Tesina sull'omosessualità

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to be queer Storia Leggi e Penalizzazioni nel Mondo

In Italia

Inglese Far Far Away

Psicologia Psicologicamente parlando

Pianificazione Gay Advertisment

Fotografia Se non sei abbastanza vicino...

Documento A.P.A. (omosessualità no malattia)

Documento dell'OMS

Omofobia interiorizzata

Omofobia

Altre associazioni degli Psicologi

Pubblicità Progresso

Pubblicità commerciali LGBTQ

Da Ministeri, comuni...

Da Associazioni di riferimento

Censura

Caso IKEA

Social PUrpose

Logo

Robert Capa, Danny Nicoletta e l'attivistmo nella stagione di Harvey Milk

Simbologia Queer Pride Flag e Simboli di Lotta

Mappa Concettuale

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Leggi e Penalizzaioni nel Mondo

Nessuna unione civile

Riconosciuti i matrimoni omosessuali esteri

Unione civile

Matrimoni omosessuali

Pena capitale

Ergastolo

Pena elevata

Pena minima

Informazioni non disponibili

Legale Illegale

PERSECUZIONIPena di morte:5 paesi e alcune parti della Nigeria e della Somalia;

Imprigionamento:72 paesi e 3 entita’*;

PROTEZIONELeggi anti-discriminazione:52 paesi e 38 entita’*;

RICONOSCIMENTIRiconoscimenti per le unioni civili/matrimoni:23 paesi e 26 entita’*;

*includono parti di federazioni, stati, province, distretti federali, ogni altra amministrazione e/o unioni territoriali. 1

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In ItaliaCome noto, in Italia non esiste alcuna legge che riconosca un’aggravante specifica per i reati commessi in odio a persone omosessuali, bisessuali e transgender. È di conseguenza impossibile avere una rilevazi-one statistica attendibile, o reperire informazioni ufficiali da parte delle Forze dell’Ordine in merito a reati di carattere omofobico, semplicemente perché non esiste una specifica fattispecie di reato. Di conseguenza

è estremamente difficile che all’atto della denuncia la vittima di violenza dichiari la matrice omofobica del gesto patito, sia perché ciò non costituirebbe una aggravante, sia in virtù di una forte omofobia

interiorizzata, largamente diffusa nel nostro paese, che porta ad una vera e propria autocensura. La medesima autocensura fa sì che moltissimi casi di violenza omofobica rilevati dalle reti ter-

ritoriali delle Associazioni di Tutela rimangano, o per decisione delle vittime o per una giusta delicatezza nei confronti delle stesse, in un ambito di estrema riservatezza che non le rende

pubbliche e rilevabili. La mancanza di una reale percezione di tutela e l’omofobia interioriz-zata fanno si che la stragrande maggioranza dei casi di violenza omofobica non vengano nem-

meno denunciati.

I dati contenuti nel report non hanno pertanto alcun reale valore statistico, sono solo una fotografia della realtà, rilevata esclusivamente dalle notizie apparse sui media.

La parlamentare Paola Concia, nel 2009, propose il disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia, che era una semplice esten-sione dell’articolo 1 della legge Mancini(1). Questo disegno legge fu affossato alla Camera. La maggioranza votò l’incostituzionalità del provvedimento, dopo essere stata sconfitta sul tentativo di rinviare tutto in Commissione. La pregiudiziale di incostituzionalità, sollevata dall’Udc, ha ricevuto 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti.

ANNO 2006 2007 2008 2009 2010Omicidi: 5 9 9 12 2Violenze ed aggressioni: 13 6 45 80 29Estorsioni: // // 7 8 6Atti di bullismo: // 4 5 4 2Atti vandalici: 5 3 9 9 7Divieti: Nuovo valore solo per 2010

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Questo disegno di legge (anche se non ebbe gli esiti sperati) ha delle origini ben precise, ovvero l’applicazione del trattato di Lis-bona, al quale l’Italia aderì nel 14/12/2007, dove troviamo:

Articolo 21Non discriminazione1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale,il patrimonio, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.[...]

