Tacuin de FraciscTre foto di siatori ripresi quasi a 30 anni di distanza una dall’altra. La terza...
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Tacuin de Fracisc 2020
A c(h)üra del Lelo Tacuin nümar vintadü Stampato col contributo del ristorante
“La Genzianella di Fraciscio” tel. 034350154
In dialetto è Fracisc. In una pergamena del 1217 è detto Fragicio. Il Chiaverini, nell’opera “Breve narratione delle Prerogative spiri-
tuali di valle a Campodolcino” ( Milano 1663 ), afferma che ” dal freddo (in dialetto fréc) ordisce il nome” mentre per il Sertoli Salis
“è dal lombardo fracia, che significa sostegno che innalza le acque di un fiume” per deviarne canali di irrigazione o dal “ticinese
fracia, cioè riparo di rami intrecciati, terrapieno o sassi contro il torrente”. In val del Garza, nel bresciano “frata” significa bosco con
contorno di castagneto.
Altre località lombarde appaiono foneticamente vicine alla nostra, quali Fracce, frazione di Cittiglio (Varese). Fracchia di Spino
d’Adda (Cremona) che in dialetto è Fraccia e già nel 1261 Fracta. Ancora Fracchia Rossa o Fraccia Rossa presso Tronconero di Vo-
ghera, Fracc sulle alpi di Pasturo (Lecco).
Tutti provengono da “fracta” cioè siepe o riparo, con varie specializzazioni semantiche locali, delle quali si sono riportati sopra al-
cuni esempi. Nel nostro caso specifico, Fraciscio deriva da una formazione suffissata tardo latina: fracticeus, come osserva l’Olivie-
ri. Nella Rezia c’è Fratitsch nel 1831 e a Poschiavo Fritisch. (Don Remo Bracchi)
La leggenda narra che nel millecento ca. quando Fraciscio era ancora alpeggio, vi risiedeva un frate molto carismatico. Molta gente
saliva quassù per ricevere dal frate un po di “beneficio” spirituale. Il frate era esile e mal nutrito quindi i fedeli per ricambiare, gli
portavano in dono del cibo. Il buon frate iniziò a mangiare e da magro pian piano diventò ciccio. Infatti i fedeli quando salivano non
dicevano più andiamo dal frate, ma dal fra ciccio! Andiamo su da fra-ciccio, andiam da fraciccio tanto che il luogo da allora si chia-
mò fraciccio! Poi nel corso dei secoli da Fraciccio si trasformò nel nome attuale: Fraciscio. (La raccontava Paolo Guanella)
Foto anni cinquanta. Proprietà Trussoni Matteo
Jine 2020 1 M S. Madre di Dio
2 G Ss Basilio e Gregorio
3 V SS. Nome di Gesù P.Q
4 S S. Ermete
5 D S. Emiliana
6 L Epifania di N.S.G.C.
7 M S. Luciano m.
8 M S. Massimo
9 G S. Adriano
10 V S. Aldo eremita Luna Piena
11 S S. Igino papa
12 D Battesimo di Gesù
13 L S. Ilario
14 M S. Felice da Nola
15 M S. Mauro ab.
16 G S. Marcello I p.
17 V S. Antonio ab. Ultimo Quarto
18 S S. Margherita d' Ungheria
19 D S. Mario
20 L S. Bastièn
21 M S. Agnese vr.m.
22 M Ss. Vincenzo e Anastasio
23 G S. Clemente
24 V S. Francesco di Sales
25 S Conv. di S. Paolo Ap.
26 D Ss. Tito e Timoteo
27 L S. Angela Merici vr
28 M S. Tommaso D'Aquino
29 M S. Costanzo
30 G S. Martina m.
31 V S. Giovanni Bosco C(h)é Dio gné liberi dala prumavera de
jine e dal frec de fevre.
Sant Antuni, gran fregiüra, Sant Lurenz
gran calüra, l’ün e l’oltar poc(h) al düra.
Funivia e teleferica Vertice Val di Lei utilizzati per il trasporto rispettivamente dei
tecnici e del cemento da Campodolcino. Sullo sfondo il Pizzo Stella. Foto inizio anni
sessanta scattata dalla funivia stessa. Proprietà Levi Michele
Segnalazioni visive verso Valle utilizzando un pezzo di lenzuolo. Foto anni sessanta.
