SUPPORTI - DidatticaWEBdidattica.uniroma2.it/assets/uploads/corsi/141072/SUPPORTI.pdf ·...
Transcript of SUPPORTI - DidatticaWEBdidattica.uniroma2.it/assets/uploads/corsi/141072/SUPPORTI.pdf ·...
Costruzione di Macchine 1
SUPPORTI
CUSCINETTI VOLVENTI
CUSCINETTI A STRISCIAMENTO
Costruzione di Macchine 2
DEFINIZIONI
• Nelle macchine i cuscinetti sono quegli organi che consentono di realizzare i supporti di collegamento tra elementi in movimento e struttura portante.
• Essi svolgono la funzione strutturale di trasmettere le reazioni vincolari e di collegare elementi in moto relativo.
• In generale si chiama perno l’ elemento rotante interno e mozzo, o cuscinetto, l’ elemento di contenimento esterno.
Costruzione di Macchine 3
FUNZIONE DEI CUSCINETTI
• A causa del moto relativo in presenza di
carico l’ attrito, inevitabilmente presente,
genera una dissipazione di energia che
deve essere limitata al fine non avere
temperature di equilibrio termico
incompatibili con la resistenza dei materiali
e di non rendere energeticamente
inaccettabile l’ esercizio della macchina
stessa.
Costruzione di Macchine 4
TIPI DI CUSCINETTI
• L’ obiettivo di minimizzare l’ attrito può
essere conseguito in due modi
– frapponendo tra gli elementi in moto relativo
opportuni corpi volventi, trasformando cioè l’
attrito da radente in volvente
– interponendo tra essi un lubrificante e
conformando il cuscinetto in modo che tale
fluido, in tutte le condizioni operative,
permanga tra le superfici in moto.
Costruzione di Macchine 5
TIPI DI CUSCINETTI
• Nel primo caso si hanno i cuscinetti volventi
• Nel secondo caso si hanno i cuscinetti a
strisciamento
Costruzione di Macchine 6
Tipi di cuscinetti
• In realtà si può ottenere la separazione degli elementi in moto usando anche opportuni campi magnetici, realizzati con la presenza di avvolgimenti elettrici statorici, sul mozzo, e avvolgimenti rotorici, sul perno.
• Questi sono i cuscinetti magnetici attivi.
• E’ una soluzione molto complessa che consente, facendo il vuoto nella camera compresa tra perno e cuscinetto, di ottenere un attrito bassissimo
• Per le sue caratteristiche di complessità questo tipo di cuscinetti sono impiegati in applicazioni speciali, quali, ad esempio, le pompe per altissimo vuoto e i giroscopi dei satelliti
Costruzione di Macchine 7
Cuscinetti Magnetici
Costruzione di Macchine 8
Caratteristiche dei cuscinetti
• i cuscinetti volventi:
– Sono affidabili
– sono soggetti a vita d’ uso limitata a causa dei
fenomeni di fatica;
– presentano un ingombro radiale non trascurabile;
– possono essere facilmente reperiti sul mercato,
essendo unificate le loro forme e dimensioni ed
essendo prodotti in serie;
– sono di montaggio complesso;
– sono rumorosi.
Costruzione di Macchine 9
Caratteristiche dei cuscinetti
• I cuscinetti a strisciamento:
– sono silenziosi;
– sono facili da montare;
– resistono bene a urti e vibrazioni;
– sono meno costosi;
– necessitano di manutenzione;
– Hanno bisogno di precise condizioni di funzionamento
(termiche, meccaniche, ecc.)
– hanno un rilevante ingombro assiale;
– soffrono le variazioni di velocità in intensità e verso
Costruzione di Macchine 10
Applicazione dei cuscinetti
Motore a 2 tempi Differenziale posteriore
Costruzione di Macchine 11
Applicazione dei cuscinetti
Costruzione di Macchine 12
Tipi di cuscinetti volventi
• I cuscinetti volventi possono essere
classificati
– A seconda della forma del corpo volvente
(sfere, rulli, rulli conici, rulli a botte, rullini)
– A seconda del carico che assorbono (radiale,
assiale, misto)
Costruzione di Macchine 13
Tipi di cuscinetti volventi
1 2 3 4 5 6
1 Cuscinetto radiale a sfere
2 Cuscinetto radiale a rulli
3 Cuscinetto radiale a rullini
4 Cuscinetto obliquo a rulli conici
5 Cuscinetto obliquo a sfere
6 Cuscinetto a doppia corona di rulli a botte
Costruzione di Macchine 14
Tipi di cuscinetti volventi c. assiale a sfere
c. assiale a sfere a
doppio effetto
c. assiale a rulli
c. assiale obliquo a
sfere
c. assiale obliquo a
sfere a doppio
effetto
c. assiale
orientabile a rulli
Costruzione di Macchine 15
Cuscinetti volventi
• Per valutare le capacità di resistenza e la
durata di un cuscinetto volvente è
necessario:
– Studiare le condizioni di contatto tra piste di
rotolamento e corpi volventi
– Valutare il ciclo di fatica agente e la
resistenza degli elementi a contatto
– Valutare l’influenza degli altri parametri
(temperatura, lubrificazione, impurezze, ecc.)
Costruzione di Macchine 16
Studio del contatto
320
S
Sd
Pp
32
CP
Prima del carico Dopo il carico
Particolare della zona caricata
p0
Costruzione di Macchine 17
Analisi dei carichi sui corpi volventi
• La valutazione delle sollecitazioni nei corpi
volventi e negli anelli è un problema assai
complesso.
• Infatti, oltre alla presenza degli effetti derivanti
dai carichi di contatto, si hanno, durante il
funzionamento, continui urti che provocano
sovrasollecitazioni difficilmente quantificabili.
