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Atti Parlamentari Camera dei Deputati — 5873 — LEGISLATURA XXVII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 21 MAGGIO 1926 CXLIX. TORNATA DI VENERDÌ 21 MAGGIO 1926 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CASERTANO. INDICE. Pag. Congedi 5875 Interrogazioni: Mantenimento della provincia d'Istria: TE RUZZI, sottosegretario di Stato . . . . 5875 BILUCAGLIA 5875 Danni prodotti da inondazioni nell'Italia settentrionale: LANFRANCONI 5894 BONARDI 5894 MAZZA DE' PICCIOLI 5894 BERTACCHI 5895 Autorizzazioni a procedere: contro il deputato Forni Roberto . . . 5876 contro i deputati Bendini e Lo Sardo . 5876 Disegni di legge ( Approvazione): Conversione in legge del Regio decreto 14 gennaio 1926, n. 141, riguardante l'i- stituzione di speciali corsi premilitari di pilotaggio 5876 Conversione in legge del Regio decreto-leg- ge 9 febbraio 1926, n. 202, relativo a provvedimenti delle Amministrazioni militari in caso di accoglimento di ricorsi al Consiglio di Stato, in sede giurisdizio- nale, o in via straordinaria al Re, pro- dotti da ufficiali del Regio esercito, della Regia marina, della Regia aeronautica e della Regia guardia di finanza ed estensione delle disposizioni del detto Regio decreto-legge ai sottufficiali. . . 5876 Conversione in legge del Regio decreto 7 gennaio 1926, n. 182, contenente di- sposizioni sulle tasse d'ingresso agli isti- tuti di antichità e d'arte 5877 Conversione in legge del Regio decreto 7 gennaio 1926, n. 209, contenente di- sposizioni sui libri di testo ed altri prov- vedimenti per l'istruzione elementare . 5877 Pag. Conversione in legge del Regio decreto-leg- ge 3 aprile 1926, n. 632, riguardante il trasporto degli effetti postali, sulle linee di navigazione aerea 5877 Conversione in legge del Regio decreto 6 aprile 1926, n. 657, che reca modifica- zioni alle norme vigenti sullo stato di avanzamento degli ufficiali e sottufficiali della Regia aeronautica 5878 Disegno di legge (Seguito della discussione): Stato di previsione della spesa del Mini- stero dei lavori pubblici per l'esercizio 1926-27: BARBIELLINI-AMIDEI . 5879 BARDUZZI 5887 5890 5891 5891 5891 . 5892 Relazioni ( Presentazione): BARBIERI: Conversione in legge del Regio decreto-legge 14 gennaio 1926, n. 196, relativo al coordinamento dei servizi di Commissariato delle forze armate dello Stato . 5878 BIAGI: Ordinamento edilizio del comune di Bagni della Porretta 5878 BONARDI: Ordinamento edilizio del comune di Salò 5878 MAZZA DE' PICCIOLI: Proroga del termine stabilito dall'articolo 15 del Regio de- creto-legge 13 maggio 1923, n. 1159, per la ricostruzione degli atti di stato civile, distrutti durante la guerra . . . . . . 5878 BAISTROCCHI: Conversione in legge del Re- gio decreto-legge febbraio 1926, n. 250, concernente esenzione dai dazi di impor- tazione per i materiali da costruzione importati dall'estero ed impiegati in case di abitazione . . . 5878 JOSA . . . SIPARI . . . BODRERO BARBARO. . BAISTROCCHI 465

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Atti Parlamentari Camera dei Deputati — 5873 —

LEGISLATURA X X V I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA D E L 2 1 M A G G I O 1 9 2 6

CXLIX.

TORNATA DI VENERDÌ 21 MAGGIO 1926

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CASERTANO.

I N D I C E .

Pag. Congedi 5875 Interrogazioni:

Mantenimento della provincia d'Istria: T E RUZZI , sottosegretario di Stato . . . . 5 8 7 5

B I L U C A G L I A 5 8 7 5

Danni prodotti da inondazioni nell'Italia settentrionale:

L A N F R A N C O N I 5 8 9 4

B O N A R D I 5 8 9 4

MAZZA D E ' P I C C I O L I 5 8 9 4

B E R T A C C H I 5 8 9 5

Autorizzazioni a procedere: contro il deputato Forni Roberto . . . 5876 contro i deputati Bendini e Lo Sardo . 5876

Disegni di legge (Approvazione): Conversione in legge del Regio decreto

14 gennaio 1926, n. 141, riguardante l'i-stituzione di speciali corsi premilitari di pilotaggio 5876

Conversione in legge del Regio decreto-leg-ge 9 febbraio 1926, n. 202, relativo a provvedimenti delle Amministrazioni militari in caso di accoglimento di ricorsi al Consiglio di Stato, in sede giurisdizio-nale, o in via straordinaria al Re, pro-dotti da ufficiali del Regio esercito, della Regia marina, della Regia aeronautica e della Regia guardia di finanza ed estensione delle disposizioni del detto Regio decreto-legge ai sottufficiali. . . 5876

Conversione in legge del Regio decreto 7 gennaio 1926, n. 182, contenente di-sposizioni sulle tasse d'ingresso agli isti-tuti di antichità e d'arte 5877

Conversione in legge del Regio decreto 7 gennaio 1926, n. 209, contenente di-sposizioni sui libri di testo ed altri prov-vedimenti per l'istruzione elementare . 5877

Pag. Conversione in legge del Regio decreto-leg-

ge 3 aprile 1926, n. 632, riguardante il trasporto degli effetti postali, sulle linee di navigazione aerea 5877

Conversione in legge del Regio decreto 6 aprile 1926, n. 657, che reca modifica-zioni alle norme vigenti sullo stato di avanzamento degli ufficiali e sottufficiali della Regia aeronautica 5878

Disegno di legge (Seguito della discussione): Stato di previsione della spesa del Mini-

stero dei lavori pubblici per l'esercizio 1926-27:

B A R B I E L L I N I - A M I D E I . 5879 B A R D U Z Z I 5887

5890 5891 5891 5891 . 5892

Relazioni (Presentazione): B A R B I E R I : Conversione in legge del Regio

decreto-legge 14 gennaio 1926, n. 196, relativo al coordinamento dei servizi di Commissariato delle forze armate dello Stato . 5878

B I A G I : Ordinamento edilizio del comune di Bagni della Porretta 5878

B O N A R D I : Ordinamento edilizio del comune di Salò 5878

MAZZA D E ' P I C C I O L I : Proroga del termine stabilito dall'articolo 15 del Regio de-creto-legge 13 maggio 1923, n. 1159, per la ricostruzione degli atti di stato civile, distrutti durante la guerra . . . . . . 5878

B A I S T R O C C H I : Conversione in legge del Re-gio decreto-legge 1° febbraio 1926, n. 250, concernente esenzione dai dazi di impor-tazione per i materiali da costruzione importati dall'estero ed impiegati in case di abitazione . . . 5878

J O S A . . .

S I P A R I . . .

B O D R E R O

B A R B A R O . .

B A I S T R O C C H I

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Atti Parlamentari — 5 8 7 4 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Pag. B A I S T R O C C H I : Conversione in legge del Re- -

gio decreto 7 marzo 1926, n. 541, riflet-tente alcune aggiunte alla tariffa dei dazi doganali da applicare alle merci di provenienza dalle nostre colonie . . 5878

—• Conversione in legge del Regio decreto 12 febbraio 1926 n. 221, concernente il trattamento doganale delle merci im-portate dalla Sarre . 5878

— Conversione in legge del Regio decreto 3 aprile 1926, n. 643, concernente la soppressione 'definitiva degli esoneri doganali per i macchinari e i materiali importati in Italia 5878

T O F A N I : Conversione in legge del Regio decreto-legge 15 aprile 1926, n. 661, che modifica il regime doganale della seta artificiale 5886

— Con versione in legge del Regio decreto-legge 14 marzo 1926, n. 432, che aumen-ta il dazio confine sulla carta da giornali. 5886

M E S S E D A G L I A : Conversione in legge del Re-gio decreto-legge 7 febbraio 1926, n. 158, concernente la espropriazione a favore del Regio demanio dello Stato delle sor-genti di proprietà privata dal bacino idrologico di Montecatini 5886

MAZZINI: Stato di previsione della spesa del Ministero delle finanze e dell'entrata per l'esercizio finanziario 1926-27 . . . 5886

— Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 marzo 1926, n. 332, concernente la istituzione presso la Cassa depositi e prestiti della Cassa di ammortamento dei debiti di guerra verso gli Stati Uniti d'America del Nord e la Gran Bre-tagna 5886

NUNZIANTE: Conversione in legge del Regio decreto-legge 4 marzo 1926, n. 543, re-cante provvedimenti a favore dei dan-neggiati dai terremoti dell'8 e del 18 gen-naio 1926 5886

ROTIGLIANO: Conversione in legge del Re-gio decreto 11 aprile 1926, n. 867, che autorizza, a totale spesa dello Stato, la costruzione di un ponte sull'Ombrone a Torre Spadino e delle relative rampe d'accesso, sul tronco stradale Grosseto -Stazione Alberese, in provincia di Gros-seto

D E MARTINO: Conversione in legge del Re-gio decreto-legge in data 24 gennaio 1926, n. 139, recante provvedimenti per l'attuazione del servizio ispettivo sui co-muni e sulle provincie

-— Conversione in legge del Regio decreto-legge 23 ottobre 1925, n. 2113, concer-nente la istituzione del servizio ispettivo nei comuni e nelle provincie

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Pag. BOLZON: Conversione in legge del Regio

decreto 5 aprile 1925, n. 516, che auto-rizza gli Istituti di credito fondiario e di credito agrario a concedere mutui ai Consorzi di bonifica, idraulici e di irriga-zione con garanzia di delegazione sui contributi consorziali .

— Conversione in legge del Regio decreto 7 marzo 1926, n. 550, che autorizza la assegnazione straordinaria di lire 50 mi-lioni perla esecuzione di opere di pubbli-ca utilità nell'Isola di Rodi, da stanziare nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri in dieci rate uguali in ciascuno degli esercizi finanziari dal 1925-26 al 1934-35 . .

— Con versione in legge del Regio decre to-legge 14 marzo 1926, n. 488, di istitu-zione di un Collegio di arbitri per la de-cisione delle vertenze tra lo Stato e gli enti anticipatori relativamente ai danni di guerra

•—- Conversione in legge del Regio decreto 4 febbraio 1926, n. 167, che stabilisce una tassa fìssa per i telegrammi per l'in-terno del Regno accettati dagli U f i ci di Borsa

— Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su taluni capitoli degli stati di previsione della spesa delle varie amministrazioni, per l'esercizio finanzia-rio 1925-26, variazioni allo stato di pre-visione dell'entrata per l'esercizio mede-simo ed autorizzazione di spese varie . .

— Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 631, concernente provvedimenti relativi alle obbligazioni per lavori pubblici in Albania . . . .

— Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 608, concernente disposizioni per il conferimento d'ufficio delle esattorie delle imposte per il re-stante periodo del decennio 1923-1932 .

— Conversione in legge del Regio decreto 24 dicembre 1925, n. 22-76, che dà ese-cuzione all'Accordo fra l ' Italia e l'Austria firmato in Roma il 13 dicembre 1924 per la regolazione amichevole di risarci-menti pendenti presso il tribunale arbitra-le misto italo-austriaco

GALEAZZI: Conversione in legge del Regio decreto-legge 10 gennaio 1926, n. 195, che abolisce i Consigli d'amministrazione dei Corpi, Istituti e Stabilimenti mi-litari

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5892 Disegni di legge (Presentazione)-.

V O L P I : Conversione in legge del Regio de-creto-legge 6 maggio 1926, n. 814, ri-guardante la concessione di esenzioni tributarie alla Società Anonima Azienda Generale Italiana dei Petroli . . . . 5886

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Atti Parlamentari — 5875 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVTT — l a SESSIONE1 — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Pag. Bel luzzo : Autorizzazione a fare ricerche

minerarie nel Regno e nelle Colonie . . 5886 —- Delega al Governo per l'emanazione di

norme aventi carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno 5886

Votazione segreta (Risultato): Stato di previsione della spesa del Ministero

degli affari esteri per l'esercizio finanzia-rio dal 1° luglio 1926 al 30 giugno 1927 . 5895

Conversione in legge del Regio decreto-legge 10 febbraio 1926, n. 213, che pro-roga al 31 marzo 1926 il termine utile per la presentazione delle domande di an-ticipazioni per la ricostituzione dei beni danneggiati nelle nuove provincie, in " conseguenza di prestazioni di guerra au-stro-ungariche . . . . 5895

Conversione in legge del Regio decreto 10 gennaio 1926, n. 117, che reca miglio-ramenti economici agli insegnanti dei Regi istituti nautici . . 5895

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 630, portante pro-roga al termine di cui all'articolo 7 del Regio decreto-legge 9 aprile 1925, n. 399, per l'esonero dal servizio dei salariati addetti all'officina governativa delle Carte-Valori 5895

Provvedimenti per la costruzione e l'acqui-sto di edifìci per le scuole italiane al-l'estero . 5895

Conversione in legge "del Regio . decreto-legge 22 novembre 1925, n. 2536, riguar-dante la sistemazione e il trattamento del personale navigante dipendente dalle ferrovie dello Stato 5895

Conversione in legge del Regio decreto 7 febbraio 1926, n. 190, relativo alla inte-grazione dei fondi nel bilancio del Mi-nistero delle comunicazioni (marina mercantile) per l'applicazione del Regio decreto-legge 1° febbraio 1923, n. 211, circa compensi di costruzione ai cantieri nazionali 5895

Conversione in legge del Regio decreto 7 febbraio 1926, n. 168. che reca modifi-cazioni ed a ggiunte al Regio decreto-leg-ge 3 gennaio 1926, n. 37, relativo alla costituzione dell'Istituto di assicurazione e previdenza per i titolari degli uffici secondari, per i ricevitori postali, tele-grafici e per gli agenti rurali . . . . . 5896

Convalidazione del Regio decreto-legge 31 dicembre 1925, n. 2525, concernente proroga di termini di applicabilità di nor-me in materia di concessioni ferroviarie e tram viarie 5896

Conversione in legge del Regio decreto-legge 7 marzo 1926, n. 552, che reca provve-dimenti per lo sviluppo del servizio dei conti correnti e assegni postali . . . . 5896

Pag. Ordinamento edilizio del comune di Salso-

maggiore 5896 Conversione in legge del Regio decreto

4 febbraio 1926, n. 119, contenente di-sposizioni sul Consiglio Superiore della pubblica istruzione ed altri provvedi-menti sulla istruzione superiore . . . . 5896

L a seduta cominc ia alle 16 .

M A D I A , segretario, legge il processo ver-bale della seduta precedente .

( È approvato).

