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e statistiche sono lì a ras- sicurarci. Perché soltanto lo 0,7 per cento dei pro- dotti venduti in Italia con- tiene residui di pesticidi che superano i limiti con- sentiti dalla legge. E anche questi residui fuori legge sono inferiori di cento volte rispetto alle dosi che pos- sono provocare danni alla salute. E Medicine a tonnellate Prodotti fitosanitari per uso agricolo in italia (quantità in tonnellate) Principi attivi 2000 • Principi attivi 2010 o 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 t ! ~~~~~~~!!!!~~~~~. 52.376 Fungicidi 1= 42.953 Insetticidi! ~~~~~~~ 12.134 Acaricidi I~ " 8.162 ~~~~!!9.506 Erbicidi r: 1-------" 9.958 ~~~t:5.:79~2:. Vari ~ 1 --"10.117 Biologici 18 420 Fonte: Elaborazioni Ccldfretti su dati Istat Pesticidi neDa nonna, dicono i rapporti ufficiali. Che però non coniano gli effelti sulla salule della combinazione di soslanze. Disastrosi DI STEFANO VERGINE andare a vedere quanta chimica, ancor- ché in traccia, arriva sulle nostre tavole otto forma di insalate o macedonie. A inizio aprile un'inchiesta de "l'Espres- so" ha indagato sulla chimica utilizzata direttamente su frutta e verdura, rac- contando quanti e quali sono i tratta- menti abituali che rendono sempre at- traenti all'occhio dell'acquirente i pro- dotti esposti. Questa volta abbiamo fat- to un passo indietro. Siamo andati a ve- dere che cosa succede nei campi. Occhio alla dose Semplificando al massimo, i prodotti usati dagli agricoltori possono essere divisi in due categorie: quella degli agrofarmaci e quella dei fertilizzanti che servono per •• quindi, stando ai rapporti ufficiali, possiamo conti- nuare tranquillamente a mangiare frutta e verdura. Vero? Non proprio. E la pri- ma e più inquietante ragio- ne la spiega Patrizia Gentili- ni, oncologa ed ematologa dell' Associazione medici per l'ambiente: «Non basta prendere in esame la tossici- tà di singole molecole, per- ché siamo esposti a cocktail di pesticidi e altri veleni che nell'ambiente, ad esempio nelle acque, possono reagire fra loro o con altre sostanze chimiche e dare luo- go a composti ancora più tossici». In- somma, a far paura non sono tanto le tracce delle singole molecole, ma il com- binato delle diverse sostanze. Che at- tualmente non è preso in considerazio- ne nelle misurazioni ufficiali, e di cui nessuno sa con precisione quali effetti abbia sulla salute umana. Serve quindi 26 aprile 2012 IllIIspresso 1121

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e statistiche sono lì a ras-sicurarci. Perché soltantolo 0,7 per cento dei pro-dotti venduti in Italia con-tiene residui di pesticidiche superano i limiti con-sentiti dalla legge. E anche

questi residui fuori legge sono inferioridi cento volte rispetto alle dosi che pos-sono provocare danni alla salute. E

Medicine a tonnellateProdotti fitosanitari per uso agricolo in italia(quantità in tonnellate)

• Principi attivi 2000 • Principi attivi 2010

o 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000t !

~~~~~~~!!!!~~~~~. 52.376Fungicidi 1=42.953

Insetticidi! ~~~~~~~ 12.134Acaricidi I~ " 8.162

~~~~!!9.506Erbicidi r:1-------" 9.958

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Biologici 18420

Fonte: Elaborazioni Ccldfretti su dati Istat

Pesticidi neDa nonna, diconoi rapporti ufficiali. Che però nonconiano gli effelti sulla salule dellacombinazione di soslanze. DisastrosiDI STEFANO VERGINE

andare a vedere quanta chimica, ancor-ché in traccia, arriva sulle nostre tavoleotto forma di insalate o macedonie. A

inizio aprile un'inchiesta de "l'Espres-so" ha indagato sulla chimica utilizzatadirettamente su frutta e verdura, rac-contando quanti e quali sono i tratta-menti abituali che rendono sempre at-traenti all'occhio dell'acquirente i pro-dotti esposti. Questa volta abbiamo fat-to un passo indietro. Siamo andati a ve-dere che cosa succede nei campi.