Negli ultimi anni però le aggressioni sono diminuite, vi sono stati tentativi di decretare leggi per la tutela e i diritti della comunità LG-BTQ, alcune approvate e altre affossate, inoltre a livello comunale abbiamo avuto dei forti rinnovamenti; infatti i comuni che hanno varato dei provvedimenti che vanno nella direzione dell’allargamento dei diritti, e di conseguenza anche della fruizione dei servizi alle coppie omosessuali, sono svariati. I dati pubblicati dalle varie associazioni ci riportano che ben 31 comuni hanno istituito dei registri per le coppie di fatto; mentre altri 14 comuni hanno approvato il mandato alla giunta per istituire un registro di coppie di fatto.

Torino e Livorno si sono impegnate con provvedimenti concreti per riconoscere tutte le convivenze basate su un vincolo affettivo per superare le discriminazioni:

-Torino 28-06-2010, approvata una delibera grazie alla quale le coppie di fatto (etero e gay) possono accedere a una graduatoria di assegnazione di asili nido e abitazioni… in quanto l’anagrafe lascerà un certificato a tutte le coppie che dichiareranno di convivere per motivi “affettivi”. Però fu Empoli la prima città, nel 1993, ad adottare questo tipo di provvedimento.

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(1)La parte della Legge Mancini che si voleva estendere era l’ “Articolo1 (Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi)”, che dice: (Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi)  1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione della disposizione dell’articolo 4 della convenzione, è punito: A) con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; B) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. 2. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività,      è punito, per il solo fatto della partecipazione o Dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.[...] 3

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Psicologicamente Parlando...In molti paesi come visto o vi è un conflitto anche dal punto di vista legale oppure si omettono i gesti commessi dagli stessi capi di governo; Ogni qual volta un politico adotta atteggiamenti omofobi si appella alla teoria arcaica, secondo la quale l’omosessualità è una deviazione, perversione, o malattia..

Infatti la tematica LGBT per centinaia d’anni è stata inclusa all’interno dei disturbi psicologici, in quanto tale veniva “curata” inter-nando i pazienti negli “ospedali psichiatrici” da dove erano destinati a non uscire mai più.

L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) in un documento pubblicato nel 2007 dichiarò che:

I disordini della preferenza sessuale sono chiaramente differenziati dai disordini dell’identità di genere e l’omosessualità in quanto tale non è più inclusa tra le categorie.Nota: L’orientamento sessuale da solo non deve essere considerato come un disturbo.

L’APA (the American Psychological Association - l’Associazione Americana degli Psicologi) in un documento pubblicato anni prima dichiarò che:

L’orientamento sessuale è una stabile attrazione emozionale, romantica o affettiva verso un’altra persona. Si distingue dalle altre componenti della sessualità, cioè dal sesso biologico, dall’identità di genere (il senso psicologico di essere maschio e fem-mina) e dal ruolo di genere sociale (aderenza a norme culturali per il comportamento femminile e maschile). L’orientamento sessuale esiste lungo un continuum che spazia dalla omosessualità esclusiva alla eterosessualità esclusiva e include varie forme di bises-sualità. L’orientamento sessuale è differente dal comportamento sessuale perchè le persone possono esprimere o non esprimere in comportamenti il loro orientamento sessuale. Ci sono numerose teorie circa le origini dell’orientamento sessuale della persona; la maggior parte degli scienziati oggi concorda che l’orientamento sessuale è più probabilmente il risultato di una complessa int-erazione di fattori ambientali, cognitivi, biologici, inclusi fattori genetici o fattori ormonali congeniti. L’orientamento sessuale emerge per la maggior parte delle persone nella prima adolescenza senza nessuna precedente esperienza sessuale. Sebbene si possa scegliere se agire sui propri sentimenti, gli psicologi non considerano l’orientamento sessuale una scelta cosciente che può essere volontariamente cambiata. La realtà è che l’omosessualità non è una malattia, non richiede un trattamento e non si può cambiare. Gay, lesbiche e bisessuali possono chiedere aiuto psicologico nell’ambito del processo di “coming out” e per trovare strategie di confronto con il pregiudizio, ma la maggior parte di loro va in terapia per le stesse ragioni e problemi della vita che portano gli eter-osessuali dai professionisti della salute mentale.

