TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i...

13
MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’ Arte VETRINA TOSCANA QUATTRO STAGIONI DI EVENTI TRA TESORI, SAPORI E TALENTI DA SCOPRIRE Quando la cultura è una scommessa I n occasione degli Stati generali della cultura, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito la cultura il «motore di sviluppo per il nostro Paese». Siamo così in accordo con questa idea che, nonostante la grave crisi economica attuale, abbiamo scelto di confermare il nostro investimento di 21 milioni di euro anche per il 2013. Sono convinto che lo straordinario patrimonio esistente in Toscana (oltre 500 musei, mille biblioteche, circa 250 teatri funzionanti, 48 grandi istituzioni, 8 tra università e scuole di alta formazione, una miriade di associazioni) sia fondamentale per il rilancio e lo sviluppo dei nostri territori, non solo perché richiama milioni di turisti ogni anno, ma anche perché può essere uno strumento strategico per lo sviluppo dell’occupazione e la valorizzazione dei talenti delle nuove generazioni. Fin dai primi passi di questa legislatura abbiamo utilizzato la spending review per eliminare sprechi, attivare modifiche strutturali, costruire percorsi innovativi; non certo per tagliare i servizi socialmente necessari o per penalizzare settori come la cultura, essenziali per la costruzione di una nuova prospettiva di crescita. Per far questo è necessario però che si riesca a costruire un modello di sviluppo che abbia come elemento centrale il lavoro armonico ed integrato fra settori diversi, così da moltiplicare le opportunità: questa è la grande scommessa di Vetrina Toscana. SEGUE A PAGINA III SUPPLEMENTO GRATUITO AL NUMERO ODIERNO DE "LA REPUBBLICA" SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE, ARTICOLO 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA ENRICO ROSSI Firenze

Transcript of TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i...

Page 1: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

ALBUMDI REPUBBLICA

Il gustodell’Arte

VETRINA TOSCANAQUATTRO STAGIONIDI EVENTITRA TESORI,SAPORI E TALENTI DA SCOPRIRE

Quando la cultura è una scommessa

In occasione degli Stati generali della cultura, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hadefinito la cultura il «motore di sviluppo per il nostro Paese». Siamo così in accordo con questa ideache, nonostante la grave crisi economica attuale, abbiamo scelto di confermare il nostroinvestimento di 21 milioni di euro anche per il 2013.Sono convinto che lo straordinario patrimonio esistente in Toscana (oltre 500 musei,mille biblioteche, circa 250 teatri funzionanti, 48 grandi istituzioni, 8 tra università escuole di alta formazione, una miriade di associazioni) sia fondamentale per il rilancio elo sviluppo dei nostri territori, non solo perché richiama milioni di turisti ogni anno, maanche perché può essere uno strumento strategico per lo sviluppo dell’occupazione e lavalorizzazione dei talenti delle nuove generazioni. Fin dai primi passi di questa legislatura abbiamo utilizzato la spending review pereliminare sprechi, attivare modifiche strutturali, costruire percorsi innovativi; non certoper tagliare i servizi socialmente necessari o per penalizzare settori come la cultura,essenziali per la costruzione di una nuova prospettiva di crescita.Per far questo è necessario però che si riesca a costruire un modello di sviluppo che abbiacome elemento centrale il lavoro armonico ed integrato fra settori diversi, così damoltiplicare le opportunità: questa è la grande scommessa di Vetrina Toscana.

SEGUE A PAGINA III

SUPPLEMENTO GRATUITO AL NUMERO ODIERNO DE "LA REPUBBLICA" SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE,ARTICOLO 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA

ENRICO ROSSI

Firenze

Page 2: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � IIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

IL GUSTODELL’ARTE

ALBUM a cura di Giuseppe Calabresee Gianluca Monastragrafica e impaginazionedi Gabriella Lancianese

Supplemento gratuito al numero odierno de “la Repubblica”Direttore responsabile Ezio Mauro

Gruppo Editoriale l'Espresso SpADivisione Stampa Nazionale - Via C . Colombo, 98- 00147 ROMATipografia: ROTOCOLOR SpA, Via C. Colombo 90, 00147 ROMAStampa: DEDALO LITOSTAMPA S.r.l Via Saverio Milella 2 Zona Industriale - BariReg. Tribunale di Roma n. 16064 del 13/10/1975Pubblicità: A. Manzoni & C. S.p.A.- via Nervesa 21 - Milano Tel. 02/574941

SOMMARIOCentinaia di musei e teatri, ma anche ristoranti ebotteghe: negli anni della spending reviewla Regione punta sul patrimonio di stile, conoscenzae sapori per richiamare milioni di turisti, svilupparetalenti, creare nuovi posti di lavoroDa qui Vetrina Toscana: e le sue iniziative

Balli e guerrese un castellorivela i segretiALLE PAGINE XXII-XXIII

MASSA

Una castagnada celebraredentro il boscoADINOLFI ALLE PAGINE XXVI-XXVII

AREZZO

Menu Puccininel rifugiodell’artistaNERI ALLE PAGINE XXX-XXXI

LUCCA

A tavolasulle traccedegli etruschiALLE PAGINE X-XI

LIVORNO

Borghi, sentierie una minieradi storie eterneFERRARA ALLE PAGINE XIV-XV

PIOMBINO

Quegli ambasciatori della culturache lanciano la sfida per il futuro

Una scommessa che vinceremo se i 720 ristoranti e le 250 botteghe di Vetrina Toscana riusciranno,grazie ad un rapporto costante con i 1000 produttori oggi coinvolti, a diventare gli ambasciatori nelmondo della nostra regione, con benefici importanti e duraturi per tutto il territorio.Gli studi più recenti ci dicono che il secondo motivo della scelta turistica di una famiglia è legataall’enogastronomia. Ricordiamo anche che, con i suoi 11,5 milioni di arrivi e con gli oltre 42milioni di presenze medie all’anno, la Toscana è una delle mete turistiche più conosciute e ambiteal mondo. Ecco quindi che offrire al turista un calendario di eventi culturali di grande pregioaccompagnato da una proposta enogastronomica di rilievo diventa un’occasione capace diprodurre un’importante ricaduta economica su tutta la Toscana. È per questo che nel calendario2013 di Vetrina Toscana ci sono mostre, spettacoli, archeologia e musei che propongono tantieventi legati a momenti enogastronomici di grande qualità e fascino.Sempre nell’ambito della nostra politica di valorizzazione delle tipicità toscane, nel 2013 daremoinoltre vita ad un progetto formativo innovativo, che permetterà di realizzare percorsi didatticiintegrati per i giovani delle scuole alberghiere e degli Istituti agrari. Una formazione che vedràcoinvolti docenti, giornalisti, esperti di comunicazione, imprenditori e ricercatori per offrire aigiovani che studiano un inserimento qualificato del mondo del lavoro e l’opportunità di essere inostri ambasciatori nel mondo.

Rivincita retrotutte le ricetteda riscoprireRAU ALLE PAGINE VI-VII

PRATO

IL CALENDARIO Un’agenda piena di eventiper tutto l’anno: eccoVetrina Toscana 2013

ENRICO ROSSI

(segue dalla prima pagina)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 3: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � VMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � IVMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

IL GUSTODELL’ARTE

MARIO NERI

UN VIAGGIO sulle rotte del-la ceramica. Dalle botte-ghe dell’antico centro ar-

tigianale del Valdarno fiorentinoalle città del Mediterraneo, attra-verso i passaggi storici di un bor-go toscano che per secoli ha in-fluenzato e si è lasciato influenza-re dalle culture seguendo gli im-pulsi mercantili delle grandi fa-miglie fiorentine. È il percorsopreparato dal Museo della cera-mica di Montelupo Fiorentinoper l’appuntamento con VetrinaToscana fissato per il 27 aprile.Una visita nelle sale del nuovomuseo di piazza Vittorio Venetoche ospita una collezione di oltremille esemplari, perlopiù ritrova-ti negli scavi archeologici a parti-re dagli anni ‘70, ma anche esem-pi della produzione contempo-ranea. L’idea è quella di coniuga-re la storia della ceramica a menutematici che reinterpretino lecontaminazioni che hanno ca-ratterizzato la storia dell’arte ce-ramica di Montelupo. Il sincreti-smo che ha attraversato tutta la

storia della produzione del borgoriletto anche attraverso una mi-scela di sapori. Così il percorsodel visitatore si snoderà nelle di-verse sale del museo accompa-gnato da degustazioni, brevi rea-ding, rappresentazioni teatrali,musica e video. A fare da guida, lafigura storica di Lorenzo di PieroSartori, l’autore del Rosso diMontelupo, il bacile di maiolica a

grottesche datato 1509. Primatappa nella hall e al pian terreno.Dalle maioliche smaltate dei ce-ramisti locali ai vasi e ai piatti pro-dotti sotto l’influenza dei vasaimagrebini e quelli iberici di Va-lencia, la zaffera e il damaschino.Poi un salto nel presente, con i la-vori del cantiere LO 2.0. Al primopiano si va oltre il Mediterraneo,sulle rotte commerciali che, gra-

zie agli Antinori e ad altrefamiglie fiorentine, hannoportato la ceramica di Montelu-po in America e a Cuba o sui pavi-menti francesi voluti da Maria de’Medici. Infine i contatti con l’O-riente e l’imitazione della porcel-lana. Del resto la storia della cera-mica montelupina è una storiaantica e recente allo steso tempo.Solo nel 1973, durante i lavori di

pa-vimentazio-ne di una strada del castello, lacittà riscopre la sua tradizione.Viene alla luce il vecchio “pozzodei lavatoi”. È pieno di vasi, piat-ti, bacili e scarti di lavorazione di

quelle si presumepossano essere state for-

naci della zona. Negli anni glistudi archeologici faranno

emergere un patrimonio fino adallora dimenticato. Fino al 28/2aperto sab. e dom. (ore 14-19).Dall’1/3 al 31/10 da giov. a dom.(ore 11-19). Info su www.museo-montelupo.it o 0571/51352.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CeramicaDa Montelupoal Mediterraneoquanti sapori“contaminati”

NATO come “galleria” sul finiredel ‘500 per volontà di FerdinandoI dei Medici, il Museo di Storia na-turale e del territorio dell’Univer-sità di Pisa è uno tra i più antichi almondo. Di certo uno dei più sug-gestivi anche per la cornice: dal1986 è ospitato nei locali della Cer-tosa di Pisa a Calci, da cui si puòammirare il paesaggio mozzafia-to dei colli pisani e dell’immensooliveto e frutteto della Certosa.

