Teatro Verdi di Casciana Terme

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TEATRO ARTE & Sono 30 anni che ti aspetto www.cascianatermeteatro.it COMUNE DI CASCIANA TERME Con il patrocinio di:

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Il Mini Catalogo del Teatro Verdi di Casciana Terme.

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Page 1: Teatro Verdi di Casciana Terme

TEATROARTE&

Sono 30 anni che ti aspetto

www.cascianatermeteatro.it

COMUNE DI CASCIANA TERME

Con il patrocinio di:

Page 2: Teatro Verdi di Casciana Terme

Lo storico teatro cittadino torna al suo antico splendore. Abbiamo preservato gelosamente la sua storia, il percorso di un luogo che tutti, in momenti diversi, abbiamo vissuto. Era importante recuperare, ma più importante conservare la sua memoria storica. Credo che ci siamo riusciti sviluppando un progetto che ha puntato al consolidamento e alla funzionalità degli spazi, e che è andato al di là dell’intervento restaurativo. Un progetto intelligente, a mio avviso, un investimento per il futuro di Casciana Terme.

Da cascianese conosco bene il significato, il valore e l’importanza che ha avuto per molte generazioni. Prima Teatro, poi cinema, oggi ha mantenuto entrambe le anime di un edificio che ha rappresentato molto per la nostra comunità e che è destinato a tornare fulcro della sua vita culturale ed artistica.

GIORGIO VANNOZZI

Questo era l’obiettivo che ci eravamo prefissati…Momento di incontro tra persone, e di condivisione, prima di tutto umana, il nuovo Teatro Verdi è il luogo dove la vita scorre su un palcoscenico e si fa esperienza. Parliamo di emozioni, intense, vere. Parliamo di un simbolo della nostra comunità che finalmente torna protagonista della sua quotidianità con l’apertura del sipario con tre spettacoli di assoluto livello e con una grandissimo mostra di Arte Contemporanea, due momenti curati dall’Art Director Massimiliano Simoni.

Il Teatro Verdi è lì, di fronte a voi. Potete finalmente viverlo, per la prima volta, ancora una volta…

S I N D A C O D I C A S C I A N A T E R M E

Per la terza estate consecutiva (le due edizioni passate le chiamavano Casciana Scultura) continuiamo l’opera di inserimento di opere d’arte nel tessuto urbano. Questo 2012, grazie alla collaborazione con Massimiliano Simoni Art Director di Athena Communications che ha curato la mostra, questa operazione assume rilievo internazionale. 5 opere di Yasuda, Bolla e Ritchie sono esposte dentro e fuori il Teatro Verdi finalmente restituito alla sua funzione originaria e sulla Piazza Garibaldi davanti alla neoclassica facciata del palazzo delle Terme.

La mostra diventa un appuntamento di rilievo nel calendario di eventi previsti per l’inaugurazione del Teatro Verdi. Una festa per Casciana e per i cascianesi.

Nella stazione termale dal glorioso passato, viviamo la contemporaneità di un paese tranquillo, in cui ci sentiamo rassicurati da luoghi vissuti che riconosciamo come nostri nei quali consumare la nostra quotidianità. Per questo l’inserimento di qualche “imprevedibile novità” può lasciare spaesati i cittadini di fronte a presenze temporanee che sono percepite come intrusioni. Spaesati, credo, senza motivo, perché i luoghi di ieri e di oggi si devono confrontare col tempo che passa e tocca a noi interrogarci su come rigenerarli senza perderne il valore, la storia, la propria natura. Serve una scultura per interrogarsi su tutto questo? Si, può servire. Qualche mese fa ho conosciuto Kan Yasuda, artista apprezzato in tutto il mondo che ha esposto in luoghi di valore assoluto in

LUCA FRACASSIV I C E S I N D A C O C O N D E L E G A A L L A C U L T U R A D E L C O M U N E D I C A S C I A N A T E R M E

oriente e in Europa. Il maestro giapponese con calma serafica e contemplazione orientale ha osservato a lungo la Piazza Garibaldi; poi d’un tratto la domanda: “ci sono molti bambini in questa piazza?” credevo cercasse rassicurazioni sull’incolumità della sua opera; e mentre cercavo le parole giuste per rispondere adeguatamente continuò “perché per me è importante che i bambini ci vadano dentro, interagiscano con l’opera”. In quel momento ho percepito il senso del suo lavoro, non proteso alla ricerca del bello, né tantomeno all’autoreferenzialità e alla pretesa dell’insegnamento, ma alla spontaneità del toccare, guardare, sentire. Ogni opera di Yasuda deve essere vissuta nel modo più spontaneo possibile. I sensi sono coinvolti e la partecipazione non è solo tra opera e spazio, ma anche e soprattutto tra opera e spettatore.

Con l’arte ci si emoziona, si hanno reazioni. Uno spettacolo a teatro o una scultura in mezzo alla Piazza sono stimoli a reagire (anche in modo negativo, legittimamente) e questo mi sembra già importante in una società e in una realtà in cui tutto ciò che non ci riguarda direttamente ci scivola addosso facendolo cadere nell’oblio dell’indifferenza.

L’indifferenza si combatte anche con l’arte e la cultura. Su questo terreno l’Amministrazione Comunale sarà sempre in prima linea, cercando, come sempre di lanciare dei segnali gestendo con parsimonia e oculatezza le risorse pubbliche, come ci impone la nostra sensibilità e il particolare momento di difficoltà generale.

Page 3: Teatro Verdi di Casciana Terme

Lo storico teatro cittadino torna al suo antico splendore. Abbiamo preservato gelosamente la sua storia, il percorso di un luogo che tutti, in momenti diversi, abbiamo vissuto. Era importante recuperare, ma più importante conservare la sua memoria storica. Credo che ci siamo riusciti sviluppando un progetto che ha puntato al consolidamento e alla funzionalità degli spazi, e che è andato al di là dell’intervento restaurativo. Un progetto intelligente, a mio avviso, un investimento per il futuro di Casciana Terme.

