TINTURA / TESSUTI dizionario · 2016. 6. 6. · TINTURA IN CAPO Il procedimento di tintura viene...

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ACRILICO La stoffa acrilica è una fibra lavorata dall’aspetto morbido simile alla lana e dalla finitura irregolare. È ampiamente usata in maglieria poi- ché ha l’aspetto confortevole della lana. L’acrilico è apprezzato per molte ragioni: tiene caldo, è piuttosto soffice, tiene bene il colore, è resistente alle macchie e alle pieghe e non provoca prurito. Queste qualità lo rendono un ottimo sostituto per la lana. ALPACA Lana ottenuta dal pelo di un animale originario dell’America del Sud che vaga sui pendii delle montagne di Ecuador, Perù, Bolivia e Cile. Il vello di alpaca è simile alla lana o al mohair, ma è più morbido, se- toso e caldo. Poiché la lana di alpaca cresce più lentamente spesso è più costosa ed esclusiva. Tuttavia i capi realizzati in questo tessu- to sono più resistenti e confortevoli. LANA D’ANGORA Una delle fibre di pelliccia più belle si ottiene dal pelo del coniglio di razza Angora. Sebbene i nomi siano simili, la lana d’angora si distingue dal mohair (o fibra d’angora), che si ottiene invece dalla capra d’Angora. La lana d’angora si mischia di solito alla lana per ottenere un filato elastico e confortevole. Un capo in tessuto misto angora è perfetto quando fa freddo. TRAFORATO Tessuto noto per la sua leggerezza, le proprietà ventilanti e, cosa più importante, per la variazione di spessore in alcune zone che crea fori nella fittezza della stoffa. Queste zone di minor spessore formano disegni geometrici, strisce e reticolati che si ottengono scegliendo l’armatura idonea. Questo effetto può essere ottenuto bruciando zone scelte del capo per creare i fori desiderati, oppure per perforazione. Può essere realizzato in cotone, seta o lana. TINTURA / TESSUTI dizionario VELLUTO A COSTINE Tipo di velluto a coste molto sottili. Questo tessuto è spesso più morbido e leggero del tessuto a coste normale. Molto morbido e confortevole, spesso disponibile nella versione elasticizzata. FILATO MISTO Un tessuto o filato misto è costituito da più di una fibra. Per otte- nere questo filato vengono impiegate due o più fibre diverse. I filati misti vengono spesso utilizzati per creare un tessuto più con- fortevole e morbido. Un buon esempio è quello del misto cotone e lana: mischiare il cotone con la lana rende il tessuto non eccessiva- mente caldo e più morbido sulla pelle. BOUCLÉ Questo termine deriva dal francese “boucler” che letteralmente significa “arricciare” e descrive perfettamente il filato bouclé, com- posto da tanti anellini. I nodi e gli anelli sulla superficie donano alla stoffa una mano morbida e spugnosa. I tessuti bouclé vengono spesso usati per sciarpe, giacche e cappotti per un look classico e raffinato. CHAMBRAY Lo chambray (in italiano anche batista) in origine era un panno di lino ad armatura a tela prodotto nella cittadina francese di Cambrai o nei suoi pressi. Si tratta di una stoffa di cotone leggero con un rapporto di armatura 1x1, spesso realizzata con fili bianchi e blu. Il tessuto finale è molto soffice, sottile e liscio e viene usato principal- mente per camicie, abiti e pantaloncini da spiaggia. CINIGLIA Termine che deriva dal francese “chenille”, che significa “bruco”. I bruchi sono lunghi qualche centimetro e sono ricoperti di peli corti che gli danno un aspetto peloso. Da qui il nome della ciniglia. È un filato abbastanza spesso, morbido e peloso e la sua lunghezza ricorda proprio quella del bruco. La ciniglia viene prodotta innanzi- tutto intrecciando strettamente due trefoli di filo sottile che costitu- iscono l’anima del filato. Lunghezze ridotte di stoffa vengono quindi avvolte intorno all’anima del filato. In base al tipo di tessuto e alla tonalità di colore, anche non iridescenti, usati per crearla, la ciniglia può comunque presentare un aspetto piacevolmente cangiante. Tessuti come il mohair e la lana sono chiamati in base al tipo di fibra 1.1 alpaca 1.2 chambray