Poco conosciuto sebbene alcentro di una intensa e curata at-tività didattica, le sue ricche colle-zioni sono la testimonianza diquattro secoli di storia della ricer-ca scientifico-naturalistica dell’a-teneo pisano. Con i suoi 500 milareperti di zoologia, fossili e mine-rali, organizzati secondo criteri si-stematici e tematici, esposti su ol-tre 4.000 metri quadrati di sale egallerie disposte su tre piani, rap-presenta una delle realtà europeepiù importanti nel genere. Di no-tevole importanza la galleria deicetacei, tra le prime in Europa pervalenza scientifica, il settore di pa-leontologia con i dinosauri, le saledegli acquari e degli uccelli.

Certosa di Calciun patrimoniodi conoscenza

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ERNESTO FERRARA

COSA mangia una balena?In cosa consisteva la dietadi gorilla e scimpanzé? E se

tre milioni di anni fa i progenito-ri dell’uomo avessero voluto pre-pararsi un cacciucco alla pisana,quali pesci avrebbero trovato nelmare pliocenico? Scienza, gustoe divertimento si mescolano almuseo di storia naturale dell’U-niversità dentro la Certosa di Pi-sa a Calci, dove in aprile parteuna rassegna che accompagna ilvisitatore in un avvincente per-corso a ritroso lungo i millenni.

Il 19 aprile “cantano” le bale-ne. Nella galleria dei cetacei, chein realtà è un ex essiccatoio, do-po una visita guidata, gli ospitisaranno intrattenuti da unospettacolo del cantiere lirico per-manente “Orfeo InScena”. Pri-ma le note del pianoforte, poiquelle della tavola. Con una cenaa base di “quello che mangiano lebalene”. Tranquilli: nienteplancton, amebe o alghe. Piutto-sto osteitti, crostacei, molluschicefalopodi e bivalvi. In pratica

acciughe, gamberi, seppie, cala-mari e polipi.

Il 10 maggio a tavola si siedeinvece Galileo Galilei, al centro diuna intervista “impossibile” acura della Compagnia delle seg-giole a cui seguirà una cena nelrefettorio della Certosa. A giugnoappuntamento coi primati nonumani: a cena il menu ricalcheràil passaggio dall’alimentazione

erbivora a quella onnivora, dallebacche alle uova di uccelli. La se-rata del cacciucco pliocenico asettembre sarà invece un’occa-sione per godersi una zuppa dipesce dopo un viaggio sui Montipisani di 500 milioni di anni fa.Info e prenotazioni: feriali 8-13,050 2212975; sabato e festivi, 10-19 050 2212970.

Calamari e seppieun menu da balenaascoltando lirica

PRIMAVERA

La collezione

La struttura ospitaoltre mille esemplariritrovati soprattuttonegli scavidegli anni ‘70

Il percorso all’interno del museoè accompagnato da degustazioni,reading, musica e video

LA GALLERIA

I DECORI TIPICIIl catalogo dei decori tipicidella maiolica comprendeoltre ottanta tipologie

GLI SPAZIA Calci reperti di zoologia,fossili e minerali sono espostisu 4.000 mq di sale

Page 4: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � VIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � VIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

Che bontà le “pesche”in pasticceria dall’800

LA SPECIALITÀ

IL GUSTODELL’ARTE

Con le ricette d’annatala tradizione si rinnova

Prato, mostra con cena al Museo del TessutoIl direttore: “Ispirarsi al vecchio per trovarel’inedito, questa la nostra operazione”

NESSUN piatto sa raccontare meglio la tradi-zione culinaria pratese come le golosissime“pesche”. Si tratta di dolcetti costituiti da duesemisfere di pasta brioche aromatizzata convaniglia, miele e arancia, inzuppate di alkermese riempite di crema pasticcera, quindi accop-piate e rotolate nello zucchero semolato.

Comparse nelle vetrine delle pasticcerie pra-tesi intorno alla metà del 1800, sono state rico-nosciute dall’Arsia come dolce tradizionaledella Toscana, anche se oggi sono molto menodiffuse che in passato. Varianti della ricetta ori-ginaria si possono trovare in Molise o Sardegna.

Le “pesche” sono state tra l’altro protagoni-ste di un evento proprio al Museo del tessuto agennaio (“Prato e la cucina vintage: le pesche diPrato sulla tavola delle occasioni”). Oltre centopersone hanno assistito alla performance livedi Paolo Sacchetti, titolare del Caffè NuovoMondo e fresco di investitura come miglior pa-sticcere d’Italia 2012, che ha dato dimostrazio-ne di come si preparano le “pesche”.

UN VIAGGIO nella tendenza prin-cipe della moda contemporanea,

ma anche un omaggio al pote-re evocativo dello stile di ie-

ri. La mostra “Vintage.L’irresistibile fascino del

vissuto” in corso al museodel Tessuto di Prato raccon-

ta come la pratica dell’usatoabbia generato un autenticofenomeno di costume. L’espo-

sizione si articola in quattro se-zioni con oltre cento capi d’ab-bigliamento e tessuti. In occa-sione della mostra (fino al 30maggio), il museo osserva unorario più esteso: dal martedì

al venerdì 10-18; sabato edomenica 10-19. Il bigliet-to costa 8 euro. Info allo0574/6115013 e sul sito

www. museodeltessuto. it.

Quell’ex casa dei panninave scuola di qualità

GAIA RAU

NELL’EPOCA d’oro del vinta-ge, in cui dalla moda al cine-ma, la ricerca nel passato

sembra essere diventata la ricettaunica e imprescindibile per trovarenuove forme di espressione, anche ilcibo può avere un gusto retro. Nonstiamo parlando di improbabili rie-vocazioni in stile anni Ottanta sul ge-nere di pennette alla vodka o cocktaildi gamberi, ma di una vera e propriaoperazione di riscoperta e reinter-pretazione dei sapori di una volta da-gli esiti golosi e, paradossalmente,innovativi. È l’iniziativa organizzatadal Museo del Tessuto di Prato in oc-casione della mostra “Vintage. L’ir-resistibile fascino del vissuto”, incorso fino al 30 maggio: appunta-mento venerdì 19 aprile dalle 20 inpoi quando, dopo una visita guidataall’esposizione insieme alla curatri-

ce Daniela Degl’Innocenti, gli ospitipotranno gustare una cena in cuipiatti della tradizione locale sarannorielaborati dagli chef di Vetrina To-scana alla scoperta di nuove sugge-stioni e potenzialità.

«L’operazione che proponiamo èla stessa che sta alla base della mostra— spiega Filippo Guarini, direttoredel museo — e cioè ispirarsi a qual-cosa di vecchio per tirare fuori qual-cosa di nuovo. Proprio come avviene

nella moda. In questo caso — conti-nua — a fornire lo spunto non saran-no gli abiti, ma le ricette della tradi-zione del nostro territorio, come peresempio i sedani ripieni alla prateseo le famose “pesche”». La differenza,rispetto alle leggi del fashion, è che incampo culinario non esistono epo-che di riferimento: se, nella moda, ilconcetto di «vintage» è utilizzato perindicare abiti e accessori provenien-ti dalle varie decadi del secolo scorso,fino a un’ipotetica soglia che coinci-de, più o meno, con l’inizio dei No-vanta, in cucina limitazioni di questogenere non ci sono. «Non possiamosapere con esattezza quando certepietanze siano nate — dice Guarini— per questo gli chef godranno dellamassima libertà, pur restando fedelial fil rouge di una reinterpretazionedel passato quanto a ingredienti emodalità di cottura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vintage

Visita guidata

Dopo aver visitatole sale, gli ospitisi potranno sedere atavola: in cucina gli chefdi Vetrina Toscana

L’EX cimatoria Campolmi, sede del museo delTessuto e della biblioteca Lazzerini, è uno dei piùimportanti esempi di archeologia industriale aPrato. Si tratta di un complesso architettonico dicirca 8.500 metri quadri, la cui vocazione tessilerisale al Medioevo, quando documenti storici at-testano la presenza di una gualchiera, ovvero diun edificio per la follatura dei panni. L’impiantoattingeva ad uno dei canali artificiali (gore) chehanno consentito, dalla prima metà del Duecen-to, lo sfruttamento delle acque del fiume Bisenzioper la produzione tessile. Nel 1863, lo spazio vie-ne acquistato da Vincenzo Campolmi, Luigi Cec-coni e David Alphandery: l’Opificio idraulicoCampolmi diventa presto una solida impresa at-tiva nella rifinitura dei tessuti, considerato unsimbolo della storia manifatturiera pratese, defi-nito la “nave scuola” per il fatto che molti tecnicie imprenditori si sono formati tra le sue mura. Lafabbrica cessa la sua attività nel 1994 e, quattro an-ni dopo, viene acquistata dal Comune. Nel 2003viene inaugurato il museo; nel 2009 la biblioteca.

Stracci opere d’artecon il Centro Pecci

Il Terzo Paradiso è un’opera-azione condivisa offerta daMichelangelo Pistoletto. Inoccasione dell’evento del 19aprile verrà realizzatoinsieme al Centro Pecci unnuovo episodio e/oinstallazione con gli stracci.

LA VISITALa mostra“Vintage”rimarràaperta finoal 30maggio

IL TESSILEIl Museo èl’interfacciadel distrettopratese deltessile cheoggi conta40.000addetti ecirca 8.000aziende

IL VIAGGIO LA STORIA

PRIMAVERA

Il fascino irresistibiledello stile déjà vu

Page 5: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

GAIA RAU

CHIAMATELO pure il Pel-legrino Artusi dell’anti-chità. Marco Gavio Api-

cio (25 a. C.-37 d. C.) è stato il piùfamoso gourmet della Romaimperiale, protagonista di dice-rie improbabili e tragici aned-doti, tra cui quello che nutrissele murene con la carne deglischiavi o il fatto che amasse a talpunto la buona tavola da dilapi-dare in banchetti il suo stermi-nato patrimonio, e da decidereper questo di suicidarsi. Figuraa metà strada tra leggenda erealtà, Apicio fu anche l’autoreo, quanto meno, il padre putati-vo del De re coquinaria, princi-pale ricettario dell’epoca e piùcompleta testimonianza oggiesistente di che cosa significas-se preparare una cena coi fioc-chi sotto il regime di Tiberio.

