Tendenze e Prospettive Treviso dell’economia 27 ottobre ... · (quasi 29 punti %) sono ripartiti...
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22/10/2018
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Tendenze eProspettivedell’economiadel Veneto:il ruolo strategicodei manager
Ufficio Studi CGIA
Treviso27 ottobre 2018
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IL QUADRO ECONOMICO DEL VENETO
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
22/10/2018
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La crescita? Dopo una profonda recessione
Con l’avvento della crisi il PIL del Veneto è sceso di quasi 9 punti %
Tuttavia la ripresa in Veneto è stata migliore rispetto al dato medio Italia:i dati Istat sul triennio 2014-2016 indicano una crescita del PIL pari al +2,7%(in Lombardia e in Emilia Romagna la crescita è stata del +3,2% e del +3,6%)
Previsioni 2018-2019: crescita attorno all’1,2% per il Veneto.Nel 2018 previsioni per un tasso di crescita tra i più elevati d’Italia dopo EmiliaRomagna e Friuli Venezia Giulia; il dato riflette un rallentamento della crescita
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su Conti Economici Territoriali Istat (2007-2016) e Prometeia
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
PIL (var. % di valori reali)
Var. % 2013/2007
Var. % 2016/2013
2017 (stime)
2018 (previsioni)
2019 (previsioni)
Trentino Alto Adige +1,3 +2,9 +3,0 +1,2 +1,1
di cui Bolzano +5,2 +4,9 +3,0 +1,3 +1,1
di cui Trento -2,7 +0,6 +2,9 +1,1 +1,0
Veneto -8,7 +2,7 +2,0 +1,2 +1,2
Friuli-Venezia Giulia -10,5 +2,5 +1,4 +1,4 +1,0
Triveneto -7,4 +2,7 +2,1 +1,3 +1,1
Emilia Romagna -6,7 +3,6 +1,5 +1,4 +1,2
Lombardia -4,4 +3,2 +2,1 +1,2 +1,1
ITALIA -8,7 +2,1 +1,6 +1,0 +0,9
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Crescono gli investimenti, prosegue la spinta dell’exportDopo il crollo tra il 2007 e il 2014 (quasi 29 punti %) sono ripartiti gli investimenti in Veneto (+7,3% in tre anni)
Durante la crisi nel Triveneto investimenti in calo meno rispetto alla media italiana; previsioni 2018-2019 migliori della media Italia
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Prometeia
Tassi di crescita buoni per l’export Veneto (nonostante alcuni timori che potrebbero presentarsi: Brexit, barriere USA?)
Il Veneto è la seconda regione esportatrice dopo la Lombardia, con una quota di quasi il 14% sull’export italiano
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su Conti Economici Territoriali Istat (2007-2015) e Prometeia
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
INVESTIMENTI (var. % di valori reali)
Var. % 2013/2007
Var. % 2016/2013
2017 (stime)
2018 (previsioni)
2019 (previsioni)
Trentino Alto Adige -8,3 +5,6 +5,5 +4,2 +2,0
di cui Bolzano +1,6 +6,1 +6,1 +4,5 +2,2
di cui Trento -18,2 +5,0 +4,9 +3,9 +1,7
Veneto -28,6 +7,3 +4,4 +4,1 +2,8
Friuli-Venezia Giulia -25,3 +7,7 +4,6 +4,6 +2,2
Triveneto -24,1 +6,9 +4,7 +4,2 +2,5
Emilia Romagna -31,1 +6,1 +4,9 +4,7 +2,3
Lombardia -28,6 +5,3 +4,1 +4,3 +2,0
ITALIA -29,5 +5,7 +4,3 +4,0 +1,9
EXPORT (var. % di valori reali)
Var. % 2013/2007
Var. % 2016/2013
2017 (stime)
2018 (previsioni)
2019 (previsioni)
Trentino Alto Adige +5,7 +11,2 +6,6 +0,6 +0,9
di cui Bolzano +13,0 +14,4 +6,3 -0,7 +0,6
di cui Trento -2,1 +7,2 +7,0 +2,3 +1,3
Veneto -4,4 +12,1 +3,5 +1,1 +3,6
Friuli-Venezia Giulia -15,5 +17,4 +10,3 +10,4 +1,7
Triveneto -5,5 +12,9 +4,9 +2,7 +3,0
Emilia Romagna +0,5 +11,9 +5,0 +2,4 +3,5
Lombardia -2,9 +4,9 +5,8 +2,6 +3,1
ITALIA -1,3 +8,2 +5,7 +0,9 +2,9
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La crescita: il ruolo di consumi e redditiDopo la caduta i consumi in Veneto sono ripartiti (quasi +5% nel triennio 2014-2016)
Stime 2018-2019: crescita leggermente superiore alla media italiana(i consumi sono la fetta dominante del PIL: difficilmente si crescerà senza la spinta dei consumi)
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Prometeia
