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LA COSMESI Esposito Amendola Francesca

Salve ragazzi Vi accompagner alla scoperta della Cosmesi

Io sar il tuo aiutante

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IndiceLa cosmesi pag 3 Il cosmetico Le funzionalit cosmetiche .pag 4 INCI .. La nomenclatura Binominale delle piante..pag.5 Durata minima .pag 6 Esercici pag 7 Le etichette e la loro lettura pag 8 Vigilanza e cosmetovigilanza ..pag 10 Esercizi.. Ingredienti cosmetici pag 11 Solubbilizzanti.. I siliconi ..pag 12 I lipidipag 15 Oli, Burri e Cerepag 16 Esteri Glicerici..pag 17 Alcoli Grassi.. Acidi Grassi pag 18 Frazione in saponificabile ..pag 19 Idrocarburi Esercizi pag 20 Tensioattivi pag 22 Esercizi . pag 26 I conservanti..pag 28 Antimicrobici ..pag 29 Sequestranti pag 30 Antiossidanti. Umettanti.pag 31 Esercizi .pag 32 Sostanze coloranti..pag 34 Esercizi..pag 36 Sequestranti.pag 38 Esercici Sostanze Funzionali.pag 39 Esercizi ..pag 41 La detersione ..pag 42 Detersione per affinit..pag 45 Esercizi.pag 46 Pillole di Cosmetologia pag 47 Le forme cosmetichepag 50 Esercizi..pag 52 Eserciziario.pag 54 Domande e Risposte..pag 63 Schede approfondimento.pag 76

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1 La cosmesi

[dal greco ksmesis, l'adornare]. Scienza che si occupa del miglioramento o mantenimento della bellezza del corpo attraverso lo studio e la realizzazione dei cosmetici; comprende:

la chimica cosmetica, che studia dal punto di vista chimico e fisico i componenti dei cosmetici; la cosmetologia, che ha il compito di definire l'azione dei cosmetici sull'uomo; la tecnica cosmetica, che esegue la messa a punto delle forme cosmetiche e dei relativi metodi di preparazione.

Cosmetico Prodotto atto a curare l'aspetto estetico del corpo umano. I cosmetici si dividono, in rapporto alla loro funzione, in:1) 2) 3)

cosmetici igienici (saponi, bagni, latti e creme detergenti), eutrofizzanti (creme nutritive, protettive, da notte, idratanti, ecc.), estetici (deodoranti, rossetti per labbra, belletti, ecc.);

In rapporto alle forme di preparazione in:

solidi (polveri, ciprie, talchi, ecc.), liquidi (lozioni, latti, acque, ecc.), pastosi (unguenti, creme, geles, ecc.), spray (lacche per capelli, deodoranti, ecc.).

I cosmetici sono " le sostanze e le preparazioni, diverse dai medicinali, destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, denti, organi genitali esterni), oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato." (art. 1 -L. 713/86testo integrato). Inoltre "... i prodotti cosmetici non hanno funzionalit terapeutica e non possono vantare attivit terapeutiche" (art. 2 -L. 713/86- testo integrato).

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Riassumendo, le funzionalit cosmetiche fondamentali comprendono:

DETERGENZA PROTEZIONE MANTENIMENTO IN BUONE CONDIZIONI DEODORAZIONE PROFUMAZIONE DECORAZIONE TRATTAMENTI ESTETICI

E i cosmetici sono destinati ad essere applicati su:

EPIDERMIDE SECREZIONI DELLE GHIANDOLE SEBACEE E SUDORIFERE PELI E CAPELLI UNGHIE LABBRA DENTI E CAVO ORALE MUCOSE ESTERNE FEMMINILI E MASCHILI

La legge fornisce quindi un elenco indicativo dei prodotti che si possono considerare cosmetici. In definitiva tutte le funzionalit e le azioni svolte dal cosmetico non dovrebbero superare il limite della giunzione dermo-epidermica, quella sottile linea di demarcazione e congiungimento tra lo strato profondo (il derma) e quello pi superficiale (epidermide) della nostra pelle.

INCI Le varie e numerose componenti del prodotto cosmetico finito vengono scritte secondo un linguaggio internazionale, detto INCI (acronimo che sta per INTERNATIONAL NOMENCLATURE COSMETIC INGREDIENTS), unico per tutti i paesi della UE (ma leggermente diverso, ad esempio, da quello americano). Questa nomenclatura contiene alcuni termini in latino, la maggior parte in inglese, terminologie tecniche varie (ad esempio di tipo chimico) numeri ed altri simboli.

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I derivati vegetali vengono riportati con il nome botanico secondo Linneo (quindi in latino) della pianta da cui sono stati estratti. Molti ingredienti chimici vengono indicati con il nome inglese; i coloranti con un numero che fa riferimento ad un elenco di sostanze chimiche ben catalogate e identificate ciascuna con un numero differente. I nomi dei vari ingredienti vengono riportati in etichetta seguendo un ordine che tiene conto della percentuale inserita nel cosmetico, cio per concentrazione decrescente: l'ingrediente pi abbondante nei cosmetici quasi sempre l'acqua, che nella nomenclatura INCI si scrive in latino aqua, ed infatti la ritroviamo quasi sempre in prima posizione. Seguono poi tutti gli altri, in base alla rispettiva concentrazione fino a raggiungere l'1%. Al di sotto di questa percentuale, i vari componenti possono essere indicati in ordine sparso, seguendo il criterio che pi piace al produttore.

LA NOMENCLATURA BINOMINALE DELLE PIANTE In biologia, tutti gli organismi sono stati classificati usando un nome scientifico, nel caso delle piante meglio detto nome botanico. Il nome composto da due termini ( di qui binominale) che derivano dal latino o a volte dal greco. Il nome di ogni pianta quindi formato Da un primo nome che indica il genere(scritto in corsivo con liniziale in Maiuscola) Da un secondo nome che indica la specie( scritto in corsivo ma senza la maiuscola) Il nome del botanico che ha catalogato per primo quella pianta (non in corsivo) ESEMPIO: Glycine soja Siebold NB) in un gran numero di casi al posto del nome del botanico appare una L che sta ad indicare Linneo, il celebre naturalista svedese, a ragione considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Spesso, una particolare specie presenta delle variazioni , mutazioni ad esempio nel colore, nella dimensione dei fiori o delle foglie. Si ha cio una variet di una particolare pianta , scrivendo var

ESEMPIO Datura stranonium L. var. purpurescens

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LA DURATA MINIMA DEI PRODOTTI COSMETICI I prodotti cosmetici che hanno una durata inferiore ai 30 mesi devono obbligatoriamente indicare la data di scadenza. Per i cosmetici con periodo di validit superiore ai trenta mesi non obbligatorio indicare la scadenza ma deve essere indicato il periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, pu essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore. Si tratta del cosiddetto "PaO". L'indicazione in etichetta del Periodo Post-Apertura ha lo scopo di fornire al consumatore informazioni sulla stabilit del cosmetico ed indicato da un nuovo simbolo (rappresentato da un barattolo di crema aperto, v. simbolo a sx) che viene apposto sia sul contenitore vero e proprio che sul confezionamento esterno. All'interno o accanto al simbolo riportato il periodo di tempo (espresso in mesi seguito dalla lettera M) entro il quale il prodotto deve essere utilizzato a partire dalla prima apertura. Il simbolo del PaO sar presente sull'etichetta di tutti i prodotti cosmetici, ad eccezione di: prodotti con un periodo di validit inferiore a 30 mesi, che presentano l'indicazione "Da consumarsi preferibilmente entro... "; prodotti monodose (es. campioni gratuiti); prodotti confezionati in modo tale da evitare il contatto tra il cosmetico e l'ambiente circostante (es. aerosol); prodotti per i quali il produttore certifichi che la formula tale da impedire qualsiasi rischio di deterioramento che influisca negativamente sulla sicurezza del prodotto stesso nel corso del tempo. Il nuovo simbolo del Pao verr introdotto progressivamente: tutti i prodotti interessati dal provvedimento verranno etichettati con questo simbolo al momento dell' immissione sul mercato a partire dall' 11 marzo 2005. I prodotti senza PaO, gi commercializzati prima di questa data, possono continuare ad essere venduti.

simbolo PaO

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: .Per quanto riguarda letichettatura dei prodotti cosmetici, sul contenitore a diretto contatto con il cosmetico (condizionamento primario) e sullimballaggio esterno (condizionamento secondario) devono essere riportati i seguenti elementi: Le varie e numerose componenti del prodotto cosmetico finito vengono scritte secondo un linguaggio internazionale, detto Gli ingredienti devono essere riportati in ordine. I composti coloranti vengono indicati con

I derivati vegetali vengono riportati con il nome

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Le etichette e la loro lettura

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Per quanto riguarda letichettatura dei prodotti cosmetici, sul contenitore a diretto contatto con il cosmetico (condizionamento primario) e sullimballaggio esterno (condizionamento secondario) devono essere riportati i seguenti elementi:

il nome o la ragione sociale e la sede legale del produttore o del responsabile dellimmissione sul mercato del prodotto cosmetico; il contenuto nominale la data di durata minima, se inferiore a 30 mesi, o la validit post apertura se la data di scadenza del prodotto integro superiore ai 30 mesiPer i prodotti con durata minima superiore a 30 mesi deve essere riportata unindicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, pu essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore, preceduta dal simbolo

rappresentante un barattolo di crema aperto; le precauzioni dimpiego In caso di impossibilit pratica di riportare sul contenitore a diretto contatto con il cosmetico o sullimballaggio esterno le precauzioni particolari per limpiego, esse devono essere contenute in un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino allegati. A tali indicazioni il consumatore deve essere rinviato mediante unindicazione abbreviata o mediante il simbolo di rinvio; il lotto di fabbricazione; il Paese dorigine per i prodotti fabbricati in Paesi extra-Europei; la funzione del prodotto; lelenco degli ingredienti (pu essere riportato anche solo sullimballaggio esterno del prodotto).

Gli ingredienti devono essere riportati in ordine decrescente di peso al momento dellincorporazione, secondo la nomenclatura INCI. Questa regola non vale per i componenti presenti in quantit inferiore all1%, i quali possono essere indicati in ordine sparso. I composti coloranti vengono indicati con il numero di CI (Colour Index). I composti aromatici (fragranze) possono essere indicati genericamente con i termini aroma o profumo. Per quel che riguarda le sostanze potenzialmente allergeniche (in grado di provocare allergia negli individui particolarmente sensibili) obbligatorio indicarne la presenza allinterno dellelenco degli ingredienti soltanto se presenti in concentrazione superiore allo 0,001% nei prodotti non a risciacquo e in concentrazione dello 0,01% nei prodotti a risciacquo. Nei messaggi che si riferiscono ai prodotti cosmetici, siano essi contenuti nelletichetta o in altri stampati o ancora su testi di carattere pubblicitario, non possono essere attribuite ai cosmetici caratteristiche diverse da quelle di pulire, profumare, modificare laspetto, proteggere o mantenere in buono stato superfici esterne del corpo umano. In particolare, i prodotti cosmetici non possono vantare attivit terapeutiche, n riportare denominazioni correlate con patologie.

