S&V MAG

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Novembre 2009 - ROCK ICONS EDITION

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NOVEMBRE LIVE!

IN PARTNERSHIP CON

RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUBOSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO

INFO: 348.8265815

VENERDÌ 13

VENERDÌ 20

VENERDÌ 27

SABATO 28

GIANLUCA MOSOLE E LA SUA BAND (fusion-jazz)

AARON TESSER & THE NEW JAZZAFFAIR grande successo di pubblico per la produzione di RadioMontecarlo

MARTHA J. (nujazz e melodia latina)

FUNK & DRUM CONNECTIONWhen Funk Meets CongasLive Dj Set by DJD & Dr. BASEADO

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DN A VD ISN IOU NOSWELCOMEINTO THE SOUND & VISION

ALTERNATIVE WORLDAnno 6 - N° 68 - NOVEMBRE 2009

Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003

S&V INFO POINT:REDAZIONE : 0424.527995

DANIELE 349.1970263VICENZA/VERONA E PROV. : MATTEO 340.2797052 ZONA PADOVA E PROV. : MASSIMO 346.3577697

ZONA VENEZIA/TREVISO E PROV. : MASSIMO 329.0830507

DIRETTORE COMMERCIALE

DIRETTORE RESPONSABILE: EDITORE:

STEFANO ROSSIDANIELE PENSAVALLE ([email protected])

Grafica: - Cover : - www.blitzstudio.itIconsCover: - www.OfficineVanilla.com

DJD Andrea Blitz Studio (VR)Osvaldo Casanova(VI)

Questo numero è stato realizzato grazie al contributo volontario di:S. Rossi (VI) - Ilaria Rebecchi (VI) - G. Mari (VI) - C. Colli (RM)

A. Lo Giudice (VI) - M. Visentin (VI) - G. Vinci (MI) - F. Nicolli (VI) - M. Cattaneo (MI)A. Rebecchi (VI) - Monica Bosaro (Vr) - Tobia Fiorese (VI) - L. Sartor (TV)

Fox (VI) - Paolo Berto (VI) - Denise Zanin (VI) - Stephanie Dark (TV) - E. Virago (TV)L. Lago (VI) - C

ristian Cristofari (VI) - Matteo Peotta (VI) - A. Rocca (MI)

Alberto Casagrande (VR) - Alice Lago (VI) - Marco Chemello (VI) - Max Manetti (VI)

REDAZIONE/UFFICIO STAMPA : ([email protected])ILARIA REBECCHI

WEB:WWW.SOUNDANDVISION.IT - EMAIL: [email protected]

MYSPACE: MYSPACE.COM/SOUNDANDVISIONZINEFACEBOOK: WWW.FACEBOOK.COM/SOUNDANDVISION

TWITTER: WWW.TWITTER.COM/SOUNDVISIONMAG

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SOMMARIONOVEMBRE 2009

PAG 8 : “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi [ i 3 dischi più belli per Novembre: Bad Lieutenant, Magpie, Il Teatro degli Orrori ]PAG 9 : “IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta [ la scena indie-brit-rock made in Uk ]PAG 10 : “THE RAKES” di A. Casagrande [ live report]PAG 11 : “IL TEATRO DEGLI ORRORI”, di I. Rebecchi [ exclusive interview ]PAG 16 : “PETER MURPHY e WIRE”, di I. Rebecchi [ exclusive interview e live report]PAG 18/19 : “ROCK ICONS – SYD BARRETT” di I. Rebecchi [ l'indispensabile MONOGUIDA alle rock icons ]PAG 21 : “THE UKULELE ORCHESTRA OF GB” di Fox [ gli indimenticabili dimenticati, storia di geni incompresi ]PAG 23 : “THE OLD & THE NEW” di IVAN [ veloce escursus sugli album storici, ma anche su quelli nuovi... ]PAG 24 : “DIGITALISM” di M. Visentin [ electro-sapiens, dove l'elettronica non ha segreti ]PAG 25 : “THE HARDER THEY COME” di M. Manetti [ viaggio alla scoperta del l'isola del blue beat ]PAG 27 : “CAMERA OBSCURA” di M. Cattaneo [ live report ]PAG 28/29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in italia ]PAG 30/31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito! ]PAG 32/33/34/35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ]PAG 36 : “THE SONG REMAINS THE SAME” di F. Nicolli [ libri che suonano ]PAG 37 : “NOVARA GOSPEL FESTIVAL” di L. Lago [ live report Novara ]PAG 38 : “JAMES CHANCE” di C. Colli [ exclusive interview e live report ]PAG 41 : “DE SADE” di S&V staff [ intervista ]PAG 45 : “BEDROOM REVOLUTION – I PRE VELVET” di Sir taylor [ storie di vinili da collezionare ]PAG 46 : “CAFEAUDIO” di M. Visentin [ exclusive interview ]PAG 47 : “FLORENCE & THE MACHINE” di A.Rocca [ live report ]PAG 47 “MEI 2009” di I. Rebechi [ presentazione ]PAG 48 : “FAT BOY SLIM” di G. Vinci [ live report ed intervista a Manfredi Romano ]PAG 51 : “ICELAND AIRWAVES FESTIVAL ” di E. Virago [ live report ]PAG 52 : “RARES GROOVES” di P. BERTO [ suoni rari ed introvabili ]PAG 55 : “LA PITTURA DEGLI ANNI '80” di A. Rebecchi [ preview arte ]PAG 56 : “PARNASSUS” di I. Rebecchi [ preview cinematica ]PAG 57 : “LIBRARSI” di A. Lago [ il libro del mese ]PAG 59 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]

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Bridgette Amofah degli OI VA VOI @ Live Club, Trezzo sull'Adda (Mi) - 15 ottobre 2009foto di Marcello Lotti, www.myspace.com/theworm76

DN A VID SN IU OO NS

ARDH AP WOO T

"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”

- lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -

PHOTO MARCELLO LOTTI

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“State a Sentire...” by Ilaria Rebecchi 8

Triple Echo Recordsgenere: brit-rockweb: myspace.com/badlieutenantmusic

VOTO: 7,5/10 VOTO: 8/10 VOTO: 8,5/10

"NEVER CRY ANOTHER TEAR”BAD LIEUTENANT

Deambula Records 2009genere: new waveweb: myspace.com/magpienoir

"NOIR OR SEVERAL MURDERS ..."MAGPIE

La Tempesta 2009genere: alternative rockweb: myspace.com/ilteatrodegliorrori

"A SANGUE FREDDO”IL TEATRO DEGLI ORRORI

A due anni dallo scioglimento dei New Order, Sumner, Morris e Cunningham con Alex James dei Blur e Jake Evans formano i Bad Lieutenant. Non c'è Peter Hook, purtroppo, ma Sumner riesce a rispolverare gli Smiths dipingendone il brit-rock di qualche intrusione elettronica, tra cori riusciti e un basso sfiorato e sopraffatto da ben tre chitarre. “Never Cry Another Tear” rivendica la purezza e l'attrazione verso suoni propriamente più semplici, da “Sink Or Swim” all'incalzante “Twist Of Fate”, con piccoli rintocchi new wave in “Summer Days On Holiday” e spensieratezza sonora in “This Is Home”, mentre “Runaway” ricorda i Blur, l'eccellente “Poisonus” trafigge per associazione indie di brit-rock e sofisticate linee electro e “Head In Tomorrow” è tutto ciò che è stato il brit rock da Lennon ai Gallagher, passando per Morrissey-Marr. 15 canzoni in cui semplicità e briosità si respirano tra spazi vocali corali e aperture melodiche di respiro pop. Se il mondo vira verso la new wave e l'elettronica loro, i precursori, se ne discostano e con rispetto, sottolineando nuovamente la loro contro-tendenza. Un ottimo lavoro, in cui l'assenza di Hook diventa ispirazione per l'ennesima conferma di una delle più eccelse formazioni della storia, in grado, persino, dopo anni, di cambiare direzione sonora senza indugio né banalità.

Magpie è sinonimo di dilatazione sonora. Oggi la formazione, che vede il mitico Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax) alle prese con chitarra, tastiere e voce, e Valentina al basso, non prevedendo la batteria, trova la propria essenza in linee sonore estremamente soffuse ed eteree, con echi a Cocteu Twins e Slowdive, in cui malinconie sovrastanti ed atmosfere glaciali si incontrano in un perfetto esempio di concretezza noir, appunto, di grande richiamo alla new wave degli anni '80. “Noir or Several Murders in Sleepless Nights” è il primo, vero album dei Magpie, dopo diversi ep autoprodotti, con la partecipazione di Nicola Manzan (Bologna Violenta) al violino e Donatella Tenchio (Fou) alla voce, ed è anticipato dalla recente uscita di “Days Always the Same”.Stupisce l'ambivalenza post-rock di “Death Of The Lovers”, il basso decadente ed ombroso in “Low Bleeding”, il trascendentale uso sintetico di suoni dilatati in “Milk”, “Now You Love Me?” con il suo crescendo sonoro che ricorda i Sonic Youth e la voce impalpabile e fugace, l'energia sopita ma lancinante di “Bitter & Sad”, la dolcezza sonora di “Empty Places”, la natura internazionale, sgraziata e corposa di “Only Sleeping”, lo scintillio inafferrabile di “Hidden” in puro stile new wave.

Musica come lucidità poetica, musica come passione sociale, musica come rock azzardato, musica come riflessione d'autore. “A Sangue Freddo” emana densità lirica e politica nel dipinto di un paese alla deriva populistica, tra violenza poliziesca, analfabetismo ed egoismo contemporaneo, trasudando intimismo fra misere ipocrisie odierne, e, in primis, riuscendo nell'arduo compito di risultare rock tanto quanto ricercato per impegno lirico. C'è l'amore dichiarato di “Io Ti Aspetto” di pianoforti e violini, la disperazione rock di “Due”, le citazioni storiche della title-track pregna di incendiate dichiarazioni, la violenza sonora di “Mai Dire Mai”, l'innovativa sperimentazione di “Direzioni Diverse”, con The Bloody Beetroots, più che mai geniale nell'accostamento azzardato di un electro-rock ritmato ad una poetica degna di De Gregori, la denuncia contemporanea plasmata in violazioni intransigenti e di stampo hardcore de “Il Terzo Mondo”, la riscrittura di un “Padre Nos t ro ” l i be rato r i o e c rude le, “Majakovskij” perla post-rock della tragedia individuale e sociale, c'è lo smarrimento consapevole di “E' Colpa Mia” e gli oltre 10 minuti di furia post-rock in “Die Zeit”, rassegnata conclusione di un capolavoro contemporaneo di liriche e fame di rock, che regala spessore underground accessibile ed attento alle contraddizioni sociali ed individuali dell'uomo moderno. Quando intimismo e furia sonora sono l'una la manifestazione artistica dell'altra.

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“IN BRIT” by Cristian Cristofari e Matteo Peotta 9

Quando non riesci a collocare un artista in un contesto musicale, sociale, o più semplicemente stilistico, per abiti e modi di far parlare di sé, allora ti trovi davanti a qualcuno che per un verso o per l'altro, ha fatto della propria personalità un icona. Vi basterà perciò leggere nome e cognome ad introdurre un personaggio che merita, o forse no, vagonate di c i t a z i o n i , a n e dd o t i e considerazioni di qualsiasi genere. Pete Doherty. Eccovi serviti, Ultima grande rock star in giacca e cravatta, o ennesimo martire dei press e dei tabloid? Controverso, scapestrato, trasandato e fottutamente dannato, un poeta maledetto che sembra poter tutto, che aumenta la sua fama ogni volta che balza da un palco ad una prigione, passando per una clinica senza mai uscirne

davvero pulito. Il ragazzaccio di Hexham non sembra arrossire nel mostrare al mondo la sua attitudine ad una vita sregolata, tra le vicende legate a sè e alle bands, tutte di successo manco a dirlo, di cui è stato membro. Bando alle ciance. Nel 2002 diventa idolo nazionale, al fianco di Carl Barat, altro simbolo britannico ben riuscito fra le paludi di star di cartone che affollano la scena UK, in un gruppo il cui nome dice tutto. The Libertines. L'atteggiamento punk dei 2 suscita non poco scalpore e fa sfregare gli occhi agli addetti stampa inglesi. Risse, droga e party spudorati nelle folli notti di questa band, rozza nell'aspetto, quanto diretta e arrogante nella forma. Doherty se ne esce come il più chiacchierato in assoluto tra arresti, festini a base di crack e una controversa e trascinata love-story con Kate Moss, la top-model bella ed impossibile d'oltremanica. Litiga, disturba e ruba. Ruba persino in casa del compagno Carl. Arrestato. I Libertines lo riaccolgono e suonano mettendo in fila un successo dopo l'altro. Cadono nel 2004, soffocati alle deliranti dipendenze alle droghe dello stesso Doherty. Ci vuole un altra band, dove il suo genio possa trovare libertà d'espressione e mentre Barat torna a galla con i Dirty Pretty Things, Pete riparte con un nuovo progetto. Sono i Babyshambles, alla ribalta

internazionale con l'album Down In Albion, e un singolo come “Fuck Forever”, da subito un classico per gli amanti del genere indie-punk inglese. Segue un secondo lavoro, Shotter's Nation, nel quale, più che nel primo lavoro, si sente la vena malinconico-geniale del “relitto da gossip” inglese. Ma ancora non va bene, ancora non è abbastanza per Pete. E infatti, a marzo 09 arriva il suo debutto solista, “Grace Wastelands”, 12 brani, tanta melodia e un aiuto speciale alle chitarre da uno che ne mastica fin dagli anni 90, quel Graham Coxon che con i Blur è diventato una leggenda del brit-pop. E adesso? Beh, più che un nuovo inizio quest'ultimo album sembra lo sfogo perfetto di un

poeta da sempre “solo sul suo palco”. Con “certi” artisti non c'è mai certezza e ora che sembra già pronto il prossimo lavoro dei Babyshambles, scalpitano le voci su una prossima futura reunion con Barat e i Libertines. Con “certi” artisti puoi solo aspettare, e gustare poi quel che ti danno da “mangiare”. Quando il talento si mescola al carisma, ne esce quasi sempre arte. In questo caso musica, ottima musica. Lo si puo amare per mille motivi, e lo si può odiare per gli stessi. Pete è contrasto che crea rumore, e di rumore, ne ha fatto sempre tanto. Saprà solo il tempo a dirci se sarà accanto a Barat, o con i Baby, o di nuovo, e come sempre è stato, solo su quel suo palco.

