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The Summerhill School Michael Newman a Ravenna, settembre 2012 dossier: dove il diritto al gioco non è secondo al diritto all'istruzione INDICE - Michael Newman: profilo professionale - Michael Newman - Summerhill: la più antica scuola basata sui diritti dei bambini è forse una comunità cooperativa? - Informazioni generali sulla scuola di Summerhill - Matthew Appleton - Una cultura dei bambini, la giornata tipo di un "summerhillian" - Renzo Laporta Giocare nella scuola con i ragazzi sul tetto - Michael Shaw - Dopo tutti questi anni ancora ci stupisce e ci provoca - Dichiarazioni raccolte da M. Newman - Fonti e risorse per saperne di più - Il Meeting della Summerhill School: l'incontro tra docenti e studenti (immagini con box di testo)

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The Summerhill School

Michael Newman a Ravenna, settembre 2012

dossier: dove il diritto al gioco non è secondo al diritto all'istruzione

INDICE

- Michael Newman: profilo professionale

- Michael Newman - Summerhill: la più antica scuola basata sui diritti dei bambini è forse una comunità cooperativa?

- Informazioni generali sulla scuola di Summerhill

- Matthew Appleton - Una cultura dei bambini, la giornata tipo di un "summerhillian"

- Renzo Laporta – Giocare nella scuola con i ragazzi sul tetto

- Michael Shaw - Dopo tutti questi anni ancora ci stupisce e ci provoca

- Dichiarazioni raccolte da M. Newman

- Fonti e risorse per saperne di più

- Il Meeting della Summerhill School: l'incontro tra docenti e studenti (immagini con box di

testo)

Michael Newman il suo profilo professionale

Sin dal 1988 Michael Newman è un qualificato professore di scienze coinvolto come professionista nell'educazione alla cittadinanza e ai valori. Da 11 anni sta lavorando alla Summerhill School come insegnante di scienze, consigliere per la carriera professionale, tutor dei ragazzi, insegnante d'inglese e maestro. E' stato membro del Comitato esecutivo dell' Alleanza per i Diritti dei Bambini per l'Inghilterra (con funzioni di segretario e tesoriere) e membro dell'Associazione Umanistica Britannica, del Comitato della Società per l'Educazione Narrativa, del Comitato per l' Educazione Cooperativa di Ipswich e Norwich, del gruppo-guida per l'Educazione alla Cittadinanza della contea di Suffolk e membro della Fondazione di Summerhill “A.S. Neill”. Ha supportato gli studenti di Summerhill presso il Governo inglese, per promuovere i valori e le idee della scuola. Ha facilitato l'azione di gruppo degli studenti di Summerhill quando si è dovuto lottare per salvare la scuola dal pericolo della sua chiusura nel 1999-2000 (evento diventato parte del film “Summerhill” della BBC).

Per otto anni ha lavorato nella zona-est di Londra, come operatore per la progettazione dell' educazione allo sviluppo nelle scuole, realizzando eventi, progetti, facendo formazione per insegnanti e studenti su vari temi: metodo cooperativo, diritti dei bambini, democrazia locale, giustizia “restaurativa”, uso dei linguaggi multimediali nell'insegnamento alla cittadinanza ( in questo ultimo campo ha lavorato con oltre 30 scuole primarie e 12 secondarie).

------------- Altre informazioni sul suo lavoro sono ricavabili al link: http://www.eastendtalking.org.uk/ourvoice

Gli insegnanti che vivono nell'area della scuola

sono ospitati in roulotte o in bungalow

Michael Newman

Summerhill: la più antica scuola basata sui diritti dei bambini è forse una comunità cooperativa?

Immaginate una comunità che crea le sue leggi attraverso la democrazia diretta, dove ogni persona ha uguale diritto di parola e di voto, in cui i problemi e le questioni di giustizia sono discusse e decise democraticamente da tutta la comunità. Ci sono anche comitati eletti per organizzare feste, eventi sociali, per raccogliere fondi, svolgere indagini, gestire un bar, realizzare incontri, conferenze, convegni, laboratori nelle scuole, gestire un' aula informatica….

Questa è solo una parziale descrizione di una comunità che conta circa 120 membri ed è stata fondata nel 1921 da un insegnante scozzese di scuola statale e scrittore, Alexander S. Neill. E' Summerhill, la più antica scuola al mondo basata sui diritti dei bambini.

Presso la scuola vivono oltre 90 bambini tra i 6 ai 17 anni, provenienti da Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Taiwan, Corea, Giappone, Israele… Vivono con 12 adulti, insegnanti e tutor.

Quali sono i valori della scuola?

Si tratta di una questione problematica. E’ una scuola di cui si possono avere rappresentazioni differenti. Dalla stampa è stata fatta conoscere come la “scuola del fate come vi pare”. Quando ne parlo con adulti o bambini, loro spesso reagiscono aggressivamente non credendo alla mia descrizione, affermando al contrario che deve trattarsi di una scuola sbagliata che crea fallimenti educativi e morali e mantengono queste (loro) valutazioni indipendentemente dalle evidenze e dalle prove portate.

Alcuni studenti della scuola sono diventati rispettati fotografi, artisti, attori, ballerini, altri un matematico, un architetto,uno storico, un giornalista, a livello nazionale o internazionale...

La rabbia verso la scuola deriva dal suo essere fondata sui diritti dei bambini. Dare spazio ai bambini per crescere ed essere se stessi e non

essere forgiati da adulti, siano essi genitori, insegnanti o sacerdoti, si scontra con i valori tradizionali della famiglia, della chiesa e dello stato.

La storia delle origini della cooperazione nel Regno Unito si basa sul movimento comunitario di Robert Owen che credeva nella possibilità di cambiare la società mediante la creazione di comunità basate sulla cooperazione. Le sue opinioni restavano socialmente deterministiche, col contesto economico e sociale che creava i valori individuali.

Il bungalow degli ospiti attrezzato con letti

singoli e a castello

Questo è in netto contrasto con Summerhill. La scuola ha una storia, una cultura, dà valore alla democrazia, ma il suo principio cardine è l’anarchia nel senso godwiniano, finalizzata a minimizzare l'influenza di ogni autorità imposta. I valori dei bambini sono quelli che essi stessi creano. Essi sono agenti attivi nella comunità, non copiando i valori dei loro coetanei e della

comunità, ma rispondendo in modo critico e consapevole.

Quando arrivano alla scuola nuovi bambini e adulti, essi portano prevalentemente con sé valori mai messi in discussione, frutto del principio di autorità. Lo spazio dato dalla comunità, il rispetto per le persone e i loro diritti, si scontrano con valori imposti, con l'autorità dell'adulto e con idee a priori di giusto e sbagliato. Le tensioni causate dallo sviluppo individuale all'interno della comunità, creano uno spazio di apprendimento fatto di domande, di opportunità di sperimentazione sociale, di possibilità di mettere alla prova idee di politica e giustizia, di esplorare la necessità e il significato di legge, giustizia, libertà, cooperazione.

Summerhill è una scuola cooperativa?

