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ECOSISTEMA LECCO INNOVAZIONE #LcInnovationSystem 22 GIUGNO 2017 15 TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE Report statistico 2016 e inizio 2017 Economia e territorio lecchese XV GIORNATA DELL ’ ECONOMIA

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ECOSISTEMA

LECCOINNOVAZIONE

#LcInnovationSystem 22 GIUGNO 2017

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TRA SOSTENIBILITÀE INNOVAZIONE

Report statistico 2016 e inizio 2017Economia e territorio lecchese

XV GIORNATADELL’ ECONOMIA

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A cura dell’U.O. “Studi, Programmazione, Statistica e Osservatori”

(tel. 0341.292218-233; mail: [email protected])

in collaborazione con Gruppo Clas Spa

Hanno collaborato:

Camera di Commercio di Lecco Gruppo CLAS Spa

Carlo Guidotti Gianni Menicatti

Daniele Rusconi Marcello Spreafico

Michela Cantoni Mariuccia Azzali

La pubblicazione è disponibile nel sito www.lc.camcom.gov.it e l’utilizzo delle

informazioni è consentito solo su autorizzazione della Camera di Commercio

di Lecco, citando la fonte

Il presente Report fa parte della collana delle pubblicazioni

dell’Osservatorio Economico Provinciale camerale

(Iscrizione presso il Tribunale di Lecco n. 4/98 del 25.6.1998;

Direttore Responsabile Rossella Pulsoni)

Giugno 2017

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INDICE

Premessa ................................................................................................................................... 3

IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO ....................................................................................... 5

Distretto Metalmeccanico ........................................................................................................................... 10

Distretto Tessile ........................................................................................................................................... 11

INNOVAZIONE RICERCA E INTERNAZIONALIZZAZIONE ............................................................... 13

Contratti di rete ........................................................................................................................................... 13

Le start-up innovative .................................................................................................................................. 14

I brevetti ...................................................................................................................................................... 15

Export e import ........................................................................................................................................... 15

La situazione economica ........................................................................................................... 17

La congiuntura ............................................................................................................................................. 17

Il valore aggiunto ......................................................................................................................................... 18

Credito, protesti e procedure concorsuali .................................................................................................. 20

Lavoro e imprese ......................................................................................................................................... 22

FORMAZIONE E ORIENTAMENTO .............................................................................................. 27

TURISMO, VALORIZZAZIONE DI AMBIENTE E CULTURA ............................................................. 34

Il quadro demografico .............................................................................................................. 35

APPROFONDIMENTO ............................................................................................................... 37

Introduzione ............................................................................................................................ 39

Il livello di innovazione nelle imprese lecchesi .......................................................................... 41

La presenza a Lecco del Politecnico di Milano e del CNR ............................................................ 43

Domanda e offerta di laureati: un equilibrio da ritrovare .......................................................... 45

Non sufficienti le occasioni di lavoro nel territorio lecchese per le professioni qualificate ......... 49

APPENDICE - Attività dell’Osservatorio Economico Provinciale .................................................. 52

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PREMESSA

La quindicesima edizione della “Giornata dell’Economia” - appuntamento annuale per presentare il quadro statistico, le metamorfosi e le traiettorie di sviluppo in atto e future, le criticità e le opportunità per il sistema imprenditoriale locale - è particolarmente importante per la Camera di Commercio di Lecco.

Sin dal maggio 2003 il nostro Ente ha creduto e investito in questa iniziativa, che qualifica l’antica funzione di informazione statistica del Sistema camerale, oggi riconfermata e consolidata dalla recente Riforma (D. Lgs 219/2016). Un’attività via via innovata nelle modalità di raccolta e di diffusione dei dati, grazie alla telematizzazione e all’integrazione dei database, nella consapevolezza che dare una visione d’insieme dei fenomeni economici è fondamentale per gli attori pubblici e privati del territorio, a fronte delle transizioni sempre più complesse e dei rapidi mutamenti in atto. Tutto ciò è indispensabile per la programmazione di medio/lungo periodo; per promuovere lo sviluppo e l’attrattività; per relazionarsi con le aree vicine e con il mondo (approccio “glocale”).

Il territorio è alla base dei processi di transizione in atto: lo sviluppo economico nel tessuto produttivo del nostro Paese – e a maggior ragione della Lombardia – è un fenomeno che nasce nella dimensione locale. La storia dei Distretti industriali, dei Cluster di impresa, delle filiere del “Made in” (di cui a Lecco abbiamo diversi esempi virtuosi), le aggregazioni nate intorno a medie imprese a forte vocazione internazionale sono tutte storie di sviluppo nate e cresciute dal basso. Le Autonomie funzionali, e in primis le Camere di Commercio, hanno un ruolo propulsivo e di accompagnamento. La loro mission – ribadita e aggiornata dalla Riforma – è chiara: fornire strumenti e servizi reali alle imprese; sostenere la nascita e il consolidamento di reti dell’innovazione e della conoscenza; agevolare in ottica sussidiaria il passaggio dei giovani dalla formazione all’occupazione e il buon funzionamento del mercato del lavoro; presidiare il territorio promuovendo lo sviluppo di nuove aziende e il consolidamento di quelle esistenti.

Il “Report statistico” contiene, oltre alla tradizionale panoramica sui trend economici dell’area lecchese nel 2016 e nei primi mesi del 2017 (integrati da ampi raffronti con la regione e con l’Italia), un focus su giovani, qualificazione e skill professionali, innovazione nel senso più ampio. Nuove competenze richieste dalle aziende e nuovi modelli di impresa; impatto del Piano nazionale Industria 4.0; fattori di attrattività e mobilità delle risorse umane; innovazione e digitalizzazione di prodotti e processi; strategie e prospettive per la sostenibilità ambientale: queste le tematiche approfondite nella Tavola rotonda con testimonial aziende leader e campioni di internazionalizzazione del nostro territorio.

Tutto ciò va inquadrato nel ruolo, nelle funzioni e nelle competenze delle “nuove Camere di Commercio” fissate dalla Riforma, che traccia la strada per consolidare le vocazioni allo sviluppo dei contesti socio-economici locali e dei loro sistemi produttivi.

L’imminente aggregazione tra le Camere di Lecco e Como apre un complesso percorso procedurale e amministrativo, con la riorganizzazione delle strutture e la riqualificazione del personale, sollecitato ad una nuova dimensione di “Istituzione” proiettata su nuove competenze e modalità operative. Non verranno meno il presidio del territorio e la volontà di continuare a dar voce al sistema economico produttivo lecchese, garantendo servizi, luoghi di incontro e supporto concreto.

IL PRESIDENTE

Daniele Riva

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IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO

Nonostante la crisi in atto – con alterne fasi – sin da fine 2008, la vocazione manifatturiera del territorio lecchese rimane forte e consolidata: a fine 2016 vi operavano complessivamente 26.475 imprese (sedi legali)1; il totale delle localizzazioni registrate era pari a 33.469. Circa 1.900 le imprese specializzate nella produzione metalmeccanica e tessile, settori caratterizzanti il sistema economico lecchese, come dimostra la presenza dei rispettivi Distretti industriali.

Nel 2016 nella nostra provincia sono nate 1.459 nuove imprese (-3,4% rispetto al 2015) e ne sono cessate 1.415 (-3,9%)2.

ISCRIZIONI, CESSAZIONI E SALDO anni 2015-2016 - Italia, Lombardia e province lombarde

Provincia 2015 2016

Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo

BERGAMO 5.683 5.639 44 5.395 5.597 -202

BRESCIA 7.049 6.675 374 6.664 6.653 11

COMO 2.705 2.762 -57 2.769 2.672 97

CREMONA 1.613 1.602 11 1.640 1.735 -95

LECCO 1.511 1.473 38 1.459 1.415 44

LODI 1.047 1.038 9 1.031 1.040 -9

MANTOVA 2.266 2.278 -12 2.140 2.271 -131

MILANO 24.566 17.522 7.044 23.691 18.177 5.514

MONZA E BRIANZA 4.795 4.187 608 4.541 3.705 836

PAVIA 2.938 2.999 -61 2.957 2.918 39

SONDRIO 685 747 -62 859 801 58

VARESE 4.272 4.149 123 4.173 3.800 373

LOMBARDIA 59.130 51.071 8.059 57.319 50.784 6.535

ITALIA 371.705 326.524 45.181 363.488 322.134 41.354

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il dato delle cessazioni è al netto delle cessazioni d’ufficio (cfr. nota 2).

Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è positivo per 44 unità (contro le +38 del 2015); il tasso di crescita3 è pari a +0,2% (contro il +0,7% regionale e nazionale). In Lombardia solo Cremona, Mantova, Bergamo e Lodi hanno registrato un calo del numero delle imprese registrate (il tasso di crescita è stato pari a -0,3% per Cremona e Mantova, -0,2% per Bergamo e -0,1% per Lodi). La classifica dei territori lombardi per tasso di crescita delle imprese è guidata da Milano e Monza Brianza (rispettivamente +1,5% e +1,1%).

1 Tutte le analisi che seguono si riferiscono alle sole sedi legali delle imprese registrate. 2 Il dato non comprende le cessazioni d’ufficio, cioè di quelle imprese che – in base al DPR 247/2004 – sono state cancellate dal

Registro in quanto non più operative. Nel 2016 queste ultime sono state 106; nel 2015 sono state 237. 3 Il tasso di crescita/decrescita rapporta il saldo tra iscrizioni e cancellazioni non d’ufficio nel 2016 e il numero delle imprese registrate

a fine 2015.

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IMPRESE REGISTRATE a fine 2016 e tasso di crescita anni 2015-2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese registrate

2016 Tasso di crescita Tasso di crescita

2015 2016

BERGAMO 95.552 0,0 -0,2

BRESCIA 119.242 0,3 0,0

COMO 47.847 -0,1 0,2

CREMONA 29.538 0,0 -0,3

LECCO 26.475 0,1 0,2

LODI 16.855 0,1 -0,1

MANTOVA 41.472 0,0 -0,3

MILANO 373.185 1,9 1,5

MONZA E BRIANZA 73.565 0,8 1,1

PAVIA 47.726 -0,1 0,1

SONDRIO 15.064 -0,4 0,4

VARESE 71.161 0,2 0,5

LOMBARDIA 957.682 0,8 0,7

ITALIA 6.073.763 0,7 0,7

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco. N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 1, 2).

Il 4,4% delle imprese registrate lecchesi opera nel settore primario (1.163 aziende, +3,1% rispetto al 2015), il 34,5% nel secondario (9.142, -0,6%), il 61,1% nel terziario (16.170, +0,4%)4.

IMPRESE REGISTRATE PER SETTORE DI ATTIVITÀ a fine 2016 e tasso di crescita3 anno 2016 (valori percentuali). Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia

Imprese registrate (valori %) Tasso di crescita

Agricoltura Industria di cui costruzioni

Commercio ingrosso e

dettaglio Servizi Agricoltura Industria di cui

costruzioni

Commercio ingrosso e

dettaglio Servizi

BERGAMO 5,4 35,3 21,5 23,1 36,1 0,6 -0,9 -0,9 -0,1 0,3

BRESCIA 8,9 30,3 16,1 22,9 37,9 -0,1 -0,6 -0,3 0,0 0,6

COMO 4,5 33,2 17,8 22,6 39,7 1,4 -1,0 -0,4 0,3 1,1

CREMONA 14,1 29,3 17,3 23,2 33,4 -1,2 -0,9 -0,2 -0,6 0,8

LECCO 4,4 34,5 17,4 23,7 37,4 3,1 -0,6 -0,1 0,2 0,5

LODI 8,5 31,9 20,5 23,6 36,1 -1,5 -0,4 -0,8 0,0 0,6

MANTOVA 20,1 29,0 16,6 22,5 28,3 0,3 -0,9 -0,9 -0,2 -0,2

MILANO 1,1 24,9 13,8 24,8 49,2 0,6 1,2 2,4 1,9 1,5

MONZA E B.ZA 1,4 33,5 18,6 25,5 39,7 0,8 0,4 1,2 1,3 1,8 PAVIA 14,2 29,8 18,5 23,4 32,6 0,2 -0,5 -0,3 -0,2 0,8

SONDRIO 16,7 26,2 16,3 21,0 36,1 0,8 -1,5 -1,6 -1,1 2,5

VARESE 2,6 34,0 18,3 23,9 39,4 1,8 -0,2 0,6 0,9 0,8

LOMBARDIA 5,1 29,3 16,5 23,9 41,6 0,3 0,0 0,6 0,9 1,1

ITALIA 13,3 25,5 14,9 27,3 33,9 1,5 0,2 0,6 0,4 0,9

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 1, 2, 3).

4 Le imprese non classificate sono ripartite tra gli altri settori in base al peso percentuale di ciascuno di essi. Pertanto, a causa degli arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tra parentesi è indicato il tasso di crescita/decrescita (per la definizione, cfr. nota 3).

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Con riferimento alle forme giuridiche, a fine 2016 il 25,8% delle imprese lecchesi operava come società di capitale (6.829 unità, +1,9% rispetto al 2015); il 22,2% come società di persone (5.881, -1,8%); il 49,7% come impresa individuale (13.162, +0,1%); il 2,3% con “altra forma” (603, +1,9%)5.

IMPRESE REGISTRATE PER FORMA GIURIDICA a fine 2016 e tasso di crescita anno 2016 (valori percentuali). Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese registrate (valori %) Tasso di crescita

Società di capitali

Società di persone

Imprese individuali

Altre forme

Società di capitali

Società di persone

Imprese individuali

Altre forme

BERGAMO 29,9 17,8 49,9 2,5 1,3 -1,8 -0,5 0,3

BRESCIA 28,0 19,6 50,0 2,4 2,4 -1,4 -0,8 0,6

COMO 26,7 22,7 48,2 2,4 2,3 -1,2 -0,4 2,1

CREMONA 19,0 22,6 55,6 2,8 2,5 -1,6 -0,7 -1,0

LECCO 25,8 22,2 49,7 2,3 1,9 -1,8 0,1 1,9

LODI 23,1 20,1 53,4 3,3 2,7 -1,2 -0,8 0,5

MANTOVA 18,7 22,2 56,9 2,2 2,0 -1,2 -0,8 1,0

MILANO 45,9 15,6 34,6 4,0 2,7 -1,2 1,0 2,5

MONZA E B.ZA 30,9 20,4 46,3 2,4 3,2 -0,8 0,7 2,5

PAVIA 19,9 16,8 60,9 2,4 2,6 -1,0 -0,4 -0,1

SONDRIO 17,8 22,2 57,2 2,7 1,8 -0,5 0,3 0,7

VARESE 28,5 22,0 47,1 2,4 2,0 -1,3 0,4 2,7

LOMBARDIA 33,9 18,4 44,6 3,0 2,5 -1,3 0,1 1,8

ITALIA 26,2 17,1 53,2 3,5 3,7 -1,4 -0,1 1,5

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 1, 2, 3).

Oltre un terzo delle imprese lecchesi ha sede legale in uno dei 6 comuni con più di 10.000 abitanti (Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello Lario, Merate, Valmadrera): 9.620 aziende su 26.475.

Lecco, Merate e Casatenovo registrano un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni (rispettivamente +43, +28 e +3 unità). Viceversa Calolziocorte (-10), Mandello del Lario (-9) e Valmadrera (-1) evidenziano un calo6.

IMPRESE REGISTRATE, ISCRIZIONI E CESSAZIONI NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI LECCO CON PIÙ DI 10.000 ABITANTI, anni 2015-2016.

Comune 2015 2016

Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni

CALOLZIOCORTE 932 67 53 916 46 56

CASATENOVO 852 58 55 849 62 59

LECCO 4.920 297 245 4.940 289 246

MANDELLO LARIO 717 31 30 704 35 44

MERATE 1.408 94 81 1.428 106 78

VALMADRERA 791 42 43 783 45 46

TOTALE 9.620 589 507 9.620 583 529

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il dato delle cessazioni è al netto delle cessazioni d’ufficio (cfr. nota 2).

5 Tra parentesi è indicato il tasso di crescita/decrescita (per la definizione, cfr. nota 3). 6 I dati sono sempre al netto delle cancellazioni d’ufficio.

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Nel comparto artigiano lecchese peggiora la differenza tra iscrizioni (512, -3% rispetto al 2015) e cessazioni di imprese (610, -1,1%)7: il saldo passa da -89 a -98 imprese (il tasso di decrescita è passato da -1% a -1,1%)8. Le ditte artigiane della nostra provincia a fine 2016 erano 8.8799, ovvero il 33,5% del totale delle imprese registrate: il valore più elevato in Lombardia (la cui media si attesta a 26,2%; la media italiana è 22,1%).

