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La maratona mette in evidenza molti dei no- stri limiti come la gestione del tempo, la de- terminazione, la capacità di stringere i den- ti, l’ascolto di noi stessi, la costanza nel rit- mo, la continuità, la cura del nostro corpo, la sicurezza nei nostri mezzi, ecc... Molte volte otteniamo i risultati spendendo però troppe energie e facendo tante volte “la stessa stra- da”. Sicuramente è importante sbagliare o esagerare con un ritmo di corsa/lavoro che non ci permette di arrivare fino in fondo o ci sfinisce all’arrivo. L’importante è trarre inse- gnamento da quegli errori e avere una buona confidenza con il nostro sentire, il nostro cor- po, il nostro battito, il nostro passo. L’aspetto puramente fisico è molto importante perché avere una struttura muscolare allenata e ade- guata alla competizione è un aspetto che spesso si da per scontato ma non sempre questo succede. Ad esempio nel nostro grup- po di manager abbiamo due componenti che macinano tantissimi km senza porsi la do- manda: ma come li faccio? Oppure, sempre all’interno del gruppo, un atleta voleva corre- re la Maratona di Venezia (in programma a fi- ne ottobre) per cimentarsi poi a New York il 6 novembre. Così facendo il fisico si stressa ma saremo anche scarichi dal punto di vista mentale affrontando la maratona in maniera passiva un po’ come viene. È proprio per evi- tare situazioni del genere che poi possono demotivare le persone che lo staff di Forme- nergy sta procedendo con un allenamento per step di avvicinamento alla fatidica data del 6 novembre. Abbiamo iniziato a lavorare su un’ora di corsa per poi passare gradual- mente all’ora e mezza, consolidando questi due importanti traguardi. Abbiamo speri- mentato a questo punto una mezza marato- na, quella di Jesolo, disputatasi lo scorso 21 maggio. I risultati sono stati molto buoni pri- ma di tutto perché tutti sono arrivati al tra- guardo senza gravi difficoltà e anche perché dopo solo 3-4 mesi di training alcune perso- ne sono riuscire a ottenere tempi inferiori al- le due ore: fantastico! Questa prova è risulta- ta utile per compiere il passo successivo e capire/sperimentare come gestire le energie in una competizione podistica medio-lunga. Prima di tutto un po’ di tecnica non fa mai male... Durante la mezza maratona si è visto di tutto: persone che sbattono i piedi, movi- menti delle braccia completamente scoordi- nati, andature radicalmente errate (accelera- zioni e fermate), respiri soffiando, interruzio- ni per rispondere al cellulare, falcate enormi e molto altro... Poter contare su un minimo di tecnica aiuta a risparmiare energia. Occor- re appoggiare in maniera corretta il piede a 68 Formenergy, network di professionisti che da anni opera nel coaching sportivo, lancia il progetto N.Y. City Marathon, un allenamento a 360° è un network di consu- lenti specializzati nel coaching e nella proget- tazione “ad hoc” di for- mazione avanzata a sup- porto della crescita del “know how” nelle azien- de, nella sanità e nella politica. Da anni impe- gnata nel mondo della consulenza manageriale, Formenergy è orgogliosa di presentare il progetto: “Maratona di N.Y. 2011: la metafora della corsa nella vita quotidiana”, un progetto di coaching sportivo legato alla famo- sa maratona statunitense. L’idea è nata dalla bril- lante intuizione dell’e- sperto coach, il dott. Fa- bio Padovan, (presidente A.I.C.P.E.), nell’utilizzare la metafora della corsa della vita per supportare un gruppo di persone di diverse realtà professio- nali che trovano energia nella corsa ma non rie- scono a trasferirla nelle altre attività quotidiane. L’iniziativa ha riscosso grande successo e il gruppo “Formenergy” si è delineato in poco tempo. Il team è composto da manager di molte grandi imprese, tra cui Telecom training Maratona di New York 2011: NEW YORK CITY MARATHON 2010 FOTO DI PIERLUIGI BENINI Formenergy:008_Cronache_Maratona_Coppi p 1-07-2011 11:48 Pagina 68