Come membro attivo del movimento cooperativo britannico, formato ai metodi della educazione cooperativa, e come operatore di progetto per un Centro di Educazione allo Sviluppo che lavora con le scuole di Londra (HEC, HumanitiesEducation Center), non sono certo della risposta. Nell'ultimo anno sono stato coinvolto in 8 progetti di educazione di cooperazione con scuole statali, e gruppi giovanili. Gli studenti di Summerhill sono stati coinvolti in due di questi progetti.

Due nostre ragazze (“summerhillians”) hanno preso parte ad una giornata di workshop con circa 70 bambini di diverse scuole elementari, con giochi cooperativi, giochi di gruppo col paracadute, un gioco di negoziazione, danza e percussioni samba, e una consultazione attiva sui diritti e le responsabilità. Sono rimaste perplesse per quello che percepivano come un evidente conflitto tra i valori promossi e i metodi per fare funzionare l’intensa giornata. Sembrava la dose di una terapia volta a promuovere la cooperazione all'interno di un sistema comunque fondato sull'obbedienza all'autorità.

Fino a quando l'obbedienza all'autorità è la base delle nostre scuole pubbliche, anche la cooperazione può essere insegnata solo come un valore imposto attraverso giochi

manipolatori e attività che la promuovono attivamente. In ultima analisi, ci si potrebbe aspettare che maggiore è l'effetto di insegnamento e di apprendimento cooperativo sulle nostre scuole, maggiormente liberati saranno i bambini. Penso però che questa sia una vana speranza.

Possiamo migliorare le nostre società, ma avremo comunque forgiato i bambini imponendo loro valori del movimento cooperativo che non emergono dallo sviluppo di un pensiero critico e cosciente, attraverso esperienze di esplorazione di tensioni e conflitti che sorgano in una comunità basata su diritti.

E' importante come gli esseri umani imparano a vivere in modo cooperativo?

Scuole come Summerhill ci possono aiutare ad esplorare questa domanda. Questo tipo di scuole, infatti,ci aiutano ad approfondire molte questioni cui altrimenti possiamo rispondere solo in via ipotetica proiettando i nostri pregiudizi sulla natura del bambino e sull’effetto del nostro comportamento su di loro.

Ci sono scuole simili in tutto il mondo, collegate in rete anche attraverso l'evento annuale della Conferenza internazionale sull'Educazione Democratica, che quest'anno si terrà all'inizio di dicembre, in India (www.idec2004.com). Ho avuto la fortuna di presiedere la Conferenza IDEC del 1999, ospitata dalla scuola di Summerhill (è possibile scaricare le 100 pagine del suo rapporto ufficiale al seguente indirizzo: www.s-hill.demon.co.uk / conferenze / confrep.pdf).

Quindi, la mia risposta alla domanda è sì: dobbiamo fondare un quadro dei diritti dei bambini affinché i nostri figli scelgano di crescere e di vivere da cooperatori.

------------------------------------------------------- L’articolo originale è on-line al seguente link: http://www.geo.coop/archives/newman904.htm

Informazioni generali sulla scuola di Summerhill

(testo tratto dal fascicolo promozionale della scuola)

“Tutti i crimini, tutte le guerre possono esse ricondotte all'infelicità” scrisse A. S. Neill, fondatore della Summerhilll School.

Oggi, in tutto il mondo, l'educazione si sta spostando verso l'incremento di test, valutazioni e maggiore qualificazione. Sembra una moda moderna, che accertamento, giudizio e qualificazione definiscano l'educazione.

Se la società avesse trattato ogni altro gruppo nel modo in cui tratta i suoi bambini, sarebbe considerata una violazione ai diritti umani. Ma per la maggioranza dei bambini del mondo, questa è la normale aspettativa dei genitori, della scuola e dell'intera società in cui viviamo.

Oggigiorno molti operatori educativi e molte famiglie si sentono inquiete e preoccupate rispetto a questo contesto restrittivo, e iniziano a cercare delle alternative rispetto al sistema scolastico convenzionale.

Una di queste risposte è il sistema scolastico democratico o libero. Ci sono molti modelli di scuola democratica diffusi in tutti gli angoli del globo, da Israele al Giappone, dalla nuova Zelanda alla Thailandia, agli stati Uniti.

La più vecchia e famosa di queste scuole è Summerhill, sulla costa orientale dell'Inghilterra.

La Summerhill School fu fondata nel 1921 al tempo in cui i diritti delle persone erano meno rispettati di oggi. I bambini erano picchiati nella maggioranza delle case e la “disciplina” era la parola chiave dell'allevamento del bambino. La nostra Summerhill School, attraverso il suo libero auto-governo ha lavorato e faticato per più di ottant'anni contro la generale pressione al conformismo sociale, nel tentativo di dare ai bambini il diritto di decidere per se stessi. La scuola è ora una florida comunità democratica, che dimostra che i bambini e i ragazzi imparano a diventare confidenti, tolleranti e cortesi se viene dato loro lo spazio per essere se stessi.

Summerhill è diventata una delle scuole più famose al mondo, ed ha influenzato la pratica educativa di molte altre scuole ed università. Il movimento delle scuole democratiche sta ora fiorendo a livello internazionale, con molte scuole che, ispirate dalla lettura dei suoi libri, si basano sulla filosofia di A.S. Neill.

Questa scuola è una comunità di oltre un centinaio di persone. Circa 95 di esse sono bambini/e e ragazzi/e con età dai 5 ai 18 anni. Il resto sono insegnanti, personale della casa di residenza e altro personale addetto all'andamento della scuola.

E' situata in un'ampia e ben tenuta e amata casa, di stile vittoriano, con terreni circostanti, a due miglia dalla costa est del Suffolk.

La maggioranza dei bambini resta a pensione nei dormitori della scuola, ma ci sono anche coloro che la frequentano solo di giorno.

L'albero attrezzato con una casetta a cui si accede tramite una corda con cui arrampicarsi

Solitamente, man mano che i piccoli crescono, preferiscono dormire a scuola.

Summerhill è una scuola mista che apprezza la diversità dei suoi studenti provenienti da tutto il mondo.

C'è un'ampia scelta di curricoli e di materie, fino ed oltre il diploma del primo ciclo di scuola secondaria superiore. Quando i ragazzi più vecchi si sono iscritti alle classi, ad ogni trimestre viene creato un nuovo calendario scolastico, sebbene non vi sia alcun obbligo di attendere agli studi.

Così come c'è un calendario strutturato c'è anche libero accesso alle sezioni d'arte, falegnameria e computer. Ci sono anche aree aperte dove gli studenti che non sono in classe passano creativamente del tempo, si divertono, socializzano, giocano. Gli sport, i giochi e gli altri divertimenti sono tutti decisi e praticati dai bambini, dai ragazzi e dagli adulti, in accordo tra loro.

Il gruppo degli insegnanti s'incontra giornalmente per discutere ogni problema e situazione. E’ prevista un’attenzione particolare per l’inserimento dei nuovi studenti ed anche per quelli che faticano a seguire le lezioni. Gli insegnanti praticano una varietà di azioni per assistere chi sta imparando. Per esempio, se un bambino è teso in classe, è possibile offrirgli un sostegno con un rapporto di uno a uno. Questo è anche il caso per chi apprende lentamente o per chi va più veloce degli altri.