Flessione dei redditi dei venetimeno ampia rispetto allamedia italiana (tra 2007 e 2013).Ripresa redditi dei veneti già nel2014
In previsione la crescitadovrebbe proseguire con tassimigliori rispetto alla mediaitaliana
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su Conti Economici Territoriali Istat (2007-2016) e Prometeia
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
CONSUMI FAMIGLIE(var. % di valori reali)
Var. % 2013/2007
Var. % 2016/2013
2017 (stime)
2018 (previsioni)
2019 (previsioni)
Trentino Alto Adige -2,4 +4,5 +1,9 +1,2 +1,4
di cui Bolzano -3,1 +4,6 +1,8 +1,0 +1,3
di cui Trento -1,7 +4,4 +2,0 +1,3 +1,5
Veneto -6,8 +4,8 +1,7 +0,9 +1,2
Friuli-Venezia Giulia -7,9 +4,8 +1,7 +0,9 +1,1
Triveneto -6,3 +4,8 +1,7 +1,0 +1,2
Emilia Romagna -3,9 +4,2 +1,9 +1,2 +1,4
Lombardia -4,3 +5,8 +1,9 +1,2 +1,4
ITALIA -7,6 +4,0 +1,6 +0,8 +1,1
REDDITO DISPONIBILE FAMIGLIE (var. % di valori reali)
Var. % 2013/2007
Var. % 2016/2013
2017 (stime)
2018 (previsioni)
2019 (previsioni)
Trentino Alto Adige -3,1 +2,7 +0,8 +1,3 +1,3
di cui Bolzano -3,6 +4,8 +0,8 +1,3 +1,2
di cui Trento -2,5 +0,4 +0,8 +1,2 +1,4
Veneto -8,8 +4,6 +0,6 +1,2 +2,0
Friuli-Venezia Giulia -12,0 +3,8 -0,1 +1,1 +1,7
Triveneto -8,5 +4,2 +0,5 +1,2 +1,8
Emilia Romagna -11,4 +3,3 +1,0 +1,6 +2,0
Lombardia -9,0 +2,9 +1,0 +1,1 +1,6
ITALIA -10,7 +2,8 +0,5 +1,1 +1,5
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L’occupazione in Veneto: la ripresa è evidente
Nel 2017, l’occupazione inVeneto risultava superioredell’1,2% rispetto a 10 anniprima (2007).In Lombardia del 3,8%
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat (2007-2017) e Prometeia
Le stime per il 2018-2019 indicano un progressivo aumento della base occupazionale
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat (2007-2017) e Prometeia
La situazione del Trentino Alto Adige èottimale: tra 2007 e 2017 gli occupatisono aumentati del 9%
Nel 2017 il tasso di variazionedell’occupazione in Veneto è statosignificativo (+2,1%), un saggio dicrescita quasi doppio rispetto allamedia italiana
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
OCCUPATI (in migliaia)
2007 2014 2015 2016 20172018 (prev.)
2019 (prev.)
Var. % 2017/2007 (10 anni)
Trentino Alto Adige 450 476 477 481 490 498 501 +8,9
di cui Bolzano 228 244 245 250 253 258 260 +11,1
di cui Trento 222 232 233 231 237 240 241 +6,6
Veneto 2.100 2.065 2.052 2.081 2.126 2.139 2.154 +1,2
Friuli Venezia Giulia 519 495 496 499 505 514 516 -2,7
Triveneto 3.069 3.036 3.024 3.061 3.121 3.150 3.170 +1,7
Emilia Romagna 1.924 1.911 1.918 1.967 1.973 1.994 2.007 +2,5
Lombardia 4.237 4.237 4.256 4.328 4.399 4.446 4.471 +3,8
ITALIA 22.894 22.279 22.465 22.758 23.023 23.285 23.377 +0,6
OCCUPATI (var. %)
2007 2014 2015 2016 20172018 (prev.)
2019 (prev.)
Trentino Alto Adige +1,3 +0,7 +0,3 +0,9 +1,7 +1,6 +0,6
di cui Bolzano +0,8 +0,2 +0,4 +2,3 +1,2 +1,9 +0,7
di cui Trento +1,9 +1,3 +0,2 -0,6 +2,3 +1,3 +0,5
Veneto +0,9 +1,1 -0,7 +1,4 +2,1 +0,6 +0,7
Friuli Venezia Giulia +0,4 -0,1 +0,1 +0,6 +1,3 +1,7 +0,4
Triveneto +0,9 +0,8 -0,4 +1,2 +1,9 +1,0 +0,6
Emilia Romagna +1,6 +0,4 +0,4 +2,5 +0,3 +1,1 +0,6
Lombardia +0,5 +0,4 +0,4 +1,7 +1,7 +1,1 +0,6
ITALIA +0,6 +0,4 +0,8 +1,3 +1,2 +1,1 +0,4
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La disoccupazione: Veneto 2° dopo il Trentino Alto Adige
La crisi ha determinato un raddoppiamento di disoccupati in Veneto(da 73 mila del 2007 a 167 mila del 2014)
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat (2007-2017) e Prometeia
Tuttavia i disoccupati veneti dovrebbero tendere a circa 135 mila unità nel 2019
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat (2007-2017) e Prometeia
Nonostante la crisi il tasso di disoccupazione del Veneto è il 2° più basso d’Italia dopo quello del TAA
2017: tasso in Veneto al 6,3% un valore lontano dai livelli fisiologici (3-4%) macertamente incoraggiante.Nel 2019 dovrebbe scendere sotto il 6%
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
DISOCCUPATI
(in migliaia)2007 2014 2015 2016 2017
2018 (prev.)