Occhio alla doseSemplificando al massimo, i prodotti

usati dagli agricoltori possono essere divisiin due categorie: quella degli agrofarmaci equella dei fertilizzanti che servono per ••

quindi, stando ai rapportiufficiali, possiamo conti-nuare tranquillamente amangiare frutta e verdura.Vero? Non proprio. E la pri-ma e più inquietante ragio-ne la spiega Patrizia Gentili-ni, oncologa ed ematologadell' Associazione mediciper l'ambiente: «Non bastaprendere in esame la tossici-tà di singole molecole, per-ché siamo esposti a cocktaildi pesticidi e altri veleni chenell'ambiente, ad esempio

nelle acque, possono reagire fra loro ocon altre sostanze chimiche e dare luo-go a composti ancora più tossici». In-somma, a far paura non sono tanto letracce delle singole molecole, ma il com-binato delle diverse sostanze. Che at-tualmente non è preso in considerazio-ne nelle misurazioni ufficiali, e di cuinessuno sa con precisione quali effettiabbia sulla salute umana. Serve quindi

26 aprile 2012 IllIIspresso 1121

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Scienze

dare nutrimento al terreno. Nella primaclasse rientrano invece i cosiddetti pestici-di: diserbanti per distruggere le piante sel-vatiche che crescono a fianco alla colturaprincipale, insetticidi e fumiganti per tene-re lontani vermi e insetti vari, fungicidi perdebellare i funghi. E anche se esistono solu-zioni naturali, la maggior parte di questiprodotti èdi origine chimica. SpiegaRolan-do Manfredini, responsabile della sicurez-za alimentare di Coldiretti: «Gli agrofar-maci sono creati per uccidere degli organi-smi, insetti o erbacce che siano. li fertiliz-zante, invece,non è un veleno. Fatta questapremessa, va detto che la pericolosità di en-trambe le categorie dipende dall'uso che sene fa, cioè dalle quantità che si utilizzano».

Proprio per questo sono stati stabilitidall'Autorità europea per la sicurezza ali-mentare (Efsa)i Limiti di massimo residuo(Lmr). E, come dicevamo, sembra proprioche questi limiti di per sésiano rispettati: suoltre 68mila campioni analizzati in Euro-pa, il 97,4 per cento non li ha superati e il61,4 per cento è risultato totalmente privodi residui misurabili. Non solo: l'Italia è ilpaese più virtuoso d'Europa, quello col mi-nor numero di campioni contaminati. Adaggiungere ottimismo c'è poi il fatto chedagli anni Novanta ad oggi, in nome dellasicurezza alimentare, in Europa i pesticidilegali sono passati da 800 a 200 circa. Co-m'è stato possibile? Spiega Manfredini diColdiretti: «Trent'anni fa si usavano gliagrofarmaci a cadenza regolare, ad esem-pio ogni 15 giorni. Poi, studiando a fondolepiante, i ricercatori hanno capito che cer-temala ttie simanifestano in presenza di de-terminate condizioni, e così oggi la medici-na si utilizza solo quando necessario». In-somma, l'innovazione viene in aiuto. Co-me ricorda anche Andrea Barella, presi-dente di Agrofarma-Federchimica, l'asso-ciazione dei produttori di pesticidi: «il no-stro settore investe in ricerca e sviluppo il 6per cento del suo fatturato complessivo(807 milioni di euro nel 2010). Si tratta diuna ricerca made in Italy, che produce ric-chezza, contribuisce a sostenere l'eccellen-za della nostra agricoltura e riduce la fugadi cervelliche affliggeinvecemolti settori».