Proprietà Palazzo Vanna
Fevre 2020 1 S S. Orso d'Aosta
2 D Present. di Gesù al Tempio La candelora Primo Quarto
3 L S. Biagio
4 M S. Gilberto
5 M S. Agata v.m.
6 G S. Paolo Miki
7 V S. Riccardo re
8 S S. Girolamo
9 D S. Rinaldo Luna Piena
10 L S. Scolastica
11 M B. V. di Lourdes
12 M S. Eulalia
13 G S. Maura
14 V S. Valentino
15 S S. Faustino Ultimo Quarto
16 D S. Giuliana v.
17 L S. Donato
18 M S. Claudio
19 M S. Tullio
20 G S. Silvano
21 V S. Eleonora
22 S S. Margherita
23 D S. Renzo Luna Nuova
24 L S. Mattia
25 M S. Cesario Martedì grasso
26 M Le Ceneri
27 G S. Leandro
28 V S. Romano ab.
29 S S.Osvaldo
Sulla neve fresca, il montanaro legge al mattino le ultime notizie, stam-
pate durante la notte. Sulla via centrale che porta alla fontana, alla
piazzetta, alla cappella e al lavoro, chi torna da una festa, chi nasce, chi
si sposa e chi muore, sta scritto l’articolo di fondo.
Nei vicoli stretti c’è la cronaca, per lo più rosa: il passetto affrettato del-
la comare che corre un attimo dalla vicina, i passi leggeri e disordinati
dei monelli, le impronte pesanti e sovrapposte degli uomini che rinca-
sano discutendo dopo una partita a carte o a morra.
Al limite del paese, dove incomincia l’ampia distesa bianca che va a mo-
rire nell’ombra del bosco, ci sono le notizie sportive:
scorribande di cani, perlustrazioni di volpi, fughe precipitose di lepri e
scoiattoli, orme di caprioli e cervi.
Tratto da “Lassù gli ultimi” di Gianfranco Bini
Fraciscio anni cinquanta. Proprietà foto Stefano Galli
Fevre l’è al mes indué i feman i parlan meno.
Un po de dialet
Sulenc(h) - Malinconia Al fè sulenc(h) - una per-
sona, un fatto accaduto o un luogo che mettono
tristezza. Šgarlèe - smuovere la terra con i piedi-il
razzolare del pollame-una scivolata con caduta.
Marz 2020 1 D S. Albino I di Quaresima
2 L S. Basileo Primo Quarto
3 M S. Tiziano
4 M S. Lucio I papa
5 G S. Teofilo
6 V S. Rosa
7 S Ss. Perpetua e Felicita mm.
8 D S. Giovanni di Dio II di Quaresima
9 L S. Francesca Rom.Luna Piena
10 M S. Simplicio papa
11 M S. Costantino
12 G S. Massimiliano
13 V S. Patrizia
14 S S. Matilde reg.
15 D S. Luisa de Marill. III di Quaresima
16 L S. Eriberto v. Ultimo Quarto
17 M S. Patrizio v.
18 M S. Cirillo v. dott.
19 G S. Giuseppe Festa del papà
20 V S. Claudia Equinozio di primavera
21 S S. Benedetto
22 D S. Lea IV di Quaresima
23 L S. Turibio
24 M S. Romolo Luna Nuova
25 M Annunciazione del Signore
26 G S. Emanuele
27 V S. Augusto
28 S S. Sisto III papa Inizio ora legale
29 D S. Secondo m. V di Quaresima
30 L S. Amedeo
31 M S. Guido ab.
Giovani sciatori di Fraciscio in posa a Motta. Foto
anni sessanta proprietà di Levi Piergiacomo
Allenamenti e relative gare di sci a Gualdera.
Foto del 1931 proprietà Scaramellini Egidio
Skilift delle Soste fine anni ottanta.
Tre foto di sciatori ripresi quasi a 30 anni di distanza
una dall’altra. La terza foto con lo skilift Fraciscio Soste
entrato in funzione negli anni settanta.
