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  • dalla Gerusalemme liberata

    1. Canto: Tasso rispetta il t6pos degliesordi delI'epica e nelIa prima ottava..P():~Y.a1:gomen.t9. I versi ricordano il famosomizio delI'Eneide virgiliana (

  • 6~9218. E ben ... si veda: a ragione, se mai(unqua) accadr che i Cristiani vivrannoin pace, il popolo di Cristo conceder adAlfonso il comando di una nuova crociata.19. aI fero Trace: i Turchi infedeli che,avendo occupato Costantinopoli, situatanell'antica Tracia, venivano chiamati Traci.20. cerchi ... preda: cerchi di sottrarre ilSanto Sepolcro di Cristo ingiustamenteoccupato dai Turchi.21. ch'a te ... conceda: che (il popoI diCristo) dia a te il comando supremo delletruppe di terra o della flotta.

    E ben ragion, s' egli averr ch'in paceil buon popol di Cristo unqua si veda 18,e con navi e cavalli aI fero Trace 19cerchi ritar Ia grande ingiusta preda 2,ch'a te 10 scettro in terra o, se ti piace,l'alto imperio de' mari a te conceda21.Emulo di Goffredo, i nostri carmiintanto ascolta, e t'apparecchia a l'armi.

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    ANALISI DE L TESTO

    11Proemio costituisce un'insostituibile chiave di lettura deI poema, poich fornisce tuttauna serie di preziose indicazioni sulIe sue tematiche, sulIa sua organizzazione interna e suiprinclpi di poetica che 10 ispirano. 11verso iniziale, Canto l'arme pietose e '1 capitano, Ia ripresa esatta delI' incipit delI' Eneide virgiliana, Arma virumque cano (Canto le armie l'eroe): gi questo solo fatto ci fa capire come Tasso voglia adeguarsi puntigliosamenteaI modelIo deI poema epico classico che, nelIe discussioni contemporanee, veniva contrap-posto aI modelIo deI "romanzo" cavalIeresco di Ariosto. Una conferma viene dalla formulaarme pietose. Nel verso d'esordio deI Furioso compariva Ia coppia l'armi, gli amori,caratteristica de lIa tradizione cavalIeresca; Tasso invece si concentra solo sul tema piu altoe sublime, Ia materia guerresca, e non menziona piu gli amori. L'amore ancora larga-mente presente nelIa Gerusalemme, ma non piu il motore principale delI'azione, come eranei poemi di Boiardo e Ariosto, anzi declassato a ostacolo, Ia principale di quelIe forzecentrifughe e disgregatrici che si oppongono alr'impresa dei crociati e li sviano dalloro com-pito (questo nel progetto strutturale deI poema: in realt l'amore uno dei temi fondainen-tali). Denso di significato poi l'epiteto.pietose: mentre le imprese guerriere degli eroiariosteschi erano indirizzate essenzialmente a un fine individualistico e mondano, Ia conqui-sta delIa donna, o di un'arma, o delIa gloria personale (solo nelIa seconda parte, piu epica,venivano rivolte aI fine colIettivo delIa vittoria sui Mori), le armi degli eroi tassiani sonodeI tutto subordinate a un fine colIettivo e di alto valore religioso, che supera quelli indivi-duali, Ia liberazione deI Santo Sepolcro.

    In questa prima ottava, in cui sintetizzato l'argomento deI poema, si puo vedere inscrittatutta Ia sua tematica e Ia sua stessa struttura ideologica portante. Vi si delinea infatti ilconflitto che 10 informa, articolato su tre livelli, come ha ben indicato 10 Zatti: 1) il Cielocontro l'Inferno, l'autorit di Dio che doma le forze di Satana; 2) le arme pietose dei cro-ciati contro il popol misto dei pagani; 3) il capitano, depositario deI codice cristianodelI'unit, contro i compagni errantiJ>, che sono dispersi dalIe forze centrifughe delI'amore,delI'onore, delIa gloria, e che si colIocano anch'essi nel campo negativo deI molteplice, comei pagani. AlIe opposizioni crociati-pagani, Cielo-Inferno, si contrappone una duplice alleanza,tra il capitano e il Cielo che gli di favore, tra il popol misto e l'Inferno. Si delinea COSIanche Ia struttura spaziale de lIa Gerusalemme, che contrappone uno spazio orizzontale, ter-reno, ad uno spazio verticale, soprannaturale, celeste e infernale (mentre, si ricordi, 10spa-zio deI Furioso era tutto orizzontale, cio interamente laico e immanente).

    Le due ottave seguenti, dedicate alI'invocazione alIa Musa, contengono fondamentali indi-cazioni di poetica. Si nota innanzitutto Ia volont di conciliare il classicismo con Ia religio-sit controriformistica. II poeta invoca slla Musa, come esigono le regole deI classicismoe l' ossequio ai modelli antichi, ma si affretta a precisare che non Ia Musa pagana, bensluna pura alIegoria dell'ispirazione che viene dal cielo al poeta cristiano. TIriferimento a questaispirazione religiosa (

  • Arlosto Tasso

    argomento ccl'armi, gli amori.. ccI'arme pietose..

    invocazione alia Musa

    riferimenti autobiografici

    versi encomiastic

    LasubordinazionedeI dilettoaI vero

    L'attrazioneper gli aspettiedonisticidella Ietteratura

    Conformismoe irregoIarit

    11 collegamentocon I'attualit

    6,9;1che de lIa poesia, che sono destinate a provocare piacere, e percio possono indurre aI pec-cato. Ma il poeta deve fare i conti con i lettori e i loro gusti: il pubblico legge i poemi perricavarne piacere, e vi ricerca argomenti e forme gradevoli, alIettanti, percio il poeta nonpuo non porsi come fine anche il diletto (il problema era gi stato affrontato teoricamentenei Discorsi deU'arte poetica). Tasso supera Ia contraddizione subordinando il diletto aI vero:l'austera materia morale, che respingerebbe i lettori, diviene accettabile se condita in molliversi, rivestita delIe forme alIettanti delIa poesia, come i soavi licor rendono accetta aIfanciulIo malato l'amara medicina. La poesia con Ia sua dolcezza e gradevolezza diviene vei-colo di precetti e edificanti insegnamenti. In questa luce il meraviglioso, l'amore, l'avven-tura, l'idillio, a livelIo dei contenuti, le belIe immagini e Ia musicalit deI verso, a livelIo for-male, diventano strumenti per Ia diffusione di messaggi morali e religiosi. L'ossequio neiconfronti dei canoni etico-religiosi deI suo tempo induce il poeta ad assumere un atteggia-mento di sospetto verso i caratteri profani e edonistici delIa letteratura, quelli che eranoposti in primo piano dalIe poetiche deI primo Rinascimento, che assegnavano come fine allapoesia il diletto. In realt egli prova una forte attrazione per quegli aspetti: ebbene, proprioIa svalutazione deI diletto e Ia sua subordinazione aI vero gli consentono di introdurrenel poema dolcezze e lusinghe altrimenti proibite. Si manifesta gi qui un meccanismotipico delIa Gerusalemme: il poeta nega cio che ripugna alIa sua coscenza controriformi-stica, ma solo per affermarlo, per consentirgli il diritto di cittadinanza nelIa poesia. Vedremoche cOSIsi comporter con tutta Ia materia profana e poco edificante, Ia sensualit, l'avven-tura individualistica, il magico-demoniaco, che verranno pesantemente condannati, e pro-prio in tale modo avranno diritto d'accesso nelIa narrazione.

    NelIa terza sezione deI proemio, quelIa encomiastica (ottave 4-5), emerge in primo pianoun'immagine che il poeta ama spesso dare di s, quelIa deI peregrino errante, persegui-tato dalIa Fortuna e dalIa sventura. Si delinea cOSIun' opposizione tra Ia sua esistenza erra-bonda e instabile e Ia corte, vista come rifugio sicuro, garanzia di stabilit. Sono i due policostitutivi di tutta l'esperienza tassiana, il conformismo e l'irregolarit, tra cui si muovonodue forze contrarie, quelIa centripeta che porta il poeta a inseguire Ia gloria e il successo,a inserirsi nelIe strutture delIa corte, a ossequiare le norme delIa Chiesa controriformistica,e quelIa centrfuga che 10 induce alI'inqwetudine perenne, alIa malinconia, alIa fuga, sinoaI limite estremo delIa follia. In questa luce Ia figura deI signore, che benevolo accoglie ilperegrino errante, assume il valore di un'immagine paterna e rassicurante, evocata daglistessi conflitti profondi deI poeta (come avviene anche nelIa Canzone al Metauro: cfr. T99).L'auspicio infine delIa nuova crociata contro i Turchi non solo un convenzionale motivoencomiastico, ma riflette il clima deI tempo, percorso dalIe paure per l'avanzata ottomanae dai desideri di rivalsa delI'occidente cristiano, e testimonia come Ia materia deI poemasia strettamente colIegata alI'attualit e agli interessi vivi nelIa coscienza contemporanea.

    PROPOSTE DI LAVORO~

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    1. Esaminare il Proemio dai punto di vista formale, individuando le figure retoriche utilizzate (ad esempio ana-fore, allitterazioni, metafore, personificazioni...); le parole-chiave; iI sistema di opposizioni presente nella primaottava; i riferimenti ai classici (prima e terza ottava).

    2. Confrontare il Proemiodell'Orlando furioso di Ariosto (cfr. T4) con questo della Gerusalemme libera ta di Tasso,completando Ia seguente tabella:

    Gerusalemme liberata

  • 694Quali considerazioni si posso no ricavare sulla poetica e sulla visione dei mondo dei due autori?

    3. Nella prima ottava si delinea una netta contrapposizione tra I'arme pietose e 'I capitano ed ,di popol mistoNei poemi di Boiardo e di Ariosto i/mondo pagano e quello cristiano sono cosI nettamente contrapposti? (Riflettere ad esempiQ sull'episodio di Criando e Agricane in Boiardo (libra I, canto XVIII)e su quello di Rinaldo eFerrau in Ariosto (canto I)

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    1. Pluton: in nome dei gusto classicisticorinascimentale, Tasso chiama Satana conil nome della divinit pagana degl'Inferi.2. Calpe: il promontorio di Gibilterra.3. magno Atlante: Ia grande catena del-I'Atlante, nell'Africa settentrionale.4. estolle: innalza (latinismo).5. fero: feroce.6. di veneno ... splende: 10sguardo, iniet-tato di veleno, splende come una cometaannunciatrice di sciagure (infausta)>>.7. involve: avvolge.8. d'altro ... immonda: sporca di sanguescuro.9. Mongibello: l'Etna.10. Cerbero: il cane a tre fauci, custodedegli Inferi.11. Idra: serpente a sette teste, ucciso daEracle. '12. rest Cocito: si arrest Cocito, fiumeinfernale.13. Tartarei numi: di infernali.14. di seder ... vostra: i demoni erano inorigine degli angeli, cacciati dai cielo peressersi ribellati aDio. Lucifero stesso erail pil bello dei Cherubini.15. felici regni: il paradiso.16. gran caso: Ia grande caduta.17. orribil chiostra: l'orribile carcere in-fernale.18. altrui: di Dio (che Satana evita di no-minare).19. I'alta impresa: Ia ribellione aDio, neItentativo di diventare pari alui.20. rubelle: ribelli.

    Tasso

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    Satana: 1'orrida maestdeI grande ribelle

    Satana si duole al vedere i successi dei cristiani e medita di inflig-gere loro terribili sofferenze. Chiama cosi a raccolta il concilio infer-nale, composto di creature mostruose e orrende. Esse si dispongonotutto intorno alui, ad ascoltare i suoi ordini (canto IV, ottave 6-17).

    6 Siede Pluton 1 nel mezzo, e con Ia destrasostien 10 scettro ruvido e pesante;n tanto scoglio in mar, n rupe alpestra,n pur Calpe2 s'inalza o 'I magno Atlante3,ch'anzi lui non paresse un picciol colle,SI !a gran fronte e le gran corna estolle4.

    Orrida maest nel fero 5 aspettoterrore accresce, e piu superbo il rende:rosseggian gli occhi, e di veneno infettocome infausta cometa il guardo splende 6,gl'involve 7 il mento e su l'irsuto pettoispida e folta Ia gran barba scende,e in guisa di voragine profondas'apre Ia bocca d'atro sangue immonda 8.

