TIC e didattica della Filosofia Liceo Cannizzaro Palermo Incontro 3 (parte prima) 21 ottobre 2003.

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TIC e didattica della Filosofia Liceo “Cannizzaro” Palermo Incontro 3 (parte prima) 21 ottobre 2003

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TIC e didatticadella Filosofia

Liceo “Cannizzaro” Palermo

Incontro 3 (parte prima)

21 ottobre 2003

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TIC e filosofia

Problema:

come le tecnologie informatiche possono modificare (o stiano modificando) la didattica disciplinare

come il loro uso si colloca nella riflessione più generale sulla valenza formativa dell’insegnamento della filosofia

Tratteremo in particolare due argomenti:

1. l’uso degli strumenti informatici per una didattica attiva, centrata sulla costruzione di un “laboratorio di filosofia”, inteso come un insieme di attività che consentano un insegnamento individualizzato e collaborativo;

2. le prospettive offerte dalla “scrittura ipertestuale” per la formazione di capacità di concettualizzazione e di rielaborazione critica.

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La classe come laboratorio

Il presupposto di partenza è che la finalità principale dell’insegnamento della filosofia consista nella formazione di abilità (riassunte sotto la denominazione complessiva “apprendere a filosofare”) e non nella semplice trasmissione dei contenuti.

Mentre l’acquisizione di contenuti può essere affidata alla lezione, più o meno dialogata, la formazione di abilità richiede strumenti maggiormente sofisticati e in questa prospettiva le tecnologie informatiche possono offrire un contributo importante.

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Le TIC e la didattica della filosofia

Antonio Calvani sottolinea la rilevanza dell’impatto delle tecnologie informatiche sottolineando alcune caratteristiche importanti del nuovo modello di insegnamento:

1. l’insegnante da istruttore e trasmettitore di conoscenza diviene tutor, facilitando l’apprendimento del quale lo studente è il protagonista attivo;

2. l’alunno costruisce la conoscenza piuttosto che recepirla passivamente;

3. la didattica da lineare diviene ramificata, prevedendo la costruzione e l’integrazione dei saperi;

4. l’apprendimento, da individuale e uguale per tutti, diviene individualizzato e collaborativo.

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Il laboratorio di filosofia

Queste diverse istanze possono comporsi nel “laboratorio di filosofia”. Con questa espressione possiamo intendere due realtà diverse:

1. la creazione di un ambiente strutturato, dove gli studenti possono disporre di computer nelle classi, dove tutta la scuola è in rete e le classi possono scambiarsi materiali e sviluppare progetti in rete. Attualmente situazioni di questo tipo costituiscono l’eccezione, anche se probabilmente sono destinate a generalizzarsi nel prossimo futuro;

2. un insieme di attività, in parte rese possibili dall’informatica e dalla telematica, che creino un ambiente di apprendimento attivo e partecipato. Questa ipotesi sembra attualmente la più praticabile e, a differenza della precedente, è realizzabile con i mezzi che ogni scuola ha già a disposizione.

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Laboratorio come insieme di attività

La condizione preliminare per organizzare un laboratorio di filosofia è la disponibilità di testi in formato elettronico. Ormai questo non sembra essere più un problema, sia per la presenza in molti siti Internet sia per l’esistenza di software che offrono ampie scelte antologiche, utilizzabili anche al di fuori del contesto originario.

A partire dal lavoro sui testi, gli studenti potranno produrre schede di vario tipo, quali ad esempio: lessicali, bibliografiche, di lettura di brani, di interpretazione critica, di attualità.

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Laboratorio come insieme di attività

Attingendo alle schede, frutto di attività condotte in prima persona dagli studenti, potranno essere progettate altre attività, quali ad esempio:

1. una raccolta di schede bibliografiche, come punto di partenza per letture mirate sugli argomenti di volta in volta affrontati;

2. la costruzione di percorsi tematici, che affianchino (o in misura più o meno ampia sostituiscano) la presentazione storica dei diversi argomenti;

3. la costruzione di ipertesti, su argomenti specifici, sul confronto tra più autori, su temi interdisciplinari, ecc.;

4. la preparazione di dibattiti, cercando nei testi disponibili materiali a partire dai quali costruire argomentazioni, sulla base del presupposto che in filosofia non esistono “verità”, ma ogni tesi deve essere documentata e sostenuta da ragioni.