Da cascianese conosco bene il significato, il valore e l’importanza che ha avuto per molte generazioni. Prima Teatro, poi cinema, oggi ha mantenuto entrambe le anime di un edificio che ha rappresentato molto per la nostra comunità e che è destinato a tornare fulcro della sua vita culturale ed artistica.

GIORGIO VANNOZZI

Questo era l’obiettivo che ci eravamo prefissati…Momento di incontro tra persone, e di condivisione, prima di tutto umana, il nuovo Teatro Verdi è il luogo dove la vita scorre su un palcoscenico e si fa esperienza. Parliamo di emozioni, intense, vere. Parliamo di un simbolo della nostra comunità che finalmente torna protagonista della sua quotidianità con l’apertura del sipario con tre spettacoli di assoluto livello e con una grandissimo mostra di Arte Contemporanea, due momenti curati dall’Art Director Massimiliano Simoni.

Il Teatro Verdi è lì, di fronte a voi. Potete finalmente viverlo, per la prima volta, ancora una volta…

S I N D A C O D I C A S C I A N A T E R M E

Per la terza estate consecutiva (le due edizioni passate le chiamavano Casciana Scultura) continuiamo l’opera di inserimento di opere d’arte nel tessuto urbano. Questo 2012, grazie alla collaborazione con Massimiliano Simoni Art Director di Athena Communications che ha curato la mostra, questa operazione assume rilievo internazionale. 5 opere di Yasuda, Bolla e Ritchie sono esposte dentro e fuori il Teatro Verdi finalmente restituito alla sua funzione originaria e sulla Piazza Garibaldi davanti alla neoclassica facciata del palazzo delle Terme.

La mostra diventa un appuntamento di rilievo nel calendario di eventi previsti per l’inaugurazione del Teatro Verdi. Una festa per Casciana e per i cascianesi.

Nella stazione termale dal glorioso passato, viviamo la contemporaneità di un paese tranquillo, in cui ci sentiamo rassicurati da luoghi vissuti che riconosciamo come nostri nei quali consumare la nostra quotidianità. Per questo l’inserimento di qualche “imprevedibile novità” può lasciare spaesati i cittadini di fronte a presenze temporanee che sono percepite come intrusioni. Spaesati, credo, senza motivo, perché i luoghi di ieri e di oggi si devono confrontare col tempo che passa e tocca a noi interrogarci su come rigenerarli senza perderne il valore, la storia, la propria natura. Serve una scultura per interrogarsi su tutto questo? Si, può servire. Qualche mese fa ho conosciuto Kan Yasuda, artista apprezzato in tutto il mondo che ha esposto in luoghi di valore assoluto in

LUCA FRACASSIV I C E S I N D A C O C O N D E L E G A A L L A C U L T U R A D E L C O M U N E D I C A S C I A N A T E R M E

oriente e in Europa. Il maestro giapponese con calma serafica e contemplazione orientale ha osservato a lungo la Piazza Garibaldi; poi d’un tratto la domanda: “ci sono molti bambini in questa piazza?” credevo cercasse rassicurazioni sull’incolumità della sua opera; e mentre cercavo le parole giuste per rispondere adeguatamente continuò “perché per me è importante che i bambini ci vadano dentro, interagiscano con l’opera”. In quel momento ho percepito il senso del suo lavoro, non proteso alla ricerca del bello, né tantomeno all’autoreferenzialità e alla pretesa dell’insegnamento, ma alla spontaneità del toccare, guardare, sentire. Ogni opera di Yasuda deve essere vissuta nel modo più spontaneo possibile. I sensi sono coinvolti e la partecipazione non è solo tra opera e spazio, ma anche e soprattutto tra opera e spettatore.

Con l’arte ci si emoziona, si hanno reazioni. Uno spettacolo a teatro o una scultura in mezzo alla Piazza sono stimoli a reagire (anche in modo negativo, legittimamente) e questo mi sembra già importante in una società e in una realtà in cui tutto ciò che non ci riguarda direttamente ci scivola addosso facendolo cadere nell’oblio dell’indifferenza.

L’indifferenza si combatte anche con l’arte e la cultura. Su questo terreno l’Amministrazione Comunale sarà sempre in prima linea, cercando, come sempre di lanciare dei segnali gestendo con parsimonia e oculatezza le risorse pubbliche, come ci impone la nostra sensibilità e il particolare momento di difficoltà generale.

Page 4: Teatro Verdi di Casciana Terme

Emozione! Questo lo stato d’animo che ormai da almeno un ventennio mi coglie di fronte ad un’opera d’arte.

Cosa ci fa capire se siamo di fronte a un bluff o a un qualcosa di sublime, irripetibile, se non il trasporto sensoriale emozionale che si prova innanzi ad essa? Opera d’arte è sicuramente tutto ciò che ci fa sentire bene, in stato di grazia, che ci avvicina a Dio e ci rende … più umani.

Il rinnovato Teatro Giuseppe Verdi di Casciana Terme è una gran bella manifestazione artistica, sicuramente è opera d’arte. Già dall’ingresso ti rassicura con la sua classica sobrietà. Il foyer, con la sua ricercata eleganza e allo stesso tempo con la sua chiara funzionalità, ti prepara al grande salto dell’ingresso in platea lasciandoci senza fiato. Una vera bomboniera di rara bellezza si presenta davanti agli occhi. Tutto è perfetto, basta un colpo d’occhio per capire subito che ci troviamo in uno dei più bei Teatri della Toscana e d’Italia.