Cocktail fuori controlloResta però un problema. La leggeeuro-

pea non dice una parola sulcosiddetto mul-ti residuo. Sitratta dei casi in cui nello stes-so campione di frutta o verdura ci sonocontemporaneamente diversi agrofarmaci

122 I Ul.preuo I 26 aprile 2012

FATTORI DI RISCHIO PER CANCRO, DANNI RIPRODUin basse quantità. In altre parole, i limiti siriferiscono ad ogni singola sostanza, e nonconsiderano l'accumulo dei vari pesticidi.«Sempre più spesso», sostiene DanielaSciarra, responsabile agricoltura diLegam-biente, «queste sostanze vengono usate incombinazione, e alcune indagini dimostra-no che l'azione sinergica può causare dan-ni all'ambiente e all'uomo». E il rapportoannuale diLegambiente, "Pesticidi nelpiat-to", basato sui dati analizzati dai laborato-ri pubblici delle Agenzie regionali per laprotezione ambientale (Arpa), indica chesu frutta e verdura è aumentata la presen-za di campioni multi residuo, del 2,8percento in un anno. E in misura maggiore neiprodotti derivati, come per esempio olio evino, dove la presenza di diversi pesticidi è

passata dal 9,3 al 14,2 per cento.Non fa differenza poi se il pesticida

viene a contatto diretto col prodotto cheportiamo in tavola. Anche il diserbanteversato nel terreno può essere assorbitodalle radici e finire in modo indiretto nelcibo. Oppure nell'acqua di falda: comeha dimostrato l'ultima ricerca dell'Istitu-to superiore per la protezione e la ricer-ca ambientale (Ispra), il 36,6 per centodei campioni di acque di falda analizza-ti nel 2009 era contaminato da pesticidiin quantità superiori ai limiti di legge.

I danni per l'uomoIn quasi una mela su due è stato trovato

più di un residuo di pesticidi. Stessodiscor-soper pere, fragole euva. Una ricerca diLe-gambiente ha esaminato, ad esempio, una

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Guarda cosa c'è neO'orlo

Boscalid Funglclda

Captano Funglcldaconciante

Clorplrifos Insetticida

Fenaxlmlde Funglclda

Audloxonll Funglclda

Trladimenol Funglcida

Fosmet Insetticida

Penconazolo Funglcida

Metalaxll Funglcida

Pere, mele, ciliegie, fragole, agrumi,uva, nettarlne, ortaggi

Frutta (pomacee) ortaggi (spinaci, cavolo,cavolfiore) piselli, cereali

Molte colture dai cavoli alle zucchine,dal pomodori all'insalata, dalle meleai piccoli frutti

Vite, pesco, albicocco, susino, ciliegio,fragola, pomodoro, melanzana

Concia delle sementi di: frumento, orzo,riso, mais

Melo, vite, ortaggi (cetriolo, melone, zucchino,pomodoro, peperone) cereali (grano, orzo)

Melo, pero, pesco, albicocco, ciliegiO, susino,agrumi, olivo

Pesco, melo, pero, fragola, vite, ortlcole(carciofo, melone, zucca, zucchino, cetriolo,pomodoro, peperone, pisello, cipolla)

Melo, vite, fragola, ortlcolé (pomodoro, cetriolo,cocomero, melone, carciofo, cavolo, verza, lattuga,fagiolo, pisello, fagiolino) sola, patata; conciadelle sementl di: melone, zucchino, solanacee,mais, sorgo, sola, pisello

Nessuno smdio Disponibile

Riniti, irritazione pelle e occhi.Studi indicano che aumentano il riscniodi cancro (mieloma multiplo)

Studi indicano cne aumentanoil rischio di cancro**; induconodanni neurocomportamentali

Riduzione della capacità riproduttiva maschile

Mutazioni genetiche riscontratesu cavie animali

Danni neurocomportamentali, riduZIonedella capacità riproduttiva, irritazioneper gli occhi

Danni riprodUttiVi

Nessuno studio disponibile

"'studi indicano una connessionetra l'esposizione a questi pesticidi e werse malattie. Non significa che le sostanzecausino direttamente la malattia ma che aumentano il rischio di ammalarsi.In ogni caso l'utilizzo entro i limiti è legale. v-coton, retto, cerveno, linfami, leucemie, tutti i tùmori del sangue. Fonte: Nostra elaborazionesu dati legambiente 2011