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L’ipertesto e l’apprendimento della filosofia

Secondo l’analisi sviluppata da A. Calvani, la scrittura, necessariamente sequenziale finché il medium è stato il foglio di papiro, di pergamena o di carta, e ancora più con la diffusione della stampa, ha condizionato il pensiero stesso, imponendo procedure logiche ed espositive anch’esse di tipo sequenziale.

In realtà, il modo naturale di procedere del pensiero è per associazioni, per immagini, per passaggi non mediati da un’idea all’altra, in altre parole è di tipo ipertestuale. L’ipertesto consente di recuperare questa logica, e permette operazioni che la scrittura sequenziale vieta.

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L’ipertesto e l’apprendimento della filosofia

L’ipertesto deve essere considerato come una forma particolare di linguaggio, con proprie possibilità espressive, un linguaggio che richiede abilità diverse rispetto a quello sequenziale. Tali abilità sembrano particolarmente vicine a quelle richieste e formate dall’insegnamento della filosofia.

Un ipertesto, infatti, presenta le seguenti caratteristiche:1. Ha una struttura non sequenziale, richiedendo perciò, in

fase di progettazione, di pensare il tema trattato da una pluralità di punti di vista diversi.

2. Richiede l’individuazione di parole-chiave. Per costruire correttamente un ipertesto è necessario partire da una mappa concettuale, dove le relazioni tra i concetti siano esplicite. Il lavoro sulle mappe concettuali ha anche un’evidente valenza metacognitiva, poiché favorisce la riflessione sulle modalità della conoscenza e sulle procedure di elaborazione del sapere.

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L’ipertesto e l’apprendimento della filosofia

3. Ha una struttura gerarchica. In ogni ipertesto ci sono pagine principali e altre che costituiscono approfondimenti o specificazioni, spesso su più livelli. In fase di progettazione occorre perciò rielaborare i contenuti, individuandone chiaramente i rapporti e le priorità.

4. Deve consentire una navigazione articolata in una serie di percorsi. Mentre un libro è accessibile al lettore in ogni sua pagina, in un ipertesto le diverse parti sono accessibili nella misura in cui chi lo ha progettato le ha rese tali. Chi lo progetta deve strutturarlo prevedendone i possibili itinerari.

5. Gli ipertesti sono per loro natura aperti: la struttura reticolare consente facilmente approfondimenti (introducendo nuovi livelli) e ampliamenti (inserendo nuovi rami e nuove direzioni di ricerca). Per questo, si prestano a un lavoro collaborativo, nel quale i contributi di singoli o di gruppi possono essere coordinati all’interno di un progetto complessivo e unitario.

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L’ipertesto e l’apprendimento della filosofia

Progettare e realizzare ipertesti comporta una serie di operazioni che richiedono abilità molto simili ad alcune di quelle cui mira l’insegnamento della filosofia, che potrebbero essere riassunte dall’espressione “imparare a pensare in modo più efficace e rigoroso”. Non si vuol dire, ovviamente, che realizzare ipertesti equivalga a fare filosofia, ma che le due attività richiedono operazioni in parte simili. Realizzare ipertesti di contenuto filosofico consente di potenziare le capacità formative della disciplina.

In un certo senso, la scrittura ipertestuale favorisce il passaggio da un approccio di tipo cognitivistico ad uno costruttivistico, che mette in primo piano la creatività, lo spirito critico, la pluralità di approcci, la correlazione tra i saperi, in un contesto in cui lo studente, piuttosto che assimilare un sapere già dato, riceve gli strumenti per elaborare e costruire le proprie conoscenze.

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Uso di strumenti informatici nella didattica della Filosofia

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Strumenti informatici nella didattica

In questa unità prenderemo in esame gli strumenti informatici illustrando risorse ed esperienze che possono contribuire a introdurre pratiche didattiche innovative e momenti di collaborazione all’interno del singolo istituto e tra istituti diversi;

analizzeremo anche le possibilità che l’informatica e la telematica offrono per l’aggiornamento professionale dell’insegnante di filosofia

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Esempi e proposte: e-group

Gli argomenti trattati durante la lezione di filosofia spesso fungono da stimoli per discussioni e dibattiti. Questa pratica presenta il duplice vantaggio di abituare gli studenti ad applicare gli strumenti concettuali appresi a contesti diversi e di rendere significativo lo studio della filosofia in quanto riferito alla propria realtà e alla propria esperienza

Gli ostacoli maggiori per proporre dibattiti in classe sono rappresentati dal tempo richiesto e dalla necessità di uno spazio di rielaborazione personale, che nella dialettica immediata spesso manca.

