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Titolo 12 Provincia di Bologna SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TRASPORTI DIRETTIVE E INDIRIZZI PER L’ACCESSIBILITA’ DEL TERRITORIO

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Titolo 12

Provincia di BolognaSETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TRASPORTI

DIRETTIVE E INDIRIZZI PERL’ACCESSIBILITA’ DEL TERRITORIO

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PTCP

TEMI ED INDIRIZZI GENERALI

- Obiettivi generali e specifici del PTCP (art.12.1)

- Componenti del sistema mobilità (art.12.2)

- Trasporto collettivo (art.12.4)

- Nodi di scambio intermodale (12.5)

- Mobilità non motorizzata (art.12.6)

CONTENUTI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE

- Applicazione negli strumenti di piano (art.12.1)

- Definizione dei Piani di settore e degli strumenti urbanistici (art.12.3)

- Contenuti in tema di mobilità nei PSC (art.12.12)

- Mobilità non motorizzata nei PSC e PGTU (art.12.6)

- Ulteriori contenuti per la sostenibilità del sistema Mobilità (art.12.7)

- Introduzione nei PSC dei corridoi infrastrutturali (art.12.9)

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TEMI

GENERALI

Art.12.1 Obiettivi del PTCP riguardo al sistema della mobilità e direttive alla pianificazione di settore

1.1.-- INDIRIZZO (Obiettivi generali di sostenibilità)INDIRIZZO (Obiettivi generali di sostenibilità)

2.- INDIRIZZO (Obiettivi specifici di sostenibilità)

Ridurre l’incidentalità ed aumentare la sicurezza della mobilità per tutti gli utenti (utenze deboli)

Ridurre le cause di mobilità, in particolare per quanto riguarda gli spostamenti casa-lavoro. (mobility management)

Sviluppare le modalità di spostamento a piedi e in bicicletta

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TEMI

GENERALI

Art.12.1 Obiettivi del PTCP riguardo al sistema della mobilità e direttive alla pianificazione di settore

3.- INDIRIZZO (Obiettivo generale del PTCP è il miglioramento dell’accessibilità del territorio bolognese rispetto alla rete regionale, nazionale ed europea)

Ottimizzazione dell’accessibilità dei poli funzionali, con particolare riferimento a quelli che intrattengono maggiori relazioni extralocali

Riorganizzazione del sistema autostradale e tangenziale bolognese e completamento della “grande rete” viaria regionale e della rete regionale di base come definite dal PRIT

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TEMI

GENERALIArt.12.1 Obiettivi del PTCP riguardo al sistema della mobilità e direttive alla pianificazione di settore

4.- INDIRIZZO (Obiettivo generale del PTCP è il miglioramento dell’accessibilità interna al territorio bolognese)

Aumento dell’accessibilità dei servizi, di base e sovracomunali

Sviluppo dei servizi sulla rete ferroviaria

Recupero del deficit infrastrutturale dell’area urbana bolognese in materia di infrastrutture per il trasporto urbano collettivo ad alta capacità ed efficienza

Creazione di condizioni più favorevoli alla mobilità non motorizzata (pedoni e biciclette)

Sviluppo dell’intermodalità con con riferimento alla minimizzazione dei tempi di spostamento complessivi e all’integrazione tariffaria

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TEMI

GENERALIArt.12.2 Componenti del Sistema Mobilità

1.- INDIRIZZO (componenti del sistema mobilità riconosciuti dal PTCP)

La rete ferroviaria

La rete stradale di rilievo nazionale, regionale, provinciale ed intercomunale (vedremo in seguito la Gerarchia stradale art. 12.8)

La rete del trasporto collettivo urbano ad alta capacità in sede propria o protetta

L’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi

I servizi di trasporto ferroviario nazionali regionali e metropolitani

Il sistema dei servizi di trasporto collettivo urbano ed extraurbano in sede propria o protetta ed in sede stradale promiscua

La rete dei principali percorsi ciclabili extraurbani intercomunali

I principali nodi di scambio intermodali tra le reti e i servizi di cui sopra, come specificati nel successivo art. 12.5

