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PERIODICO DI OPINIONI, POLITICA, ATTUALITA’ E CULTURA Supplemento al n. 163 anno V di «Marsala C’è» Direttore Responsabile: Celeste Caradonna Redazione: Santa Croce, 5 91018 Salemi TP Tel\fax 0923.719796 Pubblicità: [email protected] Pubblicato da Navarra Editore. Iscritto al registro dei giornali presso il Tribunale di Marsala Nr 136 -3/2003. Stampa "fashion Graphic" Gibellina Tiratura 4500 copie email: [email protected] SETTEMBRE 2007 COPIA GRATUITA Anno 3 N° 8 Tra liti, disattenzioni e inerzia il comune si impoverisce sempre più La libertà di esserci E io pago... : Pali e poppe al vento spreconi e... questuanti U U na taglia di 100.000 dollari sarà la ricompensa promes- sa da Abu Omar al- Baghdadi, capo di al Quaeda in Irak, per chi eseguirà la sentenza di condanna a morte contro Lars Vilks, gior- nalista e vignettista, reo di avere pubblicato su di un quotidiano svedese una vignetta che riproduce il pro- feta Maometto con il corpo di un cane, animale considerato spregevole ed impuro dall' Islam. Che si tratti di una vignetta di cattivo gusto ed offensiva per i musulmani non ci sono dubbi, ma da qui a chiedere che Vilks debba pagare con la vita la sua sciocchezza ce ne corre. Noi di Belice c'è dobbiamo ritenerci fortunati. Quando il consigliere comunale Franco Giglio è stato informato che sul nostro giornale c'era una vignetta che lo disegnava alla guida di un tandem è andato in corto circuito ma non gli è passato per la testa di tagliarci o farci tagliare la gola. Si è sfogato "democra- ticamente" associandoci a tutte le "fitinzie" che gli veni- vano in mente. Quando ci hanno dato notizia dello show di Giglio ci siamo divertiti un mondo. Così come si sono divertiti i suoi colleghi spettatori. Le "sciocchezze" che sfuggo- no all'ex presidente Giglio sono come i famosi Rotoloni assorbenti: non finiscono mai. gi.ca Cose di casa nostra : Scambi giovanili pag. 5 : pag. 6 pag. 2 I I n riferimento all'articolo dal titolo «Lombardino sce- glie l'architetto Pellicane», pubblicato sul numero 7 (agosto 2007) del mensile «Belice c'è», il sindaco di Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino, precisa quanto segue: «Non ho mai indicato il mio successore in nessu- na intervista da me rilasciata. Nell'intervista cui si fa rife- rimento nell'articolo in questione, ossia quella pubblicata sul bimestrale (e non, come erroneamente indicato, men- sile) "Il Belìce", ad una precisa domanda dell'intervista- tore, che mi chiedeva lumi circa un impegno diretto del- l'architetto Pellicane alle prossime amministrative, mi solo limitato a rispondere che Giacomo Pellicane è una risorsa dei Ds. Nessuna investitura da parte mia, quindi, anche perché non spetta a me designare il prossimo can- didato-sindaco del centrosinistra a Santa Ninfa. Essendo questo, invece, un compito dell'intera coalizione». Lombardino: non spetta a me designare il candidato T T riste destino quello che da un po’ di anni a questa parte sembra caratterizzare le Amministrazioni comunali di Salemi che sono andate via via succedendosi, commis- sariamenti in primis. Con l’Amministrazione Crimi si intentano una serie di «sfortu- nate» vertenze giudiziarie, nella maggioranza dei casi contenziosi temerari, ineluttabilmen- te perduti in più gradi di giudizio che hanno dissanguato le casse comunali costrette ad esborsi, in qualche caso assolutamente ingenti. Ne citiamo solo alcuni dei più clamorosi come gli indennizzi dovuti a dipendenti indebitamente licenziati che con le spese annesse ammontano “attualmente” a più di 70.000 euro. Per non parlare della vicenda “Vignagrande” con il contenzioso a tutti noto che ha trasformato l’urbanizzazione di quella zona in assoluto degrado e che ha già visto soccombere il Comune nel primo grado di giu- dizio per alcune centinaia di migliaia di euro. Stranamente ai contenziosi temerari si sono sommati, talvolta, anche rese incondizionate alle richieste di pagamento come quello di circa 600 milioni delle vecchie lire per un decreto ingiuntivo emesso dall’impresa Carimbe per l’adeguamento prezzi relativo alla costruzione di case popolari nel centro storico. Al decreto ingiuntivo emesso dall’impresa l’allora Amministrazione Crimi non mise in atto nessuna opposizione, quasi si trattasse di spese “ineluttabili”. A voler considerare lo stato degli edifici non si direbbe che il pagamento di quelle somme sia stato un buon investimento. Successivamente il dottor Salvatore Rocca, commissario straordinario, ne ha combinate di tutti i colori. La faccenda, però, che rimarrà nella storia del malgoverno commissariale è la mancata opposizione ad una richiesta di risarcimento, poi accordata e già pagata, di circa 660 mila euro per la rovinosa scivolata di una anziana donna causata della cera sparsa durante una processione. Per quanto riguarda l’attuale Amministrazione, ad onor del vero, non si può parlare di sperperi né di aver alimentato costose liti temerarie ma si rimprovera la perdita per inerzia e superficialità di ingenti somme di denaro destinate alla realizzazio- ne di importanti opere pubbliche. 600 mila euro destinati al miglioramento della viabilità sono andati in fumo per la mancata partecipazione ad una riunione provinciale. Il finanzia- mento di un milione e mezzo di euro per il consolidamento di Monte delle Rose è stato revo- cato dalla Regione per la mancata redazione del progetto. L’Amministrazione ostenta tran- quillità, ma in atto non vi è nessun annullamento della revoca. Tra chi ha scialacquato ingen- ti somme di denaro e chi le ha perse per inerzia c’è molta diversità. Chi non vede differen- za è il cittadino che come sempre è la terminale vittima del malgoverno sia nel caso in cui venga sperperato denaro pubblico sia nel caso in cui venga privato di servizi che erano già a portata di mano. E io pago! T T utti hanno il diritto di manifestare libe- ramente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure… A questo dettato costituzio- nale ha sempre cercato di ispirarsi la testata diretta dalla sottoscritta, lasciando spazio e voce a tutti coloro che in questi anni hanno voluto partecipare ed arric- chire il dibattito che si è svi- luppato su queste colonne in merito ai vari problemi che, di volta in volta, interessa- vano la comunità locale. Nessun fine, se non quello di informare il più corretta- mente possibile i lettori, sta dietro alla nostra azione giornalistica in quanto, pur avendo ciascuno di noi le proprie idee sui vari temi politici, la politica stessa non condiziona di certo il nostro lavoro, che cerchia- mo quotidianamente di tenere equidistante dalle varie fazioni in campo. Prendiamo, certamente, posizione sui temi in agenda politica, ma senza preclu- sioni verso alcuno, ragio- nando sui problemi, senza vedere la «parrocchia» dalla quale gli stessi pro- vengono. Abbiamo cercato sempre di essere imparziali e continueremo a farlo in futuro, specie ora che si avvicina un’importante competizione elettorale che vedrà molti cittadini interes- sati al voto per il rinnovo delle cariche amministrati- ve. Il giornale, come sem- pre, è aperto a tutti, con lo scopo di promuovere la cre- scita socio-economica del- l’intera comunità. A patto che si partecipi al dibattito in modo costruttivo, senza denigrare gli altri, perché la polemica che ha lo scopo di creare solo tensioni è dele- teria e non porta, certamen- te, nulla di buono. Celeste Caradonna PROFESSIONALITA E TRASPARENZA MARSALA Via Verdi, 15 tel 0923 715900 SALEMI Via P. Maurizio Damiani, 15 tel 0924 64386 Sindaco protesta Giornale risponde

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  • PERIODICO DI OPINIONI, POLITICA, ATTUALITA’ E CULTURA

    Supplemento al n. 163 anno V di«Marsala C’è» Dir ettore Responsabile: Celeste Caradonna Redazione: Santa Croce, 5 91018 Salemi TP Tel\fax 0923.719796Pubblicità: [email protected] da Navarra Editor e.Iscritto al registro dei giornali presso ilTribunale di Marsala Nr 136 -3/2003.Stampa "fashion Graphic" GibellinaTiratura 4500 copie email: [email protected]

    SETTEMBRE 2007COPIA GRATUITA Anno 3 N° 8

    Tra liti, disattenzioni e inerziail comune si impoverisce sempre più

    .belicece.itWWW

    La libertà di esserci E io pago...

    Gibellina: Pali e poppe al vento

    spreconi e... questuanti

    UUna taglia di 100.000dollari sarà laricompensa promes-

    sa da Abu Omar al-Baghdadi, capo di al Quaedain Irak, per chi eseguirà lasentenza di condanna amorte contro Lars Vilks, gior-nalista e vignettista, reo diavere pubblicato su di unquotidiano svedese unavignetta che riproduce il pro-

    feta Maometto con il corpo diun cane, animale consideratospregevole ed impuro dall'Islam. Che si tratti di unavignetta di cattivo gusto edoffensiva per i musulmaninon ci sono dubbi, ma da quia chiedere che Vilks debbapagare con la vita la suasciocchezza ce ne corre.Noi di Belice c'è dobbiamoritenerci fortunati. Quando il

    consigliere comunale FrancoGiglio è stato informato chesul nostro giornale c'era unavignetta che lo disegnavaalla guida di un tandem èandato in corto circuito manon gli è passato per la testadi tagliarci o farci tagliare lagola. Si è sfogato "democra-ticamente" associandoci atutte le "fitinzie" che gli veni-vano in mente. Quando ci

    hanno dato notizia delloshow di Giglio ci siamodivertiti un mondo. Cosìcome si sono divertiti i suoicolleghi spettatori.Le "sciocchezze" che sfuggo-no all'ex presidente Gigliosono come i famosi Rotoloniassorbenti: non finisconomai.

    gi.ca

    Cose di casa nostra Vignette dissacratorie

    Vita: Scambi giovanili

    pag. 5

    Salemi: pag. 6

    pag. 2

    IIn riferimento all'articolo dal titolo «Lombardino sce-glie l'architetto Pellicane», pubblicato sul numero 7(agosto 2007) del mensile «Belice c'è», il sindaco di

    Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino, precisa quantosegue: «Non ho mai indicato il mio successore in nessu-na intervista da me rilasciata. Nell'intervista cui si fa rife-rimento nell'articolo in questione, ossia quella pubblicatasul bimestrale (e non, come erroneamente indicato, men-sile) "Il Belìce", ad una precisa domanda dell'intervista-tore, che mi chiedeva lumi circa un impegno diretto del-l'architetto Pellicane alle prossime amministrative, misolo limitato a rispondere che Giacomo Pellicane è unarisorsa dei Ds. Nessuna investitura da parte mia, quindi,anche perché non spetta a me designare il prossimo can-didato-sindaco del centrosinistra a Santa Ninfa. Essendoquesto, invece, un compito dell'intera coalizione».