Toccare la materia, il bronzo, e soprattutto il marmo è toccare il tempo: la scultura è la sublimazione dell’arte figurativa. Il confronto tra l’opera d’arte

MASSIMILIANO SIMONIA R T D I R E C T O R

PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE LA VERSILIANA DAL 2000 AL 2010 E RESPONSABILE UNICO DEL “CAFFÈ DELLA VERSILIANA” (INCONTRI E DIBATTITI DI APPROFONDIMENTO CULTURALE). PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO DAL 2008 AL 2010. ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PIETRASANTA (LU) / LA PICCOLA ATENE, DAL 2000 AL 2005.

CONSULENTE ARTISTICO E RESPONSABILE COMUNICAZIONE E PROMOZIONE DEL BOLGHERI MELODY FESTIVAL E DIRETTORE ARTISTICO DEL TALK SHOW BOLGHERI MELODY RACCONTA. DIRETTORE ARTISTICO DE “IL MITO CONTEMPORANEO”/ RASSEGNA INTERNAZIONALE DI PITTURA E SCULTURA IN SICILIA PROMOSSA DALL’ASSESSORATO AL TURISMO, SPORT E SPETTACOLO DELLA REGIONE SICILIANA. E’ DIRETTORE ARTISTICO DI ATHENA COMMUNICATIONS.

Teatro e l’opera d’arte scultura è fascinoso, e crea un antico richiamo valoriale. Il mondo va a rotoli, ma la Cultura vuole disperatamente e ostinatamente sopravvivere, per continuare a raccontare e a raccontarci ciò che l’Uomo, in stato di grazia, ha creato. Questo il senso profondo de "La teatralità" della scultura” che non si rassegna, ma con forza vuole restare in scena per raccontarsi e raccontarci con ciò che oggi è, quello che è stato e quello che sarà. Una scultura profonda, spirituale, quella del grande Kan Yasuda, che con il suo bronzeo Ishinki in Piazza Garibaldi, crea un ideale ponte tra l’ottocentesco Stabilimento Termale e il Giuseppe Verdi. La sua è una scultura in bronzo da “vivere”, da “penetrare”, che dopo i successi del Mercato di Traiano a Roma, del Teatro Greco Romano di Taormina, torna a stupirci ed emozionarci in luogo ameno e rilassante.

Nicola Bolla, con la sua scultura “d’impegno”, La Bomba, in stupendo marmo bianco di Carrara, all’ingresso del Teatro ci fa riflettere sul nostro ‘900, e ci ricorda come l’Arte sia spesso impegno e militanza, non in senso politico, ma civico.

Jim Ritchie, scultore di respiro mondiale, ci regala le sue Femme (La Femme) in marmo bianco. La sinuosità e plasticità delle sue opere ai lati del foyer ci donano grande serenità e fanno da prodromo a … grandi rappresentazioni … .

… Tre, per l’esattezza.

Il M° Alberto Veronesi, Direttore Artistico del Festival Pucciniano, reduce dai successi newyorkesi, dirige Le Donne di Giacomo Puccini, un Galà Concerto tutto dedicato alle eroine pucciniane da Tosca a Manon Lescaut, daTurandot a Madame Butterfly passando in rassegna tutte le opere del grande compositore toscano.

Grandi interpreti pucciniani e Teatro Verdi, Veronesi e Puccini, per due ore di alta scuola musicale e recitativa.

Il grande attore e mattatore toscano, guitto per eccellenza, Andrea Buscemi ci propone due raffinate rappresentazioni.

L’Avaro di Moliere con Eva Robin’s. Uno straordinario Arpagone, personaggio indimenticabile, che si distacca dagli altri avari di teatro così legati al puro possesso, per una moderna disinvoltura nel mettere a frutto il proprio guadagno.

Ogni cosa può essere trasformata in guadagno: anche i figli, gli amici. Una vera passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza. Un capolavoro comico ineguagliabile a cui Moliere applica il proprio vertiginoso talento drammaturgico.

Il Pinocchio di Collodi uno dei libri più letti al mondo (secondo solo alla Bibbia per diffusione), conosciuto e amato a tutte le latitudini, viene ora affrontato col consueto piglio istrionico da lui in una prova a due voci condivisa con Fanny Cadeo.

Lo spettacolo di Buscemi svela la parte crudele dell’opera, senza indugiare nel banale universo favolistico, affrancandosi dunque dalla chiave di lettura dedicabile ai più piccoli.

Pinocchio è anche il ritratto preciso di un’Italia che non c’è più (quella di deamicisiana memoria), un’Italia che - appena reduce dall’Unificazione - era forse più Italia di quella di oggi.

Tutto questo per me è OPERA D’ARTE, e spero, emozionandovi, lo sia anche per voi.

CHI ÈMassimilianoSimoni

Page 5: Teatro Verdi di Casciana Terme

Emozione! Questo lo stato d’animo che ormai da almeno un ventennio mi coglie di fronte ad un’opera d’arte.

Cosa ci fa capire se siamo di fronte a un bluff o a un qualcosa di sublime, irripetibile, se non il trasporto sensoriale emozionale che si prova innanzi ad essa? Opera d’arte è sicuramente tutto ciò che ci fa sentire bene, in stato di grazia, che ci avvicina a Dio e ci rende … più umani.

Il rinnovato Teatro Giuseppe Verdi di Casciana Terme è una gran bella manifestazione artistica, sicuramente è opera d’arte. Già dall’ingresso ti rassicura con la sua classica sobrietà. Il foyer, con la sua ricercata eleganza e allo stesso tempo con la sua chiara funzionalità, ti prepara al grande salto dell’ingresso in platea lasciandoci senza fiato. Una vera bomboniera di rara bellezza si presenta davanti agli occhi. Tutto è perfetto, basta un colpo d’occhio per capire subito che ci troviamo in uno dei più bei Teatri della Toscana e d’Italia.

