"Ti picchio, Ti rompo" Il bullismo un fenomeno alla deriva

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IL BULLISMO UN FENOMENO ALLA DERIVA DI R. MANCINI E D. GIGLI A CURA DI NADA VALLONE “TI PICCHIO, TI ROMPO” 1

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IL BULLISMO UN FENOMENO ALLA DERIVA

DI R . MANCINI E D. GIGLI

A CURA DI NADA VALLONE

“TI PICCHIO, TI ROMPO”1

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IL BULLISMO:COS'È, COSA NON È

L'aumento del fenomeno del bullismo ha portato il Ministero della Pubblica Istruzione ad assumere iniziative di contrasto: osservatorio, numero verde, modifica dello statuto delle studentesse degli studenti delle scuole superiori.

Il bullismo è la violazione dei diritti umani fondamentali quali essere rispettati e cresciuti liberi e sicuri ed è responsabilità degli adulti garanti e il rispetto.Le violenze e le prepotenze possono essere:dirette, esplicite: fisiche, minacce estorsioni;indirette: storie non vere, esclusione;cyberbulling: sms, mms e-mail, video postati.

Caratteristiche:intenzionalità;persistenza;disequilibrio;fanno e subiscono più prepotenze i maschi che le femminele femmine sono più "raffinate" ed indiretteil bullo tende ad essere più grande della vittima.

Il bullismo non è:prepotenza e reato (atti particolarmente gravi, che si configurano come veri e propri reati)prepotenza e scherzo (lo scherzo è l'autogiustificazione o giustificazione usata dal bullo, ma laddove un ragazzo/bambino ne ravvisa il disagio non è più tale)

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Caratteristiche del bullo

Tratto distintivo è l'aggressività verso i coetanei e a volte verso adulti.

Il bullo credo di poter dimostrare: intelligenza furbizia capacità di dominareManifesta: sicurezza non percepisce azioni negative è indifferente alla sofferenza delle vittime non ha problemi di autostima, ma spesso problemi familiari che

rimandano alla all'affettività.Ha comportamenti problematici (alcol, droga).Anche il bullo può essere a sua volta vittima (bullo-vittima)

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Caratteristiche della vittima

Olweus distingue: vittima passiva: timida, chiusa, insicura vittima provocatrice: combinazione modello ansioso-aggressivo, provoca azioni negative in

chi la circonda.

Manifesta: episodi depressivi problemi a realizzarsi maggior numero di suicidi. Ruoli: Bullo - Aiutanti - sostenitori - osservatori – difensore – Vittima.I genitori spesso non conoscono il problema e non ne parlano con i figli.

Gli adulti sottovalutano le prepotenze, in quanto: avvengono in luoghi nascosti, la vittima non denuncia le considerano "ragazzate" le considerano "scuola di vita", cui è sbagliato sottrarre il ragazzo.

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IL CONTESTO FAMILIARE

La famiglia è l'istituzione cui viene demandato il compito di educare I più piccoli a vivere nella società, nel rispetto di sé e degli altri.

Trasmettere regole significa fornire schemi che aiutino i figli ad affrontare al meglio gli impegni della vita. Al contrario la mancanza di punti di riferimento porta disorientamento, che si manifesta con comportamenti aggressivi.

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Stili di vita educativi

autoritario o coercitivo: regole ferme. Porta frustrazione e di conseguenza a comportamenti aggressivi;permissivo o tollerante: soddisfazione di tutte le richieste del bambino, Che non si misura con le sue reali capacità e crede di poter superare ogni ostacolo e di fare ciò che vuole. Genera insicurezza e aggressività.

autorevole o democratico: poche regole, basate su valori stabili. Affermazione del sé del bambino e formazione dell'identità. Capacità di confronto, gestione del conflitto e di risolvere i problemi.

incoerente: tra autoritarismo e permissivismo. Genera ansia e disorientamento, insicurezza emotiva, può mobilitare aggressività più violenta.

Il genitore della vittima tende ad essere iper protettivo, non consente il graduale distacco dalle figure genitoriali, né la costruzione di una identità indipendente.

