Territori.Coop n.5 Trentino

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Prodotti, storie e sapori del Trentino n.5 Prodotti cerealicoli territori. COOP tuo Trentino tutto È sacco. del Dal 20 ottobre Dai chicchi del Trentino Genuini e fedeli alle tradizioni locali: i cereali di casa tua Il pane per magia Tutta la fragranza del pane di una volta Impastata col cielo Etica e sostenibilità nel pastificio più alto d’italia

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pubblicazione Coop prodotti cereali del Trentino

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Prodotti, storie e sapori del Trentino n.5 Prodotti cerealicoli

territori.COOP

tuoTrentinotuttoÈ

sacco.delDal 20 ottobre

Dai chicchi del TrentinoGenuini e fedeli alle tradizioni locali: i cereali di casa tua

Il pane per magia

Tutta la fragranza del pane di una volta

Impastata col cielo

Etica e sostenibilità nel pastificio più alto d’italia

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Scegli la tua regione, seleziona la categoria ali-mentare e accedi alle storie dei prodotti e dei fornitori Coop. Essere consapevoli delle proprie scelte di acquisto è un’opportunità sempre più vicina, grazie alla facilità di ricerca offerta dal portale www.territori.coop.it. Anche in questa puntata dedicata ai cereali, “Ter-ritori.coop” semina sul web alcuni contenuti extra legati ai temi della sostenibilità, della dife-sa delle tradizioni e dell’impegno per un prodot-

to buono e sicuro. Un viaggio che ricostruisce il legame fra Coop e il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Potrete ascoltare le storie di panificazione dalla viva voce dei nostri fornitori, trovare informazioni sulla trafilatura della pasta, oppure fare zapping da un racconto fotografico all’altro. Segnalate-ci gli eventi e le tradizioni gastronomiche della vostra regione: le più interessanti saran-no ospitate in home page.

Pane, pasta, riso sono all’ordine del giorno nelle tavole degli italiani: bandiera della dieta mediterranea, fanno parte del nostro DNA cultu-rale. I cereali modellano il nostro paesaggio, ora colorato dai campi di grano, ora luccicante di risaie. Coop non poteva fare a meno di dedicare loro un numero di Terri-tori.coop, per proseguire il viaggio lungo la dorsale del gusto.I prodotti cerealicoli del Trentino sono tipici, rigorosamente control-lati e rispettano la terra.

nale. Largo anche al biologico ita-liano: un’evoluzione che permette a molte piccole realtà imprendito-riali con 5-10 dipendenti - soprat-tutto in montagna o in collina - di continuare a esistere scegliendo la strada della diversificazione. In uno scenario mondiale non sem-pre stabile, dove i prezzi evolvono in fretta con importanti ricadute sul “paniere”, c’è bisogno di queste e altre politiche a sostegno delle microaziende e dei consumatori. La qualità rimane un fattore com-petitivo per stabilizzare i redditi di agricoltori e trasformatori, ma anche per soddisfare l’esigenza di maggiori garanzie, sempre più viva fra i consumatori. Dop e Igp, tracciabilità e diversificazione del prodotto sono strumenti forti nelle mani dei nostri fornitori, molti dei quali hanno scelto la strada della certificazione volontaria. In questo numero e sul sito www.territori.coop.it, Coop vi presenta alcune delle esperienze più vir-tuose, raccontando le produzioni a ridotto impatto ambientale, le lavo-razioni più tipiche, le azioni a tutela del territorio e dei suoi abitanti. Un modo per accorciare le distanze tra chi produce e chi compra, per stimolare la sensibilità e la curio-sità di chi sceglierà di acquistare i prodotti locali, segnalati nei no-stri punti vendita a partire dal 20 ottobre.