La soluzione può essere quella di creare un gruppo di discussione elettronico. Esso consiste in una lista di distribuzione che fa pervenire i messaggi a tutti gli iscritti. Creare un e-group è molto semplice. Se la scuola possiede un server dedicato, basterà rivolgersi al personale che lo gestisce. Quando questo manca ci si può appoggiare a servizi gratuiti disponibili in Internet. Il più noto e il più usato è fornito da Yahoo!, all’indirizzo http://it.groups.yahoo.com/ .

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Esempi e proposte: e-group

La prima volta occorre registrarsi (la procedura richiede pochi minuti), scegliendo il proprio nome e la password, dopo di che è possibile accedere alla pagina di gestione. In alto troviamo la scritta “Crea un nuovo gruppo” che consente l’inserimento degli indirizzi di posta elettronica dei membri del gruppo stesso. Al gruppo si possono iscrivere anche direttamente gli studenti, inviando un messaggio all’indirizzo segnalato nella pagina, che ha la forma: [email protected], dove il nome del gruppo è quello stabilito all’atto della creazione. Una volta costituito il gruppo, sarà sufficiente indirizzare un messaggio a: [email protected] perché esso venga spedito all’indirizzo di posta elettronica di tutti gli iscritti.

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Esempi e proposte: e-group

In questo modo, possiamo iniziare una discussione in classe, verbalizzando gli interventi e cercando di individuare problemi e argomenti da approfondire, poi inviare il verbale mediante il nostro e-group a tutti gli iscritti e invitare gli studenti ad intervenire. Possiamo stabilire una durata della discussione (ad esempio, una settimana), durante la quale ogni studente potrà dare il proprio contributo e interagire con i compagni, senza i tempi stretti imposti dalle attività scolastiche. Alla fine, la discussione può essere riportata in classe, per una sintesi conclusiva.

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Esempi e proposte: e-group

Ad un primo sguardo, questa proposta potrebbe sollevare qualche perplessità, poiché può sembrare strano avviare una discussione telematica tra individui che si incontrano di persona quotidianamente. In realtà, come si diceva, essa ha il grosso vantaggio di dilatare i tempi della didattica, liberando dalla rigida scansione oraria, e di rendere i contributi maggiormente significativi, dato che possono essere pensati con calma, eventualmente consultando materiali e proponendo documenti che possono dare maggiore spessore alla discussione.

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Esempi e proposte: e-group

Esistono anche numerosi gruppi di discussione già costituiti (newsgroup) su argomenti filosofici, ai quali ci si può iscrivere, individualmente o come classe. Si tratta di esperienze diverse rispetto alla costituzione di un proprio e-group, perché gli argomenti trattati non sono ovviamente modulati sulle esigenze della classe stessa. Presentano però il vantaggio di allargare l’orizzonte degli studenti, mettendoli in contatto con i temi più attuali del dibattito filosofico e consentendo loro di proiettarsi in una dimensione nazionale o internazionale. Possono quindi costituire degli stimoli interessanti, anche se presentano il rischio della dispersività. Troviamo un ampio elenco dei gruppi di discussione disponibili in Italia e all’estero nella rubrica dello SWIF “Discussioni in rete”, all’indirizzo: http://www.swif.uniba.it/lei/e-list/liste.htm

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L’Officina dei filosofi: i forum

A partire dall’anno scolastico 2002-2003 il Servizio Web Italiano per la Filosofia (www.swif.it) ha promosso un’iniziativa che evidenzia alcune potenzialità della comunicazione telematica. Si tratta di forum finalizzati esplicitamente al coinvolgimento delle classi della scuola superiore. Ogni forum è coordinato da una personalità di primo piano della filosofia italiana. Ognuno di loro, in periodi diversi, ha proposto un tema e un saggio introduttivo sull’argomento. Su di esso sono intervenuti singoli studenti o intere classi, interagendo sia con il moderatore sia tra di sé. Spesso i saggi introduttivi sono stati oggetto di un lavoro didattico specifico e gli interventi hanno rappresentato il risultato di un precedente dibattito sviluppatosi a livello di classe. L’iniziativa ha consentito agli studenti di misurarsi su problemi attuali e significativi della disciplina, con interlocutori che sono i protagonisti del dibattito filosofico nazionale, e al tempo stesso di confrontarsi con classi diverse, uscendo dall’ottica circoscritta spesso inevitabile nel lavoro scolastico. L’iniziativa si chiama “L’officina dei filosofi” ed è raggiungibile all’indirizzo: http://www.swif.it/forum-scuola/

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I forum

In Internet esistono molti forum dedicati alla filosofia, la maggioranza dei quali, però, in lingua inglese. Dato, comunque, che in ogni scuola si studia questa lingua, essa può rappresentare uno stimolo più che un ostacolo. Un ampio elenco dei forum filosofici è disponibile nella pagina dello SWIF già ricordata, “Discussioni in rete”.