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IL CONTESTO SCOLASTICO

La #scuola ha tra suoi obiettivi quello di fornire gli strumenti per una crescita culturale, psicologica e sociale del bambino, facendogli acquisire senso di responsabilità e autonomia.Nelle scuole i bambini di età diversa stabiliscono gerarchie di potere: i più grandi si sentono forti i più piccoli fanno loro questa #mentalità.Avvisaglie di #bullismo si possono avere già dalla scuola materna.La scuola elementare è il luogo in cui si manifestano con maggiore frequenza fenomeni di bullismo, che si riducono nel passaggio alle scuole superiori, dove si presentano però con modalità differenti: violenze sessuali o sopraffazioni psicologiche esclusione dal gruppo isolamento sociale.Attori di strategie di prevenzione e gestione di fenomeni del bullismo: dirigenti scolastici, insegnanti, consiglio di classe, collegio docenti, collaboratori scolastici, alunni (promozione politica scolastica #antibullismo all'interno del POF, anche con intervento di specialisti del settore come psicologi o assistenti sociali).Il bullismo non è un problema che si può scaricare sui singoli individui o sulle singole istituzioni: per contrastarlo è necessario sviluppare una generale "mentalità antibullismo".

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BULLISMO E DISTURBIDELLA CONDOTTA

Il #bullismo si configura all'interno della nosografia psichiatrica dei "disturbi della condotta": i soggetti interessati non hanno insufficienze intellettive ma sono caratterizzati da comportamenti patologici sul piano della condotta.La categoria dei "disturbi da deficit di attenzione e da comportamento dirompente" del DSM comprende i disturbi: da deficit di attenzione/iperattività della condotta (negazione dei diritti fondamentali degli altri e violazione di norme e

regole) oppositivo provocatorio (litiga con gli adulti e di sfida, irrita deliberatamente le

persone, vendicativo) da comportamento dirompente (soggetti con sintomi che non soddisfano i criteri del

disturbo della condotta).Anche il "disturbo #antisociale della #personalità" è connesso al bullismo (inosservanza e violazione dei diritti degli altri), precursore del "disturbo della condotta".Questi soggetti hanno un Super Io debole, assenza di sensi di colpa per cattive azioni, difficoltà a legami emozionali, narcisismo aggressivo distruttivo.Un soggetto affetto da "disturbo del comportamento" non va punito per l'azione in sé ma è necessario un intervento con valenza terapeutica.

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MODELLI E TECNICHE DI INTERVENTO: LA COMUNITÀ

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Nei progetti di intervento #antibullismo è possibile coinvolgere:•quartiere•servizi sociosanitari, ricreativi e culturali•associazioni #sportive e religiosePrincipi fondamentali dell'approccio:•utilizzo metafore ecologica (relazioni nel proprio ecosistema)•ottica proattiva per la prevenzione del disagio e la promozione del benesserelavoro di empowerment.La Direttiva Ministeriale del 5/2/2007 ha istituito in ogni regione un osservatorio permanente sul bullismo, consulenza telefonica (linea verde), sportello di ascolto regionale o provinciale

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MODELLI E TECNICHE DI INTERVENTO:LA SCUOLA

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La diffusione del fenomeno del #bullismo ha portato nel 2007 alla produzione di un documento condiviso a livello internazionale: la dichiarazione di#Kandersteg: "tutti bambini hanno diritto al rispetto e ad una esistenza in condizioni di sicurezza. Il bullismo è una violazione di questi diritti, che gli adulti hanno la responsabilità di far rispettare".In Italia in ogni USR è stato istituito un Osservatorio regionale permanente sul bullismo, revisionato lo Statuto delle studentesse degli studenti delle scuole superiori (sanzioni disciplinari per il bullismo) e promossi progetti di educazione alla legalità, anche con uno psicologo esperto che possa attivare uno sportello di ascolto al quale gli alunni possono ricorrere, garantiti dal segreto professionale.I Docenti e lo Psicologo lavoreranno sulle competenze sociali emotive degli alunni, con attività di:alfabetizzazione emotiva (di alunni ed insegnanti)educazione alla convivenza civile ed alla legalitàindividuazione alunni isolati (per loro volontà o emarginazione).Strumento che può essere utilizzato allo#psicodramma di Moreno, con funzione conoscitiva e costruttiva.Quando occorre intervenire significa che scuola e famiglia hanno fallito la loro azione educativa preventiva.Nel 1993 l'OMS ha messo a punto il progetto "Skills for Life" (abilità per la vita) con obiettivi destinati al benessere psicofisico salute e adattamento dell'individuo.Altri interventi possono essere di tipo:•diretto (informazione, riflessione, nuove strategie•indiretto (rafforzamento fattori di protezione: Life Skills Education).

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MODELLI E TECNICHE DI INTERVENTO:LA CLASSE

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Qualsiasi progetto #antibullismo è tanto più efficace quanto coinvolga in tutte le fasi gli studenti, attraverso i quali si avrà anche una visione relazionale del problema.

È necessario:✔evitare approccio moralistico✔evitare di fare riferimento a episodi specifici, identificando vittima e bullo✔cogliere i momenti per affrontare il tema del bullismo✔evitare di banalizzare o esagerare la gravità del bullismo.