    Lombardino: non spetta a me designare il candidato

    Santa Ninfa

    TTriste destino quello che da un po’di anni a questa parte sembra caratterizzare leAmministrazioni comunali di Salemi che sono andate via via succedendosi, commis-sariamenti in primis. Con l’Amministrazione Crimi si intentano una serie di «sfortu-

    nate» vertenze giudiziarie, nella maggioranza dei casi contenziosi temerari, ineluttabilmen-te perduti in più gradi di giudizio che hanno dissanguato le casse comunali costrette adesborsi, in qualche caso assolutamente ingenti. Ne citiamo solo alcuni dei più clamorosicome gli indennizzi dovuti a dipendenti indebitamente licenziati che con le spese annesseammontano “attualmente” a più di 70.000 euro. Per non parlare della vicenda“Vignagrande” con il contenzioso a tutti noto che ha trasformato l’urbanizzazione di quellazona in assoluto degrado e che ha già visto soccombere il Comune nel primo grado di giu-dizio per alcune centinaia di migliaia di euro. Stranamente ai contenziosi temerari si sonosommati, talvolta, anche rese incondizionate alle richieste di pagamento come quello dicirca 600 milioni delle vecchie lire per un decreto ingiuntivo emesso dall’impresa Carimbeper l’adeguamento prezzi relativo alla costruzione di case popolari nel centro storico. Aldecreto ingiuntivo emesso dall’impresa l’allora Amministrazione Crimi non mise in attonessuna opposizione, quasi si trattasse di spese “ineluttabili”. A voler considerare lo statodegli edifici non si direbbe che il pagamento di quelle somme sia stato un buon investimento. Successivamente il dottor Salvatore Rocca, commissario straordinario, ne ha combinate ditutti i colori. La faccenda, però, che rimarrà nella storia del malgoverno commissariale è lamancata opposizione ad una richiesta di risarcimento, poi accordata e già pagata, di circa660 mila euro per la rovinosa scivolata di una anziana donna causata della cera sparsadurante una processione. Per quanto riguarda l’attuale Amministrazione, ad onor del vero,non si può parlare di sperperi né di aver alimentato costose liti temerarie ma si rimproverala perdita per inerzia e superficialità di ingenti somme di denaro destinate alla realizzazio-ne di importanti opere pubbliche. 600 mila euro destinati al miglioramento della viabilitàsono andati in fumo per la mancata partecipazione ad una riunione provinciale. Il finanzia-mento di un milione e mezzo di euro per il consolidamento di Monte delle Rose è stato revo-cato dalla Regione per la mancata redazione del progetto. L’Amministrazione ostenta tran-quillità, ma in atto non vi è nessun annullamento della revoca. Tra chi ha scialacquato ingen-ti somme di denaro e chi le ha perse per inerzia c’è molta diversità. Chi non vede differen-za è il cittadino che come sempre è la terminale vittima del malgoverno sia nel caso in cuivenga sperperato denaro pubblico sia nel caso in cui venga privato di servizi che erano giàa portata di mano. E io pago!

    TTutti hanno il dirittodi manifestare libe-ramente il proprio

    pensiero con la parola, loscritto e ogni altro mezzo didiffusione. La stampa nonpuò essere soggetta adautorizzazioni o censure…A questo dettato costituzio-nale ha sempre cercato diispirarsi la testata direttadalla sottoscritta, lasciandospazio e voce a tutti coloroche in questi anni hannovoluto partecipare ed arric-chire il dibattito che si è svi-luppato su queste colonne inmerito ai vari problemi che,di volta in volta, interessa-vano la comunità locale.Nessun fine, se non quello diinformare il più corretta-mente possibile i lettori, stadietro alla nostra azionegiornalistica in quanto, puravendo ciascuno di noi leproprie idee sui vari temipolitici, la politica stessanon condiziona di certo ilnostro lavoro, che cerchia-mo quotidianamente ditenere equidistante dallevarie fazioni in campo.Prendiamo, certamente,posizione sui temi in agendapolitica, ma senza preclu-sioni verso alcuno, ragio-nando sui problemi, senzavedere la «parrocchia»dalla quale gli stessi pro-vengono. Abbiamo cercatosempre di essere imparzialie continueremo a farlo infuturo, specie ora che siavvicina un’importantecompetizione elettorale chevedrà molti cittadini interes-sati al voto per il rinnovodelle cariche amministrati-ve. Il giornale, come sem-pre, è aperto a tutti, con loscopo di promuovere la cre-scita socio-economica del-l’intera comunità. A pattoche si partecipi al dibattitoin modo costruttivo, senzadenigrare gli altri, perché lapolemica che ha lo scopo dicreare solo tensioni è dele-teria e non porta, certamen-te, nulla di buono.

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  • Cronache dal comune di Gibellina 22

    EE' triste leggere la teatrale indignazionedel sindaco di Gibellina Vito Bonannocontro la modella Melita Toniolo rea di

    avere posato, poppe al vento, sul "Cretto" diAlberto Burri tra i ruderi della vecchiaGibellina distrutta dal terremoto del '68.Triste perché questo clamore costruito a tavo-lino e la consequenziale logorrea di più omeno sinceri risentimenti è il contraltarepenoso e beffardo di un colpevole e compia-ciuto silenzio, quello sui pali eolici costruitisullo sfondo dello stesso "Cretto", senza chesi intonassero le rituali prefiche di intellettua-li o amministratori "offesi". Ecco, avremmo fatto a meno di ascoltare ilcuriale moralismo del sindaco su due poppe alvento (a vederle bene, peraltro, non ci reste-rebbe solo che contemplarle…) e sentirlospendere piuttosto una parola di indignazionecontro quei futuristici pennacchi bianchi erossi che svettano sulle colline di Gibellina, lacui azzardata collocazione viola - certamentepiù che due statuarie tette - quella tanto invo-cata "sacralità" del luogo. Forse la Toniolo e la sua produzione hannoavuto il torto di non pagare dazio. Alla"Endesa Italia" è bastato garantire 100 milaeuro di introiti per le casse comunali percostruire i pali sul "Cretto di Burri" e trasfor-mare l'eccitata indignazione del primo cittadi-no in una poco onorevole indifferenza. Scriveva Gesualdo Bufalino: "La parola è unachiave, ma il silenzio è un grimaldello"

    Nino Ippolito

    LLo scrivente si chiedeva quandol'Ippolito furioso avrebbe attivato ilsuo falso e unidirezionale moralismo.

    La mia protesta non è per le tette al ventodella Melita, chè anzi l'ho invitata a Gibellinaper nuovi servizi e calendari; bensì per ilfatto che gli autori non hanno chiestoalcuna autorizzazione per lefoto ( poi sfruttate per farsoldi: vendita delcalendario ad€ 5,90)

    nè -badiamo bene- hanno citato il luogo, anzicon malafede hanno scritto di trovarsi in unagriturismo di Sciacca. Del resto il testo inte-grale del mio intervento è leggibile sul sito diTGcom. I pali eloci- che l'Ippolito sa beneessere stati collocati lì dove sono su approva-zione della Regione e con il parere contrariodel consiglio comunale di Gibellina- non sono"sul" cretto, ma distanti centinaia di metri eforse chilometri: si vedono "dal" cretto; manon lo dissacrano. Non lo so, forse per il tristefiguro sarebbe accettabile una foto di unadonna nuda sulla tomba di famiglia, più cheun pannello fotovoltaico per produrre energia:questione di gusti, e di sensibilità. O sempli-cemente di convenienze politiche!

    Avv. Vito BonannoSindaco di Gibellina

    IIl sindaco continua ad eludere - peraltrocon argomentazioni davvero povere nelcontenuto come nella forma - il merito

    della mia lagnanza che, oltre che dal portaledi informazione "Marsala.it" è stata ripresa danumerosi giornali tra cui "La Repubblica"nell'edizione di sabato 1 settembre. Mi sono soffermato sul perché del suo silen-zio sul parco eolico a ridosso del "Cretto" diBurri. Qual è adesso la sua risposta ? "IlConsiglio Comunale ha espresso parere con-trario". Ma io non ho chiesto cosa avesse fatto ilConsiglio, piuttosto cosa avesse fatto o dettoil sindaco. E cosa ha fatto il sindaco ? Nulla, se non com-piacersi - eloquentemente - dell'impegno della"Endesa Italia" (società proprietaria dell'im-pianto) a garantire 100 mila euro per le cassedei comuni sui cui terreni sono stati collocatii pali. Insomma, "pecunia non olet". Che dire sulla "distanza" dei pali dal Cretto ?

    Evidentemente per l'irresistibilesindaco la loro distan-

    za è

    inversamente proporzionale alle royalties pro-messe dalla munifica società: meno pali sifanno apparire (a parole, s'intende, perché inrealtà ci sono, nonostante le "apparizioni" e"sparizioni" suggerite dal sindaco…) e piùaumentano le percentuali (da contratto, sicapisce). Tanta acrobazia argomentativa allude forse adaspirazioni circensi Davvero stucchevole infine - ancor più perchi ricopre una carica istituzionale e dovrebbesempre e comunque, anche nelle polemichepiù astiose, mantenere una certa compostezza- la caduta di stile (direi l'assenza, visto che la"caduta" presuppone di averlo…lo stile) neldefinirmi "triste figuro". Un armamentario dareazionari: quando non si hanno argomenti, sipassa all'insulto. Se anch'io seguissi questa impervia strada, osemplicemente mi affidassi al chiacchiericciopaesano, consegnerei del sindaco un ritrattoumano, prima ancora che politico, penoso.Ma nella vita, privata e professionale, ho sem-pre combattuto untori e tragediatori, piuttostoche emularli, avendo cura, scrupolosamente,anche negli scontri più accesi, di essere sem-pre e comunque leale. Evidentemente, dai compassati ed equilibratileader regionali e nazionali dell'Udc - partitoin cui bazzica, al momento, Vito Bonanno -non ha imparato nulla. Su una cosa ha però ragione il nostro bizzarrosindaco. C'era e c'è, nelle mie parole, unarecondita "convenienza politica": quella dipoterlo additare all'opinione pubblica - senzatema di smentita - come fulgido esempio diun imperante "tarantellismo" politico, varian-te casereccia di quel modus operandi per cuiuno pensa e dice una cosa, ma ne fa un'altra. Questa vicenda e la sua consueta e stizzitareazione mi richiamano alla memoria unaefficace frase di Winston Churchill: "Avoltel'uomo inciampa nella verità, ma nella mag-gior parte dei casi, si rialza e continua per lasua strada"

    Buon viaggio sindaco…. Nino Ippolito

    I pali eolici sì, le poppe al vento no?

    Schermaglia tra il sindaco Vito Bonanno e il giornalista Nino Ippolito Ancora fotomodelle al cretto di Burri

    Melita Toniolo sembra non essere l’unica modella a mostrare leproprie grazie sul monumento dell’insigne scultore umbro vistoche come risulta dal sito www.photodrom.com altre statuarie bel-lezze utilizzano il cretto di Burri per le loro performances fotogra-fiche.

    AAnche a Partanna, nei locali del "Cinema Nuovo" di viaCaprera, dal 22 settembre, ogni sabato pomeriggio, saràaperto dalle 9.30 alle 12.30 e dalle ore 16 alle 19 uno spor-

    tello per impugnare le cartelle relative alla TIA 2005. A fornire con-sulenza sono i rappresentanti del Comitato Mosaico - MovimentoSpontaneo d'Autotutela Intercomunale - che saranno a disposizio-ne dei cittadini per effettuare il ricorso senza chiedere alcun contri-buto. I cittadini devono solo provvedere alle spese per le marche dabollo e di notifica.Intanto, continua anche a Gibellina l'attività dello sportello infor-mativo per i ricorsi contro le cartelle esattoriali. Anche lunedì 24settembre, dalle 9 alle 13, i cittadini potranno aderire alla "campa-gna" ricorsi-TIA2005. E proprio a Gibellina, durante le due primegiornate dedicate ai ricorsi, i cittadini hanno "preso d'assalto" gliuffici del patronato UCI di via Brancati 5 messi a disposizione delcomitato MOSAICO. Gli uffici del Comitato sono stati frequentati da tantissimi cittadi-ni: a fronte delle poche notifiche effettuate dalla Serit, a Gibellinasono già state impugnate più del 90% delle cartelle notificate.Per il ricorso occorre la presenza della persona intestataria dellacartella che deve firmare la procura all'avvocato incaricato dalComitato Mosaico e necessitano i seguenti documenti: l'originale euna fotocopia della cartella esattoriale; la copia delle bollette rela-tive al 2005 precedentemente inviate dall'ATO TP2; la fotocopiadella vecchia bolletta TARSU-2004; la fotocopia di un documentodi riconoscimento e del codice fiscale; l'eventuale dichiarazione deiredditi ai fini della richiesta di sospensiva.

    lu.pe.

    MOSAICO: continuano iricorsi alla TIA 2005

    DDa molto tempo a Gibellina sidiscute sulla mancanza di unluogo di aggregazione giovanile. Finalmente un gruppo di ragazzista pensando di istituire unCentro Giovanile Polivalente, unluogo dove i giovani e le associa-zioni possano riunirsi per trascor-rere il tempo libero, discutere,divertirsi. In poche parole un sereno centrodi ritrovo per tutti i ragazzi diGibellina.