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L’Australian Psychological Society (Società Australiana degli Psicologi) riconosce la scarsità di evidenza scientifica riguardo l’utilità di una terapia di conversione, e sottoscrive che essa potrebbe, di fatto, essere dannosa per l’individuo.

Similmente, il Royal College of Psychiatrists stabilisce che:

Non v’è alcuna evidenza scientifica che l’orientamento sessuale possa essere modificato.

Alla domnda: Possono le lesbiche, i gay e i bisessuali essere buoni genitori?; L’APA rispose che:

Sì. Gli studi che confrontano gruppi di bambini allevati da genitori omosessuali e da genitori eterosessuali non trovano nes-suna differenza nello sviluppo fra i due gruppi di bambini in quattro aree critiche: la loro intelligenza, l’adattamento psicologico, l’adattamento sociale e la capacità di fare amicizia. E’ anche importante sapere che l’orientamento sessuale di un genitore non determina quello del figlio. Un altro mito sull’omosessualità è la credenza errata che i gay hanno una più elevata tendenza degli eterosessuali a molestare i bambini. Non c’è alcuna evidenza che suggerisca che gli omosessuali hanno più probabilità degli eter-osessuali di molestare i bambini.

Perchè è importante per la società una migliore educazione sull’omosessualità?

Educare tutte le persone sull’orientamento sessuale e sull’omosessualità significa diminuire il pregiudizio anti-gay. Un’accurata informazione circa l’omosessualità è specialmente importante per i giovani che stanno scoprendo per la prima volta e stanno cer-cando di capire la loro sessualità – se sono omosessuali, bisessuali o eterosessuali. Le paure secondo cui l’accesso a queste in-formazioni renderà più persone gay non ha validità – l’informazione circa l’omosessualità non rende qualcuno gay o etero.

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Sull’omosessualità le associazioni citate sopra e molte altre si sono unite per effettuare studi ben precisi e approfonditi, studiando come un soggetto riesca a definirsi, accettarsi e quindi a vivere serenamente come QUEER. Da questi studi si è stabilito come avviene la formazione dell’identità omosessuale e omofobia interiorizzata. La formazione dell’identità sessuale rappresenta per i gay e per le lesbiche un processo di sviluppo del tutto specifico e molto spesso problematico. Diversi autori hanno proposto modelli teorici esplicativi di tale processo, in base ai quali l’individuo omosessuale attraversa diversi stadi sequenziali caratterizzati da un differente grado di consapevolezza, esplorazione e integrazione dell’identità sessuale. La manifes-tazione dell’orientamento omosessuale spesso avviene appena prima della pubertà ed è accompagnata dalla sensazione di essere diversi. Generalmente, tra la scoperta dell’orientamento sessuale gay o lesbico e la sua accettazione come parte sana e integrante della propria identità vi è una sfasatura temporale.

I differenti modelli teorici proposti presentano essenzialmente delle fasi successive riassumibili in: • una progressiva accettazione dell’etichetta di omosessuale per autodefinirsi; • lo sviluppo di un atteggiamento positivo verso tale identità; • un aumento dei contatti personali e sociali con altri omosessuali; • un crescente desiderio di svelare agli altri (familiari, amici, colleghi) il proprio orientamento sessuale; • la sintesi dell’identità omosessuale e dei comportamenti omosessuali come parte integrante del più generale concetto di sé; • eventualmente, l’inserimento attivo nella comunità omosessuale e l’adozione di atteggiamenti e comportamenti sociali e politici

peculiari dell’identità gay e lesbica.

nota: Generalmente, i primi stadi del processo di formazione dell’identità gay e lesbica sono caratterizzati da confusione e disperazione, da una scarsa accettazione di sé e da una bassa autostima. Questo processo consiste nel fatto che avviene in un individuo di cui inizialmente si presume l’eterosessualità e si sviluppa in un ambiente che promuove l’accettabilità sociale dell’eterosessualità e stigmatizza, per converso, l’omosessualità. Coleman (1982) afferma esplicitamente che gli omosessuali “sviluppano fre-quentemente una concezione negativa di se stessi a causa dell’atteggiamento sociale negativo verso l’omosessualità”.