ECONOMIA LOCALE

22Aziende del Trentinofornitrici Coop di cereali e derivati

200L’attività dei fornitoriCoop garantisce redditoa più di 200 famiglie

TERRITORI.COOPCONTINUA SUL WEBCome saperne di più sui prodotti locali che metti nel carrello

COOP PER IL TRENTINO>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

N.5 Prodotti cerealicoliDistribuito gratuitamente

Una pubblicazione a cura di: Superstore Coopdi Trento e Rovereto.

territori.COOPProdotti, storie e sapori del Trentino

Concept, progetto grafico, interviste, redazione dei testi e impaginazione a cura di hicadv

Foto: Ivano Di Maria, Fabio Fantini, Jacopo Niccoli

Stampa: Tipografia LameCastel Maggiore (BO)

Stampa su carta premiata con etichetta ambientale Blue Angel - n. reg. RAL - UZ72, fornita da UPM

100%

Con la collaborazione di: Giuliano Sosi, A.Loacker,Molino Tamanini di Molino Merano, Pastificio Felicetti.

Da fornitori con ragione sociale in Trentino Alto Adige si acquistano in un anno più di 1 milione di euro di farina, pasta, pane e suoi so-stitutivi destinati ai punti vendita di Coop Adriatica, Coop Casarsa, Coop Consumatori Nordest, Coop Estense, Coop Eridana, Coop Reno, Coop Veneto, Ipercoop Si-cilia e ai Superstore di Trento e Rovereto. In questo modo Coop aiuta a garantire lavoro e conti-nuità produttiva a 22 imprese del territorio (tra aziende agricole e di trasformazione, panifici e pastifici) e reddito a oltre 200 famiglie, sen-za considerare l’indotto generato dal settore.In fatto di cereali, gli italiani sono un popolo esigente e Coop sa pro-curare pane per i loro denti. Ogni giorno il pane fresco è assicurato: o perché fatto da noi, con farine di filiera di molini locali, o perché for-nito dai laboratori vicini. I panifici, custodi di un’arte antica, rimango-no il nostro principale punto di for-za, perché la bontà di alcuni pro-dotti è tutta farina del loro sacco.Li scegliamo attraverso un’accu-rata ricerca nel quartiere vicino a ogni negozio e selezioniamo solo quelli che soddisfano i requisiti di qualità Coop. Collaboriamo con le grandi aziende più attente sul piano della sicurezza e della qualità, ca-paci di portare su scala industriale il valore della lavorazione artigia-

IN TRENTINO CHI SEMINA RACCOGLIE

Coop lavora per portare in tavola cereali e derivati legati al territorio, buoni e genuini: un impegno che premia i fornitori locali più virtuosi.

COOP E I TERRITORI / Tante ragioni in una regione

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IN ASCOLTOElena - della troupe di Territori.coop - mentre intervista Riccardo Felicetti

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PANE / Cotto sulla pietra

IL PANE PER MAGIAFare il pane è quasi un gioco di prestigio. Con piccole e sapienti variazioni nella lavorazione si può ottenere una quantità sorprendente di ricette e formati diversi.

L’abilità del fornaio ha molto in comune con quella del prestigiatore: è importante fare la cosa giusta al primo colpo, con mo-vimenti rapidi e precisi, senza prove d’ap-pello. Lo sanno bene i fratelli Stefano e Giu-lia Sosi, che insieme guidano il panificio di famiglia fondato ottant’anni fa a Trento dal loro nonno. Stefano, Responsabile di pro-duzione, fa notare che il panettiere a Mila-no si chiama prestinè, termine che trae ori-gine proprio dal “fare presto”. Un’urgenza però mai frettolosa o improvvisata, che ri-chiede attenzione e competenza: “Un’atti-vità artigianale con questo genere di vinco-lo deve essere sempre organizzata”.Il panificio è specializzato in produzione e vendita di un ampio assortimento di pa-ne e prodotti da forno dolci e salati (pizze, focacce, snack, pasticceria e ricette tradi-zionali come strudel e zelten). Sosi lavora con un mercato prossimale, grazie a una rete di quattordici punti vendita propri di-slocati nel raggio di 20 km. L’organizzazio-ne interna consente di tarare gli ordini sul-