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    8 Qual i fumi sulfurei ed infiammatiescon di Mongibell09 e 'I puzzo e 'I tuono,tal de Ia fera bocca i negri fiati,tale ilfetore e le faville sono.Mentre ei parlava, Cerbero 10 i latratiripresse, e l'Idrall si fe' muta aI suono;rest Cocitol2, e ne tremr gli abissi,e in questi detti il gran rimbombo udissi:

    9 - Tartarei numi 13, di seder piu degnil sovra il sole, ond' I'origin vostra 14,che meco gi da i piu felici regni 15spinse il gran caso 16 in questa orribil chiostra 17,gli antichi altrui 18 sospetti e i feri sdegninoti son troppo, e l'alta impresa19 nostra;or Colui regge a suo voler le stelle,e noi siam giudicate alme rubelle2.

  • 21. stellati giri: le sfere celesti.22. primo onor: Ia grandezza, Ia dignitdi un tempo.23. inaspra ... martiri: rende piu asprii miei tormenti.24. vile: spregevole.25. farne: farci.26. figlio: Gesu Cristo, incarnatosi perredimere l'umanit daI peccato e sottrarlaa Satana.27. tartaree: infernali.28. e porre ... piede: allude alla discesa diCristo all'inferno, per trame le anime deipatriarchi e dei profeti.29. in nostro ... Inferno: collocare nelcielo tali anime, a nostro scherno, comeirisegne della vittoria sull'inferno.30. Ed in qual... imprese?: dove equando avvenne che Dio ponesse fine allesue abituali imprese?.31. dssi: si deve.32. a l'antiche: le offese di un tempo (con-trapposte alle presenti offese deI versosuccessivo).33.Noi ... n'accenda?: noi lasceremo tra-scorrere inerti i giorni e le ore, e non cisar una qualche nobile brama di gran-dezza che ci accenda i cuori?.34. soffrirem: tollereremo.35. iI suo ... fedele: i cristiani.36. stenda: si diffonda.37. che suoni ... marrni?: che il nome diDio sia invocato da altri popoli (oltre agliattuali cristiani), che si scriva in altri innireligiosi, e si incida in nuovi monumenti dibronzo e di marmo?.38. idoli nostri: gli idoli pagani sono rite-nuti propri dalle divinit infernali. Nellaprospettiva controriformista Ia religioneislamica considerata pagana e vista comebene accetta a Satana.39. sospesi i voti: appesi nei templi glioggetti votivi.40. auro: oro.41. ove: nelle regioni pagane.42. arti nostre: le arti demoniache.43. di tant'alrne ... Pluto?: che ci man-chiil solito tributo di tante anime clannate,e Satana (Pluto, nome deI dia degli Inferinella religione romana) abiti (alberghi) inun regno vuoto?.44.primiero: di un tempo, quando osaronotentare l'impresa della ribellione aDio.45. iI celeste impero: il cielo, regno di Dio.46. virtute: valore, ardimento.47. Diede ... vittoria: una causa scono-sciuta, quale che essa fosse, diede Ia vit-toria aDio.

    69t;10 Ed in vece deI dI sereno e puro,

    de l' aureo sol, de gli stellati giri 21,n'ha qui rinchiusi in questo abisso oscuro,n vuol ch'al primo onor22 per noi s'aspiri;e poscia (ahi quanto a ricordarlo duro!quest' . quel che piu inaspra i miei martlri) 23ne' bei seggi celesti ha l'uom chiamato,l'uom vile24 e di vil fango in terra nato.

    11 N cio gli parve assai; ma in preda a morte,sol per farne25 piu danno, il figli026 diede.Ei venne e ruppe le tartaree27 porte,e porre oso ne' regni nostri il piede28,e trarne l'alme a noi dovute in sorte,e riportarne aI Ciel SI ricche prede,vincitor trionfando, e in nostro schernol'insegne ivi spiegar deI vinto Infern029.

    12 Ma che rinovo i miei dolo r parlando?Chi non ha gi l'ingiurie nostre intese?Ed in qual parte si trovo, n quando,ch'egli cessasse da l'usate imprese3O?Non piu dssi31 a l'antiche32 andar pensando,pensar dobbiamo a le presenti offese.Deh! non vedete ormai com' egli tentitutte aI suo culto richiamar le genti?

    13 Noi trarrem neghittosi i giorni e l'ore,n degna cura fia che '1 cor n'accenda?33'e soffrirem 34che forza ognor maggioreil suo popol fedele36 in Asia prenda?e che Giudea soggioghi? e che '1 suo onore,che '1 nome suo piu si dilati estenda 36?che suoni inaltre lingue, e in altri carmisi scriva, e incida in novi bronzi e marmi 37?

    14 Che sian gl'idoli nostri 38 a terra sparsi?ch'i nostri altari il mondo a lui converta?ch'a lui sospesi i voti39, a lui sol arsisiano gl'incensi, ed aur040 e mirra offerta?ch'ove41 a noi tempio non sole a serrarsi,or via non resti a l'arti nostre42 aperta?che di tant'alme il solito tributone manchi, e in voto regno alberghi Plut043?

    15 Ah! non fia ver, ch non sono anco estintigli spirti in voi di quel valor primiero44,quando di ferro e d'alte fiamme cintipugnammo gi contra il celeste impero 45.Fummo, io no '1 nego, in quel conflitto vinti,pur non manco virtute46 aI gran pensiero.Diede che che si fosse a lui vittoria 47:rimas e a noi d'invitto ardir Ia gloria.

    Gerusalemme liberata

  • 69648. v'indugio: vi trattengo.49. Itene: andate.50. consorti: compagni, partecipi della miasorte.51. opprimete i rei: schiacciate gli scelle-rati nemici nostri.52. questa ... s'ammorze:
  • Gli intentiedificantideI poeta

    L'ambiguaattrazioneper i vaIoririnascimentali

    11 Satanadi Milton

    11 Satanadei romantici

    697voluto schiacciare ed annullare cio che era" diverso" , riducendo tutto il creato sotto un unicodominio. La stessa accusa rivolge ai crociati che, per volere di Dio, vogliono conquistaretutta Ia terra, imponendo Ia loro religione e cancellando ogni pluralit di culti, di opinioni,di mentalit. Quindi Satana non solo si ammanta della gloria di aver tentato una nobileimpresa, ma si offre anche come il difensore dei valori deI pluralismo e della tolIeranza, valoritipicamente rinascimentali (come ha sottolineato 10Zatti), cOSIcome i pagani sono portatoridei valori, egualmente rinascimentali, dell'individualismo energico e dell'edonismo.

    E evidente che Tasso vuol presentare tutto questo discorso di Satana come una seriedi orribili bestemmie, che devono suscitare orrore ed esecrazione nellettore, quindi indi-rizza I'episodio ad un fine deI tutto edificante. Ma per intanto d Ia parola a Satana, con-sente aI suo punto di vista di esprimersi: e questo di una straordinaria novit e audacia,aI di l di ogni cautela e di ogni alibi didascalico. L'accanimento sull'aspetto orribile deI demo-nio e il pesante giudizio morale sulle sue bestemmie sono quindi un mezzo che consente aquesta mate ria scottante di emergere alIa superficie. Come spesso avviene nella Gerusa-lemme liberata, il poeta nega per affermare (o, per dir meglio, l'affermazione si fa stradainconsapevolmente proprio attraverso Ia negazione). Il negare consente a contenuti inquie-tanti, che sarebbero respinti dalIa coscienza e daI senso morale, di trovare cittadinanza nellapoesia. E facile scorgere dietro a questi meccanismi le fondamentali ambivalenze deI Tasso.Se come poeta cristiano della Controriforma egli condanna fermamente, con sincera con-vinzione, quegli aspetti eterodossi e inquietanti, d'altro lato prova una segreta attrazioneper il ribelle, per il portatore dei valori laici deI pluralismo, della tolleranza, della virtu magna-nima indirizzata verso fini di gloria mondana. In questa sottile ambivalenza verso Satanasi manifesta Ia segreta componente ribelle deI Tasso contro l'autorit e il potere, Ia sua nostal-gia per i valori della cultura rinascimentale. La coscienza controriformistica deI poeta 10porta a condannare e a respingere quelle componenti, a "demonizzarle" (alla lettera, in questocaso), ma in realt egli ancora profondamente legato ad esse. Le contraddizioni deI poetasi traducono, a livello testuale, in figure come questa di Satana, di straordinario fascinonella loro densit e nella loro ambigua polivalenza.

    Con le sue inquietudini Tasso d inizio ad un modo di considerare Satana destinato alunga fortuna in successive epoche e in alUi climi culturali. La sua raffigurazione sar ripresain termini simili da Marino, ma soprattutto dal grande poeta inglese deI Seicento John Mil-ton (1608-1674), che nel suo Paradiso perduto conferisce a Satana, come osserva un acutostudioso di letteratura inglese, il fascino deI ribelle indo mito, sicch il Maligno assumeun aspetto di decaduta bellezza, di splendore offuscato da mestizia e da morte, e apparemaestoso sia pur nella rovina (Mario Praz, Le metamorfosi di Satana, in La carne, lamorte e il diavolo nella letteratura romantica, Sansoni, Firenze 1948, p. 61). Questa immaginediverr poi particolarmente cara ai romantici europei, che sentiranno potentemente il fascinodeI grande ribelle, nobile pur nella sconfitta, e ameranno identificarsi con Ia figura dell'an-gelo caduto. Il TassQ si pone all'inizio di questa tradizione, sia pur in un ambito culturaleprofondamente diverso daI Romanticismo, cominciando ad anticipare certe forme di sensi-bilit. Non c' da meravigliarsi se sar poi molto amato dai romantici.

    PROPOSTE DI LAVORO :,:.'-::,J..'I'~~-!'i[~.'I ,,:

    1. Esaminare iIdiscorso di Satana (ottave 9-17) dai punto di vista formale, individuando le figure retoriche utiliz-zate, le contrapposizioni, I'effetto prodotto dall'incalzare delle interrogative.

    2. Utilizzare le indicazioni contenute nell'analisi dei testo e procedere ad un confronto con Milton, /I Paradisoperduto, libro I.

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    Gerusalemme libera ta

  • 698

    1. scorta: guidata.2. il fren: le briglie.3. pur: anche.4. soverchio: superfluo.5. che Ia fra ... piani: che abbiano smar-rito le orme deIla fiera, che dai luoghiaperti e pianeggianti si ritratta in unbosco.6. timida: timorosa.7. senza consiglio: senza chiara inten-zione.8. Ma ne l'ora ... s'annida: Ma quandoil sole, ai tramonto, scioglie i cavalli daisuo carro adorno, bello, e si immerge inmare.9. posa: riposo.10. I'ali: il sonno raffigurato come unadivinit alata.11. Non si desto ... co i fiori: un WCUSamoenus.12. lumi: occhi.13. quelli ... pastori: quei luoghi solitariche ospitano i pastori.14. e parle... richiami: e pare nascere unacorrispondenza tra Ia natura e le condiziomdi spirito deIla fanciuIla.

    Tasso

    La parentesi idillica di ErminiaErminia, principessa pagana segretamente innamorata di Tan-

    credi, ha assistito dall'alto delle mura di Gerusalemme al suo duelloconArgante ed e angosciata nel saperlo gravementeferito. Vestita dellearmi di Clorinda, esce nottetempo dalla citt per raggiungere l 'uomoamato e curarlo. Ma, quando e gi in vista del campo cristiano, e sor-presa da una pattuglia di crociati, che hanno scorto il riflesso dellaluna sulla sua armatura. Erminia si d perci precipitosamente allafuga nellaforesta (canto VII, ottave 1-22).

    1 Intanto E'rminia infra l' ombrose pianted'antica selva daI cavallo e scortal,n piu governa il fren 2 Ia man tremante,e mezza quasi par tra viva e morta.Per tante strade si raggira e tanteil corridor ch'in sua balia Ia porta,ch'aI fin da gli occhi altrui pur3 si dilegua,ed e soverchio4 ormai ch'altri Ia segua.

    2 Qual dopo Iunga e faticosa cacciatornansi mesti ed anelanti i caniche Ia fera perduta abbian di traccia,nascosa in selva da gli aperti piani 6,tal pieni d'ira e di vergogna in facciariedono stanchi i cavalier cristiani.Ella pur fugge, e timida 6 e smarritanon !:livoIge a mirar s'anco e seguita.

    3 Fuggi tutta Ia notte, e tutto il giornoerro senza consiglio 7 e senza guida,non udendo o vedendo altro d'intorno,che Ie Iagrime sue, che Ie sue strida.Ma ne I'ora che '1 sol daI carro adornoscioglie i corsieri e in grembo aI mar s'annida8,giunse deI beI Giordano a Ie chiare acquee scese in riva aI fiume, e qui si giacque.

    4 Cibo non prende gi, cM de' suoi malisolo si pasce sol di pianto ha sete;ma '1 sonno, che de' miseri mortali co '1 suo dolce oblio posa 9 e quiete,sopl co' sensi i suoi dolori, e l'alpodispiego sovra lei placide e chete;n pero cessa Amor con varie formeIa sua pace turbar mentre ella dorme.