    Un Centro GiovanilePolivalente a Gibellina

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  • RRimane ancora senzarisposte la richiestadei residenti nella

    zona Filci-Mazzampedi chechiedono il completamentodell’impianto della pubblicailluminazione. La dittaaggiudicataria dell’appaltoaveva già realizzato alcuneopere quando durantel’Amministrazione Crimifurono sospesi i lavori. Lavicenda ha contorni pocochiari e sembra che lasospensione sia stata causatada un problema di ordineburocratico nella consegnadei lavori. Inizia un conten-zioso tra la ditta appaltatricee l’amministrazione Crimi.Come accade in questi casile controversie nei tribunalihanno tempi bibblici. Nelcaso specifico siamo già alsecondo grado di giudizio eancora non si intravede unasoluzione alla vertenza.L’Amministrazione comu-nale aspetta la soluzionedella controversia.In questi giorni, però, sonoaumentate le lamentele deicittadini della zona i quali,ormai stanchi di tante pro-messe, chiedono a gran voceche la zona sia illuminata.«Da tre anni abito in questoquartiere - dichiara FrancoDe Martinez - e quandosono arrivato non c’era l’illuminazione pubblica e, adistanza di tempo,continuaa mancare. Eppure - conti-nua - anche noi paghiamo letasse comunali, anzi per noil’Ici è più salata, essendo la

    zona considerata “C5” dalpunto di vista catastale eabbiamo pagato gli oneri diurbanizzazione destinatialla realizzazione di questotipo di opere. Se continuanoa prenderci per i fondellichiederemo il rimborsodegli oneri di urbanizzazio-ne già versati». Indipendentemente dall’esi-to del contenzioso in corso,l’Amministrazione comuna-le dovrebbe provvedere alcollaudo delle opere già rea-lizzate e adottare provvedi-menti per evitarne il degra-do e poi riaffidare i lavori

    per il completamento dell’o-pera. Il contenzioso a questopunto potrebbe continuareper la sua strada senza tra-scinarsi dietro l’abbandonodi un’opera realizzata inparte.Questa è una prassi saggiache se applicata eviterebbedanni al comune e favori-rebbe le aspettative degliutenti i quali vedrebberosoddisfatte le loro attese.Per non parlare del comple-tamento delle tante operepubbliche sospese per con-troversie giudiziarie.

    Cronache dal comune di Salemi Settembre 200733

    Nuovi arrivi E/I 2007

    Continua lo sconto del 70% sull’estivo

    CCresce l’esasperazionedegli utenti dellaTelecom. Adsl e

    linee che non funzionano,bollette stratosfericherispetto al traffico effettiva-mente realizzato, videotele-fonini inviati a casa di chinon li ha ordinati, modificheai contratti non volute. Sonosolo alcuni dei disservizicontestati alla compagniatelefonica. Nelle zone suburbane dellecittà, inoltre, non si contanopiù le lamentele per la man-canza dell’ADSLper il col-legamento ad internet. La Telecom ha affrontato ilproblema soltanto dal latoeconomico-speculativo conuna politica di risparmiosugli investimenti destinatiad ammodernare le linee. Tante sono state le protestecorredate da petizioni popo-lari, ma fino ad ora nonhanno convinto il gestoretelefonico a migliorare l’e-rogazione dei servizi.Ci provano ora i cittadiniresidenti ad Ulmi, Pusillesi,San Ciro, Pietrazzi, Sinagiae Filci, che si sono organiz-zati per ribellarsi a quellache definiscono un’ingiusti-zia perpetrata con la prepo-tenza e garantita dalla posi-zione monopolista della

    società telefonica. Hannopromosso una petizionepopolare per richiedere l’at-tivazione del servizioADSL. «Veniamo suddivisiin utenti di serie A e di serieB a seconda della zona incui risiediamo- afferma ilConsigliere comunaleGaspare Baudanza, tra ipromotori dell’iniziativa.Chi ha la sfortuna di abita-re in una parte del territorionel quale la Telecom nonadegua gli impianti non puòusufruire della linea ADSLper il collegamentointernet».Sotto accusa non c’è solo laTelecom ma anche ilSindaco Biagio Mastrantonireo di non essersi impegna-to abbastanza. «Il Sindaco– asseriscono alcuni i firma-tari della petizione –haspeso molte energie ad

    annunciare la soluzione delproblema, ma si sono vistipochi risultati. Dovrebbeseguire l’esempio del comu-ne di Vita e come ha fatto ilSindaco Accardo confron-tarsi concretamente e conautorevolezza con laTelecom per la soluzione delproblema. Nel Comune vite-se l’Amministrazione hasiglato un accordo con lacompagnia telefonica con-cedendole un locale nelquale allocare le nuovenecessarie apparecchia-ture».A sostegno della vertenzac’è l’Adiconsum. «Forte diuna posizione di monopolio- afferma Giovanni Robino,responsabile provincialedell’associazione consuma-tori - obbliga tutti a pagareil canone nonostante i servi-zi ormai ritenuti «essenzia-li» sono garantiti solo adalcuni. Come sempre sare-mo a fianco dei cittadini persostenere le loro legittimerichieste e difenderli daisoprusi». Alla fine nel documento ifirmatari della petizioneminacciano, nel caso lasocietà telefonica non risol-va la problematica, di conte-stare il pagamento del cano-ne.

    Piange il telefonoProtestanole frazionidi Salemi

    per la mancanzadel servizio

    ADSL

    IIl dipendente comunaleCuria Antonino, in virtùdella sentenza della Corte

    di Appello che si è pronuncia-ta su un contenzioso tra ildipendente e la precedenteamministrazione Crimi, haavuto riconosciute le progres-sioni economiche orizzontalicon decorrenza 01 gennaio2000 e le indennità di respon-sabilità periodo aprile 2001 –aprile 2002. Ad assegnarglieleè stata la Giunta comunalepresieduta da GinoMastrantoni che ha provvedu-to ad emettere anche il manda-to di pagamento senza che ilConsiglio comunale avessedeliberato sul riconoscimentodella legittimità del debitofuori bilancio, come previstodall’art 194 comma 1 lettera adel decreto legislativo 267 del18 agosto 2000.A sollevare il caso è stato ilConsigliere comunale deiDemocratici di Sinistra,Gaspare Baudanza che hacontestato il provvedimentocon un’interrogazione. «Riconoscere debiti fuoribilancio - ha affermato l’espo-nente diessino - senza che il

    Consiglio comunale si siaespresso sulla loro legittimitàsignifica espropriare il conses-so civico di una sua essenzialeprerogativa». A replicare conun comunicato stampa è statol’Uf ficio per laComunicazione: «Il consiglie-re Baudanza dovrebbe sapere,anche alla luce della quasidecennale esperienza tra gliscranni consiliari, che unparere della Corte dei Conti hastabilito che i debiti fuoribilancio – come nel caso spe-cifico - derivanti da sentenzepassate in giudicato, possonoessere direttamente liquidaticon delibera di giunta.Per tali debiti il riconoscimen-to da parte del ConsiglioComunale svolge una merafunzione ricognitiva, di«presa d’atto» finalizzata almantenimento degli equilibridi Bilancio, ben potendo gliorgani amministrativi, unavolta accertata la sussistenzadel provvedimento giurisdi-zionale esecutivo, procedereal relativo pagamento ancheprima della deliberazione con-siliare di riconoscimento (chenon potrebbe in alcun modo

    impedire l’avvio delle proce-dure esecutive per l’adempi-mento coattivo del debito).Tale interpretazione è piena-mente coerente con i principidi efficienza ed economicitàdell’azione amministrativa econ l’interesse pubblico voltoad evitare inutili sprechi didenaro pubblico, senza conta-re che una diversa interpreta-zione verrebbe a creare unaingiustificata disparità di trat-tamento tra i creditori delleAmministrazioni Statali - tute-lati dal secondo comma del-l’articolo 14 del decreto leggen° 669/1996 che prevede ilpagamento del debito fuoribilancio mediante emissionedi uno speciale ordine di paga-mento rivolto al tesoriere - edi creditori degli Enti Localiche, per la soddisfazione delloro credito, sarebberocostretti ad attendere i tempilunghi della deliberazioneconsiliare con un onere econo-mico che alla fine, ricadrebbecomunque sulla collettività(parere della Corte dei Conti,Sezioni unite per la RegioneSiciliana, dell’11 marzo2005). La dotta disquisizione

    giuridica non soddisfa, però, ilconsigliere Baudanza che inuna nota indirizzata al primocittadino afferma:«Il Sindaco deve chiarire per-chè questo “discutibile” pare-re non è applicato a tutti glialtri debiti fuori bilancio dellastessa natura giuridica.Inoltre, pur esprimendo il mioapprezzamento per l’efficien-za dell’Ufficio Stampa alquale riconosco un’impecca-bile professionalità e indiscus-sa competenza, ritengo che ilrispetto delle procedure eregole impongono al Sindacodi rispondere ufficialmenteattraverso i canali istituzionaliagli atti ispettivi deiConsiglieri Comunali. Non so - conclude Baudanzacon tono ironico - se la S.V.riterrà opportuno rispondermiancora tramite l’Ufficio per laComunicazione. Se ciò sidovesse verificare, il vecchiodetto popolare: parlare aNuora perchè Suocera inten-da si potrebbe cambiare con:parla Nuora perchè Suoceranon intende (rispondere sicapisce!).

    Debiti fuori bilancio: è polemica

    SSi avvicinano le doglie per la nascita del PartitoDemocratico e crescono i malumori e le defe-zioni. A gettare platealmente la spugna è stato

    Giuseppe Lo Grasso, militante del partito diessino.L’esponente dei Democratici di Sinistra con una let-tera indirizzata agli organi dirigenti comunali e pro-vinciali del partito, comunica la sua delusione per ilmodo con cui si sta gestendo la nascita del neo PartitoDemocratico. «Nell’ultimo congresso– afferma LoGrasso - sono stato rieletto nel direttivo comunale deiDS. Da allora aspetto che la sezione “Vero FeliceMonti” di Salemi elegga un Segretario, programmi eattui una linea politica. Invece, nonostante le nume-rose sollecitazioni, non si è volutamente organizzatopiù nessun incontro. Nonostante abbia simpatizzatoper la mozione Mussi– continua Lo Grasso - avreipotuto scegliere il nuovo Partito Democratico manessuno si è interessato di allargarne le adesioni.Qualche componente del direttivo si è preoccupato,invece, prima di lavorare per movimenti trasversali epoi di rappresentare, senza alcun mandato, la sezio-ne comunale nel costituendo Partito Democratico.Ritengo sbagliato considerare che i DS non esistanopiù prima di averne decretato lo scioglimento, maancora più grave è affrontarne la costituzione consuperficialità e senza strategia. Questi comporta-menti produrranno sicuramente dei danni e indeboli-ranno la sinistra. Considero ormai inutile– concludeLo Grasso - continuare a rivestire cariche dirigenzia-li in un partito diventato “virtuale” e pertanto rimet-to il mio mandato. Auspico, comunque, che a Salemila nascita del partito Democratico non coincida conla scomparsa della Sinistra e dei suoi irrinunciabilivalori». Lo Gasso non è il solo a criticare la gestionedel delicato passaggio della fusione salemitana deiDS con la Margherita e sembra che diverse sarebbe-ro le defezioni dal novo soggetto politico.

