia / Chirurgia Orale

Dr. Maurizio ParenteEndodonzia / Conservativa

Dr. Armando FerraroParodontologia / Gnatologia

Dr.ssa Veronica CreaOrtodonzia / Pedodonzia

La sala d’attesa

Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì 9/20;

Sabato 9/13

I TRE STUDI OPERATIVI, DOTATI DI STRUMENTAZIONI INNOVATIVE

SERVIZIEmergenze odontoiatriche al numero 039.2308662

Radiologia DigitaleIn sede

Check-up PosturalePedana PodobarometricaElettromiografia e Analisi Occlusale

Test per la Diagnosi Precocedelle lesioni precancerose del cavo orale

ConvenzioniDirette: FASDAC, FILO DIRETTO, IPAS, NEWMED, PRIMADENT, PRONTOCARE, UNISALUTE/ FONDO-EST | Indirette: ACS Università Bicocca, CADGI IBM, COMUNE DI MONZA, ORDINE AVVOCATI DI MONZA, ecc

Direttore Sanitario: Dr. Mauro Malvini

SPECIALIZZAZIONIImplantologia

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Coredo salerno, il giovane artista già famosissimo in russia, in realtà vive a pochi passi da Monza. Varca la porta della redazione accompagnato dalla sua bellissima modella. Di nero vestiti, estetica-mente perfetti, sembrano loro stessi un quadro dai contorni delineati. Passo tutto il tempo dell’intervi-sta a domandarmi se il loro sia solo un sodalizio ar-tistico o anche sentimentale (ma io non vi svelerò

il mistero, per togliervi questa curiosità vi consiglio di andare a leggere il suo blog…). Coredo è schiet-to, come i suoi quadri, e usa molto bene le parole, ponendole nel sottile ed ironico confine tra menzo-gna e realtà o semplicemente filtrandole attraver-so la sua visone colorata e passionale del mondo. Forse perché la sua vita, artistica e umana, è co-stellata da episodi e personaggi degni di un film o

di un fumetto. sono certa che sentiremo presto, anche in italia, parlare di lui. ricordate il suo nome ed il suo volto.

non dimentichiamoci mai chi siamo e da dove veniamo. anche tu sei brianzolo…sono nato e cresciuto qui ma sono un mezzosan-gue. Mio padre è calabrese, mia madre è polacca.

Enrico ruGGEri, profEssionE romanziErE: che giorno sarà…una storia che avevo voglia di raccontare e non ci stava in una canzone!

Bisteatro, musica ed eventi a monza e brianza

corEdo salErno l’artista chE ama lE donnE intervista all’eclettico pittore brianzolodi Marta Migliardi

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io, infatti parlo italiano, polacco e…calabrese!

Che legame senti, quindi, con la Brianza?io vivo a Camparada, nella campagna, è lo trovo un luogo assolutamente rilassante. Per quanto mi attiri vivere a Milano, la mia attuale esistenza qui mi rende pigro a cambiare vita e a renderla “frene-tica”. Per me la brianza è un posto stupendo, sicu-ramente in vetta alla classifica dei posti più belli del mondo e ti assicuro, che io il mondo l’ho girato!

Come è nata questa tua passione per l’arte e il disegno? E’ una cosa innata o è coltivata?Per quanto riguarda me credo sia una pulsione in-nata. già dai tempi dell’asilo, quando ho avuto a che fare per la prima volta con la socializzazione, tutti si accorsero che ero perennemente distratto, con la testa fra le nuvole. Disegnavo sempre: pre-ferivo disegnare che giocare, ho scelto, infatti, il li-ceo artistico che ho frequentato con l’amico Jimmy (gianmario Mazzola, vedi trantran 21) con cui ci siamo reciprocamente influenzati. Dopo il liceo ho fatto la scuola di fumetto.

Come si arriva ad avere uno stile riconoscibile? A dire il vero io il mio stile l’ho maturato con molta fatica e ci sono arrivato anche mediante molti esperimenti. Ho avuto persone molto qua-lificate che a 18/19 anni insistevano e mi dice-vano che a differenza di molti coetanei io non avevo ancora maturato il mio stile. Questa cosa mi ferì ma è stata una ferita costruttiva, tant’è che il mio lavoro, al momento è riconoscibilis-simo. Qualcuno, un po’ sarcasticamente, dice: “se hai visto un quadro di Coredo li hai visti tut-ti”. Però è proprio questo, in una certa maniera, che voglio trasmettere, magari cambiando sog-getto. sono sempre favorevole alla sperimenta-zione però c’è sempre questa linea pesante che marca i contorni… questo stile è il mio biglietto da vista, anche perché omaggia il fumetto. il fu-metto rappresenta per me il filo conduttore di tutta la mia carriera artistica.

Quindi quando dipingi un quadro hai anche in mente una storia?Decisamente sì, infatti molti dei miei soggetti sono frame di opere cinematografiche che ho amato… perché dal fumetto al cinema il passo è brevissimo. bat Man, spider Man… il cinema ultimamente si ispira molto al fumetto e viceversa: e la cosa è posi-tiva per entrambi! io nelle tele, facendo l’occhiolino a Linchtenstein sicuramente, rappresento scene dei film: le persone vedono il quadro e immedia-tamente la visione corrisponde ad un loro ricordo emotivo. Quindi, in questo senso, mi piace che mi si dia del “commerciale”.

Hai parlato di fumetto, cinema, arte... in questa tua visone del mondo come posizioni la musica?

Parlando della musica italiana, da monzese quale sono, io sono patriottico: mi sono sempre piaciuti i bluvertigo, di conseguenza battiato. Mi piacciono molto anche gli anni ‘80, da David bowie a Mi-chael Jackson, Madonna, Duran Duran, i Depeche Mode… ma mi piace molto anche il rock! Dal pun-to di vista dello stile e della grinta, ad esempio, uno dei miei modelli e Mick Jagger! io adoro i rolling stones! se dovessi scegliere, sai che spesso ti chie-dono beatles o rolling stones, io sono decisamen-te pro rolling stones!

a proposito di fumetto. oggi vanno molto di moda i giapponesi, le anime. Cosa ne pensi?io adoro il fumetto italiano, i miei modelli di ri-ferimento sono Milo Manara, Andrea Pazienza e anche la sergio bonelli Editore che secondo me è fortissima.

è sempre più difficile riuscire a vivere facendo quello che si ama e per cui si è studiato, specie in italia… tu come hai superato questa problema?io credo di averlo superato varcando i confini nazionali…io, per esempio in russia, firmo au-tografi… Quando arrivo io c’è la televisione e mi fanno pubblicità radiofoniche: qui, in italia, gestisco il ristorante di papà! Questa cosa mi rende più forte, più cinico e più sarcastico nei confronti dell’italia. non ne parlerei mai male, non voglio nemmeno dire che l’italia non è an-cora pronta per me, forse sono io a non essere pronto per l’italia.

Com’è nato questo avvicinamento con la russia? in maniera molto “turistica”. Ho spalleggiato un mio amico la cui mamma ha un’agenzia viaggi. Dovevamo accompagnare degli studenti americani in questo viaggio-studio in sicilia. Mi occupavo, oltre ad aiutarli con la lingua (io parlo molto bene inglese), di controllare che non corressero nei corridoi, che non facessero casini e non si ubriacassero! Durante questo soggiorno in sicilia io e il mio amico, che poi è diventato il mio agente, abbiamo conosciuto questa ragazza russa, olga, la quale ci disse es-sere una Pr di una società molto importante in russia che organizza eventi a cui sono invitati grossi esponenti politici di Mosca e san Pietro-burgo. Dopo un mese, e dopo aver visto i miei quadri, mi chiamò per chiedermi se volevo fare una mostra in russia… e andò benissimo! Ci fu una grande affluenza di persone da tutto il mondo: scozzesi, inglesi, ecc.La serata era a tema italiano, si beveva il vino ed io ero l’ospite italiano che esponeva i quadri. Ho ven-duto molto e ho notato l’interesse vivo delle per-sone, forse perché in russia sta tornando di moda l’italian style: ci amano. i russi non bevono più la vodka ma il vino italiano!

Conosciamo anche la persona Coredo. Credi negli extraterrestri?Voglio crederci, sono un sognatore, un accanito lettore di fumetti e vorrei anche essere morso da un ragno e acquisire superpoteri!

Che rapporto hai con la religione?Credo che esista un Dio, non sono praticante ma cerco di bestemmiare il meno possibile.

Quanto l’amore, o comunque i sentimenti pas-sionali, influiscono sulla tua creatività? nei momenti di contrasto o depressione sei creati-vo oppure “tiri giù la serranda”?io penso che l’amore sia l’assoluto protagonista di tutto quello che ho iniziato a fare. inoltre io adoro le donne e sono la mia fonte d’ispirazione nella mag-gior parte dei miei quadri. Ho iniziato a fare tele e a chiamarmi Coredo a 19 anni. Producevo tanto perché ero entusiasta. Circa sei anni fa conobbi due persone estremamente importanti nella mia vita, con le quali cominciò questo rapporto molto stra-no, perché erano gemelle. Fu un rapporto molto morboso, io le amavo entrambe e loro mi amavano tantissimo. Ero gelosissimo. se una stava con me e l’altra usciva io non stavo bene. Ero una persona opprimente. Alla lunga questo rapporto era diven-tato deleterio per tutti e tre ed io avevo smesso di dipingere perché mi dedicavo interamente a loro. Quando la cosa finì, nella maniera più tragica possibile, mi ritrovai solo, come chiuso in questa cupola di vetro, avevo perso anche gli amici. Ero depresso e tristissimo. grazie alla mia famiglia e a mio padre in particolar modo, pian piano ne sono uscito ed ho ricominciato a dipingere… anche se un po’ meccanicamente. Fino a quando il mio amico, silvio, mi disse: vieni in sicilia con me. E qui la sto-ria si chiude: come sai ho conosciuto olga, c’è sta-ta la svolta e sono partito per la russia. Quindi si può dire che in qualche modo lo devo alle gemelle!

Che rapporto hai con gli animali?Credo che gli animali, in particolare i cani, dovreb-bero esserci d’ esempio. io ho adottato un levriero, una femmina, che veniva dalla spagna dove era sfruttata per le corse. Vederla adesso felice in casa mia è una gioia. Ho fatto anche volontariato, a gerno, in una clinica veterinaria.

Come possiamo seguire i tuoi lavori?seguitemi su Facebook e sul mio blog coredouni-verse.blogspot.com e su Facebook Coredo salerno. io non vorrei diventare un artista quotato di cui nessuno, però, conosce la faccia: ci tengo molto alla mia immagine e anche al mio viso! Per assurdo, in futuro, potrei non dipingere più ma essere famoso come artista perché sono Coredo. Paradossalmen-te, piuttosto che esporre in una famosa galleria a Milano, preferirei essere invitato al Chiambretti night o ad un reality!

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EmErGEnZa GattiL’agosto 2011 non sarà ricordato solo per l’ecce-zionale ondata di caldo ma anche per un’altret-tanto eccezionale emergenza gatti: si è arrivati a oltre 180 felini accolti presso il canile/gattile di Monza, di tutte le età ma più spesso micini di po-chi giorni. Chi li porta il più delle volte afferma di averli trovati, ma spesso il dubbio è che siano il frutto di una gravidanza indesiderata della propria micia che non si è mai voluto sterilizzare. Così ci si svuota la coscienza perché non si abbandonano per strada i piccoli e… si riempie un gattile ormai al collasso!

rECord di aCCalappiamEntiil difficile periodo economico ci ha messo di fronte a una nuova realtà: molte persone che fino all’an-no scorso erano solite portare il proprio cane in pensione, quest’anno, per risparmiare, hanno pre-ferito affidarlo ad amici o conoscenti. Volenterosi, magari, ma spesso poco esperti nella sua gestione. il risultato: nel solo mese di agosto sono entrati in canile accalappiati o recuperati dai volontari EnPA ben 50 cani. Fortunatamente la maggior parte è risultata microchippata ed è stata riscattata dai legittimi proprietari dopo qualche giorno.

maltrattamEntinon sono mancati, purtroppo, gravi episodi di maltrattamenti. Venerdì 19 agosto è stato rin-venuto in una cascina un pastore maremmano morto da qualche ora legato a una grossa catena di ferro. Vicino a lui né un riparo né tracce di cibo o di acqua. nello stesso “venerdì nero” è stata re-cuperata dai Vigili del Fuoco in un piccolo canale, immersa nell’acqua fino alla gola, una cucciola di cane terrorizzata, risultata poi essere totalmente cieca. il dubbio è che qualcuno abbia voluto libe-rarsene con un’azione di un vigliaccheria e di una crudeltà senza limiti.