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PANE / Cotto sulla pietra

le esigenze del cliente, producendo “al bisogno” e minimizzando gli sprechi. Le consegne avvengono quattro volte al giorno, dalle 7 alle 14, per integrare le vendite già effettuate e consegnare il pane al massimo della sua freschezza. Anche Coop può contare su una con-segna pomeridiana di prodotti appena sfornati. Il 90% del pane prodotto da Sosi viene distribuito ai punti vendita di Trento e Rovereto sia sfuso sia con-fezionato, prediligendo soprattutto i prodotti cotti su pietra, come il puglie-sino e il maltagliato (entrambi di grano tenero e con una percentuale di semo-la il secondo), il rustichino di grano du-ro, il pane tradizionale di segale, quello di farro e di kamut.Per ottenere un pane fragrante con un’ottima consistenza ci vogliono due accorgimenti: l’uso della biga e la cot-tura nel forno a pietra. La biga è un preimpasto di farina e acqua utilizza-to in una fase intermedia di lievitazio-ne (24-48 ore prima della lavorazione) con un inoculo di una piccola quantità

Per Sosi, la biga è il legame con la tradizione. Si tratta di una miscela di farina, acqua e una piccola parte di lievito; a 100 kg di farina vengono aggiunti 300-400 g di lievito di birra (0,3-0,5% del peso complessivo), ovvero un decimo di quanto avviene in una produzione diretta, priva della fase intermedia di lievitazione di 24-48 ore caratteristica della biga. Il processo richiede farine molto pregiate in termini di contenuto proteico. Per arrivare alla composizione ideale, i due mulini con cui Sosi collabora selezionano e macinano qualità di grano differenti.

TRAINATI DA UNA BIGA

IMPASTI SPECIALI

Un preimpasto, detto biga, viene preparato mescolando acqua, farina e lievito e lasciato maturare anche parecchie ore (fino a 48) prima della lavorazione dell’impasto vero e proprio.

L’impasto si ottiene in un’unica soluzione, mescolando tutti gli ingredienti, e con tempi di lavorazione molto più rapidi.

LIEVITAZIONEINDIRETTA

LIEVITAZIONEDIRETTA

LO SAPEVATE?

RIVENDITA LOCALECon 4 consegne giornaliere Sosi rifornisce i Superstore Coop a Trento e a Rovereto, oltre ai 14 punti vendita di proprietà dislocati nel raggio di 20 km.

2500 KG DI PANE QUOTIDIANOGrazie al lavoro di 70 dipendenti, Sosi sforna ogni giorno ben 30/40.000 pani di vari formati e oltre 100 kilogrammi di focaccia e pizza.

Garbari (Pergine Valsugana, 1892 - Pa-rigi, 1931) è fra i pittori trentini più raffinati e intensi del secolo scorso. Nei suoi quadri, i prodotti locali diventa-no strumenti di allegoria ed espressione di autenticità. La “Madonna della Pace”, dipinta nel 1927, trasmette il senso della vita vera: la Vergine è assisa su un tronco da cui si dipana l’Albero della Vita e ha il bimbo in braccio che alza le mani in un antico gesto augurale. Alla sua destra una mucca con il vitello al pascolo, alla sua sinistra un campo di messi ma-ture nel quale si affaccenda un mietito-re, ai suoi piedi una pagnotta di pane scuro (probabilmente pane di segale) accanto un boccale, forse di vino. In un quadro denso di rimandi allegorici, nei quali i valori autentici sono espressi dai reali prodotti del territorio, non potevano mancare il grano e il pane.

Tullio Garbari, Madonna della Pace, 1927. Trento, Museo Diocesano.

IL PANE SCURO DELLA PACE

L’ARTE SI NUTRE DEL TERRITORIO

Tullio Garbari racconta il Trentino

A cura di Home Food - www.homefood.it

Tavola e tavolozza

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di lievito di birra. La lievitazione len-ta garantisce un pane più gustoso, di-geribile e che si conserva più a lungo. La cottura su piani di pietra refrattaria - Sosi è l’unico panificio trentino a far-ne uso - è meno aggressiva e assicura un’asciugatura corretta dell’impasto, senza sottrargli alcuna componente aromatica. Così il pane rimane più croc-cante nel tempo.Come ricorda Giulia, Responsabile commerciale e marketing, i fattori su cui si può intervenire per ottenere un buon pane sono limitati: oltre a usare le farine più idonee, bisogna condurre opportunamente il gioco della tempe-ratura e dell’umidità relativa. “Il pane in sostanza è farina, acqua, lievito, sale e pochi altri ingredienti. È sugli aspetti di processo che si può fare la differen-za”. Come per magia, grazie a piccole variazioni dei parametri di lavorazione (tecnologia del freddo per la lievitazio-ne, temperatura del forno, tempi di cot-tura), si possono ottenere ricette mol-to diverse l’una dall’altra.

