Tesi - 2/3 - Devenir Flexible

80
SECONDO CAPITOLO PROGETTO ARCHITETTONICO

description

Progetto architettonico - Tesi di Laurea intitulée "Devenir flexible - projet de reconstruction du collège Jean Moulin à Aubervilliers (93)" Partie 2 sur 3

Transcript of Tesi - 2/3 - Devenir Flexible

  • SECONDO CAPITOLO

    PROGETTOARCHITETTONICO

  • IV. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

    A. PREMESSA 199

    B. IL COLLGE NELLA CITT, LA CITT NEL COLLGE 2001. LINTEGRAZIONE DELLEDIFICIO ALLINTERNO DEL SUO CONTESTO SOCIO-URBANO 200

    2. UNA MICROSTRUTTURA URBANA 201

    3. MORFOLOGIA 202

    4. LA SEQUENZA DI ACCOGLIENZA 204

    C. DIVERSIT E PROSPETTIVA 2061. LORGANISMO FUNZIONALE 206

    2. UN CORTILE OPPURE DEI CORTILI ? 209

    3. DIVERSIT E COMUNIT 213

    D. TRASPARENZA E ORIZZONTE (PROTEZIONE E LIBERT) 2201. DISSOLVIMENTO DEI CONFINI INTERNI 220

    2. CHIAREZZA 222

    3. SPAZIO PROTETTO 225

    E. LUOGO DI APPRENDIMENTO E APPRENDIMENTO DEL LUOGO 2271. IL NUOVO RUOLO DEL MURO : SOPPORTO PER LESPRESSIONE 227

    2. OFFRIRE DELLE POSSIBILIT 228

    3. FLESSIBILIT E MODULARIT 229

    Come una scuola media, nel contesto socio-urbano di Aubervilliers, pu aiutare gli allievi a crescere ? Come stimolare i processi di socializzazione degli studenti e degli abitanti del quartiere ? Il nostro progetto architettonico propone una risposta articolata attorno a quattro concetti fondamentali che interagiscono tra di loro.

    In questa parte, il progetto architettonico viene presentato attraverso una relazione che descrive i diversi concetti fondamentali seguita dagli elaborati grafici che permettono di scoprire con pi accuratezza la scuola.

    197

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    INDICE

  • 199

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    PREM

    ESSA

    A. PREMESSADi fronte alla grande quantit di materiale raccolto, di informazioni estrapolate da varie letture e di incontri con pedagoghi, progettisti di recenti collge nella regione di Parigi, programmatori del Dpartement de Seine-Saint-Denis presso la direzione delleducazione, abbiamo provato a sintetizzare i nostri obiettivi, individuando in particolare otto maggiori sfide :

    Integrazione in una comunit

    Le persone che compongono la comunit educativa (i professori, il personale amministrativo, la manutenzione, gli alunni) partecipano ad un progetto comune, che coinvolge, con il ple collge ouvert, anche i genitori degli alunni e gli abitanti del quartiere..

    Sicurezza, Serenit

    I diversi problemi di violenza che si rilevano in ambito scolastico possono essere creati da parte di persone esterne alla comunit educativa oppure da persone interne. Risulta quindi importante proteggere ledificio dalle intrusioni e dai reati al suo interno. Tale sicurezza non deve assumere tuttavia un carattere coercitivo e minaccioso: la scuola potr fornire allo studente maggiori possibilit di crescita nellambito di un contesto sereno.

    Integrare la diversit

    La comunit scolastica risulta eterogenea in quanto coesistono due mondi, quello degli alunni, e quello degli adulti principalmente composto dai professori, dal personale amministrativo e dal personale della manutenzione. Gli alunni possono provenire da orizzonti molto diversi : figli, nipoti di immigrati, francesi di origine, oppure stranieri appena installati in Francia e che devono imparare la lingua francese da zero. Numerose personalit e sensibilit devono poter sentirsi accolte.

    Complessit / Attrattivit

    Nnumerose attivit si svolgono allinterno delledificio, numerose persone sono interessate contemporaneamente a delle attivit molto diverse. Lganismo edilizio, seppur rispettando dei vincoli, deve rendersi invitante ed appetibile attraverso la proposta di svariate attivit.

    Trovare la sua vocazione personale

    Gli alunni sono gli adulti di domani : crescono e devono orientarsi alla vita futura. La scuola dovrebbe essere quindi in grado di offrire loro la possibilit di scoprire e poi coltivare le proprie passioni in vista della realizzazione personale.

    Alunni onnipresenti

    dalle ricerche sullarchitettura scolastica nellambito francese , emerso che ledificio era (e lo ancora) considerato come un simbolo dello stato repubblicano prima di tutto. Tale istituto doveva assicurare allo studente delle buone condizioni ambientali. Al tempo stesso la condotta scolastica di questi doveva limitarsi al rispetto delle regole interne e quindi conformarsi alledificio ed al funzionamento della comunit. Un buon progetto architettonico permette di assicurare allo studente le migliori condizioni di studio e di vita e di farlo sentire al centro di ogni preoccupazione.

    Ledificio come supporto pedagogico

    Lesercizio della pedagogia, come rilevato dalle letture, sembra non limitarsi alla esclusiva aula di studio ed al regolamento interno : gli elementi architettonici, le esperienze volumetriche e materiche devono costituire dei supporti per lapprendimento.

    Socializzazione

    La scuola media coincide con la crescita, sia a livello morale che a livello fisico, dellalunno. Il suo corpo si trasforma, assumendo pian piano una forma adulta. La scuola media coincide quindi con la scoperta del mondo adulto e con lapprendimento della socializzazione. Al di la di questo, la scuola anche un luogo di aggregazione e di socializzazione per gli abitanti del quartiere, in particolare attraverso il Ple Collge Ouvert.

    Le sfide, elencate sinteticamente sopra, ci sono servite come punto di riferimento e guida nel corso della progettazione del nostro edificio. Il progetto si articola attorno a quattro concetti fondamentali pensati come risposte, diverse ma profondamente interdipendenti, a queste sfide iniziali.

    Il collge nella citt, la citt nel collge

    Ledificio riveste una grande importanza allinterno del quartiere, sia a livello urbano che sociale, mentre al suo interno viene ricreata una struttura urbana classica.

    Diversit e prospettiva

    Larticolazione chiara delle funzioni consente un buon orientamento e la convivenza di attivit molto diverse tra loro, lasciando a ciascuno la possibilit di sviluppare la propria personalit seppur mantenendo il senso di appartenenza ad una comunit.

    Trasparenza e orizzonte (protezione e libert)

    I confini tra i vari luoghi che compongono ledificio si smaterializzano : il senso pedagogico di spazi fin adesso accessori diventa effettivo e reciprocamente laula di studio aprendosi anche verso il mondo esterno diventa un luogo molto pi accogliente e stimolante perch si richiama al mondo reale.

    Luogo di apprendimento e apprendimento del luogo

    Luogo di apprendimento perch si tratta di un collge. Il nostro progetto cerca di proporre possibilit e configurazioni, che potranno rispondere e coincidere con i desideri degli utenti, sia professori che alunni.

  • 200

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    B. IL COLLGE NELLA CITT, LA CITT NEL COLLGE

    1. LINTEGRAZIONE DELLEDIFICIO ALLINTERNO DEL SUO CONTESTO SOCIO-URBANO

    Il collge costituisce in un quartiere un servizio molto importante in termini di animazione della vita locale ed in termini simbolici come richiamo alla Repubblica. I valori su cui essa si fonda sono, ad esempio, il vivere insieme, la condivisione di un ideale comune, rafforzati dallampia variet di origini etniche che compongono la popolazione francese. Laspetto della diversit culturale assume unimportanza fondamentale allinterno del quartiere in cui si colloca il progetto.

    Il collge costituisce inoltre un supporto alla socializzazione, perch integra lunico impianto culturale e di discussione con il Ple collge ouvert che ospita una sala riunioni, un auditorium, un giardino paesaggistico, unaula espositiva. Il suo parvis extrieur delledificio costituisce una piazza dincontro per i genitori e gli allievi, integrandolo sempre di pi allinterno del suo quartiere.

    Questo edificio accogliente non pu essere, tuttavia, lasciato totalmente accessibile. Il nostro isolato di forma rettangolare affiancato da un unico fronte stradale lungo il suo lato breve (est). Ledificio sintegra cos allinterno di un tessuto preesistente, che costituisce una sottile barriera protettiva.

    Il materiale in facciata, il mattone pieno, fa riferimento alla storia e alla morfologia del quartiere. Il suo colore caldo ed accogliente, si sposa con le facciate dei palazzi antichi circostanti, con le facciate delle vecchie fabbriche e con le ciminiere industriali.

    Rif. V-1 Collge Magendie a Bordeaux - un esempio dingresso monumentale

    Rif. V-2 Collge Magendie a Bordeaux - lingresso diventato luogo di socializzazione

    Fig. V-1 Vista dellaccesso attuale : assenza di leggibilit e di attrattivit

    Fig. V-3 Una facciata di fronte alledificioFig. V-2 ciminiera dellex fabbrica di fiammiferi visibile dalla rue Barbusse

    FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998

    FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998

    FONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERON

    FONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERONFONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERON

  • 201

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    2. UNA MICROSTRUTTURA URBANA

    La comprensione delle sfide e la lettura di Spazio e Apprendimento di Hermann Hertzberger ci hanno condotto a conferire alledificio una dimensione urbana ma a scala ridotta. Il nostro impianto distributivo e funzionale si ispira a riferimenti parzialmente antichi che, seppur avendo origini molto diverse, riescono a trovare un punto di contatto.

    Architettura civile islamica

    Il Bazar o Suq di Aleppo : esso costituisce insieme alla moschea e al Palazzo del Potere il terzo centro funzionale della citt musulmana. Diretto lungo un asse forte, il mercato organizzato in parti dedicate alle diverse specializzazioni, che si localizzano funzionalmente alle loro peculiarit. Le merci deteriorabili si possono trovare, ad esempio, nella porzione di bazar centrale, quelle a media scadenza (alimenti aridi, tessuti, calzature) in posizione pi defilata ed infine le professioni inquinanti (tintori, macellerie, pescherie, animali vivi) nella porzione pi periferica. Aleppo, con una lunghezza di 13 km, il pi grande suq al mondo.

    La piazza urbana (medioevo e rinascimento)

    La piazza maggiore di Bologna concentra in s i luoghi di potere e dinteresse pubblico: la chiesa, il potere politico ed infine il mercato (oggi non pi esistente). Tale centro nevralgico irradia attorno a s unulteriore rete di piazze. Lonnipresenza dei portici allinterno di questi spazi ci ha piacevolmente colpito.

