TerniGreen newsletter ottobre 2011

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Un mercato di riferimento con ampie prospettive di crescita, un modello di business replicabile e capace di creare elevate marginalità, un quadro normativo favorevole, le opportunità garantite da un sistema logistico integrato, la possibilità di aprire l’ingresso ad un gruppo privato in un segmento produt- tivo occupato in prevalenza da aziende pubbliche. Sono questi i punti di forza individuati dal management di TerniGreen per lanciare una nuova avventura: quella di creare il “primo polo italiano dell’industria verde”. Un progetto che il presidente e amministratore delegato della società, Stefano Neri, annunciò circa un anno fa e che, bruciando le tappe, è ormai prossimo a diventare realtà. Presidente Neri, nel 2010 il gruppo T.E.R.N.I. Re- search, azionista di controllo di TerniGreen, ha ac- quisito l’area industriale di Nera Montoro, di- smesso dalla grande chimica di base. Qual è il destino di questo stabilimento da 24 ettari? Oggi è il cuore pulsante di un nuovo modo di fare industria. Abbiamo riqualificato gran parte delle strutture e dei capannoni, adi- bendoli a nuove funzioni pro- duttive e riducendo l’impatto ambientale. Siamo convinti che lo sviluppo, che la crescita economica dipendano in mas- sima parte dalla capacità ita- liana di rinnovare in direzione ambientalmente sostenibile la grande tradizione indu- striale nazionale. Si fa un abuso del termine green per indicare attività economiche tra le più disparate, dal com- mercio all’enogastronomia fino al turismo e all’artigia- nato. Ma se vogliamo creare vera crescita, se vogliamo in- crementare lo sviluppo, se vo- gliamo generare valore per gli investitori, l’industria è l’unico settore che può spo- sare il verde in maniera effi- cace. Come si inserisce TerniGreen in questo contesto? La società si candida a realizzare il “primo polo ita- liano della green industry” nel cuore verde d’Italia. A Nera Montoro abbiamo a disposizione uno spazio produttivo fondamentale per le attività che stiamo implementando. L’attività dell’azienda si colloca nel segmento del waste management, inteso come recupero di materia ed energia dai rifiuti, riciclo e produzione di tecnologie. Come intendete presidiare il settore? Con un modello di business replicabile e in grado di generare elevate marginalità. Abbiamo escluso la termovalorizzazione e ci affidiamo alle best prac- tices europee e ambientali per realizzare impianti di trattamento ad elevato contenuto tecnologico. Nel settore del recupero della frazione organica di rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata ab- biamo realizzato due biodigestori, uno a Nera Mon- toro con la joint venture GreenAsm, e uno a Cali- mera in provincia di Lecce, che sottraggono materia alle discariche e ne consentono il riciclo sotto forma di energia da biogas e di compost di qualità. Puntiamo sul recupero degli pneumatici fuori uso attraverso la produzione di granulato e polverino per la filiera del riutilizzo. Ci occupiamo di sman- tellamento e riqualificazione di impianti industriali, di demolizione di materiale rotabile, di progetta- zione, costruzione, commercializzazione, smontag- gio e rimontaggio di impianti produttivi. Ancora, operiamo nella bonifica e nella depurazione e, in- fine, nella produzione e fornitura di sistemi-servizi tecnologici e nella videosorveglianza intelligente. Anche con questa nuova iniziativa il vostro Gruppo si affaccia in Borsa. Qual è l’obiettivo che inten- dete perseguire? L’operazione si innesta nel percorso di crescita che TerniGreen ha seguito ininterrottamente sin dalla sua costituzione. Vogliamo allargare la compagine azionaria e innalzare il brand awareness; accrescere i canali di finanziamento per lo sviluppo e l’espan- sione dell’attività sociale e il sostegno a investi- menti ad alta intensità di capitali; aumentare la vi- sibilità, anche a livello internazionale, e ottenere un pieno apprezzamento del valore economico della società; sostenere l’espansione di TerniGreen in settori sensibili all’innovazione tecnologica, an- cora non maturi e nei quali esistono possibilità di sviluppo nel breve termine. Abbiamo aumentato il capitale della società a 12 milioni di euro e ci quo- teremo sul sistema multilaterale di negoziazione AIM Italia, organizzato e gestito da Borsa Italiana, previa operazione di collocamento privato finaliz- zato a creare il flottante necessario. Chi vi assiste nell’operazione? TerniGreen è assistita da Unipol Merchant, in qua- lità di Nominated Adviser (NOMAD) e Global Coor- dinator, da EnVent, in qualità di advisor finanziario, nonché dagli avvocati Francesca Ricci e Alessandro Chieffi, in qualità di consulenti legali. Con quali risultati economici e finanziari arrivate a conseguire questo obiettivo? Il fatturato 2010 si attesta a 2,7 milioni di euro, di cui 1,9 per attività di decommissioning degli im- pianti del sito di Nera Montoro e circa 0,8 milioni per la fornitura di servizi-sistemi tecnologici e in- formatici alle società del Gruppo. L’Ebitda 2010 è stato di 1,2 milioni con un Ebitda margin del 43%. Nel triennio 2011-2013 sono previsti investimenti per circa 33 milioni di euro. “IL PRIMO POLO ITALIANO DELL’INDUSTRIA VERDE” IL PRESIDENTE DI TERNIGREEN, STEFANO NERI, PRESENTA IL PROGETTO DI SVILUPPO DELLA SOCIETÀ E ANNUNCIA LA QUOTAZIONE SUL MERCATO AIM DI BORSA ITALIANA