    Non si desto fin che garrir gli augellinon senti lieti e salutar gli albori,e mormorar il fiume e gli arboscelli,e con 1'0nda scherzar I'aura e co i fiorill.Apre i Ianguidi Iumi12e guarda quellialberghi solitari de' pastori 13,e parle voce udir tra l'acqua e i ramich'a i sospiri ed aI pianto Ia richiamp4.

    5

  • 15. di pastorali ... avene: mescolato daicanto dei pastori e di zampogne bosche-recce.16. tesser fiscelle: intrecciare ceste divimini.17. repente: improvvisamente.18. insolite: le armi sono estranee ed incontrasto con il mondo pastorale.19. gli affida: li rassicura.20. aventurosa: fortunata.21. carmi: canti.22. O padre: l'appellativo rivela il rispettoe il bisogno di protezione di Erminia.23. le militari offese: le violenze deisoldati.24. Figlio: il pastore non ancora consa-pevole di parlare con una fanciulla.25. sublime: onori.26. peregrine: straniere.27. vile e negletta: i due aggettivi sonoriferiti a povert (soggetto), da intendersinon come assoluta indigenza ma comerinuncia ai fasto e alia ricchezza.28. regal verga: scettro regale.29. cura

    ."avara: ambizione e cupidigia.

    30. alberga: risiede..

    31. che ... s'asperga: che sia avvelenata.32. dispensa: regge a Ia mia parca mensadei verso successivo.33. cibi non compri: cibi non comperati.La comunit dei pastori, morigerata e par-simoniosa, autosufficiente.34. onde ... conservi: per vivere.35. chiostro: luogo chiuso e separato daimondo.

    6996 Ma son, mentr' ella piange, i suoi lamenti

    rotti da un chiaro suon ch'a lei ne viene,che sembra ed di pastorali accentimisto e di boscareccie inculte avene 15.Risorge, e l s'indrizza a passi lenti,e vede un uom canuto a l' ombre amenetesser fiscelle 16 a Ia sua greggia a cantoed ascoltan di tre faneiulli il canto.

    7 Vedendo quivi comparir repente 17l'insolite 18 arme, sbigottir costoro;ma li saluta Erminia e dolcementegli affida19, e gli occhi scopre e i bei crin d'oro:- Segui te, - dice - aventurosa 20 genteaI Ciel diletta, il bel vostro lavoro,ch non portano gi guerra quest'armia l'opre vostre, a i vostri dolci carmj21. -

    8 Soggiunse poseia: - O padre22, or che d'intornod'alto incendio di guerra arde il paese,come qui state in placido soggiornosenza temer le militari offese 23?- Figli024, - ei rispose - d'ogni oltraggio e scornoIa mia famiglia e Ia mia greggia illesesempre qui fur, n strepito di Marteancor turbo questa remota parte.

    9 O sia grazia deI Ciel che l'umiltaded'innocente pastor salvi e sublime25,o che, si come il folgore non cadein basso pian ma su l' eccelse cime,cosi il furor di peregrine 26spadesol de' gran de l'altere teste opprime,n gli avidi soldati a preda allettaIa nostra povert vile e negletta 27.

    10 Altrui vile e negletta, a me si carache non bramo tesor n regal verga 28,n cura o voglia ambiziosa o avara 29mai nel tranquillo deI mio petto alberga 30.Spengo Ia sete mia ne I'acqua chiara,che non tem'io che di venen s'asperga 31,e questa greggia e I'ortice~ dispensa 32eibi non compri 33 a Ia mia parca mensa.

    11 Ch poco il desiderio, e poco il nostrobisogno onde Ia vita si conservi 34.Son figli miei questi ch'addito e mostro,custodi de Ia mandra, e non ho servi.Cosi me 'n vivo in solitario chiostr035,saltar veggendo i capri snelli e i cervi,ed i pesei guizzar di questo fiumee spiegar gli augelletti aI ciel le piume.

    Gerusalemme liberata

  • 70()

    36. Tempo gi fu: il tempo senza storiadell'idillio viene contrapposto aI tempo sto-rico e compiuto dei vecchio: una occasioneper riflettere sulla corte.37. Menfi: Menfi in Egitto.38. ministri: servi.39. orti: giardini.40. Pur ..spiace: ciononostante, allettatodalla speranza di buone ricompense, tolle-rai a lungo una realt molto spiacevole: Iaperdita della libert.41. speme: speranza.42. piansi: rimpiansi.43. tratto: trascorso.44. procelle: tempeste.45. consiglio ... ritorno: prende Ia deci-sione di restare in quel luogo solitarioalmeno fin tanto che il caso agevoli il suoritorno.46. O fortunato...: riecheggia Ia lodedella vita agreste cantata da Virgilio nelleGeorgiche: O fortunatos nimium, sua sibona norint, agricolas! (O veramente for-tunati, i contadini, se conoscessero i pregidella loro vital Libro lI, vv. 468 ss.).47. a prova: per esperienza.48. se ... mova: possa il cielo non privartidei tuo felice stato e muoverti a compas-sione verso le mie misere condizioni. Euna formula augurale che precede Ia richie-sta di ospitalit.49. mi giova: desidero.50. fia: avverr.51. dei suo ... disgombre: si liberi dai suoaffanno mortale.52. vago: desideroso.53. contento e pago: soddisfatto.54. umor ... vago: lacrime di dolore, lim-pide e belle.55. di sue fortune: delle sue vicende.56. antica: anziana.57. conforme cor: unanimi sentimenti.58. di rozze spoglie s'ammanta: indossasemplici abiti.

    Tasso

    12 Tempo gi fU36,quando piul'uom vaneggiane l' et prima, ch' ebbi altro desioe disdegnai di pasturar Ia greggia;e fuggii daI paese a me natio,e vissi in Menfi 37 un tempo, e ne Ia reggiafra i ministri 38 deI re fui posto anch'io,e bench fossi guardian de gli orti 39vidi e conobbi pur l'inique corti.

    13 Pur Iusingato da speranza arditasoffrii Iunga stagion cio che piu spiace 40;ma P9i ch'insieme con l' et fioritamanco Ia speme 41 e Ia baldanza audace,piansi 42 i riposi di quest'umil vitae sospirai Ia mia perduta pace,e dissi: O corte, a Dio. Cosi, a gli amiciboschi tornando, ho tratto43 i di felici. -

    14 Mentre ei cosi ragiona, Erminia pendeda Ia soave bocca intenta e cheta;e quel saggio parlar, ch'al cor le scende,de' sensi in parte Ie procelle44 acqueta.Dopo molto pensar, consiglio prendein quella solitudine secretainsino a tanto almen farne soggiornoch'a~evoli fortuna il suo ritorno46.

    15 Onde aI buon vecchio dice: - O fortunato46,ch'un tempo conoscesti il male a prova 47,se non t'invidii il Ciel si dolce stato,de Ie miserie mie piet ti mova 48;e me teco raccogli in cosi gratoalbergo ch'abitar teco mi giova49.Forse fia 60che '1 mio core infra quest' ombredeI suo peso mortal parte disgombre 61.

    16 Ch se di gemme e d'or, che '1 vulgo adorasi come idoli suoi, tu fossi vago 62,potresti ben, tante n'ho meco ancora,renderne il tua desio contento e pago 63. -Quinci, versando da' begli occhi foraumor di doglia cristallino e vago 64,parte narro di sue fortune66, e intantoil pietoso pastor pianse aI suo pianto.

    17 Poi dolce Ia consola e sil'accoglieC9metutt'arda di paterno zelo,e Ia conduce ov' I'antica66 moglieche di conforme cor67gli ha data il Cielo.La fanciu1Ia regaI di rozze spoglies'ammanta 68,e cinge aI crin ruvido velo;ma neI moto de gli occhi e de le membranon gi di boschi abitatrice sembra.

  • 59. Ia nobilluce: Ia luminosa nobilt deIsuo aspetto.60. fuor ...umile: Ia nobilt che si mani-festa attraverso Ia sua bellezza traspareanche dalle umili occupazioni pastorali.61. paschi: pascoli.62. riduce: riconduce.63. da I'irsute mamme: dalle pelose mam-melle delle capre.64. preme ...stringe: comprime in formerotonde.65. assise: adagiate.66. l'amato nome: il nome di Tancredi.67. aspri successi: tristi casi.68. in mille ... incise: un gesto simile sitrovava gi in Ariosto: Angelica e Medoroistoriavano le cortecce degli alberi con i101'0nomi.69. se fia: se accadr.70. mercede: ricompensa.71. fede: fedelt.72. Forse avverr: i versi riportano allamemoria un passo (vv. 27-39) della canzonepetrarchesca Chiare, fresehe e dolci acque.73. tal volta: un giorno.74. cale: importa.75. frale: fragile.76. cener ... lice: Ia mia fredda cenerepossa godere di quella fiamma d'amoredalla quale ora non mi concesso trarrealcuna gioia.77. elice: fa sgorgare.

    70J18 Non copre abito vil Ia nobilluce 59

    e quanto in lei d'altero e di gentile,e fuor Ia maest regia traluceper gli atti ancor de I'essercizio umile 60.Guida Ia greggia a i paschi 61 e Ia riduce 62con Ia povera verga aI chiuso ovile,e da l'irsute mamme63 il latte premee 'n giro accolto poi 10 stringe64 insieme.

    19 Sovente, alIor che su gli estivi ardorigiacean le pecorelIe a I'ombra assise65,ne Ia scorza de' faggi e de gli alIorisegno l'amato nome66 in mille guise,e de' suoi strani ed infelici amorigli aspri successi67 in mille piante 'incise68,e in rileggendo poi le proprie noterigo di belIe lagrime le gote.

    20 Indi dicea piangendo: - In voi serbatequesta dolente istoria, amiche piante;perch se fia 69 ch' a le vostr' ombre grategiamai soggiorni alcun fedele amante,senta svegliarsi aI cor dolce pietatede le sventure mie SIvarie e tante,e dica: Ah troppo ingiusta empia mercede 70di Fortuna ed Amore a SI gran fede! 71

    21.

    Forse averr 72, se 'I Ciel benigno ascoltaaffettuoso alcun prego mortale,che venga in queste selve anco tal volta 73quegli a cui di me forse or nulIa cale 74;e rivolgendo gli occhi ove sepoltagiacer questa spoglia inferma e frale 75,tardo premio conceda a i miei martlridi poche lagrimette e di sospiri;

    22 onde se in vita il cor misero fue,sia 10 spirito in morte almen felice,e 'I cener freddo de le fiamme suegoda quel ch'or godere a me non lice76. -COSIragiona a i sordi tronchi, e duefonti di pianto da' begli occhi elice 77.

    ANALISI DEL TESTO

    L'episodio si articola in tre sequenze: Ia fuga di Erminia (ottave 1-4), il suo incontro coni pastori (ottave 5-16) e Ia descrizione della sua vita nell'ambiente pastorale (ottave 17-22).La prima sequenza rivela in modo evidente Ia presenza deI modello ariostesco, Ia fuga diAngelica neI canto I deI Furioso (cfr. T5). Ma i1clima naturalmente deI tutto diverso: Ange-lica passava con disinvoIta mutevoIezza daI ruolo dellavittima indifesa a quello della scaltracalcolatrice, sfruttando a suo vantaggio Ia dedizione di Sacripante, Erminia invece esclu-

    11modelloariostesco

    Gerusalemme liberata

  • 702sivamente Ia fanciulla timida e smarrita, e costituisce solo un'immagine femminile di inermedebolezza e dolcezza; Angelica offriva quindi alI' Ariosto l' occasione per Ia sua riflessionelucida e ironicamente distaccata sulla continua mutevolezza deI mondo, Ia fuga di Erminiaha invece Ia funzione di introdurre una nota patetica, che suscita 1'identificazione emotivae soggettiva deI poeta.