2019 (prev.)
Var. % 2017/2007 (10 anni)
Trentino Alto Adige 12,7 28,6 26,7 26,6 22,3 20,4 19,6 +75,7
di cui Bolzano 6,0 11,3 9,7 9,7 8,0 7,4 6,9 +33,4
di cui Trento 6,7 17,3 17,0 17,0 14,3 13,0 12,7 +113,6
Veneto 73,2 167,1 156,6 151,1 143,6 138,3 135,3 +96,2
Friuli Venezia Giulia 18,3 43,0 43,1 40,6 36,4 29,5 29,1 +98,9
Triveneto 104,2 238,7 226,4 218,4 202,3 188,1 184,0 +94,2
Emilia Romagna 56,4 173,3 160,9 146,8 137,8 125,0 121,7 +144,2
Lombardia 149,1 378,0 363,7 345,7 301,4 258,2 249,8 +102,1
ITALIA 1.480,9 3.236,0 3.033,3 3.012,0 2.906,9 2.731,4 2.726,5 +96,3
TASSO DI
DISOCCUPAZIONE (in %)
2007 2014 2015 2016 20172018 (prev.)
2019 (prev.)
Trentino Alto Adige 2,7 5,7 5,3 5,2 4,4 3,9 3,8
di cui Bolzano 2,6 4,4 3,8 3,7 3,1 2,8 2,6
di cui Trento 2,9 6,9 6,8 6,8 5,7 5,1 5,0
Veneto 3,4 7,5 7,1 6,8 6,3 6,1 5,9
Friuli Venezia Giulia 3,4 8,0 8,0 7,5 6,7 5,4 5,3
Triveneto 3,3 7,3 7,0 6,7 6,1 5,6 5,5
Emilia Romagna 2,8 8,3 7,7 6,9 6,5 5,9 5,7
Lombardia 3,4 8,2 7,9 7,4 6,4 5,5 5,3
ITALIA 6,1 12,7 11,9 11,7 11,2 10,5 10,4
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La difficoltà delle imprese in VENETO
Nell’artigianato la contrazione delle imprese attive è marcata:in VENETO (-10,3% dal 2009 al 2017: quasi 15mila imprese in meno)
Anche le imprese non artigiane soffrono (circa 9 mila in meno tra 2009 e 2017) mala flessione è stata meno intensa (-2,9%) e nel 2017 c’è stata inversione di tendenza
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati camerali
Alla fine del 2017 si contavano in VENETO meno di 435 mila imprese attive:il 5,2% in meno rispetto a 10 anni prima (24 mila in meno)
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I SETTORI RESISTENTI ALLA CRISI
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Quali settori resistenti alla crisi ?… è necessario mettere in fila diverse informazioni
Nelle diapositive che seguono sono state analizzate alcune variabili:- la dinamica delle imprese attive- l’export dei prodotti (manifatturieri)- la performance dei settori (variazione del valore aggiunto - VA)
Da questa analisi emergono 2 contesti di settori resistenti alla crisi…
- ALIMENTARE/BEVANDE
- CHIMICA/FARMACEUTICA
- MACCHINARI
- AUTOVEICOLI
- GOMMA/PLASTICA
- CARTA
- TRASPORTO e MAGAZZINAGGIO
- COMMERCIO
- UTILITY
- SANITA’/ASS. SOCIALE e ISTRUZIONE
- SERVIZI A IMPRESE (non professionali, ad es. pulizie)
- SERVIZI ALLA PERSONA
- TURISMO (alloggio e ristorazione)
- ATTIVITA’ ARTISTICHE
1) il contesto di aumento del VA e del nr. di imprese
2) il contesto di aumento del VA ma di calo del nr. di imprese
Crisi nera per: Edilizia
Crisi meno drammatica ma ampia per: Metalli, Legno/Mobili, Vetro/Ceramica, Ind. Tessili, Autoriparazione
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VENETO: numero di imprese attive in calo
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati camerali
Il guardare ai numeri assoluti consente di cogliere, da un lato, come il ventaglio diopportunità di inserimento si sia ridotto e, dall’altro, il fenomeno della terziarizzazionedell’economia ovvero della crescita dei servizi
Come si è visto in precedenza alla fine del 2017 si contavano in VENETO meno di435 imprese attive: 24 mila imprese in meno rispetto al 2009
SETTORI (imprese attive) 2009 2017Var. ass. 2017-2009
Inc. % su tot. imprese attive 2017
I - Alloggio e ristorazione 27.391 30.380 +2.989 7,0
N - Noleggio, ag. viaggio, servizi supporto imprese 9.104 12.020 +2.916 2,8
M - Attività professionali, scientifiche e tecniche 14.817 16.562 +1.745 3,8
K - Attività finanziarie e assicurative 8.676 10.123 +1.447 2,3
S - Servizi alla persona 18.023 19.025 +1.002 4,4
R - Attività artistiche, sportive, divertimento 3.464 4.385 +921 1,0
J - Informazione e comunicazione 8.402 9.275 +873 2,1
L - Attività immobiliari 28.213 29.031 +818 6,7
Q - Sanità e assistenza sociale 1.498 2.257 +759 0,5
D - Energia elettrica, gas, ecc. 204 799 +595 0,2
P - Istruzione 1.554 1.955 +401 0,5
E - Acqua; reti fognarie, rifiuti 659 675 +16 0,2
B - Estrattivo 277 213 -64 0,0
H - Trasporto e magazzinaggio 14.897 13.300 -1.597 3,1
G - Commercio e riparazione auto 104.424 101.366 -3.058 23,3
C - Manifatturiero 59.166 51.797 -7.369 11,9
F - Costruzioni 75.211 63.692 -11.519 14,7
A - Agricoltura ecc. 81.353 67.276 -14.077 15,5
TOTALE IMPRESE ATTIVE (VENETO) 458.352 434.373 -23.979 100,0
settori dove le imprese
scendono:
- MANIFATTURA (-7 mila)
- COSTRUZIONI (-11 mila)
- AGRICOLTURA (-14 mila)
Vi sono tuttavia settori che, a
livello numerico, proliferano:
- TURISTICO (+3 mila imprese)
- SERVIZI A IMPRESE
(comprese att. professionali)
- ATT. FINANZIARIE/ASS.