• Una valutazione preliminare si può eseguire con
l’approssimazione di Stribeck
Costruzione di Macchine 18
Analisi dei carichi sui corpi volventi
• Si assumono le seguenti ipotesi:
– I corpi sono a comportamento elastico lineare
– Gli effetti del contatto sono solo locali
– Gli anelli, esterno e interno di contenimento
dei corpi volventi, non mutano la loro forma
circolare per gli spostamenti dovuti alla
deformazione elastica.
Costruzione di Macchine 19
Analisi dei carichi sui corpi volventi
P0
P1 P1
P3 P3
Q
R r
g
Per l’equilibrio si ha
...cos2...cos2 10 gg iPPPQ i
L’ipotesi di costanza della forma
circolare permette di scrivere
g ii cos0Considerando che
3
2
ii CPIl rapporto fra gli spostamenti
è pari a
3
2
00
P
Pii
Costruzione di Macchine 20
Analisi dei carichi sui corpi volventi
giPPi2
3
0 cos
n
i
iPQ1
2
5
0 cos21 g
n
i
tot
S
i
nK
1
2
5
cos21 g
Sostituendo l’ultima nell’equazione del
legame tra gli spostamenti
Utilizzando l’equazione di equilibrio
Considerando poi che n è il numero di corpi
volventi caricati e ntot è il numero totale di
corpi volventi
Pertanto il carico massimo sul corpo più
sollecitato è pari a tot
S
n
QKP 0
Procedendo in modo analogo per un
cuscinetto a rulli si ottiene tot
R
n
QKP 0
Costruzione di Macchine 21
Analisi dei carichi sui corpi volventi
Utilizzando i valori medi del proporzionamento dei cuscinetti in
commercio si ottiene quindi:
KS(Stribeck) = 4.4 KR(Stribeck) = 4.0
Ricavando i valori corrispondenti si ottiene invece
KS(Sperimentale) = 5.0 KR(Sperimentale) = 4.6
con un errore di circa il 15%.
Tale errore dipende dal fatto che alcune delle ipotesi utilizzate nello
sviluppo della teoria non sono pienamente verificate come, ad esempio,
l’assenza di giochi e la rigidità assoluta del supporto.
L’entità dell’errore è comunque accettabile da un punto di vista
ingegneristico.
Costruzione di Macchine 22
Analisi del ciclo di sollecitazione Pertanto una volta noto il valore di P0 è possibile ricavare
il valore della massima tensione di contatto. Essa, in
conformità a quanto esposto al paragrafo precedente, si
può scrivere:
Dove si intende
cd
Pp 0
0
5.1
30
30 d e EDED CKPCKPc
2cos'
11
'
112
'
11
'
11
5.1cos ;
'
1
'
111
5.1
2211
2
22
2
11
2121
RRRRRRRR
k
RRRR
k DD
cos 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70
1.000 1.070 1.150 1.242 1.351 1.486 1.661 1.905
1.000 0.936 0.878 0.822 0.769 0.717 0.664 0.608
0.750 0.748 0.743 0.734 0.721 0.703 0.678 0.644
cos 0.80 0.85 0.90 0.92 0.94 0.96 0.98 0.99
2.292 2.600 3.093 3.396 3.824 4.508 5.937 7.774
0.544 0.507 0.461 0.438 0.412 0.378 0.328 0.287
0.594 0.559 510 0.484 0.452 0.410 0.345 0.288
3
22
D
E
k
CFy
2
2
2
1
2
1 11
EECE
Costruzione di Macchine 23
Analisi del ciclo di sollecitazione E’ da notare che nel calcolo di kD particolare cura si
deve dedicare al segno delle varie curvature in
gioco. Considerando poi che lo sforzo risulta
maggiore al contatto tra sfera e anello interno e che,
mediamente
sanello dr 53.051.0
è possibile scrivere, in forma sintetica
11501050con )( s32
0
0 MPad
Pp
S
S
200con )( r3
0
0 MPald
Pp
r
r
Costruzione di Macchine 24
Analisi del ciclo di sollecitazione
= +
v
La distribuzione delle velocità nel corpo volvente evidenzia come la
sfera ruoti attorno al proprio asse e all’asse dell’albero, avendo
ipotizzato l’anello esterno fisso e quello interno rotante. Ciò sta a
dimostrare che un generico punto sulla superficie della sfera, nella
fascia dei contatti, transita da una zona carica ad una zona scarica e
dalla posizione di massima sollecitazione a quella di minima.
In tal modo risulta dimostrato come la sollecitazione agente sia
rappresentata da un ciclo di fatica di contatto con andamento
dall’origine.
Costruzione di Macchine 25
Verifica a fatica Come è abitualmente, la verifica si esegue imponendo
)(0 faticap contesplicitando il legame tra carico e numero di cicli si ottiene una relazione del
tipo
0kNQm con m = 3 per sfere e 10/3 per rulli, mentre, convenzionalmente, si pone
6
0 10mCk
il che consente di scrivere:
610
m
Q
CN
relazione fondamentale per il
dimensionamento a durata dei
cuscinetti volventi
2000 6000 6000 8000
h
P
rulli
sfere
RFNP 310
SFNP 3
Costruzione di Macchine 26
Il progetto dei cuscinetti volventi
• Il progetto dei cuscinetti volventi è di tipo diverso
rispetto a quello degli altri organi meccanici.
Infatti i cuscinetti vengono prodotti da costruttori
ad alta specializzazione per realizzare,
contemporaneamente, prodotti:
– ad elevato contenuto tecnologico in termini di
precisione di realizzazione
– costanza delle caratteristiche e proprietà dei materiali
– costo contenuto, grazie alle possibili economie di
scala connesse con gli elevati lotti prodotti.
Costruzione di Macchine 27
Il progetto dei cuscinetti volventi
• La progettazione consiste quindi nello scegliere, tra i tipi prodotti, quello che meglio soddisfa le esigenze di resistenza e durata derivanti dalla specifica funzione che il supporto deve svolgere nella macchina.