ISCRIZIONI E CESSAZIONI IMPRESE ARTIGIANE, anni 2015-2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia 2015 2016

Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo

BERGAMO 1.925 2.401 -476 1.930 2.267 -337

BRESCIA 2.173 2.657 -484 1.941 2.380 -439

COMO 951 1.263 -312 965 1.158 -193

CREMONA 522 675 -153 472 635 -163

LECCO 528 617 -89 512 610 -98

LODI 344 462 -118 331 405 -74

MANTOVA 790 1.062 -272 743 929 -186

MILANO 5.680 5.328 352 5.240 4.940 300

MONZA E BRIANZA 1.606 1.740 -134 1.463 1.613 -150

PAVIA 958 1.207 -249 960 1.113 -153

SONDRIO 195 282 -87 227 297 -70

VARESE 1.420 1.717 -297 1.357 1.518 -161

LOMBARDIA 17.092 19.411 -2.319 16.141 17.865 -1.724

ITALIA 87.929 106.867 -18.938 82.995 98.806 -15.811

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il dato delle cessazioni è al netto delle cessazioni d’ufficio (cfr. nota 6).

IMPRESE ARTIGIANE REGISTRATE a fine 2016 e tasso di crescita anni 2015-2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese registrate 2016 Tasso di crescita Tasso di crescita

2015 2016

BERGAMO 31.228 -1,5 -1,1

BRESCIA 34.862 -1,3 -1,2

COMO 15.802 -1,9 -1,2

CREMONA 8.869 -1,7 -1,8

LECCO 8.879 -1,0 -1,1

LODI 5.350 -2,1 -1,3

MANTOVA 12.123 -2,1 -1,5

MILANO 70.517 0,5 0,4

MONZA E BRIANZA 22.525 -0,6 -0,7

PAVIA 14.488 -1,7 -1,0

SONDRIO 4.491 -1,9 -1,5

VARESE 21.795 -1,3 -0,7

LOMBARDIA 250.929 -0,9 -0,7

ITALIA 1.342.389 -1,4 -1,2

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 2, 4, 7).

7 Sempre al netto delle cessazioni d’ufficio (32 unità, contro 18 del 2015). 8 Cfr. nota 4. 9 Il dato (e tutte le analisi che seguono) si riferisce alle sole sedi legali. A fine 2016, le localizzazioni registrate erano 9.969.

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A fine 2016 le imprese lecchesi gestite da giovani erano il 9% del totale (in tutto 2.377 unità): Lecco è all’ottavo posto in Lombardia, preceduta da Lodi, Pavia, Cremona, Bergamo, Brescia, Sondrio e Varese.

Le imprese gestite da donne erano il 18,9% (5.010): anche per quota di imprese “rosa” Lecco è in ottava posizione in Lombardia, preceduta da Sondrio, Pavia, Mantova, Cremona, Brescia, Varese e Bergamo.

Le aziende gestite da stranieri erano il 7,1% (1.889), dato che pone Lecco al penultimo posto nella graduatoria delle province lombarde (precede solo Sondrio)10 . Il 77,5% degli imprenditori stranieri nel territorio lecchese è extracomunitario; il restante 22,5% comunitario.

IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE REGISTRATE, anno 2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia 2016 peso % sul totale imprese registrate

Imprese giovanili

Imprese femminili

Imprese straniere

Imprese giovanili

Imprese femminili

Imprese straniere

BERGAMO 9.125 18.698 9.616 9,5 19,6 10,1

BRESCIA 11.349 23.790 13.016 9,5 20,0 10,9

COMO 4.223 8.887 4.381 8,8 18,6 9,2

CREMONA 2.838 5.909 3.180 9,6 20,0 10,8

LECCO 2.377 5.010 1.889 9,0 18,9 7,1

LODI 1.672 3.155 1.980 9,9 18,7 11,7

MANTOVA 3.308 8.411 4.457 8,0 20,3 10,7

MILANO 29.063 62.149 52.150 7,8 16,7 14,0

MONZA E BRIANZA 6.511 12.770 6.781 8,9 17,4 9,2

PAVIA 4.620 10.382 4.955 9,7 21,8 10,4

SONDRIO 1.409 3.543 825 9,4 23,5 5,5

VARESE 6.493 14.047 7.007 9,1 19,7 9,8

LOMBARDIA 82.988 176.751 110.237 8,7 18,5 11,5

ITALIA 608.240 1.321.862 571.255 10,0 21,8 9,4

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco N.B.: Per le definizioni, cfr. nota 9.

Nel primo trimestre 2017 al Registro della Camera di Commercio di Lecco si sono iscritte 466 nuove imprese (-4,3% rispetto ai primi tre mesi del 2016), mentre le chiusure sono state 51011 (-10%). Pertanto, a fine marzo 2017, le imprese registrate sono scese a 26.334 (con un tasso di crescita rispetto a fine 2016 di -0,2%, contro il -0,3% della Lombardia e il -0,3% italiano).

Il 36,7%delle nuove imprese iscritte nei primi tre mesi di quest’anno ha riguardato giovani (quasi 10 punti percentuali in più rispetto alla media regionale e 7 punti meglio di quella nazionale); Lecco guida la classifica delle province lombarde (a pari merito con Sondrio).

Anche sulle cessazioni di imprese giovanili il piazzamento è di rilievo: nell’ambito regionale, solo Sondrio ha un dato inferiore (10,1% contro il 10,3% lecchese; media Lombardia 12,2%; Italia 12,8%).

10Imprese giovanili: l'insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone 'under 35' risulta complessivamente superiore al 50%

mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.

Imprese femminili: l'insieme delle imprese la cui la partecipazione di genere femminile risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.

Imprese straniere: l'insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.

11 Al netto delle chiusure d’ufficio. Nel primo trimestre del 2017 non se ne sono verificate (nei primi tre mesi del 2016 erano state 55).

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10

La nostra provincia occupa il 20esimo posto tra le province italiane per peso delle iscrizioni di imprese giovanili sul totale (ma è prima tra le realtà del nord). 21esima posizione per quota di cessazioni di imprese giovanili (Sondrio si posiziona al 21esimo posto per iscrizioni giovanili e al 17esimo per cessazioni).

Italia, Lombardia e province lombarde: iscrizioni e cessazioni 1° trimestre anno 2017.

Provincia

Iscrizioni Cessazioni

Iscrizioni imprese giovanili

Iscrizioni imprese totali

% giovanili su totale

Cessazioni imprese giovanili

Cessazioni imprese totali

%giovanili su totale

BERGAMO 564 1.864 30,3 268 2.186 12,3

BRESCIA 635 2.279 27,9 321 2.513 12,8

COMO 243 874 27,8 146 1.140 12,8

CREMONA 137 490 28,0 83 733 11,3

LECCO 171 466 36,7 63 610 10,3

LODI 84 266 31,6 45 394 11,4

MANTOVA 190 685 27,7 110 981 11,2

MILANO 1.693 7.093 23,9 854 7.369 11,6

MONZA E BRIANZA 410 1.534 26,7 219 1.765 12,4

PAVIA 267 939 28,4 162 1.239 13,1

SONDRIO 102 278 36,7 36 355 10,1

VARESE 403 1.330 30,3 233 1.570 14,8

LOMBARDIA 4.899 18.098 27,1 2.540 20.855 12,2

ITALIA 34.875 115.930 30,1 16.879 131.835 12,8

Fonte: Infocamere - banca dati stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco

N.B.: Il dato delle cessazioni è al netto delle cessazioni d’ufficio (cfr. nota 2).

DISTRETTO METALMECCANICO12

A fine 2016, le aziende lecchesi che operavano nel “metalmeccanico” erano complessivamente 1.673, pari al 6,3% del totale: percentuale ben superiore sia a quella lombarda che a quella nazionale: rispettivamente 3% e 1,9%. Occupavano circa 16.900 addetti, ovvero il 16,8% del totale dei lavoratori della

nostra provincia. In particolare, le imprese attive nella “metallurgia” erano 120 e occupavano oltre 2.700 addetti, mentre quelle del comparto “fabbricazione di prodotti in metallo” ammontavano a 1.553 con quasi 14.200 lavoratori.

Nel 2016 nel settore “metalmeccanico” si sono registrate 29 iscrizioni (+7,4% rispetto al 2015) e 59 cancellazioni13 (-10,6%). Rispetto a fine 2015, il tasso di crescita del settore “metalmeccanico” è stato del -1,8% (contro il -1,7% lombardo e il -1,8% nazionale).

12 Il “metalmeccanico” si suddivide in due categorie: “metallurgia” (codice Ateco 2007: 24) e “fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)” (codice Ateco 2007: 25). Tutti i dati si riferiscono alle imprese registrate con sede legale in provincia di Lecco.

13 Il dato non comprende le cessazioni d’ufficio, che nel 2016 sono state 12.

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11

IMPRESE DEL SETTORE METALMECCANICO a fine 2016, peso % del settore rispetto al totale e tasso di crescita anno 2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese

registrate 2016 % sul totale imprese

2016 Tasso di

crescita 2016

BERGAMO 3.541 3,7 -2,4

BRESCIA 5.982 5,0 -1,7

COMO 1.366 2,9 -2,4

CREMONA 896 3,0 -2,5

LECCO 1.673 6,3 -1,8

LODI 494 2,9 0,4

MANTOVA 955 2,3 -1,7

MILANO 7.216 1,9 -1,4

MONZA E BRIANZA 2.312 3,1 -1,6

PAVIA 1.326 2,8 -1,0

SONDRIO 274 1,8 -2,2

VARESE 2.418 3,4 -1,8

LOMBARDIA 28.453 3,0 -1,7

ITALIA 114.563 1,9 -1,8

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco. N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 3 e 12).

Nel primo trimestre 2017 al Registro della Camera di Lecco si sono iscritte 16 nuove imprese metalmeccaniche (+45,4% rispetto ai primi tre mesi del 2016), mentre le chiusure sono state 2514 (-19,3%). Pertanto, a fine marzo 2017, le imprese metalmeccaniche registrate sono scese a 1.669 (con un tasso di crescita rispetto a fine 2016 pari a -0,5%, contro il -0,9% lombardo e italiano).

DISTRETTO TESSILE15

A fine 2016, le aziende lecchesi che operavano nel “tessile” erano 183: lo 0,7% del totale provinciale (percentuale superiore sia a quella lombarda che a quella nazionale: rispettivamente 0,5% e 0,3%). Occupavano circa 2.550 addetti, ovvero il 2,5% del totale dei lavoratori della nostra provincia.

Nel 2016 nel settore “tessile” non si è registrata nessuna iscrizione (come nel 2015) e 10 cancellazioni16 (+66,7%). Il tasso di crescita del settore “tessile” è stato del -5,1% (contro il -2,3% lombardo e il -2,4% nazionale).

14 Sempre al netto delle chiusure d’ufficio (nessuna nei primi tre mesi di quest’anno; nel primo trimestre 2016 erano state 7). 15 Il codice Ateco 2007 corrispondente è il 13. Tutti i dati si riferiscono alle imprese registrate con sede legale in provincia di Lecco. 16 Il dato non comprende le cessazioni d’ufficio, che nel 2015 sono state 6 (mentre nel 2016 non ce ne sono state).

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12

IMPRESE DEL SETTORE TESSILE a fine 2016, peso % del settore rispetto al totale e tasso di crescita anno 2016. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese

registrate 2016 % sul totale

imprese Tasso di crescita

2016

BERGAMO 542 0,6 -1,6 BRESCIA 385 0,3 -3,4 COMO 837 1,7 -2,6 CREMONA 69 0,2 -5,4 LECCO 183 0,7 -5,1 LODI 30 0,2 0,0 MANTOVA 223 0,5 -1,3 MILANO 1.168 0,3 -2,9 MONZA E BRIANZA 345 0,5 -0,6 PAVIA 80 0,2 4,0 SONDRIO 23 0,2 0,0 VARESE 1.105 1,6 -2,0

LOMBARDIA 4.990 0,5 -2,3 ITALIA 19.473 0,3 -2,4

Fonte: Infocamere - banca dati Stock view e Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco. N.B.: Il tasso di crescita è al netto delle cessazioni d'ufficio (cfr. note 3, 15).

Anche nel primo trimestre 2017 al Registro camerale lecchese non si sono iscritte nuove imprese tessili (come nei primi tre mesi del 2016), a fronte di una chiusura17 (-66,7% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016). Pertanto, a fine marzo 2017, le imprese tessili registrate sono scese a 182 (con un tasso di crescita pari a -0,5% rispetto a fine 2016, contro il -0,7% lombardo e il -0,9% italiano).

Oltre ai due Distretti sopra indicati (riconosciuti dalla Regione Lombardia nel 1993 e nel 2001), nel territorio lecchese sono presenti anche il distretto della coltelleria di Premana (per cui la Camera ha registrato un Marchio), quello della nautica, quello che fa riferimento

al Cluster “Tecnologie per gli Ambienti di Vita (TAV)”, ora trasformato in Fondazione, coordinato da Univerlecco e riconosciuto dalla stessa Regione. Questi ultimi non sono Entità autonome: ad esempio le imprese della coltelleria di Premana, quelle meccaniche della nautica e del Cluster TAV sono conteggiate tra quelle del settore e del Distretto Metalmeccanico lecchese.

17 Non si sono registrate cessazioni d’ufficio né nel primo trimestre 2017, né nello stesso periodo dello scorso anno).

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13

INNOVAZIONE RICERCA E INTERNAZIONALIZZAZIONE

CONTRATTI DI RETE18

A fine 2016 i contratti di rete registrati presso la Camera di Commercio di Lecco erano 60 (+7,1% rispetto al 2015, contro il +15,9% della Lombardia e il +29% dell’Italia), con 244 imprese coinvolte (9,2 ogni 1.000 imprese lecchesi registrate; media Lombardia 3; media Italia 2,8). Lecco è la provincia leader in Lombardia per tasso di crescita delle imprese coinvolte in un contratto di rete: +106,8% (contro il +16,3% lombardo e il +29,8% nazionale).

Il 59,4% delle imprese lecchesi coinvolte in contratti di rete era in forma di società (39,3% di capitale e 20,1% di persone). Il 10,6% era attivo nel settore primario; il 40,6% nel secondario (di cui il 10,7% nelle costruzioni) e il 48,8% nel terziario (di cui il 14% nel commercio).

Fonte: Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco su dati Infocamere

IMPRESE COINVOLE IN CONTRATTI DI RETE. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Imprese coinvolte in un contratto di rete

Numero contratti di rete registrati

al 3/1/2017

Peso % di ciascuna provincia sul totale

delle imprese lombarde

Peso % di ciascuna provincia sul totale dei

contratti di rete registrati in Lombardia

Imprese coinvolte in un contratto di rete

ogni 1.000 registrate

Bergamo 334 157 10,0 19,1 3,5 Brescia 419 172 12,5 20,9 3,5 Como 142 70 5,0 8,5 3,0 Cremona 114 51 3,1 6,2 3,9 Lecco 244 60 2,8 7,3 9,2 Lodi 40 28 1,8 3,4 2,4 Monza e Brianza 163 98 4,3 11,9 3,9 Milano 943 461 39,0 56,0 2,5 Mantova 105 59 7,7 7,2 1,4 Pavia 119 44 5,0 5,3 2,5 Sondrio 62 29 1,6 3,5 4,1 Varese 146 79 7,4 9,6 2,1

Lombardia 2.831 823 100,0 100,0 3,0 Italia 16.898 3.248 15,8 25,3 2,8

Fonte: Elaborazione Unioncamere Lombardia su dati Infocamere, aggiornamento al 3 gennaio 2017

18 È un contratto stipulato tra più imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Gli imprenditori si impegnano a collaborare sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa. Riferimenti legislativi: L. 33/2009; L. 99/2009; L. 122/2010; L 134/2012 e L. 221/2012.

Società di capitale;

39,3

Società di persone;

20,1

Impresa individuale;

37,7

Cooperative; 1,6

Consorzi ; 0,8

Provincia di Lecco: contratti di rete registrati al 3 gennaio 2017 per forma giuridica (valori %)

Primario; 10,6

Secondario; 40,6

Terziario; 48,8

Provincia di Lecco: contratti di rete registrati al 3 gennaio 2017 per settore di attività (valori %)

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Al 3 maggio 2017 i contratti di rete sono 63 e coinvolgono 248 imprese lecchesi (9,4 imprese ogni 1.000 registrate); Lecco si posiziona al secondo posto italiano dopo Gorizia).