“proFESSionE” volontario

Volontariato fa rima con la voglia di rendersi utile a qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto. Che siano anziani, bambini, malati o animali, poco importa: il volontario è una persona che decide di mettere a disposizione il suo tempo per dedicarsi a quanto gli sta più a cuore. nella nostra provin-cia è possibile dedicarsi alla tutela degli animali entrando a far parte dell’EnPA (Ente nazionale Protezione Animali). La sezione di Monza e brianza gestisce dal 1983 il canile/gattile di Monza di via buonarroti 52, oggi convenzionato con 12 Comuni. Ma non tut-ti i 150 volontari (tanti, ma mai abbastanza!) si occupano esclusivamente degli ospiti del canile/gattile - che contano anche conigli, capre, pecore e galline! L’associazione è impegnata anche su altri settori, come le segnalazioni di maltratta-menti, il recupero e pronto soccorso di animali in difficoltà (compreso moltissimi selvatici), le colo-nie feline, l’organizzazione di numerosi eventi e banchi a tema, il controllo post-affido degli ani-mali adottati presso il canile/gattile (circa 900 nel 2010), e l’erogazione di informazioni e consigli di ogni genere ai cittadini che contattano la nostra sede operativa.

l’identikit del volontarioogni volontario ha un proprio background e una propria identità, dal liceale che finalmente ha rag-giunto la maggiore età e non perde un solo se-condo per “arruolarsi”, fino a un esiguo gruppo di over-60. A volte i volontari mettono a disposizio-ne le proprie competenze professionali o pratiche: così lo studente di medicina veterinaria assiste i nostri veterinari durante le visite e interventi de-gli ospiti al canile; l’avvocato dà il suo contributo nelle vicende legali; l’educatore cinofilo segue i cani con problemi comportamentali; l’appassio-nato del fai-da-te dà una mano preziosa nel risol-vere i problemi tecnici che, in una struttura non

propriamente moderna come quella del canile di Monza, sono all’ordine del giorno. insomma, per tutti c’è sempre tanto da fare!

Come si diventa volontario il colloquio/incontro conoscitivo per gli aspiran-ti volontari si tiene ogni giovedì sera alle 21.30 presso la sede operativa di via Lecco 164 (senza appuntamento). L’impegno minimo richiesto è di mezza giornata alla settimana, mattina o po-meriggio, oppure presso la sede anche la sera. Per altre info, visitate il sito www.enpamonza.it Volontariato.il lavoro, come avrete capito, è sempre tanto e sembra non finire mai, ma la passione e la con-vinzione di aver fatto, nel proprio piccolo, qual-cosa di importante ripaga abbondantemente del tempo e della fatica che si sono spesi. La “profes-sione” del volontario, in fondo, è tutta qui.

in cucciadue chiacchiere a quattro zampe

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DOMENICA 2 OTTOBRE 2011

BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

in occasione delle giornate degli animali

San Francesco d’Assisi

programma della manifestazione

Monza_Ex Mercato Ortofrutticolo di via Procaccini ang. via Mentana

Via Lecco, 164_20052 Monza_Mi_t. 039 388304_f. 039 [email protected]

FATTORIA DIDATTICAUn caloroso invito è rivolto ai bambini di ognietà ai quali è dedicata la divertente iniziativa “ANIMALI PER UN GIORNO”Abili truccatrici trasformeranno i più piccoli in simpatici animali. Potranno inoltre disegnare la maglietta con il proprio animaletto preferito per subito indossarla.Divertimento assicurato per i bimbi che potranno conoscere cani, gatti, animali da cortile ed altri piccoli amici domestici.

A4 col.benedizione 2011.indd 1 09/09/11 13.22

un’EstAtE in CAniLEstorie di ordinario (e straordinario) lavoro

La storia della bellissima cucciola simil-pastore tedesco di circa 40 giorni, bat-tezzata susy, è a lieto fine. Adottata il giorno stesso del soccorso dalla volon-taria simona, è entrata a far parte della grande famiglia a quattro zampe di si-mona e del marito Marco, tra cui anche due scafatissimi mici non vedenti, pro-prio come lei.

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Cento concorrenti, una mazza, una pallina, il fiume Lambro e lo storico ponte di san gerardino hanno fatto da cornice alla se-conda edizione dello spettacolare “Golf sul lamber”.

La competizione consisteva in una gara nel-la quale i partecipanti, posizionati su un palco alto due metri situato sopra al pon-te, dovevano cercare di mandare la pallina all’interno di un cesto di quattro metri di diametro situato sulle acque del fiume su di una piattaforma di sedici metri quadri. in alternativa potevano tentare di fare “buca” in un vero e proprio putting green di nove metri quadri, posizionato a sessanta metri sempre sulle acque del Lambro. il gioco in sé e il fascino per quel tiro in pieno centro storico hanno portato molti appassionati, amatori, professionisti e anche tanti curiosi, ad assistere all’intera competizione che si è svolta giovedì 15 settembre.nei giorni antecedenti alla gara sono arriva-ti agli organizzatori oltre cento iscrizioni di amatori tesserati F.i.G. (Federazione ita-liana Golf) e per motivi di tempistica si è optato per bloccare gli iscritti a quota cento. Durante il caldo pomeriggio son state pro-poste due gare, una per gli amatori ed una per i professionisti. nella gara dei “profes-sionisti” si son sfidati anche dei giocatori campioni del mondo. diego Sala è uno degli ideatori e organizzatori di questo particola-re evento in collaborazione con unifi Com-munication. Per l’immediato futuro “Golf sul lamber” potrebbe avere due compe-tizioni “sorelle” in altre località lombarde. sono, infatti, in progetto una gara golfistica sul lago di Como ed una sulla neve in una meta ancora da stabilire.secondo gli esper-

ti della manifestazioni il golf, negli ultimi anni, sta diventando sempre più un gioco “popolare” e sempre meno uno sport d’élite come era un tempo. sempre più persone af-frontano con una mazza in mano il green (il percorso su cui si trovano le buche dove bi-sogna infilare le palline), in uno sport dove

concentrazione, precisione, calma e tecnica sono doti fondamentali se si vuole diventare degli ottimi giocatori. Anche molti bambi-ni e ragazzi giovani si sono avvicinati al golf cercando di imitare i nostri campioni italia-ni. suggestivo è stato il tiro provato, durante la manifestazione, dal piccolo Luca di soli tre anni accompagnato da mamma e papà, anch’essi in gara.L’unico handicap di que-sto sport, oltre all’oggettiva difficoltà di fare buca in meno colpi possibili, sono i costi forse ancora troppo eccessivi. Come per ogni disciplina sportiva i costi variano a seconda della qualità dei materiali scelti. Però se si pensa che per un equipaggiamento “usato” il costo si aggira intorno ai trecento euro, si può facilmente intuire che è ancora uno sport dove l’approccio è ancora caro. in ag-giunta per poter giocare bisogna obbligato-riamente iscriversi a un club e le cifre sono decisamente alte. Comunque le cose stan-no migliorando e la federazione sta facendo ogni sforzo per far sì che un numero sempre maggiore di appassionati si dia da fare con una mazza in mano. E manifestazioni come “golf sul Lamber” vanno proprio in questa direzione.

a Monza il golf è diventato acquaticodi luca vanni

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sportivaMEntEmonza e brianza in movimento

Dario allevi, il presidente della provincia di Monza e Brianza, si cimenta sul campo della manifestazione.

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una forza propulsiva e creativa.

Con le nuove riforme tante ore di pratica e laboratorio sono state tagliate e molti istituti stanno diventando licei artistici. Quanto è importante per te la pratica?Partirei dalla premessa che a livello generaziona-le, è difficile avere le idee chiare. Molto spesso dei genitori troppo ingombranti decidono ancora per i figli come si debbano orientare, e così fanno mancare ad un giovane le basi e la curiosità. E’ già difficile poter scegliere. A mio parere poter fare tante ore di laboratorio è una possibilità pre-ziosissima. Piuttosto che uniformare ad un pro-gramma legato alle normative, la cosa fondamen-tale è dare la possibilità agli insegnanti di avere un metodo sperimentale. Io sono stato contento di poter studiare cose diverse in una situazione come quella che ho vissuto io, proprio perché l’individuo insegnante poteva fare la differenza. E all’Isa è pieno di insegnanti fantastici che non sono solo quelli che seguono il programma ma anche quelli che ti aiutano dopo scuola se devi fare la tesi di maturità, ti aprono il laboratorio. Io ho imparato tantissime cose grazie a personaggi come Flavio Pressato, Lino Gerosa… questi per me sono uomini profondamente appassionati di quello che insegnano e quindi non fanno parte necessariamente di un sistema scolastico. Io sono dalla parte delle persone piuttosto che del-le prassi di sistema.

Il binomio studi artistici e lavoro sembra divaricarsi sempre di più: c’è una grande difficoltà a poter vivere con l’arte impa-rata a scuola. Ho visto fra le tue realiz-zazioni degli auricolari di un noto brand personalizzati tramite la tua opera grafi-ca. Un matrimonio ben riuscito fra arte e marketing. Che consiglio ai giovani che, usciti da scuola, devono iniziare a lavora-re con la loro arte?Oggi la situazione economica e sociale è difficilis-sima. C’è una vecchia generazione che specula sui giovani. Si è diffusa, oramai, l’abitudine da parte di aziende affermate di prendere i giovani in stage gratuito, con la scusa di insegnare loro come si lavora, senza, però, la minima intenzio-ne di passare poi ad un’integrazione nell’organi-co aziendale. I ragazzi vengono presi e spremuti, le loro idee vengono saccheggiate ed essi talvol-ta svolgono persino compiti che i loro datori di lavoro non saprebbero fare, senza ricevere com-pensi. Ai miei tempi, almeno, un riconoscimento economico di solito era pattuito. E’ un mondo saturo. Tuttavia bisogna anche dire che spesso i ragazzi non hanno la perseveranza di sbatterci

la testa per anni, provarle tutte e provarci anco-ra. Ed anche la perseveranza è necessaria, oggi come anni fa. Ci sono fasi che bisogna passa-re, esperienze su cui farsi le ossa: lo snobismo dei galleristi, il non essere pagato, opere rubate perché non avevo rilasciato una bolla d’accom-pagnamento, ecc. Sono cose in cui mi sono im-battuto per anni e solo negli ultimi due posso dire di avere goduto di qualche gratificazione.Tu poi citavi gli auricolari che ho realizzato…li reputo un bell’esempio di arte applicata di cui Bruno Munari (Ndr. 1907-1998, artista e desi-gner milanese) è stato un capostipite. Dell’arte applicata mi piace soprattutto il riconoscere il mio tratto, un frammento della mia arte, nella vita quotidiana di tante persone, in questo caso “vederla indossata”. Il solo consiglio che posso dare è di credere nel proprio talento e lavorare tantissimo, conoscere altre realtà, viaggiare per ampliare la propria prospettiva e focalizzare la propria ottica.

