Tegumenta d i z i o n a r i o e m o z i o n a l e

Evertrip

© Edizioni Esperidi 2013I Edizione Traffici d’ArtistaISBN 978-88-97895-06-0

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Progetto grafico e illustrazioni: Evertrip

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·NOTA DELL' EDITORE·Da un po’ d i tempo, pres tando at tenzione a l gran fermento di g iovani che generano ar te con passione, dedizione e fatica , avevo in mente di rea lizzare un prodot to editor ia le in cui poter osservare insieme parola e immagine, mescolarsi e declinarsi offrendo però a ltr i scorci e d imension i . Ho lasciato che l’amore per la s tampa si congiungesse a l la mia at trat tiva per l’a r te contemporanea , immaginando, ideando e dando v ita a Traffici d’Ar tis ta , una col lana che in modo un po’ ibr ido e sregolato, offre i suoi spazi agli ar tis ti/scr it tor i che desiderano avvicinarsi a l multi forme mondo del libro d’ar tis ta (su l la cui defin izione non mi ci met to anche io ad argomentare). Piccoli libr i , dunque, con un formato da tasca/borset ta/mano, a ti ratura “ limitata” (poco indus tr ia le e poco ar tig ianale), s tampati su car ta pronta per essere usata , consumata e d isegnata . Dal l’Autore in pr imis. Ogni copia è, in fat ti , personalizzata dal l’Ar tis ta-Autore con numero e fi rma e, sempre dal lo s tesso, resa unica con un det taglio… che lasciamo scopr ire a l let tore.In iziamo con “Tegumenta - d izionar io emozionale”, un r icco cata logo di sugges tion i e pu lsion i , concepito dal la mente di Ever tr ip (Paolo Ferrante); una necessità, s ia del l’Autore che del l’Editore, emozionale più che mater ia le.Non è un “unique” ma è i l pr imo.

Claudio Mar tino

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Non sooscenità

che non siaamore

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·AVVERTENZE· Nel De Anima Aris totele d is tingueva tre funzion i: c’è l’an ima razionale, del l’essere umano che fa uso del l’intel let to; l’an ima sensitiva e sensibi le del le creature an imali; e in fine l’an ima vegetativa . Le piante d ispongono soltanto di ques t’u ltima funzione; gli an imali s ia del l’an ima vegetativa , s ia d i quel la sensitiva; gli esser i umani posseggono tut te e tre le d imension i: vegetativa , sensitiva e razionale. È interessante notare come Aris totele conduca la sua r icerca su l l’an ima a l l’interno dei suoi s tudi d i fis ica . L’an ima , da l suo punto di v is ta , pur non essendo corporea come voleva Democr ito, è forma che v ive e s i incarna nel la mater ia , e in quanto ta le è ogget to di una scienza natura lis tica come la fis ica . Così per Aris totele l’an ima è “entelechia (da l greco, i l pr imo at to) d i un corpo che ha la v ita in potenza”: ciò s ign i fica che essa è quel la pu lsione che an ima , appunto, un corpo, i l quale contiene in sé la v ita come mera potenzia lità ancora inespressa .Nel lo s tesso trat tato Aris totele s i spinge oltre, fino ad a ffermare che l’an ima conosce i l mondo intorno a sé per mezzo del l’immaginazione: tut to ciò che l’an ima intende sono le immagin i e ques te sono pensate dal fi losofo come ogget to di una conoscenza che passa at traverso i sensi . Si crea dunque una meravigliosa e interessantiss ima relazione tra mondo fis ico e natura le, an ima e immaginazione. Cer tamente non è possibi le in ques to luogo

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approfondire i l tema a su fficienza e con i l necessar io r igore teoretico. Tut tav ia la defin izione ar is totelica d i an ima è a mio parere par ticolarmente adat ta a defin ire le creature deformi eppure così natura li che popolano ques to dizionar io. In a ltre parole, ques te immagin i sono an ime, ma an ime che radicano la loro consis tenza in una for tiss ima dimensione corporea , fis ica e natura le. I l corpo può essere ogget to del la fis ica , così come lo sono le immagin i che ne scatur iscono. Esso è terreno, colorato, pesante, grezzo, ai limiti del la deformità e del grot tesco. Ma propr io nel la sua marcata mater ia lità e necessità, ques to s tesso corpo detiene, in potenza , l’anelito ad una dimensione a ltra , eterea , mis tica , leggera e liberator ia . Così, da l la nuda terra del corpo deforme e sensibi liss imo, a volte persino spogliato del la propr ia pel le, qualcosa germoglia . Ciò accade ora timidamente, a ltrove in modo più marcato, ma sempre secondo una sor ta d i s i lenziosa trasformazione a lchemica . Le immagin i dei corpi che fior iscono e danno frut ti res tituiscono a l lora i l movimento del l’an ima che, in modo insieme mis tico e sensuale, crea v ita , armonia e bel lezza laddove pr ima regnavano la r ig id ità, la deformità e la mor te.

