Survey Funzione Compliance 2010 ITA

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La funzione di Compliance : profili organizzativi e costi Survey Risultati

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Cosa è la Compliance

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  • La funzione di Compliance: profiliorganizzativi e costi

    Survey

    Risultati

  • 3INDICE Pagina

    1 Prefazione................................................................................................ 4

    2 Premessa................................................................................................. 6

    3 Informazioni generali..............................................................................7

    3.1 Informazioni generali sul campione 73.2 Tipologia di prodotti gestiti 83.3 Dimensioni in termini di Asset Under Management (AUM) 113.4 Numero totale del personale 12

    4 Organizzazione della funzione di compliance ....................................14

    4.1 Struttura della funzione di compliance 154.2 Mission e principali obiettivi della funzione di compliance 204.3 Riporto gerarchico 224.4 Principali indicatori di performance 23

    5 Costi della compliance.........................................................................25

    5.1 Eventuali sistemi informativi a supporto e relativi costi 255.2 Costi delle risorse coinvolte 275.3 Costi di costituzione della funzione 295.4 Costi ricorrenti ed eventuale ripartizione costi infrastrutturali 305.5 Misure di efficacia e efficienza della funzione di compliance 34

    6 La funzione di compliance in Europa: un raffronto...........................39

    7 Conclusioni ...........................................................................................41

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    1 Prefazione

    Lindustria che assicura la gestione dei risparmi delle famiglie unindustria strategica in ogni

    Paese, a maggior ragione in un Paese come il nostro caratterizzato da unelevata

    propensione al risparmio. La responsabilit di questa industria non solamente nei confronti

    degli investitori e non si limita alla qualit dellofferta in risposta alle diverse esigenze

    dinvestimento, ma gioca un ruolo positivo anche nei confronti dellintero mercato finanziario.

    Si pensi, ad esempio alla forte attenzione che tipicamente un asset manager riserva per le

    societ emittenti del proprio mercato domestico. Affinch le societ di gestione del risparmio

    siano in grado di servire al meglio gli interessi della propria clientela e dei diversi

    stakeholders, la funzione di Compliance costituisce la funzione aziendale che:

    assicura comportamenti corretti e trasparenti, assume valenza strategica nel mantenimento di corrette relazioni con la clientela, controlla e valuta ladeguatezza e lefficacia delle procedure interne dellintermediario, costituisce una componente importante del processo di creazione del valore aziendale.Al fine di assolvere pienamente allobiettivo di rendere sostenibile lo sviluppo delle attivit di

    gestione in un contesto di complessit crescente, la funzione di Compliance ha

    successivamente acquisito competenze in materia di presidio ai controlli aziendali,

    introducendo cos un livello ulteriore a quelli gi esistenti e affiancando le funzioni di Risk

    Management e Internal Audit nei compiti di verifica delle attivit operative poste in essere

    dalle SGR. Tuttavia, in un contesto di crescente complessit in cui si trovano a competere gli

    operatori dellasset management, diviene sempre pi opportuno inquadrare la funzione di

    Compliance allinterno di un modello integrato e innovativo, nel quale gli obiettivi di tale

    funzione non si esauriscano nelle attivit di prevenzione e gestione del rischio regolamentare

    e di conformit, ma si estendano al supporto proattivo nelle scelte di business in modo

    autonomo e integrato con gli altri processi e strutture aziendali.

    Dalle indicazioni della normativa vigente emerge di fatto lesigenza per la funzione di

    Compliance di interagire con le strutture di Governance, di Risk Management e Internal Audit

    in modo tale da acquisire una visione complessiva della tematica di conformit al fine di

    mitigare adeguatamente i rischi inerenti ai processi aziendali. Coerentemente a questi

    dettami, auspicabile che la funzione di Compliance assuma anche un ruolo di consulente

    della direzione nellindirizzo e nella valutazione di iniziative di business e sia coinvolta nei

    processi decisionali e gestionali aziendali, individuandone le possibili criticit.

    A questo fine, un corretto grado di autonomia e indipendenza della funzione di Compliance

    diviene un requisito indispensabile per poter assicurare lefficacia delloperato allinterno della

    SGR. A livello organizzativo si rende quindi necessario, in primis, evitare la subordinazione

    della funzione di Compliance rispetto a funzioni sottoposte a controllo, e, nel caso di societ

    facenti parte di un gruppo, prevedere che la funzione possa relazionarsi efficacemente anche

    con la funzione di Compliance della capogruppo.

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    Per contribuire allanalisi di questi profili, che hanno rilevanza sia sotto il profilo della

    regolamentazione che da quello puramente aziendale, Assogestioni e

    PricewaterhouseCoopers Advisory hanno realizzato la presente survey, ricevendo il

    contributo di un numero molto significativo di SGR che gestiscono una porzione pienamente

    rappresentativa degli attivi in gestione in Italia. Dalla survey si evince che levoluzione della

    funzione di Compliance verso modelli pi articolati ad autonomi, non stata ancora

    completamente recepita dagli operatori di asset management appartenenti a un gruppo

    bancario. Questi tendono infatti a delegare le attivit di compliance accentrandole presso la

    capogruppo in ottica di contenimento dei costi.

    E importante viceversa approfondire i profili di criticit dellesercizio del potere di direzione e

    coordinamento della capogruppo sulle SGR, al fine di valorizzare lazione delle societ di

    gestione e le specificit dellattivit di gestione, unattivit centrata sul rapporto fiduciario col

    cliente.

    In tale contesto, la corretta articolazione e ladeguata autonomia della funzione di Compliance

    diventa fondamentale per lindustria e il nostro auspicio che le SGR possano percepirne la

    valenza strategica ai fini della massimizzazione della creazione di valore per lazienda e per il

    cliente.

    Fabio Galli Giacomo Carlo NeriDirettore Generale Partner in chargeAssogestioni Financial Services Practice

    PricewaterhouseCoopers Advisory

    Fabiano QuadrelliPartner in chargeAsset Management & CompliancePricewaterhouseCoopers Advisory

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    2 Premessa

    Le informazioni contenute nella presente pubblicazione rappresentano la sintesi

    dellelaborazione delle risposte a un questionario inoltrato alle societ operanti nel settore del

    Risparmio Gestito in Italia e, in particolare, alle Societ di Gestione del Risparmio (di seguito

    Sgr).

    La presente pubblicazione rappresenta unanalisi delle caratteristiche organizzative della

    funzione di Compliance con particolare riferimento alla struttura, alla mission e ai principali

    obiettivi delle attivit svolte dalla funzione, oltre che ai relativi indicatori di performance.

    Lanalisi vuole inoltre approfondire tematiche relative ai costi delle attivit di Compliance e alle

    misure di efficacia ed efficienza della funzione stessa.

    A dimostrazione dellinteresse suscitato dalla presente indagine, i questionari pervenuti sono

    18 e ladesione rappresenta pi del 75% del mercato in termini di masse in gestione.

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    3 Informazioni generali

    La presente sezione dedicata allanalisi delle informazioni generali di ciascuna societ

    partecipante allindagine. Scopo di questa sezione quello di evidenziare le dimensioni delle

    societ partecipanti allindagine e la tipologia dei prodotti gestiti , mediante alcuni parametri

    quali-quantitativi, al fine di caratterizzare il campione di riferimento.

    3.1 Informazioni generali sul campione

    I partecipanti allindagine costituiscono un campione del mercato italiano composto per l11%

    da strutture indipendenti e per l89% da Sgr appartenenti a Gruppi bancari/finanziari.

    Il 31% del campione (5 partecipanti) appartiene a gruppi integrati allinterno dei quali si

    svolgono le attivit sia di Fornitore di servizi (Banca dInvestimento e Custodian), sia di

    Fabbrica prodotto (Gestore di Fondi Chiusi e di Fondi Aperti) che di Distributore (Banca Retail

    e Compagnia di Assicurazioni).