Sempre in tema di Villa Reale, dove ha sede l’Isa, l’hanno scorso sei stato pro-tagonista di un dj set fantastico, a cielo aperto con, come sfondo, la Villa Reale colorata da luci proiettate, raccontaci di questa esperienza?L’amore profondo che puoi provare verso la Villa Reale è strano da spiegare. E’ uno spazio istitu-zionale, ci ho studiato dentro però, in sé, tutto quello che concerne la Villa Reale, dentro di me, è uno spazio armonico. AreaOdeon (associazio-ne culturale che promuove arte e cultura con-temporanea e che coinvolge sia artisti locali che stranieri ad operare nel nostro territorio www.areaodeon.org), ha rielaborato al computer ogni parte della Villa Reale ricolorandola con fasci di luce in una manifestazione di videoarte applicata. Io non ho visto neanche a Berlino una cosa del genere, dei lavori più belle e più grosse (Ndr. trat-tasi di visual mapping, proiezioni architetturali). La mia città mi ha messo di fronte alla possibilità

Nella Pagina precedente:Fluon Andy

Villa Reale di Monza visual mapping by AreaOdeon,

dj set Andy

A fianco:Lady party opera di Andy

[ CLOCHART ]

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Adesso Gus Gus si è preso un po’ di vacan-za: è stato sistemato in un container e dopo aver attraversato l’oceano Atlantico a bordo di una nave, arriverà nei pressi di mon-za verso la metà di ottobre, esattamente a Giussano, presso la carrozzeria La Fenice, dove è nato. già, perché Gus Gus è un’auto, in termine tecnico uno “streamliner”: i let-tori più attenti di trantran se lo ricorderan-no di certo, visto che ne avevamo parlato sul numero di dicembre dello scorso anno. Fa-bio montani, 51 anni, il pilota e il “moto-re” del progetto, studiato dal politecnico di milano, voleva andare sulla pista del lago Salato di Bonneville nello stato america-no dello utah, per stabilire il nuovo record di velocità durante lo Speed Week di metà agosto. E ce l’ha fatta! E’ il primo italiano a scrivere il suo nome sull’albo d’oro e ha sta-bilito il record di velocità a 494, 5 chilome-tri orari, battendo abbondantemente il pre-cedente record, stabilito nel 2003, di 460 km/h. un vero e proprio missile. Abbiamo chiesto a Fabio Montani di farci da repor-ter. Ecco quello che ha scritto per trantran.Per velocità si intende la velocità media regi-strata tra il quarto e quinto miglio della pista.se un concorrente batte il record esistente nel primo passaggio, deve ripetere una se-conda volta la prova entro 4 ore e le due ve-locità ottenute vengono a loro volta media-te. Per velocità record si intende la velocità media delle due prove.i primi cinque run (per “run” si intende una prova) sono stati obbligatoriamente dedica-ti ai vari passaggi di categoria della licen-za di pilota in quanto io ero un debuttante a bonneville. nel record run ho ottenuto le seguenti velocità: 299,564 Mph al pri-mo passaggio e 301.151 Mph al secon-

do, che ha determinato il nuovo record di 300,357 Mph vale a dire 494,5 chilome-tri orari). Avrei voluto, e potuto, migliora-re il record, ma il giorno dopo le condizioni meteorologiche me l’hanno impedito: poco dopo la metà del percorso, dopo il miglio 3, sono stato costretto ad azionare il paraca-dute di frenata per riprendere il posteriore della vettura che non si stabilizzava a cau-sa delle fortissime raffiche di vento laterali.

sono comunque felice di avere ottenuto il nuovo record mondiale di categoria per au-tovetture fino a 4,2 litri di cilindrata con motore aspirato e soprattutto: - di avere realizzato l’automobile italiana più veloce in assoluto- di essere il pilota automobilistico italiano più veloce in assoluto- di avere ottenuto il primo record mondiale

di velocità italiano a bonneville e in soli 6 run-di avere ottenuto da debuttante e in in soli 5 run l’accesso al prestigioso 300 mi-les Chapter Club che dà diritto al “cap-pello blu 300”. il club è riservato ai pilo-ti che hanno ottenuto una certificazione di velocità superiore a 300 Mph (482, 7 chilometri l’ora) e che accoglie in tut-to una settantina di piloti di tutti i tempi. Adesso cosa ho intenzione di fare? svilup-pare gusgus con un motore decisamente più potente e stabilire un altro record. Per-ché un record tira l’altro...

Gus Gus ha fatto il record

sportivaMEntEmonza e brianza in movimento

fabio Montani ci racconta del suo successo in pista.

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rinnovabili E ritorno Economico?

Per capirne di più in materia di energie rinnovabili incontriamo Paolo nava, titolare della nava srl Co-struzioni Elettriche, azienda che nasce nel 1990, occupandosi prevalentemente di impianti elettrici. tanto si parla di energia rinnovabili ma poco, spesso, se ne capisce. Ci spieghi lei che se ne occupa da anni, come orientarsi nel vasto pa-norama delle energie rinnovabili…Effettivamente è dal 2001 che abbiamo iniziato ad occuparci anche di fonti rinnovabili che credia-mo fortemente essere il futuro. nello specifico ab-biamo maturato una grande esperienza nella pro-gettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici ma non solo: oggi le tecnologie a disposizione sono molteplici anche nel campo delle rinnova-bili, per questo la soluzione migliore per ogni tipo di cliente va individuata caso per caso mediante uno studio approfondito. Quando abbiamo ini-ziato nel 2001 la tecnologia fotovoltaica non era ancora supportata dalle politiche legate al Conto Energia e, a dieci anni di distanza, siamo contenti di constatare che anche scelte politiche di questo tipo vanno nella direzione di voler sviluppare una cultura del risparmio energetico e dell’indipen-denza energetica anche per il privato. in anni di esperienza ci siamo accorti di quanto sia importante proprio lo sviluppo della cultura delle fonti rinnovabili nei confronti delle quali il consumatore, in particolar modo l’utente privato, tende sempre a manifestare una certa diffidenza. Per questo motivo noi teniamo molto a spiegare ai nostri clienti i meccanismi di funzionamento del-le principali tecnologie pulite da noi proposte in modo che sia realmente in grado di comprendere perché, valutato il suo specifico caso, lo indirizzia-mo verso un determinato sistema di produzione energetica piuttosto che verso di un altro.oltre al fotovoltaico, che permette la produzione di energia elettrica direttamente mediante la tra-sformazione dei raggi uVA provenienti dal sole, offriamo impianti geotermici, aerotermici ed idrotermici, ma queste tecnologie sono ad oggi, almeno in italia, meno diffuse e dunque meno note. La geotermia, come dice il nome stesso, produce energia partendo dal calore presente nel sottosuolo, l’aerotermia produce energia a partire dall’aria mediante una macchina che “abbraccia l’aria” e la traduce in energia con rendimenti va-riabili a seconda delle stagioni, e, infine, c’è l’i-drotermia, la tecnologia mediante cui si produce energia a partire dall’acqua.

a livello pratico quali sono i vantaggi per l’u-tente privato?oltre al vantaggio ambientale c’è un’indiscutibi-le tornaconto economico dato dalla produzione di energia elettrica che poi, in caso di esubero rispetto ai consumi, viene reintrodotta nella rete nazionale generando un valore per il produtto-re privato. oltre a questo c’è anche una forma di incentivo regolamentata dalle singole regioni. raccontato in breve è previsto un incentivo del-la durata di vent’anni dalla data di installazione dell’impianto. Questo per gli impianti fotovoltaici, per quanto riguarda, invece, le pompe di calore, ossia gli impianti basati sul principio geotermico, si ha un grande vantaggio ambientale in quan-to è possibile riscaldare gli ambienti domestici e produrre acqua calda ad uso sanitario senza al-cuna emissione di Co² nell’atmosfera, in quanto la produzione di energia è data da uno scambio termico fra la temperatura presente nell’ambiente e quella nel sottosuolo. Al di là dell’aspetto am-bientale c’è poi l’enorme vantaggio economi-co dato dal rendersi indipendenti dai carissimi combustibili fossili normalmente utilizzati negli impianti di riscaldamento domestico, e dunque dai principali monopoli di case di distribuzione energetica, cosa che si traduce in un risparmi an-nuo di oltre 2000 euro a seconda della superfi-cie da riscaldare, mentre il costo di installazione dell’impianto non si differenzia molto da quello per l’installazione di un tradizionale impianto di riscaldamento a metano.una soluzione, dunque, alla portata anche dell’u-tenza privata, molto diffusa, già da decenni, nei paesi del nord Europa e in zone come il trentino- Alto Adige, ma che nell’resto del nostro paese è ancora poco diffusa. L’obiettivo, a cui ora è pos-sibile ambire, è quello della casa ad impatto zero e completamente indipendente dal punto di vista energetico. Certo oggi un sistema completamen-te autonomo può apparire a molti ancora molto dispendioso, ragione per cui molti optano per si-stemi integrati, ma in realtà il margine di ammor-tamento economico è davvero vantaggiosissimo nel medio-lungo periodo. bisogna, inoltre, con-siderare che una casa priva di emissioni ed au-tonoma energeticamente è un immobile dall’al-tissimo valore di mercato in linea con le direttive per le costruzioni di nuove residenze e, dunque, è un investimento che mostra il proprio valore nel tempo. Per questo, anche il privato può ambire ad

investire sulle rinnovabili in quanto è una forma di investimento che si affianca e rivaluta “investi-mento nel mattone”. Questo perché per avere una casa ad impatto zero bisogna implementare più tecnologie in grado di sopperire ai bisogni elettrici e termici ma il risultato è un immobile che non avrà praticamente più costi di gestione annua.

ma questi impianti basati sull’utilizzo delle rinnovabili funzionano bene? Hanno alti costi di manutenzione? Ci tengo a ribadire che queste che per molti di noi sono “novità” sono in realtà tecnologie in uso già da moltissimi anni, oltre un ventennio, in altri pa-esi dai climi perlopiù molto più rigidi del nostro e meno assolati della nostra brianza, e, dunque, sono tecnologie assolutamente collaudate ed affi-dabilissime. nel caso di un impianto geotermico la parte inerente le sonde e l’impianto collocato nel terreno è pressoché eterna e non necessita affatto di manutenzione. La pompa di calore, è la sola parte che può richiedere interventi manu-tentivi ma né più né meno di una caldaia tradi-zionale, con l’importante differenza però che un eventuale guasto non può in nessun caso essere un pericolo per chi in quegli ambienti ci vive come nel caso di una caldaia a gas: la pompa di calo-re è solo un “motore” che innesca lo scambio di temperature fra la casa e il suolo, quindi sicurezza prima di tutto! Quindi, ripeto, l’investimento è iniziale ma poi le spese si abbattono fino allo zero: bisogna avere solo un briciolo di lungimiranza per comprendere che quella che sembra una spe-sa di avvio sostenuta da subito si tradurrà in un risparmio per la vita e, quindi, in un investimento altamente vantaggioso.

Queste tecnologie sono abbicabili solo al nuo-vo o possono essere utilizzate anche in fase di ristrutturazione di immobili già esistenti, ma-gari addirittura edifici storici?Possono essere applicate ovunque e, con lo studio del singolo caso, è possibile formulare il progetto per un impianto che, in quel caso specifico, sia quello in grado di ottimizzare al meglio la spesa armonizzando la produzione energetica con un ottimale isolamento termico degli ambienti, cosa che spesso viene sottovalutata ma che è impor-tantissima.

un investimento in ambiente e sicurezza alla portata di tutti.

Per saperne di più www.costruzionielettriche.it Per info e contatti [email protected]

Da un manuale di profiling: “i serial killer organizzati hanno le seguenti caratteristiche: aggrediscono in modo pianificato; nascon-dono il corpo, le armi e le possibili prove; trasportano il cadavere; durante il crimine mantengono un’emotività controllata. invece i serial killer disorganizzati hanno le seguen-ti caratteristiche: aggrediscono in modo non pianificato; lasciano una scena del crimine caotica; lasciano il cadavere in vista sul luogo dell’omicidio; non si curano di nascondere né armi né tracce”.Forse esagero. Però è vero che il pendolare me-dio vive nel timore. smettetela di interrogarvi su che tipo di serial killer siete e datemi retta.