TOO MUCH ROCK N ROLL

SOUND & VISION

AB 7NOVE

M R

S

B E

PARTNER

via maggior piovesana 158 - CONEGLIANO (TV)@

PARTI ...DJ STE

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Live Report by A. Casagrande 10

Rieccoli, The Rakes. Una chitarra in più, rickembacker d'ordinanza, ritmica spigolosa e quadrata e via; è subito tempo di hits, "Retreat" e "We Danced together" riscaldano fin da subito le ginocchia intorpidite dai primi freddi. Alan Donhoe è un istrione, talvolta troppo per la verità: diverte, ma irrita pure, possiede però la sfrontatezza di chi negli u l t imi quattro anni ha indubbiamente visto più palchi che mattine. C'è tiro, c'è sudore, compattezza e precisione sono sufficienti a coinvolgere; si gioca con i pezzi, li si tira e li si gira quel tanto che basta per regalare momenti che non t 'aspetterest i . Purtroppo la voce risulta parecchio impastata e spesso fatica ad uscire dalla mischia, ci

si chiede in questo senso l'effettiva utilità di una seconda chitarra: il basso nei Rakes dal vivo è davvero sufficiente a reggere la ritmica, e il risultato più evidente del nuovo acquisto è che la telecaster di Mattew Swinnerton spesso rimanga i n t rappo lata , o scu rando notevolmente quello che era ed è l' asso nella manica della band inglese. Il concerto scorre comunque piuttosto bene, trascinato da vecchi cavalli di battaglia: Binary Love pare un pezzo degli Wire, 22 Grand Job ha un'urgenza invidiabile e Work Work Work è un inno cockney assoluto, un piccolo gioiello working-class che odora di pinte e uova sottaceto, di freccette e chiacchiere al bancone. La scrittura dei pezzi nuovi è a mio avviso un'altra cosa, se sul palco funzionano, è innegabile però che manchino della brillantezza, del riffage geniale e dello smalto che aveva reso i sopracitati degli autentici piccoli classici.D'altronde i Rakes vanno presi così: liberi dall' hype e dai proclami che precedono molti gruppi della loro generazione, consci di non essere destinati a cambiare il mondo e non certo preoccupati di farlo, genuini e diretti, divertenti e divertiti, rapidi, intensi ed indolori come li vogliamo. Veri a tal punto da occuparsi loro stessi della bancarella del merchandising: e questo supera qualsiasi hype.

@ NEW AGE 6.10.'09

THE RAKES

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PH BY T. FIORESEINTERVISTA ESCLUSIVA a Il TEATRO DEGLI ORRORI di I. Rebecchi 11

Sconvolti gli orizzonti della blasonata musica indipendente italiana Pierpaolo Capovilla e Giulio Favero ci parlano di politica, società, musica di oggi e del passato…

PC: Vogliamo cambiare il mondo.

GF: Abbiamo già fatto delle cose insieme che vedranno la luce l'anno prossimo. Volevamo che il brano fosse ben diverso dagli altri e lui in una settimana l'ha riarrangiato in chiave moderna e poetica, dando il giusto assetto per il tema: il non riuscire più ad amarsi, nonostante tutti gli sforzi possibili.

PC: Il mio Padre Nostro è recitato con rabbia, perché la provo nel constatare quanti "devoti" si macchiano di peccati come guerre, razzismo, disprezzo per i diversi. Sono laico, ma non mi dispiace pensare che esista una

Cosa ha ispirato questo lavoro così azzardato per tematiche e riflessioni di denuncia?

E la collaborazione con Bob Rifo in “Direzioni Diverse”?

“Padre Nostro”: la canonica preghiera rivisitata come disperato appello…

giustizia divina, visto che con quella degli uomini non si arriva mai da nessuna parte.

PC: Sono convinto che la musica sia politica in sé: puoi scrivere canzoni per compiacere chi ti ascolta, ed è politica culturale. Puoi, se ne hai il coraggio, fare canzoni che inducano alla riflessione ed è politica, che non è solo militanza, ma anche vita quotidiana, relazioni sociali, coscienza storica. La musica può essere progresso, ed è il caso nostro, oppure immobilità, come la Pausini.

PC: Questa s ituazione, indecorosa, dell'informazione in Italia, deve finire. Se ognuno di noi incominciasse ad esprimere il proprio dissenso nei confronti dell'edonismo berlusconiano forse questo paese di disgraziati avrebbe ancora un futuro.

GF: La musica accompagna il significato dei testi. Molti arrangiamenti sono

Politica in musica…

Denunciate un popolo sprovveduto, media cialtroni ed ignoranza crescente: una cura?

Più strumenti, arrangiamenti più curati…

stati stravolti dopo che è stata incisa la voce. Abbiamo avuto un approccio più “teatrale”, e la musica fa da colonna sonora al testo rendendolo tridimensionale. Penso che il futuro potrebbe spingerci molto di più in questa direzione, per cui è possibile che nel prossimo disco useremo ancora altri espedienti e strumenti diversi dai nostri. Un disco è bello per i suoi contenuti, per quello che racconta e per riuscire a renderlo tale, ci piace usare anche strumenti che non hanno nulla a che vedere col genere che facciamo.

PC: La tradizione cantautorale è certamente molto più interessante della musica di oggi. GF: Aggiungerei anche nella musica prog italiana degli anni 70, su tutti gli Area e la PFM, e negl i ott imi esempi di compositori, su tutti Morricone, che ha dato al cinema una quarta dimensione.

PC: La musica leggera è lo specchio del paese, e delle sue miserie. Il mainstream fa di queste miserie la propria auto celebrazione, perseguendo il proprio obiettivo di sempre: vendere. Questa musica è merce come un'automobile o le tette di qualche cretina in cerca di successo. Che tristezza. L'underground la vede in modo opposto, e di queste miserie narra il dolore, la disperazione, ed il desiderio di riscatto ed emancipazione. GF: Tutto ormai è basato sulla finzione, la musica un i fo rmata a s tandard

La vera avanguardia sta nel cantautorato italiano storico?

Il mondo della musica in Italia è specchio della condizione socio-culturale, dove si possono trovare le maggiori novità underground?

imbarazzanti. Personalmente credo che il futuro si trovi in terre che ancora non hanno avuto la possibilità di dire la loro, come L'Africa o la Cina, in cui l'entusiasmo non è ancora stato annientato dalla noia e dall' ipocrisia del mercato discografico globale.

PC: Il privilegio più grande è l'indipendenza. Facciamo la musica che vogliamo e come vogliamo. Questa si chiama "libertà di espressione", e nessuno potrà mai togliercela. L'impedimento maggiore è rappresentato dalla mancanza di soldi. Ma chi se ne frega. Siamo già ricchi dentro. GF: La mia collezione di dischi, mi fa pensare che non me ne importa troppo di fare le cose con una major, o una indipendente, e che nessuno dei due detiene lo scettro della “buona musica”. Nel momento in cui la tua libertà e la tua arte sono rispettate, di sicuro una major ti può dare dei mezzi che una indipendente non può: un'ottima distribuzione, una buona pubblicità, un budget. Il problema è che oggi le etichette mainstream scelgono proposte orribili e puntano a un ricavo; sono convinto che le etichette indipendenti siano una necessità totale, in quanto cercano di proporre un tipo di musica che le major di adesso non proporrebbe mai, ma se i pachidermi della discografia mondiale , non avessero puntato solo sui soldi, ma sulla qualità, forse non avremmo bisogno di qualcosa di alternativo. E probabilmente il mondo sarebbe migliore.

Quali sono privilegi e impedimenti di appartenere alla schiera più alternativa e meno mainstream della musica italiana?

IL TEATRO DEGLI ORRORI-INTERVISTA-

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OGNI FINE SETTIMANA

DJ SETORGANIZZAZIONE

CENE E COMPLEANNI SU PRENOTAZIONE

TEL 0444.834856

VIA GARIBALDI 26 - LONIGO (VI)

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SOUND & VISIONPRESENTANO

ZWEI BAR - ASOLO (TV)@

SELECTORS

DJ DGIORGIO

SIR TAYLOR

WWW.MYSPACE.COM/PENNYLANESHOP - WWW.SOUNDANDVISION.IT - WWW.VIRAGOENTERTAINMENT.IT

SABATO 21 NOVEMBRE 2009

PASS BADGE &DRESS CODE

REQUIRED

FREE PASS

IL PARTY E' SOLO SU INVITO. PER RICEVERE IL “PASS BADGE” ISCRIVITI AL NOSTRO GRUPPO DI FACEBOOK CHIAMATO SWINGIN' LONDON - OPPURERICHIEDI LA SPILLETTA PRESSO IL PENNY LANE (Venezia/Firenze) - ROKKAFFE’ (Castelcucco - TV) O DIRETTAMENTE ALLO ZWEIBAR (PONTE PAGNANO - ASOLO)

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Live Report by I. Rebecchi 16

Spettrale e sciamanico, i p no t i c o e p a s s i o na l e emblema della trasformazione della new wave degli ultimi 20 anni, raffinato protagonista on stage, storia e rivoluzione, decadentismo e calore, elegante e tarantolato. Peter Murphy, in un live faraonico, in cui hanno trionfato le sue i m p e c c a b i l i d a n z e propiziatorie, ambigue e reverenziali, il suo saper scatenare una folla composta ed affascinata, la sua eterna voce ammaliante e spettrale, l'essenza dark ma rassicurante e vicina al fedele pubblico estasiato, dopo gli anni delle cavalcate di successi con gli immensi Bauhaus, dopo la carriera da solista pregevole ed allucinogena, la rimpatriata costruttiva con i suoi storici, e il prossimo progetto in cui balla

d a s o l o p ro d o t t o i n collaborazione con l'amico Trent Reznor (Nine Inch Nails), ha saputo fondere l'essenza dello stesso nome del suo “Secret Cover Tour” mondiale, proponendo le cover dei più grandi successi dei suoi immortali Bauhaus e dei suoi album solisti (“Unshattered”, “Deep”, “Love Hysteria” e “Dust”), emozionando inoltre, nel trasporto esaltante creato on stage con la proposta di celebri brani di altrettanti esimi protagonisti della storia d e l l a m u s i c a , d a “Transmiss ion” dei Joy Division a “Space Oddity” e “Instant Karma” di Bowie e Lennon. In un backstage attardato e propositivo, ancora elegante e bramoso di dialoghi musicali nonostante l'ora, ci ha raccontato della sua dedizione alla musica a 360° e del fatto che, diversamente da quanto si potrebbe supporre, i suoi gusti volavano dalla musica irlandese che il padre intonava tutto il giorno a casa alla passione della madre per Beatles e Rolling Stones e alla sua personale passione per “Hunky Dory” di Bowie. Gli occhi di Peter, allucinanti ed algidi, d'un turchese che attraversa le idee, delineati ancora da una sottile linea di

eye-liner azzurro, i capelli in disordine e la sciarpa blu hanno fatto da contorno alle memorie di quando in macchina con sorella e mamma svelò di soprassalto di voler diventare una star, o di come, in 18 ore, prese forma “In The Flat Field”, primo capolavoro dei Bauhaus, con i quali ha ammesso di aver concluso il suo percorso proprio con il recente “Go Away White”, testamento artistico della band; poi ha raccontato della sua Northampton di fine anni ' 7 0 , t ra d e s i d e r i o d i emancipazione da vite sempre uguali le une alle altre, day by day, della passione per i Joy Division e i Velvet Underground, di come diventare un artista fu un ' e s i genza , de l ruo l o fondamentale che la Turchia, culla d'adozione da anni, ha avuto nel suo percorso umano ed artistico, dell'amicizia improvvisa e già consolidata proprio con Trent Reznor, con cui sta progettando di scrivere e realizzare un album a 4 mani e due voc i , in futuro.Poi avvolto dal suo alone di stile, mistero e professionalità, s t a n co c ome un e roe consumato dalla fatica e soddisfatto della sua arte, si è congedato scomparendo dietro ad una tenda colorata, portando con sé quella voce che aveva scaldato una fredda hall di hotel in un principio d'autunno. Meraviglioso e puro.L' i n t e ra i n t e r v i s t a s u www.soundandvision.it/tv.php

PETER MURPH YIntervista e live - 4.10.'09 – New Age Club

Storici della scena punk-rock britannica, precursori della new wave made in Uk, innovativi plasmatori di musica ancora attuale, evolutisi dall'esordio del 1977 con “Pink Flag” al recente album, post litigi e reunion, “Object 47”, sperimentando svariate influenze, dalla wave al punk in chiave moderna, capace di stare al passo con i tempi, gli Wire, in un'unica data italiana cult per appassionati, hanno fatto assaporare quasi due ore di puro punk di stampo '80s-'90a in celebrazioni vocali e ritmiche e gusto per la melodia più coinvolgente, tra ricchezza culturale e memorie dei passati show sperimentali. In un composto intellettuale di eleganza sonora e minimalismo anti-eccesso, la musica degli Wire ha stupito per tripudio sonoro inneggiante al movimento ma non alla rabbia, come fin da “Pink Flag” si palesò in brani brevi che hanno in sé l'evoluzione del punk e l'ironia lirica a celebrare un fantasioso assioma vincente di rock massiccio ma mai brutale. Colin Newman e soci hanno suonato e cantato il mistico crescendo di “Heartbeat”, “The 15th” dalla sostenuta base ai limiti dell'avanguardia grunge, la struggente potenza di “Pink Flag”, il richiamo new wave di “He Knows”, la sperimentazione di “In The Art of Stipping” e l'assoluta potenza di “12xu”, in un crescendo emozionale tra bis sostenuti ed interminabili, quasi a sfamare il desiderio di arte del pubblico. Aggreganti e allucinati, oscuri e decadenti, ambiziosi e sperimentali, persino a distanza di anni, tra dance, wave e rock, con quella coerenza di fondo a delineare lo status creativo di una delle formazioni più influenti della musica moderna che, comunque vadano mode e tempi, sarà sempre anni luce avanti a tutti.