• Per adeguare la progettazione alle reali condizioni di funzionamento occorre tenere conto dei parametri di influenza
Costruzione di Macchine 28
Calcolo della durata corretta
• La relazione fondamentale per la scelta dei
cuscinetti esprime la durata per gli elementi
che si trovino a funzionare in condizioni di
contatto rigorosamente identiche a quelle
esaminate nella trattazione teorica. Ciò non è
sempre vero.
610
m
Q
CN
Costruzione di Macchine 29
Calcolo della durata corretta
• Per tenere conto delle differenze è necessario:
– Valutare l’effetto della direzione del carico, che può presentare componenti radiale e assiale; ciò può essere fatto sostituendo a Q il carico P equivalente pari a:
– dove X e Y dipendono dalla conformazione del cuscinetto e dal rapporto Fa / Fr
aR YFXFP
Costruzione di Macchine 30
Calcolo della durata corretta
• Tenere conto delle effettive condizioni di
lubrificazione durante il funzionamento;
infatti queste ultime influenzano la
distribuzione effettiva delle tensioni di
contatto (lubrificazione elastoidrodinamica)
e la temperatura di funzionamento; si
utilizzano di solito dei coefficienti correttivi
Costruzione di Macchine 31
Influenza della lubrificazione
• Viscosità di riferimento del lubrificante
• Viscosità alla temperatura di funzionamento
• Grado di contaminazione del lubrificante per effetto delle impurità entrate attraverso le tenute o generate dall’usura
• Rapporto tra il carico agente e quello limite che non provoca danneggiamento del cuscinetto
Costruzione di Macchine 32
Affidabilità
• Dato che la resistenza a fatica è comunque un fenomeno distribuito statisticamente sulle grandi popolazioni di individui nominalmente uguali è necessario tenere conto dell’affidabilità effettiva richiesta al cuscinetto.
• In generale i risultati delle prove sperimentali sono forniti con affidabilità del 90%
Costruzione di Macchine 33
Durata corretta
• Diverse trattazioni sono state proposte per risolvere
il problema di adattare la relazione che determina la
durata teorica, affidabile solo se il cuscinetto si trovi
nelle stesse condizioni ideali sperimentate dal
produttore, alle condizioni reali.
• La maggior parte dei produttori di cuscinetti
suggerisce di utilizzare la relazione seguente in cui
Lh è la durata in ore e n è la velocità di rotazione in
giri/min
231
6
60
10aa
nQ
CL
m
h
Costruzione di Macchine 34
Affidabilità
(%)
a1
90 1
95 0.62
96 0.53
97 0.44
98 0.33
99 0.21
Costruzione di Macchine 35
SKF
m
c
h anP
CL
60
106
Condizioni h
Molto pulite 1
Pulite 0.8
Normali 0.5
Contaminate 0.1-0.5
Fortemente contaminate 0
Metodo SKF
Costruzione di Macchine 36
Scelta di un cuscinetto
• Sintetizzando quanto fin qui esposto è possibile
descrivere il processo di scelta di un cuscinetto
in base ai seguenti passi da eseguire:
– Si calcolano le forze che agiscono sul cuscinetto in
base allo schema statico dell’ asse o dell’ albero; se
quest’ ultimo è già stato progettato è possibile
conoscere il campo di dimensioni entro cui ricercare
il cuscinetto da utilizzare
– In base ai valori contenuti nella seguente tabella si
assume un valore accettabile della durata in ore di
funzionamento
Costruzione di Macchine 37
Durate di riferimento
Tipo di macchina Durata in ore
App. domestici, m.agricole, app.mediche,
Strumenti 300-3000
M. a funz.intermittente, paranchi di offic.
m. per l’ edilizia 3000-8000
M. ad alta affidabilità e funz. Intermittente
Ascensori, montacarichi, gru 8000-12000
Macchine con funz. 8h/g non sempre
pienamente utilizzate 10000-25000
Macchine con funz. 8h/g pienamente
utilizzate 20000-30000
Macchine con funz. 24h/g 40000-50000
Macchine per opere idrauliche, forni rotativi 60000-100000
Costruzione di Macchine 38
Scelta di un cuscinetto
• Si calcola, mediante
il valore di C, avendo assunto dei valori prudenziali per i coefficienti riduttivi della durata
• Si individua, nel catalogo del produttore di cuscinetti, il tipo che assicura un valore di C prossimo a quello calcolato e che abbia la dimensione compatibile con l’ asse o albero da realizzare.
231
6
60
10aa
nQ
CL
m
h
Costruzione di Macchine 39
Scelta di un cuscinetto
• Si stima un valore della temperatura di funzionamento accettabile e si sceglie l’ olio o il grasso da utilizzare per la lubrificazione
• Si valuta il rapporto k, utilizzando i grafici prima riportati
• Si calcolano i fattori riduttivi definitivi e quindi la durata corretta reale; se questa è compatibile con quella di riferimento contenuta nella tabella, il processo di scelta ha termine, altrimenti si deve correggere la scelta del cuscinetto ed eseguire nuovamente i calcoli.
Costruzione di Macchine 40
Verifiche finali
• Si deve verificare che la velocità di
rotazione sia inferiore a quella massima
ammissibile per il tipo di lubrificazione
scelto
• Si esegue la verifica a fermo confrontando
i carichi statici con il carico statico
ammissibile.