Percorsi per affrontare il bullismo:

•approccio curriculare: trarre vantaggio e spunti dalle diverse discipline scolastiche•alfabetizzazione emotiva: educare la competenza emotiva (#intelligenzaemotiva) mediante un percorso di apprendimento del linguaggio e dell'espressione delle #emozioni, che prevede capacità di riconoscere e nominare adeguatamente le emozioni proprie ed altrui, di esprimerle in maniera corretta fino al livello più evoluto di #empatia•lavoro cooperativo: lavori di gruppo come momento centrale e di valutazione dell'attività di apprendimento•supporto tra pari: basato sulle potenzialità dei ragazzi di aiutare, consolare e dare sostegno. Gli alunni formati per questo ruolo ( #helper ) acquisiscono competenze socio emotive, senso di autoefficacia e responsabilità•circolo di qualità: piccolo gruppo che porta alla crescita personale (esprimere con certezza e sostenere la propria opinione, ascoltare gli altri, problem solving).

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MODELLI E TECNICHE DI INTERVENTO:LA FAMIGLIA

Coinvolgere la famiglia è un fondamentale ma complesso aspetto nei programmi di intervento #antibullismo.L'ambiente familiare è il tipo luogo dove è possibile prevenire comportamenti prevaricanti.Il ruolo della famiglia cambia in base ai periodi di sviluppo:

maggiore presenza ed influenza nelle prime fasce scolasticheminore durante l'adolescenza.

Gli interventi possono coinvolgere tutti i genitori o solo quelli degli studenti coinvolti nel fare o subire prepotenze.

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PUNTI NODALIDEGLI INTERVENTI

informare sul fenomeno (volantini, rappresentazioni teatrali, conferenze...)

promuovere la partecipazione dei genitori. I genitori della vittima dovrebbero incoraggiarla e spiegargli che non è giusto subire prepotenze né accettabile. I genitori del bullo dovrebbero cercare il dialogo e capire le motivazioni del suo agire, esprimendo "no" deciso a comportamenti aggressivi

cooperazione scuola famiglia: la scuola informa la famiglia, la famiglia informa la scuola

interventi rivolti ai nuclei familiari: spesso dietro a comportamenti aggressivi dei figli ci sono conflitti genitoriali. Problem solving per diminuire lo stress affinché si possano dedicare all'educazione del figlio .

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MODELLI E TECNICHE DI INTERVENTO:IL SINGOLO INDIVIDUO

Gli studenti che assumono il ruolo di #bullo necessitano di un'attenzione particolare e di aiuto mirato per acquisire abilità che gli consentano di gestire relazione conflittuali e migliorare le modalità di interazione con i pari.Queste possono basarsi su tre elementi: la punizione, che non risulta però efficace. Può essere esercitata

in modo cieco ed autoritario oppure mantenendo il rispetto dello studente

l'approccio di riparazione, che coinvolge vittime e bullo, rimuovendo la minaccia del castigo e aumentando la consapevolezza emotiva.

il supporto, individuale o in piccoli gruppi, aiutando allo sviluppo della #resilienza (capacità di gestire i momenti di difficoltà senza perdersi d'animo e trovando risorse per fronteggiare i problemi)

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IL BULLISMO: ORIGINI EORIENTAMENTI EDUCATIVI

Nel XXI secolo il crescente clima di preoccupazione per la salvaguardia dei diritti e delle identità ha portato l'attenzione agli abusi di ogni genere, in particolare al fenomeno del #bullismo , piaga sempre più presente nelle scuole di ogni società.Negli anni '70 Olweus fa le prime ricerche (bullismo interiore, esteriore, azioni dirette, azioni indirette).Negli anni '80 il bullismo era denigratorio/violento e fisico/verbale.Negli anni '90 si è allargato il campo di studi, poiché il bullismo si è trasformato con manifestazioni di aggressività indirette (relazionale e sociale).To bully = angariare, perseguitare. Bullying = prepotenza tra pari, con comportamenti violenti (fisici o mentali), con intenzionalità, ripetutamente.Prima si tendeva a pensare che il bullismo fosse un "deficit socio-cognitivo" ora il bullo è invece considerato un soggetto con elevate capacità socio-cognitive e di controllo del pensiero altrui al fine di averne un vantaggio personale.Il bullo attua comportamenti aggressivi, all'origine dei quali ci sono:

elementi neurobiologici variabilità contestuali e sociale.

Il bullismo si manifesta attraverso azioni (motorie e/o verbali) ripetute nel tempo, intenzionali, per arrecare un danno fisico o psicologico alla vittima, con totalità partecipativa e distinzione dei ruoli:

bullo vittima aiutante sostenitore osservatore difensore.