Toccare la materia, il bronzo, e soprattutto il marmo è toccare il tempo: la scultura è la sublimazione dell’arte figurativa. Il confronto tra l’opera d’arte

MASSIMILIANO SIMONIA R T D I R E C T O R

PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE LA VERSILIANA DAL 2000 AL 2010 E RESPONSABILE UNICO DEL “CAFFÈ DELLA VERSILIANA” (INCONTRI E DIBATTITI DI APPROFONDIMENTO CULTURALE). PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO DAL 2008 AL 2010. ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PIETRASANTA (LU) / LA PICCOLA ATENE, DAL 2000 AL 2005.

CONSULENTE ARTISTICO E RESPONSABILE COMUNICAZIONE E PROMOZIONE DEL BOLGHERI MELODY FESTIVAL E DIRETTORE ARTISTICO DEL TALK SHOW BOLGHERI MELODY RACCONTA. DIRETTORE ARTISTICO DE “IL MITO CONTEMPORANEO”/ RASSEGNA INTERNAZIONALE DI PITTURA E SCULTURA IN SICILIA PROMOSSA DALL’ASSESSORATO AL TURISMO, SPORT E SPETTACOLO DELLA REGIONE SICILIANA. E’ DIRETTORE ARTISTICO DI ATHENA COMMUNICATIONS.

Teatro e l’opera d’arte scultura è fascinoso, e crea un antico richiamo valoriale. Il mondo va a rotoli, ma la Cultura vuole disperatamente e ostinatamente sopravvivere, per continuare a raccontare e a raccontarci ciò che l’Uomo, in stato di grazia, ha creato. Questo il senso profondo de "La teatralità" della scultura” che non si rassegna, ma con forza vuole restare in scena per raccontarsi e raccontarci con ciò che oggi è, quello che è stato e quello che sarà. Una scultura profonda, spirituale, quella del grande Kan Yasuda, che con il suo bronzeo Ishinki in Piazza Garibaldi, crea un ideale ponte tra l’ottocentesco Stabilimento Termale e il Giuseppe Verdi. La sua è una scultura in bronzo da “vivere”, da “penetrare”, che dopo i successi del Mercato di Traiano a Roma, del Teatro Greco Romano di Taormina, torna a stupirci ed emozionarci in luogo ameno e rilassante.

Nicola Bolla, con la sua scultura “d’impegno”, La Bomba, in stupendo marmo bianco di Carrara, all’ingresso del Teatro ci fa riflettere sul nostro ‘900, e ci ricorda come l’Arte sia spesso impegno e militanza, non in senso politico, ma civico.

Jim Ritchie, scultore di respiro mondiale, ci regala le sue Femme (La Femme) in marmo bianco. La sinuosità e plasticità delle sue opere ai lati del foyer ci donano grande serenità e fanno da prodromo a … grandi rappresentazioni … .

… Tre, per l’esattezza.

Il M° Alberto Veronesi, Direttore Artistico del Festival Pucciniano, reduce dai successi newyorkesi, dirige Le Donne di Giacomo Puccini, un Galà Concerto tutto dedicato alle eroine pucciniane da Tosca a Manon Lescaut, daTurandot a Madame Butterfly passando in rassegna tutte le opere del grande compositore toscano.

Grandi interpreti pucciniani e Teatro Verdi, Veronesi e Puccini, per due ore di alta scuola musicale e recitativa.

Il grande attore e mattatore toscano, guitto per eccellenza, Andrea Buscemi ci propone due raffinate rappresentazioni.

L’Avaro di Moliere con Eva Robin’s. Uno straordinario Arpagone, personaggio indimenticabile, che si distacca dagli altri avari di teatro così legati al puro possesso, per una moderna disinvoltura nel mettere a frutto il proprio guadagno.

Ogni cosa può essere trasformata in guadagno: anche i figli, gli amici. Una vera passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza. Un capolavoro comico ineguagliabile a cui Moliere applica il proprio vertiginoso talento drammaturgico.

Il Pinocchio di Collodi uno dei libri più letti al mondo (secondo solo alla Bibbia per diffusione), conosciuto e amato a tutte le latitudini, viene ora affrontato col consueto piglio istrionico da lui in una prova a due voci condivisa con Fanny Cadeo.

Lo spettacolo di Buscemi svela la parte crudele dell’opera, senza indugiare nel banale universo favolistico, affrancandosi dunque dalla chiave di lettura dedicabile ai più piccoli.

Pinocchio è anche il ritratto preciso di un’Italia che non c’è più (quella di deamicisiana memoria), un’Italia che - appena reduce dall’Unificazione - era forse più Italia di quella di oggi.

Tutto questo per me è OPERA D’ARTE, e spero, emozionandovi, lo sia anche per voi.

CHI ÈMassimilianoSimoni

Page 6: Teatro Verdi di Casciana Terme

TE

ATR

O

Il complesso edilizio destinato a cinema-teatro di Casciana Terme, intestato a Giuseppe Verdi e realizzato come edificio isolato accanto alla sede del Palazzo Comunale, costituisce storicamente una delle strutture ricreative e culturali più importanti del Comune.Costruito nel 1912 per iniziativa della Società Operaia del Mutuo Soccorso, su progetto dell’Ingegner Federico Navarini, dopo alterne vicende è divenuto, nel 1985, di proprietà comunale. Nel periodo tra il 1930 ed il 1950 fu oggetto di lavori di restauro e di trasformazione in sala cinematografica. Un cambio di destinazione d’uso che lo ha profondamente modificato…

6/7

Ieri

OggiLo storico teatro cittadino torna al suo antico splendore. Dopo un percorso lungo 30 anni, il Teatro Verdi è pronto ad essere ancora volta il centro culturale della comunità, uno spazio aperto di condivisione e di incontro. Insieme al recupero della funzione piena e completa di teatro attraverso una ristrutturazione fedele e nel pieno rispetto della sua storia, il Teatro Verdi è ora uno spazio multifunzionale adibito anche a proiezioni cinematografiche, sala conferenze e convegni.