1 Congedi.

P R E S I D E N T E . H a n n o chiesto un con-gedo: per mot iv i di famigl ia , gli onorevol i : Gabbi , di giorni 1; A r r i v a b e n e Giber to , di 3; e Raggio , di 2; e per ufficio pubbl ico , gli onorevoli ; S a n n a , di giorni 10; Lupi , di 2; Guidi B u f a r m i , di 2; R e D a v i d , di 2; Zimolo, di 8; F a b b r i c i , di 10; e G ia r ra ta n a , di 2.

(Sono concessi).

Interrogazioni .

P R E S I D E N T E . L ' o r d i n e del giorno reca-le interrogazioni . L a p r i m a è dell 'onorevole B i lucagl ia , al Capo del Governo, P r i m o mi-nistro , e al minis tro del l ' interno. « P e r co-noscere quale consis tenza a b b i a la not iz ia di un prossimo s m e m b r a m e n t o della pro-vinc ia d ' I s t r i a la quale dovrebbe , in t u t t o o in par te , venire aggregata ad al tre provincie l imi trofe ».

L 'onorevo le sot tosegretar io di S t a t o per l ' in terno ha f a c o l t à di r ispondere.

T E R U Z Z I , sottosegretario di Stato per Vinterno. Assicuro l 'onorevole in ter rogante che il Governo non ha allo studio alcun pro-ge t to per lo s m e m b r a m e n t o della provincia del l ' I s t r ia , nè per l 'aggregazione del suo ter-ritorio, in t u t t o o in parte , ad a l tre provincie l imitrofe .

P R E S I D E N T E . L ' o n o r e v o l e B i l u c a g l i a ha f a c o l t à di dichiarare se sia soddisfat to .

B I L U C A G L I A . Ringrazio l 'onorevole sot-tosegretar io di S t a t o , e mi dichiaro sodi-s fa t to .

P R E S I D E N T E . Segue l ' interrogazione del l 'onorevole Cucco, al ministro delle comu-nicazioni «sul grave disservizio te lefonico t r a la Sici l ia e la Capita le cagionando s o v r a t u t t o delle cont inue interruzioni , la cui f requenza

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Atti Parlamentari — 5876 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL Ù21 MAGGIO 1926

in questi ult imi tempi ha varcato ogni misura di tolleranza con evidente molteplice danno delle popolazioni siciliane e con mortifi-cante pregiudizio del funz ionamento della s t ampa quot idiana dell 'Isola».

Non essendo presente l 'onorevole inter-rogante , s ' in tende che vi abbia r inunziato.

Sono così esauri te le interrogazioni in-scri t te nell 'ordine del giorno di oggi.

Autorizzazioni a procedere in giudizio. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca:

Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il depu ta to Eorni Rober to pel rea to di concussione, ai sensi dell 'arti-colo 170 Codice penale.

La Commissione nelle sue conclusioni propone di concedere la chiesta autorizza-zione.

T E R U Z Z I , sottosegretario di Stato per Vinterno. Il Governo si ast iene.

P R E S I D E N T E . - Nessuno chiedendo di parlare, pongo a par t i to la proposta della Commissione.

(È approvata). L'ordine del giorno reca: Domanda di

autorizzazione a procedere in giudizio contro il depu ta to Lendini per i reat i previst i dagli articoli 63, 135, .118, n. 3 e 247 del Codice penale in relazione all 'articolo 1 della legge 19 luglio 1894, n. 15, e contro il depu ta to Lo Sardo per complicità nei su menzionat i reat i .

La Commissione propone alla Camera di concedere la chiesta autorizzazione.

T E R I J Z Z I , sottosegretario di Stato per l'interno. Il Governo si astiene.

P R E S I D E N T E . Pongo a par t i to la pro-posta della Commissione.

{È approvata).

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 14 gen-naio 1926, n. 141, riguardante l'istituzione di speciali corsi premilitari di pilotaggio. P R E S I D E N T E . L 'ordine del giorno reca

la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 14 gennaio 1926, n. 141, r iguardante l ' is t i tuzione di speciali corsi premili tari di pilotaggio.

Se ne dia l e t tu ra . MADIA, segretario, legge. (V. Stampato

n. 7 4 9 - A ) .

P R E S I D E N T E . È aper ta la discussione generale.

Non essendovi oratori inscrit t i , e nessuno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la di-scussione generale.

Pass iamo all 'esame dell 'articolo unico, di cui do le t tura :

« È convert i to in legge il Regio decreto 14 gennaio 1926, n. 141, che ist i tuisce speciali corsi d ' is truzione premil i tare per i giovani che in tendono prestare servizio nella Regia aeronaut ica ».

Non essendovi oratori inscrit t i , e nessuno chiedendo di parlare, questo disegno di legge sara vota to a scrutinio segreto in al t ra se-du ta .

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto-legge 9 febbraio 1926, n. 202, riguardante prov-vedimenti delle Amministrazioni mili-tari in caso di accoglimento di ricorsi al Consiglio di Stato in sede giurisdizio-nale, od in via straordinaria al Re, pro-dotti da ufficiali del Regio esercito, della Regia marina, della Regia aeronautica e della Regia guardia di finanza, ed esten-sione delle disposizioni del detto Regio decreto-legge ai sottufficiali. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca

la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto-legge 9 feb-braio 1926, n. 202, r iguardante provvediment i delle Amministrazioni militari in caso di accoglimento di ricorsi al Consiglio di S ta to in sede giurisdizionale od in via s t raordina-ria al Re, prodot t i da ufficiali del Regio esercito, della Regia marina, della Regia aeronaut ica e della Regia guardia di finanza, ed estensione delle disposizioni del det to Re-gio decreto-legge ai sottufficiali.

Se ne dia le t tura . MADIA, segretario, legge. (Y. Stampato

n. 758-A). P R E S I D E N T E . È aper ta la discussione

generale su questo disegno di legge). Non essendovi oratòri inscrit t i , e . nes-

suno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Passiamo alla discussione degli articoli. Art, 1.

È convert i to in legge il Regio decreto-legge 9 febbraio 1926, .n. 202, r iguardante provvediment i delle Amministrazioni mili-

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Atti Parlamentari — 5877 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — 1 * SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

lari in caso di accoglimento di ricorsi al Con-siglio di Stato in sede giurisdizionale od in via straordinaria al He, prodotti da ufficiali del Eegio esercito, della Eegia marina, della Regia aeronautica e della Elegia guardia di finanza.

(È approvato). Art. 2.

Le disposizioni del citato Regio decreto legge sono estese ai sottufficiali del Eegio esercito, della Eegia marina, della Eegia aeronautica e della Eegia guardia di finanza.

(È approvato).

Questo disegno di legge sarà votato a scrutinio segreto in altra seduta.

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 7 gen-naio 1926, n. 182, contenente disposi-zioni sulle tasse d'ingresso agli isti-tuti di antichità e d'arte.

P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Eegio decreto 7 gennaio 1926, n. 182, contenente disposizioni sulle tasse d'ingresso agli istituti di antichità e d'arte.

Se ne dia lettura. MADIA, segretario, legge. (V. Stampato

n. 778-A). P R E S I DENTE. La discussione generale

è aperta. Non essendovi oratori inscritti, e nessuno

chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la di-scussione generale.

Procediamo all'esame dell'articolo unico, del quale do lettura:

« È convertito in legge il Eegio decreto 7 gennaio 1926, n. 182, contenente dispo-sizioni sulle tasse d'ingresso agli istituti di antichità e d'arte ».

Non essendovi oratori inscritti, e nessuno chiedendo di parlare, questo disegno di legge sarà votato a scrutinio- segreto in altra se-duta.

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 7 gen-naio 1926, n. 209, contenente disposi-zioni sui libri di testo ed altri prov-vedimenti per l'istruzione elementare.

P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 7 gennaio

1926, n. 209, contenente disposizioni sui libri di testo ed altri provvedimenti per la istruzione elementare.

Se ne dia lettura. MADIA, segretario, legge. (V. Stampato

n. 788-A). P R E S I D E N T E . La discussione generale

è aperta. Non essendovi oratori-inscritti, e nessuno

chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la di-scussione generale.

Procediamo all'esame dell'articolo unico, del quale do lettura:

« È convertito in legge il Eegio decreto 7 gennaio 1926, n. 209, contenente disposi-zioni sui libri di testo ed altri provvedimenti per l'istruzione elementare ».

Non essendovi oratori inscritti, e nes-suno chiedendo di parlare, questo disegno di legge sarà votato a scrutinio segreto in altra seduta.

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 632, riguardante il trasporto degli effetti postali sulle linee di navigazione aerea.

P E E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Eegio decreto-legge 3 a-prile 1926, n. 632, riguardante il trasporto degli effetti postali sulle linee di navigazione 9)616 Ri •

Se ne dia lettura. MADIA, segretario, legge. (Y. Stampato

il. 827-A). P R E S I D E N T E . La discussione gene-

rale è aperta. Non essendovi oratori inscritti, e nes-

suno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Procediamo all'esame dell'articolo unico, del quale dò lettura:

« È convertito in legge il Eegio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 632, riguardante il trasporto degli effetti postali sulle linee di navigazione aerea ».

Non essendovi oratori inscritti, e nes-suno chiedendo di parlare, questo disegno di legge sarà votato a scrutinio segreto in altra seduta.

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Atti Parlamentari - 5878 - Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Approvazione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 6 aprile 1926, n. 657, che reca modificazioni alle norme vigenti sullo stato ed avanzamento degli ufficiali e sottufficiali della Regia aeronautica.

P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del Regio decreto 6 aprile 1926, n. 657, che reca modificazioni alle norme vigenti sullo stato ed avanzamento degli ufficiali e sottufficiali della Regia aeronautica.

Se ne dia lettura. MADIA, segretario, legge. (V. stampato

n. 843-A). P R E S I D E N T E . È aperta la discussione

generale. Non essendovi oratori inscritti, e nessuno

chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la di-scussione generale.

Passiamo all'esame dell'articolo unico, di cui do lettura:

« È convertito in legge il Regio decreto 6 aprile 1926, n. 657 che reca modificazioni alle norme vigenti sullo stato ed avanzamento degli ufficiali e sottufficiali della - Regia aeronautica ».

Non essendovi oratori inscritti e nessuno chiedendo di parlare, questo disegno di legge

votato a scrutinio segreto in altra se-duta.

Presentazione di relazioni.

P R E S I D E N T E . Invito gli onorevoli Bar-bieri, Biagi, Bonardi, Mazza de' Piccioli e Baistrocchi a recarsi alla tribuna per pre-sentare alcune relazioni.

B A R B I E R I . Ho l'onore di presentare alla Camera la relazione sul seguente disegno di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge. 14 gennaio .1926, n. 196, relativo al coordinamento dei servizi di Commissariato delle forze armate dello Stato. (756)

B I A G L Ho l'onore di presentare alla Camera la relazione sul seguente disegno di legge:

Ordinamento edilizio del comune di Bagni della Porretta. (716-A).

BONARDI. Ho l'onore di presentare alla Camera la relazione sul seguente disegno di legge:

Ordinamento edilizio del comune di Salò. (876-A)

MAZZA D E ' PICCIOLI. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul se-guente disegno di legge:

Proroga del termine stabilito dall'ar-ticolo 15 del Regio decreto-legge 13 maggio 1923, n. 1159, per la ricostruzione degli atti di stato civile, distrutti durante la guerra. (878)

BAISTROCCHI. Mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui seguenti disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 1° febbraio 1926, n. 250, concernente esenzione dai dazi di importazione per i materiali da costruzione importati dall'estero ed impiegati in case di abitazione; (793)

Conversione in legge del Regio decreto 7 marzo 1926, n. 541, riflettente alcune ag-giunte alla tariffa dei dazi doganali da ap-plicare alle merci di provenienza dalle nostre colonie; (828)

Conversione in legge del Regio decreto 12 febbraio 1926, n. 221, concernente il trat-tamento doganale delle merci importate dalla Sardegna; (834)

Conversione in legge del Regio decreto 3 aprile 1.926, n. 643, concernente la sop-pressione definitiva degli esoneri doganali per i macchinari e i materiali importati in Italia. (864)

P R E S I D E N T E . Queste relazioni saranno stampate e distribuite.

Votazione a scrutinio segreto.

P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca: Votazione a scrutinio segreto dei seguenti disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 10 febbraio 1926, n. 213, che proroga al 31 marzo 1926 il termine utile per la presenta-zione delle domande di anticipazioni per la ri-costituzione dei beni danneggiati nelle nuove Provincie, in conseguenza di prestazioni di guerra austro-ungariche (792);

Conversione in legge del Regio decreto 10 gennaio 1926, n. 117, che reca migliora-menti economici agli insegnanti dei Regi isti-tuti nautici (Approvato dal Senato) (801);

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 630, portante proroga al termine di cui all'articolo 7 del Regio de-creto-legge 9 aprile 1925, n. 399, per l'eso-nero dal servizio dei salariati addetti all'offi-cina governativa delle Carte-Valori (852);

Provvedimenti per la costruzione e l'ac-quisto di edifìci per le scuole italiane all'estero (869);

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Atti Parlamentari 5879 Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — 1 * SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL °21 MAGGIO 1 9 2 6

Conversione in legge del Regio decreto-legge 22 novembre 1925, n. 2536, riguardante la sistemazione e il trattamento del personale navigante dipendente dalle ferrovie dello Stato (728);

Conversione in legge del Eegio decreto 7 febbraio 1926, n. 190, relativo alla integra-zione dei fondi nel bilancio del Ministero delle comunicazioni (marina mercantile) per l'appli cazione del Eegio decreto-legge 1° febbraio 1923, li. 211, circa compensi di costruzioni ai cantieri nazionali (737);

Conversione in legge del Eegio decreto 7 febbraio 1926, n. 168, che reca modificazioni ed aggiunte al Eegio decreto-legge 3 gennaio 1926, n. 37, relativo alla costituzione dell'Isti-tuto di assicurazione e previdenza per i tito-lati degli uffici secondari, per i ricevitori po-stali, telegrafici e per gli agenti rurali (745);

Convalidazione del Eegio decreto-legge 31 dicembre 1925, n. 2525, concernente pro-roga di termini di applicabilità di norme in materia di concessioni ferroviarie e tramvia-rie (748);

Conversione in legge del Eegio decreto-legge 7 marzo 1926, n. 552, che reca provvedi-menti per lo sviluppo del servizio dei conti correnti e assegni postali (817);

Ordinamento edilizio del comune di Sal-somaggiore (575);

Conversione in legge del Eegio decreto 4 febbraio 1926, n. 119, contenente disposi-zioni sul Consiglio superiore della pubblica istruzione ed altri provvedimenti sulla istru-zione superiore (776);

Stato di previsione della spesa del Mi-nistero degli affari esteri per l'esercizio finan-ziario dal 1° luglio 1926, al 30 giugno 1927. (684 e 684-bis).

Dichiaro aperta la votazione segreta di questi disegni di legge.