Dot t.ssa Mar ia Cr is tina Strati

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FIG.1: Come vedi, piangere non è così sbagliato: gli occhi si mondano, la carotide si sgombra, e le costole si coprono di un onesto piumaggio.

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l’individuo a fare i conti con la propria caducità, e inevitabilmente porta a una comprensione più nitida dei propri limiti di essere umano (v. anche dominio della

morte)

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A,aAMORE: [s. m. da α privativa greca e dal latino mors, morte] sistema di eternità adottato dalla vita per propagarsi n e l l ’ u n i v e r s o attraverso il contatto di due solitudini (cfr. R.M. Rilke, “Lettere a un giovane poeta”).Di norma il trovare due entità compatibili disposte ad annullarsi a vicenda nella bramosia delle carni, non costituisce di per sé un problema, c i o n o n o s t a n t e l’intento di produrre un terzo essere (FIG.2) non è oggigiorno l’esigenza primaria, quanto piuttosto il raggiungimento comune di un piacere generico

soddisfacente.L’esperienza coitale

costringe molto spesso FIG.2

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B,bBEZOÀR: 1. s.n. agglomerato di fibre vegetali (fitobezoari) o di peli animali (tricobezoari) che si forma nello stomaco dell’uomo a seguito dell’ingestione abnorme di tali componenti. Nello stomaco generauno stato di infiammazione cronico, seguito da lesioni sanguinanti della mucosa.2. ti sento vera come il panico, infatti scivolo, scivolo nello stagno, ho le stoppie in gola, scivolo e non sono ancora pazzo, l’acqua è fredda e sembra un suicidio (FIG..4) non posso cadere del tuttonon prima di averti portata alle giostre averti accarezzato l’attaccatura dei capelli come stoppie della terra e ti sento lontana

dall’amarmi, tutto pur di giungerti al cuore anche i polmoni pieni di carpe dorate, ho le convulsioni tienimi la mano che ci alziamo insieme, tienimi la mano che ci alziamo insieme amore, ci alziamo e non moriamo, ci alzeremo al canto del lampione.

FIG.4: individuo nell’atto di inghiottire la propria Condanna.

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CRÌSI: i mondi che hai dentro ancora non li ho navigàti, c'è dell'ignoto sul tuo tavolo e anche sul tuo letto. È notte e avrai sonno. Allora pòndera se venire. Quando arriverai perònon chiamarmi per nome: solo, appoggiami la pelle.

C,cCÀSE LONTÀNE: breviario di preghiere provenientida particolari momentiintimi.[es.: ci rubano la corrente alle camere e rimane allora solo il tuo bacino reclinato ed un sorriso senza fiato ricco di voglie, a corto di mani. Che poi lo sai anche tu che nel cotone ci ritroviamo sempre a ritmare unquattrottavi, la cadenza di due ventri

disegnati dalla foga e ti sento ripiegare un poco

a valle, a fare perno già con decisione, sopra

l’Avemaria (alla faccia della

nostra meglio eternità)

e sa offendermi la guancia,

poi m’ammazza lei,

la donna mia piena di grazia.]

la Condannain fermentosulle sogliedello sterno

la mente non sopporta i fatti

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D,dDOMINIO DELLA MORTE: (v. Amore) il culto della morte risale alle più remote civiltà, e ha da sempre accompagnato l’uomo. Incapace di pensare all’esistenza di sè come un frutto del caso, ha infarcito la propria vita di cerimoniali leziosie ha perso il proprio tempo a convincere il suo prossimo della validità dei propri dogmi, arrivando ad atrocità i n d i m e n t i c a b i l i . Concepirsi come materia organica che nella disgregazione dà vita a un fiore non sembra far piacere

a nessuno.

la Condannain stasi

Spesso il tuo ritmo di gambe è dozzinale

[C’è chi dice“È impazzito!”]

poi migliori, assecondi la dottrina del rumore, la spartitura del silenzio

[C’è chi dice“È impazzito!” si strappa i

capelli.]stringi come un

mantice le cosce e le chiudi a cesoia, beata gogna,[C’è chi dice“È impazzito!”Si strappai capellie si veste

di grilli,le foglielo avvolgono,nel serenomistero]

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fermentazione

ghiandole velenifere

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E,eEPIDÈRMIDE: lo strato morbido che ti separa dalle mie mani, situato fra la mia lingua e il tuo sangue. [es. io vi dissi della fermentazione, il liquore salato che distillavo dalla sua gola - due corpi spaventi di carezze - io provai di quella gioia ad avvelenarmene

con cura, ma non riuscii a morirne, così fra le sue gambe bianche me ne stetti nascosto].Incontrarti per me ha avuto un significato(sic), che tu ci creda o meno [FIG.11]. Poi verranno le tue gambe fiorite e dimenticherò il gelo, una primavera costante.

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FIG.10: Detonazione del cranio con i ricordi in esso contenuti