Tutto il complesso è stato ristrutturato tenendo conto delle caratteristiche formali dell’epoca in cui fu iniziato e, grazie ad un’immagine del giugno 1913, è stato ricostruito anche il prospetto principale rimasto “incompiuto”, con un’impostazione neoclassica e qualche elemento ancora visibile legato alla tradizione del liberty italiano. Nei prospetti laterali le finestre tamponate sono state riaperte, evidenziandole con l’introduzione di cornici, per dare all’ambiente una luminosità naturale. Nella platea sono stare realizzate le opere necessarie per il recupero dei decori ed anche il nuovo controsoffitto ed i corpi illuminanti sono stati realizzati per integrarsi con lo stesso stile. E’ stata inoltre aumentata la capienza di pubblico fino ad un totale di 324 spettatori grazie anche all’inserimento, ai fianchi del palcoscenico, di due palchetti e della galleria “a ferro di cavallo” al piano primo. Insieme alla parte riservata al pubblico, anche gli spazi per gli addetti ai lavori hanno subito una radicale rivisitazione come la struttura del graticcio e quella per l’ancoraggio del controsoffitto della sala, la passerella per le manutenzioni in quota e la copertura laterale (lato camerini ed ingresso) completamente ristrutturata. Una particolare attenzione, nella ristrutturazione del manufatto, è stata rivolta all’eliminazione delle barriere architettoniche rendendo accessibili ai portatori di handicap la maggior parte degli spazi, compresi alcuni camerini ed il palcoscenico.

Page 7: Teatro Verdi di Casciana Terme

TE

ATR

O

Il complesso edilizio destinato a cinema-teatro di Casciana Terme, intestato a Giuseppe Verdi e realizzato come edificio isolato accanto alla sede del Palazzo Comunale, costituisce storicamente una delle strutture ricreative e culturali più importanti del Comune.Costruito nel 1912 per iniziativa della Società Operaia del Mutuo Soccorso, su progetto dell’Ingegner Federico Navarini, dopo alterne vicende è divenuto, nel 1985, di proprietà comunale. Nel periodo tra il 1930 ed il 1950 fu oggetto di lavori di restauro e di trasformazione in sala cinematografica. Un cambio di destinazione d’uso che lo ha profondamente modificato…

6/7

Ieri

OggiLo storico teatro cittadino torna al suo antico splendore. Dopo un percorso lungo 30 anni, il Teatro Verdi è pronto ad essere ancora volta il centro culturale della comunità, uno spazio aperto di condivisione e di incontro. Insieme al recupero della funzione piena e completa di teatro attraverso una ristrutturazione fedele e nel pieno rispetto della sua storia, il Teatro Verdi è ora uno spazio multifunzionale adibito anche a proiezioni cinematografiche, sala conferenze e convegni.

Tutto il complesso è stato ristrutturato tenendo conto delle caratteristiche formali dell’epoca in cui fu iniziato e, grazie ad un’immagine del giugno 1913, è stato ricostruito anche il prospetto principale rimasto “incompiuto”, con un’impostazione neoclassica e qualche elemento ancora visibile legato alla tradizione del liberty italiano. Nei prospetti laterali le finestre tamponate sono state riaperte, evidenziandole con l’introduzione di cornici, per dare all’ambiente una luminosità naturale. Nella platea sono stare realizzate le opere necessarie per il recupero dei decori ed anche il nuovo controsoffitto ed i corpi illuminanti sono stati realizzati per integrarsi con lo stesso stile. E’ stata inoltre aumentata la capienza di pubblico fino ad un totale di 324 spettatori grazie anche all’inserimento, ai fianchi del palcoscenico, di due palchetti e della galleria “a ferro di cavallo” al piano primo. Insieme alla parte riservata al pubblico, anche gli spazi per gli addetti ai lavori hanno subito una radicale rivisitazione come la struttura del graticcio e quella per l’ancoraggio del controsoffitto della sala, la passerella per le manutenzioni in quota e la copertura laterale (lato camerini ed ingresso) completamente ristrutturata. Una particolare attenzione, nella ristrutturazione del manufatto, è stata rivolta all’eliminazione delle barriere architettoniche rendendo accessibili ai portatori di handicap la maggior parte degli spazi, compresi alcuni camerini ed il palcoscenico.

Page 8: Teatro Verdi di Casciana Terme

Ensemble Festival Puccini

Direttore ALBERTO VERONESI

Soprano:DONATA D’ANNUNZIO LOMBARDI MIMMA BRIGANTI SARA CERVASIOPATRIZIA CIGNA

Tenore:DAVID RIGHESCHI

Baritono:CARLO MORINI

Con la partecipazione di ANDREA BUSCEMI nel ruolo di Puccini

Una serata per celebrare le eroine di Puccini, Manon, Mimì, Tosca, Cio-cio-san, Minnie, Liù, attraverso le arie più famose ed amate scritte dal Maestro.

Ad interpretare le più celebri arie delle eroine pucciniane saranno tre apprezzatissime soprano:

Mimma Briganti, Sara Cervasio e Patrizia Cigna

Donata D'Annunzio Lombardi,

LE DONNE DI GIACOMO PUCCINI M E R C O L E D Ì 6 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

TE

ATR

O

che saranno affiancate dal tenore David Righeschi e dal baritono Carlo Morini. Ad accompagnare gli artisti l’Ensemble del Festival Puccini. Dirige il Maestro Alberto Veronesi.

Il concerto-spettacolo vedrà in scena Andrea Buscemi, impegnato a dare vita al personaggio di Puccini, in una sorta di percorso della memoria – musicale ed umano – che si snoda attraverso la lettura dei carteggi e la ricostruzione della genesi e della fortuna dei personaggi femminili creati dalla sua fantasia, accompagnata, sullo sfondo, da immagini e video. La scena, infatti, riproduce lo studio del maestro il cui monologo è associato e alternato a immagini fisse e in movimento che fanno da cornice al susseguirsi delle eroine pucciniane che indossano abiti di scena ricostruiti accuratamente sulla base dei bozzetti originali delle prime esecuzioni delle opere pucciniane.