    L' episodio dei pastori inserisce una pausa idillica nell'intreccio epico e guerresco, neltessuto delle gesta gloriose, degli scontri cruenti, delle passioni esacerbate, delle sofferenzee delle morti. Forte Ia variazione tonale soprattutto rispetto all' episodio che immediata-mente precede, quello deI duello di Tancredi con Argante. Queste variazioni tonali sono con-sue te nella Gerusalemme, in obbedienza aI principio della variet nell'unit che il poeta teo-rizza nel secondo dei Discorsi deU'arte poetica (cfr. TI03). Risalta pero qui Ia distanza chesepara il poema tassesco da quello di Ariosto. Anche nel Furioso, come si visto, vi erauna grande variet di toni, spesso molto diversi tta loro, ma tutti tendevano a compor siin un superiore, armonico equilibrio. Nella Gerusalemme invece non vi armonia ma ten-sione tra i toni diversi, alla base delle variazioni vi sempre una segreta conflittualit nelpoeta. La pausa idillica di Erminia si contrappone aI clima guerresco, non si colloca in stu-diato equilibrio con esso. In Tasso c' Ia volont di costruire un discorso epico, di celebraremagnanime imprese e azioni gloriose, ma si direbbe che Ia tensione eroica non riesca a reg-gere, che subentri riel poeta una stanchezza per gli scontri, il sangue e le morti, un bisognodi pace e idillio, un abbandono a vagheggiare scenari quieti e riposanti, quasi a dimenticareIa ferocia e Ia crudelt barbarica della guerra (

  • L'interio-rizzazionedei racconto

    11motivodelle lacrime

    11motivodei travestimento

    70~6Jriorit, non agisce nella realt esterna. Costantemente, per tutto il poema, compare in scenanell'atto di abbandonarsi a sogni e fantasticherie. L'unica eccezione stata Ia sua audacesortita da Gerusalemme, ma 10 slancio attivo si subito esaurito nello smarrimento dellafuga. Ora l' ozio pastorale favorisce il richiudersi di Erminia nella solitudine de lIa sua anima.Nelle sue rveries Ia fanciulla immagina che l'uomo. amato, che di lei non si cura, giungain quelle selve e si commuova alla vista della sua sepoltura, concedendole finalmente qual-che lacrima e qualche sospiro come compenso alle sue sofferenze, si che 10spirito, cosi infe-lice in vita, possa almeno essere felice nella morte. :Euna rverie malinconica, patetica, strug-gente, che ricalca un antico motivo della poesia amorosa, gi presente negli elegiaci latinie in Petrarca (nella canzone Chiare, freseM e dolei acque, strofa 3, vv. 27-37).

    Coerente con questo raccoglimento nell'intimit il motivo delle lacrime, che, come hanotato Getto, sull'arco dell'episodio compare continuamente (

  • 704

    1. orrido velo: un'oscurit che evocaangoscia, demoni e mostri.2. tigne: tinge.3. notturno gelo: rugiada.4. larve maligne: sinistri fantasmi.5. vot... grotte: Satana(pluton)svuotgli abissi dell'inferno e vers tutta Ia suanotte (i demoni) dagli antri infernali (tar-taree grotte).6. il fer Soldan: Solimano.7. ma quando ... ascende: a mezzanotte;ascende: sale.8. dechina: declina.9. il securo Francese: i Crociati privi diqualsiasi sospetto.10. confortolle ... assalto: li esort aI cru-dele attacco.11. absorte: inghiottite.12. espon: offre (ha come oggetto questo).13. ostro: porpora.14. oste: nemico.15. pena gente: i Persiani.16. scinta: priva.17. Tosto s'opprime: si uccide in fretta.18. picciol varco: passo breve.19. languenti ... ripari: addormentati sot-to le tende.20. ferir ... impari: ogni spada impari acolpire da questa mia e ad usare le artidella crudelt.21. chiari: famosi.22. gli: li.

    Tasso

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    La battaglia notturna di SolimanoSolimano, il sultano turco sconfitto dai crociati ed esiliato dal suo

    regno, viene incitato dallafuria infernale Aletto alla vendetta, e allatesta di una schiera di A rabi si prepara ad assalire di sorpresa, not-tetempo, il campo cristiano (canto IX, ottave 15-26).15 Ma gi distendon l' ombre orrido velo 1

    che di rossi vapor si sparge e tigne 2;Ia terra in vece deI notturno gelo 3bagnan rugiade tepide e sanguigne;s'empie di mostri e di prodigi il cielo,s' odon fremendo errar larve maligne 4:voto Pluton gli abissi, e Ia sua nottetutta verso da le tartaree grotte 5.

    16 Per SI profondo orror verso le tendede gli inimici il fer Soldan 6 camina;ma quando a mezzo deI suo corso ascende 7Ia notte, onde poi rapida dechina 8,a men d'un miglio, ove riposo prendeil securo Francese9, ei s'avicina.Qui fe' cibar le genti, e poscia d'altoparlando confortolle aI crudo assalto 1:

    17 - Vedete l di mille furti pienoun, campo piu famoso assai che forte,che quasi un mar nel suo vorace senotutte de l'Asia ha le ricchezze absorte 11?Questo ora a voi (n gi potria con menovostro periglio) espon 12 benigna sorte:l'arme e i destrier d'ostro13 guerniti e d'oropreda fian vostra, e non difesa loro.

    18 N questa e gi quell'oste14 onde Ia persagente 15e Ia gente di Nicea fu vinta,perch in guerra SI lunga e SIdiversarimasa n'e Ia maggior parte estinta;e s'anco integra fosse, or tutta immersain profonda quiete e d'arme scinta 16.Tosto s'opprime17 chi di sonno e carco,ch daI sonno a Ia morte e un picciol varco 18.

    19 Su su, venite: io primo aprir Ia stradavuo' su i corpi languenti entro a i ripari 19;ferir da questa mia ciascuna spada,e l'arti usar di crudeltate imparpo.Oggi fia che di Cristoil regno cada,oggi libera l'Asia, oggi voi chiari 21. -COSIgli22infiamma a le vicine prove,indi tacitamente oltre lor move.

    20 Ecco tra via le sentinelle ei vedeper l'ombra mista d'una incerta luce,

    "~- ".

    ..>- ~-~-.'"---"

  • 23. n ritrovar ...duce: a differenza diquanto si aspettava non riesce a trovareimpreparato Goffredo.24. scorto: dopo aver scorto.25. si che ... desta: cosicchsvegliano gliavamposti (Ia prima guardia).26. metalli: trombe.27. e Ia face ... monte: Ia furia Alettoinnalz Ia sua fiaccola intinta nel fiumeinfernale Flegetonte e diede il segnale al-l'esercito preparato dentro Gerusalem-me.28. inordinata guarda: corpo di guardiaimpreparato.29. procella: tempesta.30. sveUa: abbatta.31. picciole sembianze al...: inadeguatitermini di confronto rispetto a1...32. di falso ha faccia: ha I'aspetto dellamenzogna(le imprese di Solimanopossonoapparire incredibili).33. s'infinga: finga.34. francesche genti: I'esercito di Fran-cia, i crociati.35. accolto: che ha raccolto.36. serpe: un drago con zampe ed ali; sitratta di un' effigie che connota in sensomalefico, satanico il feroce guerriero.37. Ed or ... fiamma: i soldati impauriti,vittime della suggestione, vedono animarsiil drago.

    705n ritrovar, come secura fedeavea, puote improviso il saggio duce23.Volgon quelIe gridando indietro il piede,scorto24 che SI gran turba egli conduce,SIche Ia prima guardia da lor desta 25,e com' puo meglio a guerreggiar s'appresta.

    21 Dan fiato alIora a i barbari metalli26gli Arabi, certi omai d'esser sentiti.Van gridi orrendi aI cielo, e de' cavallico '1 suon deI calpestio misti i nitriti.Gli alti monti mugglr, mugglr le valli,e risposer gli abissi a i lor muggiti,e Ia face inalzo di FlegetonteAletto, e '1 segno diede a quei deI monte27.

    22 Corre inanzi il Soldano, e giunge a quelIaconfusa ancora e inordinata guarda 28rapido SIche torbida procelIa 29da' cavernosi monti esce piii tarda.Fiume ch'arbori insieme e case svelIa3,folgore che le torri abbatta ed arda,terremoto che '1 mondo empia d'orrore,son picciole sembianze al31suo furore.

    23 Non cala.il ferro mai ch'a pien non colga,n coglie a pien che piaga anco non faccia,n piaga fa che'l'alma altrui non tolga;e piii direi, ma il ver di falso ha faccia 32.E par ch'egli o s'infinga 88 o non se 'n dolgao non senta il ferir de l'altrui braccia,se ben l'elmo percosso in suon di squillarimbomba e orribilmentearde e sfavilla.

    -

    .

    -

    .

    24 Or quando ei sotoha quasi in fuga voltoquel primo stuol de le ~.rap.ceshegenti 84,giungono in guisa d'un. diluVio .accolto85di mille rivi gli Arabi .correntL .Fuggono i Franchi alIora a freno sciolt,

    .

    e misto ilvincitor va tra' fuggenti,e 'con lor entra ne' ripari, e '1 tutto ,di ruine e d' orror s' empie e di lutto.

    Porta il Solda~ su l'elmo orrldo e grandeserpe86 che si dilunga e il colIo snoda,su le zampe s'inalza e l'ali spandee piega in arco Ia forcuta coda. ,Par che tre lingue vibri e che fuormandelivida spuma, e che '1 suo fischio s'oda.Ed or ch'arde Ia pugna, anch'ei.. s'infiammanel moto, e fumo versa insieme e fiamma 37.

    25

    26 E si mostra in quel lume a i rigu,ardantiformidabil cosl1'empio Soldano, .

    Gerusalemme liberata

  • '706

    38.mesce: mescola.39. occultando: nascondendo.

    come veggion ne l' ombra i navigantifra mille Iampi il torbido oceano.Altri danno a Ia fuga i pie tremanti,danno altri aI ferro intrepida Ia mano;e Ia notte i tumulti ognor piu mesce38,ed occultando39 i rischi, i rischi accresce.

    ANALISI DEL TESTO

    E l' episodio che segna l'ingresso in scena dell'ultimo dei grandi personaggi della Geru-salemme, Solimano (che nei canti precedenti era comparso solo di scorcio). Gi in questepoche ottave risaltano i tratti essenziali che 10caratterizzano, Ia ferocia barbarica, Ia forzasovrumana che semina rovina e lutto, l'empiet e Ia crudelt. Tuttavia, pur nell'orrore cheispira, vi in lui qualche cosa di grandioso, di eroico e di titanico. La sua fosca grandezza ripresa come un'eco e accresciuta dallo sfondo su cui campeggia: uno scenario tenebrosoe orroroso, in cui aleggiano le inquietanti presenze di un sovrannaturale demoniaco, mostri,prodigi, larve maligne, tutto il popolo degli abissi infernali. I rossi vapor e le rugiadetepide e sanguigne che accompagnano queste visioni arcane sembrano far presagire Ia strageche l' eroe sta per seminare nel campo dei cristiani. Questo scenario conferisce anche a Soli-mano qualcosa di infernale. Egli infatti, nella sua orribile grandezza, richiama per qualcheaspetto il Satana deI canto IV (cfr. T105). Anche il discorso che rivolge alle schiere araberiprende alcuni spunti dell'orazione di Satana aI concilio infernale, l'a,ccusa di "imperiali-smo" indirizzata ai cristiani, che hanno depredato tutte le ricchezze dell'Oriente, l'invitorivolto ai popoli pagani alla riscossa contro l'invasore e alla liberazione dell' Asia. Qualcosadi infernale ha pure il serpente che l'eroe rec~ sull'elmo e che versa fumo e fiamme nellabattaglia, gettando intorno a lui una luce sinistra, che semina terrore (

  • 70PROPOSTE DI LAVORO

    1. Raccogliere in una colonna gli aggettivi ed i verbi che si riferiscono alie azioni compiute da Solimano, in un'al-tra aggettivi e verbi riferiti ai Cristiani. A quali aree semantiche appartengono gli ele menti caratterizzanti i dueantagonisti?

    2. Trovare tutte le espressioni che riferite ai paesaggio e a Solimano evocano un'atmosfera infernale.3. Individuare nel discorso di Solimano gli argomenti che usa per convincere gli Arabi all'assalto.4. Individuare tutti i punti dei testo, in cui traspare I'ammirazione di Tasso per !'eroe.5. Per avere Ia rappresentazione complessiva dell'eroe, leggere iI canto XX, nel quale Solimano affronta nell'ul-

    timo duello Rinaldo.

    1. e pon ... resta: Ia resta era un soste-gno, collocato aI lato destro della corazzaper appoggiare Ia base della lancia duranteil combattimento. L'espressione dunquesinonimo di "attaccare, slanciarsi sul ne-mico".2. i tronchi: le lance in frantumi.3. parte nuda: scoperta nel capo.4. le chiome ... sparse: i canoni esteticirestano quelli codificati dalla tradizioneprovenzale, stilnovistica e petrarchesca.5. Lampeggir ... folgorr: lampeggia-rono, folgorarono.6. essempio: immagine.7. vedesti ... fonte: di Clorinda infatti Tan-credi si era innamorato vedendola rinfre-scarsi il viso ad una fonte (canto I).'8. imptra: resta paralizzato, impietrito.9. crudo: crudele perch strumento dimorte.10. pace non impetra: non ottiene tregua;questo il significato di impetra, qui in rimaequivoca col v. 2.11. due morti: Ia morte fisica e quelladovuta all'amore.

