Tamburello: Notizie e curiosità

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Dal Diario “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini, un signorotto di campagna che annotò tutti i fatti e fatterelli che accadevano a Montenovo (attuale Ostra Vetere di Ancona) nel secon- do ventennio dell’Ottocento. Nella sua cronaca si trovano notizie sul gioco del pallone col brac- ciale ma anche una singolare partita di palla tamburello disputata il 15 luglio 1831. 15 Luglio 1831 “... Circa l'ore 22, vi è stata disfida del Giuoco della Palla a Tamburello al Borgo trà li Sig.i Anto.o Innocenzj, e Diego Lozzi (ora qui) alli trè giuochi, di scomessa libre sette sfoglie a godere. In succin- to dirrò. Innocenzj dopo trè Anni circa di profonda ipocondria solitaria, riautosi circa sei giorni, oggi ha giuocato, ed ha fatto una sollenne caduta, ma nulla si fece di male; Lozzj poi vi era di bello assai il vestiario, con Fascia alla Pancia, gran fiocchi alla bracci e faraglioletto. Circa Minuti 12: durò q.to divertimento facendo entrambi quasi tutti Falli di battuta, e mai toccarono la Palla di ribattu- ta. Restò vincitore Innocenzj. Età di questi Due Giocatori Anni 63: a Testa, veri ragazzi.". Conferenza Stampa 1831 Singolare disfida di tamburello il 15 luglio 14 marzo 2012 Federazione Italiana Palla Tamburello Federazione Italiana Palla Tamburello Federazione Italiana Palla Tamburello Federazione Italiana Palla Tamburello Notizie e curiosità

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Notizie e curiosità sul tamburello

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Page 1: Tamburello: Notizie e curiosità

Dal Diario “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini, un signorotto di campagna che annotò tutti i fatti e fatterelli che accadevano a Montenovo (attuale Ostra Vetere di Ancona) nel secon-do ventennio dell’Ottocento. Nella sua cronaca si trovano notizie sul gioco del pallone col brac-ciale ma anche una singolare partita di palla tamburello disputata il 15 luglio 1831.

15 Luglio 1831

“... Circa l'ore 22, vi è stata disfida del Giuoco della Palla a Tamburello al Borgo trà li Sig.i Anto.o Innocenzj, e Diego Lozzi (ora qui) alli trè giuochi, di scomessa libre sette sfoglie a godere. In succin-to dirrò. Innocenzj dopo trè Anni circa di profonda ipocondria solitaria, riautosi circa sei giorni, oggi ha giuocato, ed ha fatto una sollenne caduta, ma nulla si fece di male; Lozzj poi vi era di bello assai il vestiario, con Fascia alla Pancia, gran fiocchi alla bracci e faraglioletto. Circa Minuti 12: durò q.to divertimento facendo entrambi quasi tutti Falli di battuta, e mai toccarono la Palla di ribattu-ta. Restò vincitore Innocenzj.

Età di questi Due Giocatori Anni 63: a Testa, veri ragazzi.".

Conferenza Stampa

1831

Singolare disfida di tamburello il 15 luglio

14 marzo 2012 F e d e r a z i o n e I t a l i a n a P a l l a T a m b u r e l l oF e d e r a z i o n e I t a l i a n a P a l l a T a m b u r e l l oF e d e r a z i o n e I t a l i a n a P a l l a T a m b u r e l l oF e d e r a z i o n e I t a l i a n a P a l l a T a m b u r e l l o

Notizie e curiosità

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PAGINA 2 NOTIZIE E CURIOSITA’

Copia documento originale

Monzambano Polizia

n. 3443

Volta lì 9 agosto 1856

Alla Imperiale Regia Delegazione Provinciale Mantova

Muove lamento il Reverendo Parroco di Castellaro contro l’uso del gioco della palla con il tamburino che si tiene sulla Piazza pubblica dai giovani di quella fra-zione, comunicando, nel suo foglio 8 andante che si rassegna, i disordini che ne derivano anche a danno del Culto, chiedendo che sia vietato il gioco nei giorni festivi anche dopo le sacre funzioni vespertine.

Poiché la scrivente non conosce disposizioni superiori che vietino tali giochi sulla pubblica Piazza nelle ore fuori dei divini Uffici e perché non richiedendosi alcun apparto non può esserne impedito il libero passaggio, sarebbe trattenuta dall’as-secondarne la domanda del Parroco nella vista di non distogliere da un innocen-

te passatempo la gioventù di quella frazione che altrimenti passerebbe le ultime

ore dei dì festivi nell’osteria, nelle vendite di liquori od in altri giochi meno one-

sti.