- SERVIZI ALLA PERSONA
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VENETO: evoluzione EXPORT MANIFATTURA negli ultimi anni
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
I settori in cui l’export è
cresciuto di più (>10%)
riguardano:
- ALIMENTARE e BEVANDE
- CHIMICA/FARMACEUTICA
- OCCHIALERIA
- AUTOVEICOLI
- GOMMA/PLASTICA
- CARTA
- APPARECCIATURE ELETTRICHE
- MACCHINARI (20% export)
- MOBILI
(*) Vetro, refrattari, materiali da costruzione e in terracotta, porcellana e ceramica, cemento ecc.
La tenuta e il successo di alcune imprese e di alcuni comparti è stata anchecollegata ai risultati del commercio estero internazionale
VENETO
(rank per var. % 2017/2014)
Export
2014 (mln €)
Export
2015 (mln €)
Export
2016 (mln €)
Export
2017 (a) (mln €)
Var. ass.
2017-2014 (mln €)
Var. %
2017/2014
Inc. %
2017
Bevande 1.874,8 2.062,7 2.258,6 2.410,0 +535,2 +28,5 3,9
Prodotti chimici 1.770,9 2.012,4 2.127,2 2.253,2 +482,3 +27,2 3,7
Prodotti farmaceutici 445,5 481,4 521,4 548,9 +103,4 +23,2 0,9
Alimentare 2.603,5 2.958,4 3.095,6 3.177,1 +573,7 +22,0 5,2
Occhialeria, strum. med. dent. 3.064,2 3.446,5 3.606,3 3.739,1 +674,9 +22,0 6,1
Computer, elettronica ecc. 867,0 942,0 965,8 1.030,0 +163,0 +18,8 1,7
Autoveicoli, rimorchi ecc. 1.227,8 1.302,0 1.395,3 1.442,4 +214,6 +17,5 2,4
Gomma e plastica 1.911,3 1.971,9 2.070,4 2.207,9 +296,5 +15,5 3,6
Carta 1.094,1 1.166,6 1.237,8 1.258,7 +164,6 +15,0 2,1
Apparecchiature elettriche 4.336,4 4.509,2 4.503,4 4.966,1 +629,6 +14,5 8,1
Macchinari 10.725,6 11.367,6 11.642,8 12.127,7 +1.402,1 +13,1 19,8
Mobili 2.330,0 2.459,7 2.559,3 2.626,3 +296,4 +12,7 4,3
Prodotti in metallo 3.090,4 3.133,7 3.184,2 3.368,5 +278,1 +9,0 5,5
Calzature e articoli in pelle 5.043,5 5.212,7 5.277,9 5.467,1 +423,6 +8,4 8,9
Altri da minerali non met.feri (*) 1.559,2 1.648,6 1.673,0 1.659,6 +100,4 +6,4 2,7
Tessile 1.190,3 1.196,8 1.225,8 1.260,1 +69,8 +5,9 2,1
Abbigliamento 3.681,9 3.599,5 3.559,9 3.689,7 +7,7 +0,2 6,0
Gioielli e connessi 1.712,0 1.773,3 1.587,3 1.689,1 -22,9 -1,3 2,8
Prodotti della metallurgia 2.981,7 2.984,7 2.490,8 2.818,5 -163,2 -5,5 4,6
Navi, aeromobili, ecc. 835,9 846,3 767,3 726,5 -109,4 -13,1 1,2
TOTALE EXPORT - VENETO 54.597,0 57.517,0 58.320,5 61.320,1 +6.723,1 +12,3 100,0
Tuttavia, come si vedrà nella
diapositiva successiva,
nonostante la leva dell’export,
in alcuni comparti il valore
aggiunto prodotto è inferiore ai
livelli pre-crisi
(mobili, tessile/abbigliamento,
prodotti in metallo)
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VA IMPRESE ITALIANE: nel 2015 molti settori hanno superato i liv. precrisi
Nel 2015 (ultimi dati disponibili) il valore aggiunto dell’economia privata (al netto agricoltura eservizi finanziari) è stato pari a 716 miliardi di euro: appena lo 0,7% in più rispetto al 2008.I settori più in espansione (multiutilities, istruzione, assistenza) pesano solo il 10% del VA totale.In crescita anche il commercio (+10,4% dal 2008 al 2015) che pesa quasi il 18% sul VA.Crisi: edilizia. Ristagna la manifattura, il settore che pesa di più (30%) (approfondito nella slide prec.)