    Figura 1: Strutturazione del campione

    Fondo Aperto Fondo Chiuso31%

    13%

    13%

    13%

    6%

    6%

    6%

    6%

    6%

    Gestore Compagnia diAssicurazioni

    Bancad'Investimento Banca Retail Custodian

    16 Rispondenti

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    3.2 Tipologia di prodotti gestiti

    Dallindagine effettuata emerso che le societ partecipanti gestiscono:

    Per il 100% OICR; Per il 78% Gestioni patrimoniali; Per l83% Gestioni di patrimoni previdenziali; Per il 56% Gestioni di prodotti assicurativi.

    Figura 2: Principali prodotti gestiti

    100%

    78%83%

    56%

    OICR Gestioni Patrimoniali Gestioni di patrimoniprevidenziali

    Gestioni di prodottiassicurativi

    18 Rispondenti

    Unanalisi pi approfondita delle singole tipologie di prodotti OICR ha evidenziato che:

    Il 94% rappresentato da OICR aperti mobiliari; Il 33% da OICR chiusi immobiliari; Il 28% da OICR aperti hedge;

    Il 17% da OICR aperti riservati L11% da OICR chiusi mobiliari.

    Figura 3: Principali prodotti gestiti (OICR)

    17%

    28%

    11%

    33%

    94%

    0%

    20%

    40%

    60%

    80%

    100%Mobiliari

    Riservati

    HedgeMobiliari

    Immobiliari

    18 Rispondenti

    OICRAPERTI

    OICRCHIUSI

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    Per quanto riguarda le Gestioni Patrimoniali risulta che:

    Il 67% rappresentato da GPM retail e istituzionali; Il 56% da GPM private e GPF retail; Il 50% da GPF istituzionali; Il 39% da GPF private.

    Figura 4: Principali prodotti gestiti (Gestioni Patrimoniali)

    67%

    67%

    56%

    50%

    56%

    39%

    0%

    20%

    40%

    60%

    80%

    100%GPM istituzionali

    GPM retail

    GPM private

    GPF istituzionali

    GPF retail

    GPF private

    14 Rispondenti

    Per le Gestioni di patrimoni previdenziali risulta che:

    L83% rappresentato da Fondi Pensione aperti; Il 50% da Fondi Pensione negoziali; Il 17% da Forme di previdenza complementare di tipo individuale e da altre forme

    previdenziali.

    Figura 5: Principali prodotti gestiti (Gestioni di patrimoni previdenziali)

    83%

    50%

    17%

    17% 0%

    20%

    40%

    60%

    80%

    100%Fondi Pensione aperti

    Fondi Pensione negoziali

    Forme di previdenza complementare ditipo individuale

    Altre forme previdenziali

    15 Rispondenti

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    Infine per le Gestioni di prodotti assicurativi risulta che:

    Il 50% rappresentato da Unit Linked;

    Il 39% da Gestioni separate; Il 22% da Index Linked; L11% da altri prodotti assicurativi.

    Figura 6: Principali prodotti gestiti (Gestioni di prodotti assicurativi)

    50%

    22%

    39%

    11% 0%

    20%

    40%

    60%

    80%

    100%Unit Linked

    Index Linked

    Gestioni separate

    Altri prodotti assicurativi

    10 Rispondenti

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    3.3 Dimensioni in termini di Asset Under Management (AUM)

    La dimensione, in termini di Asset under Management, delle societ appartenenti al campione

    cos suddivisa:

    11% fino a 1 miliardo di Euro; 22% tra 1 e 5 miliardi di Euro; 27% tra 5 e 15 miliardi di Euro; 17% tra 15 e 30 miliardi di Euro; 6% tra 30 e 50 miliardi di Euro; 11% da 75 a 100 miliardi di Euro; 6% oltre 100 miliardi di Euro.

    Figura 7: Indicate in quale delle seguenti fasce rientra il patrimonio gestito dalla Vostrastruttura al 31/12/2008

    11%

    22%

    27%

    17%

    6%

    11%6%

    0 - 1 mld1 - 5 mld5 - 15 mld15 - 30 mld30 - 50 mld75 - 100 mldoltre 100 mld

    18 Rispondenti

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    3.4 Numero totale del personale

    Lindagine ha voluto analizzare la ripartizione del personale dedicato alle funzioni di controllo

    allinterno delle strutture aziendali, evidenziando eventuale personale in outsourcing o

    decentrato presso altre funzioni.

    Dai risultati emerge lutilizzo, per la funzione di Compliance, di 5 risorse in media, di cui 3

    dipendenti e 2 in outsourcing. Le risorse dedicate invece alle attivit di Risk Management e

    Back Office sono prevalentemente dipendenti, mentre quelle relative al Controllo di Gestione

    e allAmministrazione sono decentrate presso altre funzioni.

    Figura 8: Indicate il numero di persone complessivamente dedicate alle funzioni di controlloallinterno della Vostra struttura al 31/12/2008, esplicitando se possibile, il numero di risorsedipendenti, in outsourcing, e/o decentrate in altre funzioni

    3

    1

    5

    2

    6

    17

    2

    2

    2

    1

    1

    2

    7

    10

    Compliance

    Internal Audit

    Risk Management

    Controllo di Gestione

    Amministrazione

    Back Office

    n. medio persone dipendentin. medio persone in outsourcingn. medio persone decentrate in altre funzioni

    18 Rispondenti

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    Come illustrato nella figura seguente, il 43% del totale delle risorse presenti in azienda,

    dedicato ad attivit di controllo; le risorse che incidono maggiormente sul totale del personale,

    per circa il 26%, sono quelle dedicate alle funzioni aziendali che eseguono controlli di primo

    livello (Amministrazione e Back Office*), mentre con il 15% si attestano le funzioni aziendali

    addette ai controlli di secondo livello (Compliance, Risk Management e Controllo di

    Gestione). Per quanto riguarda la sola funzione di Compliance, lincidenza del 3%,

    superiore di poco a quella della funzione di Internal Audit (2%).

    Da ulteriori elaborazioni relative al costo per il personale, risulta che il costo medio aziendale

    sostenuto dalle Sgr per una risorsa dedicata alla funzione di Compliance pari a 71.000

    Euro.

    Figura 9: Assorbimento delle risorse per tipologie di controllo di 1 , 2 e 3 livello (percentualisul totale del personale)

    * nota: nellanalisi non sono state considerate le attivit di controllo di primo livello eseguite dal Front Office

    Figura 10: Costi medi del personale per la funzione di Compliance

    14 Rispondenti

    14%Back Office

    3%Compliance

    2%Internal Audit

    5%Risk

    Management

    7%Controllo diGestione

    12%Amministrazione

    Controlli di 2 livello

    Controlli di 3 livello

    Controlli di 1 livello

    95 95 90

    50

    110

    79

    50

    91104

    41

    71

    5758 71717171717171717171717171

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13

    Media

    migliaia di Euro

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    4 Organizzazione della funzione di Compliance

    La presente sezione dedicata allanalisi degli aspetti organizzativi della funzione di

    Compliance, con particolare riferimento a:

    Outsourcing; Mission e obiettivi della funzione di Compliance; Riporto gerarchico; Indicatori di performance.

    La funzione di Compliance delle Sgr disciplinata dal Regolamento del 29 ottobre 2007 in

    materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento

    o di gestione collettiva del risparmio, adottato congiuntamente da Banca dItalia e CONSOB

    (c.d. Regolamento Congiunto); questo recepisce, nella Parte 2, le disposizioni MiFID in

    materia di funzioni aziendali di controllo e, mediante il richiamo operato dallart. 30, ne

    estende lambito di applicazione anche alle Sgr. Il Regolamento Congiunto delinea cos per

    dette societ un unico quadro normativo che disciplina ciascuna funzione aziendale di

    controllo ivi inclusa la funzione di Compliance a prescindere dalla circostanza che queste

    siano abilitate a prestare, oltre al servizio di gestione collettiva, anche i servizi di gestione di

    portafogli o di consulenza in materia di investimenti.