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Vigilanza e Cosmetovigilanza Il ministero della Salute ha il compito di assicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici presenti sul mercato, per questo opera su due fronti: raccogliendo e verificando eventuali segnalazioni di reazioni avverse dovute allimpiego di prodotti cosmetici regolari, cio conformi alla L. 713/86; sorvegliando sul territorio per verificare e contrastare la vendita e la distribuzione di prodotti cosmetici irregolari, cio non conformi alla L. 713/86. Entrambe le attivit rientrano nella funzione di vigilanza che il Ministero svolge e si definisce: cosmetovigilanza il sistema di controlli relativi alle reazioni avverse; sorveglianza il sistema di controlli relativi alle irregolarit dei prodotti. La segnalazione al ministero della Salute di eventuali reazioni avverse relative allutilizzo dei cosmetici (cosmetovigilanza) un diritto e un dovere di tutti i cittadini, e gli operatori del settore dellestetica professionale (a continuo contatto con i prodotti cosmetici) rappresentano una risorsa in questo senso. Animal Testing Recentemente, allinterno degli Stati membri dellUnione Europea, entrato in vigore il divieto di sperimentare prodotti cosmetici finiti sugli animali. Inoltre, si deciso di limitare al massimo lutilizzo degli animali anche nella valutazione dei nuovi ingredienti cosmetici

A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE:1. La cosmetologia

2. la chimica cosmetica si occupa 3. la tecnica cosmetica si occupa 4. La cosmesi funzionale si pone lobiettivo 5. Il cosmetico

6. I cosmetici si dividono, in rapporto alla loro funzione, in: 7. I cosmetici si dividono in rapporto alle forme di preparazione in:

8. Riassumendo, le funzionalit cosmetiche fondamentali comprendono: 9. i cosmetici sono destinati ad essere applicati su: 10. la formulazione di un prodotto cosmetico comprende tre principali categorie di sostanze: (elencale e descrivi) 11. In Italia la produzione e la vendita di prodotti cosmetici disciplinata dalla 12. Il ministero della Salute ha il compito di assicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici presenti sul mercato, per questo opera su due fronti:

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INGREDIENTI COSMETICI o Materie Prime Sono circa 10.000 le materie prime (di origine naturale o sintetica) ammesse per la formulazione dei prodotti cosmetici e annoverate nellInventario Europeo. Si tratta di un documento in continuo aggiornamento, sul quale possibile reperire i diversi ingredienti cosmetici, in riferimento alla funzione che essi svolgono allinterno delle preparazioni. bene premettere che i cosmetici, a prescindere dalla loro forma, risultano delle miscele di diverse sostanze utilizzate secondo un razionale preciso per garantire la funzionalit del prodotto, per veicolare le sostanze funzionali a livello cutaneo, per conservare gli ingredienti nel tempo e per assicurare alla formulazione un profilo sensoriale gradevole (colore, odore, texture).I tensioattivi utilizzati per diminuire la tensione interfacciale tra le due fasi dellemulsione e favorirne la miscelazione, sono detti emulsionanti.

Solubilizzanti Alcune forme cosmetiche, tra cui i gel e i tonici, talvolta richiedono lincorporazione di ingredienti liposolubili in mezzi acquosi (nei quali risultano poco solubili). Le principali sostanze da solubilizzare sono dei funzionali lipofili (ad es. proteine), degli oli essenziali, dei profumi. Gli agenti solubilizzanti generalmente sono dei tensioattivi solubili in acqua, che al di sopra di una certa concentrazione si organizzano in micelle, disponendosi con le catene lipofile rivolte verso linterno e le teste idrofile verso il mezzo acquoso. A questo punto gli ingredienti liposolubili vengono incorporati allinterno delle micelle (nella parte lipofila) e vengono pertanto solubilizzati, generando una soluzione limpida e stabile. Spesso si ricorre allutilizzo contemporaneo di due tensioattivi , inoltre laggiunta di un cosolvente (alcol, glicoli, poliglicoli) aiuta il processo di solubilizzazione, riducendo la quantit di tensioattivo necessaria. Tra i principali agenti solubilizzanti ricordiamo: polisorbati, olio di ricino etossilato, alcoli grassi etossilati, alcoli etossilati e propossilati, esteri dellacido fosforico etossilati, copolimeri

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I SILICONI IN COSMETICALa cosmesi moderna alla continua ricerca d'ingredienti che generino sensazioni nuove nei consumatori, ed quindi molto attenta a tutto ci che pu modificare l'aspetto sensoriale dei prodotti di bellezza. I siliconi costituiscono indubbiamente una categoria di materie prime dal tatto particolare. Parlando di loro, si pensa subito alla gelatina trasparente che viene deposta sui bordi dei bagni e delle docce per bloccare infiltrazioni e perdite. Cosa ha a che fare questo materiale singolare con i cosmetici? un "parente lontano" che condivide, per, alcune delle caratteristiche generali della famiglia, le stesse caratteristiche che, sotto forma di ingrediente cosmetico, garantiranno particolari effetti anche nei prodotti di bellezza. Lelemento da cui derivano i siliconi il silicio. Esso proviene dalla silice o biossido di silicio (SiO2), di cui costituita la comune sabbia Furono due chimici parigini, Friedel e Crafts, che per primi, nel 1877, realizzarono composti in cui radicali organici di carbonio erano attaccati direttamente al silicio: per tale motivo questa sintesi porta il loro nome. La loro prima apparizione nel mondo della cosmesi avvenne intorno alla fine degli anni '60: all'inizio entrarono lentamente tra gli ingredienti delle formule cosmetiche, come additivi da usare in piccole dosi per rendere maggiormente idrorepellenti creme protettive o prodotti solari. Il periodo successivo vide la loro diffusione nei prodotti per capelli, quali districanti e lucidanti, o come additivi per migliorare la stendibilit e la sericit delle creme, o semplicemente per togliere il cosiddetto "effetto bianco" al momento dell'applicazione delle emulsioni. I siliconi, infatti, agendo sulla tensione superficiale, impediscono la formazione della microschiuma che si crea quando si stendono le creme su ampie zone cutanee ricche di peli o poco lisce (un effetto sgradevole che d la sensazione di cattivo assorbimento del prodotto). solo di recente, comunque, che l'utilizzo di tali sostanze ha cominciato a diffondersi: sono oggi comparse emulsioni totalmente siliconi che e si assistito a un boom dei siliconi volatili, particolari derivati a catena molto breve o ciclica, utilizzati come ingredienti base del trucco no transfer. Caratteristiche e tipologie di siliconi Non esiste un solo tipo di silicone, ma una serie di materiali diversi con una caratteristica in comune: la presenza degli elementi silicio e ossigeno. proprio il ripetersi di questa alternanza Si-O-(Si-O)n, . . . . che costituisce la spina dorsale di questi prodotti chimici e ne determina alcune delle particolari propriet. L'elevata forza del legame silicio-ossigeno (Si-O), rispetto ai comuni legami carboniocarbonio (C-C) o carbonio-ossigeno (C-O), determina la grande stabilit chimica e

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termica di questi composti; l'elevata lunghezza di legame determina invece una bassissima resistenza alla rotazione e quindi un'enorme flessibilit delle molecole. Questo fatto ha due importanti conseguenze: la prima quella di permettere la libera rotazione delle catene laterali, fatto che genera la particolare sensazione vellutata al tatto tipica di queste sostanze; la seconda quella di facilitare la diffusione di molecole gassose all'interno della struttura polimerica: questo implica, nelle formulazioni cosmetiche, la formazione di film traspiranti sulla superficie della pelle. A queste caratteristiche di specie si aggiungono poi quelle legate a tutti gli altri parametri che possono essere modificati nella struttura del polimero. La catena base pu dare diversi prodotti, che variano dai siliconi ad anello, i ciclosiliconi, fino alle catene lineari di varie lunghezze. Possono essere collegati molti tipi di catene molecolari ai due legami liberi del silicio lungo lo scheletro silicio-ossigeno. Quando le catene laterali sono costituite da un atomo solo di carbonio si ha il polidimetilsilossano, o simeticone. Questo composto utilizzato oggi anche come farmaco per calmare le coliche gassose dei neonati, dal momento che la flessibilit del legame silicio-ossigeno abbassa la tensione superficiale fino a manifestare propriet antischiuma e antigas sui succhi gastrici. La modificazione dei corti gruppi metilici con altri tipi di catene pu, invece, cambiare le caratteristiche dei siliconi fino a trasformarli in tensioattivi emulsionanti. Riepilogando, le principali categorie di siliconi sono quindi: polidimetilsilossani: costituiscono la maggior parte dei siliconi utilizzati nel mondo della cosmetica. Emollienti, filmogeni, danno un tocco leggero e asciutto ai prodotti che li contengono. Essendo antischiuma, aggiunti in piccole dosi alle creme, impediscono l' "effetto bianco" al momento dell'applicazione. Sono di tre categorie principali: - ciclici (le due parti terminali dello stesso polimero si condensano con formazione di un anello chiuso); - volatili lineari; - non volatili lineari; siliconi elastomeri: la loro struttura molecolare possiede ramificazioni e ponti che ne modificano il comportamento viscoelastico. Possono formare anche gel trasparenti; siliconi polieteri (copolioli): addizionando allo scheletro di base catene poliossietileniche e/o poliossipropileniche si aumentano le caratteristiche idrofile: questi derivati abbassano fortemente la tensione superficiale e possono agire da emulsionanti; fenilsiliconi: la sostituzione con gruppi fenilici modifica l'indice di rifrazione: si ottiene lucentezza e trasparenza nei prodotti da trucco. Migliora inoltre la compatibilit con le sostanze organiche; alchilmetilsilossani: si ottengono rimpiazzando alcuni metili dei metilpolisilossani con catene di carbonio con pi di sei atomi: aumenta I'occlusivit e la sostantivit. Come ingredienti nei prodotti per capelli, forniscono corpo senza appesantire. Sono cerosi e sono spesso utilizzati anche come emulsionanti.

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In pochi anni siamo passati da cinque aziende mondiali produttrici di siliconi per i cosmetici a ben 23. Un recente censimento, secondo la nomenclatura europea dei cosmetici INCI, registrava 125 voci diverse. Secondo alcuni sarebbero troppi rispetto ai possibili utilizzi cosmetici, ma proprio il crescente successo a determinarne un ulteriore sviluppo esponenziale: negli Stati Uniti ben il 30% dei prodotti cosmetici sul mercato contiene siliconi. Diffondendosi il loro uso viene a diminuire uno dei fattori che per anni ne hanno condizionato l'utilizzo: il prezzo, da sempre piuttosto elevato.

Descrivi le caratteristiche e le tipologie dei Siliconi

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LIPIDI (GRASSI) Comprendono un gruppo ampio e differenziato di materie prime accomunate da alcune caratteristiche chimiche, tra cui linsolubilit in acqua, la scarsa polarit e la bassa volatilit. In generale questi ingredienti vengono utilizzati in cosmetologia per fornire ai prodotti delle propriet lubrificanti, emollienti, surgrassanti e filmogene.