(di Ilaria Rebecchi)

WIRETotem Club, Vicenza 3.10.09

ph. di Ambra Rebecchi

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Rock Icons by Ilaria Rebecchi 18

Il lato oscuro della musica, geniale e delirante, stralunato e distorto, Roger Keith Barrett, nasce a Cambridge il 6 gennaio del 1946, figlio di un medico amante della pittura che suonava nella Cambridge Philarmonic Society. Roger si appassiona presto alla musica, al disegno e la letteratura, dai 14 anni suona ukulele, chitarra folk e banjo, ascolta Elvis, Buddy Holly e Bo Diddley, e viene soprannominato Syd. La sua è la Cambridge delle utopie dei primi anni '60 in cui i giovani, oltre che sperimentare le “nuove droghe”, ambiscono a sfondare nella Swinging London. Fonda i Geoff Mott and the Mottes, la prima band che si narra provasse a casa di Syd, con, al basso, Roger Waters, amico storico di

Barrett, e che dura la luce di un piccolo spettacolo locale. Trasferitosi a Londra inizia in solitudine a comporre le prime canzoni (fino allora faceva cover R'n'R), “Golden Hair” ed “Effervescing Elephant” , ispirate a “Chamber Music” di Joyce e a un testo di Lear, affiancandone la creazione all'intramontabile passione per il non-sense e per l'arte pittorica, contatta l'amico chitarrista John Gordon e l'amico di'infanzia David Gilmour, che nel frattempo si s t a v a a f f e r m a n d o personalmente come grande musicista (ed era prossimo a formare proprio con Gordon, i Jokers's Wild, cover band di Beach Boys e Four Season). Syd si avvicina poi alla nuova band del vecchio amico Roger

Waters e Klose, i Sigma 6 (Arch i tectura l -Screaming Abdads-T-set), che con lui cambiano il nome in Spectrum Five, con alla batteria Richard Wright, alle tastiere Nick Mason e Juliet Gale come corista, compra la sua prima Fender Esquire tempestata di piccoli specchi e, con la band, conosce Mike Leonard che mette a disposizione la propria casa di H ighgate per le p rove, accompagnandone i live con spettacoli di luci. Syd inizia a comporre le prime canzoni di quelli che, su suo suggerimento, n e l l ' a p r i l e d e l 1 9 6 5 diventeranno i Pink Floyd, dall'unione dei nomi dei suoi bluesman preferit i , Pink Anderson e Floyd Council. Comprano un furgone per il trasporto degli strumenti che Syd dipinge di nero e rosa e in quell'estate arrivano i primi bootleg con la firma di Syd e Klose, “Lucy Leave” e la cover di “I'm A King Bee” di Slim Harpo. Inizia a delinearsi lo stile d e l i ra n t e d e l l a b a n d , supportata dal genio di Syd, al punto che Bob Klose decide ben presto di lasciare la band perché troppo poco blues. Il cont inuo incedere del la creatività di Syd, influenzato all'epoca dai Byrds e dai Fugs, alimenta l'ambizione dei Floyd, che iniziano ad esibirsi con più con t i nu i t à ne l l a s cena underground londinese. E' il 1966 e Syd è amato da personaggi de l la scena

musicale come David Bowie e Malcom McLaren, prossimo manager dei Sex Pistols. I discografici Peter Jenner e And rew K ing vengono abbagliati dal potenziale artistico dei PF, che firmano un contratto in una Londra sempre più creativa dove LSD e genialità vanno di pari passo e Syd è in grado di ipnotizzare il pubblico live, grazie alla t ra s cenden ta l e poes i a espressa e ai magici giochi di luce che ne facevano quasi c re at u ra i m m agi n a r i a . Nel 1967 sono ospiti fissi dell'Ufo Club di Londra e registrano il primo 45giri per la EMI, comprensivo di “Arnold Lane” , i sp i rato ad un personaggio di Cambridge, e “Candy and a Currant Burn”. Enfasi e stanchezza iniziarono ad aumentare per Syd, che dopo un mini tour in Olanda e il 14 Hour Technicolor Dream, si indebol isce trovando consolazione in LSD, cannabis, morfina e alcool. 5 mesi di lavorazione ed esce il primo Lp “The Piper at the Gates Down”, prodotto dal severo Norman Smith. I PF entrano nelle classifiche ma la follia degenerata di Syd si fa notare sempre più spesso, tra bizze d a d i va , s t r ava g a n t i a b b i g l i a m e n t i e d anticonformismo. Sono i primi segni della malattia di Barrett e l'inizio di una serie rovinosa di concerti, al punto che molti vengono cancellati mentre

SYD BARRETT

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Rock Icons by Ilaria Rebecchi 19

l'album spopola e la EMI decide di rifiutare le canzoni più stralunate di Syd per inediti più radiofonici. Syd compone l'autobiografica “Vegetable Man”, e Roger Waters, per il s u c c e s s i vo a l bu m , “ A Sauce r f u l o f S e c re t s ” preferisce inserire pezzi suoi e di Wright, e Barrett, oltre alla sua “Jugband Blues” con tanto di intervallo improvvisato dall'Esercito della Salvezza B r i t a n n i c o , s u o n a i n “Remember a Day” e “Let There Be More L ight” . Esce il singolo “Apples and Oranges”, e arriva un grande tour negli USA ma Syd non sta al passo. Diviene sempre più ambiguo e solitario, chiuso in un universo ignoto persino ai suoi compagni. E' il momento di far entrare un nuovo lead guitarist (1968), che possa sostenere le partiture dei brani dei PF, David Gilmour, e Syd si accontenta di cantare e della chitarra ritmica, inizialmente senza rammaricarsi troppo. In partenza per Richmond, la band non lo cerca più. E' l'inizio dell'abbandono di Barrett, che qualche settimana dopo si presenta all'Imperial College per poi essere cacciato dai compagni di band, davanti a tutti, finendo in prima fila ad osservare punito e ferito l'amico d'infanzia Gilmour, reo d'avergli soffiato il posto. Un incontro con i manager, la contro-proposta di rientrare in band insieme ad altri elementi

e il secco rifiuto da parte della band di riavere Syd in gruppo. Barrett esce definitivamente il 6 aprile 1968, contando però sull'appoggio dei manager della band, al punto che pochi mesi dopo Jarret lo porta in studio. Ma Syd è poco attento, tra dimenticanze, rotture degli strumenti e discorsi divaganti. Inizia a vagabondare tra Cambridge e Londra, dove frequenta conoscenti casuali e drogati che lo iniziano all'eroina. L'anno successivo si trasferisce a Earls Court Square insieme all'amico p i t t o re Duggi e F i e l d s , circondato da groupies e passando gran parte del suo tempo fingendo di dipingere rinchiuso nella sua stanza. Compone mentalmente molte delle canzoni che di lì a poco finiscono nel primo LP solista “The Madcap Laughts” , registrato con molti musicisti tra cui i Soft Machine, un album acustico e poco psichedelico, i n t r e s e t t i m a n e d i registrazioni forsennate e folli. I tempi lunghi obbligano Jones a chiamare in soccorso Waters e Gilmour per ultimare l'album (mentre Syd si rifugia in vacanza a Formentera) la cui copertina sarà la celebre foto di Mick Rock della stessa casa di Barrett. Nemmeno il grande successo dell'album sana l'inquietudine di Syd, che nell'ottobre del 1969, inizia a lavorare al secondo album e a registrare la chitarra solista in

un brano di Kevin Ayers (“Religious Experience”). L'anno successivo incide la sessione radio per “Top Gear” con Gilmour al basso, lascia l'appartamento di Earls Court e torna a Cambridge dove vive nel garage delle sue prime prove, e trova un vecchio disegno di insetti che userà come copertina di “Barrett”. Inizia la promozione del nuovo LP e nel '71 rilascia a Mick Rock la sua ultima intervista per Rolling Stone. Passano 4 anni e i suoi Pink Floyd gli dedicano l'album “Wish You Were Here”, registrato negli storici studi di Abbey Road, dove Syd si presenta di sorpresa ingrassato e completamente calvo. Fu così che Syd Barrett scomparve dai Pink Floyd e dalla stampa, tornando a vivere con la madre, continuando a dipingere quadri astratti e a scrivere canzoni, solo e abbandonato persino dai

vecchi compagni di band, che solo nel 2005, durante il Live8 che l i ha vist i riunirsi e c c e z i o n a l m e n t e , g l i dedicheranno il brano “Wish You Were Here”, esattamente un anno prima della sua morte per un tumore al pancreas. Divinità oscura ed alienata, Syd Barrett ispirò e scosse intere ge n e ra z i o n i d i ro cke r psichedelici, legati all'arte dell'improvvisazione proprio grazie a quel fantasma lisergico ed astratto che non trovò pace sconfiggendosi attraverso droghe e depressione che lo allontanarono dalla realtà. Incarnazione poetica dei Pink F l o y d p r i m o r d i a l i , sperimentatore creativo e f i ab e s c o, n a r rat o re d i personaggi onirici ed eterei ad immagine e somiglianza di sé stesso e della sua solitudine p s i c o l o g i c a . G e n i o e sregolatezza, tra inafferrabile creatività e desolante follia.

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BarASTRAnuovoContra barche - VI

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Gli Indimenticabili Dimenticati by FOX 21

NOVEMBRE

Una meravigliosa formazione, composta da musicisti di diverse generazioni, è una delle tante rivelazioni apparse su You Tube, dove 2Anarchy in the Ukulele”, il loro dvd live, appare quasi integralmente. Grazie alla rete! Cercavo il video clip di Life On Mars di David Bowie e giunsero come un'apparizione. La loro è la più riuscita tra le (poche) covers della nota canzone. Rimasi talmente sbalordito che mi guardai anche il resto dei brani; entrai nel loro sito e da allora rimango un fedele fan di un gruppo che ha dell'incredibile e che, diciamocelo chiaramente, solo l'Inghilterra poteva estrarre dal proprio cilindro artistico. Anche se l'Ukulele non ha nulla a che fare con l'umidità isolana della nazione, la struttura del gruppo ha invece un approccio tipicamente british che ricorda immediatamente la Penguin Cafè Orchestra, soprattutto per il suono delicato e mai esagerato (nemmeno quando eseguono Smells like then spirit dei Nirvana), ricco di humour ma a tratti uggioso, a conferma di come la tradizione delle piccole orchestre dalla composizione inusuale sia consolidato nella

musica inglese; possiamo ricordarne altre: la Brass Band di Mike Westbrook che ricalcò la straordinaria tradizione bandistica presente nel paese, oppure la Portsmouth Sinfonia ideata da Gavin Bryars e prodotta da Brian Eno, una grande formazione costituita quasi esclusivamente da non musicisti che eseguivano temi classici noti, avendo un'idea piuttosto vaga se non totalmente assente di come suonarli. L' Ukulele Orchestra of Great Britain è la più nota tra le ultime emerse. La loro discografia è massiccia anche se non chilometrica, ma da noi è difficile trovare i dischi e per averli è p i ù c omodo p reno t a r l i direttamente dal sito. Questo dvd documenta con precisione il loro stile, regalandoci stupende versioni di brani noti: dal tema de “il buono,il brutto e il cattivo” a Satellite of love di Lou Reed, e poi il tema di Shaft, Wuthering Heights di Kate Bush e così via. Non pensiate che però vivano di covers, anche se sono questi i piatti più immediati; per assaggiare la loro vena compositiva provate ad ascoltare “The secret of life” album del 2003 che contiene delle vere perle musicali.

THE UKULELE ORCHESTRA OF GREAT BRITAIN

VEN 6 - Meli Dj Set (Electro Folk)

VEN 13 .- In occasione Semana Suina Torsida Berica Dj SetS

VEN 20 - Dj Set Marco Merc (VE)

VEN 27 - Pappu Dj Set

SAB 7 - M. Baldassarre + Jam Session

AB 14 - Piano Brama (Experimental Jazz) + Giorgio Dj Set

SAB 21 - Live: Camillas (dalle Marche)

SAB 29 - Live: Kobayashi (da Carrara)

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23“The Old & The New” by Ivan (www.doyoubeat.com)

JUMPIN’ JACKCD E VINILE D'IMPORTAZIONE E NAZIONALE, EDIZIONI LIMITATE.

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Gli islandesi Gus Gus sono uno dei più conosciuti gruppi di musica elettronica con ben cinque milioni di dischi venduti finora. Questo è il loro sesto album, il primo su Kompakt, e vede il ritorno nella formazione, mancava dai tempi degli albums incisi per la 4AD, di Daniel Agust, Special guest, alla voce in un brano: il finnico Jimi Tenor.

Biosphere è il compositore e performer norvegese Geir Jenssen e questo cd dal vivo è la sua sesta emissione per la label britannica Touch, fondata nel 1981 da Jon Wozencroft, graphic designer e realizzatore di tutte le copertine del catalogo dell'etichetta. Nei primi anni Novanta, Biosphere è stato uno dei pionieri della cosiddetta ambient techno.

PRIMAL SCREAM“Screamadelica”

XTC“25 o’ clock”

BIOSPHERE"Wireless : Live at.. ”

GUS GUS“24/7”

MANCHESTER PSYCHECSTASY UNDERWORLD BEATS NEW ELECTRONICA

Nel 1991 esce, magistralmente prodotto, l'album Screamadelica. Un disco sensazionale che riesce a far convivere nello stesso album, un brano tipicamente curtis mayfieldiano (Moving on up) il sound delle isole baleari (Come together) la acid house (Don't fight it, feel it) la psychedelia (Shine like stars). In definitiva, negli anni novanta, Screamadelica sta all'Inghilterra come Nevermind dei Nirvana sta agli Stati Uniti. Un album che trascende le influenze temporali.

The Dukes of Stratosphear è il nome con cui il gruppo pop inglese degli XTC ha pubblicato un EP, 25 o'clock (1985), e un album, Psonic Psunspot (1987). Lo stile dei Dukes è chiaramente ispirato alla psichedelia anni '60, a metà tra omaggio e parodia. L'EP e l'album vengono ora ristampati in edizione deluxe con bonus tracks.

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ELECTRO SAPIENS by M. Visentin 24

Quando nel 2004 arrivò Idealistic iniziai un periodo di paranoia totale. Sì, perchè mi tornarono in mente i Daft Punk e capii che li stavo tralasciando un po' troppo. Bene, passa un annetto ed arriva Zdarlight e la paranoia riprende. Stavolta però mi fermo e decido di dedicare maggiore attenzione a questi due ragazzi da Amburgo, chiedendomi se anche in Germania, con loro e Boys Noize che muoveva i primi passi, quel suono così french potesse dire la sua. Lo speravo e Jens e Ismail non ci hanno messo molto a confermarmelo. Il clubbing dopo un solo anno di attività li aveva già consacrati a star di livello internazionale, perciò vai di svariati remix e di un altro singolo da urlo, Jupiter Room. E si balla, si balla, si balla fino a Maggio 2007, periodo in cui esce l'album Idealism (180 mila copie vendute) che contiene tra l'altro la re-edit di Fire In Cairo dei Cure, intitolata

Digitalism In Cairo. Nello stesso periodo esce inoltre l'EP Pogo il cui titolo assegna il nome al quarto singolo della b and , u n a s c a r i c a d i adrenalina in tre minuti di assoluto godimento. Ah, non l'ho ancora detto, stiamo parlando dei Digitalism, autentico fenomeno di Alemagna con un suono talmente globale da farli apprezzare ovunque. Merito sicuramente di quelle loro sonorità del l ' indie rock contemporaneo, di quei tocchi elettrici che rimandano a T h o m a s B a n g a l t e r e compagno ( per gli ignoranti, i D.P.), per le melodie alla Soulwax. Merito forse di aver avuto il coraggio di uscire da certi schemi per tornare a far divertire, senza etichette stilistiche e senza manie di protagonismo. Non è un caso che molta gente associ la parola Digitalism alla parola Justice, non è lo è per niente.

DIGITALISM

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25“The Harder They Come” by Max Manetti

Da Trench Town a Finsbury Park, Londra, 1977.Kings Road, ACME shop. Un negozio che rivaleggia con il celeberrimo Sex, gestito dal duo Mclaren – Westwood. All'interno uno strano personaggio di chiare origini caraibiche, destinato a

diventare il trait d'union tra la scena punk e la musica jamaicana, l'unica a non essere mai stata contestata dal movimento. In una zona dominata dal trend punk bianco, Letts stringe amicizia con quelli che diverranno

personaggi chiave del punk, da John Lydon a Mick Jones, di cui diverrà negli anni 80 anche partner musicale negli enormi Big Audio Dinamyte. In una parola, l'unico black man della scena punk, DJ a tempo perso e cineoperatore agli esordi. Sua l'idea e la realizzazione in super 8 del celeberrimo Punk Rock Movie, documentario rudimentale quanto a tecnica m a s t o r i c a m e n t e impareggiabile. Sue le cassette compilation che John Lydon porterà via con sé nel tour americano fatale ai Sex Pistols, nastri che, uniti alla vicinanza con un altro personaggio ossessionato dalle frequenze basse, Jah Wobble, ispireranno

a Lydon la svolta dei PIL. Per capire cosa bolliva in pentola in casa Virgin prima del debutto dei PIL, basta trovare lo splendido 12” “Steel Leg vs The Electric Dread” datato dicembre 1978, dove oltre allo stesso Letts figurano Wobble, Lydon e il grande Keith Levene. Armatevi poi di una copia di N.10 Upping Street dei Big Audio Dinamyte, un capolavoro post Clash di fusione tra punk ed electro funk. Per finire la panoramica, distendete i vostri nervi con la meravigliosa compilation Mighy Trojan Sound firmata Don Letts. Cool rasta! Prossime uscite: Jah Wobble, Dr. Alimantado, PIL in dub, Keith Hudson.