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Page 1: TINTURA / TESSUTI dizionario · 2016. 6. 6. · TINTURA IN CAPO Il procedimento di tintura viene eseguito sul capo finito. La tintura in filo, al contrario, viene eseguita prima della

ACRILICO La stoffa acrilica è una fibra lavorata dall’aspetto morbido simile alla lana e dalla finitura irregolare. È ampiamente usata in maglieria poi-ché ha l’aspetto confortevole della lana. L’acrilico è apprezzato per molte ragioni: tiene caldo, è piuttosto soffice, tiene bene il colore, è resistente alle macchie e alle pieghe e non provoca prurito. Queste qualità lo rendono un ottimo sostituto per la lana.

ALPACA Lana ottenuta dal pelo di un animale originario dell’America del Sud che vaga sui pendii delle montagne di Ecuador, Perù, Bolivia e Cile. Il vello di alpaca è simile alla lana o al mohair, ma è più morbido, se-toso e caldo. Poiché la lana di alpaca cresce più lentamente spesso è più costosa ed esclusiva. Tuttavia i capi realizzati in questo tessu-to sono più resistenti e confortevoli.

LANA D’ANGORA Una delle fibre di pelliccia più belle si ottiene dal pelo del coniglio di razza Angora. Sebbene i nomi siano simili, la lana d’angora si distingue dal mohair (o fibra d’angora), che si ottiene invece dalla capra d’Angora. La lana d’angora si mischia di solito alla lana per ottenere un filato elastico e confortevole. Un capo in tessuto misto angora è perfetto quando fa freddo.

TRAFORATO Tessuto noto per la sua leggerezza, le proprietà ventilanti e, cosa più importante, per la variazione di spessore in alcune zone che crea fori nella fittezza della stoffa. Queste zone di minor spessore formano disegni geometrici, strisce e reticolati che si ottengono scegliendo l’armatura idonea. Questo effetto può essere ottenuto bruciando zone scelte del capo per creare i fori desiderati, oppure per perforazione. Può essere realizzato in cotone, seta o lana.

TINTURA / TESSUTI dizionario

VELLUTO A COSTINE Tipo di velluto a coste molto sottili. Questo tessuto è spesso più morbido e leggero del tessuto a coste normale. Molto morbido e confortevole, spesso disponibile nella versione elasticizzata.

FILATO MISTO Un tessuto o filato misto è costituito da più di una fibra. Per otte-nere questo filato vengono impiegate due o più fibre diverse. I filati misti vengono spesso utilizzati per creare un tessuto più con-fortevole e morbido. Un buon esempio è quello del misto cotone e lana: mischiare il cotone con la lana rende il tessuto non eccessiva-mente caldo e più morbido sulla pelle.

BOUCLÉ Questo termine deriva dal francese “boucler” che letteralmente significa “arricciare” e descrive perfettamente il filato bouclé, com-posto da tanti anellini. I nodi e gli anelli sulla superficie donano alla stoffa una mano morbida e spugnosa. I tessuti bouclé vengono spesso usati per sciarpe, giacche e cappotti per un look classico e raffinato.

CHAMBRAY Lo chambray (in italiano anche batista) in origine era un panno di lino ad armatura a tela prodotto nella cittadina francese di Cambrai

o nei suoi pressi. Si tratta di una stoffa di cotone leggero con un rapporto di armatura 1x1, spesso realizzata con fili bianchi e blu. Il tessuto finale è molto soffice, sottile e liscio e viene usato principal-mente per camicie, abiti e pantaloncini da spiaggia.