C,H,OCH3-(CH2)n-COOH Gruppo carbossilico

FUNZIONIRiserva di energia Strutturale

Messaggeri chimici

In particolare, le sostanze grasse nei cosmetici: 1. rendono il prodotto spalmabile e facile da stendere sulla pelle; 2. proteggono lepidermide ripristinando le barriere fisiologiche; 3. ammorbidiscono la cute, svolgendo unazione emolliente; 4. riducono levaporazione dellacqua a livello dello strato corneo, svolgendo unazione idratante.

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I lipidi di impiego cosmetico possono essere di derivazione vegetale, minerale o sintetica; i derivati animali sono caduti in disuso, a eccezione delle sostanze ricavate dal grasso della lana (lanolina) e dalle api (cere dapi.).

Oli, Burri e Cere Gli oli e i burri presentano una struttura chimica simile, tuttavia i primi sono fluidi a temperatura ambiente, mentre i secondi risultano solidi o pastosi. Gli oli vegetali risultano degli ingredienti di largo impiego nella preparazione dei cosmetici nutrienti ed emollienti, in virt della loro affinit con il sebo cutaneo, ma anche idratanti e protettivi. Alcuni oli (calendula, lino, enotera) manifestano anche delle propriet lenitive e risultano particolarmente indicati nel trattamento delle pelli irritate e arrossate, mentre altri oli (riso, oliva) sono utilizzati nel prodotti solari, grazie alle propriet filtranti nei confronti delle radiazioni del sole. I burri vegetali sono molto utilizzati nellindustria cosmetica, in particolare il burro di karit, che compare spesso nei cosmetici nutrienti, antirughe e rassodanti.

Le cere vegetali presentano una struttura chimica diversa da quella degli oli e dei burri, sono costituite da miscele complesse di sostanze grasse che le rendono dei solidi pastosi, a esclusione della cera di jojoba, che appare fluida a temperatura ambiente. Tra i derivati animali non dobbiamo dimenticare la cera dapi, molto utilizzata nel settore cosmetico. Le cere sono usate come corpi di consistenza in unguenti, emulsioni e soprattutto fusioni, per conferire rigidit, brillantezza e resistenza ai prodotti finali.

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Pi importante

Funzione strutturale e protezione Formate da acidi grassi pi alcoli a lunga catena e un solo gruppo OH

CERA DAPI

Gli esteri glicerici (monogliceridi, digliceridi e trigliceridi) comprendono un ampio gruppo di ingredienti cosmetici chimicamente simili ai costituenti del film lipidico presente a livello cutaneo, per questo sono ampiamente utilizzati nei prodotti ad azione protettiva.

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I trigliceridi naturali comprendono oli e burri estratti da numerose piante, dotati di ottime propriet nutrienti ed emollienti, ma leggermente limitati dal punto di vista organolettico, in quanto tendono a ossidarsi e a irrancidire, cambiando colore e odore. I trigliceridi sintetici, invece, risultano stabili allossidazione e conferiscono ai prodotti finali una texture particolarmente delicata e gradevole.

Alcoli grassi Si tratta di alcoli fluidi che vengono utilizzati come emollienti, oltre a essere dei buoni agenti disperdenti dei pigmenti. Lottildodecanolo e lesildecanolopresentano una buona stendibilit, ma risultano leggermente grassi nella texture, per questo vengono utilizzati soprattutto per conferire la giusta consistenza alle emulsioni dal basso contenuto di lipidi. Lalcol isostearilico presenta ottime propriet emollienti ed utilizzato ampiamente nei rossetti e negli oli da bagno.

Acidi grassi

Possono essere saturi o insaturi, a seconda della struttura chimica, e vengono utilizzati per

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aumentare la consistenza, ma anche come emollienti e nutrienti. Lacido stearico utilizzato prevalentemente come agente perlante nelle creme e nelle emulsioni fluide; lacido isostearico contribuisce a rendere morbide e scorrevoli le formulazioni; lacido oleico molto utilizzato nelle creme leggere e nelle schiume da barba; lacido palmitico impiegato come agente emulsionante nelle miscele acqua in olio (A/O).

SATURI

INSATURI

Frazione in saponificabile Rappresenta linsieme delle sostanze, presenti negli oli e nei burri vegetali, di natura non triglicerica (ovvero che non possono subire reazione di idrolisi). Si tratta di una miscela complessa di componenti grassi, formata in particolare da idrocarburi, carotenoidi, xantofille, tocoferoli, fitosteroli, terpeni La frazione insaponificabile, in virt delle ottime propriet eudermiche, utilizzata nei prodotti nutrienti dedicati alle pelli secche e senescenti.

Lanolina La lanolina ricavata dal grasso della lana (prodotto della secrezione delle ghiandole sebacee delle pecore); chimicamente si tratta di una cera, anche se laspetto quello di un grasso. Presenta una composizione chimica simile a quella degli acidi grassi naturali ed in grado di nutrire e idratare la pelle. La lanolina inoltre impiegata come agente

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emulsionante.

Idrocarburi Si dividono in: idrocarburi paraffinici: sono ottenuti dal petrolio e possono essere fluidi, semisolidi o solidi. Lolio minerale (detto anche olio di vaselina, olio bianco, paraffina liquida) incolore, inodore, chimicamente inerte. La vaselina appare come una massa untuosa inodore, di colore bianco o giallo, molto utilizzata nei rossetti, negli unguenti e nelle creme da massaggio. La paraffina si presenta come una massa dura di colore bianco traslucido; utilizzata per aumentare la rigidit delle preparazioni cosmetiche. La cera microcristallina risulta pi flessibile e plasmabile rispetto alla paraffina ed utilizzata per rendere pi plastiche le altre cere; idrocarburi isoparaffinici: sebbene limpiego cosmetico sia limitato, si tratta di sostanze stabili, inerti, idrorepellenti, poco viscose e facilmente stendibili sulla cute; idrocarburi cicloparaffinici: si tratta di oli leggeri, inodori e incolori, utilizzati nelle emulsioni A/O; idrocarburi terpenici: derivano dallo squalene, una sostanza presente nel sebo umano, che una volta veniva estratto da fonti animali, mentre oggi si preferiscono i derivati vegetali, ricavati soprattutto dallolio doliva. In cosmetologia si preferisce utilizzare lo squalano (derivato idrogenato). Questi ingredienti presentano delle spiccate propriet emollienti e lubrificanti.

A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE:1. 2. 3. 4.

tutti i lipidi hanno alcune caratteristiche chimiche che li accomunano tra cui: In particolare, le sostanze grasse nei cosmetici: I lipidi di impiego cosmetico possono essere di derivazione: Oli, Burri e Cere (completa)

Gli oli e i burri presentano una struttura chimica___________, tuttavia i primi sono

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______________a temperatura___________, mentre i secondi risultano _____________o_________. Gli oli vegetali risultano degli ingredienti di largo impiego nella __________dei cosmetici ______________ed___________, in virt della loro ____________con il sebo cutaneo, ma anche idratanti e________________. Alcuni oli (__________________) manifestano anche delle propriet _______________e risultano particolarmente indicati nel trattamento delle pelli _________________e arrossate, mentre altri oli (riso, oliva) sono utilizzati nel prodotti solari, grazie alle propriet _____________nei confronti delle radiazioni del sole. I burri vegetali sono molto _________________nellindustria cosmetica, in particolare il________________, che compare spesso nei cosmetici_________________, antirughe e rassodanti. Le cere vegetali presentano una struttura chimica ______________da quella degli ____________e dei burri, sono costituite da miscele ____________di sostanze grasse che le rendono dei solidi pastosi, a esclusione della_______________, che appare fluida a temperatura __________________Tra i derivati animali non dobbiamo dimenticare la_______________, molto utilizzata nel settore cosmetico. Le cere sono usate come corpi di _________________in unguenti, emulsioni e soprattutto fusioni, per conferire, brillantezza e resistenza ai prodotti finali.

5.

Cosa rappresenta l immagine?

6.Partendo dallimmagine data nellesercizio 5 disegna una molecola di un trigliceride. 7. Descrivi: Alcoli grassi , Acidi grassi, Frazione in saponificabile, Lanolina 8 Idrocarburi ( completa) Si dividono in: idrocarburi__________: sono ottenuti dal ____________e possono essere___________, _______________o solidi. Lolio minerale (detto anche olio di_______________, olio bianco, paraffina liquida) incolore, inodore, chimicamente__________. La vaselina appare come una massa __________inodore, di colore ___________o___________, molto utilizzata nei rossetti, negli unguenti e nelle____________. La paraffina si presenta come una massa dura di colore bianco traslucido; utilizzata per ___________la rigidit delle preparazioni cosmetiche. La cera microcristallina risulta pi ___________e ____________rispetto alla paraffina ed utilizzata per rendere pi plastiche le altre cere;

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idrocarburi______________: sebbene limpiego cosmetico sia__________, si tratta di sostanze__________, inerti, ___________, poco viscose e facilmente stendibili sulla cute; idrocarburi_____________: si tratta di___________, inodori e incolori, utilizzati nelle_____________________; ____________: derivano dallo _____________, una sostanza presente nel__________________, che una volta veniva estratto da fonti_______________, mentre oggi si preferiscono i derivati_____________, ricavati soprattutto dallolio___________________. In cosmetologia si preferisce utilizzare lo _________________ (derivato idrogenato). Questi ingredienti presentano delle spiccate propriet emollienti e lubrificanti.

TENSIOATTIVI

ANIONICI CARICA NEGATIVA SAPONI: sono i pi antichi e semplici fra i tensioattivi anionici, sono Sali di acidi grassi , si ottengono per idrolisi di alcuni oli e grassi principalmente cocco, palma, palmisto. (pH 810) ALCHILSOLFATI sintetici (molto aggressivi) INCI Sodium lauryl sulfate INCI TEA-lauryl sulfate ALCHILETERSOLFATI (meno aggressivi dei precedenti) INCI sodium laureth sulfate

I Tensioattivi che seguono sempre anionici, sono definiti tensioattivi secondari. Con minor potere detergente. Maggiore la loro tollerabilit cutanea e per questo vengono inseriti nelle formulazioni alo scopo di migliorarne la compatibilit cutanea.

