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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF I N T R O D U Z I O N E Andrea PES 1 I N T R O D U Z I O N E Il formato PDF oltre ad essere lo standard più diffuso e più utilizzato nella distribuzione sulla rete mondiale dei documenti elettronici, è inoltre usato nelle reti aziendali per distribuire i documenti elettronici attraverso e-mail e CD-ROM. E’ un formato di file universale, che conserva l’esatto aspetto di ogni documento sorgente (originale), includendo tutti i font, formattazioni, colori e grafici, senza tener conto dell’applicazione e della piattaforma usati per crearlo. Pertanto dopo l’HTML, è da considerarsi in generale, il formato più utilizzato su Internet, e come tale dovrebbe essere accessibile alla maggior parte degli utenti, compresi gli utenti con disabilità. In questa monografia, in modo particolare, verranno messi in evidenza i problemi che incontrano le persone con disabilità della vista e con disabilità fisiche (impossibilitate per esempio all’utilizzo del mouse) nell’accedere a documenti di tipo PDF. Verrà quindi verificata l’accessibilità dei documenti PDF attraverso l’utilizzo degli ausili con i quali i disabili fanno fronte al loro handicap, per esempio nel caso di un non vedente, la cecità è il suo deficit, l’impossibilita’ di usare un normale monitor è l’handicap, lo screen reader è l’ausilio. Il documento sarà strutturato come segue: nel primo capitolo, intitolato “Accessibilità, disabilità ed ausili”, verrà fatto un breve accenno ai concetti dell’accessibilità Web, verranno presentati i profili dei vari utenti con disabilità ed infine elencati i diversi ausili, entrando piu’ nel dettaglio nella descrizione degli screen reader (per esempio JAWS); nel secondo capitolo, intitolato “Accessibilità dei documenti PDF”, verranno messe in evidenza le difficoltà che un utente disabile, che per esempio utilizza un lettore di schermo, incontra nell’accedere ad un

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF I N T R O D U Z I O N E

Andrea PES 1

I N T R O D U Z I O N E

Il formato PDF oltre ad essere lo standard più diffuso e più utilizzato

nella distribuzione sulla rete mondiale dei documenti elettronici, è inoltre

usato nelle reti aziendali per distribuire i documenti elettronici attraverso

e-mail e CD-ROM.

E’ un formato di file universale, che conserva l’esatto aspetto di ogni

documento sorgente (originale), includendo tutti i font, formattazioni,

colori e grafici, senza tener conto dell’applicazione e della piattaforma

usati per crearlo.

Pertanto dopo l’HTML, è da considerarsi in generale, il formato più

utilizzato su Internet, e come tale dovrebbe essere accessibile alla

maggior parte degli utenti, compresi gli utenti con disabilità.

In questa monografia, in modo particolare, verranno messi in

evidenza i problemi che incontrano le persone con disabilità della vista e

con disabilità fisiche (impossibilitate per esempio all’utilizzo del mouse)

nell’accedere a documenti di tipo PDF.

Verrà quindi verificata l’accessibilità dei documenti PDF attraverso

l’utilizzo degli ausili con i quali i disabili fanno fronte al loro handicap, per

esempio nel caso di un non vedente, la cecità è il suo deficit,

l’impossibilita’ di usare un normale monitor è l’handicap, lo screen reader

è l’ausilio.

Il documento sarà strutturato come segue:

••••

nel primo capitolo, intitolato “Accessibilità, disabilità ed ausili”, verrà

fatto un breve accenno ai concetti dell’accessibilità Web, verranno

presentati i profili dei vari utenti con disabilità ed infine elencati i diversi

ausili, entrando piu’ nel dettaglio nella descrizione degli screen reader (per

esempio JAWS);

••••

nel secondo capitolo, intitolato “Accessibilità dei documenti PDF”,

verranno messe in evidenza le difficoltà che un utente disabile, che per

esempio utilizza un lettore di schermo, incontra nell’accedere ad un

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documento PDF. Verranno esposti gli strumenti messi a disposizione da

Adobe per l’accessibilità PDF e le soluzioni proposte e in seguito si farà

riferimento alle direttive del W3C in merito all’accessibilità dei documenti

PDF;

••••

nel terzo capitolo, intitolato “I file PDF Tagged” verranno descritti nel

dettaglio i file PDF Tagged, mettendo l’accento sui vantaggi offerti

dall’utilizzo dei Tags;

••••

nel quarto capitolo, intitolato “Tecniche per l’accessibilità PDF” verranno

mostrate le tecniche ed i mezzi per creare file PDF Tagged e per garantire

l’accessibilità PDF;

••••

nel quinto capitolo, intitolato “Esempio” verrà mostrato un esempio

tramite il quale si potrà dimostrare che i file PDF Tagged e le tecniche

mostrate nel capitolo precedente rendono effettivamente accessibile un

documento PDF.

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C A P I T O L O 1

Accessibilità, disabilità ed ausili

1.1. Accessibilità

La nascita di Internet e la continua innovazione tecnologia hanno

portato ad un ampio sviluppo del settore dell’informazione e dei mezzi

informatici, creando dei notevoli vantaggi alla maggior parte delle persone

cosidette “normodotate”; la restante parte, cioè le persone disabili, resta

in parte esclusa da questi vantaggi, a causa delle barriere che

inevitabilmente si erigono.

È anche vero però che lo sviluppo tecnologico ha contribuito a

diminuire questa esclusione, creando ausili sempre più sofisticati per

ridurre gli handicap.

Ciò nonostante, le persone disabili incontrano enormi difficoltà

nell’accedere ai servizi di rete.

È ovvio che rendere accessibile tutto ciò che gira in rete ai diversi

utenti con le diverse esigenze, è un’ impresa non facile.

La Web Accessibility Initiative

Esiste però un gruppo di lavoro costituito dal W3C (World Wide Web

Consortium), il WAI (Web Accessibility Initiative) che sta provando a fare

ciò. Il WAI ha generato il WCAI (Web Content Accessibility Initiative), un’

iniziativa volta ad esporre principi e linee guida da seguire per realizzare

contenuti web che siano accessibili al maggior numero di persone possibili,

in modo particolare alle persone disabili, e allo stesso tempo comprensibili

e facilmente navigabili. Nel 1999 viene pubblicato un documento, il WCAG

(Web Content Accessibility Guidelines) 1.0, in cui viene definito uno

standard per creare pagine web accessibili nel contenuto e nella struttura.

Le linee guida sono 14 e in ognuna di esse sono presenti dei punti di

controllo che spiegano come applicare la linea guida in determinati

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contesti; a ciascun punto di controllo è applicato un livello di priorità e ad

ogni linea guida è associato un livello di conformità.

Le linee guida si basano su due principi generali:

• assicurare una trasformazione elegante delle pagine,

tenendo conto della diversità degli utenti, della tecnologia e

dell’hardware utilizzati.

• rendere il contenuto comprensibile e navigabile.

1.2. Disabilità

Gli utenti con disabilità possono essere ricondotti ai seguenti profili:

disabilità sensoriali (vista, udito), disabilità motorie (impedimenti vari

all'uso degli arti) e disabilità psichiche o cognitive.

1.2.1. Disabilità della vista

La disabilità della vista comprende tipicamente due classi di utenti: i

non vedenti e gli ipovedenti. Nei due casi i problemi di accesso

all'elaboratore sono diversi. Infatti le persone ipovedenti utilizzano

comunque il monitor come dispositivo d'uscita dell'informazione, anche se

mediante l'applicazione di accorgimenti particolari come l'aumento della

dimensione del font usato, l'utilizzo di software di ingrandimento generale

dello schermo oppure l'impostazione di colori particolarmente adatti ad

esaltare le varie parti della presentazione a video.

Al contrario, per i non vedenti occorre ricorrere a dispositivi di output

diversi dal monitor basati su un'uscita audio, come un sintetizzatore

vocale, o su un'uscita tattile, come il display Braille.

In entrambi i casi l'informazione che l'utente normale abbraccia con la

vista viene ristrutturata, filtrata e riletta in maniera sequenziale.

Ciò è relativamente semplice in ambiente testuale (come il DOS), ma

non in ambiente grafico.

Questo complica ulteriormente l'interpretazione e la trasduzione in

forma alternativa sonora o tattile, poiché tutto è progettato per la

modalità visiva.

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I programmi che effettuano questa rilettura dello schermo prendono

appunto il nome di "screen reader" e sono disponibili sia in ambiente

testuale che grafico.

1.2.2. Disabilità dell’udito

I problemi degli utenti con disabilità dell'udito, dovuti ad una sordità

parziale o completa, sono da mettere in relazione con il crescente impiego

di componenti audio nelle presentazioni multi-mediali, come i file audio,

che fanno da corredo sonoro alla grafica, oppure registrazioni dalla viva

voce del protagonista di conversazioni, esibizioni o altro. Di particolare

rilievo la difficoltà d'accesso a filmati che contengono audio e video, di cui

la parte audio diventa una componente essenziale.

Quando i suoni veicolano importanti informazioni, come segnali di

allarme od altro, possono essere sostituiti o accompagnati da opportune

segnalazioni visive. In particolare, una conversazione o la colonna sonora

di un filmato possono essere rese accessibili mediante il classico metodo

della sotto-titolazione.

Per i sordi congeniti, vanno tenute presenti comunque anche le

difficoltà di apprendimento del linguaggio, dovute alla mancanza di

feedback uditivo, la cui conseguenza è spesso una difficoltà di

comprensione anche del testo scritto, specialmente quando tratta

argomenti astratti o fa uso di frasi molto elaborate.

1.2.3. Disabilità fisiche e motorie

L'arco delle disabilità di tipo fisico è piuttosto ampio e va da una

modesta paralisi su un arto, all'incapacità di controllare i propri movimenti

a causa di spasmi nervosi, sino nel peggiore dei casi ad una mobilità

residua quasi nulla che permette di interagire col computer solo mediante

l'invio di un comando d'assenso, come il battito dell'occhio o il soffio in

una cannuccia per la selezione dell'azione proposta dal computer con una

lista di possibilità. In tutti questi casi la difficoltà di accesso si presenta per

ciò che riguarda i dispositivi d'ingresso dei comandi da parte dell'utente.

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La tecnologia ha già dato delle risposte altamente significative anche

in questo campo, mettendo a punto dei dispositivi come tastiere di

dimensioni maggiorate e con accorgimenti per evitare pressioni accidentali

di tasti, emulatori di mouse particolari, per sfruttare al meglio le capacità

residue dell'utente colpito da questo tipo di menomazione. Per coloro che

possono interagire con la macchina solo mediante comandi di tipo sì/no,

sono state sviluppate soluzioni software di emulazione di tastiera

mediante presentazione di matrici di caratteri sullo schermo.

Per la manipolazione di oggetti grafici, come bottoni, icone e scroll

bar, un utente con ridotta capacità motoria si può servire di un emulatore

di mouse, un dispositivo hardware e software in grado di produrre

movimenti programmati del puntatore del mouse, controllati con comandi

elementari simili a quelli citati per la selezione di tasti virtuali.

Riguardo alle possibilità di interazione con interfacce grafiche, poiché

la difficoltà maggiore risiede comunque nella capacità di selezione da

parte dell'utente con disabilità motorie, occorre evidenziare come la scelta

di elementi con dimensione troppo piccola e estremamente vicini tra loro

comporta problemi non indifferenti. Analogamente portano problemi tutte

quelle procedure dotate di timeout troppo brevi, non compatibili con i

tempi di reazione e la limitata velocità di movimento del soggetto che

deve interagire servendosi di questi ausili speciali. Le stesse difficoltà

saranno incontrate nella navigazione in documenti Web.

1.2.4. Disabilità cognitive

L'utente affetto da tale disabilità farà fatica a capire pagine web

troppo complesse, o in cui gli elementi in movimento siano troppo veloci,

perché le sue capacità residue potrebbero non consentirgli di cogliere fino

in fondo tutti gli aspetti dell'informazione introdotta nella pagina.

Ad esempio un'immagine piuttosto che una lunga scritta può essere

un modo migliore, più sintetico per seguire un certo itinerario di

navigazione in rete. Così come effetti lampeggianti possono comportare

un'incapacità di afferrare il senso dell'informazione contenuta.

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1.3. Ausili

1.3.1. Gli ausili per i non vedenti

Nel caso di non vedenti, il senso mancante deve essere sostituito da

altri. L'informazione presente sotto forma di caratteri o numeri può cioè

essere trasferita su un diverso canale sensoriale: il tatto o l'udito. Ecco i

dispositivi maggiormente utilizzati.

• Barra Braille

La barra Braille (detta anche barra labile, Braille labile o display

Braille) è il principale strumento informatico per ciechi.

Applicata ad un qualsiasi computer trasforma il contenuto di una riga

del monitor in un testo Braille a rilievo.

Importante è il numero di celle di una barra, ossia la sua lunghezza in

caratteri Braille. Ci sono barre da 80, 40, 20... celle. Quelle da 80 hanno il

vantaggio di contenere un'intera riga del monitor. Le più comuni hanno 40

celle, una lunghezza simile a quella della riga dei testi Braille su carta.

• Sintesi vocale

La sintesi vocale è un apparecchio esterno/interno al computer che è

in grado di farlo "parlare", trasformando in suono il contenuto dello

schermo.

E' composto da una parte hardware (scheda audio, amplificatore,

diffusori, acustici...) e da una parte software. E' compito di quest'ultima

definire le regole di pronuncia delle parole (ogni sintesi vocale dovrà

essere adattata alla lingua usata) e adeguarsi alle diverse esigenze

dell'utente.

Un testo può essere letto in vari modi. Si può avere una lettura per

singolo carattere, oppure parola per parola, oppure riga per riga. Inoltre si

può avere una lettura continua scorrevole, con punteggiatura, con

indicazione degli attributi del testo (lettere maiuscole, corsivi,

sottolineature), con spelling integrale...

• Screen reader

Lo screen reader è un software in grado di stabilire quale parte dello

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schermo debba essere evidenziata sulla barra Braille o letta dalla sintesi

vocale.

La funzione dello screen reader viene completata dalla presenza

(sulla tastiera del PC e sulla barra Braille) di comandi che portano ad

evidenziare o ad ascoltare ciò che si desidera: righe, caratteri, parole o

parti importanti di una finestra.