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
EVOLUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO (VA) NEL SETTORE PRIVATO (rank per var. % 2015/2008)
2008 (mln €)
2015(mln €)
Var. % 2015/2008
Inc. % su totale VA
R: attività artistiche, sportive e divertimento 5.689 8.054 +41,6 1,1
E: Acqua, reti fognarie, rifiuti ecc. 9.413 13.203 +40,3 1,8
D: Energia elettrica, gas ecc. 18.868 24.877 +31,8 3,5
P: Istruzione 1.818 2.247 +23,6 0,3
Q: Sanità e assistenza sociale 23.961 28.976 +20,9 4,0
N: Noleggio, ag. viaggio, servizi supporto a imprese 30.315 36.203 +19,4 5,1
S: Servizi alla persona 6.882 8.188 +19,0 1,1
H: Trasporto e magazzinaggio 50.173 57.390 +14,4 8,0
I: Alloggio e ristorazione 25.634 29.204 +13,9 4,1
G: Commercio, riparazione autoveicoli ecc. 113.738 125.569 +10,4 17,5
L: Attività immobiliari 16.133 17.555 +8,8 2,5
C: Manifattura 211.745 212.949 +0,6 29,7
M: Attività professionali, scientifiche e tecniche 58.817 54.351 -7,6 7,6
J: Servizi di informazione e comunicazione 50.624 46.138 -8,9 6,4
B: Estrazione di minerali da cave e miniere 5.864 3.591 -38,8 0,5
F: Costruzioni 81.217 47.419 -41,6 6,6
TOTALE VALORE AGGIUNTO ECONOMIA PRIVATA (ITALIA) 710.891 715.914 +0,7 100,0
Tassi di
crescita elevati
(>20% sul 2008)
ma peso relativo
ancora basso
(10% sul totale
del VA)
Crollo per
l’edilizia
-41,6%
in espansione
in stagnazione
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 14
LE PROFESSIONI DEL FUTURO
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Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 15
Le figure professionali richieste nei prossimi cinque anni
Elaborazione su dati Infocamere - Excelsior
FABBISOGNO
Totale 2018-2022
QUOTE %
Media 2018-2022TOTALE
2.576.000
Dirigenti e responsabili d'azienda 22.000 0,9% HIGH SKILLS
Professioni specialistiche 432.100 16,8% 923.300
Professioni tecniche 469.200 18,2% 35,8%
Professioni impiegatizie 228.500 8,9% MEDIUM SKILLS
Professioni commerciali e dei servizi 670.900 26,0% 899.400
Operai specializzati e artigiani 264.500 10,3% 34,9%
Conduttori di impianti 171.100 6,6% LOW SKILLS
Professioni non qualificate 307.500 11,9% 743.100
Forze Armate 10.400 0,4% 28,8%
ITALIA - FABBISOGNO DI OCCUPATI PREVISTO NEL QUINQUENNIO 2018-2022 (scenario benchmark)
Le professioni altamente qualificate rappresentano il 35,8% del fabbisogno occupazionale per i prossimi 5 anni.
Il settore privato esprime l’86% del fabbisogno di occupati; il pubblico cercherà soprattutto figure qualificate.
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 16
Le professioni a rischio automazione
Nota: Forze Armate escluseElaborazione su dati Infocamere - Excelsior
ALTO RISCHIO ( >53% ) MEDIO RISCHIO ( 43-53% ) BASSO RISCHIO ( <43% )
Impiegati addetti alle funzioni di segreteria e
di ufficio
Professioni tecniche nelle scienze della
salute e della vitaAmministratori e direttori di grandi aziende
Impiegati addetti alla raccolta, controllo,
conservazione documenti
Professioni tecniche nei servizi pubblici e
alle personeResponsabili di piccole aziende
Artigiani, operai metalmecc. specializzati,
install. attrezz. elettr.