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Un mercato di riferimento con ampie prospettive di crescita,un modello di business replicabile e capace di creare elevatemarginalità, un quadro normativo favorevole, le opportunitàgarantite da un sistema logistico integrato, la possibilità diaprire l’ingresso ad un gruppo privato in un segmento produt-tivo occupato in prevalenza da aziende pubbliche. Sono questii punti di forza individuati dal management di TerniGreen perlanciare una nuova avventura: quella di creare il “primo poloitaliano dell’industria verde”. Un progetto che il presidente eamministratore delegato della società, Stefano Neri, annunciòcirca un anno fa e che, bruciando le tappe, è ormai prossimo adiventare realtà.

Presidente Neri, nel 2010 il gruppo T.E.R.N.I. Re-search, azionista di controllo di TerniGreen, ha ac-quisito l’area industriale di Nera Montoro, di-smesso dalla grande chimica di base. Qual è ildestino di questo stabilimento da 24 ettari?Oggi è il cuore pulsante di un nuovo modo di fareindustria. Abbiamo riqualificato gran parte delle

strutture e dei capannoni, adi-bendoli a nuove funzioni pro-duttive e riducendo l’impattoambientale. Siamo convintiche lo sviluppo, che la crescitaeconomica dipendano in mas-sima parte dalla capacità ita-liana di rinnovare in direzioneambientalmente sostenibilela grande tradizione indu-striale nazionale. Si fa unabuso del termine green perindicare attività economichetra le più disparate, dal com-mercio all’enogastronomiafino al turismo e all’artigia-nato. Ma se vogliamo crearevera crescita, se vogliamo in-crementare lo sviluppo, se vo-gliamo generare valore per gliinvestitori, l’industria èl’unico settore che può spo-sare il verde in maniera effi-cace.

Come si inserisce TerniGreen in questo contesto?La società si candida a realizzare il “primo polo ita-liano della green industry” nel cuore verde d’Italia.A Nera Montoro abbiamo a disposizione uno spazioproduttivo fondamentale per le attività che stiamoimplementando. L’attività dell’azienda si collocanel segmento del waste management, inteso comerecupero di materia ed energia dai rifiuti, riciclo eproduzione di tecnologie.

Come intendete presidiare il settore?Con un modello di business replicabile e in gradodi generare elevate marginalità. Abbiamo esclusola termovalorizzazione e ci affidiamo alle best prac-tices europee e ambientali per realizzare impiantidi trattamento ad elevato contenuto tecnologico.Nel settore del recupero della frazione organica dirifiuti solidi urbani da raccolta differenziata ab-biamo realizzato due biodigestori, uno a Nera Mon-

toro con la joint venture GreenAsm, e uno a Cali-mera in provincia di Lecce, che sottraggono materiaalle discariche e ne consentono il riciclo sottoforma di energia da biogas e di compost di qualità.Puntiamo sul recupero degli pneumatici fuori usoattraverso la produzione di granulato e polverinoper la filiera del riutilizzo. Ci occupiamo di sman-tellamento e riqualificazione di impianti industriali,di demolizione di materiale rotabile, di progetta-zione, costruzione, commercializzazione, smontag-gio e rimontaggio di impianti produttivi. Ancora,operiamo nella bonifica e nella depurazione e, in-fine, nella produzione e fornitura di sistemi-servizitecnologici e nella videosorveglianza intelligente.