    Il Regolamento Congiunto definisce per la funzione di Compliance cos come per le altre

    funzioni aziendali di controllo una normativa principle based che individua in modo chiaro i

    principi in materia di organizzazione e competenze della funzione, senza dettare disposizioni

    di dettaglio; si inteso cos valorizzare, in conformit al principio di proporzionalit, lesigenza

    delle societ di godere di sufficiente autonomia nella definizione del proprio modello

    organizzativo, attribuendo al contempo alle stesse la responsabilit di individuare soluzioni

    che rispettino pienamente i principi e gli obiettivi che la disciplina impone.

    Al riguardo, tuttavia, lampia flessibilit garantita dallattuale quadro normativo, pur

    consentendo di adottare modelli organizzativi anche molto differenti, pu determinare altres

    talune incertezze in merito alle concrete forme di implementazione del Regolamento

    Congiunto; vi quindi il rischio che, in assenza di uninterpretazione univoca delle singole

    disposizioni, le societ adottino modelli organizzativi non totalmente compatibili con esse.

    Tale criticit potrebbe essere superata mediante la definizione, al termine di una

    consultazione con il mercato, di Linee Guida di livello 3 in cui siano forniti chiarimenti e

    indicazioni applicative da parte delle Autorit di vigilanza in merito allimplementazione delle

    disposizioni del Regolamento Congiunto, tenendo conto, ove opportuno, anche delle best

    practices adottate fino ad oggi dalle stesse societ.

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    4.1 Struttura della funzione di Compliance

    Il primo tema affrontato in questo paragrafo riguarda lesternalizzazione delle attivit di

    Compliance. Dallindagine effettuata emerge che solo l11% del campione ricorre a un

    fornitore di servizi esterno per tutte le attivit, mentre le restanti societ rispondenti svolgono

    tale attivit al proprio interno, ricorrendo in alcuni casi alloutsourcing per la Compliance su

    tematiche di sicurezza. Nello specifico, in caso di esternalizzazione, il 58% delle attivit di

    verifica sono affidate alla funzione Compliance di Capogruppo.

    Nel caso in cui la societ abbia deciso di esternalizzare le attivit della funzione di

    Compliance, possibile individuare al proprio interno un referente per la verifica delloperato

    delloutsourcer. Tale referente, nel campione analizzato, risulta essere:

    Il Direttore Generale per il 22%; Il Vice Direttore Generale per il 17%; LAmministratore Delegato per l8%; Il Presidente per l8%; Un Consigliere per l8%; Un Consigliere Indipendente per l8%; Il Compliance Officer per l8%; Il Direttore dei Servizi Interni per l8%; Altro per il 13%.

    In conformit allart. 21 del Regolamento Congiunto le Societ si devono dotare di metodi per

    la valutazione del livello della prestazione del fornitore; tuttavia si rileva che nessuna delle

    societ rispondenti utilizza metodi quantitativi (comunemente definiti Key Performance

    Indicators - KPI), quali strumenti di misurazione del servizio erogato da fornitori.

    Lesternalizzazione dellattivit di Compliance disciplinata dal Titolo III del Regolamento

    Congiunto relativo allesternalizzazione delle funzioni operative essenziali o importanti o di

    servizi o attivit di investimento applicabile alle Sgr in virt del rinvio operato dallart. 30 del

    medesimo provvedimento. In linea generale, il Regolamento Congiunto consente di

    esternalizzare le attivit di Compliance, pur nel rispetto di un quadro normativo che impone di

    adottare misure ragionevoli per mitigare i rischi legati a tale esternalizzazione; in particolare,

    la disciplina intende assicurare che lesternalizzazione di una funzione operativa essenziale,

    come quella di Compliance, non comprometta loperativit delle Sgr e lefficacia dei controlli

    interni ovvero non determini un esonero (o comunque una riduzione) di responsabilit da

    parte delle societ. A tal fine, il Regolamento Congiunto impone, tra laltro, il rispetto di

    specifiche condizioni che contemplano lobbligo per le Societ di conservare la capacit di

    controllare efficacemente le funzioni esternalizzate e di gestire i rischi connessi

    allesternalizzazione. La scelta di nominare un referente per la verifica delloperato

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    delloutsourcer costituisce, pertanto, una delle soluzioni organizzative che le Sgr possono

    adottare per soddisfare la suddetta condizione.

    Figura 11: Modalit di esecuzione delle attivit

    Attivit svolte sia all'internoche all'esterno

    89%

    Attivit svolte all'esterno11%

    18 Rispondenti

    Figura 12: Indicate le attivit della funzione di Compliance che sono svolte allinterno oallesterno (in outsourcing) della Vostra struttura

    94%94%

    94%

    94%

    81%

    88%

    88%

    56%

    13%

    13%6%

    6%

    13%

    19%

    19%

    6%

    38%

    6%

    6%

    6%

    6%

    13%

    19%

    MiFID

    Limiti agli investimenti

    Disciplina sul market abuseAltre materie disciplinate dal Tuf e dalla

    normativa di attuazione sopra non menzionateLegge sulla privacy

    Anti money Laundering

    D.Lgs. 231/2001

    Sicurezza aziendale

    Altro (Consulenza varia)

    All'interno Outsourcing interno al Gruppo Outsourcing esterno al Gruppo

    Nota: il totale non coincide con il 100% poich stata concessa la possibilit di fornire risposte multiple16 Rispondenti

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    Figura 13: Indicate qual il ruolo del responsabile che monitora ladempimento degli impegniassunti da parte delloutsourcer nel caso in cui le attivit della funzione di Compliance sianosvolte in outsourcing

    Amministratore Delegato8%

    Direttore Generale22%

    Consigliere8%

    Vice Direttore Generale17%

    Compliance Officer8%

    Direttore dei Servizi Interni8%

    Altro13%

    Presidente8%

    Consigliere indipendente8%

    12 Rispondenti

    Per quanto riguarda le attivit di controllo sugli investimenti il 60% del mercato ha gi attivato

    controlli sui limiti di investimento in modalit ex ante.

    Figura 14: Indicate la modalit di esecuzione dellattivit di verifica sui limiti di investimentieffettuata dalla funzione di Compliance

    Controllo ex ante6%

    Controllo ex post41%

    Entrambi53%

    17 Rispondenti

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    18

    Il 94% dei partecipanti presenta una modalit di governo accentrata; nel resto dei casi il 6%

    con modalit parzialmente decentrata.

    Al riguardo, lart. 12 del Regolamento Congiunto che disciplina listituzione e lorganizzazione

    delle funzioni aziendali di controllo non delinea uno specifico modello organizzativo, ma si

    limita a disporre lobbligo di istituire una funzione di Compliance che sia permanente, efficace

    e indipendente; al fine di garantire la correttezza e lindipendenza della funzione, inoltre, la

    norma impone il rispetto di alcune disposizioni che grazie alla loro natura generale

    assicurano comunque alle societ ampia flessibilit nella loro concreta implementazione.

    Figura 15: Indicate le modalit di governo della funzione Compliance allinterno della Vostrastruttura

    Accentrata94%

    Parzialmente decentrata6%

    17 Rispondenti

    La funzione di Compliance intrattiene rapporti di diversa natura con altre funzioni aziendali

    quali il Risk Management, lInternal Audit, il Back Office, lAmministrazione e il Controllo di

    Gestione. In relazione alle risposte pervenute, sono state individuate le seguenti fattispecie di

    interrelazione tra le funzioni:

    La funzione di Compliance trasmette e discute con il Risk Management gli esiti delleproprie attivit e le eventuali implicazioni sulla gestione dei rischi operativi, e fornisce

    supporto per laggiornamento della mappa e della valutazione sui rischi aziendali. Pur

    essendo funzioni separate, la Compliance e il Risk Management partecipano a riunioni in

    cui sono discussi i temi di risk e compliance relativi alla gestione dei portafogli.

    Le funzioni di Compliance e Internal Audit si coordinano e si consultano periodicamentesugli esiti delle rispettive attivit di verifica; i rapporti sono disciplinati da un protocollo di

    collaborazione che determina i flussi informativi che intercorrono tra le due funzioni.