Costruzione di Macchine 41
d D B C C0 Pu Vel.rif. Vel.limite Massa Appellativo
mm kN kN giri/min kg -
40 68 15 17,8 11,6 0,49 22000 14000 0,19 6008-Z *
40 68 21 16,8 11,6 0,49 - 6300 0,26 63008-2RS1
40 80 18 32,5 19 0,8 18000 11000 0,37 6208 *
40 80 18 35,8 20,8 0,88 18000 11000 0,34 6208 ETN9
40 80 18 32,5 19 0,8 - 5600 0,37 6208-2RS1 *
40 80 18 32,5 19 0,8 18000 9000 0,37 6208-2RZ *
40 80 18 32,5 19 0,8 18000 9000 0,37 6208-2Z *
40 80 18 32,5 19 0,8 - 5600 0,37 6208-RS1 *
40 80 18 32,5 19 0,8 18000 11000 0,37 6208-RZ *
40 80 18 32,5 19 0,8 18000 11000 0,37 6208-Z *
40 80 23 30,7 19 0,8 - 5600 0,44 62208-2RS1
40 90 23 42,3 24 1,02 17000 11000 0,63 6308 *
40 90 23 42,3 24 1,02 - 5000 0,63 6308-2RS1 *
40 90 23 42,3 24 1,02 17000 8500 0,63 6308-2RZ *
40 90 23 42,3 24 1,02 17000 8500 0,63 6308-2Z *
40 90 23 42,3 24 1,02 - 5000 0,63 6308-RS1 *
40 90 23 42,3 24 1,02 17000 11000 0,63 6308-RZ *
40 90 23 42,3 24 1,02 17000 11000 0,63 6308-Z *
40 90 33 41 24 1,02 - 5000 0,89 62308-2RS1
40 110 27 63,7 36,5 1,53 14000 9000 1,25 6408
45 58 7 6,63 6,1 0,26 22000 14000 0,04 61809
45 58 7 6,63 6,1 0,26 - 6700 0,04 61809-2RS1
45 58 7 6,63 6,1 0,26 22000 11000 0,04 61809-2RZ
Costruzione di Macchine 42
Cuscinetti a strisciamento
• I cuscinetti a strisciamento oltre a funzionare secondo un principio fisico diverso dai cuscinetti volventi vengono progettati secondo un processo completamente differente dagli altri elementi meccanici.
• Il procedimento abituale infatti prevede l’uso di relazioni strutturali, che impongono cioè il rispetto del requisito di resistenza.
Costruzione di Macchine 43
Cuscinetti a strisciamento
• I cuscinetti a strisciamento si
dimensionano invece secondo relazioni
funzionali che impongono il rispetto di
condizioni che assicurino il funzionamento
secondo il processo corretto.
• Il processo corretto corrisponde al rispetto
delle condizioni di lubrificazione
idrodinamica.
Costruzione di Macchine 44
Cuscinetti a strisciamento
• La lubrificazione idrodinamica si verifica
quando le dimensioni degli elementi
costituenti il cuscinetto e le caratteristiche
del lubrificante sono proporzionate in
modo che sia lo stesso moto relativo a
generare la distribuzione delle pressioni in
grado di separare perno e cuscinetto.
Costruzione di Macchine 45
La lubrificazione
• Si distinguono tre diversi tipi di lubrificazione:
• lubrificazione limite, caratterizzata da un contatto
locale tra le superfici continuo ed esteso
• lubrificazione mista, caratterizzata da un
contatto locale tra le superfici intermittente e
discontinuo
• lubrificazione idrodinamica, caratterizzata dall’
assenza completa di contatti.
Costruzione di Macchine 46
La lubrificazione
• A ciascun tipo di lubrificazione corrisponde
un preciso campo di variabilità del
coefficiente di attrito.
• La sperimentazione, inoltre, fornisce che
quest’ ultimo dipende da una serie di
parametri fisici che influenzano il
fenomeno della lubrificazione
Costruzione di Macchine 47
La lubrificazione
• Il coefficiente di attrito dipende:
– carico agente, valutato attraverso la pressione
media
– lunghezza del cuscinetto b
– diametro del perno d
– Diametro del cuscinetto D
– viscosità m
– velocità di rotazione n
db
Fp
Costruzione di Macchine 48
Cuscinetti a strisciamento
Costruzione di Macchine 49
Cuscinetti a strisciamento
p
nNcc
m
A lubr. limite
B lubr. mista
C lubr. idrodinamica
A B C
Transizione
f
Costruzione di Macchine 50
Cuscinetti a strisciamento
• Il punto di transizione definisce, a parità di
viscosità, cioè di olio, di temperatura, e di
carico esterno un valore della velocità di
rotazione nT che individua l’ inizio della
lubrificazione idrodinamica cioè dello
sviluppo della portanza necessaria a
determinare il completo distacco delle
superfici in moto.
Costruzione di Macchine 51
Cuscinetti a strisciamento
• Esaminando inoltre l’ andamento della curva, è possibile notare che la zona C è caratterizzata da un funzionamento stabile del cuscinetto: – ogni variazione dei parametri fisici influenti provoca
una variazione degli altri parametri che tende a riportare il punto di funzionamento nella posizione occupata inizialmente.
– Ciò è particolarmente interessante per garantire il buon funzionamento del cuscinetto nelle reali condizioni operative caratterizzate, inevitabilmente, da fluttuazioni non governabili dei parametri fondamentali.
Costruzione di Macchine 52
Cuscinetti a strisciamento
• Infatti, ad esempio, una piccola variazione di temperatura in aumento determina una diminuzione della viscosità che, a sua volta, provoca una diminuzione del Ncc cui corrisponde una diminuzione del coefficiente di attrito; ciò provoca, però, una diminuzione del calore da smaltire e, quindi, una diminuzione di temperatura che si oppone alla variazione iniziale.
p
nNcc
m
f
Costruzione di Macchine 53
Cuscinetti a strisciamento
• Questo è particolarmente interessante per
garantire il buon funzionamento del cuscinetto
nelle reali condizioni operative caratterizzate,
inevitabilmente, da fluttuazioni non governabili
dei parametri fondamentali.
• Al contrario nelle zone A e B il funzionamento è
instabile ed ogni variazione provoca effetti che
tendono ad esaltare la variazione stessa.
Costruzione di Macchine 54
Cuscinetti a strisciamento
La distribuzione di pressioni
può essere determinata
integrando le equazioni di
Reynolds.
