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Quaderni 1 04 20 LUGLIO 2009 APPUNTI DIGITALI Parlando di videosorveglianza il pensiero va spesso alle videocamere montate negli angoli delle strade, delle stazioni ferroviarie, nelle banche, oppure a registrazioni segrete fatte dagli investigatori per scoprire reati. La verità è che il fenomeno e la storia della videosorveglianza sono molto più articolati e da diversi anni essa trova un suo spazio preciso tra gli strumenti per la sicurezza utilizzabili dalle PMI a difesa delle loro strutture. La storia dei sistemi di videosorveglianza Storicamente i primi sistemi di videosorveglianza possono essere considerati gli impianti di TV a circuito chiuso, il cui impiego iniziò, fin dagli inizi degli anni 60, in grandi organizzazioni pubbliche e private. Con l’evoluzione di questi sistemi, ed in particolare i registratori a cassette, l’uso si diffuse sempre più, fino al momento in cui a cavallo tra gli anni 70 ed 80 cominciò ad essere economicamente accessibile anche ad organizzazioni e strutture di più piccole dimensioni. Uno dei limiti principali di questo tipo di sistemi analogici era l'inefficienza nella registrazione, dovuta al fatto che, spesso, gli addetti dimenticavano di sostituire le cassette e quest'ultime, nel riutilizzo, si usuravano velocemente; inoltre era problematico il controllo di ambienti con scarsa illuminazione e di notte. Proprio per ovviare ai problemi di sensibilità, il passo tecnologico successivo fu l'introduzione dei sensori Charged Coupled Device (CCD), per la rilevazione dell'immagine attraverso l’impiego di microchip; con le telecamere a CCD, le riprese in condizioni di bassa luminosità diventarono meno problematiche. L'introduzione dei sensori CCD anticipò di poco un'altra grande innovazione dei primi anni 90: i Digital Video Recorder (DVR), dispositivi in grado di convertire in digitale i segnali analogici di una o più telecamere, aggregando allo stesso tempo i flussi di immagini provenienti da più punti. I DVR permisero una prima rivoluzione consentendo la memorizzazione delle immagini in formato digitale sui normali dischi rigidi dei computer. In seguito con l’introduzione di telecamere digitali (o IP camera), in grado di rilevare e produrre immagini direttamente in formato digitale, fu possibile utilizzare le stesse infrastrutture di comunicazione delle reti di computer. A partire dagli anni 90 con lo sviluppo delle reti e la rivoluzione introdotta da internet venne aperta la via verso l’ultima frontiera, Contenuti: La storia dei sistemi di videosorveglianza Confronto tra sistemi analogici e digitali Vantaggi delle telecamere analogiche Svantaggi delle telecamere analogiche Vantaggi delle telecamere IP Svantaggi delle reti di telecamere IP Elementi caratteristici di una telecamera IP Funzionalità evolute delle telecamere IP Il software di gestione Principali produttori di telecamere IP Alcuni software di gestione di telecamere IP Videosorveglianza e Codice della Privacy Telecamere IP e sistemi di videosorveglianza In breve, la video- sorveglianza dalle origini a giorni nostri

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Quaderni

1

04 20 LUGLIO 2009

APPUNTI DIGITALI

Parlando di videosorveglianza il pensiero va spesso alle videocamere montate negli angoli delle strade, delle stazioni ferroviarie, nelle banche, oppure a registrazioni segrete fatte dagli investigatori per scoprire reati. La verità è che il fenomeno e la storia della videosorveglianza sono molto più articolati e da diversi anni essa trova un suo spazio preciso tra gli strumenti per la sicurezza utilizzabili dalle PMI a difesa delle loro strutture.