La segale, che cresce ad altezze molto più elevate del frumento, è il cereale tipico del Trentino-Alto Adige. Il suo sapore deciso è spesso associato a quello dei semi aromatici del pane che lo contiene. In realtà, storicamente i semi avevano una funzione di conservazione: nei masi di montagna si aggiungevano all’impasto i semi di cumino e di finocchio, perché rilasciano alcaloidi che migliorano la durata del pane. Oggi, più che per questi poteri, si apprezzano per il loro gusto.

I SUPERPOTERI DELLA SEGALE

USI DAI MASI

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A OGNI VALLE LA SUA POLENTA

FARINE / Dal mais alla polenta

A cqua, farina di mais e sale. Il risul-tato dell’alchimia tra questi sem-plici ingredienti è da secoli alla

base dell’alimentazione del Trentino. Generalmente considerata un piatto umile, oggi la polenta è ricomparsa sul-le tavole degli italiani, riscoperta dagli chef e raccomandata dai nutrizionisti. “Ma c’è polenta e polenta” - come in-segna Rolf von Berg titolare di Molino Tamanini (marchio che dal 2000 fa ca-po a Molino Merano, a Lana in provin-cia di Bolzano). In Trentino ne esistono numerose varianti che, a seconda del-la zona, differiscono per consistenza e

La polenta è presente

da sempre nella tradizione

gastronomica trentina.

Attraverso le diverse granature

della farina, è possibile

tracciare una geografia

alimentare della regione.

SICUREZZA ALIMENTAREUn laboratorio interno analizza le materie prime. Nel grano tenero vengono controllati proteine, glutine e qualità dell’amido, mentre nel mais vengono esaminati detoxini, umidità e proteine.

SELEZIONE DEI CEREALIIl mais viene conferito da agricoltori veneti, mentre il grano tenero arriva da Austria e Germania. I fornitori hanno contratti di coltivazione di lunga data che garantiscono la stabilità del prodotto.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALEGli impianti di filtrazione evitano l’uscita di polveri e un sistema fotovoltaico copre il 30% del fabbisogno energetico. Le confezioni dei prodotti sono quasi tutte in carta.

granulometria della farina. Se in Val di Non e in Val di Sole è richiesta una gra-natura più grossa, in Valsugana la fari-na è estremamente fine. Ci sono poi le due versioni raffinata e integrale (quel-la che Molino Tamanini commercializza con il nome di “Polenta del Trentino”, macinata a pietra come una volta), che conserva anche le parti cruscali. Infine il mais può essere più o meno pregiato: il più ricercato è quello dal caratteristi-co colore rossastro.Oltre alla farina per polenta (disponibi-le anche in versione istantanea, pronta in due minuti), la gamma Tamanini com-prende farine di grano tenero 00, di gra-no saraceno, per dolci, per pizza, di gra-no duro, polenta taragna e cous cous. “Il segreto della nostra azienda è la flessibi-lità”, spiega Rolf von Berg, titolare di Mo-lino Merano. E continua: “Siamo piccoli, siamo rimasti in pochi e siamo innovativi: ogni anno cerchiamo di lanciare un nuovo prodotto”. L’ultima creazione si chiama “Il pane lo faccio io”, una linea di miscele per fare il pane in casa. Basta aggiungere un po’ d’acqua al mix di farine e si ottiene un pane senza additivi e profumatissimo, ar-ricchito da semi e spezie.

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CUM GRANO SALIS / Biologico & locale

VIVI VERDE E FIOR FIORE: IL MEGLIO DEI CEREALI

Nelle cucine degli italiani i cereali non mancano mai, ma c’è chicco e chicco. Chi crede nel biologico apprezzerà la linea Vivi Verde, chi cerca sapori antichi può scegliere la linea Fior Fiore.