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    19

    La funzione di Compliance supporta il Back Office svolgendo attivit di controllo ex ante,sia nella fase di definizione e interpretazione delle regole, che nella gestione dei casi di

    superamento dei limiti. Si occupa quindi della verifica della conformit delle procedure sia

    del Back Office che del Controllo di Gestione ed effettua controlli al fine di individuare e

    risolvere eventuali anomalie riscontrate.

    La funzione di Compliance intrattiene rapporti anche con funzioni aziendali diverse da quelle

    sopraccitate; in generale verifica tutte le procedure relative ai processi svolti dalle unit

    organizzative delle Sgr in unottica di prevenzione del c.d. rischio di non conformit. Oltre ai

    rapporti con le altre funzioni di controllo, essa collabora con lUfficio Legale, la Direzione

    Investimenti e Prodotti e con la funzione Commerciale.

    Relativamente alle tipologie di misurazione del livello di servizio della funzione di Compliance,

    la modalit prevalente risulta essere quella che prevede un controllo periodico formale sulle

    attivit realizzate (65%), seguita da un controllo in base alla qualit/quantit degli interventi

    (59%). Tra le alternative, il controllo periodico sui costi/benefici delle attivit di Compliance,

    non invece ritenuto uno strumento di misurazione efficiente.

    Nella voce residuale Altro sono comprese ulteriori modalit di misurazione indicate dai

    rispondenti, come la misurazione effettuata sulla base delle relazioni periodiche presentate

    allorgano amministrativo o secondo i livelli di servizio previsti dal contratto di outsourcing.

    Figura 16: Indicate le modalit di misurazione del livello di servizio della funzione diCompliance effettuate dallorgano amministrativo

    59% 65%

    6%12% 12%

    In base allaqualit/quantit degli

    interventi

    Viene effettuato uncontrollo periodicoformale sulle attivit

    realizzate

    In base alla quantitdi Full Time

    Equivalent (FTE)dedicati allattivit

    In base ai tempi dievasione delle

    richieste effettuatealla funzione di

    Compliance

    Altro

    Nota: il totale non coincide con il 100% poich stata concessa la possibilit di fornire risposte multiple17 Rispondenti

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    20

    4.2 Mission e principali obiettivi della funzione di Compliance

    I risultati indicano che le societ ritengono prioritaria losservanza e il rispetto delle normative

    e dei codici di condotta interni ed esterni nello sviluppo di nuovi prodotti e mercati, in modo da

    evitare di incorrere in sanzioni o perdite finanziare. Si pone inoltre attenzione anche alla

    gestione delle nuove aree di rischio, quali la consulenza sui nuovi prodotti e lanalisi ex ante

    delle normative.

    Unelevata importanza attribuita anche alla verifica dellefficienza dei processi e il

    monitoraggio del rischio di non Compliance sopportato dallazienda.

    Tra gli aspetti ritenuti mediamente importanti dalle societ del campione segnaliamo la

    creazione di una cultura gestionale consapevole dei rischi e delle responsabilit, che

    garantisca unefficace gestione del rischio reputazionale attraverso codici di condotta e

    programmi di formazione mirati.

    Infine una priorit bassa attribuita alladdestramento e alla formazione del personale

    (realizzato attraverso servizi di consulenza allalta dirigenza e alle unit di business che

    rendano il personale consapevole dei rischi e capace di prendere misure idonee a

    contrastarli) e lo sviluppo di canali di comunicazione in materia di rischi.

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    21

    Figura 17: Indicate quale mission pi coerente rispetto agli obiettivi definiti dalla Vostrastruttura di Compliance. Classificatele in ordine di importanza, da 1 a 5, dove 1 la piimportante

    78%

    17%

    56%

    22%

    39%

    6%

    22%

    39%

    11%

    17%

    17%

    39%

    6%

    22%

    17%

    17%

    17%

    17%

    6%

    28%

    11%

    A

    B

    C

    D

    E

    Priorit 1 Priorit 2 Priorit 3 Priorit 4 Priorit 5

    18 Rispondenti

    A Identificare, analizzare e monitorare i rischi di sanzioni, di perdite finanziarie o di minacciaallesistenza che potrebbero risultare dal mancato rispetto della conformit con le leggi ele regole in vigore, o con i codici di condotta e gli standard di corretto comportamento

    B Contribuire a creare una cultura gestionale consapevole dei rischi e delle responsabilit

    C Verificare lefficienza dei processi e monitorare il rischio di non compliance sopportatodallazienda

    D Rafforzare i canali di comunicazione in materia di rischi

    E Concentrare risorse e sforzi per gestire le nuove aree di rischio

    In aggiunta alle opzioni sopraccitate, sono stati individuati dai rispondenti ulteriori obiettivi per

    la funzione di Compliance, tra cui il supporto nelle attivit correlate allidentificazione, al

    monitoraggio e alla gestione dei conflitti di interesse.

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    22

    4.3 Riporto gerarchico

    Relativamente al tema del riporto gerarchico, emerge dallindagine che il responsabile

    dellunit organizzativa che svolge attivit di Compliance risponde prevalentemente o

    allAmministratore Delegato (33%) o al Consiglio di Amministrazione (32%).

    Figura 18: Indicate la figura a cui risponde il responsabile capo dellunit organizzativa chesvolge attivit di Compliance

    Consiglio diAmministrazione

    32%

    Presidente6%

    Amministratore Delegato33%

    Direttore Generale17%

    Responsabile dei controlliinterni

    6%

    Consigliere diAmministrazione

    6%

    18 Rispondenti

    I risultati relativi alla struttura organizzativa delle societ indicano che la maggioranza dei

    rispondenti ha adottato un modello in cui la funzione di Compliance riporta o direttamente al

    Consiglio di Amministrazione o gerarchicamente e funzionalmente allAmministratore

    Delegato o al Direttore Generale. Risulta inoltre che numerose societ, a livello organizzativo

    e diversamente per quanto concerne le attivit svolte, si stanno muovendo verso unottica di

    Compliance integrata, in cui la funzione riporta allAmministratore Delegato unitamente

    allInternal Audit o al Risk Management. Tali rapporti gerarchici, nel rispetto del principio di

    indipendenza, sono garantiti da adeguate deleghe di poteri da parte del Consiglio di

    Amministrazione.

    Le soluzioni organizzative individuate dalle societ traggono origine, sotto il profilo normativo,

    dallart. 12 del Regolamento Congiunto ai sensi del quale, al fine di assicurare la correttezza

    e lindipendenza delle funzioni aziendali di controllo compresa naturalmente la funzione di

    Compliance i responsabili di dette funzioni non devono essere gerarchicamente subordinati

    ai responsabili delle funzioni sottoposte a controllo e devono riferire direttamente agli organi

    aziendali; con riferimento al riporto gerarchico, pertanto, la normativa si limita a delineare

    alcuni principi fondamentali e lascia ampi margini alle Sgr nellindividuazione di un modello

    organizzativo funzionale alla concreta operativit e alle dimensioni delle societ.

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    23

    4.4 Principali indicatori di performance

    I Key Performance Indicators (KPI) sono misure quantitative, identificate e definite a priori,

    che riflettono i fattori critici di successo per unorganizzazione; generalmente sono indicatori

    piuttosto stabili, in quanto strettamente legati agli obiettivi della societ. I KPI sono uno dei

    principali strumenti per il controllo delle performance, poich forniscono una chiara

    rappresentazione di ci che ritenuto pi importante per lorganizzazione e di ci che

    necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Dai risultati ottenuti emerge che, nonostante limportanza di tale strumento di misurazione

    delle performance, la maggioranza dei rispondenti (56%) non ha identificato o non ha

    intenzione di identificare i principali KPI per il controllo delle attivit della funzione di

    Compliance. Anche tra le societ che hanno identificato i KPI, tuttavia, meno della met ha

    gi provveduto alla loro implementazione allinterno della propria struttura.