Come gli e-group, anche i forum possono essere costituiti facilmente, eventualmente come spazio di discussione tra scuole che già collaborano in rete. Un buon servizio gratuito è fornito da WebTool, all’indirizzo: http://webtool.html.it/

A differenza degli e-group, gli interventi dei forum non vengono spediti alle caselle di posta elettronica degli iscritti, ma rimangono disponibili in rete e chi vuole leggere o scrivere messaggi deve accedere a un sito dedicato. Sono quindi più adatti a discussioni tra molte persone, soprattutto se pubblici, cioè aperti a chiunque voglia iscriversi e partecipare.

Gli strumenti che abbiamo presentato rendono facile, dal punto di vista tecnico, la comunicazione tra scuole anche distanti. Un aspetto interessante della telematica è la completa ridefinizione dei tempi e degli spazi della didattica. I tempi possono essere dilatati e liberarsi della rigida scansione oraria. Gli spazi possono essere annullati e la collaborazione con classi anche di altri Paesi può diventare un fatto semplice e abituale.

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Internet nella didattica nell'aggiornamento

Oltre che come strumento di comunicazione e di collaborazione a distanza, Internet è importante anche per reperire risorse e documentazione. L’accesso alle risorse disponibili, per evitare la dispersività che rappresenta il pericolo maggiore, può avvenire in due modi: mediante portali o siti dedicati oppure usando motori di ricerca.

I motori di ricerca consentono ricerche mirate, impostando una stringa di ricerca e usando operatori booleani (AND, OR, NOT) per combinare in modo diverso i termini da cercare. Esistono motori di ricerca specifici per la filosofia, che indicizzano solo pagine filosofiche, rendendo quindi la ricerca molto meno dispersiva. La maggior parte di quelli disponibili è raccolta nella pagina principale dello SWIF (www.swif.it), sotto la voce “strumenti”.

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Internet nella didattica nell'aggiornamento

Tra i portali, in Italia è particolarmente importante lo SWIF che consente un accesso "ragionato" alle risorse disponibili. Al suo interno sono infatti presenti "Quaderni" che coprono i diversi ambiti della filosofia, per ognuno dei quali vengono indicati i siti principali, i newgroup, le mailing list, ecc. Spesso vengono segnalati anche singoli documenti, particolarmente rilevanti per l'ambito considerato, consentendo in questo modo una ricerca mirata. Anche se il portale è italiano, la maggior parte delle risorse segnalate è in lingua inglese.

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Internet nella didattica e nell'aggiornamento

Se la lingua non costituisce un problema, le risorse alle quali è possibile accedere, per la filosofia, sono vastissime.

Esistono portali che possono guidare la ricerca, evitando la dispersività. Tra i numerosissimi portali, ne descriviamo solo uno: Philosophy in Cyberspace della Monash University di Melbourne (http://www.swif.uniba.it/lei/alexander/index.htm).

Nato nel 1993, è aggiornato regolarmente e tutti i links sono commentati, circostanza che consente di averne un’idea generale e di scegliere quelli più interessanti.

La pagina è suddivisa in cinque sezioni principali: indice delle risorse principali ordinate per soggetto, riviste in rete, aggiornamenti sui temi di maggiore attualità filosofica, enciclopedie consultabili in rete, newsgroup e mailing list.

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Internet nella didattica e nell'aggiornamento

Finalizzato esplicitamente all’aggiornamento e alla ricerca in didattica della filosofia è il sito dell’associazione “Athena. Forum per la filosofia” (www.athenaforum.org).

Importante, per le risorse che offre, è anche il sito della Società Filosofia Italiana (www.sfi.it), che mette tra l’altro a disposizione il testo integrale degli articoli apparsi nel “Bollettino” dell’Associazione dal 1993 al 1998.

Anche il sito “Il Giardino dei Pensieri” (www.ilgiardinodeipensieri.com) è rivolto agli insegnanti di filosofia e presenta un ricco materiale sulla ricerca teorica ed empirica nella didattica disciplinare