CINIGLIA Termine che deriva dal francese “chenille”, che significa “bruco”. I bruchi sono lunghi qualche centimetro e sono ricoperti di peli corti che gli danno un aspetto peloso. Da qui il nome della ciniglia. È un filato abbastanza spesso, morbido e peloso e la sua lunghezza ricorda proprio quella del bruco. La ciniglia viene prodotta innanzi-tutto intrecciando strettamente due trefoli di filo sottile che costitu-iscono l’anima del filato. Lunghezze ridotte di stoffa vengono quindi avvolte intorno all’anima del filato. In base al tipo di tessuto e alla tonalità di colore, anche non iridescenti, usati per crearla, la ciniglia può comunque presentare un aspetto piacevolmente cangiante. Tessuti come il mohair e la lana sono chiamati in base al tipo di fibra

1.1 alpaca

1.2 chambray

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da cui si ottengono. Questo tuttavia non è il caso della ciniglia. Il suo fattore distintivo è piuttosto il modo in cui viene realizzata.

TESSUTI RIVESTITI Tessuti rivestiti o impregnati con sostanze quali vernice, lacca, gom-ma o polimeri. Possono anche venire laminati in modo permanente per diventare materiali resistenti a vari tipi di sollecitazioni esterne. In questo modo il tessuto diventa resistente, repellente, isolante, capace di controllare la luce oppure cangiante.

FUSTAGNO Il canvas è un tessuto a base di cotone pesante creato in armatura tela. L’armatura stretta lo rende a prova di vento, impermeabile e inoltre trattiene molto bene il colore. Il canvas è classificato in base al suo peso (il numero 12 si riferisce a quello più leggero, mentre l’1 indica quello più pesante) ed è considerato il predecessore del moderno denim.

CASHMERE Lana lussuosa, setosa e di una leggerezza senza pari. Nonostante il fascino che ha sempre suscitato, le sue origini sono umili. Si tratta della lana ottenuta dalla capra del Kashmir. Le capre cachemire vengono allevate principalmente in Mongolia, ma anche in Iran, Tibet, India e Cina. Negli ultimi anni anche gli allevatori americani sono entrati sul mercato internazionale della produzione del cash-mere. Si dice che il suo utilizzo per gli scialli sia stato reso popolare da Napoleone, che ne regalò diciassette alla sua seconda moglie, l’imperatrice Eugenia. In anni più recenti cominciarono ad indossarlo le star della vecchia Hollywood, facendolo entrare nel cuore delle persone di tutto il mondo. I capi di cashmere tessuti devono essere lavati a secco mentre gli articoli lavorati a maglia possono essere lavati a mano.

CRÊPE (o CRESPO) È disponibile in due tipi: in crêpe de chine o crêpe di Canton. Si tratta di un tipo di seta morbido al tatto e dall’aspetto ondulato. L’altro tipo è invece associato alla Gran Bretagna piuttosto che alla Cina ed è duro e caratterizzato dall’aspetto increspato o mosso. Di solito viene tinto di nero. Nell’epoca Vittoriana era utilizzato per gli abiti da lutto e i veli delle monache. Il motivo ondulato della crepe morbida si ottiene attraverso la bollitura che segue l’armatura e dalla torsione inversa di due bobine di filo. La versione più morbida è in genere disponibile in diversi colori. Viene impiegato per le scia-rpe femminili ed altri accessori. In origine i francesi lo chiamarono corduroy “Cord Du Roi” che significa corda del re. Questo tessuto ricco e vellutato presenta, per il lungo, delle costine che vengono tagliate e rasate per rendere la superficie liscia e morbida.

COTONE Per le sue ottime caratteristiche, il cotone è uno dei tessuti mag-giormente utilizzati nella nostra collezione principale. Il cotone è una fibra naturale raccolta dalla pianta del cotone. È una delle più an-tiche fibre tessili coltivate dall’uomo, di cui si sono rinvenute tracce nei siti archeologici che risalgono a oltre 7000 anni fa. Il vantaggio principale del cotone è la lunga durata.

DENIM Tessuto di cotone robusto caratterizzato da un’armatura saia con un rapporto di 3x1. Tradizionalmente viene realizzato con filati tinti in indaco. Il denim è conosciuto già dal tardo XVIII secolo come il tessuto utilizzato per gli abiti da lavoro, ma in seguito è diventato popolare per l’abbigliamento casual. Questo tessuto versatile può essere stinto, lavato con pietre abrasive o con acidi, sovratinto e strappato per ottenere un’infinità di stili diversi.