L’evoluzione degli screen reader è stata molto rapida in questi ultimi

anni. In ambiente DOS ormai nulla è inesplorabile per una persona cieca

e anche in ambiente WINDOWS quasi tutte le applicazioni sono diventate

accessibili, grazie all’adattamento degli screen reader alle sempre più

evolute esigenze della grafica, attraverso i MSAA (MicroSoft Active

Accessibility) API (Application Programming Interface).

• Stampanti Braille

Le stampanti Braille consentono la stampa a rilievo, su carta, di un

qualsiasi testo in formato elettronico (ASCII).

I vari modelli in commercio si differenziano principalmente per la

velocità di stampa e per la possibilità di stampare ad interpunto. Tale

possibilità è presente nei modelli più complessi e permette di stampare su

entrambe le facciate di una pagina ma in modo che i due testi non

interferiscano.

Questa modalità di stampa consente di ridurre praticamente a metà

l'ingombro di un testo Braille.

Anche se il funzionamento è simile a quello di una normale stampante

in nero, la stampa in Braille presenta, in genere, la necessità di

trascodificare il testo predisponendolo per una stampa corretta in Braille a

6 punti.

• Optacon

L'Optacon è uno strumento composto da una minuscola telecamera e

da una matrice di punti a rilievo. Mediante questa matrice in grado di

riprodurre in modo tattile la forma del carattere ripreso dalla telecamera.

Il carattere non viene quindi proposto secondo il codice Braille ma

riprodotto nella stessa forma del testo.

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Si tratta di uno strumento che non è direttamente vincolato al

computer. Si utilizza infatti anche da solo per leggere qualsiasi testo su

carta, dai libri ai fax, dai giornali alle etichette di prodotti alimentari o

medicinali.

L'uso dell'Optacon richiede una notevole sensibilità tattile ed un

prolungato addestramento. Per questo motivo si contano, attualmente,

pochi utenti abituali.

• Scanner e sistemi OCR

Lo scanner è un apparecchio che cattura un’ immagine grafica

trasformandola in informazione digitale.

I programmi OCR (Optical Character Recognition) riconoscono i

caratteri di un testo stampato su carta. Trasformano l'immagine di questi

caratteri in un documento elettronico che potrà essere memorizzato su

disco, stampato (in nero o in Braille), letto con la barra Braille o la sintesi

vocale.

Sia scanner che OCR sono prodotti di uso generale. Esistono però dei

programmi OCR progettati espressamente per l'uso da parte di persone

non vedenti. Essi sono in grado, ad esempio, di decodificare il testo anche

se non viene posizionato correttamente sul piano dello scanner, di

riconoscere la struttura della pagina anche se articolata in colonne, titoli e

paragrafi, di eliminare disegni, fotografie e tabelle.

Esistono infine scanner con OCR collegati direttamente ad una

sintesi vocale per la lettura istantanea del testo.

1.3.2. Gli ausili per gli ipovedenti

Le persone con una ridotta capacità visiva sono dette ipovedenti. Ad

esse la flessibilità del computer consente in modo dinamico sia

l'ingrandimento che la variazione di colori e di sfondi di quanto appare

sullo schermo.

• Videoingranditori

Sono apparecchi che, attraverso un sistema di telecamera a circuito

chiuso, riprendono l'immagine di un testo e la proiettano ingrandita, su un

video.

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Con un sistema ottico/elettronico (zoom) è possibile definire il grado

di ingrandimento.

L'ingrandimento riduce il campo visivo per cui l'utente deve spostare

il testo da leggere sotto l'obiettivo.

L'operazione si ottiene facilmente attraverso un carrello a slitta mosso

manualmente.

Gli ingranditori si usano essenzialmente per leggere. Esistono anche

degli apparecchi che si possono applicare ad una macchina per scrivere. In

questo modo si controlla il testo mentre viene scritto. La soluzione tuttavia

oggi preferita è il computer con sistema ingrandente.

• Ingranditori per computer

Apparecchi che aumentano le dimensioni dei caratteri sul monitor del

computer. In tal modo permettono la visione a persone con gravi

minorazioni visive.

Si tratta essenzialmente di programmi residenti in memoria.

Rimangono così attivi anche quando si caricano successivamente altri

programmi e aumentano le dimensioni dei caratteri.

Non richiedendo apparecchiature particolari, sono installabili su

qualsiasi computer.

L'ingrandimento riduce la porzione di schermo che può essere

consultata.

Con un sistema di ricerca (comandato, in genere, da un mouse) è

possibile selezionare la parte del video che interessa.

Alcuni hanno la possibilità di essere collegati a sistemi ingrandenti del

video (costituiti da una camera a circuito chiuso). Funzionano a schermo

"diviso". Su una parte apparirà l'immagine del libro ingrandito, sull'altra i

caratteri che vengono digitati al computer.

In questo modo l'utente ipovedente può procedere alla digitazione di

un testo senza mai togliere lo sguardo dallo schermo.

Per essere efficace il sistema deve però essere integrato da un leggio

elettronico. Si tratta di un apparecchio che sposta automaticamente il

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testo da leggere sotto l'obiettivo della telecamera alla velocità e nel modo

desiderato.

1.3.3. Gli ausili per i disabili motori

Per quanto riguarda la accessibilità al computer, i problemi maggiori

si presentano per i deficit agli arti superiori e riguardano soprattutto l'uso

della tastiera e del mouse.

Esempi di questi problemi sono la necessità di introdurre tutti i

caratteri usando un solo dito e un solo tasto. Oppure il dover usare al

posto del dito una leva applicata a un casco. O ancora la facilità di

commettere errori involontari dovuti a tremolio della mano o alla

pressione troppo prolungata del tasto. E anche la difficoltà di avere

stabilità e precisione nel dirigere il mouse.

• Accesso Facilitato di Windows

Per i casi meno difficili, Windows presenta alcune soluzioni, quando si

utilizza la funzione “Accesso facilitato”.

Questa funzione consente di ritardare o evitare la ripetizione di ogni

tasto di premere separatamente tasti che di solito devono essere premuti

insieme (per es.: Ctrl, Alt, Maiuscolo), di usare i tasti di spostamento del

cursore al posto del mouse e così via.

• I copritastiera

Tra le modifiche più comuni da apportare alla tastiera c'è in genere

l'applicazione di una "mascherina", cioè di un copritastiera fisso, di

plexiglas o metallo, con dei fori in corrispondenza dei vari tasti.

In questo modo sarà possibile appoggiare la mano sulla tastiera ed

infilare nei fori le dita per premere solo i tasti che interessano.

I copritastiera sono strumenti molto semplici: possono essere

costruiti artigianalmente o richiesti ad alcune ditte specializzate.

• Le tastiere speciali

Sono tastiere costruite espressamente per utenti disabili. Per le

tastiere esiste tutta una gamma di interventi che consiste nel fornire

dispositivi speciali esterni. In alternativa o in aggiunta si può intervenire

con software speciale inserito all'interno del computer.

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Tastiere espanse:

adatte a coloro che hanno problemi nella motricità fine, le tastiere espanse

differiscono da quelle normali per la maggior dimensione dei tasti e per la

maggior distanza tra di essi. Dispongono in genere anche di altri

accorgimenti, utili per queste persone. Una gestione facilitata dei tasti

multipli, la regolazione del tocco, tasti concavi e non sporgenti ecc.

Tastiere ridotte:

per chi non riesce ad articolare i movimenti su un'area vasta, le tastiere

ridotte raggruppano tutti i tasti standard in una piccola superficie. Sono

indicate quando la motricità fine è discretamente conservata mentre

risulta compromessa la capacità di dominare, con l'articolazione del

braccio, un'area abbastanza vasta.

Tastiere riconfigurabili:

superfici piane sensibili al tocco, la cui area viene divisa in riquadri

corrispondenti ai vari tasti. La dimensione, la posizione e il carattere

assegnato a queste aree non è però costante, ma dipende da un foglio di

plastica o carta che viene applicato, contenente il disegno della tastiera.

La stessa tastiera può quindi essere usata in vari modi, a seconda dei

bisogni o dei progressi dell'utente

• Strumenti di input alternativo

Se l'utente non è in grado di gestire la tastiera in modo diretto,

occorre passare a degli strumenti di input alternativo. Due sono,

attualmente, le strade percorribili: i sistemi a scansione e l'immissione a

voce.

Sistemi a scansione:

si servono di un numero limitato di tasti: da uno solo, ad un massimo di

cinque o sei.

La scrittura non viene quindi effettuata in modo diretto (un tasto per

carattere) ma attraverso un procedimento di selezione e conferma.

Si tratta di un sistema che avrebbe possibilità di scrittura illimitate. In

pratica però viene fortemente condizionato dalla sua lentezza di

esecuzione, dovuta ai prolungati tempi di attesa o alla macchinosità di

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certe operazioni.

Sistemi comandati a voce: al computer viene applicato un microfono, una scheda audio e un

software di riconoscimento vocale. In questo modo si consente di

riconoscere un certo numero di parole dettate dall'utente e di associarle a

comandi relativi al sistema operativo o alle particolari applicazioni.

Attualmente i sistemi di riconoscimento sono evoluti al punto di

consentire anche la dettatura e trascrizione di testi usando vocabolari di

parole molto vasti, praticamente illimitati.

Con un computer che riconosce un limitato numero di comandi un

disabile può comandare un sistema di automazione dell'ambiente in cui si

trova (domotica) o la carrozzina di cui si serve.

Con un riconoscitore a vocabolario illimitato può scrivere documenti.

• I sensori

Per svolgere la stessa funzione di un singolo tasto si possono infine

utilizzare apparecchi alternativi detti sensori. Si differenziano fra loro per

la modalità di attivazione (pressione, ma anche spostamento,

scuotimento, tocco, soffio...), per la forma e dimensione, per il tipo o la

forza di movimento richiesto ecc. La gamma di sensori diversi disponibili

presso le ausilioteche o ditte specializzate è vastissima, adattabile a

qualsiasi capacità motoria residua, purché volontaria.

1.3.4. Gli screen reader

Gli screen reader, o lettori di schermo, sono degli applicativi che di

solito vengono eseguiti all'avvio del computer per consentire all'operatore

non vedente di avere fin da subito il controllo del sistema operativo.

Questi programmi trasformano in voce il testo che appare sullo

schermo.

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Figura 1.1 - Jaws

Nei Pc multimediali la voce sintetizzata viene prodotta attraverso la

scheda audio e le relative casse, ma esistono anche dispositivi esterni

dedicati a questa funzione. In Italia attualmente vengono commercializzati

quattro screen reader:

1. Jaws per Windows di Freedom Scientific

2. Window-Eyes di GW-Micro

3. OutSpoken di Alva-BV

4. Hal per Windows di Dolphin Computer Access

Funzionamento generale di uno screen reader

Lo screen reader dispone di meccanismi che selezionano di volta in

volta quale testo vocalizzare. Se ad esempio si apre il menu Start, lo

screen reader legge la prima voce del menu. Se ci si sposta con i tasti

freccia, la sintesi leggerà le varie voci del menu e darà informazioni

aggiuntive, ad esempio indicando se una determinata voce ha un

sottomenu.

Lo screen reader fornisce anche messaggi che aiutano ad orientarsi,

ad es. avverte se si è aperta una finestra di dialogo, se si è chiuso un

menu, ecc. In una finestra di dialogo dà informazioni sui diversi elementi

(ad esempio indica se ci troviamo su un pulsante, su una lista di elementi,

su un campo editazione, ecc.).

Lo screen reader rende disponibile un sistema di emulazione del

mouse, cioè consente di spostare il puntatore del mouse mediante le

frecce e di simulare il click sinistro e destro. Inoltre è possibile esplorare lo

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schermo, cioè leggere lo schermo dall'alto verso il basso senza influire né

sulla posizione del cursore del computer, che del resto spesso non si può

spostare liberamente sullo schermo, né sulla posizione del mouse.

Durante l'esplorazione dello schermo con o senza spostamento del

puntatore del mouse, lo screen reader legge qualsiasi testo che incontra,

ma ovviamente non è in grado di interpretare le icone o di leggere il testo

presente al loro interno sotto forma di immagine.

Per questo motivo, nel realizzare una pagina web o un documento

PDF, è importante utilizzare tutti i tag a disposizione per facilitare la

lettura da parte di uno screen reader.

In questo caso particolare può essere impiegato l'attributo alt per

assegnare una descrizione breve ma completa dell'immagine che lo

contiene. Se invece l'attributo non è presente lo screen reader indica

semplicemente la presenza di un elemento grafico. E' possibile assegnare

a questo elemento grafico un nome che verrà letto ogni volta che lo si

incontrerà di nuovo.

Funzionamento con le pagine web

Inizialmente gli screen reader si limitavano a leggere in maniera

sequenziale dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra il testo che

appariva sullo schermo. Purtroppo le pagine web sono particolarmente

complesse e spesso il testo è disposto su più colonne affiancate, vi sono

elementi grafici e animazioni, così la navigazione risultava molto difficile.

Oggi gli screen reader entrano in una particolare modalità quando si

accorgono che è in esecuzione un browser e tentano di interpretare la

struttura della pagina attualmente visualizzata.

In particolare, con l'introduzione di Internet Explorer 5, Microsoft ha

fornito una libreria (Msaa) contenente una serie di funzioni cui gli screen

reader possono appoggiarsi per presentare le pagine web in maniera

alternativa.

Jaws e Window-Eyes hanno sviluppato un sistema che consente di

scorrere le pagine web con i tasti freccia come se ci si trovasse in un word

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C A P I T O L O 1

Andrea PES 16

processor. Le pagine vengono decolonnizzate (o linearizzate), cosicché il

testo viene letto secondo un ordine logico.

Vengono descritti i principali elementi: in presenza di un link lo screen

reader dirà "link" seguito dal testo che lo contraddistingue.

Normalmente, quando una pagina web viene caricata lo screen reader

inizia automaticamente a leggerla.

Jaws dà anzitutto un’ informazione sul numero di frame e di link presenti

sulla pagina, quindi legge il titolo della pagina, prelevandolo dal tag title

della sezione head del file Html. Window-Eyes legge invece solo il titolo.