Dicevo che il pendolare medio vive nel timo-re. innanzitutto nel timore di essere derubato sui treni. infatti fino a poco tempo fa i professionisti del borseggio preferivano prendere di mira i turisti o i viaggiatori saltuari, categorie di viaggiatori facilmente riconoscibili. Eviden-temente però la crisi economica si è fatta sentire anche per i borseggiatori che quindi sono stati costretti a ripiegare su un mercato che fino ad oggi avevano trascurato: il mer-cato dei pendolari. Portare a casa la pagnot-ta però per i borseggiatori non è certo facile. innanzitutto il pendolare medio gira con po-chissimi soldi in tasca visto anche lo stipen-dio che prende. inoltre il pendolare medio viaggia verso l’obiettivo, talvolta in piccoli

branchi, talvolta da solo, senza voltarsi mai indietro e senza dare retta a nessuno. infine il pendolare medio si muove in modo compat-to, quasi aerodinamico: non porta borse svo-lazzanti, ma borse a tracolla tenute attaccate al corpo. non tiene nessuna cerniera aperta e non porta il portafogli nella tasca dietro dei pantaloni, nemmeno d’estate.Va bene. sui treni il massimo rischio che si corre è quello di essere derubati. Ma anche nelle stazioni non sempre ci si sente al si-curo. D’altronde le stazioni e i loro dintorni sono sempre state zone storicamente perico-lose e hanno attirato da sempre anche per-sone poco raccomandabili. Ciò accade un po’

per via del fatto che le stazioni garantiscono un tetto sopra la testa a tutti e un po’ per via del fatto che le stazioni sono un luogo di op-portunità di guadagno lecito ed illecito. Lo abbiamo capito da soli. sui treni dobbiamo badare a noi stessi senza aspettarci un even-tuale aiuto da parte di un capotreno che non c’è mai quando serve. Però nelle stazioni toc-cherebbe alle forze dell’ordine garantire la si-curezza dei viaggiatori. La Polizia Ferroviaria, la cosiddetta Polfer, è però oberata di lavoro e di emergenze: riceve le denunce dei borseg-giati, seda le risse tra gli ubriachi, placa gli animi dei viaggiatori imbufaliti con le Ferro-vie, fa da scorta alle autorità che arrivano o partono con i Frecciarossa, cerca i minorenni scappati di casa, controlla le valigie lasciate

incustodite, riconsegna ai Consolati i turisti smarriti e via dicendo. oltre a ciò la Polfer tenta di prevenire i reati. E qui fa quel che può. il primo strumento di prevenzione sono i controlli a campione (che vuol dire a casac-cio) dei documenti, soprattutto degli extra-comunitari, per capire chi circola in stazione e nei paraggi. non sottovalutiamo il controllo casuale dei documenti perché è un deterren-te formidabile, soprattutto nei confronti della piccola criminalità. il secondo strumento di prevenzione – per i crimini meno spicci e un po’ più di alto li-vello come quelli legati al traffico di stupefa-centi - è il cane antidroga che scorrazza alla testa dei convogli in stazione Centrale e che è tenuto al guinzaglio da un riconoscibilissimo agente in borghese. oltre all’apporto dato dalle forze dell’ordine non va dimenticato che anche le Ferrovie fanno di tutto per scoraggiare la criminalità, soprattutto quella spiccia e soprattutto nelle stazioni dato che le hanno riempite di teleca-mere e che le hanno molto meglio illuminate rispetto ad un tempo. Ma per i grandi crimini cosa viene fatto?Anche qui le Ferrovie qualcosa fanno. Per esempio impediscono l’attività ai serial killer organizzati. E infatti come potrebbe organiz-zarsi un serial killer con le Ferrovie? Pianifica l’omicidio per una data ora, ma il treno è in ritardo. Cerca di nascondere il corpo nei ba-gni, ma li trova chiusi. Prova a gettare l’arma dal finestrino, ma lo trova incastrato. inoltre, data la ressa, i testimoni sarebbero ovunque e le porte bloccate impedirebbero la fuga. non ci credete? Anni fa - e questa non è una storia - le Ferrovie liguri videro le gesta del più importante serial killer italiano: Donato bilancia. secondo voi che tipo di serial killer era? ovviamente non poteva che essere un serial killer disorganizzato.

(in)sicurezza

pEndolarEil viaggio quotidiano è per me una vocazione

di Juri casati

e infatti come potrebbe organizzarsi un serial killer con le ferrovie? pianifica l’omicidio per una data ora, ma il treno è in ritardo.

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siamo oggi ospiti del particolarissimo Joe Barret-to, in via g. Ferrari, 2 a Monza, un ristorante in-teramente arredato con mobili originali anni ’50 che gronda italianità da tutti i pori: dalle foto agli oggetti e, soprattutto, ai prodotti artigianali, ac-curatamente selezionati fra le eccellenze prove-nienti da ogni regione della penisola, che vi ven-gono venduti come in una bottega d’altri tempi. E’ il titolare, salvatore salerno, a spiegarci la fi-losofia che regola le scelte gastronomiche pro-poste dal locale, incentrate su di una cucina che propone piatti semplici in cui la materia prima la fa da padrone:“Amiamo stare a tavola. Amiamo girare l’italia alla ricerca di sapori antichi e genuini. Amia-mo il nostro Paese e le sue prelibatezze. in ogni regione cerchiamo il meglio, quei prodotti tipi-ci che non si trovano sugli scaffali dei super-mercati, ma nelle botteghe, nelle osterie, nelle macellerie, nelle enoteche, nei vecchi frantoi, nei pastifici, nelle aziende agricole. Li cerchia-

mo nei nostri viaggi, li troviamo attraverso le segnalazioni di amici. E’ così che abbiamo sco-perto l’antica macelleria Falorni di greve in Chianti fondata nel 1729, i migliori salumi della tradizione toscana, o ancora l’indiscussa qualità della pasta di massimo mancini mar-chigiano innamorato delle sua terra, dei suoi campi del suo grano, o maria perrone che da generazioni a Calizzano, nell’entroterra savone-se, prepara artigianalmente e senza conservanti funghi sott’olio di eccezionale qualità, o anco-ra paolo petrilli (la motticella), uno degli ultimi coltivatori che a Lucera coltiva il vero pomodoro san Marzano, e delfino di Cetara con la sua colatura di alici presidio slow food. o ancora la Bottega delle Carni a san Qui-rico d’orcia, garante delle migliori carni di chianina, massimo pezzani col suo culatello presidio slow food. dionigi, agnese e Giulia del Prosciuttificio marco d’oggiono (a oggio-no terza generazione ma la stessa passione di sempre nella produzione del miglior prosciutto crudo dolce mai provato) e vincenzo Spinosi un maestro nella produzione dei maccheron-cini di Campofilone, la pasta di Gragnano e

tanti altri… Per questo mi piace dire che venire da noi è un po’ come partire per un viaggio, un viaggio gastronomico alla riscoperta degli an-tichi sapori d’italia. in linea con questa nostra impostazione che tende a privilegiare l’eccel-lenza dei sapori mediante preparazioni sempli-ci incentrate su ingredienti di altissima qualità, oggi abbiamo scelto di presentarvi un piatto di semplicissima esecuzione ma davvero preliba-to, un carpaccio di salmone con bottarga di muggine di orbetello e scaglie di pecorino.Mondate le insalate e disponetele sui piatti. Adagiatevi, quindi, il salmone affettato molto sottile, la bottarga tagliata a lamelle ed il pecori-no sardo. Condite il tutto con sale, pepe ed una salsa preparata con succo di limone, finocchiet-to tritato, ed olio extra vergine d’ oliva. solo un piccolo consiglio: preparate questo piatto una quindicina di minuti prima di servirlo in modo che il salmone abbia il tempo di marinare leg-germente ed assorbire al meglio gli altri sapori. il piatto è già pronto: buon appetito!”

i sEGrEti dEllochEfricette e trucchi in cucina

CArPACCio Di sALMonE Con bot-tArgA Di MugginE Di orbEtELLo E

sCAgLiE Di PECorino.

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400 gr. di filetto di salmone fresco finemente tagliatoBottarga di muggine d’orbetello, a piacerepecorino sardo, a piaceresucco di mezzo limone2 rametti di finocchietto selvaticosale, pepe, olio extra vergine. q.b.

inGrEdiEnti pEr 2 pErSonE

lezioni, il mercoledì dalle 19 alle 21

La stesura di un romanzo può essere intesa sia come libera espressione

dell’individuo che, di conseguenza, come potenziale strumento di

cambiamento della società in cui viviamo. I misteri che soggiacciono la

stesura narrativa sono spesso visti nell’immaginario collettivo come

avvolti da una sfera di sacralità inviolabile; la possibilità del suo insegna-

mento viene spesso considerata una pratica impossibile.

In realtà, con buoni consigli, è possibile acquisire le nozioni più

importanti per arrivare a scrivere nella giusta direzione. Il corso,

mediante una profonda esplorazione delle strutture tipiche del romanzo,

fornisce un valido supporto ai futuri scrittori illustrando come affrontare

le differenti fasi di progettazione di un’opera di narrativa. I partecipanti,

invitati a visitare dietro le quinte le fasi della composizione letteraria,

avranno modo di trovare stimoli, idee, indicazioni concrete per la

risoluzione dei problemi pratici che in futuro dovranno affrontare.

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DAL 12/10/11Il docente.

Roberto Betz, nato a Milano nel 1964, è docente di scrittura creativa presso Scuola Forrester di Milano. Scrittore (La guerra di Caio, 2008, e Il sangue e la libertà, 2010) e membro permanente del comitato editoriale della Tranchida dal 2005.

AL 21/12/11

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da JoE BarrEtto gli antichi sapori d’Italia si vestono di contemporaneità!

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roberto Betz, nato a Milano nel 1964. Professio-ne: scrittore. Casa Editrice: Giovanni tranchida Editore, di cui è anche membro permanente del comitato editoriale www.tranchida.it. roberto è anche docente di un corso di scrittura creativa, che quest’anno comincerà il 12 ottobre e terminerà il 21 Dicembre ([email protected] o [email protected]). Leggendo i suoi libri l’appartenenza pare essere il punto crucia-le dello scrittore: appartenenza che rivendica una causa, che riesce a condizionare uno stile, l’atmo-

sfera, i personaggi stessi. il confronto con la comu-nità d’origine e con la storia pare essere un’ottima spinta per produrre narrativa di qualità. Del resto, se così non fosse, difficilmente avrebbe potuto es-sere pubblicato da questa prestigiosa casa editri-ce, nota per le scelte controcorrente e improntate, come ci spiega roberto, sulla qualità delle opere.

Hai già pubblicato, con la casa editrice Giovanni tranchida Editore, due libri la guerra di Caio e il sangue e la libertà. Hai in programma l’uscita

di un terzo libro? puoi anticiparci qualcosa?sì, a fine ottobre uscirà, sempre con tranchida, anche la notte aspetterà l’alba, un romanzo a tinte gialle ambientato a Milano che, pur introducendo personaggi e vicende ambientate oggi, completa per certi versi i lavori precedenti. infatti, pur essendo una storia a sé, può essere considerata il nuovo tassello di un’opera complessiva che abbraccia tutte e tre le storie. i protagonisti dei romanzi precedenti compa-iono di nuovo come personaggi secondari, sia per animare la fabula che per portare ulteriori elementi

intErvista allo scrittorE milanEsE robErto bEtz la solitudine dello scrittore e la necessità del confrontodi Marta Migliardi

raccontiaMocilibri, racconti, scrittura e poesia

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alle tematiche che, iniziate nel passato, trovano uno sbocco e una collocazione nel presente. La trama si anima con un intrigo: la misteriosa morte del ge-niale giornalista ed editore milanese Paolo teresi, che mette in moto una vicenda che dà luce a gran parte della storia oscura del nostro Paese. Fuggito da un’italia priva di stimoli, riccardo Lay, il prota-gonista, torna con fatica a Milano, a decifrare cosa si annida sotto la morte del suo vecchio maestro. E si trova implicato in un lungo viaggio nella notte, senza altro scampo che la ricerca della verità. servizi segreti, fantasmi della resistenza, terroristi neri, in-dipendentisti baschi in bilico tra passato e presente si inseguono tra l’italia e la spagna. in una storia che vede Milano, stanca e metallica, il centro di un cupo potere, di una fitta trama che stenta a emerge-re in un percorso che è occasione per riflettere sulle intricate vicende di un Paese che in tanti, orgogliosa-mente, continuano a chiamare democrazia.

