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Tecniche e Procedure di valutazione dell’impatto ambientale Tecniche e procedure di V.I.A. Luciano Mattevi Tecnico Specialista in Acustica A cura di Luciano Mattevi Trento, 29 ottobre 2007 A.I.S. Ambiente Igiene Sicurezza S.r.l. …sonni tranquilli!!! IL RUMORE

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Tecniche e Procedure di valutazione dell’impatto ambientale

Tecniche e procedure di V.I.A.

Luciano MatteviTecnico Specialista in Acustica

A cura di

Luciano Mattevi

Trento, 29 ottobre 2007

A.I.S. Ambiente Igiene Sicurezza S.r.l.

…sonni tranquilli!!!

IL RUMORE

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Cos’è il rumore?Il rumore è un fenomeno acustico a carattere oscillatorio prodotto dalla perturbazione della pressione atmosferica che si

propaga attraverso un mezzo elastico (gas, liquido o solido).

Tali perturbazioni possono essere generate da:

vibrazioni meccaniche e/o turbolenze aerodinamiche

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Ampiezza Frequenza

Rumore / Suono

(dB) log 200p

pLP

0 dB (0,000002 Pa)

154 dB (100 Pa)

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Quali sono gli effetti del rumore?

Disturbi di carattere generaleEffetto meno specifico, ma pur sempre grave, dell'inquinamento acustico è il fatto che il rumore semplicemente disturba e infastidisce.

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Disturbi della comunicazioneI livelli di rumore che spesso si raggiungono per strada, nei giardini, sui balconi, interferiscono con la comunicazione.

Disturbi del sonnoI disturbi del sonno possono manifestarsi già a livelli relativamente contenuti (attorno ai 30 dB(A)), specie in presenza di rumori stazionari continui.

Effetti extrauditiviEffetti del rumore di tipo psicofisiologico. I più importanti, si manifestano sotto forma di stress fisiologico e reazioni cardio-vascolari a livelli più elevati, effetti sulla salute mentale e sull'efficacia e la produttività.

Effetti uditiviPerdità della capacità uditiva.

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Come si misura il rumore?Al fine di poter esprimere attraverso un numero ciò che noi, comunemente, sperimentiamo attraverso una sensazione

(percezione uditiva) è necessario avvalersi di un misuratore di livello sonoro, o fonometro.

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Microfono

Unità trattamento dati

Unità di lettura

Classe:0123

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Principi di funzionamento degli strumenti di misura

Il microfono, converte una grandezza acustica, corrispondente alla pressione sonora che agisce sulla membrana microfonica, in un segnale elettrico equivalente.

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Cursore: 400 Hz LLeq=52,0 dB LLFMax=71,6 dB LLFMin=35,1 dB

Punto 1 Ambientale diurno in Calcoli

16 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 A L

20

30

40

50

60

70

80dB 13/04/2004 18.34.36 - 18.50.42 Totale

HzLLFMin

Il segnale viene analizzato in molte bande di frequenza (analisi in

frequenza), rappresentato su un grafico chiamato spettrogramma.

Dal segnale viene determinato il valore efficace (RMS) attraverso un rettificatore, il quale ha due risposte caratteristiche, conosciute come costanti di tempo "Fast" (veloce) e "Slow" (lenta).

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Perché si usa il Livello sonoro continuo equivalente?

Il livello sonoro equivalente (LAeq) è definito come il valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante, misurato nel periodo di tempo T, che ha il medesimo contenuto energetico del corrispondente suono variabile

analizzato nello stesso periodo di tempo.

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tempo

Livello continuo equivalenteLivello continuo equivalente

Livello fluttuanteLivello fluttuante

dB(A)

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Somma di deciBel

…nel caso di più sorgenti:

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Tipi di sorgenti

Puntiformi

Lineari

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La normativa nazionale in materia di protezione e prevenzione dall’inquinamento acustico

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Legge 26 ottobre 1995, n. 447Legge quadro sull’inquinamento acustico