FELPA Tipo di tessuto molto soffice usato per l’omonima maglia o per le tute da ginnastica. Soffice al tatto come un peluche, è estrema-mente piacevole da indossare.

FLANELLA Tessuto soffice e leggero generalmente in lana ma talvolta anche mischiato al cotone o alle fibre sintetiche. La flanella esiste sin dal diciassettesimo secolo, quando era un tessuto molto popolare nel Galles. il suo uso si diffuse poi in tutto il mondo dove ora è co-munemente utilizzato per realizzare capi caldi ma leggeri. In Nord America la flanella è spesso associata ai taglialegna, agli agricoltori e ai boscaioli. Ciò probabilmente è dovuto alla sua popolarità tra i lavoratori del ceto medio, che trascorrono molto tempo all’aper-to e indossano indumenti in flanella per mantenere il calore negli ambienti freddi. Nei primi anni ‘90 fu accettato nella cultura pop americana grazie allo sviluppo della musica grunge.

PILE Tessuto nappato, morbido e isolante ricavato da un tipo di poli-estere che si chiama polietilene tereftalato (PET) o da altre fibre sintetiche. Viene usato per la confezione di giacche, cappelli, felpe, pantaloni sportivi, felpe con cappuccio e abbigliamento outdoor ad alte prestazioni, o come alternativa vegana alla lana. Può essere ricavato parzialmente da bottiglie di plastica riciclata ed è molto leggero, morbido e facile da lavare.

1.3 cotone 1.4 tintura in capo

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TINTURA IN CAPO Il procedimento di tintura viene eseguito sul capo finito. La tintura in filo, al contrario, viene eseguita prima della tessitura del filato. Un modo per riconoscere se un capo è davvero tinto in capo è quello di guardare la fodera delle tasche e le etichette: dovrebbero essere dello stesso colore del tessuto! Gli indumenti tinti in capo si pre-re-stringono durante la tintura, hanno un aspetto leggermente usurato sulle cuciture e sono più morbidi al tatto. È da tenere presente che i modelli tinti in capo scoloriscono un po’ durante il lavaggio. Il capo infatti acquista un aspetto più vintage e unico.

SPIGATO Il termine spigato o “a spina di pesce” descrive un particolare disegno dell’armatura a forma di V che si trova di solito nel twill. La sua particolarità è data dal disegno a zig zag che ricorda la lisca di un’aringa. (Per questo in inglese viene chiamato “herringbone” ossia letteralmente “osso di aringa”.)

INTARSIOTecnica di lavorazione a maglia che consente di realizzare disegni variopinti usando fili di colore diverso. È, insieme alla tecnica Fair Isle, una delle tecniche di lavorazione a maglia a colori più comune. La lavorazione a intarsio è apprezzata perché trasmette una con-fortevole sensazione d’inverno.

JAQUARD Armatura caratterizzata da disegni e intrecci complessi ottenuti mediante l’impiego di un apposito telaio, in cui spesso si ripetono grandi disegni oppure con un effetto di arazzo. Con questo metodo vengono lavorati tessuti come il broccato, il damasco e il broccatel-lo.

JERSEY Termine generale per indicare stoffe o indumenti lavorati a maglia. Resistente alle pieghe, molto resiliente e con la flessibilità e l’elas-ticità della maglia. Le fibre tessili più impiegate sono lana, cotone o seta ma talvolta si usano anche quelle sintetiche.