Impiegati addetti ai movimenti di denaro e
assistenza clienti
Specialisti scienze matematiche, informatiche,
chimiche, fisiche
Agricoltori e operai specializzati agricoltura e
zootecnia
Impiegati addetti alla gestione amministrativa,
contabile e finanziariaIngegneri, architetti e professioni assimilate
Conduttori di impianti industrialiProfessioni qualificate nelle attività
commercialiSpecialisti nelle scienze della vita
Operai semiqualif. macchin. fissi per lavor.
in serie e montaggio
Professioni qualificate nelle attività ricettive e
ristorazioneSpecialisti della salute
Operatori di macchinari fissi nell'industria
alimentare
Professioni qualificate nei servizi sanitari e
sociali
Specialisti in scienze umane, sociali,
artistiche e gestionali
Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e
di sollevamento
Professioni qualificate servizi culturali,
sicurezza e alle personeSpecialisti della formazione e della ricerca
Professioni non qualificate nel commercio e
nei serviziArtigiani e operai specializzati dell’edilizia
Professioni tecniche in campo scientifico,
ingegneristico e prod.
Professioni non qualificate nelle attività
ricreative e culturali
Artigiani e operai specializati industria
alimentare, legno, cuoio e spettacolo
Professioni tecniche in attività organizzative,
ammin. e comm.
Professioni non qualificate in agricoltura e
manutenzione del verde
Artigiani e operai specializzati meccanica
di precisione e stampa
Profess. non qualificate nella manifattura e
costruzioni
Manager, specialisti e figure qualificate sono le professioni meno esposte al rischio automazione.
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Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 17
Veneto: le prospettive occupazionali
Elaborazione su dati Infocamere - Excelsior
Sono circa 107.000 i lavoratori previsti in entrata dalle imprese venete nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2018.
Le assunzioni dovrebbero avvenire soprattutto nei comparti dei servizi (61,2%) e tra le piccole imprese (71,6%).
ENTRATE PREVISTE
set-nov 2018
QUOTE %
set-nov 2018TOTALE
106.730
Manifatturiero e utilities 34.040 31,9%
Costruzioni 7.380 6,9%
Commercio 16.260 15,2%
Turismo, alloggio e ristorazione 14.550 13,6%
Servizi alle imprese 20.910 19,6%
Servizi alle persone 13.600 12,7%
VENETO - LAVORATORI PREVISTI IN ENTRATA NEI MESI DI SETTEMBRE, OTTOBRE E NOVEMBRE 2018
INDUSTRIA
38,8%
SERVIZI
61,2%
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 18
Veneto: i lavoratori in entrata nell’ultimo mese
Elaborazione su dati Infocamere - Excelsior
Con riferimento all’ultimo mese, i lavoratori previsti in entrata dalle imprese venete ammontano a circa 40.000 unità.
QUOTE %
settembre 2018
TOTALE
40.280
Dirigenti 0,2%
Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 8,6%
Professioni tecniche 14,0%
Impiegati 8,2%
Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi 21,3%
Operai specializzati 16,4%
Conduttori di impianti e addetti a macchinari fissi e mobili 19,2%
Professioni non qualificate 12,1%
29,5%
22,8%
35,6%
VENETO - LAVORATORI PREVISTI IN ENTRATA PER GRUPPO PROFESSIONALE (SETTEMBRE 2018)
Di questi, il 22,8% sono dirigenti, professioni specializzate e tecniche; il 29,5% è rappresentato da impiegati e professioni nel commercio/servizi e il 35,6% da addetti e operai specializzati. Il personale non qualificato vale solo il 12,1%.
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Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 19
I titoli di studio richiesti dalle imprese venete
Nota: dati riferiti a settembre 2018. Elaborazione su dati Infocamere - Excelsior
La tabella riporta i titoli di studio richiesti dalle imprese venete ordinati per difficoltà di reperimento: alta >50%; media 25-50%; bassa <25%.
Indirizzo linguistico, traduttori e
interpreti62,3%
Indirizzo prod. e manutenz.
industriali e artigiane50,0% Indirizzo impianti termoidraulici 51,8%
Indirizzo ingegneria industriale 58,8%Indirizzo turismo, enogastronomia
e ospitalità49,1% Indirizzo elettrico 48,5%
Indirizzo ingegneria elettronica e
dell'informazione58,8%
Indirizzo meccanica, meccatronica
ed energia44,2% Indirizzo meccanico 48,3%
Altri indirizzi di ingegneria 57,4% Altri indirizzi 40,4% Indirizzo abbigliamento 41,3%
Indirizzo scientifico, matematico e
fisico43,9% Indirizzo trasporti e logistica 40,2% Indirizzo ristorazione 40,7%
Indirizzo letterario, filosofico, storico e artistico40,2% Indirizzo sistema moda 37,8% Indirizzo legno 40,4%
Indirizzo economico 35,3%Indirizzo costruzioni, ambiente e
territorio36,2% Indirizzo benessere 37,1%