Eterosessismo/omofobia:

Il termine “omofobia” fu coniato da Weinberg (1972) che lo usò per indicare la “paura degli eterosessuali di trovarsi a stretto contatto con gli omosessuali” e il “disgusto per se stessi” (self- loathing) degli omo-sessuali medesimi. Le ricerche empiriche che si sono susseguite negli anni successivi, infatti, non hanno confermato la classificazione degli atteggiamenti anti-gay degli eterosessuali come riferibili a una fobia in senso clinico. Gli atteggiamenti negativi contro i gay e le lesbiche non sono necessariamente irrazionali o il riflesso di una paura, ma possono anche essere delle scelte intenzionali contro una minoranza percepita dal gruppo dominante come una minaccia, o comunque finalizzate a imporre valori culturali e religiosi.

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Sono state quindi proposte da alcuni autori delle espressioni sostitutive, come “omonegativismo”, “omosessismo”, “eterosessismo” per esprimere una designazione inclusiva dell’intero universo di atteggiamenti negativi verso l’omosessualità e le persone omoses-suali (dal pregiudizio individuale alla violenza personale, alla discriminazione istituzionalizzata). Ciò nonostante, il termine omofobia ha continuato ad essere largamente utilizzato nella letteratura scientifica, e ormai occupa un posto specifico e definito all’interno delle scienze sociali.

L’omofobia interiorizzata

Con l’espressione “omofobia interiorizzata” (internalized homophobia) ci si riferisce alla presenza nei gay e nelle lesbiche di atteg-giamenti negativi nei confronti dell’omosessualità, cioè verso i sentimenti omoerotici, i comportamenti omosessuali, le relazioni tra persone dello stesso sesso, l’autodefinizione come gay o lesbica.Alcuni autori preferiscono l’espressione “eterosessismo interiorizzato”, ritenendola più appropriata per indicare l’interiorizzazione de-gli atteggiamenti e delle assunzioni negative della società riguardanti l’omosessualità.

Misurazione e trattamento dell’omofobia interiorizzata nei clienti gay e lesbiche

Poiché l’omofobia interiorizzata può essere una determinante importante di condizioni psicopatologiche nei gay e nelle lesbiche, la psicoterapia con i clienti omosessuali deve includere di routine l’assessment e il trattamento dell’omofobia interiorizzata. Ciò è vero soprattutto per le persone omosessuali più giovani, che potrebbero avere bisogno di maggiore supporto nello sviluppo della loro identità gay o lesbica.

Il pensiero di S. Freud

“L’indagine psicoanalitica si rifiuta con grande energia di separare gli omosessuali come un gruppo di specie particolare dalle altre persone. Essa, studiando eccitamenti sessuali diversi da quelli che si manifestano, sa che tutte le persone sono capaci di scegliere un oggetto sessuale dello stesso sesso e hanno anche fatto questa scelta nell’inconscio. Anzi, i legami di sentimenti libidici con per-sone dello stesso sesso hanno come fattori nella vita sessuale normale un’importanza non minore di quelli che si rivolgono al sesso opposto...” (Freud, 1905, nota 15, pp. 27-28).Per fugare qualsiasi dubbio sul proprio punto di vista, inoltre aggiunge:“Nel senso della psicoanalisi, dunque, anche l’interesse sessuale esclusivo dell’uomo per la donna è un problema che ha bisogno di essere chiarito e niente affatto una cosa ovvia da attribuire a un’attrazione fondamentalmente chimica...” (ibidem).

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Uno dei metodi più utilizzzati per propagandare la non-omofobia è la pubblicità progresso, detta anche campagna sociale;Di campagne sociali, in Italia, ce ne sono ben poche fatte dal Ministero delle Pari Opportunità, mentre di campagne fatte dalle as-sociazioni di riferimento (quali: Arcigay, ILGA) ve ne sono fin troppo e poco propagandate.

Di seguito ecco i manifesti propagandati:

Manifesti da ministeri, comuni...

Gay Advertisment...

Ministero delle pari opportunità8

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Pubblicità fatte dalle asssociazioni LGBTQ

Arci

Campagna di Gay helpline

Festival della Creatività

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In Italia però sono state fatte anche delle pubblicità commerciali a tematica LGBTQ?Si ovvio, peccato che o non erano abbastanza famose, per tanto non conosciute, o sono state censurate, o per lo meno ci hanno provato!!!