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IL BULLISMO:ORIGINI E ORIENTAMENTI EDUCATIVI

Il fenomeno del bullismo, multisfaccettato, viene schematizzato da Connor attraverso: analisi sociologica, educazione familiare, dinamiche di classe, rete amicale, studi legislativi, prospettiva medica, valenza psico educativa.È necessaria quindi una trattazione pedagogica che ne prevenga l'insorgere. Il bullismo è un KILLER EDUCATIVO (questionario OCSE-Pisa), da combattere e limitare attraverso: responsabilizzazione dei più grandi, pubblicizzazione di regole e sanzioni univoche e

chiare, formazione gruppi di supporto (studenti più grandi), rafforzamento comportamento vittime e genitori, creazione ambienti sfavorevoli;

la cultura del benessere (fiore, norme sociali, morali, etiche e civili) educazione olistica (ricerca di valori per una vita piena e soddisfacente).

Forbes tsottoscrive quattro paradigmi per un'educazione ai valori in modo olistico, che coincidono con quelli poi rattati da Delors "Nell'educazione un tesoro. Rapporto all'Unesco della Comm. Int.le sull'educazione per il 21º secolo" imparando:

a vivere insieme: competenze per la costituzione di comunità armoniche a collaborare: spirito di cooperazione la democrazia: programmi governativi non adeguati alle reali esigenze dalla diversità: docente e discente più vicini per miglioramento reciproco.

L'unica soluzione per Forbes è rappresentata dalla concezione #romantica del soggetto, dove la persona non è solo parte di un sistema sociale o economico, ma insieme di spirito, trascendenza e#umanità. 

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REGOLE PER CRESCERE

#Bullying = rapporto di prepotenza tra pari.I bulli non sono più solo i preadolescenti delle grandi periferie con un vissuto difficile, ma indistintamente anche ragazzi di buona famiglia.È necessario quindi che i genitori siano consapevoli del proprio ruolo, così come gli educatori.Un chiaro rapporto tra genitori, figli ed insegnanti contribuisce ad orientare i giovani nelle scelte di vita per promuovere un cambiamento autopoietico.Anche il #mobbing nel mondo professionale è una forma differente di aggressività.

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Caratteri ed espressioni

Il #bullo è strafottente ed indifferente, sicuro che la forza e l'aggressività gli rendano giustizia ed onore.La #vittima è insicura, con bassa autostima, può avere disturbi psicosomatici, difficoltà ad inserirsi nel gruppo (una madre troppo protettiva crea insicurezza nell'affrontare il mondo esterno).Le vittime soffrono in silenzio e spesso non trovano il coraggio di denunciare ciò che avviene.I genitori piuttosto che illudersi di sapere cosa succede nella testa dei loro bambini dovrebbero aprirsi al dialogo e all'ascolto attivo. La scuola può rendersi spazio di incontro. Un fitto dialogo tra genitori figli e maestri aiuta ad affrontare la vita con una maggiore equilibrio.Aggressività e violenzaL'aggressività non va confusa con la violenza.

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Scuola e famiglia per l'educazione

La famiglia è il primo è più semplice il nucleo del consorzio umano, che ha il compito di coltivare e rinvigorire le virtù interiori dell'uomo attraverso la crescita e lo sviluppo dei figli, lasciando emergere liberamente la personalità, grazie alla fiducia reciproca e all' #amore.Carenze affettive in tenera età sono responsabili di mutilazioni della personalità, segnando irreparabilmente l'anima.La famiglia fornisce al bambino i primi modelli educativi, creando contesto di fiducia che ne rafforza l'autostima.L'assenza di regole e di solidi punti di riferimento crea nel bambino disorientamento e senso di abbandono (genitori che ripetono stesso comportamento dei propri oppure completamente opposto).Freddezza e distacco, spesso rimproverati ai genitori da figli ormai cresciuti, non uniscono bensì

allontanano.L'autorevolezza è la misura migliore, con #empatia , facendo quindi attenzione al rapporto

comunicativo: responsabilizzazione reciproca fiducia regole univoche, primo passo verso le figure di riferimento e poi verso il mondo esterno.I piccoli #bulli hanno bisogno di aiuto concreto."Nessuno basta a sé: è un bisogno connaturato alla natura umana di aprirsi agli altri ed entrare in relazione con loro" ( #Aristotele ).Gli adulti (genitori o insegnanti) esercitano un forte potere per via dello spirito di emulazione. Nel #gioco i bambini si appropriano di una identità che appartiene al mondo adulto ed apprendono le regole sociali.