Se scendendo con la freccia giù si incontra una immagine, lo screen

reader dirà "grafico" seguito dalla descrizione alternativa che appare

nell'attributo alt dell'elemento img.

Se l'attributo alt non è presente o è vuoto, viene letto il nome del file

contenente l'immagine.

Se l'immagine rappresenta un link, lo screen reader dirà "link grafico"

seguito dal testo descrittivo. In mancanza di tale testo, lo screen reader

può comportarsi in modo diverso: può leggere il nome del file contenente

l'immagine oppure può leggere l'Url ad essa associato, o ancora può

leggere il contenuto del tag title. Lo stesso accade con le mappe

immagine.

Jaws e Window-Eyes informano anche sulla presenza di tabelle, indicando

il numero di colonne e di righe.

Le tabelle vengono decolonnizzate, cioè vengono lette una cella dopo

l'altra. Ci sono dei comandi che consentono di muoversi all'interno delle

tabelle, ad esempio spostandosi di cella in cella in senso verticale.

Se per i titoli viene usato il tag th, lo screen reader è in grado di

identificare la cella corrispondente come titolo e di leggerlo a richiesta

dell'utente.

Lo screen reader legge automaticamente il testo contenuto

nell'attributo summary prima di iniziare la lettura dei dati contenuti nella

tabella.

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Andrea PES 17

Ultimamente Jaws e Window-Eyes annunciano anche le intestazioni

(tag da h1 a h6) e consentono di spostarsi rapidamente tra le sezioni

identificate dalle intestazioni

Nelle pagine web ci si può sempre spostare tra i link con il tasto Tab.

Tuttavia questo non risulta molto agevole se sulla pagina ci sono

decine o centinaia di link. Perciò tutti gli screen reader e i browser vocali

prevedono una funzione che fa apparire sullo schermo l'elenco di tutti i

link, che può essere scorso con le frecce. I link si attiveranno premendo

invio su quello desiderato.

Figura 1.2 - Elenco collegamenti di Jaws

Per questo motivo è importante che il testo associato ad ogni link sia

significativo e non si limiti a cose del tipo "clicca qui", che lette al di fuori

del contesto non hanno alcun significato.

Per quanto riguarda i tasti di accesso rapido (tag accesskey), Jaws e

Window-Eyes li annunciano automaticamente.

Limiti e peculiarità

Gli screen reader sono forniti con una serie di file di configurazione

che consentono di personalizzare il comportamento del software con i

diversi applicativi disponibili. Anche se è presente un editor per

aggiungere o personalizzare questi file, è comunque necessario mantenere

la versione dello screen reader aggiornata.

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Andrea PES 18

Figura 1.3 - Editor di Script per Jaws

Attualmente gli screen reader non sono ad esempio in grado di

selezionare automaticamente la lingua sulla base del tag lang, sebbene

questa sia una delle raccomandazioni contenute nelle "User Agent

Accessibility Guidelines" del W3C.

Solo Home Page Reader di Ibm è in grado di rilevare

automaticamente il cambio di lingua, anche se questo ha come

conseguenza il cambio di interprete ed introduce una pausa durante la

lettura del testo.

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Andrea PES 19

Figura 1.4 - Rilevamento lingua -Jaws-

Jaws può anche non ripetere la lettura delle parti di una pagina che

rimangono invariate. È una caratteristica molto interessante, soprattutto

considerando che è impossibile per uno screen reader offrire all'operatore

una panoramica del contenuto nella pagina: non può che iniziare la lettura

dall'inizio.

Inoltre lo screen reader non è in grado di leggere il testo associato ad

eventi scatenati dal mouse, tipicamente l'attributo mouseover.

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Andrea PES 20

C A P I T O L O 2

Accessibilità dei documenti PDF

2.1 Disabilità ed accessibilità PDF

Il PDF è un formato molto diffuso nel Web, per questo motivo può

essere considerato uno dei contenuti del Web di maggior importanza, che

dovrebbe essere reso accessibile seguendo le direttive e le linee guida del

W3C.

Come gli altri formati anche il PDF, per essere considerato

accessibile, deve essere fruibile dal maggior numero di utenti possibile,

compresi i disabili, indipendentemente dal tipo di software o dispositivi

hardware utilizzati per interpretarlo.

Questo significa che un utente disabile, il quale fa uso di tecnologie

assistive come gli screen reader, non dovrebbe aver difficoltà

nell’accedere ad un file PDF. Un utente non disabile per aprire un file PDF

ha semplicemente bisogno di un lettore , l’utente non vedente per fare ciò

deve seguire un altro procedimento.

Capita spesso che gli utenti non vedenti siano molto esperti e

riescano quindi a convertire i documenti PDF in formato HTML , attraverso

dei convertitori messi gratuitamente a disposizione in alcuni siti (per

esempio il sito dell’Università del Winsconsin, Trace Research and

Development Center), in modo da aver meno difficoltà nella lettura

tramite screen reader. Questo però è soltanto un modo per aggirare gli

ostacoli, che comunque si presentano nell’accedere ad un PDF.

I problemi infatti esistono e possono essere rincondotti a due tipi:

problemi legati al deficit e al conseguente handicap fisico

problemi legati al software utilizzato come ausilio per sopperire al

deficit

Nel caso di un non vedente, lo screen reader sopperisce al deficit

visivo; esso però, per interpretare il modo in cui è organizzato un

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Andrea PES 21

documento, ha bisogno di indizi ed informazioni diverse dagli indizi visivi

su cui invece si basa una persona che vede.

Se durante la creazione del documento tali informazioni non sono

inserite nel modo corretto, verranno interpretate in modo sbagliato dallo

screen reader, il quale darà una lettura errata della struttura del

documento. (Vedremo più avanti che tali indizi sono i Tag).

2.1.1. Le difficoltà nell’accedere ad un PDF

Le difficoltà che le persone disabili incontrano nell’accedere ad un

documento PDF sono diverse a seconda del deficit:

••••

gli ipovedenti, avendo una ridotta capacità visiva, sono costretti ad

adottare dei rimedi; in genere si servono di monitor di dimensioni 17” e

19”, utilizzando caratteri da 12-18 punti, e un elevato contrasto di colori

unito ad una bassa risoluzione (640x480).

Il problema maggiore è quindi riuscire a vedere un testo che abbia un

basso contrasto di colori e una bassa dimensione di carattere.

••••

la dimensione del carattere può essere facilmente modificata, ma ciò

porterebbe ad un nuovo problema; ingrandendo il font o abilitando lo

zoom, si avrebbe una lettura scomoda, che porterebbe l’utente a dover

scorrere manualmente il testo da destra a sinistra per riuscire a leggere

un singola riga. Si avrebbe quindi la necessità di ridisporre il testo

(abilitare quindi il Reflow) adattandolo alla dimensione dello schermo.

••••

un altro problema legato al deficit, è la difficoltà e a volte anche

l’impossibilità da parte di persone con disabilità motorie di utilizzare il

mouse e quindi navigare il documento con semplicità.

••••

il problema della navigazione può essere incontrato anche da un

disabile cognitivo, che avrà bisogno di aiuti per spostarsi all’interno del

documento e per trovare ciò che cerca.

Nel caso di persone non vedenti l’handicap è l’impossibilità di

utilizzare il monitor come dispositivo di output, compito che invece viene

svolto dallo screen reader. Quindi i problemi delle persone non vedenti

appartengono al secondo tipo, cioè quelli legati all’ausilio:

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Andrea PES 22

••••

spesso i documenti hanno una struttura complicata al punto che lo

screen reader ha difficoltà ad interpretare il giusto ordine logico di lettura.

••••

inoltre se al momento della creazione del documento non viene

specificata la lingua in cui è scritto, lo screen reader segnala la presenza di

un errore. ••••

per quanto riguarda le immagini, i disegni e la varie rappresentazioni

grafiche, esse non possono essere interpretate dagli screen reader.

2.2 Preparazione per l’accessibilità

Quando viene creato un documento PDF è importante non solo

cercare di rappresentarlo in modo che rispecchi nella forma e nel

contenuto il documento originale, ma anche cercare di renderlo

accessibile.

Ciò dipende da due fattori:

••••

preparare e scrivere i documenti originali in modo che essi racchiudano

non solo il contenuto (per esempio il testo nel documento) ma anche

informazioni circa la struttura del contenuto (per esempio come sono

organizzati i vari elementi, testuali o grafici, all’interno della pagina).

••••

utilizzare strumenti (come per esempio i software Adobe Acrobat e la

tecnologia Adobe PDF) capaci di codificare sia i contenuti che la struttura,

in modo che possano essere interpretati dalle tecnologie assistive.

Quindi è necessario che:

••••

gli autori siano consapevoli dell’importanza di scrivere con l’intento di

creare documenti accessibili.

••••

gli strumenti per creare e diffondere documenti, siano migliorati per

aiutare gli autori a creare documenti accessibili.

2.2.1 Le soluzioni proposte

L’ Adobe sta cercando di migliorare l’accessibilità e proporre delle

soluzioni innovative che supportino le varie tecnologie assistive.

L’innovazione sta appunto nei file PDF Tagged, che attraverso i Tag

mettono in evidenza ogni elemento all’interno del documento, ne

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Andrea PES 23

descrivono le caratteristiche attraverso le proprietà dei Tag, e stabiliscono

l’ordine con il menu dei Tag.

I requisiti affinchè i documenti siano accessibili sono i seguenti:

Ordine logico di lettura

Affinchè uno screen reader legga interamente l’informazione

contenuta in una pagina, devono essere forniti gli indizi per aiutare a

stabilire in quale ordine il testo deve essere letto. Questo ordine potrebbe

essere ambiguo nel caso in cui per esempio, il testo sia disposto su più

colonne, strisce laterali, o tabelle.

Etichettando ed identificando i vari blocchi di un testo e i vari

elementi di una pagina che compongono lo schema, i file PDF tagged

forniscono un mezzo per soddisfare questi indizi e il corretto ordine di

lettura.

Testo alternativo e descrizioni di immagini

Le rappresentazioni grafiche come illustrazioni, disegni, diagrammi e

grafici non possono essere interpretate dagli screen reader. Fornendo del

testo che descrive le immagini, lo screen reader può descrivere ad un

utente con vista debole le informazioni che l’ immagine vuole comunicare.

Linguaggio del documento

Sebbene gli screen reader attuali siano progettati per leggere

documenti scritti utilizzando soltanto una lingua, le tecnologie future

saranno in grado di accedere a più dizionari di lingua.

Per questa ragione, la specifica di linguaggio di un documento è

considerato un requisito per rendere accessibile un documento. Il

controllore di accessibilità di Acrobat 5.0 memorizza un errore se il

linguaggio del documento non è specificato.

Il reflusso

Il Reflow, o ridisposizione del testo sullo schermo, è uno strumento

che permette di leggere un documento PDF attraverso monitor di diverse

dimensioni, quindi su piccoli PDA (Personal Digital Assistant) o altri

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dispositivi portatili; quindi permette anche di aumentare la dimensione del

font, adattando l’ordine di visualizzazione del testo alla dimensione dello

schermo.

La ridisposizione del testo si basa sull’ordine in cui il testo deve

essere mostrato sulla pagina, non può quindi seguire l’ordine di lettura, o

l’ordine logico in ogni aspetto; se non viene rispettato l’ordine di lettura

significa che la struttura dei Tag non è corretta e va quindi modificata,

così come l’ordine del contenuto della pagina.

2.2.2 Gli strumenti

Adobe Acrobat 5.0 fornisce una serie di funzioni che migliorano

l’accessibilità per gli utenti disabili. In particolare esso:

• crea file PDF Tagged , attraverso la conversione di file Office 2000 in

file PDF, per facilitare la lettura tramite screen reader ed eseguirla

nell’ordine corretto.

• converte file PDF nuovi o già esistenti in file PDF Tagged, tramite il

Plug-in Make Accessibile.

• include strumenti come il plug-in Accessibility Checker (controllore

dell’accessibilità) e il menu dei Tag, per aiutare la ricerca di eventuali

errori nella creazione della struttura dei Tag, che potrebbero

compromettere l’accessibilità, .

• supporta l’integrazione delle tecnologie assistive (come gli screen

reader distribuiti da GW Micro e Freedom Scientific), attraverso i MSAA

(MicroSoft Active Accessibility) API (Application Programming Interface),

per le piattaforme Windows.

• fornisce miglioramenti dell’accessibilità, tra cui una migliore gestione

delle tastiere con i tasti di scelta rapida, supporti per la visione in alto

contrasto, e la possibilità di impaginare e ridisporre il testo sulla pagina

quando viene utilizzato lo zoom.

• supporta l’esportazione di testo, da un file PDF Tagged ad un Rich Text

Format (RTF) o XML, HTML, o TXT attraverso plug-in di Windows e

Macintosh. I file risultanti possono essere riproposti con una varietà di

applicazioni, inclusi word processor.

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Andrea PES 25

• applica l’OCR (Optical Character Recognition) per le pagine

digitalizzate, attraverso il plug-in Capture Paper.

2.3 Tecniche PDF: linee guida per l’accessibilità

Il documento relativo alle linee guida per l’accessibilità PDF è stato

prodotto come parte del W3C Web Accessibility Initiative. In esso vengono

descritte le tecniche per creare contenuti accessibili Adobe Portable

Document Format (PDF).

In esso si vuole dimostrare:

••••

come un autore di contenuti Web può determinare se un file PDF è

accessibile o no

••••

come gli sviluppatori possono creare strumenti che generino PDF

accessibili, e come gli autori possono utilizzare tali strumenti per

modificare il contenuto PDF e migliorarne l’accessibilità.

Il formato PDF è un Page Description Language, in genere non è

progettato per essere modificato direttamente dall’autore. Perciò queste

tecniche sono volte particolarmente agli sviluppatori di strumenti autore

che generano il PDF come un formato di uscita.

2.3.1 PRESENTAZIONE: linea guida 1

Progettare i contenuti in modo che permettano l’interazione secondo i

bisogni e le preferenze degli utenti

PDF Punto di controllo 1: Assicuratevi che il testo del documento

sia accessibile

Assicuratevi che il testo del documento possa essere estratto

nell’ordine logico di lettura.