IUTA Fibra vegetale utilizzata per realizzare articoli di uso comune come corda, spago, sacchi, tappeti e abbigliamento. Nonostante tenda ad essere ruvida al tatto, i suoi filati più fini sono talvolta impiegati

per creare un tessuto ad imitazione della seta. Anche se il filato realizzato con la iuta è abbastanza resistente, è fra le fibre naturali più economiche in commercio. Tra i suoi vantaggi si possono citare la proprietà antistatica, isolante e una bassa conducibilità termica. Tuttavia tende a diventare fragile e a ingiallire con la luce del sole. LAVORAZIONE A MAGLIA Metodo utilizzato per creare una stoffa utilizzando filo o filato. Il tes-suto lavorato a maglia è formato da file consecutive di giri, chiamati punti. La differenza principale con la tessitura è che la lavorazione a maglia è più irregolare. In questo modo i nostri maglioni lavorati ai ferri si adattano a qualsiasi movimento.

LAMBSWOOL Termine inglese che significa lana di agnello. È la lana di pecora più pregiata esistente sul mercato. Morbida, resistente, elastica e tra le lane la meno allergenica, viene spesso impiegata per l’intimo.

LYCRA Fibra sintetica inventata nel 1958 e realizzata attraverso la la-vorazione della fibra elastomerica. La fibra di lycra dona comfort, vestibilità, libertà di movimento, mantiene la forma ed è resistente. Curiosità: la lycra può essere tesa fino a sette volte la sua lunghezza e poi tornare alla forma originale.

LINO Il lino è un tessuto prodotto con le fibre della pianta da cui prende il nome ed è uno dei tessuti più antichi e costosi del mondo. È in ge-nere molto liscio al tatto e spesso ha un aspetto leggermente lucen-te. Questo materiale assorbe ed elimina l’umidità più rapidamente di qualsiasi altro tessuto, caratteristica che lo ha reso molto popolare nei climi caldi. Le fibre del lino sono anche durevoli, peculiarità che rende il tessuto resistente ma non ruvido. L’unico difetto del lino è che tende a sgualcirsi facilmente.

MOLESKIN Tessuto di cotone pesante, tessuto e poi rasato su un lato per ottenere una superficie morbida e vellutata. La sua garzatura è simile per aspetto e consistenza al feltro o al camoscio, ma meno soffice del velour. In inglese il termine “moleskin” indica anche i capi in questo tessuto e i cerotti adesivi anti vesciche in feltro. I capi di abbigliamento realizzati in moleskin sono caratterizzati da morbidez-za e durata. Alcune varianti di questo panno sono tessute in modo talmente fitto da renderle a prova di vento.

MERINO La lana merino si ricava dalle pecore Merino. Queste pecore sono ricercate per il loro vello, dal quale si ricava la lana più morbida e pregiata che esista. Il Merino è una delle più antiche razze ovine del mondo e una delle più resistenti. A differenza delle pecore normali che brucano l’erba nelle pianure, le Merino vivono sulle cime delle

1.5 knitting

1.6 moleskin 1.7 mesh

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Alpi meridionali della Nuova Zelanda. In quell’ambiente le pecore normali morirebbero congelate, ma per le Merino non è così. Il loro vello è infatti adatto agli ambienti estremi: traspirabile in estate, isolante in inverno, e malgrado ciò eccezionalmente morbido e leggero.

RETE Tessuto lavorato a maglia o armatura lente e caratterizzato da nu-merosi fori a distanza ravvicinata, usato spesso per i jersey sportivi moderni. I nostri stilisti adorano utilizzare questo tessuto per le fodere o come dettaglio da aggiungere alle magliette per conferire un tocco sportivo.

MODAL Nonostante il Modal sia considerato un tipo di rayon, è ottenuto dalla cellulosa dell’albero di faggio. Anche altri tipi di rayon sono ot-tenuti dalla cellulosa di vari alberi. È considerato un tessuto a base biologica piuttosto che un tessuto naturale perché nonostante le materie prime utilizzate per produrlo siano naturali, sono comunque pesantemente trattate con sostanze chimiche. È un tessuto morbi-do, liscio e traspirante. La sua trama è simile a quella del cotone o della seta e in più è fresco al tatto e molto assorbente.