Festival della Creativitàdi Firenze del 2007

Pubblicità Armani in occasione di San Valentino del 2009

Mai censurata Censurata

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Pubblicità Ikea all’apertura dlla sede di Catania

Pubblicità di Eataty

Pubblicità Easy Jet dopo lo “scandalo Ikea”

C’è chi l’ha definita una “campagna shock” ( il sottosegretario con delega alla Famiglia, Carlo Gio-vanardi) ma devo ammettere che il nuovo spot Ikea, che punta sulle coppie gay, mi ha davvero stupito positivamente. Sarà perché nella nostra Catania (ed anche nei dintorni) difficilmente ci imbat-tiamo in pubblicità gay friendly, ma vedere una coppia gay con sotto l’Head-line “Siamo aperti a tutti i tipi di famiglie”, fa davvero sorridere. Comprendere peraltro che questo spot non è stato scelto a casaccio, ma è il frutto di studi condotti da chi, in questi anni, ha reso l’Ikea una delle aziende più famose al mondo, fa pensare molto. Ma secondo Giovanardi il manifesto addirittura contrasta con la Costituzione italiana in quanto, sempre secondo il sottosegretario, andrebbe contro la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio.

La replica di Valerio Di Bussolo, responsabile delle relazi-oni esterne di Ikea, non si è fatta attendere e ha precisato che la famiglia fondata sul matrimonio non è la sola; ci sono anche quelle di fatto, quelle parentali, quelle costi-tuite da una sola persona; anche l’Istat per altro ne tiene conto.

Eataly, la catena di alimentari per appassionati di gas-tronomia e prelibatezze naturali che dopo avere aperto un primo grande negozio a Torino è ora anche a Milano, riprende esplicitamente le polemiche sulla pubblicità di Ikea che aveva come oggetto una coppia gay, che la so-cietà svedese non esitava a definire “famiglia”, offrendole i suoi prodotti. Una campagna “normale” in un luogo nor-male, ma che in Italia aveva generato le proteste persi-no di un sottosegretario (e di altri), consegnando a Ikea un’ulteriore consenso da parte dei suoi numerosi clienti.

Eataly offre una “famiglia” composta da due donne che si tengono per mano: ed è esemplare come i temi che dovrebbero essere portati avanti da una politica progres-sista trovino invece la loro più vistosa rappresentazione nelle iniziative di due società commerciali, tra obiettivi etici ed economici.

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Far Far Away...Molto molto lontano, sia in termini di spazio che di tempo, in America, le associazioni (in quanto tali) hanno uno grossa valenza nelle decisioni politico-sociali, infatti a New Yor City, l’associazione “Ali Forney Center”, da anni propaganda lo “stop-omofobia”, qui di seguito un esempio fondamentale:

To the issue of homosexuality, I decided to describe a social purpose, which was made in America. As we know the advertising campaigns for social pur-pose can serve different purposes (for example, to sensitize the public to-ward some social problems, to warm them against dangers to their health, to inform them about scientific projects and social activities). In this ad we see a father face to face with his newborn son, he plays with he by making funny faces (this is a recurring image of a happy father of a son). Under this visual there is an headline that says: “would you stop loving him, if you know he’s gay?”. the target is sensitize parents on the issue of homosexuality. so it wants to understand this: the love for our sons must go further about sons’sexuality. the client of this ad is “the Ali Forney Center”.

its logo is composed by:the name of the association, which is “The Ali Forney Center”;a strip with rainbow-colours flag;the shadows of the face of a guy.this is an association, which is work-ing hard to make NYC a safer place for homeless LGBT youth.

About Ali Forney:Ali Forney was a homeless queer teen who was forced to live on the streets of New York during the 1990s. Ali was dedicated to the safety of other homeless queer youth; he was a committed HIV prevention worker, and aggressively advocated that the NYPD inves-tigate a series of murders of the homeless queer youth he had befriended. Ali was an inspiration to those who knew him.In December of 1997, Ali was murdered on the streets. His tragic death called attention to the atrocious conditions for homeless LGBT youth in New York. Ali’s murderer has never been identified.12