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TEMI

GENERALIArt.12.4 Trasporto collettivo locale

1.- DIRETTIVA (SFM)

Il PTCP Individua il sistema portante del trasporto collettivo nel Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), integrato con il Servizio Ferroviario Regionale (SFR) e, nell’area Urbana centrale, con un servizio di trasporto collettivo urbano ad alta capacità denominato “tram-metrò”

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Art.12.5 Direttive e indirizzi riguardo ai nodi di scambio intermodale

TEMI

GENERALI

1.- DIRETTIVA (nodi di scambio)

I nodi di scambio intermodale svolgono un ruolo essenziale nell’assicurare la continuità e l’efficienza nella mobilità delle persone e delle merci, l’uso equilibrato ed efficace delle diverse reti e servizi, ciascuno secondo le proprie potenzialità, la riduzione dei tempi e dei costi della mobilità e il suo impatto ambientale.

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Art.12.5 Direttive e indirizzi riguardo ai nodi di scambio intermodale

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2.- DIRETTIVA E’ riconosciuta una valenza territoriale nell’ambito del PTCP ai seguenti nodi di interscambio della mobilità delle persone:

la Stazione di Bologna Centrale, nodo centrale di interscambio dei servizi ferroviari nazionali e regionali, del Servizio Ferroviario Metropolitano, del trasporto collettivo urbano in sede propria e di quello in sede promiscua e della mobilità individuale;

l’aeroporto G. Marconi, scalo regionale di interesse nazionale e internazionale, e le sue attrezzature per lo scambio con il SFM (fermata “Aeroporto”), con il trasporto collettivo urbano e con la rete stradale regionale e locale;

le stazioni e fermate esistenti e previste del Servizio Ferroviario Metropolitano e del Servizio Ferroviario Regionale;

e ai seguenti nodi di interscambio della mobilità delle merci:

l’interporto di Bologna, interporto nazionale di primo livello;

il Centro Agro-Alimentare di Bologna (CAAB);

lo scalo merci dell’aeroporto G. Marconi;

lo scalo merci di Bologna - S. Donato;

lo scalo merci di Imola.

TEMI

GENERALI

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INDIRIZZI

DI PIANO

Art.12.1 Obiettivi del PTCP riguardo al sistema della mobilità e direttive alla pianificazione di settore

5.- DIRETTIVA (applicazione negli strumenti di Piano)

I piani di settore, provinciali, intercomunali, e comunali, aventi per oggetto la mobilità, sono tenuti ad assumere, sviluppare e specificare gli obiettivi specifici definiti negli indirizzi e contribuire a perseguirli

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Art.12.3 Piani di settore e strumenti urbanistici comunali1.- DIRETTIVA (Piani Provinciali)

La Provincia elabora:

il Piano della Mobilità provinciale ai sensi della L.R. 30 del 2/10/1998 e successive modificazioni e integrazioni;

il Piano dei Trasporti del Bacino provinciale, ai sensi della L.R. 30 del 2/10/1998 e successive modificazioni e integrazioni;

il Piano della viabilità extraurbana ai sensi del D.Lgs. 30/04/1992 n.285 art.36 comma 3.

6.- DIRETTIVA

I Comuni recepiscono nei propri PSC e POC le previsioni di pianificazione sovraordinata (art.A5 L.R. 20/2000) in merito alle reti infrastrutturali ed ai servizi per la mobilità definendo:

- servizi di trasporto in sede propria- Parcheggi di interscambio- Mobilità ciclo-pedonale- Caratteristiche e prestazioni delle infrastrutture

INDIRIZZI

DI PIANO

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Art.12.12 Contenuti necessari degli atti di pianificazione urbanistica comunale in materia di mobilità

INDIRIZZI

DI PIANO

2.- DIRETTIVA (elementi conoscitivi e di valutazione)

I Comuni tenuti a dotarsi di PGTU ( come contenuto art.12.3 punto 4) devono presentare nel PSC:

a) Quadro conoscitivo dello stato di fatto

b) Elementi di piano desumibili dalla pianificazione sovraordinata

c) Elementi di progetto

d) Elementi di valutazione della sostenibilità

3.- DIRETTIVA (elementi conoscitivi e di valutazione)