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Educazione dei sentimenti

Conoscere significa diventare consapevoli, assumere coscienza di sé e delle proprie capacità cognitive ed emotive, che permettono di aprirsi agli altri nel rispetto delle differenze.Educare è un atto di amore volto alla crescita umana totale, che rende le persone forti e liberi, consapevoli e salde su sé: "la persona è una realtà cangiante e poliedrica" cit. Montessori.Si tratta di acquisire uno "stile di #essere ", che rappresenta la propria persona.L'educazione dei #sentimenti permette al bambino, e all'adulto, di sfogarsi quando ne sente il bisogno con le parole e non con le gesta inconsulte o reazioni di ira e collera.L'educazione dei sentimenti coniuga affettività ed emotività e può rappresentare un antidoto per intolleranza, indifferenza, aggressività e violenza, perché sviluppa capacità di immedesimazione,#empatia e condivisione.Il "linguaggio delle #emozioni " si apprende fin da piccoli.L'educazione dei sentimenti esalta la dimensione dinamica dello spirito, dalla quale assumono rinnovata forma libertà e pensiero individuale.Cuore, ragione e intelletto sono realtà squisitamente umane, interamente e attivamente coinvolte nell'educazione. Se l' educazione è una "questione" che riguarda gli scopi e i valori dell'uomo, non può essere trascurata la dimensione dell'interiorità, che attinge alla profondità del cuore.Nelle esperienze emotive della prima infanzia vanno ricercate le radici dell'identità di quella coscienza che se "coltivata" diverrà presenza "vigile", nonché fondamento della modalità e delle capacità cognitive.Sentimenti educati permettono di incanalare positivamente l'aggressività e di superare gli stati di#anaffettività e insensibilità che arrecano impoverimento immaginativo e incompetenza empatica.Una educazione tesa a recuperare i sentimenti per esaltarli permetterà di definire il carattere personale, assicurando autonomia, capacità di giudizio personale, #sicurezza ed #autostima nella formazione del sentimento del proprio io, del tu e della vita.Saranno positive per il bambino esperienze di#alfabetizzazione emotiva, privilegiando il gioco, l'ascolto attivo, il dialogo, attraverso esperienze di drammatizzazione, narrazione, disegno, fiaba, racconto...

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Educare alla legalitàL'educazione degli affetti è il primo passo per la crescita umana e consente di affinare capacità emotive, cognitive ed intellettuali in grado di promuovere al loro volta ulteriori processi educativi.Si può parlare di educazione alla #legalità , al rispetto, alla pace e alla democrazia solo dopo l'#alfabetizzazione #emozionale , che consente di relazionarsi con gli altri.Richiedono attenzione degli adulti manifestazioni di collera e rabbia spropositate, scenate di gelosia capricci.Episodi #violenza (fisica e psicologica) indicano la perdita dei punti di riferimento di una società, che non si ritrova più nei valori fondamentali della vita della persona.Ogni giorno nel mondo si compiono atti di barbarie, odio, gelosia, invidia, che sono le ragioni (ingiustificate) della violenza.Giovani 14enni si organizzano per uccidere, scatenano risse per affermare le proprie "ragioni", che ragioni non sono ma espressione incontrollata di rabbia, risentimento, frustrazioni e delusioni amaramente vissute.Gli adulti non possono restare nell'indifferenza: è urgente educare al rispetto, alla convivenza e alla tolleranza, che trovano il loro humus nella#educazione alla #legalità .Educare alla legalità significa orientare il proprio ruolo dopo aver interiorizzato i valori comuni che assicurano unità e coesione sociale.Significa far capire al bambino che la #libertà vera è quella che si conquista e si mantiene nel tempo; non è la libertà di fare tutto ciò che si desidera per capriccio, ma si nutre di regole, attimi e convivialità: un traguardo che rende padroni di sé, consapevoli delle proprie azioni e di attribuire agli altri un significato profondo.I bambini, in quanto dotati di grandi capacità (mente assorbente), sin da piccoli dovranno essere coinvolti nell'acquisizione di conoscenze e contenuti, che svilupperanno e perfezioneranno con la crescita, attraverso forme ludiche volte alla promozione del rispetto e della legalità, ed acquisiranno negli anni un solido senso civico.Occorre educare i giovani al rispetto e alla protezione della vita.Prima quindi la conoscenza e il rispetto delle regole che promoveranno l'intelligenza etica, ovvero la comprensione della responsabilità che deriva dall'essere cittadini, rispettosi dei principi e dei valori, leali e onesti (Gardner, cinque chiavi: intelligenza rispettosa, disciplinare, sintetica, etica). "L'uomo si forma e si educa giocando e se dimentica o rimuove il gioco e i giochi cesserà di formarsi poiché quel giocare è formarsi in se stessi, abitando gli arcipelaghi lontani della#immaginazione della #fantasia "Quello che i bambini imparano a scuola dovrà trovare continuità nell'ambiente familiare.Gli adulti devono dare il proprio esempio.Scuola e famiglia dovranno educare alla legalità riscoprendo il senso di onestà, il dialogo, la tolleranza e la libertà che permettono alla persona di autenticarsi, per riscoprirsi impegnata moralmente ed in grado di assumere #diritti e#doveri che nascono da una compartecipazione responsabile.