MOHAIR Filato con caratteristiche simili alla seta ricavato dal vello della capra d’Angora. La maggior parte delle volte viene realizzato un filato che in base all’applicazione può venire tessuto, lavorato a maglia o all’uncinetto. Il mohair è uno dei tessuti più amati per l’inverno perché tiene caldo, è resistente, isolante e leggero. Inoltre rimu-ove l’umidità dalla pelle donandole una sensazione ariosa. L’unico inconveniente è che può irritare leggermente la pelle. Per questo spesso lo mischiamo con altri tessuti come il cotone o l’acrilico.

BOTTONATO Filato caratterizzato dalla presenza di irregolarità nel filo. Anziché es-sere liscio presenta infatti delle imperfezioni che donano al tessuto un aspetto vintage. Le irregolarità sono spesso multicolori e donano al capo un effetto strutturato e a puntini.

NYLON Fibra tessile sintetica ottenuta dai derivati del petrolio. Si sviluppò negli anni ‘30 come alternativa alla seta. Ha una finitura lucida e

liscia ed è estremamente resistente e spesso impermeabile. Altra ottima caratteristica del nylon è che asciuga molto rapidamente.

OXFORDTessuto con i fili della trama bianchi e quelli dell’ordito colorati. Pren-de il nome dall’armatura usata per crearlo. All’inizio veniva realizzato esclusivamente in cotone. Il tessuto Oxford utilizza un ordito che combina due filamenti sottili uniti tra loro a creare un tipo di intreccio a cestino che, pur essendo molto robusto, rimane traspirante.

ORGANZA Fatto in seta, cotone, nylon, rayon o poliestere, lo chiffon è una tela dalla trama leggermente irregolare. Dal peso leggero, estremamente velato, appena brillante e quasi trasparente. È un tessuto più rigido dello chiffon. Per questo motivo non scivola ed è più adatta ai capi molto strutturati.

SMERIGLIATURA Tecnica che produce un effetto incredibilmente soffice al tatto. È un procedimento semplice che consiste nel sabbiare il cotone. Guar-dando il cotone smerigliato al microscopio si noterà una corta pe-luria sulla superficie, come quella presente sulla buccia della pesca. Inoltre questo tessuto è morbidissimo al tatto e dà una sensazione simile a quella che si prova strofinando il pelo di una pesca.

POPELINE Tessuto di peso medio o pesante e di lunga durata noto anche con il nome di gabardine. Il termine deriva dal francese “papelaine” che era usato per descrivere una stoffa costituita da un ordito di seta con una trama di filati pettinati. È una stoffa molto resistente carat-terizzata da un ordito più fine della trama. Oggi trova il suo impiego nella confezione di camicie e pantaloni e spesso combina fibre di cotone più morbide ad altre più pesanti. Per il modo in cui viene realizzato, non si sgualcisce facilmente ed è leggermente resistente alle macchie e all’acqua. È un tessuto adatto per confezionare pan-taloni e camicie e spesso è morbido al tatto e leggermente lucente.

COTONE PIMA Tipo di cotone che cresce principalmente in Perù, negli Stati Uniti e in Australia. È considerato una delle migliori mischie di cotone ed è molto resistente ed assorbente.Questo tipo di cotone prende il nome dai Pima, un gruppo di indiani d’America che per primo ha coltivato la pianta negli Stati Uniti, ma le origini del cotone risalgono alla coltivazione della pianta in Perù. Uno dei vantaggi del cotone pima è che lo spessore del tessuto

1.7angorra goat (mohair) 1.9 oxford

1.8 nep yarn 1.10 quilted

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crea una stoffa molto resistente.

PIQUET Tessuto in misto cotone di peso medio e tessitura fitta, caratteriz-zato dalla superficie a rilievo.

PELLE VERNICIATA Inventata dall’americano Seth Boyden. Nell’anno 1818 Boyden cominciò a studiare la possibilità di creare una versione di pelle trattata in modo tale che il materiale, pur mantenendo le sue qualità protettive e di durata, avesse un aspetto più elegante degli stivali da lavoro e altri articoli in pelle. Utilizzando una formula imperniata su una serie di trattamenti a base di olio di semi di lino, la nuova pelle lucida entrò in commercio il 20 settembre 1819.