Avri 2020 1 M S.Dora Primo Quarto
2 G B. Isotta
3 V S. Riccardo
4 S S.Isidoro v.
5 D Le Palme
6 L S. Diogene
7 M S. Ermanno V di Quaresima
8 M S. Walter Luna Piena
9 G SANTO Ultima cena di Gesù
10 V SANTO Passione e morte di Gesù
11 S SANTO Gesù nel sepolcro
12 D PASQUA DI RISURREZIONE
13 L Dell'Angelo
14 M S. Lamberto
15 M S. Damiano Ultimo Quarto
16 G S. Fruttuoso
17 V S. Innocenzo
18 S S. Galdino
19 D S. Leone
20 L S. Marcellino
21 M S. Anselmo
22 M S. Sotero
23 G S. Giorgio Luna Nuova
24 V S. Fedele
25 S S. Marco ev. Anniv. della Liberazione
26 D S. Cleto
27 L S. Simeone
28 M S. Valeria
29 M S. Caterina da Siena
30 G S. Pio V papa Primo Quarto Foto inizio anni settanta proprietà di Faustino Marazzi
Curti Giuseppe e Carlo intenti a tosare le pecore.
Ogni famiglia possedeva una o due mucche e alcune pecore, che for-
nivano la lana da filare e per produrre materassi e trapunte.
A Fracisc, nela buna stagiun,
se laurava dai steii de la mati-
na ai steii de la sira. Al laureri
de la fienagiun e de la culti-
vaziun di c(h)èmp l’era in
mèn püsé c(h)e oltar ai fé-
man e ai matèn e matun,
parquè i uman ieran spes via
a fè i stagiun. Destèt al fen
sel purtava sü la testa, d’in-
vern cun la sc(h)isula.
Un po de dialet Toma - caduta Gariula - brutta caduta, cadere rotolando Žuquè - un certo …
Tremesc - misto, mischiato Sensal - mediatore Besac(h)üc(h) - trisavo Faméi - lavoratori, generalmente ragazzi, che
lavorano pagati solo in cambio dei pasti o poco più. (Generalmente erano utilizzati negli alpeggi o durante le fienagioni)
Me la impai - me ne vado Guaguà - corvo detto anche Curbat Bernia - Carne di pecora salata forte essicata sui tetti delle
cascine d’estate. Šcultèè al suu - scaldarsi al sole Sciguéta - civetta. Si dice anche di una persona che parla con cattiveria.
Mènsc 2020 1 V S. Giuseppe art. festa del lavoro
2 S S. Cesare
3 D Ss. Filippo e Giacomo ap.
4 L S. Floriano
5 M S. Gioviniano
6 M S. Giuditta
7 G S. Flavia e Flavio Luna Piena
8 V S. Vittore
9 S S. Isaia
10 D S. Giobbe Festa della Mamma
11 L S. Ignazio
12 M Ss. Nereo e Achilleo
13 M B.V.Maria di Fatima S. Emma
14 G S. Mattia apost. Ultimo Quarto
15 V S. Severino
16 S S. Ubaldo v.
17 D S. Pasquale
18 L S. Felice da Cantalice fr.
19 M S. Ivo
20 M S. Bernardino da Siena
21 G S. Vittorio m.
22 V S. Rita da Cascia Luna Nuova
23 S S. Desiderio
24 D Ascensione di N.S.G.C.
25 L S.Beda
26 M S. Filippo Neri
27 M S. Federico v.
28 G S. Emilio
29 V S. Paolo VI
30 S S. Ferdinando Primo Quarto
31 D Visitaz. della B.V.M a Elisabetta Pentecoste
Guanella Luigi (Gino) ormai pronto a partire per l’alpeggio di Guadera.
Foto anni settanta
La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro he cercano nella fatica un riposo ancora più forte. Guido Rey
Le montagne sono sempre generose. Mi regalano albe e tramonti irripetibili; il silenzio è rotto solo dai suoni della natura che lo rendo-no ancora più vivo. (Tiziano Terzani)
Pascolo di Gualdera e sullo sfondo il Palü. Foto anni settanta di Smalzi Giorgio
Quant la muntègna lé cèira , mengia e bev e va tranquil a fè al fén. ( al pi öff brì)
Quant lé seren, ma la muntègna lé scüra, fidas brì c(h)e lé mai seg(h)üra . (Lé facil c(h)è al piovia!)
