Traffico e smaltimento illecito, prende il via il processo C&C

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I rifiuti che uscivano dalla C&C servivano per imbot- tire i soofondi stradali e ferroviari: conglomerati ce- mentizi, ricavati da rifiuti industriali altamente nocivi, sono stati utilizzati in numerosi cantieri tra cui quello di Arino di Dolo per la realizzazione dei lavori alla li- nea ferroviaria dell’Alta Velocità fino al 2005, quello di Padova per il cavalcavia di via Camerini e altri a Pernu- mia e Mira. I reati di traffico e smaltimento illecito di materiali pericolosi sono stati accertati dal Corpo Forestale del- lo Stato di Treviso e dalla Procura della Repubblica di Venezia nel corso dell’articolata indagine, coordina- ta dal pubblico ministero Giorgio Gava, denominata “Mercante di rifiuti” iniziata nel 2001. Negli stabilimenti della C&C e della Digamma, altra società in capo a Fabrizio Cappelleo, ammini- stratore delegato dell'azienda, venivano ricevuti rifiuti, anche estremamente pericolosi, che mai, stando alle autorizzazioni, sarebbero potuti entrare. Una volta ar- rivato il materiale, non venivano traati i rifiuti, se non in maniera sporadica e assolutamente insufficiente, bensì i loro codici CER (non corrispondenti al reale contenuto dei carichi) che prima di partire per ulterio- ri destinazioni si trasformavano in codici CER ancora più favorevoli o perfino DDT, come se si traasse di un bene e non più di materiale pericoloso. Ogni genere di rifiuto veniva reimmesso nel mercato come conglomerato e ceduto a chi si occupava, ad esem- pio, di soofondi stradali. Il segno evidente, oltre alle analisi di laboratorio, che quanto ceduto non era mate- ria prima secondaria ma rifiuto è che la C&C non veniva compensata (come in una normale aività imprendito- riale) ma pagava chi riceveva il conglocem. Nel fraempo da quasi 10 anni molti ciadini resi- denti nei Comuni di Pernumia, Baaglia Terme e Due Carrare convivono con un potenziale concreto pericolo per la loro salute a causa di 52mila tonnellate di rifiuti pericolosi ammassati presso un capannone industriale di proprietà della dia Cedro srl mentre a Mira, dopo che il Comune ha smaltito quasi mille tonnellate di fan- ghi provenienti da impianti di depurazione, rimangono altri rifiuti sigillati all’interno dei capannoni. Venerdì 6 luglio nel corso di un convegno, promosso dall'Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, a Cà Farsei a Venezia verrà presentato il Rapporto Ecomafia 2012 che promee di meere in luce come i traffici di veleni a nordest non conoscano sosta. TRAFFICO E SMALTIMENTO ILLECITO, PRENDE IL VIA IL PROCESSO C&C VENETO Prende il via lunedì 25 giugno il processo d’appello, presso l'aula bunker di Mestre, del caso C&C di Malcontenta [Ve] e Per- numia [Pd], uno dei più clamorosi casi di traffico illecito di rifiuti pericolosi in tuo il nordest. Una vera e propria corsa contro il tempo: ad agosto di quest'anno scaa la tagliola della prescrizione. «E' importante che questo processo si concluda perché serva di monito per tui i trafficanti di veleni che continuano ad avvelenare la nostra terra» commenta Luigi Lazzaro presidente di Le- gambiente Veneto che nel processo è parte civile. Il 6 luglio a Venezia verrà presentato il Rapporto Ecomafie 2012 Ufficio stampa Legambiente Veneto - Per informazioni 3409299373