(Segue la votazione). Lasceremo le urne' aperte, e prosegui-

remo nello svolgimento dell'ordine del giorno.

Seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Mi-nistero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1926 al 30 giu-gno 1927.

P E E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge : Stato di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario dal 1°luglio 1926 al 30 giugno 1927.

Ha facoltà di parlare l'onorevole Bar-biellini-Amidei.

BAEBIELLIISri-AMIDEI. Debbo per forza cadere in una critica che il rela-tore fa nella sua premessa al bilancio : l'onorevole relatore depreca che in tempi passati si discutesse il bilancio dei lavori pubblici portando nella discussione stessa la voce di interessi provinciali, campanili-stici, e qualche {volta anche personalistici.

Oggi questo non è più possibile, perchè uno dei due elementi è cambiato completa-mente; se da una parte vi può essere ancora • chi porta la voce di interessi campani-listici, dall' altra non vi è più il Governo debole che si lascia trascinare da partico-lari pressioni di partito o di gruppo. E al-lora la voce degli interessi provinciali cam-panilistici cambia di forma sostanzialmente; non si tratta più di fare pesare quest'in-teressi sul bilancio, ma di far conoscere determinati interessi di una provincia, in-teressi t?he vengono ad essere portati qui come a rapporto, per essere presentati al Governo.

Non pensiamo, perciò, di voler influire sulla linea generale della politica dei lavori pubblici; intendiamo semplicemente esporre la nostra situazione, affinchè il Governo ne prenda atto, e cerchi di far conciliare gli in-teressi provinciali con una politica dei lavori pubblici a carattere nazionale. Non mi sco-munichi perciò, l'onorevole Vassallo. (Si ride). •

10 non posso certamente avere la sua sa-goma nel trattare il problema dei lavori pub-blici dal punto di vista nazionale; è anche troppo se io, indegno rappresentante di una molto nobile provincia, posso dire con molta obiettività quali sono le condizioni dei lavori pubblici della provincia stessa, senza nes-suna intenzione di influire, ripeto, sull'azione del Governo, perchè ciò sarebbe un voler diminuire il valore nazionale dell'opera del Governo in materia di lavori pubblici.

Invece di cominciare dalla parte idrau-lica, che è troppo scottante per noi, comin-ciamo da quella relativa alle comunicazioni. Non ho potuto sentire, ma ho letto, il di-scorso pronunciato da un onorevole collega in materia di comunicazioni stradali. Io ri-mango molto al di sotto delle considerazioni svolte in quel discorso, e mi fermo semplice-mente ad esaminare i rapporti che intercor-rono tra le Amministrazioni locali e l'Ammi-nistrazione centrale.

11 sistema delle convenzioni ci ha posti in una condizione critica, poiché nella mag-gioranza dei casi, invece di trattare il pro-blema tecnico della strada, i rappresen-

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Atti Parlamentari - 5880 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 21 MAGGIO 1926

t an t i delle Amministrazioni provinciali, po- , t evano sembrare dei nemici che cercavano di carpire il danaro dello Stato . Io disgra-z ia tamente lio dovuto par tecipare a molte di-scussioni di questo genere: ebbene, invece di parlare della questione tecnica delle strade, si par lava della questione economica. È da considerare che se l 'Amminis t razione centrale non può concedere quan to occorrerebbe per le strade, quel poco che dà è t u t t o perduto , perchè o si fa la manutenz ione s t r e t t amen te necessaria per t u t t e le s trade, ed allora il contr ibuto .si eleva, o si f anno i lavori a metà , ed allora quel poco che si fa va in ro-vina. Ciò è accaduto in gran pa r t e della mia provincia, e poiché siamo alla vigilia o di un nuovo provvedimento radicale, o di un r innovamento delle convenzioni che scadono il mese di giugno, sarà bene tenere conto di t u t t o quan to si è cons ta ta to finora.

Noi dell 'Alta I ta l ia abb iamo t rova to nel Ministero dei lavori pubblici il riconosci-mento di quan to ho esposto, e la manuten-zione di s t rade nazionali come la via Emilia

per lo meno r addopp ia t a perchè i danni del ma l t empo hanno costret to a spese enormemente maggiori.

Ma se in qualche caso eccezionale il Mi-nistero dei lavori pubblici, venendo meno alle regole generali, ha po tu to aderire alle richieste della gran massa, è certo che se non prepara poi, in un eventuale r innovo delle convenzioni, un piano molto organico, per cui nelle t r a t t a t i v e f r a provincie e Go-verno abbia preponderanza il ramo tecnico invece di quello economico, noi ci t roveremo nella condizione di non poter più fa re le s t rade e di non poterle più mantenere .

Mezzi di comunicazione secondaria. E doloroso r icordare che d isgraz ia tamente il Governo fascista ha dovu to r icostruire in una situazione di anarchia t u t t o ciò che r iguarda le comunicazioni secondarie, t ramwie e fer-rovie per concessione.

I l p rovvedimento che ha annul la to l 'ini-quo decreto Q u a r a n t a ha ce r tamente per-messo la riorganizzazione del personale in t u t t e le aziende ferroviar ie per concessione, e ha permesso di r iprendere il servizio in quasi t u t t e le società e di poter aumen ta r e le co-municazioni.

Però è evidente che il famoso decreto co-nosciuto col nomignolo di Quaran ta , quasi quasi inneggiante al padre-eterno dell 'allora infaus to ministro, ha causato ad alcune co-municazioni secondarie tali danni per cui non si può in modo assoluto sperare che t u t t e e in uno stesso modo possano r i t rovare la via .

normale di esercizio indipendente , in un me-desimo tempo.

Si dovrà ce r tamente convenire che una società nei l imiti di t empo fìssati dallo Sta to può essersi r iorganizzata, aver coperto le sue passivi tà , e ripreso il servizio. Ma vi sono società che da quel decreto sono s ta te messe in tale marasma per cui ce r tamente non bas tano i due anni di tempo per riorganiz-zarsi.

Occorrerà dunque molto probabi lmente una proroga. Il ministro dei lavori pubblici ha f a t t o osservare g ius tamente come non sia possibile concedere una proroga del genere senza provocare richieste analoghe da p a r t e di t u t t i gli al tr i interessati , i quali t u t t i egual-mente saranno sempre pront i a d imostrare che in due anni non saranno in condizioni di "far r iprendere alla loro a t t iv i t à il normale funz ionamento .

Però vi sono casi speciali. Si è det to che bisogna che i f a t t i dimostr ino luminosamente che i mezzi di cumunicazione di t r a m vie secondarie per concessione sono effet t iva-mente richieste dalle esigenze locali, e che quindi gli enti locali devono per pr imi in-tervenire e sacrificarsi. Dopo questo sacri-fìcio il Governo avrà la dimostrazione esa t ta che le comunicazioni richieste sono vera-mente necessarie in quella da ta regione.

Cito l 'esempio di una provincia che ha s t ipulato una convenzione sot to la prote-zione e i consigli dei funzionar i del Mini-stero dei lavori pubblici , convenzione per la quale la provincia stessa impegna il suo mi-nuscolo bilancio per una somma di 700 od 800 mila lire al l 'anno per 50 anni per poter ri-cavare quei mezzi di cumunicazione.

Ora io prego l 'onorevole relatore di con-siderare questo f a t t o di cui non t rovo cenno nella sua relazione. Poco t empo fa, in una grande riunione, che si t enne per s tudiare il modo di ristabilire queste comunicazioni secondarie, un ' i l lustre senatore disse che oggi non è più il caso di par lare di mezzi lenti, ma si. deve par lare di mezzi rapidi , perchè t u t t o si risolve in commercio ed in produzione. Mezzi rapidi , perchè abbiamo poco danaro alla mano, e il mezzo lento significa immagazzinare , tenere vincolata -molta merce, men t re occorre il mezzo ve-loce per poter svi luppare la economia.

B A R B I E R I . È una poesia ! B A R B I E L L I N I - A M I D E I . Ma in t an to

poiché quel senatore ha saputo fare di bei guadagni , po t rebbe ben darsi che questo suo consiglio insegnasse un po ' anche a noi come si deve fare . E, poi, la cosa coincideva col

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Atti Parlamentari — 5881 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

suo interesse personale, e, ad ogni modo, ono-revole Barbieri, vorrà convenire che ci tro-viamo in questa condizione: che se abbiamo un traffico di 30 chilometri all'ora, noi pos-siamo far marciare molte coppie di treni al giorno, ma se viceversa noi continuiamo ad avere quei tranvaini che vanno a 10 o a 12 chilometri all'ora non possiamo dare lo sfogo sufficiente alle merci e all 'attività delle no-stre campagne.

Desidererei, poi, dall'onorevole relatore, una spiegazione dei come si risolve la situa-zione determinata dalla delibera giustissima del Consiglio dei ministri che abrogò il de-creto Quaranta e lo fece scadere col 1925. Il motivo per cui fu abrogato è giustissimo, poiché esso portava l 'anarchia, con l 'equo t ra t tamento , e con la sovvenzione dello Stato, senza la sanzione degli enti locali; così non si sapeva se si mantene vano in a t to delle linee perfet tamente inutili, di carattere elettora-listico e personalistico. Quando, invece, si sa che il contributo è sanzionato da tu t t i gli enti locali, provincia e comuni, si ha la di-mostrazione che il mezzo di comunicazione è necessario, e che gli enti locali non pos-sono assolutamente andare nei loro sforzi più oltre.

Così se una provincia come quella di Piacenza, che ha otto o nove milioni di bilancio, vincola la sovraimposta per 700 mila lire all 'anno per 50 anni, è evidente che più di così non può fare in modo as-soluto; ma per poter dare a t to alla con-venzione stipulata con spirito di sacrifìcio dalla provincia di Piacenza, vi è un salto da fare tra il sacrificio fa t to e quello che vuole la legge.

Cioè bisogna arrivare allo zero, perchè la condizione delle ferrovie secondarie è sotto lo zero, e bisogna, perciò, riportarle allo zero per poter partire da questo, e an-dare avanti . Perciò noi domandiamo se, dopo che gli enti locali avranno stipulate queste convenzioni, si vorrà, con un apposito prov-vedimento legislativo, o con altri sistemi, intervenire per non ritornare un passo indie-tro, e richiamare in vigore il decreto Qua-ranta .

Non si deve ritornare all 'antico, e quando vi è la dimostrazione della necessità di que-ste comunicazioni, si deve intervenire con quel tan to di contributo straordinario che permetta sia all 'ente locale che alla società di potere stipulare la convenzione, base per i lavori del fu turo .

Altrimenti noi continueremo - come ab-biamo fa t to già per due anni fino adesso -

a fare delle convenzioni, ma senza mai giun-gere a una risoluzione, perchè da una parte non si può dare di più, dall 'altra parte non si può fare, perchè non c'è quel t an to che porta a zero. Così le comunicazioni riman--gono nello stato di anarchia di prima, ed anzi peggio.

E, per esser brevi, chiudiamo questa par te delle comunicazioni.

Passiamo alle abitazioni. Vi -è una coincidenza stranissima tra il

bilancio dei lavori pubblici e il bilancio del-l'economia nazionale.

Io, da piccolo provinciale, non la capisco. Mi permetto di fare osservare all'onore-

vole relatore che, mentre nel bilancio dei lavori pubblici vi è una somma ingente stan-ziata per l ' incremento delle case economiche, nel bilancio dell'economia nazionale è in-scritto per memoria il contributo per le case coloniche.

Mi permetto di fare osservare all'onore-vole relatore ohe noi, specialmente fascisti, abbiamo sempre combat tuto l 'urbanesimo.

Ora noi vediamo oggi che si toglie dal bilancio dell'economia nazionale il contributo per le case coloniche, e viceversa si aumenta enormemente lo stanziamento per le case economiche. Si noti bene che i contributi sono distribuiti in ragione della potenzialità di po-polazione della città, cioè al piccolo centro...

Gli V Y EZIO. No ! BARBIELLINI -AMIDEI . Perchè no ?

Me lo dirà poi il ministro di no. (¡Si ride). GRAY.- Bisogna dire di no, perchè chi

lo ha esperimentato lo sa ! Provi a chiedere con quel criterio.

B A R B I E L L I N I - A M I D E I . Io le dico que-sto, onorevole Gray: a Roma, per esempio, la cifra di contributo per le case economiche sorpassa quella di tu t t e insieme le altre città.

GRAY. Ma questo non autorizza a ri-tenere che si t ra t t i di un criterio generale !

GIURIATI , ministro dei lavori pubblici. Non è esatto. Sono 26 milioni in confronto di 63. È proporzionalmente esatto, ma non è assolutamente esatto.

B ARBIELLINI-AM11) EI . Dicevo bene: proporzionalmente. Ho ragione io.

Non vorrà mica che io met ta a paragone Roma con Piacenza !

GRAY. Ma non è esatto che sia stato un criterio usato per t u t t a Italia quello di proporzionare il contributo alla popola-zione. Questo il ministro ha detto che non è esatto !

P R E S I D E N T E . Non facciano dialoghi !

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Atti Parlamentari — 5882 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVH — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

B A R B I E L L I N I - A M I D E I . Io ho rile-vato semplicemente che E orna, e special-mente Roma che non ha molte industrie, molti lavori o industriali o agrari, ma che ha una popolazione essenzialmente urbana, non molto operaia, ma specialmente im-piegatizia oppure - con la nuova frase che esce dall'ultimo bilancio delle dogane -profumistica, essenzialmente profumistica (Ilarità), Roma ha avuto in proporzione del resto d'Italia una cifra molto maggiore di tutte le altre città. Ora io ho esposto un mio dubbio: vuol dire che l'onorevole relatore e l'onorevole ministro poi potranno con molta capacità schiarire ogni mio dubbio e rispondere a ogni mia richiesta.

Noi fascisti abbiamo sempre cercato di combattere l'urbanesimo ed invece io ho visto rimandare per memoria nel bilancio della economia nazionale l'incremento alle case coloniche.

Voci. È esatto, ha ragione ! BARBIELLINI-AMEDEI' . Ora questo in-

cremento è profondamente necessario in quanto che lo richiede la nuova economia agraria. Oggi si grida da tutte le parti che si vuol fare del credito agrario, ma del credito agrario non ne abbiamo mica bisogno per costruire i campi, ma, se mai, per costruire i fabbricati; e uno dei fabbricati, di cui ab-biamo bisogno prima di tutti gli altri, è la casa colonica, perchè oggi l'agricoltura, spe-cializzandosi, introducendo le innovazioni in-dustriali, moltiplicando i raccolti, ha spe-cialmente bisogno di portare molta gente, sia sul posto stesso dei lavori agricoli.

Non può fare come una volta che se ne stava in centri distanti anche otto chilometri dalla campagna; oggi il lavoratore delle campagne deve stare nel posto in cui lavora per potere utilizzare tutta la giornata.