la tranchida Editore vanta un catalogo di grandi scrittori europei e pochi italiani. una scelta fuori dalle regole di massa…sì, la casa editrice lavora soprattutto per promuove-re la grande narrativa prodotta all’estero e natural-mente non ancora conosciuta, purtroppo, ai più in italia. L’editore ne ha fatto il suo cavallo di battaglia con risultati davvero apprezzabili. il catalogo è ricco di nomi importanti nel panorama internazionale come Yashar Kemal, William Mcillvanney, george Mackay brown, shahrnush Parsipur, Edorta Jime-nez, Joan barfoot, rogelio iriarte, Joseba sarrionan-dia, autori pluripremiati nel mondo che sono delle autentiche icone nei loro paesi d’origine. sfogliare il catalogo della casa editrice è come fare il giro del globo toccando posti poco conosciuti e inconsueti, come i Paesi baschi, le isole orcadi, la siberia estre-ma, la Palestina, la turchia, le Canarie, l’iran. L’italia è poco rappresentata, è vero, e io ho l’onere e l’onore di presenziare all’interno di un catalogo importan-

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te e di straordinaria qualità. non è facile pubblicare con tranchida, per me è motivo di orgoglio, sono fiero di partecipare all’idea di letteratura che questa casa persegue ormai da trent’anni, una scelta con-trocorrente che privilegia sopra ogni cosa la qualità delle opere.Scrittore e insegnante di scrittura creativa. la scrittura è una dote innata o si può imparare?io ho iniziato da autodidatta con risultati scarsi. Poi ho frequentato scuola Forrester e ho inizia-to a capire qualcosa di più delle tecniche narra-tive. il talento non può insegnarlo nessuno, ma è possibile esprimerlo al meglio. Diciamo che se possiedi la passione dello scrivere e vuoi ci-mentarti seriamente con questa disciplina, una buona scuola di scrittura ti aiuta ad accorciare i tempi. un buon insegnante può guidare l’a-spirante scrittore a interpretare nel migliore dei modi la propria vocazione indicandogli gli errori e le scelte più consone alla maturazione del suo stile. utilizzando una definizione matematica, potrei dire che frequentare una scuola è una condizione necessaria, ma non sufficiente per di-ventare scrittori. Al di là dell’apprendimento delle tecniche narrative, la scuola è principalmente un luogo di confronto, sia con l’insegnante che con i compagni di corso. La scrittura ti condanna alla solitudine, e dietro alla solitudine si cela il peri-colo di chiudersi nella torre d’avorio e tralasciare quindi l’indispensabile esercizio del confronto.

Com’è sviluppato il tuo corso di scrittura creativa? il corso si sviluppa in dieci lezioni di due ore ciascu-na. il filo conduttore è la lettura collettiva di un ro-manzo importante che, lezione dopo lezione, viene illustrato e studiato elemento per elemento, per arri-vare a capire il perché delle scelte stilistiche e narrati-ve compiute dall’autore. Prima di imparare a scrivere è fondamentale imparare a leggere. Ad ogni lezione vengono proiettate delle diapositive che illustrano le regole principali della narrazione: come creare una trama, come delineare dei personaggi e delle am-bientazioni convincenti, come costruire dei dialoghi credibili, come utilizzare il punto di vista e tanto altro ancora. C’è poi una parte pratica, l’obiettivo del corso è di far cimentare gli allievi con la costruzione di una storia con l’intento di arrivare a consegnare entro la fine del percorso un racconto dove sperimentare le nozioni che sono state trasmesse.

per poter scrivere bene bisogna anche saper leggere bene… Come si indirizza roberto Betz lettore?Leggo soprattutto saggi storici e politici, su tutti noam Chomsky, Howard zinn, Eric Hobsbawn. i romanzi sono selezionatissimi perché richiedono sempre letture attente e analitiche. Quando leggo prendo appunti, studio, seziono, cerco di apprende-

re sempre qualcosa di nuovo. E’ difficile che legga solo per il gusto di leggere. ogni volta per me è uno scontro con il testo, da cui devo uscire portandomi a casa qualcosa di importante. i miei orientamenti preferiti, tralasciando i classici, sono William Mcill-vanney, robert Pirsig, Julio Cortázar, Joseba sarrio-nandia e thomas bernhard.

internet ha radicalmente mutato il mondo della comunicazione: proliferano i blog, le case editri-ci che pubblicano solo libri virtuali, i forum di appassionati, ecc. tutti coloro che possiedono velleità autorali hanno trovato in questo una fa-cile scappatoia. tu cosa ne pensi di questo feno-meno? E’ una risorsa o un danno per l’editoria?internet è sicuramente una risorsa, che si deve usare con coscienza. E’ di facile accesso e permet-te a tutti di farsi leggere, e questo è un vantaggio. Ma credo poco alle pubblicazioni on demand, il lavoro delle case editrici è fondamentale per la buona riuscita di un’opera, non si può circoscri-verlo. L’auto promozione consente un facile ap-pagamento, ma le tappe per avvicinarsi alla pub-blicazione presso una casa editrice importante, seppur difficili, devono essere compiute.Comunque, il libro in formato cartaceo è difficil-mente sostituibile, ha il vantaggio di durare nel tempo. Credo poco all’e-book, al formato digita-le, che è volatile. Libri, foto, musica, si smagne-tizzano o si perdono passando da un computer all’altro – e ogni tre anni lo si deve fare. Comples-sivamente, dal punto di vista della qualità finale, lo vedo come un fenomeno regressivo.

nota per i lettori: ho evitato, nell’introduzione all’intervista, di rivelarvi che io stessa ho frequenta-to, per anni, la Scuola di Scrittura Forrester presso la tranchida Editore, per non influenzare la vostra lettura e per non cadere in patetiche confessioni intimiste. Questa nota è però doverosa. Giovanni tranchida è un uomo a cui devo molto e credo che questo giornale, in qualche modo, esista anche per merito suo e per gli stimoli che mi ha dato. spesso uscivo dalle lezioni di scuola Forrester come da un incontro di pugilato, con mille dubbi e domande. La vita era, lì dentro, un’appassionata conversazione fatta di cazzotti (virtuali) e di grandi insegnamenti, di vita come di scrittura. ogni tanto qualche mal-capitato finiva seduto sullo sgabello in mezzo alla sala e doveva imparare ad esprimersi e a difendere le proprie idee. non credo che nel corso di betz ci sia ancora la pratica dello sgabello, in ogni caso so che quando terminerete quel corso, se avrete avuto il co-raggio di ascoltare e di ascoltarvi, vi sarete senz’altro arricchiti non solo come scrittori o aspiranti tali, ma anche e soprattutto come uomini. Ciascuno sceglie il modo migliore per sentire il ritmo in ogni momen-to della vita. bisogna trovarlo il prima possibile, e non abbandonarlo mai.

lo scrittore roberto Betz.

immagine di copertina di anche la notte aspetterà l’alba

Page 20: Trantran 22

rossa o bianca, l’uva è il preziosissimo frutto della vitis vinifera, pianta di origine anti-chissima diffusa in Europa, Africa ed Asia in tutte le aree a clima temperato: la vite, infatti, fruttifica solamente dove è presente un chia-ro alternarsi delle quattro stagioni. il ciclo produttivo della vite, che comincia a dar frutti attorno al terzo anno dalla messa a dimora, è di circa trent’anni. trascorso questo tempo la capacità fruttifera della pianta si riduce note-volmente. Per avere una buona produzione di uva la vite deve essere potata regolarmente: ogni anno, nel periodo di riposo vegetativo (autunno inoltrato), si devono potare i tralci che hanno già dato frutto, altrimenti la vite, che è una pianta imparentata con la liana, crescerebbe a dismisura ma senza dare frutti.

le proprietà benefiche dell’uva sono mol-tissime e le derivano dall’alta percentuale di minerali in essa contenuti tra cui potas-sio, calcio e magnesio nonché dalla pre-senza di preziosi acidi organici. Mentre la vite è presente sul pianeta da milioni di anni il prodotto più famoso ed amato deri-vato dal suo frutto ha origini molto più recenti, “solo” qualche migliaio di anni, e la sua storia si lega in modo indissolubile alla storia dell’u-manità stessa. stiamo, ovviamente, parlando del vino. tra i numerosissimi componenti del vino ve ne sono alcuni minori che sono re-sponsabili delle funzioni positive che un buon bicchiere può svolgere sul nostro organismo. Moderate quantità svolgono una funzione di stimolazione ed attivazione della digestione,

contrastano l’insorgenza di calcoli biliari, stimolano la diuresi; il potassio presente nel vino tonifica e stimola i muscoli, migliora la circolazione ed il colesterolo “cattivo” viene portato al degrado favorendo la produzione del cosiddetto colesterolo””buono”. infine l’alcol etilico fluidifica il sangue, aiuta a pre-venire l’insorgenza di malattie cardiovasco-lari, stimola le difese immunitarie e l’invec-chiamento cellulare perché alcune sostanze antiossidanti (presenti in quantità maggiori nei vini rossi) combattono i radicali liberi.

tEMpo di vEndEMMia dalla natura il nettare degli dei

vErdissiMocuriosità proprietà e usi delle piante intorno a noi

il corso per aspiranti Sommelier proposto dalla delegazione FiSar (federazione ita-liana sommelier albergatori e ristoratori) di Monza e brianza, guidata da Francesco Gual-tieri, ha come scopo proprio questo, dare nelle mani dei futuri sommelier tutte le armi per ri-uscire a interpretare tutti quei segnali, olfattivi, visivi e gustativi che caratterizzano la storia di

un vino e che racconta la storia delle persone che quel vino lo hanno creato.un corso che ha, quindi, come obiettivo quel-lo di formare dei futuri degustatori, in grado di conoscere le basi sulle quali si fonda l’eno-logia, la viticoltura e come funzionano i sensi utilizzati per l’analisi sensoriale dei prodotti. Conoscere l’enografia nazionale ed internazio-

nale ed essere in grado di studiare il miglior ab-binamento cibo vino. tutte armi fondamentali per rispondere ad eventuali domande di clienti o essere in grado di scegliere il miglior vino per una cena tra amici. partirà così il 3 di ottobre il prossimo cor-so di primo livello per aspiranti sommelier, presso il ristorante Saint Georges premiere nella magnifica cornice del parco di Monza. Ma oltre a questa iniziativa sono molte le attività svolte da questa associazione, tra le quali il cor-so di degustazione dell’olio (in svolgimento) che ha riscontrato un favoloso successo.in attesa di poter degustare insieme il primo frutto della nuova vendemmia con l’uscita il 6 novembre del vino novello, buona ven-demmia a tutti! Per informazioni www.fisarmonza.it

CorSi di SomEliEr

foto di alberto Zanardo

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La vendemmia è un misto di sensazioni, stanchezza, gioia, stress, an-sia e sollievo, caratterizza il lavoro di un anno e segna il punto cruciale per il futuro di un’azienda vitivinicola. Ecco perché il vino riesce ad emozionarci, spaventarci o talvolta a lasciarci con dubbi o sensazioni non descrivibili. Ecco perché un vino talvolta è così complesso oppure così semplice, è l’espressione massima del ricordo delle persone che sono state coinvolte nella cura del vigneto, nelle lavorazioni in cantina e riesce a concentrare in se lo sforzo l’amore e le diverse sensazioni che le caratterizzano.

Monza sarà la prima città in italia a sperimentare internet ultraveloce nelle singole unità abitative gra-zie al progetto di cablaggio completo della città. L’av-vio dei lavori è previsto per questo mese di ottobre con la posa dei primi cavi a fibra ottica della banda ultralarga per assicurare nel giro di un paio di anni trasmissioni dati velocissime via internet eliminan-do l’imbuto costituito dal “doppino in rame” che di fatto rallentava la trasmissione dei dati nell’ultimo tratto. D’ora in avanti i bit viaggeranno a una velocità costante dalla fibra ottica nel sottosuolo fino al com-puter di casa e degli uffici.La terza città della Lombardia, regione leader in questo settore, vuole marciare al passo con i tem-pi e, pensando al futuro sviluppo dei servizi e delle imprese, adegua la sua rete grazie ai fondi struttu-rali previsti dalla regione Lombardia con la Cassa Depositi e Prestiti e il supporto del Ministero dello sviluppo Economico.