LE START-UP INNOVATIVE19

Al 22 maggio 2017, 28 sono le start-up innovative lecchesi iscritte nella sezione dedicata del Registro. 27 sono società di capitali (Srl) e una è in forma di cooperativa: 17 sono attive nel settore dei servizi; 7 nel manifatturiero, 4 nel commercio. In particolare, 6 start-up locali operano nel campo dell’“informatica”; 6 nella ricerca scientifica e sviluppo; 4 nel “commercio al dettaglio; 3 nella “costruzione, manutenzione e riparazione di macchinari”;”; 2 nella “fabbricazione di computer e prodotti di elettronica”; 2 nell’“architettura e ingegneria”; una ciascuno in “alimentare”, “editoria”, “fornitura di energia elettrica”, “pubblicità e ricerche di mercato”, “altre attività professionali, scientifiche e tecniche”. 12 sono localizzate nel capoluogo; 3 a Olgiate Molgora, 3 a Galbiate e 2 a Missaglia; le rimanenti in altri comuni della provincia. Con riferimento al capitale investito, 2 start-up lecchesi rientrano nella fascia fino a 5.000 Euro, 24 in quella tra 5.000 e 50.000 Euro. Una sola start-up ha investito più di 250.000 Euro. La società cooperativa ha capitale sociale variabile.

START-UP INNOVATIVE al 6/2/2017 per settore. Italia, Lombardia e province lombarde.

Provincia Agricoltura Manifatturiero Di cui

costruzioni Commercio

ingrosso/dettaglio Servizi Totale

BERGAMO 5 24 1 3 83 115

BRESCIA 3 34 2 2 87 126

COMO 0 7 0 2 25 34

CREMONA 1 4 0 1 15 21

LECCO 0 7 0 4 17 28

LODI 0 4 1 3 15 22

MANTOVA 0 11 0 0 20 31

MILANO 4 136 6 53 927 1.120

MONZA E BRIANZA 0 12 1 5 33 50

PAVIA 0 6 0 0 38 44

SONDRIO 0 1 0 0 3 4

VARESE 0 10 0 2 23 35

LOMBARDIA 13 256 11 75 1.286 1.630

ITALIA 43 1.524 93 294 5.311 7.172

Fonte: Elaborazione Ufficio Stastica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco su dati infocamere

19 I requisiti per iscriversi nella sezione dedicata del Registro Imprese sono: essere attive da non più di 48 mesi dalla data di presentazione della domanda; avere la sede principale in Italia; valore della produzione dell’ultimo bilancio approvato non superiore a 5 milioni di Euro (a partire dal secondo anno di attività); non aver distribuito utili; avere come oggetto la produzione e la commercializzazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico; non essersi costituite mediante fusione o scissione di una precedente società; spesa in ricerca e sviluppo superiore al 15% del maggior valore tra costi e valore della produzione. Riferimenti legislativi: L. 221/2012.

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15

I BREVETTI

Nel 2016 17 sono i brevetti depositati da imprese lecchesi: +41,7% rispetto all’anno prima. Il 58,8% ha riguardato modelli di utilità o ornamentali, mentre il restante 41,2% invenzioni industriali.

BREVETTI DEPOSITATI presso la Camera di Commercio di Lecco. Anni 2015-2016.

Anno Brevetti depositati da

soggetti lecchesi

di cui per tipologia variazione %

industriali utilità ornamentali Totale industriali utilità ornamentali

2015 12 6 1 5 41,7 16,7 +500 -20

2016 17 7 6 4

Fonte: Ufficio Tutela del consumatore e della fede pubblica – Camera di Commercio di Lecco

Nel primo trimestre del 2017 i brevetti lecchesi depositati sono stati 6: il doppio di quelli registrati nei primi tre mesi dello scorso anno.

EXPORT E IMPORT 20

Le esportazioni della provincia di Lecco nel 2016 ammontano a 4,1 miliardi di Euro (+1,2% rispetto al 2015, contro il +0,8% lombardo e il +1,2% italiano). Le importazioni ammontano a 2,4 miliardi di Euro (+1,1%, a fronte del -1,3% regionale e nazionale). Il saldo della bilancia commerciale lecchese – ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni - nel 2016 è stato pari a +1,7 miliardi di Euro (+1,3%). Il saldo lombardo è negativo: -2,5 miliardi di Euro, anche se in miglioramento (+48,8%), mentre quello italiano è positivo: +51,5 miliardi di Euro (+23,2%).

EXPORT ED IMPORT PER SETTORI DI ATTIVITÀ. Anni 2015-2016 (valori in milioni di Euro e variazioni percentuali). Provincia di Lecco.

Settore di attività 2015 2016 variazione % 21

Export Import Export Import Export Import Agricoltura, caccia e pesca 6,9 145,0 6,8 152,9 -1,3 5,4 Sistema moda 275,7 134,6 290,6 134,0 5,4 -0,5 Alimentari, bevande e tabacco 210,8 220,2 220,4 171,4 4,5 -22,1 Chimico - gomma 259,2 225,8 275,0 242,3 6,1 7,3 Legno - Carta 93,4 160,8 102,0 182,3 9,2 13,4 Mezzi di trasporto 233,8 117,2 258,9 97,6 10,7 -16,8 Metalmeccanico 1.488,9 829,4 1.506,6 829,0 1,2 -0,04 Altro industria22 1.464,7 546,3 1.430,4 602,9 -2,3 10,4 Altro23 46,2 30,1 38,3 24,4 -16,9 -19,0

TOTALE 4.079,6 2.409,4 4.129,0 2.436,8 1,2 1,1

Fonte: Istat – Banca dati Coeweb

Il contributo all’export lecchese è venuto prevalentemente dal metalmeccanico: prodotti in metallo (36,5% del totale) e macchinari (25,8%). Seguono a distanza il sistema moda (7%); la chimica-gomma con il 6,8%; i mezzi di trasporto con il 6,3%; l’alimentare con il 5,3%.

20 I dati del 2016 sono provvisori. 21 Le variazioni percentuali sono calcolate sui valori in Euro. 22 Questa voce comprende i seguenti settori: “Coke, prodotti petroliferi raffinati”, “Computer, apparecchi elettronici e ottici”,

“Apparecchi elettrici”, “Macchinari e apparecchi n.c.a.”, “Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche”, “Prodotti delle altre attività manifatturiere”.

23 Questa voce comprende i settori: “Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere”, “Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento”, “Prodotti delle attività dei servizi di informazione e comunicazione”, “Prodotti delle attività professionali, scientifiche e tecniche”, “Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento”, “Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie”.

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16

Tra i comparti citati, quelli che hanno fanno registrare la miglior performance rispetto al 2015 sono i mezzi di trasporto (+10,8%, contro il -8,8% lombardo e il +5,4% italiano), la chimica gomma (Lecco +6,1%; Lombardia, +4,8%; Italia, +3,3%) e il sistema moda (Lecco +5,4%; Lombardia +5,5%; Italia +1,2%).

Con riferimento all’import, il settore principale è sempre il metalmeccanico (829 milioni di Euro, pari al 34% del totale), seguito da macchinari (377,2 milioni di Euro, 15,5%), chimica e gomma (242,3 milioni di Euro, 9,9%), legno-carta (182,3 milioni di Euro, 7,5%) e alimentari (171,4 milioni di Euro, 7%). Tra i principali settori, da segnalare la crescita delle importazioni del legno-carta (+13,4%, contro il +0,9% lombardo e il -2% italiano) e della chimica-gomma (+7,3%, contro il -1,6% regionale e il +0,5% nazionale); viceversa, cala significativamente l’import degli alimentari (Lecco -22,1%; pressoché invariato in Lombardia e in Italia).

MERCATI DI SBOCCO DELL'EXPORT E DI PROVENIENZA DELL'IMPORT. Anni 2015-2016 (valori in milioni di Euro e variazioni percentuali24). Provincia di Lecco.

Macro - Area 2015 2016 variazione %

Export Import Export Import Export Import UE (a 28) 2.782,6 1.792,5 2.780,9 1.795,9 -0,1 0,2 America settentrionale 280,2 43,7 271,7 35,9 -3,0 -17,9 America centrale e meridionale 81,7 76,9 92,5 37,1 13,2 -57,8 Altri Paesi europei 334,7 243,1 352,6 261,7 5,4 7,6 Asia 445,4 230,7 489,7 275,6 10,0 19,4 Africa 130,4 21,0 117,1 30,6 -10,2 46,0 Oceania e altro 24,7 1,5 24,4 0,2 -1,2 -89,5

TOTALE 4.079,6 2.409,4 4.129,0 2.436,8 1,2 1,1

Fonte: Istat – Banca dati Coeweb

Il mercato di sbocco principale del “Made in Lecco” è tuttora quello dell’Unione Europea (67,3% delle esportazioni), seppure in lieve calo: -0,1%. Diminuisce anche l’export verso i mercati nordamericani (6,6% dell’export totale, -3%), l’Africa (2,8%, -10,2%) e l’Oceania (-1,2%). Aumentano viceversa le esportazioni verso il centro e sud America (2,2% del totale, +13,2%), l’Asia (11,9%, +10%) e l’Europa non UE (8,5%, +5,4%).

La Germania si conferma primo Paese destinatario dell’export lecchese, con ben 985,5 milioni di Euro, ovvero il 24% del totale, seguita dalla Francia (oltre 420 milioni di Euro, 10,2%), dagli Stati Uniti (oltre 251 milioni di Euro, 6,1%), dal Regno Unito (185,6 milioni di Euro, 4,5%) e dalla Spagna (quasi 176,5 milioni di Euro, 4,3%). Questi primi 5 mercati sono destinatari di quasi il 50% delle esportazioni provinciali totali. Tra i principali Paesi, cresce l’export lecchese verso la Spagna (+10,4%), l’Austria (+3,2%) e i Paesi Bassi (+1,2%); da segnalare il calo soprattutto di Stati Uniti (-4,1%, , ovvero -5,6 milioni di Euro rispetto al 2015), Francia (-3,8%: 16,6 milioni di Euro in meno) e Germania (-3%: 30,6 milioni di Euro in meno).

Anche per le importazioni il mercato principale resta quello europeo: 84,4% del totale (in particolare, dai Paesi UE proviene il 73,7%), ed è pure in crescita (+1,1%). Diminuisce l’import della nostra provincia dall’America (-39,5%) e dall’Oceania (-89,6%); viceversa cresce quello proveniente dall’Asia (+19,4%, contro il -1% regionale e il -3% nazionale) e dall’Africa (+46%, contro il -7,7% della Lombardia e il -12,6% italiano). I principali Paesi da cui Lecco importa merci sono Germania (circa 611,4 milioni di Euro, pari al 25,1% del totale), Spagna (circa 221,3 milioni di Euro, cioè il 9,1%), Francia (183,8 milioni di Euro, 7,5%), Cina (161,5 milioni di Euro, 6,6%) e Regno Unito (116,9 milioni di Euro, 4,8%). Tra i primi cinque Paesi, calano le nostre importazioni solo dalla Germania (-2,1%), mentre crescono soprattutto quelle da Spagna e Francia (rispettivamente +6% e +3,1%).

Nel primo trimestre del 2017 l’export lecchese è stato pari a 1,1 miliardi di Euro (+11,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; Lombardia, +8,6%; Italia, +9,9% mentre l’import ha raggiunto i 742,5 milioni di Euro (+25,5%, contro il +9,9%), mentre l’import ha raggiunto i 742,5 milioni di Euro (+25,5%, contro il +9,9% regionale e il +13,7% nazionale) e, pertanto, la bilancia commerciale dei primi tre mesi del 2017 è stata positiva per 369,3 milioni di euro (-9,2%, contr il -30,8% lombardo e il -27,6% italiano).

24 Variazioni calcolate sui valori in Euro.

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LA SITUAZIONE ECONOMICA

LA CONGIUNTURA

I dati consuntivi del 2016 mostrano un rallentamento della crescita per il comparto industriale (la variazione della produzione si attesta al +0,1% contro il +4% del 2015; gli ordini crescono del +0,6% contro il +3%; il fatturato cala dello 0,8%, mentre era cresciuto del 3% nel 2015). I dati regionali nel 2016 si sono attestati rispettivamente a +1,3%, +2,9% e +2,4%. Molto positivo l’andamento della produzione artigiana: Lecco è prima in Lombardia per la sua variazione (+2,8% contro il +1,2% regionale), mentre resta pressoché invariata la crescita del fatturato (+2,5% contro il +2,6% del 2015) e rallenta la crescita degli ordini (+1,8% contro il +2,5% del 2015). I dati regionali si sono attestati a +0,3% per gli ordini e +1,4% per il fatturato.

L’industria lecchese ha pienamente recuperato i livelli pre-crisi, mentre l’artigianato ha ancora ampi margini di recupero; infatti per il comparto industriale l’indice medio della produzione del 2016 (ponendo pari a 100 il valore medio 2005) si è attestato a 108,5; gli ordini a 129; il fatturato a 115,3. Per il comparto artigiano l’indice medio 2016 della produzione è stato pari a 83,6; quello degli ordini a 89,1; quello del fatturato a 89,4.

Rimane invariato il volume d’affari 2016 del commercio lecchese (contro il +3,1% della Lombardia), mentre cresce quello dei servizi (Lecco, +0,9%; Lombardia, +7,5%).

VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI PRODUZIONE, FATTURATO E ORDINI settori industria e artigianato. Anno 2016. Provincia di Lecco.

Periodo Produzione Fatturato Ordini

Industria Artigianato Industria Artigianato Industria Artigianato

1° trimestre 2016 -0,8 3,4 -1,7 2,3 2,9 2,9 2° trimestre 2016 1,2 3,8 -2,5 3,5 -1,6 3,1 3° trimestre 2016 -0,9 -0,4 0,9 1,1 0,2 -0,2 4° trimestre 2016 0,5 4,3 0,3 3,2 1,3 1,5

Media 2015 4,0 2,0 4,9 2,6 3,0 2,5 Media 2016 0,1 2,8 -0,8 2,5 0,6 1,8

VARIAZINI TENDENZIALI VOLUME D’AFFARI settori commercio e servizi. Anno 2016. Provincia di Lecco.

Periodo Commercio Servizi

1° trimestre 2016 1,1 0,4 2° trimestre 2016 -0,9 -0,7 3° trimestre 2016 0,9 0,8 4° trimestre 2016 -0,9 3,4

Media 2015 1,5 1,6

Media 2016 0,0 0,9

Fonte: Analisi congiunturale Unioncamere Lombardia

Il primo trimestre del 2017 ha registrato dati in ulteriore miglioramento:

• industria: produzione, +5%; ordini +4,6%; fatturato +5,5%;

• artigianato: produzione, +5,5%; ordini +5,3%; fatturato +6,6%;

• commercio: volume d’affari, +0,2%;

• servizi: volume d’affari, +3,5%.

Migliorano le aspettative degli imprenditori industriali lecchesi. Per la produzione, il saldo tra “ottimisti” e “pessimisti” passa dal +13,9% della scorsa indagine all’attuale +24,1%; per il fatturato, da +18,1% a +31,3%; per l’occupazione, da +4% a +8,8%; per la domanda interna, da +9% a +12,7%; per la domanda estera il saldo passa da +17% a +28,9%.

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Anche le aspettative degli artigiani lecchesi relative a fatturato e domanda interna sono in miglioramento: per il primo il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti passa da -4,9% a -3,9%; per la seconda da -5% a -3,9%. Rimane pressoché stabile il saldo per la produzione (da -5% a -5,2%), mentre peggiorano le aspettative rispetto alla domanda estera e all’occupazione: la prima passa da un saldo del +4,6% a un saldo zero, mentre la seconda da +2,5% a -1,3%.

Migliorano le aspettative degli imprenditori del commercio, sia per il volume d’affari (saldo -8% contro il -42% del 4° trimestre), sia per l’occupazione (da -10,5% a un saldo nullo).

Tornano positivi i saldi tra imprenditori dei servizi ottimisti e pessimisti: quello del volume d’affari si attesta al +10,1% contro il -1,4% della scorsa indagine; quello dell’occupazione passa da -4,2% a +7,3%.

IL VALORE AGGIUNTO

Nel 2016 il valore aggiunto dell’economia lecchese ha registrato una crescita: +1,8% rispetto al 2015 (in linea con l’incremento della Lombardia e leggermente superiore a quello medio nazionale, +1,5%).

Per quanto riguarda il valore aggiunto dei singoli settori di attività gli ultimi dati disponibili (riferiti al 2015) mostrano come il 35,2% del totale provinciale sia ancora da ascrivere al manifatturiero in senso stretto (a fronte della media regionale del 22,7% e nazionale del 18,7%); il 5,6% alle costruzioni (Lombardia, 4,7%; Italia 4,8%); il 58,9% al terziario, di cui il 16,7% al commercio; la media regionale dell’intero terziario si attesta al 71,5%, quella nazionale al 74,3%. Poco significativo il peso del comparto agricolo (0,3% contro l’1% regionale e il 2,2% nazionale).

VALORE AGGIUNTO PER PROVINCIA E BRANCA DI ATTIVITÀ ECONOMICA. Anni 2015 e 2016 (valori in milioni di Euro). Italia, Lombardia e province lombarde, ripartizioni.