E’ possibile però sviluppare il progetto di un cuscinetto a strisciamento
impiegando grafici ottenuti mediante l’analisi dimensionale di dati
sperimentali
Costruzione di Macchine 55
Materiali per cuscinetti a
strisciamento
• Proprietà chimiche: quali resistenza alla
corrosione e compatibilità con i lubrificanti
impiegati; quest’ ultima caratteristica è
richiesta per creare un velo di lubrificante
adsorbito sulla superficie in grado di
diminuire il coefficiente di attrito nelle fasi
di funzionamento in cui è presente il
contatto diretto.
Costruzione di Macchine 56
Materiali per cuscinetti a
strisciamento
• Proprietà termofisiche: quali compatibilità
metallurgica con il materiale del perno, per
minimizzare l’ usura e il pericolo di
grippaggio, elevata conducibilità termica,
per facilitare la trasmissione del calore
generato per attrito, e coefficiente di
dilatazione termica prossimo a quello dei
materiali del perno e del supporto
Costruzione di Macchine 57
Materiali per cuscinetti a
strisciamento
• Proprietà meccaniche: quali elevata deformabilità elastica e plastica per scaricare adeguatamente i picchi di tensione locale dovuti a contatti anomali, buona penetrabilità, per inglobare i frammenti di materiale distaccati durante la fase di rodaggio, buona resistenza a compressione e a fatica, per sopportare la distribuzione di pressione in tutte le condizioni di lubrificazione, buona capacità di rodaggio, per ottenere rapidamente una levigatura delle superfici durante la fase di rodaggio.
Costruzione di Macchine 58
Materiali per cuscinetti a
strisciamento • Ovviamente non esiste un solo materiale che assicuri, in
modo ottimale, tutte le caratteristiche ora elencate e pertanto la soluzione più frequente è quella di utilizzare un materiale che rappresenti un buon compromesso tra tutte le esigenze o di realizzare il cuscinetto assemblando più di un materiale. Il materiale che storicamente ha avuto un impiego assai diffuso è il bronzo, che assicura un buon compromesso. Si realizzano infatti cuscinetti in bronzo comune, in bronzo al piombo e in bronzo all’ alluminio Nel linguaggio tecnico i cuscinetti a strisciamento sono stati spesso indicati anche con il termine improprio di bronzine.
Costruzione di Macchine 59
Lubrificanti
• Nei cuscinetti a strisciamento vengono impiegati per la lubrificazione oli minerali o sintetici e grassi.
• Gli oli minerali vengono distillati e raffinati a partire dall’ olio minerale e vengono successivamente additivati per migliorarne le caratteristiche rispetto alle condizioni di reale impiego. I principali additivi sono finalizzati al conseguimento dei seguenti obiettivi: – Additivi per alte pressioni (EP), per migliorare le condizioni di usura e
prevenire il grippaggio.
– Additivi per migliorare l’ adesività sulle superfici metalliche.
– Additivi per diminuire la variazione di viscosità con l’ aumento di temperatura.
– Inibitori dell’ ossidazione, per evitare il deterioramento delle superfici a contatto.
– Detergenti per impedire i depositi sulle superfici metalliche a contatto.
Costruzione di Macchine 60
Lubrificanti
• Le grandezze fisiche che esprimono le caratteristiche degli oli sono essenzialmente la viscosità, la sua variazione con la temperatura, l’ intervallo di temperature ammissibile, che deve risultare interno alle temperature estreme costituite dal punto di scorrimento[1] e dal punto di infiammabilità[2].
• Per quanto riguarda la viscosità, esso è il parametro fondamentale per lo studio delle condizioni di lubrificazione. Gli oli unificati ISO vengono solitamente individuati dal valore della viscosità ad una certa temperatura di riferimento. La variazione della viscosità può essere calcolata con formule approssimate come
• A e B sono costanti caratteristiche del lubrificante
[1] Temperatura per la quale l’ olio non scorre più per gravità
[2] Temperatura per la quale si infiammano i vapori dell’ olio.
TBA logloglog m
Costruzione di Macchine 61
Viscosità cinematica
20 110 30 40 50 70 90
T (°C)
5
6
7
10
20
4
0
7
0
100
170 (mm2/s)
Costruzione di Macchine 62
Tipi di lubrificante
• Gli oli sono individuati da una classificazione internazionale ISO che definisce ciascun olio da una sigla del tipo: – ISO VG XX
– Dove XX è un numero che rappresenta la viscosità media in mm²/s a 40 °C.
• Il grasso è costituito da olio minerale miscelato con altri componenti di sintesi in grado di conferire all'insieme una consistenza plastica. Esso può essere considerato un fluido non-newtoniano che scorre oltre un valore limite del taglio; al di sopra di tale limite si rileva quindi una viscosità apparente, anch’essa dipendente dalla temperatura, e prossima al valore dell’ olio base che forma il grasso.
• Esistono poi dei lubrificanti a secco che vengono impiegati di solito per la preparazione di superfici soggette a scorrimento, anche per sole operazioni di montaggio, o come additivi per i grassi. Essi sono costituiti tipicamente da grafite o bisolfuro di molibdeno.
Costruzione di Macchine 63
Sistemi di lubrificazione
• A causa del gradiente di pressione presente in direzione assiale il lubrificante tende a fuoriuscire dalle estremità del cuscinetto, è pertanto indispensabile realizzare sistemi idonei di adduzione che assicurino la portata richiesta per le condizioni di lubrificazione attese. Nel caso di lubrificazione a olio si utilizzano:
• Lubrificazione ad anelli: si impiegano anelli fissi o mobili che pescando il lubrificante, durante la rotazione, lo distribuiscono per sbattimento all’ interno del carter.