Anche con questa nuova iniziativa il vostro Grupposi affaccia in Borsa. Qual è l’obiettivo che inten-dete perseguire?L’operazione si innesta nel percorso di crescita cheTerniGreen ha seguito ininterrottamente sin dallasua costituzione. Vogliamo allargare la compagineazionaria e innalzare il brand awareness; accrescerei canali di finanziamento per lo sviluppo e l’espan-sione dell’attività sociale e il sostegno a investi-menti ad alta intensità di capitali; aumentare la vi-sibilità, anche a livello internazionale, e ottenereun pieno apprezzamento del valore economicodella società; sostenere l’espansione di TerniGreenin settori sensibili all’innovazione tecnologica, an-cora non maturi e nei quali esistono possibilità disviluppo nel breve termine. Abbiamo aumentato ilcapitale della società a 12 milioni di euro e ci quo-teremo sul sistema multilaterale di negoziazioneAIM Italia, organizzato e gestito da Borsa Italiana,previa operazione di collocamento privato finaliz-zato a creare il flottante necessario. 

Chi vi assiste nell’operazione?TerniGreen è assistita da Unipol Merchant, in qua-lità di Nominated Adviser (NOMAD) e Global Coor-dinator, da EnVent, in qualità di advisor finanziario,nonché dagli avvocati Francesca Ricci e AlessandroChieffi, in qualità di consulenti legali. 

Con quali risultati economici e finanziari arrivatea conseguire questo obiettivo?Il fatturato 2010 si attesta a 2,7 milioni di euro, dicui 1,9 per attività di decommissioning degli im-pianti del sito di Nera Montoro e circa 0,8 milioniper la fornitura di servizi-sistemi tecnologici e in-formatici alle società del Gruppo. L’Ebitda 2010 èstato di 1,2 milioni con un Ebitda margin del 43%.Nel triennio 2011-2013 sono previsti investimentiper circa 33 milioni di euro.

“IL PRIMO POLO ITALIANO DELL’INDUSTRIA VERDE”

IL PRESIDENTE DITERNIGREEN, STEFANONERI, PRESENTA ILPROGETTO DI SVILUPPODELLA SOCIETÀ EANNUNCIA LA QUOTAZIONESUL MERCATO AIM DI BORSA ITALIANA

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E’ un sistema innovativo, quello scelto da TerniGreenper realizzare i suoi impianti per il trattamentodella frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Ilsistema integrato di biodigestione e compostaggioselezionato dalla società, recupera infatti energia

attraverso il processo di dige-stione anaerobica per il la pro-duzione di biogas e ricicla ma-teria attraverso il processo dicompostaggio pulito e senzaemissioni in atmosfera. TerniGreen ha in fase di avviodue impianti: un impianto dicompostaggio a Calimera (inprovincia di Lecce) e un im-pianto di compostaggio e di-gestione anaerobica a NeraMontoro, gestito dalla jointventure paritetica GreenAsm,tra TerniGreen e ASM TerniSpA che gestisce la raccoltadifferenziata nel sub-ambitoternano.L’impianto di Calimera, unico

impianto di compostaggio presente in un territoriocon circa 1 milione di abitanti, in grado di raccoglierei rifiuti differenziati dei tre bacini ATO salentinioltre a quelli di Brindisi, tratterà 30milatonnellate/anno di frazione organica dei rifiuti, conun business ad elevata marginalità derivante da ri-cavi da conferimento rifiuti in entrata e nessuncosto di smaltimento. L’impianto di Nera Montoro, in fase di completa-

E I RIFIUTI DIVENTANO FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE

INCENERITORI E DISCARIChE ADDIO, I RESIDUI BIODEGRADABILITRASFORMATI IN BIOGAS E COMPOST CON UNSISTEMAALL’AVANGUARDIA IN EUROPA