La storia dei sistemi di videosorveglianza

Storicamente i primi sistemi di videosorveglianza possono essere considerati gli impianti di TV a circuito chiuso, il cui impiego iniziò, fin dagli inizi degli anni 60, in grandi organizzazioni pubbliche e private. Con l’evoluzione di questi sistemi, ed in particolare i registratori a cassette, l’uso si diffuse sempre più, fino al momento in cui a cavallo tra gli anni 70 ed 80 cominciò ad essere economicamente accessibile anche ad organizzazioni e strutture di più piccole dimensioni. Uno dei limiti principali di questo tipo di sistemi analogici era l'inefficienza nella registrazione, dovuta al fatto che, spesso, gli addetti dimenticavano di sostituire le cassette e quest'ultime, nel riutilizzo, si usuravano velocemente; inoltre era problematico il controllo di ambienti con scarsa illuminazione e di notte. Proprio per ovviare ai problemi di sensibilità, il passo tecnologico successivo fu l'introduzione dei sensori Charged Coupled Device (CCD), per la rilevazione dell'immagine attraverso l’impiego di microchip; con le telecamere a CCD, le riprese in condizioni di bassa luminosità diventarono meno problematiche. L'introduzione dei sensori CCD anticipò di poco un'altra grande innovazione dei primi anni 90: i Digital Video Recorder (DVR), dispositivi in grado di convertire in digitale i segnali analogici di una o più telecamere, aggregando allo stesso tempo i flussi di immagini provenienti da più punti. I DVR permisero una prima rivoluzione consentendo la memorizzazione delle immagini in formato digitale sui normali dischi rigidi dei computer. In seguito con l’introduzione di telecamere digitali (o IP camera), in grado di rilevare e produrre immagini direttamente in formato digitale, fu possibile utilizzare le stesse infrastrutture di comunicazione delle reti di computer. A partire dagli anni 90 con lo sviluppo delle reti e la rivoluzione introdotta da internet venne aperta la via verso l’ultima frontiera,

Contenuti: La storia dei sistemi di videosorveglianza Confronto tra sistemi analogici e digitali Vantaggi delle telecamere analogiche Svantaggi delle telecamere analogiche Vantaggi delle telecamere IP Svantaggi delle reti di telecamere IP Elementi caratteristici di una telecamera IP Funzionalità evolute delle telecamere IP Il software di gestione Principali produttori di telecamere IP Alcuni software di gestione di telecamere IP

Videosorveglianza e Codice della Privacy

Telecamere IP e sistemi di

videosorveglianza

In breve, la video-sorveglianza dalle origini a giorni nostri

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la più recente, con la fusione delle capacità e delle funzionalità tra telecamere, dispositivi di comunicazione in rete, capacità di elaborazione tipiche di un computer, arrivando ad ottenere dispositivi dotati di un proprio web server integrato per essere accedute direttamente via internet, un sistema di trasmissione di immagini e video come file (FTP server) o email (SMTP server) e, come vedremo nel seguito, ancora molto di più.

Confronto tra sistemi analogici e digitali

La principale differenza è il modo con cui il segnale video viene trasmesso dalla telecamera all'apparato di visualizzazione e registrazione: le telecamere analogiche producono un segnale video analogico che può essere riprodotto da un televisore o da un videoregistratore; una telecamera IP genera un flusso video digitale e utilizza dispositivi e protocolli per rendere tale flusso inviabile su di una rete dati (LAN o WAN); una telecamera IP è anche in grado di operare come un dispositivo di rete autonomo, visto che essa è accessibile anche da internet attraverso l’uso di un semplice web browser. La diversità nella natura del flusso video si ripercuote direttamente sull'infrastruttura di rete: mentre le telecamere analogiche richiedono un cavo (solitamente coassiale) dedicato per il collegamento di ognuna delle telecamere al dispositivo di registrazione o al convertitore analogico/digitale, le telecamere IP possono essere collegate mediante un normale cavo ethernet con connettore RJ45, come un qualsiasi dispositivo di rete e, naturalmente, oggi anche attraverso un collegamento WIFI senza fili.

Vantaggi delle telecamere analogiche

Costo leggermente inferiore: il fatto che la tecnologia analogica sia presente da molti più anni nei sistemi di videosorveglianza porta, grazie agli effetti dell'economia di scala, ad un costo leggermente inferiore rispetto alle più recenti telecamere IP; in realtà la diffusione sempre maggiore dei sistemi basati su IP ha ridotto siognificativamente negli ultimi anni la differenza di costo

Maggiore compatibilità tra marche diverse: la presenza da più tempo delle telecamere analogiche sul mercato ha permesso anche un maggiore sviluppo di sistemi compatibili tra loro. Va osservato, comunque, che anche nel mondo della videosorveglianza digitale l’attenzione verso la compatibilità e l’interoperabilità è sempre più marcata, con particolare riferimento ai software di gestione, i quali sono sempre più in grado di impiegare e gestire una lunga serie di produttori diversi.