Province e regioni

2015 2016

Agricoltura, silvicoltura e

pesca

Industria in senso

stretto Costruzioni Commercio Altri servizi Totale Totale

Bergamo 269,2 10.045,8 2.175,7 5.653,0 12.270,4 30.414,1 31.038,3 Brescia 864,8 10.479,4 1.988,9 6.785,8 14.958,3 35.077,1 35.703,7 Como 79,7 3.800,2 870,0 3091,5 6.735,0 14.576,4 14.833,1 Cremona 475,2 2.436,1 381,5 1.884,1 3.990,9 9.167,8 9.238,4 Lecco 28,1 3.099,0 495,9 1.468,1 3.717,2 8.808,3 8.967,3 Lodi 177,9 1.215,4 262,7 1.132,3 2.437,6 5.226,0 5.322,5 Mantova 663,9 3.314,3 488,6 1.830,3 4.502,0 10.799,1 10.992,1 Milano 231,3 21.817,6 5.529,8 40.803,9 76.904,7 145.287,4 147.926,0 Monza e Brianza 43,4 6.240,7 1.103,0 4.978,6 9.573,1 21.938,9 22.262,3 Pavia 375,9 2.443,5 563,4 2.136,3 6.001,9 11.521,0 11.630,5 Sondrio 78,7 947,7 322,9 1.048,5 2.303,9 4.701,6 4.751,3 Varese 45,5 6.965,2 1.008,2 4.866,8 9.806,9 22.692,7 23.092,2

LOMBARDIA 3.334 72.805 15.191 75.679,3 153.201,9 320.210 325.757,7

NORD-OVEST 5.790,7 104.980,3 23.258,0 116.763,9 230.241,9 481.034,8 489.069,7 NORD-EST 8.302,4 83.574,1 15.641,2 78.412,1 151.962,6 337.892,3 343.452,1 CENTRO 5.382,8 49.329,8 13.500,9 79.002,8 171.026,9 318.243,2 322.748,2 SUD E ISOLE 13.682,7 38.250,7 17.699,3 82.110,8 184.800,6 336.544,1 340.488,2 ITALIA 33.158,7 276.135,0 70.099,3 356.289,6 738.032,0 1.473.714,5 1.495.758,2

Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne

Rispetto al 2014 si nota una crescita dell’1% del comparto industriale: +1,3% il manifatturiero in senso stretto e +3,8% le costruzioni (Lombardia: manifatturiero +3,1%; costruzioni +1,5%; Italia +2,1% e +0,1%). In crescita anche il valore aggiunto dei servizi: +1,3% (contro il +0,9% lombardo e nazionale); cala invece il valore aggiunto prodotto dall’agricoltura, -5,1% (contro il -5,6% regionale e il +5,5% nazionale).

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Fonte: Elaborazione Ufficio Statistica Camera di Lecco su dati Istat e Istituto Tagliacarne

Ponendo la percentuale del valore aggiunto proveniente dal manifatturiero dell’Unione Europea a 28 Paesi uguale a 100, Lecco, a fine 2014, mostra un indice pari a 217,2: 2° posto assoluto tra le province italiane dietro a Vicenza, che evidenzia il valore di 227,7 (indice Lombardia 126,9 e Italia 99,4). Tale indice risulta in crescita di quasi tre punti rispetto al 2012. Sempre ponendo l’indice dell’UE a 28 Paesi uguale a 100, la nostra provincia si posiziona al sestultimo posto nella graduatoria nazionale per indice del valore aggiunto proveniente dall’agricoltura (21,1, contro il 69,4 della Lombardia e il 134 dell’Italia) e al 44esimo posto per il settore costruzioni (103,4, contro l’89,1 regionale e il 90,5 nazionale).

PERCENTUALE DI VALORE AGGIUNTO PROVENIENTE DALL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA (Unione Europea a 28 Paesi=100). Anni 2012-2014. Italia, Lombardia e province lombarde, ripartizioni. Province e regioni 2012 2013 2014 Bergamo 186,6 191,0 193,1 Brescia 172,2 172,4 174,7 Como 151,6 157,3 156,3 Cremona 156,0 156,8 157,4 Lecco 214,6 218,1 217,2 Lodi 132,3 130,4 125,0 Mantova 163,9 170,2 171,9 Milano 81,1 79,4 73,9 Monza e Brianza 171,2 170,6 167,4 Pavia 119,6 115,6 114,1 Sondrio 104,3 101,0 105,3 Varese 186,2 185,4 186,1

LOMBARDIA 129,5 129,5 126,9

NORD-OVEST 122,2 121,9 120,8 NORD-EST 135,5 137,7 138,5 CENTRO 77,2 75,9 76,1 SUD E ISOLE 54,2 52,2 51,6 ITALIA 99,5 99,4 99,4

Fonte: Elaborazioni Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat, Unioncamere e Istituto Tagliacarne

Per quanto concerne il valore aggiunto pro-capite, Lecco - che nel 2016 ha fatto registrare un dato circa 26.439,03 Euro - nell’ultimo biennio ha recuperato 4 posizioni nella graduatoria nazionale: dalla 34esima posizione del 2014 al 30esimo posto di fine 2016.

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

Lecco Lombardia Italia

Provincia di Lecco, Lombardia e Italia:variazioni percentuli valore aggiunto per settore di attività Anno 2015

Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Totale industria Servizi

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VALORE AGGIUNTO PROCAPITE E POSIZIONI NELLE GRADUATORIE PROVINCIALI E REGIONALI. Anni 2012-2014. - Valori procapite in Euro. Italia, Lombardia e province lombarde, ripartizioni

Province e regioni Valori procapite Posizioni in graduatoria

2014 2015 2016 2014 2015 2016 Bergamo 26.912,11 27.435,32 28.008,51 21 20 19 Brescia 27.439,30 27.737,89 28.289,40 18 18 18 Como 24.197,54 24.302,98 24.738,42 42 43 43 Cremona 25.227,66 25.393,67 25.651,68 39 38 39 Lecco 25.498,20 25.925,56 26.439,03 34 31 30 Lodi 22.701,36 22.771,70 23.206,59 48 51 50 Mantova 25.909,53 26.091,48 26.643,23 28 28 28 Milano 44.776,71 45.364,49 46.020,48 1 1 1 Monza e Brianza 25.390,30 25.353,58 25.679,15 36 39 38 Pavia 20.811,48 21.011,35 21.248,62 65 67 67 Sondrio 25.587,78 25.847,48 26.196,73 32 32 34 Varese 25.292,12 25.492,77 25.958,07 38 37 37

LOMBARDIA 31.632,74 32.003,49 32.540,93 2 2 2

NORD-OVEST 29.433,75 29.831,97 30.373,70 1 1 1 NORD-EST 28.608,18 28.997,71 29.525,55 2 2 2 CENTRO 26.135,34 26.346,34 26.760,90 3 3 3 SUD E ISOLE 15.819,46 16.122,51 16.370,45 4 4 4 ITALIA 23.958,54 24.266,43 24.685,13 - - -

Fonte: Elaborazioni Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat, Unioncamere e Istituto Tagliacarne

CREDITO, PROTESTI E PROCEDURE CONCORSUALI

Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2016 i depositi sono aumentati del 7,2% (+462 milioni di Euro), mentre gli impieghi sono calati dell’1,2% (-111 milioni di Euro). In crescita le sofferenze bancarie (+20 mila Euro, +1,8%)25.

DEPOSITI, IMPIEGHI, SOFFERENZE. Anni 2015-2016 (valori in milioni di Euro e variazioni percentuali). Provincia di Lecco.

31/12/2015 31/12/2016 Variazione %

Depositi 7.834 8.396 +7,2

Impieghi 9.310 9.199 -1,2 Sofferenze 1.113 1.133 +1,8

Fonte: Banca d’Italia

Nel 2016 si è registrato un calo tendenziale sia del numero degli effetti protestati (cambiali, assegni, tratte non accettate: complessivamente -25,1%) che del loro importo (-41,1%). La diminuzione ha riguardato quasi tutte le tipologie di titoli: cambiali e tratte (-27,4% per numero e -42,6% per valore); assegni (rispettivamente -21,7% e -45,2%); tratte non accettate (+9,2% e -20,9%).

25 Per “impieghi bancari” si intendono i finanziamenti (ad esempio sconti di portafoglio, scoperti di conto corrente, mutui, ecc.) erogati dalle banche a clientela ordinaria, esclusi i soggetti non bancari. Per “depositi bancari” si intende la raccolta di denaro effettuata sotto forma di depositi a risparmio liberi e vincolati (ad esempio conti correnti, operazioni pronti contro termine passive, depositi con durata prestabilita, ecc.).

Il sito della banca d’Italia non fornice più il dato provinciale delle “sofferenze bancarie”, cioè quei crediti per i quali la situazione del debitore lascia presupporre un probabile inadempimento.

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PROTESTI PER TIPOLOGIA ED IMPORTO. Anni 2015-2016 - (importi in migliaia di Euro e variazioni percentuali). Provincia di Lecco.

Anno

Cambiali e tratte accettate

Assegni Tratte non accettate Totale

n° titoli importo n° titoli importo n° titoli importo n° titoli importo

2015 1.912 2.960,2 207 908,8 109 408,2 2.228 4.277,2

2016 1.388 1.699,9 162 498,3 119 323,0 1.669 2.521,2

Variazione % -27,4 -42,6 -21,7 -45,2 9,2 -20,9 -25,1 -41,1

Fonte: Registro Informatico dei Protesti – Camera di Commercio di Lecco

Nel primo trimestre 2017 il totale degli effetti protestati è cresciuto dell’8,3%, mentre il valore è aumentato del 30,2%. In particolare: cambiali +5,5% il numero e -33,9% l’importo; assegni rispettivamente +16,3% e +132,4%; tratte non accettate +53,3% e +143,6%.

Nel 2016 i fallimenti sono calati di 9 unità (da 74 a 65, -12,2%). In particolare, sono diminuiti i fallimenti del settore “manifatturiero” (da 22 a 13 unità, -40,9%), mentre rimangono invariati i comparti “costruzioni”, “commercio al dettaglio” e “altre attività26. Calano i concordati preventivi (da 11 a 2) e restano invariate le liquidazioni coatte amministrative (pari a 2 unità).

Analizzando i dati per forma giuridica si nota un aumento dei fallimenti di imprese individuali (da 9 a 10, +12,5%), mentre calano quelli delle società di capitali (da 49 a 46, -6,1%) e delle società di persone (da 15 a 10, -33,3%); nel 2016 non si sono registrati fallimenti di cooperative (nel 2015 se ne era verificato uno).

FALLIMENTI PER SETTORE DI ATIVITÀ. Anni 2015-2016. Provincia di Lecco. SETTORE DI ATTIVITÀ 2015 2016 variazione % MANIFATTURIERO 22 13 -40,9 COSTRUZIONI 15 15 0,0 COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO 14 14 0,0 ALTRE ATTIVITA 23 23 0,0

TOTALE 74 65 -12,2

FALLIMENTI PER NATURA GIURIDICA. Anni 2015-2016. Provincia di Lecco.

NATURA GIURIDICA 2015 2016 variazione %

SOCIETÀ DI CAPITALE 49 46 -6,1

SOCIETÀ DI PERSONE 15 10 -33,3

IMPRESE INDIVIDUALI 8 9 +12,5

COOPERATIVE 2 0 -100,0

TOTALE 74 65 -12,2

Fonte: Infocamere - Stock View

Nel primo quadrimestre 2017 nella nostra provincia cresce il numero dei fallimenti: +14,3% (da 21 a 24 casi); in Lombardia -6,4% e in Italia -14,8%. A Lecco si è registrato un concordato preventivo (come nel primo quadrimestre dell’anno precedente), mentre non ci sono state liquidazioni coatte amministrative (nel corrispondente periodo del 2016 se ne era verificata una). In Lombardia i concordati sono calati del 23,5% e le liquidazioni coatte amministrative sono cresciute del 24,1%; in Italia rispettivamente -35,9% e +8,9%.

26 Comprendono i seguenti settori: “Trasporti e magazzinaggio”, “Servizi di alloggio e ristorazione”, “Servizi di informazione e comunicazione”, “Attività immobiliari”, “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, “Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese”, “Attività artistiche, sportive, di intrattenimento”, “Altre attività di servizi” e “Imprese non classificate”.

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LAVORO E IMPRESE

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, nel 2016 il numero degli occupati residenti a Lecco è cresciuto del 2% rispetto all’anno precedente, superando le 150.000 unità (contro le circa 147.000 del 2015). La crescita ha interessato sia gli uomini (+200 unità, +0,2%) che, soprattutto, le donne (+3.000, +4,6%). Rispetto a fine dicembre 2008, però, si è registrato un calo di circa 700 unità (-0,5%), frutto di andamenti divergenti: infatti, mentre il numero indice (2008=100) degli uomini è sceso a 96,7, quello delle donne è salito a 103,6.

Con riferimento ai settori, nel 2016 è cresciuta l’occupazione lecchese nell’industria (+6,9% a fronte del +1,2% regionale e del -0,5% nazionale), mentre sono calati agricoltura (Lecco -52,1%; Lombardia -19,6%; Italia +4,9%) e servizi (Lecco -0,4%; Lombardia +2,5%; Italia +1,8%). Rispetto al periodo pre-crisi, nonostante il calo dell’ultimo anno, i lavoratori del settore terziario sono aumentati (il relativo indice si attesta a 106,8 a Lecco; a 105,5 in Lombardia; a 101,5, in Italia), mentre sono calati quelli di agricoltura e industria (gli indici lecchesi si sono attestati rispettivamente a 39,7 e a 92,2)27.

Il tasso di occupazione28 è salito dal 66,2% di fine 2015 al 68,3% di fine 2016, dato che colloca Lecco al 2° posto nella graduatoria regionale (dietro a Milano) e al 7° in quella nazionale (guidata da Bolzano, con il 72,7%). L’aumento di 2,1 punti percentuali29 (contro 1,1 punti della Lombardia e 0,9 dell’Italia) pone Lecco al primo posto tra le province lombarde.

Il tasso di disoccupazione30 è calato dal 6,2% al 5,8% (-0,4 punti percentuali a Lecco, contro i -0,5 punti regionali e il -1 nazionale). La nostra provincia è al 2° posto lombardo, dietro a Bergamo, e occupa il 6° posto in quella nazionale, guidata sempre da Bolzano con il 3,7%.

Le persone in cerca di occupazione nel 2016 erano poco più di 9.300 (-370 rispetto al 2015); in calo sia gli uomini (da 4.470 a 4.200, -5,7%), sia le donne (da 5.200 a 5.100, -2,2%). Tuttavia, rispetto al 2008, il numero complessivo è aumentato di 4.300 unità e il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato (era il 3,2% nel 2008).

A Lecco il totale delle forze lavoro31 è passato dalle 156.800 unità del 2015 alle oltre 159.000 dello scorso anno (+1,6%, contro il +1,2% della Lombardia e il +1,1% nazionale); sono calati di 100 unità gli uomini e sono cresciute di quasi 2.700 le donne. Il tasso di attività32 passa dal 70,7% al 72,6% (Lecco è 2^ tra le province lombarde, dietro a Milano, e 17^ nella classifica nazionale guidata da Bologna con il 76,1%). Rispetto al periodo pre-crisi, le forze lavoro sono aumentate di quasi 4.000 unità (con un calo di oltre 800 uomini e una crescita di quasi 4.500 donne), mentre il tasso di attività è cresciuto del 3,9% (quello maschile è passato dal 79,9% all’80,8%; quello femminile dal 59,4% al 64,1%).

Il numero degli avviamenti registrati dai Centri per l’impiego - che nel 2015 era salito di oltre 3.900 unità (da 31.019 a 34.938, +12,6%) - subisce una flessione nel corso del 2016, anno in cui gli stessi hanno superato di poco le 33.000 unità: il calo è stato di oltre 1.800 unità (-5,2%).

Si riducono anche le cessazioni dei rapporti di lavoro rispetto al 201533; nel 2016 il flusso delle cessazioni supera di poco le 33.000 unità (-1.862 rispetto al 2015, -5,3%).

Nel 2016, pur restando negativo, migliora nettamente il saldo tra avviamenti e cessazioni (da -1.789 unità del 2014 a -86 unità dello scorso anno).

27 Lombardia: agricoltura, 80 e industria, 89,9. Italia: agricoltura, 104,1 e industria 93,4. 28 Valore dato dalla semplice differenza tra la percentuale del 2015 e quella del 2016. 29 Valore dato dalla semplice differenza tra la percentuale del 2015 e quella del 2016. 30 È il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze lavoro. 31 È la somma di occupati e disoccupati. 32 È il rapporto tra le forze lavoro e la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni. 33 Le cessazioni erano cresciute di oltre 2.200 unità nel 2015 (da 32.808 a 35.064, +6,9%).