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Prende il via lunedì 25 giugno il processo d’appello, presso l'aula bunker di Mestre, del caso C&C di Malcontenta [Ve] e Pernumia [Pd], uno dei più clamorosi casi di traffico illecito di rifiuti pericolosi in tutto il nordest. Una vera e propria corsa contro il tempo: ad agosto di quest'anno scatta la tagliola della prescrizione. «E' importante che questo processo si concluda perché serva di monito per tutti i trafficanti di veleni che continuano ad avvelenare la nostra terra» commenta Luigi Lazzaro presidente di Legambiente Veneto che nel processo è parte civile. Il 6 luglio a Venezia verrà presentato il Rapporto Ecomafie 2012

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I rifiuti che uscivano dalla c&c servivano per imbot-tire i sottofondi stradali e ferroviari: conglomerati ce-mentizi, ricavati da rifiuti industriali altamente nocivi, sono stati utilizzati in numerosi cantieri tra cui quello di Arino di Dolo per la realizzazione dei lavori alla li-nea ferroviaria dell’Alta Velocità fino al 2005, quello di Padova per il cavalcavia di via camerini e altri a Pernu-mia e Mira. I reati di traffico e smaltimento illecito di materiali pericolosi sono stati accertati dal corpo Forestale del-lo Stato di Treviso e dalla Procura della Repubblica di Venezia nel corso dell’articolata indagine, coordina-ta dal pubblico ministero Giorgio Gava, denominata “Mercante di rifiuti” iniziata nel 2001. Negli stabilimenti della c&c e della Digamma, altra società in capo a Fabrizio cappelletto, ammini-stratore delegato dell'azienda, venivano ricevuti rifiuti, anche estremamente pericolosi, che mai, stando alle autorizzazioni, sarebbero potuti entrare. Una volta ar-rivato il materiale, non venivano trattati i rifiuti, se non in maniera sporadica e assolutamente insufficiente, bensì i loro codici cER (non corrispondenti al reale contenuto dei carichi) che prima di partire per ulterio-ri destinazioni si trasformavano in codici cER ancora più favorevoli o perfino DDT, come se si trattasse di un bene e non più di materiale pericoloso. Ogni genere di rifiuto veniva reimmesso nel mercato come conglomerato e ceduto a chi si occupava, ad esem-pio, di sottofondi stradali. Il segno evidente, oltre alle analisi di laboratorio, che quanto ceduto non era mate-ria prima secondaria ma rifiuto è che la c&c non veniva compensata (come in una normale attività imprendito-riale) ma pagava chi riceveva il conglocem. Nel frattempo da quasi 10 anni molti cittadini resi-denti nei comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due carrare convivono con un potenziale concreto pericolo per la loro salute a causa di 52mila tonnellate di rifiuti pericolosi ammassati presso un capannone industriale di proprietà della ditta cedro srl mentre a Mira, dopo che il comune ha smaltito quasi mille tonnellate di fan-ghi provenienti da impianti di depurazione, rimangono altri rifiuti sigillati all’interno dei capannoni. Venerdì 6 luglio nel corso di un convegno, promosso dall'Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, a cà Farsetti a Venezia verrà presentato il Rapporto Ecomafia 2012 che promette di mettere in luce come i traffici di veleni a nordest non conoscano sosta.

TRAFFICOE SMALTIMENTOILLECITO,PRENDE ILVIA ILPROCESSO C&C

VENETO

Prende il via lunedì 25 giugno il processo d’appello, presso l'aula bunker di Mestre, del caso C&C di Malcontenta [Ve] e Per-numia [Pd], uno dei più clamorosi casi di traffico illecito di rifiuti pericolosi in tutto il nordest. Una vera e propria corsa contro il tempo: ad agosto di quest'anno scatta la tagliola della prescrizione. «E' importante che questo processo si concluda perché serva di monito per tutti i trafficanti di veleni che continuano ad avvelenare la nostra terra» commenta Luigi Lazzaro presidente di Le-gambiente Veneto che nel processo è parte civile. Il 6 luglio a Venezia verrà presentato il Rapporto Ecomafie 2012

Ufficio stampa Legambiente Veneto - Per informazioni 3409299373