Confronto tra i sistemi analogici e digitali Vantaggi dei sistemi analogici

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Svantaggi delle telecamere analogiche

mancanza di funzionalità avanzate: le telecamere analogiche, per loro natura, non dispongono di una serie di funzionalità avanzate presenti invece sulle telecamere IP (motion detection - object detection - image filtering ecc); questo deriva dal fatto che non è possibile eseguire sulle telecamere analogiche tutte le operazioni di elaborazione del flusso video che invece sono effettuabili sulle telecamere IP.

necessità di un cavo dedicato per ogni telecamera: come già osservato, è necessario collegare con un cavo dedicato ogni telecamera analogica al punto di raccolta dei flussi (DVR o convertitore analogico/digitale); se da un lato questo garantisce una banda trasmissiva pari alla banda del cavo per una singola telecamera, dall'altro complica notevolmente la messa in opera dell'infrastruttura del sistema di videosorveglianza

infrastruttura poco flessibile: l'utilizzo di un cavo dedicato porta inevitabilmente alla realizzazione di un'infrastruttura utilizzabile esclusivamente per la videosorveglianza, senza la possibilità di integrazione con altri sistemi e reti esistenti o future. Inoltre, la possibilità di espansione ed evoluzione risulta quindi molto limitata.

difficoltà di utilizzo in applicazioni a grande distanza: quando il controllo è richiesto su delle vaste aree, le telecamere analogiche non sono la migliore scelta; il processo di trasmissione analogica del video, risente maggiormente dell'attenuazione e della distorsione del segnale.

controllo e gestione remota molto limitati: la gestione da remoto (movimentazione, zoom, ecc.) degli apparati di un sistema di videosorveglianza analogico è una funzionalità non facilmente disponibile, in quanto è applicabile solo attraverso un apposito cablaggio per il controllo.

Vantaggi delle telecamere IP

unica rete utilizzabile per più servizi: i sistemi di videosorveglianza digitali basati su IP possono essere visti come un’insieme di dispositivi di rete alla pari di una rete di PC. Questa considerazione porta a due vantaggi principali: nel caso in cui sia necessario creare "da zero" l'infrastruttura del sistema, questa può essere pensata come una nuova rete o l'estensione di una già esistente che può essere utilizzata anche per altri dispositivi; quindi nel caso sia già presente una rete IP, è possibile installare il sistema di videosorveglianza senza posare alcun cavo aggiuntivo, avendo solo cura di disporre di sufficienti prese RJ45 libere, a meno di non utilizzare in parte o interamente dispositivi con collegamento senza fili.

disponibilità di funzionalità e servizi avanzati: le telecamere IP sono dotate di una capacità di elaborazione locale che permette di eseguire una serie di

Svantaggi dei sistemi analogici Vantaggi dei sistemi digitali

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operazioni per il miglioramento del flusso video e per il controllo avanzato; l'image filtering (miglioramento della qualità e dell’impiego dell’immagine), il motion e l'object detection (la rilevazione di movimento o di oggetti) e tutte le altre funzioni di sorveglianza avanzata sono facilmente realizzabili direttamente sulle telecamere IP o sui software di raccolta e gestione.

utilizzo di uno standard mondiale per la comunicazione: nel processo di comunicazione le telecamere IP possono sfruttare tutti i benefici offerti dal protocollo di rete IP e in generale da tutti gli standard di comunicazione utilizzati per internet, a partire dalla possibilità di interconnessione wireless (senza fili) fino ai protocolli di sicurezza di ultima generazione.

sistema flessibile e facilmente espandibile: l'utilizzo dell'infrastruttura di rete permette una grande flessibilità e una possibilità di espansione estremamente semplice.

accesso e controllo facili e sicuri via web browser: le telecamere IP di ultima generazione montano, al loro interno, un web server integrato, per cui è possibile accedere da remoto alle immagini, ai video ed alle funzionalità mediante un comune browser internet, nel rispetto di tutte le necessarie condizioni di sicurezza (credenziali di accesso, collegamenti sicuri crittografati, ecc).

registrazione avanzata e senza problemi di spazio: la tecnologia digitale utilizzata trasforma la registrazione in una semplice memorizzazione di dati su un qualsiasi dispositivo di memoria di massa (dischi fissi di un server, Storage Area Network, Network Attached Storage, ecc.). Mediante il software di gestione è possibile poi ottimizzare il processo di registrazione, eseguendo la registrazione manuale, oppure schedulandola in base a fasce orarie o a seguito di condizioni di allarme rilevate dalle telecamere IP

Svantaggi delle reti di telecamere IP

costo leggermente superiore: le telecamere IP hanno ancora un costo leggermente superiore rispetto alle telecamere analogiche; ciò è dovuto alla maggiore complessità e presenza di funzioni. La loro crescente diffusione ed il conseguente aumento del fattore di scala sta tuttavia riducendo sempre di più il divario.

requisiti di banda da considerare: l'utilizzo di telecamere IP in una rete non dedicata richiede che quest'ultima sia sufficientemente dimensionata per supportare i flussi video in tempo reale delle telecamere. Tipicamente il flusso video digitale può risultare di qualche Mbps; nel caso il numero di telecamere cominci ad essere considerevole, l’effetto sul carico complessivo medio della rete può risultare non più trascurabile.