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AVVIAMENTI E CESSAZIONI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (valori in unità). Provincia di Lecco SETTORE DI ATTIVITÁ

2014 2015 2016 Avviamenti Cessazioni Saldo Avviamenti Cessazioni Saldo Avviamenti Cessazioni Saldo

- agricoltura 422 435 -13 456 462 -6 436 392 44 - industria 9.747 10.750 -1.003 11.828 11.812 16 10.906 11.318 -412 - costruzioni 1.190 1.656 -466 1.537 1.729 -192 1.438 1.615 -177 - servizi 19.660 19.967 -307 21.117 21.061 56 20.336 19.877 459

TOTALE 31.019 32.808 -1.789 34.938 35.064 -126 33.116 33.202 -86

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

I servizi rimangono il principale settore di assorbimento degli avviamenti con il 61,4%, registrando una espansione rispetto al 60,4% dell’anno precedente. Il flusso degli avviamenti in valore assoluto nel commercio e nei servizi è diminuito di 800 unità, passando da 21.100 a 20.300 nel 2016, registrando però un saldo positivo (+460) che migliora quello dell’anno precedente (+60), invertendo il dato negativo del 2014 (-300 unità). Anche nel settore manifatturiero il numero di avviamenti è diminuito, passando da 11.800 a 10.900 unità fra il 2015 e il 2016, con un saldo negativo (-400) che non conferma il pareggio conseguito nel 2015. Pertanto nel 2016 la quota di avviamenti nel settore si è ridotta al 33% rispetto al 34% del 2015. Tuttavia, il manifatturiero conferma la prima posizione della provincia di Lecco a livello regionale per quota di assunzioni nel settore sulle assunzioni complessive.

Rimane pressoché stabile il peso del settore delle costruzioni (dal 4,4% del 2015 al 4,3% del 2016): in valori assoluti gli avviamenti del 2016 sfiorano le 1.450 unità rispetto alle 1.550 dell’anno precedente; nonostante una flessione dei flussi in uscita, si registra un saldo negativo pari a circa 180 unità. Stabile, infine, la quota degli avviamenti nel settore agricolo-zootecnico sul numero complessivo di avviamenti (1,3%); in valori assoluti gli avviamenti rimangono marginali, intorno alle 450 unità, così come marginale è il numero delle cessazioni; il 2016 per il settore agricolo-zootecnico chiude con un risultato lievemente positivo.

I minori incentivi economici previsti a favore delle imprese per il 2016 hanno diminuito in misura rilevante la quota di avviamenti con contratto a tempo indeterminato, passati dal 27,5% del 2015 al 21,3% nel 2016 (in valori assoluti, da oltre 9.600 unità a poco più di 7.000); stabile la quota di cessazioni di rapporti a tempo indeterminato rimasta intorno al 25%.

È aumentata (dal 39,2% al 41,5%) la quota percentuale degli avviamenti a tempo determinato (anche se è rimasta stabile intorno alle 13.800 unità in valori assoluti).

Gli avviamenti con un contratto di apprendistato sono tornati a crescere nel 2016: da 600 a 900 unità; in termini percentuali il loro peso è passato dall’1,8% (2015) al 2,7% (2016). Ancora in flessione il lavoro a progetto (dal 3,6% al 2,9%), mentre sono aumentati sensibilmente, fino a incidere per il 25,6% gli avviamenti con contratto di somministrazione (erano 22% nel 2015); in valori assoluti l’aumento, nel 2016, è stato di circa 800 unità.

AVVIAMENTI E CESSAZIONI PER TIPO DI CONTRATTO (valori percentuali). Provincia di Lecco. TIPOLOGIA DI CONTRATTO

2014 2015 2016

Avviamenti Cessazioni Saldo Avviamenti Cessazioni Saldo Avviamenti Cessazioni Saldo Tempo indeterminato

19,3 25,9 -6,6 27,5 25,3 2,2 21,3 25,6 -4,3

Tempo determinato

44,4 40,9 3,5 39,2 39,2 0,0 41,5 38,6 2,9

Apprendistato 3,0 2,0 1,0 1,8 1,9 -0,1 2,7 1,6 1,1 Lavoro a progetto 4,7 4,7 0,0 3,6 4,9 -1,3 2,9 2,9 0,0 Somministrazione 22,0 20,9 1,1 22,0 22,6 -0,6 25,6 25,6 0,0 Altri 6,7 5,6 1,1 5,8 6,1 -0,3 6,0 5,7 0,3

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

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Dopo 6 anni di saldi negativi, nel 2016 gli avviamenti femminili tornano a superare le cessazioni dei rapporti di lavoro: un dato che conferma la ripresa dell’occupazione femminile in provincia. Nel 2016 gli avviamenti - pur riducendosi del 2% rispetto al flusso dell’anno precedente (-300 unità) - superano le cessazioni: 15.460 i primi e 15.330 le seconde. Queste ultime si riducono del 4,5% rispetto al 2015. Considerando gli avviamenti complessivi, quelli femminili passano dal 45,1% al 46,7%. Cresce, però, anche il peso della componente femminile sulle interruzioni dei rapporti di lavoro: dal 45,8% al 46,2%.

DINAMICA DEGLI AVVIAMENTI E DELLE CESSAZIONI FEMMINILI registrate dai Centri Per l’Impiego. Provincia di Lecco. Anno Avviamenti Cessazioni Saldo 2009 14.870 14.830 40 2010 15.250 15.520 -270 2011 15.980 16.520 -550 2012 13.430 14.460 -1.030 2013 14.570 15.460 -890 2014 14.420 15.560 -1.140 2015 15.770 16.050 -280 2016 15.460 15.330 130

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

Gli avviamenti al lavoro dei giovani nelle fasce di età 15-29 anni segnano una flessione del -4%, dopo il rialzo (+14%) dell’anno precedente, mentre rimane sostanzialmente invariato il flusso delle cessazioni dal lavoro (-1%). Il saldo anche nel 2016 rimane positivo (+1.500), seppur più contenuto rispetto a quello del 2015 (+1.900). Tuttavia l’incidenza dei giovani avviati al lavoro sul totale (37,5%) subisce una leggera contrazione. La quota di avviamenti con contratto di apprendistato, dopo aver toccato nel 2015 il livello minimo dell’ultimo ventennio (1,9%), torna a salire per sfiorare il 2,8% nel 2016.

Continua a preoccupare il fenomeno dei cosiddetti NEET (“Not in Employment, Education or Training”): stimati nel 2008 intorno al 3% della popolazione giovanile lecchese con 15-24 anni, raggiungono quota 11% nel 2016 (stesso livello dell’anno precedente, ma, comunque, inferiore al 15% registrato nel 2012).

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

35,0 36,0 37,0 38,0 39,0 40,0 41,0

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

% AVVIAMENTI 15/29 ANNI SU AVVIAMENTI

TOTALI

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

% AVVIAMENTI CON CONTRATTO DI APPRENDISTATO

SU AVVIAMENTI TOTALI

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Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

Una quota significativa degli avviamenti al lavoro di residenti in provincia di Lecco è avvenuta in imprese che operano al di fuori del territorio provinciale; in altri termini, persone residenti a Lecco hanno trovato occupazione nelle imprese di altre province, limitrofe e non solo. Secondo le rilevazioni dei Centri per l’Impiego, nel 2016 queste ultime sono state circa 14.500, in calo sia rispetto al 2015 (15.500 unità), sia al 2014 (14.700 unità).

Nel 2016 il rapporto tra assunzioni fuori provincia e numero complessivo degli avviamenti di lavoratori residenti si attesta al 40% (nel 2015 era il 44,5%). Questa percentuale sale al 50% degli avviamenti per le professioni specializzate e tecniche di alto livello, si attesta al 40% per le professioni di medio livello e scende al 30% per i livelli generici e non qualificati.

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

Secondo l’indagine Excelsior di Unioncamere sui fabbisogni professionali e sulle assunzioni previste dalle aziende, le imprese della provincia di Lecco prevedono per il 2016 di realizzare 3.260 nuove assunzioni di

Non attivi (NEET)

11%

Studenti56%

Occupati23%

In cerca lavoro10%

Ripartizione % dei giovani 15/24 anni per posizione - Anno 2016

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

2008 2010 2012 2014 2016

Giovani con 15/24 anni occupati e in cerca di occupazione (v.a.)

Occupati Disoccupati

0 10 20 30 40 50 60

fuori regione

altre Lombardia

BG

SO

CO

MB

MI

LC

% residenti in provincia di Lecco assunti (high skill) da imprese con sede a:

2016 2015

0 20 40 60 80

fuori regione

altre Lombardia

BG

SO

CO

MB

MI

LC

% residenti in provincia di Lecco assunti (medium skill) da imprese con sede a:

2016 2015

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personale dipendente. La quota lecchese è pari al 2,3% del contingente regionale (pari a 142.330 assunzioni preventivate), che a sua volta rappresenta il 18,6% del totale nazionale (766.700).

Rispetto al 2015, le previsioni di assunzione delle imprese lecchesi calano da 3.370 a 3.260 unità (-110 persone): Lecco -3,3%, contro il +7% lombardo e il +6,2% nazionale 34 . La nostra provincia si posiziona all’ultimo posto in Lombardia per tasso di entrata: 4,4% contro il 5,4% regionale e il 6,7% dell’Italia35.

Calano di 80 unità le previsioni di assunzioni non stagionali previste da aziende lecchesi (2.790 contro le 2.870 del 2015, -2,8%)36 e di 30 unità le assunzioni stagionali (da 500 a 470: -6%)37.

Con riferimento alla forma contrattuale calano le assunzioni38 a tempo indeterminato previste (-220 unità, -16,1%) e la loro quota percentuale scende dal 40,7% al 35,3%. Le aziende lecchesi fanno ricorso a personale “stabile” in misura superiore a quelle italiane (29,2%), ma inferiore alla media lombarda (36,5%). Viceversa, aumentano le assunzioni a tempo determinato (da 1.330 a 1.480, +150 unità) e sale la loro quota percentuale (dal 39,5% al 45,4%).

Considerando le sole assunzioni non stagionali, i profili maggiormente richiesti dalle aziende lecchesi sono quelli delle “professioni qualificate nei servizi” (in calo però dal 26,5% al 22,6%, -17,1%), seguiti dai “conduttori di impianti” (il cui peso scende dal 22% al 18,3%, -19%). La quota degli “operai specializzati” sale dal 13,6% al 17,9% 39 , registrando la crescita più elevata rispetto al 2015 (+28,2%). Crescono anche le previsioni di assunzioni non stagionali di “impiegati”, “tecnici” e “personale non qualificato” (rispettivamente +17,4%, +11,9% e +3,8%)40.

La percentuale di laureati richiesti dalle imprese lecchesi passa dall’8,1% del 2011 al 14,3% del 201641, ma rimane inferiore alla media nazionale (16,7%) e soprattutto regionale (23,7%). Continua il calo della quota dei diplomati (dal 49,5% del 2013 al 40,9%); il dato di Lecco è poco distante dalla media regionale e nazionale (rispettivamente 40% e 41,4%). Cresce la percentuale dei “qualificati” (diploma di 3 anni, dal 15% del 2015 al 19,4%) e torna sui livelli del 2014 la quota di coloro per cui non è richiesto alcun titolo di studio (25,8%)42.

Si evidenzia una crescita a doppia cifra delle assunzioni - stagionali e non - previste dalle imprese lecchesi nei comparti “turismo” e “servizi” rispettivamente +12,8% e +12,9%), mentre calano quelle del settore “industria e costruzioni” (-4,4%) e in particolare quelle del “commercio” (-27,3%)43.

Crescono le previsioni di assunzioni non stagionali di donne (da 350 a 470, +34,3%44): rappresentano il 16,8% delle entrate totali previste, a fronte del 14% nazionale e del 14,3% lombardo. Aumentano anche quelle di uomini, che raggiungono il livello più alto dell’ultimo quinquennio: 1.160 persone, +33,3%45. In forte calo,

34 N.B. Il dato si riferisce esclusivamente alle assunzioni - stagionali e non stagionali - di personale dipendente: non comprende le assunzioni previste dalle imprese di collaboratori a progetto e di interinali. Tutti i dati dell’indagine Excelsior sono arrotondati alla decina.

35 Il tasso di entrata è calcolato come rapporto tra le assunzioni previste e i dipendenti presenti nelle imprese a fine 2015. 36 Lombardia +2,3%; Italia +11,9%. 37 Lombardia -14%; Italia -6,5%. 38 Stagionali e non stagionali (esclusi gli interinali). 39 Quote assunzioni 2016: “Professioni qualificate nei servizi” (Lecco 22,6%; Lombardia 24,8%; Italia 26%). “Conduttori di impianti”:

Lecco 18,3%; Lombardia 9,8%; Italia 11,6%. “Operai specializzati”: Lecco 17,9%; Lombardia 11,8%; Italia 15,2%. 40 Variazioni percentuali di previsioni di assunzioni non stagionali: “impiegati” (Lecco +17,4%; Lombardia +11,3%; Italia +14,8%).

“Tecnici“: Lecco +11,9%; Lombardia +15,1%; Italia +11%. “Personale non qualificato”: Lecco +3,8%; Lombardia +23,8%; Italia +26,6%. Tutte le differenze percentuali sono calcolate sui valori assoluti.

41 Il dato si riferisce alle sole assunzioni non stagionali. 42 Il dato lecchese è superiore a quello della Lombardia, 22,6%, e in linea con quello dell’Italia, 25,7%. 43 “Commercio”: Lecco -27,3%; Lombardia +0,9%; Italia +5,3%. “Industria e costruzioni”: Lecco -4,4%; Lombardia -1,1%; Italia -

1%. “Turismo”: Lecco +12,8%; Lombardia +8,3%; Italia +5,5%. Servizi: Lecco +12,9%; Lombardia +14,9%; Italia +13,1%. N.B.: assunzioni stagionali e non (esclusi gli interinali).

44 Lombardia +12,4%; Italia +6%. 45 Lombardia +4,3%; Italia +9,9%.

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invece, le previsioni di assunzione per cui le imprese lecchesi non ritengono importante il genere, da 1.650 a 1.160:-29,7%.

Per quanto concerne il ricorso delle aziende lecchesi agli ammortizzatori sociali, prosegue il trend in calo già registratosi nel 2015. Nel 2016, infatti, diminuiscono tutte le tipologie di cassa integrazione guadagni: ordinaria (-51% contro il -41,1% regionale e il -25,2% nazionale); straordinaria (-57,3% contro il -24,1% della Lombardia e il -3,3% dell’Italia); in deroga (-19,3% contro il -8,9% della lombardo e il -41,9% italiano). Nella nostra provincia, pertanto, le ore complessivamente autorizzate sono diminuite del 52,4% (contro il –29% regionale e il -14,8% nazionale).

Nel 2016 il numero dei lavoratori in mobilità si è attestato a 677 (contro i 1.005 dell’intero 2015).

RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI - (Cassa Integrazione Guadagni). Anni 2015-2016. Provincia di Lecco.

2015 2016 Variazione %

CIG ordinaria (ore autorizzate) 3.386.383 4.534.293 -51,0

CIG straordinaria (ore autorizzate) 4.534.293 533.703 -57,3 CIG in deroga (ore autorizzate) 533.703 8.454.379 -19,3

Lavoratori in mobilità 1.005 677 -32,7

Fonte: INPS Lecco e Provincia di Lecco N.B. Il dato relativo ai lavoratori in mobilità del 2016 riguarda il periodo gennaio-settembre.

Nei primi tre mesi del 2017 è proseguito il calo delle ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (-90,4%, da 520.000 a 50.000 ore). Diminuiscono anche le ore di cassa straordinaria (da quasi 800.000 a poco più di 240.000 ore, -69,8%)46 e la CIG in deroga, da oltre 161.000 a meno di 74.000 ore (-54,4%)47. Il totale delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS nel 1° trimestre 2017 con riferimento alle aziende lecchesi è calato del 75,4%, attestandosi a circa 360.000 (Lombardia -54,1%; Italia -38%).

FORMAZIONE E ORIENTAMENTO

L’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro - realizzato dalla Camera di Commercio di Lecco nell’ambito del Polo di Eccellenza Mercato del Lavoro che vede capofila la Provincia - segue con sistematicità il rapporto tra sistema formativo (scuola-università) e mondo del lavoro. Al centro dell’analisi c’è il rapporto tra offerta giovanile (cioè il flusso di studenti in uscita dal sistema scolastico e universitario) e domanda di lavoro (vale a dire il fabbisogno di personale delle imprese, del no profit e della P.A.).

Questa attività di monitoraggio e di informazione – sia negli aspetti qualitativi che in quelli quantitativi – ha permesso di promuovere azioni, interventi e politiche di raccordo tra il sistema formativo e il tessuto delle imprese, offrendo elementi conoscitivi per l’orientamento degli studenti delle scuole superiori e di quelli universitari.