E veniamo alle irrigazioni. Tutti gli ono-revoli colleghi avranno più o meno parteci-pato a una forma caratteristica, di moda congressistica, che è quella sul tema dell'ir-rigazione.

Noi, specialmente quelli che stanno co-struendo delle opere per l'irrigazione e che attendono da ogni congresso il pane e l'acqua che li possa salvare, leggiamo le voluminose relazioni che non ci hanno ancora indicato nulla di pratico. (Interruzione del ministro dei lavori pubblici).

È la nostra malattia profonda; ma lei capirà, onorevole ministro, che nei riguardi di quelle due cose specifiche mi trovo in questa curiosa situazione: che non ho nes-sun interesse personale in nessuno dei due

campi, perchè non ho neppure una spanna di terra, mentre ci sono alcuni miei nemici politici che sono profondamente interessati.

Quindi, essendo il solo a rappresentare la mia provincia in questo campo - imma-gini che razza di rappresentante che ha la mia provincia per queste cose così serie ! -desidererei che, passando al di sopra della indegnità del rappresentante, si trattasse seriamente questo problema che è di una grande importanza.

Sono persuaso che il problema è così gra ve che se va male trascina in male tutta la provincia.

È bene notare che nella provincia di Milano fin dal 1919 non è stata mai perduta la fede nella Patria perchè nel 1919, quando tutti gli altri, tutti coloro i quali avevano fatto grandi capitali con la produzione di guerra, andavano a cambiarli in marchi o franchi svizzeri, i contadini delle nostre terre ipotecavano le loro terre per appron-tare allo scoperto le grandi opere di irriga-zioni che disgraziatamente per l'indegnità dei governi precedenti non sono ancora an-date in fondo. Perchè è da notarsi questo, onorevoli colleghi, che molti si sono fatti dei nomi facendo delle legislazioni per le irrigazioni. Ora bisogna aver pazienza. Dove uno è ignorante la natura supplisce e all'igno-rante dà la calma e la pazienza perchè possa con essa sopperire alla mancanza di intelli-genza. Se qualcheduno poco intelligente avesse la pazienza del sottoscritto e racco-gliesse dalle origini tutti gli atti legislativi dal 1911-12 al 1919, al cosidetto famoso de-creto Bonomi vedrebbe un diagramma in-teressantissimo. Vedrebbe come in questo diagramma di cosidetti uomini del vecchio regime che credevano di essere assoluta-mente tecnici e non portavano mai la poli-tica nel campo della tecnica, vedrebbe dei fenomeni di questo genere, che quello stesso che nel 1911-12 faceva parte della com-missione per l'esecuzione dei laghi artifi-ciali faceva inserire in un articolo di quella legislazione una formula in cui, mentre s'incitavano gli agricoltori a fare dei bacini, si diceva « oppure giovi alle irrigazioni » per cui il contributo poteva salire fino a 8 mi-lioni di lire per colmare i bacini. E lo stesso uomo che ha messo quella famosa frase lì, quello slesso uomo, che è della Valle Padana, e che incoraggiava gli agricoltori della Valle Padana a fare i serbatoi in quanto avreb-bero avuto aiuti dallo Stato, quello stesso uomo faceva mettere nella legge un articolo, un inciso che permette di poter dare sov-

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Atti Parlamentari — 5883 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE —- DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

venzioni a opere che erano le uniche non fatte nel 1919.

E la sovvenzione veniva accordata anche a quelli che non avessero avuto concessioni con il decreto-legge del 1916 e non avessero avuto opere in corso di esecuzione. Sicché quell'inciso era destinato apposta per due sole opere. Allora i contadini, vedendo che la gente di Governo metteva nella legge questo inciso a dimostrazione della buona volontà di dare aiuto a quei villani che si fossero organizzati per fare delle opere, si sono messi a lavorare. Quando questi vil-lani, che erano tutti fascisti e hanno gridato alta la loro fede, sono venuti a Boma per chiedere il riconoscimento dei propri diritti sotto il regime fascista, hanno trovato il Ministero dei lavori pubblici e quello del-l'economia nazionale che hanno detto di sì e quello delle finanze, si noti bene (che al-lora vi era un uomo che non era tanto di-sposto a gettar via i quattrini dalla finestra) non solo ha detto di sì, ma. per di più ha messo l'urgenza.

Il Consiglio di Stato, dove era quel fa-moso uomo della Valle Padana...

Voci. Chi era ! B A E B I E L L I K I - A M I D E I . E collega Vi-

cini lo saprà sicuro. Quel famoso uomo democratico rifor-

mista... Voci. È Buini. BABBIELLIISri-AMIDEI. ...che aveva

messo tutti quegli incisi che dovevano es-sere a benefìcio dell'agricoltura, quel signore si è permesso di far sì che il Consiglio di Stato, con una sua sentenza, si rifiutasse di ricono-scere quei diritti e li ha messi in forse. Cer-cava, con la sentenza del Consiglio di Stato, di far carico al Governo in carica dal 1923, del caos che esisteva nella legislazione da 1919. Ora in quella legislazione non si capisce niente, perchè il 2 ottobre distrugge il 9 ot-tobre, non dice se il sussidio è cumulabile con quello del testo unico del '20, di modo che può essere e non essere cumulabile, e di tutto questo si faceva carico al Governo fascista! Non solo, ma si diceva che il Ministero dei lavori pubblici prima di venire avanti a dire che, data la situazione cui sono arrivati i lavori, sorpassando sulle precise disposizioni di legge, bisogna senz'altro accettarla; avrebbe fatto molto meglio a domandare prima di incominciare i lavori.

Ora, è bene spiegare ciò. I lavori sono cominciati dal '19 e i governi di allora erano precisamente quelli che hanno ispirato quella sentenza del Consiglio di Stato. iTon solo,

ma quei governi tecnici, essenzialmente tec-nici, mandavano ordini al Prefetto della provincia di Piacenza di far lavorare a qua-lunque costo. Anzi facevano distaccare da tutte e due i Consorzi un milione per sussidi per la disoccupazione, che poi riprendevano indietro, ma pretendevano che tutta la maho d'opera fosse assorbita da queste opere, purché la gente lavorasse.

Ora, nel 1919-20-21 nei nostri dolci paesi, quando si faceva lavorare qualche centinaio o migliaio di uomini non era permesso contare. Bisognava ricevere dal capo-lega la nota di quelli che avrebbero dovuto essere sul lavoro e pagarli, se non si voleva essere bruciati...

Questa è la realtà. Nel 1919-20-21, dove si facevano ammassamenti di lavoratori biso-gna pagare nelle mani del capolega, e non batter ciglio; e se uno diceva per esempio: « mi avete presentato una nota di 300 uomini mentre io ne ho visti 50 », egli rispondeva che gli uomini erano 300; vuol dire che gli altri erano andati a sentire per esempio la conferenza del capolega ! E bisognava ta-cere.

Uomini che hanno sopportato una fase critica di questo genere, sono arrivati bar-camenandosi fino al 1923-24, quando final-mente, in soli 8 mesi di tempo, il Governo fascista provvedeva a dare esecuzione com-pleta alla legislazione precedente.

Però se la legislazione precedente ha avuto completa applicazione e successo, ora che la situazione economica del paese dal 1919 è cambiata non indifferentemente, bi-sogna pensare che se la legge accorda a dei consorzi di contadini sussidi che vanno fino alla somma di 12, 13, 14, milioni, questi sus-sidi hanno pur bisogno di trovare un ente che li sconti. E bisogna tener presente che questi contadini non sono finanzieri o ban-chieri; devono rivolgersi a chi voglia scon-tarli, e oggi o domani questi sussidi con lo sconto possono scendere a 13, 12, 10, 9, o finalmente può anche accadere di non poter trovare chi voglia scontarli per nessun prezzo. E allora ai consorzi non resta che fallire per forza !

Lei, onorevole Vassallo, non deve credere che io con questo miri a ottenere finanzia-menti da parte dell'Istituto speciale.

Io voglio dire questo: che si è verificato un fatto straordinario di questo genere: che sullo sconto dei sussidi la ragioneria gene-rale pretende di trattenere la tassa di ric-chezza mobile dopo che col decreto di con-cessione dei sussidi si sono esonerati i con-sorzi da ogni onere fiscale.

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Di modo che i 12 milioni, dopo che è stata tolta la ricchezza mobile, diventano 11; e allora io trovo che sarebbe stato più semplice da parte dell'Amministrazione dello Stato darne addirittura 11.

È inutile pretendere un Istituto di credito speciale in materia agraria;, basta che lei nelle questioni agrarie non porti la questione della ricchezza mobile, ovvero la applichi nello stesso modo come può applicarla agli' industriali che hanno una vera e propria azienda completa.

Io vi dico questo: come ci avete esonerato dal mutuo della tassa ipotecaria, esonerateci ancora dalla ricchezza mobile sui sussidi che ci avete dato !

È assolutamente necessario che la legi-slazione sull'irrigazione sia riveduta e cor-retta tenendo presente questo: che il conta-dino non può fare il banchiere.

Se voi date il sussidio di 12 o 13 milioni da capitalizzarsi, bisogna che teniate pre-sente che il mercato finanziario può cambiare da un momento all'altro, e se lo sconto cam-bia, il sussidio può scendere in realtà da 12 a 11, 9, 7, 6 milioni, di modo che finiamo per essere al punto di prima.

Tenga presente, onorevole Vassallo, che la legislazione del 1919 permette i sussidi per colmare il disavanzo sul preventivo. Io non sono ingegnere nè tecnico in materia, ma osservo che nessun preventivo fatto fino ad oggi nei grandi bacini dell'Appen-nino è stato mai approssimativo neanche alla metà del costo vero del consuntivo. Ora la legislazione ha bisogno di questa modificazione: accordare il contributo non sul preventivo, ma sul consuntivo. La vi-gilanza del Ministero dei lavori pubblici deve essere continua come anche quella del Ministero delle finanze per poter control-lare le perdite o gli avanzi. Citerò un esem-pio. Si fece un progetto il cui importo oggi è raddoppiato. Anche allora furono sentiti tutti i padreterni della geologia. Ma quella che era la sponda sinistra di attacco della diga non risultò che un sasso natante. Ora il 90 per cento delle dighe supera quasi del doppio il preventivo originale. (Interruzione del deputato Tofani). Voi le fate a colpo sicuro; ma io mi sono riferito alle dighe dell'Appen-nino. Noi. abbiamo sentito tutti i professori delle università d'Italia...

TOFANI. Bisogna tener conto che la massima parte delle dighe sono costruite bene.

BARBIELLINI-AMIDEI. Ho detto che il 90 per cento delle dighe supera il preventivo;

dirò gran parte,, o almeno tutte quelle che sono capitate a noi, perchè noi siamo iettati! Voi siete uomini fortunati e noi siamo di-sgraziati. (Si ride). Tutte le nostre dighe hanno avuto disgrazia: esse sembrano tanti colossei in mezzo ai fiumi, mentre non ab-biamo più soldi per andare avanti. Abbiamo contratto debiti gravissimi e su 7,000 ettari di terreno vi è un'ipoteca di 25 milioni. Se le dighe non si fanno, è una strage ed una rovina per l'economia di una provincia.

E chiudo questa parte del mio discorso; ho prospettata la situazione. O la si risolve, o l'economia di una provincia, che è pure di buoni italiani e fascisti, se ne va completa-mente in rovina.

E passiamo ad un'ultima questione scot-tante. L'onorevole relatore non si è dilun-gato sulle sistemazioni idrauliche. In questi giorni disgraziatamente, sono un problema molto di moda. La situazione è triste (Inter-ruzione del deputato Starace) ed è dovuta alle grazie dei governi passati. (Commenti).

P R E S I D E N T E . Non interrompano. Pre-go l'oratore di parlare alla Camera.

BARBIELLINI-AMIDEI . Bisogna pen-sare che il Po non è un fiume trascurabile. La politica dei governi passati è stata quella di non sistemare mai i bacini montani, mal-grado che facessero leggi sul rimboschimento e nominassero commissioni forestali a biz-zeffe.

Viceversa la politica dei lavori pubblici, prima del Governo fascista, era quella di concedere molti argini di seconda categoria, e ciò per un motivo molto semplice: perchè faceva comodo a qualche persona influente locale, a qualche capo lega, che teneva sempre una massa di manovra di lavoratori da im-piegare. Quasi tutti gli argini di seconda categoria sono dovuti a pressioni di persone influenti.

Ci siamo trovati così in questa condizione: il fiume Po ha due sponde: una dipende dal Genio civile di Milano, ed un'altra dal Genio civile di Piacenza. La sponda dalla parte lombarda ha gli argini fortissimi, con rin-forzi in cemento armato. Dietro gli argini sono estensioni immense di boschi.

Nel 1922 a valle dei ponti di Piacenza, si è ottenuto di far passare in seconda categoria un argine e il letto del.Po di fronte a Mor-tizza è stato stretto a 750 metri di luce. Di là vi è un argine di nove metri, rinforzato con calcestruzzo, di qua gli argini sono ri-masti quali erano prima. Sempre nell'anno di grazia dei grandi Governi di persone tec-niche, superiori a tutte le persone politiche

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che facevano una politica al disopra degli interessi personali, più a valle ancora, per proteggere la tenuta di qualche uomo molto ricco, e allora molto potente, si è voluto fare un repellente con base di calcestruzzo, a spese del Genio civile.

Il repellente punta a monte contro il fiume e ha provocato il fenomeno che mentre la piena del Po a nord del repellente cresceva di trenta centimetri all'ora, a valle del repel-lente, cresceva di dieci centrimetri.

È accaduto che, come sempre, gli stracci sono andati in aria. I boschi in altri tempi erano stati sempre allagati, ma dopo l'opera magnifica dei Governi demoliberali, si è avuta la rottura in pieno degli argini del Po a valle dei ponti di Piacenza.

Io non sono un tecnico; ma penso che se vi sono ingorghi di acqua, essi sono a monte dei ponti e non a valle.

Ora a monte dei ponti gli argini hanno re-sistito; un chilometro e mezzo a valle dei ponti, gli argini si sono spezzati e le cam-pagne sono state invase dalle acque.

Le garantisco, onorevole Vassallo, che la situazione è tremenda. Vi sono ottomila ettari di terreno allagati di primo impulso, e non di rigurgito, poiché, attraverso la rot-tura di 3 o 400 metri degli argini le acque si sono rovesciate nelle campagne per una pro-fondità uguale a quella del letto del fiume; tutta la sistemazione dei terreni è stata rovi-nata, tutto il bestiame è perduto; la gente che abitava nelle case è senza tetto e senza mas-serizie. — .

Tirando le somme si hanno questi risul-tat i : calcolando a 6000 lire il raccolto per ettaro, si hanno 48 milioni: a ciò si aggiun-gano 15 milioni occorrenti per la Sistema-zione dei canali, 20 milioni di caseggiati.