    Malumorinel Partito

    DemocraticoE luce non fu

    Franco De Martinezindica, in mezzoalle erbacce, uno deipunti luce realizzati

    II l Presidente della Confarti-gianato di Salemi, Gioac-chino Drago, con una letteraindirizzata al Sindaco prendeposizione in merito all’esenzionedegli oneri di urbanizzazione e dicostruzione per gli immobili del-l’area PIPe artigianale, ribaden-do la legittimità della richiestadegli artigiani. Nella missivamuove anche delle critiche alConsigliere Comunale dei DSGaspare Baudanza. Quest’ultimoera intervenuto a sua volta sullaproblematica con un’interroga-zione al Sindaco: «...mi sembrache l’unico scopo di Baudanza–dice Drago - sia propagandisticoe tendente ad accreditare inmodo maldestro la tesi secondola quale si starebbe interessandoin questi giorni per le sorti e idiritti lesi degli artigiani salemi-tani». Il presidente dell’associa-zione degli artigiani lamenta chea rispondere al consigliere comu-nale sulla stampa sia statol’Uf ficio per la comunicazione enon il Sindaco o funzionarimeglio informati. Poi accusaBaudanza di non essere interve-nuto prima sull’argomento puressendo un consigliere di mag-gioranza. Infine, nel documentoDrago sottolinea che nella dupli-ce veste di artigiano e rappresen-tante sindacale da tempo profon-de impegno per risolvere il pro-blema e che è tuttora impegnatoin una trattativa con gli ufficicompetenti e l’Amministrazionecomunale. Drago conclude la let-tera confidando che l’Ammi-nistrazione, come gli ha assicura-

    to, esaudirà le sue richieste econtinua a polemizzare semprecon Baudanza : «non credo che ilSindaco o chi per lui abbianobisogno, - afferma Drago- permantenere la parola, dell’inter-vento propagandistico di un con-sigliere “tuttofare”».La risposta di Baudanza non si èfatta attendere e con un comuni-cato ribatte:«Sono intervenuto ora sull’argo-mento perchè prima non lo cono-scevo. Mi hanno informato alcu-ni artigiani, non so se iscritti allaConfesercenti, stanchi di mendi-care diritti sanciti dalle leggi.Come è mia abitudine ho trattatola problematica senza esserecondizionato dalle logiche dischieramento e con i canali isti-tuzionali ufficiali. Il signor Drago dovrebbe preoc-cuparsi di rafforzare un frontecomune che aiuti gli artigianiinvece di cimentarsi in scara-mucce politiche. Questo, pur-troppo, succede quando si con-fondono i ruoli di sindacalistacon quello di militante politico.Se vuole fare veramente gli inte-ressi degli artigiani - concludeBaudanza - Drago faccia menopolitica e più sindacato ed evitidi lanciare invettive nei confron-ti di chi persegue lo stesso inten-to. Invece di fidarsi delle “pro-messe” della politica si impegni,soprattutto, a far rispettare conpiù determinazione i diritti degliartigiani piuttosto di mediarli oelemosinarli nei meandri delpalazzo municipale».

    Polemica tra Dragodella confartigianato

    e il consigliereBaudanza

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  • Fatti e opinioni 44

    EEccellentissimi concittadi-ni, da tempo avrei volutoimbracciare la biro per

    tessere le lodi della sana inven-tiva salemitana e per declamarela rinascita di quello spiritoimprenditoriale da tempo ciar-lati in ogni dove, dalle seduteconsiliari fino alle ‘arrustute’incampagna, ma di cui non sivedeva origine. Quest’anno,dopo alcune sperimentazioni eun testardo ‘dai-e-dai’, la for-mula l’abbiamo finalmente tro-vata. La mia speranza, checredo sia la stessa di buonaparte di voi, è che, come spessoaccade su questo balzo collina-re, appena trovato il filo non losi perda miseramente.L’invito è a mettere a regi-me alcuni appuntamentiche tanto interesse hannosuscitato nell’estate che cisiamo lasciati alle spalle.Fulcro di tutto dovrebbeessere, senza ombra didubbio, la Sagra del Pinoin Fiamme, manifesta-zione da svolgere a Polizocon cadenza biennale,dando così il tempo alla pian-tumazione arborea e ai cespu-gli di crescere adeguatamente.Sui declivi davanti al monte, sipotrebbero mettere in opera unaserie di tribune coperte e di ser-vizi atti ad accogliere le centi-naia di piromani, maniaci ecuriosi vari che si godrebberoun tale appuntamento con tuttele certezze e le comodità delcaso. Anche sull’indotto che sicreerebbe viene da farci unpensierino. Diranno i solitirosicapalle: e la natura? E larisorsa eco-ambientale? I pove-ri animaletti? Ma mi si faccia ilpiacere, le uniche cose che haprodotto finora Polizo sonoqualche volpe spelacchiata e lecorna in famiglia!Molto potremmo ancora spen-dere sulla promozione di unaemozionante manifestazionesportiva, nata quasi dal nullama ormai entrata decisamentedentro i cuori (ed i timpani) dei

    salemitani. La Cronoscalata diVia Garibaldi (che propongo dibattezzare, dall’estate prossi-ma, Rombodromo), da effet-

    tuars i

    i nautoomoto,seguen-do delleregole benp r e c i s e ;impennata opresentazioneacustica del partecipante allapartenza in piazza Libertà,breve accelerazione nel trattoiniziale, surplace alla primacurva, promettente carburazio-ne nel breve rettilineo cheimmette all’intermedio, bruscafrenata alla seconda curva efondo di paletta fino all’arrivoin piazza Alicia. Sono certo chepresto sarà ambito il “Decibel

    d’Oro”, il prestigioso premioda dare agli equipaggi che,nelle diverse categorie (autocon impianto stereofonico insaturazione, moto con centauriululanti alla luna, etc.) siimporranno con i miglioritempi e con il maggior numerodi residenti svegliati di sopras-salto.L’amministrazione, con l’inten-to di impinguare le casse comu-nali, potrebbe mettere in com-mercio i dvd con le prestazionigià registrate dall’impianto ditelecamere a circuito chiusoche è presente sul percorso.Almeno si trova qualcosa da farfare ai vigili con quelle tonnel-late di filmati mai sbobinati,

    oltre che individuare così imigliori equipaggi

    salemitani chemeglio rappre-sentano questagraziosa disci-plina sportiva.E il centro stori-co? I limiti acu-

    stici fissati perlegge? Ed i bam-

    bini, i lavoratori, lepersone anziane che

    dormono ad ora tarda?Li sento già rosicare i

    già citati rosicapalle.Ma mi facciano nuova-mente il piacere, al cen-tro storico ci salgonosolo i turisti quando aSalemi pure le condut-ture dell’acqua sonochiuse; ogni tanto

    ricevono una spugnatad’acqua fresca da qual-

    che impietosito residente ouna indicazione per come sal-varsi la pelle dal dedalo! Altre iniziative, di cui mi vienefatta notizia, devono ancorafarsi le ossa ma prospettanosuccosi sviluppi di natura cultu-rale ed imprenditoriale. Ilnostro futuro, ne sono ferma-mente convinto, è roseo. Unpo’ pallido, ma roseo comun-que è.

    “ AAi vostri figli non fatemancare nulla, masoprattutto, non dateloro tutto” potrebbero sembraredelle parole pronunciate daVittorino Andreoli, psichiatraparticolarmente attento all’uni-verso giovanile, o dall’onnipre-sente Paolo Crepet, personaggioormai pienamente integrato nellostar-system mediatico televisivo. Più semplicemente, tale racco-mandazione, l’ho sentita pronun-ciare questa estate, al termine diuna breve vacanza trascorsa in unvillaggio turistico, da un “anima-tore” giovanissimo (poco più cheventenne), responsabile del“mini-club” del Villaggio, ovve-ro “custode”, per una settimana,di un manipolo di bambini eragazzini, quasi tutti figli di“vacanzieri” espressione della“Palermo - bene”: per lo piùragazzini piuttosto viziati ocomunque abituati a chiedere edottenere molto, se non tutto, econ molta facilità, dai loro geni-tori “borghesi” e benestanti.In fondo, quel gruppetto diragazzini costituiscono un cam-pione abbastanza rappresentativodi un universo statistico piùampio, quello costituito dai figlidei trentenni, quarantenni e spes-so anche cinquantenni, che sicollocano nella metà superioredella piramide della popolazionedi questo Paese costruita in baseal reddito: dipendenti del settorepubblico e privato di buon livelloo autonomi che hanno potutoadattarsi bene, o addirittura trarrevantaggio dall’entrata in vigoredella moneta nuova. E allora, seriferita ad un contesto di piùampio respiro, quella esortazionerivolta ai genitori di quel grup-petto di bambini e adolescentiassume una valenza molto piùampia. E’ certamente in questa popola-zione che vanno ricercati molti

    genitori che tendono a “dar tutto”ai propri figli (che poi in concre-to significa comprare, o pagareper loro, beni e servizi di variouso e consumo, assicurare vacan-ze e viaggi dai costi non indiffe-renti) non solo perché se lo pos-sono permettere, ma anche per-ché hanno nei loro confrontiqualcosa da farsi perdonare:generalmente il poco tempo lorodedicato per via del lavoro, lacarriera, le mille preoccupazionio distrazioni esterne legate airuoli di responsabilità ricoperti, otalora per via di situazioni fami-liari piuttosto intricate nell’ambi-to delle quali poter contare, comesi dice oggi, su due coppie digenitori e sull’affetto di ben ottononni, nei fatti, per i figli signifi-ca spesso vivere un’infanzia eduna adolescenza piuttosto com-plicata.E’ probabilmente in questa popo-lazioneche vanno ricercati granparte di quei genitori che hannointeramente delegato alla istitu-zione della Scuola la formazione,l’educazione, la crescita, la matu-razione dei propri figli, preten-dendo però anche dagli insegnan-ti un atteggiamento giustificativonei confronti di qualunque com-portamento assunto dai figli-alunni nell’ambito della quotidia-nità della vita scolastica. Questoatteggiamento dei genitori, scri-teriato quanto assurdo, volto apretendere per i propri figli, daparte del corpo insegnante, unasorta di indulgenza “senza se esenza ma”, ha avuto il risultato diindebolire e screditare ulterior-mente l’istituzione scolastica, giàdi per sé in difficoltà per via diuna pluralità di debolezze inter-ne, e soprattutto di deresponsabi-lizzare una intera generazione digiovani e giovanissimi. Il dannoè enorme ed incalcolabile. Consimile comportamento, infatti, atali ragazzi è stato sottratto il

    gusto della giusta remunerazioneo del premio percepito comequalcosa di speciale in quantosudato e per l’appunto meritato.Non interiorizzare, nel corsodella propria crescita e successi-va maturazione per la formazionedi una personalità adulta, unsimile valore, a sua volta puòavere gravi ripercussioni sullasocietà. Infatti, una società chenon si costruisce sui valori dellaremunerazione dell’impegno,della capacità, del talento colti-vato, o per dirla più in breve, unasocietà che non va avanti in baseal criterio del merito ma sullascorta di valori (se cosi possonoessere definiti) tipicamente fami-listici, per cui è molto probabile,ad esempio, che al vecchio titola-re di una cattedra di medicinasubentri il proprio figlio, scaval-cando giovani più talentuosi econ curricula migliori, è unasocietà che non ha futuro, immo-bile e maleodorante come leacque ferme di uno stagno.

    Viva la sagra del pino in fiamme

    Incendi,

    scorribande di

    moto a paletta e

    rumori molesti

    che hanno

    allietato lestate

    salemitana

    di Mucius

    “Ai vostri figli nonfate mancare nulla,ma soprattutto, non

    date loro tutto”di Lorenzo Monaco

    Macchina caffŁ+ 200 cialde€ 99,00

    DDal 1° di ottobre, presso i localidella chiesa Maria Santissimadella Confusione, aprirà lo sportello"H" che informerà su diverse proble-matiche, come promuovere iniziati-ve culturali e fornire assistenzariguardo alla documentazione deiportatori di handicap. A promuoverel'iniziativa l'associazione "Agape",presieduta dal parroco Vincenzo DiRocco. La vicepresidenza è affidataa Ciccio Grillo; altri componenti l'as-sociazione sono Nino Bongiorno,Vito Terranova, Salvatore Bongiornoe Rosario Lumia. Quest'ultimo sarà ilreferente dell'associazione presso losportello, che sarà attivo due giorni asettimana: il lunedì, dalle 10 alle 12,ed il venerdì dalle 14 alle 16. (l.p.)

    SALEMI: Sportelloper i disabili

  • Settembre 2007Cronache dal comune di Vita55

    DDal 10 al 16 settembre c.a. si è svolta la seconda fase del progetto di interscambio culturale pro-mosso dall’Associazione Fondazione Mediterranea, in collaborazione con il comune di Vita.Il progetto rientra fra le iniziative finanziate dal Ministero degli Esteri italiano e spagnolo nel-

    l’ambito dei programmi “scambi giovanili 2007”.Un gruppo di 6 esperti spagnoli in materia di reinserimento di minori a rischio con procedimentipenali in corso, è stato ospitate dalla delegazione italiana ed accompagnati dal Sindaco di Vita, Dr.Antonino Accardo e dal presidente della Fondazione Mediterranea, Dr.Vincenzo Cuttone nelle diver-se visite istituzionali. Sono stati ricevuti, tra gli altri, anche dal Presidente della provincia Regionaledi Trapani, Sen. Antonio D’Alì e dall’Assessore Giuseppe Poma (nella foto). Gli esperti Spagnoli hanno avuto modo di scambiare informazioni ed esperienze con alcune struttu-re private della città di Palermo che operano nel settore del reinserimento sociale dei minori a rischio.Lo scambio d’esperienze – afferma il Presidente Dr. Cuttone - ha soddisfatto la delegazione spagno-la con la quale si è convenuto di proseguire il rapporto di collaborazione mediante un convegno tema-tico, sul tema del reinserimento dei minori a rischio, finalizzato alla ricerca di soluzioni che possanoavere ricadute positive sui minori italiani e spagnoli.Il Sindaco di Vita – dottor Antonino Accardo- si è offerto di ospitare il convegno nella propria citta-dina come segno tangibile di una città sensibile ai temi della solidarietà sociale. Il ministero degli Esteri, settori scambi giovanili, è disponibile a sostenere il convegno con il proprioPatrocinio, previo verifica del programma.

    ro.lo.