Elementi caratteristici di una telecamera IP

Tipo di utilizzo è importante distinguere tra l’impiego in interni o in esterni. Al di là degli aspetti relativi agli accessori di montaggio, nell’uso esterno è importante la scelta della classe di protezione (identificata con la sigla IP seguita da un numero che indica il grado di protezione secondo una scala standard). In commercio si trovano normalmente telecamere operanti in un intervallo di temperatura media tra i -30° e i +60° con IP54 o IP64; nel caso fosse necessario un grado maggiore di protezione occorre acquistare un apposito kit di protezione, con significativo aggravio del costo. Sensore immagini A colori e/o in bianco/nero Risoluzione frame/immagini In media da 640 x 480 a 1280 x 960 pixel (orizzontale x verticale) Sensibilità in Lux

Svantaggi dei sistemi digitali

Caratteristiche di una telecamera IP

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in media da 0,1 a 1 a 1/60 sec, e 0,005 a 0,05 a 1 sec. Importante è valutare la presenza o meno, se necessario, di un illuminatore a raggi infrarossi per l’eventuale visione notturna in ambienti estremamente bui. In alcuni modelli può essere integrata a bordo della telecamera IP, mentre nella maggior parte dei casi è invece da considerare come dispositivo o accessorio aggiuntivo Lenti e focale montata Normalmente gli apparati possono montare focali dai 22 mm (90° orizz x 67° vert.) ai 135 mm (15° orizz x 11° vert.). La scelta dipende dall’impiego ed influisce significativamente sul costo dell’apparato Frame rate gestito Il numero di frame (immagini) per secondo. Normalmente è compreso tra 4 a 25 Memoria di massa Intesa come capacità propria o aggiuntiva attraverso schede di espansione. Connettività ethernet cavo/wireless, ISDN, USB, ecc. Microfono e altoparlante La presenza di un microfono e/o altoparlanti permette di utilizzare la telecamera IP anche in un sistema di raccolta audio e di invio di segnalazioni sonore Controllo del movimento Nel caso la telecamera non sia fissa, sono importanti le sue caratteristiche di movimentazione (brandeggio), in generale controllate a distanza dal software Controllo dello zoom Anche per lo zoom è importante valutare, al bisogno, la disponibilità di effettuare lo zoom ottico dell’inquadratura da remoto attraverso il software Segnali in ingresso ed uscita La possibilità ed il numero di segnali in ingresso/uscita gestibili è importante nel momento in cui attraverso la telecamera IP debbano essere collegati sensori esterni tradizionali come ad esempio di apertura di porte/finestre o attuatori come un elettroserratura per l’apertura/chiusura a distanza di varchi di accesso. Software della telecamera IP

Disponibilità o meno di una funzione di zoom digitale aggiuntivo o alternativo a quello ottico

Formato immagini e video streaming (normalmente JPEG/MxPEG)

Funzioni di “motion detection” (capacità di rilevamento del movimento)

Funzioni di image filtering (filtro di impiego e qualità dell’immaggine)

Server WEB, FTP, SMTP

Notificazione degli allarmi (capacità di rispondere a situazioni di allarme come rilevamento del movimento, segnali da sensori, ecc, con invio di immagini singole, filmati via FTP o EMAIL)

Gestione bidirezionale dell’audio IP

Funzioni VOIP (possibilità di reagire a situazioni di allarme con “telefonate” VOIP)

Interfaccia web di configurazione/programmazione delle funzionalità

Funzionalità evolute delle telecamere IP

Come accennato precedentemente una delle principali caratteristiche di una telecamera IP è quella di poter reagire autonomamente ad una situazione di allarme,

Caratteristiche di una telecamera IP Caratteristiche avanzate di una telecamera IP

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iniziando ad esempio a registrare delle immagini o un video per poi trasmetterle ad un indirizzo di destinazione predefinito. Pertanto la capacità di saper riconoscere la presenza di movimento, la comparsa o la scomparsa di un oggetto da uno scenario, costituiscono fattori di grande importanza per il loro impiego sul campo.

