The wall
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AssociazioneDanza Estemporada
presenta
Info e PrevenditeAssociazione Danza Estemporada
via Venezia 7, Sassari [email protected] Danza Estemporada
Con il patrocinio di
Comune di SassariAssessorato alle Culture
Ministero dei Beni, e delle Attività Culturali e del TurismoDir.Gen. Spett. dal Vivo The
wallCompagnia Danza Estemporada
coreografie Livia Leprimusiche Pink Floyd
23 Aprile / Teatro Comunale di Sassari / ore 21.00
Regione Autonoma della SardegnaAssessorato della pubblica istruzione, beni culturali,
informazione, spettacolo e sport
23 Aprile / Teatro Comunale di Sassari / ore 21.00
The WallCompagnia Danza Estemporada
Regia e coreografia: Livia Lepri Musiche: Pink FloydDisegno luci: Adriano Marras Allestimenti: Antonio Sisto
Servizi informatici: Lisandro InformaticaVideo scene: Marco Piras
Liberamente tratto dal capolavoro dei Pink Floyd del 1982, "The Wall" vuole iniziare un viaggio attraverso tre chiavi di lettura principali:
autobiografia, osservazione critica e sociale ed evoluzione della follia. L'educazione scolastica nel periodo della rivoluzione studentesca
è il punto di partenza attraverso il quale viene presentato al pubblico Pink - il protagonista dell’opera - nel suo primo periodo di confusione,
quello in cui inizia a perdere aderenza con la realtà.
Il suo disagio emerge dal corale composto da dieci danzatori che sono presenti sulla scena per quasi tutto lo spettacolo, esigenza che nasce
da e nel rispetto della partitura musicale dell’album che è quasi totalmente corale e ripercorre l’infanzia di Pink ed il suo avviarsi verso una crescita
che si popolerà di fantasmi. L‘affrontare la parte sociologica ed il contesto storico nel quale lui ha vissuto, focalizza
l’attenzione sulla presenza delle masse di fans e studenti, che talvolta diventano gendarmi.
Ho provato in alcuni momenti a porre la base, forse un po’ azzardata, sull’analisi dell’alienazione dell’uomo che quando si trova perso
nell’investibilità degli eventi perde il senno sentendo di non poter andare avanti se non attraverso la follia. L’abbattimento di quel muro introspettivo che fa vagare la mente oltre ogni umana ragione, diventa
il pretesto per una resurrezione fittizia che aiuta l’umano nel suo percorso attraverso la vita, ma che lo abbandona alla sua solitudine.