    Rif. V-3 Bazar di Aleppo - Pianta

    Rif. V-4 Bazar di Aleppo - Vista di una stradina commerciante

    Rif. V-5 Piazze Centrali di Bologna - Pianta Rif. V-6 Piazze Centrali di Bologna - Palazzo comunale

    Rif. V-7 Piazze Centrali di Bologna - Piazza Maggiore

    FONTE : L. BENEVOLO, STORIA DELLA CITT, LATERZA, 1993

    FONTE : L. BENEVOLO, STORIA DELLA CITT, LATERZA, 1993

    FONTE : WWW.FLICKR.COM

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

  • 202

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    Il Bazar Moderno

    Il 1780 vide la costruzione di file di abitazioni con delle arcate commerciali al pianoterra sui i tre lati dei giardini del Palais Royal a Parigi, oggi uno degli spazi pubblici pi protetti della citt ed utilizzato come scorciatoia tra il Louvre e la Bibliothque Nationale. La qualit spaziale e latmosfera piacevole di questo piccolo parco allungato non provengono soltanto dalle proporzioni armoniose e dallarticolazione regolare degli edifici che lo circondano, ma anche dalla sua composizione cangiante, segnata dalla presenza di prati, sedie, panchine e caff allaperto.

    La sintesi morfologica che si ottiene da questanalisi la seguente :

    La strada

    Dovendo collegare il collge con il polo sportivo situato in rue Lcuyer, abbiamo deciso di creare un asse urbano, che permettesse di introdurre una nuova prospettiva e quindi una nuovo flusso dinamico allinterno della citt.

    Ricreare una micro-urbanicit

    LLungo questo nervo stradale abbiamo inserito dei cortili, che diventano delle piazze giustapposte, ciascuna con le proprie funzioni e morfologie specifiche. Queste piazze vengono circondate da edifici ispirati alla moda dei chiostri monacali, ma che mantengono il mutuo contatto visivo.

    Un confine orizzontale

    Man mano che si procede lungo la strada principale, affiancata da questi semi-chiostri porticati, la prospettiva si allarga Cos si sviluppa un effetto di apertura ma anche di protezione. Questultima viene rinforzata dallorizzontalit presente dappertutto e che crea il confine tra le varie funzioni, un confine quindi orizzontale.

    Laula - la strada - le piazze

    Si crea un effetto di porosit tra i vari elementi della composizione. La piazza, lelemento il pi comune e il pi polivalente che ciascuno pu appropriarsi. La strada, lelemento di transizione ma dove la principale funzione di collegare e di far camminare le persone. Laula, lelemento pi privato e protetto, separato dalla piazza pubblica dalla strada.

    3. MORFOLOGIA

    Ecco un riassunto della metodologia eseguita per la determinazione dei volumi e della morfologia delledificio finale.

    Rif. V-8 Jardins du Palais Royal - Vista Aerea

    Fig. V-4 Tappa 1: Il nostro isolato vuoto a forma di rettangolo

    Rif. V-9 Jardins du Palais Royal - Cortile Granitico

    Rif. V-10 Jardins du Palais Royal - Giardino Urbano

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

  • 203

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    Fig. V-5 Tappa 2: La massa viene estrusa fino allaltezza media dei palazzi vicini

    Fig. V-7 Tappa 4: Una strada che collega la rue Barbusse e la rue Lcuyer viene disegnata

    Fig. V-9 Tappa 6: Il campo visuale viene mantenuto tra tutte le piazze

    Fig. V-11 Tappa 8: I volumi emergono e la loro forma viene perfezionata secondo le loro diverse funzioni

    Fig. V-6 Tappa 3: Si abbassa lo spigolo che accoglie gli utenti, cos da creare un effetto dappello

    Fig. V-8 Tappa 5: Lungo questasse delle piazze aumentono il valore urbano dellambiente

    Fig. V-10 Tappa 7: Adesso i piani corrispondente ai vari solai tagliano in strisce sovrapposte

    Fig. V-12 Tappa 9: Delle tende finalmente consentono una distribuzione sempre allasciuto

  • 204

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    4. LA SEQUENZA DI ACCOGLIENZA

    La sequenza di accoglienza molto importante perch in questo luogo coesistono due mondi diversi con delle regole diverse : la citt e il collge. Il comportamento dellalunno allinterno della citt non pu essere lo stesso allinterno della scuola e reciprocamente. Quando si entra, si deve capire che le cose cambiano ma senza comunque creare un effetto di barriera troppo forte e impaurente che potrebbe avere un effetto negativo. Quindi niente frontispizzi e facciate altissime. La citt esterna e la citt interna devono comunicare e lo fanno attraverso un recinto poroso. Lasse urbano interno si orienta come qualsiasi strada. Il collge appartiene alla citt e alla volta ha le sue proprie regole. Ma come ce ne accorgiamo ?

    Arrivando da sud nel senso del traffico della rue Barbusse, il marciapiede segue la facciata del collge, il parvis extrieur attira le persone perch nella continuit della strada e del flusso. Il primo movimento quindi e di andare nel parvis extrieur per poi penetrare nel parvis intrieur nella sua continuit. Il parvis intrieur costituisce la zona di tamponamento. La gente si calma. Lascia la bicicletta. Discute con gli amici. Di la si deve procedere. Ma dove? Di fronte si alza una facciata senza porta. A sinistra la strada e la citt sono ancora presenti ma non accessibili fisicamente. Lunica possibilit di girare a destra. E questo presuppone una scelta ed una accettazione delle regole del collge.

    Quindi coesistono due mondi alla volta separati e mescolati.

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    -0,9m -0,9m

    +9,0m

    +13,5m+13,5m

    +13,5m

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Fig. V-13 Schema rappresentante il movimento dingresso

    Fig. V-14 Planivolumetrico

  • 205

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    IL

    CO

    LLG

    E N

    ELLA

    CIT

    T, L

    A C

    ITT

    NEL

    C

    OLL

    GE

    Fig. V-15 Schema rappresentante il movimento dingresso

    Fig. V-16 Render: vista della piazza esterna quando gli allievi arrivano

  • 206

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    C. DIVERSIT E PROSPETTIVA

    1. LORGANISMO FUNZIONALE

    Il collge ospita numerose funzioni molto diverse, ripartite in poli funzionali, accessibili o no ai studenti.

    LEcole Internationale di Manosque (Francia), costruitta da Rudy Ricciotti, propone cos un impianto ispirato dallarchitettura del chiostro, dove la luce gioca con le colonnate di pilastri arborescenti che circondano dei patio paesaggistici. Cos larchitetto riesce a servire tutti i vari locali tramite delle stradine e riesce secondo lui a rinnovare direttamente larchitettura delledificio scolastico, spesso percorso da corridoi scuri (Rudy Riccioti, Intervista con Batiactu.com).

    Essendo in un ambiente urbano, mentre Manosque si colloca di mezzo ai campi, abbiamo ritenuto limportanza del corridoio illuminato e visibile, diluito di pi al piano terra con il cortile. Cos tutte le funzioni vengono unite non allinterno di un unico volume semplice ma di pi attraverso limpianto distributivo di tipo urbano a piazza.

    Distribuzione centralizzzata sulle piazze

    La parte pi grande quella dedicata allinsegnamento generale e disposta ai piani superiori nei blocchi centrali della grande barra e nei blocchi sospesi sopra il grande cortile centrale. Laccesso si fa tramite i due enormi vani scale collocati al livello dei nodi tra i diversi blocchi ma spostati allinterno dei cortili e trattati in un modo molto aperto.

    Ancora al primo piano ma collocata vicino allaccesso del collge c il polo amministrativo. Cavalca il passaggio di

    tutte le persone che vogliono penetrare allinterno delledificio. Possiede il suo accesso diretto con lesterno ma anche con il resto delledificio. Ha quindi un ruolo di tamponamento e di transizione, ma anche di protezione tra lesterno e linterno.

    Poi tutte le altre funzioni sono collocate al piano terra. Si capisce cos limportanza molto pregnante del cortile circondato da circolazioni ed esse giustapposte da funzioni. Tutti gli accessi si fanno cos direttamente dal cortile.

    Amministrazione

    Lamministrazione si sviluppa sopra lingresso al primo piano, collegata con laccoglienza a est e con i cortili centrali che sono adiacenti ai blocchi dedicati allo studio, tramite due vani scale. Mentre al primo piano direttamente accessibile dai blocchi scolastici.

    Rif. V-11 Ecole Internationale de Manosque - PiantaRif. V-12 Ecole Internationale de Manosque - Vista del Cortile della Scuola Media

    Fig. V-17 Tutte le funzioni sono disservite dalle piazze centrali

    Rif. V-13 Ecole Internationale de Manosque - Vista di un corridoio

    FONTE : WWW.RUDYRICCIOTTI.COMFONTE : WWW.RUDYRICCIOTTI.COM

    FONTE : WWW.RUDYRICCIOTTI.COM

  • 207

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Alloggi

    Gli alloggi sono la parte pi privata del complesso. Infatti, dopo i nostri incontri con il personale dellattuale collge, questi alloggi devono dare la possibilit di staccarsi dal complesso scolastico e quindi dal mestiere quotidiano. Apposto sono cos collocati vicino alla rue Henri Barbusse per avere laccesso il pi diretto possibile, allinterno di un blocco funzionalmente indipendente con il suo vano scala-ascensore accessibile direttamente dalla rue Henri Barbusse, come qualsiasi palazzo di alloggi. Gli alloggi sono comunque arretrati per allontanarsi dal rumore della strada

    CIO (Centre dInformation et dOrientation, Centro dInformazione e dOrientamento)

    Il CIO ha un funzionamento totalmente indipendente dal resto della scuola, senza nessun accesso comune. Cos labbiamo collocato direttamente di fronte alla strada allinterno di un volume di cui lunico attore al livello del piano terra.

    Collge Ouvert

    Nello stesso modo che per il CIO, la parte del Ple Ouvert che non contiene attrezzature sportive direttamente accessibile dal parvis extrieur, ma non soltanto perch anche dal parvis intrieur e il giardino pedagogico ha un accesso diretto dal cortile centrale. La parte sportiva stata collocata a ovest dellisolato, direttamente in contatto con delle attrezzature sportive comunali, che fin adesso sono usufruite da parte degli alunni. Cos sar pi efficace gestire un polo sportiva che pu essere aperto anche a gente dallesterno.

    Distribuzione

    La distribuzione al livello dei piani superiori viene effettuata tramite 2 vani scale principali per i bambini accessibili dal cortile maggiore, mentre altri 2 vani scale esistono ai due estremi del polo amministrativo, di cui uno direttamente collegato col cortile maggiore mentre laltro direttamente accessibile dallaccoglienza.

    Insegnamento

    Linsegnamento generale e scientifico occupa tutte le parti collocate ai livelli superiori, esclusa la parte occupata dal polo amministrativo. Mentre linsegnamento tecnologico al piano terra direttamente accessibile dallultima parte del cortile, creando cos un cluster tecnologico con i laboratori delle Sigpa di fronte a sud.