WAsTE MANAGEMENT: sETToRE Ad AlTE PRosPETTIvE dI CREsCITA

Quello del waste management è un settore a elevate po-tenzialità di crescita a seguito della liberalizzazione del2011. Lo rileva lo studio elaborato da IR TOP su un campionedi 72 investitori istituzionali italiani ed esteri. “La liberalizzazione del mercato del wa-ste management, attesa per l’inizio del2012 - afferma Anna Lambiase, Ammini-stratore Delegato di IR TOP - rappresentauna grande opportunità di cui potrebberobeneficiare le società quotate del settore,così come evidenziato dallo studio di per-cezione condotto da IR TOP su 72 case diinvestimento italiane ed estere. La libe-ralizzazione comporterà un cambiamentonella struttura dell’industry, maggioretrasparenza, concentrazione degli opera-tori e maggiore efficienza. Il settore è tut-tavia ancora poco conosciuto e poco rap-presentato sul panorama azionarioitaliano. All’estero si riscontrano inveceun’elevata cultura dell’igiene urbana, un’esperienza conso-lidata da politiche ambientali di lunga data, una forte at-tenzione alla raccolta differenziata e un numero più elevatodi operatori specializzati quotati. Tra gli elementi che po-trebbero influenzare positivamente la valutazione dellequotate nel settore gli intervistati hanno assegnato il 33%alla maggiore trasparenza, il 17% all’evoluzione della re-golamentazione e il 16% alla maggiore disclosure e all’in-gresso in borsa di nuovi operatori specializzati nel wastemanagement. Si aprono quindi grandi opportunità di svi-luppo per gli operatori privati leader di settore. Per affron-tare con successo questa sfida servono track record, knowhow operativo, presenza e consolidamento sul territorio”.

mento delle autorizzazioni, avrà una capacità in-dustriale di 40mila tonnellate e produrrà a regime13mila tonnellate/anno di compost e 4,8 GWh dienergia rinnovabile Ceduta alla tariffa omnicom-prensiva di 280 euro/MWh per 15 anni.Ma TerniGreen non si ferma qui. La società intende,infatti, incrementare l’attività industriale sia attra-verso uno sviluppo delle joint venture già costituitesia attraverso l’individuazione di altri partner stra-tegici con cui costituire nuove società veicolo.Infine, TerniGreen intende sviluppare l’attività voltaalla ricerca di partner industriali o finanziari perun ulteriore sviluppo nel Centro-Sud Italia.

Come funziona La frazione organica dei rifiuti solidi urbani vienetrasportata dalle ditte incaricate all’impianto, dovein ambiente chiuso viene conferita nell’appositocontenitore prima di essere liberata dalle sostanzeestranee, triturata e vagliata. A questo punto labiomassa viene umidificata con acqua di processoe miscelata con materiale precedentemente fer-mentato e in uno scambiatore termico raggiunge latemperatura di fermentazione. Il biogas prodottodal processo viene raccolto, purificato, deumidificatoe avviato alla centrale alimentata da fonti rinnovabiliper la produzione di energia elettrica pulita, checonsente la ridurre il ricorso alle fonti fossili e dicontenere l’emissione di gas serra.Successivamente, il prodotto della fermentazionedisidratato viene trasformato in terriccio, per azionedell’ossigeno, entro una sezione di post-decompo-sizione. Il compostaggio avviene all’interno di uncontenitore ermeticamente chiuso e privo di emis-sioni in atmosfera, il tunnel. Quest’ultimo vieneriempito di materiale attraverso il quale viene in-sufflata aria per favorirne la degradazione. L’ariautilizzata per il processo ricircola nel tunnel permezzo di condotte e può essere addizionata di ariafresca e inumidita mediante irrorazione. L’ariaesausta in uscita viene poi ripulita dagli agenti po-tenzialmente inquinanti e dagli odori mediantel’uso di uno “scrubber”, una torre di lavaggio checonsente di abbattere la concentrazione di sostanzepresenti in una sostanza gassosa, e di un biofiltro.Al termine dell’intero processo, che non determinala produzione di emissioni nell’ambiente e chereplica in condizioni controllate quanto avviene innatura, si ottiene “Compost di qualità”. L’utilizzodel compost in agricoltura rappresenta la chiusuradi quel ciclo interrotto con l’urbanizzazione, lo spo-polamento delle campagne, l’adozione di praticheagricole intensive basate sull’utilizzo di fertilizzantiinorganici al posto del concime di una volta.