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INCI disodium laureth sulfosuccinate INCI sodium cocoyl isethionate INCI sodium cocoyl sarcosinate INCI disodium cocoyl glutamate INCI TEA-cocoyl glutamate INCI sodium methyl cocoyl taurate TENSIOATTIVI ANFOTERI CARICA POSITIVA O NEGATIVA A SECONDA DEL PH Possono presentare contemporaneamente sia carica positiva che carica negativa. Potere detergente inferiore a quelli anionici, la loro caratteristica principale la capacit di ridurre laggressivit dei tensioattivi primari. INCI cocamidopropyl betaine INCI cocamidopropyl hydroxysulfaine INCI disodium cocoamphodiacetate INCI cocamide oxide INCI cocamidopropylamine oxide

TENSIOATTIVI NON IONICI SENZA CARICA Impiegati maggiormente come emulsionanti, tensioattivi o solubilizzanti INCI polysorbate 20 (trova impiego in shampoo delicati) INCI coco-glucoside INCI lauryl glucoside INCI cocamide DEA INCI cocamide MEA Questi ultimi 2 sono sempre meno usati perch pericolosi TENSIOATTIVI CATIONICI CARICA POSITIVA A differenza delle sostanze descritte finora i tensioattivi cationici non sono di solito utilizzati nei prodotti per la detersione ma vengono impiegati come agenti condizionanti ed emulsionanti in prodotti capillari o come antimicrbici. Numerosi condizionanti presentano la denominazione comune quaternium seguita da un numero. INCI quaternium-22 INCI quaterniun-27

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INCI quaternium-87 INCI quaternium-52 INCI quaternium-80 INCI hydroxyacetyl hydroxyethyl dimoniun chloride

A contatto con lacqua le parti del tensioattivo si comporteranno secondo la loro natura, per cui la coda idrorepellente cercher sempre di scappare dallacqua.

I tensioattivi si legano con le code allo sporco formando le micelle che verranno inglobate nella schiuma ed eliminate con il risciacquo.

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micella

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: completa Per la preparazione dei _______________il formulatore ha a disposizione una scelta di migliaia di ___________________diverse. Semplificando, esistono due categorie principali di ingredienti: Quelli che costituiscono la _________________ e conferiscono la ________________alla forma cosmetica quelli che determinano o migliorano ________________del trattamento, detti ___________________

TENSIOATTIVI ANIONICI CARICA ________________ ALCHILSOLFATI sintetici (molto______________) INCI Sodium ________________ INCI __________-lauryl sulfate ALCHILETERSOLFATI (meno____________________) INCI _________________________

I Tensioattivi che seguono sempre_______________, sono definiti tensioattivi_______________________. Con minor potere___________. Maggiore la loro tollerabilit cutanea e per questo vengono inseriti nelle formulazioni alo scopo di migliorarne la compatibilit cutanea. INCI disodium ______________________ INCI sodium cocoyl isethionate

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INCI sodium cocoyl sarcosinate INCI disodium ________________ TENSIOATTIVI ANFOTERI CARICA ___________________________________________ Possono presentare contemporaneamente sia carica _____________che carica__________________. Potere detergente ___________a quelli______________, la loro caratteristica principale la capacit di ridurre ____________________ dei tensioattivi________________. INCI cocamidopropyl _______________ INCI cocamidopropyl hydroxysulfaine INCI disodium cocoamphodiacetate INCI cocamide _______ INCI cocamidopropylamine oxide

TENSIOATTIVI NON IONICI ____________ Impiegati maggiormente come___________, tensioattivi o solubilizzanti INCI polysorbate 20 (trova impiego in shampoo ____________) INCI coco-glucoside INCI lauryl glucoside INCI cocamide _________ TENSIOATTIVI CATIONICI CARICA ____________________ A differenza delle sostanze descritte finora i tensioattivi cationici non sono di solito utilizzati nei prodotti per la ____________ma vengono impiegati come agenti ________________ed _______________in prodotti capillari o come __________________ Numerosi condizionanti presentano la denominazione comune _______________seguita da un numero. INCI ____________-22 INCI _____________27 INCI _____________-87

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INCI _____________-52 INCI _____________-80

CONSERVANTI Per conservante di un prodotto cosmetico si intende la costituzione di un meccanismo di protezione atto ad evitare la libera crescita di microrganismi. Tale meccanismo si realizza introducendo nella formulazione sostanze ad attivit antimicrobica dette conservanti. Nb)i microrganismi di cui stata verificata la possibile sopravvivenza nei prodotti cosmetici e la cui presenza correlata allalterazione del prodotto stesso sono principalmente i batteri e i funghi. I batteri sono organismi procarioti e si differenziano in Gram positivi e Gram negativi. La maggior parte dei Gram negativi sono patogeni . I funghi sono organismi eucarioti che comprendono lieviti e muffe. Mentrei lieviti sono unicellulari, le muffe sono funghi pluricellulari che formano strutture filamentose dette Ife che possono apparire sulla superficie di un prodotto contaminato. INCI benzoich acid, sodium benzoate INCI Sorbic acid, potasium sorbate INCI Methyl-ethyl-propyl-buthyl isobuthyl paraben INCI Dehydroacetic acid, sodium dehydroacetate INC I 2-bromo-2-nitro-1,3-propanediol INCI Imidazolinyl urea INCI Phenoxyethanol INCI DM DM hydantoin INCI Benzyl alcohol INCI Methyldibromo glutaronitrile INCI Methylsothiazolinone, chloromethylisothiazolinone INCI Diazolidinyl urea INCI Sodium hydroxymethylglycinate INCI Titanium dioxide, silver chloride

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INCI Iodopropynye buthylcarbamate

ANTIMICROBICI CUTANEI Gli antimicrobici cutanei sono sostanze utilizzate allo scopo di modificare la flora cutanea e quasi mai a preservare il prodotto dallinquinamento microbico. ( lallegato v li riporta sotto la definizione generica di conservanti). Sulla pelle possono esistere due tipi di microrganismi, quelli appartenenti alla flora residente e quelli della flora transitoria , presente sulle parti pi esposte. La presenza di flora resistente molto importante in quanto previene lattecchimento di microrganismi transitori tra cui patogeni, un suo eccessivo sviluppo pu per causare alcuni inconvenienti. Uno dei meccanismi sfruttati nella deodorazione consiste nellinibire la proliferazione della flora cutanea e lo sviluppo di odore tramite lutilizzo di agenti antimicrobici. Una delle sostanze pi usate INCI triclosan ( puro usato nei dentifrici come antiplacca e antitartaro) Inci triclocarban INCI zinc undecylenate Diverse sostanze antimicrobiche vengono utilizzate come agenti antiforfora. La forfora , descrivibile come un processo desquamativo del cuoio capelluto, caratterizzata da un turnover fortemente accelerato dei cheratinociti del cuoio capelluto ed accompagnata da uneccessiva proliferazione del fungo pityrosporum ovale, e di altri lieviti della stessa famiglia sebbene non sia ancora del tutto chiaro se il microrganismo sia la causa scatenante della forfora o solo un fattore concomitante ( tra le squame troverebbe lhabitat ideale), uso comune basare i prodotti antiforfora su sostanze ad azione antimicotica. INCI piroctone olamine INCI Zinc pyrithione INCI Climbazole undecylenamide INCI Disodium undecylenamido MEAsulfosuccinate INCI Clorhexidine INCI Clorhexidine diacetate INCI Digluconate INCI Dihydrochloride INCI Cetrimonium chloride INC I Cetrimonium bromide INCI Benzalkonium chloride INCI Benzalkonium saccarinate

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SEQUESTRANTI La presenza incontrollata in un prodotto di ioni metallici, come per esempio ferro pu essere causa di alcuni inconvenienti. Per ridurre la portata di questi fenomeni si ricorre alluso di sequestranti, molecole in grado di legare ioni metallici formando comlessi solubili in acqua detti chelati, stabili. INCI EDTA INCI trisodium HEDTA INCI pentasodium pentetate INCI trisodium ethylenediamine disuccinate INCI Tetrasodium etidronate

ANTIOSSIDANTI Verranno qui di seguito prese in considerazione le sostanze che si utilizzano per preservare dai fenomeni di ossidazione il prodotto finito e non le materie con attivit antiossidante antiradicalica impiegate come agenti antinvecchiamento, che sono invece da considerarsi sostanze funzionali. INCI BHT INCI BHA INCI TBHQ INCI propyl gallate INCI tocopherol INCI NDGA

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UMETTANTI Sono sostanze igroscopiche che vengono inserite nella formula soprattutto di emulsioni allo scopo di prevenire levaporazione e lessiccazione del prodotto. INCI glycerin INCI sorbitol INCI Propylene gycol INCI Methylpropanediol INCI dipropylene glicol INCI butylene glicol INCI pentylene glicol INCI PEG -4 INCI PEG -6 INCI PEG -8 INCI PEG -12 INCI methyl gluceth-10 INCI methyl gluceth-20 INCI methyl glucose ether INCI PPG-20 methyl glucose ether

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: completa il seguente testo relativo ai conservanti

CONSERVANTI Per conservante di un prodotto cosmetico si intende la costituzione di un meccanismo di _____________atto ad evitare la libera crescita di_____________. Tale meccanismo si realizza introducendo nella formulazione sostanze ad attivit _______________dette ________________. Nb)i microrganismi di cui stata verificata la possibile sopravvivenza nei prodotti cosmetici e la cui presenza correlata allalterazione del prodotto stesso sono principalmente i __________e i______________. I batteri sono organismi procarioti e si differenziano in ____________e Gram______________. La maggior parte dei Gram ____________sono ___________________. I funghi sono organismi eucarioti che comprendono ____________e______________. Mentrei lieviti sono unicellulari, le muffe sono funghi pluricellulari che formano strutture filamentose dette ________che possono apparire sulla ____________di un prodotto_______________.

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: completa il seguente testo relativo ANTIMICROBICI CUTANEI Gli antimicrobici cutanei sono sostanze utilizzate allo scopo di ____________la flora cutanea e quasi mai a ________il prodotto dallinquinamento_____________. Sulla pelle possono esistere ________tipi di________________, quelli appartenenti alla flora ___________e quelli della flora ___________, presente sulle parti pi _____________La presenza di flora __________ molto importante in quanto __________lattecchimento di microrganismi ____________tra cui patogeni, un suo eccessivo _____________pu per causare alcuni inconvenienti. Uno dei meccanismi sfruttati nella _________consiste nellinibire la ______________della flora cutanea e lo sviluppo di __________tramite lutilizzo di agenti ______________Una delle sostanze pi usate INCI ___________( puro usato nei dentifrici come antiplacca e antitartaro) Inci triclocarban INCI zinc undecylenate Diverse sostanze antimicrobiche vengono utilizzate come agenti ___________.

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SOSTANZE COLORANTI Esistono diverse classificazioni dei coloranti, anche se la pi comune fa riferimento alla loro solubilit e li suddivide in: 1. coloranti solubili: a loro volta divisi in naturali o sintetici, idrosolubili o liposolubili;2.

pigmenti: che possono essere inorganici, organici, lacche, perle e metalli.