Gli studenti possono anche sostenere gli esami in tempi anticipati se lo desiderano, e la maggioranza di loro conseguono il certificato del primo ciclo della scuola secondaria superiore prima di lasciare la scuola. Ma ci sono anche coloro che preferiscono di non conseguirlo.

La libertà più importante a Summerhill è il diritto al gioco. Tutte le lezioni sono opzionali. Non c'è alcuna pressione a che si conformino alle idee adulte rispetto alla loro crescita, sebbene la comunità per se stessa ha delle aspettative rispetto alla condotta dei singoli. Prepotenze, atti di vandalismo, o altri comportamenti anti-sociali sono affrontati da specifici “difensori civici” eletti nel e dal gruppo, oppure dall'intera comunità durante i suoi meeting generali.

La scuola è organizzata su 12 acri di territorio (un acro corrisponde a 4050 metri quadrati) a giardino e bosco, con molti spazi per andare in bicicletta, costruire capanne, arrampicarsi sugli alberi, accendere fuochi, campeggiare, fare giochi creativi. C'è una piscina che funziona in estate, un campo da tennis, vari campi da gioco,un'area per il basket, un ping-pong interno.

Durante l'inverno e la primavera viene costituito un “comitato sociale”, eletto dalla comunità per organizzare giochi ed altre attività durante i pomeriggi e le sere. Questo prevede giochi di caccia e di parole, giochi da tavolo, teatro e narrazione, cinema.

Summerhill è una comunità felice che si prende cura dei suoi componenti, che riconosce anche l'importanza dell'espressione delle emozioni e dell'apprendimento che avviene attraverso i sentimenti.

Assieme al cartello che impone agli automobilisti di spostarsi a 5 miglia orarie,

questo cartello avvisa tutti che la zona è frequentata da bambini e ragazzi che giocano

Tra i suoi componenti vige una precisa onestà e apertura agli altri. Lo staff degli insegnanti non usa nessuna autorità per imporre valori, comportamenti o per risolvere problemi; questi vengono risolti o dai singoli con l'aiuto degli amici, o dai difensori civici, o all'interno dei meeting quotidiani della comunità.

La scuola permette al maggior numero di persone di fare visite e di verificare direttamente come funziona in concreto questa esperienza educativa.

Ci sono poi ulteriori progetti per condividere la lunga e singolare esperienza di libertà di

Summerhill con altre scuole in giro per il mondo. La direttrice, figlia di A. S. Neill, Zoe Readhead e suo marito Tony sono spesso invitati a fare conferenze e lezioni all'estero, suscitando reazioni

entusiastiche che riflettono la crescita di riconoscimento della Summerhillschool come sorgente e consolidata forma di illuminata educazione, realmente centrata sul bambino.

In visite recenti sono arrivate persone dal Giappone, Sud Corea, Brasile, Italia, Portogallo, Germania, Spagna e Grecia.

Prima parte dell'immagine che illustra il meeting comunitario tra insegnanti e studenti

Matthew Appleton

Una cultura dei bambini: la giornata tipo di un “summerhillian”

(dal cap. 3° del libro “A free range childhood. Self-regulation at Summerhill School”)

La vita di comunità a Summerhill è costituita da due elementi di base. Da un lato c'è una certa struttura stabile, che funziona attraverso l'organizzazione delle giornate e delle settimane di scuola. Dall'altro lato ci sono le modalità spontanee fatte di eventi, mode, gesti e umori che influenzano di tanto in tanto la vita quotidiana della comunità. Entrambi questi elementi si intrecciano tra loro, creando un contesto a volte statico, a volte, più spesso, mutevole. La dimensione spontanea si sviluppa dalla chimica creata da qualsiasi bambino/a o adulto che si attiva nella comunità in un determinato momento. Magari è un particolare gioco che, improvvisamente, coglie l'immaginazione di tutti. Ad esempio, qualcuno costruisce una spada di legno nel laboratorio di falegnameria, e così durante la notte la scuola si trasforma in un campo di battaglia medioevale. Oppure una nuova pistola giocattolo con il tappo viene venduta nel negozio del paese e tutti corrono a comperarla; per poi vedere nell'edificio un via vai di poliziotti e ladri che si nascondono nelle penombre delle porte. O in un pomeriggio di caldo intollerabile accade che improvvisamente arrivano gavettoni e bombe d'acqua che cominciano a volare in tutte le direzioni. Oppure, avviene che tutti stanno aggiustando le proprie biciclette, o costruiscono slittini o capanne. In realtà, non tutti sono impegnati a fare tutto. Ci sono sempre, infatti, piccoli gruppi interessati e coinvolti nelle loro cose, senza riguardo per ciò che altri stanno facendo. Ma, di quando in quando, una certa attività colpisce l'immaginazione,attraversando tutta la comunità come un'onda, spiccando all'improvviso per poi estinguersi. Succede pure che un certo gruppo di bambini comincia a dominare prioritariamente le preoccupazioni della comunità. Forse è una

piccola banda che sta infastidendo, disturbando o interrompendo chi sta facendo qualcos'altro, sfidando e beffando così le regole della comunità. In questi casi vengono di conseguenza decise e organizzate delle specifiche riunioni e così, interrompendo per un pò alcune attività, la comunità si riunisce per risolvere questo come qualunque altro genere di problema emerso. In altri momenti, la vita scorre lieve e per lunghi periodi senza alcun disturbo. Il flusso di questi vari avvenimenti si intreccia con la strutturazione stabile della vita quotidiana della comunità, organizzata come segue. La giornata inizia alle 8,00 del mattino, con la campana della sveglia. Solitamente ci sono bambini/e che si alzano intorno a quell'ora, ma c'è anche chi continua a dormire. Alle 8,15 la campana suona nuovamente, annunciando che la colazione sta per essere servita. Coloro che desiderano fare colazione scendono in cucina, dove vengono serviti cereali da uno degli insegnanti che verranno mangiati nella stanza da pranzo attigua, dove si possono trovare anche tè e toast. Alle 8,45 lo sportello del passa vivande è chiuso e termina la colazione. Alle 9,00 gli “addetti alle camere da letto” vanno in giro per avvisare tutti coloro che sono ancora tra le coperte, che gli restano 30 minuti per alzarsi. Ogni giorno ci sono due diversi gruppi di questi “addetti”, eletti dalla comunità per rinforzare il rispetto delle regole (stabilite comunitariamente) relative agli orari rispettivamente dell'andare a letto alla sera e della sveglia. Sebbene, occasionalmente, partecipi anche un componente dello staff, questi ruoli vengono

solitamente coperti dal gruppo degli “Shack” (abitazioni degli adolescenti) e dai “Carriage Kids” (abitazioni dei bambini). Alle 9,30 essi passano un'altra volta nelle stanze per assicurarsi che tutti si siano alzati. Chi si rifiuta ancora di alzarsi dal letto può essere multato dagli addetti, a meno che non sia ammalato.