Jügn 2020 1 L S. Giustino martire
2 M S. Felice di Nicosia Festa della Reppublica
3 M S. Carlo
4 G S. Quirino v
5 V S. Bonifacio Luna Piena
6 S S. Norberto v.
7 D SS. Trinità S. Roberto v.
8 L S. Medardo v.
9 M S. Primo
10 M S. Diana
11 G S. Barnaba
12 V S. Onofrio
13 S S. Antonio di Padova Ultimo Quarto
14 D Corpus Domini
15 L S. Germana
16 M S. Aureliano
17 M S. Adolfo
18 G S. Marina
19 V Sacro Cuore di Gesù S. Gervasio
20 S Cuore immacolato di Maria S. Ettore Solstizio d'estate
21 D S. Luigi Gonzaga Luna Nuova
22 L S. Paolino da Nola
23 M S. Lanfranco v.
24 M Nat. Di San Giovanni Battista
25 G S. Guglielmo ab.
26 V S. Vigilio v.m.
27 S S. Cirillo d'Alessandria
28 D S. Ada Primo Quarto
29 L Ss. Pietro e Paolo
30 M Ss. Protomartiri Romani
Angeloga 1954. Foto proprietà Levi Michele
...e vidi il sole che percotea la montagna essere più luminoso qui-
vi che nella bassa pianura.
Leonardo Da Vinci
In poche parti del creato si rivela tanto splendida-
mente quanto nell’alta montagna, la potenza, la
maestà, la bellezza di Dio. (Pio XI)
Lüi 2020 1 M S. Domiziano
2 G S. Bernardino Realino
3 V S. Tommaso ap
4 S S. Rossella
5 D S. Antonio Maria Zaccaria
6 L S. Maria Goretti
7 M Ss. Claudio e Gioconda
8 M S. Priscilla
9 G S. Letizia
10 V S. Silvana
11 S S. Fabrizio
12 D S. Fortunato m.
13 L S. Enrico imp. Ultimo Q.
14 M S. Camillo de Lellis
15 M S. Bonaventura
16 G B. Vr. Maria del Carmelo
17 V S. Alessio
18 S S. Federico
19 D S. Epafra
20 L S. Elia profeta Luna N.
21 M S. Simeone
22 M S. Maria Maddalena
23 G S. Brigida da Svezia
24 V S. Cristina
25 S S. Giacomo ap.
26 D Ss. Anna e Gioacchino
27 L S. Liliana Primo Quarto
28 M S. Innocenzo
29 M S. Marta
30 G S. Pietro Crisologo
31 V S. Ignazio di Loyola
Famiglia di Levi Eligio e Guanella Barbara con i figli Luigi, Ernestina, Eugenia, Battista,
Maria e Michele emigrati negli anni cinquanta da Fraciscio a Chiavenna e successiva-
mente a Cantù e poi trasferiti a Verderio all’ inizio degli anni sessanta. Foto scattata a
Cantù nel 1956 .
A proposito di emigrazione don Cirillo Fontana parroco scriveva nel 1960:
sappiamo che anche nei secoli passati i nostri Fraciscesi erano costretti a
emigrare in città lontane … .Abbiamo memoria di colonie di nostri compaesa-
ni che nei sec. XVII si trovavano a Roma e a Napoli. Da quelle città essi ricor-
davano il loro paesello e la loro chiesetta che volevano sempre più bella. Le
pianete pregevoli conservate in essa furono da loro donate e così pure gran
parte delle suppellettili antiche. … .Mi sono chiesto ma come facevano a fare
un viaggio cosi lungo e per allora avventuroso? La risposta l’ho trovata in un
libro dal titolo: I Valtellinesi e Valchiavennaschi nella Roma del Settecento. Il
tragitto iniziava da Riva di Mezzola, importante scalo della navigazione laria-
na. … Si viaggiava su un barcone che portava a Como e col carico e scarico
delle merci si pagavano il viaggio. Da Como con sconquassate carrette si por-
tavano a Milano. Qui si formava la carovana. Ci volevano diversi giorni per
mettere insieme chi si spostava a piedi e con la stessa meta, accorpando nu-
clei provinciali, regionali e provenienti da oltralpe. I viaggiatori dovevano
pagare sia il capo carovana, con mansioni anche di guida, e una piccola scor-
ta armata. Bagagli e merci venivano trasportati su muli e carri. La strada più
battuta per Roma era quella che da Milano portava a Bologna con un tragitto
di 131 miglia. Da Bologna proseguiva, superando l’Appennino per arrivare a
Firenze, con un percorso di 62 miglia. Da Firenze fino a Siena, dove si inne-
stava l’antica via Cassia e costeggiando il lago di Bolsena e, passando Mon-
tefiascone e Viterbo, completava il tragitto fino alle porte dell’Urbe, con un
percorso di altre 148 miglia. Un totale di 341 miglia per quella che si defini-
va la grande strada per Roma. (549 km ca.) Ogni carovana era composta da
ca. 100 persone, che aumentavano durante il tragitto.