I coloranti solubili sono molto usati nellindustria cosmetica e alimentare (emulsioni, lozioni, shampoo, dentifrici) e sono caratterizzati da una buona solubilit che consente loro di impartire una colorazione visibile a piccole concentrazioni. I coloranti naturali sono i pi antichi, possono essere ricavati da fonti vegetali o animali e, pur essendo meno performanti dei derivati di sintesi, negli ultimi tempi sono tornati in auge. I coloranti sintetici sono pi stabili ed economici e presentano unampia variet di tonalit. I pigmenti agiscono modificando i processi di riflessione della luce, sono insolubili nel mezzo utilizzato e possono essere dispersi in un solido o sospesi in un liquido, nella composizione di fondo-tinta, ciprie, ombretti, rossetti... A seconda della fonte di derivazione, i pigmenti si dividono in: inorganici: si tratta delle sostanze colorate pi utilizzate nel make-up, sono ottenuti per sintesi e risultano stabili alla luce e al calore. Tra i principali pigmenti appartenenti a questa categoria ricordiamo il Biossido di Titanio, gli Ossidi di Ferro e di Cromo, il Violetto di Manganese, il Ferrocianuro Ferrico (noto come Blu di Prussia)... organici: sono prodotti di sintesi che offrono delle tonalit pi luminose e sature rispetto ai pigmenti inorganici, anche se le variet cromatiche sono limitate. Tra i pigmenti organici, il Nero Fumo molto utilizzato nei mascara; lacche: sono dei pigmenti insolubili ottenuti per precipitazione di un colorante solubile su un particolare substrato (idrossido di alluminio, oppure calcio o bario). Le lacche sono stabili e presentano dei colori particolarmente brillanti; perle: si tratta di cristalli in forma di sottili scaglie che presentano elevato indice di rifrazione, e sono in grado di determinare il tipico effetto perlescente. Possono essere organiche (ricavate dalle squame di alcuni pesci) o inorganiche (estratte da alcuni minerali o prodotte per sintesi). metalli: sono costituiti da particelle di metallo (alluminio, rame, bronzo) ricoperte o meno da un sottile strato di alluminio o silice. Sono molto apprezzati per la brillantezza delleffetto metallico, conseguenza dellelevato potere riflettente.

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I coloranti possiedono diversi nomi, chimici e comuni, riferiti al colore, alla struttura chimica, alle caratteristiche chimico-fisiche, per questo esiste un sistema di denominazione unificata che va sotto il nome di Colour Index (CI), che fa riferimento a un testo che riporta circa 13.000 coloranti indicati attraverso un numero univoco composto da 5 cifre pi una che indica se si tratta di sale o di lacca. A seconda del CI, i coloranti sono suddivisi in 4 gruppi: 1. dal n 10.000 al n 74.999: coloranti organici di sintesi;2. 3. 4.

dal n 75.000 al n 75.999: coloranti organici naturali; dal n 76.000 al n 76.999: basi a ossidazione e nitrocoloranti; dal n 77.000 al n 77.999: pigmenti

SOSTANZE COLORANTI

Coloranti

pigmenti

SOLUBILI

SI DISPERDONO MA NON SONO SOLUBILI

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: Esistono diverse classificazioni dei coloranti, anche se la pi comune fa riferimento alla loro solubilit e li suddivide in: 1. 2. b)I coloranti solubili sono molto usati nellindustria __________ e ____________ (emulsioni, lozioni, shampoo, dentifrici) e sono caratterizzati da una buona ___________________che consente loro di impartire una colorazione visibile a _____________ concentrazioni. I coloranti naturali sono i pi _________________, possono essere ricavati da fonti ___________ o ___________c) I pigmenti agiscono modificando i processi di ___________ della luce, sono insolubili nel mezzo utilizzato e possono essere dispersi in un solido o sospesi in un liquido, nella composizione di fondo-tinta, ciprie, ombretti, rossetti... A seconda della fonte di derivazione, i pigmenti si dividono in:

d) I coloranti possiedono diversi nomi, chimici e comuni, riferiti al colore, alla struttura chimica, alle caratteristiche chimico-fisiche, per questo esiste un sistema di denominazione unificata che va sotto il nome di _______________ che fa riferimento a un testo che riporta circa 13.000 coloranti indicati attraverso un numero univoco composto da __________ e) .Il termine colorante si applica: A tutte le sostanze coloranti che si disperdono nel mezzo A tutte le sostanze coloranti solubili Ai pigmenti

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F)..Le sostanze coloranti in cosmesi sono circa 13.000 che a seconda del numero di CI possono essere suddivise in 4 gruppi. COMPLETA 1. dal n. 10.000 al 74.999 ____________________________ 2. dal n.75.000 al 75.999 ____________________________ 3. dal n. 76.000 al 76.999 ____________________________ 4. dal n. 77.000 al 77.999 ____________________________

SOSTANZE COLORANTI (completa lo schema )

____________

_______________

___________________

_____________________________

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SEQUESTRANTI Leccesso di ioni metallici (come il ferro) allinterno dei prodotti cosmetici, pu portare a numerosi inconvenienti, tra cui variazioni di colore, precipitazione di sostanze sospese, riduzione dellefficacia dei sistemi conservanti, modificazioni reologiche I sequestranti sono degli ingredienti in grado di legare gli ioni metallici (chelazione) formando dei complessi stabili e solubili in acqua (chelati). I sequestranti pi comuni sono lEDTA (acido etilendiamminotetracetico) e i suoi sali sodici. la sigla EDTA nelletichetta cosmetica rappresenta il sequestrante

A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: 1 . Leccesso di ioni metallici (come il ferro) allinterno dei prodotti cosmetici, pu portare 2. I sequestranti sono degli ingredienti in grado di 3. I sequestranti pi comuni sono

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SOSTANZE FUNZIONALI O PRINCIPI ATTIVI Come abbiamo gi detto, la formulazione di un prodotto cosmetico comprende tre principali categorie di sostanze: LE SOSTANZE FUNZIONALI, che caratterizzano un determinato prodotto; GLI ECCIPIENTI, sostanze chimicamente inerti, che fanno da supporto alle sostanze funzionali e vengono definite "materie prime di base"; GLI ADDITIVI, che aggiunti alla preparazione migliorano il colore, il profumo, l'aspetto, la conservazione, la tecnica di fabbricazione. Le sostanze funzionali si possono classificare in base alla loro origine. Si possono ricavare dal mondo minerale e in tal caso vengono dette "sostanze inorganiche", come per esempio: gli oligoelementi e i sali di alluminio. Si possono ottenere dal regno vegetale: gli ol, i burri e le cere vegetali vengono largamente utilizzati in campo cosmetologico, non solo come eccipienti per la veicolazione della sostanza funzionale, ma essi stessi possono venire considerati delle vere e proprie sostanze funzionali perch dotati di specifiche azioni: emolliente, filtrante, nutriente, elasticizzante, eccetera. Un cenno particolare meritano, tra i derivanti vegetali, le frazioni insaponifica bili degli oli, cui vengono riconosciute molte propriet eudermiche. Anche dal mondo animale si possono ricavare svariate sostanze funzionali: tra i derivati biologici rivestono particolare importanza l'acido ialuronico, il collagene nativo solubile o gli idrolizzati di collagene ed elastina, la chitina e i suoi derivati idrosolubili, i chitosani. Ulteriori sostanze funzionali di origine animale utilizzate in campo cosmetologico sono rappresentate da: estratti di organo, placentari, embrionali, tessutali. Un'altra categoria di sostanze funzionali adatte all'impiego cosmetico rappresentata dai filtri UVE e UVA. Un particolare cenno meritano le vitamine. Il loro utilizzo in campo cosmetico appare particolarmente interessante come vedremo in seguito. Al fine di rendere chiari alcuni termini, riferiti alle sostanze funzionali, che abitualmente vengono utilizzati in estetica, descriveremo ora le principali azioni cosmetiche.ALCUNI ESEMPI DI AZIONI COSMETICHE DELLE SOSTANZE FUNZIONALI ABBRONZANTE: principio in grado di accelerare il processo di sintesi della melanina, favorendo una pi rapida ed intensa abbronzatura dell'epidermide. ABRASIVA: sostanza atta a ridurre con un'azione meccanica le asperit dell'epidermide, asportando le cellule cornee in fase di desquamazione. ACIDIFICANTE: sostanza che mantiene o ripristina l'acidit fisiologica cutanea, favorendo la conservazione in condizioni ottimali del mantello idro-lipidico naturale. AMMORBIDENTE, EMOLLIENTE: azione svolta sia da sostanze idrofi

40 le, che lipofile e sebosimili, al fine di mantenere o rigenerare il mantello idro-lipidico epicutaneo, limitando l'inaridimento e l'eccessiva desquamazione dell'epidermide. ANTICELLULITE: sostanza o prodotto preventivo-coadiuvante, volto a pre venire o attenuare gli inestetismi della cellulite. ANTIRUGHE: mantiene l'epidermide levigata prevenendo e attenuando l'insorgere delle rughe. ANTISOLARE, FILTRANTE UV: sostanza che assorbe una parte della radiazione ultravioletta (UVA-UVE), proteggendo dai fenomeni reattivi conseguenti a intense e prolungate esposizioni (eritema solare, reazioni di fotosensibilizzazione, invecchiamento cutaneo). ANTISUDORALE, ANTITRASPIRANTE: principio che, riducendo il lume del poro sudorale, diminuisce localmente l'entit della sudorazione. AUTOABBRONZANTE: sostanza che reagisce chimicamente con la cheratina dello strato corneo formando un complesso colorato, che dona abbronzatura anche senza esposizione al sole. ADDOLCENTE, LENITIVO: principio che attenua le irritazioni di varia natura. DECORATIVA: impiegato per il trucco del viso, della zona perioculare, delle labbra e delle unghie. DEODORANTE: sostanza che, attraverso vari meccanismi, previene o inibisce la degradazione delle secrezioni sebacee e sudorali, impedendo la formazione di odori sgradevoli. DEPILANTE: sostanza che degrada i peli superflui. FILMOGENA: principio che crea sulla cute una pellicola superficiale, a scopo protettivo. IDRATANTE: sostanza che apporta allo strato corneo quei princpi naturali presenti nel fattore idratante naturale cutaneo (N.M.F.), favorendo il mantenimento del tasso ottimale di umidit delle cellule epidermiche. PROTETTIVA: protegge l'epidermide e i suoi annessi contro i danni determinati da fattori ambientali. SCHIARENTE: sostanza che conferisce un aspetto pi chiaro ai capelli oppure migliora l'antiestetico effetto delle macchie pigmentarie dell'epidermide. SEBOREGOLATRICE: sostanza destinata alla normalizzazione cutanea in caso di eccessiva secrezione sebacea o anormale composizione del sebo, data la sua propriet di regolare l'attivit delle ghiandole sebacee. STIMOLANTE: sostanza che ha la finalit di tonificare e migliorare l'irrorazione del microcircolo sottoepidermico, in modo da risolvere gli inestetismi dovuti ad una pelle atonica, devitalizzata, stanca. TONIFICANTE: principio in grado di conferire tono, compattezza e freschezza dell'epidermide.