lTlVI E DISTURBI DI APPRENDIMENTO. MA L'ALTERNATIVA NON È IL BIOpera dell'Emilia Romagna e un campioned'uva pugliese: ognuno con sei diversi resi-dui chimici. In che modo questo impattasulla nostra salute? Per ora una tesi scienti-fica univoca non c'è. Di certo tra ipesticidiritrovati nei prodotti made in Italy ne esi-stono alcuni potenzialmente molto perico-losi (vedi tabella qui sopra). Ad esempio ilclorpirifos, uno degli insetticidi organofo-sforici più usati in agricoltura, con impie-ghi che vanno dalle zucchine al cavolo, daipomodori all'insalata fino alla frutta. Que-sto agrofarmaco è tuttora ammesso in Ita-lia, ma riconosciuto da diversi esperti comepossibile fattore di rischio per rumori, pa-tologie neurocomporrarnentali e alterazio-ne dell'apparato endocrino, quello che in-sieme al sistema nervoso gestisce il,funzio-

namenro dell'organismo umano. Una ri-cerca pubblicata nel 2010 sulla rivistascientifica "Pediatrics" ha dimostrato adesempio la pericolosità di questo pesticidasullo sviluppo del bambino: dai test effet-tuati su un campione rappresentativo diminori americani tra gli 8 e i 15 anni, èemerso che un aumento di lO volte dellaconcentrazione di metaboliti urinari di or-ganofosfati accresce del 55 per cento il ri-schio di essere affetti da disturbi di iperat-tività e deficit dell'attenzione.

Per sottolineare la pericolosità dei pesti-I cidi, l'oncologa Patrizia Gentilini cita un

elenco stilato da alcuni ricercatori di Har-vard e pubblicato nel 2006 sulla rivistascientifica "Lancet": «Su202 sostanze chi-miche ritenute dannose per ilcervello urna-

no, 90 sono pesricidi, molti dei quali tutto-ra legali in Italia. Come hanno scritto gliautori dello studio, siamo di fronte ad unapandemia silenziosa, e a dimostrarlo c'è ilfatto che oggi tra il lO e il 15 per cento deibambini nelmondo hanno problemicogni-rivie neurocomportamentali. Aciò aggiun-giamo l'aumento delle patologie di inferti-lità, i disturbi dello sviluppo e quelli COl1l-

porta mentali, i malati di Parkinson e di tu-more. TIperché di tutto questo va ricercatonell'avvelenamento progressivo dell'am-biente, e i pesricidi, come dimostra l'elen-co, stanno facendo la loro parte».

Non solo biologicoIn attesa di ricerche che certifichino gli

effetti combinati dei residui dei pesticidi,che cosa ci conviene fare per mangia- ~

26 aprile 2012 IllSspresso 1123

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Scienze

Ridaleci le apiQuali sono gli effetti dei pesticidi sull'ambiente? Prendiamole api, considerate responsabili di circa il 50 per cento dellepiante impollinate nel mondo. Importanti anche dal punto divista economico, visto che se questi insetti non svolgessero piùil loro lavoro, il settore agricolo globale perderebbe un decimodella sua produzione, pari a circa 150 miliardi di euro. Numeritanto importanti da costringere persino la politica adoccuparsene. Dal 2008 ad oggi, ogni anno, il governo italiano -ha sospeso l'uso dei neonicotinoidl, antiparassltari usati perproteggere le coltivazioni di cereali, colza e girasoli. Ladecisione è stata presa a fronte di una vera emergenzanazionale. L'uso di questo pesticida, di cui l'Italia è il primoconsumatore d'Europa, aveva infatti provocato una moria di apisenza precedenti. Il motivo? Questi antiparassitari causano undlsorientamento che spesso non permette agli insetti diritrovare l'alveare. Lo hanno ribadito recentemente due studiscientifici pubblicati su "Science". AlI'lnstitut national de larecerche agronomique (Inra) di Avignone hanno scoperto che le

api entrate in contatto con il thiamethoxam (un neonicotinoide)hanno due o tre probabilità in più di morire lontane dalla propriacolonia rispetto a quelle non sottoposte all'effetto delpesticida. Alla University of Stirling hanno confrontato losviluppo di due colonie, una delle quali sottoposta all'effettodi imidacloprld, un cloronicotinico neonicotinoide. Risultato?L'alveare delle api trattate con pesticidi cresce meno rispettoal concorrente, e al contempo le nascite delle api regine,fondamentali per la riproduzione della specie, calano dell'85per cento. Ha commentato Dave Goulson, uno dei ricercatoridell'ateneo inglese: «Non posso dire che i neonicotinoidi sianoi soli responsabili di tutti i problemi che riguardano le api,ma ci sono buone probabilità che siano una delle causepiù significative».A giugno, come ogni anno, in Italia scadrà la moratoria annualesu questo agrofarmaco. Che farà Il governo Monti? Prorogheràdi nuovo la sospensione oppure, come richiesto da più parti,vieterà per sempre l'impiego dei neonicotinoidi?