“una città come Monza – afferma il sindaco Mar-co Mariani - che è sempre stata all’avanguardia in vari settori proponendosi come capoluogo di una delle aree sistema più avanzate d’europa, non può non rimanere al passo con i tempi operando le necessarie scelte tecnologiche in prospettiva fu-tura. oggi internet è diventato a tutti i livelli un irrinunciabile strumento di lavoro, non solo di co-municazione. il comune di Monza già da tempo offre numerosi servizi ai cittadini attraverso la rete. il futuro sviluppo di tutte le attività imprenditoriali passa anche attraverso il potenziamento della velo-cità di trasmissione dei dati. il progetto di cablag-gio che coinvolgerà progressivamente tutta la città guarda già ad una Monza proiettata nei prossimi decenni.e’ certamente motivo di orgoglio essere oggi la pri-ma città in italia ad avviare una sperimentazione

importante per lo sviluppo economico”.“una volta erano le strade che collegavano le cit-tà e mettevano in connessione gli uomini, oggi la comunicazione, le attività lavorative e le relazioni avvengono soprattutto attraverso le grandi vie in-formatiche. per questo Monza – afferma l’assessore cesare Boneschi che ha delega proprio sulla città cablata – si è subito attivata per essere tra le prime città della lombardia e quindi d’italia a presentare un progetto di cablaggio della rete per implemen-tare uno strumento indispensabile per lo sviluppo economico. abbiamo pensato di dare subito il via alla sperimentazione accelerando i tempi anche perché riteniamo le nuove tecnologie basilari per combattere la crisi economica. la prima fase del progetto riguarderà un migliaio di famiglie monzesi residenti nella zona dell’ospe-dale nuovo. abbiamo scelto quest’area per due mo-tivi: il primo di carattere pratico, in quanto il quar-tiere è già servito dai cavidotti messi in opera con la posa del teleriscaldamento, evitando così nuovi interventi sulle strade. le uniche opere che verranno effettuate sono quel-le cosiddette di “mini-dig”, ovvero piccoli fori con rotture limitate a pochi centimetri che di fatto por-teranno i connettori della rete ottica fin sotto casa. il secondo motivo è di carattere politico: compensare i disagi patiti dai cittadini residenti proprio dalla posa del teleriscaldamento. anche per questo preve-diamo in questa prima fase di offrire gratuitamente per un anno e mezzo il collegamento alla banda ul-traveloce, previo accordo con i vari gestori”.

Costo previsto per questo primo intervento: 800mila euro; mentre il costo complessivo della rete cittadina si aggirerà intorno ai 30 milioni di euro. terminata la fase sperimentale, dal 2012 si entrerà nella fase re-alizzativa del cablaggio su scala cittadina che porterà ogni abitazione a connettersi alla banda ultralarga in grado di arrivare a trasmettere a velocità garantita di 300 Mb con la possibilità di arrivare fino ad un 1 gb al secondo dagli attuali 100 Mb nominali massimi.

Con internet ultraveloce su banda larga a fibra ottica si potranno avere tutta una serie di servizi presso la propria abitazione o azienda, dalla telemedicina al telecontrollo medico, dalla telesorveglianza all’assi-stenza a distanza, dalla trasmissione dati tra imprese ai servizi della Pubblica Amministrazione.

“Addirittura – sottolinea l’Assessore boneschi – sarà possibile ricevere gli esiti di esami medici anche ra-diografici a casa, così come tutte le pratiche per ot-tenere le autorizzazioni edilizie con tanto di progetti allegati che potranno essere inviati via internet, con la posta certificata. oggi è già possibile trasmette-re una radiografia tramite la rete ma ci vuole molto tempo. sarà anche possibile lo sviluppo del telelavo-ro, con una sorta di ufficio a domicilio permettendo alle aziende un risparmio sulle eventuali sedi de-centrate. Va detto che, a differenza dello switch off televisivo dall’analogico al digitale, in questo caso non ci sarà alcun “spegnimento” per passare da una rete all’altra. Ci saranno invece molti vantaggi nella quotidianità: pensiamo al tempo che impieghiamo oggi per scaricare un album musicale da internet o per inviare immagini “pesanti”. tutte le informa-zioni marceranno con una velocità tale che l’intera trilogia del “signore degli anelli” potrà essere scari-cata in poco più di un minuto. Le attività a distanza vivranno una nuova era anche a Monza”.

Monza, 5 settembre 2011ufficio stampa

dal coMunEil comune segnala

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2500SOLO / ONLY / NUR 12-9

SOLO / ONLY / NUR 12-9

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AUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

A4 TORINO - VENEZIA

E64

E64

A4 MILANO - BRESCIA

MILANO TANGENZIALE OVEST

VIMERCATE TANGENZIALE ESTAUTOSTRADE 1 - A4

BIASSONO - LESMO

LECCOLESMO

ARCORE

VILLASANTA

BRUGHERIO

CINISELLO BALSAMO

MONZA

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINSSOLO / ONLY / NUR 12-9

ARENGARIO

TAXI

PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MIRABELLO

MIRABELLO

CAVRIGA RAI

PORTA / GATE VEDANO

PORTA / GATE S. GIORGIO

PORTA / GATE LESMO

PORTA / GATE DOSSO

PORTA / GATE VILLASANTA

GP VILLAGE

SANTA MARIA ALLE SELVESOLO SERVIZI / SERVICE ONLY

AUTODROMO

PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO

INGRESSO MIRABELLO

IL GIGANTE SUPERSTORE

INGRESSO VEDANO

PORTA / GATE BIASSONO

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

A4

A4

STAZIONE FERROVIARIA / RAILWAY STATION / BAHNHOF

PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS AVAILABILITY

CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHAL TESTELLEBUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIOTAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKETNEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

0000

PER CHI ARRIVA IN TRENO

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta. ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P + Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:LINEA BLU : Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride. WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE : Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello

IF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

BUSES AND TRAINS TO AUTODROME

WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Von Milano Centrale und der Porta GaribaldiAm Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMENPaken und laufen. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagen auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:BLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor

PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

9 Settembre / September

10 Settembre / September

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROMEAndata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30

7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53

p.

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Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45

15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57

16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10

p.

a.

Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Auto-dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Auto-drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkingscoordination by / Bus und Parking - Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / MobilitätPlanung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem:Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Uffi cio Mobilità e Trasporti -Uffi cio Protezione Civile - Uffi cio Viabilità e Segnaletica.E-mail: [email protected]

Grafi ca: Gusto IDS - www.studiogusto.com

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con il patrocinio e il contributo di

Assessorato al Turismo e Spettacolo

Volantone.indd 1 30/08/10 18:15

NON AL VENERDì

NOT ON FRIDAY

NICHT FREITAG

*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG

I_Gli orari potranno subire lievi modificheEN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MILANO TANGENZIALE NORDAUTOSTRADE A1 - A4

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGEREI PARCHEGGI DELLA ZONA EST

LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE

LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE

LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

A52

MILANO VIALE FULVIO TESTIAUTOSTRADEA1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9

A4

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica.Email: [email protected]

Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

9 Settembre / September > 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

10 Settembre / September > 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

11 Settembre / September > 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

*I_Non al venerdì - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE

I_Gli orari potranno subire lievi modifiche - EN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione”, fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Autodromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie IhrParkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO PER CHI ARRIVA IN TRENO

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta.ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:

LINEA BLU: Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso MirabelloLINEA VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello*Non al venerdì

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUSES AND TRAINS TO AUTODROMEIF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome;only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride.WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:

BLUE LINE: Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE*: Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello

*Not on Friday

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):

Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROMEWENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi:Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free Biassono-Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der LesmoKurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN

Paken und laufen.ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagenauf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:

BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE*: Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor

*Nicht Freitag

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und abMonza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Link.

112113115118

Assessoratoal Turismo e spettacolo

Assessorato al Turismo e spettacolo

MEDIA PARTNER

ENTI PATROCINANTI

PARTNER

V IA LE CA MPA N IA

V IA A Q UILE IA

SS 3

6 N

UO

VA

VA

LASS

INA

VIA

LE L

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BA

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RONDÒ DEI PINI

500

1800

500500

500

500

800

2000

4000

2500SOLO / ONLY / NUR 12-9

SOLO / ONLY / NUR 12-9

DITTA CARRIER

VIALE SICILIA SP 13

PALASPORT

STADIO

IHCC

UTS ELAI

V

VIAL

E SA

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ASIA

SP 4

5

SP 60

SP 2

SS 5 2 7

VIA

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VIA

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ONZA - CA R A TE

STAZIONE FSAUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

AUTOSTRADEA1 - A4 - AGRATETANGENZIALE EST

A4 TORINO - VENEZIA

E64

E64

A4 MILANO - BRESCIA

MILANO TANGENZIALE OVEST

VIMERCATE TANGENZIALE ESTAUTOSTRADE 1 - A4

BIASSONO - LESMO

LECCOLESMO

ARCORE

VILLASANTA

BRUGHERIO

CINISELLO BALSAMO

MONZA

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINSSOLO / ONLY / NUR 12-9

ARENGARIO

TAXI

PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MIRABELLO

MIRABELLO

CAVRIGA RAI

PORTA / GATE VEDANO

PORTA / GATE S. GIORGIO

PORTA / GATE LESMO

PORTA / GATE DOSSO

PORTA / GATE VILLASANTA

GP VILLAGE

SANTA MARIA ALLE SELVESOLO SERVIZI / SERVICE ONLY

AUTODROMO

PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO

INGRESSO MIRABELLO

IL GIGANTE SUPERSTORE

INGRESSO VEDANO

PORTA / GATE BIASSONO

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

A4

A4

STAZIONE FERROVIARIA / RAILWAY STATION / BAHNHOF

PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS AVAILABILITY

CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHAL TESTELLEBUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIOTAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKETNEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

0000

PER CHI ARRIVA IN TRENO

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta. ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P + Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:LINEA BLU : Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride. WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE : Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello

IF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

BUSES AND TRAINS TO AUTODROME

WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Von Milano Centrale und der Porta GaribaldiAm Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMENPaken und laufen. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagen auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:BLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor

PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

9 Settembre / September

10 Settembre / September

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROMEAndata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30

7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53

p.

a.

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45

15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57

16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10

p.

a.

Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Auto-dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Auto-drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkingscoordination by / Bus und Parking - Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / MobilitätPlanung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem:Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Uffi cio Mobilità e Trasporti -Uffi cio Protezione Civile - Uffi cio Viabilità e Segnaletica.E-mail: [email protected]

Grafi ca: Gusto IDS - www.studiogusto.com

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con il patrocinio e il contributo di

Assessorato al Turismo e Spettacolo

Volantone.indd 1 30/08/10 18:15

NON AL VENERDì

NOT ON FRIDAY

NICHT FREITAG

*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG

I_Gli orari potranno subire lievi modificheEN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA

MILANO TANGENZIALE NORDAUTOSTRADE A1 - A4

Linea Blu / Blue LineBlaue Linie

Linea Verde / Green LineGruene Linie*

Linea Nera / Black LineSchwarze Linie

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGEREI PARCHEGGI DELLA ZONA EST

LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE

LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE

LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

A52

MILANO VIALE FULVIO TESTIAUTOSTRADEA1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9

A4

CARABINIERIPOLIZIA / POLICE / POLIZEIVIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHRASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di /Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management:Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica.Email: [email protected]

Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com

ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

9 Settembre / September > 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

10 Settembre / September > 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

11 Settembre / September > 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

*I_Non al venerdì - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag

TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE

I_Gli orari potranno subire lievi modifiche - EN_Train schedule way vary slightlyD_Die Zeiten können sich etwas ändern

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione”, fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Autodromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie IhrParkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO PER CHI ARRIVA IN TRENO

Da Milano Centrale e Porta Garibaldi:Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30 minuti arrivi a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno).

Da Monza FS (uscita Porta castello):Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI (ingresso Autodromo Vedano).

PER CHI ARRIVA IN AUTO

Parcheggi auto + Bus navetta.ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono.Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio:

LINEA BLU: Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso MirabelloLINEA VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R)P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello*Non al venerdì

TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO:

Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano.

Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Santa Maria delle Selve).

Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano).

Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.

BUSES AND TRAINS TO AUTODROMEIF YOU ARRIVE BY TRAIN

From Milano Centrale and Porta Garibaldi:Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome;only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up Biassono-Lesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello):Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus no-stop to Viale Cavriga/RAI (Autodrome Gate Vedano).