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE:

LE SOSTANZE FUNZIONALI_________________________ GLI ECCIPIENTI_________________________________ GLI ADDITIVI__________________________________ Le sostanze funzionali si possono classificare in base alla loro origine _______________________________________________________________ _______________________________________________________________ _______________________________________________________________ ___________________________________________________________

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LA DETERSIONE I prodotti cosmetici sono a tutti gli effetti strumenti di manutenzione ordinaria per la pelle e i suoi annessi. La detersione lazione cosmetica di manutenzione principale: quotidiano atto igienico e necessit sociale,diventa talvolta un modo per rilassarsi e scaricare fatica fisica e stress psicologico, o viceversa per ricaricarsi di energie. Il verbo detergere deriva dal latino e letteralmente significa togliere via sudiciume o sostanza nociva.Il sudiciume, presente sulla pelle e sui capelli, costituito dai detriti tissutali, dalle stesse cellule cornee in distacco, dalle secrezioni (sebacea e sudorale), cui si ingloba, in misura pi o meno rilevante, lo sporco derivante dallambiente che ci circonda. Detergere anche atto igienico, non a caso anche il primo strumento di deodorazione corporea. Sulla pelle vive infatti una popolazione eterogenea di batterie miceti: alcuni utili cio la fl ora saprofita, altri che si possono considerare parassiti quiescentipronti a proliferare a scapito dellospite, quando le sue difese chimiche,strutturali o funzionali risultano carenti. Nel paziente atopico, per esempio, sia a livello della cute sana come nelle aree interessate dallatopia, evidente unintensa colonizzazione da parte delloStaphylococcus aureus e da miceti, Pitirosporum ovalis in particolare. Contrariamente a quanto si riteneva in passato, la detersione indispensabile anche in caso di dermatite atopica. Se scarsa e saltuaria, infatti, la carica microbica pu aumentare dando via libera alle infezioni. In linea generale, la natura chimica lipofila dello sporco tale per cui la sola acqua, anche calda, non sufficiente per rimuoverlo in maniera efficace. Da qui la necessit, praticamente antica come la civilt umana, almeno per quanto riguarda stoviglie e capi di abbigliamento e forse solo pi tardi per la pelle e i capelli,di aggiungere allacqua qualche particolare sostanza per renderla pi affine allo sporco e pertanto molto pi efficace come detergente. I comuni detergenti, saponi compresi, sono basati su sostanze tensioattive. Come suggerisce il nome, si tratta di sostanze in grado di agire sulla tensione superficiale, nel caso dei tensioattivi detergenti la tensione tra sporco (a carattere lipofilo) e acqua (idrofila) e anche tra sporco e substrato (pelle, capelli). Caratteristiche dei tensioattivi I tensioattivi agiscono sulla tensione superficiale o interfacciale. Questa capacit legata alla loro natura anfifilica: la loro struttura chimica caratterizzata da una porzione idrofila, cio affine allacqua, e da una lipofila, affine agli oli.

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La classificazione pi diffusa delle sostanze tensioattive fatta sulla base della tendenza della parte polare a ionizzarsi in acqua e ad assumere quindi una carica . Il concetto di detersione equilibrata piuttosto recente e nasce essenzialmente per un concorso di situazioni. In primo luogo, ci si lava molto pi spesso che in passato: solo 40/50 anni fa il rituale bagno/doccia aveva cadenza settimanale, al massimo ogni 3-4 giorni. Oggi molto spesso la doccia quotidiana unabitudine consacrata quale sia la stagione. Questa frequenza comporta un contatto altrettanto frequente con i tensioattivi e soprattutto, per fretta o scarsa consapevolezza, con i loro residui sulla pelle. Il risciacquo accurato infatti pratica molto poco comune, spesso causa di secchezza cronica della pelle, non a caso pi pronunciata a livello degli arti inferiori. Secondariamente, si sono evidenziati in modo sempre pi sintomatico, talvolta patologico, gli effetti negativi della detersione poco rispettosa dellecosistema pelle . Risulta evidente, ma opportuno sottolinearlo, che la detersione per essere equilibrata deve, il pi possibile, rispettare i parametri e le caratteristiche cutanee. Per realizzarla, le formulazioni cosmetiche sono attentamente studiate sia in merito agli ingredienti principali, i tensioattivi, ma anche in relazione a ingredienti funzionali e additivi necessari. Ingredienti funzionali Sia la pelle sana sia quella affetta da patologia traggono benefici dallimpiego di un detergente equilibrato. Il tempo di contatto con il prodotto, molto breve, e la concentrazione di sostanze funzionali contenute nel cosmetico, molto ridotta per effetto della diluizione, sono tali da suggerire come gli ingredienti pi importanti siano quelli che si oppongono alleccessiva azione sgrassante, cio ai cosiddetti surgrassanti. I pi diffusi surgrassanti sono sostanze lipidiche, meglio se di derivazione vegetale e ricchi di acidi grassi polinsaturi (linoleico, linolenico). alcuni oli vegetali vengono impiegati in formulazioni per pelli delicate e sensibili e con tendenza atopica, con indicazione del contenuto in acidi grassi polinsaturi. Per questi lipidi vegetali allazione idratante si accompagna quella emolliente, protettiva e riequilibrante. Altri oli, molto diffusi, sono lolio di germe di grano, di mandorle dolci, di crusca di riso. Questultimo off re lulteriore vantaggio di apportare altre sostanze benefiche ( acido ferulico, tocoferoli, tocotrienoli) che contribuiscono allazione protettiva e riducono i fenomeni infi ammatori superfi ciali. Nella dermatite atopica come nella psoriasi, lutilizzo di detergenti equilibrati in associazione ai trattamenti farmacologici consigliabile per idratare la cute e, in particolare nella psoriasi, facilitare leliminazione delle squame. In particolare poi, utile limpiego di ingredienti in grado di attenuare lintenso prurito che caratterizza entrambe le patologie. Anche in presenza di acne lutilizzo di un detergente mild indispensabile per non aggredire la pelle gi fragile e infiammata.

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Le sostanze funzionali maggiormente impiegate nei detergenti delicati specifici appartengono alle seguenti categorie: idratanti, perch ancora una volta lidratazione favorisce lequilibrio cutaneo e attenua il prurito (trealosio, trimetilglicina, polioli); lenitivi, che riducono gli arrossamenti e i fenomeni irritativi (derivati dellacido glicirretico, allantoina, estratti di malva, camomilla, ecc). Molto spesso la sede pi interessata dalla psoriasi il cuoio capelluto: le conseguenze estetiche sono evidenti e disturbano non poco i rapporti interpersonali degli individui che ne soffrono. Con la tendenza a debordare dallattaccatura dei capelli, la psoriasi si rende visibile. Inoltre la continua desquamazione provoca un imbiancarsi dei vestiti. Anche in questo caso luso di uno shampoo standard assolutamente sconsigliato; viceversa opportuno selezionare uno shampoo molto delicato, avendo anche laccortezza di usarlo per pulire i capelli, evitando di frizionarlo sul cuoio capelluto. A differenza di dermatite atopica e psoriasi, littiosi interessa solitamente tutto il corpo. La pelle appare con zone ruvide e desquamate, ma la secchezza generalizzata. Anche in questo caso la detersione equilibrata, come i successivi trattamenti che devono essere fortemente idratanti, ha lo scopo di rimuovere lo sporco e controllare la flora con il minimo impatto negativo sullecosistema pelle. Soprattutto deve evitare il pi possibile di seccare ulteriormente la pelle, viceversa apportare lipidi emollienti, ancora una volta per evitare di esacerbare il prurito, caratteristico e intenso anche per questa patologia dermatologica. Bagni, o docce brevi, con acqua tiepida e prodotti detergenti adeguati e impiegati nelle opportune diluizioni, chiaramente indicate sulla confezione del prodotto cosmetico Quali additivi sono necessari? Superflui i coloranti e le composizione profumate, si deve sempre aggiungere una sostanza tamponante del pH per realizzare formulazioni che, al momento delluso quindi della diluizione, abbiano un valore di pH molto vicino a quello epidermico. Tipico ingrediente, lacido lattico. I tensioattivi possono avere odore leggermente sgradevole, tale da richiedere una copertura. Si pu ricorrere a singole molecole odorose (per esempio, acido p-anisico) o profumi creati ad hoc, per esempio esenti dai maggiori allergeni (cumarine, limonene, ecc) e da impiegare a bassa percentuale. Stiamo sempre e comunque parlando di cosmetici: non possiamo pensare di lavarci con qualcosa che puzzaanche se il problema cutaneo pu essere serio. A parte i detergenti per i soggetti con acne, caratterizzati da una spiccata azione batteriostatica/battericida, i conservanti sono, ancora una volta, un male necessario, si sceglie il minore (dei mali) e si dosa attentamente. Clorexidina, acido undecilenico, oppure molecole o strategie preservanti alternative: glicerina a elevata concentrazione, etilesil-glicerina, caprilil glicole o estratti vegetali con azione antibatterica (estratto di corteccia di pino finlandese, oli essenziali).

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Detersione per affinit Alcuni prodotti detergenti sono formulati secondo il concetto di detersione per affinit. Dato che lo sporco lipofilo, si studiano formulazioni a carattere grasso, appunto affini allo sporco, che possono essere strutturate per limpiego con acqua o meno. Ne sono esempi oli e latti detergenti e gli oli da bagno non schiumogeni. Gli oli detergenti in genere hanno, come ingrediente principale, olio di vaselina o lipidi sintetici (esteri grassi, alcoli grassi), addizionati di oli pi pregiati come quelli vegetali da oliva, mandorle dolci, germe di grano. Diffuso anche limpiego di idrocarburi vegetali come lo squalene. Naturalmente presente nel secreto delle ghiandole sebacee umane, un agente protettore dellepidermide. infatti in grado di integrarsi nello strato corneo, rinforzando lequilibrio strutturale del film lipidico necessario per la funzione barriera. Quando lolio detergente formulato per limpiego con acqua, vengono aggiunte minime percentuali di tensioattivi emulsionanti che, al momento delluso, permettono di ottenere con lacqua unemulsione lattescente che deterge con estrema delicatezza. I latti detergenti sono strutturati come emulsioni, cio sistemi bifasici (olio + acqua), omogenei grazie allimpiego di tensioattivi emulsionanti. Entrambe le fasi dellemulsione, unitamente allemulsionante, in percentuale pi significativa che in una tradizionale emulsione di trattamento, collaborano alla rimozione delicata dello sporco e di quanto in esso inglobato, senza necessit di risciacquo con acqua.

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A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: segna laffermazione esatta la detersione per affinit: a) agisce attraverso un sistema di tensioattivi anionici b) agisce attraverso un sistema di tensioattivi anionici e cationici c) agisce attraverso un sistema di tensioattivi anfoteri e non ionici d) agisce secondo il concetto il simile scioglie il simile

lo sporco presente sulla pelle : a) sempre di natura endogena e non contiene sostanze grasse b) sempre di natura esogena e non contiene sostanze grasse c) quasi sempre di natura esogena ed endogena e non contiene mai sostanze grasse d) quasi sempre di natura esogena ed endogena e contiene una componente grassa \oleosa

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Pillole di cosmesiRiassumendo

LA COSMESI LA SCIENZA CHE SI OCCUPA DEL MANTENIMENTO E DEL MIGLIORAMENTO DELLA BELLEZZA DEL CORPO UMANO.

La normativa dei cosmetici disciplinata dalla L. 11 ottobre 1986, n. 713 e successive modificazioni.

1. Si intendono per prodotti cosmetici le sostanze e le preparazioni, diverse dai medicinali, destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose allo scopo, esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato.