Alle sue istruzioni sugli ingre-

FIRENZE � IXMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � VIIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

Escursioni e incontri in Casentino e sulla Montagna pistoiese. Gli appuntamenti a maggio

Tutto il sapore del paesaggiola rivoluzione ecosostenibiletra ribollita, miele e arte sacra

PRIMAVERAIL GUSTODELL’ARTE

I segreti del più famoso gourmet della Romaimperiale interpretate in chiave modernaIn Maremma il legame tra storia e cucina

I vari frammenti di Apiciotestimoniano l’importanzadel condimento ed inparticolare del garum,utilizzato come ai giorninostri viene impiegato ilsale da cucina. Di fatto,però, la composizione e lapreparazione del garumappaiono tuttora di naturaincerta.

L’uso del garumil “sale” antico

E’ un piatto povero manutriente, tipico dell’altoCasentino. E’ l’acqua cotta,cibo della tradizionetoscana che venivarealizzato con gliingredienti disponibili almomento. Solo uno èquello fondamentale: lacipolla, usata inabbondanza. La versionecasentinese dell’acquacotta non prevede l’uovo

Nell’acqua cottatanta cipolla

Il formaggio di CastelFocognano è bianco, moltotenero e delicato conl’odore tipico del latte esapore leggermenteacidulo. Prodotto con latteovino intero crudo, perprepararlo bisognascaldarlo a 37° C. Poi deveessere fatto cagliare emesso nel contenitore.Dopo qualche ora vienesalato ed è pronto peressere degustato

Quel formaggiotenero e delicato

dienti e i procedimenti di cottu-ra, e a quelle tramandate da al-tre illustri personalità romanecome il Catone del De agricoltu-ra, dovranno ispirarsi, per rein-terpretarle in chiave moderna,alcuni chef toscani di oggi, pro-tagonisti il 2 maggio, al Museoarcheologico e d’arte della Ma-

remma, dell’iniziativa “Il gustodell’arte, l’arte del gusto”, orga-nizzata dal Comune di Grosse-to. Gli spazi del museo (in viaBaccarini 3 a Grosseto, apertodal martedì al venerdì in orario9-17.30, weekend e festivi 10-16; 5 euro, info 0564/488750)ospiteranno una vera e propria

cena a tema, accompagnata daun percorso guidato tra gli og-getti e le rappresentazioni figu-rate riconducibili alla produ-zione dell’olio e del vino, allaconservazione dei cibi, alla cot-tura e al banchetto in età etru-sca e romana custoditi nelle suequaranta sale. Ai partecipanti

verrà inoltre distribuita unapubblicazione sulla storia dellacucina a Roma completa delmenu della serata. Al progettopotranno aderire successiva-mente i ristoratori del luogoospitando, a loro volta, cenecon menu “archeologici”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tortelli alla lastrail segreto è la patataTRA i prodotti piu’ ricercati della tradizio-ne toscana, e casentinese, ci sono i tortellialla lastra di Vallesanta. Croccanti e di unleggero color nocciola all’esterno, morbidie ricchi di profumi stuzzicanti all’interno. Itortelli di Vallesanta vengono cotti soprauna lastra di pietra scaldata su un fuoco. Unpiatto tipico, il cui ingrediente principale èla patata che dopo essere stata lessata e pas-sata viene condita con del sugo a base di ci-polla, sedano, carota, salvia, aglio, pomo-doro olio e sale. Immancabile, nel ripieno,l’aggiunta di pecorino o parmigiano grat-tugiato con uova, burro e noce moscata.

GERARDO ADINOLFI

ECOLOGIA, integrazione trauomo e natura, tradizioni estoria. Tutto questo è un eco-

museo, un progetto, e uno spazio,per promuovere la conoscenza evalorizzare lo sviluppo ecososte-nibile di un territorio. Come nelCasentino, dove l’ecomuseo uni-sce percorsi di gusto, arte e storiaanche diversi tra loro e sulla Mon-tagna pistoiese con un ecomuseo,in parte all’aperto, formato da iti-nerari che vanno dal ghiaccio, allapietra, all’arte sacra al ferro e allavita quotidiana. Percorsi diversi,ma che insegnano a conoscere, e a

assaporare, il passato e il presentein un festival di vista, tatto, odori esapori.

All’ecomuseo della Montagnapistoiese, ad esempio, si potrà im-parare a usare ingegno e fantasiaper valorizzare le risorse agricole,alimentari e naturali del territorio.Come nella due giorni “L’arte delgusto attraverso il riuso e il riciclo”di sabato 11 e domenica 12 mag-gio. Un viaggio dedicato a famiglie,bambini, adulti che spiegherà co-me realizzare ricette utilizzandogli avanzi dei pasti consumati incasa oppure come costruire gio-cattoli con materiali poveri e discarto con una visita guidata alMuseo della Gente dell’Appenni-no pistoiese a Rivoreta. E dopo unbuffet a tema a Palazzo Achilli a Ga-

vinana (Pistoia), sede centrale del-l’Ecomuseo, nel pomeriggio i piùpiccoli impareranno a coltivarel’orto. Alle 20 la cena degli avanzi alristorante La vecchia cantina, aMaresca. Un percorso che conti-

nua anche di domenica con la visi-ta al Museo d’arte sacra accompa-gnati da un attore che guiderà i vi-sitatori in un gioco d’altri tempiche durerà fino al pranzo a chilo-metro 0 che sarà fatto nelle ex do-

gane medievali.Sapori e paesaggi da Pistoia al

Casentino dove nel pomeriggiodel 12 maggio sarà possibile visita-re il Museo del bosco e della mon-tagna di Stia (Arezzo) e, dopo un’e-scursione nel territorio, con visitaal Museo di Porciano, cenare conprodotti tipici come l’acqua cotta ela “scottiglia”, piatto tipico dell’Al-to Casentino realizzato con carnida avanzi dei giorni precedenti efatte in brodo con pane raffermo.Si mangerà ribollita, formaggi emiele di castagno invece nei din-torni del Centro di documentazio-ne della civiltà rurale a Castel Fo-cognano (Arezzo). L’appunta-

mento è il 19 maggio con un’escur-sione e una visita alla pieve e all’a-ra etrusca e al mulino ad acqua delBonano. Per concludere l’evento,cena al ristorante.

Il 26 maggio la Vallesanta si ri-sveglia con escursioni tra prati, pa-scoli e boschi alla ricerca di erbe eprodotti. Una caccia al tesoro cheservirà a preparare la cena, conl’aiuto di cuochi ed esperti e gusta-re i tipici tortelli alla lastra della Val-lesanta, il piatto più importante, econosciuto, di tutta la fascia orien-tale del Casentino. Un’operazionenon facile, con i partecipanti chesaranno guidati nella realizzazio-ne dei tortelli in un viaggio nel gu-sto tra cibi e i profumi della monta-gna, musica e balli tradizionali .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL RAPPORTO CON L’AMBIENTEL’Ecomuseo del Casentino è strutturato in sei sistemi(archeologico, civiltà castellana, acqua, bosco, agropastorale, manifatturiero) attraverso i quali è possibileripercorrere la dinamica del rapporto uomo-ambiente neltempo e nello spazio

Riuso e riciclo

Realizzare pietanzecon gli avanzi dei pastidi casa oppure costruiregiocattoli con materialipoveri e di scarto

La Vallesanta

Camminate tra pascolie boschi alla ricerca di erbee prodotti: una cacciaal tesoro che serviràa preparare la cena

musei nei

LA RICETTA

NEL VECCHIO TRIBUNALEIl Museo Archeologico dellaMaremma occupa il palazzodel Vecchio Tribunale. Trepiani divisi in quaranta sale

A tavola Il mito di Apiciol’Artusi dei Cesaridiventa leggenda

Page 6: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � XIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

I primi scaviall’inizio del ‘900

A partire dai primi del ‘900,dopo il recupero di alcunireperti di straordinariovalore, furono intraprese leprime indagini di scavo,proseguite poi anche neglianni successivi e, tra il 1996e il 1998 condotte dallaSocietà Parchi Val di Cornia.Il Parco Archeologico diBaratti e Populonia è statoinaugurato l’11 luglio 1998.

Il tonno degli Etruschie il culto del dio Bacco

GAIA RAU

RIPERCORRERE le tracce(gastronomiche) degliEtruschi assaggiando

specialità a base di tonno e sor-seggiando vino come in un verosimposio di duemilacinquecen-to anni fa. Sarà possibile grazie adue diverse iniziative organiz-zate, rispettivamente, dal Mu-seo del territorio di Populonia edal Parco di Baratti, entrambiappartenenti al complesso ar-cheologico della Val di Cornia.La prima, in programma il 18maggio, consisterà in un’auten-

tica celebrazione della bevandae del suo dio, Bacco, il cui nomeetrusco, Fufluns, è all’originedella denominazione stessa del-l’insediamento toscano, uno deipiù importanti dell’antichità: al-l’epoca, del resto, la produzionedel vino andava ben oltre al sem-plice consumo, ma rappresen-tava una vera cultura, caratteriz-zata da complicati rituali culmi-nanti nel simposio, un momen-to sociale fondamentale, ispira-to al mondo greco-orientale, alquale potevano partecipare an-che le donne. L’evento, intitola-to “Fufluns racconta”, consi-

sterà in una conferenza a cura diCinzia Murolo, seguita da unavisita guidata alla sala del ban-chetto ricostruita all’interno delmuseo e, naturalmente, da una

degustazione. Fin dall’antichità, invece, il

destino e la storia di Baratti sonostati legati alla pesca del tonno. Ilgeografo greco del I secolo a. C.Strobone, in un passo della suaopera sull’Italia, parlava di unaparticolare installazione perl’avvistamento dei tonni (“thyn-noskopeion”) nella zona oggichiamata, non a caso, Punta del-le tonnarelle, là dove il golfo diBaratti si chiude a sud con unascogliera scoscesa, sotto il ca-stello di Populonia. Da allora, inquesta stessa area, le reti sonostate calate ininterrottamente

fino al 1959. Una storia di cui siparlerà, il 26 maggio, al Parco diBaratti: si parte con una confe-renza sulla pesca, la lavorazionee il consumo del tonno a Popu-lonia a cura di Jacopo de GrossiMazzorin, docente di archeo-zoologia all’università del Sa-lento, seguita da un laboratorioper i bambini sull’alimentazio-ne nel mondo antico, per finirecon la degustazione di un menua base di tonno proposto dal ri-storante i Tre Etruschi, collocatoall’interno della suggestiva ne-cropoli etrusca di San Cerbone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Stradevini&

Paradiso di cristallobicchieri da artista(e di tutti i colori)

Dalla preistoria all’età modernacosì il paesaggio ha cambiato voltoCOLLEGATO al Parco di Baratti e Populonia, ilMuseo archeologico del territorio illustra, attra-verso ricostruzioni di paesaggi, attività e am-bienti antichi, le trasformazioni vissute dall’in-sediamento dalla preistoria all’età moderna. Hasede nel Palazzo Nuovo, nel centro di Piombino.Tra i pezzi più importanti la celebre Anfora d’ar-gento rinvenuta nel 1968 in mare e il Mosaico deipesci di epoca romana. Aperto sabato, domeni-ca e festivi ore 10-18; 6 euro. Info 0565/226445.