DON LETTS

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Live Review by Marilù (MI) 27

È il 14 ottobre 2009. Ma alla casa 139 potrebbe essere senza troppa immaginazione il 14 ottobre 1964. Io non sono Marilù, ma MaryLou. Non sono venuta con la mia ka euro 4, ma il mio boyfriend (lo chiameremo John) è passato a p rende rm i c on l a s ua macchina con le pinne, di un color azzurro cielo con gli interni di pelle rossa. Non ho più i capelli alla Annie Lennox (quando li aveva cortissimi e di un colore non esistente in natura) ma ho una frangetta e la coda di cavallo alta. Ovviamente indosso un vestito con il sottogonna di tulle, ovviamente John mi ha portato un fiore da appuntarmi sul golfino, e ancor più ovviamente prima siamo stati in un locale (da Joe) a prenderci una coca cola, che

nel 1964 la coca zero non sapevano come inventarla. John mi porta a sentire i C a m e ra O b s c u ra . “ T i piaceranno”, mi dice. La casa è piena, anche perché questa è la loro unica data italiana del tour mondiale. Sono un gruppo strano, i Camera Obscura, anche da descrivere. Nascono nel 1996, a Glasgow, dove ci deve essere per forza qualcosa nell'aria, altrimenti non si spiegherebbe tutta questa musica eccezionale da una città piccola, piovosa e provinciale (ovvero, una città dimenticata da Dio e forse anche dagli uomini). Al gruppo originario si sono - nel corso degli anni – aggiunti altri componenti, e oggi sul palco sono in sei, di età e di aspetto sensibilmente diversi. Al centro ci sono Tracyanne

Campbell – inconfondibile voce e chitarra acustica – e Carey Lander – piano e voce. La loro vocazione anni '60 è evidente nell'abbigliamento, nelle melodie e nella struttura delle canzoni (e nello smalto rosa bubble gum del le ragazze). È una sera ovattata e rilassante, non ci sono chitarre stridenti, batterei roboanti, tastiere isteriche, e anche l'energia che nasce inevitabilmente da qualsiasi concerto è pacata e gentile. Stasera si è qui per godersi la calma e la beatitudine. Ci s a ranno a l t r i c on ce r t i elettrizzanti, altre scosse adrenalitiche. La canzoni dei Camera Obscura non sono fatte per essere cantate a squarciagola. Sono carezze, sono il balsamo dopo un giorno passato nel traffico e nello stress del dover far tutto di corsa. Il concerto si apre con my maudlin career, che è anche il titolo dell'ultimo album. La linea scelta per il concerto è più che altro una presentazione di questo lavoro, sia pure intercalato da vecchi brani, a partire dalla doppietta tears for affairs e dalla sensazionale teenager. Sono canzoni int ime e malinconiche, ma senza quella disperazione che sarebbe stata stridente con la voce rassicurante di Tracyanne. Parlano di amori che non possono che non finire, ma il

cui dolore è lontano, come scritto in una diario chiuso con un lucchetto, dimenticato in qualche cassetto, e ritrovato per caso. Il pubblico li segue, incantato, e per una volta – cosa rara a Milano – sono più le persone che ballano di quelle che se ne stanno ferme con una birra in mano. Ci sono ragazzini giovanissimi, molte coppie, alcune persone decisamente adulte. È bello vedere un pubblico tanto eterogeneo, non settorializzato in un target definito. Le ovazioni ovviamente raggiungono l'apoteosi per “lloyd, I'm ready to be heartbroken”, sicuramente la loro canzone più conosciuta oltre che una delle più belle. Tracyanne la interpreta alla perfezione, nonostante il caldo a tratti insopportabile della casa sia chiaramente avvertito anche sul palco. Il ritorno in scena è affidato a James, canzone che – come la chiusura del cerchio – riporta il passato al presente, i lavori precedenti a una nuova ma consolidata maturità, cui segue, come aspe t tata concl u s i one, l'intrigante razzel dazzel rose. Fuori dalla casa, intanto, il tempo è tornato a scorrere normalmente. John e la sua macchina con le pinne sono spariti, e sulla mia ka – grazie al cielo – non c'è l'ennesima multa.

CASA 139, MI – 14.10.09CAMERA OBSCURA

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NOVEMBRE 2009DOMENICA 1 NOVEMBRE

MARTEDI' 3 NOVEMBRE

MERCOLEDI' 4 NOVEMBRE

GIOVEDI' 5 NOVEMBRE

CHARLES AZNAVOUR - Teatro Comunale, FirenzeBLOODY MARY – Alcatraz, MilanoIORI's EYES – Atomic, MilanoLUNEDI' 2 NOVEMBRE 2009 YES - Teatro Comunale, VicenzaTOM JONES - Teatro degli Arcimboldi, MilanoRYUICHI SAKAMOTO - Teatro Regio, TorinoANTI-FLAG + ALEXISONFIRE - Music Drome, Milano

CHARLES AZNAVOUR - Auditorium Parco d. Musica, RomaRISE AGAINST + POISON THE WELL - Music Drome, MilanoEDIE SEDGWICK – Init, RomaMIKE HUCKABY – Bar Sartea, VicenzaEMIDIO CLEMENTI – Circolo degli Artisti, Roma

RYUICHI SAKAMOTO - Teatro Comunale, FerraraPORCUPINE TREE – Alcatraz, MilanoCHARLES AZNAVOUR – T- Blackout, RomaRISE AGAINST + POISON THE WELL – Estragon, BolognaEDDA – Circolo Magnolia, MilanoHIS MAJESTY ANDRE – Enel, VeronaKICK IT! – Circolo degli Artisti, RomaSTEFANO BENNI – Locomotiv, Bologna

RYUICHI SAKAMOTO - Teatro degli Arcimboldi, MilanoPORCUPINE TREE – Atlantico, RomaHARDCORE SUPERSTAR – Alcatraz, MilanoGIARDINI DI MIRO' - Hiroshima Mon Amour, TorinoIL TEATRO DEGLI ORRORI – Circolo Magnolia, MilanoKAVINSKY – Locomotiv, BolognaE-SQUARE electro party – Circolo degli Artisti, RomaKAVINSKY – Locomotiv, Bologna

VENERDI' 6 NOVEMBRE

SABATO 7 NOVEMBRE

DOMENICA 8 NOVEMBRE

MARTEDI' 10 NOVEMBRE

YES - Teatro Arcimboldi, MilanoPORCUPINE TREE – Estragon, BolognaHARDCORE SUPERSTAR- New Age Club, Roncade (Tv)AFTERHOURS – Palasharp, MilanoPERTURBAZIONE - Spazio 211, TorinoDENTE – Zion, Conegliano (Tv)DIGITALISM – Amnesia, MilanoTHE BLOODY BEETROOTS – Club2Club, TorinoLE LUCI della CENTRALE ELETTRICA – Locomotiv, BolognaROCK YOUR WEEKEND – Circolo Onirica, Parma

SIMPLE MINDS – Atlantico, RomaMASSIVE ATTACK – Palasharp, MilanoPORCUPINE TREE - Teatro Tenda, PadovaHARDCORE SUPERSTAR – Estragon, BolognaBRING ME THE HORIZON - Music Drome, MilanoI GIARDINI DI MIRO' – Flog, FirenzeMY AWESOME MIXTAPE – Interzona, VeronaSPAZIO PETARDO – Circolo Magnolia, MilanoBUD SPENCER BLUES EXPLOSION – C. degli Artisti, RomaFESTIVAL of FESTIVALS – Locomotiv, BolognaROCK YOUR WEEKEND – Blackout, RomaBADDIES – Yourban, Thiene (Vi)DEGUSTIBUS – Elefante Rosso, Mestre (Ve)

SIMPLE MINDS - Gran Teatro, PadovaMASSIVE ATTACK - Zoppas Arena, Conegliano V.to (Tv)BRING ME THE HORIZON – Alpheus, RomaMUSIC APER BAMBINI – Atomic, MilanoMACELLO MAGNOLIA – Circolo Magnolia, MilanoMARTEDI' 10 NOVEMBRE 2009 GREEN DAY - Mediolanum Forum, MilanoTHE CHAP - La Casa 139, MilanoNICK OLIVERI – Circolo Magnolia, MilanoPIANO MAGIC – Circolo degli Artisti, Roma

GREEN DAY - Mediolanum Forum, MilanoTHE CHAP - La Casa 139, MilanoNICK OLIVERI – Circolo Magnolia, MilanoPIANO MAGIC – Circolo degli Artisti, Roma

MERCOLEDI' 11 NOVEMBRE

GIOVEDI' 12 NOVEMBRE

VENERDI' 13 NOVEMBRE

SABATO 14 NOVEMBRE

DOMENICA 15 NOVEMBRE

LUNEDI' 16 NOVEMBRE

MOTORPSYCHO – Estragon, BolognaPERTURBAZIONE – Circolo Magnolia, MilanoIL TEATRO degli ORRORI – Circolo degli Artisti, Roma

WHITE LIES - Piper, RomaPIANO MAGIC Hiroshima Mon Amour, TorinoMOTORPSYCHO - Live Club, Trezzo d'Adda (Mi)THE TWILIGHT SAD - Spazio 211, TorinoKISS THIS!: Hockey / The Hacienda – C. Magnolia, MilanoLADY SOVEREIGN – Circolo degli Artisti, Roma

WHITE LIES – Alcatraz, MilanoWILCO - Teatro della Pergola, FirenzeMOTORPSYCHO - New Age Club, Roncade (Tv)VERDENA + JENNIFER GENTLE - Hiroshima Mon Amour, TorinoSIZZLA - Live Club, Trezzo d'Adda (Mi)PERTURBAZIONE – Estragon, BolognaOTTODIX – Zion, Conegliano (Tv)CLASSIXX – Just Married, ModenaRESET! – Circolo Magnolia, MilanoTHE TWILIGHT SAD – Circolo degli Artisti, RomaROCK YOUR WEEKEND – Bloom, MilanoPRESS PLAY – Elefante Rosso, Mestre (Ve)

WILCO + GRIZZLY BEAR - Conservatorio G. Verdi, MilanoVERDENA + JENNIFER GENTLE – Estragon, BolognaSIZZLA - New Age Club, Roncade (Tv)PERTURBAZIONE – Flog, FirenzeAMARI + Carnifull Trio – Zion, Conegliano (Tv)MOJO STATION Festival – Init, RomaGRUM / TRASH DANCE – Vinile, Rosà (Vi)MILANO REGGAE – Circolo Magnolia, MilanoMARIPOSA – Circolo degli Artisti, RomaOCEAN CLUB – Locomotiv, BolognaROCK YOUR WEEKEND – Yourban, Thiene (Vi)12VOLT – Elefante Rosso, Mestre (Ve)

SKUNK ANANSIE – Palasharp, MilanoDESPISED ICON – ARCHITECTS - New Age Club, Roncade (Tv)LISA PAPINEAU – Atomic, MilanoCRIPPLE BLACK PHOENIX – Locomotiv, Bologna

SKUNK ANANSIE - Teatro Saschall, Firenze

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MARTEDI' 17 NOVEMBRE

MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE

GIOVEDI' 19 NOVEMBRE

VENERDI' 20 NOVEMBRE

THE HORRORS - Spazio 211, TorinoTHE BLACK LIPS - Spazio 211,TorinoNANCY ELIZABETH – Init, RomaOXBOW – Circolo Magnolia, MilanoDORIAN CONCEPT – Elefante Rosso, Mestre (Ve)

PUBLICIST - Connie Douglas, MilanoTHE HORRORS - Circolo degli Artisti, RomaTHE BLACK LIPS - Music Drome, MilanoMAD PROFESSOR – Init, RomaPUBLICIST – Connie Douglas, MilanoJULIE's HAIRCUT + MARIPOSA – Circolo Magnolia, Milano

THE HORRORS – Flog, FirenzeTHE BLACK LIPS - Il Covo Club, BolognaISIS + DALEK – Estragon, BolognaSKYE EDWARDS - Hiroshima Mon Amour, TorinoIN FLAMES - Live Club, Trezzo d'Adda (Mi)G.B.H. + WHITE DOGS – Circolo Magnolia, MilanoAMON AMARTH – New Age Club, Roncade (Tv)EASY STARS ALL STARS – Zion, Conegliano (Tv)THE LIVING COLOUR – Circolo degli Artisti, Roma

THE BLACK LIPS - Black Out, RomaPOLAR FOR THE MASSES – Vinile, Rosà (Vi)IL TEATRO DEGLI ORRORI – New Age Club, Roncade (Tv)LIVING COLOUR – Estragon, BolognaJOJO DE FREQ – Just Married, VeronaBIYS NOIZE – Magazzini Generali, MilanoTHIS IS D'N'B – Circolo Magnolia, MilanoSKYE – Circolo degli Artisti, RomaGIARDINI DI MIRO' – Locomotiv, BolognaROCK YOUR WEEKEND – Ufo, Brunico (Bz)SUT PARTY – Yourban, Thiene (Vi)

SABATO 21 NOVEMBRE

DOMENICA 22 NOVEMBRE

LUNEDI' 23 NOVEMBRE

MARTEDI' 24 NOVEMBRE

MERCOLEDI' 25 NOVEMBRE

MUSE + BIFFY CLYRO - Futurshow Station, Casalecchio (Bo)THE HORRORS - Spazio 211, TorinoSWELL SEASON - Teatro del Verme, MilanoDAF - Black Out Rock Club, RomaSKYE – New Age Club, Roncade (Tv)TECHNOGOD – Estragon, BolognaLIVING COLOUR – Flog, FirenzeTHE BLOODY BEETROOTS – Zion, Conegliano (Tv)WE HAVE BAND – Wah Wah Club, Marghera (Ve)BOYS NOIZE – Spazio Zero, RomaALTAVOZ – C.S.O. Rivolta, Marghera (Ve)KISS THIS!: Ulterior / Ltd – Circolo Magnolia, MilanoAMARI – Circolo degli Artisti, RomaBUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Locomotiv, BolognaROCK YOUR WEEKEND – Koko Club, Castelletto Cervo (bi)iMELT – Yourban, Thiene (Vi)

BRUNORI SAS – Atomic, MilanoBURIED INSIDE – Circolo Magnolia, MilanoWILLIAM FITZSIMMONS – Locomotiv, Bologna

THE GOSSIP - Alcatraz, MilanoISIS + DALEK - Music Drome, MilanoSWELL SEASON – Palladium, RomaWASP – Estragon, BolognaVETIVER – Init, Roma

PAOLO NUTINI - New Age Club, Roncade (Tv)VETIVER + FRUIT BATS – Amigdala Theatre, T. sull'Adda (Mi)ARMSTRONG – Circolo Magnolia, MilanoEDDA – Circolo degli Artisti, Roma“Attenti a quei 2” – Teatro Rossetti, TriesteDEAN BOWMAN and Ezekiel – Elefante Rosso, Mestre (Ve)

DEPECHE MODE - Futurshow, Casalecchio di Reno (Bo)TORTOISE - Circolo degli Artisti, RomazZz – Connie Douglas, MilanoAMUSEMENT PARKS ON FIRE – Circolo Magnolia, MilanoTORTOISE – Circolo degli Artisti, Roma

