Tobias Dantzig Numero - ilsaggiatore.com · Traduzione di Liliana Ragusa Gilli Tobias Dantzig...

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Tobias Dantzig Numero Storia dell’idea che ha rivoluzionato il mondo Numero è un testo fondamentale della divulgazione mate- matica internazionale: una guida accessibile e chiara ai se- greti dei numeri, capace di farci viaggiare tra filosofia, storia e scienze alla conquista di un mondo perfettamente logico e inaspettatamente magico. Il Saggiatore lo ripropone oggi con la nuova curatela di Joseph Mazur e una prefazione ine- dita di Barry Mazur. Attraversando epoche e nazioni, il matematico Tobias Dantzig ci guida tra aneddoti e protagonisti geniali alla sco- perta di questa invenzione rivoluzionaria: dei tentativi prei- storici di quantificare l’esistente che cosa è sopravvissuto nel nostro linguaggio? Da dove è giunto il concetto di zero? Quando abbiamo smesso di cercare «l’ultimo numero» e ci siamo persi nella vertigine dell’infinito? Quando il numero è diventato una funzione? Sono i quesiti che si intrecciano in una narrazione dell’evoluzione umana, un racconto che procede per prove, tentativi ed errori, strade battute e vico- li ciechi, fulminanti intuizioni e delusioni, tenuto insieme dalle intelligenze dei grandi personaggi che hanno permes- so ad aritmetica e geometria di fare il salto dai misteriosi precursori alessandrini Pappo e Diofanto a Leopold Krone- cker e Henri Poincaré. € 26,00 | pp. 356 A cura di Joseph Mazur Con una prefazione di Barry Mazur Traduzione di Liliana Ragusa Gilli Tobias Dantzig (1884-1956) è stato un mate- matico di origine lettone. Allievo di Henri Poin- caré a Parigi, dopo essersi trasferito negli Stati Uniti ha insegnato alla Johns Hopkins Universi- ty, alla Columbia University e alla University of Maryland. Tra le sue opere ricordiamo Aspects of Science (1937), Henri Poincaré, Critic of Crisis (1954) e The Bequest of the Greeks (1955). In libreria dal 5 aprile

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Tobias DantzigNumeroStoria dell’idea che ha rivoluzionato il mondo

Numero è un testo fondamentale della divulgazione mate-matica internazionale: una guida accessibile e chiara ai se-greti dei numeri, capace di farci viaggiare tra filosofia, storia e scienze alla conquista di un mondo perfettamente logico e inaspettatamente magico. Il Saggiatore lo ripropone oggi con la nuova curatela di Joseph Mazur e una prefazione ine-dita di Barry Mazur.Attraversando epoche e nazioni, il matematico Tobias Dantzig ci guida tra aneddoti e protagonisti geniali alla sco-perta di questa invenzione rivoluzionaria: dei tentativi prei-storici di quantificare l’esistente che cosa è sopravvissuto nel nostro linguaggio? Da dove è giunto il concetto di zero? Quando abbiamo smesso di cercare «l’ultimo numero» e ci siamo persi nella vertigine dell’infinito? Quando il numero è diventato una funzione? Sono i quesiti che si intrecciano in una narrazione dell’evoluzione umana, un racconto che procede per prove, tentativi ed errori, strade battute e vico-li ciechi, fulminanti intuizioni e delusioni, tenuto insieme dalle intelligenze dei grandi personaggi che hanno permes-so ad aritmetica e geometria di fare il salto dai misteriosi precursori alessandrini Pappo e Diofanto a Leopold Krone-cker e Henri Poincaré.

€ 26,00 | pp. 356

A cura di Joseph Mazur Con una prefazione di Barry Mazur Traduzione di Liliana Ragusa Gilli

Tobias Dantzig (1884-1956) è stato un mate-matico di origine lettone. Allievo di Henri Poin-caré a Parigi, dopo essersi trasferito negli Stati Uniti ha insegnato alla Johns Hopkins Universi-ty, alla Columbia University e alla University of Maryland. Tra le sue opere ricordiamo Aspects of Science (1937), Henri Poincaré, Critic of Crisis (1954) e The Bequest of the Greeks (1955).