Su questo muro vengono incisi i nomi degli

studenti che lasciano la scuola diplomandosi

Alle 9,30 iniziano le lezioni che continuano fino alle 12,30 per le due classi di scuola elementare, e fino alle 13,15 per i ragazzi più grandi. Per alcuni bambini e ragazzi le lezioni sono un “distante regno del possibile”, in cui raramente o solo qualche volta si avventurano. Per altri esse sono una parte integrante della loro vita a Summerhill, a cui accorrono ogni giorno avidamente. La scelta resta interamente a loro; non vi sono in alcun modo adulti che tentano d’influenzarli in questa decisione. Il laboratorio di falegnameria è aperto di giorno come un luogo informale dove

eventualmente passare a fare un salto; e solitamente appare come un alveare in piena attività. Chiunque può entrarvi e costruire ciò che desidera; l'insegnante è lì per offrire consigli pratici e per supervisionare l'uso degli strumenti. Recentemente, quando vi entrai per vedere cosa succedeva, c'erano prevalentemente ragazzi più grandi. Uno di loro stava costruendo un bidone per la spazzatura, un altro un treppiedi per la sua macchina fotografica. In un angolo c'era un mezzo tavolo che aspettava il ritorno del suo costruttore. In tutto il luogo c'era un'aria di profonda concentrazione. In un' altra occasione ho visto invece la falegnameria piena di bambini più piccoli: impegnati a lavorare un legno per farne delle ciotole, a costruire delle scatole, degli archi con frecce, degli scudi e delle spade, delle pistole... Insomma è raro trovare la stanza della falegnameria vuota. In passato, a volte,anche la stanza dell'arte ha funzionato come uno spazio simile di incontro spontaneo e aperto. Attualmente l' insegnante d'arte ha invece scelto di concentrarsi su lezioni di carattere più formale. Ma se qualcuno dei bambini e ragazzi non è d'accordo può sempre portare anche questa questione alla riunione di comunità e spingere per ottenere una stanza d'arte disponibile anche per attività più informali. Per il momento, questo non è successo. Spesso esco per un giro durante il tempo della lezione, o mi chiudo nella mia stanza per leggere indisturbato. Se qualcuno ha bisogno, per qualsiasi necessità o per un primo intervento di pronto soccorso o qualcosa di simile, gli insegnanti sono lì, sempre disponibili. Quando arrivai per la prima volta a Summerhill mi resi disponibile per ogni giorno e per tutto il giorno, ma subito scoprii di avere la necessità di avere anche un tempo per me stesso, per recuperare i miei interessi e bisogni. Ho visto molto personale arrivare e poco dopo andarsene, o lasciare dopo un solo anno di impegno, perché si sentivano già completamente “burn out” (bruciati)! Sopravvivere nel lungo termine come adulti a Summerhill, richiede un forte impegno e senso

d'identità insieme a consapevolezza dei propri limiti. Si tratta di padroneggiare l'equilibrio tra bisogni personali e bisogni della comunità. Vivere in una comunità di bambini e ragazzi può essere infatti veramente pesante, perché c'è sempre qualcuno che ha bisogno di qualcosa. E poi ...c'è sempre rumore. L'intensità e l'energia dei bambini liberi dalle costrizioni degli adulti, è molto di più di quanto molti adulti possono e riescono a tollerare. Alle 11 meno dieci ci sono venti minuti di pausa. Vengono serviti zucca al forno e tè con i biscotti nella stanza da pranzo e questo è uno dei momenti della giornata che preferisco. C'è un caotico rumoreggiare di tazze. I bambini e gli adulti si intersecano l’uno con l'altro nelle varie direzioni, soprattutto quando stanno in fila per ricevere la tazza del tè e biscotti. Oppure quando si girano attorno, giusto per vedere che cosa sta accadendo. La stanza è piena di voci chiacchieranti, con persone che si scambiano saluti, auguri vari, che si spingono tra loro , o si scambiano con buon umore appellativi e insulti vari,... L'esperienza di tutti questi bambini-ragazzi-adulti che si affrettano lì intorno con tazze calde in mano, era una cosa completamente contraria alla direttive educative che le erano state impartite al suo training per insegnanti. Molte volte, durante queste pause, ho visto tè versato, ma devo ancora vedere qualcuno che si è ustionato. I bambini più giovani hanno il pranzo alle 12,30;a tredici anni passano nel turno successivo delle 13,15, coi più grandi. La maggioranza dello staff adulto pranza col secondo turno, solitamente molto più tranquillo del primo. Attualmente esiste una regola che proibisce di elemosinare cibo da quelli del primo turno; fu stabilita quando si notò che i ragazzi più grandi e affamati si aggiravano attorno a quelli del primo turno chiedendo loro se non volevano le razioni di patatine o budini. Non lo chiedevano minacciando, ma era ovvio che per alcuni più piccoli, diventava difficile dire loro di no. C'è anche un' altra regola per cui i ragazzi del primo turno non possono inserirsi nel secondo e fu introdotta quando ci furono diversi incidenti

perché entravano nella sala da pranzo giocando o facendo un sacco di rumore, disturbando chi voleva mangiare in pace. Di fatto, però, di solito non c'è nessuno che solleva la questione se i primi entrano nella sala da pranzo senza arrecare disturbo. Dopo il pranzo non ci sono lezioni fino alle 16,30. Alcune volte un gruppo di bambini si auto-organizza in partite di calcio o di sport simili al baseball o al basket (ma giocato con i piedi), oppure a pallavolo o in altri giochi. Al momento il gioco più popolare si chiama “Tork”, che è un gioco di squadra in cui si usa il freesby. Il suo nome proviene dalle prime due lettere di Tomo, un bambino della scuola, e dalle ultime due di Mark, un insegnante. Furono loro a introdurre questo gioco nella scuola. Alcuni ragazzi, invece, con passo allegro vanno giù in città, solitamente a comperare caramelle e bevande.

Una coccinella mentre sta prendendo il volo,

primavera a Summerhill

Altri si misurano e si lamentano con la loro noia, fintanto che non inciampano su qualcosa che accende la loro immaginazione. Tutt' intorno alla scuola piccoli crocchi di amici siedono in circolo chiacchierando, ascoltando musica, praticando giochi di gruppo,

arrampicandosi sugli alberi, o semplicemente pensando a qualcosa da fare. Durante il periodo scolastico estivo la piscina è quasi sempre aperta. Questo dipende dalle condizioni metereologiche, perché l'acqua della piscina non è riscaldata. Quando è aperta è sempre piena di bambini eccitati che fanno tuffi. Durante tutto l'arco della stagione estiva vengono poi organizzate molte partite e tornei di tennis. Alle 16,00 la campana suona ancora, perché è l'ora del tè e biscotti, serviti dalla cucina e gli adulti si ritirano nella stanza del personale per una pausa. Prima di quest'ora, durante il pomeriggio, molti degli insegnanti sono coinvolti o nelle varie attività con i bambini, o in vari lavori che vanno svolti intorno alla scuola. Questa pausa è quindi la prima occasione quotidiana in cui gli insegnanti si ritrovano assieme, come gruppo separato dal resto della comunità. Si riuniscono seduti in cerchio a parlare di ciò che è loro accaduto durante la giornata, condividendo storie, problemi, prendendo accordi o facendo piani. E nella stanza del personale l'atmosfera non è più formale del resto dell'ambiente scolastico. Alle 16,30 ricominciano le lezioni. Anzi, all'incirca alle 16,25, alla porta della sala insegnanti, si accende di solito un gran clamore di bambini e ragazzi, impazienti di avvisare gli adulti che è ora di iniziare le lezioni e che si devono sbrigare. Questo è tutt'altra cosa rispetto alla mia esperienza di insegnante di scuola statale, quando l'intera classe sedeva nella speranza che l'insegnante arrivasse in ritardo, appesa ad ogni minuto di questa libertà, assaporando la sua fragranza e pregando vivamente affinché durasse ancora un po'. L'esperienza dell'apprendimento obbligatorio e l'esperienza di quello libero-volontario non sono certo la stessa cosa. Questo va ricordato a coloro che affermano: "Se io non fossi stato forzato ad andare alle lezioni non avrei imparato niente". Le lezioni continuano fino le 17,30 per i più giovani e fino le 18,00 per i corsi a tema. I più grandi infatti studiano specifici argomenti,