DEPECHE MODE – Palaolimpico, TorinoMARILYN MANSON - Palaverde, TrevisoPAOLO NUTINI – Alcatraz, MilanoTHE MELVINS – Zion, Conegliano (Tv)TORTOISE - Viper Theatre, FirenzeLYDIA LUNCH - Spazio 211, TorinoGIULIANO DOTTORI - La Casa 139, MilanoTH EHORMONAUTS – Circolo Magnolia, Milano

MARILYN MANSON – Palasharp, MilanoPAOLO NUTINI - Saschall, FirenzeTHE MELVINS - Zion Rock Club, Conegliano V.to (Tv)MINISTRI - Hiroshima Mon Amour, TorinoTORTOISE – Estragon, BolognaVERDENA + JENNIFER GENTLE - Viper, FirenzeZEN CIRCUS + CRIMINAL JOKERS - Spazio 211, TorinoMANDO DIAO – New Age Club, Roncade (Tv)PINK IS PUNK – Just Married, ModenaLA VALIGETTA NIGHT – Circolo Magnolia, Milano

PAOLO NUTINI – Atlantico, RomaYO LA TENGO - Flog, FirenzeVERDENA + JENNIFER GENTLE - New Age Club (Tv)MANDO DIAO – Estragon, BolognaALTAVOZ – TPO, BolognaMILLE BOLLE BLU PARTY – Circolo Magnolia, MilanoMINISTRI – Circolo degli Artisti, RomaMARTIN REV – Locomotiv, BolognaPAOLO CEVOLI – Teatro Comunale, Falzè (Tv)DOMENICA 29 NOVEMBRE 2009 PLACEBO – Futurshow, Casalecchio (Bo)THONY – Atomic, MilanoMùM – Live Forum, MilanoSAILOR's DREAM – Locomotiv, Bologna

PLACEBO – Palasharp, MilanoCORNERSHOP - Spazio 211, TorinoMUM – Circolo degli Artisti, Roma

GIOVEDI' 26 NOVEMBRE

VENERDI' 27 NOVEMBRE

SABATO 28 NOVEMBRE

LUNEDI' 30 NOVEMBRE

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SOUND AND VISION

NIGHTCLUBBINGMILANO

VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41MILANO - INFO : 02 7561046

CIRCOLO MAGNOLIA MONO VIBRA

Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di fo rmaz ione, campagne d i sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia!

MILANO MODENA

VIA LECCO 6 - MILANOwww.myspace.com/monomilano

VIA 4 NOVEMBRE - MODENAwww.vibra.tv

Si ispira ai locali vintage di Amsterdam o Berlino, con uno spiccato senso anni' 60, nell'arredo, nello spazio e nell'oggettistica. Carta da parti optical originale, oggettistica, un televisore d'epoca, la consolle con collezione di 45 giri. Mono (quindi non Stereo, come ci precisa uno dei gestori, Davide) propone deejay-sets diversi ogni sera (musica Ska, Mod, Beat, Electro, Wave, Alternative, Sixties Oriented, Indie Toones, Wave Paranoia, Glamourama, Kitsch Discos, R-n-R Old School).

Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie.

Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected]

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IL TUO LOCALE

ELENCATO

NELL’ESCLUSIVO

NIGHTCLUBBING DI

SOUND AND VISION

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TORINOROMA

VENEZIA

TORINOFIRENZE

VICENZA

VIA CIGNA 211 - TORINOINFO : 011.19705919

VIA CASILINA VECCHIA 42INFO : 06.70305684

VIA DELLA CRUSCA - MESTRELaterale Via Martiri Della Libertà

VIA BOSSOLI 83 - TORINOINFO : 011. 3176636

VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIAINFO : 055. 318231

CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12VICENZA - INFO 0444.235315

sPAZIO 211CIRCOLO DEGLI ARTISTI

ELEFANTE ROSSO

HIROSHIMA MON AMOURVIPER CLUB

OVOSODO

Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artistica-culturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni.

Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa:musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti.

Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, musica insieme, eventi con artisti

Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di r i fe r i m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali.

Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale.

In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2.

TRENTO

BASELGA DI PINE’ - TRENTOINFO : 380.7325710

CHALET DE LA MOT

Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.

VERONA

C.so GUA’ - COLOGNA V.TAINFO : 0422.41041

LA LOGGIA

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set.

Chiuso il Lunedì

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VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZA

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59.

CONTRÀ BARCHE - VICENZAINFO :

VIA GARIBALDI - LONIGOINFO : 0444.834856

VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G.INFO : 0424.500.000

VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G.INFO : 347.7597201

VIA RIVE 14 - CARTIGLIANOINFO : 348.8265815

C.so S. Felice 362 - VICENZAINFO : www.sartea.it

Viale dell’Industria 12 - VICENZAINFO : www.sabotagebar.eu

Via Savona 126 - T. di QuartesoloINFO : myspace.com/vintageklub

BAR ASTRA

WINE ENOTECA SHINDY CLUB CONTRA’ GRANDA OSTERIA RIVE

SARTEA SABOTAGE VINTAGE KLUB

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Stanchi degli innumerevoli bar-aperitivo, dei localini minimal, dei Jazzclub, della "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume sostenuto: “Sabotage it's Louder than Loud!”

Il Vintage Club si trova nella zona del centro commerciale Le Piramidi. Entrando vi accorgerete che state vivendo in un nuovo mondo fatto da tenui colori e ricercato design vintage. La sera le luci tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità elettroniche miscelate dai migliori Djs vi porteranno a vivere nuove emozioni. D’estate vi aspetta il giardino estivo per degustare cocktails e drinks sempre all’altezza delle aspettative.

Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre!

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutel la?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

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TREVISO

TREVISO

VICENZA

TREVISO

TREVISO

PADOVA

TREVISO

PADOVA

Via Fonderia 35 - TREVISOINFO : 0422.304280

Via Montello - MAROSTICAINFO : 393.3286262

St. DEI COLLI - CASTELCUCCOINFO : www.rokkafe.com

VIA COMMERCIALE 12VILLA DEL CONTE/ABBAZIA PISANI

VIA ISOLA 50 - ISOLA MANTEGNAPIAZZOLA SUL BRENTA (PD)

VIA Vazzoler 30b - ConeglianoINFO : 349.8820213

VIA TINTORETTO - RONCADEINFO : www.newageclub.it

PONTE PAGNANO - ASOLOINFO : 0423.952761

ASHALA CORTE DEI RE

ROKKAFE’ RICKY’S PUBMONSTER JOE PUBZION ROCK CLUB

NEW AGEZWEI BAR

Lo scenario cosmopolita di ASHA è dedicato al loisir, al piacere spirituale in cui emozioni e sapori si ampliano in una particolare armonia di sensi. ASHA offre un'esperienza memorabile in cui decor, illuminazione, acustica, grafica e staff risultano in perfetta sintonia tra loro, in un flusso di energia globale che avvolge e coinvolge chiunque. L'ospite è cuore pulsante e protagonista, anima di in un ambiente dall'appeal internazionale.

Appena fuori dalle mura di Marostica nuovo locale wine bar slow food ispirazione anni ‘70. Alla mattina ottime colazioni, a mezzogiorno e sera aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per i languorini fuori orario ottimi tramezzini e stuzzichini. Per i più esigenti vasta scelta di ottimi vini accompagnati da formaggi ed affettati. Nei fine settimana anche musica dal vivo e Dj Set.

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00Info 3496027294 - 347737793

Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato:Apertura Circolo: ore 22:00

Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata.Info: myspace.com/rickyspub

All'interno del Monster Joe, nel locale da poco rinnovato, potete trovare il nuovo BEER SHOP con più di 70 marche di birre in bottiglia a disposizione e 5 eccezzionali birre alla spina, nonché gustosi snack ad ogni orario! Ogni Venerdì & Sabato il Pub propone Musica live e dj set, con appuntamenti imperdibili dal Rockabilly all'Hard Rock, Punk, Garage, Tribute Bands e Rock n' Roll! Tappa obbligatoria per i vostri Week-end! Venite a Trovarci! Non ve ne pentirete!

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“Libri che suonano” di Francesco Nicolli 36

Si intitola “Whole lotta Led Zeppelin” ed è un bellissimo volume illustrato dedicato a uno dei gruppi più importanti della storia del rock e, a livello commerciale, il quarto al mondo per numero di copie di dischi vendute, dopo Beatles, Queen e Rolling Stones. Pubblicato originariamente negli USA nel 2008 ed edito in Italia da Rizzoli, è un libro sicuramente importante, corredato da moltissime fotografie, che va ad affiancare quella che era senza dubbio la biografia sul gruppo più conosciuta e diffusa, “Il martello degli dei”, di Stephen Davis. Curato da Jon Bream con i contributi di musicisti ed altri critici musicali americani e britannici, il libro è un viaggio che inizia nel 1968, anno in cui i Led Zeppelin nascono dalle ceneri degli Yardbirds, gruppo del chitarrista Jimmy Page, e

termina nel 2007, anno in cui alla O2 Arena di Londra il gruppo si esibisce in una storica reunion, con un concerto di due ore. La storia di quella che viene definita come la band creatrice dell'hard rock si era però interrotta già nel 1980, in seguito alla morte drammatica di John Bonham; la formazione, rimasta immutata per i dodici anni di attività del gruppo, comprendeva Jimmy Page, uno dei più grandi chitarristi della storia della musica e produttore di tutti gli album della band, il cantante Robert Plant, dotato di una delle voci più acute, potenti e sensuali del rock, il bassista John Paul Jones e appunto il batterista John Bohnam. Il successo arride subito al gruppo, che nel 1969 pubblica ben due dischi, e non due album qualsiasi; stiamo parlando di Led Zeppelin I, registrato praticamente in presa diretta (una sorta di live in studio, secondo gli intenti di Page), in sole 36 ore di lavoro, e Led Zeppelin II, contenente la celeberrima “Whole lotta love”, e ribattezzato dai fans “il bombardiere marrone”, visto il co lore dominante de l la copertina con il dirigibile Zeppelin sullo sfondo. Il sound dei Led risulta da subito innovativo, caratterizzato da una fantastica combinazione di influenze blues, folk e rock, resa

in uno stile pesante, heavy, che fin dal primo album proietta il g r u p p o s u l m e r c a t o internazionale. Nei successivi 1970 e 1971 vedono la luce altri due album degli Zeppelin, Led Zeppelin III, nel quale la band vuole dimostrare di possedere una sensibilità e un gusto che vanno “oltre” il rock pesante dei lavori precedenti (ma scambiati d a m o l t i c r i t i c i p e r “fiacchezza”), e Led Zeppelin IV. Probabi lmente s i t ratta dell'album più importante del gruppo, con brani che spaziano tra d ivers i generi , ben sintetizzati in “Stairway to Heaven”, la canzone più famosa del quartetto britannico. Il successivo “Houses of the

Holy”, del 1973, si caratterizza invece per la lunghezza dei brani, tra i quali non possiamo non citare “The song remains the same” e “No quarter”. Il successo e l'ascesa del gruppo continua fino al 1980, quando, dopo la morte di Bonham, gli altri tre componenti dichiarano d i vo l e r i n t e r rompe re l'avventura dei Led Zeppelin: “non possiamo più continuare come eravamo”. Intraprendono carriere soliste, che in più di un'occasione si incrociano, fino alla già ricordata reunion di due anni fa, con Jason Bohnam al posto del padre alla batteria. Ma, anche senza nuovi episodi della storia del gruppo, siamo già sul piano della leggenda.

T H E S O N G R E M A I N S T H E S A M E .L A L E G G E N D A D E I L E D Z E P P E L I N .

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Live Review di Lara Lago : Novara Gospel Festival: City of Angels 37

Gli angeli non indossano più vesti bianche fino a terra. Non portano aureole come i santi. Le loro ali sono invisibili. Per annunciare il Vangelo non usano cornamuse né cetre. Ma solamente la loro voce. Nel 2009 gli angeli sono così: spesso di colore, non perché Dio sia razzista ma perché il messaggio deve arrivare dritto all'anima di chi ascolta, con suoni così potenti e squillanti da non lasciare spazio ad alcuna titubanza, solari, con quella stessa luce nel sorriso, nello sguardo e nella loro umiltà. Il loro compito non è cambiato nei secol i , la modalità sì: con battiti di mani all'unisono, facendo cantare e urlare “Alleluia” anche chi prima di entrare in un teatro si dichiarava agnostico. Novara, il 2, 3 e 4 di ottobre si è trasformata in una “City of

Angels”: sono arrivati da tante parti d'Europa e del Mondo i cori e i cantanti gospel che hanno t ras fo rmato una cittadina piemontese in un covo di musicisti di altissimo livello, che hanno attirato spettatori da ogni parte d ' I ta l ia . I l voca l coach dell'XFactor inglese Wayne Ellington come direttore di uno workshop iniziato già la scorsa primavera, che ha dato i suoi frutti sabato sera, nel concerto del “Ngf workshop choir”; gli inglesi “Nu4m praise” che con nove voci hanno raccontato a trame nitide l'eleganza del gospel; Jason Thompson, una celebrità nel panorama uk per aver formato personaggi di s p i c c o d e l l a mu s i c a , considerato uno dei 5 migliori insegnanti di piano di tutto il R e g n o U n i t o . E p o i “Brotherhood gospel choir”, “Clive Brown and the Shekinah singers” per arrivare al main event della rassegna che per la prima volta in Italia ha ospitato uno dei cantanti preferiti del presidente Obama: Donnie McClurkin. “Si tratta di un nome mondiale del Gospel contemporaneo- ha spiegato Paolo Viana, il direttore artistico dell'intero festival, vero motore di una rassegna giunta alla sua quinta edizione che si avvia a diventare punto fermo in tutta Europa per chi

ama questo genere- Vincitore di numerosi Bet e Stellar Awards e dei prestigiosi Oscar della musica, i Grammy Awards del 2005, Donnie è famoso per le colonne sonore di film quali “Il Principe d'Egitto” e “The Fighting Temptation””. Una città, quella di Novara, che ha creduto nella musica in modo così profondo da coniugarla alle bellezze del territorio. E così, mentre di sera il Festival, ospitato in una bellissimo teatro ottocentesco, il teatro Coccia, parlava ai cuori e produceva emozioni vibranti e intense, di giorno si sono potute gustare le bellezze paesaggistiche proposte da “Non solo trekking”. Arona e le isole Borromee, Novara con i suoi laghi, Ghemme città del vino, il tutto nel'ottica dello Slow foot. “Lo slow foot è un termine che definisce un t u r i s m o l e n t o e contemplativo- ha spiegato Caterina Zadra di “Non solo trekking”- Permette ad ognuno di noi di inserirsi ne l l ' amb iente in modo raccolto e rispettoso, per un contatto più intimo ed autentico con la natura: vuol dire imparare a rispettare il suo ritmo, ma anche il nostro, perché attraverso un contatto più consapevole con il mondo che ci circonda ritroviamo anche quanto di più autentico e naturale c'è in noi stessi”. Un mood che ben si è sposato con l'armonia del gospel, con quel canto degli angeli talmente intenso e perfetto da rivelare il

suo soprannaturale. “Il Gospel è messaggio, è senza vergogna” spiegano i “Nu4m Praise”, “La mia voce non è frutto di studi musicali, è un d o n o ” r i p e t e D o n n i e McClurkin. Si respira un'aria intensa nel teatro Coccia, che porta a svettare insieme su cime di empatia che regalano un'energia contagiosa, che emana la sua eco nella vita di tutti i giorni. E spezza la crosta della musica Gospel vista come espressione di pochi “invasati”. Alla fine della tre giorni rimangono i sorrisi, la complicità su e giù dal palco, il messaggio. E un duetto. Tanto improvvisato quanto magico. Se già domenica sera, ad inizio concerto, Donnie McClurkin aveva stupito il pubblico dando prova della sua abilità di cantare in p iù l ingue, giapponese, tedesco e anche la versione italiana di Amazing Grace, è stato un intimo pezzo finale a passare il concerto alla storia. Donnie esce dal backstage, si siede sugli scalini in legno che portano alla platea e intona un suo pezzo “I'll trust you Lord”. Chiama al suo fianco una solista, allieva del workshop e il direttore e maestro Wayne Ellington. Ne scaturisce un canto intenso e fluido, perfetto, che racchiude in poche note il senso del Novara Gospel Festival. Dio non poteva che servirsi della perfezione vocale di Wayne e Donnie. Dio non poteva che s e r v i r s i d e g l i a n ge l i .

