SVT Livello Base 2012

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TRAUMA TRAUMA TRAUMA TRAUMA Il trauma rappresenta la prima causa di morte d à f nei soggetti di et à inf eriore ai 40 anni Cir ca il 50% dei pazientimuor e subito dopo il trauma Ci il 30% ll i d il Circa il 30% muore nelle prime ore dopo il trauma Circa il 20% muore dopo giorni o settimane dallevento traumatico in seguito a dall evento traumatico in seguito a complicanze

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SVT Livello Base 2012

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TRAUMATRAUMATRAUMATRAUMA• Il trauma rappresenta la prima causa di morte 

d à fnei soggetti di età inferiore ai 40 anni

• Circa il 50% dei pazienti muore subito dopo il C ca 50% de pa e t uo e sub to dopotrauma 

Ci il 30% ll i d il• Circa il 30%muore nelle prime ore dopo il trauma

• Circa il 20%muore dopo giorni o settimane dall’evento traumatico in seguito adall evento traumatico in seguito a complicanze 

GOLDEN HOUR:la prima ora dopo il trauma, nella quale i trattamenti attuati sulpaziente, incidono in maniera rilevante sulla riduzione della mortalità esugli esiti invalidanti.sugli esiti invalidanti.

Il  fattore tempo è fondamentale 

Il paziente traumatizzato è da considerarsi un paziente critico

Il trauma è una condizione in continua evoluzioneIl trauma è una condizione in continua evoluzione 

CATENA DEL SOCCORSO TRAUMATOLOGICOCATENA DEL SOCCORSO TRAUMATOLOGICOCATENA DEL SOCCORSO TRAUMATOLOGICOCATENA DEL SOCCORSO TRAUMATOLOGICO

Allarme Sicurezza e Trattamento TrattamentoAllarme precoce

Sicurezza etriage preliminare

Trattamentopre‐ospedaliero

CentralizzazioneTrattamentoospedaliero

Le morti possono in parte essere evitate mediante trattamenti corretti, atti a stabilizzare i parametri vitali del paziente 

Attenzione a tutti i possibili errori del sistema!

DIFFICOLTA’ CONNESSE AL TRAUMADIFFICOLTA’ CONNESSE AL TRAUMA• Figure con caratteristiche professionali e tecniche non• Figure con caratteristiche professionali e tecniche nonomogenee

• Impossibilità di standardizzare tutti gli interventi sulp gtrauma adattandoli ad ogni situazione

l l b l d• Molte sono le variabili di cui tenere conto:Luogo dell’interventoTipologia di paziente (es: collaborante o no)Tipologia di paziente (es: collaborante o no)Variabilità dello scenarioCondizioni meteoCoinvolgimento emotivo

IL POLITRAUMATIZZATOIL POLITRAUMATIZZATO

• Si definisce politraumatizzato soggetto che ha• Si definisce politraumatizzato soggetto che ha subito due o più lesioni a carico di organi vitali, almeno una delle quali tale da metterne in pericolo la vita.p

• Il primo trattamento al traumatizzato è una delle emergenze più complesse da trattaredelle emergenze più complesse da trattare poiché la gravità delle lesioni riportate va a 

d l lsommarsi ad eventuali patologie preesistenti.

LA DINAMICA DELL’EVENTOLA DINAMICA DELL’EVENTO

Sono considerati traumi a dinamica maggiore:

LA DINAMICA DELL EVENTOLA DINAMICA DELL EVENTO

• caduta da altezza > 5 metri• auto contro pedonep• necessità di estricazione prolungata• presenza di persone decedute nello stesso mezzo presenza di persone decedute nello stesso mezzo• deformazioni gravi della carrozzeria del veicolo con rientramenti > 20 cm

• ferito sbalzato dall’abitacolo o• pedone o motociclista proiettato pedone o motociclista proiettato a distanza

Sicurezza ambientaleSicurezza ambientale

Valutazione primariaValutazione primaria

Paziente stabile(stabilizzabile)????Paziente stabile(stabilizzabile)????

SI‘                       NOValutazione secondaria SCOOP ANDValutazione secondaria SCOOP AND

RUN

I bili iImmobilizzazione

Trasporto/Centralizzazione

IL SUPPORTOVITALE AL TRAUMATIZZATOIL SUPPORTO VITALE AL TRAUMATIZZATOCome per il BLS, l’SVT si avvale di un algoritmo detto VALUTAZIONE PRIMARIA.Esso si compone di 5 punti identificati per semplicità con A B C D E che prevedono sempre 2 momenti 

VALUTAZIONE                AZIONE

A:vie aereeB: respirazioneC circoloC : circoloD: disabilità neurologicaE: esposizione

IMMOBILIZZAZIONEIMMOBILIZZAZIONE• L’immobilizzazione è parte essenziale del soccorso al

IMMOBILIZZAZIONEIMMOBILIZZAZIONE

traumatizzato e deve sempre essere eseguita.

• L’immobilizzazione deve prevedere:• L immobilizzazione deve prevedere:

‐immobilizzazione del rachide cervicale

‐immobilizzazione di tutto il corpo

• Nel paziente traumatizzato sospettare sempre una lesione vertebrale fino a quando non sia stato esclusolesione vertebrale fino a quando non sia stato escluso radiologicamente!