• Lubrificazione a bagno d’ olio, in cui gli organi da lubrificare (quali cuscinetti, ruote dentate e simili) sono parzialmente immersi nell’ olio, distribuito su tutte le superfici grazie allo stesso movimento di rotazione
Costruzione di Macchine 64
Sistemi di lubrificazione
• Lubrificazione a circolazione per gravità: sui cuscinetti sono realizzate delle scanalature che mediante fori sono in comunicazione con la camera contenente l’ olio; questo viene fatto circolare dalla gravità e dalla pressione generata dal movimento. La realizzazione delle scanalature è abbastanza delicata in quanto la loro presenza diminuisce le capacità portanti del cuscinetto. Si utilizzano scanalature assiali e, quando si vuole dividere il cuscinetto in due metà anche scanalature circonferenziali. Infatti, come mostrato in figura, la presenza della scanalatura circonferenziale altera profondamente la distribuzione delle pressioni. Per minimizzare tale effetto e per addurre comunque il lubrificante nella zona di maggiore richiesta si utilizzano scanalature incrociate.
Costruzione di Macchine 65
Sistemi di lubrificazione Scanalatura assiale
Scanalature incrociate
Scanalatura circonferenziali
Diagramma delle Pressioni
Costruzione di Macchine 66
Sistemi di lubrificazione
• Lubrificazione forzata: per le applicazioni di
maggiore impegno e quando le necessità in
termini di portata di lubrificante e di scambio
termico lo richiedano, si può utilizzare un circuito
di adduzione dotato di pompa esterna in grado
di attivare, secondo le necessità, il flusso di
lubrificante. In figura è riportato lo schema di un
circuito possibile in cui oltre alla pompa è
installato uno scambiatore per il raffreddamento
e i filtri per la pulizia del lubrificante.
Costruzione di Macchine 67
Sistemi di lubrificazione
A supporto
B filtro grossolano
C pompa
D scambiatore di calore
E filtro fine
A
B C
D
E
Costruzione di Macchine 68
Progetto di un cuscinetto a
strisciamento • Obiettivo del progetto è quello di definire le dimensioni e
il tipo di lubrificante che assicurano, nelle condizioni operative, che si sviluppi una portanza idrodinamica sufficiente a tenere separate le superfici in moto relativo.
• Il progetto si può dividere in due parti distinte: progetto dimensionale del cuscinetto e verifica termica del cuscinetto. Nella prima fase si determinano, sulla base dell’ esperienza e di relazioni empiriche le dimensioni del cuscinetto e si sceglie l’ olio. Nella seconda, invece, si verifica che la temperatura di funzionamento del cuscinetto, cui questo si porta nel funzionamento a regime in conseguenza dei parametri scelti nella prima fase, sia compatibile con il sistema di refrigerazione prescelto e con il campo di utilizzazione dell’ olio.
Costruzione di Macchine 69
Progetto Dimensionale
• Progetto dimensionale del cuscinetto. Solitamente i dati iniziali sono: – il carico agente F
– la velocità di rotazione n
– il tipo di impiego, cioè la descrizione della macchina in cui il cuscinetto è inserito.
• Le incognite da determinare sono, viceversa: – il materiale del cuscinetto
– il diametro del perno d
– il diametro del cuscinetto D
– la lunghezza del cuscinetto b
Costruzione di Macchine 70
Progetto dimensionale
• La sequenza di operazioni da compiere per
eseguire il progetto dimensionale è la seguente:
– 1) Si sceglie, in base alle caratteristiche della
macchina e dei vincoli economici del progetto, un
materiale per la realizzazione del cuscinetto
– 2) Si assume il valore del rapporto k = b/d sulla base
delle caratteristiche di impiego della macchina
– 3) Sulla base dei dati contenuti nella tabella 1 e delle
caratteristiche di resistenza dei materiali, si assume il
valore della pressione:
Costruzione di Macchine 71
Tipo di applicazione p(Mpa) v(m/s) K Ncc·108
Trasmissioni di potenza (Es.continuo) 0.6-2.0 0.15-1 1-2 7-20
Apparecchi di sollevamento 6.-35. - 1-2 -
Macchine utensili 2.-5. 0.3-1.2 1.2-2 0.5-2.5
Macchine elettriche o idrauliche 0.1-1.2 10-14 0.8-1.5 1-2
Turbine a vapore 0.8-1.5 30-60 0.8-1.3 20-45
Compressori 2.5-12 2.-3.5 0.8-1.4 2-7
Motori a ciclo Otto (bielle) 10-24 - 0.5-0.7 1.-2.5
Motori a ciclo Otto (albero a a gomito) 6-12 - 0.5-0.7 2-4
Motori Diesel (bielle) 10-25 1-3 0.4-0.9 1.2-2.5
Motori Diesel (albero a gomito) 5-13 2-5 0.4-0.9 2.5-5
Grandi motori Diesel marini (bielle) 7-15 - 0.6-0.8 2-4
Grandi motori Diesel marini (albero a gomito) 4-9 - 0.7-0.9 2-5
Costruzione di Macchine 72
Materiale pamm (Mpa) Materiale pamm (Mpa)
Bronzi al Pb 20-28 Leghe Cu-Pb 10-18
Bronzi allo Sn 25-28 Leghe di Al 30-35
L.Antifr. al Pb 5-8 Placcature in Ag 35
L.Antifr. allo Sn 6-10 Cusc.trimetallici 14-35
Leghe al Cd 10-14 Legno 3-4
Costruzione di Macchine 73
Progetto dimensionale
• Facendo sistema tra le due relazioni:
Si determinano i valori di b e d.