IL MUSEO

Colle Val D’Elsa, a giugno “La forma e la sostanza”

NELLA provincia diSiena, nel mese digiugno, è in pro-

gramma l’evento “La for-ma e la sostanza”, che saràospitato all’interno delMuseo del cristallo a ColleVal D’Elsa. I protagonistiassoluti saranno il cristal-lo e i suoi bicchieri, ma an-che il vino, altra eccellen-za della nostra regione. Ilcontenuto e il contenitoresono legati imprescindi-bilmente e si valorizzano avicenda se si tratta, comein questo caso, di due pro-dotti toscani di altissimaqualità.

Chiunque ami degusta-re sa che ogni vino ha il suobicchiere dove la formanon ha soltanto una va-lenza estetica, ma sostan-ziale. Il bicchiere, infatti,può pregiudicare o esalta-re la valutazione di un vi-no sia per quanto riguardoil colore che per i profumi.

L’evento consentirà di

visitare il museo e cono-scere la storia della lavora-zione del cristallo, vederegli antichi macchinari uti-lizzati e anche i pezzi rea-lizzati da artisti e designer.

E non finisce qui. ci sa-ranno poi degustazioniguidate in cui i visitatoripotranno sperimentare inprima persona l’intera-zione tra il contenitore e ilsuo contenuto. Espertidegustatori accompa-gneranno la degustazionenon solo commentandole caratteristiche dei vini,ma evidenziando anchequale sia la forma di bic-chiere più adatta ad esal-tarne le proprietà. Faran-no da corollario al connu-bio vino & cristallo ancheassaggi di prodotti tipici.Un percorso completo trastoria, artigianato, tradi-zione e avanguardia tec-nologica del territorio se-nese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro passi nel verde vista maresulle tracce della città scomparsaIL PARCO archeologico di Baratti e Populonia siestende tra le pendici del promontorio di Piombi-no e il golfo di Baratti, dove sorgeva la città etruscae romana di Populonia. È visitabile con le sue ne-cropoli, i suoi insediamenti industriali e i suoi itine-rari naturalistici a marzo, aprile, maggio e ottobredal martedì alla domenica (ore 10-18), giugno e set-tembre (10-19), luglio e agosto (10-19.30); bigliettoda 6 a 15 euro. Info su www. parchivaldicornia. it.

IL PARCO

UN’ARTE ANTICAAll’interno delle sale del museopezzi unici e strumenti antichie un forno didattico perimparare la fusione

Due eventi a Populonia eBaratti celebrano il territorioe le tradizioni gastronomiche

Per i bambini

L’iniziativa prevedeanche un laboratorioper i bambinisull’alimentazionenel mondo antico

L’economiadella viteLa produzione delvino per gli Etruschinon era destinatasolo al consumo,ma era una vera epropria cultura,nonché fonte diricchezza. Il nome diPopulonia deriva daldio del vino Fufluns

PRIMAVERAIL GUSTODELL’ARTE

Page 7: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � XVMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XIVMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

Alla scoperta del parco di San Silvestrotra gallerie usate dagli Etruschi, borghi esentieri dalle mille sorprese

Cocci, vasellame e pentole decorateriprodotte nel laboratorio di ceramicaE poi a tavola con zuppe e focacce

Se le minierenascondonopozzi di storie

Il pane dei semi antichinel paradiso della Sterpaia

Una cena dentro il museo di San Pietroall’Orto di Massa Marittima. All’ombra dellaMaestà di Pietro Lorenzetti si potrannogustare piatti medievali insieme a un ospited’onore: un Giorgio Vasari in carne e ossa,che racconterà dal “vivo” aneddoti e fattidell’epoca. Info: 0566906291.

A cena con Giorgio Vasariper conoscere il passato

ERNESTO FERRARA

UNO stretto sentiero che si insinua tra le col-line immerse nel verde. E, come dal nulla, unvillaggio riemerso dal passato e riportato al

suo antico assetto. Per raccontarci quel che fu, lasua gente, le sue storie di miniere e minatori, di gal-lerie e pozzi, di mondi sommersi e vita quotidianadel Medioevo, di raffinati mestieri artigianali e gu-stose tradizioni gastronomiche. È una sorta di viag-gio nel tempo quello che propone l’ente gestore delparco archeominerario di San Silvestro per il pros-simo 23 giugno. Non solo una visita a questo luogo

dell’anima, 450 ettari di natura e cultura alle spalledi Campiglia Marittima e del promontorio di Piom-bino, tra musei, gallerie minerarie usate già dagliEtruschi e poi da inglesi e tedeschi nel Novecento eoggi percorribili con uno speciale trenino, borghi esentieri di interesse storico, archeologico, geologi-co e naturalistico. Ma anche una passeggiata den-tro quel che fu davvero la civiltà mineraria di roccadi San Silvestro, vero e proprio villaggio minerario“fantasma” medievale per oltre due secoli, fino al-l’abbandono nel corso del Trecento. Un’incursio-ne curiosa nella vita di quella comunità di minato-ri medievali che attingeva alle ricche risorse di

piombo e argento del sottosuolo. Prima un laboratorio di ceramica, durante il

quale una guida riprodurrà, utilizzando l’argilla,alcuni degli oggetti usati dagli abitanti del villaggiodi San Silvestro nelle loro cucine e da loro stessi rea-lizzati. Parte di questi oggetti (cocci, vasellame epentole decorati alla maniera della maiolica me-dievale), ritrovati durante gli scavi archeologici al-la rocca di San Silvestro, sono esposti nel museo delparco.

Non solo, perché anche l’occhio vuole la sua par-te. E così, alla fine del laboratorio, all’interno del ri-storante Santa Barbara nel cuore del parco, seguirà

una serie di assaggi di cibi che potevano essere cu-cinati in queste particolari pentole. Uno sguardotra la ceramica da cucina e da dispensa del villaggiomedievale di minatori di rocca San Silvestro, perscoprirne tecniche di realizzazione e di decorazio-ne e gustare semplici piatti dai sapori perduti, zup-pe a base di cereali e focacce preparate con il granoantico. Viste mozzafiato, uno spaccato di storia so-ciale, il trekking nella natura (portate scarpe adat-te) e buon cibo a due passi dalla costa. Info e pre-notazioni: 0565 226445, [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ESTATE

MedioevoNATURA E CULTURAI piccoli musei del Mugellocontribuiscono a far conoscere unterritorio che non è solo natura maanche cultura

L’ASSESSORATO al turismo dell’U-nione Montana dei Comuni delMugello organizza un programma

di visite guidate gratuite ai piccoli ma affa-scinati musei del territorio per conoscere davicino un pezzo importante del patrimonioartistico, culturale, naturalistico del Mugel-lo.

Si potranno ammirare le ceramiche, le ve-trate, i dipinti di Galileo e della eclettica fami-glia Chini, la collezione di lame ospitata neltrecentesco Palazzo dei Vicari sede di gover-no per cinque secoli della Repubblica Fioren-tina, le pregiatissime opere d’arte sacra (di-

pinti dal XIII al XVIII sec., terrecotte, arredi,calici, ostensori), i reperti ritrovati nel Mu-gello dalla Preistoria al Rinascimento (va-sellame, monili e pietre lavorate, le steli fu-nerarie) e infine l’espressivo crocifisso li-gneo di Donatello. Le visite permetterannoanche di scoprire l’ambiente naturale e latradizione di lavoro agricolo: gli oggetti e gliattrezzi della civiltà contadina in ambientemontano e collinare.

Le visite avranno inizio alle ore 15.30. Perl’occasione il prezzo del biglietto d’ingres-so è in tutti i musei di 3,00 euro e gratuito peri bambini sotto i 6 anni e per i disabili.

Vetrate, dipinti e arte sacraecco i tesori del Mugello

I MUSEI

A spasso per il parco costiero dellaSterpaia, in un paesaggio che alterna ilbosco di querce secolari alla laguna cheprofuma di salmastro. E poi una visitaalle colture di grani antichi per scoprirnedifferenze e qualità. A pranzo il pane saràprotagonista. Info: 0565 226445

IL GUSTODELL’ARTE

Page 8: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

� XIX

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XVIIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

LA MAPPA IL GUSTODELL’ARTE

Idee e consigli per una gita diversa dal solitotra boschi, valli, borghi antichi, castelli e museiUn lungo viaggio con Vetrina Toscanaalla scoperta dei gioielli nascosti e della buona tavola

IL PERCORSO proposto dal Museo di storia naturale,ospitato all’interno della Certosa di Calci, è interessan-te e curioso. Si passa dalle scimmie antropomorfe al can-

to delle balene, da Galileo al caciucco pliocenico. Un saltoall’indietro capace di coinvolgere e affascinare il visitatore.

Una bella esperienza. Se poivolete allungare la vostra va-canza cultural-gastronomica,potete prenotare un tavolo alristorante Il Turista di Pisa, si-tuato a pochi metri dalla TorrePendente. Cinque grandi salecon affreschi dell’800 e un me-nu ispirato alla cucina pisana.Piatti semplici e genuini, pre-parati con ingredienti delle

colline pisane. Non solo, Il Turista è in grado di offrire an-che alcuni servizi turistico-logistici per visitare la città, dalmini tour di Pisa con trenino ecologico, alle visite guidate inPiazza dei Miracoli e alla Torre, la navigazione dell’Arno inbattello oppure gite nei dintorni della città e in provincia.