2. I prodotti cosmetici non hanno finalit terapeutica e non possono vantare attivit terapeutiche.

ingredienti: devono essere obbligatoriamente indicati in etichetta tutti gli ingredienti in ordine decrescente di peso. In caso di impossibilit pratica, occorre allegare un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino. Gli ingredienti in concentrazione inferiore all'1% possono essere menzionati in ordine sparso dopo quelli in concentrazione superiore, cos come i coloranti che vanno indicati dopo gli altri ingredienti.

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La data di scadenza I prodotti cosmetici che hanno una durata inferiore ai 30 mesi devono obbligatoriamente indicare la data di scadenza. G\M\A Per i cosmetici con periodo di validit superiore ai trenta mesi non obbligatorio indicare la scadenza ma deve essere indicato il periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, pu essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore. Si tratta del cosiddetto "PaO".

Gli ingredienti che compongono solitamente un prodotto cosmetico sono molteplici e sono compresi nella lista sotto riportata, suddivisi in classi. In gergo tecnico gli ingredienti cosmetici vengono chiamati "materie prime":

I TENSIOATTIVI sono molecole con funzione schiumogena e lavante. Osservando la molecola si pu notare la porzione lipofila e quella irdofila. La porzione lipofila si lega allo sporco, creando una micella.

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I tensioattivi a seconda della loro carica vengono classificati in

ANIONICI + CATIONICIANFOTERI ( _\+ ) NON IONICI senza carica

I coloranti possiedono diversi nomi, chimici e comuni, riferiti al colore, alla struttura chimica, alle caratteristiche chimico-fisiche, per questo esiste un sistema di denominazione unificata che va sotto il nome di Colour Index (CI), che fa riferimento a un testo che riporta circa 13.000 coloranti indicati attraverso un numero univoco composto da 5 cifre pi una che indica se si tratta di sale o di lacca. A seconda del CI, i coloranti sono suddivisi in 4 gruppi:

dal n 10.000 al n 74.999: coloranti organici di sintesi; dal n 75.000 al n 75.999: coloranti organici naturali; dal n 76.000 al n 76.999: basi a ossidazione e nitrocoloranti; dal n 77.000 al n 77.999: pigmenti inorganici

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Le forme cosmetiche

Fanno riferimento a una classificazione dei prodotti cosmetici, in base alla forma fisico-chimica in cui appaiono. Riportiamo di seguito i principali esempi di forme cosmetiche attualmente in commercio. Soluzioni Si tratta di miscele omogenee costituite da un componente disperso (soluto) in un mezzo disperdente (solvente). Tra le soluzioni pi utilizzate in cosmetologia troviamo i tensioliti, gli idroliti e gli alcoliti, utilizzati prevalentemente come detergenti, balsami, tonici e lozioni. I tensioliti comprendono tutti i cosmetici contenenti delle miscele di tensioattivi, finalizzati alla detersione della cute e degli annessi cutanei. Tra i tensioliti solidi ricordiamo i saponi e i syndets (synthetic detergents), mentre tra quelli fluidi i bagnoschiuma, gli shampoo, i detergenti per ligiene intima... Gli idroliti sono soluzioni acquose utilizzate per esempio nella formulazione dei tonici per il viso, delle lozioni per capelli, dei prodotti da barba, delle acque profumate... Considerato il rischio di inquinamento di queste preparazioni, i sistemi conservanti sono molto importanti. Gli alcoliti sono delle soluzioni in cui il solvente rappresentato prevalentemente da alcol etilico, sostanza inerte nella quale si sciolgono molecole idrofobe e idrofile. Si tratta di preparazioni dal basso rischio di inquinamento microbiologico. La maggior parte dei prodotti di profumeria appartengono alla categoria degli alcoliti.

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Oleoliti Si tratta di sistemi monofasici, che appaiono come delle miscele di sostanze lipofile costituite da oli vegetali, minerali, siliconi, esteri... Queste formulazioni, una volta applicate sulla cute, formano un film oleoso occlusivo. Il fatto di contenere prevalentemente sostanze oleose riduce il rischio di contaminazione microbiologica (spesso non necessitano di conservanti), ma aumenta la probabilit di ossidazione e irrancidimento (necessitano di buoni antiossidanti). Gli oleoliti pi comuni sono gli oli per neonati, gli oli per capelli, gli oli da massaggio e gli oli solari. Gel idrati Vengono preparati a partire da una base acquosa (o idroalcolica) gelificata attraverso agenti viscosizzanti (carbomer, gomme, cellulose, alginati). Si presentano come delle gelatine trasparenti ed essendo costituiti in prevalenza da acqua presentano elevato rischio di contaminazione microbiologica, per questo devono essere protetti attraverso opportuni sistemi conservanti. In questa categoria di cosmetici rientrano i gel per il viso e per il corpo, ma anche le gelatine per capelli (ad azione fissante). Lipogel Si tratta di sistemi monofasici senzacqua, formulati a partire da sostanze lipofile per aggiunta di agenti gelificanti (silicati, bentoniti...). I lipogel sono utilizzati soprattutto nella produzione di profumi solidi, lip-gloss e prodotti solari per lalta montagna, in quanto formano un film idrorepellente ed estremamente protettivo sulla cute. Emulsioni Si tratta di sistemi bifasici costituiti da una dispersione stabile tra due liquidi immiscibili, di cui uno costituisce la fase interna (dispersa) e laltro la fase esterna (disperdente). La miscelazione delle due fasi resa possibile dagli agenti emulsionanti, che riducono la tensione interfacciale tra di esse. I principali tipi di emulsioni sono:

olio in acqua (O/A): lolio risulta disperso nellacqua, la fase acquosa si trova in percentuale superiore e lemulsionante presenta delle caratteristiche idrofile. Sono utilizzate prevalentemente per i prodotti solari, per le creme dedicate alle pelli grasse, secche o senescenti; acqua in olio (A/O): lacqua risulta dispersa nellolio, la fase oleosa si trova in percentuale superiore e lemulsionante presenta delle caratteristiche lipofile. Questi sistemi presentano delle buone propriet filmogene e idrorepellenti, risultano leggermente untuosi e si adattano bene ai prodotti nutrienti; emulsioni multiple (A/O/A, O/A/O): si tratta di emulsioni A/O oppure O/A a loro volta disperse in olio e in acqua.

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Assegna a ciascun prodotto la sua forma cosmetica

gel capelli

olio solare

tonico viso

53

profumo

crema

A QUESTO PUNTO HAI IMPARATO CHE: Le forme cosmetiche fanno riferimento a. I tensioliti comprendono Gli idroliti sono Gli alcoliti sono Le emulsioni sono principali tipi di emulsioni sono: (O/A): indica. (A/O): indica (A/O/A, O/A/O): indica

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ESERCIZIARIO1) a) b)

Rispondi alle seguenti domande sul quaderno.

cosa sono i cosmetici? I cosmetici sono destinati ad essere applicati sulle superfici esterne del corpo umano, quali? c) I cosmetici in base alla loro funzione vengono classificati in: d) Come devono essere riportati gli ingredienti nelle etichette dei cosmetici? e) Qualora in un cosmetico siano stati inserite sostanze coloranti come le troviamo in etichetta? f) Come vengono classificate le sostanze coloranti secondo il loro numero di CI? g) Cosa sono i tensioattivi? h) Come vengono classificati i tensioattivi secondo la loro carica elettrica? i) Cosa si intende per micella? l) Quali tra le 4 classi di tensioattivi vengono maggiormente utilizzate negli shampo? m) Quali tra le 4 classi di tensioattivi vengono maggiormente utilizzate nei balsami e nei condizionanti? n) Quali tra le quattro classi di tensioattivi non si trovano combinati nello stesso prodotto e perch? o) Sull etichetta di un prodotto cosmetico possiamo trovare due tipi di indicazioni relative alla durata del cosmetico stesso, la durata espressa in giorno\mese\anno oppure il pao; in quale caso troviamo luna e in quale caso laltra? p) Cosa sono i conservanti e aqual la loro funzione? q) Qual la funzione degli antimicrobici cutanei?

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2)

LEGGI LE SEGUENTI AFFERMAZIONI E SEGNA QUELLA ESATTA.

a) I COSMETICI SONO: a) Sostanze diverse dai medicinali destinati ad essere applicati sulle superfici esterne del corpo umano b) Sostanze simili ai medicinali in quanto possono contenere identici principi attivi sia per dosaggio che per composizione chimicac) Tutte le sostanze utili a curare sia la bellezza che le patologie del corpo umano

b) LA COSMESI: a) Si occupa della produzione dei cosmetici b) Comprende tutte le sostanze ad uso medico \ estetico c) E la scienza che si occupa del miglioramento e mantenimento della bellezza del corpo umano c) I cosmetici sono destinati ad essere applicati su:

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ ____________________________________

d) i cosmetici vengono applicati allo scopo di:

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______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________

1. LE SOSTANZE FUNZIONALI: a) Impediscono lossidazione del cosmetico b) Danno specificit al cosmetico c) Formano leccipiente 2. I TENSIOATTIVI: a) Molecole con funzione schiumogena e lavante b) Molecole che non si trovano nei cosmetici igienicic) Molecole presenti solo nei prodotti estetici

3. I TENSIOATTIVI CATIONICI SONO:a)

b) + c) -

4. I TENSIOATTIVI SONO FORMATI DA UNA TESTA E DA UNA CODA DI CUI: a) La testa idrofila (si scioglie in acqua) e la coda lipofila (e affine ai grassi) b) La testa lipofila e la coda idrofilac) Testa e coda entrambe idrofile

5. GLI INGREDIENTI COSMETI DEVONO ESSERE RIPORTATI IN ETICHETTA: a) In ordine crescente, da quello presente in minor quantit fino a quello presente in maggior quantit b) In ordine sparso, limportante che siano riportati tutti

57 c) In ordine decrescente, da quello presente in maggior quantit a quello in minor

quantit.3)

la legge sui cosmetici stabilisce che gli stessi possono essere immessi sul mercato soltanto se il contenitore esterno recano obbligatoriamente quali informazioni?

e) GLI INGREDIENTI DI ORIGINE VEGETALE IN ETICHETTA: a) Vengono riportate con il loro nome chimico in inglese b) Vengono riportate con il loro nome botanico in latinoc) Vengono riportati in italiano

f)

QUALORA NEL COSMETICI SIANO STATI INSERITI PIGMENTI, VENGONO RIPORTATI IN ETICHETTA: a) Con il loro nome chimico in inglese b) Con il loro nome in italiano c) Con un numero di cinque cifre che identifica il colorante preceduto da CI

g)

NEI COSMETICI AVENTI UNA DURATA MINIMA INFERIORE AI 30 MESI: a) obbligatorio riportare la scadenza espressa con giorno\mese\anno b) obbligatorio riportare il simbolo PAO (periodo post apertura) c) Non esiste obbligo di riportare alcuna informazione relative alla durata

h) NEI COSMETICI AVENTI DURATA MINIMA SUPERIORE AI 30 MESI: a) obbligatorio riportare la scadenza espressa con giorno\mese\anno b) obbligatorio riportare il simbolo PAO (periodo post apertura) c) Non esiste obbligo di riportare alcuna informazione relative alla durata