Ricchi di carboidrati e di fibre, i cereali sono utili per la regolazio-ne di diverse funzioni dell’orga-nismo e non a caso centrali nella dieta degli italiani. Per questo Coop ha cercato di scegliere le coltivazioni migliori e di bandire gli OGM fin dal 1998: un obiettivo garantito da controlli costanti e mirati, con tolleranza zero. 100% italiani e biologici, i cere-ali Vivi Verde mettono in pratica la vocazione nazionale alla cura delle persone e del territorio. La pasta biologica Vivi Verde uti-lizza semole prodotte senza pe-sticidi, fitofarmaci o fertilizzanti di sintesi chimica da grani che possono maturare grazie a me-todi di coltivazione sostenibile e rispettosi della biodiversità, del suolo, delle acque e dell’aria. Come ad esempio la rotazione delle colture, un antidoto effi-cace contro l’inaridimento dei

terreni. Il segno della qualità del biologico Coop è la foglia verde chiaro del marchio, sottoposta per legge a continui controlli (anche preventivi) da parte di or-ganismi di certificazione autoriz-zati dal Ministero delle Politiche Agricole. Scegliere il biologico è importante tanto più per la pasta integrale, che viene prodotta macinando anche la parte ester-na del chicco, più soggetta a raccogliere i residui chimici. Ma il vero segreto è nascosto nel cuore, quel germe di grano che

la coltivazione biologica riesce a preservare salvando l’intero chicco: un concentrato di acidi grassi essenziali, sali minerali e un’alta percentuale di vitamina E ad azione antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi.La linea Fior Fiore è dedicata a chi ama sperimentare nuovi sa-pori legati alla tradizione locale italiana, ma non solo. Tra le tante proposte non potevano mancare la pasta fresca (cappelletti emi-liani e ravioli), il riso (Basmati e Long&wild), la pasta (Taglia-

telle di Campofilone, Paccheri, Calamarata, Maccheroncini al Pettine) e autentiche delizie dol-ciarie. Ogni prodotto Fior Fiore racchiude una storia. La pasta di Campofilone, per esempio, nasce in un borgo medievale im-merso nelle colline marchigiane e affacciato sul mare Adriatico, secondo una ricetta che si tra-manda dal 1400. All’apparenza ruvida ma dal cuore saporito, ha bisogno di pochi, semplici ingredienti: uova provenienti da allevamenti non intensivi con ali-mentazione controllata e semole di grano duro, senza l’aggiunta di acqua e sale. La lavorazio-ne manuale è una garanzia di bontà, come l’uso della trafila in bronzo e la prolungata essicca-zione a bassa temperatura: così la sfoglia rimane elastica ed è in grado di trattenere il sugo e il sapore.

Coop dedica ai celiaci grandi e piccini una linea a marchio completamente priva di glutine. Pasta, biscotti, torte, pizze, gelati e preparati riconoscibili dalla confezione verde acqua e dal simbolo rosso, approvata dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC) per i requisiti di qualità e sicurezza. Per un’alimentazione varia e gustosa anche senza i cereali off limits (frumento, orzo, segale, avena, farro e kamut).

RICONOSCIBILELa spiga cancellata simbolo dei prodotti senza glutine.

Si racconta che una principessa accettò di sposare il dio Shiva se in cambio avesse creato un alimento da consumare ogni giorno senza stancarsi mai. Orientale di origini, il riso è legato ai miti della fecondità e può essere mangiato quotidianamente perché nutriente, leggero e digeribile (si assimila in 60-100 minuti). L’Italia ha saputo approfittarne, trasformandolo in una coltura centrale per l’economia. A seconda del tipo di lavorazione operata sul granello e sulla quantità di fibra presente, può essere integrale, bianco o parboiled. A ciascun piatto il suo riso, in base alla varietà: Arborio Coop per i risotti italiani, Basmati della linea Fior Fiore come accompagnamento alla carne o per la preparazione di ricette orientali.