    Scambio di esperti in materia di minori a rischio

    IInaugurazione del nuovo anno scolastico presso i locali dell’istituto comprensivo “Vito Sicomo”.A salutare alunni e personale docente, tra gli altri, il sindaco ed il suo vice, Antonino Accardo eSalvatore Salvo, il corpo della polizia municipale e i militari dell’Arma della locale stazione, tra

    cui il maresciallo Bruno. E’stato anche l’esordio del neo dirigente scolastico, la giovane CaterinaBuffa. «Impariamo a studiare, a convivere e a rispettare l’ambiente come fosse la nostra casa.Auguro che il bilancio del nuovo anno scolastico sia positivo»– ha affermato la Dirigente. «Il futu-ro dipende dalla scuola che forma i cittadini di domani– ha detto il Sindaco, dottor AntoninoAccardo. L’amministrazione comunale con la sua partecipazione alla manifestazione, ha volutodimostrare che la classe dirigente cittadina è vicina all’ambiente scolastico. Ci stiamo impegnandoa dare strutture adeguate alle vostre esigenze e sono sicuro che ricambierete affermandovi nellasocietà». ro.lo.

    Inaugurazione del nuovo anno scolastico

    Benvenuto ai ragazzi del serviziocivile UNPLI 2007/2008

    IIvincitori del concorso al bando Servizio Civile 2007/2008, che presteranno servizio per dodicimesi presso le sedi delle Pro Loco di Buseto Palizzolo, Calatafimi, Partanna, Petrosino, Salemi,San Vito lo Capo, Valderice e Vita, guidati rispettivi presidenti si sono incontrati a Partanna

    (nella foto) presso la sede del Comitato Provinciale delle Pro Loco Unpli Trapani.Ad accoglierli è stato il coordinatore provinciale delle Pro Loco della Provincia di Trapani sig.Angelo Capodiferro il quale dopo il saluto di benvenuto ha illustrato ai volontari i compiti e le man-sioni che andranno a svolgere durante l'anno di servizio. Ha preannunciato, inoltre, che dal 5 al 7Ottobre p.v. si terrà a Catania l'Assemblea Nazionale delle Pro Loco d'Italia, nel corso della quale cisarà una cerimonia di benvenuto da parte del presidente Nazionale dott. Claudio Nardocci.I volontari già in servizio da circa sei mesi presenti all'incontro hanno testimoniato la loro esperien-za maturata nelle rispettive pro loco di appartenenza. La riunione si è conclusa con un ricco rinfre-sco.

    Rosanna Lombardo

    UUna delle tante manifestazioni alla quale ha partecipato la Pro Loco Vitese è la 1° edizione di"Per le antiche scale". L'evento si è svolto a Castellammare del Golfo dal 14 al 16 settem-bre. Tra concerti, danze, mostre di fotografie e di pitture, la Pro Loco, come sempre, ha pro-

    mosso il nostro territorio e valorizzato il lavoro svolto da artigiani e produttori vitesi.Alliniziativa hanno partecipato, coinvolti dalla Pro Loco, gli artisti Maria Colletti e PasqualeGruppuso che hanno esposto alcuni alcuni loro dipinti e il film maker Filippo Marsala che ha pre-sentato i suoi video.Altra occasione di grande importanza per promuovere il territorio, alla quale la Pro Loco Viteseprenderà parte, è l'Assemblea Nazionale UNPLI che si terrà a Catania dal 4 al 7 ottobre presso l'a-rea fieristica "Le Ciminiere”.

    ro.lo.

    La Pro Loco “Per le antiche scale”

    Da sinistra: la Presidente della Pro Loco Maria Scavuzzo e i volontari Vito Asaro e Maria Eleonora Ditta

  • 66Cronache dal Belice

    II l grande Ippocrate, padre dellaMedicina, diceva: “L’alimentosia il tuo medicamento, ed ilmedicamento sia il tuo alimento!”.Proviamo a dare una mano ai far-maci prescritti dai medici, alimen-tandoci con cibi il più possibilenaturali, ed abolendo la vita seden-taria .Oggi parliamo di COLESTERO-LO.Bisogna mangiare con moderazio-ne certi cibi, e se occorre , elimi-narli completamente.La carne in scatola, i salumi, sal-siccia e prosciutti in genere vannoevitati drasticamente perchè con-tengono grassi saturi e sono trattaticon nitriti e nitrati fosfatici, danno-si alla salute.Vanno messe al bando le bevandemolto zuccherate, specie conaspartame ed ingredienti chimiciper la lunga conservazione , i for-maggi stagionati, burro, ricotta checontengono grassi saturi.Vanno consumati con moderazioneil formaggio fresco e le uova, mavanno evitate fritture ed olio inte-grale, mentre l’olio extra vergined’oliva va consumato a piccolidosi e crudo.Gelati e caffè bisogna dimenticarli.E’ consigliabile mangiare moltafrutta, ma solo al mattino e maidurante i pasti, perché in tal casoessa non è più assimilabile per lapresenza di olio, verdure ed altrevivande che riducono o addiritturaannullano il suo potere antiossi-dante ed i suoi effetti contro l’in-sorgere dei tumori.

    Mele, uva, mandarini, ciliegie edavocadi sono la frutta che sidovrebbe maggiormente consuma-re, perché hanno abbondanza divitamina E e tendono a ridurre ilcolesterolo cattivo.I cereali integrali sono ottimi allea-ti contro il colesterolo ed il rischiodi cardiopatie.La soia evita gli accumuli nellearterie, previene cancro e problemicardiovascolari, protegge dallaosteoporosi ed ha più proteine dialtri alimenti come la carne.Anche la lecitina di soia è ottimaper la salute.Con la farina di avena si possonopreparare bibite gradevoli e rinfre-scanti, per niente nocive , mabuone alleate contro il colesterolo.A colazione o dopo i pasti è beneconsumare un paio di noci che conil loro acido grasso polinsaturoOmega 3 contribuiscono alla ridu-zione del colesterolo cattivo ed afar aumentare la memoria con laloro “energia viola “.Non vorremmo far storcere labocca ai nostri lettori. Ma due spic-chi di aglio crudi al giorno assicu-rano una migliore circolazione delsangue, assicurandoci infarti edinvecchiamento.Il the nero contiene acido folico eriduce il livello di omosteina,mentre con i suoi antiossidanti cidifende contro i radicali liberi..Ed ora un brindisi, ma al massimocon mezzo bicchiere di vino rosso.

    Giuseppe ConfortoNaturologo

    Consigli del Naturologo

    GGli amici di GiacomoGiammalvo, scomparsonello scorso mese di

    dicembre a seguito di un inciden-te stradale, ritornano a protestarecontro l’Amministra-zionecomunale per la mancata realiz-zazione di una pista da motocross. Gli adolescenti lamentanoche il sindaco Biagio Mastrantoninon abbia mantenuto la promessadi aiutarli nella realizzazione del-

    l’opera. “Il Sindaco – affermanoin coro i giovani – si era impe-gnato due mesi fa ad aiutarci atrovare un terreno per la creazio-ne di una pista da motocross, maora ci ha riferito che ha delle cosepiù importanti da fare”. Ma i gio-vani hanno dichiarato di non sen-tirsi scoraggiati. “Continuaremoa lottare - dicono - affinchè lapista venga realizzata”. (l.p.)

    Promessa di SindacoSalemi: Giovani chiedono una pista da motocross

    I l signor Vincenzo Cipri ha trovato nel suo giardino in c/daPusillesi questo strano strobilo di pino che è la risultanza diun groviglio di strobili fusi assieme. Si tratta di una muta-zione genetica causata da patologie, da mutazioni indotte dainquinamenti ambientali o da una semplice capriccio dellanatura?

    Egregio Direttore,la lettura dell'ultimo numero delsupplemento "Belice C'è" miricorda che il prossimo maggio cisaranno a Salemi le elezioni ammi-nistrative. Del resto, già dalla let-tura dei precedenti numeri, eraapparsa chiara la repentina "muta-zione" del foglio che - è ormaichiaro a tutti - ha abbracciato unacausa: contrapporsi all'ammini-strazione comunale e contribuire,alla stregua di un partito di opposi-zione, alle operazioni di propagan-da tipiche delle campagne elettora-li. Il tutto, come sempre accade inquesti casi, nel nome di una certaidea di "libertà di stampa" o del"diritto di critica", spesso abusati outilizzati in maniera strumentaleper coprire piccole ripicche perso-nali o più triviali operazioni politi-che. Prendo atto, tra l'altro, che la"nuova linea" di "Belice C'è" coin-cide con la contestuale "mutazio-ne" del vero dominus del giornale

    che si compiace pubblicamente diutilizzarlo per le sue legittimeaspirazioni politiche.Ciò che qui mi preme però far rile-vare è la poca professionalità,muovendo attacchi all'amministra-zione comunale, nel non dare con-testualmente l'opportunità di unareplica. Una scelta che non trovacerto giustificazione nell'afferma-zione di alcuni collaboratori delgiornale quando osservano: "Manoi pubblichiamo i ComunicatiStampa del Comune…."L'amministrazione non è in cercadi compiacenze o trattamenti difavore, ma di correttezza. Quellastessa correttezza che dovrebbeispirare il lavoro di ogni giornali-sta, almeno di quelli iscrittiall'Albo e pertanto soggetti alleregole del mestiere. Sull'ultimo numero invece sonostati pubblicati una serie di articoliin cui si avanzano accuse control'amministrazione, senza cheall'amministrazione sia stata data

    l'opportunità di replicare. Li cito: Amministratori ingrati, Salemi:ritardi del comune nella venditadelle case popolari, Incuriaambientale, Pulizia della città: èpolemica, Lettera aperta al sinda-co, Salemi: degrado in viaMusco.Come si vede l'elenco è lungo. Etradisce quella "mutazione" dilinea che io contesto non nei con-tenuti, ma nella forma, e cioè nelnon darmi la possibilità di rispon-dere o di chiarire. Io accetto la critica, anche aspra,purché sia in inserita in un conte-sto di contraddittorio. Se invece siscrive senza dare la possibilità aldestinatario della critica di rispon-dere e di replicare, si fa solo un'o-perazione intellettualmente diso-nesta e contraria ai principi e alleregole che dovrebbero ispirare illavoro dei giornalistiCordiali Saluti

    IL SINDACOBiagio Mastrantoni

    Lettere & commenti

    Lettera del Sindaco di Salemi

    Segnalare i disservizi e le inadempienze che spesso sono gli stessi cittadini a lamentare, non è anticipare lacampagna elettorale ma solo fornire un servizio alla città. Mai è stato negato ad alcuno, e tanto meno alSignor Sindaco, il diritto di replica nei casi in cui è stato chiamato in causa. Se, però, per diritto di replicail primo cittadino intende una «censura preventiva» degli articoli a suo uso e consumo gli consigliamo divalorizzare al meglio l’Ufficio Stampa di cui dispone per pubblicare un bollettino in proprio.