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Il Massimo esponente del fotogiornalismo e reportage, Robert Capa, diceva che se una foto ti era venuta male era perchè non eri abbastanza vicino. Egli si distinse in maniera eccelsa nel reportage dei suoi anni, ma come fotografo rappresentativo delle tematiche LGBTQ troviamo invece Daniel Nicoletta, fotografo americano e storico attivista per i diritti della comunità omo-sessuale, Nicoletta si trasferì da New York a San Francisco per frequentare l’università e a 19 anni l’incontro con Harvey gli cambiò la vita: “Ero determinato a lasciare un segno nel mondo come artista, lavorare per il Castro Camera, nel Castro District (il quartiere gay di San Francisco, tutt’ora simbolo dell’attivismo del movimento LGBT)  è stata un’esperienza pazzesca”.Negli anni ’70 il negozio di Hervey Milk divenne il fulcro della crescita della comunità gay in quella zona, trasformandosi lentamente in un centro sociale e un punto di riferimento per gli omosessuali che arrivavano da tutta l’America, in cerca di un posto dove il loro orientamento sessuale fosse accettato.Dan era al fianco di Milk nella dura campagna elettorale del 1977 che l’ha visto vincitore, e primo omosessuale dichiarato ad essere eletto ad una carica pubblica in California. La sua cultura e l’impegno a favore delle battaglie per la comunità LGBT si sono formate in quegli anni.Dan è infatti tra i fondatori del Frameline Film Festival, rassegna internazionale di film LGBT nata nel 1977 grazie al movimento creato attorno al Castro Camera, ed è stato sempre in prima linea per la realizzazione di tributi in onore di Milk, da molti considerato un martire per i diritti gay, e le sue foto hanno fornito un importante contributo per il documentario del 1985 The Times of Harvey Milk.Il suo lavoro è un prezioso documento della cultura queer dalla fine degli anni ’70 al 2000 e si fa portatore delle parole di Harvey Milk: “Il diritto di amare chiunque si voglia, apertamente, senza alcuna paura o timore”.Dan Nicoletta ha costruito la sua carriera catturando personalità stravaganti e folli nei suoi scatti, e l’auspicio è che continui a farlo, perché come lui stesso ha dichiarato:

“I soggetti cambiano, ma il rituale della scoperta e dell’esibizione è sempre imprescindibile”.

Se non sei abbastanza vicino...

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L’America, oltre ad aver dato luce alle menti più eccelse, essere stata la terra degli eventi più importanti per la comunità LGBTQ, ha dato i natali alle basi del movimento:

La bandiera rainbow (conosciuta anche come Gay Pride Flag, bandiera del pride) è stata creata dall’artista Gilbert Baker, un amico di Harvey Milk (primo politico dichiaratamente gay). Il debutto è avvenuto durante il gay pride di San Francisco e da allora è stata utilizzata in tutto il mondo come simbolo di unità per il popolo LGBT. La bandiera rainbow inizialmente prevedeva 8 strisce, dall’alto verso il basso: rosa (sessualità), rosso (vita), arancione (salute), giallo (il sole), verde (la natura), azzurro (la magia), blu scuro (se-renità) e viola (lo spirito).

Simbologia Queer

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La bandiera del pride è affiancata da altre bandiere che rappresentano i sottogruppi Queer di appartenenza.

Originariamente un simbolo utilizzato nei campi di con-centramento nazisti usati per identificare e segregare i de-tenuti gay, il triangolo rosa è stata bonificato negli anni ‘70 come simbolo del movimento di liberazione gay, quando dei gruppi di attivisti lo ca-povolsero per dar voce alla resistenza durante la crisi

dell’AIDS.

la bandiera Bisessuale, i tri-angoli stanno a significare la fusione del desiderio sessu-ale sia per gli uomini che per le donne. Essi sono chiamati

anche “Biangles”.

Tradizionali simboli maschili e femminili vengono combinati per indicare le diverse co-munità, come bisessuali gay,

lesbiche, e transessuali.

Un simbolo per indicare il potere della lotta per i diritti civili gay a San Francisco. Alcuni dipendenti di un gior-nale locale all’ennesima protesta pro-gay versarono dell’inchiostro dal palazzo in mezzo alla folla. La folla usò quest’inchiostro viola per las-ciare le “stampe” delle pro-prie mani, scrivere slogan e graffiti pro-gay in tutta la città.