Indirizzo sanitario e paramedico 31,5% Indirizzo non specificato 31,4% Indirizzo edile 34,9%
Indirizzo non specificato 30,5% Indirizzo generale (altri licei) 31,1% Altri indirizzi 34,8%
Indirizzo insegnamento e
formazione29,6%
Indirizzo elettronica ed
elettrotecnica30,4% Indirizzo servizi di vendita 27,5%
Indirizzo chimico-farmaceutico 24,8% Indirizzo linguistico (liceo) 24,8% Indirizzo non specificato 25,3%
Altri indirizzi 19,1%Indirizzo amministrazione, finanza
e marketing24,6% Indirizzo amministrativo segreteriale 14,6%
Indirizzo politico-sociale 8,1%Indirizzo agrario, agroalimentare
e agroindustriale1,8% Indirizzo trasformazione agroalimentare 4,3%
LIVELLO UNIVERSITARIO LIVELLO SECONDARIO E POST-SECONDARIOQUALIFICA DI FORMAZIONE O
DIPLOMA PROFESSIONALE
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 20
I MANAGER IN VENETO, IN ITALIA E IN EUROPA
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Dopo la flessione del periodo 2006-2012, segnali di risveglio
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
Dal 2006 il numero di manager in Italia ha iniziato a flettere:in 6 anni (tra 2006 e 2012) i manager sono scesi di 174mila unità per un crollo % del 10%
A partire dal 2013 si nota una risalita tant’è che nel 2017 il numero di manager è tornatosopra quota 1,6 milioni con un’incidenza % del 7% rispetto al totale occupati
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
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Evoluzione della composizione dei MANAGER
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
MENO DIRIGENTI
- nel 2004 erano più di 500mila
- meno di 400 mila nel 2017
PIU’ QUADRI
- nel 2004 incidevano per il 67% del totale managers (dirigenti + quadri)
- nel 2017 per il 75%
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
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Andamento territoriale degli occupati nei ruoli manageriali
Elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Istat
ANNO 2017 Dirigenti Quadri TOTALE MANAGER
Inc. % su totale
Nord Ovest 137.987 379.070 517.057 32,0
Nord Est 82.859 243.910 326.769 20,2
Centro 88.579 314.609 403.188 24,9
Mezzogiorno 88.629 282.517 371.146 22,9
ITALIA 398.054 1.220.105 1.618.159 100,0
TOTALE MANAGER
2007 2017Var. ass. (10 anni)
Var. % (10 anni)
Nord Ovest 499.181 517.057 +17.876 +3,6
Nord Est 353.913 326.769 -27.144 -7,7
Centro 396.582 403.188 +6.606 +1,7
Mezzogiorno 449.832 371.146 -78.686 -17,5
ITALIA 1.699.507 1.618.159 -81.348 -4,8
In Italia rispetto ai poco più di 1,6
milioni di manager, quasi un terzo è
nel Nord Ovest (32%)
Seguono il Centro Italia (24,9%) e il
Mezzogiorno (22,9%).
Nel Nord Est si conta il numero
minore di manager, in particolare
per la poca presenza di quadri
Rispetto a 10 anni fa il numero di
manager in Italia è più basso di quasi
il 5%
Si notano tuttavia comportamenti
diversi tra le 4 ripartizioni
geografiche:
- nel NORD OVEST e nel CENTRO i
manager sono cresciuti
- nel NORD EST e nel
MEZZOGIORNO sono diminuiti
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
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La fotografia territoriale dei MANAGER in Italia (stima 2017)
Elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Istat e stime su microdati ISTAT
In Lombardia e Lazio si trova oltre 1/3 del
totale di manager italiani (36%)
Nel Lazio il dato è chiaramente influenzato
dalla forte presenza dell’amministrazione
pubblica, tant’è che fatto 100 l’intera
forza lavoro del Lazio oltre il 10% è
rappresenta da MANAGER
Al terzo posto l’Emilia Romagna
(quasi 134 la stima dei manager)
seguita dalla coppia Veneto-Piemonte
con 122 manager
ANNO 2017 REGIONI
TOTALE MANAGER
(dirigenti + quadri)
Inc. % SU TOTALE MANAGER
Inc. % MANAGER su tot occupati
Lombardia 344.725 21,3 7,8
Lazio 242.387 15,0 10,2
Emilia Romagna 133.628 8,3 6,8
Veneto 122.575 7,6 5,8
Piemonte 122.458 7,6 6,7
Toscana 94.842 5,9 6,0
Campania 92.233 5,7 5,5
Sicilia 91.521 5,7 6,7
Puglia 75.088 4,6 6,3
Liguria 46.911 2,9 7,8
Sardegna 41.495 2,6 7,4
Friuli Venezia Giulia 38.448 2,4 7,6
Marche 37.577 2,3 6,1
Trentino Alto Adige 32.117 2,0 6,6
Umbria 28.382 1,8 8,0
Abruzzo 27.794 1,7 5,7
Calabria 24.948 1,5 4,6
Basilicata 10.755 0,7 5,7
Molise 7.312 0,5 7,0
Valle d'Aosta 2.963 0,2 5,4
ITALIA 1.618.159 100,0 7,0
Nord Ovest 517.057 32,0 7,5
Nord Est 326.769 20,2 6,4
Centro 403.188 24,9 8,2
Mezzogiorno 371.146 22,9 6,1
In Veneto il peso specifico dei MANAGER è
molto basso (appena il 5,8% del totale degli
occupati; solo in 4 regioni del SUD e in Valle
d’Aosta l’incidenza è più bassa).