In forte espansione nel 2016 il numero di studenti della provincia di Lecco che hanno conseguito un diploma di scuola superiore oppure una qualifica nei Centri e negli Istituti Professionali: l’andamento del 2016 recupera ampiamente la lieve flessione registrata nel corso del 2015. I diplomati e i qualificati al termine dell’anno scolastico 2015-2016 sono pari a 2.960 unità rispetto alle 2.821 dell’anno precedente; in termini percentuali si registra una espansione pari al 4,9% (ma nel 2015 il decremento dei diplomati/qualificati era stato pari al -1,3%). La crescita è dipesa esclusivamente dal flusso dei diplomati, che segnano un aumento di

46 Nel primo trimestre 2017 le ore di cassa integrazione straordinaria diminuiscono anche in Lombardia e in Italia, rispettivamente del 66,5% e del 48,3% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.

47 CIG in deroga: nel periodo gennaio-marzo 2017 Lombardia -49,8%; Italia -24,2% rispetto allo stesso periodo del 2016.

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ben 232 unità in valori assoluti e dell’ 11,1%; una discreta flessione riguarda invece il segmento dei qualificati (-12,4%).

Nel 2016 il numero di diplomati nelle scuole lecchesi è salito sopra la soglia delle 2.300 unità e il tasso di conseguimento del diploma - calcolato sulla popolazione residente con 19 anni di età - è passato dal 67% al 70,3%: il livello più elevato dell’ultimo decennio.

Fra i diplomati rimane particolarmente consistente (anche se in flessione) la quota dei liceali, che incide per il 51% rispetto al 54% dell’anno precedente. Aumenta la quota dei diplomati negli Istituti tecnici, che sale al 34,8% nel 2016 rispetto al 33,5% dell’anno precedente; si amplia in misura più rilevante l’insieme dei diplomati negli Istituti professionali: dal 12,7% nel 2015 al 14,6% dell’ultimo anno scolastico. Nei licei è netta la prevalenza di studenti che hanno conseguito la maturità scientifica (il 44,3% sul totale liceale); negli Istituti tecnici il flusso più consistente di diplomati fa riferimento all’indirizzo amministrativo (34% sul totale dei diplomati tecnici), mentre l’indirizzo socio-sanitario registra l’incidenza più elevata tra gli istituti professionali (42,3%).

Nel sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) l’insieme più consistente è rappresentato dai qualificati nell’indirizzo Ristorazione, il cui peso sul totale dei qualificati è pari al 21,2%; i qualificati nell’indirizzo turistico rappresentano solo il 4,4% e quelli nei servizi di vendita il 6,2%; di maggior rilievo il flusso dei qualificati nell’indirizzo amministrativo (8,1%), elettrico-elettronico (8,2%) e, soprattutto, meccanico (20,9%).

Nel complesso, l’insieme degli studenti che hanno conseguito una qualifica professionale incide per il 22% sul totale (diplomati più qualificati).

Fonte: Elaborazione Gruppo Clas su dati Provincia di Lecco, MIUR

40,0

45,0

50,0

55,0

60,0

65,0

70,0

75,0

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

TASSO DI DIPLOMA PER ANNO DI CONSEGUIMENTO

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DIPLOMATI E QUALIFICATI NELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO E NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER INDIRIZZO DI STUDIO. Anno scolastico 2015/2016. Provincia di Lecco. Indirizzi N° %

LICEI Atistico 86 2,9 Classico 72 2,4 Linguistico 269 9,1 Scienzeumane 221 7,5 Scientifico 516 17,4

TOTALE 1.164 39,3 TECNICI

Amministrazione, finanza e marketing 273 9,2 Chimico 36 1,2 Costruzioni, ambiente, territorio 103 3,5 Elettrico, elettronico 32 1,1 Grafico, comunicazione 46 1,6 Informatico, telecomunicazioni 128 4,3 Meccanico, energia 48 1,6 Trasporti e logistica 7 0,2 Turistico 129 4,4

TOTALE 802 27,1 PROFESSIONALI

Agro alimentare 13 0,4 Enogastronomico, alberghiero 49 1,6 Grafico 22 0,7 Manutenzione, assistenza tecnica 61 2,1 Servizi commerciali 29 1,0 Socio sanitario 143 4,0 Tecnico ristorazione 21 0,7

TOTALE 338 11,4 ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (3° ANNO)

Agricolo/alimentare 36 1,2 Amministrativo 34 1,2 Benessere 46 1,6 Edile 13 0,5 Elettrico 54 1,8 Elettronico - - Grafico 24 0,8 Legno 7 0,2 Meccanico 90 3,0 Riparazione di veicoli 28 0,9 Ristorazione 85 2,9 Servizi di promozione e accoglienza - - Servizi di vendita 28 0,9 Termoidraulico 9 0,3

TOTALE 454 15,3 ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (4° ANNO)

Amministrativo 19 0,7 Elettrico - - Elettronico - - Grafico - - Legno 6 0,2 Meccanico 57 1,9 Riparazione veicoli 17 0,6 Ristorazione 54 1,8 Servizi di vendita 13 0,5 Termoidraulico 7 0,2 Turistico 29 1,0

TOTALE 202 6,9 TOTALE 2.960 100,0

Fonte: Provincia di Lecco

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Torna a crescere il flusso dei diplomati nelle scuole superiori lecchesi che proseguono gli studi all’Università, con un numero di immatricolati nell’anno accademico 2014- 201548 di poco inferiore alle 1.350 unità (25 in più rispetto al 2013-2014, ma 180 in meno rispetto al 2012-2013). Più elevato anche il tasso di passaggio all’Università, salito dal 61,4% dell’anno precedente al 64,7%.

I dati dell’anno accademico 2014-2015 mostrano come le scelte degli studenti di Lecco e provincia relative ai percorsi universitari di studio privilegino la facoltà di ingegneria (14,7% del totale) e di economia (14,8%); per ingegneria si osserva però una riduzione del numero di immatricolati, sia in valori assoluti che in termini di peso relativo sul totale delle immatricolazioni. Risultano in crescita, invece, quelle nelle facoltà del gruppo disciplinare medico (dall’8,4% all’9,5%), linguistico (dal 9,1% al 9,7%), letterario (dal 5,7% al 6,0%) e soprattutto scientifico (dal 7,1% al 10,1%). Come succede da oltre 20 anni, fra gli immatricolati la presenza femminile è più rilevante; nel 2015 le studentesse rappresentano il 53% rispetto al 47% maschile (nell’anno precedente le donne erano ancor più numerose, con un’incidenza pari al 54%).

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati Provincia di Lecco, MIUR

IMMATRICOLATI A CORSI UNIVERSITARI PER GRUPPO DISCIPLINARE (valori %). Provincia di Lecco. Tipologia 2013/2014 2014/2015 Agrario 3,8 4,1 Architettura 4,2 3,7 Chimico-farmaceutico 3,6 2,9 Economico-statistico 14,9 14,8 Educazione fisica 1,5 1,6 Geo-biologico 3,7 4,5 Giuridico 6,7 5,4 Ingegneria 17,5 14,7 Insegnamento 7,7 6,2 Letterario 5,7 6,0 Linguistico 9,1 9,7 Medico 8,4 9,5 Politico-sociale 3,2 3,9 Psicologico 2,9 2,8 Scientifico 7,1 10,1

TOTALE 100,0 100,0 Valore assoluto 1.317 1.342

48 Ultimo dato disponibile.

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

2005 2007 2009 2011 2013 2015

TASSO DI PASSAGGIO ALL'UNIVERSITÀ DEI DIPLOMATI

PER ANNO DI DIPLOMA E IMMATRICOLAZIONE

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ISCRITTI A CORSI UNIVERSITARI PER GRUPPO DISCIPLINARE (valori %) Provincia di Lecco. Tipologia 2013/2014 2014/2015 Agrario 3,1 3,2 Architettura 5,2 6,4 Chimico-farmaceutico 3,5 3,3 Economico-statistico 14,6 13,2 Educazione fisica 1,6 1,6 Geo-biologico 3,2 3,5 Giuridico 7,2 7,1 Ingegneria 16,5 14,9 Insegnamento 7,8 6,7 Letterario 7,7 6,7 Linguistico 7,2 7,8 Medico 9,7 9,3 Politico-sociale 1,8 3,8 Psicologico 3,8 3,9 Scientifico 7,1 8,6

TOTALE 100,0 100,0 Valore assoluto 7.474 7.434

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati MIUR

Sale fino alla soglia delle 1.050 unità il numero di studenti residenti in provincia di Lecco che hanno conseguito una laurea triennale nel 201449; si tratta di un aumento considerevole sull’anno precedente (+12%) e ancor più di rilievo rispetto al 2012 (+33%).

Come per le immatricolazioni e le iscrizioni, anche nel caso delle lauree triennali si registra una prevalenza femminile (58%); il margine è andato progressivamente allargandosi nell’ultimo decennio (nel 2004 le studentesse laureate rappresentavano il 55%). Più frequenti fra le lauree triennali quelle conseguite nelle facoltà economico-statistiche (16,8% nel 2014, in flessione però rispetto al biennio 2011-2012 quando superavano il 18,5%); in crescita i laureati nelle facoltà di ingegneria, che passano dal 14,2% del 2013 al 15,8% del 2014 (erano di poco inferiori al 9% nel biennio precedente).

I laureati nel gruppo disciplinare politico-sociale raggiungono il 12%, dato in crescita rispetto alla media del biennio 2011- 2012 (circa il 9%); costanti e intorno al 9,5% i laureati nell’area medica.

Di una certa rilevanza l’insieme dei laureati nel gruppo linguistico (7,8%), nelle facoltà dell’insegnamento (6,7%), in architettura (6,7%) e nel gruppo letterario (6,3%). Pari solo al 2,8% - e in flessione - il peso dei laureati nelle facoltà scientifiche.

Fra i laureati specialistici e magistrali l’insieme più consistente è rappresentato dalla facoltà di ingegneria (18,5%); di rilievo anche le lauree nelle facoltà economico-statistiche (13,8%) e in architettura (10,1%). La prevalenza di ingegneri fra i laureati specialistici lecchesi è correlata alla presenza della sede di Lecco del Politecnico di Milano. Nell’ultimo quadriennio è cresciuto il numero dei laureati specialistici nei corsi presenti nella sede lecchese (quasi 220 unità nel 2016), numero record negli ultimi sei anni.

Non marginali i flussi di laureati nelle facoltà ad indirizzo giuridico (8%), letterario (7%), politico-sociale (6,4%) e geo-biologico (5%). Il gruppo medico e quello psicologico si attestano entrambi al 5,5%; per il primo si nota una flessione rispetto all’8,5% del 2011, mentre il secondo registra un consistente incremento rispetto al 2% osservato nel 2011.

Anche fra le lauree specialistiche rimane poco rilevante la quota relativa alle facoltà scientifiche (3,1% nel 2014, in diminuzione rispetto al 4,3% nel 2011). Più contenute le differenze di genere fra le lauree specialistiche e magistrali, ma rimane sempre più consistente la quota femminile, pari al 53%, ma in contrazione sull’anno precedente (58%).

49 Ultimo dato disponibile.

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Fonte: MIUR

LAUREATI (TRIENNALI) PER GRUPPO DISCIPLINARE (valori %). Provincia di Lecco. Tipologia 2013 2014 Agrario 2,0 2,5 Architettura 8,0 6,7 Chimico-farmaceutico 0,5 1,2 Economico-statistico 16,1 16,8 Educazione fisica 1,9 2,7 Geo-biologico 5,0 3,8 Giuridico 1,1 1,0 Ingegneria 14,2 15,8 Insegnamento 5,0 6,7 Letterario 8,9 6,3 Linguistico 8,8 7,8 Medico 9,2 9,4 Politico-sociale 12,5 12,0 Psicologico 3,5 4,6 Scientifico 3,2 2,8

TOTALE 100,0 100,0

Valore assoluto 936 1.050

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati MIUR

LAUREATI SPECIALISTICI PER GRUPPO DISCIPLINARE (valori %). Provincia di Lecco. Tipologia 2013 2014 Agrario 1,1 2,5 Architettura 10,5 10,1 Chimico-farmaceutico 3,8 4,4 Economico-statistico 12,8 13,8 Educazione fisica 0,7 1,9 Geo-biologico 4,7 5,0 Giuridico 8,1 8,0 Ingegneria 17,9 18,5 Insegnamento 5,6 4,6 Letterario 7,3 7,0 Linguistico 4,0 3,7 Medico 5,6 5,5 Politico-sociale 8,7 6,4 Psicologico 5,8 5,5

Scientifico 3,3 3,1

TOTALE 100,0 100,0

Valore assoluto 702 675

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati MIUR

0

200

400

600

800

1.000

1.200

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

DINAMICA DEI LAUREATI TRIENNALI PERGENERE

Totali Maschi Femmine

0

200

400

600

800

1.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

DINAMICA DEI LAUREATI SPECIALISTICI EMAGISTRALI PER GENERE

Totali Maschi Femmine

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LAUREATI TRIENNALI E SPECIALISTICI PER ANNO DI LAUREA. Politecnico sede di Lecco. Anno di laurea

Ingegneria civile/ ambientale/territoriale

Ingegneria gestionale meccanica

Ingegneria edile-architettura

TOTALE

Triennali 2011 34 57 3 94 2012 33 45 2 80 2013 36 46 1 83 2014 40 45 1 86 2015 45 68 0 113

Specialistici—Magistrali 2011 20 37 103 160 2012 26 46 119 191 2013 23 52 128 203 2014 33 45 119 197 2015 28 58 130 216

Fonte: Politecnico di Milano - Polo Regionale di Lecco

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

Tempo indeterminato24%

Apprendistato7%

Tempo determinato46%

Somministrazione5%

Collaboratori aprogetto

10%

Stage9%

LAUREATI NEL 2012 E 2013 AVVIATI NEL 2014 PER TIPO DI CONTRATTO

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TURISMO, VALORIZZAZIONE DI AMBIENTE E CULTURA

Il territorio lecchese richiama un buon numero di turisti; infatti, nel 2016 gli arrivi sono cresciuti del 3,4% rispetto al 2015, da 225.557 a 233.159. Calano i nostri connazionali (-1,3%), mentre i turisti stranieri aumentano dell’8%. Le notti trascorse nella nostra area nell’anno scorso sono state oltre 560.000 contro le circa 534.300 del 2015 (+4,9% complessivo: -0,3% Italiani, +9,4% stranieri).

La durata media del soggiorno dei visitatori è di 2,4 giorni, stabile. Il 38,3% degli arrivi registrati nel 2016 (89.362) e il 32,5% delle presenze (182.393) è dovuto alla clientela

“business” che si reca a Lecco per motivi di lavoro; questo contribuisce alla ridotta durata del soggiorno medio.

Il 15,5% degli arrivi (36.075) è motivato dalla visita del capoluogo. Le bellezze naturali (lago e montagna) costituiscono la ragione principale della visita per oltre 107.000 arrivi, con oltre 289.300 giornate di presenza, per un soggiorno medio pari a quasi 3 giorni, valore più alto rispetto alla permanenza media complessiva.

ARRIVI E PRESENZE PER AREA PRODOTTO. Anni 2015-2016. PROVINCIA DI LECCO

Cittadinanza Area Lago Area Montagna Area Affari Area Capoluogo TOTALE

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Italiani 2015 29.162 88.082 14.732 36.368 52.467 95.136 15.614 30.639 111.975 250.225 Italiani 2016 31.439 92.142 15.908 35389 48.392 89.968 14.768 31.989 110.507 249.488 Variazione % 7,8 4,6 8,0 -2,7 -7,8 -5,4 -5,4 4,4 -1,3 -0,3

Stranieri 2015 49.844 142.166 2824 7695 37.315 81.158 23.599 53.047 113.582 284.066 Stranieri 2016 57.021 154.099 3354 7734 40.970 92.425 21.307 56.638 122.652 310.896 Variazione % 14,4 8,4 18,8 0,5 9,8 13,9 -9,7 6,8 8,0 9,4

Totale 2015 79.006 230.248 17556 44.063 89.782 176.294 39.213 83.686 225.557 534.291 Totale 2016 88.460 246.241 19262 43.123 89.362 182.393 36.075 88.627 233.159 560.384 Variazione % 12,0 6,9 9,7 -2,1 -0,5 3,5 -8,0 5,9 3,4 4,9

Fonte: Ufficio Turismo della Provincia di Lecco

Nel primo trimestre 2017 gli arrivi nella nostra provincia sono rimasti pressoché invariati rispetto allo stesso periodo del 2016 (attestandosi a circa 30.000 unità, -0,1%), mentre si è registrato un forte calo delle presenze (-9,8%, pari a oltre 6.400 notti in meno). In particolare crescono i turisti stranieri che hanno visitato il nostro territorio (+5,8%, pari a circa +600 arrivi), mentre diminuiscono i nostri connazionali (-600 unità pari al -3,1%); viceversa cala per entrambe le tipologie di turisti le presenze (-14,8% gli italiani e -1,6% quelli stranieri). Il numero di notti trascorse nella nostra provincia scende a 2 giorni (contro i 2,2 dei primi tre mesi del 2016). Con riferimento ai prodotti, crescono arrivi e presenze turistiche dell’Area Capoluogo (+0,3% e +2%), aumentano solo gli arrivi dell’Area Lago (+11,2%) dove si riduce la permanenza media (da quasi 3 a 2 giorni). Diminuiscono i turisti e le notti trascorse nell’Area Affari (rispettivamente -4,8% e -12,1%), mentre si avvicina ai 2 giorni la permanenza media nell’Area Montagna (arrivi -0,1% e presenze + 4,6%).