Se te mèngia la galina di oltar te impegna la tua.
Prest e ben, al succet rarament.
Nei affari del visin, met brì al tu žatin.
Aust 2020 1 S S. Alfonso
2 D S. Maria degli Angeli
3 L S. Lidia Luna Piena
4 M S. Nicodemo
5 M S. Maria della Neve
6 G Trasfigurazione di N.S.G.C.
7 V S. Gaetano da Thiene
8 S S. Domenico
9 D S.Teresa B. della Croce
10 L S. Lorenzo
11 M S. Chiara di Assisi Ultimo Q.
12 M S.Lelia
13 G S. Ippolito
14 V S. Alfredo
15 S Assunzione Beata V. Maria
16 D S. Roc(h)
17 L S. Giacinto
18 M S. Elena
19 M S. Italo Luna Nuova
20 G S. Bernardo
21 V S. Pio X p.
22 S B.V. Maria Regina
23 D S. Rosa da Lima
24 L S. Bartolomeo
25 M S. Ludovico re Primo Quarto
26 M S. Alessandro
27 G S. Monica
28 V S. Agostino
29 S Martirio di S. Giovanni Batt.
30 D S. Tecla
31 L S. Nicodemo
Incanto a S. Rocco. Foto proprietà Trussoni Flavio
San Rocco un tempo oltre che grande festa era il giorno in cui i distillatori si
accaparravano la manodopera per la stagione di distillazione delle vinacce
e fissavano i contratti. Dato che la distillazione avveniva d’inverno dove il
lavoro in campagna e l’edilizia era ferma, era molto facile trovare manodo-
pera e poi in genere erano parenti o comunque gente del paese conosciuta
ed affidabile quindi preferita.
Antico albergo “Edelweiss” situato alla Madonna del Ponte. Poi l’albergo si
è traferito in paese a Fraciscio, nella zone col nome dialettale di “Muta da
Olt”. Da notare che durante il fascismo, quando erano bandite le parole
straniere, prese il nome italiano “Stella Alpina”, nome poi sempre mante-
nuto .
Šfanèt - stanco fino al limite delle forze
Dénzegn - vispo, monello, in senso dispregiati-
vo. Arlinc(h) - traballante (riferito ad oggetti,
ponteggi o cose) Raveg(h)as—districarsi,
mettersi in una situazione in cui non si sa co-
me uscirne. (non sapere come districarsi)
Setembar 2020 1 M S. Egidio ab.
2 M S. Elpidio v. Luna Piena
3 G S. Marino
4 V S. Rosalia
5 S S. Teresa di Calcutta
6 D S. Umberto
7 L S. Regina di Alise
8 M Natività B. V. Maria
9 M S. Sergio papa
10 G S. Nicola da Tolentino U.Q.
11 V S. Diomede
12 S SS. Nome di Maria
13 D S.Maurilio
14 L Esaltazione S. Croce
15 M B. V. Maria Addolorata
16 M S. Cornelio
17 G S. Roberto Luna Nuova
18 V S. Sofia
19 S S. Gennaro v. m.
20 D SS. Martiri Coreani
21 L S. Matteo ap.
22 M S. Maurizio Equinozio d'autunno
23 M S. Pio da Pietralcina
24 G S. Cleofa Primo Quarto
25 V S. Aurelia
26 S Ss. Cosma e Damiano
27 D S. Vincenzo De' Paoli
28 L S. Venceslao m
29 M Ss. Mich. Raff. Gab. Arcang.
30 M S. Girolamo
Fraciscio di una volta e attuale attraverso le immagini. La foto della cartolina so-
pra è stata scattata agli inizi degli anni cinquanta, quella sotto a settembre 2018.