    Figura 19: Indicate se allinterno della Vostra struttura avete identificato, o avete intenzione diidentificare, i principali KPI (Key Performance Indicators) per la funzione di Compliance

    Si44%

    No56%

    18 Rispondenti

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    24

    Tra gli indicatori gi utilizzati, quello maggiormente implementato riguarda la misurazione del

    numero di reclami e di interventi di verifica; tra quelli in fase di attivazione si segnala il

    controllo del numero di test effettuati rispetto a quelli pianificati.

    Lindagine riporta comunque segnali di uno scenario in evoluzione: le societ rispondenti

    hanno infatti indicato lintenzione di sviluppare in futuro nuovi indicatori, quali ad esempio la

    velocit nel correggere le violazioni normative (in modo da evitare di incorrere in rischi di

    sanzioni o perdite), la valutazione dellampiezza del processo di monitoraggio della

    Compliance, lesito dei sondaggi intra-aziendali e il numero di nuove richieste di pareri

    normativi.

    Figura 20: In caso abbiate identificato o abbiate intenzione di identificare i principali KPI per lafunzione di Compliance, indicate quali rientrano tra quelli implementati o tra quelli cheintendete implementare allinterno della Vostra struttura

    Nota: il totale non coincide con il 100% poich stata concessa la possibilit di fornire risposte multiple8 Rispondenti

    A Rapporto con le autorit di vigilanzaB Velocit nel correggere le violazioni normativeC Formazione effettuata rispetto a quella pianificataD Test svolti rispetto a quelli pianificatiE Numero di reclamiF Eccezioni rilevateG Numero di messaggi promozionali esaminatiH Numero di violazioniI Numero di interventi di verificaL Andamento dei controlli normativiM Esito dei sondaggi intra-aziendaliN Successo nellassunzione/tirocinio di nuove risorse allinterno della funzione di

    ComplianceO Valutazione dellampiezza del processo di monitoraggio della ComplianceP Valutazione delle variazioni delle policy e delle procedure di ComplianceQ Qualit della cultura della ComplianceR Retention dei dipendentiS Numero di nuove richieste di pareri normativi

    0%

    40%

    20%

    60%

    60%

    80%

    40%

    40%

    40%

    80%

    60%

    20%

    40%

    20%

    20%

    60%

    20%

    20%

    60%

    20%

    20%

    20%

    40%

    20%

    20%

    20%

    20%

    20%

    29%

    43%

    14%

    14%

    14%

    14%

    29%

    43%

    43%

    14%

    14%

    14%

    43%

    A

    B

    C

    D

    E

    F

    G

    H

    I

    L

    M

    N

    O

    P

    Q

    R

    S

    % implementati % in fase di implementazione % intenzione di implementarli in futuro

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    25

    5 Costi della Compliance

    Lultima sezione interamente dedicata allanalisi dei costi legati alla funzione di Compliance.

    In particolare, lanalisi stata incentrata sui seguenti temi:

    Sistemi informativi a supporto della funzione di Compliance e relativi costi ; Analisi delle motivazioni che spingono le societ a utilizzare i sistemi informativi; Incidenza dei costi del personale (diretti e indiretti) sui costi complessivi delle Sgr; Costi di costituzione della funzione di Compliance; Tipologia di costi diretti; Rapporto costi/benefici in seguito alla strutturazione delle funzione di Compliance.

    Sotto il profilo normativo, limpiego di risorse per la funzione di Compliance soggetto al

    rispetto di alcune condizioni previste dal Regolamento Congiunto; ai sensi dellart. 12, infatti,

    per garantire la correttezza e lindipendenza delle funzioni aziendali di controllo, necessario

    che queste ultime dispongano dellautorit, delle risorse e delle competenze necessarie per lo

    svolgimento dei loro compiti. Tali funzioni, dunque, dovrebbero disporre di mezzi adeguati alle

    competenze che lordinamento assegna loro, nonch di personale sufficientemente qualificato

    per lesercizio delle stesse.

    5.1 Eventuali sistemi informativi a supporto e relativi costi

    I risultati ottenuti indicano che il 61% dei rispondenti ha previsto allinterno della propria

    struttura una rete di sistemi informativi a supporto della funzione di Compliance; in questo

    caso risulta che tali sistemi sono stati sviluppati per:

    Il 17% in house; Il 16% allesterno; Il 28% sia allinterno che allesterno.Relativamente ai costi sostenuti risulta che i maggiori costi sono stati sostenuti per lo

    sviluppo allesterno (sulla base dei 7 partecipanti che hanno risposto alla domanda).

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    26

    Figura 21: Indicate se allinterno della Vostra struttura sono presenti sistemi informativi asupporto della funzione di Compliance

    Si61%

    No39%

    18 Rispondenti

    Rispetto alle motivazioni che spingono le societ a utilizzare i sistemi informativi a supporto

    della funzione, dallindagine emerge come prima esigenza quella di tracciare le attivit poste

    in essere dalla funzione di Compliance (82% dei casi). Un altro fattore rilevante risulta essere

    la possibilit di presidiare i rischi di conformit prevenendo linsorgere di anomalie sul

    processo di investimento (71%).

    Figura 22: Indicate quali sono i principali motivi per cui utilizzate (o utilizzereste) i sistemiinformativi a supporto della funzione di Compliance allinterno della Vostra struttura

    35%

    82%

    71%

    41% 41%

    59% 59%

    18%

    A B C D E F G H

    Nota: il totale non coincide con il 100% poich stata concessa la possibilit di fornire risposte multiple17 Rispondenti

    A Consentire la comunicazione fra soggetti che fanno parte della funzione di compliance inmodo da identificare e gestire gli eventi in modo coerente, uniforme e tempestivo

    B Tracciare le attivit poste in essere dalla funzione di complianceC Presidiare i rischi di conformit prevenendo linsorgere di anomalie sul processo di

    investimentoD Migliorare la qualit delle informazioni

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    27

    E Effettuare un reporting delle attivit poste in essere dalla funzione di compliance al fine dimigliorare la qualit delle informazioni

    F Monitorare e segnalare le operazioni sospette o sforamento dei limiti di investimentoG Predisporre un repository (Database/Software) unico per tutti i rischiH Garantire che il campionamento avvenga sullintera popolazione delle transazioni

    effettuate dalla societ

    5.2 Costi delle risorse coinvolte

    I risultati ottenuti indicano che lincidenza dei costi diretti sui costi complessivi delle Sgr

    rispondenti maggiore rispetto a quella dei costi indiretti (7,2% contro 5,9%).

    Confrontando poi il triennio appena trascorso (2005-2008) con quello prospettico (2009-2011)

    si osserva che le attivit che assorbono il maggior numero di personale rimangono invariate:

    la principale risulta quella relativa alla Compliance alla direttiva MiFID, seguita da quelle

    riguardanti la definizione dei limiti sugli investimenti. Assorbono invece il minor numero di

    risorse le attivit relative alla normativa sulla sicurezza del lavoro e alla legge sulla privacy.

    Figura 23: Rispetto agli ambiti sotto elencati, evidenziate il maggior assorbimento dipersonale (secondo un livello di importanza da 1 a 5, dove 1 il pi importante), tra il 2005 eil 2008

    82%

    36%

    8%

    23%

    11%

    30%

    9%

    18%

    36%

    33%

    38%

    30%

    45%

    21%

    42%

    38%

    33%

    10%

    18%

    25%

    0%

    8%

    22%

    20%

    18%

    7%

    8%

    33%

    10%

    9%

    75%

    A

    B

    C

    D

    E

    F

    G

    H

    Priorit 1 Priorit 2 Priorit 3 Priorit 4 Priorit 5

    17 Rispondenti

    A MiFIDB Limiti agli investimentiC Disciplina sul market abuseF Altre materie disciplinate dal Tuf e dalla normativa di attuazione sopra non menzionateE Legge sulla privacyF Anti money LaunderingG D.Lgs. 231/2001H Sicurezza Aziendale

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    28

    Figura 24: Rispetto agli ambiti sotto elencati, evidenziate il maggior assorbimento dipersonale (secondo un livello di importanza da 1 a 5, dove 1 il pi importante), tra il 2009 eil 2011