    Fig. V-18 Amministrazione

    Fig. V-21 Collge ouvert

    Fig. V-22 Distribuzione

    Fig. V-19 Alloggi

    Fig. V-20 CIO

  • 208

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Medico-sociale

    Per garantire una maggiore discrezione e privacy, il polo medico-sociale stato collocato vicino allingresso. Questa posizione permette anche di allontanare linfermeria dal rumore creato dai bambini che si divertono nei cortili oppure che fanno sport.

    Mensa e Manutenzione

    La mensa e la manutenzione sono collocate a sud, luna accanto allaltra, i locali delle due categorie di personale essendo cos riuniti e rafforzando la socializzazione.

    Vita scolastica

    La vita scolastica coincide con il personale che aiuta gli alunni durante le loro attivit quotidiane e che garantiscono la serenit della vita allinterno delledificio. Cos sono collocati al livello del cortile maggiore, lasciando anche i servizi di socializzazione in libero accesso sin dal cortile.

    Fig. V-23 Insegnamento

    Fig. V-24 Medico-social

    Fig. V-25 Mensa e manutenzione

    Fig. V-26 Vita scolastca

  • 209

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    2. UN CORTILE OPPURE DEI CORTILI ?

    Ispirato dalle piazze urbane che compongono il centro storico della citt di Bologna, e di tante altre citt storiche in Europa, limpianto col cortile maggiore garantisce alla volta unit e alternativa.

    Il lyce Magendie a Bordeaux (Francia) collocato in un tessuto urbano poco denso e vicino al centro-citt, composto da edifici di altezza modesta ed circondato da giardini privati. La sua tipologia a strati sovrapposti garantisce la leggibilit della profondit dellisolato e lunit del cortile. Questunit si ritrova nel nostro progetto.

    Unit perch il contatto visuale allinterno del cortile maggiore viene garantito in permanenza. Alternativa perch, con la presenza dei blocchi sospesi su piloti, il cortile viene suddiviso in 3 piazze urbane circondate da strade coperte.

    Unit ancora perch tutti cortili cos sono visibili, anche l giardino pedagogico del ple collge ouvert e le trincee paesaggistiche soggette ad inondazioni da parte delle acque meteoriche sono visibili attraverso delle faglie.

    Alternativa perch ciascun piazza ha il suo trattamento proprio. Unit finalmente perch i materiali degli edifici che

    circondano queste piazze sono gli stessi. Cos la differenza non si trova in un trattamento immediato capibile attraverso la scelta di diversi materiali col rischio di creare un patchwork ma attraverso la creazione di momenti di vita molto diversi e che garantiscono diversit, descritta nella parte seguente.

    Al di la di queste considerazioni, per motivi di sicurezza e di buona gestione delledificio, il funzionamento a pi cortili permette anche di gestire meglio il flusso degli alunni secondo gli orari e i diversi momenti pedagogici nella giornata.

    Rif. V-14 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista aereaRif. V-15 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista dellingresso dallinterno

    Rif. V-16 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista del blocco sospeso

    Fig. V-27 Il campo visivo nel cortile centrale

    FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998

    FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998 FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998

  • 210

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Fig. V-28 Una raffigurazione del giardino che accoglie gli allievi : Il corridoio si estende fino alla fine del loto, creando un sentimento di continuit

    Fig. V-29 La piazza Biblioteca - La prospettiva continua

  • 211

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Fig. V-30 Ingresso e uscita con langolo di vista dei sorveglianti

    Fig. V-31 Corsi

  • 212

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Fig. V-33 Pausa nella matina e nel pomeriggio con langolo di vista dei sorveglianti

    Fig. V-32 Circolazioni

  • 213

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Fig. V-34 Pausa pranzo con langolo di vista dei sorveglianti

    3. DIVERSIT E COMUNIT

    Cos come in una citt classica oppure in un ambito a chiostro, ciascun piazza ha il proprio ambiente. Prima di penetrare davvero allinterno del collge, appena dopo il parvis extrieur che ci fa da zona di transizione, un giardino di tipo zen riceve le persone, di fronte allaccoglienza della scuola per i visitatori e di fronte al polo medicale.

    Dopo si sviluppa un ambiente studioso nel primo e pi piccolo cortile. Studioso perch accoglie il CDI (Centre de Documentation et dInformation, Centro di Documentazione e dInformazione) del collge, cio la mediateca, e non consente con qualsiasi arredamento di fermarsi, di fare rumore o di disturbare. Gi la strettezza di questambiente davanti alla molto pi grande ampiezza di quello che gli succede pu solo dare voglia, se lalunno vuole discutere o giocare, di spostarsi avanti.

    Questo ci porta nella terza piazza che forma un ambiente pi da convivenza libera, di discussione seduta e/o in piedi, con delle panchine, un po di verde accessibile per sdraiarsi e riposarsi durante le belle giornate destate o di primavera, degli alberi. Sotto i due blocchi sospesi che circondano questo cortile nascono le scale principali che portano nelle zone dinsegnamento. Queste due scale, alla maniera dellarchitetto Hermann Hertzberger nelle sue scuole, si allargano verso terra per dare la possibilit di usufruire anche da questi spazzi protetti per sedersi, riposarsi, discutere, divertirsi. Larredamento non permette comunque di correre o di fare dei giochi pi sportivi. Con lo stesso processo di prima, lalunno in ricerca di questultimo tipo di attivit andr nellultima piazza.

    Infatti questultima piazza, la pi grande e la pi libera, accoglie tutti gli impianti sportivi del collge.

    Cos abbiamo a disposizione una vasta diversit di cortili in termine di allestimento, di attrezzature offerte e delle attivit

    che possono essere svolte : un giardino zen, la biblioteca, una piazza che mescola verde e pietra per discutere , una piazza per le attivit pi fisiche e sportive.

    I bambini sono cos liberi di scegliere quando sono nei cortili come vogliono occuparsi, divertirsi. Questa libert diventa anche per i bambini loccasione di essere responsabili : fare le scelte migliori per loro di fronte a tutte queste possibilit.

    Perch tutte le funzioni hanno un accesso diretto dai cortili, quindi tutti si incontrano, il vivere insieme diventa permanente. Le attivit di tutti possono essere viste da tutti, cos i gusti e i saperi possono essere condivisi, e cos dare voglie, desideri, ambizioni...

    Ecco un panorama degli diversi ambienti collocati allinterno delle nostre piazze.

  • 214

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA Prima piazza : Ingresso e Giardino

    Accoglienza

    Passaggio

    Apparato

    Transizione

    Simbolo della scuola

    Quiete OrdineVerde

    InterfacciaSerenit

    Zen

    Lettura

    CercareCuriosit

    Scoprire

    SilenzioApertura

    Mens sanaCultura

    Conoscenza

    Trasparenza

    Concentrazione

    Incontrare

    Affollamento

    Divertimento Chiaccherare

    Aggregazione socialeGruppi

    Socializzazione

    Pausa

    Relazioni

    AmiciziaScambiSport Energia

    Movimenti

    InterazioniVelocit

    Palla prigioniera

    Giochi

    Fisico

    Corpore sano

    Squadre

    Riposo

    Colloqui informali

    Circolazione

    Inclusione

    Tutti

    Nodo

    Flusso permanenteCentro nevralgico

    Serendipity

    Fig. V-35 Posizione della piazza allinterno del complesso

    Fig. V-37 Parole-chiavi dellatmosfera Rif. V-17 Un idea dellambiente - Serpentine Gallery del 2011 da Zumthor

    Fig. V-36 Rafigurazione della piazza

    FONTE : WWW.EUROPACONCORSI.COM O. FERRARI

  • 215

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Seconda Piazza : Biblioteca e Silenzio

    Accoglienza

    Passaggio

    Apparato

    Transizione

    Simbolo della scuola

    Quiete OrdineVerde

    InterfacciaSerenit

    Zen

    Lettura

    CercareCuriosit

    Scoprire

    SilenzioApertura

    Mens sanaCultura

    Conoscenza

    Trasparenza

    Concentrazione

    Incontrare

    Affollamento

    Divertimento Chiaccherare

    Aggregazione socialeGruppi

    Socializzazione

    Pausa

    Relazioni

    AmiciziaScambiSport Energia

    Movimenti

    InterazioniVelocit

    Palla prigioniera

    Giochi

    Fisico

    Corpore sano

    Squadre

    Riposo

    Colloqui informali

    Circolazione

    Inclusione

    Tutti

    Nodo

    Flusso permanenteCentro nevralgico

    Serendipity

    Fig. V-40 Parole-chiavi dellatmosfera

    Fig. V-39 Posizione della piazza allinterno del complesso

    Rif. V-18 Un idea dellambiente - Parco pubblico e lettura - Jardin du Luxembourg - Paris (Francia)

    Fig. V-38 Rafigurazione della piazza

    FONTE : WWW.FLICKR.COM, B. LAIPON

  • 216

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA Terza Piazza : Socializzazione e discussione

    Fig. V-41 Posizione della piazza allinterno del complesso

    Rif. V-19 Un idea dellambiente - Piazza di Spagna - Roma (Italia)

    Fig. V-42 Rafigurazione della piazza

    Accoglienza

    Passaggio

    Apparato

    Transizione

    Simbolo della scuola

    Quiete OrdineVerde

    InterfacciaSerenit

    Zen

    Lettura

    CercareCuriosit

    Scoprire

    SilenzioApertura

    Mens sanaCultura

    Conoscenza

    Trasparenza

    Concentrazione

    Incontrare

    Affollamento

    Divertimento Chiaccherare

    Aggregazione socialeGruppi

    Socializzazione

    Pausa

    Relazioni

    AmiciziaScambiSport Energia

    Movimenti

    InterazioniVelocit

    Palla prigioniera

    Giochi

    Fisico

    Corpore sano

    Squadre

    Riposo

    Colloqui informali

    Circolazione

    Inclusione

    Tutti

    Nodo

    Flusso permanenteCentro nevralgico

    Serendipity

    Fig. V-43 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

  • 217

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Quarta Piazza : Sport e animazione

    Fig. V-44 Posizione della piazza allinterno del complesso

    Rif. V-20 Un idea dellambiente - Campo Sportivo nel Bronx - New-York City (USA)

    Fig. V-45 Rafigurazione della piazza

    Accoglienza

    Passaggio

    Apparato

    Transizione

    Simbolo della scuola

    Quiete OrdineVerde

    InterfacciaSerenit

    Zen

    Lettura

    CercareCuriosit

    Scoprire

    SilenzioApertura

    Mens sanaCultura

    Conoscenza

    Trasparenza

    Concentrazione

    Incontrare

    Affollamento

    Divertimento Chiaccherare

    Aggregazione socialeGruppi

    Socializzazione

    Pausa

    Relazioni

    AmiciziaScambiSport Energia

    Movimenti

    InterazioniVelocit

    Palla prigioniera

    Giochi

    Fisico

    Corpore sano

    Squadre

    Riposo

    Colloqui informali

    Circolazione

    Inclusione

    Tutti

    Nodo

    Flusso permanenteCentro nevralgico

    Serendipity

    Fig. V-46 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS

  • 218

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA Le scale allaperto : Seduta e divertimento