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    Tancredi e CIorinda:l'amore come ostacoIo aI compito eroico

    A)E il primo scontro tra cristiani e pagani sotto le mura di Gerusa-

    lemme. Tancredi muove contro un guerriero, senza sapere che e inrealt Clorinda, la donna di cui si e innamorato dopo averla incon-trata ad una fonte (canto llI, ottave 21-32).

    21 Clorinda intanto ad incontrar l'assaltovia di Tancredi, e pon Ia lancia in resta 1.Ferlrsi a le visiere, e i tronchi 2 in altovolaro e parte nuda3 eUa ne resta;ch, rotti i lacci a l'elmo suo, d'un salto(mirabil colpo!) ei le balzo di testa;e le chiome dorate aI vento sparse 4,giovane donna in mezzo '1 campo apparse.

    22 Lampeggir gli occhi, e folgorr5 gli sguardi,dolci ne l'ira; or che sarian nel riso?Tancredi, ache pur pensi? ache pur guardi?non riconosci tu l'altero viso?Quest' pur quel bel volto onde tutt'ardi;tuo core il dica, ov' il suo essempi06 inciso.Questa colei che rinfrescar Ia frontevedesti gi nel solitario fonte 7.

    23 Ei ch'al cimiero ed aI dipinto scudonon bado prima, or lei veggendo imptra 8;eUa quanto puo meglio il capo ignudosi ricopre, e l'assale; ed ei s'arretra.Va contra gli altri, e rota il ferro crudo 9;ma pero da lei pace non impetra 10,che minacciosa il segue, e: - Volgi - grida;e di due morti 11 in un punto 10 sfida.

    Gerusalemme libera ta

  • 708

    12. n ... attende: e non bada a ripararsidai colpi di spada.13. ond' Amor ... tende: immagine mito-logica: gli antichi attribuivano l'innamora-mento ad una freccia scagliata dall'arco deIdio Amore, che inevitabil perch ai suoicolpi non c' riparo.14. non cade .., coito: non colpiscea vuotoed ha come bersaglio sempre il cuore.15. occulto amante: come un innamoratonon dichiarato.16. ch'un ... fere: che colpisceun suo pri-gioniero.17. ed in disparte ... provarte: per otte-nere un colloquio propone una" singolartenzone".

    .

    18. me': meglio (apocope):19. non caglia: non importi.20. Recata ... atto: si era posta in assetto.21. anzi Ia: prima della.22. ch no'l fiedi?: perch non 10feris

  • 30. Pur ... vano: non and tuttavia com-pletamente a vuoto.31. ne' confini: ai limite.32. Fu Ievissima ... sfaville: Ia ferita costi-tuisce un ulteriore ornamento per Ia beI-lezza di CIorinda.33. '1 ferro spinse: rivolse Ia spada.34. Ie cale: le importa.35. fuga: mette in fuga.36. caccia: inseguimento.37. gran tauro: toro focoso.38. agone: circo, dove si svoIge una sortadi "corrida".

    1. per gran cor ... posse: per grandecoraggio, per il fisico prestante e per Iaforza.2. qual Encelado in Flegra: come Ence-lado,ilgigante fulminato da Giovea Cuma,nei campi FIegrei.3. ne I'ima ... gigante: nella profonda valledei Terebinto, in Palestina, il gigante Go-lia.4. tema: timore.5. Alcun ... eletto: nessuno e stato ancorascelto.6. e s'udia ... bisbiglio: e si sentiva conchiarezza il bisbiglio.7. e I'approvava iI capitan: il capitano Gof-fredo approvava Ia scelta dei nome di Tan-credi.8. fellone: odioso infedele.

    70930 Pur non g1 tutto in van03o, e ne' confini31

    deI bianco colIo il bel capo ferille.Fu levissima piaga, e i biondi crinirosseggiaron cOSId'alquante stille,come rosseggia l' or che di rubiniper man d'illustre artefice sfaville32.Ma il prence infuriato alIor si strinseadosso a quel villano, e '1 ferro spinse 33.

    31 Quel si dilegua, e questi acceso d'irail segue, e van come per l'aria strale.ElIa riman sospesa, ed ambo miralontani molto, n seguir le cale 34,ma co' suoi fuggitivi si ritira:talor mostra Ia fronte e i Franchi assale;or si volge or rivolge, or fugge or fuga35,n si pu dir Ia sua caccia 36 n fuga.

    32 Tal gran taur037 talor ne l'ampio agone38,se volge il corno a i cani ond' segui to,s'arretran essi; e s'a fuggir si pone,ciascun ritorna a seguitarlo ardi to.Clorinda nel fuggir da tergo opponealto 10 scudo, e '1 capo custodito.

    B)Argante, impaziente dell'inattivit e ansioso di gloria individuale,

    sfida a duello il guerriero piu forte dei campo cristiano. Il presceltoda Goffredo e Tancredi (canto VI, ottave 23-28).

    23 Ivi solo discese, ivi fermossein vista de' nemici il fero Argante,per gran cor, per gran corpo e per gran posse Isuperbo e minaccievole in sembiante,qual Encelado in Flegra 2, o qual mostrossene l'ima valIe il filisteo gigante3;ma pur mol,ti di 1ui tema 4 non hanno,ch'anco quanto sia forte a pien non sanno.

    24 Alcun per, daI pio Goffredo elett05come il miglior, ancor non fra molti.Ben si vedean con desioso affettotutti gli occhi in Tancredi esser rivolti,e dichiarato infra i miglior perfettodaI favor manifesto era de' volti;e s'udia non oscuro anco il bisbigli06,e l'approvava il capitan 7 co '1 ciglio.

    25 Gi cedea ciascun altro, e non secretoera il volere omai deI pio Buglione:- Vanne, - a 1ui disse - a te l'uscir non vieto,e reprimi il furor di quel fellone8. -

    Gerusalemme libera ta

  • 710

    26

    E tutto in volto baldanzoso e lietoper SIalto giudizio, il fer garzone 9a 10 scudier chie de a l'elmo e '1 cavalIo,poi seguito da molti uscia deI valIo.

    Ed a quel largo pian fatto vicino,ov' Argante l'attende, anco non era,quando in leggiadro aspetto e pelIegrino 10s'offerse a gli occhi suoi l'alta guerriera 11.Bianche via piu che neve in giogo alpinoavea le sopraveste, e Ia visieraalta tenea daI volto; e sovra un'erta,tutta, quanto elIa e grande, era scoperta.

    27 Gi non mira 12 Tancredi ove il circasso 13Ia spaventosa fronte alcielo estolIe 14,ma move il suo destrier con lento passo,volgendo gli occhi ov'e colei su '1 colIe;poscia immobil si ferma, e pare un sasso:gelido tutto fuor 15, ma dentro bolIe.Sol di mirar s'appaga, e di battagliasembiante fa che poco or piu gli caglia 16.

    9. il fer garzone: i1giovane fiero.10. pellegrino: insolito.11. l'alta guerriera: Ia nobile Clorinda.12. Gi non mira: non guarda piu.13. circasso: Argante.14. estolle: alza.15. gelido tutto fuor: deI tutto impassi-bile all'esterno.16. caglia: importi.17. d' apparecchiarsi in giostra: di prepa-rarsi alio scontro.18. giostra: rima equivoca col v. 2.19. pur l s'affissa: continua a guardareIa.20. Ottone: Ottone Visconti, personaggiostorico.21. l'arringo: I'area dove si sarebbe svolto10scontro.22. voto: vuoto.23. primiero: per primo.

    28 Argante, che non vede aIcun ch'in attodia segno ancor d'apparecchiarsi in giostra 17:- Da desir di contesa io qui fui tratto; -grida - or chi viene inanzi, e meco giostra 18?-L'aItro, attonito quasi e stupefatto,pur l s'affissa 19 e nulIa udir ben mostra.Ottone20 inanzi alIor spinse il destriero,e ne l'arring021 vot022 entro primier023.

    ANALISI DEL TESTO

    I due passi sono significativi perch gettano luce sul personaggio di Tancredi e sul rap-porto che 10lega a Clorinda; costituiscono pertanto un antecedente indispensabile deI grandeepisodio deI duello e della morte dell'eroina (cfr. T109).

    L' episodio deI primo scontro di Tancredi e Clorinda, nel canto lU, denso di elementipremonitori degli sviluppi futuri della vicenda. lnnanzitutto il colpo che getta a terra l' elmodell'eroina ne rivela Ia femminilit, che era celata sotto le apparenze guerriere. Clorindarimuove Ia propria natura femminile, e rifiuta con implacabile rigore ogni dolcezza amo-rosa. Simbolo di questa repressione degli istinti naturali e deI desiderio l'armatura, che,con Ia sua durezza, Ia chiude aI mondo esterno e Ia rende inaccessibile. Pertanto simbolica anche Ia caduta dell'elmo, che fa emergere Ia femminilit negata. Schiudendosi il duroguscio repressivo, tra le armi deI campo di battaglia compare all'improvviso una giovanedonna, oggetto d'amore e di desiderio, non piu di impulsi aggressivi. L'evento anticipaquel definitivo svelamento della femminilit di Clorinda che avverr nella morte.

    Il particolare a cui affidato tI compito di connotare Ia femminilit dell'eroina sono

  • Elementipetrarcheschinellaraffigurazionedi Clorinda

    11bifrontismodi Clorinda

    11giocodei puntidi vista

    Desiderioe violenza

    11carattereperplessodi Tancredi

    La funzionedell'amorenel poema

    Clorinda:altezzae biancore

    711piu avanti in questo episodio, all'ottava 30, i biondi crini che rosseggiano di stille di san-gue, come rosseggia 1'or che di rubini I per man d'illustre artefice sfaville, dove il compia-cimento sensuale ed estetizzante si mescola con una punta di crudelt. Le chiome d'oro sparseaI vento sono un elemento di chiara derivazione petrarchesca (

  • 712nota Getto, delIa dignit e magnanimit delI'eroina. Coerente con l'idea delI'altezza e quelIa,che ad essa si accompagna, deI candore (
  • 1. intepidi ... irata: Ia sua ira si placa.2. morta ... si tenne: si vide perduta.3. ch'alcuno... guata: che nessuno guardaverso di lei.4. nov'arte ... sovenne: escogita uno stra-tagemma per salvarsi.5. Di lor ... s'infinge: si finge cristiana.6. s'avolge: si mescola.7. se 'n gia: se ne andava.8. lei conosca: si accorga di lei.9. sorgiunto: sopraggiunto.10. segnolla: Ia not.11. degno ... paragone: con cui misurarsi,da pari a pari, in valore.12. I'alpestre cima: uno dei colli su cuisorge Gerusalemme.13. dispone: pensa.14. onde ... si volge: per cui moIta primadi raggiungerla succede che faccia risuo-nare le armi, cosiccM ella si volta.15. pedon: a piedi, e quindi in condizionidi svantaggio.16. vansi a ritrovar: si assaltano.17. d'un chiaro sol: di un sole luminoso,della luce deI giorno.18. che ... grande: invocata Ia notte, cheha nascosto nella sua oscurit o nell'obUoun evento tanto nobile. .19.10 spieghi e mande: 10faccia conosceree 10 tramandi.20. splenda ... memoria: risplenda il nobilericordo delle tue tenebre.

    71/JLa morte di Clorinda

    Clorinda e A rgante sono usciti nottetempo da Gerusalemme perincendiare la torre mobile con cui i crociati hanno dato l'assalto allemura. Riuscita l 'impresa tentano di ricoverarsi nuovamente in citt,ma Clorinda, mentre sta per rientrare, eferita da un guerriero cri-stiano, e si volge per punirlo. Le porte intanto vengono serrate, e Clo-rinda resta esclusa (canto XII, ottave 50-71).50 Ma poi che intepidl Ia mente irata 1

    nel sangue deI nemico e in s rivenne,vide chiuse le porte e intorniatas da' nemici, e morta allor si tenne 2.Pur veggendo ch'alcuno in lei non guata3,nov' arte di salvarsi le sovenne 4.Di lor gente s'infinge5, e fra gli ignoticheta s'avolge6; e non chi Ia noti.

    51 Poi, come lupo tacito s'imboscadopo occulto misfatto, e si desvia,da Ia confusion, da I'aura foscafavorita e nascosa, ella se 'n gla 7.Solo Tancredi avien che lei conosca8;egli quivi sorgiunto 9 alquanto pria;vi giunse alIor ch'essa Arimon uccise:vide e segnolla,lO, e dietro a lei si mise.