Scatti eseguiti più o meno dalla stessa posizione. Salta subito agli occhi l’avanza-
mento del bosco. Una volta il fieno era prezioso per la sussistenza di una fami-
glia: potevi mantenere una o più mucche, pecore capre e cosi avere il formaggio
e la carne perciò tutto il terreno adatto era coltivato e lavorato a tal scopo. Tutto
il resto, specialmente in quota dove lo sfalcio non dava resa, era invece riservato
al pascolo. Con l’abbandono del lavoro dei prati, il bosco si è ripreso i suoi spazi.
Se fè cumé se po, brì cumé se vöö. C(h)i got in gioventü, spess al patis in vegiaia. Tri rop al scerc(h)a un vecc par tegnis sü: un
bun vin, un bun lécc e un bun föc(h). C(h)i zupa quel c(h)e fèe, alé segn c(h)e al fèe del mèe. C(h)i se fèe peura, al lüff al se la
maia. Al curacc là mai da vèss separèt da la resun. Quel fort al g(h)à mai tort A munscc trop al resta pü gnent. Al brüt
temp setembrin, al maia al pèn e al vin. Cun ù senza g(h)al, al Signur al fèe vegnii sü al suu. C(h)i dè sübat, al dè do volt.
Ulciuar 2020 1 G S. Teresa del Bambin Gesù
2 V Ss. Angeli custodi
3 S S. Gerardo abate
4 D S. Francesco di Assisi
5 L S. Maria Faustina Kowalska
6 M S. Bruno ab.
7 M B. Maria V. del Rosario
8 G S. Ugo
9 V S. Ferruccio
10 S N. Signora di Gallivaggio
11 D S. Giovanni XXIII
12 L S. Serafino
13 M S. Edoardo re
14 M S. Callisto I p.
15 G S. Teresa d'Avila
16 V S. Edvige Luna Nuova
17 S S. Rodolfo
18 D S. Luca ev.
19 L S. Laura
20 M S. Irene
21 M S. Orsola
22 G S. Giovanni Paolo II
23 V S. Giov. da Capestrano
24 S S. Luigi Guanella Fine dell' ora legale
25 D Ss. Crisanto e Daria
26 L S. Rogaziano
27 M S. Evaristo papa
28 M S. Simone
29 G S. Abramo
30 V S. Germano v
31 S S. Quintino Luna Piena
Uomini di buona volontà non vi smarrite … utilizzate la scienza … ma soprattutto fate spiccare la Carità del
Cuore.
«Addio» fu l’ultima, vera e poetica espressione dell’animo di Luigi Guanella. Ai
guanelliani resta come il Cantico delle creature di Francesco sul letto di morte. In
questa pagina poetica la prima parola è «addio», l’ultima «arrivederci». Forse un
piccolo correttivo per rendere meno nostalgica la partenza.
Tratto da “Don Guanella: profeta della carità” di don Mario Carrera
Addio, Valle Calanca! Tu mi hai aperto le tue anguste porte e mi hai introdotto, fra
le gole e gli scogli, lungo il fiume che prende il nome da te; mi hai fatto vedere le
ricchezze delle tue boscaglie, la poesia dei tuoi verdi prati e mi hai aperto davanti
allo sguardo i feraci pascoli dei tuoi estesi monti; mi hai fatto gustare la taciturnità
silenziosa della tua stagione estiva e mi hai aperta la mente a scorgere e ad ammi-
rare in te la maestà di Dio che manifesta in montibus la sublimità sua, la sua bon-
tà, la sua Provvidenza ammirabile. Orribile e spaventosa la tua valle, o Calanca, al
pellegrino che per la prima volta vi si introduce, ma tanto più cara per la tua varie-
tà con cui ti manifesti monumento ammirabile di natura, monumento davanti al
quale ammutoliscono e, vorrei dire, si nascondono tutti e singoli i più grandi mo-
numenti dell’arte umana. […]
Addio, valle Calanca! Ti saluto col proposito di rivederti e col desiderio che altri
periti e volenterosi mi accompagnino. Allora io ti vorrò ammirare nella varietà
delle tue ricchezze nel regno dei minerali, dei vegetali e degli animali. Allora vorrò
salutare un per uno e tutti insieme i tuoi industri abitatori e, se me lo permetterai,
porger loro degli amichevoli avvisi per aggiungere virtù a virtù nell’ordine religio-
so, forza morale nei propositi fermi come il duro macigno ad un progresso civile
ed economico. Addio, valle Calanca! Fatti amare come tu meriti, e che i figli del
tuo seno non siano facili a staccarsi da te e permettere che una madre gloriosa
diminuisca nei suoi figliuoli… Non ti dico pertanto addio, ma arrivederci!