Siamo sotto il centinaio di milioni, e tutto questo per salvare 4 o 5 ettari di bosco con un repellente.

Questa politica noi l'abbiamo deprecata fin da due anni fa.

Vogliamo augurarci che il Governo fa-scista sappia sanare quello che hanno fatto i delittuosi governi precedenti. Ma prima di pensare alle grandiose strade romane - su cui ora tanto si insiste da parte del Ministero dei lavori pubblici - dobbiamo mettere a posto la base economica per l'organizzazione stessa del lavoro, perchè tutto quello che vi è di fatto da parte dei governi precedenti comprende quasi interamente strade o per l'assessore, o per il consigliere provinciale, o tramwie o argini fatti per il marchese rtale,

per il commendatore talaltro, per poi lasciare annegare i poveri disgraziati.

Purtroppo tutta l'organizzazione dei la-vori nelle nostre regioni è basata in questo modo. E dunque prima di aprire le grandi strade della nuova epoca bisogna distrug-gere tutto il male fatto dei governi passati che con uno stupido protezionismo tenevano bordone ai pescicani, lasciando poi inondare la regione piacentina come è avvenuto l'altro giorno (Approvazioni.)

Noi auguriamo che la politica dei lavori pubblici rimanga inflessibile e forte. Anzi preghiamo di essere ancora più rigidi nel-l'osservanza delle leggi. Bisogna essere dra-coniani e non ammettere alcuna deviazione della politica dei lavori pubblici.

Si badi che questa deviazione non si fa qui alla Camera, dove non sarebbe più pos-sibile; ma vien fatta dal lavorio lento di chi sale le scale dei Ministeri, e cerca di far pas-sare merce di contrabbando attraverso le raccomandazioni di questo o di quel grande uomo. È lì che passa la merce di contrab-bando a piccole partite.

Il grosso contrabbando non si può fare alla Camera: chi lo tentasse sarebbe subito urlato (Approvazioni) perchè oggi fortunata-mente la Camera non ha più il contegno di una volta.

Ciò mi induce anzi ad un'altra osserva-zione: mentre prima avevamo il fascismo molto forte alla periferia e ancora non orga-nizzato al centro, si verifica adesso tutto il contrario.

Al centro abbiamo veduto rigenerare completamente la burocrazia, per lo meno in molte parti. Ci sono, è vero, ancora delle profonde lacune, ma, per esempio, ai lavori pubblici abbiamo visto riformare completa-mente la burocrazia. Alla periferia invece abbiamo ancora uomini che non credono nel fascismo.

Sarà che per i lavori pubblici l'elemento migliore è andato nel mezzogiorno e per i lavori del settentrione non sono rimasti dei grandi valori. Certo noi non rimprove-reremo al mezzogiorno di avere assorbito tutte le migliori forze per i lavori pubblici. Ma, signorina cavallo al Pò non ci vogliono teste di legno. (Commenti).

Noi auguriamo - se si vuole lo Stato pronto e forte - che si cerchi di aumentarne la forza e di farlo arrivare a funzionare come deve anche nella periferia, dove troppo spesso •c'è ancora della gente che si addormenta.

Data la situazione economica dei paese, noi auguriamo altresì che prima di intrapren-

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LEGISLATURA XXVH — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

dere spese di carattere voluttuario si cerchi di mettere in perfetta organizzazione gli elementi produttivi.

Noi domandiamo una sola cosa: di poter lavorare di più.

Noi importiamo dei milioni di gioie e di profumi e guardate bene che di quella merce lì nelle campagne non ne viene, grazie a Dio ! Quel disonore nazionale non tocca i villani. (Rumori — Commenti).

Una voce. Non esageriamo ! B A R B I E L L I N I - A M I D E I . Noi doman-

diamo di allargare il culto del ruralismo. Il fascismo rurale ha salvato il fascismo più di una volta. Portate il ruralismo così possente e violento e casto anche negli altri ceti. Noi dobbiamo lavorare e produrre dippiù. Quando attraverso il lavoro e la produzione saremo talmente ricchi da met-tere in attivo tutta la bilancia commerciale, allora facciamo pure le strade romane e le le altre spese voluttuarie: non saremo mai noi ad impedirle. (Applausi — Congratula-zioni).

Presentazione di disegni di legge e di relazioni.

P R E S I D E N T E . Ha chiesto di parlare l'onorevole ministro dell'economia nazionale. Ne ha facoltà.

BELLUZZO, i ministro dell' economia na-zionale. Mi onoro di presentare alla Camera i seguenti disegni di legge:

Autorizzazione a fare ricerche minerarie nel Regno e nelle Colonie. (899)

Delega al Governo per la emanazione di norme aventi carattere legislativo per disci-plinare la ricerca e la coltivazione delle mi-niere nel Regno. (898)

P R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole ministro dell'economia nazionale della pre-sentazione di questi disegni di legge che sa-ranno inviati agli Uffici.

Ha chiesto di parlare l'onorevole ministro delle finanze. Ne ha facoltà.

VOLPI, ministro delle finanze. Mi onoro di presentare alla Camera il seguente disegno di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 6 maggio 1926, n. 814, riguardante la concessione di esenzioni tributarie alla So-cietà Anonima Azienda Generale Italiana dei Petroli. (90,0)

P R E S I D E N T E . Do atto all'Onorevole ministro delle finanze della presentazione di questo disegno di legge che sarà inviato alla Giunta generale del bilancio.

Invito gli onorevoli Tòfani, Messadaglia, Mazzini, Nunziante, Rotigli ano e De Martino a recarsi alla tribuna per presentare delle re-lazioni.

TOFANI, Mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui seguenti disegni di legge.

Conversione in legge del Regio decreto-legge 15 aprile 1926, n. 661, che modifica il regime doganale della seta artificiale; (848)

Conversione in legge del Regio decreto-legge 14 marzo 1926, n. 432, che aumenta il dazio confine sulla carta da giornali. (805)

MESSEDAGLIA. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul seguente disegno di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 7 febbraio 1926, n. 158, concernente la espropriazione a favore del Regio demanio dello Stato delle sorgenti di proprietà privata dal bacino idrologico di Montecatini. (727).

MAZZINI. Mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui seguenti disegni di legge:

Stato di previsone della spesa del Mi-nistero delle finanze e dell'entrata per l'eser-cizio finanziario 1926-27. (682 e 682-bis).

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 marzo 1926, n. 332, concernente la istituzione presso la Cassa depositi e prestiti della Cassa di ammortamento dei debiti di guerra verso gli Stati Uniti d'America del Nord e la Gran Bretagna.

NUNZIANTE. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul seguente dise-gno di legge:

Conversione in legge del Regio dqcreto-legge 4 marzo 1926, n. 543, recante prov-vedimenti a favore dei danneggiati dai ter-remoti dell'8 e del 18 gennaio 1926. (818).

ROTIGLIANO. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul seguente di-segno di legge:

Conversione in legge del Regio decreto 11 aprile 1926, n. 867, che autorizza, a to-tale spesa dello Stato, la costruzione di un ponte sull'Ombrone a Torre Spadino e delle relative rampe d'accesso, sul tronco stradale Grosseto-Stazione Alberese, in provincia di Grosseto. (868).

DE MARTINO. Mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui seguenti disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge in data 24 gennaio 1926, n. 139, re-cante provvedimenti per l'attuazione del servizio ispettivo sui comuni e sulle Provin-cie. (747).

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Atti Parlamentari ~ 5887 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Conversione in legge del Eegio decreto-legge 23 ottobre 1925, n. 2113, concernente la istituzione del servizio ispettivo nei co-muni e nelle provincie. (724).

P R E S I D E N T E . Queste relazioni saranno s tampate e distribuite.

Si riprende la discussione del bilancio dei lavori pubblici.

P R E S I D E N T E . Proseguendo nella di-scussione del bilancio dei lavori pubblici, spetta di parlare all'onorevole Barduzzi. Ne ha facoltà.

BARDUZZI. Onorevoli colleglli, il nuovo bilancio dei lavori pubblici, che la Camera è chiamata a votare, registra un aumento di 132 milioni sul bilancio precedente - dato questo innegabilmente concreto - e che, som-mato ai precedenti aumenti dei passati bi-lanci, porta la cifra dell'incremento di stan-ziamento pei lavori pubblici, dalla Marcia su Roma ad oggi, al ragguardevole numero di 471 milioni.

Il fascismo, che è concreto e realizzatore, ama servirsi bene spesso delle cifre e dei dati statistici, a dimostrare con eloquenza inop-pugnabile il progresso compiuto nelle opere pubbliche.

Ma oltre a questo aumento, così notevole, bisogna altresì registrare quella che è stata la trasformazione di indirizzo; trasformazione basata essenzialmente sull 'avvicinamento del sistema tecnico-amministrativo ministeriale al concetto del rendimento industriale. Lo , studio dunque, la tendenza assillante, per arrivare all'applicazione prat ica del concetto di rendimento, il rendimento, cioè, basato sulla risultante dei tre fattori veramente potenziali dell'economia, quali sono il tempo, il danaro e l'energia; concetto del rendimento per il quale oggi il ministro dei lavori pub-blici non ha più solamente il compito di spendere onestamente la somma che lo Stato gli affida, ma ha altresì quello di impiegarla tempestivamente e per modo che possa dare il massimo f ru t to !

Messo quindi da parte quasi per intiero, e speriamo in seguito completamente, il concetto politico, col quale bene spesso sotto i passati Governi si seppelliva ogni principio tecnico ed economico, oggi l'indi-rizzo dei lavori pubblici è quello di- fare solo là dove effett ivamente esiste la reale neces-sità di costruire e in proporzione di tale ne-cessità stabilire una giusta graduatoria nei lavori.

Spesse volte, in tema di discussione, ci si lascia a t t rarre dalle frasi fa t te e si fanno proprie considerazioni di indole generale. Se i principi generali, esposti talora in forma adorna, e suasiva, possono essere tentatori , bisogna però considerare che essi sono assai spesso pericolosi.

Penso che una situazione consimile si sia prodotta nel considerare il problema stra-dale, problema sul quale si è scritto moltis-simo e molto ancora si scrive e che non deve essere considerato soltanto in se, come problema stradale, ma nell 'àmbito del pro-blema generale delle comunicazioni.

Non bisogna dimenticare che la vita mo-derna è oggi così complessa e multiforme da non poter considerare lo sviluppo stradale indipendentemente da- quello ferroviario, ed infine da quello delle comunicazioni aeree.

Il problema delle comunicazioni va quindi esaminato globalmente, in modo che sia dato lo sviluppo tempestivo e opportuno a questo o quell'altro mez^o di comunicazione, a se-conda della preponderanza di importanza che esso ha nello sviluppo regionale.

La rapidità della vita moderna e il cri-terio della pendenza hanno automaticamente distribuito i mezzi di comunicazioni: al disotto di una certa pendenza, cioè del 25 per mille al massimo, è utile la comunicazione ferroviaria; da questa pendenza sino al 10 per cento all'incirea è utile la comunicazione stradale; al disopra, oggi s'impone^ per molte regioni d'Italia, la comunicazione mediante la funivia, mezzo quasi sconosciuto fino a pochi anni or sono, ma che oggi, applicato in misura sempre più larga, dimostra di essere di un rendimento economico vera-mente singolare.

L'Italia, che è paese prevalentemente montano, può applicare su larga base questo nuovo mezzo di comunicazione; l 'I talia, che possiede industrie, ormai in fama mondiale, per la costruzione dei motori e di mezzi di trazione, può veramente eccellere, come ne è già sulla via, nell 'apprestamento delle funivie, le quali debbono rappresentare in-sieme con le ferrovie e le strade e le reti aeree i quattro termini, coi quali si svol-gerà armonicamente tu t to il problema delle comunicazioni terrestri.

Il problema stradale, or dunque, non con-siderato a sè, ma considerato nel complesso delle comunicazioni, viene ad avere il giusto valore che esso ha. Su tale argomento spesso si fanno dei raffronti con le altre nazioni, ma bisogna anche considerare dal punto del quale siamo partiti . Bisogna considerare

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Atti Parlamentari — 5888 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

che tali nazioni, specialmente l 'America, che viene por ta ta come esempio di frequente, ha costruito tn t t e le sue strade ex novo, con mezzi abbondantissimi, non bisogna altresì dimenticare che, in un paese vecchio per millenni quale l ' I talia, non si può affrontare ad esempio il problema della correzione di tronchi stradali senza toccare una infinità di interessi, ma bisogna infine considerarlo nel complesso della sua manifestazione,, yale a dire sotto i tre punti di vista della costruzione, della trasformazione e della manutenzione.

Tut t i e tre questi punt i di vista o meglio queste tre fasi del problema stradale vanno armonizzate.

Nella manutenzione abbiamo già fa t to un passo avant i con l 'aumento degli stanzia-menti dell 'anno scorso; il "passo però non è ancora assolutamente proporzionato alle ne-cessità. So che ciò non dipende certamente dal buon volere del solerte ministro Giuriati, e conosco benissimo quanto egli si sia adopera-to perchè lo stanziamento fosse di maggiore entità, ma dipende invece dalle esigenze na-turali del bilancio.

È chiaro che non si possono risolvere problemi che si sono, si può dire, presentati di colpo in Italia, in un paese di densissima popolazione, così all 'improvviso, nel giro di pochi anni.

Il problema della trasformazione e pro-blema assolutamente moderno. Le massic-ciate stradali, come sono oggi conformate, non rispondono più alle necessità della vita mo-derna. Il veicolo a motore ne determina una usura rapidissima e quindi s 'impone il pro-blema della pavimentazione permanente. Ma la trasformazione della massicciata stradale non può avvenire evidentemente, anche que-sta, in uno svolgersi di pochi anni: poiché coinvolge una spesa ingentissima ed un pro-gramma minuziosamente preordinato.

Occorre altresì considerare che in quanto a pavimentazioni permanenti siamo ancora allo stato di studio poiché non abbiamo ancora affrontato l 'esame scientifico di tu t t i i materiali che possono formare delle buone massicciate.

GIURATI , ministro dei lavori pubblici. Specialmente di quelli di cui dispone il Paese.

BARDUZZI . Perfe t tamente ! A tale sco-po è stato costituito è sorretto dallo Stato un Is t i tuto Sperimentale della Strada, in Milano, che fa sforzi veramente encomiabili per rag-giungere dei risultati seri, che spesse volte possono sembrare contraddit tori ma che, essendo suffragati da dati rigorosamente scien-

tifici, dimostrano come spesso si cada in er-rore nella scelta dei materiali. Ohi è quel tou-rista che viaggiando per una strada mon-tana e osservando delle roccie di na tura cal-carea non abbia esc lamato: «ma guardate che magnifico materiale a disposizione; e perchè allora queste strade hanno un fondo così catt ivo ? Che cosa adoperano dunque ? Eppure questo materiale sottoposto alla ana-lisi, vi dimostrerebbe un potere legante, in-sufficiente ed altre caratteristiche tali da renderlo adat to allo scopo ».