IL RISO, L’ITALIA E L’ORIENTE

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Pag. 8 territori.COOP - n.5 / Trentino / Prodotti cerealicoli

PASTA / In alta quota

Sono cambiate molte cose dal 1908, quando Valentino Felicet-ti pose fine alle sue peregrina-

zioni attraverso l’impero asburgico per stabilirsi a Predazzo (TN), con il progetto di aprire un pastificio che offrisse stabilità alla sua famiglia. Oggi quella piccola bottega artigia-na, giunta alla quarta generazione, vanta più di un primato: è il pasti-ficio più alto d’Italia, produce pa-sta biologica conosciuta in tutto il mondo e garantisce lavoro a ses-santa dipendenti della Val di Fiem-me. Felicetti ha deciso di investire sulle persone e di creare una rete economica stabile che porti benes-sere alla collettività. “Cerchiamo di essere attenti alle esigenze di tut-ti”, spiega Riccardo Felicetti, Socio amministratore. “Le ferie, per esem-pio, vengono concordate con il team e mai imposte”. Creare un ambien-te di lavoro sereno è prioritario. Il silenzio e la calma delle montagne sembrano essersi trasferiti anche negli uffici e nello stabilimento.Ma i record dell’azienda non si esauri-scono qui: in 103 anni di attività il pa-stificio non si è spostato dal paese, non ha mai licenziato nessuno e ha sempre considerato la natura un elemento da cui trarre vantaggio. Già nel 1974 par-te dell’energia elettrica veniva prodot-ta sfruttando le risorse idriche e oggi un impianto di cogenerazione e un si-stema fotovoltaico garantiscono il fab-

IMPASTATA COL CIELO

Nel pastificio più alto d’Italia, la pasta conserva l’aria fresca dell’etica e della sostenibilità. Perché nasce dal rispetto dei dipendenti e dagli investimenti in energie alternative.

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PASTA / In alta quota

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bisogno energetico per il processo di essiccazione. “Investire in energie al-ternative per noi significa pensare sia all’economia sia all’ambiente”, pro-segue Felicetti. “Quando cresci in un luogo come questo, la natura la senti e la tocchi quotidianamente. Evitando di immettere sostanze nocive, dimi-nuiscono le probabilità che ti si rivolti contro”.Lo stabilimento è dotato di impianti tecnologici avanzati che facilitano il la-voro rispettando il prodotto. La quali-tà è il risultato di un processo che coin-volge tre fattori: il territorio, l’ambiente di lavoro e la coesione tra chi lavora. La conoscenza maturata in tanti anni ha permesso di ottimizzare i processi a vantaggio della qualità. Il 60% della farina proviene da agricoltura biologi-ca e testimonia la capacità di stabilire un contatto positivo e duraturo con gli agricoltori. Le semole bio provengono soprattutto da Sicilia, Puglia e Marem-ma e sono controllate all’ingresso per verificare l’assenza di pesticidi o ele-menti nocivi. Un laboratorio di analisi esamina la farina in entrata e il prodot-to finito sotto il profilo fisico-chimico e organolettico. “La sicurezza igienica e sanitaria è fondamentale per la nostra produzione”, assicura Daniela Vigani, Responsabile Qualità.

GIOVANIL’età media dei dipendenti del pastificio è di 35 anni.

IN ENTRATA E IN USCITAIl laboratorio effettua le analisi sia sulle farine in arrivo, sia sul prodotto finito.

2000 FORMATI DI PASTA Alcune suggestive immagini della produzione e del confezionamento della pasta. Ogni giorno Felicetti ne produce 60 tonnellate su quattro linee di produzione.

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OLTRE I CEREALI / Territorio, legalità e qualità

Dai terreni confiscati alle mafie e gestiti da Libera oggi prendono vita olio, vino, pasta, taralli, le-

gumi, conserve e limoncello. Nata il 25 marzo 1995 per sensibilizzare la società civile alla legalità, Libera og-gi coordina circa 1600 associazioni e cooperative in tutta Italia, nonché 4500 scuole italiane e straniere. I frutti della terra sono un’occasione per condividere le regole del progetto tra gli agricoltori e i trasformatori. A Piana degli Albanesi e a Corleone (PA), tutti lavorano uniti per rilanciare quei terreni che prima erano a uso e consu-mo dei mafiosi locali e convertirli in un volano per un’economia locale pulita e giusta. In Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, Libera ha sviluppato diver-si progetti per sostenere le cooperative locali, impegnate in attività di forma-