ma non restano necessariamente in classe per tutto il tempo in cui questi argomenti vengono insegnati. Così qualcuno potrebbe avere lezioni per cinque ore al giorno e magari solo due nel giorno successivo.

Il totem in giardino

Alle 17,30 viene servita la cena ai bambini più piccoli e alle 18,15 ai più grandi e agli adulti. Durante questo pasto il personale di staff cena nella sua stanza. Chi desidera uscire la sera lo lascia detto agli altri, per cui nei locali ci sono sempre degli adulti. Il personale di sorveglianza ha specifiche serate libere, due per quello dei bambini ed una per quello dei ragazzi (anche se hanno molta più libertà di assentarsi durante il giorno). Gli insegnanti si organizzano tra di loro per decidere chi resta e chi esce. Alcuni vanno al pub del villaggio, o a lezioni serali, o a visitare amici.. Altri siedono in circolo a parlare con i ragazzi o con altri adulti, nelle loro stanze o nelle roulotte e caravan, oppure si coinvolgono in attività serali con i bambini. Ricordo un insegnante che organizzò un gruppo di canto nell'ultimo periodo scolastico; un altro costruì una capanna del sudore (basato sul modello degli Indiani d'America del Nord), attivando sessioni serali. Nei vari periodi scolastici si sarà sempre attivato qualcosa ...

Seconda parte dell'immagine che illustra il meeting tra studenti ed insegnanti

Renzo La Porta

Giocare nella scuola con i ragazzi sul tetto. Alla ricerca di immaginari

scolastici alternativi scolastici, per liberare l'infanzia

Finalmente sono alla Summerhill School! In visita alla scuola democratica o libertaria più alternativa e più lodata e/o contestata al mondo.

Ho coltivato questo desiderio per almeno un decennio, sin da quando il caro Gianfranco Zavalloni mi mostrò l'unico libro tradotto in italiano che descrive e racconta dell'esperienza

de “I ragazzi felici di Summerhill” (come titola il libro originariamente scritto da A. S. Neill, il fondatore della scuola).

L'occasione mi si presentò quando strinsi amicizia con Michael Newman, nel 2005. Lui lavorava all'HEC (Humanities Education Centre) di Londra - una specie di CEM (il Centro Educazione alla Mondialità di Brescia). Attraverso la mediazione di Michael fu facile arrivarci e soprattutto sostarvi tre giorni, e fui anche fortunato a trovare tre interi giorni in fila di sole, così rari nella bigia Inghilterra.

Mercoledì 10 maggio 2007, alle 7,27, partii dalla Liverpool Station; direzione nord-est, verso il Suffolk. In due ore di treno attraversai prima la città di Colchester e poi Ipswich, terminando nella stazione di Leiston (un tranquillo villaggio a tre chilometri dal mare). Da lì, prendendo un mini-cab (taxi locale), in quindici minuti si arriva alla tanto attesa destinazione. All’ingresso trovai un mosaico multicolorato (“un buon auspicio - pensai - mi fa sentire a casa”), poi un unico cancello, basso, aperto e senza lucchetti. La cosa mi lasciò non poco perplesso: nella metropoli londinese ero abituato a rappresentarmi e a ricondurre le scuole alle prigioni, con i loro alti recinti fatti di mattoni o cancellate di ferro, doppi ingressi controllati con telecamere, con serrature magnetiche.

Non varcai a passo spedito quella soglia, perché un senso di vertigine mi fece avvertire che, al di là di quel limite, avrei trovato qualcosa di veramente diverso da ciò che finora avevo conosciuto e vissuto.

E poi sarà stato vero quello che Yoko mi disse prima di partire? “Summerhill è l’unica scuola al mondo dove un bambino o una bambina possono decidere di passare la loro giornata sul tetto di uno dei bassi edifici, restando lì per tutto il tempo che desiderano, guardando gli altri studiare in classe.” Così infatti Yoko, in modo molto spicciolo, mi definì con orgoglio l’ambiente educativo che aveva formato la sua persona ininterrottamente dai 9 ai 16 anni. Lei era nata in Giappone, ed è laggiù che aveva lasciato la sua famiglia, per cui durante la sua permanenza a Summerhill aveva passato con papà e mamma solo le vacanze estive o di

Natale: “Ma non fu per niente un sacrificio” le piacque sottolinearmi.

Infatti, e anche Michael me lo confermava, agli studenti di questa scuola pesa più lasciare gli amici (la piccola comunità che ogni volta si aggrega e si auto-determina negli interessi e nelle regole) piuttosto che rivedere i genitori.

Rileggo bene quanto ho appena scritto e già mi sento non poco turbato: accessibilità al rischio, adulto che non controlla, non obbligatorietà di frequenza alle lezioni, distanza dalla famiglia... vi sono già abbastanza elementi per disorientarmi ! Devo sospendere il giudizio e la morale, per adottare il punto di vista di chi si appresta a diventare adulto giorno dopo giorno, possibilmente acquisendo in libertà una piena confidenza in sé e nel mondo che lo circonda. Questi sono i punti focali su cui si basa l'esperienza nella scuola di Summerhill, proprio così come la volle quasi un secolo fa il suo fondatore.

Come Yoko anche gli altri studenti sono arrivati dai più vari e lontani angoli della Terra, supportati da famiglie che credono fermamente che “la felicità dell’essere” sia il dono più prezioso, che va coltivato sin dalla più tenera età, al di là di qualsiasi idea ed attesa di “successo”, anche se ciò comporta perdere con loro il contatto di vita quotidiano. L'infanzia qui si rivela in tutta la sua complessa natura che sarà consumata fino in fondo vivendo in un micro-sistema educativo che affida al singolo e alle sue relazione con gli altri le scelte per costruire e sviluppare un rapporto positivo e responsabile con l’ambiente che lo circonda.

In quel mio breve soggiorno mi limitai a respirare “l’atmosfera” che lì vi regnava, spendendo sotto al sole momenti di chiacchiere con i vari residenti che – occasionalmente - incontravo attorno ad un tavolo, giocando con loro sul prato, o girovagando tra gli edifici e nel bosco, o svoltando l'angolo di una delle baracche-letto, o in falegnameria. In quel vasto giardino c'era di che scaldarsi con tutti quei sorrisi, i modi rispettosi e sereni di condividere e conversare. Tutto questo accadeva al di la dell’età, delle differenze di genere e delle culture di provenienza, e al di là che si sapesse più o

meno parlare inglese, o del ruolo sociale ricoperto; senza recinti, né divieti.