Occorre invece esaminare scientificamente i materiali e incoraggiare ogni ufficio tecnico provinciale a d inviare al detto Is t i tu to Spe-rimentale, veramente benemerito, e che fa le analisi si può dire quasi gratui tamente, i . materiali di cui si dispone in provincia onde averne un responso veramente attendibile !

ISTel campo delle costruzioni, è giusto che si dia la preferenza a quelle regioni d ' I tal ia che più ne avevano bisogno. Se si osserva la distribuzione della rete stradale dal Nord al Sud, come era circa dieci anni or sono, si constata una differenza di densità addi-r i t tura enorme e si comprende come il Go-verno Fascista, con serena equità, abbia do-vuto necessariamente dedicare maggiori mez-zi alle regioni meridionali.

Ma sopratut to encomiabile è il proposito del ministro Giuriati di non intraprendere nuovi lavori prima che non siano por ta t i a compimento quelli iniziati.

Un altro problema che si vede decisa-mente affrontato è quello della sistemazione dei bacini montani. Questo problema è stato nel passato t r a t t a to poco più che a parole; soltanto oggi possiamo constatare che ve-ramente con mezzi tecnici adeguati e unendo i due problemi, quello della sistemazione idrica dei bacini montani e quello della si-stemazione silvicola dei bacini medesimi, si viene ad impostare- il problema nel suo vero senso con grande vantaggio dell'eco-nomia nazionale.

Ci sono dei torrent i in ogni regione d 'I-talia, che t rasportano tale e t an ta quant i tà di materiali da giustificare delle cifre annuali veramente sbalorditive ! Posso citare l'e-sempio di un fiume, l'Avisio, che ha un corso di soli 110 chilometri e che riversa annual-mente nell'Adige ben 750 mila metri cubi di materiali !

Ora è una parola dire sistemiamo questi bac in i ! Bisogna pensare che ogni volta che si scatena un nubifragio, si interrano sempre più le serre che sono state costruite. In fa t t i nel giro di pochi lustri l'Avisio ha

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LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

interrato una serra grandiosa che era stata costruita e che sembrava dovesse durare chissà quanto.

Quindi complessità tecniche e sopratutto complessità di adat tamento all'economia lo-cale, perchè la trasformazione di questi ba-cini montani coinvolge una quantità di pro-blemi locali che non si possono risolvere d 'un t rat to .

Bisogna quindi procedere celermente ma per gradi ed in pari tempo e di pari passo risolvere l 'altro problema della silvicoltura perchè così uniti daranno quell'assetto che diverrà fonte eccezionale di ricchezza per il Paese.

A questo problema della sistemazione dei bacini montani è intimamente legato anche quello ormai diremo leggendario della sistemazione del Po. sul quale pure si sono scritte pregevolissime opere. Anch'esso è assai complesso e legato ad altri problemi.

C'è stato persino qualcuno che ha do-mandato con molta disinvoltura perchè non si procede di colpo alla rettifica del corso del Po !

Parole ! Sulla carta geografica si vede che il Po fa moltissime anse che si svilup-pano per un numero straordinario di chilo-metri e quindi potrebbe sfociare al mare con un percorso assai minore. Ma bisogna pensare quali problemi idraulici porterebbe con sè questo rivolgimento e che cosa spo-sterebbe nella stessa economia regionale. Bisogna pensare che tu t t i gli affluenti, spe* cialmente di sinistra, danno la ricchezza alle più feraci pianure d 'Europa. Anche questo problema s r o» certo affrontato e risolto, ma solo dopo la sistemazione dei bacini mon-tani specie di destra !

Eel campo dunque di queste conclusioni tecniche bisogna essere cauti, e considerare che vi sono complessità di situazioni e che solo attraverso studi rigorosi insieme con la valutazione esatta di tu t t i gli interessi si può arrivare ad una soluzione veramente pratica ed utile.

E parliamo ora delle costruzioni ferro-viarie.

Da parte di molti si fanno spesso os-servazioni anche di natura tecnica, che confi-nano coli'irreale. Ora anche, per le costru-zioni ferroviarie, non si può pretendere l'im-possibile. Bisogna pensare che quello che spendiamo oggi deve essere utile per sempre, deve giovare nei decenni e forse nei secoli futuri .

Bisogna pensare se convenga spendere oggi, per esempio, per un tronco di secondaria

importanza, delle grandi cifre, quando fra 30 o 40 anni esso avrà perso ogni valore collo sviluppo di altri mezzi di trasporto compresi quelli aerei.

Quindi per tu t to ciò che è comunicazioni ferroviarie, occorre prima completare la co-lonna vertebrale, come egregiamente sta fa-cendo il Ministero dei lavori pubblici.

La direttissima Bologna-Firenze appor-terà vantaggi eccezionali a tu t to il paese e sarà pure una magnifica preparazione di guerra; bisogna dunque risolvere i problemi principali già impostati e per le costruzioni secondarie basta soltanto fare quello che è strettamente necessario e impellente, aspet-tando che il tempo abbia maturato altri mezzi di comunicazioni che fra dieci anni saranno normali, mentre oggi ci sembrano ancora ipotetici.

Infine voglio accennare ad un problema che è stato preso in at tento esame dal mi-nistro e che mi auguro venga risolto quanto prima ! Accenno cioè alle comunicazioni di confine, specialmente al t ra t to che va dal passo dello Stelvio fino al passo del Predi!, t ra t to di confine che dal punto di vista stra-dale e ferroviario necessita di grandi lavori e che saranno la vera, la moderna prepara-zione per l 'armamento a difesa del paese nel punto suo più delicato. Oggi la tecnica militare moderna ha abbandonato quasi completamente l'idea di rafforzare i confini con fortificazioni permanenti, ed ha compreso per effetto specialmente della guerra, quanta importanza abbiano le comunicazioni; dare impulso a questo problema diventa un do-vere di ogni cittadino italiano.

So per conoscenza personale che il mi-nistro Giuriati che, da valoroso combattente conosce assai bene il nostro confine verso l 'Austria, vi dedica una cura particolare.

Voglio augurarmi che entro quest'anno venga fa t to finalmente lo stanziamento per il quale si provveda alla costruzione ed al miglioramento di tu t t a questa rete stradale e ferroviaria dallo Stelvio sino al passo del Predil.

Il relatore che ha presentato una esau-riente e seria relazione, ha preso in esame anche questi problemi ed ha dato partico-lare importanza a questi ultimi che ho accennato. Il progresso raggiunto quest'anno nel bilancio dei lavori pubblici ci dà a spe-rare che, continuando nei prossimi anni, esso rappresenterà quell'ascensione sicura che Sta compiendo, sotto la spinta del fascismo, il nostro popolo; Soprattutto rappresenterà quello spirito di opere concrete che informa

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Atti Parlamentari — 5890 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXVH — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

ormai ogni nostra azione ed è la migliore garanzia del nostro immancabile successo. (Vivi applausi).

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Josa, il quale ha presentato il seguente ordine del giorno:

« La Camera approva la politica larga, nuova, concreta, realizzatrice del Governo per i lavori pubblici, e passa alla discus-sione dei capitoli del bilancio ».

L'onorevole Josa ha facoltà di svolgerlo. JOSA. Onorevoli colleghi ! La formula

chiara e precisa dell'ordine del giorno che ho avuto l'onore di presentare alla Camera, mi di-spensa dall'illustrarlo, e specialmente me ne dispensa la pregevole relazione del collega onorevole Vassallo, la quale ha già posto in evidenza t u t t a l 'opera e i propositi del Go-verno in materia di lavori pubblici.

A me non resta così che il dovere di e-sprimere al Capo del Governo e al ministro dei lavori pubblici, fervido di volontà e di fede, la riconoscenza del Mezzogiorno per quanto si è fa t to e per quello che certamente si farà in favore delle provincie meridionali, anche come riparazione di un tempo passato di oblio.

L'onorevole ministro dei lavori pubblici ha voluto assumere per suo motto, e darlo ai Provveditorati alle opere pubbliche nel Mezzogiorno, il vecchio motto latino, che ha segnato tante volte le orme della nostra storia: incipit novus or do.

Il Mezzogiorno sa che queste solenni parole non furono scelte vanamente, perchè ad esse corrisponderà, come già corrisponde, la realtà austera e imponente dei fat t i . (Applausi).

Presentazione di relazioni. P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Bol-

zon a recarsi alla t r ibuna per presentare alcune relazioni.

BOLZON. Mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui seguenti disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto 5 aprile 1925, n. 516, che autorizza gli Isti-tut i di credito fondiario e di credito agrario a concedere mutui ai consorzi di bonifica, idraulici e di irrigazione con garanzia di de-legazione sui contributi consorziali (Appro-vato dal Senato)-, (798)

Conversione in legge del Regio decreto 7 marzo 1926, n. 550, che autorizza l'asse-gnazione straordinaria di lire 50,000,000 per

la esecuzione di opere di pubblica utilità nell'Isola di Rodi, da stanziare nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri in dieci rate uguali in ciascuno degli esercizi finanziari dal 1925-26 al 1934-1935; (821)

Mi onoro di presentare pure a nome del-l'onorevole Riccio le relazioni sui disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 14 marzo 1926, n. 488, di istituzione di un Collegio di arbitri per la decisione delle vertenze tra lo Stato e gli enti anticipatori relativamente ai danni di guerra; (815)

Conversione in legge del Regio decreto 4 febbraio 1926, n. 167, che stabilisce una tassa fìssa per i telegrammi per l ' interno del Regno accettati dagli Uffici di Borsa; (744)

Mi onoro di presentare pure a nome del-l'onorevole Olivetti la relazione sul disegno di legge:

Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su taluni capitoli degli stati di previsione della spèsa delle varie Ammi-nistrazioni, per l'esercizio finanziario 1925-26, variazioni allo stato di previsione dell'en-t ra ta per l'esercizio medesimo ed autoriz-zazione di spese varie. (855)

Presento poi a nome dell'onorevole Tu-medei le relazioni sui disegni di legge:

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 631, concernente prpvvedimenti relativi alle obbligazioni per lavori pubblici in Albania; (851)

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 608, concernente di-sposizioni per il conferimento d'ufficio delle esattorie delle imposte per il restante pe-riodo del decennio 1923-1932. (850)

Mi onoro di presentare infine a nome dell'onorevole Suvich la relazione sul disegno di legge:

Conversione in legge del Regio decreto 24 dicembre 1925, n. 2276, che dà esecuzione all'Accordo fra l ' I tal ia e l 'Austria firmato in Roma il 13 dicembre 1924 per la regola-zione amichevole di risarcimenti pendenti presso il tribunale arbitrale misto italo-austriaco. (717).

P R E S I D E N T E . Queste relazioni saranno s tampate e distribuite.

Si riprende la discussione del bilancio dei lavori pubblici.

P R E S I D E N T E . Riprendendo la di scussi one sul bilancio dei lavori pubblici, ha facoltà di parlare l'onorevole Sipari, il

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Atti Parlamentari - 5891 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

quale ha presentato il seguente ordine del giorno:

« La Camera, constatato l'incremento assunto dai

lavori pubblici nel Regno; considerate le maggiori facoltà con-

ferite al potere esecutivo e la visione ampia, realistica e organica che esso ha delle neces-sità nazionali in materia di opere pubbliche;

confida che, in armonia col migliora-mento delle condizioni finanziarie del paese, sarà sempre piti intensificata la politica realizzatrice dei pubblici lavori;- e passa alla discussione dei capitoli ».

SIPARI. Rinunziò a svolgerlo. P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare

l'onorevole Bodrero, il quale ha presentato il seguente ordine del giorno, sottoscritto anche dagli onorevoli Calore, Miari e Milani:

« La Camera invita il Govèrno a provve-dere sollecitamente alla sistemazione del fiume Agno-Guà e derivati ed a disporre la regolarizzazione delle acque intorno alla città di Padova, trattandosi di opere indi-spensabili, come hanno pur troppo dimostra-to anche le recenti alluvioni ».

BODEEEO. L'ordine del giorno non ha bisogno di illustrazioni, perchè parla chia-ramente da sè.

Mi permetto solo di richiamare su di esso nuovamente l 'attenzione della Camera, t rat-tandosi di un problema che interessa quat-tro provincie, e cioè le Provincie di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. Le recenti allu-vioni hanno dimostrato quanto sia urgente la sistemazione idraulica di questi fiumi, cau-sa di infiniti danni da moltissimi anni a que-sta parte, nelle quattro nobilissime regioni.

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Barbaro, il quale ha presentato il seguente ordine del giorno sottoscritto anche dagli onorevoli Bette, De Simone, Serena, Gargiolli, Nunziante,' Madia, Gen-tile, Perna, Crisafulli-Mondio, Grassi-Voces, Joele e Di Giorgio:

« La Camera fa voti perchè il Governo nazionale voglia, in armonia ai sani concetti che hanno ispirato la recente e salutare isti-tuzione dei Provveditorati per il Mezzogiorno, provvedere, ultimando rapidamente gli studi in corso, alla unificazione completa dei mol-teplici servizi relativi alla ricostruzione delle Provincie danneggiate dal terremoto; rico-struzione la quale, invocata e attesa dalle popolazioni interessate, varrà ad accelerare

il ritmo ricostruttivo e quindi la risoluzione di un grave e annoso problema a cui sono le-gati, oltre che la vita delle regioni colpite, anche il decoro e l'interesse della Nazione tu t t a ».

BARBARO. Onorevoli colleghi, vera-mente non sarebbe necessario illustrare l'or-dine del giorno, giacché è troppo chiaro, specialmente per i deputati che hanno l'onore e l'onere di rappresentare le provincie deva-state dal terremoto, come la mia, che ha il triste primato della sventura.

È una qnistione questa della unificazione dei servizi, la quale non potrà tardare, data la volontà ferma del fascismo e del suo Go-verno di venire incontro ai nostri bisogni, ad essere affrontata e risolta.

Ho creduto però opportuno allo scopo di sollecitare il provvedimento di presentare l'ordine del giorno, che ha avuto a conferma della bontà della richiesta l'onore di racco-gliere oltre 13 firme di colleghi che rappre-sentano le varie provincie italiane distrutte, o almeno danneggiate, le quali, badate, sono in numero rilevante.

PETRILLO. Sono terremoti addome-sticati.

BARBARO. Saranno addomesticati, ma hanno prodotto danni rilevanti che non pos-sono non interessare notevolmente la Ca-mera.