Bears Flag Bisexual Flag Transgender Flag

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Un utente anonimo su un blog queer ha chiesto:

“Perchè i gay sono spesso orgogliosi di esserlo?Io non mi vanto di essere eterosessuale, perchè spesso molti di loro si vantano di essere gay?”

La risposta:<<Nasci come tutti gli altri, con un innato bisogno di esprimere tutto l’amore che hai dentro, i tuoi genitori ti amano, ti coccolano e tu vivi beato con i tuoi famil-iari. A sei anni ti mandano a scuola e ti diverti un mondo, pensi sia un posto dove puoi imparare un sacco di cose mentre giochi con gli altri bambini a calcio, collezioni le majorettes...le macchinine che cambiano colore sotto l’acqua, le figurine Panini...A Natale vuoi la pista Polistil..la ottieni perche sei bravo a scuola e tutti i bambini del quartiere vengono a giocarci a casa tua. A catechismo c’è un uomo dall’aria gentile che ti dice “Non fare al prossimo tuo ciò che non vorresti fosse fatto a te” oppure “Sarete giudicati per le vostre azioni”...ci porta un sacco di caramelle, ci fa fare i giochi di gruppo, i cartelloni da mettere la domenica in chiesa. Il mondo appare come un posto buonissimo in cui tu riceverai tutto l’amore di cui hai bisogno. Poi un giorno sullo scuolabus sale un bambino con gli occhi azzurri, si siede vicino a te, ti guarda ed in quel momento il tuo cuoricino inizia a battere. Diventate inseparabili, fate i compiti insieme,giocate tutto il pomeriggio e ti senti felice, gli vuoi bene a tal punto che tutte le sante mattine sul bus gli tieni un posto vicino a te,e quando si alza appoggi la mano dove era seduto per sentire il calore che ha lasciato...Il giorno del suo compleanno gli porti il regalino sullo scuolabus e decidi di dargli un bacio sulla guancia per fargli gli auguri... Dietro di te senti un gruppetto di bambini che ridacchiano...lui urla MA SEI ******? Tu non sai cosa significhi quella parola ma già lei ti ha fatto un taglietto sul cuore...ti giri e fai finta di nulla.... Suona la campanella della ricreazione e con la scusa del nascondino alcuni bambini ti portano sul retro della scu-ola dove c’è una montagna di sabbia da cantiere....hai presente? Vieni buttato a terra con la faccia dentro la sabbia e preso a calci in **** da tutti i maschietti della tua classe che urlano ****** ****** ma tu non sai cosa voglia dire. Le lacrime si mischiano alla sabbia, te la senti tutta in bocca...la mamma ti ha insegnato che la sabbia porta microbi,così tu vai in bagno a lavarti e torni in classe. La maestra chiede cosa hai, ma tu senti gli altri ridere e provi vergogna...dalla tua bocca esce solo un timido “Niente”... Da quel giorno nessuno vuole più giocare con te, ti cercano solo per prenderti in giro, e l’unica alternativa che hai è quella di giocare con le bambine...che sono felicissime di avere un maschietto che si presti a giocare al papà od al maritino da portare all’altare...ti senti accettato da loro..ed è un gran sollievo...solo che a casa tua non viene più nessuno a giocare con te ed i cartoni animati e le merendine costituiscono una valida alternativa: Ne mangi tre o quattro alla volta..sono come una droga e non puoi resistere...la mamma piange in silenzio e senti che è colpa tua,ti chiede che cos’hai..perchè non studi più..non sei più il bambino bravo che conoscevo.ma tu...”niente” Hai troppa paura anche perchè l’omino gentile del catechismo ha detto che ****** è una cosa orribile...sono quelle persone che verranno cancellate dal libro della vita perchè vanno contro le regole di Dio. A scuola diventi un asino, perchè non riesci più a concentrare i tuoi pensieri...dicono che sei un pò tonto. Il tuo corpo inizia a diventare cicciottoso. Colpa delle merendine...poi non giochi più a calcio,nessuno vuole stare in squadra con te.adesso oltre che ****** sei anche Cicciobombo...e pure tonto. Alle scuole medie cambi compagni di classe, ti 16