Cenni di anatomia dello scheletroCenni di anatomia dello scheletro

E’ costituito da circa 206 ossa di forma e dimensioni diverseE   costituito da circa 206 ossa di forma e dimensioni diverse

Svolge funzioni di sostegno del corpo e di protezione di organi delicati, come encefalo, cuore e polmoni

C t il i t d l i ll’ i d i liConsente il movimento del corpo grazie all’azione dei muscoli ancorati sulle ossa

Il cranio è una “scatola” che contiene e protegge il cervello

È composto da: osso frontale, ossa parietali, ossa temporali, osso occipitale e massiccio facciale (16 ossa)

Gli arti si suddividono in: arti superiori ed arti inferiori

Le ossa degli arti inferiori sono costituite dal femore, che articola in alto con il bacino, ed in basso con tibia e perone, costituendo l’articolazione del ginocchio, nella quale troviamo anche la rotula Seguono tarso metatarso e falangi chenella quale troviamo anche la rotula. Seguono tarso, metatarso e falangi, che formano il piede.

Gli arti superiori sono collegati alla colonna vertebrale ed allo sterno mediante leGli arti superiori sono collegati alla colonna vertebrale ed allo sterno  mediante le scapole e le clavicole. Nella cavità della scapola si inserisce  l’omero, che articolandosi con radio e ulna forma l’avambraccio. Dall’ulteriore articolazione di ulna e radio con il carpo, a cui seguono il metacarpoDall ulteriore  articolazione di ulna e radio con il carpo, a cui seguono il metacarpo e le falangi della mano, si forma il braccio.

Protegge cuore e polmoni

È flessibile e mobile grazie all’elasticità delle articolazioni, in modo da permettere la respirazione

È costituita da sterno e coste, che si articolano con le vertebre toraciche

È costituita da 33‐34 vertebre sovrapposte

Superiormente si articola con il cranio, inferiormente con il bacino

Al suo interno, ciascuna vertebra presenta un forame. La sovrapposizione dei forami vertebrali forma il canale vertebrale, al cui interno c’è il  midollo spinale

Tra una vertebra e l’altra emergono le radici dei nervi spinali

Le prime 7 vertebre sono le cervicali. Seguono 12 vertebre toraciche, 5 lombari p g ,e 4‐5 coccigee

PRESIDIPRESIDI

• COLLARE CERVICALE

• ASSE SPINALE

• CORSETTO ESTRICATORE (KED)CORSETTO ESTRICATORE (KED)

• STECCOBENDE• STECCOBENDE

COLLARE CERVICALECOLLARE CERVICALE

• Posizione neutra• Limita i movimenti testa‐collo e riduce forze che si applicano sulla colonna

• Utilizzare sempreUtilizzare sempre• Non garantisce l’immobilizzazione completaattenzione alla stabilizzazione manualeattenzione alla stabilizzazione manuale

• Occorrono 2 soccorritori per posizionarlo

ASSE SPINALEASSE SPINALEASSE SPINALEASSE SPINALE• Piano di appoggio rigido non• Piano di appoggio rigido, non 

deformabile, radiocompatibile

• Standard per immobilizzazione,

t i i t testricazione e trasporto

• Utilizzo contemporaneo di cunei ep

ragno

STECCOBENDESTECCOBENDESTECCOBENDESTECCOBENDE

• Permettono di stabilizzare una  sospetta frattura degli arti se la steccobenda riesce a bloccare l’articolazione a monte e a valle della rima di frattura

• Esistono steccobende rigide, gonfiabili e aEsistono steccobende rigide, gonfiabili e a depressione

• Il posizionamento prevede l’impiego di 2• Il posizionamento prevede l impiego di 2 soccorritori.

Come si posiziona la steccobenda?

• Scoprire l’arto per la valutazione

• Soccorritore A• Soccorritore A

afferra l’arto interessato tenendo con una mano l’articolazione a valle e con l’altra quella a monte

Trazionare leggermente l’arto e tenerlo fermo

• Soccorritore B 

P i i l t b d• Posiziona la steccobenda

• Stringe i lacci affinchè l’arto sia immobilizzato, facendo attenzione a non comprime ferite o fratture esposte. 

CORSETTO ESTRICATORECORSETTO ESTRICATORECORSETTO ESTRICATORECORSETTO ESTRICATORE• Corsetto semi‐rigido per consentire l’immobilizzazione dell’asse cervico‐caudale (testa‐collo‐tronco‐pelvi)

• Può essere utilizzato per l’immobilizzazione delle fratturel immobilizzazione  delle fratture di bacino e di femore se il paziente è clinicamente stabile.stabile.

• Il posizionamento richiedep

tempo e almeno 3 soccorritori.

CUCCHIAIO

• NON fa parte dei mezzi di immobilizzazione

• È un mezzo per sollevare il paziente dal piano su cui è ritrovato per posizionarlo sul mezzo di trasporto definitivo come l’asse spinale

• In caso di necessità consente di essere utilizzato da un minimo di due soccorritori (attenzione più corretto in tre!!)

• NON è radiotrasparente

di due soccorritori (attenzione più corretto in tre!!)

Rimozione del casco

• Il casco deve essere sempre rimosso per poter accedere alle vie aeree del pazienteaccedere alle vie aeree del paziente e poter inserire il collare cervicale emantenere il C‐Spinemantenere il C‐Spine

• La manovra deve essere effettuata daLa manovra deve essere effettuata da 2 soccorritori

R d l Rimozione del casco