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Dal bullismo al mobbing:quale modalità di intervento?

Volendo prestare attenzione alla relazione tra #bullismo e #mobbing noteremo che hanno caratteristiche speculari.Vi è alla base una matrice comune: il comportamento aggressivo, che matura partire dall'infanzia.Interventi e cura, auspicabili ma ancora di difficile attuazione, dovrebbero realizzarsi nelle scuole nelle aziende.Senza trascurare l'attenzione sulle #vittime, la prevenzione si può orientare sul bullo e sul mobber, con un sostegno di tipo psicologico o psicoterapeutico: uno psicologo o consulente esterno che si ponga come osservatore ed un programma mirato alla educazione alla #empatia(scuole: sportello di ascolto, aziende: intervento individuale).

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Comportamento aggressivo edisturbi di personalità del bullo e del mobberIl #bullismo e il #mobbing hanno matrici comuni: desiderio di danneggiare fisicamente e psicologicamente una persona (vittima con caratteristiche di debolezza) con un comportamento aggressivo.Baron e Richardson riconoscono nel comportamento aggressivo la intenzionalità.Bullo e mobber sono portatori di un disturbo di personalità. La cura, finora indirizzata giustamente alle vittime, deve coinvolgere anche loro, che sono portatori di un disagio spesso grave e non risolto.L'aspetto che gli accomuna è la #aggressività ostile (esplicito desiderio di danneggiare un soggetto)  strumentale (finalizzata al raggiungimento di un obiettivo).

Alcuni studi ipotizzano: la disposizionalità (predisposizione) e modalità di apprendimento del comportamento aggressivo nella infanzia e

adolescenza le caratteristiche nevrotiche (Adler): consciamente o inconsciamente, direttamente o per via traverse, il paziente

persegue l'ossessione di accrescere il suo patrimonio o aumentare la sua potenza/fama/influenza, di umiliare e svilire gli altri

il #disturbo #narcisistico, con una personalità impermeabile alla esistenza degli altri: senso grandioso di importanza, fantasie di potere illimitate, incapacità di riconoscere i sentimenti e necessità degli altri, invidia verso gli altri e convinzione di essere invidiato.

Kout nel libro "Potere, coraggio e narcisismo" evidenzia un movimento regressivo dell'aggressività, da livelli più elevati a livelli controllati, che definisce rabbia narcisistica (il cui scopo all'estinzione del nemico, nessuna ragione o pietà, nessuna empatia), se non diminuisce diventa "rabbia narcisistica cronica". L'empatia è uno dei maggiori ostacoli per il narcisismo.DSM Disturbo narcisistico di personalità: mancanza di #empatia difficoltà a riconoscere i desideri e sentimenti degli altri incuranza del dolore che si può infliggere DSM Disturbo antisociale di personalità: inosservanza e violazione dei diritti degli altri, verso persone animali o cose scarsa empatia ed attenzione agli altri assenza sentimenti di colpa o di rimorso

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Il recupero del bullo del mobberattraverso l'empatia

La parola #empatia deriva dal tedesco #einfühlung(sentire dentro, riferito ad una struttura di #personalità #socialmente #integrata).Rollo May definisce la personalità come il realizzarsi di un processo della vita di un individuo libero, socialmente integrato e psicologicamente consapevole.Bullo e mobber sviluppano la loro libertà sulla "lato non utile" della vita (Adler).L'empatia è in grado di inibire il comportamento aggressivo, riacquistando o acquistando la capacità di riconoscere i bisogni e i sentimenti degli altri.Il programma di recupero dell'empatia prevede quattro fasi: segnalazione del problema allo psicologo osservazione sul campo (due settimane)  lettura ed interpretazione delle dinamiche osservate  progettazione dell'intervento di educazione alla empatia, attraverso:✔colloqui psicologici ✔percorso di psicoterapia breve (analisi dei tre campi vitali: amore, relazioni amicali, lavoro;

analisi ed interpretazione dei primi ricordi; analisi e dell'interpretazione dei sogni; intervento autocorrettivo, diario)

✔acquisizione consapevolezza da parte del bullo/mobber di potersi rapportare ai compagni/colleghi con modalità non più aggressive ma empatiche.