TRAPUNTATURA Operazione che consiste nel cucire insieme due o più strati di materiale per realizzare un materiale imbottito di maggior spessore. Questa tecnica non solo dona ai capi un grazioso aspetto stampa-to, ma è anche un ottimo modo per aggiungere uno strato in più a una giacca per renderla più calda.

RAYON Il rayon è la più antica fibra artificiale. La sua produzione è iniziata in Francia a partire dal 1880, dove si è sviluppata come alternativa economica alla seta. Si ricava dalla cellulosa del legno e viene tras-formata in filato tramite un trattamento chimico. Per questo motivo è un tessuto semi-naturale. Assorbe l’umidità (più del cotone), è traspirabile, confortevole e facile da tingere in colori intensi. Non si carica di elettricità statica e non fa pallini, a meno che i filati usati siano corti e poco ritorti.

SHERPA Tessuto sintetico o di lana realizzato per riprodurre l’aspetto morbido della pelliccia di animali. Viene spesso usato per i cap-pucci o per la fodera delle giacche ed è morbido e confortevole. Al contrario della vera pelliccia animale, ha il vantaggio di essere facile da lavare e da mantenere pulito.

SETA Fibra tessile prodotta dalle proteine secrete dal Bombyx mori, comunemente chiamato baco da seta. I bachi da seta, nonostante il loro nome comune, in realtà non sono bachi ma bruchi. La seta è originaria della Cina, dove la produzione viene praticata da migliaia di anni. Molto pregiata per la morbidezza, per le proprietà isolanti e per la resistenza, la seta è una fibra naturale di origine animale e pertanto piuttosto costosa. Per produrla è necessario monitorare e alimentare costantemente i bachi da seta, e questo sforzo consid-erevole fornisce una quantità sorprendentemente modesta di filo. I capi in seta hanno un aspetto ricco, sono incredibilmente soffici e non si appiccicano al corpo. Queste qualità particolari e il fatto che la produzione della seta sia un lavoro molto impegnativo fanno sì che i capi siano più costosi.

ELASTAM L’elastam o spandex è una fibra sintetica caratterizzata dall’eccezi-onale elasticità. Per gli abiti, lo spandex di solito è mischiato con il cotone o il poliestere, ed è presente solo in piccola percentuale nel tessuto finale. Il risultato è un tessuto misto elastico e comodo.

PAGLIA Ricavata dagli steli secchi delle piante, soprattutto dei cereali in gra-ni. Sebbene sia un sottoprodotto dell’agricoltura e non una coltivazi-one primaria, ha un’ampia gamma di possibili impieghi. Nella moda viene impiegata soprattutto per i dettagli e gli accessori. Conferisce al capo un aspetto strutturato.

JERSEY FIAMMATO L’effetto slub o “fiammato” consiste in zone del filato più spesse del normale, date da una filatura non uniforme. Un tempo consider-ate difetti, sono ora aggiunte volutamente ai filati per conferire più carattere al tessuto finito. La regola di questa stagione è mischiare le stampe e diverse consistenze.

CAMOSCIO Tipo di pelle con finitura nappata che viene impiegata per giacche, scarpe e borse. Il camoscio viene realizzato con la parte interna del-la pelle, principalmente di agnello sebbene vengano comunemente utilizzati anche capra, vitello e cervo. Il termine deriva dal francese “gants de Suède” che letteralmente significa “guanti svedesi”.

TENCEL Tencel® è il marchio registrato di un tipo di Lyocell, nome generico di un tessuto a base di cellulosa trattata. Questo tessuto è noto per le caratteristiche di versatilità, durata e resistenza sia da asciutto che da bagnato. Il tessuto perfetto per abiti da donna morbidi, camicie e gonne.

PELUCHE Morbida fodera interna delle giacche in pelle o in denim. La consis-tenza morbida e pelosa di questa stoffa ricorda la morbidezza di un peluche.