    85%

    38%

    14%

    8%

    27%

    8%

    8%

    8%

    23%

    33%

    43%

    8%

    27%

    33%

    15%

    42%

    43%

    31%

    20%

    25%

    15%

    8%

    8%

    17%

    23%

    13%

    8%

    8%

    15%

    8%

    31%

    13%

    25%

    69%

    A

    B

    C

    D

    E

    F

    G

    H

    Priorit 1 Priorit 2 Priorit 3 Priorit 4 Priorit 5

    17 Rispondenti

    A MiFIDB Limiti agli investimentiC Disciplina sul market abuseF Altre materie disciplinate dal Tuf e dalla normativa di attuazione sopra non menzionateE Legge sulla privacyF Anti money LaunderingG D.Lgs. 231/2001H Sicurezza Aziendale

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    29

    5.3 Costi di costituzione della funzione

    Nella sezione dellindagine dedicata ai costi di costituzione della funzione di Compliance

    nellultimo triennio, emerge che nel 2005 sono stati sostenuti esclusivamente i costi per la

    costituzione della funzione di Compliance (definizione dei compiti e delle responsabilit della

    Direzione e declinazione degli ambiti normativi coperti). Nel triennio successivo invece

    lincidenza dei suddetti costi diminuisce, mentre crescono i costi relativi alla predisposizione

    dellimpianto documentale e ai progetti di aggiornamento della normativa interna, che nel

    2008 raggiungono rispettivamente il 69% e il 77% dei costi di costituzione della funzione. In

    questultimo anno si sono poi aggiunti i costi legati alla formazione interna e quelli derivanti

    dallimplementazione dei sistemi informativi, della direttiva MiFID e del D.Lgs. 231/2001.

    Figura 25: Indicate in quale/i periodo/i temporale/i sono stati sostenuti i costi di costituzionedella funzione

    100%

    25%

    36%

    77%

    45%

    38%

    18%

    15%

    75%

    64%

    38%

    36%

    69%

    2005

    2006

    2007

    2008

    A B C D E

    Nota: il totale non coincide con il 100% poich stata concessa la possibilit di fornire risposte multiple14 Rispondenti

    A Progetti per la costituzione della funzione di Compliance (definizione di compiti eresponsabilit della Direzione e declinazione degli ambiti normativi coperti)

    B Progetti di predisposizione dellimpianto documentale (definizione dei macro processi conlindividuazione di ruoli e responsabilit)

    C Progetti di aggiornamento della normativa interna (logiche di indirizzo e coordinamento diGruppo)

    D Costi derivanti dallimplementazione dei sistemi informativiE Altro: MiFID, D.Lgs. 231/2001, formazione interna

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    30

    5.4 Costi ricorrenti ed eventuale ripartizione costi infrastrutturali

    I costi diretti della funzione di Compliance sono stati ripartiti in due categorie: costi di

    Compliance e costi di Non Compliance. Nella definizione di questultimi ricadono i costi che

    lazienda sostiene come conseguenza della mancata osservanza delle disposizioni vigenti,

    mentre con costi di Compliance si intendono quei costi direttamente ascrivibili alla funzione

    aziendale di controllo. La figura 26 indica la ripartizione dei Costi di Compliance e Non

    Compliance.

    Unanalisi pi approfondita sulle singole tipologie dei costi di Compliance evidenzia che i

    costi relativi allo staff, comprendenti gli stipendi e gli eventuali benefit, hanno una rilevanza

    maggiore (54%) rispetto alle altre categorie, seguiti dai costi di manutenzione dei sistemi

    informativi con il 34%. I costi sostenuti per la formazione continua incidono solo per il 4%.

    Tra i costi di Non Compliance prevalgono invece i Remediation Costs, ovvero i costi

    sostenuti dallazienda per limplementazione di attivit volte alla risoluzione di anomalie

    riscontrate.

    Tali risultati sono stati ottenuti ponderando i valori forniti per gli asset gestiti di ciascuna

    societ.

    Figura 26: Ripartizione dei Costi di Compliance e Non Compliance

    Costi di Compliance57%

    Costi di Non Compliance43%

    15 Rispondenti

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    31

    Figura 27: Ripartizione delle singole tipologie di Costi di Compliance

    Manutenzione SistemiInformativi

    34%309.000

    Formazione continua4%

    32.000

    Staff54%

    493.000

    Adeguamento allanormativa

    8%73.600

    14 Rispondenti con avvaloramento del valore

    Figura 28: Ripartizione delle singole tipologie di Costi di Non Compliance

    Remediation costs69%

    480.000

    Sanzioni e onorari7%

    45.000Costo dellerrore delcalcolo della quota

    24%162.000

    8 Rispondenti con avvaloramento del valore

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    32

    E importante notare che i risultati indicano come l81% delle Sgr rispondenti non ha

    provveduto allimplementazione di un modello per il monitoraggio e la misurazione dei costi di

    Compliance, e solo il 17% ha previsto di ribaltare i costi infrastrutturali della societ alla

    funzione di Compliance.

    Figura 29: Indicate se allinterno della Vostra struttura stato definito un modello per ilmonitoraggio e la misurazione dei costi di Compliance

    Si19%

    No81%

    16 Rispondenti

    Figura 30: Indicate se avete previsto di ribaltare i costi infrastrutturali della Vostra societ allafunzione di Compliance

    Si17%

    No83%

    18 Rispondenti

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    33

    Riguardo la percezione, da parte delle societ, del rapporto tra costi e benefici in seguito alla

    strutturazione della funzione di Compliance, emerge che allo stato attuale i costi sono

    percepiti come superiori ai benefici. Tuttavia in proiezione sul prossimo triennio le societ

    stesse vedono un riequilibrio di tale situazione, con benefici pi alti a bilanciare la crescita dei

    costi.

    Figura 31: Indicate qual il rapporto tra costi e benefici in seguito alla strutturazione dellafunzione di Compliance oggi

    17 Rispondenti

    Figura 32: Indicate quale sar il rapporto tra costi e benefici in seguito alla strutturazione dellafunzione di Compliance tra 3 anni

    17 Rispondenti

    OGGI

    TRA 3 ANNI

    Basso Alto

    Benefici

    CostiBasso

    Alto

    Medio 34%

    12%18%

    24%12%

    Basso Alto

    Benefici

    CostiBasso

    Alto

    Medio

    29%

    12%0%

    18%

    41%

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    34

    5.5 Misure di efficacia e efficienza della funzione di Compliance

    In questa sezione sono riportati i grafici che rappresentano la struttura dei costi e dei ricavi

    delle Sgr rispondenti, sulla base dei quali sono state effettuate alcune considerazioni riguardo

    allefficacia e alla efficienza della funzione di Compliance.

    I risultati sono stati ottenuti tramite una ponderazione dei valori forniti per gli asset gestiti di

    ciascuna societ.

    Figura 33: Struttura dei costi al 31/12/2008

    17 Rispondenti

    Figura 34: Struttura dei ricavi al 31/12/2008

    17 Rispondenti

    020406080

    100120140160180200

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Bas

    isP

    oint

    Commissioni passive Spese per il personale Altre spese amministrative Altri costi

    177

    113

    47

    128

    90106

    2716

    38

    95

    126

    71

    90

    144

    69

    3

    117

    86

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    140

    160

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Basi

    sPo

    int

    Commissioni di sottoscrizione / rimborso / switch Commissioni di gestione Commissione di incentivo Altri ricavi

    152

    121

    57

    153

    90

    115

    85

    19

    41

    100

    126

    86103

    150

    75

    4

    123

    94

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    35

    I dati relativi ai costi e ai ricavi totali sostenuti dalle societ rispondenti sono stati elaborati sia

    rispetto alla sola funzione di Compliance, sia rispetto allinsieme delle funzioni aziendali di

    controllo (Compliance, Risk Management e Internal Audit).

    Dallanalisi risulta che, in media, il rapporto tra i costi totali e il numero delle risorse dedicate

    pari a 33 milioni di Euro (per la funzione Compliance) e 11 milioni di Euro (nel caso

    dellinsieme delle funzioni aziendali di controllo).