    Fig. V-47 Posizione della piazza allinterno del complesso

    Rif. V-21 Un idea dellambiente - Stedelik Dalton College Leerpark - ordrecht (Paesi Bassi) da Hertzberger

    Fig. V-48 Rafigurazione delle scale

    Accoglienza

    Passaggio

    Apparato

    Transizione

    Simbolo della scuola

    Quiete OrdineVerde

    InterfacciaSerenit

    Zen

    Lettura

    CercareCuriosit

    Scoprire

    SilenzioApertura

    Mens sanaCultura

    Conoscenza

    Trasparenza

    Concentrazione

    Incontrare

    Affollamento

    Divertimento Chiaccherare

    Aggregazione socialeGruppi

    Socializzazione

    Pausa

    Relazioni

    AmiciziaScambiSport Energia

    Movimenti

    InterazioniVelocit

    Palla prigioniera

    Giochi

    Fisico

    Corpore sano

    Squadre

    Riposo

    Colloqui informali

    Circolazione

    Inclusione

    Tutti

    Nodo

    Flusso permanenteCentro nevralgico

    Serendipity

    Fig. V-49 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER

  • 219

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    DIV

    ERSI

    T E

    PR

    OSP

    ETTI

    VA

    Fig. V-50 Rafigurazione delle scale e vista dalle scale

  • 220

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    D. TRASPARENZA E ORIZZONTE (PROTEZIONE E LIBERT)

    1. DISSOLVIMENTO DEI CONFINI INTERNI

    La scuola elementare costruita da IBUS Architekten und Ingenieure a Hohen Neuendorf in Germania costituisce nel suo modo un esempio per il tema della ricerca sulle scuole energeticamente efficienti. Al di la di questaspetto, propone una tipologia forse un po pi costosa ma talmente pi confortevole e piacevole, quella di una distribuzione con un corridoio che si apre da un lato sullesterno e dallaltro consente laccesso alle varie aule. Questa tipologia, una volta onnipresente, era stata abbandonata per motivi di costo. Ma il risultato erano dei corridoi bui e delle aule uniformemente chiuse. Mentre cos la luce penetra da ogni lato. Non esistono pi divisori visuali.

    Un esempio pi radicale si pu trovare nel Liceo Orestad a Copenaghen (Danimarca) dallo studio 3XN nel 2007. Si voluto integrare una pedagogia focalizzata sui mezzi di comunicazione e la cultura. Allinterno dello spazio che costituito dalledificio, laula di studio non esiste pi, il corridoio di passaggio neanche. Tutto diventa attrezzo pedagogico al servizio dellalunno per aiutarlo nellacquisto delle sue conoscenze.

    Rif. V-22 Grundschule a Neuendorf - Planivolumetrico

    Rif. V-23 Grundschule a Neuendorf - Fronte stradale

    Rif. V-27 Liceo Orestad a Copenaghen - Vista dal Primo PianoRif. V-28 Liceo Orestad a Copenaghen - Vista dal Primo Piano

    Rif. V-26 Liceo Orestad a Copenaghen - Pianta del Primo Piano

    Rif. V-24 Grundschule a Neuendorf - Particolare di un corridoio Rif. V-25 Grundschule a Neuendorf - Particolare di un corridoio

    FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE

    FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE

    FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/

    FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/

    FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE

    FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE

  • 221

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    Il confine tra il cortile e il corridoio si smaterializza. Gi al piano terra perch linsieme delle piazze e dei corridoi formano il grande cortile. E ai piani superiori perch il vero confine, senza pertanto essere materializzato, viene trasferito al livello delle scale, ma anche lelemento di normale separazione viene reinterpretato e reso accogliente e favorevole per un buon comfort del bambino. Il vano scala allaperto : elemento del corridoio? Elemento del cortile? Elemento in se stesso? Chi lo sa?

    E dopo il confine tra il corridoio e laula si smaterializza a suo torno. Per fare del corridoio una parte dellaula e dellaula una parte del corridoio, attraverso luso intensivo di pareti interne vetrate che si affacciano sul corridoio.

    Cos con questa diluizione degli spazi, si riesce a dare delle caratteristiche non abituali a questi spazi : il cortile e il corridoio acquistano un carattere pedagogico mentre laula didattica diventa pi stimolante e piacevole perch pi aperta verso il mondo esterno.

    Fig. V-51 Dispersione dei rami nella volta celesta

    Fig. V-54 Vista di una striscia di un piano di un blocco di studio - aula e corridoi si confondono nella visione

    Fig. V-53 Albero di vita

    Fig. V-52 Delta della LenaFONTE : CHRISTIAN ZIEGLER - J.H.EDITORIAL FONTE : IMAGINE GOOGLE EARTH

    FONTE : YANN ARTHUS BERTRAND, LA TERRE VUE DU CIEL

  • 222

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    2. CHIAREZZA

    La diluizione dei confini interviene anche attraverso la gestione delle viste e del vetro. Nelle parti sospese cos esistono tre strati verticali vetrati : tra i cortili e il corridoio, tra il corridoio e le aule didattiche, tra le aule didattiche e lesterno. Il legame visuale cos con lintervento del vetro viene mantenuto in un modo permanente.

    Nella scuola media Oost di tipo Montessori a Amsterdam costruitta da Herman Hertzberger tra il 1993 e il 1999 viene introdotto questelemento sensibile e importante della chiarezza e della trasparenza, con delle pareti vetrate ma soppratutto la visibilit dai corridoi di tutto ci che capita allinterno delledificio.

    Crea chiarezza e trasparenza allinterno delledificio. Non esistono spigoli scuri. Non esistono aule chiuse con una morfologia di prigione dove prevale loscurit per i prigionieri e la visione per gli unici guardiani. Invece tutti hanno la stessa possibilit di vedere tutto e tutti.

    Chi guardo? Cosa guardo? Chi mi guarda? Vivo in comunit ed normale sapere che gli altri esistono. Dovo sono? Basta dare un occhiata per orientarmi. Infatti cortili, con le loro particolarit, permettono subito di capire dove sono.

    La trasparenza e il corridoio che distribuisce un unica striscia di aule permettono anche di togliere leffetto labirinto.

    Cos lalunno ha la possibilit di svolgere le sue proprie attivit personali o di andare a lezione, senza mai dimenticare che partecipa ad un tutto, ad un insieme. Niente viene nascosto, ne dai bambini, ne ai bambini. Lunit viene quindi rinforzata da questo reciproco ed uguale trattamento.

    Rif. V-29 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrio

    Rif. V-30 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrio

    Rif. V-31 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrioFig. V-55 Chi guardo; chi mi vede? - Sezione di un blocco su piloti

    FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER

    FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER

    FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER

  • 223

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    Fig. V-56 Dalle scale si vedono le piazze

    Fig. V-57 Dalle piazze si vedono le scale

  • 224

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    Fig. V-58 Vista di un aula di studio da un corridoio

    Fig. V-59 Una vista della piazza centrale - il corridoio aperto sullesterno

  • 225

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    3. SPAZIO PROTETTO

    Come gi indicato nella premessa di questa parte, lo spazio scolastico deve garantire serenit e protezione a tutta la comunit educativa, senza peraltro creare una barriere tra il mondo reale ed una comunit utopica tagliata da tutto.

    Abbiamo visto che il trattamento della zona dingresso e il progetto architettonico permettono di mantenere il legame col mondo reale. Ma quale il sentimento dei bambini allinterno del cortile? Quale lorizzonte che si offre ai loro occhi? Dai cortili? Dalle aule? Dai corridoi ai piani superiori?

    Durante la fase preliminare abbiamo incontrato nel suo studio larchitetto Louis Soria, autore del collge Rosa Luxemburg a Aubervilliers (Francia) del 1998. Allinterno dellatrio dingresso ha disposto di fronte allarrivo una grande scala monumentale. Ci ha spiegato che cos la solennit dello studio viene sottolineata, che la scala da anche allalunno la possibilit di capire che ci che sta per avvenire importante.

    Fig. V-62 Una vista della piazza centrale - ledificio occuppa la vista

    Fig. V-60 Collge Rosa Luxemburg - Vista dellIngresso Fig. V-61 Collge Rosa Luxemburg - Vista dellAtrio di Accoglienza con la scala che porta verso i spazi didattici

    FONTE : ATLAS DEL COLLGES DU 93 FONTE : ATLAS DEL COLLGES DU 93

  • 226

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    TRA

    SPA

    REN

    ZA E

    OR

    IZZO

    NTE

    (PR

    OTE

    ZIO

    NE

    E LI

    BER

    T)

    Fig. V-63 Una vista verso la piazza centrale - lorizzonte si apre verso sud, accogliendo il sole

    Fig. V-64 Un corridoio - la luce attira verso una vista e lorizzonte

  • 227

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    LUO

    GO

    DI A

    PPR

    END

    IMEN

    TO E

    APP

    REN

    DIM

    ENTO

    DEL

    LU

    OG

    O

    E. LUOGO DI APPRENDIMENTO E APPRENDIMENTO DEL LUOGO

    Luogo di apprendimento perch un collge : suo carattere intrinseco. Ma al di la di questaspetto, il nostro progetto cerca di proporre delle possibilit, delle configurazioni, che potranno rispondere e coincidere con i desideri degli utenti, sia professori che alunni. Ma tale processo presuppone che gli utenti riescono ad appropriarsi il luogo didattico, quindi capire come funziona ledificio.

    Queste possibilit vengono proposte attraverso tre livelli - tre scale - sia spaziali che temporali. La prima quindi quella dellimmediatezza e del sopporto piccolo : lincontro del muro e del pennarello. La seconda pi longa gi e spazialmente pi importante : adattare i luoghi di lavoro attraverso larredamento, ecc. La terza attraverso un progetto pi ampio : lo smontamento e ri-montamento totale o parziale dalle pareti divisorie al livello degli spazi dedicati allinsegnamento generale...

    1. IL NUOVO RUOLO DEL MURO : SOPPORTO PER LESPRESSIONE

    Abbiamo potuto incontrare Jean-Michel Grevoul, responsabile della MIDAP 93 Mission Dpartementale dAnimation Pdagogique Missione Provinciale di Animazione Pedagogica della Seine-Saint-Denis. I pedagoghi sono, almeno in Francia, maggiormente dei professori dellelementare e del secondario, e cercano di proporre allinterno di strutture scolastiche con dei gruppi di professori interessati, delle prove di innovazioni pedagogiche.

    Durante la discussione, limportanza di fare sentire allalunno che stia al centro delle preoccupazioni apparsa molte volte. Ed anche importante riuscire a valorizzare lespressione

    dei bambini, attraverso delle creazioni artistiche che possono essere esposte dopo, oppure delle realizzazioni di poster di sintesi storici o scientifici...