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La maratona mette in evidenza molti dei no-stri limiti come la gestione del tempo, la de-terminazione, la capacità di stringere i den-ti, l’ascolto di noi stessi, la costanza nel rit-mo, la continuità, la cura del nostro corpo, lasicurezza nei nostri mezzi, ecc... Molte volteotteniamo i risultati spendendo però troppeenergie e facendo tante volte “la stessa stra-da”. Sicuramente è importante sbagliare oesagerare con un ritmo di corsa/lavoro chenon ci permette di arrivare fino in fondo o cisfinisce all’arrivo. L’importante è trarre inse-gnamento da quegli errori e avere una buonaconfidenza con il nostro sentire, il nostro cor-po, il nostro battito, il nostro passo. L’aspettopuramente fisico è molto importante perchéavere una struttura muscolare allenata e ade-guata alla competizione è un aspetto chespesso si da per scontato ma non semprequesto succede. Ad esempio nel nostro grup-po di manager abbiamo due componenti chemacinano tantissimi km senza porsi la do-manda: ma come li faccio? Oppure, sempreall’interno del gruppo, un atleta voleva corre-re la Maratona di Venezia (in programma a fi-ne ottobre) per cimentarsi poi a New York il6 novembre. Così facendo il fisico si stressama saremo anche scarichi dal punto di vistamentale affrontando la maratona in manierapassiva un po’ come viene. È proprio per evi-tare situazioni del genere che poi possonodemotivare le persone che lo staff di Forme-nergy sta procedendo con un allenamentoper step di avvicinamento alla fatidica data

del 6 novembre. Abbiamo iniziato a lavoraresu un’ora di corsa per poi passare gradual-mente all’ora e mezza, consolidando questidue importanti traguardi. Abbiamo speri-mentato a questo punto una mezza marato-na, quella di Jesolo, disputatasi lo scorso 21maggio. I risultati sono stati molto buoni pri-ma di tutto perché tutti sono arrivati al tra-guardo senza gravi difficoltà e anche perchédopo solo 3-4 mesi di training alcune perso-ne sono riuscire a ottenere tempi inferiori al-le due ore: fantastico! Questa prova è risulta-ta utile per compiere il passo successivo ecapire/sperimentare come gestire le energiein una competizione podistica medio-lunga.Prima di tutto un po’ di tecnica non fa maimale... Durante la mezza maratona si è vistodi tutto: persone che sbattono i piedi, movi-menti delle braccia completamente scoordi-nati, andature radicalmente errate (accelera-zioni e fermate), respiri soffiando, interruzio-ni per rispondere al cellulare, falcate enormie molto altro... Poter contare su un minimodi tecnica aiuta a risparmiare energia. Occor-re appoggiare in maniera corretta il piede a

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Formenergy, networkdi professionisti che da anni opera nelcoaching sportivo,lancia il progetto N.Y. City Marathon,un allenamento a 360°

è un network di consu-lenti specializzati nelcoaching e nella proget-tazione “ad hoc” di for-mazione avanzata a sup-porto della crescita del“know how” nelle azien-de, nella sanità e nellapolitica. Da anni impe-gnata nel mondo dellaconsulenza manageriale,Formenergy è orgogliosadi presentare il progetto:“Maratona di N.Y. 2011:la metafora della corsanella vita quotidiana”,un progetto di coachingsportivo legato alla famo-sa maratona statunitense.L’idea è nata dalla bril-lante intuizione dell’e-sperto coach, il dott. Fa-bio Padovan, (presidenteA.I.C.P.E.), nell’utilizzarela metafora della corsadella vita per supportareun gruppo di persone didiverse realtà professio-nali che trovano energianella corsa ma non rie-scono a trasferirla nellealtre attività quotidiane.L’iniziativa ha riscossogrande successo e ilgruppo “Formenergy” si èdelineato in poco tempo.Il team è composto damanager di molte grandiimprese, tra cui Telecom