Alla fine è previsto il rafforzamento delle capacità empatiche e con la fase formativa di "educazione alla comunicazione empatica" (10 incontro con tecniche di simulazione) e monitoraggio mensile per almeno sei mesi. 

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Bullismo femminile:analisi del fenomeno sociale

Il fenomeno del #bullismo non è riservato il mondo dei ragazzi, come si pensa nell'immaginario collettivo, ma si sta propagando anche tra le#ragazze, che non si scontrano in maniera fisica ma più subdolamente cercano, con dinamiche di predominanza, di prevaricare sull'altra.Queste dinamiche includono:  #stalking

minacce (verbali, telefoniche) pettegolezzi.Il bullismo femminile si sviluppa in gruppi già consolidati con una parte "capo" e dominante ed in

maniera geograficamente differenziata:✔Al sud: le "ragazze terribili" covano odio nei confronti delle coetanee, respirano aria di violenza in

casa e hanno l'appoggio genitoriale se intervengono i docenti✔Al nord: le "ragazze bene" hanno genitori istruiti e posizione sociale medio altaIl bullismo femminile si maschera facilmente, perché indiretto e prettamente psicologico.Si può intervenire: con sanzioni punitive costruttive lavori socialmente utili o impegni nel volontariato ma in primis è necessario l'intervento della#famiglia, anche se spesso è essa stessa l'origine del

problema.Istituzioni e scuola devono intervenire cercando di riportare a galla #emotività , #empatia e #socialitàche, contrapposte alla violenza, diano la vera essenza del vivere civile.Vivere con la violenza come amica non fa stare bene nessuno: aprirsi alla serenità e alla armonia è la chiave di volta del benessere interiore.

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Cyberbullismo: disagio evetrinizzazione sociale nell'era digitale

I giovani tra i 15:25 anni, dei quali si parla come delle "pianeta degli svuotati o generazione degli sprecati", sono indecifrabili.I loro progetti hanno la durata di un giorno, il gesto non diventa stile e l'azione si esaurisce nel gesto.Vivono frustrazioni tecnologiche, secondo uno svuotamento e svilimento dei punti di riferimento. Dalla perdita di identità nasce quel frazionamento che li fa vivere nel gesto smisurato, non sulla scala del bene del male ma della noia e della eccitazione.L'uomo è un animale politico (Aristotele) orientato alla cultura (Hobbes) = un animale culturale.Il bullismo non è un fenomeno di mancata educazione, ma di arresto psichico: i ragazzi vivono parcheggiati nella terra di nessuno, dove la famiglia non svolge alcuna funzione, la scuola non desta interesse, la società alcun richiamo, il tempo è vuoto, il senso di sé si sminuisce e l'autostima deperisce.I ragazzi hanno smesso di dire "noi": è rimasto solo nel tratto primitivo della #banda e nelle pratiche di bullismo.Ada Fonzi è stata la prima studiosa ad interessarsi del fenomeno e a coordinare ricerche in molte regioni d'Italia, coniando il termine di #bullismo(tradotto dall'inglese #bullying ).L'attuale generazione digitale rinnova un disagio neo-esistenziale, incontrandosi e scontrandosi con un desiderio di attestazione identitaria, secondo gratificazione narcisistica, riflesso di un collasso emozionale e relazionale, misconosciuto dalla comunità e dalle istituzioni ufficiali (scuola e famiglia), con le spinte a comportamento deviante, una spettacolarizzazione e messa in scena di un modus operandi chiamato #cyberbullismo e bullismo elettronico.

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Bullying: policy markerse strategie nazionali e internazionali