    Celeste Caradonna

    Gentilissima direttrice, le delirantiaffermazioni del sindaco di Salemiche accusa questo giornale di“poca professionalità” e lamentamancanza di correttezza “…chedovrebbe ispirare il lavoro di ognigiornalista, almeno quelli iscrittiall’Albo..” mi coinvolge più diogni altro che abbia pubblicatoarticoli sul n. 7 del mese di Agostou.s. essendo io l’autore della mag-gior parte dei pezzi contestati edelencati nella lettera del Sindaco.Vorrei ricordare al Sindaco chedare l’opportunità di replica conte-stuale è una valutazione personaledel giornalista, un gesto di cortesiae non un dovere da compiere inogni occasione. E le cortesie non sichiedono con l’arroganza, l’insultoo la volgarità così come usa nellasua lettera il Sig. Mastrantoni.Vorrei informare il signor Sindaco,se il suo mentore non glielo haspiegato, che il diritto di replica èprevisto dall’art.8, comma 3, dellaLegge 8 febbraio 1948, n. 47 che

    così recita: “Per i periodici, ledichiarazioni o rettifiche sonopubblicate non oltre il numero suc-cessivo alla settimana in cui è per-venuta la richiesta nella stessapagina che ha riportato la notiziacui si riferisce.” Non mi sembrache nella Legge esistano eccezioniin favore del Sig. BiagioMastrantoni, Sindaco di Salemi.La linea politica di un giornale- èbene che lo sappia il sig. BiagioMastrantoni- non la decide il sin-daco ma i componenti della reda-zione. I compiti del Sindaco sareb-bero altri: come, per esempio,quelli di dare un tetto ad una pove-ra vecchietta di 94 anni, sfrattatadalla sua casa per i pericoli di unafrana che interessa una lunga por-zione della via Duca degli Abruzzie abbandonata, con l’inverno alleporte, in una casetta sperduta incampagna, a sette chilometri dalpaese. Pensi a queste cose il Sig.Sindaco, al giornale pensiamo noi.Per quanto riguarda i miei articoli,

    “Amministratori ingrati” e“ Incuria ambientale” si tratta didue corsivi e quindi brevi note dicommento che mettono in rilievo,anche in forma critica, una notizia.La “Lettera aperta al Sindaco”,pur essa nell’elenco delle carogna-te che mi si addebitano, è statainviata da un nostro collaboratore ,che il Sindaco conosce benissimo,che vive e lavora a Milano.L’articolo “Pulizia della città: èpolemica” è scaturito dalle notiziedate dallo stesso Sindaco secondole quali un suo amico piemontese,passeggiando per le vie di Salemi,gli ha detto “Non ti devi offendere,ma questa città non è molto puli-ta”. Il Sindaco si è detto mortifica-to “ma di fronte all’evidenza- haaffermato- ho cercato di cambiarediscorso”. Per rispetto della caricaistituzionale, evitiamo ulterioricommenti.Un abbraccio

    Giovanni Calvitto

    La direttrice risponde al Sindaco:

    Con l’arroganza non si ottiene nulla

    Capriccio dellanatura o

    conseguenze dell’inquinamento

    Parrinello e Fundarò: la Regione aiuti gli agricoltori

    II l deputato dei Verdi, Massimo Fundarò e l’On. Antonio Parrinello con un comunicato stampa sottolineano ladrammatica situazione in cui versa la viticoltura. «La vendemmia 2007 volge al termine – affermano- eappare in tutta la sua drammaticità il calo di produzione. L’economia di un’intera Provincia è in ginocchio.Mancano in cantina circa 4 milioni di quintali di uva che in termini economici significano una sottrazione all’e-conomia provinciale di oltre 100 milioni di Euro». Accusano poi il governo regionale di ignorare la grave crisi.«I nostri viticoltori – continuano - da sempre abituati a lottare contro le calamità naturali o gli attacchi paras-sitari, non sono però attrezzati a combattere contro l’ostracismo del Governo Regionale che non fa nulla peraffrontare la gravissima situazione. Ci auguriamo di essere smentiti- concludono gli esponenti dei Verdi - eattendiamo che nelle prossime ore il Governo Regionale metta in essere tutto quanto è necessario per l’imme-diata attivazione di alcuni provvedimenti irrinunciabili: dichiarazione dello stato di calamità a causa dei cam-biamenti climatici accompagnata da una dotazione finanziaria sufficiente a pagare in pochi mesi tutti gli aventidiritto; pagamento di tutte le calamità pregresse attingendo eventualmente alle somme della L. R. 19/2005;rimo-dulazione del piano finanziario del PSR e aumento a 900 €/ha dei premi delle misure agroambientali; attivazio-ne di un provvedimento straordinario per affrontare il problema dell’aumento enorme dei costi di gestione dellecantine sociali causato dalla diminuzione dell’uva ammassata che sarà superiore al 60% rispetto alla media degliultimi anni. Nel frattempo la Regione ha comunicato di aver già dichiarato lo stato di calamità in cinque provin-ce, tra le quali Trapani, per le ondate di scirocco della metà di giugno. La segnalazione era stata avanzata anchedal comitato agricoltori salemitani che aveva evidenziato come i danni provocati dalle "calure" avevano decur-tato la produzione viticola, già precaria, di un ulteriore 40 - 50 %. La declaratoria dovrebbe far scattare una seriedi aiuti alle aziende danneggiate ma l'assessore La Via ha già dichiarato che non saranno immediati. Inoltre dal provvedimento pare sia esclusa la viticolturaAgli agricoltori non resta che attendere. (l.p.)

    Gli amici di Giacomo incontrano il Sindaco Biagio Mastrantoni

    IIl partito Repubblicano di Salemirende noto che si presenterà alleprossime elezioni amministrative,

    previste per il prossimo mese di mag-gio, con una lista civica che, oltre alsimbolo del partito, conterrà quello dialtre formazioni e movimenti locali. La decisione è stata assunta nei giorniscorsi dopo una riunione convocatadal vice coordinatore per la provinciadi Trapani, Giuseppe Rizzo, e svoltasia Salemi nella sede del Pri. L'intento èdi fare una sintesi delle diverse identi-tà politiche che possano condividere alivello locale le progettualità del PRI,senza preclusioni di carattere ideolo-gico ma con accordi programmatici."Dialogheremo con quanti avranno lafranchezza di indicare alcuni chiariobiettivi in materia di sviluppo econo-mico - dice Rizzo - compresal'Amministrazione in carica".

    lu.pa.

    Salemi:Avvisaglie di campagna elettorale

    UUn lavoro di ricerca interdi-sciplinare durato tre anni econdotto da alcune univer-

    sità tra le quali lo IUAV diVenezia, il Politecnico diBarcellona e la Maison desSciences de l’Homme di Parigi, haprodotto una lista di 60 piazzeeuropee degne di particolare men-sione non tanto in relazione alleloro peculiarità storiche e monu-mentali quanto in ordine ai restau-ri conservativi, agli usi compatibi-li, all’accessibilità, al soleggia-mento e ad altri particolari para-metri. Fra queste, per quanto incre-dibile possa sembrare, nell’elencopubblicato da Repubblica del 13settembre u.s., figura la PiazzaAlicea di Salemi.Il fatto di essere compresi in realtàubanistiche che, oltre a diversealtre cittadine quali Palmanova eGalliate, annoverano Parigi con lasua famosa Place Vendome oRoma con la celeberrima Piazza diSpagna, non può che riempirci diorgoglio ma aspettiamo con trepi-dazione che la fine dei quaranten-nali restauri del CastelloNormanno e una auspicata bonifi-ca dell’antiestetico e sbrecciatomuro prospicente la via Ansaldiaggiungano a Piazza Alicea ulte-riore fascino e poesia. (pa.ca.)

    Lusinghiero riconoscimento

    per Piazza Alicea

  • “Il sostantivo cazzeggio e il verbocazzeggiare esprimono l’atto didire cazzate”

    (Eugenio Scalfari)

    IIn un articolo pubblicato su "LaNotzia" del dicembre del 1999,a scadenza di secolo, propone-

    vamo di istituire a Salemi, in con-temporanea delle accoglienze delnuovo secolo, un virtuale museodel "cazzeggio"nel quale dovevanoessere conservate tutte le propostee le promesse fatte dagli ammini-stratori comunali del secondo cin-quantennio, promesse peraltro nonmantenute perché neppure loro cre-devano che si realizzassero quali,per esempio, una scorrimento velo-ce che avrebbe dovuto cingere,come una sciarpa il collo, il centrostorico per alleggerirlo del trafficoautomobilistico, un Parco la cuiprogettazione impegnava lemigliori menti europee, un CentroSvernamento atleti, un ippodromo,un campo di golf, ecc.. Insommatutta una lunga serie di buone ini-ziative pubblicizzate , ma maiprese sul serio dagli stessi propo-nenti. Fra questi anche la fantasti-cata costruzione di due posteggi indue punti diversi della città chesarebbero stati costruiti, secondo ledescrizioni fatte dai proponenti, supiani mobili con servizi di ascen-sori e scale in movimento, ad usodell'utenza. Dopo anni di assolutosilenzio e di speranze ormai perdu-te, improvvisamente, come colom-ba che vien fuori dal cilindro delmago, ecco farsi strada l'attuazionedi un progetto che realizza la piùvolte invocata demolizione dellecasupole che fiancheggiavano ilcinema Italia per far posto allacostruzione di una scala mobile chetrasporterà automobilisti e passeg-geri senza che versino una gocciadi sudore e, soprattutto, senza sot-toporre a fatica il muscolo cardia-co, dal posteggio di via Schillacifino alla piazza principale dellacittà. I lavori di inizio, cioè lademolizione delle vecchie casupo-le ( molti pensavano che avrebbero

    abbattuto contemporaneamente ilvecchio cinema che già mostra laprecaria stabilità), vengono seguitida molti curiosi , spettatori disinte-ressati e, soprattutto, poco convin-ti sulla utilità dell'opera che si staeseguendo. Temono, e non ce lasentiamo di dar loro torto, checome ogni opera realizzata a

    Salemi, finirà per essere prima tra-scurata e poi abbandonata da chiavrebbe il dovere istituzionale didifenderla dal sempre più diffusoteppismo che ormai impera in que-sta città. E non sono pochi i casicitabili e documentabili che indi-rizzano verso la diffidenza. Il giorno in cui sono iniziati i lavo-ri preparatori, amministratori, tec-nici e codazzo, erano tutti ( o quasi)

    presenti, indaffarati come se si pre-parassero manualmente a prendereparte ai lavori. Ci diceva un amico:" Sembrava di assistere ad uno"ciak" cinematografico". D'altrocanto siamo a pochi mesi dalle ele-zioni del nuovo Sindaco e delConsiglio comunale e rientra nellanormalità mettersi in mostra e spe-

    rare in un consenso favorevole.Avviene anche nelle altissime sferedella politica nazionale.Ci ha sorpreso che i cittadini

    "spettatori", invece di essere con-tenti per il via ad un'opera che cimette in parallelo con le città piùevolute, non abbiano espresso con-sensi. Abbiamo chiesto ripetuta-mente le loro impressioni ma lerisposte sono state molto evasive.

    Nessuno crede che si operi per lapubblica utilità. Il "grillismo",fenomeno appena esploso, riescead essere coinvolgente. Un amicoci ha detto: Ci spiegate la necessi-tà di una scala mobile quando conuna gradinata si sarebbe risoltotutto, con minore spesa sia per lacostruzione che per la custodia?Avete l'idea di quello che significacustodire quel servizio in un paesecome il nostro? Per avere una ideabasta una carrellata sulle opereincompiute per rendersi conto

    delle difficoltà di gestione.Cominciamo con il teatrino deiGiardini del Carmine, successiva-mente battezzato come la "piùcostosa latrina del mondo". Hagoduto di pubblicità internazionale(così si raccontava), ma alla fine hadeluso tutti abbandonato al suoinfelice destino. Un altro monu-mentale progetto realizzato peressere una sorta di cascata di acquericiclabili con pompe di solleva-mento, si trova in piazza Padre Pio.Abbandonato è diventato un como-

    do luogo di raccolta per le immon-dizie. E il Belvedere di viaAmendola? E la piazza di Ulmi?Date una occhiata alle fotografieper rendervi conto in che condizio-ni si trovano. Perché mai la scalamobile dovrebbe subire diversasorte? Salemi purtroppo ha perdutonon solo la sua identità di città cul-turale ma anche quella di efficien-za amministrativa.

    gi.ca.