Decreti attuativi- Decreto 11 dicembre 1996 "Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo";- Decreto 31 ottobre 1997 recante "Metodologia di misura del rumore aeroportuale";- D.P.C.M. 14 novembre 1997 recante "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore";- D.P.R. 11 dicembre 1997 recante "Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto

dagli aeromobili civili";- D.P.C.M. 5 dicembre 1997 recante "Determinazione dei requisiti acustici degli edifici“;- Decreto 16 marzo 1998 recante "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico“;- D.P.C.M. 31 marzo 1998 recante "Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l'esercizio

dell'attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera b), e dell'articolo 2, commi 6,7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull'inquinamento acustico“;

- D.P.R. 18 novembre 1998, n. 459 recante "Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario“;

- …;per complessivi 23 decreti

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La legge stabilisce i princìpi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 117 della Costituzione (Potestà legislativa dello Stato)

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”l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute

umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo dell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime

fruizioni degli ambienti stessi"

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Impariamo alcune definizioni

Non vi sono riferimenti a valori limite

Giudizio soggettivo

La valutazione deve tener conto anche degli effetti prodotti

Inquinamento acustico(art. 2 della Legge n. 447/95)

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Ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, ad eccezione degli ambienti destinati ad attività produttive, salvo per quanto

concerne l'immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive

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Ambiente abitativo

– gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore;

– le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed agricole;

– i parcheggi;– le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci;– i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci;– le aree adibite ad attività sportive e ricreative.

Sorgenti sonore fisse

Tutte le sorgenti sonore non comprese nella definizione di “sorgenti sonore fisse”

Sorgenti sonore mobili

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D.P.C.M. 14 novembre 1997Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore

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• valori limite di emissione• valori limite di immissione• valori di attenzione• valori di qualità

CLASSE I - aree particolarmente protette (aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche,

aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.)

CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale (aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa

densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali)

CLASSE III - aree di tipo misto (aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di

attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine

operatrici)

CLASSE IV - aree di intensa attività umana (aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di

attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree

con limitata presenza di piccole industrie)

CLASSE V - aree prevalentemente industriali (aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni)

CLASSE VI - aree esclusivamente industriali (aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi)

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I valori limite sono riferiti alle classi di destinazione d'uso del territorio.

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Valori limite di emissione

Sorgenti FISSE

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Si applicano a tutte le aree del territorio ad esse circostanti, secondo la rispettiva classificazione in zone

Sono regolamentati dalle norme di omologazione e certificazione dei macchinariSorgenti MOBILI

I rilevamenti e le verifiche sono effettuati in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità

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Valori limite di immissione

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Sono riferiti al rumore immesso nell'ambiente esterno dall'insieme di tutte le sorgenti

• infrastrutture stradali• ferroviarie• marittime• aeroportuali• altre sorgenti sonore

(di cui all’art. 11, comma 1, legge 26 ottobre 1995, n. 447)

Non si applicano all’interno delle fasce di pertinenza

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Valori di attenzione

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Rappresentano gli indicatori per l’adozione dei piani di risanamento comunali.

Sono relativi al tempo a lungo termine (TL) che rappresenta il tempo all'interno del quale si vuole avere la caratterizzazione del territorio dal punto di vista della rumorosità ambientale.

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• se relativi all'intero tempo di riferimento (diurno o notturno), coincidono con i LIMITI DI IMMISSIONE

• se riferiti a 1 ora, ai valori di immissione vanno sommati 10 dB (diurno) e 5 dB (notturno)

Non si applicano alle fasce territoriali di pertinenza delle infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali.

Se uno solo dei due limiti viene superato scatta l’obbligo del piano di risanamento comunale(Per le aree industriali è necessario superare il limite sul TL)

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Valori di qualità

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Valori di rumore da conseguire nel BREVE, nel MEDIO e nel LUNGO PERIODO con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili,

per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge

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Valori limite differenziali di immissione

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Valori misurati all’interno degli AMBIENTI ABITATIVI(ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane )

Limite differenziale = Livello AMBIENTALE - Livello RESIDUO

RUMORE AMBIENTALE (LA): livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo.

RUMORE RESIDUO (LR): livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante

Limite differenziale diurno (06-22) 5 dB(A)

Limite differenziale notturno (22-06) 3 dB(A)

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Casi in cui NON si applica il criterio differenziale

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I limiti differenziali non si applicano nei seguenti casi, poiché ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile:

• se il livello di rumore ambientale misurato a finestre aperte

durante il periodo diurno < 50 dB(A)

durante il periodo notturno < 40 dB(A)

• se il livello di rumore ambientale misurato a finestre chiuse

durante il periodo diurno < 35 dB(A)

durante il periodo notturno < 25 dB(A)

• nelle aree esclusivamente industriali;

• alle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime;

• ad attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali;

• per i servizi e gli impianti fissi dell'edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo

provocato all'interno dello stesso.