• Il gioco relativo del cuscinetto è definito
con la relazione:
• Nella lubrificazione idrodinamica esso è
legato alla velocità dalla relazione
empirica
db
Fp
d
bk
d
dD
34 108.0 V260
2 dnV
Costruzione di Macchine 74
Progetto dimensionale
Materiale ·10-3 Materiale ·10-3
Bronzo al Pb 1-1.5 Metallo bianco 0.5-1
Bronzi e Ottoni 1.5-2 Acciaio sinterizzato 1.5-2
Leghe di Zn 1-1.5 Materiale plastico 3.5-4
V (m/s)
34 108.0 V
Costruzione di Macchine 75
Progetto dimensionale
• E’ da notare che in realtà, per realizzare condizioni di lubrificazione idrodinamica, sono accettabili valori entro una fascia che ammette, con buona approssimazione, la relazione descritta come curva mediana. L’ ampiezza di tale fascia è di circa 1520% del valore centrale. Questo consente di scegliere le tolleranze di lavorazione tra i valori unificati, rispettando comunque la relazione empirica.
Costruzione di Macchine 76
Progetto dimensionale
Diametro
(mm)
Valori di ·10-3
H7/g6 H7/f7 H7/e8 H7/d8 H7/c8 H7/b8 H7/a8
3050 0.74 1.25 2.05 2.80 3.95 5.17 8.97
5080 0.53 0.92 1.50 2.12 2.82 3.59 6.20
80120 0.41 0.71 1.16 1.65 2.20 2.75 4.56
120180 0.31 0.55 0.91 1.31 1.78 2.24 3.94
180250 0.24 0.45 0.74 1.06 1.48 2.04 3.82
Costruzione di Macchine 77
Progetto dimensionale
• Utilizzando i valori di riferimento per il Ncc, contenuti nella tabella, si assume un valore plausibile di tale parametro adimensionale e si calcola di conseguenza il valore di m durante il funzionamento.
• In base al valore di m calcolato al punto precedente si assume una temperatura (Ta) compatibile con il campo di impiego corrente (4080 °C) e si sceglie un olio in grado di assicurare la viscosità richiesta a tale temperatura.
• Una volta eseguiti questi passi il progetto dimensionale del cuscinetto è terminato.
Costruzione di Macchine 78
Progetto Termico
• Il passo successivo è quello di verificare
se la scelta dell’olio è corretta.
• Se cioè alla temperatura di funzionamento
effettiva corrisponde la viscosità
necessaria a stabilire le condizioni di
lubrificazione idrodinamica.
• Per ottenere questo obiettivo è necessario
valutare la potenza dissipata per attrito
Costruzione di Macchine 79
Progetto Termico
• Si calcola il numero adimensionale di
Sommerfeld che assume l’ espressione:
avendo indicato con w la velocità di
rotazione in radianti al secondo.
Il coefficiente di attrito si calcola con la
relazione
mw
pS
2
Sf
3S>1 S<1
Sf
3
Costruzione di Macchine 80
Progetto Termico Il coefficiente d’ attrito del cuscinetto in
condizioni idrodinamiche è una
grandezza fittizia definita dalla relazione:
dove Mr è il momento resistente totale
che si oppone alla rotazione del
cuscinetto. Si nota come il momento
resistente è essenzialmente formato da
due contributi: l’ attrito derivante dalle
resistenze interne al lubrificante, che
viene mosso dal movimento del perno
rispetto al cuscinetto, e il momento
derivante dal disassamento della forza
esterna e della risultante della
distribuzione delle pressioni.
2
dFfM r
Costruzione di Macchine 81
Progetto Termico
• Una volta calcolato il coefficiente di attrito f
è possibile calcolare la potenza dissipata
per attrito che deve essere smaltita
attraverso la trasmissione del calore all’
esterno; la potenza dissipata per attrito si
calcola con la relazione
VFfPa
Costruzione di Macchine 82
Progetto Termico
• Per conoscere il meccanismo di smaltimento del calore è necessario valutare qual’ è il sistema di adduzione del lubrificante. Infatti nel caso di basse portate è sufficiente la portata generata dal movimento stesso; nel caso di portate più elevate si deve realizzare un circuito di lubrificazione forzata
• Se la portata risulta essere di qualche migliaio di mm³/s la lubrificazione è naturale, altrimenti, se la portata assume valori di qualche decina di migliaia di mm³/s, la lubrificazione è forzata.
Costruzione di Macchine 83
Progetto Termico
La portata di lubrificante è pari a: VbhQL 0h
h è un fattore di portata pari 0.5 con deflusso laterale
trascurabile (k>1.5) e pari a 0.75 considerando l’
effetto del deflusso laterale (k<1.5)
h0 è lo spessore minimo del meato che, con buona
approssimazione, può essere posto uguale a
k
k
S
dDh
1
21
20
Costruzione di Macchine 84
Lubrificazione
• Se la lubrificazione è naturale, senza cioè
un circuito di alimentazione energizzato da
una pompa, il calore viene smaltito per
adduzione e l’ equilibrio termico è
governato dalla relazione )( eoa TTAP
è il fattore di adduzione pari, in prima approssimazione:
Cmskcakw 23 /10)81.264.1(in cui w è la velocità dell’ aria intorno alla superficie di scambio termico in
m/s. E’ da notare che, in caso di bisogno, il meccanismo di smaltimento
del calore può essere attivato utilizzando un ventilatore che consente di
raggiungere i valori richiesti di w, altrimenti si può assumere in condizioni
normali al chiuso w = 1 m/s.
Costruzione di Macchine 85
Lubrificazione A è la superficie di scambio termico, pari alla superficie esterna del
supporto, in caso di cuscinetto isolato, o alla superficie del carter
dell’ olio, nel caso di cuscinetto compreso all’ interno di una
macchina chiusa. Nel primo caso si può assumere, senza conoscere
le dimensioni finali del supporto isolato, con buona approssimazione
dbA )105( dove il fattore numerico varia nel campo riportato a seconda che il
supporto sia da qualificare come leggero o pesante. In caso di
bisogno è possibile aumentare opportunamente la superficie di
scambio mediante un’ adeguata alettatura.
To è la temperatura dell’ olio
Te è la temperatura esterna dell’ ambiente in cui viene smaltito il calore.