E dopo la storia (naturale)a cena in battello sul fiume

PISA

AMAGGIO e giugno i Parchi della Val di Cornia offro-no la possibilità di immergersi dentro la culturaetrusca, e di approfondire le conoscenze di questo

angolo di Toscana. Populonia, Baratti, la Sterpaia hanno inprogramma eventi e curiosità. E visto che con la bella sta-

gione si va più volentieri al ri-storante, soprattutto nelle zo-ne di mare, potete fare un saltoa I Tre Etruschi, proprio nelparco di Baratti. Particolare,sia per la location che per il pa-norama, offre una carta che aprima vista sembra banale, maprovate a prendere un sempli-ce antipasto misto di mare evedrete che il banale si ferma al

nome del piatto. Interessante la carta dei vini, che propo-ne produzione locale. Sempre in zona c’è anche La Barac-china, a Carlappiano, nel Parco della Sterpaia. Anche quisi mangiano i piatti tipici della regione, soprattutto a basedi pesce fresco, e si bevono vini della Val di Cornia.

Lasciando la Val di Corniaprenota un tavolo nel parco

LIVORNO

SAPORI e profumi della tradizione contadina quelli chesi respirano partecipando agli eventi organizzati dall’E-comuseo del Casentino. Piatti tipici come la Scottiglia e

l’Acqua cotta, i formaggi freschi, i mieli. Il tutto accompagna-to da letture, racconti e balli per imparare a conoscere il terri-

torio e ad apprezzare le sue pe-culiarità. Un percorso che puòproseguire anche a tavola. L’O-steria del teatro, a Cortona, offreuna cucina che unisce tradizio-ne e tecnica. In un edificio del‘500 tre differenti sale: la primadai tratti tipici delle anticheosterie toscane, la seconda ca-ratterizzata da un'atmosferapiù conviviale, la terza arricchi-

ta da preziosi affreschi che lo rendono intimo e romantico. Incarta misto crostini e tris di zuppe, cappelletti aromatici al po-modoro ripieno di carne di manzo stufato e polenta con sugodi castrato, quaglie ripiene ai frutti di bosco e cosce di leprecon pere al vino. La cantina offre oltre cinquecento etichette.

LA PROVINCIA di Firenze offre un solo appuntamento,quello al Museo della ceramica di Montelupo (27 apri-le) dal titolo La ceramica, un viaggio straordinario. Un

percorso attraverso le rotte del Mediterraneo e l’incontro tramondi e culture diverse, con spaccati di storia misti a con-

temporaneità. Poi toccherà airistoranti di Vetrina Toscanainterpretare le nuove contami-nazioni. Tra questi c’è anchel’Antica Osteria del Sole, in pie-no centro storico a Montelupo.Cucina tipica toscana, inter-pretata senza mediazioni. Piat-ti della tradizione come taglia-telle ai funghi e pappardelle alcinghiale, filetto al pepe verde,

la bistecca e la cacciagione. Ma anche pesce alla griglia o al-la brace e pizze cotte nel forno a legna. Per finire la torta allacrema di ananas o la torta dell'osteria con crema e cioccola-to. Cantina in linea con la filosofia del locale. Il ristorante èaperto a cena tutte le sere e la domenica anche a pranzo.

Dalla ceramica ai gourmetcon pappardelle e bistecca

FIRENZE

UN APERITIVO a casa Puccini, perché no? A novem-bre la residenza di Torre del Lago che ha ospitato ilgrande maestro apre per un aperitivo. È l’occasione

per visitare il museo dedicato al compositore toscano, maanche per assaggiare i vini che fanno parte della Strada del

Vino e dell’Olio. E poi la seratacontinua in uno dei ristorantidel circuito di Vetrina Toscanadove verranno serviti i piattipiù amati da Puccini, come adesempio la cacciagione. Unodi questi è in pieno centro sto-rico a Lucca, difronte alla suacasa natale, ed è ovviamentededicato a lui. È il ristorantePuccini, appunto, dove è pos-

sibile gustare i piatti della tradizione lucchese e la cucina chepiaceva al maestro, immersi nell’atmosfera delle operepucciniane. Tra i piatti di terra presenti nel menu ci sono ilfarro o la zuppa, ma anche il pesce rigorosamente fresco epiatti di cacciagione lavorati seguendo le ricette della zona.

SIENA, la sua provincia e le sue storie. Il programma dieventi di Vetrina Toscana ci porta in un luogo quasi ma-gico, il Museo del cristallo di Colle Val D’Elsa. I protago-

nisti saranno i bicchieri. E il vino. Una sinergia che ha già por-tato anche ad altre iniziative. Stavolta il Museo offre i suoi te-

sori e i suoi segreti, la valorizza-zione di un prodotto di assolu-ta qualità. Allo stesso modo va-lorizzazione e qualità sono duedei capisaldi del ristoranteGrotta di Santa Caterina - daBagoga. Bagoga è l’oste, un pas-sato da fantino e una grandepassione per la cucina. Si deve alui la riscoperta della ricetta delgallo indiano, scovata in un ma-

noscritto medievale. Bagoga parte dalla tradizione contadi-na toscana per costruire una struttura gastronomica perso-nale. Una cucina in continua evoluzione. Così la ribollita esal-ta i sapori dei suoi componenti utilizzando un po’ di lardo e ilcollo di pollo ripieno viene servito con verdure in agrodolce.

VECCHIO è bello. Almeno nel mondo della moda e deldesign. Per questo il Museo del tessuto di Prato ha aper-to una mostra sul vintage. Un viaggio nel passato at-

traverso abiti e stoffe, tra gusto retrò e sapore contemporaneo.E naturalmente saranno i ricercati abiti del passato a fare da

sfondo alla cena che avrà comemenu antiche ricette toscanereinterpretate in chiave moder-na. Perché in cucina vecchio èbello soltanto se i prodotti sonodi qualità e le ricette adeguate aun gusto più contemporaneo.Una filosofia che si ritrova an-che nel ristorante-gastronomiaCalamai, una sorta di open spa-ce del gusto, dove si può acqui-

stare al banco (vasta l’offerta di salumi e formaggi toscani), op-pure ci si può sedere per assaggiare le specialità della cucinacasalinga della regione in un ambiente divertente e informa-le, magari accompagnando le portate con un buon bicchieredi vino locale, che in certi casi tocca punte di eccellenza.

Dopo il vecchio ma bellol’open space della qualità

PRATO

IMISTERI dei castelli di Massa nell’estate di Vetrina To-scana. Stanze segrete, sogni, tesori e leggende tra le mu-ra di Castello Aghinolfi e Castello Malaspina. Il tutto in-

trecciato con il cibo, le ricette e i prodotti in una sorta di iti-nerario del gusto capace di catturare i visitatori. Che, oltre-tutto, saranno rapiti dalle performance di attori che aumen-teranno la suggestione. Se poi volete dare alla cucina un toc-co di novità, allora potete prenotare un tavolo al ristoranteL’Arco di Cybo, a Massa, proprio sotto l’Arco del Salvatore,appartenuto alla dinastia dei Cybo Malaspina (e qui si tornaal collegamento con il castello). Il menu è interessante, ametà strada tra tradizione e innovazione. In carta le uova diPaolo Parisi, cotte a 61,5°, i plin al sugo di arrosto, i testaroliaffumicati, il filetto di bufalo al porto con patate arrosto.

Un attore nelle stanze segretee testaroli e filetto sotto l’Arco

MASSA

NELLA provincia di Grosseto si segnalano due iniziative.Una al Museo archelogico d’arte della Maremma, doveverrà preparata una cena etrusca e romana; l’altra nel

Complesso museale di San Pietro dell’Orto, a Massa Marittima,dove si cenerà con Giorgio Vasari. Se poi volete provare anchealtro, a Pari (Civitella Paganico) c’è l’osteria L’Etrusca e il Gre-co che propone cucina toscana con qualche punta di rivisita-zione. Il menu cambia in base alle stagioni, ma ci sono alcunipiatti che descrivono la filosofia del ristorante come l’insalatadel norcino (piatto della casa preparato con pezzetti di salumidi maiale e cinghiale, conditi con i loro sottolio), i bocconcinidi pecorino al tartufo e alla curcuma, i pici al ragù di maiale dicinta o il cinghiale alle mele che si rifà a una ricetta del ‘500. Trai dessert, le pere al Montecucco (cotte nel vino con spezie).

Pecorino, tartufo e curcumain osteria si celebra la storia

GROSSETO

PISTOIA entra nel calendario degli eventi con lo scopo di va-lorizzare attraverso l’Ecomuseo della Montagna Pistoieseil tema del riuso e del riciclo, sia in ambito ambientale che

alimentare. Infatti, oltre alla visita al museo, ci sarà anche un in-contro con un esperto di cucina che spiegherà come realizzarebuoni piatti utilizzando gli avanzi. Ma se volete avere un’idea dicosa sia qui l’eccellenza, allora dovete fare un salto alla Botte-Gaia a Pistoia, proprio accanto al Battistero, che propone unadoppia offerta: bottega di prodotti tipici e un bistrò dove tuttequeste materie prime prendono forma, sostanza e gusto. Tra ipiatti pancotto con carciofi e pecorino, maccheroni di pasta fre-sca al ragù bianco di anatra, baccalà con ceci piccini del Chian-ti, tagliata con erbette e fagioli soranini, il “bollito non bollito”cotto a bassa temperatura. Per i vini la scelta è tra 400 etichette.