Il metodo tradizionale per effettuare il riconoscimento del movimento prevede un confronto continuo fra ogni frame (inquadratura) ed il precedente. Nel caso vengano rilevate in un certo intervallo di tempo delle variazioni superiori ad una determinata soglia, il fatto viene interpretato come rilevazione di movimento. Intervallo di tempo e soglia sono parametri configurabili sulla telecamera ed ovviamente il loro valore condiziona radicalmente il risultato.

Con un criterio analogo, anche se impiegato all’opposto, possono essere rilevate delle presenze o delle assenze di oggetti nel quadro interessato dell’immagine. Questo metodo produce, in generale un significativo numero di falsi allarmi. Si pensi ad esempio ad una telecamera IP impiegata in esterno ed in condizioni notturne; in molti casi, repentini variazioni della luminosità come ad esempio per l’illuminazione dei fari di un’automobile di passaggio, o il passaggio nel quadro dell’immagine di un piccolo animale, possono provocare falsi allarmi. Nuove tecniche di rilevazione, come l’Intelligent Motion Detection, adottata da SONY nei propri apparati, permette di eliminare quasi completamente i falsi allarmi, aggiungendo allo stesso tempo nuove funzionalità alle telecamere IP.

Motion detection: riconoscimento del movimento Motion detection: “Metodo tradizionale”

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In questo caso il confronto del generico frame non avviene più solo con il precedente ma con gli ultimi 15 precedenti. Effettuando un’analisi del grado variazione sulla media dei 15 frame, i risultati sono estremamente più precisi ed affidabili ed il software della telecamera è in grado di individuare e fornire informazioni anche sulla posizione e l’ingombro dell’oggetto, in grado di consentire anche di imporre un filtro sulle dimensioni del corpo coinvolto (Intelligent Object Detection) Inoltre è possibile fornire al software esterno (su PC o server) di controllo e gestione delle telecamere IP una maggior quantità di informazioni, permettendo nuove è più evolute funzioni.

La telecamera IP, rilevato l’oggetto, trasmette le informazioni di posizione ed ingombro al software di gestione, il quale è in grado di applicare ulterori regole di filtro basate sulla posizione e le dimensioni dell’oggetto, permettendo tutta una nuova serie di funzionalità di allarme, rilevazione e conteggio, come ad esempio:

Intelligent Motion detection: “Metodo avanzato”

Aumento della capacità di analisi delle immagini; l’impiego a fini di controllo e segnalazione si estende

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Rilevare il passaggio ad un varco in un senso o nell’altro

Contare il numero di passaggi attraverso un varco, in un senso o nellaltro

Rilevare nel tempo il numero di persone in un’area

Rilevare la presenza in aree interdette o controllate

Esempi di utilizzo:

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Rilevare la comparsa o la scomparsa di oggetti

Il software di gestione

Il software di gestione è un applicazione client/server o web accessibile via browser internet che consente:

La visualizzazione combinata delle riprese in tempo reale di più telecamere IP

La registrazione e l’archiviazione digitale di immagini o filmati a tempi stabiliti o a seguito di condizioni di allarme predefinite

Funzioni di ricerca nell’archivio delle registrazioni per data/ora di archiviazione, provenienza, per tipo di allarme o condizione ecc.

Funzioni centralizzate di controllo della movimentazione e dello zoom delle telecamere

La configurazione e la programmazione delle condizioni e delle regole di funzionamento del sistema di sorveglianza e raccolta

L’integrazione con altri sistemi aziendali (ad esempio l’invio di SMS o chiamate GPRS/UMTS in seguito a condizioni d’allarme, l’apertura/chiusura di varchi di sicurezza aziendale, la chiamata alle forze dell’ordine attraverso sistemi di chiamata tradizionale, ecc)

Esempi di utilizzo Gestione di un sistema di teleceamere IP

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Nel caso di installazioni complesse, vi è spesso la possibilità di inserire delle mappe grafiche su cui navigare fino alla individuazione del punto di osservazione interessato.

Una funzione utile per la garanzia della privacy in particolari condizioni, è quella del mascheramento dinamico che consente di nascondere aree indesiderate dell’inquadratura. Quando l’immagine viene ingrandita con lo zoom, l’area nascosta viene adattata alle nuove dimensioni. La posizione dell’area da mascherare può in generale essere anche collegata alle funzioni movimentazione/zoom della telecamera stessa.