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IL QUADRO DEMOGRAFICO

A fine 201650, con una popolazione di 339.238 abitanti, la provincia di Lecco rappresenta il 3,4% dell'intera popolazione lombarda. La quota femminile è leggermente superiore rispetto a quella maschile (50,8%). Paragonando i dati con quelli di fine 2015, la popolazione residente nel territorio lecchese è rimasta pressoché invariata (-0,3%).

Anche la popolazione straniera residente in provincia di Lecco è diminuita rispetto al dato del 2015 (da 27.185 abitanti a 26.986, -0,7%, attestandosi all’7,9% della cittadinanza totale. Nella provincia di Lecco a fine 2016 viveva il 2,4% della popolazione straniera residente in Lombardia; nella regione l’11,4% degli abitanti era di nazionalità straniera. Nel nostro territorio, circa metà degli stranieri si distribuiva tra 4 nazionalità: marocchina (14,2%), romena (13,6%), albanese (97%) e senegalese (7,7%).

Pure nel territorio lecchese, come in quello lombardo e italiano, è in atto un progressivo processo di invecchiamento. L’indice di vecchiaia medio è passato da 154,5 nel 2007 a 159,5 nel 2015 (ovvero, rispetto al 2007, ci sono 5 anziani in più ogni 100 giovani)51.

Il progressivo invecchiamento demografico è anche visibile attraverso l’analisi dell’indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra la popolazione dai 65 anni in su e quella in età attiva: 15–64 anni), passato dal 34,1% del 2014 al 35,2% del 2015.

Le famiglie sono sempre più numerose: nel 2016 in provincia si contavano 144.025 famiglie, +0,4% rispetto a fine 2015. La dimensione media delle famiglie attestandosi a 2,3 componenti, si mantiene comunque su valori superiori alla media regionale (pari a 2,2).

Famiglie e convivenze (al 31.12.2016) Lecco Lombardia N. famiglie 144.025 4.416.351 Residenti in famiglia 336.689 9.961.110 N. medio componenti per famiglia 2,3 2,2 N. convivenze 150 3.607 Residenti in convivenza 2.549 58.056

Fonte: Ufficio Statistica e Osservatori Camera di Commercio di Lecco su dati Istat

Fonte: 7° Rapporto Annuale Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro

50 Ultimo dato disponibile. 51 Gli “anziani” sono le persone con oltre 64 anni; i “giovani” le persone di età compresa tra 0 e 14 anni.

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

100.000

300.000

310.000

320.000

330.000

340.000

350.000

20082009201020112012201320142015

Popolazione residente in complessoe per classe di età

Totale (scala sx) 0-18 anni (scala dx)65 anni e oltre (scala dx)

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

8,5

9,0

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

2008 2010 2012 2014 2016

Popolazione straniera residente

n°stranieri (scala sx) % stranieri (scala dx)

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APPROFONDIMENTO

INNOVAZIONE, GIOVANI E OCCUPAZIONE

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INTRODUZIONE

A partire dagli anni ‘90 il sistema economico e produttivo lecchese ha avviato un percorso orientato all’innovazione, sviluppando attività di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico, ICT e digitalizzazione, formazione e qualificazione del capitale umano, sostenibilità ambientale, internazionalizzazione, strumenti di aggregazione (dai distretti alle filiere, alle reti). Questo processo, pur nei limiti e nelle criticità tipiche delle fasi iniziali, era stato sottolineato come fondamentale e necessario dal CENSIS, nel rapporto “Ripartire dal territorio” (1996); rapporto che fotografava la realtà lecchese e indicava le strategie di un percorso per la nuova Camera di Commercio di Lecco 52.

In quegli anni si è diffusa e consolidata la consapevolezza che l’innovazione era ed è tutt’ora la strada da percorrere per dare concrete prospettive di crescita al territorio; ecco perché il sistema locale ha fortemente voluto che qui si insediassero realtà quali il Politecnico di Milano e il CNR, con le quali la collaborazione e la realizzazione di progetti in parternariato è diventata sempre più forte e strategica, per alimentare il dialogo fra il mondo delle imprese, della ricerca, della tecnologia, e dell’alta formazione in un’ottica di crescita della conoscenza.

Non è un caso che oggi, rispetto ad allora, il Politecnico abbia quasi triplicato i propri laboratori e quadruplicato il numero di ricercatori della sede di Lecco, e che il CNR abbia avviato rapporti di collaborazione e assistenza tecnica con numerose imprese.

Sin dall’inizio i diversi attori economici e istituzionali – tra cui la Camera di Commercio che ha sempre operato come “player di sistema” - hanno contribuito ad alimentare progettualità ed esperienze di eccellenza, attraendo nuovi investimenti di giovani talenti in un’ottica di markerting territoriale.

La Camera ha sempre creduto nella collaborazione e nel dialogo tra imprese, centri di ricerca, scuola e università, nella creazione di competenze specializzate, nella nascita di nuove idee e di imprese ad alto contenuto tecnologico (start-up, spinoff), nella diffusione della cultura scientifica e dell’innovazione.

La qualità e la preparazione del capitale umano (formazione, cultura) è senza dubbio il fattore “core” per sviluppare i processi di innovazione. Le agenzie formative sul territorio lecchese (i licei e gli istituti tecnici e, successivamente, il Politenico) hanno preparato ed educato i giovani ad esprimere al meglio lo spirito imprenditoriale a partire da una formazione tecnico -scientifica di prim’ordine. Diversi indicatori riferiti ai loro livelli di preparazione (i più recenti sono quelli elaborati dalla Fondazione Agnelli) evidenziano valori non inferiori a quelli fatti registrare in nazioni leader nell’innovazione.

La “prossimità geografica” tra imprese, agenzie formative e realtà scientifica è stata ed è una condizione importante - se pur da sola non sufficiente - per puntare all’eccellenza. Oltre alla presenza del Politecnico e del CNR non vanno dimenticati gli altri Centri di Ricerca (anche presso imprese locali), gli istituti tecnici di lunga tradizione e di elevata qualità formativa presenti nel territorio lecchese.

Anche nel territorio lecchese - come conseguenza della lunga crisi economico-finanziaria, ma non solo – ha preso avvio la fase di industrial automation; forse, tuttavia il grado di consapevolezza non appare ancora elevato.

In questa fase, in un mercato caratterizzato da una forte spinta digitale (digital fabrication), emergeranno rapidamente e diffusamente nuove figure professionali che dovranno essere in grado di rispondere a nuovi bisogni in termini di prodotti e - soprattutto - di servizi.

52 Il Rapporto Censis sottolineava: “Le limitate risorse finanziarie, peculiari delle imprese artigianali lecchesi, potrebbero rappresentare il nodo cruciale per la determinazione del posizionamento tecnologico futuro dell’area. Il fatto di operare su fasi molto limitate della filiera favorisce infatti, da un lato il raggiungimento di grandi efficienze - soprattutto in termini di costi - ma dall’altro riduce la possibilità di introdurre innovazioni tecnologiche o anche di sviluppare innovazioni incrementali di processo a seguito della limitata visibilità dell’impresa sulle tecnologie di filiera. Per le stesse ragioni, potrebbe risultare difficile l’introduzione di innovazioni di prodotto significative”.

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Prodotti e servizi che esprimono una domanda (personale, collettiva, sociale) sempre più specifica, orientata alla qualità della vita delle persone e alla crescita delle imprese; una domanda che richiede figure professionali orientate:

• a conoscere, comprendere, misurare (tra le numerose figure professionali probabilmente più richieste, quelle del Big Data Engineering, Big Data Scientist, Qualitative Data Scientist);

• al benessere aziendale e alla formazione (Esperto di benessere aziendale, Insegnante virtuale);

• all’evoluzione dell’ICT (Software application, Network engineeer, Multichannel architect, Tecnico di cloud computing);

• alla fruizione dei prodotti (Designer di usabilità);

• alla produzione agricola (Coltivatore idroponico e aeroroponico, Esperto di agricoltura verticale);

• alla produzione industriale (Designer di materiali, Operatore di strutture in stampa 3D, Ideatore e controller di robot);

• al marketing (Market research analyst, Online market specialist, Social media manager);

• al turismo (Travel organizer, Travel designer);

• alla sostenibilità ambientale (Riciclatore tecnologico, Energy manager, Esperto di fonti rinnovabili);

• alla comunicazione (Storyteller, Art & copy);

• agli aspetti legali delle persone (Diffusore della personal reputation);

• alle relazioni di persone e imprese (Digital imaging specialist, Brand ambassador);

• alla vita domestica (Architetto digitale, Ingegnere domotico)

• alla farmacia (Bioinformationist, Geomicrobiologist);

• alla medicina (Medico digitale, Nano-medico e Nano-tecnologo);

• al benessere personale (Home Carer, Guida sanitaria, Dietologo, Consulente d’immagine)

e molti altri aspetti (con relative figure professionali) se ne potrebbero aggiungere.

Purtroppo l’attuale sistema di classificazione - sia quello relativo alle attività economiche, sia quello riguardante le professioni - non è in grado di rilevare puntualmente l’evoluzione dei processi innovativi. Per gran parte delle figure professionali sopracitate non sono disponibili dati statistici di dettaglio. Le figure quindi devono essere riclassificate (quasi sempre con un certo grado di approssimazione) nel sistema di classificazione in atto, ed in tal senso sono da analizzare le statistiche di seguito proposte.

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IL LIVELLO DI INNOVAZIONE NELLE IMPRESE LECCHESI

Nel sistema economico produttivo lecchese il processo di innovazione negli ultimi anni è andato, consolidandosi, ma con i ritmi non particolarmente sostenuti, nonostante in alcune imprese abbia raggiunto livelli elevati. Le imprese appartenenti a settori considerati innovativi (in gran parte nel manifatturiero) rappresentano, nel 2016, il 7,3% delle imprese attive in complesso e registrano un aumento non molto significativo rispetto al 2009 (6,8%).

L’insieme di queste imprese risulta meno consistente rispetto al valore medio regionale (8,3%), ma appare comunque più elevato se confrontato con il dato medio nazionale (6,2%).

Con riferimento al segmento delle imprese giovanili, l’incidenza delle imprese appartenenti a settori innovativi si riduce al 6,2% (2016), livello di poco superiore a quello rilevato nel 2011 (5,9%). Anche in questo caso il dato di Lecco appare inferiore a quello della Lombardia (7,2%), ma più alto rispetto alla media nazionale (5,5%).

(*): esclusa agricoltura, istruzione, sanità e P.A.

Fonte: Camera di Commercio di Lecco

Decisamente positivo è, invece, il dato riguardante i processi innovativi realizzati (o in corso) nel 2015: secondo le rilevazioni dell’indagine Excelsior - Unioncamere, nel 2015 oltre il 18% delle imprese lecchesi ha concluso e/o avviato processi considerati innovativi. Una quota di imprese che colloca la provincia di Lecco al vertice della graduatoria regionale, precedendo Milano, Lodi, Mantova e Monza.

In queste imprese - sempre secondo l’indagine Excelsior-Unioncamere - la propensione ad assumere personale è più di tre volte superiore alla media di tutte le imprese: per la provincia di Lecco, relativamente al 2016, le previsioni di assunzione riguardando circa il 33% delle imprese (innovatrici), un livello più elevato rispetto alla media regionale (31%), che colloca la provincia nella parte alta della classifica lombarda.

Meno positiva si presenta invece la dinamica relativa al commercio estero: l’incidenza delle esportazioni dei settori tecnologicamente avanzati sul totale è diminuita dal 22,5% del 2004 al 20% circa del 2016 (stesso valore registrato nel 2010). È invece aumentato il peso delle importazioni, che nel 2016 ha superato il 18%.

Rimane comunque un surplus commerciale nei settori innovativi, seppur ridotto a meno del 2%.

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Imprese innovative su totale imprese (*)

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

2011 2012 2013 2014 2015 2016

Imprese giovanili innovative su totale imprese (*)

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Fonte: Sistema Informativo Excelsior Unioncamere

Fonte: Camera di Commercio di Lecco

10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0

SONDRIO

VARESE

PAVIA

BRESCIA

CREMONA

BERGAMO

COMO

LOMBARDIA

MONZA

MANTOVA

LODI

MILANO

LECCO

% di imprese che hanno realizzato innovazioni nell'anno 2015

20,0 25,0 30,0 35,0 40,0

MILANO

BRESCIA

SONDRIO

BERGAMO

LOMBARDIA

MANTOVA

COMO

LODI

LECCO

PAVIA

MONZA

CREMONA

VARESE

% di imprese innovatrici che hanno previsto assunzioni nell'anno 2016

12

14

16

18

20

22

24

2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016

Peso % di export e import dei settori tecnologicamente avanzati su totale

Export Import

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LA PRESENZA A LECCO DEL POLITECNICO DI MILANO E DEL CNR

Nel processo di innovazione in atto nel “Sistema Lecco” un ruolo di particolare rilievo spetta al Polo lecchese del Politecnico di Milano e al CNR (sede di Lecco); l’attività di ricerca, di assistenza tecnico-scientifica e di “accompagnamento operativo” verso le imprese è andata negli anni sempre più sviluppandosi anche con la creazione di nuovi laboratori di analisi e di ricerca (quelli presso il Politecnico sono quasi raddoppiati negli ultimi anni passando da 15 nel 2007 a 25 nel 2017; anche quelli del CNR sono cresciuti nello stesso periodo e altri saranno operativi a breve nel Campus cittadino, considerato che saranno presenti ben 7 Dipartimenti); oltre 100 sono i ricercatori presenti a Lecco.

Il ruolo del Politecnico è stato ed è tuttora di assoluta rilevanza nel processo di formazione di neo-ingegneri: i dati statistici registrano nell’ultimo quinquennio un flusso medio annuo di circa 90 laureati triennali (di cui il 70-75% prosegue il percorso universitario) e di oltre 200 laureati magistrali, di cui una parte non trascurabile residente in provincia di Lecco.

Fonte: Politecnico di Milano, sede di Lecco

Fonte: CNR- ICMATE, sede di Lecco (ex CNR-IENI)

0

20

40

60

80

100

120

2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016

Ricercatori presenti nel Polo di Lecco del Politecnico di Milano

0

5

10

15

20

25

30

2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017

Numero laboratori presenti nel Polo di Lecco del Politecnico di Milano

Laboratori già presenti Nuovi

0

5

10

15

20

25

30

2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016

Ricercatori e tecnici di ricercaCNR-ICMATE sede di Lecco

0

5

10

15

20

25

30

2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016

Numero collaborazioni con imprese attivate dal CNR-ICMATE - sede di Lecco

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Il dato più significativo è rappresentato dall’elevato tasso di inserimento professionale nel primo anno post-laurea: i risultati di specifiche indagini mostrano che, mediamente, nell’ultimo quadriennio, il 93-94% dei laureati nella sede di Lecco ha iniziato un percorso lavorativo (in imprese, Istituzioni oppure auto-imprenditoriale); un dato di grande rilevanza, in parte ridimensionato - come vedremo - da una domanda delle imprese locali non sempre adeguata all’offerta, elemento che sposta la ricerca di occasioni di lavoro al di fuori del territorio lecchese.

Quota % di laureati presso la sede di Lecco del Politecnico, occupati dopo 12 mesi

Anno di laurea 2013 2014 2015

Totale 98 88 93

Ingegneria della Produzione Industriale (triennale) 100 92 100

Ingegneria Civile e Ambientale (triennale) 92 80 100

Ingegneria Industria Meccanica (magistrale) 100 100 96

Ingegneria Edile-Architettura (magistrale) 96 87 84

Ingegneria Civile (magistrale) 100 100 93

Fonte: Politecnico di Milano, sede di Lecco

Il mismatch si presenta più evidente con riferimento all’insieme dei neo-laureati. Il flusso di quelli lecchesi nell’ultimo decennio è andato progressivamente aumentando (seppur con un rallentamento negli ultimi anni) a fronte di un fabbisogno delle imprese e della Pubblica Amministrazione piuttosto costante, ma su livelli decisamente non elevati. Il numero complessivo di laureati è salito da 1.400 unità nel 2008 fino a toccare il massimo nel 2014 (poco più di 1.700 unità). Il fabbisogno di laureati, pari a quasi 1.200 unità nel 2008, anche per via della crisi si è progressivamente assottigliato fino a quota 600-700 nell’ultimo triennio.