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Circolare Min. Amb. 6 settembre 2004Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori

limite differenziali

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Casi in cui si applica il criterio differenziale

• rumorosità prodotta da circoli privati, centri sociali, centri sportivi (tra questi anche il tiro a volo) e ricreativi;

• nel caso di impianto a ciclo produttivo continuo esistente oggetto di modifica (ampliamento, adeguamento ambientale, etc.) limitatamente ai nuovi impianti che costituiscono la modifica.

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Casi in cui NON si applica il criterio differenziale

• servizi ed impianti fissi dell'edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all'interno dello stesso (si applicano i limiti di cui al punto 7 dell’Allegato D del D.P.G.P. 4

agosto 1992, n. 12-65/Leg);• Attività temporanee e manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.

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Decreto 16 marzo 1998Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

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Misure in esterno• Il microfono deve essere collocato a 1 metro dalla facciata dell’edificio o all'interno dello spazio fruibile

da persone o comunità;

• L'altezza del microfono sia per misure in aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore.

Misure in interno• Il microfono deve essere posizionato a 1,5 m dal pavimento e ad almeno 1 m da superfici riflettenti.

• Il rilevamento in ambiente abitativo deve essere eseguito sia a finestre aperte che chiuse, al fine di individuare la situazione più gravosa.

• Nella misura a finestre aperte il microfono deve essere posizionato a 1 metro dalla finestra

Fattori correttivi• componenti impulsive + 3 dB

• componenti tonali + 3 dB

• componenti in bassa frequenza ( 200 Hz e solo nel periodo notturno) + 3 dB

• presenza di rumore a tempo parziale - 3 (da 15 min. a 1 ora) - 5 (fino a 15 min.)

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Fattori correttivi

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Componenti impulsive (KI)• evento è ripetitivo (10 volte nell'arco di un'ora nel periodo diurno e 2 volte nell'arco di un'ora nel

periodo notturno);• LAImax - LASmax > 6 dB;• durata dell'evento a -10 dB dal valore LAFmax 1 s.

Componenti in bassa frequenza (KB) (esclusivamente nel tempo di riferimento notturno)• presenza di KT nell'intervallo di frequenze compreso fra 20 e 200 Hz.

Componenti tonali (KT)• livello minimo di una banda supera i livelli minimi delle bande adiacenti per almeno 5 dB e se la KT

tocca una isofonica (norma ISO 226:1987) eguale o superiore a quella più elevata raggiunta dalle altre componenti dello spettro.

Rumore a tempo parziale (esclusivamente durante il tempo di riferimento diurno)• se compreso in un'ora -3 dB(A) al rumore ambientale;• se inferiore a 15 minuti -5 dB(A) al rumore ambientale.

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Piani di risanamento acusticoArt. 7

Nelle seguenti condizioni:

1. Superamento dei valori limite di attenzione (art. 2, comma 1, lettera g))

2. Contatto fra aree i cui limiti si discostano in misura superiore a 5 dB(A) (art.4, comma 1, lettera a))

Adozione di piani di risanamento acustico(approvati dal Consiglio comunale)

• tipologia delle sorgenti (incluse le sorgenti mobili);• soggetti a cui compete l'intervento;• priorità, modalità e tempi per il risanamento;• oneri finanziari e mezzi necessari;• misure cautelari a carattere d'urgenza per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

In caso di inerzia dei comuni si provvede in via sostitutiva la Provincia o l’ente appositamente individuato

Comuni con abitanti 50.000 la Giunta comunale presenta al Consiglio una RELAZIONE biennale sullo STATO ACUSTICO DEL COMUNE

Il comune trasmette alla Provincia le iniziative di competenza

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Disposizioni in materia di IMPATTO ACUSTICOArt. 8

Nella procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale)

Su richiesta dei Comuni

Documentazione di impatto acusticoRedatta in conformità alle linee guida predisposte dalla Provincia

• aeroporti, aviosuperfici, eliporti;• autostrade, strade extraurbane principali, strade extraurbane secondarie, strade urbane di scorrimento, strade urbane di

quartiere e strade locali;• discoteche;• circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi;• impianti sportivi e ricreativi;• ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.