PDF Punto di controllo 1.1: Disporre i caratteri e le parole

nell’ordine di lettura all’interno della pagina

Trasformare le parole, e i caratteri all’interno delle parole, nell’ordine

di lettura all’interno del contenuto principale della pagina. Il contenuto

marcato ReverseChars può essere usato per trasformare il testo seguendo

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l’ordine da destra a sinistra (tipico dei sistemi di scrittura orientali come

l’Arabo).

Tecnica PDF deprecata:

Alcune applicazioni di autore PDF conservano gli spazi generando tutti

insieme i caratteri di un determinato font. Perciò il file PDF può generare

tutti i caratteri in neretto sulla pagina, in seguito tutti i caratteri normali.

Ciò può causare il fatto che i caratteri non siano generati nell’ordine

di lettura.

Una pagina PDF può generare tutti i caratteri da sinistra a destra,

dall’alto verso il basso. In un documento con più colonne le parole non

sono trasformate nell’ordine di lettura, poichè la prima riga della seconda

colonna può essere generata prima della seconda riga della prima colonna.

PDF Punto di controllo 1.2

Separare le parole esplicitamente con i caratteri di spazio

Separare le parole esplicitamente con i caratteri di spazio. Evitare di

fare affidamento sulla posizione dei caratteri e sulla divisione dei caratteri

in operazioni showstring, per mostrare gli intervalli della parola.

Ciò implica che le linee del testo per i linguaggi occidentali di solito

debbano terminare con un carattero spazio conclusivo.

PDF Punto di controllo 1.3

Usare in modo appropriato i trattini morbidi e i trattini duri

Usare i trattini morbidi (identificati con un carattere mappato con il

valore Unicode U+00AD o 173 decimale) quando si sillabano le parole per

andare a capo.

Se la parola father-in-law è tratteggiata dopo la prima sillaba (fa-

ther-in-law), il primo trattino deve essere un trattino morbido, e il

secondo e il terzo devono essere trattini duri.

PDF Punto di controllo 1.4

Usare l’attributo ActualText

Se i caratteri del testo non sono rappresentati in modo standard

utilizzando l’operazione showstring (la quale fornisce la codifica dei

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Andrea PES 27

caratteri), essi devono essere marcati con l’attributo Actual Text al fine di

fornire il valore Unicode corrispondente.

Per esempio la lettera A rappresentata attraverso un’immagine non

possiede un valore di codifica; marcandola con l’attributo Actual Text

verrà fornito il valore di codifica Unicode.

PDF Punto di controllo 1.5

Assicurarsi che tutti i codici dei caratteri siano fedelmente mappati

secondo Unicode

In PDF, le operazioni showstring lavorano su una sequenza di codici di

caratteri associati con i font. Il codice del carattere indica quale glyph (o

disegno del font) deve essere mostrato sulla pagina.

Alcuni font non forniscono l’informazione circa il codice Unicode del

carattere che corrisponde al glyph. Senza questa informazione, il testo

non può essere costruito.

Così ogni sequenza di codici di caratteri dev’essere mappata

inequivocabilmente all’interno di una sequenza di codici Unicode.

Motivo fondamentale per l’importanza dell’uso dell’Unicode

Il set di caratteri Unicode è ampiamente accettato dallo standard

internazionale per la codifica del testo. Esso non è proprietario, e fa

riferimento a una moltitudine di codici di caratteri. È utilizzato in tutto il

mondo in internet e nei protocolli di rete, nei documenti di ogni tipo, nei

dispositivi di tecnologia assistiva, user agent, e in molti altri settori,

Unicode ricopre un importante bisogno nella localizzazione, così pure nella

comunicazione internazionale. Esso inoltre è la base su cui l’architettura

presente di internet e quella futura potrebbe essere costruita. Perciò è il

miglior sistema attualmente esistente.

PDF Punto di controllo 2: Fornire testo alternativo per immagini e

grafici

Il testo alternativo è il testo addizionale e descrittivo che può essere

usato per descrivere un immagine, formula, o altre voci nel documento

che non è possibile tradurre naturalmente nel testo.

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Per esempio, un grafico simile ad una torta tagliata a fette può essere

descritto dando dei valori ai vari settori, per fornire all’utente cieco

un’informazione più dettagliata rispetto a quelle fornite da una semplice

didascalia.

PDF Punto di controllo 3: Fornire un raggruppamento strutturale

PDF Punto di controllo 3.1

Fornire la struttura logica del documento

PDF Punto di controllo 3.2

Etichettare gli artifact contenuti nella pagina con il contenuto

marcato Artifact

Ciò affinchè gli utenti possano controllare come e se gli artifact sono

inclusi nei contenuti del documento.

Artifact sono i seguenti:

• artifact dei processi di stampa, come il crop box markings (riquadro per

immagini o testo) o il nome del documento.

• Artifact dell’impaginazione del documento, elementi che possono essere

assenti o presenti in molte differenti forme se il documento è molto

grande, ad esempio le intestazioni di pagina e i numeri di pagina.

• Artifact di processi di schema e stile tipografico, come una riga

orizzontale sopra una nota a piè di pagina.

PDF Punto di controllo 4: Progettare il controllo utente del

colore e del contrasto

Acrobat lascia all’utente il controllo dei colori di primo piano e di

sfondo del documento. Il testo nel documento originale può utilizzare il

colore di primo piano. Gli elementi di sfondo utilizzano i colori di sfondo.

Un elemento di sfondo è definito essere ogni rettangolo che è

allineato con i margini della pagina e che copre il 50% o più della pagina.

PDF Punto di controllo 4.1

Evitare di disegnare rettangoli dietro il testo che non siano

elementi di sfondo

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Anche se il colore del rettangolo è simile al colore di sfondo, quando

l’utente cambia il colore di sfondo, il rettangolo potrebbe non cambiare e

potrebbe causare problemi di contrasto con il nuovo colore di primo piano.

In un documento con uno sfondo bianco si può scrivere un titolo

mettendo caratteri su un rettangolo rosa. Siccome il rettangolo rosa può

non essere riconosciuto come parte dello sfondo, quando l’utente setta il

colore di primo piano in bianco e il colore di sfondo in nero, il carattere

bianco può essere difficile da vedere sullo sfondo rosa.

PDF Punto di controllo 4.2

Il testo non deve essere messo sopra le immagini

Le immagini non sono influenzate dal settaggio dei colori di primo

piano e di sfondo, così quando il testo è posto sopra un immagine e

l’utente cambia il colore di primo piano, può essere letto con difficoltà.

Per esempio: il testo nero può essere visibile su di un’ immagine di

sfondo color pastello, ma il testo giallo potrebbe non esserlo, e cambiando

il colore di sfondo in nero potrebbe non cambiare il colore dell’ immagine.

PDF Punto di controllo 4.3

Evitate di utilizzare colori come unico mezzo per trasmettere

informazioni

Creare il documento evitando di utilizzare codici di colore come unico

mezzo per trasmettere informazioni, per indicare un’ azione, suggerire

una risposta, o distinguere un elemento visuale.

PDF Punto di controllo 5: Identificare la lingua naturale di tutto il

testo del documento Descrivere il linguaggio utilizzato per il testo nel documento PDF

potrebbe accrescere l’accessibilità del documento per gli utenti disabili. Per

esempio, con il linguaggio correttamente identificato, il sintetizzatore può

vocalizzare correttamente il testo, tramite screen reader o invocazione

diretta di un sintetizzatore.

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PDF Punto di controllo 5.1

Identificare la lingua naturale del documento

Utilizzare l’etichetta (Lang) per specificare la lingua naturale di tutto il

testo nel documento.

Tecnica PDF corretta:

Il linguaggio può essere marcato nel seguente modo:

/Span << /Lang (en-us) >> BDC (Il testo dev’essere interpretato come

Inglese)

PDF Punto di controllo 5.2

Identificare quando vi è un cambiamento di lingua sulla pagina

In aggiunta ad identificare il linguaggio, devono essere identificati gli

elementi il cui contenuto è presentato in un liguaggio diverso dal

linguaggio del documento principale, in modo da indicare che nella pagina

è avvenuto un cambio di linguaggio. Questi segnali indicano agli screen

reader come alternare lo schema di pronuncia, o come identificare gli

schemi di connessione alternativi per i vari linguaggi.

2.3.2 INTERAZIONE: linea guida 2

Progettare i contenuti in modo che permettano l’interazione secondo i

bisogni e le preferenze degli utenti

PDF Punto di controllo 6: Navigazione del documento

PDF Punto di controllo 6.1

Utilizzare i bookmark per fornire aiuti di navigazione all’interno

del documento.

Un file PDF può contenere un tracciato del documento , che permette

all’utente di navigare in modo interattivo da una parte all’altra del

documento. Il tracciato consiste di una struttura gerarchica ad albero di

voci (non in relazione con i Tag), talvolta chiamate bookmark, le quali

permettono all’utente di scorrere le posizioni importanti nel documento.

La radice del tracciato di un documento è un dizionario specificato

attraverso gli ingressi nel catalogo del documento. Ogni voce è definita

attraverso un dizionario di voci . Le voci sono concatenate insieme ad ogni

livello di gerarchia attraverso le Precedenti e le Successive entrate.

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Andrea PES 31

Punto di controllo 6.2

Utilizzare i link all’interno del documento

Quando il contenuto del documento suggerisce al lettore di consultare

un altro documento o un’altra posizione all’interno dello stesso

documento, fornire un link.

Punto di controllo 6.3

Se il valore del link non descrive l’obbiettivo chiaramente e in

modo accurato, fornire l’attributo Alt

Punto di controllo 6.4

Fornire un nome chiaro e descrittivo per tutti i campi immagine

In Acrobat, questo campo di dialogo Form è chiamato

ShortDescription. Il DizionarioCampo definisce un campo in una forma

interattiva. Esso può contenere l’optzionale/TU chiave per definire la

descrizione usata attraverso i messaggi sul campo.

2.3.3 COMPRENSIONE: linea guida 3

Rendere facile e possibile l’utilizzo e la comprensione

PDF Punto di controllo 7: Fornire espansioni per acronimi ed

abbreviazioni Definendo i termini chiave e il linguaggio specifico si possono aiutare

le persone che non hanno familiarità con gli argomenti presentati.

Fornendo le espansioni di abbreviazioni e acronimi non solo vengono

aiutate le persone che non hanno familiarità con le abbreviazioni o gli

acronimi, ma si possono chiarire quali significati di un abbreviazione o

acronimo è appropriato utilizzare.

Per esempio:

L’acronimo “ADA” rappresenta due sigle, American with Disabilities

Act come anche the American Dental Association.

2.3.4 CONSIDERAZIONI TECNOLOGICHE: linea guida

4

Progettare per la compatibilità e la interoperabilità.

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Andrea PES 32

PDF Punto di controllo 8: Settare le protezioni del documento per

permettere l’accesso

Settare le restrizioni di accesso dei dati sul documento per

permettere alle tecnologie assistive di accedere ai contenuti.

Quando utilizzate una codifica con 40 bit:

consentire di copiare il testo e i grafici nel documento

Quando utilizzate una codifica con 128 bit:

settare il permesso di accessibilità per il documento.

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Andrea PES 33

C A P I T O L O 3

I file PDF Tagged

3.1 Il file PDF Tagged

Il modo ideale per creare file PDF accessibili è quello di utilizzare

applicazioni specifiche in grado di creare file PDF Tagged.

Ciò è possibile attraverso diverse applicazioni Windows, tra cui Adobe

PageMaker 7.0 e Microsoft Office 2000, ma anche attraverso il plug-in

Make Accessible di Adobe Acrobat; se si tratta invece di documenti

digitalizzati, Capture 3.0 e Tag Adobe PDF Agent.

Il PDF Tagged è un file PDF che al suo interno contiene degli elementi

detti Tag, o Etichette, che hanno la funzione di marcare ogni elemento

strutturale contenuto all’interno della pagina; ogni elemento una volta

marcato può essere utilizzato per scopi diversi.

3.1.1 La struttura logica di un PDF

Il PDF è organizzato secondo una struttura logica che fornisce un

meccanismo capace di incorporare all’interno del file le informazioni

strutturali relative al contenuto del documento. Queste informazioni

potrebbero essere per esempio l’organizzazione del documento in capitoli

e sezioni, oppure l’identificazione di elementi speciali come figure e

tabelle.

La struttura logica di un PDF ha molte caratteristiche di base in

comune con la struttura dei linguaggi markup come HTML, SGML e XML,

infatti essa è organizzata secondo un sistema gerarchico di elementi

strutturali.

La differenza sostanziale sta nel fatto che la struttura logica del

documento è indipendente ed è memorizzata separatamente dal suo

contenuto visibile; ciò significa che l’ordine e l’annidamento degli elementi

strutturali è indipendente dall’ordine e dalla posizione degli oggetti grafici

presenti nella pagina del documento.

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Andrea PES 34

La struttura logica di un documento è descritta attraverso una

gerarchia di oggetti chiamata struttura gerarchica o struttura ad albero.

Alla radice della gerarchia vi è un dizionario di oggetti chiamato

structure tree root, o radice della struttura ad albero; il resto della

gerarchia è costituita da nodi intermedi detti elementi strutturali.

Ogni elemento strutturale è specificato attraverso un tipo strutturale

che ne evidenzia il ruolo all’interno della struttura e da uno o più attributi

strutturali che ne evidenziano lo stile e lo schema utilizzati nel

rappresentarlo.

L’organizzazione degli elementi grafici all’interno della pagina è invece

descritta nel content stream, o flusso degli oggetti nella pagina.

Attraverso la marcatura degli elementi grafici presenti nella pagina è

possibile metterli in relazione con i corrispondenti elementi strutturali; ciò

permette di assegnare un ruolo ed un ordine di rappresentazione ad ogni

oggetto grafico e quindi di conservare le informazioni strutturali per

eventuali utilizzi in altre applicazioni.

3.1.2 Il PDF Tagged

Il PDF Tagged, sfruttando i vantaggi che derivano dalla struttura

logica e creando una sequenza di contenuti marcati all’interno del flusso

della pagina, riesce a mettere in relazione gli elementi grafici e gli

elementi strutturali.