SPECIE RESISTENTI E INSElTI PER COMBAlTERE LE MALATTIEre sano? Per molti l'unica via possibile èquella di affidarsi all'agricoltura biologi-ca, cioè quella che non utilizza prodottidi sintesi chimica. Come indica Alessan-dro Triantafyllidis, presidente dell' Asso-ciazione italiana per l'agricoltura biolo-gica: "D nostro metodo di coltivazione sicaratterizza proprio per l'assenza del-l'uso di sostanze chimiche di sintesi, sia-no esse pesticidi, concimi o erbicidi. Uti-lizzando concimi e insetticidi naturaliadatti a tutte le esigenze, possiamo colti-vare tutto ciò che si ottiene con il meto-do convenzionale. Non abbiamo gli er-bicidi, ma a questa mancanza si può sop-perire utilizzando tecniche come la rota-zione, la pacciamatura, il sovescio e le la-vorazioni del terreno».

L'Italia risulta seconda in Europa nel-la coltivazione biologica dietro alla Spa-gna, ma si tratta pur sempre di produzio-ni di nicchia. Come spiega Andrea Barel-la, presidente di Agrofarma: «La stessaFao sostiene che la produzione biologi-ca, da sola, non sarebbe in grado di sod-disfare la domanda alimentare mondia-le». Non solo: non esistono prodotti bio-logici per tutte le malattie delle piante, eper questo, chiosa Rolando Manfredinidi Coldiretti, «nel biologico assistiamo afenomeni di perdita di prodotto».

Non per tutti i prodotti, però. E lo spie-ga ancora Alessandro Triantafyllidis:"Sono molto poche le colture per le qualisi possono avere delle rese significativa-

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mente minori, ma la risposta non è nellachimica di sintesi». Quale sia la soluzionedel puzzle è difficile a dirsi: il bio piace eai consumatori sembra sicuro. Ma nessu-no pensa di sfamare l'Italia tenendo iprez-zi bassi con questo tipo di coltivazioni.Forse la strada è quella di andare a fondosulle conseguenze per la salute degli agro-farmaci nel loro complesso. Vietandol'utilizzo di quelli dannosi e incentivandola ricerca di nuovi sistemi.

Una delle soluzioni possibili oggi èquella della lotta integrata, un giustomix di metodi chimici e fisici che permet-te di limitare al massimo l'impiego di so-

stanze potenzialmente pericolose, a par-tire dalla condizione fondamentale dellalotta integrata: le strategie di difesa dainemici vengono impiegate soltantoquando ve ne sia una reale necessità enon a prescindere, come accade nelle col-ture tradizionali, e hanno l'obiettivo dicontenere i nemici entro una soglia chenon comporta danno economico, e nondi eliminarli del tutto come accade congli approcci tradizionali.

Anche se sconta ancora notevoli ritardinormativi, la lotta integrata si basa su al-cuni strumenti fondamentali tra i qualil'uso di fitofarmaci poco o per niente tos-sici per l'uomo e per gli insetti utili e facil-mente degrada bili; la lotta agli insetti dan-nosi tramite la confusione sessuale con iferornoni, tramite insetti della specie daeliminare sterili o, ancora, tramite insettipredatori naturali (non pericolosi per lacoltivazione); l'uso di varietà colturalimaggiormente resistenti e la pratica dellerotazioni nelle colture; una particolare at-tenzione alla presenza di piante infette, euna loro tempestiva eliminazione.

Per fare tutto ciò, è vero, servono sol-di e agronomi qualificati che seguanocostantemente la situazione e che trovi-no la soluzione più adatta di volta involta, ma secondo molti questa è l'uni-ca vera alternativa possibile e sostenibi-le rispetto ai metodi basati sulla chimi-ca e al biologico puro.

ha collaborato Agnese Codignola