1,11 slub yarn

1,12 basic twill weave

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TWEED Tessuto di lana grezza. Il nome originale era tweel, il termine scozzese per twill (saia). Il tweel veniva tessuto a saia anziché a tela, da qui il nome. Secondo un racconto tradizionale sembra che il nome sia nato quasi per caso. Verso il 1830 un mercante londinese ricevette una lettera dalla ditta Hawick che riguardava alcuni “tweel”, tessuti di lana. Il mercante interpretò erronea-mente la scrittura a mano e pensò che fosse una denominazione commerciale presa dal fiume Tweed che scorre nella zona tessile lungo il confine scozzese. Di conseguenza i prodotti furono pub-blicizzati come Tweed e il nome è rimasto fino ad oggi. Il tweed divenne popolare tra la classe media del periodo Edoardiano che lo associò ai pigri passatempi dell’élite. Qualche anno dopo questo tessuto divenne popolare nella comunità accademica fino alla metà degli anni Sessanta, quando la sottocultura mod rilanciò il motivo pied-de-poule. Più di recente il tweed ha vissuto una seconda rinascita tra le sottoculture indie in Gran Bretagna.

TWILL Tessuto incredibilmente versatile caratterizzato dalle costine diagonali sulla superficie e da una finitura liscia e morbida. Viene tessuto passando un filo della trama sopra e sotto a un ordito composto da più fili, e non da uno solo come nel tessuto semplice. Ha un diritto e un rovescio: il primo presenta delle costine più evidenti ed è in generale più bello. Crea un tessuto più flessibile con una maggiore durata e resistenza alle grinze di un tessuto con armatura a tela.

VISCOSALa viscosa è un tessuto artificiale ma prodotto con fibre naturali.

TINTURA IN FILO Il colore viene aggiunto al filo prima della produzione del capo.

NIDO D’APE Tessuto con un’armatura che presenta piccoli quadri incavati. I contorni sollevati intorno ai quadri conferiscono al motivo l’aspet-to di un alveare. Disponibile in diversi calibri, da molto fine, a me-dio, a grosso. L’armatura a nido d’ape favorisce l’assorbimento dell’acqua. Consente inoltre all’aria di scorrere attraverso il capo che pertanto è confortevole e asciuga rapidamente.

COTONE CERATO Come suggerisce il nome, è cotone impregnato di una cera a base di paraffina e poi tessuto. Questa tecnica è stata larga-mente utilizzata nelle velerie scozzesi dalla metà del XIX secolo fino alla metà degli anni Cinquanta per produrre tessuti idrorepel-lenti.

ARMATURA Metodo di produzione del tessuto mediante l’uso di due diverse serie di fili o filati che vengono intrecciate per formare il tessuto. I fili longitu-dinali sono detti ordito e quelli orizzontali sono la trama. Possono essere utilizzati diversi tipi di armatura a seconda dello stile del capo. Molti tessuti sono realizzati ad armatura a tela, a saia o a raso. Il denim invece ha un’armatura a saia sul diritto che dona al tessuto un carattere robusto e ribelle.

IDROREPELLENTE I tessuti idrorepellenti sono di solito tessuti naturali o sintetici laminati o rivestiti con materiale idrorepellente permanente, come gomma, polivinile, poliuretano, silicone o cera. Ottimi esempi sono gli imper-meabili e i gommoni della Mackintosh.

IDROREPELLENTE TRASPIRANTE Le giacche idrorepellenti traspiranti impediscono il passaggio delle gocce d’acqua consentendo invece quello del vapore acqueo. La capacità di bloccare all’esterno pioggia e neve pur permettendo l’evaporazione del sudore ne fa l’ideale per l’abbigliamento da indos-sare all’aria aperta.

Sulle etichette dei tessuti talvolta sono presenti abbreviazioni che indi-cano la composizione. Ecco una lista delle abbreviazioni più comuni:WO - Lana (di pecora se non specificato)WV – Lana vergine WP - Lana di alpaca WL - Lana di lamaWS – Cashmere WM – Mohair SE – Seta CO – Cotone LI – LinoHA - CanapaCV - Viscosa CMD - ModalCLY - Lyocell PA - Nylon/Poliammide PES – Poliestere

1.13 weaving