OBBLIGATORIO!Per le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a:

• nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive;• sportive e ricreative• postazioni di servizi commerciali polifunzionali;• provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture;• domande di licenza o di autorizzazione all'esercizio di attività produttive.

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Clima acusticoArt. 8

E' obbligatorio produrre una valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti:

• scuole e asili nido;• ospedali;• case di cura e di riposo;• parchi pubblici urbani ed extraurbani;• nuovi insediamenti residenziali prossimi alle opere indicate per l’impatto acustico.

Qualora si evidenzi il superamento dei valori limite dovranno essere indicate le opere necessarie al contenimento della rumorosità

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La normativa vigente non individua uno specifico metodo per la determinazione del clima acustico, per questo pare utile richiamare la recente norma UNI 1143 recante "Metodo per la stima dell'impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti"

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Cosa deve contenere la documentazione di V.I.A.?

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La documentazione di valutazione dell'impatto acustico deve essere redatta da un TECNICO COMPETENTE in acustica

ASPETTI GENERALI

Planimetria

- la posizione dei macchinari rumorosi

- abitazioni esposte;

- ricettori sensibili (scuole, ospedali, case di cura e riposo);

Dati territoriali

- classificazione acustica del territorio o, in mancanza, classificazione P.R.G.;

Dati sorgente

- Descrizione dei cicli tecnologici: ciclo continuo oppure no;

- Dati di emissione sonora degli impianti;

- Tempo di funzionamento dei macchinari maggiormente significativi;

Redatta per i nuovi impianti produttivi o la modifica di quelli esistenti

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Valutazione previsionale

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Modelli matematici

- Dati forniti dal costruttore dell’impianto

- Misurazioni fonometriche in impianti analoghi

- Taratura del modello

Scenari

- Livelli di rumorosità in facciata agli edifici esposti

- Valutazione del limite differenziale

- Estensione della valutazione anche al periodo notturno (per attività a ciclo produttivo continuo o per infrastrutture di trasporto)

Curve isofoniche

Valori puntuali

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Valutazione situazione esistente

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Misurazioni fonometriche

- c/o l’impianto/infrastruttura

- In facciata agli edifici maggiormente esposti

Scenari c.s.

Rapporto di misura- data, luogo, ora del rilevamento e descrizione delle condizioni meteorologiche, velocità e direzione del vento;

- descrizione del sito di misura;

- tempo di misura e periodo di riferimento (diurno o notturno);

- classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il luogo di misura;

- strumentazione impiegata (marca e modello) e relativo grado di precisione;

- indicazione della data di verifica dell'ultima taratura della strumentazione;

- andamento temporale dei livelli sonori e del livello continuo equivalente di pressione sonora (LAeq);

- diagrammi degli spettri di frequenza dei livelli minimi lineari per ciascuna misura;

- verifica della presenza di eventuali componenti impulsive, tonali, o del tempo parziale;

- giudizio conclusivo.

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Interventi di risanamento

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Elaborati tecnici

- Descrizione delle modalità di intervento adottate;

- Stima della riduzione dei livelli di rumorosità;

- Indicazione dei tempi necessari per la realizzazione degli

interventi programmati.

…inoltre

Qualora possibile eseguire delle misurazioni nei pressi del ricettore maggiormente esposto al fine di verificare la bontà degli interventi eseguiti.

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Classificazione acustica del territorio

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L'art. 6 della legge n. 447/95 definisce l'obbligo della zonizzazione comunale.

La zonizzazione acustica è un atto tecnico-politico di governo del territorio, in quanto ne disciplina l'uso e vincola le modalità di sviluppo delle attività.