Il mio ordine del giorno che segue a una serie numerosa di fatti , a interrogazioni presentate, a pressioni fa t te specialmente presso il Ministero delle finanze, che è stato l'unico a voler resistere a questa proposta di unificazione dei servizi, ad una interpel-lanza da me presentata alla Camera, avrebbe

; precisamente lo scopo di far risolvere lina buona volta questo problema che, in fondo, non è chè un problema burocratico, che non porta nessun nuovo onere ai bilanci dello Stato. Anzi con gli stanziamenti già fatt i a favore delle provincie distrutte, si ha modo, a traverso questa unificazione dei servizi, di far figurare meglio i finanziamenti fat t i per la ricostruzione delle provincie interessate.

È poi mio pensiero che specie dopo l'uni-ficazione dei servizi relativi alle opere pub-bliche meridionali, a t tuata con la salutare creazione dei provveditorati del mezzogiorno e dell'alto Commissariato di Napoli, non si possa fare a meno di riunire anche in un solo organo responsabile, con una responsabilità unica alla testa e con un solo ministro re-sponsabile, quelle opere relative al terremoto, starei per dire, hanno effettivamente una

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Atti Parlamentari — 5 8 9 2 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

affinità indiscutibile di certo molto maggiore di quella che hanno tutte le opere che riguar-dano i provveditorati e che rappresentano la competenza di vari Ministeri, i quali in questo caso hanno rinunziato alla loro in-gerenza, mentre per quanto si riferisce alla unificazione dei servizi dei terremoti il Mini-stero delle finanze ha creduto finora di non dare la sua adesione.

Unificare, a parer mio, significa non solo costruire, come è dimostrato dai provvedi-torati; ma significa specialmente ricostruire perchè è strano pensare che si possa rapi-damente ricostruire una provincia intera che, come la mia, porta il primato della sventura e da 18 anni attende la sua rico-struzione e che avrà per opera del fascismo ricostruttore la sua rinascita a breve sca-denza, quando essa debba dipendere per questa ricostruzione da tre o quattro mini-steri che si contendono il vanto di venire incontro a noi, ma che in fondo si intralciano inconsapevolmente in questa opera di rico-struzione, che interessa tutti noi e in modo notevolissimo e ammirevolissimo il Governo fascista.

Unificare è necessario per potere con alacrità degna del Fascismo e con organi-cità ricostruire. Noi vediamo ogni giorno che non si può provvedere, per esempio, alla costruzione di case popolari ed econo-miche, per cui l'onorevole ministro lavora quotidianamente con tanta passione, quando per esso la questione dei piani regolatori, che è questione pregiudiziale, non venga risoluta.

Non si possono ricostruire le vaste e nuove zone con le case popolari ed economi-che tanto attese e indispensabili senza la preventiva costruzione delle opere relative al piano regolatore: naturalmente bisogna prima fare le strade, le condutture, le fo-gnature e poi costruire le case.

Cito il caso tipico di Reggio: l'ente edili-zio vede intralciata la sua opera di costru-zione delle case popolari, perchè il piano re-golatore ancora non è stato definito al com-pleto.

Dal momento che non si tratta di nuovi finanziamenti e che si tratta invece di far figurare di più quei finanziamenti già dati dal Governo fascista, che primo ed unico fra i governi italiani ha avuto il coraggio di stanziarli, con visione d'insieme per la rico-struzione delle provincie devastate del Mez-zogiorno in specie, ricordo che il Governo fascista ha dato 500 milioni per mutui- a pri-vati, 535 milioni per le case popolari - mi pare non si tratti di altro se non di un prov-

vedimento di ordine interno, amministra-tivo, formale, burocrati&o e quindi di facile attuazione. Si tratta di riunire ripeto sotto un solo capo, seguendo l'esempio magnifico e fecondo dei provveditorati, questi complessi e vitali servizi che tanta somiglianza hanno fra loro, con l'unico e lodevole scopo di ac-celerare l'opera di ricostruzione.

Data la volontà ricostruttrice del fasci-smo e del Duce del fascismo, nonché del mi-nistro dei lavori pubblici, volontà magnifica che per noi è la migliore garanzia della rapida ricostruzione, io non dubito che entro poco tempo la unificazione di tali servizi sarà un fatto compiuto, tanto più che mi risulta che gli studi in corso sono quasi ultimati.

Risolto anche tale problema, che è d'im-portanza grandissima in quanto che agevola e assicura la ricostruzione rapida delle zone terremotate, ricostruzione trascurata da tutti i precedenti governi, e curata magnifi-camente dal fascismo, l ' immane opera per la rinascita delle nostre provincie sarà anche presto un fatto compiuto e costituirà una delle glorie più pure del fascismo ricostrut-tore e dell'Italia rinnovellata dal fascismo stesso. (Approvazioni — Applausi).

P R E S I D E N T E . Segue ora l'ordine del giorno presentato dall'onorevole Baistroechi, e così concepito:

« La Camera convinta dello speciale inte-ressamento del Governo nazionale per la pro-vincia di Napoli, fa voti che non Vengano meno quelle assegnazioni di fondi indispen-sabili a risolvere problemi vitali, oggi affi-dati alla fervida attività dell'Alto Commis-sariato ».

L'onorevole Baistroechi ha facoltà di svolgerlo.

BAISTROCCHI. Rinuncio a svolgerlo, perchè è chiaro: chiedo quattrini!

P R E S I D E N T E . Il seguito di questa di-scussione è rinviato a domani.

Presentazione di una relazione.

P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Ga-leazzi a recarsi alla tribuna per presentare una relazione.

GALEAZZE Ho l'onore di presentare alla Camera la relazione sul disegno di legge :

Conversione in legge del Regio decreto-legge 10 gennaio 1926, n. 195, che abolisce i Consigli d'amministrazione dei Corpi, Istituti e Stabilimenti militari. (755)

P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà stampata e distribuita.

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Atti Parlamentari — 589B — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Interrogazioni.

P R E S I D E N T E . Si dia lettura delle in-terrogazioni presentate oggi.

MIARI, segretario, legge:

«I sottoscritti chiedono d'interrogare il mi-nistro della guerra, per conoscere se e quando il ministro — geloso tutore e valorizzatore della benemerita classe degli ufficiali — adotterà provvedimenti intesi ad attenuare la penosa si-tuazione economica di valorosi colonnelli e ge-nerali, costretti a lasciare il servizio attivo in seguito all'applicazione della nuova legge di avanzamento, la quale da tali provvedimenti ritrarrebbe maggiore efficacia ed una più fa-cile e serena applicazione.

« Baistrocehi, Sanna, Greco Paolo, Sansa-nelli, Russo, Bolzon, Arrivabene, Mazzucco, Barbieri, Bassi ».

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici e delle finanze, per conoscere quali provvedimenti intendano adot-tare per riparare agli ingentissimi danni re-cati alle opere pubbliche ed ai privati dai nu-bifragi dello scorso aprile e dalle recentissime grandi piene dei fiumi e dei laghi che provo-carono inondazioni e alluvioni in provincia di Brescia.

« Bonardi ».

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici e delle finanze, per conoscere quali provvedimenti intendano adot-tare in conseguenza delle piene e alluvioni ve-rificatesi nel corrente e nel mese precedente, che arrecarono danni rilevantissimi alle opere pubbliche ed alle proprietà private nella pro-vincia di Bergamo.

« Mazza de' Piccioli ».

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i mi-nistri dell'istruzione pubblica e degli affari esteri, per sapere se abbiano notizia d'una cir-colare a stampa del Comitato pel Congresso in-ternazionale dei bibliotecari e degli amici del libro, indetto a Praga pel giugno-luglio 1926, nella quale, mentre si dichiara che non v'è al-cuna lingua ufficiale del Congresso medesimo e che vi saranno ammesse tutte le lingue, si av-verte che le memorie e le discussioni più im-portanti vi saranno riassunte e tradotte nelle lingue tedesca, inglese, francese, polacca, russa e serbo-croata (dico serbo-croata), ma della italiana non è fatta menzione. Desiderano sa-pere quali provvedimenti gli onorevoli ministri intendano prendere per riparare a questa i

straordinaria omissione, che si risolve non tanto in una grossa sconvenienza verso l'Italia, quanto in un torto che i bibliotecari e gli amici del libro della Ceco-Slovacchia fanno a se stessi e ai loro colleghi internazionali. è

« Cian Vittorio, Ferretti ».

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici e delle finanze, sulle provvidenze per riparara ai gravi danni delle recenti alluvioni in provincia di Cuneo.

« Viale, Bertacchi, Rossi Pier Benve-nuto, Di Mirafiori-Guerrieri ».

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro della giustizia e degli affari di culto, per sapere se non ritenga opportuno che la legge 14 febbraio 1926, n. 238 (conversione del1 Regio decreto 30 agosto 1925) , che modifica le norme per l'ammissione al concorso di uditore giudi-ziario, sia modificato nel senso di estendere a tutto il 1928 i limiti di età (quaranta anni) ri-chiesti. Si tratterebbe anche di dare possibilità ed agio, a quegli ufficiali combattenti (laureati in legge) che l'asciano l'esercito per riduzione di quadri, di potersi preparare agli esami di concorso. (V interrogante chiede la risposta scritta).

« Sa velli ».

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro della giustizia e degli affari di culto, per sapere se, di fronte al' rinnovato spirito reli-gioso del popolo italiano ed al fatto che molti comuni già hanno posto nei loro regolamenti disposizioni punitive della bestemmia, non creda opportuno, riformandosi il Codice penale, con-templare tra i delitti la bestemmia stessa; che, oltre essere gravissimo peccato ed indizio di pessima educazione, profondamente offende il sentimento dei credenti e deturpa la bellezza del nostro idioma. (L'interrogante chiede la ri-sposta scritta).

« Macarini Carmignani ».

P R E S I D E N T E . L'onorevole Lanfran-coni ed altri hanno chiesto all'onorevole ministro dei lavori pubblici di rispondere d'urgenza ad alcune interrogazioni da loro presentate.

L'onorevole ministro dei lavori pubblici consente di rispondere subito.

Si dia lettura di queste interrogazioni. MI ARI, segretario, legge:

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici, dell'economia nazio-nale e delle finanze, per conoscere quali prov-

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Atti Parlamentari — 5894 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL MAGGIO 1 9 2 6

videnze tecniche e fiscali intendano adot ta re in occasione delle gravi inondazioni del P o e del Ticino, che hanno arrecato ingentissimi danni all'economia generale e particolar-mente a* quella agraria nella provincia di Pavia e nelle provincie finitime.

« Lanfranconi, Bisi ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-

nistri dei lavori pubblici e delle finanze, per conoscere quali provvedimenti intendano a-dottare per riparare agli ingentissimi danni recati alle opere pubbliche ed ai privati dai nubi grafi dello scorso aprile e dalle recentis-sime grandi piene dei fiumi e dei laghi che provocarono inondazioni e alluvioni in pro-vincia di Brescia.

« Bonardi ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-

nistri dei lavori pubblici e delle finanze, per conoscere quali provvedimenti intendano a-dottare in conseguenza delle piene e alluvio-ni verificatesi nel corrente e nel mese prece-dente, che arrecarono danni rilevantissimi alle opere pubbliche ed alle proprietà pri-vate nella provincia di Bergamo.

« Mazza de' Piccioli » P R E S I D E N T E . L'onorevole ministro

dei lavori pubblici ha facoltà di rispon-dere.

GIURIATI , ministro dei lavori pubblici. Sono lieto di partecipare alla Camera che, se non succedono ulteriori intemperie, le piene di questi giorni possono dirsi supe* rate.

Sono state gravissime. Il Po ha segnato parecchie decine di centimetri al disopra delle più alte piene che ricordi la storia, l 'Adige ha segnato 52 centimetri oltre quei limiti} i laghi alpini, i corsi di acque torren-ziali che discendono dalle nostre Alpi, sono stati tu t t i rigonfi in misura imprevista ed imprevedibile, certo superiore a t u t to ciò che la storia ricordi.

Di f ronte a questa condizione di cose, così grave e così allarmante, gli incidenti e le sventure che si sono avuti sono, la Dio mercè, abbastanza leggeri.

La provincia che ha avuto i maggiori danni è s tata , come avete udito da un di-scorso testé pronunziato dall'onorevole Bar-biellini, quella di Piacenza, dove si sono avute, poco a valle della città, due rot ture gravi dell'argine del Po, con allagamento di circa 8 mila ettari, e parecchi abitati sono

stati distrutti . Per for tuna nessuna disgrazia umana.

All'infuori di questi, tu t t i gli altri punt i nei quali si sono verificate ro t ture di argini, o altri incidenti di piena, non presentano gravi danni.

I n più part i dell 'Italia settentrionale si sono verificati danni anche prodott i da f rane e da valanghe.

Certo è che il Governo ha la tranquill i tà di poter dire che tu t t i gli organi dello Sta to hanno fa t to in questa circostanza mirabil-mente il loro dovere. E d è primo pensiero T

ed è primo dovere mio mandare, a nome del Governo, una calda parola di grati tudine all'Esercito e alla Milizia, che hanno mirabil-mente cooperato a tu t t i i lavori inerenti al servizio di piena ed al personale del Genio civile, al quale si deve in gran par te se di-sgrazie, ohe altrimenti sarebbero state ine-vitabili, sono state invece, con avvediment i opportuni potute evitare.

Le varie interrogazioni domandano an-che al Governo un impegno in ordine ai danni.

I danni non sono ancora accertati. Sarebbe prematuro che la Camera domandasse in que-sto momento un impegno al Governo. Quello che genericamente io posso dire, anche d'accordo col collega delle finanze, è che le vie di comunicazioni danneggiate saranno prontamente ristabilite, e che il problema dei danni sarà considerato a seconda delle ri-sultanze che si avranno dalle inchieste tut-tora in corso. (T7ivi applausi).

P R E S I D E N T E . Gli onorevoli interro-ganti hanno facoltà di dichiarare se sono sodisfatti.

LANFRANCONI. Ringrazio l'onorevole ministro e mi dichiaro completamente so-disfatto.

BONARDI . Ringrazio l'onorevole mi-nistro e gii esprimo t u t t a la mia piena sodi-sfazione. V

MAZZA DE ' PICCIOLI. Ringrazio l 'ono-revole ministro e prendo a t to degli affida-menti datimi.

P R E S I D E N T E . Sullo stesso argomento è s ta ta presentata un 'a l t ra interrogazione dal-l 'onorevole Bertacchi, Viale, Rossi Pier Benvenuto e Di Mirafiori-Guerrieri che ri-guarda la provincia di Cuneo.

È così concepita: « I sottoscritti chiedono d'interrogare !

ministri dei lavori pubblici e delle finanze, sulle provvidènze per riparare ai gravi danni delle recenti alluvioni in provincia di Cuneo ».

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Atti Parlamentari — 5895 — Garriera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

L'onorevole ministro dei lavori pubblici crede di poter rispondere subito anche a questa?

GIÙ RIATI, ministro dei lavori pubblici. Credo di aver già risposto con quello che ho detto agli altri onorevoli interroganti, per-chè gli stessi affidamenti valgono anche per i danni verificatisi nella provincia di Cuneo.