    Considerando tale rapporto, per la funzione di Compliance, il 60% circa delle societ risulta

    pi efficiente rispetto alla media del costo per risorsa; tale percentuale si riduce al 35% se si

    considerano tutte le funzioni aziendali di controllo.

    Figura 35 Rapporto costi totali/n. risorse funzioni di Compliance

    17 Rispondenti

    Figura 36 Rapporto costi totali/n.risorse funzioni aziendali di controllo (Compliance, RiskManagement, Internal Audit)

    17 Rispondenti

    36

    66

    29

    39

    8

    19 18

    40

    16

    39

    13

    49 50

    40 45

    7

    41

    33 3333 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33

    -

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    70

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Media

    milioni di Euro

    9

    18 1713

    2

    6 4

    10

    3

    9

    4

    16

    26

    8 10

    1

    21

    11 11111111111111111111111111111111

    -

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Media

    milioni di Euro

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    36

    Il rapporto tra i ricavi totali e il numero delle risorse dedicate alla funzione di Compliance

    pari in media a 38 milioni di Euro per la sola funzione di Compliance e a 12 milioni di Euro per

    linsieme delle tre funzioni.

    Considerando solo la funzione di Compliance, le societ che hanno ricavi superiori alla media

    sono pi della met di quelle rispondenti (59%); tale valore diminuisce al 41% se si

    considerano tutte le funzioni aziendali di controllo.

    Figura 37 Rapporto ricavi totali/n. risorse funzione di Compliance

    17 Rispondenti

    Figura 38 Rapporto ricavi totali/n. risorse funzioni aziendali di controllo (Compliance, RiskManagement, Internal Audit)

    17 Rispondenti

    31

    70

    35

    47

    8

    21

    5647

    18

    41

    13

    60 57

    4249

    8

    4338 38383838383838383838383838383838

    -1020

    304050

    6070

    80

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Media

    milioni di Euro

    8

    19 20

    16

    27

    1412

    49

    4

    20

    30

    911

    2

    22

    12 1212 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12

    -

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    35

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    milioni di Euro

    Media

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    37

    Sono stati infine elaborati una serie di indicatori che hanno permesso di effettuare ulteriori

    analisi.

    I grafici seguenti indicano il valore medio degli asset gestiti da una risorsa dedicata

    esclusivamente alla funzione di Compliance o a un insieme di funzioni aziendali di controllo

    (Compliance, Risk Management e Internal Audit). Nel primo caso il valore medio per tutte le

    societ pari a 6.309 milioni di Euro, nel secondo caso diminuisce e si attesta a 1.810 milioni

    di Euro; ci dovuto a una maggior incidenza del numero di risorse dedicate alla funzione di

    Risk Management.

    Figura 39: Asset medi gestiti da una risorsa dedicata alla funzione di Compliance

    17 Rispondenti

    Figura 40: Asset medi gestiti da una risorsa dedicata alle funzioni di Compliance, RiskManagement e Internal Audit

    17 Rispondenti

    2.041

    5.784 6.1043.056

    847 1.834

    6.590

    24.508

    4.250 4.122

    1.006

    6.939 5.517

    2.787

    6.531

    21.818

    3.5176.309

    -

    5.000

    10.000

    15.000

    20.000

    25.000

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Media

    milioni di Euro

    510

    1.578

    3.590

    1.019199 611

    1.648

    6.127

    850 916335

    2.3132.869

    575

    1.507

    4.364

    1.7581.810

    -

    1.000

    2.000

    3.000

    4.000

    5.000

    6.000

    7.000

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13 Sgr 14 Sgr 15 Sgr 16 Sgr 17

    Media

    milioni di Euro

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    38

    Analizzando il rapporto tra i Costi di Compliance e gli asset gestiti da ciascuna societ, risulta

    che, mediamente, lincidenza pari a 0,27 basis point; tale valore aumenta a 0,34 se si

    considerano anche i Costi di Non Compliance.

    Figura 41: Incidenza dei Costi di Compliance sugli Asset

    11 Rispondenti

    Figura 42: Incidenza dei Costi di Compliance e Non Compliance sugli Asset

    11 Rispondenti

    La Sgr 5 stata esclusa dal calcolo della media

    Lincidenza dei costi di Compliance sui Ricavi invece in media pari a 25 basis point.

    Figura 43: Incidenza dei Costi di Compliance sui Ricavi

    13 Rispondenti

    0,5

    0,2 0,2 0,20,3

    0,2

    0,6

    0,2 0,2

    0,4

    0,20,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27 0,27

    0,0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    0,6

    0,7

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11

    Media

    Basis Point

    0,5

    0,2 0,2

    0,3

    0,0

    0,2

    0,7

    0,4

    0,3

    0,4

    0,2

    0,340,340,340,340,340,340,340,340,340,340,34

    0,00,1

    0,20,30,4

    0,50,6

    0,70,8

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11

    Media

    Basis Point

    33

    14

    28

    11

    30

    21

    46

    26

    18

    25

    51

    14

    4

    25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    Sgr 1 Sgr 2 Sgr 3 Sgr 4 Sgr 5 Sgr 6 Sgr 7 Sgr 8 Sgr 9 Sgr 10 Sgr 11 Sgr 12 Sgr 13

    Media

    Basis Point

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    39

    6 La funzione di Compliance in Europa: un raffronto

    Uno studio sulla funzione di Compliance svolto su 76 istituzioni a livello Europeo, evidenzia

    quanto segue (elaborazioni PricewaterhouseCoopers):

    La funzione di Compliance nelle realt europee, in termini di costi-benefici, nel 62% non

    viene vista come un costo puro di struttura ma il suo valore viene percepito

    completamente o in parte dalla struttura di Direzione. Nel 24% dei casi invece la

    funzione di Compliance evidenzia ancora la necessit di dimostrare il proprio ruolo di

    creatore di valore allinterno della struttura (tale dato risulta allineato a quanto emerso

    per lItalia).

    Lutilizzo di indicatori di performance per il controllo delle funzioni di Compliance nelle

    istituzioni europee presente nel 33% dei casi (contro il 44% delle realt italiane). La

    tabella di seguito evidenzia inoltre i principali indicatori di performance utilizzati sia nelle

    realt europee che in quelle italiane:

    INDICATORI DI PERFORMANCE ITALIA EUROPA

    A. Test svolti rispetto a quelli pianificati 60% 55%

    B. Numero di reclami 80% 91%

    C. Eccezioni rilevate 40% 39%

    D. Numero di messaggi promozionali esaminati 40% 33%

    E. Numero di violazioni 40% 27%

    F. Numero di interventi di verifica 80% 85%

    G. Esito dei sondaggi intra-aziendali 43% 48%

    Elaborazioni PricewaterhouseCoopers

    La funzione di Compliance attribuisce nelle realt europee, cos come evidenziato per

    lItalia, diverse priorit ai possibili obiettivi da perseguire. Tradizionalmente la funzione

    stata focalizzata sui controlli sulloperativit di business al fine di verificare lesistenza di

    rischi di non conformit ai regolamenti (66% del campione). Ad oggi invece gli obiettivi si

    stanno ampliando verso attivit di verifica prudenziale, attraverso lapplicazione di

    misure preventive di riduzione dei rischi di non compliance (29% del campione).

    Gli stessi indicatori per le realt italiane mostrano una priorit alta per il 78% dei casi

    relativamente allapplicazione di obiettivi di verifica da parte della Compliance rispetto ai

    regolamenti e leggi in vigore e del 58% per gli obiettivi di riduzione dei rischi di non

    compliance.

    La funzione di Compliance viene strutturata secondo un modello accentrato dal 41% del

    campione (contro un valore pari al 94% in Italia), mentre il modello parzialmente

    decentrato viene applicato dal 42% dei rispondenti (nelle realt italiane tale struttura

    viene applicata nel 6% dei casi). Altre soluzioni, per le istituzioni di maggiori dimensioni,

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    40

    contemplano, per esempio, la struttura a matrice, basata sulla presenza di diversi

    delegati/referenti della Compliance nelle diverse unit di business.