Per tali riflessi, anziché prenderne alcuna disposizione esecutiva sulla domanda del Parroco di Castellaro ama sottoporla alle savie determinazioni di codesto Ma-gistrato non omettendo di subordinarne che frattanto la scrivente diede alla Gen-darmeria opportuni ordini perché durante il tempo dei Divini Uffici si ......... quei frazionisti.

1856

Castellaro Lagusello (MN): i diktat del Reverendo Parroco e il buon senso della Pubblica Amministrazione

1877

Incontro dimostrativo di Tamburello a New York il 23 luglio: giocatori di Tamburello contro giocatori di Racchetta (Tennis)

Salpata dall’Italia con belle speranze, con sogni di gloria e di …cassetta, la compagnia di giocatori di pallone col bracciale toscani e romagnoli - una sorta di nazionale di atleti professionisti - non avrebbe mai immaginato una stagione sfortunata e fallimentare come quella iniziata il 6 giugno 1877 a New York.

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CONFERENZA STAMPA PAGINA 3

Ingaggiati da Cesare Orsini, un italiano residente nella Grande Mela, i giocatori, diretti da Antonio Maestrelli, un campionissimo della metà del secolo, rimasero delusi, fin dalla prima uscita sul campo di gioco realizzato tra la 16esima Strada, l’incrocio della Quarta e Madison Ave-nue, dall’ indifferenza degli americani per il pallone. In verità, qualche incontro aveva richiamato un discreto pubblico, ma composto preva-lentemente dai cosiddetti “portoghesi” che, invece di entrare nel re-cinto del campo di gioco e pagare il biglietto d’ingresso, assistevano al gioco affacciati alle finestre o seduti sui muretti delle abitazioni.

Per aiutare i giocatori, si pensò quindi di organizzare uno spettacolo di beneficenza consistente in una partita “sui generis”: quattro giocatori di pallone con il tamburello e precisamente Bazzanti, Baroni e fratelli Maestrelli, Egidio e Damaso, avrebbero sfidato altrettanti campioni di racchetta (tennis), i fratelli MacQuade e i fratelli Casey .

Il giorno della sfida, il 20 luglio, piovve e, pertanto, fu concordato di rinviarla al 23 dello stesso mese. Quel giorno, poco prima dell’atteso

confronto, un’altra tegola cadde sulla testa degli sfortunati organizzatori: un telegramma di B. McQuade li informava che, causa malattia, non avrebbe partecipato alla sfida e di conseguenza anche gli altri racchettari. “Per non deludere i presenti, James Keating, il campione di racchetta inglese” e John Lenihan, un noto amatore della racchetta newyorchese, accettarono di misurarsi contro Morfeo Bazzanti ed Egidio Maestrelli.

Il quotidiano The New York Times così commentò la singolare sfida il giorno seguente:

“L’attrezzo [tamburello] usato dagli italiani essendo molto elastico, ha permesso loro di lanciare la palla più lontano rispetto ai loro avversari, avendo di conseguenza un certo vantaggio durante la par-tita. Due riprese da 7 punti ciascuno sono stati giocate, ed entrambe vinte dai giocatori di pallone col tamburello. Il punteggio nel primo gioco è stato di 4 a 3, e nel secondo di 5 a 2. Una volta finita la par-tita Linihan e Keating hanno fatto un po’ di pratica con il tamburello contro i loro avversari”.

dalla Gazzetta dello Sport (il ciclista e la tripletta) del 14 settembre

Giuochi - Premiazioni

Palestra Marziale di Venezia: Medaglia grande d’argento pel giuoco delle ban-diere e corona di quercia per la palla vibrata.

Udine: medaglia argento media per il tamburello e corona di quercia (oltre il campionato) per il calcio.

Ferrara: dure corone d’alloro per la palla vibrata e per il calcio.

Istituto Torazza: medaglia grande d’argento per il calcio, medaglia di bronzo per la corsa volteggio di ga-ra, medaglia media d’argento per la palla vibrata.

Padova: medaglia grande d’argento per la palla vibrata.

Premi speciali d’incoraggiamento per numero e distanza: 1° Società Ginnastica di Udine - 2° Palestra Marziale di Vene-zia - Società di Ferrara.

1896

Il Concorso Ginnico di Treviso

1896 - La squadra dell’Udinese,

vincitrice del primo scudetto di calcio

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PAGINA 4 NOTIZIE E CURIOSITA’

1921 - 1923

La Giocatrice di Tamburello di Michelangelo Monti (1923) e la squadra tedesca femminile di tamburello di Kreismeister (1921)

Michelangelo Monti, Giocatrice di Tamburello, 1923, bronzoMichelangelo Monti, Giocatrice di Tamburello, 1923, bronzoMichelangelo Monti, Giocatrice di Tamburello, 1923, bronzoMichelangelo Monti, Giocatrice di Tamburello, 1923, bronzo

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CONFERENZA STAMPA PAGINA 5

1931

Pietro Mascagni e il Tamburello

Il musici-sta gioca-va volen-tieri a bi-liardo (in ogni sua abitazione era d’ob-bligo) ed appena poteva, soprattut-to nella villa di Livorno, disputava giornal-mente una parti-ta di tam-burello (la figlia era sempre tra le sue vittime preferite).