Certo a Summerhill non è per niente sempre così. Anche qui il conflitto interpersonale è di casa, poi vi sono stati casi in cui piccoli ladri, bugiardi, bellimbusti, e soggetti refrattari alla comunità, hanno messo in crisi il sodalizio di quest'insieme bene amalgamato di diversità.

Quelli che hanno creato più problemi in assoluto sono coloro che sono giunti qui dopo avere fallito nei percorsi educativi e di istruzione del sistema scolastico tradizionale. Ma la stragrande maggioranza ritrova qui la strada verso se stessi e l'interazione positiva con il gruppo, diventando persone “comunitarie”. Per alcuni di loro servono molti mesi di permanenza a Summerhill prima di ritornare a mettere volontariamente piede in un'aula. A Summerhill, prima ancora che se ne parlasse in ambienti della ricerca accademica, si sperimentava con efficacia la “giustizia restaurativa” che comporta che chi ha commesso il torto e chi l'ha subito tentano di riparare ciò che si è rotto all'interno di uno sfondo costituito dal sostegno e dalla partecipazione di tutta la comunità dei residenti.

Non ho notato bambini o bambine camminare sui tetti, ma ne ho apprezzato le straordinarie abilità nell’arrampicarsi e discendere da alberi secolari, e nell'appendersi e dondolare da robuste corde annodate ai rami. Ho visto il vigore con cui fanciulli usano il martello e gli altri strumenti della falegnameria per realizzare ben pianificate idee. Ho colto la loro disinvoltura e familiarità nello spostarsi da soli o in piccoli gruppi in questo singolare ambiente “scolastico”, la loro libertà e agilità nel correre, saltare, rotolarsi. Ho visto come le decisioni individuali vengono prese senza chiedere il permesso a nessuno, come se già ognuno sapesse le regole e i limiti entro in cui muoversi e quanto flessibili essi potevano essere senza arrivare al punto di rottura. In quel luogo a me estraneo tutti potevano insegnarmi qualcosa, ma nessuno era lì a farlo se la domanda non partiva dal forestiero stesso. Con alcuni di loro ho giocato un mezzo pomeriggio a Tork, un gioco di squadra che si

fa con il freesby, da loro inventato anni fa e rimasto tra le memorie ludiche che gli uni passano agli altri quando esistono i gruppi gioco spontanei, autoalimentandosi sul campo di gioco – che praticamente diventa ogni spazio lasciato libero dall’ingerenza degli adulti. Sono stato nella mensa a condividere il loro menù, notando che anche qui il fragore era silmile a quello delle nostre mese scolastiche, ma non altrettanto lo era la libertà di scegliersi dove sedersi e chi avere come commensale al proprio fianco. Poi, per due pranzi e visto che il sol leone trionfava, ricordo che ci si spostò a mangiare ad un tavolino all’aperto. Nel boschetto, mi sono avvicinato al The Big Beech, il grande e maestoso faggio chiamato così con tono amicale dai residenti, come se fosse un vecchio compagno di giochi. Su di esso e ad un certo punto, penzolava un lunga e grossa corda di canapa. Per paura non ho raccolto l’invito ad imitare quei bambini e bambine che vi ci si arrampicavano e dalla corda si lanciavano ed oscillavano aggrappati.

Ho partecipato al meeting comunitario del giovedì, e lì mi sono più che stupito della confidenza dimostrata dal ragazzino-presidente di turno nel gestire il suo ruolo e l'intero gruppo, della celerità con cui quest'undicenne affrontava i vari punti all'ordine del giorno, dava e toglieva la parola ai convenuti che alzavano la mano, gestendo il tutto con spartana misura e, se del caso, assegnando multe ai singoli che trasgredivano.

Ho incontrato Zoe, figlia di Neill ed attuale referente principale della scuola. Era fuori dalla porta del suo ufficio, seduta su di un gradino che guardava al giardino del corpo principale dell'edificio della scuola. Sapendo che ero italiano mi aveva fatto chiamare per ricevere consigli sulla pronuncia di alcune parole. A quel tempo lei faceva parte di un coro lirico, si stava preparando ad un concerto e le riusciva imprecisa la pronuncia di qualche verso. In modo perentorio, mi affermò che nessuno di coloro che hanno un qualche coinvolgimento con l'infanzia e la preadolescenza possono dichiarare di conoscerne la vera natura se non si sono mai confrontati con la Summerhill School, perché l'esperienza di questa scuola

permette di vedere l'educazione dei piccoli secondo una diversa e più feconda prospettiva.

Le chiesi che significava per lei “successo” e la sua risposta mi rimandava all'immagine di un cane che gira su se stesso nel tentativo di mordersi la coda. “Questa parola- mi disse- fa più parte del sistema scolastico da cui provieni tu”.

Di questa risposta ho compreso di più il senso negli anni successivi, quando la gente mi domandava di raccontare della mia visita a Summerhill e voleva sapere se da quella scuola erano uscite persone che poi avevano avuto “successo” nella vita, ricoprendo incarichi e ruoli importanti nella società.

In qualche modo anche i “summerhillians” sono infatti costretti a raccogliere e dare prove dell'efficacia della loro scuola per poter interagire positivamente con chi li vuole conoscere e con chi li viene a trovare e anche per replicare a chi li critica e per difendersi da chi, addirittura, vorrebbe chiudere la loro esperienza. Non è mai sufficiente, infatti, rispondere che da qui escono persone che stanno bene con se stesse e che divengono quello che sono. Così sono state svolte tante ricerche e studi su questa scuola, coinvolgendo anche i post-graduati. A questo proposito, a suo tempo suggerii a Michael che forse si poteva rilevare anche il grado di incidenza della malattia della depressione comparando gli ex-studenti di Summerhill con quelli di altre famose scuole inglesi. Forse anche questo dato potrebbe contribuire a fare ulteriore chiarezza sul valore di questa scuola e sull'efficacia che dovrebbe avere l'educazione.

Seppure libero di muovermi, non ho voluto mettere piede dentro le aule, non ho chiesto spiegazioni sul curriculum, su quali metodi di insegnamento erano adottati, sulle regole...o su tutto quello che mi avrebbe rimandato alla scuola da cui provenivo, perché in quel poco tempo trascorso a Summerhill, cominciavo già a ritenere quest’insieme di categorie superflue e riduttive. Mi è bastato giudicare la qualità della vita che mi scorreva attorno per rendermi conto che - lì - la rivoluzione rispetto al sistema diffuso e dominante di educazione e di

istruzione accadeva durante tutti i giorni ordinari.

Ero attratto ed affascinato da ciò che vedevo, e che, ovviamente, solo parzialmente comprendevo.

Di li a poco, è cresciuta in me la convinzione che ogni insegnante, educatore, genitore, o adulto in generale, dovrebbe offrirsi l'opportunità di passare di qua, di formarsi un immaginario e una cultura alternativa sull'infanzia e sul sistema educativo-scolastico.