I prodotti della montagnanel bistrot vicino al Battistero

PISTOIA

TESORI GOURMETIl programma diVetrina Toscanaunisce l’arte alle ricettedella tradizione

ARCHELOGIATanti gli appuntamenti per fareun viaggio nella storia allaricerca dei nostri antenatietruschi e romani

CASTELLIIl fascino e i segreti dellefortezze arroccate in provincia

di Massa

AREZZO LUCCA SIENA

Enogastronomia e artigianato, arte musica e tradizioni. Sono gli elementiessenziali su cui si basa Vetrina Toscana, l’ente creato da RegioneToscana e Unioncamere per trasformare il turismo in un mix vincente trafiliera corta dell'enogastronomia, ricchezze e unicità dei territori e laqualità delle produzioni delle botteghe artigiane. Una rete del buon cibo, formata da ristoranti, musei, agricoltorie artigiani che permette di scoprire, con eventi, corsi di formazione e itinerari luoghi spesso poco conosciutiattraverso la storia raccontata nei musei del posto e le cene a base dei prodotti tipici locali. In un momento di crisieconomica l’obiettivo di Vetrina Toscana è quello di aiutare la piccola attività di commercio, sia quellodelle botteghe che dei ristoranti legandole alle produzioni agricole di qualità e ad eventi checoniugano arte, cibo e cultura storica. Un calendario fitto di eventi e di appuntamenti a cuihanno aderito oltre 700 ristoratori e quasi 300 botteghe sottoscrivendo un preciso impegno sultema della qualità del loro prodotti. Itinerari dell’olio, del vino, formaggi e alimenti tipici dellatoscana legati a luoghi meravigliosi e insoliti con un programma di eventi che coinvolge, trasversalmente, tuttele dieci province della Regione. Dalla ceramica di Montelupo, con pappardelle e bistecca fiorentinaall’aperitivo a casa Puccini, passando per la scoperta dei segreti dei castelli di Massa legati ai menu del tempo. Epoi le escursioni nei boschi del Casentino tra castagne e tortelli, e la riscoperta della cultura etrusca della Val diCornia abbinata a piatti di mare. Eventi per ogni stagione dell’anno, da Gennaio a Dicembre, ognuno con la suaparticolarità e unicità. Un viaggio tra le stanze dei musei distribuiti in tutta la regione, i boschi, le valli, i borghiantichi e le tavole imbandite con i migliori prodotti locali. Per ogni itinerario è stato consigliato un ristorante cheaderisce alla rete di Vetrina Toscana legato agli eventi organizzati nel territorio. La lista completa deilocali e delle botteghe del progetto è su www.vetrina-toscana.it

La caccia al tesoro di cristallodove il bicchiere è protagonista

Zuppa di farro e pesce frescocosì mangiavano a casa Puccini

Quaglie ai frutti di bosconon c’è solo la tradizione...

Cucina e culturale quattro stagionidi un mix vincente

FIRENZEMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

Page 9: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � XXIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XXMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

Tramonti e ricordiin viaggio nel tempoattraverso i sapori

Nelle sere di luglio e agostoun itinerario delle meravigliedentro il Castello Aghinolfi

Sotto il pavimento in vetroi segreti del vecchio maniero

IL CASTELLO è stato musealizzato in se-guito al progetto di restauro e valorizza-zione iniziato nel 1998 e terminato con il

parco archeologico nel 2008. Si articola attor-no ad un mastio ottogonale, con torre centra-le interna, che conserva resti delle strutturealtomedievali. La visita permette di godere diun bellissimo panorama sul mare e sui mon-ti, e di comprendere, attraverso le te-stimonianze materiali esistenti, lastoria del monumento. Nella salaespositiva all’interno del torrionesi trovano i reperti rinvenuti durantegli scavi. Alcuni di essi sono collocatiin vetrine, altri sono disposti sui vari li-velli delle pavimentazioni originarie,testimonianza delle stratificazioniche si sono susseguite nel corso deltempo visibili grazie alla pavimen-tazione in vetro installata propriodurante il restauro. Un video conuna ricostruzione virtuale dellastoria del castello aiuta i visitatori acomprendere le vicende del monumento.

LA VISITA

MARIO NERI

NEI tramonti marini d’estate, laluce rosa e arancione filtra fra gliolivi lungo la Francigena. Il filo

dell’edera spinata si accende sui ba-stioni. E l’ottagono del mastio, visto dafondo valle, disegna l’ombra di un gi-gante. Per anni, nessuno a Montignoso(Massa) ha mai immaginato che fra i ru-deri della rocca si nascondesse la storiadel paese. Distrutte dai bombarda-menti della seconda guerra mondiale,le mura e le torri del Castello Aghinolfisono rimaste fino a quindici anni fa la

che l’antica fortificazione fosse uno deicustodi della nostra storia». Abbando-nato e depredato fin dalla metà del1700, con le bombe il castello aveva per-so la memoria. Almeno fino alla fine de-gli anni ‘90, quando in Comune comin-cia a circolare l’idea di restaurarlo perfar riaffiorare un patrimonio della zona.Così, l’avventura del maniero longo-bardo riparte nel 2001. Nasce il museo,riemerge la storia.

Una storia di visioni, battaglie, sognie guerre fra ducati. Come quella che ungruppo di cuochi e attori tenterà di rac-contare il 20 luglio e il 24 agosto nei due

appuntamenti organizzati qui da Vetri-na Toscana. Un racconto accidentato,costellato di conflitti di potere fra Luccae Pisa, fra vescovi di Luni e Malaspina.Una narrazione che parte dall’alto me-dioevo (VII sec. d. c.), perché è a quell’e-poca che risalgono i primi documentiche attestano la presenza di una fortifi-cazione sul colle che divide il comune diMassa da Strettoia, piccola frazioneversiliese nel territorio di Pietrasanta.

Un filo che si snoda dall’austerità go-tica alla potenza rinascimentale fino al-l’età contemporanea e che cuochi e at-tori ripercorreranno coniugando cuci-

na a spettacoli teatrali, storia e sogni deiluoghi del castello, in cui a fare da temachiave sarà proprio la visione oniricasuscitata dai sapori e dal tempo. Il pro-getto prevede un “itinerario del gusto”,con assaggi di piatti tipici dell’enoga-stronomia delle varie epoche in un per-corso a tappe che si snoderà nelle areedel castello, dal parco archeologicoesterno agli spazi musealizzati, daicamminamenti alla terrazza ottagona-le del mastio. La terrazza delle meravi-glie, la vetta da cui si domina il Mar Li-gure, dal golfo di La Spezia a Livorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ravioli bianchi al formaggio

Tra i piatti più apprezzati del Medioevo c’erano iravioli bianchi, un impasto a base di formaggi espezie con cui venivano formate delle palline,che poi erano cotte nell’acqua e spolverizzate di

zucchero e cannella. Secondo alcuni studiosi sitratterebbe di una ricetta napoletana. Esisteanche una variante con la pasta.

ESTATE

Sogni

Teodolinda e il cattolicesimo

Teodolinda promosse laconversione dei Longobardi alcattolicesimo. Il trattato diconversione fu stabilito durante unincontro con Gregorio Magno, che sidice avvenne in quella torreottagonale che poi divenne di Agilulfo.Oggi Castello Aghinolfi.

IL GUSTODELL’ARTE

mèta di fantasticherie di adolescen-ti e lo scrigno dei sogni per i bam-bini della zona. I merli, lo spe-rane, i baluardi di San Pao-lino e San Francesco eranoin abbandono. Gli ultimiad abitare la fortezza era-no stati i soldati tedeschi.Un altro pezzo di bellezzatoscana sacrificato sulla LineaGotica. Al Castello Aghinolfi si sali-va «a caccia di lucertole e fantasmi — di-cono i quarantenni di oggi — , nelle not-ti di luna, in cerca di qualche avventuraamorosa, ma nessuno ha mai pensato

LA STORIALe primenotiziedell’esistenzadel castello sihanno nel753, quandoil reLongobardoAstolfo fecedono ad unsuo cognatodi un terrenonella zona

LE MERAVIGLIEGli appuntamenti di VetrinaToscana a Massasono previsti dal 20 luglioal 24 agosto

Page 10: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

SARÀ il Rinascimento a consacrare la bellezza deibianchi marmi carraresi e più di tutti fu il genio di Mi-chelangelo Buonarroti — che spesso scelse quella

pietra come materia dei suoi sogni — a dargli fama uni-versale. E’ in questa storia e neiprofondi legami che l’artistasviluppò con la terra apuana ela famiglia Malaspina che ci sipotrà tuffare nelle due serateche l’istituto valorizzazionecastelli — con il patrociniodella Provincia di Massa-Car-rara e in collaborazione con lastrada del vino dei colli di Can-dia e Lunigiana — organizzadentro il castello il 27 luglio e il31 agosto. Si chiama “Indovi-na chi viene a cena? Una sera-ta con Michelangelo”. Lo chefFernando Lorenzetti e gli atto-ri del Giardino delle Parole tra-sformeranno una comune vi-sita al castello in un tuffo neltempo: i partecipanti alla sera-ta si troveranno ad essere ospi-ti di un singolare banchetto

nel quale protagonisti indiscussi saranno Michelangelo ei piatti del suo tempo. Se da un lato gli attori condurrannoi commensali attraverso suggestioni visive e sonore conscene tratte dal dramma storico “Michelangelo, un genioin terra apuana”, i piatti del De arte coquinaria di MastroMartino (dalle salzicchie de porcho al brodetto de pane al-la minestra d’herbette) sapientemente preparati dal cuo-co con prodotti e vini locali, completeranno questo saltonel Cinquecento. Per info e prenotazioni: 0585-44774.

FIRENZE � XXIIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XXIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

IL GUSTODELL’ARTE

Balli in sala e disegni sui muritutte le anime di una fortezza

ERNESTO FERRARA

SI FA presto a dire castello. Ma mer-li e bastioni possono non bastare ariportare il viaggiatore indietro nel

tempo, alla storia e alle storie di quellemura scalfite dai secoli. Quando si arri-va al castello Malaspina di Massa, chedomina la città dall’alto di un colle roc-cioso da cui si possono ammirare tantola costa quanto le Alpi Apuane, bastanoinvece pochi minuti per ritrovarsi alcentro di un’esperienza dell’anima pri-ma che degli occhi, in un vortice tem-porale in grado di alternare le immaginidelle soavi damigelle e dei nobil signoriMalaspina che lo abitarono nel Me-dioevo, delle sontuose feste che vi si ten-nero nel Rinascimento, delle terribili

guerre che lo sconvolsero nel XVII seco-lo e poi dei segni del passato più recen-te, che lo ha visto trasformasi da dimo-ra fortificata a penitenziario, fino al1964.

“Sequita el tempo, aspeta el tempo,va col tempo”, è una delle iscrizioni involgare che si trovano sopra gli archi-travi dello splendido cortile rinasci-

mentale del castello Malaspina, sullarocca che sovrasta la città di Massa. Ed èquello il senso profondo della visita aquesta struttura: seguire il tempo,aspettarlo, lasciarsi trasportare, comerecita l’incisione neoplatonica. Entrarenel castello Malaspina è l’occasione peruna gita attraverso i secoli. Partendodalla parte più alta, quella medievale, si

prosegue con un tuffo in un piccolo an-golo di Rinascimento visitando l’ele-gante cortile dei pozzi, le sale affrescate,le logge e i saloni di quella che fu la di-mora dei marchesi Malaspina.