Ogni elemento strutturale può essere associato ad una sequenza di

contenuti marcati; ogni contenuto marcato è specificato tramite un nome

(o Tag) ed un identificatore di sequenza (MCID); il contenuto è delimitato

tramite gli operatori BDC ed EMC di inizio e fine contenuto.

/P <</MCID 0>> Tag (Paragrafo) e identificatore sequenza

BDC inizio

….

EMC fine

/P <</MCID 1>> Tag (Paragrafo) e identificatore sequenza

BDC inizio

….

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Andrea PES 35

EMC fine

Attraverso il Tag viene fornito un ruolo all’elemento grafico e tramite

l’ identificatore di sequenza viene stabilito l’ ordine che gli elementi grafici

devono seguire nella rappresentazione sulla pagina. Ciò significa che se

per esempio viene selezionata e copiata una parte di un documento PDF e

in seguito incollata in un’altra applicazione (es.: in Word), essa conserverà

al suo interno le informazioni necessarie per stabilirne il ruolo e la

sequenza di rappresentazione.

E’ possibile far riferimento all’ elemento strutturale specificando il suo

contenuto marcato, attraverso l’oggetto dizionario chiamato Marked-

content References.

Il PDF Tagged comprende quindi tre insiemi di regole correlate tra

loro:

• il contenuto della pagina;

• un insieme di tipi strutturali che definiscono il ruolo di ogni elemento

strutturale, come i paragrafi, i titoli, le liste, le tabelle, le figure, ecc;

• un insieme di attributi strutturali che conservano le informazioni di stile

utilizzate dall’applicazione autore nel rappresentare il contenuto della

pagina.

3.1.2.1 Il contenuto della pagina

Come tutti i documenti PDF, il documento PDF Tagged consiste di una

sequenza di pagine indipendenti, ognuna delle quali è descritta attraverso

uno o più content stream (flusso di oggetti, ognuno costituito da una

sequenza di istruzioni che descrivono i vari elementi grafici della pagina).

Il PDF Tagged definisce alcune regole per organizzare e marcare i vari

flussi di oggetti al fine di poterne ricavare informazioni aggiuntive:

••••

distinguere tra contenuto reale e gli artifact;

• specificare un content order, cioè un ordine di rappresentazione della

pagina per seguire uno schema se la pagina dev’essere ridisposta sullo

schermo tramite il comando Reflow;

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Andrea PES 36

••••

rappresentare gli spazi tra le parole in modo non ambiguo;

••••

marcare il testo al fine di renderlo accessibile ai non vedenti;

• rappresentare il testo in modo che da esso possa essere ricavato in

maniera non ambigua una rappresentazione Unicode ed informazioni circa

le caratteristiche dei fonts.

Il contenuto reale e Artifacts

Gli oggetti grafici presenti nella pagina possono essere divisi in due

classi:

il contenuto reale e Artifacts.

La struttura logica del documento include tutti gli oggetti grafici che

fanno parte del documento reale e descrive come essi sono in relazione

tra di loro, ma esclude gli elementi grafici detti Artifacts. Il contenuto reale

è costituito dagli oggetti che rappresentano il documento originale creato

dall’autore.

Artifacts sono invece gli oggetti grafici generati da processi per così

dire meccanici (come l’impaginazione, il layout, ecc.) che non fanno parte

del contenuto originale.

Artifact sono i seguenti:

••••

Artifact di impaginazione come numeri di pagina e intestazioni di

pagina;

••••

layout e Artifact tipografici come strisce o righe colorate tra colonne e

testo, righe orizzontali che separano note a piè di pagina dal testo e altri

ornamenti decortativi che non modificano il testo;

••••

Artifact stampati come crop box mark (riquadro per immagini o testo),

segni di registrazione e nomi di documento stampati fuori dai crop box

mark.

Gli Artifact non sono referenziati nella struttura logica ad albero,

perchè essi non sono considerati utili quando viene riproposto il contenuto

del documento. Per esempio quando il contenuto di un documento viene

letto da uno screen reader, le intestazioni di pagina non sono considerate

informazioni utili per l’utente e non occorre leggerle.

Vengono quindi marcate con il tag Artifact:

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Andrea PES 37

/Artifact

BMC

EMC

L’ordine del contenuto della Pagina

Dalla differenza evidenziata tra struttura e aspetto, nasce uno degli

utilizzi possibili di un PDF Tagged, e cioè quello di processare gli elementi

seguendo l’ordine del contenuto della Pagina, senza quindi seguire l’ordine

della struttura logica; tale ordine è determinato da una sequenza di

oggetti grafici presenti nel content stream (o meglio, nel flusso del

contenuto della pagina) e dai caratteri all’interno dell’oggetto testo.

I due sistemi di ordinamento sono distinti e potrebbero non

coincidere; per esempio alcuni Artifacts della pagina potrebbero essere

presenti tra gli oggetti grafici, ma non essere considerati importanti dal

punto di vista della struttura logica.

Chi crea un PDF Tagged quindi deve stabilire entrambi, sia un ordine

di rappresentazione della pagina, sia un’appropriata struttura logica per

l’intero documento.

Individuare gli spazi tra le parole

È molto importante individuare gli spazi tra le parole al fine di

separare e distinguere le parole all’interno del flusso del testo. Ciò può

essere utile a seconda dello scopo per cui trasformiamo il testo.

Per esempio lo strumento Reflow, per poter ridisporre il testo nello

schermo, ha bisogno di conoscere in quali punti può interrompere lo

scorrere del testo in un riga; così come quando trasformiamo il testo in un

discorso tramite un programma sonoro, è necessario conoscere le singole

parole da vocalizzare. Lo stesso vale per il controllore di ortografia.

Marcare il testo

Il testo presente nel contenuto della pagina non è altro che un

oggetto stringa rappresentato attraverso il glyph (il disegno del carattere).

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Andrea PES 38

Attraverso gli operatori BT e ET è possibile marcare il testo e metterlo

in relazione con il font, i cui valori forniscono una codifica.

BT inizio oggetto testo

/F13 12 Tf font associato

288 720 Td posizione sulla pagina

(Andrea Pes) Tj stringa mostrata

ET fine oggetto testo

Rappresentazione Unicode

In un PDF Tagged ogni codice del carattere può essere mappato

attraverso il corrispondente valore Unicode (la codifica universale) al fine

di scambiare il testo con altre applicazioni o formati di file, o anche per

facilitare diverse operazioni come il copia ed incolla, la ricerca e la

conversione del testo in discorso audio.

3.1.2.2 I tipi strutturali

Ad ogni elemento strutturale (e quindi ad ogni contenuto marcato) è

associato un tipo strutturale, cioè un oggetto nome che identifica la natura

dell’elemento e il suo ruolo all’interno del documento. Al fine di facilitare lo

scambio di contenuti tra applicazioni PDF, l’Adobe ha definito un insieme

di tipi strutturali standard, di cui non è richiesto l’utilizzo diretto; ciò

significa che l’autore del documento può assegnare un nome qualsiasi ad

ogni elemento, purchè esso venga mappato, cioè venga associato al tipo

strutturale standard.

È comunque preferibile usare dei nomi che siano il più vicino possibile

ai nomi standard: per esempio, se dobbiamo creare una sezione, è

preferibile usare il nome Section per il tipo strutturale da noi utilizzato,

affinchè possa essere facilmente mappato attraverso il tipo standard

<Sect>.

Sono tipi strutturali standard i seguenti:

••••

elementi di raggruppamento (Document, Part, Art, Sect, Div, caption,

ecc);

••••

elementi paragrafo (H, H1-H6, P);

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Andrea PES 39

••••

elementi lista (L, LI, Lbl e LBody);

••••

elementi tabella (Table, TR, TH e TD);

••••

elementi link (Link);

••••

elementi illustrazioni (Figure, Formula e Form).

3.1.2.3 Gli attributi strutturali.

E’ possibile associare ad ogni elemento strutturale anche gli attributi

strutturali, attraverso degli oggetti attributo. Tali attributi aggiungono

informazioni relative agli schemi e agli stili utilizzati dall’ applicazione

autore nel mostrare esternamente il contenuto della pagina.

A seconda dell’uso che si fa di ogni elemento strutturale, è possibile

legare uno o più attributi; se diversi elementi strutturali condividono lo

stesso insieme di valori di attributi, essi possono essere raggruppati in un

insieme detto Classe Attributo.

Attraverso la mappa delle classi, ClassMap, viene stabilita

l’associazione tra gli attributi e il nome della classe, cioè l’insieme di

attributi di cui è composta una classe.

Sono attributi standard i seguenti:

• attributi che gestiscono il layout del contenuto;

• attributi che gestiscono la numerazione delle liste:

• attributi che gestiscono l’organizzazione delle celle in tabelle;

• attributi che gestiscono la conversione in HTML, XML e RTF;

• attributi che gestiscono la conversione in formati che utilizzano i fogli di

stile (CSS1,CSS2).

3.1.3 I supporti per l’accessibilità

Il file PDF Tagged include diversi supporti per rendere i documenti

accessibili agli utenti disabili:

• la specifica del linguaggio naturale usato nel testo;

• la descrizione tramite testo di immagini o grafici (Alternate Description)

e il testo sostitutivo (Replacement text) ;

• l’espansione per abbreviazioni ed acronimi.

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Andrea PES 40

La specifica del linguaggio

Il linguaggio usato nel testo del documento è determinato in modo

gerarchico attraverso l’identificatore Lang che può essere presente in

diverse posizioni.

Se consideriamo il livello alto della gerarchia, il linguaggio è

specificato per default attraverso l’identificatore Lang nel catalogo del

documento, meglio conosciuto come la radice della struttura gerarchica

oppure può essere specificato sempre tramite l’identificatore Lang nel

dizionario degli elementi strutturali, quindi in modo diverso per ogni

elemento.

Descrizioni alternative

Il documento PDF può essere migliorato fornendo descrizioni

alternative per immagini, formule, grafici o altri argomenti che sono

difficili da interpretare. I dispositivi di vocalizzazione del testo traducono in

discorso queste descrizioni agli utenti disabili della vista.

Le descrizioni vengono specificate nel dizionario degli elementi

attraverso l’identificatore Alt.

Il testo sostitutivo

Il testo sostitutivo e le descrizioni alternative, possono essere forniti

per descrivere immagini o altri elementi di cui è difficile interpretare il

significato, ma anche per contenuti la cui rappresentazione non è

standard, per es.: caratteri disegnati su misura.

Per ogni elemento strutturale il testo sostitutivo è specificato

attraverso l’identificatore Actual Text nel dizionario degli elementi

strutturali.

Espansioni per abbreviazioni ed acronimi

Le abbreviazioni e gli acronimi possono essere un problema per i

dispositivi che traducono il testo in sonoro, quindi è bene fornire delle

espansioni per facilitarne la pronuncia attraverso l’identificatore E

associato al contenuto marcato con il tag Span.

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Andrea PES 41

Per esempio l’abbreviazione “Ave” dev’essere pronunciata “Avenue”,

così come “Blvd” dev’essere pronunciata “Boulevard”.

/Span <</E (Avenue)>>

BDC

(Ave) Tj

EMC

oppure

/Span <</E (Boulevard)>>

BDC

(Blvd) Tj

EMC

3.1.4 I vantaggi dei file PDF Tagged

I vantaggi che derivano dall’etichettare un file PDF sono quindi diversi:

••••

come già detto è possibile estrarre facilmente ogni elemento testuale e

grafico, per incollarlo ed utilizzarlo in altre applicazioni;

••••

la ridisposizione automatica del testo, o Reflow, per adattarlo alle

diverse dimensioni di pagina;

••••

il PDF Tagged può essere convertito in altri formati (come HTML, XML e

RTF), conservando la struttura del documento e le informazioni sullo

schema e sullo stile;

••••

cosa molto importante, rende il contenuto accessibile anche ai disabili

della vista.

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Andrea PES 42

C A P I T O L O 4

Tecniche per l’accessibilità PDF

In questo capitolo verranno mostrate le tecniche per creare file PDF

Tagged ed i supporti usati per migliorare l’accessibilità PDF, tenendo conto

dei problemi che possono nascere nell’accedere ad un file PDF (mostrati

nel secondo capitolo) e considerando i vantaggi dei file PDF Tagged

(descritti nel terzo capitolo).

Le tecniche sono diverse a seconda del tipo di mezzo utilizzato:

• attraverso il plug-in PDF Maker 5.0 presente negli applicativi Microsoft

Office 2000, è possibile “creare” file PDF Tagged;

• attraverso i plug-in messi a disposizione da Adobe Acrobat 5.0 è

possibile “trasformare” file PDF nuovi o già esistenti in file PDF Tagged.

4.1 Creare file PDF Tagged

I file PDF Tagged possono essere creati in modo diretto ed

automatico utilizzando il plug-in PDF Maker 5.0 presente nei vari

programmi del pacchetto Office.

L’elaboratore di testi Word 2000 per esempio, consente di creare un

documento PDF al cui interno è conservata ogni informazione strutturale

(per es.: i collegamenti ipertestuali, gli stili, i segnalibri e la struttura delle

tabelle presenti nel documento originale).

Affinchè ciò avvenga è necessario adottare dei semplici accorgimenti

durante la creazione del documento in formato doc.

Quando si scrive un documento con Microsoft Word 2000, è bene

assicurarsi di utilizzare gli stili di formattazione del testo, come titoli,

intestazioni e paragrafi; essi infatti forniscono informazioni sulla struttura.

Non è consigliato usare il tasto Invio per creare degli spazi tra i

paragrafi; lo stesso risultato si può ottenere utilizzando una delle proprietà

del paragrafo, che permette di creare degli spazi prima e dopo di esso.

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Andrea PES 43

Quando invece vogliamo creare delle colonne è consigliato utilizzare

il comando apposito, anziché per esempio usare il comando tab il cui uso

ha l’effetto di simulare una doppia colonna di testo.

Per creare le tabelle, utilizzare lo strumento Inserisci o Disegna

Tabella; in Word inoltre si può aggiungere il testo alternativo per

descrivere le immagini nel menu Web della casella di dialogo Formato

Immagine.

Naturalmente affinchè PDFMaker possa individuare ed etichettare

ogni accorgimento adottato nel documento è necessario settare alcuni

parametri di conversione.