Principali produttori di telecamere IP

AXIS

DLINK

SONY

MOBOTIX

PANASONIC

TOSHIBA

TRENDNET

Funzionalità di un sistema di gestione I principali produttori di telecamere IP

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VIVOTEK

Alcuni software di gestione di telecamere IP

RealShotManager di SONY - http://www.sony.it

Camera Station & Image enhancer, Camera Explorer (per la visualizzazione ed il controllo da pocket PC con Ms Windows Mobile) di AXIS - http://www.axis.com

Xprotect di MILESTONE - http://www.milestonesys.com

NUUO NVR che supporta più di 500 diverse telecamere IP di 30 produttori - http://www.nuuo.com

NetCamCenter di WEBCAM. Supporta le telecamere IP di una ventina di diversi produttori - http://www.webcam123.com/en/netcamctr.html

Netcam Watcher Professional di BEAUSOFT che supporta una trentina di produttori di telecamere IP - http://www.netcam-watcher.com/

ViewCommander-NVR e ViewCommander-Mobile che offre il pienno supporto a tutti i principali produttori di telecamere IP - http://www.ivimg.com/products/vcnvr.htm

VISEC di PHILEX ENTERPRISE - http://www.visec.net

Videosorveglianza e Codice della Privacy

Le norme sulla privacy non vietano l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza e la registrazione di immagini; tuttavia viene richiesta un’attenzione adeguata alla privacy dei cittadini. Pertanto è necessario il rispetto di tre principi fondamentali: 1. l’installazione di telecamere è legittima solo quando altre misure di sicurezza

siano ritenute insufficienti o inattuabili. 2. l’eventuale registrazione e conservazione delle immagini deve essere limitata nel

tempo. 3. i cittadini devono sapere sempre e comunque quando un’area è sottoposta a

videosorveglianza.

Norme di riferimento

Il 20 maggio 2004 il Garante ha pubblicato una "guida alla videosorveglianza" che sintetizza i contenuti del provvedimento generale 29 aprile 2004 sulla videosorveglianza . Nel sito del Garante sono inoltre disponibili il "Dossier Videosorveglianza" ed una brochure dal titolo "La protezione dei dati personali e la Videosorveglianza" (documento PDF).

Aspetti organizzativi

L’analisi preventiva

Prima di attivare un impianto di videosorveglianza è necessario stabilire se il sui impiego è proporzionato allo scopo. Un tale sistema deve essere attivato solo quando altre misure (sistemi d’allarme, altri controlli fisici o logistici, misure di protezione agli ingressi ecc.) non consentano di perseguire il fine di monitoraggio che ci si è posti. Questa valutazione deve essere sintetizzata in forma scritta, conservando il documento a cura del responsabile del trattamento o del titolare. Il documento è opportuno che riporti anche la collocazione ed il tipo di dispositivi utilizzati.

Alcuni software di gestione Effetti del Codice della Privacy Norme di riferimento

Analisi preventiva Valutazione e dcoumentazione delle ragioni di impiego del sistema di

videosorveglianza

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L’autorizzazione del Garante

L’autorizzazione da parte del Garante è necessaria solo quando il sistema di videosorveglianza prevede la raccolta di immagini da asssociare, confrontare o incrociare con altri dati personali o sensibili: dati biometrici come le impronte digitali, codici identificativi di carte elettroniche, sistemi di identificazione della voce.

L’informativa

Chiunque transiti in una zona sottoposta a videosorveglianza, deve essere informato di ciò. Il Garante ha predisposto un modello semplificato di informativa minima, nella forma di un "cartello" che deve essere esposto in modo visibile indicando anche chi effettua la rilevazione delle immagini e per quali scopi. Ovviamente in presenza di più telecamere, in aree diverse, vanno installati più cartelli, e per quanto riguarda il monitoraggio di ambienti di ufficio ed aree interne in genere è opportuno predisporre un’informativa circostanziata ai sensi del Codice della Privacy che riporti chiaramente:

finalità e modalità del trattamento;

natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati e conseguenze di un eventuale rifiuto di rispondere;

soggetti o categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza;

diritti riconosciuti all'interessato dall'articolo 7 del Codice; estremi identificativi del titolare e, se designato, del responsabile del trattamento.