Lasciata la parte residenziale, unapasseggiata lungo i camminamenti del-le mura e una sosta nel suggestivo “ba-stione del cavaliere” permetteranno

Composto da tre parti ben visibili (lapossente cinta muraria, la residenza edil mastio), il castello Malaspina, defini-to museo di se stesso, fa parte della retemuseale provinciale Terre dei Malaspi-na e delle Statue Stele ed è al centro diuna ricca attività didattica a cura dell’I-stituto valorizzazione castelli.

non solo di scoprire un interessanteesempio di architettura militare del XVIe XVII secolo, ma anche di godere di unospettacolare panorama. Inoltre il ca-stello offre ai visitatori la possibilità diimprovvisarsi “investigatori” alla ricer-ca di firme, date e disegni lasciati daicarcerati che lo occuparono nel periodoin cui fu adibito a prigione, fino al 1946.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La residenza dei Malaspina a Massadomina la città dall’alto di una roccaLa visita è un salto nel passatoESTATE

Castellonel

La struttura

È definito museo di se stessoed è composto da tre parti:la possente cinta muraria,la residenza e il mastio

“Salzicchie” e “brodetto”i piatti di Michelangelo

LA TORREIl castello inorigine erasolo unatorre cheserviva pervigilare

LA FAMIGLIAI Malaspina sono di originelongobarda. Hanno retto laLunigiana e il marchesato diMassa e Carrara

GUELFI E GHIBELLININello scontro tra Firenze eEnrico VII i Malaspinaappoggiarono sia i guelfi chei ghibellini...

L’opera

Il David, databile tra il1501 e l’inizio del 1504,è realizzato in marmo eha un’altezza di 410 cm(517 con la base). È unodegli emblemi delRinascimento

Page 11: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TUTTO è iniziato qui, nel com-plesso Bardini, dove il progetto“Il gusto dell’arte” ha mosso i

suoi primi passi, in un connubio per-fetto tra arte, storia, tradizione e cuci-na. E proprio a villa Bardini, a settem-bre, è in arrivo un maxi evento. «Unasorpresa» dicono. Ma nessuno lasciatrapelare niente sulla mostra che saràospitata alla fine dell’estate nelle saledella villa, riaperta al pubblico nel2007, che è sede della FondazioneParchi Monumentali Bardini Peyron,e ospita anche la collezione del sartoromano Roberto Capucci, la collezio-ne del pittore Pietro Annigoni e la So-cietà Toscana di Orticultura. Nelle sa-le espositive si alternano mostre tem-poranee che approfondiscono la pit-tura dell’otto-novecento e, in parti-colare, dei Macchiaioli. Sempre la vil-la è l’originale “libro di testo” per uncorso dedicato al restauro dei giardi-ni storici. Inoltre vi si svolgono incon-tri legati alla civiltà del vino e dell’olioin Toscana, con la sua attrezzata cu-

cina può ospitare meeting che leganola cultura, e tutte le forme toscanedell’artigianato d’arte dal giardino al-la cucina. E a proposito del giardino,è composto da tre aree diverse: al cen-tro la grande scalinata del Seicentoarricchita con statue e fontane alla fi-ne del Settecento da Giulio Mozzi. Adovest il giardino anglo-cinese con bo-schetti e canali d’acqua, fatto costrui-re da Jacques Louis Le Blanc all’iniziodell’Ottocento per circondare la sei-centesca villa Manadora. Nel parcoagricolo ad est si può invece scoprireil frutteto con le varietà di frutti dellatradizione agricola toscana e le diver-se maniere di allevare le piante. Ma ilgiardino è unico a Firenze anche perla sua collezione di piante. Camelie,viburni, azalee, glicini, iris, fiorisconodurante l’anno e il “calendario dellefioriture”, esposto all’ingresso su viadei Bardi, offre al visitatore la possibi-lità di sapere quali fioriture si posso-no ammirare nelle diverse stagioni.

FIRENZE � XXVMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XXIVMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

IL GUSTODELL’ARTE

Florence greenway7 chilometri di verde

La Florence greenwayconsente di passare dalgiardino Bardini a quello diBoboli. Con un solo bigliettopossono essere infattivisitate, attraverso unpercorso di circa settechilometri, le due splendidearee verdi

Il Castello del Piagnarocustodisce la preziosacollezione delle Statue stele

Si tratta di massi di arenariascolpiti con tecnica primitivafra l’età del rame e del ferro

Sono la più antica e preziosatestimonianza della presenzaumana nella valle del SerchioESTATE

LA LAVORAZIONELe Statue stele sonolavorate inbassorilievo e fannoemergere le bracciae la testa

RESTAUROLa villaè statariapertanel 2007

MARIO NERI

SONO enigmatiche. Nessuno neha mai davvero scoperto e potutoindagare con precisione origini e

significato. Quei massi di arenaria scol-piti con tecnica primitiva sono la colle-zione più importante che in Europa sipossieda sull’espressione figurativaconcepita fra l’età del rame e quella delferro (dal III al I millennio a.c.). E allostesso tempo uno dei grandi misteridella storia e dell’archeologia. Delle“Statue stele” conservate ed esposte al

Castello del Piagnaro di Pontremoli(Massa) si sa pochissimo. Sono la piùantica testimonianza della presenzaumana nella valle del Magra. Caratte-rizzate dalla testa a “cappello di carabi-

niere”, rappresentano figure umane,forse monumenti funebri dedicati apersonaggi mitizzati dalle tribù localiper il loro ruolo guida, forse icone di di-vinità frutto di una cultura religiosapreistorica. Lavorate in bassorilievo,fanno emergere in forma quasi stilizza-ta le braccia e la testa, accompagnate daun corredo di armi e ornamenti, talvol-ta segnate da iscrizioni. Nella fortifica-zione che domina il borgo medievale,ne sono raccolti 80 esemplari, ospitatinell’area museo dal 1975, ed espostisotto una luce radente che ne esalta i

dettagli e i tratti antropomorfi. La pri-ma statua fu rinvenuta nel 1825 in Val diVara. Da allora i ritrovamenti si sonosucceduti in tutto il territorio, tanto darendere queste opere una peculiarità

della Lunigiana. Non l’unica però. Vistoche nel medioevo proprio Pontremoli eil suo maniero vennero definiti da Fe-derico II l’unica «chiave e porta per laToscana». Da qui, del resto, parte il pri-mo tratto toscano della Francigena, lavia dei pellegrini che si avventuravanonel viaggio da Roma a Canterbury. Ed èun itinerario fra storia, arte, tradizionee sapori quello preparato da VetrinaToscana per i due appuntamenti in Lu-nigiana il 15 giugno e il 14 settembre. Ilprogramma prevede l’arrivo a Pontre-moli in mattinata, una breve escursio-

ne sul tratto di Francigena che dal Pas-so Cisa porta al borgo medievale, dovei visitatori saranno accompagnati daguide in abiti medievali; poi l’arrivo alcastello per un pranzo a base di “testa-roli” — cucinati, secondo le antiche ri-cette, nei testi di ghisa — e di “panigac-ci” e “spongata”, il dolce tipico lunigia-nese. Nel pomeriggio una visita al mu-seo delle Statue stele e la possibilità dipartecipare ad un altro itinerario sullaFrancigena lungo il borgo medievale.Info su www.statuestele.org.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aspassonelgusto

La villa e il giardino sono un patrimonio unico. A settembre una grande esposizione

Museo Bardini, lo scrigno magicoquando la mostra è una sorpresa

La forma

Rappresentano figuredi uomini e donne e sonocaratterizzate dalla testa“a cappello di carabiniere”

La collezione

Nella fortificazione sonoraccolti 80 esemplariIl primo fu ritrovatonel 1825 in Val di Vara

Page 12: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � XXVIIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XXVIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

GERARDO ADINOLFI

TRA le strade dell’antico e piccoloborgo di Raggiolo (Arezzo) tuttoparla della castagna. Risorsa in-

dispensabile fin dai tempi passati perl’alimentazione casentinese, sviluppa-ta dallo stretto legame tra le popolazio-ni della valle e il paesaggio e che ha resoil castagno, grazie alle cure dell’uomo,sempre di più una pianta domestica.

Alla castagna, e alla sua varietà, la“raggiolana”, è dedicato l’Ecomuseo diRaggiolo, un luogo che collega il passa-to al presente, la tradizione all’ambien-te circostante. Il museo della castagnainizia infatti all’esterno, nel bosco e neimanufatti, come il seccatoio e il muli-no, con cui si lavora il frutto.

Un viaggio nella lavorazione, secca-tura ed estrazione che in occasione del-l’incontro del 2 novembre dal titolo“Sapori d’autunno a Raggiolo” incon-

trerà anche il gusto del buon cibo conuna cena, a base di piatti realizzati conla farina di castagne abbinati a prodot-ti di maiale, a conclusione di una gior-nata dedicata al frutto casentinese.

Un incontro organizzato in occasio-ne delle giornate della festa della casta-

gnatura che vede il suo apice domeni-ca 3 novembre. Le attività dell’eventopartiranno nel pomeriggio con la visitaall’Ecomuseo, alla scoperta delle fasidella lavorazione della castagna, e conl’escursione nel castagneto, al secca-toio e all’antico mulino ad acqua dove

ci sarà una dimostrazione sulla molitu-ra e sulla produzione della tradizionalefarina casentinese. Poi l’escursionecontinuerà tra le antiche strade di Rag-giolo, borgo incantato che ospita lastruttura e dove, a sera ci sarà la cenanella piazza antistante al museo. Neldopocena, infine, la veglia nel secca-toio con storie e racconti della tradizio-ne. Un viaggio per adulti ma anchebambini con il laboratorio dell’Ecomu-seo dove i più piccoli possono manipo-lare e lavorare con gli elementi e i mate-riali incontrati durante il percorso.