I Comuni non tenuti a dotarsi di PGTU (art.12.3 punto 4) devono presentare nel PSC:

a) Sintetica descrizione dello stato di fatto

b) Lettura degli elementi di piano desumibili dalla pianificazione sovraordinata

c) Esplicitazione degli elementi di progetto

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Art.12.12 Contenuti necessari degli atti di pianificazione urbanistica comunale in materia di mobilità

INDIRIZZI

DI PIANO

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1.- DIRETTIVA (elaborazioni PSC)

In fase di elaborazioni di PSC o di varianti che possano introdurre incrementi alla domanda di mobilità i Comuni devono esprimere valutazioni circa la sostenibilità delle previsioni rispetto alla capacità delle infrastrutture e dei servizi per la mobilità.

Se la situazione preesistente è lontana da prestazioni soddisfacenti gli effetti delle scelte devono essere valutati in maniera comparativa (ex-ante ed ex-post) al fine di garantire il miglioramento o il non peggioramento della situazione

Se la sostenibilità e funzionalità delle previsioni dipendono dalla realizzazione e/o potenziamento di determinate infrastrutture gli strumenti urbanistici, sia quelli generali che quelli attuativi, devono contenere espliciti vincoli di precedenza o contestualità temporale nella realizzazione delle infrastrutture.

Gli strumenti devono inoltre contenere la definizione di forme di contributo da parte dei soggetti attuatori per la realizzazione delle infrastrutture

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INDIRIZZI

DI PIANOArt.12.6 Disposizioni per agevolare la mobilità non motorizzata

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2.- DIRETTIVA

Nella Tav.4 del PTCP vengono individuati i principali percorsi ciclabili di rilievo intercomunale, essi dovranno essere recepiti all’interno degli strumenti urbanistici comunali, i quali dovranno integrarli con itinerari necessari al completamento della rete extraurbana

3.- DIRETTIVA

In maniera specifica per i comuni di pianura e di fondovalle è necessario definire all’interno dei propri strumenti urbanistici la rete dei percorsi ciclabili e pedonali urbani che colleghino:

- stazioni e fermate SFM

- servizi urbani di base

- parchi urbani e servizi sportivi

- aree con molti addetti

4.- INDIRIZZO

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INDIRIZZI

DI PIANOArt.12.6 Disposizioni per agevolare la mobilità non motorizzata

1.- INDIRIZZO

Anche all’interno dei PGTU si devono prevedere prioritariamente interventi atti ad aumentare la sicurezza della circolazione ciclo-pedonale.

- progettazione di incroci sicuri e percorsi riservati

- rimozione di punti di probabile conflitto con altre modalità di trasporto

- la formazione di isole pedonali e di zone a traffico limitato

- l’attuazione di misure di moderazione della velocità e dell’intensità del traffico motorizzato

- l’illuminazione delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali

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INDIRIZZI

DI PIANOArt.12.6 Disposizioni per agevolare la mobilità non motorizzata

6.- DIRETTIVA

Il PTCP considera obbligatori per l’approvazione dei Piani urbanistici attuativi i seguenti requisiti:

Continuità, sicurezza e comodità dei percorsi pedonali e la minimizzazione delle interferenze fra questi e i percorsi carrabili

Nei centri urbani di pianura o di fondovalle, anche la previsione di adeguati percorsi ciclabili protetti e collegati con la rete di percorsi ciclabili preesistenti, e la previsione di adeguati parcheggi per biciclette

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Art.12.7 Ulteriori disposizioni ed indirizzi per il soddisfacimento dell’obiettivo di sostenibilità del sistema mobilità

INDIRIZZI

DI PIANO

1.- INDIRIZZO

Ai Comuni si chiede ulteriormente nel perseguire questi obiettivi di sostenibilità della mobilità ed ambientali di orientare i propri PSC e Piani di settore secondo i seguenti indirizzi:

Intervenire sulla domanda di mobilità sistematica (es. scuolabus)

Promuovere l’utilizzo del trasporto collettivo

Sviluppare politiche di “mobility management”

Regolare in modo più flessibile le attività urbane in particolare gli orari di scarico e carico delle merci

Rafforzare i controlli per assicurare il rispetto dei limiti di velocità

Promuovere in generale una moderazione nell’uso del mezzo privato in modo individuale.