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PAGINA 6 NOTIZIE E CURIOSITA’

1947

Adolfo Consolini battitore di Tamburello “Era nato a Costermano, un piccolo paese della provincia di Verona, il 5 gennaio 1917. Ultimo di cinque figli di contadini, cadde da cavallo e si ruppe il braccio destro. Ma lui reagì, scelse il tamburello per rinfor-zare l’arto e tirava sventole, in particolare come battitore, da far paura. Lo notò il Maresciallo della Finan-za Carlo Bovi, che lo portò nel mondo dell’atletica.

Nel 1938 era già in Nazionale e fu quinto agli europei.

Nel 1948, a Londra, in occasione delle Olimpiadi conquistò l’oro. Quattro anni dopo, ad Helsinki, fu argen-to”.

“Pepu e Dolfo

L’esemplare amicizia fra i due fa-

mosi discoboli Adolfo Consolini e

Giuseppe Tosi.

Gianni Brera su La Gazzetta dello Sport del 20 ottobre 1947: “Borgo Ticino 19. Questo paese ha 1600 anime, l’onore di aver dato i natali a Beppone Tosi che qui è chiamato Pepu, e un campo sportivo nuovo, novissimo. Il campo sportivo è sta-to inaugurato oggi dal parroco in un latino di stile classico alla San Girolamo, che l’altoparlante rende-va più attuale e dinamico. E’ una spianata sterposa e molto elastica: sotto, gli strati ghiaiosi del padre Ticino; intorno, 1600 anime per la maggior parte candide, dunque buone e generose, dunque sportive al cento per cento. Guido Ballerini (1), apostolo paziente, ha segnato la pista su questo campo sterposo. Hanno erudito i borgoticinesi sui misteri dell’atletica l’immancabile Tonino Siddi, amorosamente assi-stito dal buon Donati; i gallaratesi

Moretti, Piotti, Tonelli, Mira, Lombardi e Gelati; i milanesi Gabbiazzi e Mondani. Risultati 80, 400 e lun-go a Siddi, alto a Gabbiazzi. Poi i due giganti del disco, rinforzati da Antonio Kenk. Consolini è molto piaciuto ai borgoticinesi “perché ‘l tirava dritt”. I borgoticinesi sono ottimi tecnici in potenza; hanno capito che per tirare diritto bisogna chiudere bene. Tosi non ha avuto oggi questa virtù. La kermesse è finita in gloria con le sparate titaniche, ma non sempre felici, dei due omaccioni: Consolini 50.45, Tosi 49.50, Kenk 41.50. niente di tecnicamente serio, ha detto Ballerini, in ogni modo buona propaganda”.

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CONFERENZA STAMPA PAGINA 7

(1) Immagini delle due amichevoli riunioni di atletica disputatesi a Costermano il 12 ottobre 1947 e a

Borgo Ticino il 19 ottobre 1947, e imperniate sul confronto Consolini-Tosi. A fare da cornice a queste

liete ore di sano divertimento mascherate da evento agonistico, anche incontri di tamburello, partenze

di gare a... pallettoni da doppietta, atmosfera paesana e... tanto appetito.

1948

Aldo Ballarin ed il suo amore per il Tamburello

La foto qui riprodotta ritrae il calciatore Aldo Ballarin, terzino destro della Nazionale di calcio e del grande Torino, morto nel disastro di Su-perga.

Ballarin è fotografato sulla spiaggia di Sottoma-rina Lido nell’estate del 1948. Gli è accanto il fi-glio Antonio, che tiene stretta in mano una palli-na.

Molte persone, a Chioggia, ricordano con sim-patia e nostalgia il famoso e popolare calciatore mentre insegnava ai bambini, oltre che i fonda-mentali del calcio, anche le prime rudimentali posizioni del tamburello.

Il Prof. Angelo Ciscenti rammenta perfettamen-te, aveva nel 1948 nove anni, che il Ballarin gli insegnava l’impugnatura del tamburello, il lan-cio della pallina, il colpo teso ed il colpo alto.

A quei tempi si giocava senza alcuna regola e per lo più in spiaggia; ci si metteva uno di fronte all’altro, o al massimo due a due, per palleggia-re da distanza ravvicinata per i principianti, a distanze sempre maggiori per i più esperti, sino a lunghissime distanze per i più bravi, come ap-punto il Ballarin.