IF YOU ARRIVE BY CAR

Park and ride.WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:

BLUE LINE: Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate MirabelloGREEN LINE*: Park + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip)P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello

*Not on Friday

OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET REQUIRED):

Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano in Monza to Vedano

Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan).

Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROMEWENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN

Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi:Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free Biassono-Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der LesmoKurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello):Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kostenlose Busfahrt zum Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome).

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN

Paken und laufen.ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Parken Sie bitte Ihren Wagenauf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen:

BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello TorGRUENE LINIE*: Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise)P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor

*Nicht Freitag

SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN):

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum Vedano

Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).

Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und abMonza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand

MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Link.

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Assessoratoal Turismo e spettacolo

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Con MonzA Hi Con Entro DuE Anni intErnEt uLtrAVELoCE su tutto iL tErritorio

38

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tEXaS Hold’Embenvenuto al cash game

Evento atteso con impazienza da molti, e più volte ufficiosamente annunciato da diverse in-discrezioni, finalmente il cash game è arrivato in italia. Dalla fine di luglio si è aggiunta da parte di tutti i gestori di poker room italiane questa nuova offerta accanto alla già nota mo-dalità del poker sportivo (praticato cioè solo in forma di torneo). giocare cash significa infatti giocare con soldi reali, pertanto il valore no-minale delle chips corrisponde sempre al loro valore reale. ogni tavolo si distingue per un diverso livello dei bui (ad esempio 10-25 cen-tesimi o 1-2 euro). tale livello è fisso per ogni tavolo e non cambia mai, e ogni giocatore ha facoltà di abbandonare il proprio posto quando desidera e di tornare successivamente a giocare (ammesso che ci sia ancora un posto disponibi-le) con la sola necessità di attendere di trovarsi in posizione di bb, oppure di pagare un buio se da posizione diversa. ovviamente le differenze con il poker sportivo non si fermano qui, anche se in realtà le regole sono identiche e l’obiettivo di ogni giocatore è simile. Per esempio la diversa configurazione dei bui, che rimangono invariati nel tempo, determina una diversa strategia di gioco. nel corso di un torneo bisogna sapersi adattare alle diverse fasi variando il proprio gioco per sfruttare i momenti potenzialmente favorevo-li per imporsi. bisogna anche sempre tenere in considerazione la proporzione fra il proprio stack, lo stack avversario e il livello dei bui per dimensionare correttamente un rilancio, e tal-volta rinunciare a una giocata, o al contrario farne una che non avremmo altrimenti fatto, se per esempio il giocatore sul bb ha uno stack talmente ridotto da essere già pot committed, ovvero da non avere altra alternativa al call. tutto questo come tutto quello di cui abbiamo discusso precedentemente in questa rubrica vale anche per il poker cash, ma con un peso spesso diverso. Le differenze a volte sono molto marcate, altre volte sono invece molto sottili. La differenza più grande, e anche la più ovvia, è che si può abbandonare il tavolo in qualsia-si momento con in tasca esattamente le stesse chips che avevamo in gioco prima di alzarci, realizzando quindi immediatamente la vincita (o malauguratamente la perdita). Questo de-termina alcune differenze anche nell’approccio al gioco e la prima a cui fare molta attenzione è

la scelta del tavolo. Poiché abbiamo la possibi-lità di decidere in quale tavolo e in quale posto del tavolo sederci non dovremmo farci sfuggire l’opportunità di trasformare questa scelta in un vantaggio. Quante volte vi sarà capitato di non riuscire a sopportare quel giocatore alla propria sinistra, che gioca in modo illeggibile per voi e vi contro-rilancia quasi sempre obbligandovi troppo spesso ad abbandonare il piatto? bene, nel cash game possiamo scegliere il tavolo, pos-siamo abbandonarlo e se ci troviamo nella si-tuazione in cui non siamo i più forti del tavolo e subiamo da troppi giocatori (o anche troppo da un solo giocatore), sfruttiamo questa possibili-tà e cambiamo tavolo. Anche la scelta del posto stesso è importantissima. Potendo cerchiamo di osservare il tavolo per qualche minuto pri-ma di decidere se e in quale posto sederci. se trovassimo ad esempio un giocatore molto ag-gressivo lo vorremo alla nostra destra, in modo da poter sfruttare la sua aggressività decidendo noi in quali mani entrare e abbandonando sen-za perdere nulla le mani più deboli. ovviamen-te la scelta del livello è fondamentale. non è improbabile vedere piatti da decine di euro per-sino in un tavolo da dieci centesimi, scegliamo quindi attentamente il livello a cui intendiamo giocare non pensando solo al proprio bankroll, ma anche e soprattutto al proprio livello di gio-co. Come nei tornei, ma ancora di più nel cash, più sale il livello economico più sale la capacità media dei giocatori al tavolo. se non troviamo un tavolo in cui giocare a nostro agio è inutile impuntarsi e continuare – alla lunga perderem-mo tutto, meglio piuttosto scendere di livello e magari giocare su più tavoli. un’altra differenza evidente tra un torneo e il gioco cash è nell’obiettivo dei giocatori. nel pri-mo caso l’obiettivo è vincere tutte le chips in gioco eliminando tutti gli altri partecipanti, nel secondo è semplicemente arricchirsi. non si ha nessun guadagno aggiuntivo dal vincere tutte le chips di un altro giocatore se non il valore delle chips stesse, in un torneo è invece importante riuscire a dare il colpo di grazia ad un giocatore in short stack. Eliminando un avversario fac-ciamo un passo in avanti verso la vittoria, nel cash invece non traiamo alcun vantaggio.La terza grande differenza tra cash e torneo è la possibilità di ricomprare chips per giocare potenzialmente all’infinito. Questo può spes-

so portare ad un gioco più aperto e propenso al rischio. Per questa ragione è sempre bene proteggere le mani molto forti aggredendo un eventuale rilancio dalla nostra destra. Ci as-sicureremo così che un giocatore che abbia aperto il gioco con un rilancio 3x abbia real-mente una mano, ed eviteremo di trovarci con una situazione illeggibile sul flop. il rischio di appoggiarsi con un call preflop avendo una monster hand è infatti quello di permettere ad una mano mediocre di allacciare un pun-to maggiore del nostro sul flop. supponiamo per esempio di giocare con AsKs, chiamiamo il rilancio del giocatore alla nostra destra che ha KhJd. sul flop troviamo Kd7cJs, crederemo per tutta la mano di essere davanti e invece con meno del 15% di probabilità siamo quasi senza speranza. in una mano del genere rischiamo di perdere molto, quando con un solido controri-lancio preflop avremmo probabilmente evitato una situazione difficile la cui lettura durante la mano è quasi impossibile. se è vero che nel poker il gioco aggressivo paga, ed vero purché l’aggressività sia intelligentemente dosata, nel cash game è ancora più vero. bisogna saper massimizzare i piatti e talvolta prendersi anche qualche rischio in più ma sempre avendo ben presente equity e pot odds, concetti di cui ab-biamo già parlato ma che torneremo prossima-mente ad approfondire.

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di tutto un po’carte, giochi, svago e curiosità

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l’anGolo dEl SudoKu

di utGaber

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cosa succEdE in cittàeventi in giro per la brianza

lissone

luoGHi divErSimostra collettiva di pittura e sculturapalazzo terragni, piazza libertàfino al 2 ottobre 2011

“Gli artisti vengono da luoghi diversi, si esprimono con poetiche diverse ed impiegano nei loro elaborati tecniche diverse. in un’epo-ca come la nostra: omologante e globalizzan-te, tanta diversità non può essere che di buon auspicio”. -renata Ghiazza-

autori delle opere esposte sono:Miryana todorova (new York); Lora nikolova (sofia); Victoria Fontana (Madrid), stefanie Vogel (berlino); isa di battista gorini (Mila-no); silvia Manazza (Pavia); giovanna Fra (Pa-via); renata ghiazza (Varese); Attilio Forgioli (Milano); Alberto ghinzani (Milano); gian-carlo sangregorio (Varese); Cristiano Plicato (Milano); giancarlo Curone (Milano)orari d’apertura:Venerdì 15.00 - 18.30sabato e Domenica 10.00 - 12.30 | 15.00 - 18.30Da lunedì a giovedì chiuso.

lEGGErE l’artE. BioGraFiE d’ar-tiStaprosegue dopo la pausa estiva il ciclo di incontri dedicato alla vita dei grandi personaggi dell’arte moderna e contem-poraneaMuseo d’arte contemporanea - ore 21.00. ingresso libero fino ad esaurimento posti. calendario incontri* giovedì 29 settembre 2011incontro dedicato a FrAnCis bACon* giovedì 27 ottobre 2011incontro dedicato a MArCEL DuCHAMP * giovedì 3 novembre 2011incontro dedicato a gEorgiA o’KEEFFE * giovedì 10 novembre 2011incontro dedicato a WiLLEM DE Kooning * giovedì 24 novembre 2011incontro dedicato a MArinA AbrAMoViC

sereGno

artE d’aCCiaio: antonio iEvolEl-la. opErE rECEntifino al 8 ottobre 2011Galleria civica “ezio Mariani”, via cavour, 26

Ferro e acciaio al servizio dell’arte. Questo il senso della ricerca artistica di Antonio ievolella in mostra alla galleria civica «Ezio Mariani» con la personale «opere recenti». La mostra, promossa dal Comune di seregno con il patro-

cinio della Provincia di Monza e brianza, sarà inaugurata sabato 17 settembre alle ore 17.00. in mostra 25 opere tra sculture e carte di un artista che, spiega il curatore Luca tommasi, “ha scelto di piegare alla propria ispirazione il ferro e l’acciaio, adeguando la propria creatività ai materiali più tipici della nostra epoca”.

Monticello B.Za

la paSSionE pEr il dElitto. FESti-val dElla narrativa poliZiESCa. X Edizionefino al 9 ottobre 2011villa Greppi. Edizione del festival, giunto al suo decimo anno, dedicata ai soli autori italiani, esordienti come già molto affermati. un festival ricco di ospiti e di occasioni di confronto che anche quest’anno non deluderà i tantissimi appassio-nati che, anno dopo anno, libro dopo libro, se-guono la manifestazione sempre più numerosi. Per il programma completo del festival si veda il sito www.lapassioneperildelitto.it

MonZa

Giò pomodoro. SupErFiCiE in tEnSionEfino al 18 ottobre con orari da martedì a sa-bato dalle 15 alle 18. ingresso liberosede espositiva istituzionale della saletta re-ale della stazione di Monza- ingresso libero. A cura di alberto Crespi, per il ciclo Maestri della scultura. Con il patrocinio del Comune di Monza Asses-

sorato alla Cultura- regione Lombardia - Cul-tura e della Provincia di Monza brianza L’associazione amici dei musei di monza e Brianza onlus promuove e organizza una mostra in omaggio allo scultore giò Pomodoro (1930-2002) nella sede espositiva istitu-zionale della Saletta rale della Stazione di monza. L’iniziativa prosegue il ciclo di mostre ideate e curate da Alberto Crespi e dedicate ai Maestri della scultura italiana, che ha visto di anno in anno in saletta reale opere monumentali di nanni Valentini, Floriano bodini, Francesco somaini, Quinto ghermandi, Alik Cavaliere, giacomo Manzù, Augusto Perez. La mostra ve-drà esposta una grande superficie in tensione del 1971.La “superficie in tensione” (immagine sopra) che è stata scelta per la mostra è una grande scultura astratta, opera storica, del 1971. si tratta di un monoblocco monumentale in fibra di vetro, di dimensioni cm 300 di lunghezza x 150 di larghezza x 80 d’altezza, di colore ar-genteo semilucido.Verrà posato in orizzontale al centro della sa-letta, sollevato rispetto al pavimento, in modo di percepire agevolmente le mutazioni del-la luce sulla sua superficie riflettente, mossa come un mare, incurvata in costolature potenti, convessità e concavità.Provenienza: temporaneamente esposta al Museo bodini di gemonio nella mostra totem, forma, simbolo, l’opera non è mai stata esposta a Monza. Evento in collaborazione con Mon-trasio Arte, Monza e Milano.

un CiClo di 4 inContri narrativo-Culinari

6-13-20-27 ottobre cooperativa lambro via Montecassino, 8 - Monza

Attraverso i corsi si cercherà di aprire una pos-sibilità di confronto, conoscenza e condivisione che abbia come filo conduttore il tema del cibo. La cucina rappresenta da sempre, infatti, un luogo positivo e di convivialità. i partecipanti al corso avranno la possibilità di prendere parte alla preparazione di pietanze di diversi paesi e confrontarsi sulle tematiche comuni.Di seguito le tematiche delle quattro serate Giovedì 6 ottobre: serata sulla cucina bolivia-na, un percorso di sapori dalle Ande all’Amaz-zonia. La storia delle raccoglitrici di caffè e le donne dell’acqua. Giovedì 13 ottobre: serata sulla via delle spe-zie e dei sapori lungo il gange in india. Le don-ne ed il diritto alla vita e alla terra. Giovedì 20 ottobre: serata sulla cucina peru-viana dall’oceano alle Ande. La forza ed il co-raggio delle donne indigene.