CITY OF ANGELS

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REVIEW & INTERVIEW by Chiara Colli (RoMa) 38

Faccia a faccia con il padre della No Wave. L'avanguardista, il folle, “il bianco” nero. Artista d i c u l t o d e l l a s c e n a underground newyorkese dei primi '80 e mescolatore di generi intransigente, James Chance/White è in tour in Italia con i Les Contorsions, versione francese dei Contortions. Col suo Bayles sempre a portata di mano, ironico e disponibile ci racconta un pezzo della (sua) storia del rock.

Ho cominciato a suonare il piano a 7 anni dalle suore e a 12 ho scoperto il rock'n'roll. Era il '65 ed erano anni fantastici: e r a v a m o t o t a l m e n t e ossessionati da Rolling Stones, Yardbirds ed Animals. Andavo in giro con una radio e delle

Ciao James, la musica com' è entrata nella tua vita e da dove viene questo mix di free jazz, funk e dance?

grosse cuffie, poi a 16 anni ho scoperto e cominciato a suonare il jazz. Quanto al funk, sono impazzito per James Brown intorno ai 18 anni, non facevo che ascoltare Super Bad.

Beh, intanto non s a r e b b e m a l e s e l o ripubblicassero, visto che in giro ci sono solo bootleg. L'album è nato in seguito a un Festival all'Artists Space di NY, dove suonarono tutte le band No Wave. Era la prima volta che si sentiva quella musica dal vivo e credo che per questo Eno ebbe l'idea di fare l'album. La registrazione è stata fatta su due piedi: suonarono alla porta dicendomi “andiamo, s i registra ora!”. Il pezzo I Can't Stand Myself non l'avevamo

Com'è venuta, a Brian Eno, l'idea di No New York e quali r i c o rd i h a i d i q u e l l a registrazione?

mai provato prima, è stata una c o s a c o m p l e t a m e n t e spontanea.

Non credo sia scomparsa, semplicemente molte band di No New York, dopo un anno o due si sono sciolte. Ed è naturale che succeda così, molte band che hanno un s u c c e s s o c o m m e rc i a l e rimango ins ieme anche quando non dovrebbero. Ma ora c'è un grande interesse nei confronti della No Wave, credo che molti la considerino qualcosa di fresco, uno degli ultimi movimenti davvero originali.

Mi considero soprattutto un intrattenitore. Questo è quello di cui vado più fiero, di essere un buon intrattenitore. (ride)

Non lo faccio più, c'è troppo rischio di avere problemi. Le ultime volte mi è andata molto male, una ragazza mi ha picchiato e un'altra era un avvocato (ride). All'inizio era una cosa molto spontanea, perché il pubblico di NY era fatto di artisti, che stavano impassibil i , con quell'aria superiore che non sopportavo. Poi, però, è

Secondo te perché la scena No Wave è andata scomparendo nei primi anni '80?

Sei stato un ispiratore per generi come il post core e il post rock e tu stesso sei stato ispirato, ad esempio, dal free jazz anni '50: ti consideri più un avanguardista o un successore?

Eri famoso per attaccare il pubblico durante i tuoi concerti, ora come va?

diventata una cosa che si aspettavano, quindi l'opposto di ciò che volevo.

No c'è un sacco di talento e di buoni musicisti. Quello che manca, secondo me, è l'originalità.

S i , s t i a m o registrando un album con la l i n e u p o r i g i n a l e d e i Contortions.

Un assaggio dei nuovi brani arriva con Terminal City, durante l'esilarante live – decisamente al di sopra delle aspettative – con cui James e i s u o i q u a t t ro ( o t t i m i ) contorsionisti intrattengono un Circolo degli Artisti piuttosto gremito. Tra un classico e l'altro, da Off Black a Roving Eye, passando per Almost Black e Designed to Kill, l'originalità, ballabile, clamorosamente groovie e nervosa del genio compositivo di Chance è (ancora) un dato di fatto inconfutabile. Il 56enne di Milwaukee si muove frenetico su ritmi bianchi e neri, agitandosi tra sax e organo, bevendo Bayles e facendo battute. Dopo un'irresistibile Contort Yourself versione Off White ed il bis singhiozzante con I Can't Stand Myself, non si può che quotare l'artista: la No Wave è stata uno degli ultimi movimenti davvero originali della popular music.

Hai sempre richiesto che i tuoi musicisti fossero molto bravi. Credi ci sia una carenza di talento, oggi?

State registrando q u a l c o s a ?

JAMES CHANCECi rco lo de g l i A r t i s t i , 1 0 . 10 . 2009

Foto di C. Colli Foto di C. Colli

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Interview by S&V 41

myspace.com/thesadeband

Ciao Andrea. Come nasce il progetto The Sade?

Come vi definireste? Come band o genere?

Il progetto nasce da una mia idea dopo l'incontro con Marco (il bassista), di formare una band, inizialmente solo un progetto parallelo agli OJM, dove cimentarmi a suonare la chitarra, srumento che suonavo prima di dedicarmi al basso con gli OJM, negli Ashtones. Al duo si è unito Mattia alla batteria e, n o n o s t a n t e i p e z z i n e c e s s i t a s s e r o d i arrangiamenti al piano e di una seconda chitarra, abbiamo deciso di restare un power trio almeno nel live. Ho preso in mano io anche la parte vocale e sono anche il fondamentale compositore dei pezzi del gruppo.

Ci hanno definiti rock n roll, che comprende in se “molto”, speed rock/speed hard rock che forse rispecchia abbastanza i nostri pezzi che sono veloci ma di impronta rock. Forse sarebbe bello inventare una sorta di definizione tipo “sadic rock” visto che il nostro nome deriva dall'ononimo Marchese De

Sade! Come già detto io

sono stato bassista degli OJM, ho avuto altre band prima, e attualmente sono chitarrista e cantate nei The Sade e chitarrista negli OJM. Marco ha un'altra band di tributo ai Motorhead, i Boneshaker e Mattia era già batterista negli Zoo. Dopo poch i mes i da l la formazione del gruppo, raggiunti i dieci pezzi a repertorio abbiamo subito iniziato a “sondare” il territorio veneto proponendoci live e risquotendo un particolare successo, ora ci stiamo spingendo oltre il confine veneto per esporci in tutta Italia.

L'ep che è ora disponibile racchiude in sé questo primo anno di attività dei The Sade, cinque pezzi che descrivono l'origine del progetto, infatti sono i primi brani scritti. L'ep è stato registrato da Franz Fabiano nella nostra stanza prove e abbiamo comunque ottenuto un risultato molto professionale che non sembra un demo fatto in casa ma un ep bello e buono! Ora siamo partiti con un'intensa attività live e promozionale per promuovere l'ep e suoneremo in Veneto e in Italia fino all'anno prossimo. Registreremo il nostro primo album che uscirà per Go Down Records nel 2010!

C'è la pagina THE SADE su facebook, il nostro myspace aggiornato con tutte le date.

Da quali realtà musicali provenite?

Da quanto suonate live?

Come nasce il vostro primo lavoro, l'ep di debutto appena uscito?

A tal proposito… Info e contatti della band?

DE SADE

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BedRoom Revolution “Storie di vinili da collezionare” by Sir Taylor 45

I V. Underground sono stati fondamentali nell'evoluzione della musica rock più di qualsiasi altra band. Non sono stati l'evoluzione di nulla pur avendo forte radici nel pop e rock'n'roll americano e dopo di loro nulla è stato lo stesso con una influenza nel panorama del rock profondissima. Furono innovatori nei suoni in studio, nelle stesure musicali e nei testi ermetici e malati di Lou.Con i V. Underground si parla di droga esplicitamente,di sesso (non di amore platonico), di perversione s a d o m a s o : c o n l o r o indubbiamente la musica dei giovani ha perso la verginità ed ha esplorato i lati oscuri e malati dell'esistenza umana. Questo è stato possibile dall'incontro di due menti precocemente geniali quali l'inglese John Cale e Lou Reed e dei degni comprimari quali M.Tucker (batterista donna dotata di una ritmica robotica unica, un suono originale e che suonava la grancassa come un tom) e Sterling Morrison il cui suono d i ch i t a rra e ra riconoscibile fra mille (come

ebbe a dire L.Reed). Sottolineo pure la provenienza da famiglie benestanti e la frequentazione di ambienti culturali (letterari, teatrali,cinematografici,pittorici) della N.York della fine anni 50. Un mix assolutamente unico e ricchissimo di ingredienti che doveva dare risultati eccelsi. Il disco in questione-pur essendo un bootleg semilegale - ha l'innegabile pregio di fare un po' di luce in un periodo in cui i V.U. non esistevano se non nella mente di Reed e Cale e su una discografia che non è mai stata compilata e documentata in modo ufficiale. Lou Reed stesso è sempre stato vago su questo materiale cercando di disconoscere gran parte del lavoro fatto tra i 14 e 19 anni(!!!) per lo più come compositore a gettone o turnista negli studios per di library records locali (o case editoriali musicali di cui ho già parlato spiegando cosa sono in passato). L'album è stato stampato almeno un paio di volte di cui la prima (the V. Underground etc.) risale al 1979 per la australiana Plastic Inevitable Rec.001 ma contiene

meno pezzi per cui vale la pena spendere meglio orientandosi sul cofanetto di 3lp citato. Nel lp trovate ”afterhours” accreditato al Carol Lou Trio che è l'unico brano che sicuramente non ha niente a che fare con i nostri eroi,peraltro tratto da un non rarissimo 45 giri. Notevoli i 2brani degli Shades usciti su time records nel 1958 composti da un Reed 14enne! Un pop vocale geniale. ”Why don't u smile(All Nite Workers) è un singolo strepitoso che lascia trasparire le atmosfere musicali malate che verranno, con il suono della chitarra di Lou identificabile anche se ad oggi non ci sono certezze sulla presenza in studio d i Cale+Reed. Segue la top rarity :Ostrich/Sneaky Pete (45 giri

Pickwick rec.9001 del 65, quotato circa 950/1300$) con la voce di Lou ben riconoscibile così come la sua chitarra originalmente accordata per dare delle timbriche uniche. Cycle Annie/Tiger in my tank/Drivin me insane sono brani che provengono dalle c o m p i l a t i o n d e l l a p i c k w i c k / S o u n d s v i l l e (80$/120$). Sembra peraltro molto probabile che Reed suoni in parecchi altri brani di albums di questa etichetta, ma non sono mai stati sdoganati ufficialmente (vedi Summer surf, Merseyside sound etc..). Purtroppo escluso il mini lp Lamonte Young Dream Sindacate di Cale che è opera indispensabile per chiudere il cerchio dei suoni prevelvet!

I PRE-VELVETTHE VELVET UNDERGROUND BEFORE THE V.UNDERGROUND OVVEROV.UNDERGROUND: EVERYTHING YOU'VE HEARD ABOUT…. US LP V.U.REC. 333

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Interview a cura di Matteo Visentin 46

V.LE DIAZ (PONTE NUOVO) BASSANO DEL GRAPPA (VI) TEL. 0424.182747 - [email protected] - WWW.CLAPSTORE.IT

Novembre incute timore, le sue tenebre che sanciscono l'arrivo della decadenza e preparano le menti al Natale sono vive e penetranti. CafeAudio rinasce e fa sentire la sua voce nella notte, un canto mortale che esce dalle corde sotterranee di Bob Rifo, mente dei Bloody Beetroots, e del produttore Gino Tonico, con il quale ci intratteniamo. Il 2 Novembre il buio sarà il padrone.

Nel 98 ho conosciuto Bob. Facevamo entrambi hip hop, ma con stili opposti. Abbiamo deciso di co l l abora re e abb iamo "confezionato" qualche beat per un Mc di sua conoscenza. Poi io sono andato a vivere a Londra ed è nato CafeAudio, con l' intento di creare qualcosa di ricercato nell' elettronica, combinando le nostre diverse culture musicali.

E' vero, tutto si è sviluppato nelle varie stanze di appartamento a Londra e nel garage di Bob a Bassano del Grappa. Anche le registrazioni, mixaggi e produzione sono stati "fai da te".

Questa pubblicazione per me è la resurrezione di qualcosa che si era assopito nella mia mente. Ora posso permettermi di pubblicare con la mia etichetta, quindi io e Bob abbiamo deciso di farlo risorgere proprio il giorno in cui si celebrano i morti, ispirandosi

S&V - Come, quando e perchè è nato il progetto “CafeAudio”?

S&V - So che è un progetto molto “underground”, nel vero senso del termine...

S&V - L'uscita dell'album “Electricut Symphony of Horror” è prevista per il 2 Novembre, non una data casuale...

anche alla scena del film in cui il marinaio apre la tomba a colpi di ascia e Nosferatu "emerge" sorprendentemente.

CafeAudio ne è legato stil isticamente e filosoficamente. Le strade percorse per arrivare a un pezzo di CafeAudio erano indefinibili e imprevedibili e il percorso seguito era molto soggettivo. Inoltre in quel periodo Londra era per me molto cupa e misteriosa.

CafeAudio era anarchico nel senso più caotico e sregolato del termine, perchè non c'era un metodo di lavoro, uno stile imposto o dei canoni esecutivi. Inoltre, non c'era nessuna terza figura esterna che cercava di "governare" il progetto portandolo in una direzione precisa.

La proposta di rimusicare Nosferatu era stata sua. Abbiamo guardato il film e ci siamo messi a lavorare assieme per qualche settimana: abbiamo scelto quello che c' era di buono, poi Bob ha composto altri pezzi e completato l 'opera con arrangiamenti più melodici e con interventi di sintetizzatore. L' intervista integrale su w w w. s o u n d a n dv i s i o n . i t

S&V - Il Nosferatu di F.W. Murnau è considerato uno dei capisaldi del cinema espressionista. Quanto CafeAudio si sente legato a quel periodo artistico?

S&V - Murnau fu una figura cupa ed anarchica, se si considera che nonostante l'imposizione di eliminare il suo capolavoro, ne preservò una pellicola clandestina. Il progetto si ritrova in lui?