zione o di produzione biologica. Pro-muovere l’agricoltura biologica sem-bra essere una scelta naturale per chi ha deciso di ripartire dal territorio. Nei territori liberati in Puglia, ad esempio, la pasta artigianale, i tarallini e le frisel-line sono prodotti con varietà di grano autoctono seminato in autunno, senza sostanze chimiche di sintesi e con con-cimazione organica e in rotazione con legumi, orti e foraggi. Un percorso non sempre privo di osta-coli, a raccontarla tutta. A Mesagne (BR), cinque anni fa i campi confiscati alla Sacra Corona Unita erano “intoc-cabili”: rimanevano abbandonati e in-custoditi, luoghi dove le minacce della mafia continuavano a vincere. Poi nove giovani del paese hanno scelto di pren-dersi cura di queste terre fondando la Cooperativa sociale Terre di Puglia - Li-

TERRA LIBERI TUTTI

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IL G(I)USTO DEL GRANO Una trafila al bronzo e alcuni formati di pasta prodotti in Sicilia.

Dove c’è Libera, rinasce un’economia locale pulita e giusta. Alla luce del sole, i frutti esibiscono l’eccellenza di una terra confiscata alle mafie e ritornata ai suoi abitanti.

IN LIBERO SUOLO Uno dei terreni coltivati da Terre di Puglia. Sono quasi 10.0000 i beni immobili confiscati alla criminalità. Il 70,1% già destinato per finalità sociali o istituzionali.

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OLTRE I CEREALI / Territorio, legalità e qualità

questi luoghi. Nel rispetto del territo-rio e delle sue tradizioni”, spiega Fran-cesco Galante, Responsabile Comuni-cazione Libera Terra Mediterraneo.

bera Terra. La Cooperativa rappresenta oggi un’alternativa lavorativa stabile per la forza lavoro locale, una possibi-lità di impiego per gli stagionali e per persone svantaggiate. Con l’ambizione di coinvolgere anche altri agricoltori in questo percorso, in modo da innescare un circolo virtuoso capace di generare reddito per le comunità locali. Terre di Puglia, così come le altre cooperative aderenti al Consorzio Libera Terra Me-diterraneo, ricevono un sostegno per iniziare a gestire i beni di nuova con-fisca, compresa la consulenza tecnica legata agli aspetti agronomici. Il Con-sorzio si occupa anche di far conoscere e distribuire tutti i prodotti alimentari con il marchio Libera Terra. “È un mez-zo per raggiungere due obiettivi fon-damentali: combattere le mafie e dare occupazione ai giovani che abitano in

LE REGOLE D’ORO DI LIBERA TERRARispetto per i lavoratori e il territorio

Coltivazioni biologiche e sostenibili

Coinvolgimento delle comunità locali

Qualità dei prodotti e dei processi

COMUNITÀ, ECONOMIA E PRODOTTI LOCALI Libera Terra Mediterraneo è una cooperativa consortile presente in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Impiega 100 lavoratori.

TURISTI RESPONSABILIScoprire i territori nel rispetto delle economie locali. Attraverso il progetto “Il g(i)usto di viaggiare” di Libera Terra, i viaggiatori potranno accostarsi ai cibi tipici e genuini prodotti dalle cooperative agricole attive sui terreni confiscati alla mafia: le vigne del brindisino, le cantine del corleonese, l’agriturismo di Portella della Ginestra e gli oliveti del Marro… Nel 2010 hanno visitato le cooperative circa 6000 visitatori. La qualità dei percorsi enogastronomici proposti è assicurata dalla stretta collaborazione con Slow Food.

ALTRE METE

Info: www.ilgiustodiviaggiare.it

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Cereali e derivati del TrentinoVicini, buoni, tipici, nostri.

Nei Superstore Coop di Trento e Rovereto.

hicadv.it

Trentinosacco.

del tuotuttoÈ

Sono genuini e fedeli alle tradizioni locali.Dal 20 ottobre vanno in scena i cereali del Trentino: dal chicco alla farina, al pane e alla pasta, scopri nei nostri punti vendita i prodotti della terra e del saper fare della tua regione.

Storie di prodotti e produttori su www.territori.coop.it