Figura 4.1 – Includere Tags in PDF

Il documento verrà quindi convertito in formato PDF, includendo tutti

i Tag necessari per creare una struttura soddisfacente.

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Andrea PES 44

4.1.1 La struttura logica di un PDF Tagged

Come specificato in precedenza, il vantaggio principale di un file PDF

Tagged è la sua struttura logica; essa permette di vedere i vari elementi

strutturali marcati, consente di modificarne alcune proprietà e soprattutto

stabilisce un’ ordine logico di lettura.

Questo ordine può essere interpretato in modo sbagliato soprattutto

se il testo del documento è disposto su più colonne, strisce laterali o

tabelle, tutti elementi di difficile lettura per uno screen reader.

La struttura è formata da una serie di nodi ordinati gerarchicamente;

ogni nodo o linea nel menu Tag rappresenta un elemento della pagina,

come un pezzo di testo o un’ immagine, oppure un elemento di alto livello,

come una sezione che al suo interno raggruppa altri elementi in relazione

tra loro.

Il tipo di elemento che ogni nodo rappresenta è indicato attraverso un

tag o un nome di elemento. Se l'elemento per esempio rappresenta una

lista, sotto il nome dell'elemento comparirà una parte del contenuto di

quella lista (o membro della lista ) per aiutare ad identificarla nella pagina.

Figura 4.2 – Testo associato all’elemento nella pagina

La struttura logica ad albero di un PDF tagged inizia con un livello

radice, o Tags Root, seguito da un livello di elemento alto come suo

diretto discendente, il quale è generalmente un elemento contenitore che

rappresenta l’intero documento o una sezione del documento. Gli elementi

sono annidati in ordine gerarchico.

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Andrea PES 45

Un elemento che ha uno o più elementi annidati al suo interno è

chiamato elemento padre e gli elementi annidati sono i suoi figli.

Se per esempio nel nostro documento è presente una tabella (creata

con l’apposito comando), saranno presenti nella struttura i Tags relativi ad

essa.

Figura 4.3 – Tags Tabella

Nel menu dei Tags viene evidenziato il Tag <Table> Dati Andrea

(elemento padre), che rappresenta la tabella in questione, al cui interno vi

sono due elementi riga <TR> (elementi figlio), i quali a loro volta

contengono due elementi figli <TD> che rappresentano le due colonne

dati e gli eventuali paragrafi figli.

Un segno più accanto a un elemento nella struttura logica ad albero

indica che l'elemento ha figli che sono attualmente nascosti. Cliccando sul

segno più compariranno tutti i figli sul livello successivo. Gli elementi figlio

possono anch’essi avere figli, i quali saranno indicati da un segno più.

Gli elementi figlio che stanno al di sotto dell’elemento padre nello

stesso livello sono indicati come ‘siblings’ (fratelli).

Attraverso i Tags la struttura stabilisce l’ordine in cui la tabella deve

essere letta da uno screen reader (Andrea-Pes-Via Martini, 45-Scano di

Montiferro); tale ordine può essere modificato spostando gli elementi nella

posizione desiderata. La tabella può così essere letta seguendo un ordine

diverso: “Andrea-Via Martini, 45-Pes-Scano di Montiferro”.

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Andrea PES 46

Lo stesso discorso vale nel caso in cui il testo è disposto su due o più

colonne. Per esempio la prima riga della seconda colonna potrebbe essere

interpretata come seconda riga della prima colonna, sconvolgendo così il

corretto ordine di lettura; attraverso i relativi Tags tale ordine viene

ristabilito.

4.1.2 Le proprietà dell’elemento

In Acrobat 5.0 è possibile modificare alcune delle proprieta’ dell’ elemento

nella casella di dialogo Elements properties. Le proprietà modificabili

includono il nome o il titolo dell’elemento, il tipo di tag, il testo reale, il

testo alternativo, e il linguaggio dell’elemento. Le ultime tre sono di

particolare importanza per l’accessibilità.

Le proprietà che possono essere modificate sono le seguenti:

••••

titolo - è il testo che può essere inserito per aiutare ad identificare il

ruolo del tag; esso compare nel menu dei Tag al fianco del Tag (per es.:

<LI> Punto Lista, vedere figura 4.2);

••••

tipo - definisce l’elemento tag che deve apparire nella struttura logica

ad albero (per es.: <LI> indica il Tag List item, vedere figura 4.2);

••••

il testo vero - è il testo vero che deve essere letto da uno screen

reader.

Non è necessario, ma se viene inserito esso deve essere letto al posto

del testo che è mostrato nel contenuto del documento. Questa proprietà

dovrebbe essere immessa solo se si vuole che qualcosa di diverso del

contenuto di un elemento sia letto da uno screen reader. Sostanzialmente

questo è il testo sostitutivo.

••••

Il testo alternativo - è il testo aggiuntivo e descrittivo che può essere

utilizzato per descrivere un’immagine, una formula, o altre voci nel

documento che non si possono interpretare naturalmente nel testo. Per

esempio, un grafico simile ad una torta tagliata a fette può essere decritto

dando dei valori ai vari settori, per fornire all’utente cieco che utilizza uno

screen reader un’informazione più dettagliata rispetto a quelle fornite da

una semplice didascalia.

••••

lingua - identifica il linguaggio nel quale il documento è scritto.

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Andrea PES 47

Oltre a poter modificare il linguaggio dell’intero documento, è possibile

modificare la lingua per ogni singolo elemento presente nel documento,

al fine di segnalare allo screen reader l’utilizzo di un differente schema di

pronuncia, o per identificare schemi alternativi di connessione di parole

composte.

Figura 4.4 – Le proprietà dell’elemento

4.2 Trasformare un file PDF in un file PDF Tagged

Il modo di procedere cambia se siamo in presenza di un file PDF

nuovo o già esistente privo di una struttura logica. Per rendere il file

accessibile è necessario trasformarlo in un file PDF Tagged, utilizzando i

plug-in di Acrobat 5.0.

4.2.1 Accessibility Checker

Attraverso lo strumento di Adobe Acrobat “Accessibility Checker”

(Controllore di Accessibilità) è possibile individuare i problemi interni al

documento che compromettono l’accessibilità.

Il controllore mette in evidenza l’assenza di vari elementi:

• descrizioni alternative;

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Andrea PES 48

• specifica di linguaggio;

• codifica dei caratteri;

• struttura logica;

• ordine di lettura corretto;

• brevi descrizioni all’interno dei campi immagine.

Cambiando le impostazioni, l’utente può stabilire quali problemi il

controllore debba mettere in evidenza e può inoltre scegliere di creare un

Logfile esterno oppure dei commenti interni al documento in cui vengono

descritti nel dettaglio i problemi riscontrati.

4.2.2 Make Accessible

I problemi riscontrati dal controllore di accessibilità possono essere

risolti cercando di rendere il documento accessibile e creando una

struttura logica del documento. Ciò si ottiene trasformando il documento

PDF in un Tagged PDF attraverso il plug-in Make Accessible.

Il plug-in Make Accessible analizza il documento, cerca di individuare i

vari elementi strutturali presenti e di etichettarli nel modo migliore

possibile, affinché si determini una struttura logica.

A volte il plug-in non riesce a determinare una struttura corretta,

causando così problemi di ridisposizione del testo e di accessibilità.

In questi casi è quindi necessario procedere manualmente alla

creazione dei Tags e alla determinazione della struttura voluta.

4.2.3 Menu Tags

La creazione manuale dei Tags è possibile attraverso il Menu dei tags.

Inizialmente è necessario creare il Tags Root, vale a dire la radice dei

Tags che rappresenta l’intero documento, successivamente un elemento

contenitore <Document>, nel quale saranno contenuti tutti gli elementi

figli.

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Andrea PES 49

Figura 4.5 – Radice dei Tags

Si procede ricercando i contenuti del documento non ancora marcati

e una volta trovati si creano i tags ad essi associati; i tags creati vengono

disposti nella struttura logica del documento nell’ordine in cui vengono

trovati oppure nell’ordine che si desidera. È sufficiente, una volta creati,

trascinarli e disporli nella posizione desiderata.

Dopo aver marcato tutto il contenuto del documento ed aver salvato

la struttura appena costruita, il controllore di accessibilità non segnerà più

l’errore relativo all’assenza di struttura.

Artifacts

Il documento è costituito anche da elementi strutturali come

intestazioni a piè di pagina, numeri di pagina, didascalie, etc. che non

sono considerati importanti, e vengono quindi esclusi dalla struttura e

dalla lettura da parte di un lettore di schermo. Questi elementi vengono

marcati come Artifact.

Figura 4.6 – Artifacts

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C A P I T O L O 4

Andrea PES 50

Tali elementi possono essere inseriti nella struttura logica in modo

che essi vengano letti dagli screen reader.

Campi immagine

Il plug-in Make Accessible non sempre riesce ad individuare i campi

immagine presenti nel documento e creare in modo corretto i Tags ad essi

associati, soprattutto se sono in numero elevato e se lo schema è

complicato.

Se i campi immagine presenti sono pochi, si può ottimizzare la

struttura riordinando gli elementi nel Menu dei Tags; se lo schema è

complicato è meglio creare ed etichettare manualmente i campi immagine.

Inizialmente è necessario creare il campo immagine attraverso il

quale è possibile inserire una breve descrizione (Short Description)

dell’immagine contenuta in esso; in seguito attraverso la ricerca dei

contenuti non ancora marcati si individua l’area relativa al campo

immagine e si crea il relativo Tag.

Figura 4.7 – Tag Form per immagini

4.3 Supporti per l’accessibilità

4.3.1 Ridisposizione del testo (Reflow)

Gli utenti ipovedenti hanno spesso difficoltà nel leggere il testo con

caratteri di piccole dimensioni. A ciò si rimedia mediante l’ ingrandimento

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Andrea PES 51

della dimensione del font, opzione che comporta una scomoda lettura

dovuta allo scorrimento manuale della pagina.

Acrobat 5.0 fornisce una soluzione elegante a quest’inconveniente.

Abilitando lo strumento Reflow l’utente ipovedente può ingrandire una

qualsiasi parte del documento ottenendo come risultato la ridisposizione

automatica del testo.

La funzione dei Tag è quella di stabilire quali elementi della pagina

devono essere ridisposti. Gli elementi marcati Artifact non saranno

presenti nella ridisposizione.

Attraverso lo strumento “Touch Up Order” invece viene stabilito

l’ordine da seguire nella ridisposizione, che non viene mantenuto in

stampa. E’ importante notare che tale ordine è ben diverso dall’ordine

della struttura logica; se si verifica un problema nell’ordine logico esso non

può essere risolto modificando l’ordine di reflow, ma è necessario

cambiare l’ordine nella struttura dei Tags.

4.3.2 Combinazione di colori High-contrast

In un documento PDF il basso contrasto tra il colore del testo e il

colore dello sfondo della pagina può dare problemi di leggibilità agli utenti

ipovedenti. Acrobat 5.0 offre all’utente la possibilità di modificare i colori

aumentando il contrasto e creando combinazioni cromatiche

personalizzate, alternative a quelle di partenza.

Figura 4.8 – Alto contrasto di colori

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Andrea PES 52

Per esempio, utilizzando il verde come colore per il testo e il nero

come colore per lo sfondo della pagina, si ottiene un elevato contrasto

che facilita la visione del testo agli ipovedenti.

4.3.3 Tasti di scelta rapida e Bookmark

Acrobat 5.0 fornisce un ampia gamma di tasti scelta rapida per

facilitare la navigazione del documento agli utenti disabili impossibilitati

all’utilizzo del mouse.

Un altro aiuto di navigazione può essere dato attraverso i Bookmark

(o segnalibri) i quali permettono all’utente di spostarsi facilmente

all’interno del documento e di trovare ciò che si cerca senza dover

scorrere l’intero documento.

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C A P I T O L O 5

Andrea PES 53

C A P I T O L O 5

ESEMPIO

5.1 Introduzione

Non sempre applicando le tecniche presentate nel capitolo precedente

si ottengono in modo automatico i risultati sperati; può capitare che su

documenti di poche pagine e strutturati in modo semplice venga rispettato

un certo ordine logico di lettura e un certo ordine di ridisposizione del

testo. Se però il documento è molto più complesso, non sempre tali ordini

vengono rispettati in maniera soddisfacente.

In questi casi, per ristabilire tali ordini diventa necessario procedere

manualmente e ciò può risultare un lavoro lungo e noioso.

In questo capitolo verrà mostrato un esempio che mostra le diverse

situazioni che si possono verificare.

5.2 Esempio

La pagina presa come esempio ha uno schema un po’ più complicato

rispetto alle pagine dei documenti standard. Innanzitutto il testo è

disposto su tre colonne anziché su di una sola, è presente una tabella

costituita da cinque righe e cinque colonne, subito a seguire un’immagine

di cui è fornita una descrizione tramite il testo alternativo ed infine una

casella di testo in cui è inserito dell’altro testo.

Tutti elementi che potrebbero in qualche modo essere di difficile

interpretazione per lo screen reader.

Il documento creato con Word viene trasformato in un file PDF

Tagged tramite il plug-in PDF Maker seguendo una delle due tecniche

descritte nel quarto capitolo.

5.2.1 Ordine di lettura

Nonostante lo schema complesso, la struttura dei tag creata è

apparentemente soddisfacente; l’ordine di lettura del documento pare

essere rispettato, ma per essere sicuri è necessario farlo leggere allo

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Andrea PES 54

screen reader.

Lo screen reader comincia la lettura; dopo aver letto il nome e

l’autore del documento prosegue con la lettura della prima colonna di

testo sulla sinistra della pagina. Comincia con la lettura del primo titolo

“Gli screen reader”, passando subito alla descrizione dell’immagine;

individua il crop box, cioè il riquadro su cui è posta l’immagine e legge il

testo alternativo inserito “Jaws for Windows Screen Reading Software”,

come previsto.

Seguendo il corretto ordine di lettura, lo screen reader avrebbe

dovuto per prima cosa leggere l’intera colonna ed in seguito il testo

alternativo dell’immagine; tale errore, se così può essere definito, è

facilmente risolvibile, è sufficiente spostare l’elemento relativo

all’immagine <Shape> contenuto all’interno della struttura logica dei Tag

e posizionarlo subito dopo l’elemento <Table>, ristabilendo così un

corretto ordine di lettura.

