Totus tuus

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13 maggio 1981: dalla tragedia al miracolo, nel giorno della Madonna di Fatima

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Era il tredici maggio di trentadue anni

fa quando Giovanni Paolo II fu rag-

giunto e ferito quasi mortalmente dai

colpi di pistola esplosi da un terrorista

turco, i cui mandanti sono stati successiva-

mente individuati nei servizi segreti di al-

cuni Paesi dell’est Europa, allora tutti

governati dal Partito Comunista.

In effetti, Karol Woj-

tyla, primo Ponte-

fice polacco nella

storia millenaria

della Chiesa e

primo non italiano

dopo 466 anni ad

ascendere al trono

di Pietro, aveva

apertamente de-

nunciato la natura

illiberale ad anticri-

stiana dei regimi al po-

tere nel suo Paese, la

Polonia, e negli altri Stati

dell’Europa orientale,

aveva sostenuto vigoro-

samente le proteste che

spontaneamente si

erano sviluppate tra gli

operai polacchi e aveva

suscitato fra i cattolici di

quei Paesi una profonda

emozione con la sua ele-

zione a Pontefice e con

la sua predicazione.

Molti hanno voluto sostenere

che il crollo dei regimi comunisti, già

corrosi dalla loro inefficienza e da

ripetute sommosse popolari,

fosse dovuto soprattutto all’av-

vento ed al carisma di Giovanni

Paolo II; certo è che il suo magi-

stero e la sua personalità ebbero

una influenza non secondaria per

agevolare un processo di cambia-

mento che era già in atto.

Sbaglierebbe però chi guardasse a Karol

Wojtyla solo nell’ottica del supera-

mento delle dittature comuniste.

Al centro della sua predicazione c’era il

messaggio di li-

b e r a -

zione del Vangelo, l’annuncio della re-

denzione che riguarda tutti e quindi la

difesa intransigente dei diritti inviolabili

della persona dalla nascita alla morte.

Di conseguenza, egli non solo denunciò

la grande menzogna del sistema comu-

nista, ma con la stessa intransigenza,

denunciò i guasti del capitali-

smo sfrenato e del consumi-

smo, entrambi considerati

antitetici all’estaurazione

di una vera giustizia so-

ciale, causa di sperequa-

zioni fra popoli e popoli e

lesivo della dignità umana.

Per poù di 26 anni predicò

infaticabilmente, non solo dal

soglio pontificio, ma in un nu-

mero impressionante di Paesi,

sempre accolto con dimostra-

zioni di entusiasmo e poi, ben-

ché seriamente malato, si fece

icona della sofferenza a somi-

glianza di Cristo e in fraternità

con tutti i sofferenti della

terra.

Il suo magistero si è riverbe-

rato, con echi e suggestioni

profonde, nel pontificato di Be-

nedetto XVI e nei primi gesti e

parole del nuovo Papa France-

sco.

In termini di riflessione attuale e sul

piano civile, si può dire che le sue ana-

lisi del comunismo e del capitalismo,

coerenti alla Dottrina Sociale della

Chiesa, si siano rivelate profeti-

che, tanti più attuali in questi

nostri tempi, dove tutti pos-

sono cogliere la dimensione

del fallimenti del socialismo

reale e gli sconvolgimenti

creati da una economia dominata

dalla speculazione e dagli spiriti

animali del capitalismo.

Il terrore venuto“di”

un Paese lontanoUna dei momenti più neri della storia moderma, quando il conflitto tra il

blocco occidentale e quello sovietico, sfociò in un attentato contro l’uomo

che, dalla Polonia, dimostrò intransigenza nei confronti del comunismo

di Giampero Catone

Direttore politico

“La Discussione”

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“La giustizia è la salvaguardia

del creato non possono

che essere frutto

dell'impegno solidale di tutti

nel perseguire il bene “

Giovanni Paolo II

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