P R E S I D E N T E . Onorevole Bertacchi, è ella sodisfatto della risposta avuta ?

BEETACCHI. Le dichiarazioni di Sua Eccellenza il ministro valgono anche per noi ed io lo ringrazio, prendendo atto dei suoi affidamenti.

PRESIDENTE. Queste interrogazioni sono esaurite.

Le altre interrogazioni saranno inscritte nell'ordine del giorno e svolte al loro turno, trasmettendosi ai ministri competenti quelle per le quali si chiede la risposta scritta.

Chiusura e risultato di votazione segreta.

P R E S I D E N T E . Dichiaro chiusa la vo-tazione segreta e invito gli onorevoli segre-tari a numerare i voti.

(Gli onorevoli segretari numerano i voti).

Comunico alla Camera il risultato delle votazioni a scrutinio segreto sui seguenti disegni di legge:

Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1926 al 30 giugno 1927: (684 e 684-bis)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Voti favorevoli. . . 233 Voti contrari . . . 9

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto-legge 10 febbraio 1926, n. 213, che proroga al 31 marzo 1926 il termine utile per la pre-sentazione delle domande di anticipazioni per la ricostituzione dei beni danneggiati nelle nuove provincie, in conseguenza di prestazioni di guerra austro-ungariche: (792)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Voti favorevoli. . . 235 Voti contrari . . . 7

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto 10 gennaio 1926, n. 117, che reca migliora-menti economici agli insegnanti dei Regi Istituti nautici: (801)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Voti favorevoli. . . 238 Voti contrari . . . 4

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 630, portante proroga al termine di cui all'articolo 7 del Regio de-creto-legge 9 aprile 1925, n. 399, per l'eso-nero dal servizio dei salariati addetti all'of-ficina governativa delle Carte-valori: (852)

Presenti e votanti . . . 242 M a g g i o r a n z a . . . . . . 122

Voti favorevoli. . . 236 Voti contrari . . . 6

(La Camera approva).

Provvedimenti per la costruzione e l'acquisto di edifìci per le scuole italiane all'estero: (869)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Voti favorevoli. . . 237 Voti contrari . . . 5

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto-legge 22 novembre 1925, n. 2536, riguardante la sistemazione e il trattamento del personale navigante dipendente dalle ferrovie dello Stato: (728).

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Yoti favorevoli. . . 236 Voti contrari . . . 6

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto 7 febbraio 1926, n. 190, relativo alla inte-grazione dei fondi nel bilancio del Ministero delle comunicazioni (marina mercantile) per l'applicazione del Regio decreto-legge 1° feb-braio 1923, n. 211, circa compensi di costru-lzione ai cantieri nazionali: (737)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza. . . . . . 122

Yoti favorevoli. . . 233 Yoti contrari . . . 9

(La Camera approva).

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Atti Parlamentari — 5896 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

Conversione in legge del Kegio decreto 7 febbraio 1926, n. 168, che reca modifica-zioni ed aggiunte al Regio decreto-legge 3 gennaio 1926, n. 37, relativo alla costitu-zione dell'Istituto di assicurazione e previ-denza per i titolari degli uffici secondari, per i ricevitori postali, telegrafici e per gli agenti rurali: (745)

Presenti e votanti . . . 242 M a g g i o r a n z a . . . . . . 122

Voti favorevoli. . . 235 Voti contrari . . . 7

(La Camera approva).

Convalidazione del Regio decreto-legge 31 dicembre 1925, n. 2525, concernente pro-roga di termini di applicabilità di norme in materia di concessioni ferroviarie e tram-viarie: (748)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza .122

Yoti favorevoli. . . 234 Voti contrari . . . 8

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto-legge 7 marzo 1926, n. 552, che reca provve-dimenti per lo sviluppo del servizio dei conti correnti e assegni postali: (817)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Yoti favorevoli. . . 234 Yoti contrari . . . 8

(La Camera approva).

Ordinamento edilizio del comune di Salsomaggiore: (575)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Yoti favorevoli. . . 235 Yoti contrari . . . 7

(La Camera approva).

Conversione in legge del Regio decreto 4 febbraio 1925, n. 119, contenente disposi-zioni sul Consiglio superiore della pubblica istruzione ed altri provvedimenti sulla istru-zione superiore: (776)

Presenti e votanti . . . 242 Maggioranza 122

Yoti favorevoli. . . 236 Yoti contrari . . . 6

(La Camera approva).

Hanno preso parte alla votazione:

Acerbo —- Alberti — Albicini — Alfieri — Alice —• Amicucci — Anile — Antonelli — Ar-mato — Arrivabene Giberto.

Bagnasco — Baiocchi — Baistrocchi — Ba-ndii — Baragiola — Barattolo — Barbaro — Barbiellini-Amidei — Barbieri — Barduzzi — Barnaba — Bartolomei — Bastianini — Ba-varo — Belloni Ernesto — Belluzzo — Bene-duce — Benni — Bertacchi — Besednjak — Bette — Biagi — Biancardi — Bianchi Fausto — Bianchi Michele — Bianchi Vincenzo — Bi-lucaglia — Bodrero — Bolzon — Bonardi —, Boncomp agni-Ludo visi — Borriello •— Bottai -— Buttafochi.

Caccianiga — Calore — Canovai — Canta-lupo — Caprice —-- Caprino -—- Caradonna — Cariolato — Carnazza Gabriello — Cartoni — Carusi — Casalini — Catalani — Cavalieri — Celesia di Vegliasco — Oerulli-Irellì — Chia-relli — Chiarini — Cian Vittorio — Ciarlan-tini — Cimoroni — Colucci — Crisafulli-Mon-dio — Cristini — Crollalanza — Cucini.

D'Alessio Francesco — D'Alessio Nicola — D'Ambrosio — De Cristofaro — De Martino — De Simone — De' Stefani — Di Fausto — Di Giorgio — Donegani — Dudan.

Fani — Farina — Farinacci — Fazio — Fedele — Federzoni — Felicioni — Fera — Ferretti -— Finzi — Fontana — Forni Cesare — Forni Roberto — Foschini — Franco — Frignani.

Galeazzi — Gallo Marcello — Gangitano — Gargiolli — Gasparotto — Gemelli — Gentile — Geremicca — Giolitti — Giuliano — Giu-riati — Gorini Alessandro — Grandi Dino — Grassi-Voces — Gray Ezio — Greco Paolo.

Igliori — Insabato. Joele — Josa. La Bella — Lanfranconi — Leicht — Leo-

nardi — Leoni Antonio — Limongelli — Lissia — Lo Monte — Loreto — Lunelli.

Macarini Carmignani — Maccotta — Madia -— Magrini — Majorana — Mammalella — Ma-naresi —- Mandragora — Maraviglia •— Marchi Corrado —- Marescalchi •— Mariotti — Marquet — Martelli — Mattei-Gentili — Mazza de' Pic-cioli — Mazzini — Mazzucco — Mecco — Me-rlano — Mesolell'a — Messedaglia — Miari — Milani Fulvio — Miliani G. Battista — Mongiò —- Moretti — Mussolini.

Nunziante. Orano — Orefici — Orsolini-Cencelli — 0-

vigìio. Palmisano — Panunzio — Paoiucci —- Para-

tore — Pasqualino Vassallo — Pavoncelli — Pedrazzi — Peglion — Pennavaria — Pennisi

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Atti Parlamentari — 5897 — Camera-dei Deputati

LEGISLATURA SXYH — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

di S. Margherita — Perna — Petrillo — Pez-zullo — Piccinato — Pierazzi — Pisenti — Pi-vano — Poggi — Preda.

Quilico. Rachel i — Ranieri — Raschi Romolo — Ren-

da — Riochioni — Riccio Vincenzo — Riolo Sal-vatore — Roman ini — Romano Ruggero — Rossi Pelagio — Rossi Pier Benvenuto — Rossi-Passavanti — Rossoni — Rotigliano — Rubilli — Rubino — Russo Gioacchino — Russo Luigi.

Salandra — Salerno — Sandrini — Sanna -— Sansanélli — Sansone — Sarrocchi — Sa-velli — Sa vini— Schirone — Scialoja — Serena — Serpieri — Severini —- Siotto — Sipari — Solmi — Spezzotti — Spinelli Domenico — Spi-nelli Enrico — Starace — Suardo — Suvich.

Teruzzi — Tòfani —: Torre -Andrea — Torre Edoardo — Torrusio — Tosti di Val'minuta •— Trigona — Tròilo — Tullio — Tumedei — Tu-rati Augusto.

Ungaro. Vaccari — Valentini — Vassallo — Ven-

trella Almerigo — Viale — Vicini — Volpe Gioacchino.

Zaccaria — Zimolo.

Sono in congedo:

Abisso — Aldi-Mai. Bennati — Bisi. Ceci — Cerri. De Marsico. Gabbi — Gianotti — Gianturco. Lanzillo -— Lessona. Marzotto — Maury* — Milani Giovanni —

Muzzarini. Prunotto. Raggio — Riccardi. Ventrella Tommaso.

Sono ammalati:

Bassi — Bigliardi —- Blanc — Bono — Bu-ronzo.

Carnazza Carlo. D'Ayala. Guàccero. -Imberti. Lipani. Mariei — Mazzolini — Morelli Eugenio.

Assenti per ufficio pubblico:

Arnoni — Arrivabene Antonio. Bresciani Bruno — Broccardi. De Capitani d'Arzago — De Grecis — Di

Mirafiori-Guerrieri. Fabbrici.

Genovesi — Giarratana — Guidi-Buffarini. Lupi.-Moreno — Muscatello. Olivetti — Olivi — Olmo. Re David —• Restivo — Rosboch. Vacchelli.

Presenti e non votanti:

Ferrari. Lo Sardo. Srebrnic.

La seduta termina alle 18.15.

Ordine SA, giorno per la seduta di domani.

Alle ore 16.

1. Interrogazioni.

Discussione dei seguenti disegni dì legge :

2. Conversione in legge del Regio decreto 24 dicembre 1925, n. 2276, che dà esecuzione all'Accordo f ra l'Italia e l'Austria firmato in Roma il 13 dicembre 1924 per la regolazione amichevole 'di risarcimenti pendenti presso il tribunale arbitrale misto italo-austriaco. (717)

3. Conversione in legge del Regio decreto-legge 7 febbraio 1926, n. 158, concernente la espropriazione a favore del Regio demanio dello Stato delle sorgenti di proprietà privata del ba-cino idrologico di Montecatini. (727)

4. Conversione in legge del Regio decreto 4 febbraio 1926, n. 167, che stabilisce una tassa fìssa per i telegrammi per l'interno del Regno accettati dagli Uffici di Borsa.-(744)

5. Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 marzo 1926, n. 332, concernente la isti-tuzione presso la Cassa depositi e prestiti della Cassa di ammortamento dei debiti di guerra verso gli Stati Uniti d'America del Nord e la Gran Bretagna (emanato in virtù dell'arti-colo 3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926, n. 100, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 5 mar-zo 1926, n. 53, (791)

6. Conversione in legge del Regio decreto-legge 1° febbraio 1926, n. 250, concernente esen-zione dai dazi di importazione per i materiali da costruzione importati dall'estero ed impie-gati in case di abitazione. (793)

7. Conversione in legge del Regio decreto 5 aprile 1925, n. 516, che autorizza gli Istituti di credito fondiario e di credito agrario a con-

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Atti Parlamentan — 5898 — Camera dei Deputati

LEGISLATURA XXVII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 1 MAGGIO 1 9 2 6

cedere mutui ai Consorzi di bonifica, idraulici e di irrigazione con garanzia di delegazione sui contributi consorziali. (Approvato dal Se-nato) (798)

8. Conversione in legge del Regio decreto-legge 14 marzo 1926, n. 488, di istituzione di un Collegio di arbitri per la decisione delle ver-tenze tra lo Stato e gli enti anticipatori rela-tivamente ai danni di guerra (emanato in virtù dell'articolo 3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926,' n, 100 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 1926, n. 29). (815)

9. Conversione in legge del Regio decreto-legge 4 marzo 1926, n. 543, recante provvedi-menti a favore dei danneggiati dai terremoti dell'8 e del 18 gennaio 1926. (818)

10. Conversione in legge del Regio decreto 7 marzo 1926, n. 550, che autorizza l'assegna-zione straordinaria di lire 50,000,000 per l'ese-cuzione di opere di pubblica utilità nell'isola di Rodi, da stanziare nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri in dieci rate uguali in ciascuno degli esercizi fi-nanziari dal 1925-26 al 1934-35. (821)

11. Conversione in legg-e del Regio decreto 7 marzo 1926, n. 541, riflettente alcune ag-giunte alla tariffa dei dazi doganali da applicare alle merci di provenienza dalle nostre colonie. (828)

12. Conversione in legge del Regio decreto 12 febbraio .1926, n. 221, concernente il tratta-mento doganale delle merci importate dalla Sar-degna. (834)

13. Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 608, concernente dispo-sizioni per il conferimento d'ufficio delle esatto-rie delle imposte per il restante periodo del decennio 1923-32. (850)

14. Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 aprile 1926, n. 631, concernente prov-vedimenti relativi alle obbligazioni per lavori pubblici in Albania. (85.1)

15. Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su taluni capitoli degli stati di previsione della spesa delle varie amministra-

zioni, per l'esercizio finanziario 1925-26, varia-zioni allo stato di previsione dell'entrata per l'esercizio medesimo ed autorizzazione di spese varie. (855)

16. Conversione in legge del Regio decreto 3 aprile 1926, n. 643, concernente la soppres-sione definitiva degli esoneri doganali per i macchinari e i materiali importati in Italia. (864)

' 17. Conversione in legge del Regio decreto 11 aprile 1926, n. 867, che autorizza, a totale spesa dello Stato, la costruzione di un ponte sul-l'Ombrone a Torre Spadino e delle relative ram-pe d'accesso, sul tronco stradale Grosseto-Sta-zione Alberese, in provincia di Grosseto. (868)

18. Ordinamento edilizio del comune di Salò. (876)

19. Seguito della discussione del seguente di-segno di legge :

Stato di previsione della spesa del Mini-stero dei lavori pubblici per l'esercizio finan-ziario dal 1° luglio 1926 al 30 giugno 1927. (688 e 688-bis)

Discussione dei seguenti disegni di legge : 20. Stato di previsione della spesa del Mini-

stero dell'economia nazionale per l'esercizio fi-nanziario dal 1° luglio 1926 al 30 giugno 1927. (693 e 693-òis)

21. Stato di previsione della spesa del Mini-stero delle comunicazioni per l'esercizio finan-ziario dal 1° luglio 1926 al 30 giugno 1927. (689, 689.-bis e 689-ter)

22. Votazione a scrutinio segreto di quat-tordici disegni di legge.

Il Capó dell'Ufficio di Revisione e Stenografia

A W . C a r l o F i n z i .

Roma, 1926 — Tip. della Camera dei Deputati.