Una persona dotata di vista durante la lettura in genere viene colpita

dalla presenza di immagini, quindi può essere comunque considerato un

ordine di lettura accettabile.

Lo screen reader continua leggendo l’intera colonna sino ad arrivare

alla tabella sul fondo di essa; individua la “tabella” ed elenca il numero di

celle dati (25) ed il numero di righe (5) di cui essa è costituita e prosegue

leggendo i dati in essa contenuti, senza alcuna difficoltà e nel corretto

ordine.

A questo punto se la posizione dell’immagine nella struttura dei Tag è

stata modificata, lo screen reader leggerà il testo alternativo, proseguendo

con la lettura delle altre due colonne sino ad arrivare alla “Casella di testo”

sul fondo della terza colonna. Individuato il “Crop Box Casella di testo” lo

screen reader legge il testo in esso contenuto.

Gli elementi della pagina come le intestazioni, il piè di pagina “Prova”

ed il numero di pagina, vengono marcati Artifact e quindi come previsto

non vengono letti dallo screen reader. (Vedi immagine 5.1 – Pagina di

prova)

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Figura 5.1 – Pagina di prova

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Andrea PES 56

5.2.2 Ridisposizione della pagina

Per quanto riguarda la ridisposizione della pagina, abilitando il tasto

Reflow gli elementi grafici presenti nella pagina vengono ridisposti

adattandosi alle dimensione dello schermo e seguendo un certo ordine

stabilito dal “content stream”, o flusso del contenuto della pagina.

Nel documento preso come esempio, l’ordine in cui gli elementi sono

stati ridisposti non rispetta l’ordine logico di lettura; infatti l’immagine del

software Jaws anziché essere posizionata dopo la prima colonna, subito

dopo la tabella, viene ridisposta dopo la seconda e la terza colonna,

seguita poi dalla casella di testo.

Figura 5.2 – Ridisposizione errata della pagina (Reflow)

Si nota facilmente che tutti quegli elementi creati tramite processi

meccanici e non facenti parte del documento originale non sono presenti

nella ridisposizione della pagina.

Oltre le intestazioni, i piè di pagina ed i numeri di pagina, non sono

presenti nella ridisposizione le righe che separano le intestazioni dal resto

del testo, così come i vari riquadri che identificano la tabella e la casella di

testo; tutti elementi che oltre a non essere importanti per la lettura, non

lo sono neanche per la ridisposizione della pagina.

Seguendo quello che è l’ordine logico di lettura, può essere ristabilito

l’ordine di ridisposizione attraverso lo strumento “TouchUp Order” (vedi

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C A P I T O L O 5

Andrea PES 57

figura 5.3 – TouchUp Order); tale strumento permette di stabilire la

sequenza in cui gli elementi grafici verranno ridisposti.

Ogni elemento grafico viene numerato ed associato alla sequenza di

Figura 5.3 – Strumento Touch Up Order

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C A P I T O L O 5

Andrea PES 58

di rappresentazione.

Una volta stabilita la sequenza, abilitando il tasto Reflow la pagina

presa come esempio verrà ridisposta seguendo l’ordine rappresentato

nella figura che segue.

Figura 5.4 – Ridisposizione corretta della pagina

L’immagine del software Jaws come da noi stabilito, viene

rappresentata subito dopo la tabella, ristabilendo così un corretto ordine di

lettura.

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF C O N C L U S I O N I

Andrea PES 59

C O N C L U S I O N I

Creare o rendere i documenti PDF accessibili non è semplice, a volte

può risultare un lavoro che richiede oltre che parecchio tempo anche delle

conoscenze specifiche che un utente poco esperto spesso non ha.

Ciò però non significa che sia impossibile; è necessario innanzitutto

che vengano forniti i mezzi per creare e rendere i documenti accessibili al

maggior numero di utenti possibile, compresi gli utenti disabili.

L’Adobe è impegnata nel fornire e migliorare gli strumenti necessari

alla creazione e alla diffusione dei documenti PDF, per agevolare gli utenti

disabili e per supportare la varie tecnologie assistive.

Spetta poi agli utenti autori dei documenti essere consapevoli

dell’importanza di creare documenti accessibili e utilizzare gli strumenti

messi a disposizione nel miglior modo possibile.

Gli utenti non vedenti spesso si rivelano essere molto più esperti di

coloro che si reputano tali, riuscendo comunque a leggere un documento

PDF non accessibile trasformandolo dal formato PDF a quello HTML;

questo modo di procedere però non aiuta a rendere i documenti PDF

accessibili.

Adottando le tecniche proposte dall’Adobe è possibile trasformare un

normale documento PDF in un file PDF Tagged, cioè in un file che al suo

interno contiene molte informazioni utili alle tecnologie assistive, e

renderlo realmente accessibile.

Resta comunque il fatto che la maggior parte dei documenti PDF in

circolazione risultano essere non accessibili, forse perché non si è giunti

ancora ad un livello di sensibilizzazione sufficiente.

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF Risorse sul Web

Andrea PES 60

Risorse sul Web

Accessibilità dei siti Web

http://www.ifac.cnr.it/smid/accesso/accesso.htm

Linee guida per l'accessibilità ai contenuti del Web

http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm

http://www.w3.org/TR/WAI-WEBCONTENT

Web Content Accessibility Guidelines 1.0

http://www.w3.org/TR/WCAG10/

Gli strumenti in aiuto ai non vedenti

http://www.fucinaweb.com/usabilita/accessibilita07.asp

Ausili e disabilità

http://www.asphi.it/Tecnologie/Ausili.htm#Ausili

JAWS per Windows

http://www.freedomscientific.com/

Window-Eyes

http://www.gwmicro.com/

How to Create Accessible Adobe PDF Files Booklet

http://www.adobe.com/products/acrobat/access_booklet.html

Accessibilità Adobe Acrobat

http://access.adobe.com/

PDF Techniques

for Web Content Accessibility Guidelines 1.0 and 2.0

http://www.w3.org/WAI/GL/WCAG-PDF-TECHS-20010913/

Trace Research and Development Center

http://www.trace.wisc.edu/index.html

Bibliografia

Adobe System Incorporated, PDF References version 1.4, Ed. Addison

Wesley

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF G L O S S A R I O

Andrea PES 61

G L O S S A R I O

- A -

Accessibilità. Il termine definisce in generale il livello di fruibilità di un

ambiente, di un bene o di un servizio. In particolare, in epoca più recente,

l’accessibilità si è estesa alle nuove “barriere” della comunicazione.

Actual Text. A volte i caratteri sono trasformati attraverso comandi

grafici diversi dall’operazione showstring. Ad esempio, un carattere

illuminato può essere trasformato attraverso un immagine o una serie di

comandi grafici. In queste situazioni viene usata la proprietà Actual Text

per identificare il carattere che deve essere trasformato. Questo carattere

può essere concatenato con il testo contiguo per formare una parola.

Artifact. Un elemento della pagina che è un effetto secondario nella

rappresentazione, piuttosto che una parte reale del documento. Per

esempio, gli Artifact dei processi di stampa possono includere segni crop-

box o il nome del file del documento stampato fuori dal crop box . Artifact

di impaginazione del documento sono gli elementi che potrebbero essere

assenti se il documento fosse una pagina molto grande. Intestazioni e

numeri di pagina. Una riga orizzontale potrebbe essere un artifact del

processo di layout e di stile tipografico.

Ausili. Sono gli strumenti che consentono ad una persona disabile di

sopperire al deficit fisico.

Authoring. Tutte le piattaforme di sviluppo per altro software o per la

multimedialità.

- B -

Barriere della comunicazione. Tutti gli ostacoli di natura sensoriale che

limitano la possibilità di comunicazione.

Bookmark. Un bookmark (o segnalibro) è una voce all’interno di un

profilo strutturato ad albero nel documento PDF. Se attivato, la vista del

documento salta direttamente alla destinazione.

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF G L O S S A R I O

Andrea PES 62

Braille. Sistema di scrittura per non vedenti in cui le lettere dell’alfabeto e

le cifre vengono rappresentate mediante dei punti disposti in ordine

differente.

Browser. Programma necessario per navigare in Internet. I due browser

più diffusi sono Netscape Navigator e MS Internet Explorer.

- C -

Carattere. Un carattere è un simbolo stampabile che ha un significato

fonetico o pittografico e di solito è parte di una parola del testo, descrive

un numero o un espressione grammaticale di punteggiatura. Un carattere

è in genere uno del limitato numero di simboli, che includono le lettere di

un particolare alfabeto, i numeri nel sistema decimale di numerazione e

certi simboli speciali come l’ampersan.

Cliccare. Selezionare attraverso l’uso del mouse o di analogo sistema di

puntamento. Premere il pulsante del mouse dopo aver posizionato il

puntatore sull’icona che si vuole selezionare.

Codice dei caratteri. L’operazone show string è la rappresentazione di

una sequenza non negativa di interi. Ognuno di essi è un codice carattere.

L’interpretazione di una show string dipende dal font associato: alcuni font

implicano una rappresentazione mono byte mentre altri una

rappresentazione multi byte.

Questa è la definizione PDF di codice carattere e piuttosto contrario al

normle uso. Una lettera A maiuscola può avere molti differenti codici

carattere sulla stessa pagina.

Codifica dei caratteri. La codifica dei caratteri è una tabella interna al

font o al sistema operativo che mappa i codici dei caratteri secondo i glyph

interni al font. La maggior parte dei sistemi operativi oggi rappresentano i

codici carattere con un gruppo dati di otto bit conosciuto come byte.

Quindi la tabella di codifica dei caratteri oggi è limitata al massimo a 256

codici carattere.

Non tutti i produttori di sistemi operativi utilizzano la stessa codifica di

caratteri. Per esempio, la piattaforma Macinthos utilizza il set di caratteri

standard Macinthos come definito dalla Apple Computer, mentre il sistema

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF G L O S S A R I O

Andrea PES 63

operativo Windows utilizza una codifica completamente diversa come

definito dalla Microsoft. Fortunatamente i font standard Tipo 1 contengono

tutti i glyph necessari ad entrambe queste codifiche, in questo modo essi

lavorano correttamente non solo con questi due sistemi, ma anche con gli

altri.

Collegamento ipertestuale (link). Parola o immagine all'interno di un

documento ipertestuale che, quando cliccata, porta in un’altra parte del

documento o in un altro documento.

Copritastiera. Oggetto costituito da una superficie metallica o plastica

forata da sovrapporre alla tastiera con lo scopo di attenuare i problemi di

precisione e di affaticamento nella digitazione dei tasti.

- D -

Disabilità. Limitazione o perdita delle capacità di svolgere attività nei

limiti considerati normali per un individuo.

Disapprovato. Un elemento o attributo PDF disapprovato è qualcosa che

è stato superato da nuovi costrutti. Elementi disapprovati possono

diventare obsoleti nelle versioni future di PDF.

Download. Trasmissione di una copia di un file da un host al computer

dell'utente.

- E -

Espansione. Un espansione è la piena rappresentazione del testo che

nel contenuto del documento è rappresentata solo parzialmente.

Abbreviazioni ed acronimi sono esempi di rappresentazioni parziali.

Estrazione del contenuto. L’estrazione del contenuto è la conversione

del contenuto di un documento PDF in una differente rappresentazione,

come testo o XML.

- F -

Flusso del contenuto della pagina. Il flusso del contenuto della pagina

contiene operandi ed operatori usati per posizionare il colore sulla pagina

nelle aree selezionate. Eseguendo le azioni descritte nel flusso del

contenuto della pagina un’applicazione rafforza l’immagine della pagina

descritta attraverso il flusso.

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Andrea PES 64

- G -

Glyph. Un immagine usata nella rappresentazione visuale del carattere.

Il font è un insieme di glyph. In questo semplice caso, per un

determinato font ogni carattere corrisponde al singolo glyph ma non è

sempre così, specialmente in un linguaggio con un ampio alfabeto dove

un carattere può corrispondere a diversi glyph o diversi caratteri ad un

glyph. Un glyph può essere un font alfabetico o numerico o altri simboli

che raffigura un carattere codificato.

- H -

Handicap. Condizione di svantaggio che limita od ostacola il compito di

una funzione ritenuta normale per un individuo.

HTML. Acronimo di Hyper Text Markup Language, è un linguaggio di

pubblicazione che ha principalmente il compito di assegnare una

formattazione al contenuto di pagine web. Esso opera contrassegnando il

testo per mezzo di alcuni elementi che prendono il nome di tag (vedi Tag);

attraverso questi elementi e relativi attributi è possibile trasformare un

testo in ipertesto (sistema informativo non lineare), il cui contenuto viene

reso disponibile per interpreti e piattaforme differenti. Tramite

l'interoperabilità si ha una notevole riduzione dei costi per i fornitori di

contenuto dal momento che essi devono sviluppare una sola versione di

un documento.

Per quanto riguarda la struttura globale di un documento HTML, i principali

elementi da considerare risultano essere l’identificatore di prologo, i tag di

delimitazione del codice HTML ed i tag di delimitazione dell’intestazione

della pagina.

- I -

Icona. Immagine simbolica presentata a video che permette di attivare

una specifica funzione quando viene puntata e selezionata mediante

opportuno dispositivo.

Interfaccia. Aspetto esteriore e modalità di accesso di un programma

software o di un servizio. Nel campo degli ausili e delle apparecchiature

tecnologiche, l’interfaccia può essere costituita da dispositivi hardware e/o

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF G L O S S A R I O

Andrea PES 65

software nella fase di input, nella fase di elaborazione del segnale e nella

fase di output.

Internet. Figlia di Arpanet, network che nasce nel '69 per fini militari, si

distanzia presto dalle intenzioni originarie, diventa strumento della ricerca

universitaria negli anni '70 e '80, finisce per interconnettere tutte le altre

reti telematiche grazie alla versatilità del protocollo IP (Internet Protocol).

Invalidità. È lo “status” della disabilità dal punto di vista giuridico.

Ipertesto. Descrive un tipo di esplorazione interattiva in linea. I

collegamenti (URL) racchiusi nelle parole o nelle frasi contenute nel

documento permettono all'utente di selezionare il testo e visualizzare

immediatamente le informazioni e il materiale multimediale annesso.