    Relativamente alla tematica del riporto gerarchico, il responsabile della funzione di

    Compliance, cos come evidenziato nelle strutture italiane, riporta direttamente al

    Consiglio di Amministrazione o figure di Direzione (quali il CEO o Responsabile della

    Business line per le Istituzioni di maggiori dimensioni).

    In Europa inoltre, come evidenziato per le realt italiane, la funzione di Compliance

    intrattiene rapporti con altre funzioni sia di controllo che di business, con le quali

    condivide le modalit di implementazione dei controlli, lo svolgimento delle attivit di

    verifica e lanalisi dei risultati di valutazione della compliance, sfruttando tutte le

    opportunit sinergiche che permettano uno scambio essenziale di competenze e

    strumenti utili allo svolgimento delle proprie attivit.

    Lutilizzo dei sistemi informativi a supporto della funzione di compliance raggiunge una

    quota dell82% del campione (contro un valore del 61% dei rispondenti in Italia). In

    particolare in Italia, gli ambiti di applicazione della funzione Compliance, nella maggior

    parte dei casi, presentano una percentuale di automazione maggiore rispetto a quella

    europea. Di seguito si riporta la copertura per i seguenti ambiti di controllo:

    AMBITO ITALIA EUROPA

    A. Consentire la comunicazione fra soggetti che fanno parte della funzione dicompliance in modo da identificare e gestire gli eventi in modo coerente,uniforme e tempestivo

    35% 43%

    B. Tracciare le attivit poste in essere dalla funzione di compliance 82% 29%

    C. Presidiare i rischi di conformit prevenendo linsorgere di anomalie sul processodi investimento

    71% 46%

    D. Migliorare la qualit delle informazioni 41% -

    E. Effettuare un reporting delle attivit poste in essere dalla funzione di complianceal fine di migliorare la qualit delle informazioni

    41% 36%

    F. Monitorare e segnalare le operazioni sospette o sforamento dei limiti diinvestimento

    59% 82%

    G. Predisporre un repository (Database/Software) unico per tutti i rischi 59% -

    H. Garantire che il campionamento avvenga sullintera popolazione delletransazioni effettuate dalla societ

    18% -

    Elaborazioni PricewaterhouseCoopers

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    41

    7 Conclusioni

    La ricerca effettuata sui profili organizzativi e sui costi della funzione Compliance ha

    analizzato diversi ambiti con differenti prospettive. Di seguito, sono sintetizzate le principali

    evidenze:

    - obiettivo della Funzione di Compliance la prevenzione e la gestione del rischio di

    non conformit alle norme ossia il rischio di subire sanzioni, perdite finanziarie o

    danni di reputazione a causa della violazione di leggi e regolamenti o di norme di

    autoregolamentazione;

    - per quanto concerne la struttura organizzativa, la funzione di Compliance, riporta o

    direttamente al Consiglio di Amministrazione, allAmministratore Delegato o al

    Direttore Generale;

    - il 94% delle funzioni Compliance strutturato secondo una modalit di governo

    accentrata;

    - le risorse della funzione Compliance sono in numero maggiore (5 risorse in media)

    rispetto a quelle di Internal Audit (3) e inferiori rispetto a quelle del Risk Management

    (7) e del Controllo di Gestione (10);

    - il 40% del personale risulta in outsourcing contrariamente a quello delle altre funzioni

    ove le risorse risultano tutte dipendenti;

    - i rapporti con le altre funzioni di controllo sono principalmente di

    comunicazione/collaborazione, di supporto, di consulenza per le interpretazioni delle

    regole e di verifica sulla corretta applicazione delle procedure da parte delle restanti

    funzioni aziendali;

    - il 45% circa delle societ ha implementato o ha intenzione di implementare indicatori

    di performance (KPI);

    - il 61% delle societ utilizza sistemi informativi a supporto, principalmente per

    tracciare le attivit pianificate (82% dei casi) e per presidiare i rischi di conformit

    prevenendo linsorgere di anomalie sul processo di investimento (71%);

    - i costi diretti relativi alla funzione Compliance incidono maggiormente sul totale costi

    complessivi delle Sgr pari a 7,2% rispetto a quelli indiretti che ammontano a 5,9%;

    - dallanalisi sulle singole tipologie dei costi di Compliance, quelli che hanno una

    rilevanza maggiore sono i costi relativi allo staff pari al 54% ed alla manutenzione dei

    sistemi informativi pari al 34%, seppur evidenziando che ad oggi le societ non

    hanno provveduto allimplementazione di un modello per il monitoraggio e la

    misurazione dei costi. Non sono ancora state previste regole di ribaltamento dei costi

    infrastrutturali alla funzione di Compliance;

    - i costi di costituzione sono stati sostenuti nel 2005 e, nel triennio successivo (2005-

    2008), sono stati sostenuti i costi per la predisposizione dellimpianto documentale e

    per i progetti di aggiornamento derivanti da policy interne;

  • La Funzione di Compliance: profili organizzativi e costi - Risultati

    42

    - le attivit sulladeguamento alla normativa Mifid e quelle riguardanti la definizione dei

    limiti sugli investimenti nel triennio appena trascorso (2005-2008) hanno assorbito i

    maggiori costi intesi come maggiore impegno del personale dellazienda. E previsto

    lo stesso trend per il triennio prospettico (2009-2011);

    - dallanalisi dei diversi indicatori per misurare lefficienza e lefficacia emerge che:

    o il 60% circa delle societ risulta pi efficiente rispetto alla media del costo per

    risorsa considerando il rapporto costi totali e numero di risorse della funzione

    Compliance; tale percentuale si riduce al 35% se si considerano tutte le

    risorse delle funzioni aziendali di controllo. Analogamente nel caso si

    considerino i ricavi, la media del rapporto tra i ricavi ed il numero delle risorse

    dedicate alla funzione Compliance risulta pari a 38 milioni di Euro. Le societ

    che hanno un valore superiore alla media sono pi della met sono il 59%;

    tale valore diminuisce al 41% se si considerano tutte le funzioni aziendali di

    controllo.

    o la media del rapporto tra le masse gestite ed il numero delle risorse dedicate

    alla funzione Compliance, pari a 6.309 milioni di Euro, contro 1.810 milioni

    di Euro considerando le altre funzioni di controllo, il Risk Management e

    Internal Audit in quanto come gi evidenziato la funzione di Risk

    Management ha una maggiore incidenza per quanto concerne il numero di

    risorse dedicate;

    - da un raffronto europeo non sono emerse differenze sostanziali. Si evidenzia,

    tuttavia, una diversa strutturazione in quanto solo il 41% delle societ europee ha

    strutturato la funzione Compliance secondo un modello accentrato, contro il 94% a

    livello italiano; si evidenzia altres un maggior supporto a livello informatico che

    raggiunge nel contesto europeo una quota dell82% del campione, contro il 61% a

    livello italiano, anche se in Italia la copertura risulta maggiore per gli ambiti dove sono

    utilizzati i supporti informatici.

    - relativamente al rapporto costi-benefici, emerso che per il triennio appena trascorso

    i costi percepiti sono stati maggiori rispetto ai benefici ottenuti anche se in

    prospettiva, nel triennio successivo questi ultimi dovrebbero aumentare bilanciando

    gli elevati costi.

  • _____________________________________________________

    Alla presente pubblicazione hanno collaborato PricewaterhouseCoopers Advisory SpAe Assogestioni, di seguito i relativi riferimenti:

    PricewaterhouseCoopers Advisory Assogestioni

    Giacomo Carlo NeriPartner in charge Financial Services Practice

    Fabio GalliDirettore Generale

    Fabiano QuadrelliPartnere-mail: [email protected]

    Alessandro RotaDirettore Ufficio Studie-mail: [email protected]

    Mauro PanebiancoDirectore-mail: [email protected]

    Davide GiannettiSettore Legalee-mail: [email protected]

    Marcella Di MarcantonioManagere-mail: [email protected]