Il #bullismo è un fenomeno diffuso in tutto il mondo e molto elevate sono le possibilità che un bambino o adolescente possano essere coinvolti.L'idea, molto diffusa, è che tale fenomeno sia sempre stato avvertito ma il passato non sia stato sufficientemente evidenziato, anche a causa della riluttanza delle vittime a parlarne.Lascia segni in chi lo subisce e il 30% di chilo perpetra in età giovanile risulta poi avere problemi con la giustizia.Di positivo c'è che in generale il fenomeno non sembra essere aumentato, di negativo che il tasso di aggressione è altissimo, con ricadute in termini di danni fisici/psicologici/sociali enormi (200 milioni di giovani vittime nel 2007).In Europa, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, sono organizzate iniziative di prevenzione e lotta al bullismo e via via si sono intensificate, anche grazie ad una rinnovata sensibilità dell'opinione pubblica e dei grandi operatori pubblici contro violenze che colpiscono i bambini.L'orientamento più frequente è quello di porre attenzione specifica e risorse al cyberbullismo e ciò potrebbe, in un prossimo futuro, riportare in crescita il più violento fenomeno del bullismo tradizionale.La ricaduta scientifica ed applicativa degli innumerevoli progetti non sempre va aldilà del periodo di finanziamento e quindi capita spesso che le buone pratiche si perdano perché non più finanziabili o per le mutate attenzioni della Commissione Europea.La ricerca di Ada Fonzi nel 1997 ha evidenziato come in Italia 1 bambino su 3 dichiarava di subire prepotenze con continuità.Nel 2007 il MPI emanò una direttiva per la prevenzione e la lotta al bullismo, con le iniziative importanti tra le quali: campagna di comunicazione diversificata agli studenti, dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, famiglie osservatorio regionale permanenti sul bullismo presso USR numero verde sito Web www.smontailbullo.it Uno strumento insostituibile per affrontare i temi è lo studio delle materie curriculari: il valore educativo dell'esperienza scolastica comprende supera la sola acquisizione di conoscenze e competenze.Nella direttiva viene ribadito che rimane alla singola scuola il compito di proporre e attuare la migliore strategia di prevenzione e contrasto del bullismo, da esprimere nel prof secondo autonomia scolastica, impostata e calata nelle realtà locali.Il bullismo è una piaga giovanile che viene con riconsiderata solo quando esplode in eventi che attraggono i media. Per il resto è, normalmente, storia di #dolore e #solitudine.

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Il fenomeno del bullismo alla lucedella normativa civile e penale italiana

Dal punto di vista giuridico non esiste una definizione unitaria del termine #bullismo(comportamento invadente ed insidioso, tenuto da uno o più soggetti giovani nei confronti di altri individui più deboli).Caratteristiche del bullismo sono: la continuità allo scopo di affermare il potere e la superiorità del bullo ottenere vantaggi l'intenzionalità dell'azione la ripetitività nei confronti dello stesso soggetto la simmetria di potereL'ambiente è rappresentato dalla scuola (campi sportivi, mezzi di trasporto), durante il cambio d'ora in

aula, nei bagni, nei corridoi.Il bullismo può manifestarsi con: violenze verbali (prese in giro, minacce) violenze fisiche (percosse) violenza reale (furti) cyberbullismo (sms, pubblicazione di foto e email)Un fenomeno simile è il #mobbing. Spesso in giurisprudenza si è identificato il bullismo come "mobbing

in età evolutiva", con il quale ha in comune: posizione di svantaggio della vittima, dolo e continuità dell'atto. Si manifesta nei luoghi di lavoro, può essere di tipo:

verticale (superiore nei confronti di subordinato) orizzontale (colleghi di pari grado).La parte attiva si identifica con il nome di #mobber , quella passiva con il termine #mobbizzato.Come per il bullismo anche il mobbing viene perseguito giuridicamente attraverso i singoli

comportamenti vessatori.

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Il fenomeno del bullismo alla lucedella normativa civile e penale italiana

Un altro fenomeno con caratteristiche simili al bullismo è lo #stalking, per via delle dinamiche comportamentali, che possono arrivare a distruggere la qualità della vita della vittima (atti persecutori, 2009).Il bullismo viene definito un fenomeno "è meta giuridico", ovvero privo di riconoscimento normativo,

riconoscendo non il bullismo nella sua fattispecie criminosa mandi gli atti come singoli reati: percosse e lesioni personali ingiuria (offese) violenza o minaccia danneggiamento di un bene mobile o immobile altruiI reati originati da bullismo sono perseguibili sia civilmente che penalmente.Se gli atti di bullismo avvengono nella scuola sarà la dirigenza scolastica ad informare le autorità competenti o il primo adulto che assiste o ne viene a conoscenza.Affrontare un processo penale non è un deterrente sufficiente per disincentivare il bullo.Le pene sono proporzionate alla gravità del fatto commesso (lavori sociali a scuola o multe o reclusione

del soggetto).Oltre a quella del minore vi è una corresponsabilità dei soggetti "in vigilando", "in educando" e "in

organizzando".Gli atti di bullismo possono provocare tre tipi di danno: biologico (lesione psichica e fisica) morale (turbamento psicologico, ansie) esistenziale (lesione della qualità della vita).Il bullismo è un fenomeno in crescita ed il legislatore non potrà fare a meno di intervenire.  2007 Dichiarazione di Kandersteg

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Dichiarazione di Kandersteg

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Grazie per l’attenzione

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