Puccini è raccontato dalle sue donne, sognate, immaginate, trasformate in creazioni musicali e in cui il maestro ha trasferito esperienze ed emozioni di uomo e compositore.

TE

ATR

O

PECCIOLITEATROpresenta

ANDREA BUSCEMI FANNY CADEO

PINOCCHIOdi Carlo Collodi

Direzione ArtisticaANDREA BUSCEMI

con MARTINA BENEDETTI

Accompagnamento musicale DINO MANCIANO GIORGIO DARI

Uno dei libri più letti al mondo (secondo solo alla Bibbia per diffusione), conosciuto e amato a tutte le latitudini, viene ora affrontato col consueto piglio istrionico da Andrea Buscemi in una prova a due voci condivisa con Fanny Cadeo (in un ruolo che è stato di attrici come Tosca d’Aquino, Debora Caprioglio, Nathalie Caldonazzo e Eva Robin’s, negli anni avvicendatesi come partner femminile) e la suggestiva fisarmonica di Giorgio Dari.

PINOCCHIOV E N E R D Ì 8 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

Scritto da Collodi sulla fine dell’Ottocento, Pinocchio conosce una moltitudine di riduzioni per la scena (esemplare quella disegnata negli anni 70 per il genio di Carmelo Bene). Il cinema gli ha reso omaggio più volte e qui merita ricordare almeno la straordinaria prova televisiva di Comencini nel 1971, ma anche in anni recenti il coraggioso tentativo di Roberto Benigni di riproporlo allo smaliziato pubblico di oggi. Perfino Walt Disney nel 1938 gli dedicò un memorabile cartone animato, e daallora il personaggio è diventato universale. Merito di un’opera al contempo pedagogica e avvincente, tutta giocata per profonde metafore e nuances ancestrali che fanno davvero di Pinocchio addirittura un archetipo.

Lo spettacolo di Buscemi svela la parte crudele dell’opera, senza indugiare nel banale universo favolistico, affrancandosi dunque dalla chiave di lettura dedicabile ai più piccoli.

Pinocchio è anche il ritratto preciso di un’Italia che non c’è più (quella di deamicisiana memoria), un’Italia che - appena reduce dall’Unificazione - era forse più Italia di quella di oggi.

8/9

I n c o l l a b o r a z i o n e c o n M a e s t r o A l b e r t o Ve r o n e s i D i r e t t o r e A r t i s t i c o F o n d a z i o n e F e s t i v a l P u c c i n i a n o d i To r r e d e l L a g o P u c c i n i

Page 9: Teatro Verdi di Casciana Terme

Ensemble Festival Puccini

Direttore ALBERTO VERONESI

Soprano:DONATA D’ANNUNZIO LOMBARDI MIMMA BRIGANTI SARA CERVASIOPATRIZIA CIGNA

Tenore:DAVID RIGHESCHI

Baritono:CARLO MORINI

Con la partecipazione di ANDREA BUSCEMI nel ruolo di Puccini

Una serata per celebrare le eroine di Puccini, Manon, Mimì, Tosca, Cio-cio-san, Minnie, Liù, attraverso le arie più famose ed amate scritte dal Maestro.

Ad interpretare le più celebri arie delle eroine pucciniane saranno tre apprezzatissime soprano:

Mimma Briganti, Sara Cervasio e Patrizia Cigna

Donata D'Annunzio Lombardi,

LE DONNE DI GIACOMO PUCCINI M E R C O L E D Ì 6 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

TE

ATR

O

che saranno affiancate dal tenore David Righeschi e dal baritono Carlo Morini. Ad accompagnare gli artisti l’Ensemble del Festival Puccini. Dirige il Maestro Alberto Veronesi.

Il concerto-spettacolo vedrà in scena Andrea Buscemi, impegnato a dare vita al personaggio di Puccini, in una sorta di percorso della memoria – musicale ed umano – che si snoda attraverso la lettura dei carteggi e la ricostruzione della genesi e della fortuna dei personaggi femminili creati dalla sua fantasia, accompagnata, sullo sfondo, da immagini e video. La scena, infatti, riproduce lo studio del maestro il cui monologo è associato e alternato a immagini fisse e in movimento che fanno da cornice al susseguirsi delle eroine pucciniane che indossano abiti di scena ricostruiti accuratamente sulla base dei bozzetti originali delle prime esecuzioni delle opere pucciniane.

Puccini è raccontato dalle sue donne, sognate, immaginate, trasformate in creazioni musicali e in cui il maestro ha trasferito esperienze ed emozioni di uomo e compositore.

TE

ATR

O

PECCIOLITEATROpresenta

ANDREA BUSCEMI FANNY CADEO

PINOCCHIOdi Carlo Collodi

Direzione ArtisticaANDREA BUSCEMI

con MARTINA BENEDETTI

Accompagnamento musicale DINO MANCIANO GIORGIO DARI

Uno dei libri più letti al mondo (secondo solo alla Bibbia per diffusione), conosciuto e amato a tutte le latitudini, viene ora affrontato col consueto piglio istrionico da Andrea Buscemi in una prova a due voci condivisa con Fanny Cadeo (in un ruolo che è stato di attrici come Tosca d’Aquino, Debora Caprioglio, Nathalie Caldonazzo e Eva Robin’s, negli anni avvicendatesi come partner femminile) e la suggestiva fisarmonica di Giorgio Dari.

PINOCCHIOV E N E R D Ì 8 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

Scritto da Collodi sulla fine dell’Ottocento, Pinocchio conosce una moltitudine di riduzioni per la scena (esemplare quella disegnata negli anni 70 per il genio di Carmelo Bene). Il cinema gli ha reso omaggio più volte e qui merita ricordare almeno la straordinaria prova televisiva di Comencini nel 1971, ma anche in anni recenti il coraggioso tentativo di Roberto Benigni di riproporlo allo smaliziato pubblico di oggi. Perfino Walt Disney nel 1938 gli dedicò un memorabile cartone animato, e daallora il personaggio è diventato universale. Merito di un’opera al contempo pedagogica e avvincente, tutta giocata per profonde metafore e nuances ancestrali che fanno davvero di Pinocchio addirittura un archetipo.