    Dopo arriva anche la problematica della smaterializzazione del sopporto pedagogico, come la lavagna oppure lo schermo attaccato al muro, con lo sviluppo sempre pi forte delle tecnologie informatiche.

    Lidea quindi quella di approfittare di questa concomitanza di bisogni molto diversi per portare una soluzione che pu soddisfare entrambi problemi. La parete diventa il sopporto pedagogico. Sulla parete non viene pi soltanto attaccata la carta geografica che viene usata una volta allanno oppure i disegni cos che prendono la polvere durante qualche mese.

    La parete come sopporto pedagogico, cio grazie ad una finitura facilmente lavabile, ripristinabile, sulla quale si pu scrivere col pennarello cancellabile, oppure usare un proiettore, proiettore che pu essere per un uso statico come la semplice proiezione di un film oppure dinamico con dei sensori integrati che analizzano i movimenti di un pennarello speciale direttamente in contatto con la parete classica e senza lingombro di un materiale pesante e vincolante.

    Il materiale usato come rivestimento una lastra dacciaio smaltato. Cos con dei magneti, tutti i materiali possibili possono essere esposti. La superficie cos anche molto facilmente lavabile e didattica. Tutti si possono esprimere. Il bambino cos riesce a costruire e a strutturare lambiente nel quale deve vivere pi di 8 ore al giorno.

    Fig. V-65 Lo schermo smaterializzato Fig. V-66 Uno strumento sempre al servizio della pedagogia

    Fig. V-67 Yayoi Kusama for the Queensland Art Gallerys - pian piano lo spazio acquisto - inizio

    Fig. V-68 Yayoi Kusama for the Queensland Art Gallerys - pian piano lo spazio acquisto - dopo qualche tempo

    FONTE : WWW.POLYVISION.COM

    FONTE : NATASHA HARTH FONTE : NATASHA HARTH

    FONTE : WWW.POLYVISION.COM

  • 228

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    LUO

    GO

    DI A

    PPR

    END

    IMEN

    TO E

    APP

    REN

    DIM

    ENTO

    DEL

    LU

    OG

    O2. OFFRIRE DELLE POSSIBILIT

    Il bambino pu organizzare il suo spazio al livello visivo. Abbiamo anche visto che molti spazi diversi erano proposti ai bambini in termine di ambienti e di tipo di attivit.

    Al di la di questi aspetti, era anche necessario integrare il possibile cambiamento della pedagogia. Gi durante una giornata classica, di solito un aula viene dedicata alla stessa materia ma allinterno di questa materia, delle attivit molto diverse possono svolgersi. Si chiama pedagogia differenziata ( pdagogie diffrencie) dove allinterno della stessa lezione, gruppi di alunni non effettuano gli stessi lavori : delle ricerche su internet, dei lavori dinvenzione durante una lezione di francese ad esempio.

    Allinterno dei suoi progetti, anche perch sono al servizio di un certo tipo di pedagogia, la Montessori, Hermann Hertzber articola sempre i spazi didattici, con lesterno ma anche nella loro organizzazione interna, facilmente modulabile, e in grado di permettere lo svolgimento di pi attivit alla volta.

    Abbiamo anche visto che le tecnologie informatiche sono sempre pi integrate allinterno della pedagogia. Prima esistevano delle aule specializzate dedicate allo strumento informatico. Adesso tutte le aule vengono attrezzate in almeno 15 posti computer personali per almeno quindi la meta di una classe completa.

    Quindi il dimensionamento delle aule e il loro arredamento stato concepito per poter accogliere tutti questi cambiamenti che si possono fare a scala quotidiana.

    Fig. V-69 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione b con 28 allievi

    Fig. V-72 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione d con 28 allievi

    Fig. V-73 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione e con 28 allievi

    Fig. V-71 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione a con 28 allievi

    Fig. V-70 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione c con 28 allievi

  • 229

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    LUO

    GO

    DI A

    PPR

    END

    IMEN

    TO E

    APP

    REN

    DIM

    ENTO

    DEL

    LU

    OG

    O

    3. FLESSIBILIT E MODULARIT

    Finalmente, i temi precedentemente elencati (una pedagogia differenziata, dei bisogni in permanente evoluzione) sono stati integrati allintero spazio dedicato allo studio generale, perch luogo di maggiore potenziale di cambiamento a livello pedagogico. Cos lo schema a classe, attraverso le nostre discussioni con i pedagoghi del Midap ma anche con Marie-Claude Derouet Besson (ex Matre de Confrence presso lINRP, Institut National pour la Recherche Pdagogique - Istituto Nazionale per la Ricerca Pedagogica), apparso come potenzialmente efemere.

    Quindi a cosa serve creare delle aule che verranno tra poco distrutte oppure non creare delle aule di cui si avr bisogno subito ?

    Attraverso le nostre ricerche, ci siamo interessati al programma inglese diretto dal DfES (Department for Education and Skills - Ministero dellEducazione e delle Competenze) School for the Future - Scuole per il Futuro. Un progetto dello studio Alsop Architects ci ho particolarmente interessato.

    Si vede lorganizzazione per cluster orizzontali e rettilinei, le circolazioni verticali disposte di mezzo alledificio in un grande atrio centrale. Le aule possono avere delle dimensioni molto diverse e quindi accogliere delle attivit molto diverse, ma sempre allinterno della stessa scuola.

    Tre elementi architettonici consentono cos al nostro edificio di essere particolarmente modulare a medio e lungo termine.

    Il primo composto dalle scale centrali e dalle piazze : consente una distribuzione da tutte le zone di studio a partire dalla piazza centrale e offre 12 accessi alle zone didattiche in totale.

    Il secondo costituito dalle grandi platee e dal guscio esterno dei blocchi : i pilastri sono contenuti nel guscio. Cos nessun elemento permanente viene vincolare qualsiasi rifacimento delle zone interne.

    Il terzo consiste nelle pareti interne : sono state studiate in modo tale da essere facilmente smontate, spostate o no.

    Rif. V-32 Alsop - Involucro esterno

    Rif. V-33 Alsop - Due configurazioni per lo stesso piano

    Rif. V-34 Alsop - Sezione

    Fig. V-74 I 3 stratti Fig. V-75 Il risultato finale

    FONTE : BSF, SCHOOLS FOR THE FUTURE

    FONTE : BSF, SCHOOLS FOR THE FUTURE

    FONTE : BSF, SCHOOLS FOR THE FUTURE

  • 230

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    LUO

    GO

    DI A

    PPR

    END

    IMEN

    TO E

    APP

    REN

    DIM

    ENTO

    DEL

    LU

    OG

    OVediamo cos che lo stesso spazio con i stessi materiali e

    tecnologie costruttive riesce a proporre delle disposizioni che rispondono alla massima flessibilit e a un gran numero di poss ibili esigenze da parte degli utenti.

    Ecco le varie disposizioni interne per il blocco centrale.

    Fig. V-76 Configurazione di base con 4 aule di 60 m e un deposito

    Fig. V-78 Configurazione con 5 aule di 50 m e un deposito

    Fig. V-80 Configurazione con 2 aule di 60 m e 2 di 80 m

    Fig. V-77 Configurazione con 1 aula di m e 4 di 50 m

    Fig. V-79 Configurazione con 4 grandi aule di 70 m

    Fig. V-81 Configurazione con un grande openspace a est che da accesso a 2 aule e un piccolo a ovest che da accesso a 3 aule

  • 231

    PRES

    ENTA

    ZIO

    NE

    DEL

    PR

    OG

    ETTO

    LUO

    GO

    DI A

    PPR

    END

    IMEN

    TO E

    APP

    REN

    DIM

    ENTO

    DEL

    LU

    OG

    O

    Fig. V-82 Configurazione con 2 grandi aule

    Fig. V-83 Configurazione con dei piccoli ambienti vetrati interni alle aule di studio

    Fig. V-84 Configurazione con dei carrel disposti lungo la facciata sud

  • V. ELABORATI GRAFICI

    A. PLANIVOLUMETRICO 235

    B. PIANTE 2371. PIANO TERRA 237

    2. PRIMO PIANO 239

    3. SECONDO PIANO 241

    C. PROSPETTI 243

    D. SEZIONI 245

    E. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE 2471. PIANO TERRA 247

    2. PRIMO PIANO 249

    3. SECONDO PIANO 251

    4. SUPERFICI EFFETTIVE PER POLO FUNZIONALE 253

    F. ESEMPIO DI CONFIGURAZIONI DELLE AULE ALLINTERNO DEL BLOCCO CENTRALE 255

    G. CONFIGURAZIONI GENERALI DEL POLO INSEGNAMENTO 261

    H. SPACCATI ASSONOMETRICI 265

    I. RENDER 273

    In questa parte, lintero progetto viene illustrato tramite la selezione di un materiale grafico adatto.

    233

    ELA

    BO

    RAT

    I GR

    AFI

    CI

    INDICE

  • +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    -0,9m -0,9m

    +9,0m

    +13,5m+13,5m

    +13,5m

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    235

    ELA

    BO

    RAT

    I GR

    AFI

    CI

    PLA

    NIV

    OLU

    MET

    RIC

    O

    A. PLANIVOLUMETRICOTAVOLA VI-1 PLANIVOLUMETRICO

    PLANIVOLUMETRICO

    30 m

    FUORI SCALA NORD

  • AA

    AA

    AA

    DD

    DD

    DD

    BBBB

    BB

    CC

    CC

    CC

    873

    410

    410

    490

    410

    325

    485

    370

    370

    438 422

    370

    440

    1240

    160

    440

    305

    485

    325

    305

    135135370

    458

    370

    458

    200

    473

    458

    370

    352

    810

    735

    840 840

    735

    485

    840

    128

    150

    485

    840

    562

    562

    373

    437

    200

    840

    464

    346

    346

    346

    683

    840

    1003

    840

    840

    585

    840

    953

    489

    229 239

    390

    390

    315

    250

    520

    300

    250

    2470

    1961

    340

    685

    1946

    1765

    522

    485

    485

    528

    360

    485

    1304

    1171

    511

    584

    1174

    553

    295 285

    180

    170 170

    240

    1824

    721

    285

    350

    350

    508

    240

    341

    1093

    200

    937

    350

    433545300

    557

    1008300

    427

    680

    474

    474

    858

    863

    690

    350350

    567

    567

    190

    250

    474

    750

    150

    290250

    844

    190

    870

    745

    375

    1140

    240

    1245

    315

    660

    350

    350

    200

    200

    430

    594

    276

    200

    660

    200

    354

    660

    462

    200

    430

    200

    430

    200 200170

    200

    200

    200

    170

    280660

    640

    750

    1565

    970

    140

    200

    200

    325

    128

    198

    270

    150

    400

    835

    555

    987

    430

    555

    290

    546

    835

    555450

    1150

    275

    661

    275

    594

    375

    400

    150

    325325

    280

    410

    594

    459

    615

    355

    615

    355

    615

    670

    670

    670

    670

    310

    310

    310

    220

    180

    180

    200

    220

    272

    21 m

    UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE

    22 mACCOGLIENZA

    20 mSEGRETERIA

    88 m

    AULALETTURA / AUTODOCUMENTAZIONE

    21 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    21 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    19 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    22 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    22 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    21 m

    UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO

    16 m

    LOCALE ARCHIVIO

    10 mCIRCOLAZIONE

    9 mBAGNO

    9 mBAGNO

    30 mCIRCOLAZIONE

    5 m

    LOCALEINFORMATICO

    6 m

    SPAZIOFOTOCOPIA

    5 m

    LOCALE MANUTENZIONE

    20 mAULA RILASSO36 m

    AULA RIUNIONE

    26 mDIREZIONE

    61 mSPAZIO DI ATTESA

    18 m

    UFFICIODELL'INFERMIERA

    16 mAMBULATORIO

    16 mUFFICIO DEL MEDICO

    15 m

    UFFICIODELLASSISTENTE

    SOCIALE

    10 m

    BAGNO/DOCCIAPER DISABILI

    14 mAULA DI RIPOSO

    17 m

    SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO

    17 m

    SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO

    29 m

    SPAZIO PERLAVORO DIGRUPPO

    17 m

    SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO

    62 m

    AULA DI STUDIOMULTIMEDIALE

    62 m

    AULA DI STUDIOMULTIMEDIALE

    27 m

    ATRIO

    12 m

    LOCALE SPAZZATURA

    27 m

    AUTORIMESSA

    27 m

    AUTORIMESSA

    27 m

    AUTORIMESSA

    27 m

    AUTORIMESSA

    27 m

    AUTORIMESSA

    27 m

    AUTORIMESSA

    85 mAULA DI TECNOLOGIA

    50 mDEPOSITO

    81 mAULA DI TECNOLOGIA

    55 mBAGNO

    55 mBAGNO

    25 m

    UFFICIO DEI SORVEGLIANTI

    17 mCIRCOLAZIONE

    16 m

    AULA PERATTIVIT DI

    GRUPPO

    12 m

    UFFICIO DELREFERENTE

    57 mFOYER DEGLI ALLIEVI

    23 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    23 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    23 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    23 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    12 m

    SP

    OG

    LIA

    TOIO

    PR

    OFE

    SSO

    RE

    13 m

    SP

    OG

    LIA

    TOIO

    PR

    OFE

    SSO

    RE

    15 m

    UFFICIOPROFESSORE

    16 mLOCALE TECNICO

    9 mCIRCOLAZIONE

    98 mATRIO D'ACCOGLIENZA

    9 mBAGNO9 mBAGNO

    16 mPORTINERIA

    76 m

    ATRIO D'ACCOGLIENZA

    15 m

    UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE

    16 m

    UFFICIOCONSIGLIERE PERL'ORIENTAMENTO

    19 m

    UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE

    18 mAULA PER COLLOQUI CON I GENITORI

    24 m

    AULA DELLEASSOCIAZIONI

    55 m

    AULA MOSTRA

    70 m

    ATRIO D'ACCOGLIENZA

    21 m

    RISERVA

    152 m

    AULA POLIVALENTE

    12 mLOCALE TECNICO

    33 m

    ACCOGLIENZA

    55 mDISTRIBUZIONE

    278 m

    MENSA ALLIEVI

    40 mMENSA ADULTI

    21 m

    RICEVIMENTO DELLEDERRATE ALIMENTARI

    7 m

    RISERVA FRIGORIFERA

    7 m

    RISERVA

    26 m

    PREPARAZIONE

    84 mCIRCOLAZIONE

    7 mLOCALE SPAZZATURA

    7 m

    DEPOSITO PIATTIPULITI

    30 mPULIZIA PIATTI

    9 m

    LOCALEMANUTENZIONE

    SPAZI VERDI

    23 m

    LOCALE SPAZZATURAGENERALE

    23 m

    AUTORIMESSA MACCHINADI SERVIZIO

    4 mBAGNO

    4 mBAGNO

    75 mCIRCOLAZIONE

    43 m

    LABORATORIO DIMANUTENZIONE

    46 m

    CIRCOLAZIONE

    9 m

    SP

    OG

    LIA

    TOIO

    PR

    OFE

    SSO

    RE

    16 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    16 m

    SPOGLIATOIOALLIEVI

    65 m

    PODUZIONE INDUSTRIALEZONA 1B

    30 m

    PRODUZIONE INDUSTRIALEZONA 2

    153 m

    PRODUZIONE INDUSTRIALEZONA 1A

    39 mLOCALE PER IL PERSONALE

    20 m

    SPOGLIATOIO20 m

    SPOGLIATOIO

    5 m

    BAGNO

    3 m

    BAGNO

    51 mCIRCOLAZIONE

    18 mIAS A8

    60 m

    IAS B

    56 mIAS A3

    15 mIAS A1

    19 mIAS A2

    41 m

    IAS A7

    32 mIAS A4

    13 mIAS A5

    14 m

    IAS A6

    65 mRISERVA

    13 m

    SPAZIO DI LAVORO DIGRUPPO

    191 m

    AULA DIDOCUMENTAZIONE E DI

    INFORMAZIONE

    5 m

    SPAZIO FOTOCOPIA

    26 mDEPOSITO ESTERNO

    347 mPALESTRA

    251 m

    PIAZZA INTERNA

    7 mCIRCOLAZIONE

    10 mLOCALE TECNICO

    9 m

    CIRCOLAZIONE

    10 m

    BAGNO

    10 mBAGNO

    25 m

    LOCALEASSETTAMENTO

    6 m

    BAGNO

    17 mCIRCOLAZIONE

    7 mBAGNO

    9 m

    LOCALETECNICO

    115 m

    RIMESSA PER LE BICIDEGLI ALLIEVI

    18 m

    RIMESSA PER LE BICI DELPERSONALE

    11 m

    SPAZIODOCUMENTALISTA

    6 m

    BAGNO

    9 m

    SP

    OG

    LIA

    TOIO

    PR

    OFE

    SSO

    RE

    165 m

    PIAZZA ESTERNA

    168 m

    CORTILE DI SERVIZIO

    147 m

    ALLOGGIO

    96 m

    RAMPA DI ACCESSO

    33 m

    PLATAFORMA DELLA RAMPA

    187 m

    CORTILE DI SERVIZIO

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    -0,9m -0,9m

    237

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    pia

    nte

    b. piante1. piano terratavola vi-2 pianta piano terra

    pianta piano terra (+/- 0,0m)

    30 m

    fUori Scala norD

  • AA

    AA

    AA

    DD

    DD

    DD

    BBBB

    BB

    CC

    CC

    CC

    27 mUFFICIO DEL PRINCIPALE

    19 mSEGRETERIA

    117 mCIRCOLAZIONE

    22 mUFFICIO DEL

    PRINCIPALE-ASSISTENTE

    22 m

    UFFICIO DELDIRETTORE

    DELLA SIGPA

    20 mACCOGLIENZA

    25 mLOCALE FOTOCOPIE

    20 mLOCALE ARCHIVIO

    49 mSPAZIO DI RILASSO

    10 mBAGNO

    20 mSEGRETARIA

    20 mUFFICIO DELLINTENDENTE

    20 m

    UFFICIO IGIENE ESICUREZZA

    11 m

    LOCALEFORNITURE

    22 m

    SPAZIOARMADIETTTI

    13 m

    AULA DILAVORO

    INDIVIDUALE

    63 m

    SPAZIO DI LAVOROCOLLETTIVO

    29 mAULA DI RIUNIONE

    20 mAULA DI RIUNIONE SIGPA

    119 mALLOGGIO

    54 mATRIO

    212 mALLOGGIO

    104 mCIRCOLAZIONE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    62 mCIRCOLAZIONE

    33 m

    AULA PER LA CLASSE DIMODULE-RELAIS

    33 m

    AULA PER ACCOGLIERE GLI ESCLUSI

    30 mCIRCOLAZIONE

    29 m

    LOCALEMANUTENZIONE

    SECONDARIO

    65 mAULA SIGPA

    65 mAULA SIGPA

    65 mAULA SIGPA

    33 mDEPOSITO

    93 m

    CIRCOLAZIONE

    123 m

    CIRCOLAZIONE

    87 mAULA DI SCIENZA

    87 mAULA DI SCIENZA

    87 mAULA DI SCIENZA

    87 mAULA DI SCIENZA

    22 m

    AULA DIPREPARAZIONE

    22 m

    AULA DIPREPARAZIONE

    30 mCIRCOLAZIONE

    29 m

    RIPARTITORESECONDARIO

    33 mDEPOSITO

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    33 mDEPOSITO

    29 mBAGNO

    29 mBAGNO

    71 mCIRCOLAZIONE

    92 mCIRCOLAZIONE

    10 mBAGNO 9 m

    CIRCOLAZIONE

    13 mBAGNO

    102 mCIRCOLAZIONE

    240

    546

    150

    570

    250

    2014

    390

    1140

    250

    560

    199

    250

    300

    670

    300

    300

    300

    430

    735

    670

    670

    670

    670

    670

    250

    340

    500

    340

    500

    470

    633633

    330

    565

    250

    290

    250

    352 345 705 713 345200

    345

    840

    235

    300

    200

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    345

    840

    713 705345

    705 713

    2210

    975

    1190

    250

    3290 1190 4370

    250

    250

    250

    200

    345

    235

    300

    200

    953 225 945 945 225 953

    713

    705

    345

    713

    875

    875

    875

    875

    779

    404

    405

    779

    250

    2520

    713

    705

    345

    705

    713

    875

    875

    875

    875

    875

    250

    3240

    560

    565

    498 400

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    -0,9m -0,9m

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    239

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    pia

    nte

    2. priMo pianotavola vi-3 pianta priMo piano

    pianta priMo piano (+4,5m)

    30 m

    fUori Scala norD

  • AA

    AA

    AA

    DD

    DD

    DD

    BBBB

    BB

    CC

    CC

    CC

    713

    875

    705 713

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    875

    350

    840

    195

    295

    235

    340

    713 705

    345

    875

    704 713

    345

    840

    200

    295

    235

    345

    953 465 953

    250

    250

    250

    2210 1190

    250

    3290 1190

    250

    713

    705

    875

    875

    779

    404

    405

    779

    713

    705

    345

    875

    875

    875

    250

    250

    1850

    1490

    122 m

    ALLOGGIO

    29 m

    LOCALEMANUTENZIONE

    SECONDARIO

    29 m

    RIPARTITORESECONDARIO

    30 mCIRCOLAZIONE 30 m

    CIRCOLAZIONE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    51 mCIRCOLAZIONE