    52,

    Vuol ne I'armi provarIa: un uom Ia stimadegno a cui sua virtu si paragone 11.Va girando colei I'alpestre cima12verso altra porta, ove d' entrar dispone 13.Segue egli impetuoso, onde assai primache giunga, in guisa avien che d'armi suone,ch'ella si volge14 e grida: - O tu, che porte,che corri si? - Risponde: - E guerra e morte.

    53 - Guerra e morte avrai; - disse - io non rifiutodarlati, se Ia cerchi -, e ferma attende.Non vuol Tancredi, che pedon 15 vedutoha il suo nemico, usar cavallo, e scende.E impugna I'uno e l'altro il ferro acuto,ed aguzza I'orgoglio e I'ire accende;e vansi a ritrovar16 non altrimentiche duo tori gelosi e d'ira ardenti.

    54 Degne d'un chiaro SOp7,degne d'un pienoteatro, opre. sarian SI memorande.Notte, che nel profondo oscuro senochiudesti e ne I'oblio fatto SI grande 18,piacciati ch'io ne 'I tragga e 'n bel serenoa le future et 10spieghi e mande 19.Viva Ia fama loro; e tra lor gloriasplenda deI fosco tuo I'alta memoria2.

    Gerusalemme libera ta

  • 714

    21. or finti ... scarsi: finte, affondi, colpileggeri.22. toglie ... l'arte: l'oscurit e il ciecofurore dei duellanti ostacolano ilrispettodelle norme della scherma.23. a mezzo il ferro: a met della spada.24. il pie ... parte: i piedi dei duellanti nonsi spostano dalluogo dove sono piantati.25. L'onta ... vendetta: Ia vergogna (diuna ferita ricevuta) sprona l'ira a ven-dicarsi.26. ristretta: ravvicinata.27. spada ... giova: ed impossibile ado-perare Ia spada.28. dansi co' pomi: si colpisconocon le elsedelle spade.29. infelloniti e crudi: (divenuti ormai)irrispettosi delle regole cavalleresche equindicrudeli e spietati. .30. stringe: il paradosso di questo abbrac-cio (che potrebbe essere d'amante ma difer nemico) sottolineato dall'enjam-bement.31. si scinge: si scioglie.32. essangue: dissanguato.33. Oh ... estolle: Ia foUiadegli uomini simanifesta nel loro insuperbire per ogniminimo soffio di buona fortuna (che oggetto, aura soggetto).34. fiano: saranno.35. Nostra... copra: siamo proprio sfor-tunati a dar prova di tanto valore in unluogo lontano dalla vista di chiunque.36. rea: ostile, avversa.37. acci ... onore: affinch io, vincitoreo vinto, sappia a chi spetta l'onore dellamia morte o della mia vittoria.

    Tasso

    55 Non schivar, non parar, non ritirarsivoglion costor, n qui destrezza ha parte.Non danno i colpi or finti, or pieni, or scarsi 21:toglie l'ombra e '1 furor l'uso de l'arte22.Odi le spade orribilmente urtarsia mezzo il ferr023, il pie d'orma non parte24;sempre e il pie fermo e Ia man sempre in moto,n scende taglio in van, n punta a vto.

    56 L' onta irrita 10 sdegno a Ia vendetta 25,e Ia vendetta poi l'onta rinova;.onde sempre aI ferir, sempre a Ia frettastimol novo s' aggiunge e cagion nova.D'or in or piu si mesce e piu ristretta 26si fa Ia pugna, espada oprar non giova 27:dans co' pomP8, e infelIoniti e crudp9cozzan con gli elmi insieme e con gli scudi.

    57 Tre volte il cavalier Ia donna stringe 30con le robuste braccia, ed altrettanteda que' nodi tenaci elIa si scinge31,nodi di fer nemico e non d'amante.Tornano aI ferro, e l'uno e l'altro il tingecon molte piaghe; estanco ed anelantee questi e quegli aI fin pur si ritira,e. dopo lungo faticar respira.

    58 L'un l'altro guarda, e deI suo corpo essangue32su '1 pomo de Ia spada appoggia il peso.Gi de l'ultima stelIa il raggio langueaI primo albor ch'e in oriente acceso.Vede Tancredi in maggior copia il sanguedeI suo nemico, e s non tanto offeso.Ne gode e superbisce. Oh nostra folIemente ch'ogn'aura di fortuna estolIe33!

    59 Misero, di che godi? oh quanto mestifian034i trionfi ed infelice il vanto!Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti)di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.CosI tacendo e rimirando, questisanguinosi guerrier cessara alquanto.Ruppe il silenzio aI fin Tancredi e disse,perch il suo nome alui l'altro scoprisse:

    60 - Nostra sventura e ben che qui s'impieghitanto valor, dove silenzio il copra 35.Ma poi che sorte rea 36vien che ci neghie lode e testimon degno de l'opra,pregoti (se fra l'arme han loco i preghi)che '1 tuo nome e '1 tuo stato a me tu scopra,acci ch'io sappia, o vinto o vincitore,chi Ia mia morte o Ia vittoria onore37.

  • t~

    38. Indarno: inutilmente.39. non far palese: non rendere noto.40. iI tuo ... m'alletta: quanto hai det-to (essere responsabile dell'incendio dellatorre) e quanto hai taciuto (Ia tua identi-t) mi spingono in egual misura alla ven-detta.41. u' l'arte in bando: il poeta insisteancorauna volta sul mancato rispetto delIeregale della scherma da parte dei duellanti(u': dove, latino ubi).42.Qual... cessi: bench abbiano cessatodi spirare i venti da Nord e da Sud chehanno sconvolto il mar Egeo.43. ritien: mantiene.44. co 'I sangue vto: per il sangue ver-sato.45. deve: si pua intendere nel senso di "debitare" oppure di "deve" (sottintesogiungere).46. egro e languente: vacillante e vicinoalla morte.47. Segue egli Ia vittoria: persegue Ia vit-toria con impeto incalzante e vittorioso.48. novo... ditta: un nuovo sentimentoispira.49. speme: speranza (vengono enumeratele tre virtu teologali, fede, speranza e ca-rit).50. pave: teme (perch ormai e prossimoalla morte).

    71561 Risponde Ia feroce: - Indarn038 chie di

    quel c'ho per uso di non far palese 39.Ma chiunque io mi sia, tu inanzi vediun di quei due che Ia gran torre accese. -Arse di sdegno a quel parlar Tancredi,e: - In mal punto il dicesti; - indi riprese- il tuo dir e '1 tacer di par m' aUetta 40,barbaro discortese, a Ia vendetta. -

    62 Torna l'ira ne' cori, e li trasporta,bench debili in guerra. Oh fera pugna,u' l'arte in band041, u' gi Ia forza e morta,ove, in vece, d'entrambi il furor pugna!Oh che sanguigna e spaziosa portafa l'una e l'altra spada, ovunque giugna,ne l'arme e ne le carni! e se Ia vitanon esce, sdegno tienla aI petto unita.

    63 Quall'alto Egeo, perch Aquilone o Notocessi42, che tutto prima il volse e scosse,non s'accheta ei pero, ma '1 suono e '1 motoritien43 de l'onde anco agitate e grosse,tal, se ben manca in lor co '1 sangue voto 44quel vigor che le braccia e i colpi mosse,serbano ancor l'impeto primo, e vannoda quel sospinti a giunger danno a danno.

    64 Ma ecco omai l'ora fatale e giuntache '1 viver di Clorinda aI suo fin deve 45.Spinge egli il ferro nel ben sen di puntache vi s'immerge e '1 sangue avido beve;e Ia veste, che d'or vago trapuntale mammeUe stringea tenera e leve,l'empie d'un caldo fiume. EUa gi sentemorirsi, e '1 pie le manca egro e languente 46.

    65 Segue egli la vittoria 47, e Ia trafittavergine minacciando incalza e preme.EUa, mentre cadea, Ia voce afflittamovendo, disse le parole estreme;parole ch'a lei novo un spirto ditta 48,spirto di f, di carit, di speme 49:virtu ch'or Dio le infonde, e se rubeUain vita fu, Ia vuole in morte anceUa.

    66 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdonatu ancora, aI corpo no, che nuUa pave 50,a l'alma SI;deh! per lei prega, e donabattesmo a me ch'ogni mia colpa lave. -In queste voei languide risuonaun non so che di flebile e soavech' al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza.

    Gerusalemme liberata

  • 716

    51. grande ... pio: ai grande e pio compitodi battezzarla.52. sciolse: libero dall'elmo.53. sue virtuti accolse: raduno le sueforze.54. I'acqua: I'acqua dei battesimo, acquadella vita eterna, profusa a colei cui avevatolto Ia vita terrena con Ia spada.55. iI suon de' sacri detti: Ia formularituale deI battesimo.56. e gli occhi ... affisa: rivolge fissamentegli occhi aI cielo.57. passa: trapassa.58. rallenta: viene meno.59. e I'imperio ... stolto: cede il completodominio deI suo animo aI dolore, divenutogi impetuoso e forsennato.60. chiusa ... Ia vita: confinata Ia vita inuna sede ristretta (iI cuore), fa si che ilcorpo e il volto assumano le sembianzedelia morte.61. ritegno frale: fragile legame coIcorpo.62. Ia bella ... seguiva: avrebbe seguitoIa bella anima di Clorinda nella morte.63. in s ... morta: di per s moribondo,ma gi morto nell'anima per Ia morte diClorinda.

    Tasso

    67 Poco quindi lontan nel sen deI montescaturia mormorando un picciol rio.Egli v'accorse e l'elmo empi nel fonte,e torno mesto aI grande ufficio e pio 51.Tremar senti Ia man, mentre Ia frontenon conosciuta ancor sciolse52 e scoprio.La vide, Ia conobbe, e resto senzae voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!

    68 Non mori gi, ch sue virtuti accolse 53tutte in quel punto e in guardia aI cor le mise,e premendo il suo affanno a dar si volsevita con l'acqua 54 a chi co '1 ferro uccise.Mentre egli il suon de' sacri detti 55 sciolse,colei di gioia trasmutossi, e rise;e in atto di morir lieto e vivace,dir parea: S'apre il cielo; io vado in pace.

    69 D'un bel palIore ha il bianco volto asperso,come a' gigli sarian miste viole,e gli occhi aI cielo affisa 56, e in lei conversosembra per Ia pietate il cielo e '1 sole;e Ia man nuda e fredda alzando versoil cavaliero in vece di parolegli d pegno di pace. In questa formapassa 57 Ia belIa donna, e par che dorma.

    70 Come l'alma gentile uscita ei vede,ralIenta 58 quel vigor ch'avea raccolto;e l'imperio di s libero cedeaI duol gi fatto impetuoso e stolto 59,ch'al cor si stringe e, chiusa in breve sedeIa vita, empie di morte i sensi e '1 volto 60.Gi simile a l'estinto il vivo langueaI colore, al silenzio, a gli atti, aI sangue.

    71 E ben Ia vita sua sdegnosa e schiva,spezzandoa forza il suo ritegno frale61,Ia belIa anima sciolta aI fin seguiva62,che poco inanzi a lei spiegava l'ale;ma quivi stuol de' Franchi a caso arriva,cui trae bisogno d'acqua o d'altro tale,e con Ia donna il cavalier ne porta,in s mal vivo e morto in lei ch' morta 63.

  • 717ANALISI DEL TESTO

    L'ironiatragica

    L'ambiguittra desiderioe vioIenza

    Gli interventideI narratore

    L'atmosferanotturna

    Latrasformazionedi CIorinda

    La negazionedella femminilit

    L'episodio si fonda su una situazione romanzesca e melodrammatica di intenso pateti-smo: l'amore impossibile delI'eroe per un oggetto irraggiungibile, l'amante che uccide Iadonna amata senza saperlo. Si determina un meccanismo affine alI' ironia tragica: l'eroee ignaro deI destino che sta vivendo, mentre illettore sa tutto, e puo vedere dalI' alto il pre-cipitare degli eventi. Mentre pero nelIa trage-dia greca questo meccanismo era finalizzatoalIa catarsi, induceva cioe 10 spettatore a guardare con superiore distacco conoscitivo gliorribili eventi delIa vicenda tragica e a superare le passioni che essi gli suscitavano, nelI'e-pisodio tassesco e finalizzato a suscitare nel fruitore forte partecipazione emotiva e commo-zione. Non a caso questo fu l'episodio piu amato deI poema, anche da un pubblico non coIto.