Lo spettacolo di Buscemi svela la parte crudele dell’opera, senza indugiare nel banale universo favolistico, affrancandosi dunque dalla chiave di lettura dedicabile ai più piccoli.

Pinocchio è anche il ritratto preciso di un’Italia che non c’è più (quella di deamicisiana memoria), un’Italia che - appena reduce dall’Unificazione - era forse più Italia di quella di oggi.

8/9

I n c o l l a b o r a z i o n e c o n M a e s t r o A l b e r t o Ve r o n e s i D i r e t t o r e A r t i s t i c o F o n d a z i o n e F e s t i v a l P u c c i n i a n o d i To r r e d e l L a g o P u c c i n i

Page 10: Teatro Verdi di Casciana Terme

TE

ATR

O

PECCIOLITEATRO presenta

EVA ROBIN’SANDREA BUSCEMI

con

RENATO RAIMO, LIVIA CASTELLANA, MARTINA BENEDETTI, MARIA LUISA PEPI, GIORGIO REGALI e ROBERTO MERLINO

La trama de L’Avaro è nota: il vecchio e avarissimo Arpagone è cordialmente detestato dai suoi due figli, Cleante ed Elisa. Il primo ce l’ha col padre perché questi vuole sposare la giovane Marianna, da lui segretamente amata; la seconda perché il padre vuole costringerla al matrimonio con il vecchio e ricco signor Anselmo, disposto a prenderla senza dote, mentre lei ama Valerio, il giovane intendente del padre. Da questo nodo di attriti prenderà vita una serie di intrighi, nei quali giocherà un ruolo primario una mezzana, la zingara Frosina, fino all’immancabile lieto fine.Proprio con questa nuova produzione de L’Avaro, la compagnia PeccioliTeatro, ha festeggiato con successo i suoi primi cinque anni di attività, caratterizzati dalla

L’AVAROM A R T E D Ì 1 2 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

scelta di affrontare i grandi capolavori della drammaturgia classica. E grande capolavoro è indiscutibilmente L’Avaro di Molière, scritto e rappresentato nel 1668 e paradigmatico del talento geniale e inconfondibile del suo autore che, nel creare il personaggio del protagonista, Arpagone, ha sì concentrato in lui i tratti caratteristici della tirchieria tradizionale, come l’amore viscerale per la cassetta dove custodisce i propri soldi, i buchi indecorosi nelle livree dei servitori, i cavalli che rischiano di morire di fame, ma gli ha anche regalato i tratti di una dolente modernità, tant’è che «l’alienazione a cui Arpagone si consegna rinunciando agli affetti e alla serenità – annota Andrea Buscemi - è assai simile a quella di certi moderni finanzieri che, pur dedicando la propria esistenza ad accumulare il potere economico, non solo non amano il danaro ma non sanno neppure goderselo». È questa la chiave di lettura della rivisitazione, rispettosissima sia nella scelta registica che nell’ambientazione scenografica d’epoca, che Andrea Buscemi dà del capolavoro molieriano e che lo porta ad interpretare Arpagone tratteggiandone la figura in termini chiaroscurati, dove convivono una grande comicità e una ineluttabile tragicità.

TEATRO

La teatralità dell’Arte Contemporanea Rassegna Internazionale di Scultura a Casciana Terme

Kan YasudaNicola BollaJim Ritchie

10/11

In collaborazione con:

Page 11: Teatro Verdi di Casciana Terme

TE

ATR

O

PECCIOLITEATRO presenta

EVA ROBIN’SANDREA BUSCEMI

con

RENATO RAIMO, LIVIA CASTELLANA, MARTINA BENEDETTI, MARIA LUISA PEPI, GIORGIO REGALI e ROBERTO MERLINO

La trama de L’Avaro è nota: il vecchio e avarissimo Arpagone è cordialmente detestato dai suoi due figli, Cleante ed Elisa. Il primo ce l’ha col padre perché questi vuole sposare la giovane Marianna, da lui segretamente amata; la seconda perché il padre vuole costringerla al matrimonio con il vecchio e ricco signor Anselmo, disposto a prenderla senza dote, mentre lei ama Valerio, il giovane intendente del padre. Da questo nodo di attriti prenderà vita una serie di intrighi, nei quali giocherà un ruolo primario una mezzana, la zingara Frosina, fino all’immancabile lieto fine.Proprio con questa nuova produzione de L’Avaro, la compagnia PeccioliTeatro, ha festeggiato con successo i suoi primi cinque anni di attività, caratterizzati dalla

L’AVAROM A R T E D Ì 1 2 G I U G N O 2 0 1 2 _ O R E 2 1 : 3 0

scelta di affrontare i grandi capolavori della drammaturgia classica. E grande capolavoro è indiscutibilmente L’Avaro di Molière, scritto e rappresentato nel 1668 e paradigmatico del talento geniale e inconfondibile del suo autore che, nel creare il personaggio del protagonista, Arpagone, ha sì concentrato in lui i tratti caratteristici della tirchieria tradizionale, come l’amore viscerale per la cassetta dove custodisce i propri soldi, i buchi indecorosi nelle livree dei servitori, i cavalli che rischiano di morire di fame, ma gli ha anche regalato i tratti di una dolente modernità, tant’è che «l’alienazione a cui Arpagone si consegna rinunciando agli affetti e alla serenità – annota Andrea Buscemi - è assai simile a quella di certi moderni finanzieri che, pur dedicando la propria esistenza ad accumulare il potere economico, non solo non amano il danaro ma non sanno neppure goderselo». È questa la chiave di lettura della rivisitazione, rispettosissima sia nella scelta registica che nell’ambientazione scenografica d’epoca, che Andrea Buscemi dà del capolavoro molieriano e che lo porta ad interpretare Arpagone tratteggiandone la figura in termini chiaroscurati, dove convivono una grande comicità e una ineluttabile tragicità.