Si tratta di un quota nettamente inferiore
alla Lombardia (7,8%) e all’Emilia Romagna
(6,8%), regioni competitor che a livello
economico crescono più del Veneto
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
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Il confronto europeo (2017)
Elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat
Tra le economie dell’Euro più avanzate l’Italia paga dazio (con appena il 3,8% di manager sul totale degli
occupati) rispetto a Spagna (4,1%), Germania (4,6%) e Francia (7,2%) ed è lontana dalla media Euro (5,2%)
Per un confronto europeo omogeneo ci si deve basare sui dati Eurostat che identifica come manager i nostri
dirigenti più una quota di quadri. Al di là dei numeri assoluti per cui - secondo questa statistica il numero di
manager si attesterebbe per l’Italia a 865 mila unità - è la loro incidenza % sul totale degli occupati che
interessa, in raffronto con gli altri paesi dell’Area Euro
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 26
GLI EFFETTI DELL’AUTONOMIA PER IL VENETO
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Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 27
Il perimetro della richiesta di maggiore autonomia
L’art. 116, terzo comma, della Costituzione definisce i possibili ambiti di maggiore autonomia e cioè quali materie possono essere attribuite alla competenza delle Regioni.
Fonte: Regione del Veneto, «Incontro con i Parlamentari veneti»,
9 aprile 2018
Materie di competenza esclusiva dello Stato
Materie di competenza concorrente Stato-Regioni
1. Organizzazione della giustizia di pace
2. Norme generali sull’istruzione3. Tutela dell’ambiente,
dell’ecosistema e dei beni culturali
4. Rapporti internazionali5. Commercio con l'estero6. Tutela e sicurezza del
lavoro7. Istruzione, salva
l’autonomia delle istituzioni scolastiche
8. Professioni9. Ricerca scientifica e
tecnologica10. Tutela della salute11. Alimentazione12. Ordinamento sportivo13. Protezione civile14. Governo del territorio15. Porti e aeroporti civili16. Grandi reti di trasporto e
di navigazione
17. Ordinamento della comunicazione
18. Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia
19. Previdenza complementare e integrativa
20. Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
21. Valorizzazione dei beni culturali e ambientali
22. Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale
23. Enti di credito fondiario e agrario regionale
Maggiori competenze implicano il trasferimento di risorse al Veneto da parte dello Stato
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 28
Il bisogno di autonomia
Il Veneto è penultimo per livello di spesa statale in rapporto alla popolazione...
… ma ha sempre garantito elevati livelli di efficienza nei servizi pubblici, come nella sanità.
Regione Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016
Veneto 189 202 209
Toscana 217 212 208
Piemonte 200 205 207
Emilia Romagna 204 205 205
Umbria 190 189 199
Lombardia 193 196 198
Liguria 194 194 196
Marche 192 190 192
Abruzzo 163 182 189
Lazio 168 176 179
Basilicata 177 170 173
Puglia 162 155 169
Molise 159 156 164
Sicilia 170 153 163
Calabria 137 147 144
Campania 139 106 124
SANITA': PUNTEGGIO LIVELLI ESSENZIALI ASSISTENZA
Elaborazioni Centro Studi Sintesi su dati Ragioneria Generale dello Stato e Ministero della Salute
Regione Anno 2016
Lazio 5.629
Molise 5.437
Basilicata 4.153
Calabria 3.967
Abruzzo 3.937
Liguria 3.765
Campania 3.737
Puglia 3.547
Media RSO 3.434
Umbria 3.416
Marche 3.147
Toscana 3.122
Piemonte 2.904
Emilia Romagna 2.839
Veneto 2.802
Lombardia 2.563
SPESA STATALE PER ABITANTE (EURO)
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Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 29
Relazione tra decentramento ed efficienza
L’accentramento delle spesa pubblica, tendenza frequente in tempi di crisi, non sembra portare benefici significativi in termini di maggiore competitività della PA. Il decentramento sembra favorire una maggiore efficienza del settore pubblico…
Nota: in grassetto sono evidenziati i Paesi federaliElaborazioni UnioncamereVeneto – Centro Studi Sintesi su dati Eurostat e World Economic Forum
Spesa centrale(sul totale, al netto pensioni e interessi)
Efficienza della PA(punteggio da 1 a 7)
47% 29%
3,2 5,2
Tendenze e prospettive dell’economia del Veneto:il ruolo strategico dei manager 30
Autonomia: l’effetto moltiplicatore sul PIL
Uno studio della Fondazione per la Sussidiarietà ha dimostrato come un aumento del 10% della sussidiarietà verticale stimoli una crescita del Pil procapite dello 0,64%.
Ipotizzando uno scenario prudenziale, con il processo di autonomiadifferenziata il grado di sussidiarietà verticale del Veneto (= grado didecentramento) aumenterebbe almeno di 6 punti percentuali.
Il PIL procapite del Veneto aumenterebbe di 123 euro in un anno.Nell’arco di 5 anni il PIL regionale crescerebbe complessivamente di 3miliardi di euro (in media 600 milioni all’anno).
Elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Agenzia per la Coesione Territoriale, Ragioneria Generale dello Stato, Istat, Prometeia e Fondazione per la Sussidiarietà
Grado di sussidiarietà del Veneto
oggi
con l’autonomia
27,2%
33,2%
Maggiore PILin VENETO+123 euro
per abitante