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trovano simpatico e tu riacquisti un po di fiducia in te stesso...ma dentro di te hai paura che la tua diversità possa crearti problemi....anche perchè adesso sai benissimo cosa vuol dire ******...tu non vuoi esserlo..hai gia sofferto abbastanza...la nudità degli altri maschietti ti turba...è una cosa normale,ma tu per paura che qualcuno si accorga di te nell’ora di ginnastica ti cambi nel cesso...anche perchè è passato qualche tempo ma tu sei ancora cicciobombo...cioè...sei dimagrito, ma dentro di te lo senti ancora...e ti vergogni... Hai paura a stringere amicizie troppo forti,per non soffrire ancora, così assumi un’aria distaccata. Gli altri non ti sfotttono più ma sei sempre considerato il tipo un po strano. Alle superiori prendi coscienza di quello che sei, ma hai ancora troppa paura den-tro, così usi la tua diversità come punto di forza...ti vesti scassato per sembrare alternativo...prendi droghe per dimostrare la tua spavalderia e magicamente scopri che appagano completamente il tuo bisogno d’amore..la realtà e che lo tengono li congelato.un po come le merendine ,solo che non è il tuo fisico a risentirne anzi, acquisti una magrezza da vera rockstar...quello che ne risente è la tua carriera scolastica che va a *******... Prendi il diploma a fatica, in piu i tuoi genitori ti prendono per un poco di buono...non ti danno piu un euro e l’unica alternativa che hai è quella di cercarti un lavoro... Il lavoro che si prospetta per un diplomato spesso consiste in un lavoro duro... infatti vieni assunto in una cucina ed inizi a capire cosa vuol dire guadagnarsi i soldi, smetti di drogarti ed inizi a toglierti qualche soddisfazione... la patente, la macchina... i tuoi iniziano a guardarti con aria diversa “eri solo un viziato” In più vuoi uscire un po’ la sera ma ti rendi conto che alla fine non hai amici, quindi pensi che ad andare in un locale gay non hai nulla da perdere.... Quella sera ti tremano le gambe...entri in questa discoteca buia e come d’incanto ti trovi in mezzo ai tuoi simili... guarda guarda c’è anche il bambino con gli occhi azzurri...ma come è piccolo il mondo. Col tempo trovi il tuo giro di amici, ma ti accorgi anche che l’amore non era proprio come te l’aspettavi... ed è raro come una mosca bianca. Un giorno esci dal locale ed un sacco di ragazzi lanciano sassi ed urlano ***** DI *****... cavoli fa un male cane e ti senti catapultato alla tua infanzia... terribile, pensi che sia meglio non esporsi troppo. Passi anni in questa doppia vita, da una parte il lavoro e la famiglia, dall’altra i locali, gli amanti ed il sesso veloce trovato in un parcheggio o nel buio di una darkroom... perchè nessuno è disposto ad andare oltre la *******, troppo pericoloso, troppo compromettente... meglio il buio dei locali... dove nessuno viene li a farti corsi di educazione sessuale... Poi un giorno in un bar del tuo paesello incontri la persona che ti cambia la vita... una persona che ti ama cosi come sei... La storia procede bene e tu pensi sia arrivata l’ora di rendere partecipe della tua gioia la tua famiglia ma.... apriti cielo... i tuoi ti cacciano di casa perchè pensano che sei un depravato...ed esprimono tutti i giudizi negativi su di te che si sono tenuti dentro negli anni... Ti cerchi una casetta in affitto...ma l’affitto ti strozza...fai fatica ad arrivare a fine mese...gli ultimi giorni hai proprio fame e freddo perchè devi risparmiare sul riscaldamento... ma ti senti felice, perche sai di avercela fatta da solo ad uscire tutto intero e vincitore dalla tua vita squallida... hai solo 20 anni...Mi sono guadagnato fino all’ultimo centesimo quello che ho... ho mangiato la sabbia, sono stato umiliato e deriso, nonostante le sofferenze non porto rancore verso nessuno... sono andato contro tutti per costruirmi la mia felicità... ho giocato col fuoco...ho corso enormi rischi nella vita ma a volte mi sembra di averne nove di vite... proprio come i gatti.....Ti sembra poco per essere orgoglioso di me stesso?>>

risposta di Mosquiuto

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