TEATRO

La teatralità dell’Arte Contemporanea Rassegna Internazionale di Scultura a Casciana Terme

Kan YasudaNicola BollaJim Ritchie

10/11

In collaborazione con:

Page 12: Teatro Verdi di Casciana Terme

ART

E

ART

E

KAN YASUDA

Kan Yasuda nasce a Bibai nell'isola di Hokkaido, la più settentrionale del Giappone, nel 1945. Nel 1969 ottiene ildiploma dall'Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Arriva in Italia per la prima volta nel 1970 con una borsa di studio messa a disposizione dal Governo italiano: studia e si perfeziona sotto la guida del Professor Pericle Fazzini, presso l'Accademia di belle arti di Roma. In seguito allestisce il suo laboratorio in Toscana, a Pietrasanta, cittadina famosa nel mondo per l'estrazione del marmo di migliore qualità, dove attualmente risiede e continua a produrre le sue opere scultoree in marmo e bronzo.

G I A P P O N E

Ishinki con bucocm. 300 x 220 x 170h Bronzo

NICOLA BOLLA

Nicola Bolla è nato a Saluzzo nel 1963. Vive e lavora a Torino. E’ laureato in Medicina e Chirurgia. Bolla ha esposto al Fairy Tales Nohra Haime Gallery New York (2000), Shark Nohra Haime Gallery New York (2002), White Project Galleria Franco Marconi (2003). Tra le collettive alla NA-TO Gale Gate Gallery New York (2000), Guardaroba Convento di Santa Scolastica Bari (2002), Alto Volume Corporale Palazzo Piacentini San Benedetto del Tronto (2002).

I T A L I A

Bomba100x100x110 cm

Marmo Bianco Carrara

12/13

Page 13: Teatro Verdi di Casciana Terme

ART

E

ART

E

KAN YASUDA

Kan Yasuda nasce a Bibai nell'isola di Hokkaido, la più settentrionale del Giappone, nel 1945. Nel 1969 ottiene ildiploma dall'Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Arriva in Italia per la prima volta nel 1970 con una borsa di studio messa a disposizione dal Governo italiano: studia e si perfeziona sotto la guida del Professor Pericle Fazzini, presso l'Accademia di belle arti di Roma. In seguito allestisce il suo laboratorio in Toscana, a Pietrasanta, cittadina famosa nel mondo per l'estrazione del marmo di migliore qualità, dove attualmente risiede e continua a produrre le sue opere scultoree in marmo e bronzo.

G I A P P O N E

Ishinki con bucocm. 300 x 220 x 170h Bronzo

NICOLA BOLLA

Nicola Bolla è nato a Saluzzo nel 1963. Vive e lavora a Torino. E’ laureato in Medicina e Chirurgia. Bolla ha esposto al Fairy Tales Nohra Haime Gallery New York (2000), Shark Nohra Haime Gallery New York (2002), White Project Galleria Franco Marconi (2003). Tra le collettive alla NA-TO Gale Gate Gallery New York (2000), Guardaroba Convento di Santa Scolastica Bari (2002), Alto Volume Corporale Palazzo Piacentini San Benedetto del Tronto (2002).

I T A L I A

Bomba100x100x110 cm

Marmo Bianco Carrara

12/13

Page 14: Teatro Verdi di Casciana Terme

ART

E

JIM RITCHIE

E’ nato a Montreal, in Canada, nel 1929. Nella sua città studia presso il Museum School of Fine Arte diplomandosi nel 1947. Esordisce nel 1956 partecipando ad una collettiva a Montreal. Organizza la prima personale nel 1958 alla Galerie Libre, sempre a Montreal. Nel 1959 si trasferisce in Francia, a Saint Paul de Vence dove

C A N A D A

tutt’oggi vive e lavora. Fra le rassegne a cui ha partecipato si ricordano: nel 1965 al Musée Saint Paul de Vence; nel 1978 alla Galerie Weintaub a New York e al Musée Bourdelle di Parigi; nel 1958 al Prix Henry Moore alla Hakone Open Air Museum in Giappone. Ha soggiornato più volte in Versilia per realizzare alcune opere in marmo presso il laboratorio Giorgio Angeli, in bronzo presso la Fonderia Mariani.

ART

E

Big Madonna 60x90x250 cm Marmo Bianco Carrara

Femme30x35x108 cm

Marmo Bianco Carrara

14/15

Femme50x50x100 cm

Marmo Bianco Carrara

Page 15: Teatro Verdi di Casciana Terme

ART

E

JIM RITCHIE

E’ nato a Montreal, in Canada, nel 1929. Nella sua città studia presso il Museum School of Fine Arte diplomandosi nel 1947. Esordisce nel 1956 partecipando ad una collettiva a Montreal. Organizza la prima personale nel 1958 alla Galerie Libre, sempre a Montreal. Nel 1959 si trasferisce in Francia, a Saint Paul de Vence dove

C A N A D A

tutt’oggi vive e lavora. Fra le rassegne a cui ha partecipato si ricordano: nel 1965 al Musée Saint Paul de Vence; nel 1978 alla Galerie Weintaub a New York e al Musée Bourdelle di Parigi; nel 1958 al Prix Henry Moore alla Hakone Open Air Museum in Giappone. Ha soggiornato più volte in Versilia per realizzare alcune opere in marmo presso il laboratorio Giorgio Angeli, in bronzo presso la Fonderia Mariani.

ART

E

Big Madonna 60x90x250 cm Marmo Bianco Carrara

Femme30x35x108 cm

Marmo Bianco Carrara

14/15

Femme50x50x100 cm

Marmo Bianco Carrara

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