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terra, usando la spinta della gamba comple-tamente distesa e del movimento finito delpiede. La coordinazione delle braccia è im-portante, così come mantenere il volto rilas-sato in maniera armoniosa affinché sia untutt’uno con il movimento delle nostre gam-be. Sapere come appoggiamo il piede (ester-no o interno), conoscere la giusta falcata ecadenza o il movimento delle braccia si puòfare solo se si viene osservati da qualcunoche poi corregge le posture errate oppure fil-ma il tutto con una videocamera e poi fa ri-vedere i movimenti: questo è un passaggioimportante per ottimizzare e migliorare la no-stra tecnica. Provando e riprovando da soli,in gara, in pista, cambiando ritmo e cercan-do il nostro personale equilibrio sia fisico chementale, allora si può avere la certezza diaver lavorato bene su una preparazione in vi-sta di una maratona. Da qui a novembre cisperimenteremo ancora in montagna, conpercorsi in lieve salita per rinforzare un po’ legambe e per stabilire il giusto ritmo da tene-re in gara negli ultimi due mesi di settembree ottobre. Gestire e mettere alla prova le no-

stre capacità di corridori e professionisti è si-curamente una bella sfida che ci sta inse-gnando molto soprattutto dal punto di vistapersonale, per crescere senza andare inapnea ma al giusto ritmo, quello che ci fa an-che assaporare la soddisfazione di ciò chestiamo facendo. Saper “spegnere” la testa efidarsi delle proprie capacità significa ancherisparmiare energie mentali e tensioni che ilpensiero e la mente ci fa fare a livello di in-conscio, minando la sicurezza del risultatoinstillando il seme del dubbio. Meglio ci co-nosciamo e meglio sapremo governare unacorsa lunga e piena di difficoltà. Il coach èproprio colui che ti fa capire meglio le poten-zialità e i talenti individuali per usarli al mas-simo. Siamo convinti che una persona chesia consapevole delle proprie risorse e poten-zialità possa lavorare in maniera più efficacee liberare energie positive in tutti i contestidella vita: dalla quotidianità familiare fino al-le situazioni più complesse nel proprio lavo-ro. Finora sono stati raggiunti ottimi risultatie i partecipanti alla maratona, giorno dopogiorno, ma soprattutto, maratona dopo mara-tona, cominciano a credere fermamente nel-la riuscita di questo ambizioso progetto. At-traverso le proprie risorse e competenze nelcoaching maturate negli anni, Formenergyguida orgogliosa questa “spedizione” e rin-grazia i partecipanti per l’impegno continuonell’ascoltare se stessi e il proprio corpo.Continuando su questa strada, siamo convin-ti che il team raggiungerà con successol’obiettivo preposto. “Formenergy non offreuna soluzione ma permette di trovarla”. Sulprossimo numero di ottobre pubblicheremogli aggiornamenti relativi al progetto “Mara-tona di N.Y. 2011: la metafora della corsanella vita quotidiana”.

Maratona di New York 2011: la metafora della corsa nella vita quotidiana

Italia, Generali Assicura-zioni, Etra, Sale e PepeGroup, Barclays Bank,Yoox, Nicoll, Henkel e al-tri, tra i quali non vi sonocorridori esperti ma, vi-ceversa, prevale il fatto-re “principiante”. Moltitrainer esperti affermanoche non sia possibilepartecipare a una mara-tona sportiva senza unaadeguata preparazione fi-sica di almeno un anno.L’obiettivo più importanteche Formenergy si è fis-sata è stato quello dipreparare chiunque, dalcorridore più allenato alprincipiante assoluto, inun arco temporale limita-to di otto mesi, al blaso-nato evento del 6 novem-bre a New York. La sfidaè, quindi, delle più av-vincenti. Il coachingsportivo di Formenergyvuole focalizzarsi sul te-ma del superamento deilimiti mentali restrittiviche nei momenti di diffi-coltà bloccano le perso-ne nel raggiungere i loroobiettivi. Tali “convinzio-ni limitanti”, rappresen-tano la chiave del suc-cesso o insuccesso ditutti coloro che parteci-pano a una sfida così impegnativa.

Per ottenere maggiori informazioni sul metodo “coaching formenergy” e sul progetto maratona di N.Y.,

collegati al sito www.formenergy.it o seguici su Facebook nel gruppo “Maratonadi New York 2011 – Gruppo Formenergy”

FABIO PADOVAN, COACH & TRAINER, RESPONSA-BILE COMMERCIALE E IDEATORE DEL PROGETTO“MARATONA DI N.Y. 2011”, FORMENERGY

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