Il consenso

Le telecamere possono essere installate senza consenso degli interessati, quando il titolare del trattamento possa affermare e dimostrare di perseguire un interesse legittimo a fini di tutela delle persone e dei beni rispetto ad azioni fraudolente o dannose in genere (aggressioni, furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo, prevenzione incendi, sicurezza del lavoro ecc.)

I responsabili e gli incaricati

Devono essere designate per iscritto tutte le persone fisiche, incaricate del trattamento, autorizzate ad utilizzare gli impianti e, nei casi in cui è indispensabile per gli scopi perseguiti, a visionare le registrazioni.

Il regolamento aziendale

Nel regolamento aziendale è opportuno predisporre una sezione relativa al sistema di videosorveglianza in uso presso l’azienda. In essa, oltre a indicare l’elenco aggiornato degli apparati e della loro ubicazione, dovrà essere riportato anche l’uso ed il trattamento delle immagini raccolte, e le istruzioni operative e le misure di sicurezza adottate. Queste indicazioni sono alla base delle istruzioni scritte per gli incaricati.

La formazione del personale

Periodicamente è opportuno effettuare la formazione degli incaricati sui doveri, le garanzie e le responsabilità relative all’impiego del sistema di videosorveglianza: ciò all’introduzione o alla modifica di utilizzo del sistema.

Il diritto di accesso

Occorre tenere ben presente che le immagini distinguibili di una persona, acquisite mediante un impianto di videosorveglianza, costituiscono dati personali, con conseguente possibilità per l'interessato (colui che viene ripreso) di esercitare, nei

Autorizzazione del Garante Valutare l’eventuale necessità di una richiesta preventiva

L’importanza comuqnue dell’informativa Non occorre il consenso degli interessati Responsabili ed incaricati

Documentare le regole e le istruzioni di impiego Formazione e informazione del personale

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confronti del titolare e del responsabile del trattamento, i propri diritti (art. 7 del Codice della Privacy ed in particolare di ottenere la conferma dell’esistenza o meno, l’aggiornamento, la rettificazione, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima, dei dati personali che lo riguardano).

Casi illeciti di impiego

La videosorveglianza è illecita (anche per le amministrazioni comunali) se usata per finalità di sicurezza pubblica, che competono invece solo ad organi giudiziari, forze armate o polizia. E’ assoluto il divieto di controllo a distanza dei lavoratori rispettando le garanzie previste in materia di lavoro, sia all’interno degli edifici, sia in altri luoghi di prestazione del lavoro. Altrettanto inammissibile è l’uso di telecamere in luoghi non destinati all’attività lavorativa (bagni, spogliatoi, docce, armadietti, luoghi ricreativi). Non risulta altresì giustificata un’attività di rilevazione a fini promozionali, turistici o pubblicitari, attraverso webcam o telecamere IP che rendano identificabili i soggetti ripresi (in tali impieghi occorre quindi sincerarsi di utilizzare e configurare l’uso dei dispositivi in modo da non rendere riconoscibili le persone).

Casi particolari di impiego

Negli ospedali e nei luoghi di cura è ammesso il monitoraggio di pazienti ricoverati in particolari reparti come ad esempio rianimazione, a condizione che possano accedere alle immagini solo il personale autorizzato e i familiari dei ricoverati. Negli istituti scolastici l’installazione di sistemi di videosorveglianza è ammissa solo quando strettamente indispensabile (ad esempio in presenza di atti vandalici) e unicamente negli orari di chiusura. Nel rispetto di criteri specifici, sono ammesse telecamere su alcuni mezzi di trasporto pubblici, nei luoghi di culto e sepoltura.

Proprietà private e condomini

Le riprese di immagini effettuate in aree condominiali da parte di più proprietari o condomini, di studi professionali, società ed enti sono ammesse esclusivamente per preservare persone e beni da concrete situazioni di pericolo. Inoltre sono necessarie delle opportune cautele come l’adozione di un angolo visuale limitato ai soli spazi di propria pertinenza, senza effettuare nessuna ripresa di aree comuni o antistanti le abitazioni di altri condomini ecc.

Durata di conservazione delle immagini

In caso di registrazione, il periodo di conservazione delle immagini deve essere limitato al massimo 24 ore, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a indagini. Per attività particolarmente rischiose (esempio: banche) è ammesso un tempo più ampio, che non può superare comunque la settimana.