- L -

Layout. Termine col quale si indica la struttura di base di un documento

HTML.

Linguaggio naturale. Linguaggi umani parlati, scritti o dei segni come il

francese, giapponese, il linguaggio americano dei segni e il braille.

- M -

Mouse. È un dispositivo di input dotato di uno o più pulsanti. Al suo

movimento su una superficie piana corrisponde l’analogo movimento di un

puntatore sullo schermo del computer. È utilizzato per selezionare parti

dello schermo corrispondenti a specifiche funzionalità o per modificare le

informazioni contenute sullo stesso schermo (vedi Puntatore e Sistema di

Puntamento).

Multimediale. Un sistema di comunicazione che utilizza

contemporaneamente testi, immagini e suoni in maniera strutturalmente

integrata per creare applicazioni più complete ed interessanti.

- O -

Obsoleto. In ambito HTML, è obsoleto un elemento o un attributo per il

quale non c'è garanzia di supporto da parte di un programma utente.

Off line. Condizione per cui non si è più collegati a Internet.

On line. Condizione per cui si è collegati o presenti su Internet.

Output Format. La rappresentazione del documento.

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Andrea PES 66

- P -

Permesso di accessibilità. Un file PDF può essere criptato per

proteggere il suo contenuto da accessi non autorizzati. Il manipolatore

della sicurezza standard PDF definisce un insieme di privilegi di accessi per

un documento, tra cui privilegi per modificare il contenuto, per copiare il

testo e i grafici dal documento e per stampare il documento. In PDF 1.4

questo insieme include il permesso di accessibilità che controlla se i

contenuti del documento sono disponibili attraverso gli standard di

accessibilità API per gli screen reader e le altre tecnologie assistive.

PDF. Acronimo di Portable Document Format, è l’estensione di file creati

con Acrobat della Adobe. Questi file memorizzano documenti identici

all'originale e ne permettono il trasferimento via Internet.

Pixel. La più piccola area rettangolare di uno schermo o di un'immagine.

Ogni pixel ha una luminosità ed il suo colore è definito da tre valori: rosso,

blu e verde (vedi RGB).

Plug–in. Modulo software che estende le capacità di un altro software al

quale si può combinare. Permettono l'utilizzo di funzioni multimediali

connesse ad un sito e vengono caricate dal browser all'occorrenza.

Puntatore. Elemento direzionabile sullo schermo, normalmente

rappresentato da una freccia.

- R -

Reflow. La riorganizzazione delle parole sulla pagina affinché su ogni

linea le parole occupino completamente quella linea per quanto possibile.

Reverse Char. Il contenuto marcato ReverseChar indica che il testo

mostrato al suo interno è invertito nell’ordine di lettura.

Riconoscimento vocale. Sistema hardware e software in grado di

riconoscere la voce umana dopo una fase di addestramento da parte

dell’utente. Consente di dare comandi al computer e dettare parole

tramite la voce senza usare la tastiera.

Running Header. Informazione ripetuta sulla cima della maggior parte o

di tutte le pagine nel documento. I titoli spesso contengono informazioni

come numeri di pagina, il nome del documento o il nome del capitolo.

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Andrea PES 67

- S -

Scanner. Dispositivo che elabora un’immagine presente su un supporto

fisico (tipicamente un foglio di carta) e la trasforma in cifre digitali binarie

da trasmettere all’elaboratore, all’interno del quale l’immagine può essere

digitalmente gestita o elaborata.

Schermo tattile. È un particolare tipo di schermo che consente di

utilizzare il monitor come strumento di input. Per effettuare qualsiasi

operazione è sufficiente toccare nel punto appropriato la superficie del

monitor.

Scroll bar. La barra a scorrimento posta sul lato o sulla base di una

finestra che permette all'utente di scorrere il contenuto della finestra

stessa, sempre che il contenuto sia più ampio delle dimensioni attuali della

finestra. Le scroll bar hanno pulsanti a freccia ai loro estremi.

Sensore. Dispositivo che trasforma una grandezza fisica (pressione,

spostamento, suono, ecc.) in una grandezza elettrica utilizzabile per

comandare dispositivi elettrici ed elettronici.

ShowString. L’operazione PDF che mostra il testo sulla pagina. Ciò

include sia l’operatore showstring sia la sequenza di codici dei caratteri

che sono suo argomento.

L’operazione show string è interpretata come una sequenza di codici di

caratteri che identificano i glyph che devono essere rappresentati.

SGML. Acronimo di Standard Generalized Markup Language, è un sistema

generale per la creazione di linguaggi di contrassegno testuale. Non si

tratta, quindi, di un programma ma di un sistema di contrassegno per la

creazione di altri linguaggi (HTML o XML, per esempio).

La personalizzazione è una delle caratteristiche principale di SGML,

permettendo la creazione dei più diversi linguaggi di contrassegno, grazie

a programmi chiamati "parser SGML". SGML considera un documento

come un insieme di elementi posti in posizione gerarchica e ne definisce la

struttura tramite la definizione del tipo di documento.

Sintetizzatore vocale. Dispositivo in grado di riprodurre con voce

artificiale qualsiasi testo memorizzato sul computer. Il sistema può essere

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Andrea PES 68

basato su un’apposita scheda da inserire all’interno del computer o su

apparecchiature esterne collegabili attraverso le porte esterne

dell’elaboratore.

Sistema di puntamento. Dispositivo di input basato sul controllo di un

puntatore che si muove liberamente sullo schermo. Viene spesso associato

ad uno o più tasti per consentire la selezione degli oggetti puntati.

Sito. Un server WWW (o una sua parte) utilizzato per diffondere

informazioni o servizi (vedi Server).

Stile tipografico. Scelte e convenzioni circa il come rappresentare le

informazioni in un documento impaginato.

- T -

Tabella linearizzata. Un processo per rendere una tabella nel quale i

contenuti delle celle diventano una serie di paragrafi (per esempio, in

fondo alla pagina) uno dopo l'altro. I paragrafi seguiranno lo stesso ordine

delle celle del documento d'origine. Le celle dovrebbero avere senso se

lette di seguito e dovrebbero includere elementi strutturali (che creino

paragrafi, titoli, liste, ecc.) in modo che la pagina conservi il senso dopo la

linearizzazione.

Tag. Simboli utilizzati in PDF per delimitare l'inizio e la fine di un elemento

il cui contenuto è marcato.

Tagged PDF. E’ una versione PDF che fornisce informazioni strutturali e

di ordine per permettere ai documenti PDF di essere letti tramite screen

reader e riorganizzati per adattarsi a diverse dimensioni di schermo. Per

realizzare ciò il PDF Tagged marca o etichetta i vari elementi che

costituiscono la pagina.

Tastiera espansa. Tastiera di grandi dimensioni per computer o per

macchina da scrivere, con tasti ingranditi, ben separati fra loro e spesso

caratterizzati da una diversa sensibilità rispetto alla tastiera standard.

Tastiera ridotta. Tastiera speciale caratterizzata da dimensioni ridotte e

tasti piccoli, ravvicinati e molto sensibili. Viene utilizzata nei casi in cui si

hanno movimenti deboli e limitati, ma precisi.

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Andrea PES 69

Tastiera riconfigurabile. Tastiera in cui è possibile ridefinire a piacere il

significato, la dimensione e la funzione dei tasti.

Tecnologia assistiva. Software o hardware progettato specificamente

per aiutare persone disabili a compiere le attività quotidiane. La tecnologia

assistiva include sedie a rotelle, macchine per la lettura, strumenti per

afferrare, ecc. Nell'area dell'accessibilità del web, le più comuni tecnologie

assistive basate su software includono lettori di schermo, ingranditori di

schermo, sintetizzatori vocali e software di riconoscimento della voce che

operano congiuntamente a browser con desktop grafico (tra gli altri

interpreti). Le tecnologie assistive di tipo hardware includono tastiere

alternative e dispositivi di puntamento.

Trackball. Sistema di puntamento consistente in una sfera di materiale

plastico inserita in una base fissa. Ad una determinata rotazione della

sfera corrisponde uno spostamento proporzionale del cursore sullo

schermo (vedi Sistema di puntamento).

Trailing Space. Un carattere di spazio bianco inserito nel testo di una

pagina prima dell’ultima parola sulla linea. Il carattere di spazio finale è

importante non per produrre una corretta rappresentazione della pagina,

ma per determinare gli intervalli tra le parole nel testo.

- U -

Unicode. Schema di codifica dei caratteri che utilizza 16 bit per ogni

carattere, progettato per estendere le capacità del codice ASCII, il quale

usa 7 bit. Quasi tutte le lettere e simboli possono essere rappresentati con

Unicode in tutti i linguaggi in modo standard. I primi 128 caratteri di

Unicode sono identici a quelli dello standard ASCII. Unicode è un sistema

per lo scambio, l’elaborazione e la rappresentazione dei testi scritti dei

diversi linguaggi del mondo moderno. Esso inoltre supporta il testi classici

e storici in molti linguaggi. L’Unicode standard contiene 57709 distinti

caratteri codificati, derivati dai 24 linguaggi scritti supportati.

Upload. Caricare o depositare un file su un altro computer o sito Internet.

- W -

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Andrea PES 70

W3C. Acronimo di World Wide Web Consortium, è il consorzio che si

occupa dello sviluppo e della standardizzazione degli strumenti e dei

linguaggi del web.

WWW. Acronimo di World Wide Web, ma anche conosciuto come W3, è il

Sistema Internet per il collegamento ipertestuale mondiale di documenti

multimediali che consente di rendere le informazioni comuni a vari

documenti facilmente accessibili e completamente indipendenti

dall'ubicazione fisica.

Word break. La divisione in parole del testo di una pagina; le interruzioni

delle parole sono i punti in cui le parole tra loro contigue possono essere

separate nel flusso del testo. Esistono diverse applicazioni che utilizzano

diverse regole per definire le parole: per esempio un’applicazione può

considerare parola ogni cosa tra i caratteri spazio bianco; altre applicazioni

non considerano come parte della parola le interruzioni all’inizio e alla fine.

- X -

XML. È un sottoinsieme di SGML per lo scambio dati ed informazioni nel

WWW. Non è un linguaggio di contrassegno ma un sistema che rende

possibile costruire linguaggi in grado di corrispondere a qualsiasi tipo di

documento possibile. XML consente di costruire un DTD che coincide

esattamente con la struttura dei propri documenti. In altri termini XML è

un sistema estensibile (vedi SGML, WWW ed Identificatore di prologo).

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF I N D I C E

Andrea PES 71

I N D I C E

I N T R O D U Z I O N E ..................................................................... 1

C A P I T O L O 1 ............................................................................. 3

Accessibilità, disabilità ed ausili .......................................................... 3

1.1. Accessibilità............................................................................... 3

1.2. Disabilità................................................................................... 4

1.2.1. Disabilità della vista ............................................................... 4

1.2.2. Disabilità dell’udito ................................................................ 5

1.2.3. Disabilità fisiche e motorie ...................................................... 5

1.2.4. Disabilità cognitive................................................................. 6

1.3. Ausili ........................................................................................ 7

1.3.1. Gli ausili per i non vedenti ...................................................... 7

1.3.2. Gli ausili per gli ipovedenti ...................................................... 9

1.3.3. Gli ausili per i disabili motori ................................................. 11

1.3.4. Gli screen reader ................................................................. 13

C A P I T O L O 2 .......................................................................... 20

Accessibilità dei documenti PDF ........................................................ 20

2.1 Disabilità ed accessibilità PDF................................................ 20

2.1.1. Le difficoltà nell’accedere ad un PDF....................................... 21

2.2 Preparazione per l’accessibilità .............................................. 22

2.2.1 Le soluzioni proposte ........................................................... 22

2.2.2 Gli strumenti ....................................................................... 24

2.3 Tecniche PDF: linee guida per l’accessibilità ............................ 25

2.3.1 PRESENTAZIONE: linea guida 1 ............................................. 25

2.3.2 INTERAZIONE: linea guida 2 ................................................. 30

2.3.3 COMPRENSIONE: linea guida 3.............................................. 31

2.3.4 CONSIDERAZIONI TECNOLOGICHE: linea guida 4.................... 31

C A P I T O L O 3 ........................................................................... 33

I file PDF Tagged ............................................................................ 33

3.1 Il file PDF Tagged ................................................................ 33

3.1.1 La struttura logica di un PDF ................................................. 33

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Metodologie e tecniche per l'accessibilità di documenti Adobe PDF I N D I C E

Andrea PES 72

3.1.2 Il PDF Tagged ..................................................................... 34

3.1.2.1 Il contenuto della pagina ................................................... 35

3.1.2.2 I tipi strutturali ................................................................. 38

3.1.2.3 Gli attributi strutturali........................................................ 39

3.1.3 I supporti per l’accessibilità................................................... 39

3.1.4 I vantaggi dei file PDF Tagged............................................... 41

C A P I T O L O 4 .......................................................................... 42

Tecniche per l’accessibilità PDF......................................................... 42

4.1 Creare file PDF Tagged ......................................................... 42

4.1.1 La struttura logica di un PDF Tagged...................................... 44

4.1.2 Le proprietà dell’elemento .................................................... 46

4.2 Trasformare un file PDF in un file PDF Tagged ......................... 47

4.2.1 Accessibility Checker........................................................... 47

4.2.2 Make Accessible .................................................................. 48

4.2.3 Menu Tags .......................................................................... 48

4.3 Supporti per l’accessibilità .................................................... 50

4.3.1 Ridisposizione del testo (Reflow) ........................................... 50

4.3.2 Combinazione di colori High-contrast ..................................... 51

4.3.3 Tasti di scelta rapida e Bookmark .......................................... 52

C A P I T O L O 5 .......................................................................... 53

ESEMPIO ....................................................................................... 53

5.1 Introduzione ....................................................................... 53

5.2 Esempio ............................................................................. 53

5.2.1 Ordine di lettura .................................................................. 53

5.2.2 Ridisposizione della pagina.................................................... 56

C O N C L U S I O N I ...................................................................... 59

Risorse sul Web.............................................................................. 60

Bibliografia .................................................................................... 60

G L O S S A R I O ........................................................................... 61

I N D I C E ..................................................................................... 71