In libreria dal 5 aprile

Carlo BordoniIl paradosso di IcaroOvvero la necessità della disobbedienza

L’uomo è la più superba delle creature. La necessità di sod-disfare i propri bisogni e la sete di conoscenza lo hanno in-dotto a sperimentare, spostare il limite sempre più in là. È diventato un meccanismo abituale, a tratti perverso: com-petere con gli dèi, sottomettere gli animali, dominare la na-tura, sconfiggere la morte. Questa è la hybris, il tragico er-rore di Icaro, alla quale per Carlo Bordoni va ricondotta la crisi del nostro tempo, che sacrifica i valori al dio dell’ecces-so e profetizza un nuovo declino dell’Occidente, che igno-ra deliberatamente il futuro per vivere un eterno presente dominato dalla voracità del benessere e dall'indifferenza. Ma, paradossalmente, grazie alla hybris possiamo nutri-re speranze per il futuro: avere la spinta a superare i limiti significa saper deviare dal percorso già tracciato e trovare una nuova via, riappropriandosi del potere di determinare il proprio futuro. Essere disobbedienti significa essere crea-tivi. Essere Icaro significa volare alto, quasi fino al sole.

€ 21,00 | pp. 366

Carlo Bordoni, sociologo dei processi culturali, ha insegnato all’Università degli Studi di Firen-ze e all’Orientale di Napoli. Collabora con il Cor-riere della Sera e le riviste Social Europe Journal e Prometeo. Tra i suoi libri ricordiamo Società di-gitali (Liguori, 2007), L’identità perduta (Liguori, 2010), Stato di paura (Castelvecchi, 2016) e, con Zygmunt Bauman, Stato di crisi (Einaudi, 2015). Per il Saggiatore è uscito Fine del mondo liquido (2017).

In libreria dal 5 aprile

Yoko OgawaL'isola dei senza memoriaAll’inizio è una fitta nella carne, senza dolore. L’esitazione di un momento, un sussulto, la sensazione di aver smarrito qualcosa: un istante e l’impressione subito svanisce. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, su un’isola senza nome tut-to scompare. È dimenticato il profumo delle rose, il suono del carillon, il proprio mestiere, la funzione di un braccio. Strappati via di colpo dalla mente e avvolti dall’indifferenza, gli oggetti vengono consegnati alla Polizia Segreta, il gran-de potere che vigila sull’oblio imposto agli abitanti dell’isola e perseguita chi, per cause misteriose, continua a ricorda-re. Una giovane scrittrice offre un rifugio al suo editore, lo ama in una clandestinità claustrofobica. Dati al rogo tutti i romanzi, i due amanti tentano di esorcizzare le sparizioni nel racconto, di renderle pericolosamente presenti e vitali, istigando la caccia delle sentinelle.Nell’Isola dei senza memoria di Yoko Ogawa, la dimenti-canza si fa regime totalitario, sistema di sorveglianza che ri-chiama la brutalità esercitata dal Grande Fratello di Orwell. Una fiaba allegorica e oscura, terribilmente reale, sul potere della memoria e la devastazione generata dalla sua perdita. In uno scenario in cui il progresso è sparizione e svuota-mento, Yoko Ogawa scrive il libro nero di un mondo che assomiglia profeticamente al nostro possibile futuro.

€ 21,00 | pp. 224

Traduzione di Laura Testaverde

Yoko Ogawa è una delle più importanti scrit-trici giapponesi. Il Saggiatore ha pubblicato La Casa della luce (2006), La formula del professo-re (2008), Hotel Iris (2009), Profumo di ghiaccio (2009), Vendetta (2014) e Nuotare con un elefan-te tenendo in braccio un gatto (2015).

In libreria dal 12 aprile

Davide OrecchioCittà distrutteSei biografie infedeli

Città distrutte, romanzo d’esordio di Davide Orecchio che il Saggiatore presenta in una nuova edizione con la postfa-zione di Goffredo Fofi, è la vera storia di sei vite totalmente inventate. In una geografia precipitata e annebbiata tra realtà storica e sublimazione letteraria, che corre dall’Argentina al Molise, dalla Russia al Vaticano, sei biografie immaginarie portano in controluce una dimensione parallela che ha per mistifi-cato scenario il secolo breve.Ogni esistenza umana è una città. E ogni città è costruita per essere distrutta. Esistenze spettralmente carnali costi-tuite da memorie, documenti e lasciti altrui. Testimonianze tradite e attribuite a voci diverse da quelle che le hanno pro-nunciate, a rivelazione della casualità con cui ogni uomo iscrive la propria parabola nella storia. Storie che potevano essere altrimenti, in infiniti modi, o non essere affatto. Ciò che accomuna verità e finzione è però un filo sottile: en-trambe, come le città, esistono solo per essere distrutte.

DALLA POSTFAZIONE DI GOFFREDO FOFI

Con Città distrutte, Davide Orecchio si è affermato come uno dei più interessanti e attuali degli scrittori italiani, di questo tempo e proprio di questo tempo, e come uno dei più esigenti e dei più intriganti. E certamente non tradirà le no-stre aspettative, i nostri bisogni.