S&V- Quanto ha influito la figura di Bob Rifo nella produzione di tale progetto?

I L N O S F E R A T U D A N Z A N T ECAFEAUDIO CLAPS

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Magazzini Generali, Milano, ore 21.15: vivo il mio piccolo dramma personale. Riesumato da una giornata intera di incubazione dentro le quattro mura di casa e catapultato di colpo in mezzo alla folla mi lanese del le migl iori occasioni, mi sento perso. Fuggo da risate ubriache, da sfoghi che preparano il terreno alla vodka, da discorsi pregni di citazioni fai da te che farebbero impallidire anche il peggior linguista, per ritagliarmi un angolo di tranquillità che pare un'isola lontana. Magazzini Generali, Milano, ore 21.45: accade il miracolo. Florence Welch sale sul palco e ci mostra in cosa Madre Natura l'ha voluta privilegiare: in tutto. La sua voce strepitosa trasforma le ortiche in rose, i lampadari in raggi solari, le autostrade in fiumi. In un

s e c o n d o t u t t a q u e l l a accozzaglia di parole, utili per altri ma non per me, convoglia in un unico flusso potente che da sfogo all'eccitazione dei presenti. Lei canta e facendolo sos t iene i l vo lo deg l i aereoplani, alimenta i motori dei transatlantici, segue le migrazioni degli uccelli , avverte del suo passaggio imperioso ad ogni stazione della Transiberiana. Che sia una chitarra, un'arpa, una tastiera o un black & decker ad accompagnarla poco importa, il risultato è sempre lo stesso. Si inizia con “Bird song”, presente nella deluxe edition della pluripremiata-decorata-osannata-consigliata opera prima “Lungs”. Le voci d'oltremanica riguardo la preziosità dell'evento stasera non vengono d i cer to smentite. La bellezza delle canzoni in verità viene ulteriormente amplificata dalla dimensione live, così mentre “I'm not calling you a liar” e “Girl with one eye” sembrano trasportarci sulle coste della Cornovaglia con il mare in tempesta, con “ H u r r i c a n e d r u n k ” e “Drumming song” la tempesta di emozioni la viviamo dentro. Su “Kiss with a fist” si dondola, ed anche gli inediti vengono ascoltati con piacere. Florence

si muove sinuosa sul palco stracciando cuori al di sotto, ma conserva nel rapporto col suo pubblico una genuina emozione che la fa sorridere imbarazzata di fronte agli evidenti apprezzamenti ed incitare gioiosa a battere le mani e saltare durante l'esecuzione di “Dog days are over”, venendo accontentata senza t ropp i pens i e r i . L'impressione è che la giovane londinese in un futuro non troppo lontano dovrà gestire un teatro di burattini di dimensioni molto più grandi. E noi, che camminiamo sempre petto in fuori, che lottiamo per non farci mettere i piedi in testa da nessuno, che respingiamo le manipolazioni di chi ha in mano il potere, di f ron te a ques ta v io l a profumata, sopravvissuta tra i miliardi di suole londinesi, siamo pronti ad abbandonarci totalmente. Dopo la pausa, il concerto riserva per il finale (ed è un bel finale) “You've got the love” e “Rabbit heart (raise it up)”. Ora è davvero è tutto finito. I Magazzini Generali sono pronti per il ricambio di gente, la gente si appresta ad affrontare questo venerdì in cu i sono s icuro, e mi scommetto la casa in cui sono in affitto e il set di coltelli serie perfetta che ancora non ho ordinato, non avrà fatto altro che prosciugare chiunque gli sia passato sotto tiro parlando del concerto a cui ha assistito.

@ Magazzini Generali Milano 16-10-2009FLORENCE & THE MACHINE

Live Report by Alessandro Rocca (MI) 47

400 artisti live, 300 espositori, festival, convegni, le serate importanti, premiazioni, 200 band, 25 club d'Italia: dal 27 al 29 novembre prossimi andrà in scene il più importante Meeting degli Indipendenti d'Italia, giunto quest'anno alla tredicesima edizione. A partire dagli artisti che si esibiranno live: oltre 50 live set tra cui Uochi Toki, Vallanzaska, Tying Tiffany, Valentina Dorme, Bud Spencer Blues Explosion, differenti mini-festival correlati (tra cui il Mei Prog e il Mei Mod, il Metal Festival e Indipendulo, Mei Tech..). Poi la premiazione il 28 allo spazio Casa di Booklet delle rivelazioni del cantautorato scelte dalla FIOFA, e i numerosi convegni legati alla musica tra cui uno sulle prospettive future dei grandi festival italiani, e il dibattito “Musica Contro Le Mafie”. Di rilievo le serate del 27 e 28 presso il Teatro Masini di Faenza c o n r i s p e t t i va m e n t e l a premiazione del PIMI (vincitori Dente, gli Zu, Manuel Agnelli, i Dorian Gray, Beatrice Antolini, i Calibro 35, Enrico Gabrielli, l'etichetta Trovarobato e Giancarlo Frigeri) e una prestigiosa serata-omaggio a Fabrizio De Andrè, in occasione del decennale della sua morte, a richiamo del progetto “Canti Randagi”, disco uscito negli anni '90 che prevedeva la rivisitazione delle canzoni in chiave dialettale. Infine il fulcro del futuro della musica italiana, ovvero gli emergenti, premiati la sera conclusiva (La Fame Di Camilla, Erica Mou e Deborah Petrina, i Damien, Don Turbolento e Banda Elastica Pellizza), e la consegna del PIVI per il miglior videoclip d'Italia. Tutto il programma è disponibile al sito www.miweb.it. (di Ilaria Rebecchi)

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Review a cura di Gianluca Vinci 48

Dopo l'ultima performance di quest'estate, sulla spiaggia di Lignano Sabiadoro, Norman Quentin Cook, in arte Fat Boy Slim, torna a riempire i cuori degli amanti del dance floor.Il mago del big beat è atterrato a Riccione nella discoteca Cocoricò, il tempio della musica elettronica italiana ed ha suonato per 4 ore ininterrotte nella Piramide, la main room del Cocco. Da solo dietro la consolle, senza nessun altro accanto, a dimenarsi come un pazzo e sfoggiando il suo fantastico sorriso a 36 denti. Continuamente connesso con l a g e n t e , s e m p re i n accelerazione, con le braccia perennemente alzate e il dito

indice puntato verso il pubblico a dimostrare che sono loro la sua carica. E' incredibile come il carisma e la carica del dj di Brighton, con il passare degli anni, non accenni mai a d im inu i re. E ' un ve ro professionista sia nei festival, che nei club, piuttosto che nei dj-set sulla spiaggia… habitat a lui particolarmente congeniale, se pensiamo alle sfarzose camice a fiori che indossa (che suppongo non si tolga neanche per andare a dormire) ed il festival di sua creazione, in cui è arrivato a radunare 250.000 persone sulla spiaggia di Brighton, il mitologico Beach Boutique Party. Degna di nota è a n c h e l a n o t evo l e

p e r fo rm a n c e d i R i cky Montanari, habitué della consolle del Cocco, che in questa occasione suonava al Titilla mandando in visibilio gli aficionados del privé. Il fautore di questo evento è stato Manfredi Romano, colui che da quest'estate riveste il ruolo di Art Director della discoteca Cocoricò. A tale proposito non si può dire che non abbia fatto un buon lavoro, a partire dalla serata di apertura della stagione estiva con i Chemical Brothers e Erol Alkan, passando da Carl Cox, Tiesto, Richie Hawtin, 2 Many dj's, Boys Noize e tanti altri fino a, o riniziando da (se consideriamo che si tratta dell'evento di apertura della stagione invernale) il grande Fat Boy Slim il quale segna l'inizio di una nuova stagione altrettanto e n t u s i a s m a n t e .

INTERVISTA A MANFREDI ROMANO -

Il Cocoricò e uno dei pochi luoghi in Italia che può essere definito un superclub, cioè che puoi fare dal più grosso al più p icco lo art ista . St iamo cercando di fare in modo che la g e n t e v e n g a indipendentemente dal nome ma anche per scoprire nuovi talenti che propongono cose più

Come scegliete gli artisti che entreranno a far parte della line-up stagionale?

innovative e che in futuro sicuramente cresceranno. Poi ogni tanto chiaramente tiriamo fuori del le bombe che c o mu n q u e s e r vo n o a promuovere e a far capire che ci siamo.

Non c'è un genere musicale preferito. Diciamo che noi cerchiamo di spaziare a 360 gra d i d a l l e c o s e p i ù sperimentali alle cose più pop perché crediamo che il divertimento nasce e si evolve sul esplorazione e l'evoluzione dei generi musicali. Se ci si fermasse solo ad un genere o a un tipo di suono alla fine diventerebbe monotono.

Innanzitutto ci vuole il contenitore adatto poi devi p ropo rg l i u n appa rat o tecnologico all'altezza delle loro performance in quanto vogliono un set-up tecnologico molto evoluto. Poi è una questione di fiducia, quindi ti crei una storia dietro che ti rende credibile e così si creano i contatti. Comunque si arriva lavorando molto sodo e facendo attenzione a saper unire i l contenitore al contenuto.[Il seguito dell'intervista su www.soundandvision.it]

Qual è il fil rouge che mette insieme gli artisti che chiami a suonare al Cocco?

Come si arriva a dj del calibro di FatBoy Slim e Chemical Brothers?

FATBOY SLIM@ COCORICO’

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Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI)Tel & Fax 0445315514

[email protected]

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Nessuno direbbe che l'Islanda sia un posto cool. Invece è una comunità fatta di designer, artisti e musicisti che rendono la piccola città di Reykjavìk grande nell'individualità e ricca di ispirazione. A cinque ore da New York e tre da Londra, Reykjavìk ha uno stile tutto suo: la gente è estremamente amichevole, orgogliosa della propria terra ed innamorata della musica. Che i più non solo ascoltano ma scrivono, arrangiano, producono, 'perché è un modo per superare la solitudine che una terra come questa può a volte portare con il

From Iceland Miss Emanuela Virago : Iceland Airwaves Festival Live Report 2251

suo bagaglio di natura, scenari, esperienza'. Iceland Airwaves Festival, nato nel 1999, è diventato una delle principali vetrine di musica: quest'anno, dal 14 al 18 Ottobre, si è tenuta la decima edizione che ha visto protagoniste quasi 200 bands. La vera particolarità del festival è che tutto si svolge in centro città, nei locali che la gente vive e respira quotidianamente : non ci sono venues da 1.000 persone ma solo moderni clubs come Nasa, Sodoma, Batterid e Jacobsen, tipici locali alla Grand Rokk, Kaffibarinn, Karamba e

piccole gallerie d'arte che ospitano folle di appassionati. Pochi i nomi molto famosi questa stagione se tralasciamo Kings Of Convenience, GusGus, Trentemoeller, FM Belfast che non hanno b isogno d i introduzione. C'erano band da tutto il mondo e anche l'Italia era, per la prima volta nella storia di Airwaves, finalmente rappresentata dal gruppo degli Yumiko, la band padovana dal sound electro-pop. Oltre ai n o s t r i c o n n a z i o n a l i , incredibilmente entusiasti e che hanno suonato venerdì sera al Grand Rokk e domenica al Kaffibarinn, si sono fatti piacevolmente ascoltare i tedeschi Bodi Bill, il giovanissimo protagonista di Alaska in Winter, Toggi, i Sykur confusi da alcuni per il nome coi noti Sigùr, gli Aela, i SWC (Sudden Weather Change) e i Bloodgroup al Batterid che hanno preceduto la band dei Kakkmaddafakka e la loro coinvolgente atmosfera da dance party. Una nota su quest'ultimi: sono di Bergen, Norvegia, la stessa città natale dei Kings Of Convenience. E' stato Erlend, durante il suo concerto della sera prima, a caldeggiare il pubblico ad andare a sentirli. La sera dopo infatti lo abbiamo incontrato lì ed a un certo punto è salito sul palco con i giovani protagonisti per una breve performance facendo vedere una natura dance-pop che non traspare assolutamente

dai suoi album. La sera prima i Kings Of Convenience avevano scelto una location d'eccezione per il loro concerto, la chiesa di Frikikrjan, e il limitato pubblico che ha potuto accedervi (facendo due ore di coda per avere l'ambitissimo wristband) ha avuto la possibilità di essere catapultato in una dimensione quasi onirica, fatta di voci, accordi e strumenti. Il festival si è concluso domenica con la splendida performance dei G u s G u s c h e abb i a m o intervistato: la folla sembrava letteralmente rapita dal loro sound durante il concerto.Mu s t - s e e d e l fe s t i va l l'attesissimo Blue Lagoon Hangover Party, situato a circa un'ora di macchina da Reykjavìk, in un lago dalla caratteristica acqua di mare geotermica color azzurro. Per arrivare si attraversano km di piana desolata fatta di steppa e lava, fino a giungere in questo posto dall'aspetto quasi lunare in cui i fumi del vapore rapiscono immediatamente i sensi. L'Hangover Party ti promette – falsamente – di rigenerarti dalle serate precedenti; in realtà l'eccitazione per il posto, la musica a tutto volume del dj Margeir e le birrette bevute a stomaco vuoto immersi nell'acqua a 40° hanno portato ad un solo risultato: far tornare piacevolmente in circolo l'hangover della sera prima!

www. i ce landa i rwaves. i s

ICELAND AIRWAVESFESTIVAL

di Manuela Virago

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RARE GROOVES by Paolo Berto 52

DJ GIORGIO presenta

6 NOV - SARTEA (VI)14 NOV - BAR ASTRA (VI)

Questo mese ho pescato nella discografia di uno dei più grandi poeti afro-americani di tutti i tempi: Gil Scott-Heron. Nato a Chicago (Illinois) nell'aprile del 1949, passò la sua prima infanzia nel Tennessee, quindi visse nel Bronx durante gli anni della scuola superiore. Dopo un anno di frequenza alla Lincoln University in Pennsylvania, pubblicò il suo primo romanzo, The Vulture (L'avvoltoio) e nel 1970 iniziò a incidere musica con l'album Small Talk at 125th & Lennox con la collaborazione di Bob Thiele, del co-autore Brian Jackson, e ancora Hubert Laws, Bernard Purdie, Charlie Saunders, Eddie Knowles, Ron Carter e Bert Jones, tutti musicisti jazz, che lavoreranno con lui in molti altri lavori. In questo suo primo album lanciò la prima di una l unga se r i e d i accuse antiestablishment contro i grandi mezzi di comunicazione posseduti da bianchi e l'ignoranza della classe media americana sui problemi delle

città. Dopo qualche successo sotterraneo come poeta e romanziere e quattro dischi al suo attivo, incide nel 1975, sempre per la Arista Records, l'album in questione “The First Minute of a New Day. I brani di questo disco seguono l'impegno sociale dimostrato ampliamente da Scott-Heron in tutti i suoi lavori, toccando temi che vanno dalla spiritualità (“Offering”), alla rivoluzione ("The Liberation Song") e l'oppressione ("Winter in America”). Raggiunge con “Pardon Our Analysis (We Beg Your Pardon)”, una diatriba bri l lante e amaramente sarcastica contro il “pardon” del governo Usa di Richard Nixon per lo scandalo del “Watergate”. A re n d e re q u e s t o d i s c o interessante, ci pensa comunque il buon Brian Jackson con “The Midnight Band” che, con una buona dose di cool jazz e influenze funk, lega liriche a volte spietate a dolci poesie. Particolarmente interessante sono “Guerrilla”, un crescendo di afro e caraibica, mescolata a ritmi blues, e “Winter in Amer i ca ” . S co t t -He ron , nonostante i problemi di droga avuti, ad oggi è uno dei personaggi più importanti della cultura afro-americana e fonte di ispirazione per molti dei più grandi artisti hip-hop e rap. Prosegue la sua lotta per i temi sociali più scottanti negli Usa, quali l'assistenza sanitaria, il riscaldamento globale del pianeta e tutte le forme di discriminazione razziale.