    NelI'impostazione delI'episodio insita una fondamentale ambiguit, tra desiderio e cru-dele violenza, tra amore e morte. I due protagonisti dovrebbero amarsi, mentre inconsape-volmente si odiano e si causano sofferenza, o addirittura Ia morte. L'ambiguit e sottoli-neata esplicitamente dalIa voce narrante: Tancredi stringe Clorinda tra le robuste braccia,ma quelli che dovrebbero essere nodi d'amante sono invece di fier nemico. Emergequi il gusto compiaciuto di Tasso per l'ambiguit, per le situazioni duplici e ambivalenti,intimamente conflittuali. L'ambiguit delIa situazione e vagheggiata con segreto compiaci-mento. Il segno rivelatore delIa partecipazione soggettiva delI'autore sono gli interventi dellavoce narrante, soprattutto l'apostrofe rivolta a Tancredi in uno dei momenti culminanti,quando l'eroe gode aI vedere il sangue delI'avversario che sgorga piu copiosamente: Misero,di che godi? [...] I Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) I di quel sangue ogni stilla unmar di pianto. Queste intrusioni deI narratore hanno nelIa Gerusalemme una funzione dia-metralmente opposta a quelIa che avevano nel Furioso: per Ariosto erano strumenti delIostraniamento, segnavano il distacco delI'autore dalIa materia, che era presa come puntod'avvio delIa riflessione lucida e disincantata sul reale; in Tasso invece testimoniano l'impo-stazione tutta soggettiva deI racconto, il fatto che l'autore si identifica emotivamente coni suoi personaggi, vi proietta se stesso. Questo gusto per l'ambiguit e questa immedesima-zione emotiva rivelano una sensibilit nuova, piu sottile e tormentata di quelIa delIa lettera-tura deI primo Rinascimento, un affiorare di brividi e inquietudini, che sono il riflesso diun momento di crisi delIa civilt. L'atmosfera notturna in cui si svolge il duelIoe10 scenariopiu coerente con questa inquieta sensibilit. Mentre Ia letteratura e Ia pittura deI primoCinquecento amavano le scene colIocate in una luce piena e meridiana, che scandiva connettezza linee, volumi e colori, Tasso, come anche Ia pittura manierista deI suo tempo, amal'ombra, che e misteriosa, avvolgente, indistinta, e vela di ambiguit il reale. Se Ia luce pienapu tradurre simbolicamente Ia fiducia nel dominio razionale sul mondo, le tenebre notturneamate daI Tasso sembrano simboleggiare una crisi delIa ragione, che e insidiata da nuoveperplessit e si affaccia su realt ignote e inquietanti.

    L'episodio nettamente bipartito in due sequenze: Ia prima costituita daI duelIo, Iaseconda dalIa morte delI'eroina. L'inizio di quest'ultima sequenza e segnato nuovamenteda un intervento soggettivo delIa voce narrante, che, dalI' alto delIa sua onniscienza (un'on-niscienza sempre commossa e partecipe) annuncia che e giunta l'ora fatale che segna Ia finedelIa vita di Clorinda (

  • 718e mascherava Ia sua autentica essenza, riacquista Ia sua identit e viene a coincidere conIa sua vera immagine femminile. Ci contrassegnato da un ricupero deI corpo, delIa fisi-cit, che prima era ignorata e negata:per questo ora Ia voce narrante insiste sul bel sen,sulle mammelle, sulla veste che le stringe, sul bianco volto. Di nuovo, come nel cantolU (cfr. TI08A), iI togliere I'elmo assume il valore simbolico di svelare Ia vera identit, diIasciare emergere Ia femminilit celata delI' eroina.

    Ma anche qui si fa strada quell'ambiguit che costitutiva delI'ispirazione tassesca, ilsuo fondamentale bifrontismo, come I'ha ben definito Caretti. La trasformazione dell'e-roina duplice: non solo essa riacquista Ia sua femminilit, ma scopre Ia verit della reli-gione cristiana ed intimamente rinnovata dalla grazia; Clorinda ritrova il corpo e Ia dimen-sione della fisicit proprio neI momento in cui Ia morte Ia libera dalla fisicit per innalzarlain un'altra dimensione, quella puramente spirituale. Tutta Ia scena delIa morte delI'eroinaappare cosi percorsa dalI'ambiguit tra I'ispirazione religiosa, sorretta da intenti edificanti,ed una segreta sensualit. Da un lato Clorinda morente trasfigurata da una gioia sovru-mana che Ia rapisce in paradiso, ed appare quasi nelIe sembianze delIa martire cristianaeffigiata in tanta pittura controriformistica, che muore con gIi occhi Ievati verso iI cielo,in una estatica contemplazione deI sovrannaturale; dalI'altro lato per il poeta insiste nonsolo sul rapimento spirituale della morente, ma soprattutto sulla sua bellezza (

  • 1. si batta: venga assalita con macchineminori della maggior mole, cio dellagrande torre.2. porger sole: solito offrire.3.pronta.u atta: legname pronto e adatto.4. novo: inconsueto, mai provato prima.5. larve: fantasmi, immagini inquietanti.6. pave: prova paura.7. pur: so)o.8. Chimera o Sfinge: figure mitologichesuscitatrici di spavento.9. mostruosi effetti: fatti prodigiosi.10. eletti: scelti.11. sia scorta: faccia da scorta.12. i magisteri: i compiti dei fabbri.13. ove

    ."posto: agli alberi.

    14. Pur ... tirnore: nonostante Ia sensa-zione raggelante procedono oltre, occul-tando il vile timore con I'ostentazione dellapadronanza di s.15. lunge poco: poco Iontano.16. Austri: i venti.17. tanti ... suoni: il suono prodotto dallaselva e dunque il risultato dei pi inquie-tanti rumori conosciuti.

    719La selva incantata

    Dopo che Clorinda eA rgante hanno incendiato la grande torre concui i cristiani avevano dato l'assalto alle mura, il mago Ismeno vuoleimpedire che i nemici ne costruiscano un'altra, perci getta l'incante-simo sulla selva di Saron, in modo che da essa non possa essere piuricavato legname (canto XIII, 17-46).

    17 Ma in questo mezzo il pio Buglion non vleche Ia forte cittade in van si batta 1,se non prima Ia maggior sua moleed alcuna altra machina rifatta.E i fabri aI bosco invia che porger sle2ad uso tal pronta materia ed atta 3.Vanno costor su l'alba a Ia foresta,ma timor novo 4 aI suo apparir gli arresta.

    18 Qual semplice bambin mirar non osadove insolite larve6 abbia presenti,o come pave6 ne Ia notte ombrosa,imaginando pur7 mostri e portenti,cOSItemean, senza saper qual cosasiasi quella pero che gli sgomenti,se non che '1 timor forse a i sensi fingemaggior prodigi di Chimera o Sfinge 8.

    19 Torna Ia turba, e misera e smarritavaria e comonde si le cose e i dettich'ella nel riferir n' poi schernita,n son creduti i mostruosi effetti 9.Allor vi manda il capitano arditae forte squadra di guerrieri eletti 10,perch sia scortall a l'altra e 'n esseguirei magisteri12 suoi le porga ardire.

    20 Questi, appressando ove lor seggio han posto 13gli empi demoni in quel selvaggio orrore,non rimirr le nere ombre SI tosto,che lor si scosse e torno ghiaccio il core.Pur oltra ancor se 'n gian, tenendo ascostosotto audaci sembianti il vil timore 14;e tanto s'avanzr che lunge pOC016erano omai da 1'incantato loco.

    21 Esce allor de Ia selva un suon repenteche par rimbombo di terren che treme,e '1 mormorar de gli Austri 16 in lui si sentee '1 pianto d'onda che fra scogli geme.Come rugge illeon, fischia il serpente,come urla illupo e come l'orso fremev'odi, e v'odi le trombe, e v'odi il tuono:tanti e SI fatti suoni 17 esprime un suono.

    Gerusalemme liberata

  • 720

    18. ch'a ... percote: per il misteriosopotere che li colpisce.19. n'avisa: avvisa.20. trasIata: trasferita.21. guata: scruta.22. n ... s'arrischia: n ha sentimento incuore colui che si arrischia a udire.23. a sorte: per caso.24. fera: feroce.25. Crollava ... dicendo: il suo atteggia-mento segnala il totale disprezzo deI pe.ricolo.26. gir: andare.27. intendo: ho intenzione.28. o pur ... rnostri: neppure se tra queiluoghi spaventosi mi si mostri il varco perentrare nell'inferno.29. CotaI: con tali parole.30. aI capitano: dinanzi a Goffredo.31. tolta ... licenza: ricevuto il permesso.32. s'invia: si avvia verso Ia foresta.33. queI... usda: quello strano rimbomboche usciva da essa.34. difeso: dai diavoli.35. (o pargli): o cosi gli pare.36. I'assecura ... schianti: 10rende sicurodaI fatto che altri non tronchi e schiantii suoi alberi.37~figura: l'spetto. .38. e di torrnenti ...Dite: e questa nuova .citt infernale (Dite) ha le sue mur difeseda macchine da guerra (torrnenti bellici)>>.

    Tasso

    22 In tutti allor s'impallidir le gotee la temenza a mille segni apparse,n disciplina tanto o ragion potech'osin di gire inanzi o di fermarse,ch'a l'occulta virtu che gli percote18son le difese loro anguste e scarse.Fuggono aI fine; e un d'essi, in cotal guisascusando il fatto, il pio Buglion n' avisa 19:

    23- Signor, non e di noi chi piu si vante

    troncar Ia selva, ch' ella e si guardatach'io credo (e '1 giurerei) che in quelle pianteabbia Ia reggia sua Pluton traslata 2.Ben ha tre volte e piu d'aspro diamantericinto il cor chi intrepido Ia guata 21;n senso v'ha colui ch'udir s'arrischia 22come tonando insieme rugge e fischia. -

    24 Cosi costui parlava. Alcasto v'erafra molti che l'udian presente a sorte 23:l'uom di temerit stupida e fera 24,sprezzator de' mortali e de Ia morte;che non avria temuto orribil fera,n mostro formidabile ad uom forte,n tremoto, n folgore, n vento,n s'altro ha il mondo piu di violento.

    .

    25 Crollava il capo e sorridea dicend025:- Dove costui non osa, io gir26 confido;io sol que 1bosco di troncar intend027che di torbidi sogni e fatto nido.Gi no '1 mi vieter fantasma orrendon di selva o d'augei fremito o grido,o pur tra quei si spaventosi chiostrid'ir ne l'inferno il varco a me si mostri 28. -

    26 Cotal29 si vanta aI capitan08O, e toltada lui licenza 31il cavalier s'invia 32;e rimira Ia selva, e poscia ascoltaquel che da lei novo rimbombouscia38,n per il piede audace indietro voltama securo e sprezzante come pria;e gi calcato avrebbe il suol difes084,ma gli s'oppone (o pargli)35un foco acceso.

    27 Cresce il gran foco, e 'n forma d'alte murastende le fiamme torbide e fumanti;e ne cinge quel bosco, e l'assecurach'altri gli arbori suoi non tronchi e schiantj36.Le maggiori sue fiamme hanno figura 87di castelli superbi e torreggianti,e di tormenti bellici ha munitele rocche sue questa novella Dite 88.

  • 39. in guarda: a guardia.40. il riguarda: 10guarda.41. dibattendo: agitando.42. in caccia: quando cacciato.43. ignoto affetto: sentimento a lui sco-nosciuto.44. fatto ... lontan: dopo essersi allon-tanato.45. acceso e muto: infiammato e resomuto.46. ne Ia luce: ai cospetto.47.di restarsi agogna: desidera di restarein disparte.48.ragiona ...sogna: gli parIa con l'ariatrasognata.49.Diffetto ... in Iui: Goffredo deduce cheegli abbia avuto paura e sia fuggito.50. prestigi: incantesimi.51. cercar: esplorare.52. Ia ventura imprenda: tenti Ia sorte.53. nunzio ... ritorni: torni portando noti-zie piu certe. .54. alcun non fue: non ci fu nessuno.55. sorto: aIzato daI letto dove giacevaferito.56. mal atto: non ancora in grado.57. lorica: corazza.58. 'I cor ...corpo: ,di suo animo pieno dicoraggio trasfonde il suo vigore aI corpO.59. in s ristretto: raccolto.60. sostien: riesce a sopportare.61. tremoto: terremoto.62. nulla sbigottisce: non si spaventa pernulla.63. il seda: 10frena.64. Trapassa: prosegue.

    72128 Oh quanti appaion mostri armati in guarda 39

    de gli alti merli e in che terribil faccia!De' quai con occhi biechi altri il riguarda4,e dibattendo 41l'arme altri li minaccia.Fugge egli aI fine, e ben Ia fuga e tarda,qual di leon che si ritiri in caccia 42,ma pure e fuga; e pur gli scote iI pettotimor, sin a quel punto ignoto affetto 43 .

    29 Non s'avide esso allor d'aver temuto,ma fatto poi 10ntan44 ben se n'accorse;e stupor n'ebbe e sdegno, e dente acutod'amaro pentimento il cor gli morse.E, di trista vergogna acceso e mut045,attonito in disparte i passi torse,ch quella faccia alzar, gi SI orgogliosa,ne Ia luce 46 de gli uomini non osa.