Nuembar 2020 1 D Tutti i Santi
2 L Comm. Defunti
3 M S. Silvia
4 M S. Carlo Borromeo
5 G S. Guido Maria Conforti
6 V S. Leonardo
7 S S. Ernesto
8 D S. Goffredo Ultimo Quarto
9 L S. Oreste
10 M S. Leone Magno p.
11 M S. Martino
12 G S. Renato m
13 V S. Diego
14 S S. Nicola Tavellic'
15 D S. Arturo Luna Nuova
16 L S. Geltrude
17 M S. Elisabetta d'Ungheria
18 M S. Oddone
19 G S. Fausto
20 V S. Ottavio
21 S Pres. B. V. Maria al tempio
22 D Cristo Re - S. Cecilia
23 L S. Clemente papa
24 M S. Flora
25 M S. Caterina da Alessandria
26 G S. Corrado v.
27 V S. Virgilio v.
28 S S. Caterina Labourè
29 D Tutti i Santi Francescani I avvento
30 L S. Andrea ap. Luna Piena
La c(h)è di spirat. Foto inizio anni 50’ propietà
di Palazzo Vanna
Cimiteri
dei miei monti
soli e abbandonati
dove
urla di dolore
il vento
dove
nella terra gelata
si posano i morti
e
si piegano i vivi
a dar l’addio
cosi
con lo sguardo muto
alle croci di legno
senza nome.
E forse
non dicono addio
no:
è solo un saluto,
una preghiera, un
pianto ...
La nef.
Ai mort pasarò, a San Martin g(h)è sarò, e se sbagliarò ènc(h), par San Andrea g(h)è sarò frenc(h)
Desembar 2020 1 M S. Eligio
2 M S. Bibiana
3 G S. Francesco Saverio
4 V S. Barbara
5 S S. Giulio
6 D S. Nicola II Avvento
7 L S. Ambrogio
8 M Immacolata Concezione
9 M S. Siro
10 G B. V. Maria di Loreto
11 V S. Damaso papa
12 S B.M.V di Guadalupe
13 D S. Lucia III Avvento
14 L S. Pompeo Luna Nuova
15 M S. Valeriano
16 M S. Albina
17 G S. Lazzaro
18 V S. Graziano v.
19 S S. Dario
20 D S. Liberato IV Avvento
21 L S. Pietro Canisio Solstizio d'inverno
22 M S. Francesca Primo Quarto
23 M S. Vittoria
24 G S. Delfino
25 V Natal del Bambin
26 S S. Stèfan
27 D S. Famiglia di Nazaret
28 L Ss. Innocenti Martiri
29 M S. Tommaso Beckett v. m.
30 M S. Eugenio Luna Piena
31 G S. Silvestro I p.
Bun Natal
Al riva Natal
Croda la nef, la vegn giù dal ciel
e ligera, ligera la quata de un vél
c(h)è e palaz, strèdt e sentée
tecc g(h)üz e camin negar
Il gruppo presepe Arosio nel 2013 ha voluto rappresentare l’Angeloga col suo rifu-
gio. Gli amici di Arosio, oltre che a Fraciscio, sono molto affezionati all’Angeloga,
infatti la campana della cappelletta dedicata alla Madonna della Neve è stata do-
nata dagli alpini e dagli amici della montagna proprio di Arosio.
Al g(h)e brì rumuu, tut al taas
sculti al me c(h)öor: sent c(h)è paass!
Al riva Natal, fé l’atmusfera
sent in tel c(h)öor la paass vera!