Giovedì 27 ottobre: serata sulla cucina egi-ziana e le suggestioni millenarie. La voce delle donne tra la famiglia e la vita pubblica.

A cura di Associazione Fratelli dell’uomo on-lus, Cadom Monza e brianzaPresso Cooperativa Lambrovia Montecassino, 8 - MonzaDalle ore 19:00 alle ore 21:00

dalla BrianZa al mondo: lo SCrittorE EuGEnio Cortiun omaggio al novantenne scrittore besanese che un comitato e oltre 8000 brianzoli vor-rebbero vedere candidato a Premio nobel per la Letteratura.Fino al 3 ottobre 2011 - Esposizione presso la Sede della provincia di monza e Brianza

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Cultura lionS CluB monZa

Corona FErrEa

per il ruolo dell’italia e in particolare del nostro territorio all’interno di una dimensione sovrana-zionale in cui tutti siamo coinvolti, ma che non sempre sentiamo così prossima.insomma, dalle parole dell’illustre ospite, si argui-sce che spesso si tratta di riscoprire un interlocu-tore che unitamente a norme, leggi e direttive sa anche offrire prospettive di sviluppo inattese. E a cui non è conveniente per nessuno sottrarsi.il nuovo anno sociale del club conferisce poi al tema Europa anche momenti di incontro che vanno al di là degli aspetti istituzionali: nell’im-mediato, in ottobre, la sera del 12, presso l’urban Center, ore 21,00, si prevede una tavola roton-da dedicata alla sicurezza “domestica” in ambito europeo. “occhio alle truffe: l’Europa della sicu-rezza” è il titolo accattivante dell’incontro aperto a tutta la cittadinanza quale contributo dei Lions. non si tratta quindi di argomenti di “alta stra-tegia” quindi, ma di suggerimenti che possono giovare a tutti nella vita quotidiana. Con l’aiuto di un esperto, il dr Vincenzo Panza e di alcune figure istituzionali preposte al tema della sicurezza, si af-fronteranno la casistica e le precauzioni da attuarsi contro i raggiri (spesso banali ma non così sconta-ti) che coinvolgono, adulti, giovani e anziani. E an-che i giovanissimi. E in questa direzione un cenno sarà proprio dedicato ai pericoli del web.paolo paleari

si riparte dall’Europa! il nuovo corso sociale 2011-2012 del Lions Club Monza Corona Ferrea prevede infatti un tema amplissimo, che i soci si preparano ad acco-gliere con rinnovato entusiasmo.si è iniziato il 22 settembre con la conviviale di apertura che ha ospitato un relatore di eccezione: il sottosegretario di stato agli Affari Esteri Alfredo Mantica. il tema “L’Europa che è, l’ Europa che vogliamo” , brevemente presentato dal presi-dente, Edoardo Cavallè, ha indotto i soci, sotto la scorta delle riflessioni di un esperto di lungo cor-so quale il sen. Mantica (secondo mandato con delega agli Esteri e una pluriennale esperienza politica e amministrativa nel campo) a esprimere considerazioni, proposte e anche preoccupazioni

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bar • pasticceria

Stessa strada, stessa città...La bontà e la tradizione di sempre a pochi passi dal solito posto

viale Mauro Riva 45 - Lissone

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Briosco è davvero bella, verde ed ondulata, ricca di scorci capaci di raccontare ancora quella che era un tempo la brianza. Pas-seggiando per i suoi verdi campi non è raro incontrare resti di antiche cascine lombarde, testimonianze preziose di quella che era un economia legata alla terra. buona parte del suo territorio è, infatti, parte del parco regionale della valle del lambro ed ha mantenuto, grazie ai vincoli ambientali che l’area comporta, ampie zone di campi agricoli ed aree boschive. L’area boschiva più importante è quella detta del-la Gagiada, zona silvestre incisa dal corso della Bevera di naresso, che si estende fra i territori di briosco e la frazione di Capriano e prosegue, attraverso il canyon della Mole-ra fino alla ex cava, nella frazione di Fornaci. tanti i sentieri percorribili dalla primavera all’autunno inoltrato (è possibile scaricare un splendida mappa dei sentieri realizzata dal Comune di briosco dal sito www.giova-nebriosco.wordpress.com), attraverso i bo-schi e i guadi della bevera, lungo le rive del Lambro o attraverso le brughiere dei carigg.sulla collinetta del simunt è invece possi-bile ammirare un incontro magistralmente riuscito ed armonizzato fra natura ed arte: sulla collina-museo sono, infatti, esposte a cielo aperto le opere di importantissi-mi esponenti dell’arte contemporanea, qui raccolte grazie la lavoro della Fondazione rossini. Da Casella a Giò pomodoro, da dietman a turcato passando per moltissimi altri prestigiosi nomi del panorama artistico nazionale ed internazionale. Le opere sono qui integrate nel genuino paesaggio agreste (in cui non manca la presenza di animali al pascolo), grazie al lavoro del paesaggista statunitense James Wines, uno fra i più noti esponenti della “green architecture”. Quest’area, caratterizzata da una natura

tanto generosa, ha attirato fin dall’antichità, molti insediamenti abitativi e produttivi, i cui antichi segni possono ancora essere letti nelle attuali fattezze di alcuni edifici. nella frazione di Fornaci, che deve il suo nome alle tante fornaci per la lavorazione e cottu-ra dell’argilla che veniva raccolta dalle spon-de del Lambro, è ancora presente, unica e pregevole superstite, l’antica fornace (gesti-

ta fino al 2004 dallo scultore Carlo riva) che ancora oggi prosegue la sua attività all’insegna della tradizione ed è luogo d’in-contro e lavoro per molti artisti. in località peregallo, invece, lungo le copiose rive del Lambro erano presenti molti mulini, attivi sicuramente già in epoca medioevale. Ver-so la metà dell’ottocento i mulini attivi at-testati dalle fonti documentali erano ancora molti mentre oggi rimane visibile, appunto in via dei Mulini, solo uno di questi storici edifici (in cui ha sede l’associazione Cultu-rale Brianze, www.brianze.it , dedicata alla salvaguardia e valorizzazione del territorio brianzolo): un patrimonio da proteggere.

BrioSCo nella natura sulle tracce di antichi mestieri

NoNsoloMoNzapaesi, paesini, città di monza e brianza

EvEnti dal SaporE antiCo

15 gennaioCammino di San mauro: si percorre a piedi l’antico sentiero dai Carigg di Capriano al Vianò di renate

ultimo giovedì di gennaio a BrioscoFalò dElla GiuBiana

uno scorcio del mulino a peregallo.

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lE sciurEla redazione risponde

il malEdEtto paSSaGGio a livEllo

Care sciure, mi chiamo simona e vivo a Monza; vi scrivo di una cosa perché voglio sfogarmi, ho visto che spesso vi scrivono su affari di cuore, per così dire, io invece, vi sto scrivendo per quello che definirei un affare do coscienza!sono una di quelle persone che passa spesso per via bergamo a piedi o in mac-china e che, con sacrosanta pazienza, se sbaglia orario o ha un contrattempo, mette in conto di aspettare dai 20 ai 40 minuti per potere attraversare il passag-gio a livello. non so se vi ricordate le polemiche che ci furono questa primavera rispetto a questo passaggio a livello che negli anni ha visto, purtroppo, numerose morti. ora io vorrei dire che è vero che non si dovrebbe attraversare mai con le sbarre abbassate ma, anche che non è possibile che un cittadino debba aspettare così a lungo per potere passare dall’altra parte della città; perché se uno ha fretta o piove, o fa freddo, anche se sa che è sbagliato, è sempre tentato di dire: “Vabbè passo comunque”. Con questa mia ovviamente, non voglio accusare nessuno ma, solo condividere con voi alcune mie considerazioni: Anni fa ricordo parlavano di un sottopassaggio almeno per i pedoni e i ciclisti, speriamo lo facciano presto; non potrebbero, per aumentare la sicurezza, sosti-tuire le sbarre con quelle tipo cancelli chiusi e, quindi non attraversabili?Con questo non voglio dire che la responsabilità di certe azioni non sia personale ma che, visto il disagio che è tanto, ve lo garantisco e, la situazione oggettiva per cui anche oggi che ero invece in coda in macchina: quasi 40 minuti di coda al passaggio a livello, ho visto almeno 6 persone passare sotto le sbarre e attraver-sare, forse il senso collettivo dovrebbe sopperire a quello personale.Simona, monza

ciao simona, siamo ben felici che tu ci abbia scritto di questo argomento e, concordiamo in toto con te; ti segnaliamo che a maggio l’assessore villa (ndr. simone villa as-sessore alla viabilità – comune di Monza) dichiarò che il progetto del sottopasso era pronto e in fase di assegnazione per la fine dell’anno. siamo liete di ricevere mail di segnalazioni di disagi dei cittadini e, anche così propositive. Questo spa-zio nasce anche con questo scopo per dare voce a voi.un abbraccio, le sciure

arrEtrati di trantran

Care sciure sono Francesco da seregno e, mi sono reso conto che mi mancano alcuni numeri di trantran, poiché mi piace molto la vostra rivista e, vorrei averli tutti, vi chiedo come posso fare ad avere i numeri arretrati che mi mancano! sono pochi solo 2 o 3 ma, li vorrei.un caro saluto, Francesco

caro francesco, normalmente noi distribuiamo tutte le copie di trantran e, quindi non abbiamo magazzino né resi, al massimo ne teniamo una decina di copie per archivio o per queste evenienze e, di alcuni numeri ormai ci è rimasta la “copia unica”. però, prova a scriverci a [email protected] i numeri di trantran che ti man-cano e vorresti avere, magari sarai fortunato e ne abbiamo ancora una copia.cogliamo l’occasione, nel ringraziare te, per ringraziare anche tutti gli altri che ci hanno scritto nel tempo alla ricerca di arretrati, ci spiace non avere potuto sempre accontentare tutti.le sciure

aaa StaGiSta oFFrESi

Care sciure sono Maria e ho 20 anni, sono un’universitaria con la passione per la scrittura, mi piace molto trantran e il vostro stile; mi chiedevo se non aveste bi-sogno di una stagista? Perché per me che vorrei scrivere per amore della scrittura l’idea di lavorare con voi è molto stimolante.maria

cara Maria, per prima cosa grazie, siamo felici che traspaia il nostro amore per quello che facciamo. stiamo approfittando della tua mail per dire sia a te sia ai tanti altri che ci scrivono chiedendoci per stage avremmo bisogno eccome di stagisti, qui di lavoro ce ne è sempre tanto e, che il Direttore sta vagliando le proposte che ci sono arrivate: anche la tua!un abbraccio, le sciure

le sciurele vostre lettere

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viene distribuita tramite hostess la matti-na dell’uscita nelle stazioni ferroviarie diMonza, Lissone, Arcore, Desio, Meda , sere-gno, seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/brugherio

nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di apa monza e Brianza - Confartigianato impresemonza via gb stucchi, 46Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano maderno via Matteotti, 16desio via garibaldi, 258Giussano Largo Europa, 7 lissone via san rocco, 97 meda viale Francia, 15 muggiò via i° Maggio ang. via san rocco nova milanese via berlinguer, 2Seregno via rismondo, 28 Seveso via solferino, 16 triuggio viale rimembranze, 3 vimercate via ronchi, 12

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