    30 Chiamato da Goffredo, indugia escusetrova a l'indugio, e di restarsi agogna 47.Pur va, ma lento; e tien le labra chiuseo gli ragiona in guisa d'uom che sogna 48.Diffetto e fuga il capitan conclusein lui49 da quella insolita vergogna,poi disse: - Or ci che fia? forse prestigi 50son questi o di natura alti prodigi?

    .

    31 Ma s'alcun v'e cui nobil voglia accendadi cercar 51 'que' salvatichi soggiorni,vadane pure, e Ia ventura imprenda 52e nunzio almen piu certo a noi ritorni 53. -COSIdisse egli, e Ia gran selva orrendatentata fu ne' tre seguenti giornida i piu famosi; e pur alcun non fue 54che non fuggisse ale minaccie sue.

    32 Era il prence Tancredi intanto sort055a sepellir Ia sua diletta amica,e bench in volto sia languido e smortoe mal atto 56 a portar elmo o lorica57,nulla di men, poi che '1 bisogno ha scorto,ei non ricusa ilrischio o Ia fatica,ch '1 cor vivace il suo vigor trasfondeaI corpo 58 SI che par ch'esso n'abbonde.

    33 Vassene il valoroso in s ristretto 59,e tacito e guardingo, aI rischio ignoto,e sostien 60 de Ia selva il fero aspettoe '1 gran romor deI tuono e deI tremot061;e nulla sbigottisce 62,e sol nel pettosente, ma tosto il seda 63,un picciol moto.Trapassa 64, ed ecco in quel silvestre locosorge improvisa Ia citt deI foco.

    Gerusalemme liberata

  • 722

    65. dubbio: dubbioso.66. che vaglion: ache servono.67. Non mai ... risparmi: nessuno ri-sparmi Ia vita, quando una causa giusta(onesta) 10 richieda per il vantaggio co-mune.68. prodigo ... grande: non getti viatroppo facilmente Ia sua grande anima.69. spande: spreca.70. l'oste: I'esercito dei crociati.71. s'indarno ...riedo: se io torno senzaaver ottenuto nulla.72. qual... speranza: infatti vicinoa Geru-salemme non vi e altra selva che possa for-nire legname.73. questo varco: I'accesso alia selva diSaron.74. fia ... sembianza: sar negli effettiminori di quanto appaia.75. seguane ...pote: accada ci che deveaccadere.76. larve: vane apparenze.77. repente: improvvisamente.78. tocco: toccato.79. simulacro: falsa immagine.80. verno: gelo.81. Stupido: stupefatto.82. profane soglie: il varco della forestaabitata dai diavoli.83. secreto: angolo remoto.84. scontro o divieto: ostacolo o impe-dimento.85. se non ... fosco: se non in quanto ilbosco, essendo intricato e buio, impedisceIa vista e ritarda il cammino.86. altero: alto.87. Col si drizza: Tancredi si dirige versoil cipresso.88. impresso: inciso.89. a quei ... Egitto: i geroglifici, che I'an-tico e misterioso Egitto us come scrittura.90. sermon di Soria: lingua della Siria.91. chiostri: spazi, regioni.92. secreta: appartata.93. Perdona... prive: risparmia le animedei morti.

    Tasso

    34 Allor s'arretra, e dubbio65 alquanto restafra s dicendo: Or qui che vaglion66 l'armi?Ne le fauci de' mostri, e 'n gola a questadevoratrice fiamma andro a gettarmi?Non mai Ia vita, ove cagione onestadeI comun pro Ia chieda, altri risparmi 67,ma n prodigo sia d'anima grande 68uom degno; e tale e ben chi qui Ia spande 69.

    35 Pur l'oste 70 che dir, s'indarno i' riedo 71?qual altra selva ha di troncar speranza 72?N intentato lasciar vorr Goffredomai questo varco 73. Or s'oltre alcun s'avanza,forse l'incendio che qui sorto i' vedofia d'effetto minor che di sembianza 74;ma seguane che pote 75. E in questo dire,dentro saltovvi. Oh memorando ardire!

    36 N sotto l'arme gi sentir gli parvecaldo o fervor come di foco intenso;ma pur, se fosser vere fiamme o larve 76,mal pot giudicar si tosto il senso,perch repente 77 a pena tocco78 sparvequel simulacro 79, e giunse un nuvol densoche porto notte e verno8o; e '1 verno ancorae 1:ombra dileguossi in picciol ora.

    Stupido81 si, ma intrepido rimaneTancredi; e poi che vede il tutto cheto,mette securo il pie ne le profanesoglie82 e spia de Ia selva ogni secreto 83.N piu apparenze inusitate e strane,n trova alcun fra via scontro o divieto84,se non quanto per s ritarda il boscoIa vista e i passi inviluppato e fosco85.

    37

    38 AI fine un largo spazio in forma scorged'anfiteatro, e non e pianta in esso,salvo che nel suo mezzo altero86 sorge,quasi eccelsa piramide, un cipresso.Coc si drizza87, e nel mirar s'accorgech'era di vari segni il tronco impresso88,simili a quei che in vece uso di scrittol'antico gi misterioso Egitto89.

    39 Fra i segni ignoti alcune note ha scortedeI sermon di Soria9 ch'ei ben possede:O tu che dentro a i chiostri 91 de Ia morteosasti por, guerriero audace, il piede,deh! se non sei crudel quanto sei forte,deh! non turbar questa secreta 92 sede.Perdona a l'alme omai di luce prive93:non de guerra co' morti aver chi vive.

  • 94. i sensi occulti: il misterioso significato.95. rinforza: rinnova con maggior forza.96. e '1fin... consiglia: e decide di vederequale sar il risultato.97. distinto in voci: risolvendosi in paroledistinte.98. dai corpo ... discacciasti: (ucciden-domi) mi scacciasti daI corpo, che visse conme e grazie a me, felice dimora dell'ani-ma.99. m'affisse: mi leg.100. n sol... dura: e non sono il solo spi-rito umano che risieda in una pinta dallascorza ruvida e dura.101. franco: cristiano.102. lassi i membri: lasci le sue membra,morendo.103. astretto: costretto.104. novo: straordinario.105. di sensi animati: forniti di sensibilit.106. micidial: omicida.107. Chimera: mostro mitologico.108. simulacro: l'immagine apparente.109. porge: incute.110. fera: spaventosa.111. timido: timoroso.112. cede: si ritrae.113. conquiso: dominato.114. affetti: sentimenti.115. moto: emozione.116. il ferro: Ia spada.117. '1manco ... tema: il timore il senti-mento meno forte; cio piu forti sono I'or-rore provato aI sentire Ia voce di CIorindamorta e il rimorso di ave rIa ancora stra-ziata con le sue mani.118. plori: pianga.119. soffrir: sopportare.120. egro: malato, ferito.

    72i140 COSIdicea quel motto. Egli era intento

    de le brevi parole a i sensi occulti 94:fremere intanto udia continuo il ventotra le frondi deI bosco e tra i virgulti,e trarne un suon che flebile concentopar d'umani sospiri e di singulti,e un non so che confuso instilla aI coredi piet, di spavento e di dolore.

    41 Pur tragge aI fin Ia spada, e con gran forzapercote 1'alta pianta. Oh meraviglia!manda fuor sangue Ia recisa scorza,e fa Ia terra intorno a s vermiglia.Tutto si raccapriccia, e pur rinforza 95il colpo e '1 fin vederne ei si consiglia 96.Allor, quasi di tomba, uscir ne senteun indistinto gemito dolente,

    42 che poi distinto in VOCi97: - Ahi! troppo - disse- m'hai tu, Tancredi, offeso; or tanto basti.Tu daI corpo che meco e per me visse,felice albergo gi, mi discacciasti 98:perch il misero tronco, a cui m'affisse 99il mio duro destino, anco mi guasti?Dopo Ia morte gli aversari tuoi,crudel, ne' lor sepolcrrbffender vuoi?

    43 Clorinda fui, n sol qui spirto umanoalbergo in questa pianta rozza e dura 100,ma ciascun altro ancor, franco101 o pagano,che lassi i membri 102 a pie de l'alte mura,astretto103 e qui da novo104incanto e strano,non so s'io dica in corpo o in sepoltura.Son di sensi animati 105 i rami e i tronchi,e micidial16sei tu, se legno tronchi. -

    44 Qual l'infermo talor ch'in sogno scorgedrago o cinta di fiamme alta Chimera 107,se ben sospetta o in parte anco s'accorgeche '1simulacro108 sia non forma vera,pur desia di fuggir, tanto gli porge 109spavento Ia sembianza orrida e fera 110,tal il timido i11 amante a pien non credea i falsi inganni, e pur ne teme e cede 112.

    45 E, dentro, il cor gli e in modo tal conquiso 113da vari affetti 114 che s'agghiaccia e trema,e nel moto 115 potente ed improvisogli cade il ferro116,e '1 manco e in lui Ia tema117.Va fuor di s: presente aver gli e avisol'offesa donna sua che plori118 e gema,n pu soffrir119 di rimirar quel sangue,n quei gemiti udir d'egro120 che langue.

    Gerusalemme liberata

  • 72446 Cosi quel contra morte audace core

    nulla forma turbo d'alto spavento121,ma lui che solo fievole in amorefalsa imago deIuse e van lamento122.Il suo caduto ferro intanto fore 123porto deI bosco impetuoso vento,si che vinto partissi 124;e in su Ia stradaritrovo poscia e ripiglio Ia spada.

    121. Cosi ... spavento: COSInessuna vanaimmagine turb con profondo spaventoquel cuore audace di fronte aIla morte.122. ma lui ... lamento: ma una falsaimmagine e finti Iamenti iJ)gannarono Iui,che solo debole, vulnerabile in amore.123. fore: fuori.124. partissi: si aIlontan.

    ANALISI DEL TESTO

    La sequenza della spedizione nella selva incantata costruita su un modulo iterativo:si susseguono vari tentativi, prima si muove il gruppo dei semplici carpentieri, poi Ia schieradei guerrieri, poi l'avventato Alcasto, poi l'eroe piu forte, Tancredi. Nella ripetizione in paral-leIo delle varie prove l'episodio rivela una costruzione di tipo fiabesco (propria della fiaba infatti Ia ripetizione indefinita delle azioni), ma si tratta di un fiabesco sinistro, allucinatoe terrificante. A creare l'atmosfera d'incubo contribuisce Ia tecnica narrativa, che puntaa determinare una continua tensione, una suspense. L' effetto ottenuto mediante Ia foca-lizzazione interna ai personaggi (cfr. MI, 2.2): Ia voce narrante non anticipa nulla di cioche sta per avvenire, sicch illettore scopre le cose man mano che le scoprono i personaggi,in particolare il principale di essi, Tancredi. II punto di vista della narrazione non collo-cato all'esterno e dall'alto, come abituale nella Gerusalemme, ma si trova entro il narratostesso: illettore indotto a vedere Ia scena con gli occhi dei personaggi, in modo che leloro scoperte diventano Ie sue, ed egli puo imtnedesimarsi con Ie successive sorprese.

    Tancredi supera via via i diversi gradi di paura, ma non I'eroe eletto a portare a com-pimento l'impresa e a vincere le forze demoniache che si oppongono all'alta missione deicrociati: tale compito assegnato a Rinaldo. Questi un personaggio meno perplesso, piusicuro e lineare, che cade piu in basso nella degradazione (cfr. Tl11), ma per converso portafino in fondo il processo di purificazione, mentre in Tancredi tale processo incerto e incom-pleto, sicch nell'eroe restano incancellabili tracce di contaminazione, che 10 limitano e 10impacciano nell'azione. Tancredi infatti ancora legato all'amore, che una delle principaliforze contrarie all'eroismo guerriero indirizzato aI trionfo della fede, e a questo vincolo inlui viene ad aggiungersi per di piu il rimorso per avere ucciso di sua propria mano Ia donnaamata. Amore e rimorso uni ti, pertanto, bloccano irrimediabilmente Ia sua impresa eroica.

    Ancora una volta Tancredi appare eroe velleitario, inadeguato dinanzi aI suo alto com-pito, sconfitto per una sorta di tara psicologica che mina Ia sua volont e le sue forze. Alladebolezza psicologica si aggiunge quella fisica: Tancredi ancora languido e smorto perle ferite ricevute nel duello con Clorinda, e mal atto a portar elmo e lorica. E questa unasituazione che si ripete spesso nel poema: quando Tancredi chiamato ad un compito impor-tante sempre inadeguato per Ia debolezza fisica. Cosi avviene quando si pone all'insegui-mento di quella che crede Clorinda, ancora debole per le f