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i)

Descrivi la funzione delle sostanze conservanti allinterno di un cosmetico:

______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ __________________________________________________________ ___________________

j) descrivi la funzione degli antimicrobici cutanei allinterno di un cosmetico ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ _________ k) A seconda del numero di Colour Index i coloranti possono essere suddivisi in 4 gruppi

1)da 77000 a 77999 sono: d) Coloranti organici naturali e) Coloranti organici di sintesi f) Pigmenti inorganici g) Basi a ossidazione e nitrocoloranti

2) da 10000 a 74999 sono: h) Coloranti organici naturali i) Coloranti organici di sintesi

j) Pigmenti inorganici k) Basi a ossidazione e nitrocoloranti

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3) da 75000 a 75999 sono: l) Coloranti organici naturali

m) Coloranti organici di sintesi n) Pigmenti inorganicio) Basi a ossidazione e nitrocoloranti

Da 76000 a 76999 sono: p) Coloranti organici naturali q) Coloranti organici di sintesi r) Pigmenti inorganici s) Basi a ossidazione e nitrocoloranti

l)

LAZIONE CONDIZIONANTE DEL BALSAMO E DATA: a) Dai tensioattivi cationici b) Dai tensioattivi anionici c) Dai tensioattivi anfoteri

m) SOLFURO DI SELENIO E ZINCO PIRITIONE SONO: a) Sostanze funzionali per il trattamento della forfora b) Sostanze funzionali per il trattamento della caduta dei capelli c) Sostanze funzionali per il trattamento dei capelli sfibrati

n) il contenuto nominale nelletichettatura di un cosmetico: a) e sempre obbligatorio b) obbligatorio per un contenuto uguale o superiore a 10 ml 0 10 grammi

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c) obbligatorio per un contenuto uguale o superiore a 5 grammi o 5 ml

o)

LE EMULSIONI SONO: a) Miscele eterogenee di due sostanze non miscibili (acqua\olio) b) Miscele eterogenee di due sostanze miscibili c) Soluzioni di due sostanze non miscibili

3.

Completare le seguenti frasi

a. sono sostanze che vengono aggiunte al prodotto cosmetico per impedire le reazioni attivate dallossigeno

b.

sostanze che vengono aggiunte al cosmetico per mantenere

costante il tasso di umidit del prodotto

c. agenti tensioattivi che vengono aggiunti ai prodotti cosmetici per favorire la formazione di miscugli di liquidi immiscibili

d.

sostanze che vengono aggiunte al prodotto cosmetico per diminuire la tensione superficiale ( funzione schiumogena e lavante)

4)

associa alla definizione data il cosmetico corrispondente

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1

emulsione fluida, per lo pidi tipo O\A, caratterizzata dalla presenza di una dose abbastanza elevata di oli i quali consentono una pulizia ed uno strucco della pelle pi ortodermico dei saponi 2 prodotto cosmetico di solito realizzato in forma di soluzione idroalcolica, contenente acque distillate aromatiche o piccole dosi di essenze, estratti vegetali,sostanze idrosolubili. 3 Chetone dal tipico odore dotato di propriet solventi ( CH3-CO-CH3) 4 Miscela di nitrocellulosa, solvente volatile (acetone) e lacche colorate con aggiunta di plastificanti e resine. 1_____________2_________________3_______________4_________________ _ Smalto per unghie, latte detergente, acetone, tonico

5)

Completa le frasi, riportando nella colonna centrale (in grassetto) i

giusti abbinamenti fra le colonne di sinistra (lettere) e quelle di destra (numeri):

a Lingrediente che si trova in maggiore quantit . nello shampoo b Un altro ingrediente . shampoo che si trova nello

1. 2. 3.

un tensioattivo un tensioattivo cationico lacqua sostanze di base sostanze funzionali

c. Il balsamo principalmente formato da d Negli shampoo: . conservanti sono e Negli shampoo: . disinfettanti sono coloranti, ristrutturanti, profumi e

4. 5.

antiforfora,

6)

completa il testo con le parole poste sotto in ordine sparso.

che si occupa del o mantenimento della bellezza del corpo attraverso lo e la realizzazione dei.., comprende:

62

la .. cosmetica, che studia dal punto di vista chimico e fisico i. dei cosmetici; la .,che ha il compito di definire .. dei cosmetici sulluomo. La ..,che esegue la messa a punto delle forme cosmetiche e dei relativi metodi di preparazione.

Parole da inserireTecnica cosmetica \studio\ scienza \ miglioramento \ cosmetologia \ lazione \ Componenti cosmetici \ chimica \

7)

collega alla definizione adatta:

I cosmetici si dividono,in rapporto alla loro funzione,in:

A Cosmetici igienici deodoranti, rossetti, ciprie, smalti B Eutrofizzanti creme nutritive, protettive, da notte,idratanti saponi, bagni,latti e creme detergenti

1

2

3

C Estetici

8) Indicare quali delle seguenti affermazioni sono vere e quali falseVERO In cosmesi si utilizzano esclusivamente lipidi di origine FALSO

63 naturale I conservanti non si possono utilizzare nei prodotti cosmetici perch causano allergie Un prodotto cosmetico pu avere una sola funzione Le emulsioni sono formate da due sostanze non miscibili Le cere sono esteri glicerici Lo squalene un componente del sebo umano Lo squalano un idrocarburo paraffinico

DOMANDE E RISPOSTE

In che modo funziona uno shampoo? R) Lobiettivo principale di uno shampoo rimuovere lo sporco dai capelli e migliorarne lo stato. Questi scopi sono raggiunti principalmente grazie alla presenza di due ingredienti: i tensioattivi e gli agenti condizionanti. Questi ultimi sono sostanze che lasciano i capelli morbidi e facili da pettinare e prevengono leffetto statico (i cosiddetti capelli elettrici). I tensioattivi, invece, sono sostanze progettate per pulire i capelli e la cute, asportando lo sporco e leccesso di sebo, senza impoverirli del naturale film idrolipidico che li protegge in modo naturale. Generalmente, ogni prodotto contiene pi tensioattivi: alcuni sono progettati per migliorare la pulizia, altri per aumentare la schiuma, altri ancora per favorire il risciacquo e cos via. Tutti hanno la caratteristica di non essere aggressivi e irritanti per gli occhi. Oltre a questi, secondo la specificit del prodotto, possono essere presenti anche:conservanti (per stabilizzare il prodotto dal punto di vista microbiologico); profumo e/o coloranti (per rendere gradevole il prodotto dal punto di vista olfattivo e visivo); principi attivi / emollienti tensioattivi.

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Sostanze con propriet emulsionanti, schiumogene, detergenti e solubilizzanti. Sono quindi molecole molto importanti che permettono la miscelazione o la solubilizzazione di sostanze che di per s sarebbero incompatibili (ad esempio olio ed acqua), e hanno la capacit di rimuovere lo sporco. Per queste ragioni sono contenute in molti prodotti cosmetici. I moderni tensioattivi presenti nei cosmetici vengono impiegati in miscele costituite da molecole con caratteristiche chimiche differenti (vi sono tensioattivi cosiddetti anfoteri, anionici, cationici, non ionici), cos da garantire la necessaria efficacia del prodotto, ma nel contempo risultare delicati sulla pelle. Infatti i tensioattivi, per le loro caratteristiche, se usati in eccesso rischiano di risultare un po aggressivi perch insieme allo sporco asporterebbero anche il film idrolipidico, la sottile pellicola di acqua e sebo che funge da barriera protettiva per la cute. La pelle tenderebbe cos a inaridirsi e, privata delle sue difese, diventare a poco a poco sempre pi sensibile. conservanti Sostanze, naturali o di sintesi, che entrano a far parte dei cosmetici principalmente per inibirvi lo sviluppo di microrganismi, cos da permettere la conservazione ottimale del prodotto, impedendone la rapida degradazione e garantendone la sicurezza duso per tempi lunghi. Sono molto utilizzati in campo cosmetico. I cosmetici, infatti, rappresentano un substrato ottimale per la crescita dei microrganismi in quanto contengono elementi essenziali per la loro riproduzione Insieme ad alcune molecole che compongono le profumazioni, i conservanti sono fra gli ingredienti che hanno maggiori probabilit di scatenare reazioni allergiche nelle persone gi sensibili. Non bisogna, per, temere: in ogni caso, si tratta di sostanze sicure, il cui impiego nei prodotti regolamentato dalla legge sui cosmetici che ne garantisce la sicurezza.

Qual la funzione del balsamo? Un balsamo per capelli unemulsione e, come tale, costituita da una frazione lipofila (amica dei grassi) allinterno di una frazione acquosa. La fase lipofila apporta al capello sostanze grasse lucidanti e nutrienti, la fase idrofila apporta sostanze idratanti e condizionanti. Queste due fasi agiscono sinergicamente, rinvigorendo il capello e migliorandone la struttura .

I conservanti contenuti nei cosmetici fanno male? Tutte le sostanze impiegate nei cosmetici sono sicure, inclusi i conservanti, perch ammesse dalla normativa europea ed italiana dopo essere stati sottoposti a verifica da parte di un comitato scientifico europeo di esperti indipendenti.

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Inoltre, i conservanti svolgono una funzione essenziale per prevenire il deterioramento dei prodotti. La gran parte dei prodotti destinati al consumatore, infatti, proprio per le caratteristiche del loro contenuto, una volta aperti presentano il rischio di contaminazione microbica. In tal caso non solo ne risente la qualit del prodotto, ma potrebbero verificarsi danni alla salute, che solo la presenza di un efficace conservante consente di evitare garantendo la sicurezza e la qualit del prodotto nel tempo.

Perch gli ingredienti non sono scritti in lingua italiana, ma secondo una terminologia internazionale potenzialmente ostica per il comune consumatore? Gli ingredienti del prodotto cosmetico finito sono riportati in etichetta secondo un linguaggio internazionale, detto INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), unico per tutti gli stati membri dellUE ed impiegato in altri paesi, ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica, ecc.. Questa nomenclatura contiene alcuni termini in latino (riferiti ai nomi botanici ed a quelli di ingredienti presenti nella farmacopea), mentre la maggioranza in inglese e nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Colour Index (es. CI 45430). Ladozione del codice INCI stata resa introdotta dall1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea, nellottica di fornire unulteriore tutela al consumatore. Lo scopo del codice INCI infatti prioritariamente quello di permettere alle persone allergiche di identificare facilmente la presenza della sostanza alla quale sono allergici allinterno del prodotto prima del suo impiego, in qualunque parte dEuropa, e spesso del mondo, si trovino .

La lista degli ingredienti si trova su tutti i prodotti cosmetici? S, tutti i cosmetici riportano la lista degli ingredienti. Per legge, letichetta deve riportare la lista degli ingredienti, preceduta dalla parola ingredienti o ingredients, elencati secondo lordine decrescente di peso al momento dellincorporazione. Questa regola vale per le sostanze che raggiung