A ciascuna porzione omogenea di territorio, è assegnata una delle sei classi, sulla base della prevalente ed effettiva destinazione d'uso del territorio, previsto dal Piano Regolatore Generale

Tabella dei limiti

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D.P.R. 30 marzo 2004, n. 142Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11

della legge 26 ottobre 1995, n. 447

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Infrastruttura stradale l'insieme della superficie stradale, strutture e impianti di competenza dell'ente proprietario, concessionario o gestore necessari per garantire la funzionalità e la sicurezza della strada

Infrastruttura stradale ESISTENTEquella effettivamente in esercizio o in corso di realizzazione o per la quale è stato approvato il progetto definitivo alla data del 1° giugno 2004

Infrastruttura stradale di NUOVA realizzazionequella in fase di progettazione alla data del 1° giugno 2004

Ampliamento in sede di infrastruttura stradale in eserciziola costruzione di una o più corsie in affiancamento a quelle esistenti

AFFIANCAMENTO di infrastrutture stradali di nuova realizzazione a infrastrutture stradali esistentirealizzazione di infrastrutture parallele a infrastrutture esistenti o confluenti, tra le quali non esistono aree intercluse non di pertinenza delle infrastrutture stradali stesse

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DEFINIZIONI

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VARIANTEcostruzione di un nuovo tratto stradale

5 km autostrade e extraurbane principali 2 km extraurbane secondarie 1 km tratte autostradali di attraversamento urbano, tangenziali e strade urbane di scorrimento

Ambiente abitativoogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o comunità ed utilizzato per le diverse attivitaà umane ad eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive (soggette al D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277), salvo per quanto concerne l'immissione di rumore da sorgenti sonore esterne a locali in cui si svolgano le attività produttive

Ricettorequalsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo, comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa;aree naturalistiche vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale della collettività;aree territoriali edificabili già individuate dai piani regolatori generali e loro varianti generali

Fascia di pertinenza acusticastriscia di terreno misurata in proiezione orizzontale, per ciascun lato dell'infrastruttura, a partire dal confine stradale, per la quale il decreto stabilisce i limiti di immissione del rumore

Confine stradalelimite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato

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Esistenti• infrastrutture esistenti• ampliamento in sede e alle nuove infrastrutture• affiancamento a quelle esistenti• varianti

Campo di applicazioneA. autostrade;B. strade extraurbane principali;C. strade extraurbane secondarie;D. strade urbane di scorrimento;E. strade urbane di quartiere;F. strade locali.

(definite dall'art. 2 del D.Lgs. n. 285/92)

Nuova realizzazione

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I valori limite sono verificati nel punto di maggiore esposizione(secondo quanto previsto dal D.P.C.M. 16 marzo 1998 – Tecniche di misura)

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Fasce di pertinenza acustica

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A

A

B

B

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Limiti di immissione per le infrastrutture stradali diNUOVA REALIZZAZIONE

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Il proponente l’opera

• individua i corridoi progettuali che possano garantire la migliore tutela dei ricettori presenti all'interno della fascia di studio di ampiezza pari a quella di pertinenza

• in caso di presenza di scuole, ospedali, case di cura e case di riposo la fascia di studio è doppia rispetto a quella di pertinenza

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Limiti di immissione per le infrastrutture stradaliESISTENTI

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Modalità di adeguamento

Attività pluriennale di risanamento (D.M. 29 novembre 2000)

I limiti si applicano da subito per:

• infrastrutture di nuova realizzazione in affiancamento di

infrastrutture esistenti

• varianti di infrastrutture esistenti

Interventi prioritari

• scuole, ospedali, case di cura e case di riposo

• Ricettori presenti nella fascia più vicina (A)

All’esterno della fascia più vicina gli interventi vanno armonizzati con i piani di risanamento comunali

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Le opere di mitigazione acustica

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Se non è possibile adottare nessuno dei precedenti interventiDovranno essere garantiti i seguenti limiti (misurati a centro stanza con finestre chiuse)

35 dB(A) Leq notturno per ospedali, case di cura e case di riposo;40 dB(A) Leq notturno per tutti gli altri ricettori di carattere abitativo;45 dB(A) Leq diurno per le scuole

Ordine di intervento

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1. Mitigazione sulla sorgente (asfalti fonoassorbenti, riduzione della velocità, ecc.)

2. Lungo la via di propagazione del rumore (barriere antirumore, tomi, ecc.)

3. Sul ricettore (serramenti fonoisolanti, pannelli assorbenti, ecc.)

Le modalità di intervento saranno definite da linee guida del Min. Amb.