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PAGINA 8 NOTIZIE E CURIOSITA’

La testimonianza di Maino Neri (da L’Adige di Trento - giugno 1983)

“Di quell’attrezzo in pelle e delle palline rosse federali serbo un otti-mo ricordo: era stato l’allenatore Alfredo Foni ad imporci l’uso. Noi giocatori dell’Inter ci allenavamo tutti i giorni all’Arena, mentre solo il Milan entrava a S. Siro e, dopo una preparazione densa di fondo ed esercizi ginnici che perdurava fino a tutto il mese di febbraio e con la quale acquisivamo una forma perfetta, il problema di ogni squadra era poi quello di mantenerla. Perciò da marzo fino al termine del campionato compivamo una sola seduta specifica di calcio alla setti-mana, il giovedì, mentre tutti gli altri giorni si giocava a pallavolo e tamburello.

Gli amici più affezionati al tamburello erano anzitutto lo stesso alle-natore Foni, poi il sottoscritto, quindi Ghezzi, Giovannini, Blason, Fat-tori e Padulazzi. In quel periodo vincemmo due scudetti nel 1953 e 1954.

Il tamburello certamente rafforza i muscoli delle gambe e braccia ed aumenta la concentrazione. In-fatti a noi Foni suggeriva di colpire la palla sempre al volo per accostare il movimento armonico della persona alla concentrazione tipica del rilanciare la sfera in quel particolare e specifico attimo. Ricordo tuttavia che ancora quando giocavo nel mio Modena nel 1948-49 l’allenatore Marini fra gli esercizi così detti di completamento, ci aveva introdotto il tamburello. Ma certamente con una cadenza su-perficiale rispetto a quella dell’Inter nel periodi di Foni, dove giocavamo per delle ore, magari per quattro giorni alla settimana, risultando io modestamente il più bravo”.

1952 - 1954

Giocando a Tamburello per mantenere la forma l’Inter vinse gli scudetti 1953 e 1954

1955

Lo Sferisterio Alhambra di Firenze

Lo Sferisterio al “chiuso” in due foto degli anni Trenta.

Costruito tra le due guerre, aveva l’ingresso da Via Borgo la Croce n. 5 e fu demolito nel 1961 assieme al Teatro all’aperto dell’Alhambra.

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CONFERENZA STAMPA PAGINA 9

1980

Fausto Bettinazzi, di Mantova, consegna il suo tamburello a Papa Giovanni Paolo II in occasione dei Giochi della Gioventù

1990

Damiano Tommasi. La mia passione per il Tamburello

“In famiglia si respirava aria di Sport. Il tamburello è il più vissuto, vista l’attività agonistica di papà.

Il tempo che trascorro lontano da Vaggimal è sempre di più e questo non fa che aumentare il mio amore per quei luoghi. Scuola e calcio non lasciano spazio allo sci e al tamburello , che ho dovuto abbandonare… temporaneamente.

Tornerò a praticare questi sport non appena cambierò lavoro!”.

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1997

Il Saluto del Presidente del CONI Mario Pescan-te alla XXXII^ Assemblea della FIPT “Ho scoperto così che avete 100 anni: è una cosa che mi ha sbalordito, ma nello stesso tempo il piace-re è stato grandissimo e Vi dirò anche perché. Innanzitutto perché mi da modo di rendere omaggio a questo Vostro Sport, che ha cento ani di attività agonistica ufficiale, cento anni come le Olimpiadi, dieci più del CONI. E’ stato quindi con grande meraviglia che ho preso atto di questo dato e volevo di persona portare l’omaggio dello Sport Italiano alla Vostra storia, esprimendo il riconoscimento a que-sta federazione, a chi la dirige, al Consiglio, a tutta la dirigenza di base oltre che di vertice, per i grandi progressi fatti.

Io non so quante federazioni possano essere prese ad esempio: ebbene, quando si parla di esempi le dimensioni non servono, l’esempio è a volte la bandiera, una immagine. Ebbene, devo dire con molta onestà, che la vostra Federazione, con le sue migliaia di tesserati, con le sue poche centinaia di socie-tà, è un grandissimo esempio.

La vostra Federazio-ne, con i suoi dodici-mila praticanti, con i suoi dirigenti, la sua storia, il suo passato, il suo presente, rap-presenta un esempio bello, una immagine dignitosa, uno spec-chio al quale guarda-re per continuare in questo nostro impe-gno, per far si che lo sport italiano resti quello che soprattut-to era nel passato, pur con delle modifi-che, che dovranno esserci perché andia-mo verso il 2000.

Ci dobbiamo muove-re sempre nel rispet-to degli ideali, della passione, dell’impe-gno che nello sport i dirigenti sportivi in genere mettono e soprattutto mettete Voi, Voi dirigenti di società, Voi dirigenti di vertice, Voi diri-genti tutti del mon-do del tamburel-lo…”.