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Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

DIRETTIVA – 1

Il PTCP individua nella Tavola 4 l’assetto strategico di lungo periodo

Rango funzionale

a) Rete autostradale (A1-A13-A14 raccordate dal passante nord)

b) “Grande Rete” Viabilità di interesse regionale/nazionale

c) Rete di base di interesse regionale (PRIT ‘rete di base provinciale’)

d) Viabilità extraurbana secondaria di rilievo provinciale

e) Viabilità extraurbana secondaria di rilievo intercomunale

DIRETTIVA – 2

Le altre strade non individuate nella Tavola 4 sono da considerare di rilievo comunale (fermo restando la proprietà amministrativa)

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“Rete autostradale”Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

Autostrade A1-A13-A14 raccordate dal passante autostradale nord in variante alla A14

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

Tangenziale di Bologna, comprensiva dei tratti da liberalizzare delle attuali autostrade A13 e A14

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

‘Pedemontana’ Bologna - Vignola

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

Collegamento ‘Pedemontana’ – casello autostradale di Crespellano – S. Giovanni in Persiceto

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

‘Trasversale di Pianura’ da S. Giovanni in Persiceto a Medicina

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria‘Nuova S. Carlo’ dal casello autostradale di Castel S. Pietro alla

‘Trasversale di Pianura’

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

‘Lungosavena’ dalla Tangenziale alla ‘Trasversale di Pianura’

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“Grande Rete”

Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

SP 4 ‘Nuova Galliera’ dalla Tangenziale alla ‘Trasversale di Pianura’

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“Grande Rete”Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

‘Nuova Via Emilia’ dalla Tangenziale diBologna a Imola (complanare)

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Art.12.8 Gerarchia della rete viaria

DIRETTIVA – 4

La gerarchia viaria ha Efficacia relativamente a:

- Standard di riferimento progettazione

- Fasce di rispetto stradali (art 12.9)

- Criteri di Priorità nella programmazione interventi (art. 12.10)

DIRETTIVA – 5

L’Assetto strategico ha valore:

- vincolante rango funzionale

- indicativo tracciato (posizionamento ed andamento planimetrico)

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Art.12.9 Disposizioni in materia di standarddi riferimento e di fasce di rispetto stradale

Indica quali previsioni debbano inserire i Comuni nei propri strumenti urbanistici in tema di previsioni viarie rispetto a:

- FASCE DI RISPETTO STRADALE:

Striscia di terreno, esterna al confine stradale, sulla quale esistono vincoli alla realizzazione, da parte dei proprietari del terreno, di costruzioni, recinzioni, piantagioni, depositi e simili. (D.Lgs. 285/1992 art.3)

- CORRIDOI DI SALVAGUARDIA INFRASTRUTTURALE:

Aree da destinare alla possibile realizzazione di nuove strade

- STANDARD DI RIFERIMENTO PROGETTUALE:

Caratteristiche fisiche e funzionali minime delle infrastrutture da realizzare

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Art.12.9 Disposizioni in materia di standard di riferimento e di fasce di rispetto stradale

Fasce di rispetto stradale:

Deve essere introdotta nei PSC per le strade da potenziare in sede o realizzare ex novo, fuori dai centri urbani, qualora sia stato approvato un PROGETTO PRELIMINARE

40 metriViabilità extraurbana secondaria provinciale

Fasce di rispetto Stradale

GERARCHIA DELLA RETE VIARIA (PTCP)

30 metriViabilità extraurbana secondaria intercomunale

50 metriRete di base

60 metriGrande Rete

80 metriRete autostradale

Fasce di rispetto Stradale

CODICE DELLA STRADA(D.Lgs. 285/1992)

10 metriStrade locali

20 metriStrade extraurbane secondarie

30 metriStrade extraurbane principali

60 metriAutostrade

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Art.12.9 Disposizioni in materia di standard di riferimento e di fasce di rispetto stradale

Corridoio di salvaguardia infrastrutturale:

Devono essere introdotti nei PSC quando si preveda la realizzazione di un’infrastruttura viaria per cui non sia stato approvato un progetto.