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Interventi di mitigazione acustica

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Gli interventi di mitigazione si dividono in:

Interventi alla sorgente

Sistema miglioreSistema migliore, in quanto riduce alla fonte le immissioni sonore ed il beneficio si estende a tutta l'area attorno all'impianto rumoroso.

Schermo protettivo fra la sorgente e ricettore (barriera antirumore e altro)

Sistema che offre i seguenti elementi critici:

- costoso;

- impatto visivo;

- oscuramento del ricettore protetto;

- rapido degrado.

Intervento al ricettore

Soluzione meno efficaceSoluzione meno efficace, in quanto l'opera di mitigazione interessa solo il ricettore coinvolto, lasciando inalterati i livelli nell'ambiente esterno.

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Interventi alla sorgente

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Verificare che l’impianto sia efficiente, altrimenti intervenire con l’incapsulaggio della sorgente sonora:

PANNELLI CON STRUTTURA ESTERNA (su ambo i lati)

Lastra metallica forata con interposto materiale fonoassorbente (fibra minerale o di vetro).

Qualora sia necessario ottenere un elevato grado di fonoisolamento (superiore a 10¸15 dB(A)) è necessario ricorrere a pannelli doppi o multipli ed inserire del materiale con elevata massa superficiale

PARETI IN MURATURA

Attorno macchinario (rivestimento parte interna con del materiale fonoassorbente).

Per ottenere alti valori di fonoisolamento è necessario costruire una doppia parete con frapposto del materiale resiliente

ISOLAZIONE INTERO STABILIMENTO

Aumentare il potere fonoisolante della struttura:

- infissi;

- copertura.

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Schermi acustici

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Barriere fonoisolanti poste ad ostacolo alla propagazione dell’energia sonora della sorgente disturbante (singolo impianto o intero stabilimento)

SCHERMI FISSI

Impiegati in condizioni di campo libero, devono essere opportunamente dimensionati al fine di proteggere adeguatamente il ricettore.

Possono essere costituiti da materiali di varia natura: legno, metallo, c.l.s., biomuro, ecc.

Attenuazione max 10 dB(A)

SCHERMI MOBILI

Stesse caratteristiche fisiche degli schermi fissi

sono impiegati in attività o impianti temporanei (cantieri edili, manifestazioni sportive, canore, ecc.)

TOMI INVERDITI

- Offrono un ottimo inserimento nell’ambiente;

- durata illimitata.

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Interventi al ricettore

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Qualora sia precluso qualsiasi tipo di altro intervento non rimane che intervenire direttamente sul ricettore esposto con:

- aumento del potere fonoisolante di facciata (sostituzione degli infissi)

- schermi protettivi (barriere) posti sul confine.

Balconi con parapetti pieni

Infissi ad elevato potere fonoisolante

Rivestimento della loggia con materiale fonoassorbente

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Alcuni casi pratici…

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I CASOEffetto schermante di due barriere nei confronti della facciata di un edificio.

Entrambe le barriere sono poste alla stessa distanza dal gruppo frigo e hanno uguale altezza, si differenziano unicamente per la loro larghezza: una di 8 metri, l'atra di 12 metri.

Zona dell’edificio scarsamente protetta

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II CASORealizzando un'idonea schermatura a L rovescia.

Soluzione particolarmente indicata nel caso in cui il ricettore da proteggere sia posto ad un quota superiore a quella ove è collocato l'impianto.

Area maggiormente protetta

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III CASOGruppo silenziato batteria posto in prossimità di un muretto a U alto 5 metri.

Nella figura di sinistra tutte le pareti sono perfettamente riflettenti, mentre nella figura di destra le tre pareti sono ricoperte di materiale fonoassorbente.

Area maggiormente protetta

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Siti web

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edilportale.comwww.edilportale.comIl portale Internet dedicato al mondo delle costruzioni, al servizio di imprese di costruzione, fornitori e professionisti del settore edile

ANITwww.anit.itAssociazione Nazionale per l'Isolamento Termico e Acustico

Altracusticawww.altracustica.orgPortale dedicato al mondo dell’acustica

APAT www.apat.gov.it/site/it-IT/Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici

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CONSILIVMwww.consilivm.itAssociazione "no profit e onlus" con lo scopo di salvaguardare la salute dall'inquinamento acustico

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Grazie della Vostra attenzione!

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