Misure di sicurezza

Sono quelle normalmente previste dal Codice della Privacy alla voce “misure minime di sicurezza”. I dati personali, compresi quelli relativi al trattamento di videosorveglianza, devono essere protetti da idonee e preventive misure di sicurezza, riducendo al minimo i rischi di distruzione, perdita, anche accidentale, di accesso non autorizzato o trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. Tra le misure di sicurezza che devono essere adottate:

locali con accesso eventualmente protetto da badge

armadi chiusi a chiave per la custodia dei supporti

sistemi di controllo accessi (user-id, password) per visionare le registrazioni

Casi illeciti

Casi particolari La conservazione delle immaggini Le misure di sicurezza

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diversi profili di autorizzazione per accedere alla visione delle immagini registrate (ad esempio: per manutentore, per responsabile del trattamento, per forze di polizia)

sistemi di cifratura delle registrazioni.

Riferimenti

Sito del Garante per la protezione dei dati personali - http://www.garanteprivacy.it

Dossier Videosorveglianza - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1002987

Brochure "La protezione dei dati personali e la Videosorveglianza" - http://www.garanteprivacy.it/garante/document?ID=1382779

Guida alla videosorveglianza - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1006052

Sintesi del "Provvedimento generale" 29 aprile 2004 sulla videosorveglianza - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1003482

Diritto di accesso - Accesso ai dati acquisiti mediante un impianto di videosorveglianza - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=40085

"Telecamere con vista" - Il Garante interviene nei confronti di un Comune; Newsletter 29 novembre 2007 - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1463104

Il volto di un cliente filmato da una telecamera di sorveglianza è un dato personale - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1426830

Relazione 2006 - Parte II - L'attività svolta dal Garante - 12 luglio 2007 (elenco delle verifiche svolte in ambito videosorveglianza) - http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1426362

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15 © ing. Roberto Gallerani

Quaderni 04 20 LUGLIO 2009

Iscrizione all'Albo degli Ingegneri della provincia di Bologna, n. 4421 Email: [email protected] - Mobile: +39 339 5003435 - http://www.gallerani.it Via Berlinguer n. 1 - 40024 Castel San Pietro Terme - BO

i ng . R o b er t o G a l l e r an i

a partire dal 1984, nella PMI, ha maturato esperienze nella conduzione di attività nelle seguenti aree:

Esame delle esigenze, valutazione, selezione, avviamento di soluzioni:

• Gestione elettronica dei documenti

• Fattura elettronica e conservazione sostitutiva

• Acquisizione dei documenti cartacei con riconoscimento del tipo di documento ed estrazione automatica delle informazioni

• BPM: Business Process Management (workflow e processi assistiti di trattamento dei documenti)

• CRM: Customer Relationship Management

• Integrazione di ERP e CRM con sistemi di gestione documentale

• CMS: Content Management Systems per la gestione di contenuti/portali aziendali

• Sistemi informativi tecnici CAD 2D/3D, PDM/PLM con integrazione ai componenti di produzione, nel settore manifatturiero meccanico

Esame delle esigenze, valutazione e individuazione delle soluzioni hardware e software per l’ “adaptive enterprise“ e la “business continuity”:

• Architetture di elaborazione in cluster

• Virtualizzazione e consolidamento

• Storage Area Network, Network Attached Storage, Tape Libraries e backup

• Sistemi di monitoraggio di reti di comunicazione ed elaborazione

• Sicurezza e sistemi di sicurezza a livello di comunicazioni ed applicativi

• Collocazione in “data center” di sistemi ed Application Service Provisioning

• Analisi dei rischi legati alla stilazione del DPS

Studio, progettazione e direzione dello sviluppo di sistemi:

• Electronic Document Management

• Product Data Management / Product Lifecycle Management

• Gestione delle funzioni pre-vendita e post-vendita nel settore manifatturiero meccanico

• Database di sintesi per il supporto alle decisioni in area CRM

• Gestione dei processi di formazione aziendali

Progetti speciali

• Gestione del progetto software di acquisizione e archiviazione dei dati di esercizio, l'analisi statistica ed il controllo di macchine per il confezionamento di prodotti nel settore farmaceutico.

• Gestione del progetto software di sistemi di supporto alla progettazione ed alla documentazione di componenti per l'edilizia (dimensionamento strutturale dei componenti, generazione automatica dei disegni esecutivi 2D e della relazione per il Genio Civile)

• Analisi e progettazione del sistema di pianificazione della produzione di una primaria azienda manifatturiera del settore tessile