    Cronache di Salemi Settembre 200777

    Quel museo del cazzeggio dell’anno 2000

    scala fissa emunnizza

    IIl fatto è che spesso i nostri governanti romani sono troppo impegnati a trovare alloggi a prezzi stracciatiper loro e per i propri congiunti più stretti oppure a procurarsi viaggi a scrocco per far partecipare i proprifigli ad importanti manifestazioni sportive o per riportarli a casa più presto quando hanno mal di pancia, da

    non accorgersi che in tema di risoluzione dei problemi amministrativi e soprattutto di risparmi monetari ci sonocomuni , come quello di Salemi, che hanno trovato la giusta quadratura.Loro (il buon Prodi e i suoi ministri) dopo convegni vari, svolti sempre nelle più rinomate località turistiche ita-liane, e con l’ausilio di consulenti pagati a peso d’oro sono ancora all’anno zero; noi abbiamo invece imboc-cato la strada vincente. A Salemi, quando si presenta un problema, viene sempre più spesso adottato il metodoMerola (dal nome del re della sceneggiata napoletana ) con risultati invidiabili.Un esempio renderà tutto più chiaro al lettore.Si presentano, mettiamo, in municipio alcuni cittadini lamentando che nella loro zona di campagna nel mesed’agosto l’acqua non arriva ai rubinetti, non per mancanza del prezioso liquido, ma per una accertata inadegua-tezza della rete di distribuzione, troppo piccola per gli abitanti che deve servire (la competenza in materia è delcomune). Nemmeno il tempo d’esporre il problema, che da parte del pubblico amministratore grande solidarie-tà, sostegno incondizionato alle loro rivendicazioni, impegno solenne a farsi carico in tempi fulminei dellasoluzione.I cittadini (ignari di ciò che li attende) vanno via soddisfatti e quasi convinti che, al tempo delle elezioni, ave-vano fatto una scelta rivelatasi fortunatamente vincente!Gli stessi, sempre più assetati ma tranquilli che c’è chi lavora per loro, lasciano passare un otto giorni e si pre-sentano nel palazzo di Sant’Agostino per sapere le novità.Accoglienza di prim’ordine e, sul problema, attacco violento ai dipendenti degli uffici comunali per la loroinveterata lentezza, accompagnato da qualche” severa” telefonata di richiamo.Non c’è tra i postulanti la stessa soddisfazione del primo incontro, ma comunque si possono capire le difficol-tà di un pubblico amministratore.Alla prossima visita, la comprensione del problema diventa solo burocratica e distaccata, e si fa presente conun po’di fastidio “ma non si può pretendere che nel mese di agosto tutto fili liscio come l’olio con tanti impie-gati in ferie ad incominciare di quelli dell’Eas, che , tra l’altro, sono i soliti inconcludenti: alla ripresa di set-tembre il problema sarà sicuramente attenzionato come merita.”I richiedenti, per natura restii ad insistere e non abituati ai teatrini, scendono delusi le scale dell’ex conventodegli agostiniani: hanno capito tutto e, per non aggiungere alla loro delusione i mugugni della famiglia per nonaver saputo risolvere il problema, si mettono in contatto con l’amico che assicura il rifornimento idrico con leautobotti.Nel frattempo, però, è passato più di un mese dall’inizio della crisi, siamo a settembre e qualcuno della zonacomincia a chiudere le proprie abitazioni estive o le proprie attività stagionali: ciò basta perché l’acqua nei rubi-netti cominci, sia pure debolmente, ad arrivare ed il problema è virtualmente superato, senza che il comuneabbia speso una lira! Tommaso Padoa Schioppa prenda nota!Il problema si ripete con la stessa sceneggiatura da quattro anni: si nutre però fondata preoccupazione che l’an-no prossimo il copione possa prevedere altri interpreti!

    Gli epigoni di Meroladi Aramis

    Abituali frequentatori del Teatrino deiGiardini del Carmine

    Cascate d’acqua ocascate di munnizza ?

    Domenica 23 Settembre ‘07

    Ore 18.00 - Stand Navarra Editore

    INCONTRO CON NUOVI AUTORIOre 18.00 - Stand Navarra Editore

    INCONTRO CON NUOVI AUTORI

    Mercoledì 26 Settembre ‘07

    Ore 18.00 - Spazio Programma Cultura Libri

    Presentazione del libro di Lina Vizzini

    STORIE DI CANTASTORIEOre 22.00 - Palco Centrale - Spettacolo musicale con

    NONO’ SALOMON - EJambo Sana - Trizziridonna

    Venerdì 28 Settembre ‘07

    Presentazione del libro di Alessio Puleo e F. Vitale

    LA MAMMA DEI CARABINIERIOre 18.00 - Spazio Programma Cultura Libri

    Martedì 2 Ottobre ‘07

    Ore 18.00 - Spazio Programma Cultura Libri

    Presentazione dell’ultimo numero della rivista

    MARGINI - Racconti e Letture

    Mercoledì 3 Ottobre ‘07

    Ore 18.00 - Spazio Sinistra GiovanilePresentazione del libro di Massimiliano Denaro

    CENTO GIORNI Cronache del movimento studentescco della pantera ‘90

    Venerdì 5 Ottobre ‘07

    Ore 18.00 - Spazio Sinistra Giovanile

    Presentazione del libro

    FELICIA Tributo alla mamma di Peppino Impastato

    Sabato 29 Settembre ‘07

    Presentazione del libro Amore non ne avremo

    Poesie e Immagini di PEPPINO IMPASTATOOre 18.00 - Spazio Programma Cultura Libri

    Domenica 30 Settembre ‘07

    LIBRI

    EVENTI

    COMUNICAZIONEGRAFICA

    RIVISTEGIORNALI

    PPALERMO - ALERMO - Giardino IngleseGiardino Inglese

    da giogiovvedìedì20 sett20 settembreembre

    a domenicadomenica7 ott7 ottobreobre

  • II l tatuaggio é l’antica tec-nica per mezzo dellaquale, avvalendosi diparticolari strumenti capacidi iniettare sotto l’epidermi-de piccole particelle disostanze coloranti spessoindelebili, si può “decorare”qualsiasi parte del corpoumano a scopo rituale o, piùsemplicemente, ornamenta-le. Già conosciuto in tempiantichissimi, a partire dalMedio Evo il tatuaggio fuper lungo tempo un peculia-re segno distintivo di pirati,galeotti e lupi di mare,Braccio di Ferro compreso.Recentemente riscoperto, iltatuaggio è largamente usatodai giovani di tutto il mondoi quali, a volte con un pizzi-co di snobismo, lo esibisco-no come uno status simbol. Pur non avendo nulla, inlinea di principio, controquesta moda, dobbiamo peròconfessare di propendere perun tatuaggio a nostro pareremolto più simpatico sia per-ché più ecologico sia perchéad inventarlo, più di 600anni fa, è stato nientemenoche un nostro concittadino:il “tatuaggio” delle mele,forse meglio conosciuto colnome di “pumu di stampa”.Se si vuole un’invenzionesemplice, un’idea scontata e

    quasi banale che come tuttele invenzioni piccole e gran-di diventa geniale nellamisura in cui a nessunoprima d’allora era venuto inmente di darle corpo.Le cose andarono su per giùin questo modo.Quando il 2 aprile 1392 lafamiglia reale spagnolacomposta da Martino ilVecchio, Martino ilGiovane e dallaRegina Maria, dopoessere sbarcata aTrapani transitò daSalemi per recarsi viaterra a Palermo dovesi sarebbe svolta lacerimonia dell’incoro-nazione, oltre agliimmaginabili, doverosie più o meno sentitiomaggi delle autoritàlocali, ricevette svariatidoni da parte di alcuni citta-dini che speravano così diingraziarsi il Sovrano. Fracostoro il mugnaio MatteoButtìrico il quale presentòalla Regina Maria un cestodi mele di pezzatura non

    grande ma di un bel colorerosso brillante. Niente dieclatante, direte voi. Edinvece sì,p e r-

    ché inognuna diquelle mele era effigiato,quasi tatuato, lo stemma

    della Casa d’Aragona. IlSovrano, ammirato e quasisbalordito, volle sapere ilnome del proprietario del

    frutteto in cui crescevanotali prodigi e fatto

    venire al suocospetto il nostro

    mugnaio con ils i n g o l a r ehobby del-l’ingegneriabotanica, logratificò ditali premida cam-b i a r g l ir a d i c a l-mente lavita. Daquel giorno

    e per alcunisecoli, infatti,

    troviamo ilnostro Matteo ed

    i suoi discendentifra i titolari delle più

    importanti cariche pub-bliche e fra i maggiorenti

    della Città.In realtà il nostro antico esagace concittadino, nelle

    frequenti pause del suo lavo-ro, si era limitato a prenderecoscienza del fatto che suglialberi quasi tutti i fruttimaturano meglio ed assumo-no un colorazione più vivacedalla parte esposta al solementre il lato ombreggiatorimane più acerbo e dotatodi una pigmentazione piùsbiadita. E fin qui niente dieccezionale, visto che ilfenomeno era già stato nota-to circa duemila anni primaanche da Arato, da Esiodo,da Apicio e da molti altri“agronomi” e “gastronomi”greci e latini. MatteoButtìrico ebbe, però, la fol-gorante idea di creare delleombre artificiali che, oppor-tunamente collocate, ostaco-lavano la normale colorazio-ne delle mele limitatamentea quella piccola porzione disuperficie sulla quale pertan-to, al momento della raccol-ta, rimanevano impressi icontorni della figura voluta.Così, ritagliata, ad esempio,un’immagine sacra, un ani-male od uno stemma di pro-

    porzioni compatibili conquelle del frutto lo incollavasulla mela in modo che amaturazione completa tuttoil suo emisfero aveva assun-to la sua naturale colorazio-ne rossa tranne in quella por-zione di superficie in cui ilsole, a causa dell’ostacoloartificialmente applicato,non aveva potuto penetrare.Che ve ne pare come idea?Ed allora, forza giovaniimprenditori agricoli, frutti-vendoli e vivaisti salemitani:perché non sfruttarla? Tantoil copiright è nostro. E’statoil nostro concittadino MatteoButtìrico a “tatuare” perprimo le mele ma, ne sonocerto, sarebbe felice di sape-re che un suo epigono aspiraa continuare e magari a per-fezionare la sua invenzione. A seconda se volete metterlasul sentimentale, sul patriot-tico o sull’istituzionale, rita-gliate il profilo miniaturizza-to di vostra figlia o dellavostra ragazza, del Castellodi Salemi o di GinoMastrantoni e NinniManiaci, applicateli ad unamela ed, in attesa del ricono-scimento del D.O.P., aspet-tate che maturi. Buona fortuna!

    88Storia & cultura

    Lu pumu di stampa

    SALEMI: Tragico gioco tra due bambini

    Un’invenzione tutta salemitana

    di Paolo Cammarata

    LL a mia passione per labicicletta nacque quandofinalmente potei usare labici di famiglia che mio padreprima e poi i miei due fratellimaggiori, avevano per tantianni adoperato come importan-te mezzo di locomozione.Era bellissima, quando fu com-prata, mi raccontavano chedisponeva di tanti accessori,come la lampada, il carter, ladinamo e persino un elegantecopriraggi.Continuo a crederci sulla fidu-cia, ma quello che è certo è chemi è stata affidata qualcosa chedisponeva di ruote, telaio,manubrio e catena, oltre a duepedali non molto stabili.Tuttavia con essa macinai cen-tinaia di chilometri percorrendole strade polverose della nostraprovincia, non per partecipare agare, ma solo per andare almare o in campagna. In fondoallora a Salemi si muovevanosolo biciclette, se si escludonoasini, muli e carretti. Vi erano nel nostro paese diver-si gommisti e meccanici perbici, oltre a vari noleggiatoridelle due ruote. E dalle loroofficine sono usciti quasi tutticoloro che hanno tentato diemergere come corridori invere gare sportive.Ricordiamo " U Scuparu", "Mastru Nardu", Fifì Robino edAngelo Anselmo.Partecipavano tutti a gare pae-sane e raramente capitò loro diuscire dalla provincia. Il primoa tentare la grande avventura fu