Le dinamiche in atto registrano quindi un gap (negativo) sempre più consistente, che solo in parte potrà essere ridotto nel medio periodo, ovvero fino al 2020. Le previsioni indicano una leggera contrazione del numero di laureati - conseguente alla riduzione delle immatricolazioni nel periodo 2013-2015 - e, di contro, un maggior fabbisogno di personale laureato espresso dalle imprese e dal settore pubblico.

La conseguenza, per il territorio di Lecco e provincia, sarà la riduzione del surplus di laureati che, pari a circa 950-1.000 unità nel 2015, si attesterà intorno alle 350-400 unità nel 2020. Un dato, che va comunque interpretato e valutato con cautela, in quanto originato da stime, a partire da dinamiche in atto, da previsioni nazionali e regionali che dovranno essere confermate nei prossimi anni.53

Fonte: elaborazione Gruppo CLAS su dati Sistema Informativo - Excelsior-Unioncamere e Miur

53 La base statistica di riferimento è stata elaborata da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Assolombarda nel rapporto “La previsione dei fabbisogni professionali e dell’offerta di competenze in Lombardia” (2017).

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020

Dinamica della domanda e dell'offerta di laureati lecchesi per anno e previsioni al 2020

Offerta Laureati Stima offertaDomanda Laureati Stima domanda

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DOMANDA E OFFERTA DI LAUREATI: UN EQUILIBRIO DA RITROVARE

L’equilibrio fra domanda (delle imprese) e offerta - stabile e consolidato nel caso dei laureati in ingegneria - presenta, invece, situazioni di criticità e di “non allineamento” per i laureati in altri indirizzi disciplinari.

In provincia di Lecco, fra il 2010 e il 2015, è aumentato sensibilmente l’insieme dei laureati nell’area economico-sociale: questi, che rappresentavano circa il 21% nel 2010, hanno superato la soglia del 24% nel 2015; di rilievo anche il flusso di laureati nelle discipline umanistiche, che nel 2015 sfiora il 24%, livello di poco inferiore a quello registrato nel 2010 (24,6%).

In leggera flessione i neo-ingegneri (dal 18,6% nel 2010 al 17,5% nel 2015), mentre si osserva una contrazione più elevata per le lauree a indirizzo scientifico (fisica, chimica, matematica, ecc.), la cui incidenza si riduce dal 12,3% (2010) al 10,3% (2015); ancor più netta la riduzione dei laureati negli altri gruppi disciplinari (giurisprudenza, agraria, ecc.) che, pari al 14% nel 2010, scendono sotto la soglia del 10% nel 2015.

Di contro si registra un balzo delle lauree riconducibili al gruppo sanitario (dal 9,7% al 14,8% tra il 2010 e il 2016), in gran parte dovuto alle lauree triennali piuttosto che alla laurea in medicina.

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati MIUR

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati Sistema Informativo Excelsior Unioncamere

20,818,6

14

24,6

9,712,3

24,2

17,5

9,4

23,9

14,8

10,3

0

5

10

15

20

25

30

Economicosociale

Ingegneria Altri Umanistico Sanitario Scientifico

Ripartizione % dei neo-laureati residenti in provincia di Lecco per gruppo disciplinare, nel 2010 e 2016

2010 2016

26,5

18

8,5

15,517,5

14

20,5

16

12,5

18

13,5

19,5

0

5

10

15

20

25

30

Economicosociale

Ingegneria Altri Umanistico Sanitario Scientifico

Ripartizione % del fabbisogno di laureati nelle imprese della provincia di Lecco, per gruppo disciplinare nel 2010 e 2016

2010 2016

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Laureti residenti in provincia di Lecco Fabbisogno di laureati nelle imprese lecchesi

Fonte: elaborazione Gruppo CLAS su dati Sistema Informativo Excelsior-Unioncamere e Miur

Laureati residenti in provincia di Lecco Fabbisogno di laureati nelle imprese lecchesi

Fonte: elaborazione Gruppo CLAS su dati Sistema Informativo Excelsior-Unioncamere e Miur

26,5

20,520,8

24,2

18,6

17,51816

14

9,48,5

12,5

5

10

15

20

25

2010 2016

Relazione fra numero e fabbisogno di laureati lecchesi(valori %) per gruppo disciplinare

Economico sociale Ingegneria Altri

F

F

L

F

L

F

L

FL

F

LL

24,623,88

15,5

1817,5

13,5

9,7

14,8

12,3

10,3

14

19,5

5

10

15

20

25

2010 2016

Relazione fra numero e fabbisogno di laureati lecchesi(valori %) per gruppo disciplinare

Umanistico Sanitario Scientifico

L L

L

LL

L

F

F

F

F

F

F

F L

L F

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Nello stesso periodo si è modificato, ma con andamenti quasi opposti, il fabbisogno di laureati espresso dalle imprese attive sul territorio di Lecco e provincia.

In flessione la domanda di laureati nelle discipline economico-sociali (dal 26,5% al 20,5%), in quelle sanitarie (17,5% nel 2010 e 13,5% nel 2016), anche a seguito di una domanda più contenuta da parte della sanità pubblica; in riduzione - seppur in termini più contenuti - anche la domanda di laureati in ingegneria (dal 18,6% al 17,5%).

È aumentata, invece, in misura rilevante la richiesta da parte delle aziende lecchesi di laureati in indirizzi scientifici (dal 14% al 19,5%), in discipline umanistiche (dal 15,5 % al 18%) e, in altri gruppi disciplinari (dall’8,5% al 12,5%).

Fonte: Area Ricerca Formaper e Osservatorio MdL - Provincia di Lecco

Avviamenti di laureati in provincia di Lecco per tipologia contrattuale, settore di attività e indirizzo di laurea*

Tipologia contrattuale Settori di attività

(esclusa P.A.) Indirizzo di laurea conseguito

Tempo indeterminato 48 Manifatturiero 25 Gruppo Umanistico-Formativo 22

Tempo determinato 28 Costruzioni 2 Gruppo Medico-Sanitario 12

Altre forme "flessibili" 24 Commercio e turismo 15 Gruppo Ingegneria-Architettura 20

Servizi sociali 21 Gruppo Economico-Sociale 19

Servizi e persone 20 Gruppo Scientifico 12

Servizi imprese 13 Altri gruppi 15

Altri servizi 4

Totale 100 Totale 100 Totale 100

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati Area Ricerca Formaper e Osservatorio MdL - Provincia di Lecco

(*) Laureati nel triennio 2013-15, avviati nel triennio 2014-16

In molti casi, quindi, all’aumento del fabbisogno delle imprese è corrisposta una riduzione dei flussi in uscita dall’università e viceversa (come evidenziano i dai relativi grafici). Il mismatch si presenta più evidente per il gruppo disciplinare economico-sociale: cala il fabbisogno delle imprese (dal 26,5% al 20,5%), mentre cresce la presenza di neolaureati al termine del percorso universitario; stessa dinamica seguono flusso e fabbisogno di figure dell’ambito sanitario (e pure l’insieme delle altre lauree).

Il trend appare invece in linea per quanto riguarda gli ingegneri, mentre la “forbice” si allarga (più fabbisogno, meno soggetti) nel caso delle lauree scientifiche e si contrae per quelle umanistiche.

Un quadro molto articolato e poco in equilibrio che ha determinato – oltretutto in una fase particolarmente difficile per l’occupazione e il mercato del lavoro - un allungamento dei tempi di inserimento dei laureati (intorno al 50% la quota di laureati che hanno trovato occupazione a distanza di un anno dalla laurea) e occasioni di lavoro al di fuori del territorio lecchese, in primo luogo nell’area milanese e di Monza Brianza.

In questo quadro generale, vanno pure considerati gli effetti della crisi che hanno portato ad una riduzione degli avviamenti al lavoro di laureati di circa il 20% fra il 2010 e il 2013 e al ritorno ai livelli del 2010 solo nel 2016.

100

93

87

82

92

99101

50

60

70

80

90

100

110

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Avviamenti di laureati in provincia di Lecco. Numero indice: 2010=100

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Avviamenti che, secondo alcune indagini (Formaper, Osservatorio Mercato del Lavoro della provincia di Lecco), nell’ultimo triennio sono avvenuti con contratto a tempo indeterminato solo nella misura del 48% (gli altri: 28% a tempo determinato e 24% con forme più “flessibili”). Gli avviamenti nelle imprese manifatturiere sono solo pari al 25%; pertanto la quota preponderante è destinata alle imprese del settore dei servizi.

Avviamenti di figure “High Skill” residenti in provincia di Lecco: ripartizione percentuale per provincia

Occupati residenti in provincia di Lecco con posto di lavoro fuori provincia (valori%)

Provincia di Lecco Figure High Skill che lavorano fuori provincia

2010 2016

2010 Como 37,6 Monza 42,0

Totale Occupati fuori provincia 23,4 Asti 35,6 Lecco 40,6

di cui figure high skill 35,0 Lecco 35,0 Lodi 39,9

2016 Gorizia 32,9 Como 39,4

Totale Occupati fuori provincia 32,2 Pavia 31,7 Viterbo 33.3

di cui figure high skill 42,0 Varese 31,0 Novara 30,2

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati ISTAT e Istituto G. Tagliacarne

1

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NON SUFFICIENTI LE OCCASIONI DI LAVORO NEL TERRITORIO LECCHESE PER LE PROFESSIONI QUALIFICATE

Le differenze fra domanda e offerta di laureati e di figure con elevata specializzazione hanno determinato, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, un progressivo aumento degli avviamenti al lavoro in imprese al di fuori del territorio lecchese: i dati relativi alle figure “high skill” (rilevati dai Centri per l’impiego in provincia di Lecco) indicano come, a partire dal 2010, circa la metà degli avviamenti di residenti sia avvenuta in imprese di altri territori. Il flusso più consistente si è registrato verso la provincia di Milano (il 20% nel 2016), ma di un certo rilievo è pure la quota verso la provincia di Monza Brianza (10%).

Popolazione occupata residente in provincia di Lecco

con posizioni high skill

con laurea

2009 36,9% 15,0%

2010 37,5% 15,4%

2011 38,2% 15,8%

2012 38,5% 16,1%

2013 38,9% 16,6%

2014 39,5% 17,2%

2015 39,1% 17,8%

2016 40,6% 18,2%

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati ISTAT

Le imprese di Bergamo (5%) e Como (4%) hanno assorbito una quota meno elevata, ma comunque non trascurabile, mentre flussi marginali (1%) hanno interessato il territorio bresciano, la Valtellina e la Val Chiavenna, la provincia di Varese. Di un certo peso, infine, gli avviamenti di figure specializzate in sistemi territoriali localizzati al di fuori della Lombardia.

Al momento non sono disponibili dati statistici riguardanti le assunzioni (da parte di imprese attive nell’area lecchese) di figure con elevata specializzazione provenienti da altri territori; i dati relativi al fabbisogno di tali figure (forniti dall’indagine Excelsior Unioncamere) segnalano nell’ultimo decennio una quota oscillante tra il 20 e il 30% delle assunzioni previste, con valori abbastanza simili tra il settore industriale e quello terziario.

È quindi ragionevole ritenere che la capacità di attrazione di figure “high skill” da parte del sistema economico produttivo lecchese sia significativa, seppur non sufficiente a compensare i flussi in uscita.

L’analisi e la valutazione delle dinamiche in atto mettono in luce un sistema professionale e produttivo sempre più “aperto” e, per certi aspetti, positivamente orientato ai processi innovativi. In tal senso va considerata decisamente positiva la costante crescita di residenti occupati in possesso di un livello di istruzione universitario; questi, che rappresentavano il 15% nel 2009, sono aumentati al 16,6% nel 2013, per superare la soglia del 18% nel 2016.

Ancor più rilevante è il segmento di occupati (con residenza in provincia) in posizione “high skill”. Il dato più recente rilevato dall’Istat segnala per questa categoria una quota pari al 40,6% nel 2016: quota in costante crescita negli ultimi anni; nel 2009 era pari al 36,9%.

È importante ricordare che il dato riguarda le figure residenti a prescindere dal loro luogo di lavoro.

VA

CO

SO

MI

BGBS

PVCR

MN

LCLO

MB

20

30

40

50

0 10 20 30 40

% p

rofe

ssio

ni h

igh

ski

lls

% laureati

Occupati per professione e per titolodi studio. Anno 2016

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Un’ultima considerazione riguarda le valutazioni delle imprese circa le difficoltà di reperimento di personale laureato e diplomato e la necessità di formazione “post entry”. I dati disponibili segnalano crescenti difficoltà nell’inserimento di laureati; difficoltà determinate da una formazione non adeguata alle esigenze delle imprese, le quali in misura non trascurabile rilevano una ridotta presenza di soggetti con una formazione universitaria idonea alle esigenze dell’impresa.

Fonte: Sistema Informativo Excelsior Unioncamere

Fonte: Provincia di Lecco - Centri per l’Impiego

10

15

20

25

30

35

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Assunzioni previste dalle imprese di figure "High Skill" lecchesi (% sul totale)

Industria Servizi

50

51

49

48

47

50

49

45

46

47

48

49

50

51

52

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Figure "High Skill" avviate in imprese fuori dal territorio lecchese (% sul totale)

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Da registrare infine, come, per il 44,5% dei laureati e addirittura per il 74,5% dei diplomati di cui le aziende locali prevedevano l’assunzione, le stesse segnalavano la necessità di formazione post entry, con specifiche attività corsuali.

Difficoltà di reperimento di personale segnalate dalle imprese lecchesi

Fonte: Sistema Informativo Excelsior Unioncamere

72,481,4 76,9

17,411,7 15,3

10,2 6,9 7,8

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2014 2015 2016

DIPLOMATI

per formazioneinadeguata

per mancanza disoggetti

nessuna difficoltàreperimento

77,671,3

33,6

16,317,2

36,3

6,1 11,5

30,1

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2014 2015 2016

LAUREATI

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APPENDICE - ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO ECONOMICO PROVINCIALE

L’informazione economica e statistica è una competenza “storica” del Sistema camerale, confermata dalla Riforma (art. 2 comma 2 d) del D. Lgs n. 219/25.11.2016), via via innovata nelle modalità di raccolta e diffusione dei dati (telematizzazione, interoperabilità e integrazione database).

L’Osservatorio Economico Provinciale della Camera di Commercio di Lecco cura:

✓ i “Rapporti annuali sull’economia lecchese” presentati in occasione della “Giornata dell’Economia;

✓ le indagini sull’andamento congiunturale di industria, artigianato, commercio e servizi, approfondimenti trimestrali realizzati in collaborazione con Unioncamere Lombardia;

✓ i report dell’Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro nell’ambito dell’attività del Polo di Eccellenza Mercato del Lavoro (partner: Provincia di Lecco e Associazione Network Occupazione Lecco);

✓ Le attività dell’indagine continua Excelsior, promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali, che mensilmente monitora le previsioni occupazionali delle imprese.

✓ analisi e approfondimenti sull’andamento di un ampio spettro di fenomeni dell’economia locale: dall’internazionalizzazione ai Distretti industriali lecchesi (metalmeccanico e tessile); dall’andamento di singoli settori (artigianato, turismo, cooperazione, ecc.); ai contratti di rete, alla brevettazione, alle start-up innovative iscritte nel Registro Imprese; dai protesti alle procedure concorsuali, e così via;

✓ aggiornamento trimestrale di “indicatori congiunturali” (tavole con dati in serie storica che forniscono il trend nel lungo periodo dei fenomeni economici analizzati: nati-mortalità imprese, import/export, andamento occupazione nell’edilizia, ecc.).

Gli studi realizzati dall'Osservatorio sono pubblicati sul sito web della Camera di Lecco www.lc.camcom.gov.it alla sezione “Informazione Economica e osservatori” e sono pure consultabili sul portale degli Uffici Statistica delle Camere di Commercio italiane: www.starnet.unioncamere.it nella pagina dedicata alla Camera di Commercio di Lecco. L’Ufficio Statistica fa parte del SISTAN, Sistema Statistico Nazionale.

Per informazioni: Camera di Commercio di Lecco - Ufficio Statistica Tel. 0341/292233-218 - mail: [email protected]

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Tra le oltre 200 pubblicazioni realizzate dalla Camera di Commercio di Lecco dalla sua nascita (nel 1994) a oggi, molte sono state curate dall’Osservatorio Economico Provinciale.

Qui sotto alcuni esempi:

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