A distanza di tempo ed inevitabilmente, un fluire di vere domande ha cominciato ad interrogare la mia coscienza di persona e di insegnante. Incessante e con urgenza, come un tamburo in tempo di guerra, ha continuato ad irrompere quell'altrove che - altrimenti - mi sarebbe rimasto inafferrabile se non avessi sospeso fuori dal quel cancello senza lucchetti il mondo da cui provengo.

Accettare che le persone cerchino la felicità confrontandosi con legami di comunità e di responsabilità reciproca, nella condivisione di ogni forma di potere e di decisione collettiva: questa mi sembra sia la formula base inventata dal fondatore di Summerhill. Gli studenti decidono come e quando fare gli studenti, perché si impara quando si vuole imparare. E tutto ciò accade al di là dell’adozione o meno di una metodologia centrata sul modello o sulla persona. Conta poco il curriculum, le doti istrioniche, e le specializzazioni dell’insegnante. Certo, non sono stati pochi quegli insegnanti che da Summerhill sono dovuti andare via, perché non riconosciuti tali dagli studenti, perché era ed è veramente impegnativo restare al loro servizio.

Prima di visitare Summerhill avevo avuto diverse occasioni di parlare con Michael di metodologie innovative e alternative di insegnamento/apprendimento, ma non riuscivo mai a capire fino in fondo la sua riluttanza a fare di questo un cavallo di battaglia centrale del sistema educativo.

Oggi, a distanza di quasi cento anni, il permanere a Summerhill della formula madre intuita ed applicata dal suo fondatore, diventa motivo di credere che qui c'è qualcosa di vero riguardo alla natura umana che si educa e del

modo a cui approcciarsi a questo suo processo.

Sostanzialmente, mentre tutto il mondo intorno è cambiato, a Summerhill dal momento della sua nascita (1921) ad oggi nulla sostanzialmente è mutato. Certo, qualche edificio è stato aggiunto attorno alla costruzione originaria; A. Neill è morto e sua figlia ne ha ereditato il ruolo; molta gente è passata di là e diversi ministri dell'educazione hanno tentato di distruggere questo simbolo di libertà. Ma nonostante la travolgente

globalizzazione che tutto ha mixato, complicato ed accelerato, a Summerhill il tempo è come se si fosse fermato... sulle persone, con le loro uniche realtà di vita. Gli ingredienti di base che facevano e tutt’ora fanno questa “scuola dei bambini felici” sono rimasti inossidabili dal tempo ed inattaccabili dalle mode.

Questo è il raro e singolare valore che un qualsiasi visitatore desideroso di imparare può respirare a pieni polmoni visitando “la scuola con i bambini sul tetto”.

Terza parte dell'immagine che illustra il meeting tra studenti ed insegnanti

Michael Shaw

Dopo tutti questi anni ancora ci stupisce e ci provoca Molto tempo prima che noi si declami le odierne “scuole libere” in UK, abbiamo avuto esperienze di vere “scuole libertarie”. Esse offrivano una vera libertà ai loro studenti, non semplici varianti “all'insegnamento in batteria” (capace solo, e nei casi migliori, di mantenere l'attenzione dei giovani sui contenuti del curriculo, oggetto degli esami finali di ciclo).

Il quadro che raccoglie i segni di presenza in

scuola dei suoi studenti. Chi è assente non ha la sua targhetta riposta nel quadro

Oggi solo una di quelle genuine scuole libertarie resta in Gran Bretagna: è la Summerhill School che, pur raggiungendo fra pochi anni l'età di cento anni dalla sua fondazione, ha ancora ha il potere di sorprenderci e di provocarci positivamente. Oggi, la frase “educazione centrata sul bambino” tende ad essere pronunciata con sarcasmo; le classifiche delle scuole hanno priorità, e se un fanciullo sceglie di saltare le

lezioni i genitori rischiano la galera. La libertà di movimento e di scelta che la scuola di Summerhill consegna ai suoi bambini e ragazzi, molto probabilmente agli educatori e agli insegnanti di oggi sembra ancor più radicale di quando fu fondata da Neill nel 1921. Nel corso degli anni, la scuola di Summerhillè stata negativamente tacciata di essere un caso limite e bizzarro, mentre era di fatto decadi avanti rispetto agli approcci teorici e operativi degli insegnanti di allora, che cominciarono a prenderla seriamente sul serio solo più tardi, cominciando, ad esempio, a sperimentare i consigli degli studenti, il metodo della giustizia restaurativa, l'apprendimento guidato dal bambino . Nel 1947, in una delle lettere di A. Neill diretta all'organizzazione TES, egli descriveva come si divertiva a risolvere puzzle durante i suoi viaggi in treno, ma anche come voleva consigli dagli altri insegnanti per rispondere agli enigmi e alle misteriose domande poste dai bambini.“Le menti dei miei alunni - scriveva-richiedono più di quanto spiego". Il piacere con cui ascoltava le domande dei suoi studenti cui non sapeva rispondere l'avrebbe fatto certamente andar d'accordo con gli attuali fautori dell'apprendimento basato sulla ricerca personale. L'attuale andamento del sistema educativo in Inghilterra sembra andare contro tali approcci innovativi e progressivi. Ma questa è proprio la ragione per cui ha valore ritornare a guardare a Summerhill, una volta di più: la scuola che va di traverso quando le altre vanno diritto, alle volte sorprendendo per il fatto che essa offre stili di insegnamento più tradizionali. Gli ispettori scolastici della regina avevano scritto giusto nel loro Report del 1949: "Ciò che non può essere messo in dubbio è che in questa scuola sta accadendo un qualcosa di affascinante ed una ricerca educativa di valore che tutti coloro che si occupano di educazione farebbe bene a vedere.”

Dichiarazioni raccolte da Michael Newman

* Raccomandazione del Consiglio della Carta d’Europa sull’educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani.

(Raccomandazione CM/Rec (2010)7 e memorandum di spiegazione)

“8. Governo democratico I componenti degli stati Europei dovrebbero promuovere la governance democratica in tutte le istituzioni educative sia come desiderabile e benefico metodo per la governance, sia come pratico mezzo di apprendimento e per fare esperienza di democrazia e rispetto dei diritti umani.”

* Sulla partecipazione dei bambini nelle scuole, (da uno studio del Consiglio d’Europa)

Uno dei primi esempi di partecipazione dei bambini arriva dalla scuola di Summerhill, una scuola britannica che aprì agli inizi del 1921.

I suoi studenti furono tra i primi a poter dire la loro non solo nel modo in cui la scuola era organizzata, ma anche a riguardo della vita nella scuola. A quel tempo Summerhill fu criticata per il suo approccio permissivo, sebbene la scuola avesse più di 200 regole, cioè molte di più di qualunque altra scuola convenzionale. La differenza era nel fatto che queste regole erano state decise e scritte con il reciproco consenso tra studenti e lo staff degli insegnanti. Conseguentemente a ciò, questo approccio innovativo divenne poi uno standard internazionale grazie alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini, che è stata ratificata da tutti i componenti delle Nazioni Unite ad eccezione della Somalia e degli Stati Uniti. L’articolo 12 della Convenzione dichiara che i bambini hanno il diritto di partecipare nella presa delle decisioni su tutto ciò che li riguarda.