€ 20,00 | pp. 240

Postfazione di Goffredo Fofi

Davide Orecchio è nato l’anno dello sbarco sul-la Luna a Roma, dove vive e lavora. Ha pubblica-to Stati di grazia (il Saggiatore, 2014) e Mio pa-dre la rivoluzione (minimum fax, 2017). Con Città distrutte. Sei biografie infedeli ha vinto i premi Mondello e SuperMondello ed è stato finalista al Premio Napoli e al Premio Volponi.

In libreria dal 12 aprile

Maurice BlanchotLo spazio letterarioApparso nel 1955, Lo spazio letterario ha fatto del suo au-tore, Maurice Blanchot, una punta di diamante nella critica letteraria del Novecento e una figura di riferimento per in-tellettuali come Barthes, Foucault, Lacan e Derrida. Saggio di lapidaria verticalità filosofica, si interroga sul si-gnificato dell’opera, sull’identità dello scrittore, sull’ispira-zione poetica; il fascino dello Spazio letterario non manca, ancora oggi, di spalancare la riflessione sulla scrittura, sul difficile ruolo di chi si trova costretto a duellare con l’im-possibilità della parola, a spingersi in quell’esperienza che è incessante ricerca e mai approdo. Cancellato l’autore, desti-tuito il lettore, a restare è il silenzio dell’opera.

DAL LIBRO

L’opera è il cerchio puro in cui, mentre scrive, l’autore si espo-ne pericolosamente alla pressione che esige che egli scriva, ma anche se ne difende. Di qui – almeno per un verso – la gioia prodigiosa, immensa, che è quella di una liberazione, come dice Goethe, di un faccia a faccia con l’onnipotenza so-litaria dell’incanto, di fronte a cui si è rimasti in piedi, senza tradirlo e senza fuggire, ma anche senza rinunciare alla pro-pria prerogativa. Liberazione, che, è vero, sarà consistita nel rinchiudersi fuori di sé.

€ 29,00 | pp. 256

Traduzione di Fulvia Ardenghi Postfazione di Stefano Agosti

Maurice Blanchot (1907-2003) è stato roman-ziere, critico letterario e filosofo. Tra i suoi saggi più importanti si ricordano Lautréamont e Sade (SE, 2003), La follia del giorno (Filema, 2006), La conversazione infinita (Einaudi, 2015) e La scrit-tura del disastro (SE, 1990).

In libreria dal 12 aprile

László DarvasiMattina d’inverno con cadavereMattina d’inverno con cadavere è l’opera con cui László Dar-vasi si presenta in Italia: racconti legati da fili invisibili ma tenacissimi, in cui il realismo magico kafkiano rinasce sotto la stella polare della putredine esistenziale del quotidiano.Una donna regala a un uomo un orologio. È fermo ma, gli dice, tra non molto ricomincerà a funzionare. Poi lo prega di tagliare un albero in giardino. Lui non vuole. Una sera l’uomo trova che un ramo di quell’albero regge il peso della donna impiccata. L’orologio ricomincia a funzionare.Un vecchio cade e rimane paralizzato. Il figlio lo vende al mercato. Il vecchio paralitico viene comprato da un uomo d’affari che lo usa per raccogliere elemosine. Il vecchio pa-ralitico viene rubato da due artisti, esibito a teatro, in tele-visione, poi finisce in carcere per omicidio. Un omicida lo protegge, poi lo uccide.Un padre chiama la figlia dea dai boccoli dorati, poi scopre che fa l’attrice porno, ne diventa spettatore. Il padre non smet-te di leggere alla figlia le fiabe la domenica. La figlia se ne va, il padre non smette di apparecchiare per lei la domenica.Nel cosmo di Darvasi nessuno è innocente e tutti sono in-servibili, tutto è inutile. Tutti sono violenti, vogliono ucci-dere l’altro, e quanto più l’altro è simile a sé tanto più lo si vuole uccidere. Sullo sfondo, la volta celeste rimane indiffe-rente. L’avresti detto, quando sei nato, che tutta la vita non sarebbe stata altro che sopportazione e sopravvivenza?

€ 20,00 | pp. 244

Traduzione di Dóra Várnai

László Darvasi è un poeta, romanziere e gior-nalista ungherese. Scrive per la rivista Élét es Iro-dalom («Vita e letteratura») e ha avuto svariati riconoscimenti, tra cui il premio Sándor Márai nel 2008.

In libreria dal 19 aprile