A Raggiolo visite e laboratori perimparare a conoscere uno dei fruttipiù preziosi: e poi tutti a tavola

LA TRADIZIONEUno dei luoghi più suggestivi delmuseo della castagna è il seccatoio.Qui saranno raccontate storie dellatradizione

LA CENAI piatti presentati in occasionedell’evento di novembre sarannorealizzati con la farina di castagne esaranno abbinati al maiale

boscoCarne, legumi e fruttaa cena con i principi

UN VIAGGIO a ritroso nel tempo, alla scopertadell’alba della civiltà etrusca a Cortona, in pro-vincia di Arezzo. Un tuffo nel passato di 2700 an-ni è quello che promette il Maec, il Museo del-l’Accademia Etrusca di Cortona. Chi erano i prin-cipi etruschi, quali erano le loro abitudini, comevivevano e anche cosa mangiavano. Tra le sale delMuseo, nato nel 1727 a Palazzo Casali, tra il Pa-lazzo Comunale e il Teatro di Cortona è possibileammirare lampadari, reperti storici, oggetti esprazzi di vita della civiltà etrusca ritrovati nel Par-co Archeologico di Cortona. Un itinerario storicoe culturale che si mescola alla cucina e al gusto conil percorso “A cena con i principi etruschi” del 26ottobre 2013. La visita guidata tra gli spazi esposi-tivi e le ricchezze del Museo sarà accompagnatada una cena con ingredienti base del mondo an-tico. Carni e legumi, frutta (che non poteva man-care sulla tavole degli etruschi) e castagne. Unpercorso di sapere e sapore che culminerà con lapubblicazione di un libro sull’alimentazione deiprincipi etruschi, riletta anche in chiave moder-na con una sezione dedicata alle ricette degli chef.

(g.ad.)

L’ACCADEMIA

Patata rossa di Ceticae vita da scalpellino

LA STORIA

LA PIETRA in tutti suoi aspetti: quella medieva-le, legata al paesaggio, alle leggende. Un viaggioa 360 gradi nel mondo degli scalpellini è quelloche offre il Museo della pietra lavorata, nell’excollegio dei Salesiani a Strada in Casentino. Pie-tra ma anche cibo con l’evento “Sapori e profu-mi della valle del Solano” del 20 ottobre 2013. Sicomincia dal pomeriggio con escursioni nel ter-ritorio di Castel San Niccolò (Arezzo) tra le stra-de del paese e tra le botteghe degli scalpellini lun-go i percorsi selciati e l’antica viabilità. E poi la ce-na all’aperto con prodotti dell’alta valle del Sola-no. La patata rossa di Cetica, prima di tutto, pro-dotto tipico per eccellenza del Pratomagno indi-cata per preparare tortelli, fritture, gnocchi. E poile farine del mulino Grifoni, con visita guidataper gustare con il pane toscano realizzato con fa-rina macinata a pietra, i funghi del Pratomagnoe il fagiolo di Garliano. Un prodotto che vienecoltivato da lunghissimo tempo nelle zone diQuota e Garliano e che deve essere mangiato siafresco che secco, lessato a fuoco basso e senzaammollo per non togliere nulla al sapore finale.

(g.ad.)

Dal seccatoio al mulino ad acquatutto il ciclo della lavorazioneDal bosco al seccatoio, passando per il mulino ad acqua. Allafesta di castagnatura, a Raggiolo il 2 e il 3 novembre 2013, siripercorre l’intero ciclo di lavorazione del frutto. Promossa dallaBrigata di Raggiolo, l’evento è inserito in Festasaggia, iniziativache valorizza le feste che si distinguono per azioni virtuose enell’uso di prodotti locali.

Antichi ritidei contadiniUn’antica lavorazionedel legno di castagno servivaa realizzare cesti e gerle usatedai contadini in agricoltura

Il museo inizia all’apertoper celebrare la castagna

LA FARINAIl Casentino è famosoanche per la di farina dicastagne, che ancoraoggi si produce neivecchi mulini

IL GUSTODELL’ARTE

AUTUNNO

Saporidel

© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 13: TRA TESORI, DA SCOPRIRE Il gusto dell’Arte - Le notizie e i ...download.repubblica.it/pdf/2013/locali/firenze/gusto.pdfMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013 ALBUM DI REPUBBLICA Il gusto dell’Arte

FIRENZE � XXXIMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

FIRENZE � XXXMARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

Nel rifugio liberty dell’età dell’oroCI ARRIVÒ per la prima volta nel 1891. Per lui è stato il rifugioprediletto della vita, la dimora dell’età dell’oro e del successo,dove ha composto la maggior parte dei sui capolavori. Anchela villa di Giacomo Puccini a Torre del Lago da anni è un mu-seo per gli appassionati dell’autore lirico. Restaurata e curatadalla nipote Simonetta, nella casa sul lago tutto è come un tem-po. Nelle stanze liberty sono conservati oggetti, lettere, auto-grafi, pianoforti e ritratti del compositore, perfino la sua tom-ba. Info per visite su www.giacomopuccini.it o 0584/341445.

LA VILLAQuei due pianoforti per capolavoriNEL villino di Torre del Lago oggi rimangono due bellis-simi pianoforti appartenuti a Puccini: uno Steinway (pa-re del 1908) e un mastodontico Forster del 1911. Su que-sti certamente compose parti della Fanciulla del West,della Rondine e del Trittico. Quattro anni fa, Luca Meni-cagli, titolare della ditta omonima di Livorno, insieme aisuoi collaboratori, ha eseguito un finissimo e accuratis-simo restauro degli strumenti. E da allora sono stati riu-tilizzati per incontri e concerti organizzati nella villa.

I TESORI

INVERNO

con

Dall’inizio di novembre pertutta la stagione, visita alla casadi Lucca con degustazioni

Così Puccini descrivevaTorre del Lago: “Gaudiosupremo, paradiso,eden...abitanti 120, 12 case.Paese tranquillo, conmacchie fino al mare,popolate di daini, lepri,cignali, fagiani, beccacce,merli, fringuelli e passere”.

Germano e brasato, menu da cacciatoreDalle lettere scambiate con la cuoca, le curiosità sulla passione del compositore per la buona tavola

DAL risotto con la tinca al carrè di maiale al vino rosso, dal germano di Mas-saciuccoli brasato al risotto con la folaga. Pesce, cacciagione e selvaggina.Giacomo Puccini era un cacciatore, le sue giornate a Torre del Lago scorre-vano anche così, con lunghe battute trascorse sulla barca sulle acque del Mas-saciuccoli. Partecipare all’appuntamento di Vetrina Toscana sarà anche unmodo per sedersi a tavola con il maestro. Tutte le portate predilette da Puc-cini saranno riproposte dagli chef grazie al ritrovamento di due carteggi tralui e la sua cuoca Isola Nencetti Vallini, nata a Casciana nel 1870. Le notizieculinarie sul maestro sono trapelate grazie alla ricerca di un giornalista negliarchivi comunali di Casciana Terme, da cui è emerso che Puccini non è statosoltanto un grande compositore e un uomo sensibile alla bellezza delle don-ne, come dimostra la sua vita percorsa da vicen-de burrascose, litigi e conflitti con impresari e li-brettisti. Il lago e il palude erano il suo dominioincontrastato e quello due suoi amici cacciatori.

MARIO NERI

OGNI stanza ha la sua tinta. C'è ilgrigio del corridoio, il verdesmeraldo del salotto, il rosso

pompeiano della sala da musica, la tra-ma quadrettata che nello studio sem-bra simulare carta da parati, l'azzurropunteggiato di piccoli gigli nella came-ra dove il maestro è nato, ultimo vir-gulto di una dinastia musicale in augedal Settecento. Da settembre 2011 lacasa natale di Giacomo Puccini a Luc-ca è di nuovo mèta degli appassionati.

Qui il grande compositore venne al-la luce il 22 dicembre 1858. Un luogoricco di ricordi e testimonianze dellavita giovanile dell’autore della Tosca.Colmo di riflessi e suggestioni. Echiche i visitatori potrebbero riscoprire il9 novembre prossimo nell’ultimo de-gli appuntamenti di Vetrina Toscana.Nell’appartamento, 250 metri qua-

drati al secondo piano di una palazzi-na dietro San Michele, sono previsti unaperitivo e una visita, seguiti da una ce-na in un ristorante della città con unmenu a base dei piatti prediletti dalmaestro. Il “nido” di Puccini è stato

riaperto dopo una chiusura dovuta aproblemi strutturali dell’immobile e auna intricata contesa giudiziaria. Lacasa negli anni ’70 viene donata dallavedova di Antonio, figlio del musicista,alla Fondazione Puccini. Ma la figlia

naturale di Antonio, Simonetta, ne ri-vendica l’eredità. Nel 2005 il tribunalele dà ragione. Ma Simonetta, nel 2010,per un milione e mezzo di euro (metàdei quali destinati al restauro della vil-la di Torre del Lago, anch’essa appar-

tenuta al nonno) la cede alla Fonda-zione Cassa di Risparmio di Lucca che,dopo un restauro, ne riaffida la gestio-ne alla Fondazione Puccini.

L’appartamento appare oggi cosìcome appariva a metà ‘800. Le stanze

sono state addirittura riposizionatesulla base delle mappe catastali di allo-ra. Puccini vi trascorse la gioventù finoalla partenza per Milano nel 1880. C’èlo studio invaso da uno spettacolarecostume della Turandot disegnato daUmberto Brunelleschi e indossato perla prima americana nel 1926 da MariaJeritza. C’è il pianoforte Steinway concui fu composta la Turandot. Dalla cu-cina, su per una scaletta tortuosa, siraggiunge una soffitta che sa di Bohè-me: mobilio d’epoca, lo scrittoio, unacassapanca, i ritratti degli avi, il lettodove Puccini è stato partorito. Poi do-cumenti, lettere, libretti, foto, partitu-re, cimeli. Come la statuina in gesso di-pinto che raffigura il musicista in unasua posa tipica, cappello, bastone dapasseggio e cappotto. Orari 10-18,chiuso martedì, biglietto 7 euro. Infowww.fondazionegiacomopuccini.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Puccini

In queste stanze ricche di ricordi etestimonianze il maestro ha passatogran parte della sua vita da giovane

Il risotto con la folaga“Gaudio supremo...”

IL GUSTODELL’ARTE

Aperitivo Spellare la folaga e farlamarinare in vino e aceto per 2 ore.Rosolare con burro e salvia. Disossare, unire la carne al soffritto,aggiungere peperoncino, pomodori e riso. Bagnare con il brodofino a cottura.

Gli interni della villadi Torre del Lago