Fonti e risorse per saperne di più'

( da ”Books, videos and photos about Summerhill School of A.S. Neill”)

- ResearchProjects and other information

Stronach, I. (2006), Inspection and justice: HMI and Summerhill School, in Vaughan, M. (ed.), “Summerhill and A.S.Neill”, Maidenhead, Open University Press. Stronach,I. & Piper, H.(2008), Case study: Summerhill School – the exception to the rule,In Piper & Stronach, “Don’t touch. The educational story of a panic”, Abingdon, Routledge. Stronach, I., Piper, H. (2008) .Can liberal education make a comeback? The case of “relational touch” at Summerhill School. American Educational Research Journal 45,1: 6-37.

- Books of A. S. Neill

A Dominie’s Log - Herbert Jenkins, 1916; Hart, 1975. A Dominie Dismissed – Herbert Jenkins, 1917; Hart, 1975. A Booming of Bunkie – fiction, Herbert Jenkins, 1919. A Dominie in Doubt – Herbert Jenkins, 1921; Hart, 1975. Carroty Broon – fiction, Herbert Jenkins, 1921. A Dominie Abroad – Herbert Jenkins, 1923. A Dominie’s Five – fiction, Herbert Jenkins, 1924. The Problem Child – Herbert Jenkins, 1926; McBride, 1928 The Problem Parent – Herbert Jenkins, 1932. Is Scotland Educated? - Routledge, 1936. That Dreadful School – Herbert Jenkins, 1937. Last Man Alive – A Story for Children from the Age of Seven to Seventy - Herbert Jenkins, 1939; Gollancz, 1970. The Problem Teacher – Herbert Jenkins, 1939; International Universities Press, 1946. Hearts Not Heads in the School – Herbert Jenkins, 1945. The Problem Family – Herbert Jenkins, 1949; Hermitage Press, 1949. The Free Child – Herbert Jenkins, 1953. Summerhill - Gollancz, 1962; Penguin, 1968; Hart 1960. Freedom not License! – Hart 1966. Talking of Summerhill – Gollancz, 1967. Neill! Neill! Orange Peel ! A Personal View of Ninety Years, Weidenfeld & Nicolson, 1973; Quartet, 1977. All The Best, Neill, Letters From Summerhill – Jonathan Croall (ed.), Andre Deutsch, 1983. The New Summerhill - Albert Lamb (ed.), Penguin Education, 1992.

- Books about A.Neill & Summerhill

Jonathan Croall, Neill of Summerhill. The Permanent Rebel, Routledge&Kegan Paul, 1983. John Walmsley ,Neill & Summerhill, A Man and His Work (a pictural study), Penguin Education, 1969. Ray Hemmings, FiftyYears of Freedom, A. S. Neill and the Evolution of the Summerhill Idea, Allen & Unwin 1972. Herb Snitzer (photografs by), Summerhill, A Loving World, Macmillan, 1964. Beverley R. Placzek (ed.), Record of a Friendship, The Correspondence of Wilhelm Reich and A. S.

Neill,Gollancz, 1981.

Joshua Popenoe (photografs by) Inside Summerhill, Hart, 1969. Harold Hart (ed.), Summerhill: For and Against: Assessments of A. S. Neill, Hart, 1970. Angus & Robertson, 1973 (includes essays by Bruno Bettleheim, John Holt, Sylvia Ashton-Warner, Paul Goodman, Fred Hechinger, Erich Fromm). Bjarne Segefjord, Summerhill Diary, Gollancz, 1971.

Matthew Appleton, Free Range Childhood, Gale Centre Publications, 2002. Solomon Press, 2000. Axel D. Kühn, Alexander S. Neill, Rowholt, Germany. David Gribble, Real Education, Varieties of Freedom, Lib Ed, 1998. Hylda Sims, Inspecting the Island, a Novel based on Summerhill, Seven-PlyYarns, 2000.

The new Dutch edition of Matthew Appleton, A Free Range Childhood, is available by clicking here

(Matthew was an house-parent at Summerhill for many years and draws on his experiences in this book).

Link per trovare questa lista di testi :

http://www.summerhillschool.co.uk/pages/suggested_reading.html

e http://www.facebook.com/note.php?note_id=124425790953232

Attenzione ! L'unico libro di A. S. Neill in italiano è:

Alexander S. Neill, I ragazzi felici di Summerhill, edizioni Red

- Images of the school and of its students: comparing two periods of time

John Walmsley:Summerhill in the 1968 (237 images)

http://educationphotos.photoshelter.com/gallery/Summerhill-1968/G0000VfiC7Qh8aFQ/

John Walmsley:Summerhill in the 2010 (299 images)

http://educationphotos.photoshelter.com/gallery/Summerhill-2010/G0000mRp6mU.ts1

- Youtubevideos (In italiano)

Immagina una scuola....Summerhill)

http://www.youtube.com/watch?v=OrUl9PIbkOM

(e in inglese)

Here and Now: SummerhillFreedom School- 1964, Leiston, Suffolk

Alexander Sutherland Neill, founder and head of Summerhill Freedom School

http://www.eafa.org.uk/catalogue/205532#.TxqeZj-tQSa.facebook

- Biografia di Alexander Neill, fondatore della Summerhill School:

http://www.youtube.com/watch?v=kZ5mGAt1Yzs&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=wFM7sp7y8yw&feature=related

- “Imagine a school...Summerhill” (la battaglia in tribunale sostenuta dagli studenti per

tenere in vita la scuola):

http://www.youtube.com/watch?v=GdwjvxcJHTA&feature=related

- Report

Report of an inquiryintoSummerhill School(January 2000)

http://www.selfmanagedlearning.org/Summerhill/RepMain.htm

- Film su Summerhill prodotto dalla BBC: ne esistono brani in YouTube che, se

associati in sequenza, lo ricompongono. Il film tratta in forma fantasiosa ( per adattarsi ad

un pubblico bambino) di storie vere. In particolare racconta di quando la scuola venne

inquisita dall'Ofsted per essere demolita nella sua fama; il giudice dette però ragione ai

"Summerhillians", aprendo così una nuova pagina di storia: l'educazione scolastica

tradizionale non può essere obbligatoria.

PART:1 2 3 4 5 6 7 8 9

part one - http://www.youtube.com/watch?v=UTOuUFdMkkQ&feature=related

part two - http://www.youtube.com/watch?v=S_hCq4szHuM&feature=related

part three - http://www.youtube.com/watch?v=75dGagOIgmQ&feature=related

part four - http://www.youtube.com/watch?v=pFfKCRqHSXk&feature=related

part five - http://www.youtube.com/watch?v=gmHIiZhpuVE&feature=related

part six - http://www.youtube.com/watch?v=ORY1YV_y-1c&feature=related

part seven - http://www.youtube.com/watch?v=PnNPfSEVwi4&feature=related

part eight - http://www.youtube.com/watch?v=IRayUpl_Si8&feature=related

part nine - http://www.youtube.com/watch?v=f4r5iUpY8z4&feature=related

Quarta parte dell'immagine che illustra il Meeting tra studenti ed insegnanti

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Dossier a cura di Renzo Laporta (Associazione “La Lucertola”)

www.lalucertola.org