    Isidoro Robino, da tutti cono-sciuto come "Sidoru 'uCommissariu", fortissimo sca-latore ormai stanco di vinceresempre le gare fra concittadinio corridori di paese limitrofi.Agli inizi degli anni '50 inforcòla sua bicicletta e percorse tuttal'Italia, approdando a Genovadove fu ospitato da parenti. Leprime gare furono un trionfo, lasua forza ed il suo entusiasmoebbero il sopravvento su tuttigli avversari, tanto da esserenotato da dirigenti di grossesocietà che vollero provare adinserirlo nel ciclismo che con-tava: per una di queste societàcorreva allora il grande FaustoCoppi!Purtroppo per vivere dovevalavorare e gli restava solo pocotempo per potersi allenare adovere. Pian piano perse losmalto e la passione e cominciòa non finire le corse che risulta-vano troppo lunghe per il suostato di preparazione. Il piùgrande successo l'amico Isidorolo ha raggiunto nel propriopaese, quale valente e stimatoimprenditore edile.Per la festa della Madonnadella Confusione del 1959 lacorsa ciclistica indetta dalComitato fu vinta da un atletache per anni avrebbe detto lasua nel mondo del ciclismoagonistico, e che ancora oggi è

    in prima linea per quello orga-nizzativo: Nino Maragioglio.Fu considerato uno dei miglioriatleti siciliani e le cronache loosannarono per le tante vittoriein campo provinciale e regiona-le. Ma Nino perse ogni entusia-smo e cessò di correre quandonel 1965 il suo amico ed allievonella ISSA Rinascita, PinoFiorello, perse la vita duranteuna gara a Messina.Pino Fiorello era un giovanediciannovenne di Salemi, inna-morato del pedale, umile emodesto, con tanta grinta evoglia di emergere. Bastaronopoche gare per dimostrareappieno le sue qualità, la suaforza, la sua volontà. Arrivòsempre tra i primi e solo perinconvenienti meccanici mancòla vittoria, dopo che durante legare riusciva a staccare tutti,con la sua bici molto pesante ela fatica del lavoro che svolge-va per aiutare la famiglia.E se ne accorsero gli organizza-tori di gare in Sicilia, tanto daconvocarlo a Messina perdisputare la gara per iCampionati Siciliani Allievi.Pino ne fu onorato ed ancor piùfelice fu Nino Maragioglio chegli regalò una bicicletta piùadatta della sua.Pino Fiorello fu il più forte inassoluto, staccò tutto il resto delgruppo e per tanti chilometri

    volò in beata solitudine, inflig-gendo ai più validi avversari unvistoso distacco. Mancava unsolo chilometro al traguardo,gli altoparlanti annunziavano lastorica frase:"un uomo solo alcomando" e tutti lo vedevanoormai proiettato verso la vitto-ria, quando una "1400" targataMessina 16705 irruppe sul per-corso di gara e colpì in pieno ilnostro sfortunato concittadino,uccidendolo sul colpo. Era il 20giugno 1965: un grande talentodal grande futuro non era piùtra noi!Nel 1970 sorse per l'impegnodel Maragioglio la "SocietàCiclistica Pino Fiorello" e daallora a Salemi si tornò a parla-re di ciclismo.La Società ha avuto tra i suoiiscritti ciclisti bravi comeDavide Calamia con 60 vittoriein 5 anni, tre titoli regionali edue piazzamenti ai campionatinazionali o come BiondoGabriele in attività da due annima già con tre gare vinte e 5secondi posti.Sono passati 42 anni dallamorte di Pino ma gli amici nehanno vivo il ricordo e NinoMaragioglio, oggi Presidentedel Comitato Provinciale diTrapani della FederazioneCiclistica Italiana, dedica a luiogni successo della Società.Da parte mia è parso doverosoricordare ai concittadini questosfortunato giovane che, comeNino e me, amava tanto la bici-cletta!

    Bicicletta che passione

    Peppe Fiorello

    di Giovanni Loiacono

  • LL e stragi del sabatosera, secondo i noti-ziari, sono provocatiprevalentemente da automo-bilisti che guidano in stato diebbrezza oppure sotto ildevastante effetto delladroga. Non era così unavolta! Ci riferiamo ai tempidella nostra giovinezzaquando gli ubriachi nonprovocavano incidenti elutti. Anzi, sotto i fumi del-l’alcol, divenivano protago-nisti di scenette spontaneeche divertivano la piazza.Parliamo dei beoni abituali,degli sbronzi serali tra iquali si distingueva Turi ilnetturbino, uno dei tanti cheusciva la sera dopo averealzato il gomito oltre il livel-lo di guardia e raccontava, alsolito gruppetto che lo cir-condava, la storia del“padrone del violicchio” inlite col suo vicino, aggiun-gendo sempre nuovi parti-colari. Lite della quale, pur-troppo, non si è potutoconoscere la conclusioneperché arrivò prima la finedella vita di Turi. Gli ubria-coni erano povera gente,persone che affogavano inun bicchiere di vino i tantiproblemi della giornata. Lasera si riunivano nelle quat-tro o cinque bettole che allo-ra esistevano in città, di cuitre nel centro ( una in piazzaSan Francesco, un’altraall’inizio di corso dei Mille eun’altra ancora in viaCrispi). Si sedevano attornoad un bisunto tavolo chepuzzava di tutto e i cuidisgustosi effluvi si confon-devano con quelli che, d’e-state, spinti da un leggeroscirocco, si levavano dallevicine concimaie, e, stuzzi-cati da una sarda salata, con-dita con un filo di olio e unaspremuta di limone, intinge-vano tutti nello stesso piattoil pane raffermo (costavameno e riempiva la pancia)accompagnando quel miseropasto con bicchieri di vinoche a poco a poco facevadimenticare i problemi delvivere quotidiano. Altri siaffidavano al “toccu”, spe-rando in una bevuta a sbafo.Spesso i “tocchi” provoca-vano scintille, principi di litiche qualche volta si conclu-devano all’esterno della bet-tola. A coltellate? Giammai!Il massimo che si raggiunge-va era la promessa che sisarebbero rivisti l’indomani,in un posto solitario (a l‘unaa lu Pantanu), per un duelloa l’ultimo sangue. Passata lasbornia sbolliva il desideriodi vendetta. Essendo le tretaverne a pochi passi dellapiazza San Francesco, eranormale che i “commensali”si riversassero, traballantinell’ incedere, sull’”Ovo”

    dove, per banali motivi,ricominciavano a litigare perpoi riabbracciarsi e ripren-dere con le discussioni,senza neppure rendersiconto di quello che faceva-no e dicevano. Discorsistrampalati che si conclude-vano con goffi inseguimenti,rovinose cadute e problema-tici tentativi di rialzarsi emettersi in posizione verti-cale. Alcuni decidevano ditornarsene a casa pursapendo cosa li aspettava,altri venivano prelevatida amici o parenti che liriportavano in famiglia.Altri ancora resistevano esu di loro si concentraval’attenzione di coloro aiquali piaceva trascorrerela serata sfottendo gliubriachi.

    BazzicaUno di questi, un anzianoconosciuto come “Bazzica”,non mancò mai, tranne cheper qualche problema disalute, agli sfottò serali.Aveva una tecnica che face-va arrabbiare i beoni.Appoggiato all’angolo tra lapiazza San Francesco e laStrada Mastra, modulava unfischio che a qualcuno degliubriachi faceva saltare inervi. Riconosciuto, venivainsultato coinvolgendo nelleoffese anche una personache al “Bazzica” avrebbedovuto esser cara. I com-portamenti del “Bazzica”,criticati ma non impeditidalle persone mature, scate-narono le reazioni di alcuniragazzi che mal sopportava-no quello sfottimento contropersone incapaci a difender-si. Una sera, appostati agli

    angoli del tratto tra la viaCosenza e piazza SantaMaria, un percorso che“Bazzica” doveva compiereper avviarsiv e r s o

    piaz-za SanFrancesco , lo chiamaronocon la “’ngiuria” “Bazzica”e un esperto in pernacchie losalutò col rumoroso dileg-gio. Sorpreso, ”Bazzica”allungò il passo e trovò ripa-ro presso la calzoleria di donMaruzzu Gucciardi, il cuilaboratorio era due porteprima dell’arco di viaBastione. Il trambustorichiamò l’attenzione di unaltro calzolaio, mastroNardo Salvo, conosciutocome “Nardu la Morti”, chediede false indicazioni airagazzi che cercavano letracce del provocatore sal-vandolo da ulteriori insulti.Don Maruzzu, persona gar-

    bata e di buon senso, consi-gliò all’impaurito “Bazzica”di smetterla con questo inci-vile divertimento perché siesponeva al rischio di diven-tare lo zimbello dei ragazzi.Alla fine fece tesoro dei

    consigli di don Maruzzu ela sera, dopo avere fatto

    una breve sosta nellacalzoleria Gucciardi sirintanava nella soli-tudine della suacasa, nel quartieredel Rabato.

    I figli di“papà”

    I padroni dellanotte non erano ibeoni che restava-no a godersi il fre-sco estivo sdraiatisu un sedile di piazza

    San Francesco o diviale delle

    Rimembranze (marcia-piede di via “Marsala”),

    ma alcuni fannulloni abi-tuali che vivevano alle spal-le dei loro più famosi genito-ri. Dormivano di giorno peranimare, poi, la loro notte.Giovani che stavano sui“cosi” a tanta gente. Siriempivano d’alcol comefossero otri per provarel’ebbrezza del doppioKummel e della VecchiaRomagna in una unicamiscela. Poi, a notte fonda,fuori di testa, finivano collitigare e qualche volta atirarsi qualche schioppettata.Se ci scappava il ferito, rice-veva le cure come se fossescivolato sul gradino di unascalinata. A certa gente, inquei lontani tempi, tutto erapermesso. Era loro permes-so, per esempio che, seduti

    davanti al bar di “CiccioAttuppateddu”, un simpaticobarista autore di indimenti-cabili serate di Carnevale,potevano bloccare unaorchestrina che rientrava dauna festa di matrimonio ecostringere i musicanti a fer-marsi di fronte al bar, ricom-porsi e suonare fino a nuovoordine. E con certa gentel’ubbidienza era d’obbligo.Il Bar “Attuppateddu” era difianco al negozio di donPietrino Gangi. I musicantiebbero l’ordine di schierarsicomposti appoggiati almuro di fronte al bar e dareinizio al concerto. Avevanouna via di fuga che sperava-no di utilizzare: la scalinatache costeggia la cappellettadella Madonna delSoccorso. Dopo circa un’oradi canzoni, gli orchestralicominciarono a svignarsela.Quei prepotenti, rintronaticom’erano dai fumi dell’al-col, si accorsero verso lafine che la banda si era ridot-ta a due soli elementi.Tentarono di bloccare i duesuperstiti. Ma i musicisti,lesti di piedi, fecero primaad imboccare la gradinata efuggire, mentre l’inseguito-re, in precario equilibrio,ruzzolò rovinosamente suigradini portando per alcunigiorni i segni di una sconfit-ta che, per il nome di cui sifregiava, gli pesava tanto.

    L’albero-uomoAbitava in via Marsala,dopo le Tre Croci, in queglianni considerata strada dicampagna, l’artigiano di cuinon ricordiamo il nome ilquale, per la sua competen-za, aveva una buona cliente-

    la. La sera, chiuso l’eserci-zio, amava bere qualche bic-chiere di vino in compagniadegli amici. Alticcio, rien-trava a casa e scambiava unalbero rinsecchito, piantatosul Viale delleRimembranze, per un uomocol quale litigava duranteogni passaggio serale (chia-ramente lui faceva ledomande e lui si dava lerisposte) per motivi didonne. Poi, per concluderela litigata, gli urinava sui“piedi” e se ne tornava sod-disfatto a casa. Una sera deltardo autunno, poca luce perla strada e cielo molto nuvo-loso, ebbe la quasi certezzache l’albero, (lui era semprepiù convinto essere quelloun uomo e non una pianta),lo stesse seguendo. Arrivò acasa, aprì la porta, salì incamera da letto, si avvicinòall’imposta del balcone, l’a-pri e tastando con le mani siaccorse che vi era tanta bian-cheria stesa. Si fece largo trai panni e compì la sua attesavendetta: urinò sulla testa diquell’uomo che ce l’avevacon lui. Richiuse l’impostae, soddisfatto, si mise aletto. La mattina venne sve-gliato dagli strilli dellamoglie che lo insultavapesantemente. Capì di aver-la combinata grossa. La seraprecedente, infatti, avevacommesso uno sbaglio:invece di aprire il balcone,aveva spalato lo sportellodel guardaroba. Il restoimmaginatelo da soli.Smise di frequentare le bet-tole.

    Settembre 2007Storia & cultura99

    SALEMI: sbronze e personaggi che animavano le notti salemitane

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