Non si configura come vincolo di inedificabilità assoluta ma permette di prescrivere particolari limitazioni o condizioni agli interventi edilizi ammissibili

Vanno considerati come porzioni di territorio rurale non interessabili da previsioni di nuovi insediamenti urbani

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Come individuato Tav. 4Passante Nord

Corridoi di salvaguardia Corridoi di salvaguardia infrastrutturaleinfrastrutturale

GERARCHIA DELLA RETE VIARIA (PTCP)

100 metriViabilità extraurbana secondaria

120 metriRete di base

150 metriGrande Rete

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Art.12.9 Disposizioni in materia di standard di riferimento e di fasce di rispetto stradale

Standard di riferimento progettuale: è lo standard minimo nella progettazione

Standard inferiori per:

vincoli fisici ed ambientali

insediamenti preesistenti

Standard superiori per:

traffico previsione

C1 - 1 corsia per senso di marcia (10,5m)Viabilità extraurbana

secondaria provinciale

Standard di riferimento progettualeGERARCHIA DELLA RETE VIARIA (PTCP)

C1- 1 corsia per senso di marcia (10,5m)

Rete di base

B – 2 corsie per senso di marcia con spartitraffico (22 m)

Grande Rete

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Art.12.11 Disposizioni per l’inserimento ambientale e la mitigazione degli impatti delle strade extraurbane

Fasce di ambientazione: integra le norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade (D.M. 5/11/2001) e le norme del PRIT

Sono quelle aree, adiacenti alla carreggiata, interne e/o esterne alla sede stradale adibite alle seguenti funzioni:

- Inserimento opere di mitigazione e/o compensazione

- Inserimento paesaggistico dell’opera

- Incremento delle dotazioni ecologiche del territorio

2.- DIRETTIVA

Le fasce di ambientazione devono essere comprese nella:

progettazione, finanziamento ed appalto di una infrastruttura viaria

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Art.12.11 Disposizioni per l’inserimento ambientale e la mitigazione degli impatti delle strade extraurbane

5.- INDIRIZZO (larghezze medie fasce di ambientazione)

20 metriViabilità extraurbana secondaria

Come individuato nella tav.3 del PTCP

Tangenziale di Bologna

Fasce di ambientazioneGERARCHIA DELLA RETE VIARIA (PTCP)

30 metriRete di base

30 metriGrande Rete

50 metriRete autostradale

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Art.12.10 Criteri di priorità nella programmazione degli interventi sulla rete stradale

1 - DIRETTIVA

Al fine ottimizzare gli investimenti la Provincia definisce una graduatoria di priorità sugli interventi infrastrutturali

a) Grado di strategicità dell’opera nel sistema viario provinciale (VEDI 12.8)

b) Il rapporto tra il costo di realizzazione ed il beneficio economico

c) Sostenibilità dell’opera e benefici ambientali

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Art.12.10 Criteri di priorità nella programmazione degli interventi sulla rete stradale

c) Sostenibilità dell’opera e benefici ambientali

Non competizione con la rete del trasporto collettivo su ferro

Consumo di suolo

Interferenze con zone sensibili o vulnerabili del territorio

Entità della popolazione esposta

Riduzione delle percorrenze

Rifunzionalizzazione della sede stradale “sostituita”

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Art.12.10 Criteri di priorità nella programmazione degli interventi sulla rete stradale

4.- DIRETTIVA

La realizzazione di varianti ex novo di strade attraversanti centri abitati deve essere accompagnata da interventi di riorganizzazione funzionale e fisica della sede stradale declassata; in modo da privilegiare:

-la mobilità locale

-Il trasporto pubblico

-La circolazione ciclo-pedonale

-La sosta

-L’animazione urbana

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