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Quattro tonnellate all’ora di materiale da trattare,per un totale annuo di circa 7.500 tonnellate/annodi budget produttivo su un turno produttivo di 8ore, per poi passare alla lavorazione su due o treturni. Sono questi i numeri dell’impianto di tratta-

mento degli pneumatici fuoriuso che TerniGreen sta av-viando a Nera Montoro, in pros-simità del raccordo di Ortedell’Autosole A1. E’ un pit stop ecologico, quelloproposto dalla società chepunta ad intercettare queglipneumatici che non hanno piùle caratteristiche indispensabili

per una prestazione sicura ed efficiente, neancheattraverso la ricostruzione e che per questo diven-tano un rifiuto. I PFU(pneumatici fuori uso) ven-gono avviati al processo di granulazione che liriduce in frammenti sempre più ridotti,fino ad arrivare a dimensioni inferiori almillimetro, ottenendo il polverino digomma. Il processo si conclude con laseparazione dei granuli e del polverinoin base alla loro grandezza e la separa-zione dei residui metallici e tessili nor-malmente contenuti nei pneumatici. Il business ad elevata marginalità si basasui ricavi da conferimento dei rifiuti inentrata e sui ricavi da da vendita dellamateria prima seconda (gomma e me-tallo), con bassi costi di smaltimento deiresidui. TerniGreen punta anche a valo-

IL PIT STOP ECOLOGICO DEGLI PNEUMATICI FUORI USO

IL RECUPERO DI MATERIA, QUANDO L’INDUSTRIA RICICLA SE STESSA

Le prospettive e le previsioni di crescita relative al mercato nazionale della bonifica e del recupero disiti ed aree industriali dismesse sono considerevoli e degne di attenzione. TerniGreen intende posizio-narsi in questo ambito con un profilo ed una tipologia di specializzazione soprattutto per quanto con-cerne il segmento del “recupero evoluto” dei materiali e della materia generata dai processi didecommissioning. Il livello degli investimenti richiesti ad oggi nell’ambito di questo tipo di attività non è particolarmente

elevato, ma può produrre ricavi ed utili significativi. E’ quanto sperimentato dallaSocietà nel primo anno di attività in cui si è concentrata sullo stabilimento diNera Montoro, acquisito dalla controllante T.E.R.N.I. Research ed oggetto di unacampagna di messa in sicurezza, bonifica, decommissioning e parziale revamping.TerniGreen, ad esempio, ha stipulato un importante accordo con il gruppo egi-ziano Agrochem per lo smontaggio e la vendita dell’impianto industriale per laproduzione di ammoniaca sintetica, che sarà riassemblato e riattivato nella cittàdi Alessandria d’Egitto. Grazie al know how acquisito la società opererà, dunque, nello smantellamentodi impianti industriali, nella commercializzazione dei rifiuti metallici ferrosi e nonferrosi, ovvero delle materie prime secondarie rivenienti dalle operazioni dismantellamento previ opportuni trattamenti. Altra linea di business è rappresen-tata dallo smantellamento, demolizione di autoveicoli, mezzi d’opera, materialerotabile compresa la commercializzazione di parti impiantistiche ancora funzio-nanti o da rifunzionalizzare e la commercializzazione dei rifiuti metallici ferrosie non ferrosi. Infine, TerniGreen sarà attiva nella progettazione, costruzione, com-mercializzazione, smontaggio e rimontaggio di impianti industriali, chimici, side-rurgici, meccanici, navali e ferroviari compresa la rifunzionalizzazione.

NELL’IMPIANTO DITERNIGREEN LE GOMMEUSATE DIVENTANOGRANULATO E POLVERINOE ACCIAIO DA RICICLAREPER ALIMENTARE LA FILIERA DEL RIUSO

rizzare i vantaggi normativi, derivanti dalla legisla-zione che prevede che i principali produttori e im-portatori di pneumatici operanti in Italia debbanoassicurare la corretta gestione dei PFU con respon-sabilità proporzionale alle quote di mercato rap-presentate.