GIL SCOTT-HERON

THE NIGHTBEAT

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LIVE MUSIC!

Via Montello - MAROSTICA

La Corte dei ReNovembre 2009 “Aperitivo & Musica a Buffet”

DOMENICA 8

(a.betto/e.àndre/b.piol) non solo popDOMENICA 15

(samba & bossanova) DOMENICA 22

(classic pop & evergreens)DOMENICA 29

(canzoni in jazz)

JAM3

TRIO ABACAXI

BAANGA TRIO

INDISPENSABILE TRIO

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“ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi 55

C'erano una volta gli anni '80. I magnifici anni '80, segnati dalla nascita dei computer, le prime tv commerciali, il syntpop, il rap dei sobborghi urbani, i primi videoclip musicali, MTV, Ronald Reagan e la sua America, Gorbaciov e la perestrojka, i grandi film di fantascienza, il Live AID, la straordinaria ascesa della moda italiana, Super Mario e Pac Man. Ma sono anche gli anni della tragica scoperta del virus dell'HIV e del disastro di Chernobyl, il più grande incidente del suo genere della storia dell'umanità. In questo decennio il mondo dell'arte subì profondi cambiamenti, portando una vera e propria ventata di innovazione e scoperta di percorsi culturali estremamente differenti dai precedenti canoni artistici: la Transavanguardia

italiana con i suoi forti colori, i “Nuovi Selvaggi” della Berlino ancora divisa, il Graffitismo americano a l mass imo dell'ascesa, la New British Sculpture di Tony Cragg e Richard Deacon. Ed è proprio la celebrazione di queste particolari esperienze culturali l'elemento portante della mostra che verrà ospitata a Monza a partire da Sabato 17 Ottobre.Opere straordinarie di Jean-Michel Basquiat, figura di spicco del movimento artistico americano insieme al re del graffitismo Keith Haring (anch 'eg l i “presente”); Mario Schifano e le sue esperienze “monocrome”; realizzazioni di Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Sandro Chia; Georg Baselitz e la sua pittura fondamentale per la nascita di intere generazioni di artisti contemporanei; le fantastiche riproduzioni attente alla storia nei suoi aspetti nascosti e dimenticati di Anselm Kiefer: questi e tanti altri autori (per un totale di oltre 100 loro opere, provenienti da ogni parte del Mondo) saranno presenti nello splendido scenario della Villa Reale del capoluogo della Brianza, con un preciso filo conduttore: la pittura. Un ottimo modo per ricordare o scoprire il magico momento culturale che caratterizzò quei particolari anni del secolo scorso, quali furono i magici anni '80.

QUANDO L'ARTE LIBERA L'ANIMA…LA PITTURA DEGLI ANNI '80“Gli anni 80. Il trionfo della pittura. Da Schifano a Basquiat”

Questa grande mostra esplora la personalità di spicco della musica pop che ha contribuito a creare 'Swinging London' nel 1960. Oltre 150 fotografie, accompagnate da una serie di memorabilia, illustrano come l'immagine fotografica, la musica e le performance effettuate da queste popstar le rendano icone principali del loro tempo.

La mostra ricorda il 1960 con i gruppi di maggior successo come gli Shadows e The John Barry Seven. Anno dopo anno, dai primi scatti a cantanti come Cliff Richard, Adam Faith e Billy Fury vengono seguiti da band come The Kinks e The Who.

Enormi cambiamenti culturali e sociali si sono riflessi negli stili e nelle immagini della scena della pop music. La rivalità tra i classici dei Beatles e dei Rolling Stones si gioca visivamente da una serie di grandi fotografi come David Bailey, Gered Mankowitz e Robert Whitaker, che hanno contribuito a creare e mostrare le loro immagini in evoluzione.

Dal pop puro, attraverso la psichedelia e la nascita della musica progressive, Beatles a Bowie esplora i drammatici sviluppi della musica pop e della cultura. Il loro contributo a lungo termine ... che continua a vivere nella memoria di oggi.

THE EXHIBITION RUNS FROM 15 OCTOBER 2009 – 24 JANUARY 2010

Tube: Leicester Square / Charing Cross

NATIONAL PORTRAIT GALLERYSt Martin's PlaceLondon WC2H 0HE

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Cinema Preview by Ilaria Rebecchi 56

Diretto da Terry Gilliam (“Paura e Delirio a Las Vegas”, “ T i d e l a n d , i l m o n d o capovolto”) , “Parnassus, l'uomo che voleva ingannare il diavolo” è balzato agli occhi della cronaca mondiale già nel gennaio 2008, quando, durante la sua lavorazione, H e a t h L e d g e r m o r ì improvvisamente a causa dell'effetto combinato di ans i o l i t i c i e sonn i fe r i . La pellicola girata tra Londra e il Canada, post-prodotta grazie alle performance di altri tre mostri sacri del cinema internazionale, quali Johnny Deep, Jude Law e Colin Farrell, narra della storia del Dottor Pa rnassus (Ch r i s topher Plummer), vecchissimo capo della compagnia teatrale ambulante “Imaginarium”, che per il suo spettacolo più bello stringe un patto con il d i avo l o M r. N i ck ( u no

strabiliante Tom Waits in stato di grazia e perfetto nei panni mefistofelici) ricevendo in dono uno specchio magico in g r a d o d i g u i d a r e l'immaginazione delle persone facendole volare in mondi sconosciuti, in cambio della pretesa dell 'anima della giovane figlia Valentina (Lily Cole) al compimento del sedicesimo anno di età. Lo specchio sarà la porta d'accesso in cui intraprenderà un viaggio fantastico il primo protagonista della fiaba, Tony Sheperd (Ledger-Farrell-Law-Deep), giovane truffatore con problemi di mafia ed abile affabulatore, corso in aiuto del Dottor Parnassus per salvare la fanciulla dal maligno, passando ne l l e va r i e d imens i on i ultraterrene e cambiando sembianze. La soluzione scenica di far cambiare identità fisica al personaggio,

espediente dovuto proprio alla tragica e prematura morte di Ledger, che aveva girato solo le scene degli esterni, è risultato geniale ed azzeccato proprio perché in linea con il filo logico del la storia stessa che prevedeva una vera mutazione fisica del protagonista, molto più di quanto lo sarebbe stato con una post-produzione rea l i zzata at t raverso la lavorazione digitale (facile la triste somiglianza con “Il Corvo”, pellicola del 1994 t e r m i n a t a n e l l a s u a re a l i z z a z i o n e, d o p o l a sventurata morte di Brandon Lee, attraverso un moderno uso di grafiche oltre che di controfigure). Così tra scenari insoliti e fantascientifici, in cui bene e male si scontrano come di consueto, tra colori sfavillanti e un'intensa elaborazione fiabesca del meta-teatro, citazioni già passate alla storia come la stessa domanda pronunciata da Tony (“Che prezzo dareste ai vostri sogni”) e la dovuta citazione alla memoria di Ledger (“Nulla è per sempre, nemmeno la morte”), il film, esaltato dalla critica all'ultimo Festival del Cinema di Cannes 2009 al punto che in Europa è uscito prima degli Stati Uniti, scava nell'inconscio fiabesco della natura umana sviluppando le ben note tematiche di amore e viaggio, in un crescendo narrativo dal sapore di cult-fanta-movie.

L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLOPARNASSUS

OFFICIAL EVENTS

OCCASIONAL DISASTERWEEK FESTIVAL

Bar Sartea, Vicenza

MASSIVE ATTACKZoppas Arena

Conegliano Veneto (Tv)

PARATISSIMA 5.2Torino

CLASSIXX @ JUST MARRIEDModena

GRUM / TRASH DANCEVinile, Rosà (Vi)

JOJO DE FREQ @ Just MarriedVerona

ALTAVOZRivolta, Marghera (Ve)

PINK IS PUNK @ Just MarriedModena

ALTAVOZ - Bologna

1 NOVEMBRE

8 NOVEMBRE

6-8 NOVEMBRE

13 NOVEMBRE

14 NOVEMBRE

20 NOVEMBRE

21 NOVEMBRE

27 NOVEMBRE

28 NOVEMBRE

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“LIBRARSI” di A. Lago 57

C'è una parola che racchiude anche un'arte. Non si improvvisa, non si studia a tavolino, non si compra. Sedurre è gioco, è malizia, è talento, e farlo con gusto non ha prezzo. Conosco una persona, un amico, che solo a guardarlo sprigiona seduzione. Che sapientemente muove le mani, e crea. Gioca con il cibo, maliziosamente lo scompone e lo ricompone, ed è un gusto lasciarsi sedurre dall'arte che l ' h a c o n s a c r a t o definitivamente nell'olimpo dei cuochi. Scrivere di notte per lui, scrivere di seduzione, di cibi che riescono a togliere il respiro, scrivere di cucina io che non so fare neanche il riso in bianco, scrivere per Simone Rugiati, è stata, per la terza volta, una gioia immensa. Immaginarsi le sue ricette davanti agli occhi, immaginare le situazioni che si accavallano nella mente, nella sua mente,

e che io devo riversare in parole...e vedere, poi, il tutto colorato sulla carta che sa di nuovo, è pura, sublime e senza d u b b i o i m p a g a b i l e soddisfazione. Un libro, questo, che ha i sapori della passione, misti all'intrigo, alla dolcezza e alla semplicità, che non manca mai. Senza pericolo di diritti d'autore (io l'ho scritto, io lo cito), sintetizzare un libro di ricette che è tutto fuorchè un libro di ricette mi riesce facile. Un po' perchè Simone lo merita, un po' perchè ne vado fiera, ma soprattutto perchè è la verità, e scommetto me lo confermerete: “Un tuffo dove tutto è concesso, dove uomini e donne, e cibo, sono un tris irrinunciabile, dove la sensualità trasuda in ogni piatto, e ogni piatto regala input irrinunciabili di qualità, di quantità e di intrigante novità.”. Il gusto di sedurre è semplicemente sedurre con gusto.

IL GUSTO DI SEDURRE di Simone RugiatiEdito da Rizzolicommento di Alice Lago

Mercoledì 04 - JazzSteve Coleman & Five Elements

Mercoledì 11 - JazzBen Allison Quintet

Mercoledì 18 - JazzYoungtet Trio

Mercoledì 25 - JazzPaolo Birro Trio

Domenica 08 - AlternativeLive: Are(a)zione

Domenica 15 - AlternativeLive: Vero Trio Nordestino

Domenica 22 - JazzDeep Matter

Domenica 29 - Jazz Totally Free M

AROS

TICA

& UFUNK DR MCONNECTION

w e funkh n

me s co get n as

MARTEDI 10.NOVELEFANTE ROSSO (VE)

DJD & DOCTOR BASEADO

*

* SABATO 28 NOVRIVE JAZZ CLUB (VI)

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SOUND AND VISION OFFICIAL POINTS 58

QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE.SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! SUL SITO WWW.SOUNDANDVISION.IT TROVERETE ANCHE I PUNTI NON UFFICIALI

Punto Ufficiale Nuovo Punto Ufficiale

a Vicenza e Prov. a Padova e Prov.BAR ASTRA - Contrà Barche VI

PROSPORT - Via Zamenhof 821 - VI

SARTEA - C.so San Felice 362 - VI

VINTAGEKLUB - Via Savona 126 - T. Quartesolo

ROOSTER HOUSE - Via Brescia 167 - T. di Quartesolo

MONTE CRUZ - Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G.

SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G.

LIB. P. ROBERTI - Via J. da Ponte 34 Bassano d. G.

CONTRA’ GRANDA - Via Barbieri - Bassano d. G.

CLAPS - Viale Diaz 8/b - Bassano d. G.

OGM TATTOO - Via Sette Comuni - Valstagna

OSTERIA RIVE - Via Rive 14 - Cartigliano

PANIC JAZZ CLUB - P.zza degli Scacchi - Marostica

RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica

LA CORTE DEI RE - Via Montello - Marostica

A DUE PASSI ... - Via Garibaldi 22 - Lonigo

ENOTECA WINEBAR - Via Garibaldi - Lonigo

MARACANA’ - Via Pasubio 85 - Schio

SACRUM COR TATTOO - Via Prà Bordoni - Zanè

ROOSTER HOUSE - Via F. Foscari 3 - Thiene

SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI

OVOSODO - Contrà Pescherie Vecchie 12 - VI

JUMPIN JACK - Via Roma 49 - Torri di Quartesolo

CIRCOLO ARCI UNWOUND - Via Fowst 1/3 - PADOVA

ALE SURF SHOP - Via Cà Moro 121 - Cittadella

STREETS ON FIRE - Via Col Moschin 77 - Cittadella

RICKY’S PUB - Via Commerciale 12 - Abbazia Pisani

MONSTER JOE - Via Isola 50 - Piazzola sul Brenta

a Verona e Prov.JACK THE RIPPER - Via Nuova 9 - Roncà

LA LOGGIA - Corso Guà 46 - Cologna Veneta

PENNY LANEVia Verdi 53r - FIRENZE

VIPER THEATREVia Pistoiese ang. Via Lombardia - FIRENZE

CIRCOLO DEGLI ARTISTIVia Casilina Vecchia - ROMA

HIROSHIMA MON AMOURVia Bossoli 83 - Torino

Spazio 211 - Via Cigna 211 - Torino

21.1 - Via dei Ventuno - TRENTO

DERSUT CAFE’ - Via Pennella - Pergine

LE BISTROT - C. Comm. Ponte Regio - Pergine

BOTTEGA DELLA MUSICAC. Comm. Ponte Regio - Pergine

SNOOKY MUSIC PUB - Viale Trento - Caldonazzo

a Treviso e Prov.

a Venezia e Prov.

NEW AGE - Via Tintoretto 14 - Roncade

ROCK CAFE’ - Strada dei Colli 2 - Castelcucco

ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3 - Asolo

REPLAY - Via Marcoai 1 - Asolo

SETTIMO CIELO - Corso Rosselli - Conegliano

TREMILAEVENTI - Via M. Piovesana -Conegliano

JUNGLE RECORDS - Via Matteotti 31 -Conegliano

FAIR PLAY EVENTI - Via Giunti 12/b - Conegliano

SPAZIO MAVV - Via Gelsolino 43 - Vittorio Veneto

ELEFANTE ROSSO - Via Crusca - Mestre

PENNY LANE SHOP - Via S. Croce 29 - VE

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a Firenze

a Roma

a Torinoa Trento

a MilanoMOM CAFÈ - Viale Montenero 51 - MI

LA CASA 139 - Via Ripamonti 139 - MI

ATOMIC BAR - Via Casati 24 - MI

SURFER'S DEN - Via Mantova 13 - MI

MONO - Via Lecco 6 - MI

CIRCOLO MAGNOLIA - Via Circ. Idroscalo 41 - MI

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