    62 mCIRCOLAZIONE

    13 mCIRCOLAZIONE

    33 mDEPOSITO

    41 mCIRCOLAZIONE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    89 m

    AULA PER LE ARTE PLASTICA

    44 mRISERVA

    87 mAULA DI MUSICA

    69 mCIRCOLAZIONE

    33 mDEPOSITO

    93 mCIRCOLAZIONE

    29 mBAGNO

    29 mBAGNO

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    65 mAULA SEMPLICE

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +/- 0m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +4,5m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    +9,0m

    -0,9m -0,9m

    +9,0m

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    Rue H

    enri Barbusse

    241

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    pia

    nte

    3. SeconDo pianotavola vi-4 pianta SeconDo piano

    pianta SeconDo piano (+9,0m)

    30m

    fUori Scala norD

  • 243

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    pro

    spet

    ti

    c. prospettitavola vi-5 prospetti

    prospetti

    +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m

    + 4,5m+ 4,5m+ 4,5m

    + 9,0m+ 9,0m+ 9,0m

    + 13,5m

    +/- 0,0m+/- 0,0m

    +/- 0,0m

    + 4,5 m

    + 9,0 m + 9,0 m + 9,0 m + 9,0 m

    + 13,5 m + 13,5 m

    +/- 0,0m

    + 4,5m+ 4,5m+ 4,5m

    +/- 0,0m +/- 0,0m+/- 0,0m

    + 8,5m+ 9,0m + 9,0m + 9,0m

    + 13,5m+ 13,5m

    + 4,5m + 4,5m + 4,5m

    +13,5m +13,5m

    +9,0m +9,0m +9,0m+8,5m

    +/- 0,0m+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m

    +4,5m +4,5m

    prospetto sUD

    prospetto oest

    prospetto NorD

    prospetto est

    25 m

    25 m

    25 m

    25 m

    fUori scala

    fUori scala

    fUori scala

    fUori scala

  • 245

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    sezi

    oN

    i

    D. sezioNitavola vi-6 sezioNi

    sezioNi

    +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m

    - 0,9m

    + 4,5m+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m

    + 9,0m + 9,0m + 9,0m + 9,0m

    + 13,5m+ 13,5m+ 13,5m

    - 0,9m

    +/- 0,0m+/- 0,0m+/- 0,0m

    + 4,5m + 4,5m

    + 9,0m + 9,0m+ 9,0m

    + 4,5m

    + 13,5m+ 13,5m

    +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m

    + 4,5m+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m

    + 8,5m+ 9,0m+ 9,0m

    + 13,5m

    +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m

    + 4,5m + 4,5m + 4,5m + 4,5m

    + 9,0m + 9,0m + 9,0m

    + 13,5m

    - 0,9m- 0,9m

    +/- 0,0m

    + 8,5m

    sezioNe DD verso sUD

    sezioNe cc verso ovest

    sezioNe bb verso NorD

    sezioNe aa verso est

    parcHeggio

    parcHeggio

    cortile Di servizio sigpa piazza ceNtrale bagNi giarDiNo NorDpolo iNsegNaMeNto

    polo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtocortile coperto cortile copertorUe H. barbUsse iNgresso piazza DiNgresso

    polo iNsegNaMeNto

    polo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtopolo iNsegNaMeNto

    cortile coperto piazza cDi piazza ceNtrale

    MeNsapiazza cDipolo iNsegNaMeNto

    raMpa Di accesso

    polo iNsegNaMeNto

    cortile Di servizio

    piazza sport

    25 m

    25 m

    25 m

    25 m

    fUori scala

    fUori scala

    fUori scala

    fUori scala

    cortile coperta cortile copertoparcHeggio

    piazza cDi iNgresso rUe H. barbUsseaMMiNistrazioNe

    piazza DiNgressopiazza ceNtralepiazza sportpistapolo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtopolo iNsegNaMeNto

  • 247

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    or

    ga

    Niz

    zazi

    oN

    e fU

    Nzi

    oN

    ale

    e. orgaNizzazioNe fUNzioNale1. piaNo terratavola vi-7 piaNta fUNzioNale piaNo terra

    piaNta piaNo terra

    25 m

    scala 1:500 NorD legeNDa

    Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi

    Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento

    Polo Direzione ed Inquadramento

  • 249

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    or

    ga

    Niz

    zazi

    oN

    e fU

    Nzi

    oN

    ale

    2. priMo piaNotavola vi-8 piaNta fUNzioNale priMo piaNo

    piaNta priMo piaNo

    25 m

    scala 1:500 NorD legeNDa

    Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi

    Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento

    Polo Direzione ed Inquadramento

  • legeNDa

    Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi

    Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento

    Polo Direzione ed Inquadramento

    251

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    or

    ga

    Niz

    zazi

    oN

    e fU

    Nzi

    oN

    ale

    3. secoNDo piaNotavola vi-9 piaNta fUNzioNale secoNDo piaNo

    piaNta secoNDo piaNo

    25 m

    scala 1:500 NorD

  • codice Nome spazio livello Superficie

    polo college apertoACCOGLIENZA

    PCO1 Atrio d'accoglienza Piano 0 70,33PCO2 Bagno Piano 0 26,75

    CASA DEI GENITORIPCO6 Aula delle associazioni Piano 0 23,87

    AULA MOSTRAPCO7 Aula mostra Piano 0 54,79

    AULA POLIVALENTEPCO0 Distribuzione Piano 0 8,55PCO3 Aula polivalente Piano 0 151,81PCO4 Locale tecnico Piano 0 12,37PCO5 Riserva Piano 0 21

    SPAZI SPORTIVIPCO0 Distribuzione Piano 0 17,46PCO8 Palestra Piano 0 346,72PCO9 Locale assettamento Piano 0 25,3PCO10 Spogliatoio allievi Piano 0 92,28PCO11 Bagno Piano 0 30,08PCO12 Ufficio professore Piano 0 15,39PCO13 Spogliatoio professore Piano 0 25,06PCO14 Deposito esterno Piano 0 26,03PCO16 Atrio d'accoglienza Piano 0 98,04

    polo accoglieNzaACCOGLIENZA DEI GENITORI

    ACC5 Aula per i colloqui con i genitori

    Piano 0 18,18

    ATRIO D'ACCOGLIENZAACC1 Piazza esterna Piano 0 165,43ACC2 Piazza interna Piano 0 251,19ACC3 Atrio d'accoglienza Piano 0 76,09ACC4 Portineria Piano 0 15,54

    polo vita scolasticaBIBLIOTECA

    CDI0 Distribuzione Piano 0 9,15CDI1 Aula di documentazione e

    di informazionePiano 0 190,99

    CDI2 Spazio documentalista Piano 0 11,22CDI3 Spazio fotocopia Piano 0 5,15CDI4 Spazio per lavori di gruppo Piano 0 79,33CDI5 Ufficio consigliere per

    l'orientamentoPiano 0 16,34

    VITA SCOLASTICABagni allievi

    VSC8 Bagno Piano 0 109,2VSC9 Bagno 115,5

    Vie scolastica allieviVSC6 Foyer degli allievi Piano 0 57,33VSC7 Aula di attivit di gruppo Piano 0 16,05

    Vita scolastica inquadramentoVSC0 Distribuzione Piano 0 16,8VSC1 Ufficio consigliere principale

    d'educazionePiano 0 54,51

    VSC2 Ufficio dei sorveglianti Piano 0 24,54

    codice Nome spazio livello SuperficieVSC3 Ufficio del referente Piano 0 11,97VSC4 Aula di studio multimediale Piano 0 123,48VSC5 Spazio per lavori di gruppo Piano 0 13

    polo DirezioNe, gestioNe eD iNQUaDraMeNtoDIREZIONE ED INQUADRAMENTO PEDAGOGICO

    Direzione del collegeAEP1 Ufficio del principale Piano 1 26,56AEP2 Ufficio del principale-

    assistentePiano 1 21,51

    AEP2bis Ufficio del direttore della SIGPA

    Piano 1 21,51

    AEP3 Segretaria Piano 1 18,65AEP4 Locale archivio Piano 1 19,99

    InsegnantiAEP8 Spazio armadiettti Piano 1 22,42AEP9 Spazio di lavoro collettivo Piano 1 63,36

    AEP10 Aula di lavoro individuale Piano 1 13,08Intendenza

    AEP5 Ufficio dell'intendente Piano 1 20,1AEP6 Segretaria Piano 1 20,1AEP7 Ufficio igiene e sicurezza Piano 1 20,1

    Locali comuniAEP0 Distribuzione Piano 1 228,06AEP11 Accoglienza Piano 1 19,94AEP12 Spazio di rilasso Piano 1 49,25AEP13 Aula di riunione Piano 1 28,81

    AEP13bis Aula di riunione SIGPA Piano 1 20,1AEP14 Locale fotocopie Piano 1 24,91AEP15 Locale forniture Piano 1 11,16AEP16 Bagno Piano 1 32,43

    SERVIZIO MEDICO-SOCIALEAccoglienza

    SMS1 Spazio di attesa Piano 0 60,96SMS2 Bagno/doccia per disabili Piano 0 9,91

    InfermeriaSMS3 Ufficio dell'infermiera Piano 0 17,95SMS4 Ambulatorio Piano 0 16,21SMS5 Aula di riposo Piano 0 14,3UfficiSMS6 Ufficio del medico Piano 0 15,61SMS7 Ufficio del assistente

    socialePiano 0 14,79

    SERVIZI MANUTENZIONELocali comuni

    SEN0 Distribuzione Piano 0 75,32Locali di manutenzione

    SEN1 Laboratorio della manutenzione

    Piano 0 42,75

    SEN2 Riserva Piano 0 64,81SEN3 Autorimessa macchina di

    servizioPiano 0 23,04

    Locali per il personale di manutenzioneSEN4 Locale per il personale Piano 0 39,26SEN5 Spogliatoio personale Piano 0 39,21

    codice Nome spazio livello SuperficieSEN6 Bagno Piano 0 8,58

    Locali tecniciSEN8 Ripartitore secondario 57,96SEN9 Locale manutenzione

    secondario58,38

    SEN9 Locale manutenzione spazi verdi

    Piano 0 8,6

    SEN9 Locale tecnico Piano 0 18,58SEN11 Locale spazzatura generale Piano 0 23,04SEN12 Locale tecnico Piano 0 15,6

    polo iNsegNaMeNtoPOLO INSEGNAMENTO GENERALE

    ENG1 Aula semplice 1372,18ENG2 Deposito 130,68ENG3 Aula per la classe di

    Module-RelaisPiano 1 32,67

    ENG4 Aula per accogliere gli esclusi

    Piano 1 32,67

    POLO INSEGNAMENTO ARTISTICOPEA1 Aula per le arti plastiche Piano 2 89,18PEA2 Aula di musica Piano 2 87,16PEA3 Riserva Piano 2 43,56

    POLO INSEGNAMENTO SCIENTIFICOENS1 Aula di scienza Piano 1 348,52ENS2 Aula di preparazione Piano 1 43,56

