Telemann - Carisch

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flauto Georg Philipp Telemann 12 Fantasie revisione di Emilio Galante collana Educational © Carisch 2010 all rights reserved. CE00145

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Telemann 12 Flute Fantasias

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flauto

Georg Philipp

Telemann

12 Fantasie

revisione di Emilio Galante

collanaEducational

© Carisch 2010all rights reserved.

CE00145

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Lo scopo di questa revisione è eminentemente didattico.Cerco con essa di trasmettere qualcosa di simile, anche se ovviamente non altrettanto intenso, ad una lezione individuale, o meglio a dodici lezioni, quante sono le Fantasie.

Per fare ciò ho due strumenti: il primo è quello delle articolazioni, che sono aggiunte al testo originario secondo la mia personale visione.Nel caso della musica settecentesca le edizioni Urtext, se da un lato restituiscono il testo nella sua originaria purezza, dall’altro lasciano lo studente di fronte ad una quantità di soluzioni possibili, fra le quali spesso non sa come scegliere.Nel Settecento l’esecutore studiava come ornamentare e articolare la pagina scritta e lo facevo seguendo un gusto allenato dalla consuetudine trasmessa oralmente.Oggi questa consuetudine è persa, sopravvive solo negli interpreti che frequentano lo studio filologico.Gli studenti dei Conservatori si allenano invece ad eseguire con la maggiore fedeltà possibile ciò che sulla pagina è scritto, pratica ritenuta giustamente fondamentale per il lavoro in orchestra e per il repertorio romantico - contemporaneo.Purtroppo simile fedeltà esercitata sul repertorio barocco ottiene esiti spesso disastrosi. A considerare solo l’articolazione scritta sulle edizioni Urtext l’esecutore coscienzioso non legherebbe quasi nulla. Un bel guaio, dato che senza legature il testo barocco non è intellegibile, perché la legatura, molto più della dinamica, dà peso e importanza alle note.Per intendersi, quando si presentano alcune note legate la prima è la più importante, mentre le altre vanno eseguite con un leggero diminuendo.Da ciò deriva il relativo disinteresse che ho qui dimostrato verso le dinamiche, dove non ho quasi toccato il testo originario. Lo studente può esercitarvi le libertà che più gli sono congeniali - non stravolgerà comunque l’indicazione principale che viene data comunque dall’articolazione.Tutte le indicazioni fra parentesi tonde non sono originali, ma sono precisazione del carattere di ogni movimento.

Il secondo strumento che utilizzo per guidare l’interpretazione è un’analisi testuale, nutrita principalmente dall’approfondito saggio di Sigrid Eppinger dedicato alle Fantasie (Tibia - 1984) (da ora E.), che si può trovare in un volume autoprodotto da Gianni Lazzeri, e parzialmente commercializzato (se ne può probabilmente ottenere copia scrivendo a [email protected]).

I testi dai quali provengono le citazioni sono i due pilastri sui quali si regge la pratica esecutiva barocca, il Versuch einer Anweisung die Flöte Traversiere zu spielen (1752) di Johan Joachim Quantz (da ora Q.) e Der Vollkommene Capellmeister (1739) di Johann Mattheson (da ora M.).

Le 12 Fantasie per flauto solo, comparse in ristampa per la prima volta nel 1955, hanno come unica fonte la prima edizione, curata molto probabilmente intorno al 1732 da Telemann stesso e custodita presso la Bibliothèque du Conservatoire di Bruxelles.

Quest’opera si pone in una posizione temporalmente centrale fra gli altri due capolavori della letteratura per flauto solo settecentesca, vale a dire la Partita in la minore scritta da Johann Sebastian Bach nel 1720 e la Sonata in la minore scritta dal figlio Carl Philipp Emanuel nel 1747.La prima è nella forma della Suite (Allemande, Corrente, Sarabande, Bourrée) mentre la seconda in quella della più “moderna” forma-stretta (lento-veloce-veloce).Le Fantasie, in maniera libera e quasi improvvisativa, contengono in miniatura quasi tutte le forme strumentali dell’epoca, vale a dire Sonata da chiesa, Sonata in forma stretta, Ouverture francese, Suite di danze, e Fantasia in senso stretto.

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Lo schema di tonalità della Fantasie è simile a quello di altri cicli di composizioni dell’epoca, Utilizzando solo le tonalità adatte allo strumento si alternano tonalità maggiori e minori, ascendendo dal La fino al Sol.

Per quanto possa sembrare contraddittorio con la natura del flauto, queste pagine sono raramente monodiche. “Lo strumento solista deve infatti sostenere sia il disegno della melodia, sia il flusso armonico e ritmico delle immaginarie voci inferiori, e non può tenere un suono troppo a lungo senza il sostegno di un movimento sottostante, perché altrimenti tensione armonica e risoluzione verrebbero meno. Gli accordi spezzati sostituiscono i suoni tenuti rendendo possibile una credibile creazione armonica e ritmica” (E.). Il flauto riesce così ad essere polifonico attraverso una finta condotta a più parti. Il traversiere barocco, più del flauto Boehm, consente un’estrema facilità nel procedere per grandi salti. Ciò permette di utilizzare diverse tecniche compositive che danno l’impressione vi siano più voci, in più registri, a dialogare. A questo scopo una voce si muove sopra o sotto una voce di base (pedale); due voci procedono parallelamente, cioè con intervalli spezzati, a distanza di terza, sesta o decima; le voci scorrono secondo un andamento contrapposto.���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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Fantasia n. 1 in La maggiore

La prima Fantasia rispetta perfettamente la caratteristiche estremamente libere proprie della forma corrispondente "Perché questo stile è il più libero e il più indipendente tra tutti i modi di comporre, ... senza vera attenzione per il ritmo e le note così come stanno sullo spartito, ... senza frasi principali e secondarie e ... senza tema e soggetto da esporre; talvolta affrettando, talaltra indugiando ... talvolta anche un po' in ritardo sul movimento; .. le frasi principali e le secondarie, proprio per [la sua] infinita libertà , non sono del tutto escluse: tuttavia esse non dovrebbero concatenarsi in modo corretto, ancor meno essere eseguite nel modo consueto ... " (M.)

L’introduzione di dieci battute è un preludio da eseguire come fosse improvvisato. E’ evidente qui il riferimento all’art de preludier che gli interpreti dell’epoca padroneggiavano. Il La maggiore d’impianto viene percorso con scale, scale per terze e arpeggi finché lo strumento e l’esecutore non siano “caldi”, pronti ad eseguire il primo movimento, un fugato composto con la tecnica delle note alternate.Il tema in la maggiore (b. 11) si ripresenta più volte (a b. 13 in mi maggiore - a b. 17 in re maggiore - a b. 21 in la maggiore- a 24 in la maggiore). Per evidenziarlo suggerisco, come segnato nell’articolazione, di appoggiare le note che lo costituiscono.

L'Adagio-Allegro che segue è estremamente espressivo: qui sono da seguire con cura le indicazioni interpretative del Mattheson come “talvolta affrettando, talaltra indugiando ... talvolta anche un po' in ritardo sul movimento”

L'ultimo movimento è un minuetto con costruzione del periodo stranamente irregolare:

a- b- c- b' � a'- d -c'- d'4- 3- 3- 2 �4- 3- 3 - 4

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