ANChE BoNIfICA E dEPuRAzIoNE IN ACCoRdo CoN syNdIAl (ENI)

TerniGreen ha un’attività ambientale diversificata anche nelsettore della bonifica e del trattamento di depurazionedelle acque. La società, ad esempio, ha rilevato il ramod’azienda che gestisce un impianto per la depurazione bio-logica delle acque di falda del sito industriale di Nera Mon-toro per conto di Syndial Attività Diversificate SpA delGruppo Eni. L’accordo prevede la fornitura di facilities el’esercizio di un impianto di capacità complessiva di circa438.000 mc/anno (50mc/h) di acqua da depurare. Tra le at-tività previste a Nera Montoro anche la bonifica dei suoliambientalmente compromessi, attraverso decorticamentodelle superfici, asportazione dei terreni e rimessa in pristinocon terreni vegetali e la gestione dei pozzi posti a sbarra-mento della falda del fiume Nera lungo l’area industriale(ca-pacità complessiva di 131.400 mc/anno; 15 mc/h) el’implementazione di un nuovo impianto di trattamento as-sociato chimico-fisico e biologico (capacità complessiva di324120 mc/anno; 37 mc/h).

DALLO SMANTELLAMENTO DI IMPIANTI DISMESSI, LA COMMERCIALIZZAZIONEDI PRODOTTI METALLICI, DI COMPONENTITECNOLOGIChE, IL REVAMPING DI INSTALLAZIONI E MACChINARI

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L’impetuoso sviluppo degli ultimi anni della co-struzione di impianti di produzione di energia dafonti rinnovabili e in particolare di impianti foto-voltaici di medie e grandi dimensioni, spesso lo-calizzati in siti isolati e di difficile accesso, ha fattosorgere l’esigenza di controllare e proteggere que-

ste centrali contro i furti dimoduli fotovoltaici, cavi dirame di grossa sezione e più,in generale, materiale tecno-logico di valore.Valorizzando i risultati otte-nuti da TerniEnergia, che haconquistato una quota sem-pre più rilevante di mercatonel settore delle installazioni“chiavi-in-mano” e dei servizidi Operation&Maintenance,centinaia di impianti fotovol-

taici di medie-grandi dimensioni, dislocati in ogniparte d’Italia, sono tele-controllati dalle strutturetecniche del gruppo T.E.R.N.I. Research. TerniGreen,nel frattempo, ha sviluppato e brevettato sistemidi anti-manomissione di moduli fotovoltaici e caviin rame (TRSecurePV) sugli impianti installati non-ché sistemi di controllo perimetrale dei confini deicampi mediante video-analisi locale (TRvideoana-lysis).La novità assoluta, però, è iGreen Patrol, la societàdi scopo per la gestione della “Centrale operativadi tele vigilanza e monitoraggio tecnologico di sitiremoti”. La controllata di TerniGreen è un vero eproprio istituto di vigilanza che gestisce la piùgrande centrale operativa nazionale, presi-diata 24 ore su 24, capace di registrare in si-curezza, interpretare e gestire in modo au-tomatico e tramite operatore, tutti i segnaliprovenienti dai siti remoti dove sono instal-lati gli impianti dei clienti. Il sistema, speri-mentato nei siti remoti per la produzione di

energia da fonti rinnovabili, è implementabile inambiente industriale, capannoni e aree produttive,impianti e stabilimenti, grandi comunità (ospedali,scuole, edifici pubblici, alberghi e villaggi, ecc.),aree agricole.Gli abbonati, attraverso il con-trollo intelligente a distanzadi beni mobili e immobili (apartire dagli impianti fotovol-taici) possono usufruire del-l’intervento tempestivo delleforze di polizia o delle guardiegiurate di istituti di vigilanzalocali convenzionati. Il servi-zio, ad alto contenuto di inno-vazione, implementa diversecomponenti tecnologicheavanzate come: Videosorveglianza intelligente;

Software per antintrusione ed antin-cendio; Integrazione dei servizi e

connettività; Controllo accessi, al-larmi ed antincendio della cen-trale operativa; Ups e gruppoelettrogeno; Disaster recovery;Antivirus; Monitoring room convideowall; Linee telefoniche e

ricevitori GSM/GPRS.

Prodotto da TerniGreen s.p.A.Strada dello stabilimento 1 05035 Nera Montoro/Narni (TR)Tel.: +39 0744.7581 Fax: +39 0744.758205

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Progetto editoriale e testi: Federico Zacaglioni

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