Costruzione di Macchine 86
Lubrificazione
Se la lubrificazione è forzata la trasmissione del calore avviene nello
scambiatore secondo la relazione:
)( iua TTQP dove
è il fattore di scambio pari a =c·g con c calore specifico del lubrificante
e g peso specifico del lubrificante.
Q è la portata di olio erogata dalla pompa del circuito; di solito si realizza il
circuito in modo che sia Q>QL
Tu è la temperatura che l’ olio ha all’ uscita dal supporto (temperatura di
ingresso nel circuito esterno).
Ti è la temperatura che l’ olio ha all’ entrata nel supporto (temperatura di
uscita dal circuito esterno).
Per un buon funzionamento del circuito e dello scambiatore si impone, di solito,
che il salto termico (Tu-Ti) non ecceda i 20°C, anche per evitare un’ eccessiva
variazione della viscosità dell’ olio. Per la temperatura Tu vale la limitazione già
vista per il campo di impiego corrente (4080 °C).
Costruzione di Macchine 87
Progetto
• A questo punto si confronta il valore assunto inizialmente per la temperatura di funzionamento dell’ olio (Ta) con quella calcolata (To o Tu a seconda del sistema di alimentazione dell’ olio)
• Se i due valori sono identici (a meno dell’ errore considerato accettabile) il procedimento di verifica termica è terminato, altrimenti si itera il calcolo modificando l’ assunzione della temperatura, sempre nel campo ammissibile, fino a convergenza.
• Qualora non sia possibile rispettare i campi ammissibili, è necessario modificare il dimensionamento del cuscinetto, la scelta dell’ olio o il sistema di alimentazione del lubrificante.
Costruzione di Macchine 88
Progetto
• Come passo finale della verifica si deve
controllare che le condizioni di funzionamento
siano lontane dal punto di transizione tra
lubrificazione idrodinamica e lubrificazione mista.
• Infatti per poter usufruire vantaggiosamente della
caratteristica di stabilità intrinseca del
funzionamento è necessario rinunciare al valor
minimo del coefficiente di attrito a vantaggio di un
maggior intervallo di condizioni di funzionamento
in cui il sistema è stabile.
Costruzione di Macchine 89
Progetto • Per eseguire questa verifica si calcola, in
base alle condizioni di funzionamento
determinate ai punti precedenti, il numero
di giri di transizione, che secondo una
relazione empirica può porsi uguale a:
d
pKnT
m giri/s
dove K è un valore medio che può essere assunto pari 1.7·10-9 m. Per
avere la certezza che il funzionamento sia idrodinamico stabile si deve
verificare che sia
n>3nT per V<3 m/s
oppure
n>V·nT per 3<V<10 m/s
Costruzione di Macchine 90
Cuscinetti in regime di
lubrificazione mista
• Alcuni cuscinetti, per loro intrinseca
conformazione o condizioni operative non
possono funzionare in regime di portanza
idrodinamica, ma operano in condizioni di
lubrificazione mista.
• E’ questo il caso di quasi tutti i perni oscillanti i di
molti cuscinetti rotanti a bassa velocità. In tal
caso il coefficiente di attrito non dipende dalla
viscosità del lubrificante.
Costruzione di Macchine 91
Cuscinetti in regime di
lubrificazione mista
Lubrificazione Esecuzione Manutenzione Posizionamento C1
Bagno o anello Eccellente Buona Protetto 1
Alim.costante Buona Discreta Normale 2
Alim.intermittente Discreta Scadente Sfavorevole 4
421
270 V
pCCf Coefficiente di attrito
dove C1 e C2 sono due costanti dipendenti dal tipo di cuscinetto
Tipo di Cuscinetto C2
Perni rotanti di rigidezza normale 1
Perni oscillanti di rigidezza normale 1
Perni rotanti con bassa rigidezza (p.es. eccentrici) 2
Perni oscillanti con bassa rigidezza 2
Superfici piane lubrificate dal centro 2-3
Pattini striscianti 3-4
Dadi per viti di manovra 4-6
Costruzione di Macchine 92
Cuscinetti in regime di
lubrificazione mista Il procedimento di progetto è assai più semplice in quanto si deve eseguire il
progetto dimensionale in modo del tutto analogo a quanto visto al paragrafo
precedente. Una volta conosciute le dimensioni si può eseguire la verifica
termica direttamente considerando che in base alla relazione precedente è
possibile calcolare il coefficiente di attrito mentre la potenza da dissipare in
calore è:
VFfPa
L’ equilibrio termico si raggiunge ad una temperatura definita dalla relazione
)( eoa TTAP
Pertanto una volta calcolata la temperatura To si deve verificare che
essa sia ammissibile rispetto agli intervalli usuali per il lubrificante e per il
materiale
Costruzione di Macchine 93
Cuscinetti in regime di
lubrificazione mista • Questo tipo di cuscinetti si deve verificare inoltre anche rispetto al
valore della pressione statica a fermo, per evitare la presenza di deformazioni che possono alterare il funzionamento del cuscinetto una volta che questo sia posto in rotazione.
• I valori caratteristici dei materiali impiegati nei cuscinetti a lubrificazione mista sono riportati nella tabella
Materiale pstat (Mpa) pdin (Mpa) V(m/s)
Bronzo 55 14 6
Bronzo al Pb 24 5.5 8
Fe-Cu 138 28 1.2
Fe-Pb 28 7 4
Alluminio 28 14 6
Nylon - 14 3
PTFE caricato - 17 5
Grafite - 4 13
Legno - 14 10
Costruzione di Macchine 94
Cuscinetti in regime di
lubrificazione mista
• E’ da notare che il progetto deve essere
eseguito con una certa larghezza di
dimensionamento a causa del
funzionamento intrinsecamente instabile
del cuscinetto stesso e, quindi, della
possibilità che i parametri di
funzionamento subiscano variazioni
importanti per oscillazioni casuali delle
condizioni esterne.