    POLO INSEGNAMENTO TECNOLOGICOENS3 Aula di tecnologia Piano 0 165,48ENS4 Deposito Piano 0 50,4

    LOCALI COMUNIENS0 Distribuzione 817,64SEN Centrale termica Piano -1 299,25

    sigpa (sezione d'insegnameto generale e profession-ale adatta)

    POLO LABORATORI SPECIFICI SECONDO IL SET-TORE PROFESSIONALE

    IASA1 IAS A1 Piano 0 15,14IASA2 IAS A2 IAS A2 Piano 0 19,08IASA3 IAS A3 Piano 0 56,14IASA4 IAS A4 Piano 0 32,2IASA5 IAS A5 Piano 0 12,82IASA6 IAS A6 Piano 0 14,4IASA7 IAS A7 Piano 0 40,6IASA8 IAS A8 Piano 0 17,76IASB IAS B Piano 0 59,51PI1A Produzione industriale zona

    1APiano 0 152,63

    PI1B Produzione industriale zona 1B

    Piano 0 64,87

    PI2 Produzione industriale zona 2

    Piano 0 29,8

    SEGP0 Distribuzione Piano 0 97,07SEGP1 Spogliatoio allievi Piano 0 31,01SEGP2 Spogliatoio professore Piano 0 17,36

    POLO LOCALI GENERALI INVARIABILIENG0 Distribuzione Piano 1 71,19

    codice Nome spazio livello SuperficieENG1 Aula SIGPA Piano 1 196,02ENG2 Deposito Piano 1 32,67

    gli allogiLOG0 Atrio 81,07LOG0 Distribuzione Piano 1 103,93LOG0 Locale spazzatura Piano 0 11,82LOG1 Alloggio 599,83LOG3 Autorimessa Piano 0 159,79

    MeNsa scolasticaCUCINA

    CUC0 Distribuzione Piano 0 90,72CUC1 Ricevimento delle derrate

    alimentariPiano 0 20,79

    CUC2 Riserva Piano 0 7CUC3 Riserva frigorifera Piano 0 7CUC4 Preparazione Piano 0 25,54CUC5 Deposito piatti puliti Piano 0 7,07CUC6 Locale spazzatura Piano 0 7,07CUC7 Pulizia piatti Piano 0 30,46

    AULA MENSARES1 Accoglienza Piano 0 33,39RES2 Mensa allievi Piano 0 278,05RES3 Mensa adulti Piano 0 40,38RES4 Bagno Piano 0 8RES5 Locale manutenzione Piano 0 3,4RES6 Distribuzione Piano 0 55,19ceNtro Di iNforMazioNe e Di orieNtaMeNtoM0 Distribuzione Piano 0 120,8M1 Accoglienza Piano 0 21,84M2 Segreteria Piano 0 20,12M3 Aula lettura/

    AutodocumentazionePiano 0 88,1

    M4 Ufficio consigliere d'orientamento

    Piano 0 124,93

    M5 Direzione Piano 0 25,64M6 Aula riunione Piano 0 35,79M7 Spazio fotocopia Piano 0 5,77M8 Aula rilasso Piano 0 20,09M9 Locale archivio Piano 0 16,47M10 Locale informatico Piano 0 5,31M11 Locale manutenzione Piano 0 5,45M12 Bagno Piano 0 18,06

    gli spazi esterNiI parcheggi

    EXT0 Piataforma della rampa Piano 0 33,05EXT0 Rampa di accesso Piano -1 96,46EXT4 Rimessa per le bici degli

    allieviPiano 0 114,63

    EXT5 Rimessa per le bici del personale

    Piano 0 18,11

    EXT6 Parcheggio Piano -1 1886,73EXT7 Cortile di servizio Piano 0 355,06

    253

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    or

    ga

    Niz

    zazi

    oN

    e fU

    Nzi

    oN

    ale

    4. sUperfici effettive per polo fUNzioNaletavola vi-10 sUperfici effettive per polo fUNzioNale

    sUperfici effettive per polo fUNzioNale

  • piaNta piaNta

    piaNta piaNta

    tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici

    tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici

    legeNDa legeNDa

    legeNDa legeNDa

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    4 AULE + DEPOSITOAula 4 6 x 8 = 48 69,12

    Deposito 1 3 x 8 = 24 34,56

    Corridoio = 54 77,76

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaulaORIGINARIA CON SPAZI INTERNIAula 3 7 x 8 = 56 80,64

    Aula 1 6 x 8 = 48 69,12

    Corridoio 54 77,76

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    4 AULEAula 3 7 x 8 = 56 80,64

    Aula 1 6 x 8 = 48 69,12

    Corridoio = 54 77,76

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    4 AULE CON UNA RIENTRENZAAula 1 7 x 8 = 56 80,64

    Aula 1 6 x 8 = 48 69,12

    Aula 2 7 x 5 = 35 50,4

    Corridoio = 96 138,24

    10m 10m

    10m 10m

    30m 30m

    30m 30m

    40m 40m

    40m 40m

    50m 50m

    50m 50m

    60m 60m

    60m 60m

    80m 80m

    80m 80m

    100m 100m

    100m 100m

    170m 170m

    170m 170m

    circ. circ.

    circ. circ.

    255

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    eseM

    pio

    Di c

    oN

    fig

    Ur

    azi

    oN

    i Del

    le a

    Ule

    all

    iNte

    rN

    o D

    el b

    loc

    co

    ceN

    tra

    le

    f. eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtraletavola vi-11 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 1Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.

    coNfigUrazioNe a coNfigUrazioNe b

    coNfigUrazioNe c coNfigUrazioNe c

  • piaNta piaNta

    piaNta piaNta

    tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici

    tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici

    legeNDa legeNDa

    legeNDa legeNDa

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    5 AULE + DEPOSITOAula 5 5 x 8 = 40 57,6

    Aula 1 2 x 8 = 16 23,04

    Corridoio = 54 77,76

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    5 AULEAula 4 5 x 8 = 40 57,6

    Aula 1 7 x 8 = 56 80,64

    Corridoio = 54 77,76

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    2 OPEN SPACEAula 2 6 x 5 = 30 43,2

    Aula 1 7 x 5 = 35 50,4

    Open space 1 7 x 5 = 35 50,4

    Aula 2 8 x 5 = 40 57,6

    Open space 1 6 x 10 = 60 86,4

    tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria

    per unaula

    OPEN SPACE CENTRALEAula 3 7 x 5 = 35 50,4

    Aula 1 6 x 5 = 30 43,2

    Carrel 7 3 x 2 = 6 8,64

    Corridoio = 93 133,92

    10m 10m

    10m 10m

    30m 30m

    30m 30m

    40m 40m

    40m 40m

    50m 50m

    50m 50m

    60m 60m

    60m 60m

    80m 80m

    80m 80m

    100m 100m

    100m 100m

    170m 170m

    170m 170m

    circ. circ.

    circ. circ.

    257

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    eseM

    pio

    Di c

    oN

    fig

    Ur

    azi

    oN

    i Del

    le a

    Ule

    all

    iNte

    rN

    o D

    el b

    loc

    co

    ceN

    tra

    le

    tavola vi-12 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 2Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.

    coNfigUrazioNe D coNfigUrazioNe e

    coNfigUrazioNe f coNfigUrazioNe g

  • 259

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    eseM

    pio

    Di c

    oN

    fig

    Ur

    azi

    oN

    i Del

    le a

    Ule

    all

    iNte

    rN

    o D

    el b

    loc

    co

    ceN

    tra

    le

    piaNta

    piaNta

    tabella Delle sUperfici

    tabella Delle sUperfici

    legeNDa

    legeNDa

    tipo di spazio Numero larghezza profondit

    Numero di moduli di 1,2x1,2m

    Superficie unitaria per

    unaula

    2 GRANDE AULEAula 1 14 x 10 = 140 201,6Aula 1 13 x 10 = 130 187,2

    tipo di spazio Numero larghezza profondit

    Numero di moduli di 1,2x1,2m

    Superficie unitaria per

    unaula

    2 VINCOLIAula 1 7 x 8 = 56 80,64Aula 2 7 x 10 = 70 100,8Aula 1 6 x 8 = 48 69,12Corridoio = 26 37,44

    10m

    10m

    30m

    30m

    40m

    40m

    50m

    50m

    60m

    60m

    80m

    80m

    100m

    100m

    170m

    170m

    circ.

    circ.

    coNfigUrazioNe H

    coNfigUrazioNe i

    tavola vi-13 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 3Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.

  • piaNte legeNDa

    10m 30m 40m

    50m 60m 80m

    100m 170m circ.

    261

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    co

    Nfi

    gU

    ra

    zio

    Ni g

    eNer

    ali

    Del

    po

    lo iN

    seg

    Na

    MeN

    to

    g. coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNtotavola vi-14 coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNto - 1Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel polo insegnamento globale.

    coNfigUrazioNe 1

  • piaNte legeNDa

    10m 30m 40m

    50m 60m 80m

    100m 170m circ.

    263

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    co

    Nfi

    gU

    ra

    zio

    Ni g

    eNer

    ali

    Del

    po

    lo iN

    seg

    Na

    MeN

    to

    tavola vi-15 coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNto - 2Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel polo insegnamento globale.

    coNfigUrazioNe 2

  • 265

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    spa

    cc

    ati a

    sso

    No

    Met

    ric

    i

    H. spaccati assoNoMetricitavola vi-16 spaccato assoNoMetrico piaNo terra

    spaccato assoNoMetrico Del piaNo terra

  • 267

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    spa

    cc

    ati a

    sso

    No

    Met

    ric

    i

    tavola vi-17 spaccato assoNoMetrico priMo piaNo

    spaccato assoNoMetrico Del priMo piaNo

  • 269

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    spa

    cc

    ati a

    sso

    No

    Met

    ric

    i

    tavola vi-18 spaccato assoNoMetrico secoNDo piaNo

    spaccato assoNoMetrico Del secoNDo piaNo

  • PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT PRODUCTPRO

    DUCED BY

    AN AUTO

    DESK

    STUDENT

    PRODUCT

    PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT PRODUCT

    PRO

    DUC

    ED B

    Y AN

    AUT

    OD

    ESK

    STUD

    ENT

    PRO

    DUC

    T

    271

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    spa

    cc

    ati a

    sso

    No

    Met

    ric

    i

    tavola vi-19 spaccato assoNoMetrico iNsieMe

    vista assoNoMetrica DelliNtero coMplesso

  • vista Del cortile Della biblioteca Dal tetto verDe sopra la MeNsa

    vista DellUltiMa piazza

    vista alliNterNo Della MeNsa

    vista Della piazza ceNtrale Di UNa terrazza al secoNDo piaNo273

    ela

    bo

    rat

    i gr

    afi

    ci

    reN

    Der

    i. reNDertavola vi-20

    reNDer